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Michele Capraro

Corso di chitarra

ELEMENTI BASE

Titolo dell’opera: Corso di chitarra, elementi base


Autore: Michele Capraro

Proprietà per tutti i paesi del mondo

(Exclusive distributors to the music trade):

GDE Edizioni Musicali

Via Monviso, 3

00139 Roma

Info.gde@libero.it

www.edizionigde.it

Vietata la riproduzione integrale e/o parziale dell’opera con qualsiasi


mezzo, ivi compresa la fotocopiatura.

Ouvrage protègè – Photocopie Interdite meme pertielle (loi du 11.03.1957)


Constitueralt contrefacon (code pènal art.425).

Unathorised copying of music is forbidden by law, and may result in


criminal or civil action.

Das widerrechtliche Kopieren von Noten ist gesetzlich verboten und kann
privat und Strafrechtlich verfolgt warden.

Foto: Alessio Lorelli, Mattia Persico

Concept di copertina: Domenico Ragone, Valentina Accoto, Michele


Capraro Disegni e grafica: Domenico Ragone

2
Dedico questa mia prima

pubblicazione alla mia famiglia,

in particolare a mia madre e mio

padre.

Ringrazio tutti coloro che hanno

collaborato alla realizzazione di

questo corso di chitarra tra cui la

GDE edizioni musicali, Francesco

de Diego, la famiglia Cataleta,

Mina Ciarleglio, Melopea Studio,

Domenico Ragone (per l’infinita

pazienza), Valentina Accoto,

Alessio Lorelli, Mattia Persico.

Prefazione

Cosa pensate ci possa essere scritta in questa presentazione del corso? ☺

Nient’altro che il modo con cui voglio introdurvi nel vasto mondo della
chitarra moderna.

Per fare ciò utilizzerò tre termini:

1) FACILE: Niente esercizi interminabili e noiosi, ma una formula che, vi fa


imparare ogni singolo accordo suonando prima parti di esso e poi tutto
l’accordo insieme. ☺

2) VELOCE: Imparando subito i primi accordi potrete suonare le canzoni


proposte come verifica e potrete passare velocemente agli esercizi
successivi, altrimenti dovrete rivedere e studiare meglio quello che avete
già visto negli esercizi precedenti.

3) DIVERTENTE: Quando comincerete a suonare le canzoni proposte come


verifica, potrete crearvi il vostro repertorio, suonando canzoni con accordi
che rientrano in quelli che avete già studiato e che riconoscerete!!

Tutto il metodo è integrato da foto.

Gli argomenti trattati sono solo una parte di quelli che ho sviluppato nel
mio percorso di insegnamento e riguardano quello che io ho chiamato
Elementi Base, rivolto a tutti coloro che vogliono avvicinarsi allo studio
della chitarra e anche a chi vuole imparare facilmente divertendosi! ☺

Prossimamente pubblicherò le altre due parti di questo corso, che


prevedono un livello

“intermedio” e un livello “esperto”, come i più recenti videogiochi in


internet!!! ☺

BUONO STUDIO E BUON DIVERTIMENTO!!

N. B. Per qualsiasi dubbio o chiarimento relativo agli argomenti trattati in


questo metodo potete scrivere al mio indirizzo e mail

michele.capraro.53@gmail.com

Michele Capraro

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Biografia

Michele Capraro, nasce a San Severo (Foggia) il 21/12/1978. Inizia a


strimpellare alla tenera età di 13 anni circa. Le prime esperienze musicali
maturano in territorio sanseverese con vari gruppi tra cui Secret Side,
Klessidra, Stardust, Tregenda, Crashdown. Nel frattempo si dedica allo
studio della chitarra moderna presso la Guitar School di Gianni Cataleta a
Foggia, dove approfondisce lo Studio dei diversi stili musicali (dalla
Musica Leggera al Blues, al Jazz, al Rock ecc..). Frequenta, nella scuola
stessa, Stage di lettura a prima vista, Laboratori di Musica d'Insieme e
Master Class di Jazz.

Partecipa a "JAZZ IN RODI", un seminario organizzato dal Conservatorio


di Rodi Garganico e tenuto da diversi docenti tra cui il contrabbassista
Gianluca Renzi (docente della ST. LOUIS di Roma) e il batterista J. Arnold
(Docente dell'Università della Musica di Roma). Nel 2004 si sposta a Roma
per intraprendere la professione musicale. Ha partecipato ad un corso di
formazione per Big Band, tenuto dalla Scuola Ludovico da Victoria di
Roma e diretto dal maestro Roberto Pregadio. Con questa orchestra, la
Jazz Big Band, si è esibito in vari locali di Roma tra cui il Mahalia e il Be
Bop Jazz Club.

Collabora in qualità di Endorser con la Bulk (www.bulkmusic.it).

Ha suonato con la FRETZ Orchestra, un’orchestra di 80 chitarre, con la


partecipazione di Stef Burns alla chitarra solista. Ha partecipato con la
band KINGCROW all'European Mini Tour, come sostituto del chitarrista
ufficiale della band Ivan Nastasi. Il Tour ha toccato vari paesi Europei tra
cui Svizzera, Germania, Olanda, Francia e Spagna. Suona con varie
Tribute Band tra cui i No Remorse (Tribute Band Metallica). Con questa e
con altre cover band si è esibito in vari locali di Roma tra cui Geronimo,
Crossroads, Jailbreak, Locanda Blues, Locanda Atlantide, Nag’s Head.

Insegna attualmente a Roma presso la Scuola “Arte e Spettacolo” di Tor de


Cenci, presso la Scuola “I Musicanti” di Acilia, presso l’Associazione
Culturale Suaviter e con la Scuola Elementare Boccaleone tramite
l’Associazione Culturale “Ars Ludica”. Ha Partecipato al progetto “Più
tempo per crescere - Roma Città famiglia”, cofinanziato dal Comune di
Roma, assieme all'Ars Ludica e alla scuola Elementare Boccaleone. Sempre
a Roma ha collaborato con la Scuola di Musica “La Musica che gira
intorno” e con l’Istituto Superiore “Via Aquilonia”. Collabora attualmente
con il compositore calabrese Francesco De Diego.
5

INDICE

Simboli e notazione
………………………………………………………………………………
………………………10

Parti della chitarra e nomi delle corde


…………………………………………………………………………..13

Impostazione mano sinistra .…….……………..


……………………………………………………………………14

Impostazione mano
destra…………………………………………………………………………
………………….16

Impostazione dello strumento


………………………………………………………………………………
………18

Riguardo l’Accordatura
………………………………………………………………………………
………………….18

Capitolo 1

1. Il primo accordo, Do maggiore


……………………………………………………………………………19

2. Un accordo che sta stretto, Re minore


……………………………………………………………….23

3. Un accordo che sta largo, Sol 7


…………………………………………………………………………..26
4. Mettiamo insieme gli accordi (Il giro di Do)
…………………………………………………………29

i. Suoniamo in giro
………………………………………………………………………………
30

5. Esercitiamoci sul giro


………………………………………………………………………………
………….32

Verifica. Brano consigliato:

i. Il cielo in una stanza (G. Paoli)


………………………………………………………34

Capitolo 2

1. Il giro di Sol maggiore, l’accordo di Sol maggiore


………………………………………………..35

2. L’accordo di Mi minore
………………………………………………………………………………
……….38

3. L’accordo di Re7
………………………………………………………………………………
…………………40

4. Il giro di Sol maggiore: colleghiamo gli accordi


……………………………………………………43

Verifica. Brano consigliato:

i. Generale (F. De Gregori)


……………………………………………………………….46
Approfondimenti……………………………………………………………
………………………………………………49

Appendice

i. Un po’ di Ritmo
………………………………………………………………………………
………………...51

ii. Esercizi ritmici


………………………………………………………………………………
…………………..56

iii. Altri esercizi ritmici


………………………………………………………………………………
……………58

Capitolo 3

1. Altri accordi maggiori


………………………………………………………………………………
………..60

2. Usiamo gli accordi (La, Mi, Re)


…………………………………………………………………………..64

Verifica. Brani consigliati:

i. La canzone del sole (Battisti- Mogol).


