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ARISTOTELE

Aristotele non era ateniese, ciò è importante perchè non aveva diritto al voto. Dunque mentre per platone
la preoccupazione politica era molto forte (repubblica), per Aristotele non sarà così prima di tutto perchè
non è cittadino ateniese, è oriundo, cioè va a studiare ad Atene, ma non è ateniese; e poi perchè anche la
situazione politica ad Atene si è modificata, Aristotele vive quel periodo di grandissima decadenza delle
polis greche, le quali stanno avviandosi al tramonto, questo a causa di Filippo II il macedone, cioè il sovrano
della piccola macedonia (a ridosso della grecia), che è piccola e anche molto povera perchè la popolazione
era dedita alla pastorizia, però Filippo II e Alessandro Magni, i quali studiano ad Atene, entrando a contatto
con la raffinatezza della cultura greca, cominceranno a maturare questo desiderio di conquista di una civiltà
di decadenza.

Questo succederà prima con Filippo, secondo il quale conserva, dopo aver conquistato la Grecia,
l'organizzazione politica greca (città-stato). Non sarà così per Alessandro Magno , che è suo figlio, il quale
studia con Aristotele, e nel momento in cui ottiene il controllo del territorio della Grecia, cambia anche
l'organizzazione politica della Grecia e le città stato scomparivano a vantaggio di uno Stato unico guidato
Alessandro Magno. Questo è il tempo in cui vive Aristotele, quindi è normale che in primo luogo non può
partecipare alla vita politica, ma in secondo luogo l'organizzazione politica della Grecia si sta modificando
quindi il ruolo del cittadino normale si è fortemente ridimensionato, cioè mentre nell'Atene Democratica i
cittadini partecipano attivamente alla vita politica, con una monarchia come Filippo II e Magno il cittadino
diventa suddito di un sovrano e deve obbedire alla sua volontà.

Inoltre il padre Aristotele era un medico e lui sviluppa una particolare attenzione nei confronti dell'
osservazione diretta della realtà, questa posizione lontana da Platone. Infatti Aristotele frequenta
l'Accademia, ma alla morte di Platone si allontanerà da Atene con teofarso, che sarà poi il suo allievo e si
dedicherà all'osservazione diretta della natura. Successivamente rientra ad atene, fonda una scuola, il
liceo, questa scuola era diversa dall'accademia perché il liceo era una specie di centro studi in cui gli allievi
di Aristotele andavano per comunicare con il maestro e Aristotele si dedicava ai suoi allievi, ma intendeva
discutere anche con coloro che erano fuori la scuola. Tanto che la produzione letteraria di Aristotele È
massiccia e scritti si dividono in essoterici rivolti agli ascoltatori fuori dalla scuola e trattavano le tematiche
in maniera più semplificata, invece gli scritti esoterici erano quelli destinati agli allievi.

La scuola segue nei pressi di un boschetto dedicato ad Apollo Licio, perciò si chiamava liceo e spesso
Aristotele faceva lezione all'aperto, ed ecco che i suoi allievi si chiamarono peripatetici. Tutta la sua
produzione filosofica, è stata poi ordinata da Andronico di Rodi, il quale classifica gli scritti di Aristotele,
secondo un criterio, cioè mette prima tutti gli scritti che riguardano le cose naturali, poi dopo mette quelli
che non appartengono all'osservazione della realtà. Mentre quelli che riguarda le cose naturali sono detti
fisica quelli che stanno dopo le cose naturali, sono definiti metafisica. A partire dall' ordine che Andronico
da Rodi da alle opere di Aristotele la fisica rappresenta lo studio delle cose che appartengono alla realtà; la
metafisica indica lo studio delle cose che alla realtà non appartengono.

Quando parliamo del progetto filosofico di Aristotele dobbiamo affermare che lui è stato un allievo di
Platone, come Platone parte da Socrate Aristotele parte da Platone, però la sua personalità è
completamente diversa. Infatti lui era molto attento all'osservazione della realtà

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