…………………………………………… 66

ii. Gianna (Rino Gaetano)


…………………………………………………………………66

3. Altri accordi di settima


………………………………………………………………………………
……...67
i. Riparliamo
dell’accordatura…………………………………………………………. 70

ii. Accordatura
………………………………………………………………………………
….71

Capitolo 4

1. Un primo scoglio: Gli accordi a barrè


…………………………………………………………………73

Verifiche
………………………………………………………………………………
…………………………..78

i. Approfondimenti

Facili tecniche di
arpeggio…………………………………………………………….. 81

2. Scala cromatica
………………………………………………………………………………
………………….86

3. Esercizi sugli accordi a barrè

i. Esercizio n. 1
………………………………………………………………………………… 91

ii. Esercizio n. 2
………………………………………………………………………………… 95

4. Un altro accordo di
settima…………………………………………………………….
………………….97
Conclusioni del corso base
………………………………………………………………………………
…………….98

Simboli e notazione

Ogni metodo ha la sua simbologia e notazione. Io userò alcuni simboli e


notazioni piuttosto comuni. Cominciamo con l’indicazione delle corde della
chitarra e delle dita da utilizzare.

Figura 1
Il pallino indica in questo caso che dovete premere il primo tasto sulla corda
SI e il numero 1 indica che dovete utilizzare il primo dito della mano
sinistra (vedi figura 1).

Figura 2

La “X” all’inizio della corda o sulla corda indica che quella corda non
suona, cioè non va toccata col plettro; lo “O” indica che suona a vuoto o
libera, cioè la destra con il plettro pizzica la corda mentre la sinistra non
preme nessun tasto(vedi figura 2).

Inoltre, quando viene scritto un accordo e il tasto relativo, ad esempio Do


maggiore I tasto, questo indica che dovete suonare l’accordo di Do
iniziando a posizionare il primo dito proprio al primo tasto.

10

Indicazioni degli accordi

Durante il corso troveremo vari tipi di accordi tra cui Accordi maggiori,
minori e settima.

- Gli accordi “maggiori” sono indicati di solito con delle sigle con la scritta
“maggiore” o senza scrivere nulla. Ad esempio, la sigla Do maggiore o Do,
indica un accordo di Do maggiore.

- Per indicare gli accordi “minori” invece utilizzeremo le sigle min o il


segno – . Ad esempio l’accordo di Re minore verrà indicato con Re min o
Re - .

- Per gli accordi di settima utilizzeremo il numero 7. Ad esempio Do


settima verrà indicato con la sigla Do 7.

Inoltre, vi volevo segnalare la nomenclatura internazionale, che non userò


in questo corso ma che potete trovare in altre intavolature, spartiti,
trascrizioni.

A =LA
B = SI

C = DO

D = RE

E = MI

F = FA

G = SOL

In questo sistema gli accordi, ma a volte anche le note, vengono indicate


con le lettere dell’alfabeto come vedete nello schema precedente.

Agli accordi, viene aggiunta di solito, una sigla che indica la natura
dell’accordo, ad esempio

C7 = DO 7

A min = La minore

D = Re maggiore etc.

11

Cominciamo imparando come è fatta una chitarra e quali sono i nomi delle
corde. È

molto importante che impariate da subito a memoria i nomi delle corde,


anche perché sapere questo è un po’ come imparare le lettere dell’alfabeto,
cioè fondamentale per il prosieguo dell’apprendimento di una lingua……

12
Parti della chitarra e nomi delle corde

13
Impostazione mano sinistra

L’impostazione della mano sinistra prevede l’uso delle dita da indice a


mignolo, indicate coi numeri da 1 a 4, a martello, cioè le dita devono cadere
sulle corde e sulla tastiera formando quasi sempre un angolo retto (90°). Il
pollice invece deve stare posizionato più o meno al centro della tastiera e in
posizione centrale rispetto alle dita che stanno sulle corde. Inoltre il palmo
della mano deve essere quasi sempre staccato dal manico (vedi foto
successiva).

14
Impostazione mano sinistra (retro)

15
Impostazione mano destra

Il plettro, che di solito è un pezzo di plastica, opportunamente sagomato,


viene tenuto con la mano destra tra le dita pollice e indice. Con queste due
dita si può tranquillamente tenere il plettro in modo ben saldo, lasciando le
altre dita “libere”, ma a patto che l’indice assuma la forma di un uncino, per
avere sul plettro una presa migliore (vedi foto successiva).

N. B. Per i bambini: NON METTETE IL PLETTRO IN BOCCA!

16

Il palmo della mano e il polso non devono appoggiarsi alla cassa armonica;
le dita libere, (medio, anulare, mignolo), se fate un accompagnamento, non
devono appoggiarsi sulla cassa ma rimanere libere in aria.

17
Impostazione dello strumento

Si consiglia di tenere la chitarra appoggiata sulla coscia destra e di


accavallare le due gambe (destra su sinistra), per avere sia la cassa sia la
tastiera dello strumento vicine a voi.

Riguardo l’accordatura

Per quanto riguarda il procedimento di accordatura, credo che sia


importante per l’allievo acquisire prima un po’ di familiarità con i suoni
(orecchio musicale) per riuscire a distinguere le varie altezze dei suoni, le
loro differenze e poi esercitarsi tantissime volte a scordare e riaccordare lo
strumento, controllando di volta in volta l’intonazione della chitarra con un
accordatore che, è importante sottolineare, è uno strumento di controllo
dell’intonazione.

In alternativa, all’inizio, potete accordare la chitarra proprio con un


accordatore, cercando di ascoltare bene più volte il suono giusto una volta
che l’accordatore vi dice che la frequenza di intonazione di quella
determinata corda è esatta. Successivamente ci soffermeremo meglio sul
procedimento di accordatura.

18

Capitolo 1
1.1 - Il primo accordo: DO maggiore

In questa prima parte studieremo gli accordi base che vengono suonati
all’inizio della tastiera.

Iniziamo esercitandoci con il primo accordo (DO maggiore) ma suonando


solo alcune parti di esso. Questo perché le mani non sono abituate a fare
certi movimenti che prevedono subito l’allargamento delle dita per suonare
tutto l’accordo completo.

Tramite gli schemi A, B e C impareremo l’accordo completo suonando parti


di esso.

Schema A

(I tasto)

In questo primo schema suonate solo le prime tre corde (Mi cantino, Si,
Sol) con il primo dito della mano sinistra che preme il primo tasto sul Si
(vedi foto).

19
Cercate sin da subito di rispettare l’impostazione consigliata nel paragrafo
sull’impostazione della mano sinistra.

Provate a prendere con la sinistra la posizione delle note come indicato


nella foto e suonate; poi lasciate e riprovate parecchie volte. È molto
importante che curiate da subito il suono, facendo sentire in modo chiaro
tutti i suoni che servono (in particolare il Mi cantino); poi passate agli
schemi B e C muovendovi allo stesso modo. Suonate per ogni schema una
nota alla volta e poi tutte insieme.

In questo e in altri accordi di questo giro di accordi staccate il palmo della


mano dalla tastiera, le dita da 1 a 4 premono sulla tastiera davanti assieme
al pollice che preme dietro, per bilanciare la pressione delle altre dita che
schiacciano i tasti e le corde indicate.

Schema B

(I tasto)

20
Schema C

(I tasto)

N. B. Vi ricordo che negli schemi degli accordi, quando c’è scritto I tasto
significa che quell’accordo va suonato dal primo tasto, cioè il primo dito
deve andare al primo tasto sulla corda indicata di volta in volta. Se c’è
scritto II tasto si parte dal secondo tasto etc.
Questo vale per tutte le diteggiature di accordi, a seconda del tasto che
viene indicato sopra.

Nel frattempo iniziate a provare il secondo accordo La- (La minore) per
abituare la mano a posizioni di accordi diverse (vedi foto).

21
La min (I tasto)

N.B. Tutti gli schemi degli accordi e le foto sono speculari tra loro!

P.S. Un consiglio importante: per capire se l’impostazione della mano


sinistra è esatta armatevi di uno specchio e guardate, nell’immagine della
mano riflessa sullo specchio, se la vostra impostazione è giusta.

22
1.2 - Un accordo che sta stretto: Re minore

Schema A

(I tasto)

Schema B
(I tasto)

23
Schema C

Re minore (accordo completo)

(I tasto)

Spiegazione.

Per l’accordo di Re minore occorre partire suonando una nota sola, il primo
tasto al Mi cantino, come illustra lo schema A, e poi aggiungere
progressivamente una nota alla 24

volta, (vedi schema B e C). Anche qui bisogna esercitarsi curando il suono
come sul Do maggiore, ed esercitandosi allo stesso modo.

Attenzione allo schema B, mantenete bene le dita a martello. Se non


rispettate questa regola può capitare che il terzo dito tocchi
involontariamente il Mi cantino e lo “blocchi”

impedendogli di suonare.
Fate anche attenzione a staccare il palmo della mano sinistra quando
impostate la diteggiatura dell’accordo.

25
1.3 - Un accordo che sta largo: SOL 7

Schema A

(I tasto)

Schema B

(I tasto)

26
Schema C

Sol 7 (accordo completo)

(I tasto)

Spiegazione.

Anche per l’accordo di Sol 7, inizieremo col suonare solo alcune note con
l’uso di alcune dita e poi gradualmente inseriremo le altre dita (vedi schemi
A, B e C) sempre rispettando 27

l’impostazione di base dello strumento: dita da 1 a 4 a martello e pollice più


o meno al centro delle dita e del manico.

Provate esercitandovi varie volte come spiegato già per gli accordi di Do
maggiore e Re minore.

28
1.4 – Mettiamo insieme gli accordi: il giro di Do

Schema A

Do maggiore

La min

(I tasto) (I tasto) Schema B

La min

Re min

(I tasto) (I tasto)

Schema C

Re min

Sol 7
(I tasto) (I tasto)

29

Schema D

Sol 7 Do maggiore (I tasto) (I tasto)

Suoniamo IN GIRO ☺

Il problema principale di chi si avvicina allo studio della chitarra non è


imparare uno, due o dieci accordi, ma “metterli” insieme, cioè farli suonare
uno dopo l’altro.

Negli schemi della pagina precedente (A, B, C, D) potete trovare degli


esercizi per passare in modo semplice e veloce da un accordo ad un altro.

Dal Do a La- vi basterà tenere il dito numero 1 e il dito numero 2 fermi e


muovere sotto, sulla corda Sol al secondo tasto, il terzo dito; infatti quando
avete accordi con note suonate dalle stesse dita, dovete mantenerle sui tasti
che avete già pigiato precedentemente e spostare solo quelle dita che
necessitano di essere posizionate su altre corde/tasti.

In poche parole, dovete evitare di staccare le dita dalla tastiera e dovete fare
meno movimenti possibili. Esercitatevi molto nel fare i singoli cambi, che
ogni schema vi illustra, prima solo con la sinistra parecchie volte, poi
suonando anche con la destra.

Vi ricordo anche di staccare il palmo della mano sinistra quando suonate la


maggior parte degli accordi (vedi Impostazione della mano sinistra).

Nel passaggio da La- a Re- invece, vedi schema B, dovrete staccare per
forza tutte le dita ma, nel farlo, vi verrà indicato un movimento semplice ed
efficace per imparare come cambiare diteggiatura velocemente; questo
movimento va fatto rispettando quasi sempre l’ordine delle dita (1, 2, 3, 4),
cioè dovrete muovere le dita uno alla volta partendo quasi sempre dal primo
dito.

30

Negli schemi C e D sono illustrati gli altri due cambi di accordi per
chiudere il giro e ricominciare.

Da Re- a Sol7 manterrete fermo il primo dito e muoverete verso l’alto il


secondo e il terzo dito. Da Sol7 a Do muoverete il primo dito dalla corda Mi
cantino alla corda Si sempre sullo stesso tasto, e poi, le altre due dita,
secondo e terzo, rispettivamente verso le corde La e Mi basso. In questo
cambio il pollice rimane quasi sempre più o meno al centro delle dita e del
manico.

l DO l LA min l RE min l SOL 7 :ll

Per capire bene come suonare lo schema qui sopra vi rimando al prossimo
paragrafo.

31
1.5 Esercitiamoci sul giro

l DO l LA min l RE min l SOL 7 :ll Nello schema di sopra, impareremo a


suonare il giro di Do maggiore utilizzando gli accordi che ne fanno parte.
Nel fare questo terremo ben presente il modo in cui passiamo da un accordo
ad un altro (vedi paragrafo precedente).

In questo esercizio suoneremo dunque quattro pennate in giù di Do


maggiore passando al La minore e via dicendo, Re minore e Sol 7; poi
ripartiremo dall’inizio del giro.

Ancora una volta dovrete esercitarvi molto nel cambiare gli accordi, due
alla volta, prima con la sinistra, poi suonando anche con la destra.
Successivamente dovrete allenarvi a cambiarli più velocemente come
dimostra l’esercizio qui sotto.

l DO LA min l RE min SOL7 :ll

Qui dovrete eseguire due pennate per accordo.

Inoltre, i due puntini presenti nello schema di accordi alla fine dell’ultima
battuta vi dicono di ripetere tutto dall’inizio.

P. S. Gli esercizi qui sopra descritti e anche quelli che seguiranno hanno
delle BATTUTE e dei TEMPI. Per darvi un’idea di cosa siano i TEMPI,
pensateli come delle “Unità di misura”

della Musica, mentre le BATTUTE le potete pensare come dei “contatori”


delle “Unità di Misura” (i TEMPI).

Il Tempo (4/4) è il totale del valore di ogni battuta, la battuta è formata di


“movimenti”.

Quando suonate 4 pennate state suonando i 4/4 di ogni battuta di 4/4.

Ogni battuta è delimitata da due stanghette. Se trovate solo un accordo tra le


due stanghette significa che quell’accordo prende tutta la battuta e in questo
caso viene suonato con 4 pennate (i 4 quarti). Se invece trovate due accordi
tra le due stanghette 32
significa che ogni accordo occupa due quarti (due pennate). I due puntini
presenti nell’ultima battuta dicono di ripetere tutto il giro di accordi
dall’inizio.

Nella musica ci sono tanti tipi di tempi (3/4, 3/8, 6/8, etc.) ma noi ci
soffermeremo per ora sui tempi in Quarti e più precisamente sul 4/4.

IMPORTANTE!

Alla fine della pratica su questi esercizi potrete già cominciare a suonare dei
brani ma attenzione! Se avete fatto pratica su questi esercizi ma non riuscite
a suonare bene i brani consigliati, dopo averli provati e riprovati,
probabilmente non avete affrontato in modo corretto lo studio degli esercizi.
Quindi vi consiglio di tornare a rivedere meglio e in modo più efficace il
materiale didattico spiegato prima.

STUDIATE BENE 2 ESERCIZI PER SUONARE MEGLIO 10 BRANI!!


33

VERIFICA

Brano consigliato:

IL CIELO IN UNA STANZA (G. Paoli)

In questo brano, abbastanza semplice, potrete mettere in pratica gli accordi


del giro di Do maggiore. Il brano, nella sua versione originale, è in tonalità
di Fa maggiore e ha accordi diversi da quelli del giro di Do maggiore ma, se
lo imparate in Do, potrete tranquillamente canticchiarvelo mentre lo
suonate; oppure lo potrete suonare mentre i vostri amici si divertono a
cantarlo, sperando ovviamente che nessuno di loro sia stonato… ☺
Come avrete notato suonando il brano, gli accordi di questa canzone sono
proprio quelli del giro di Do maggiore.

Questo perché, tutto l’insieme degli accordi ruota attorno al concetto di


Tonalità, che è un po’ come pensare alle stanze di una casa. Ognuna ha un
uso diverso dall’altra ma stanno tutte nello stesso appartamento. ☺

Anche per le tonalità il discorso può essere simile.

Ogni tonalità ha degli accordi che cambiano ma tutte possono essere usate
per suonare lo stesso brano.

Gli accordi del brano, rapportati alla tonalità di Do maggiore, sono i


seguenti: l DO l LA min l RE min l SOL 7 :ll

Se ci fate caso la progressione di accordi è la stessa del secondo esercizio


sul giro di Do (Capitolo 1 Paragrafo 5) ed è suonata con gli stessi valori
(due quarti per accordo).

Quindi, in questo caso, se fate bene gli esercizi è come se avete già studiato
il brano. ☺

Andando avanti nello studio della chitarra e affinando l’orecchio, noterete


come anche altre canzoni siano fatte con gli stessi accordi e con
combinazioni simili a queste.

Tornando al brano che state studiando, dall’inizio alla fine gli accordi sono
sempre gli stessi, con gli stessi valori, dovrete però suonare lo stesso giro
tantissime volte mentre intonate o fate intonare a qualcun altro la melodia.
Inoltre credo sia giusto a questo punto parlare del tempo. Dovrete cioè
imparare a scandire i quarti della battuta contando col piede (sinistro o
destro), i quattro movimenti che la compongono.

Successivamente, sul senso del tempo che svilupperete, impareremo a


suonare dei facili e divertenti ritmi per rendere più interessante l’esecuzione
dei brani.

34
Capitolo 2

2.1 - Il Giro di Sol maggiore

L’accordo di Sol maggiore

Schema A

(II tasto)

Schema B

(II tasto)

35
Schema C

(II tasto)
oppure

36

Cominciamo a studiare un nuovo giro di accordi: il giro di Sol Maggiore.

Nello schema della pagina precedente trovate un nuovo accordo, Sol


maggiore.

Come per gli accordi del giro di Do maggiore, gli schemi A, B, C vi


mostrano come imparare l’accordo completo procedendo e suonando volta
per volta varie parti di accordo. Rinnovo l’invito a provare prima parecchie
volte con la sinistra e poi anche con la destra, suonando l’accordo e
cercando quindi di creare un buon suono.

Ovviamente le raccomandazioni sull’impostazione della mano sinistra


rimangono, anche nello studio degli accordi del giro di Sol maggiore, le
stesse che vi ho descritto per il giro di Do maggiore.

Nello schema A dovrete suonare con la destra solo le corde Mi basso e La


con le dita della sinistra che vanno ad appoggiarsi sul secondo e terzo tasto
(vedi illustrazione diteggiatura dello schema A).

Negli schemi B e C dovrete risuonare queste note e allegare insieme altre


note facenti parte dell’accordo, così come è descritto negli schemi.

Nell’ultima illustrazione, schema C, per suonare il terzo tasto sulla corda Mi


cantino, potete utilizzare il terzo o quarto dito a vostro piacimento.

N.B. Ripeto ancora una volta l’importanza di guardare bene le foto e le


illustrazioni delle diteggiature, per capire la migliore impostazione della
mano sinistra sullo strumento.

37
2.2 - L’accordo di Mi minore

Schema A

(II tasto)

Schema B

(II tasto)

38
Questo accordo, abbastanza semplice, non ha passaggi intermedi; l’unica
raccomandazione da fare riguarda le diteggiature consigliate: la prima si
avvale dell’uso del primo e secondo dito, la seconda è quella con secondo e
terzo dito.

Provatele entrambe e poi decidete per quella che più vi aggrada.

39
2.3 - L’accordo di Re 7

Schema A

Schema B

(I tasto)
40
Schema C

(I tasto)

41

IL SETTIMO RE!!!! ☺

Questo accordo, RE 7, è un po’ simile a quello di Re minore per quanto


riguarda l’impostazione piuttosto “stretta”.

Ovviamente gli schemi A, B e C vi condurranno pian piano verso


l’acquisizione di una buona padronanza della diteggiatura e del suono da
produrre con questo accordo.

Nello schema A suonerete solo una nota sul Mi cantino, poi le due note sul
Mi cantino e sul Si (schema B) e infine, nello schema C, l’accordo
completo.

N.B. A questo punto sarebbe consigliabile sapere gli accordi a memoria, in


modo tale che, nell’affrontare lo studio dei prossimi esercizi e brani, vi
troviate davanti le sigle, come nell’esercizio di Do maggiore, per riuscire
subito a suonare l’accordo corrispondente.

IMPARATE LE DITEGGIATURE A MEMORIA!!

42

2.4 – Colleghiamo gli accordi (giro di Sol)

Schema A

Sol maggiore

Mi min

(II tasto) (II tasto) Schema B

Mi min

La min
(II tasto) (I tasto)

Schema C

La min Re 7

(I tasto) (I tasto)

43

Schema D

Re 7 Sol maggiore (I tasto) (II tasto)

Schema A (variante alternativa)

Sol maggiore

Mi min

(II tasto) (II tasto)


Schema B (variante alternativa)

Mi min

La min

(II tasto) (I tasto)

44

Spiegazione.

Per mettere in “movimento” questi accordi, cioè per capire come passare da
un accordo all’altro, è consigliabile muoversi sulla falsariga del giro di Do
maggiore e degli esercizi relativi al modo in cui si mettono insieme (vedi
Capitolo 1 Paragrafo 4).

Nello schema A, nel passaggio da Sol Maggiore a Mi minore, potete tenere


fermo il primo dito e muovere il secondo sulla corda Re; il terzo o quarto
dito nell’accordo di Mi minore non ci servono.

Da Mi minore a La minore, schema B, potete spostare il primo dito al primo


tasto sulla corda Si, mentre mantenete il secondo dito sul Re e riutilizzate il
terzo dito sulla corda Sol.

Si noti che l’accordo di La minore è lo stesso presente nel giro di Do


maggiore, e quindi l’importante per chi lo utilizza è di ricordarlo bene a
memoria ☺

Continuo a ricordarvi che è importante rispettare l’impostazione della mano


sinistra, ma anche della destra, come spiegato già in precedenza; in più una
precisazione doverosa è quella di staccare il palmo della mano sinistra nella
maggior parte degli accordi che suonate in questo giro.

Da La minore a Re7 (vedi schema C) potete mantenere fermo il primo dito


mentre il secondo e il terzo si vanno a posizionare rispettivamente su terza e
prima corda.
Invece da Re7 a Sol, schema D, potete staccare primo e secondo dito e,
senza premere, far scivolare il terzo dito avanti di un tasto sulla stessa
corda; andate poi a posizionare il primo e secondo dito sulle corde La e Mi
basso. Per fare questo passaggio potete anche utilizzare il quarto dito
quando arrivate sull’accordo di Sol maggiore. Per fare ciò staccate primo e
secondo dito, posizionate il quarto dito sul terzo tasto sul Mi cantino e poi
riposizionate il primo e il secondo dito rispettivamente sulle corde La e MI
basso.

La variante del passaggio da Sol a Mi minore e da Mi minore a La minore


mostra un’altra

“strada” per fare questo cambio di accordi. Provatelo staccando le dita dal
manico quando passate dal primo al secondo accordo. Ogni tanto staccare le
dita è consentito anche perché in questo caso abbiamo diteggiature diverse
tra loro.

N.B. Ancora una volta rinnovo l’invito ad esercitarvi molto con la mano
sinistra nei vari cambi di accordi ☺

45

VERIFICA

Brano consigliato:
GENERALE (F. De Gregori)

Questo brano, composto da Francesco De Gregori, nella sua versione


originale è suonato in tonalità di La maggiore.

Noi ci eserciteremo in tonalità di Sol maggiore dove incontreremo gli


accordi conosciuti nei giri di Do e Sol maggiore.

Qui sotto ci sono gli accordi del brano in tonalità di Sol maggiore.

Melodia (Pianoforte)

l DO l SOL l DO l SOL l RE7 l Strofa/Ritornello

l SOL l SOL l DO l SOL MI min l

l LA min l SOL l RE7 l SOL l

N. B. Il tempo del brano è 4/4, ma nella quarta battuta della melodia,


suonata dal pianoforte, diventa 2/4, per poi ritornare 4/4 nella battuta
successiva e per tutto il resto del brano. Inoltre, nella versione dal vivo di
Vasco Rossi, la melodia è suonata dalla chitarra e c'è una introduzione che
possiamo anche ignorare.

Ovviamente nella battuta di 2/4 dovrete contare solo due movimenti (quarti)
e poi ricominciare a contare da 1 coi 4/4 della battuta successiva.

Nell’affrontare lo studio di questo brano, incontrerete dei cambi di accordi


che avete incontrato precedentemente (vedi il cambio da Sol maggiore a Mi
minore nella quarta battuta della strofa/ritornello e il cambio da Mi minore
a La minore della battuta successiva). Inoltre troverete anche cambi di
accordi che non avete mai trovato prima ma la “palestra” fatta sui giri di Do
e Sol e sui relativi esercizi, vi farà capire facilmente come affrontare lo
studio di questa canzone.

ALT!!!

A questo punto vorrei consigliare la visione del film KARATE KID (un
film del 1984 diretto da John G. Avildsen).
46

Credo che molti di voi conoscano questo film ma la visione di questa


pellicola vi può far meglio capire che imparare un’arte è un po’ come
imparare una disciplina.

Quello che voglio dire è che si impara a suonare la chitarra nel tempo e non
da un giorno all’altro. Così come nel film, il protagonista impara il karate
non da un giorno all’altro ma pian piano e soprattutto facendo esercizi che a
lui sembrano inutili ma che contengono già i segreti della disciplina che
vuole imparare, così voi dovrete affrontare i vari esercizi.

« Prima lava tutte le macchine. Poi le lucidi con la cera. Devi dare la cera
con la mano destra e la devi togliere con la sinistra. Dai la cera, togli la
cera. Il respiro lo prendi con il naso e lo emetti dalla bocca. Dai la cera,
togli la cera. Non dimenticare il respiro è molto importante. » 1 (Voglio
ringraziare il maestro Gianni Cataleta per avermi consigliato di rivedere
questo film sotto una angolazione diversa, che è quella di cui prima
parlavo).

In più voglio ribadire, come già scritto precedentemente, che non serve
imparare tanti accordi, ma serve capire come usarli e saperli usare…. ☺

“NON CONTA QUANTE COSE SAI, MA COME LE USI!!” 2

Ritornando allo studio del brano, il passaggio di accordi da Sol a Do, che si
trova all’inizio della strofa e non solo, è facilmente eseguibile.

Muovete le dita con ordine progressivo in base ai numeri, cioè 1, 2, 3, 4


così come avete imparato a fare negli esercizi relativi al giro di Do e Sol.

In questo caso, per andare dall’accordo di Sol maggiore all’accordo di Do


maggiore staccate le dita e portate il primo dito dal secondo tasto della
corda La al primo tasto della corda Si, poi posizionate il secondo dito,
precedentemente usato sulla corda Mi basso, sulla corda Re al secondo tasto
e allo stesso modo fate col terzo dito, spostandolo dal terzo tasto sulla corda
Mi cantino al terzo tasto sulla corda La.
Provate sempre i cambi di accordi con la sinistra, molte volte, e poi
riprovate suonando anche con la destra. ☺

1 Dal film Karate Kid (Maestro Miyagi durante gli allenamenti di Daniel).

2 Gianni Cataleta

47

Sulla falsariga di quello che avete imparato negli esercizi sui giri di Do e
Sol, ora avete imparato ad affrontare un cambio di accordi mai visto prima.

Continuate allo stesso modo con lo studio del resto del brano.

Gli altri cambi di accordi sono piuttosto uguali tranne il cambio La – , Sol
maggiore, presente tra la quinta e la sesta battuta della strofa.

Per questo cambio partite spostando il primo dito dal primo tasto sulla
corda Si al secondo tasto sulla corda La, poi aggiungete il secondo dito sul
Mi basso sul terzo tasto e il terzo o quarto dito sul terzo tasto sul Mi
cantino, per completare la posizione di Sol maggiore.

Studiate il brano provando gli accordi due alla volta e poi insieme, studiate
prima la Strofa e poi gli accordi della Melodia suonata dal pianoforte.

Suonate il brano rispettando il valore degli accordi e andando a scandire col


plettro ogni movimento di ogni battuta.

P. S. Dopo aver suonato i brani proposti come verifica potete


tranquillamente provare a suonare altre canzoni che piacciono a voi dove
sono contenuti gli accordi che avete studiato. In questo modo vi metterete
ulteriormente alla prova e comincerete a crearvi il vostro repertorio ☺.

48

APPROFONDIMENTI
Dopo aver dato delle indicazioni su nozioni relative ai tempi è importante
iniziare a parlare anche di quella che è la struttura di una canzone.

Ogni brano di Musica Moderna, ad esempio quelli che abbiamo studiato


come verifica dei capitoli precedenti, ha delle parti che si possono ripetere.

Di solito queste canzoni si dividono in STROFA e RITORNELLO.

La Strofa può essere costituita da una melodia cantata o suonata da uno


strumento.

Il Ritornello è invece un’altra melodia, cantata o suonata, che di solito


segue la Strofa, che spesso e volentieri “ritorna” nel brano, proprio a
sottolineare qualcosa che si ripete.

Per meglio capire cosa siano una Strofa e un Ritornello, prendiamo in


esempio un brano conosciutissimo degli U2. Il brano è ONE.

La strofa di questo brano comincia con le parole:

Is it getting better

e continua con

Or do you feel the same

Will it make it easier on you now

You got someone to blame

You say...

Il ritornello invece comincia con le parole

One love

49

e continua con
One life

When it's one need

In the night

One love

We get to share it

Leaves you baby if you

Don't care for it

Dopo il ritornello e una piccola parte di accompagnamento strumentale,


comincia la seconda strofa che ha parole diverse ma più o meno la stessa
melodia, e poi di nuovo il ritornello con la stessa melodia e le stesse parole
che quindi “ritornano”.

Le parole della melodia possono anche ripetersi e ci possono essere vari tipi
di melodia e ritornello e altre parti del brano connesse con queste due, ad
esempio BRIDGE, SPECIAL, INTERMEZZO etc.

La cosa importante, per chi inizia a suonare delle canzoni di Musica


Moderna, è conoscere la varie parti di cui è composta una canzone per
sapere in ogni momento in che parte del brano si trova l’esecutore e come
poi si deve muovere per il resto del pezzo.

Per usare una metafora è come conoscere un tragitto automobilistico o


pedonale, non solo conoscendo il punto di partenza e di arrivo, ma anche
sapendo quali posti e luoghi si attraversano nel percorrere quelle strade.
Questo ci fa capire che stiamo andando nella direzione giusta!! ☺

50
Appendice

UN PO’ DI RITMO!!! ☺

A questo punto del corso, dopo aver lavorato un po’ sulla preparazione
della mano sinistra, passiamo allo studio di alcuni facili ritmi da eseguire
con la destra e da applicare alle canzoni già studiate o che studierete in
seguito.

Prima però bisognerà studiare un po’ di nozioni di teoria e solfeggio.

ALT!!

Non vi spaventate, niente di noioso, dobbiamo solo spiegare come ci


muoveremo in questo ambito.

Quella che vedete qui sopra è una torta….Vi chiederete a cosa serve!

Ci serve per aiutarci a capire le note musicali e i loro valori. ☺

51
La prima nota che è da 4/4, indicata con un pallino vuoto , l’ho
rappresentata come una torta di cui noi mangeremo tutte e 4 le porzioni. La
nota quindi prende tutte e quattro le

“porzioni” di torta (i 4 quarti).

Successivamente con la nota da 2/4 mangeremo due porzioni di torta, con


quella da 1/4

mangeremo una porzione e, via dicendo, con quella da 1/8 l’ottava parte e
con quella da 1/16 la sedicesima parte.
Ovviamente se vi è venuta fame potete tranquillamente prendervi una pausa
dallo studio e mangiare un pezzo di torta, ma non mi prendete alla lettera
seguendo l’esempio precedente altrimenti potreste causarvi una
indigestione. ☺

Il modo di indicare le note è come quello segnato nell’esempio precedente


se si tratta di note scritte sul pentagramma. A tal proposito ricordiamo che il
pentagramma o rigo 52
musicale è il sistema di rappresentazione delle note in musica, come vedete
nell’illustrazione qui sotto.

Se invece queste note rappresentano un accordo e la sua durata allora il


simbolo cambia (vedi schema sotto):

semibreve = 4/4 =

minima = 2/4 =

semiminima = 1/4 =

croma = 1/8 =

semicroma = 1/16 =

I simboli a destra dei valori di ogni nota rappresentano la notazione ritmica


degli accordi, cioè, il valore di ogni accordo e la sua durata. Inoltre in
questo schema potete trovare non solo il simbolo di ogni nota e il suo
valore, ma anche il suo nome; es. = 4/4 =

semibreve ecc. ecc.


Oltre le note che rappresentano delle melodie, suonate o cantate, e quelle
che rappresentano gli accordi, ci sono le PAUSE!!

53
SHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!! SILENZIO!!!!

Mi piace definire le Pause nella Musica come dei Silenzi; quando sono
presenti loro i suoni della chitarra e degli altri strumenti sono assenti. ☺

note
pause

semibreve (intero) = 4/4 =

minima (metà) = 2/4 =

semiminima (quarto) = 1/4 =

oppure

croma (ottavo) = 1/8 =

semicroma (sedicesimo) = 1/16 =

Nell’esempio sopra descritto, avete rispettivamente in ordine, da sinistra a


destra, la rappresentazione delle note musicali, il loro nome e valore, il
rispettivo simbolo nella notazione ritmica e la corrispondente pausa
musicale rappresentata con gli opportuni simboli.

In questo schema potete notare che tutte le note possono avere anche un
altro nome; ad esempio la semibreve, la nota che vale 4/4, si chiama anche
intero; questo è un altro nome per indicare la stessa nota; via dicendo la
stessa cosa vale per le altre note.

54

Riguardo le pause, nella prima riga avete come pausa un rettangolo con una
sorta di “ali”

ai lati; quel simbolo indica una pausa di 4/4, quindi quando arriviamo a quel
simbolo durante l’esecuzione di un brano, dovremo osservare un silenzio
della durata di 4/4, contando la durata della pausa in mente.

Analogamente si procede con un rettangolo con le “ali” sotto per la pausa di


2/4, in questo caso dovremo osservare un “silenzio” di due quarti contando
in mente i due movimenti o quarti che la pausa rappresenta.

Il simbolo musicale che indica la pausa da 1/4 è rappresentato da una specie


di parentesi graffa e per le pause da un ottavo e un sedicesimo abbiamo altri
simboli che raffigurano questi “silenzi”.

Musicalmente parlando, una nota da 4/4 o una pausa da 4/4 prendono lo


spazio di 4

movimenti (quarti) e via dicendo, una nota da due quarti, due movimenti,
una nota da 1

quarto, un movimento, una di un ottavo, la metà di un quarto, (vedi frazioni


matematiche) ☺; una nota da un sedicesimo la metà di un ottavo e la quarta
parte di un quarto.

Nello studio dei ritmi che ora andremo ad affrontare capiremo meglio come
eseguire note, accordi e pause. Le tipologie di note, accordi e pause che
esistono nella musica e i loro relativi simboli, non sono solo questi ma per
lo studio che faremo noi, riguardo la ritmica, sono sufficienti.

55

ESERCIZI RITMICI

Esercizio n.1

In questo primo esercizio suonerete un accordo a vostra scelta e nella prima


battuta lo farete durare 4 quarti, plettrando una volta sul primo movimento e
lasciando risuonare le corde per gli altri tre movimenti successivi; nella
seconda battuta suonerete l’accordo plettrando una volta sul primo
movimento e farete risuonare le corde solo sul secondo movimento, poi
risuonerete di nuovo e farete durare quell’accordo come quello che avete
appena eseguito.

Vi ricordo anche che il segno indica la pennata da usare, cioè in questo caso
dovrete suonare gli accordi sempre con la pennata in giù.

Nella terza battuta suonerete per ogni movimento l’accordo che avete
scelto, scandendo così tutti e quattro i movimenti della battuta (come
facevate negli esercizi sui giri di Do e Sol) e, nelle successive battute,
rifacendovi a quello che abbiamo spiegato prima, suonerete varie figure
ritmiche (valore che si dà a uno o più accordi o note), a seconda del valore
scritto nell’esercizio.

Ripetete l’esercizio più volte per acquisire confidenza con la notazione e il


valore degli accordi.

Esercizio n.2

In questo secondo esercizio invece suonerete i quarti e gli ottavi. Nel


suonare gli ottavi dovrete utilizzare una pennata in giù e una in su (vedi
simboli e ). Vi ricordo che due note da 1/8 insieme formano 1/4, (vedi
paragrafo UN PO’ DI RITMO), quindi dovrete suonare due volte lo stesso
accordo nello spazio di 1/4.

56
Esercizio n.3

In questo esercizio oltre ai quarti e agli ottavi abbiamo anche i sedicesimi;


da quello che abbiamo studiato nel paragrafo UN PO’ DI RITMO,
possiamo dedurre che per suonare 4

sedicesimi nello spazio di un quarto dovremo eseguire quattro pennate nello


spazio di un quarto (movimento). Ricordatevi sempre di utilizzare la
pennata in su e in giù dove l’esercizio ve lo indica ☺

Esercizio n.4

In questo esercizio n.4 dovrete suonare un accompagnamento su un tempo


di 3/4.

Questo significa che ogni battuta vale 3/4 e dovrete contare mentalmente in
3!! ☺ Vi consiglio di suonare la parte bassa dell’accordo sul primo
movimento e la parte alta sugli altri due movimenti.

N.B. Per “parte bassa” mi riferisco alla prima nota che suonate nell’accordo
(es. Do maggiore ha la parte bassa che è la nota Do al terzo tasto sulla corda
La). Per “parte alta”

intendo il resto dell’accordo.

Esercizio n.5

Qui dovrete seguire gli stessi consigli dell’esercizio precedente ma dovrete


eseguire gli ottavi sul secondo movimento come è indicato.

57
Altri esercizi ritmici

Esercizio n.6

Esercizio n.7

Esercizio n.8

Esercizio n.9

Esercizio n.10

In questi esercizi ci sono varie figure ritmiche da suonare utilizzando le


pennate in su e in giù come descritto in precedenza. Quando li provate,
portate sempre il tempo col piede sui 4/4, cioè contate una volta col piede
per ogni movimento della battuta, stando attenti a seguire il tempo e non la
pennata che state facendo.

IL RITMO NASCE DAL TEMPO, SE NON ANDATE A TEMPO NON


SVILUPPERETE NEMMENO

IL RITMO GIUSTO!!! ☺

58

Esempio di ritmica per il brano “Generale”:

SOL
SOL

DO

Con questo nuovo esempio ritmico potrete aggiungere enfasi alla vostra
esecuzione del brano Generale, che prima poteva suonare in un modo un
po’ “scolastico”.

Da notare che sotto la notazione ritmica sono scritti alcuni degli accordi del
brano.

Ovviamente potrete applicare questo esempio ritmico a tutto il pezzo.

BUON DIVERTIMENTO!! ☺

59
Capitolo 3

1.1. – Altri accordi maggiori

La maggiore (II tasto)

60
Mi maggiore (I tasto)

61
Re maggiore (II tasto)

62

I tre accordi maggiori che vi vengono mostrati in questo paragrafo vi


daranno la possibilità di suonare altre canzoni interessanti e divertenti.

Per quanto riguarda l’accordo di La maggiore vi consiglio, quando


posizionate le dita 1, 2

e 3 sullo stesso tasto, di ruotare leggermente il polso e mettere le tre dita un


po’ di traverso rispetto alla normale impostazione, come la foto mostra.

Ogni volta che avete un accordo che vi fa usare più dita insieme sullo stesso
tasto, vi consiglio quasi sempre di adottare questa impostazione. ☺

Contrariamente al giro di Do maggiore e Sol maggiore, dove avete imparato


ogni accordo procedendo per gradi e parti di accordo, questi tre accordi
nuovi vengono presentati direttamente in forma completa, anche perché
credo che a questo punto dovreste aver raggiunto un livello di preparazione
tale da farvi affrontare lo studio di questi accordi senza passaggi intermedi.
Vi ricordo sempre di rispettare le indicazioni sulla impostazione della mano
sinistra descritte precedentemente (vedi Impostazione Mano Sinistra).

63

3.2 – Usiamo gli accordi (La Mi Re)

Schema A

La maggiore

Mi maggiore

(II tasto) (I tasto)

Schema B

Mi maggiore

Re maggiore
(I tasto) (II tasto)

Schema C

Re maggiore

Mi maggiore

(II tasto) (I tasto)

Nel passaggio da La maggiore a Mi maggiore (Schema A) muovete sempre


il primo dito e poi il secondo e terzo dito come indica lo schema.

64

Nel secondo schema invece, dove dovrete andare da Mi maggiore a Re


maggiore, staccate il secondo e terzo dito dalle corde La e Re e fate
scivolare il primo dito dal primo al secondo tasto sulla corda Sol e
aggiungete progressivamente le dita 2 e 3.

Attenzione: quando fate scivolare un dito da un tasto ad un altro non dovete


premere!

Nell’ultimo passaggio (schema C) da Re maggiore a Mi maggiore,


muovetevi al contrario, cioè staccando secondo e terzo dito e poi scivolando
col primo dito dal secondo al primo tasto sulla corda Sol e riposizionando
infine le altre due dita come indica lo schema.

Continuo ad insistere nel consigliarvi vivamente di esercitarvi molto, prima


con la sinistra, e poi anche con la destra!! ☺

65
VERIFICA

Brani consigliati:

1) LA CANZONE DEL SOLE (Battisti-Mogol)

Questo brano è stato registrato in tonalità di La maggiore; gli accordi sono


sempre gli stessi dall’inizio alla fine, ma la ritmica indicata sopra gli
accordi aggiungerà più interesse alla vostra esecuzione.

Attenzione alla pausa di un ottavo, dopo i primi 3 ottavi suonati, in quel


punto dopo aver fatto le tre pennate corrispondenti ai tre ottavi, dovrete
andare verso l’alto con il plettro senza toccare le corde; dovrete cioè
eseguire una pausa di 1/8! ☺

Riguardo la velocità di esecuzione di questo e degli altri brani presenti sul


metodo, non voglio dare troppe indicazioni, anche perché dovrete provare a
suonare gli accordi prima con la sinistra e poi, come già detto
precedentemente, con la destra da velocità lente a velocità più sostenute;
poi potrete provare a suonare assieme al brano.

Quando sarete riusciti a suonare la ritmica indicata, potrete cercare di


riprodurre quella del brano originale, cercando di capire le pennate
utilizzate con l’aiuto del vostro orecchio. ☺

2) GIANNA (Rino Gaetano)

Gli accordi di questo brano, in tonalità di La maggiore, sono La maggiore,


Re maggiore e Mi maggiore. La ritmica iniziale è molto interessante. Sono
presenti crome (ottavi), semicrome (sedicesimi) e qualche pausa di ottavo.
Cercate di affrontare lo studio della ritmica del brano provando a leggere la
ritmica, cioè provando a suonare solo la ritmica, come indicato dalle note
sopra gli accordi, utilizzando un solo accordo (ad esempio LA maggiore) e
man mano inserite gli altri accordi seguendo la notazione.
66

3.3 – Altri accordi di settima

Per completare il primo ciclo di accordi base da studiare, vediamo altri


accordi di settima che potrebbero servirci per suonare un po’ di canzoni.

Gli accordi che vado ad elencare qui sotto non costituiscono un vero e
proprio giro, come quelli di Do e Sol, ma sono da imparare singolarmente.

Do 7 (I tasto)

67

Mi 7 (I tasto)

La 7 (II tasto)

68

Si 7 (I tasto)

Riguardo gli accordi di La 7 e Si 7 vi suggerisco di seguire il consiglio dato


per l’accordo di La maggiore (vedi Capitolo 3 Paragrafo 1).
Imparate bene questi accordi a memoria e cercate di sviluppare un buon
suono.

Ci sono vari brani in cui potete trovare questi accordi, tra cui Nothing Else
Matters dei Metallica (dove tra i vari accordi del brano troverete anche Si7).

Gli accordi fin qui studiati sono tutti accordi ai primi tasti, la conoscenza di
questi è fondamentale per proseguire lo studio e approdare successivamente
agli accordi a barrè.

Possiamo paragonare gli accordi ai primi tasti, quelli che avete studiato
dall’inizio del metodo fino a questo punto, alle fondamenta di una casa,
sulle fondamenta si costruisce tutto il resto dell’edificio, questi accordi sono
le “fondamenta” dello studio armonico della chitarra. Per studio armonico
intendo quello relativo all’armonia. Lo studio dell’armonia, comprende
anche gli accordi, quindi quando parlo di studio armonico intendo anche lo
studio degli accordi.

69

RIPARLIAMO DELL’ACCORDATURA ☺

A questo punto potete cominciare ad accordare la chitarra, cercando di


sfruttare la familiarità acquisita in questo periodo con i suoni della stessa.

All’inizio accordavate la chitarra con un accordatore; ora invece


DOVRETE usare l’accordatore secondo il suo vero uso, cioè come
STRUMENTO DI CONTROLLO.

Accordate la chitarra corda per corda, come vi dice la spiegazione che


troverete nella pagina successiva, e poi controllate l’intonazione con
l’accordatore.

È consigliabile, ogni volta che provate ad accordare la vostra chitarra, che


la scordiate e poi riprovate ad accordarla.

Potrebbe sorgervi una domanda e cioè:

COSA SIGNIFICA ACCORDARE UNA CHITARRA???


Non è facile spiegare cosa significhi esattamente accordare una chitarra o
uno strumento in genere, ma possiamo dire che accordare la chitarra
significa portare quasi sempre due suoni alla stessa altezza (per la fisica
acustica si parla di stessa frequenza di suono e altri elementi etc.).

Bisogna quindi comparare due suoni e SENTIRE con le orecchie se sono


identici o diversi, e in quel caso girare le meccaniche pian piano in modo
tale da ottenere gli stessi suoni.

A parte questo, vi consiglio vivamente di fare spesso questo esercizio, così


che quando avrete un buon orecchio potrete accordarla anche ad occhi
chiusi. ☺

Accordate le corde una alla volta e poi controllate la corda appena intonata
con l’accordatore; poi passate alla corda successiva.

ATTENZIONE: Quando accordate o scordate, quando tirate o allentate le


corde della chitarra girando le meccaniche, state lontani con la faccia dalla
tastiera dello strumento; una corda che si spezza e vola via può farvi male
seriamente se state molto vicini alla tastiera.

70

ACCORDATURA

1) INTONATE LA CORDA LA CON UN “LA” DI RIFERIMENTO (LA


DI PIANOFORTE, DIAPASON3)

2) SUONATE IL QUINTO TASTO SULLA CORDA LA. LA NOTA


OTTENUTA E’ UN RE; CON

QUESTA NOTA INTONATE LA CORDA SUCCESSIVA ( RE).

Vi ricordo che quando accordate dovete SENTIRE la differenza di suoni e


tirare la meccanica corrispondente alla corda da intonare se quest’ultima
produce un suono più basso di quello di riferimento, oppure allentare se la
corda da accordare ha un suono più alto di quello che prendiamo come
riferimento; in questo caso il suono di riferimento è il quinto tasto della
corda La.

3) SUONATE IL QUINTO TASTO SULLA CORDA RE; LA NOTA


OTTENUTA E’ UN SOL, CON

QUESTA NOTA INTONATE LA CORDA SUCCESSIVA ( SOL).

Se dovete tirare una corda dovete quasi sempre girare la chiavetta in senso
antiorario oppure all’opposto, se dovete allentarla per abbassare il suono. ☺

4) SUONATE IL QUARTO TASTO SULLA CORDA SOL; LA NOTA


OTTENUTA E’ UN SI, CON

QUESTA NOTA INTONATE LA CORDA SUCCESSIVA ( SI).

5) SUONATE IL QUINTO TASTO SULLA CORDA SI; LA NOTA


OTTENUTA E’ UN MI, CON

QUESTA NOTA INTONATE LA CORDA SUCCESSIVA ( MI cantino).

6) PER INTONARE IL MI basso, UTILIZZATE LA NOTA CHE


OTTENETE AL SETTIMO TASTO

DELLA CORDA LA, QUESTA NOTA NON HA LO STESSO SUONO


DEL MI basso; PIU’

3 Il diapason è uno strumento che genera la nota La, questa nota ha un


“valore” che viene chiamato frequenza; quasi sempre la frequenza del La
per la chitarra è fissata al valore di 440 hertz, indicato anche con Hz.

71

PRECISAMENTE SI TROVA AD UNA OTTAVA DI DISTANZA CIOE’ 8


NOTE PIU’ SU NELLA SCALA. TUTTAVIA E’ SIMILE AD ESSA E
NEL TEMPO IMPARERETE AD INTONARE BENE LA SESTA
CORDA, NONOSTANTE LA DISTANZA DI UN’OTTAVA.
Quello che vedete nell’immagine qui sopra è il Diapason. Per generare la
nota La dovete colpire il diapason e appoggiarlo con la sua base, (la pallina
che sta sotto), sulla cassa armonica della chitarra; in questo modo sentirete
la nota La che vi serve per iniziare ad accordare lo strumento. ☺

72

Capitolo 4

4.1 – Un primo scoglio: “GLI ACCORDI A BARRE’ ”

Gli accordi a barrè costituiscono il primo grosso scoglio da superare quando


si incontrano brani che non hanno solo accordi ai primi tasti.

Ma gli accordi a barrè derivano proprio da quelli ai primi tasti.

Cioè, per trasportare gli accordi ai primi tasti su tutto il manico della
chitarra è stato adottato il sistema dei barrè. ☺ Ad esempio da Mi maggiore
si ottiene, con l’ausilio del barrè, Fa maggiore; da La maggiore si ottiene La
# maggiore.

Il segno # si chiama diesis, e per capire bene cosa sia vi rimando al Capitolo
4, Paragrafo 2, (Scala Cromatica).

Ora cerchiamo però di capire bene cosa sia un barrè e come arrivare a
produrre un buon suono con questi accordi, poi capiremo anche perché
derivano da quelli ai primi tasti.

Ho raggruppato i principali tipi di accordi a barrè in 4 “Modelli” che io


ritengo fondamentali.

1) Primo modello
Fa maggiore (I tasto)

73

Nello schema riportato nella pagina precedente dovrete esercitarvi


suonando prima l’accordo a sinistra, senza barrè, poi quello a destra, col
barrè.

Il barrè si ottiene posizionando il primo dito sulle corde indicate: in questo


caso il barrè è indicato con la sigla B1, barrè col primo dito, e dovrete
posizionare il primo dito al primo tasto su tutte e sei le corde; le altre dita si
dispongono a martello come indicato dalla diteggiatura. Per capire bene
come posizionare il primo dito osservate attentamente la foto sotto.

Attenzione: quando suonate l’accordo a barrè, la prima nota che suonate,


che si trova al primo tasto sulla corda Mi basso, è proprio un Fa (vedi Scala
Cromatica, Capitolo 4

Paragrafo 2). Questa nota dà il nome all’accordo; prendete questa nota


come punto di riferimento per poi ottenere, con la stessa diteggiatura, tutti
gli altri accordi maggiori su tutta la tastiera ☺

Anche se le diteggiature e le foto vi indicano l’accordo al primo tasto,


iniziate ad esercitarvi, prima senza barrè e poi col barrè, partendo dal quinto
tasto; quando avrete ottenuto un buon suono, scalate al quarto e ripetete
l’esercizio, poi al terzo, poi al secondo e via dicendo fino al primo tasto.

CAMBIATE TASTO SOLTANTO QUANDO AVRETE OTTENUTO UN


BUON SUONO!!! ☺

L’impostazione della mano sinistra ed in particolare del pollice è più o


meno la stessa degli accordi ai primi tasti; ho scritto più o meno perché
ognuno di noi ha una conformazione della mano diversa e non è
fondamentale stare precisamente al centro della tastiera (segue foto).

74

Quando arriverete al primo tasto, mantenete la stessa diteggiatura e il barrè,


e andate ancora indietro di un tasto, arriverete quindi all’accordo di Mi
maggiore, anche se con diteggiatura diversa, e capirete la stretta relazione
tra accordi a barrè e accordi ai primi tasti ☺

Ovviamente bisogna sapere bene prima gli accordi ai primi tasti!! ☺

2) Secondo Modello

La # minore (I tasto)

In questo secondo modello di accordo a barrè le corde da suonare sono


cinque.

75
Per imparare questo accordo seguite le stesse modalità che avete usato nello
studio del primo modello e cioè partite suonando dal quinto tasto, prima
senza barrè e poi col barrè etc.

3) Terzo modello.

La # maggiore (I tasto)

Anche nello studio di questo terzo modello di accordo a barrè, dovrete


muovervi seguendo gli stessi consigli dei due modelli precedenti. Fate
attenzione, però, ad allargare bene il primo dito, che esegue il barrè e le
altre dita (2, 3, 4).

Nel fare ciò, il primo dito non deve stare perfettamente dritto, lungo le
cinque corde che preme, ma in posizione leggermente obliqua, proprio per
favorire l’allargamento tra esso e le tre dita successive (2, 3, 4).

Osservate bene le foto per capire meglio ☺

Inoltre, fate attenzione, alle corde che non suonano indicate con la X.

76

4) Quarto modello

Da Fa maggiore (I tasto)

a
Fa minore (I tasto)

Nello studio di questo ultimo modello di accordo a barrè, dovrete partire


dall’accordo di Fa maggiore (primo modello) e levando il secondo dito
potrete ottenere l’accordo di Fa minore.

Non è necessario provare a suonare dal quinto tasto, ma se vi fa comodo, o


notate che il suono che producete ai primi tasti non è dei migliori, allora
potete iniziare a suonare dal quinto tasto, andando poi via via a scalare
verso il primo tasto.

Quando levate il secondo dito, è consigliabile che lo appoggiate sul primo


per dare più forza al barrè e fare sentire bene tutte le note coinvolte nel
barrè, ed in particolare la nota che si trova al primo tasto sulla terza corda
(vedi foto).

Sia in questo modello di accordo a barrè che negli altri, prendete sempre
come punto di riferimento la prima nota che suonate, in questo caso il Fa al
primo tasto sulla sesta corda.

Inoltre quando arrivate al primo tasto con l’accordo di Fa minore, se


mantenete la stessa impostazione e andate indietro di un tasto, otterrete il
Mi minore, un altro accordo di quelli ai primi tasti ☺.

77

VERIFICHE

Per cominciare a mettere in pratica i quattro modelli di accordi a barrè


studiati, iniziamo da un brano degli U2 che è One.

Qui sotto scriviamo la struttura del brano.


Intro l La min l Re l Fa l Sol l Strofa l: La min l Re l Fa l Sol :l
Ritornello l: Do l La min l Fa l Do :l Intro

Strofa

Ritornello

Intro

Strofa

Ritornello

Bridge l Do l La min l Do l La min l

l Do l Sol l Sol l Fa l Fa l Ritornello 4 Volte poi chiusura in Do maggiore

N. B. Laddove in una riga trovate i due puntini all’inizio e alla fine della
riga, dovete ripetere quella riga; se trovate i due puntini solo alla fine della
riga dovete ripetere dall’inizio del brano. Inoltre quando leggete la scritta
INTRO o STROFA o RITORNELLO

senza che vi siano accordi dopo, dovete ripetere rispettivamente l’Intro o la


Strofa o il Ritornello come è scritto precedentemente.

In questo brano, potrete cominciare a mettere in pratica il primo modello di


barrè, cioè Fa maggiore. Ovviamente dovrete suonare già l’accordo
completo col barrè e relazionarlo agli altri accordi. Infatti vi dovrete
confrontare con accordi sia ai primi tasti sia a barrè. In base all’esperienza
maturata con gli esercizi relativi ai capitoli precedenti (vedi Giro di Do 78

e Sol), dovrete cercare voi il modo migliore per capire come passare da un
accordo ad un altro, da un accordo ai primi tasti ad uno a barrè etc. ☺
A questo punto, credo che sia giusto farvi “sperimentare” il modo migliore
per passare da un accordo ad un altro in modo efficace, anche perché in
questo modo inizierete a comprendere meglio il “funzionamento della
macchina”, cioè delle “geometrie” della chitarra.

N.B. Dopo aver imparato bene i quattro modelli di accordi a barrè, potrete
risuonare il brano “Il cielo in una stanza” con gli accordi della tonalità
originale, cioè Fa, Re min, Sol min, Do7.

Un altro brano per mettere in pratica il secondo modello di accordi a barrè è


WITH OR

WITHOUT YOU degli U2.

Gli accordi di questo brano sono sempre gli stessi sia sulla strofa che sul
ritornello, quindi, a mio parere, non serve indicare la struttura del pezzo.

l Re l La l Si min l Sol l L’accordo di Si minore si ottiene spostando quello


di La# minore (Secondo modello) al secondo tasto. Anche qui allenatevi
prima con la sinistra, per capire bene come passare da un accordo ad un
altro, poi anche con la destra.

Nel prossimo paragrafo, quello dedicato alla scala cromatica, capiremo


perché il La#

minore diventa Si minore. In questo brano potremo iniziare ad eseguire


qualche arpeggio (vedi schema seguente):

In questo schema dovrete suonare l’accordo completo, che vale due quarti e
gli ottavi, indicati successivamente, suonando con la destra e per ogni
ottavo, una nota dell’accordo che tenete con la sinistra. Ad esempio, per il
primo accordo di Re maggiore, dovrete suonare tutto l’accordo che vale due
quarti, poi suonare gli ottavi plettrando rispettivamente una alla volta le
corde Re, Sol, Si, Mi cantino (vedi schema sotto).

79
Per le plettrate da usare muovetevi come più vi piace. Cercate però di non
plettrare solo in un senso.

Durante l’esecuzione del pezzo, la dinamica sale. Col termine “dinamica”


voglio indicare il modo in cui il brano viene eseguito. In questo caso,
all’inizio tutto il brano è eseguito suonando piano, poi man mano la
dinamica cresce e tutto l’accompagnamento viene suonato in modo più
deciso.

La dinamica può cambiare a seconda del tipo di canzone, della velocità di


esecuzione, del ritmo e del tempo.

Nella seconda parte del brano, potrete adottare una ritmica più corposa
come quella che viene illustrata qui sotto:

In questo schema, avrete la ritmica da suonare con gli accordi completi;


seguite bene anche le indicazioni relative alla pennata.

Inoltre “legate” le note indicate con il segno ), cioè “sommate” il loro


valore, suonate la prima nota e senza risuonare fate continuare a suonare le
corde per tutto il valore delle due note insieme; in questo caso dovete
plettrare (suonare) la croma, e senza risuonare, fare continuare il suono
anche per i due quarti successivi (il valore della Minima). Avete appena
eseguito una legatura di valore, cioè una legatura che somma il valore di
due accordi uguali. :)

N. B. Le legature si possono eseguire tra gli accordi ma anche con le note e


si possono utilizzare anche per unire il suono di due o più note diverse tra
loro, in quest’ultimo caso si chiamerà legatura di portamento (unisce il
valore di due o più note diverse insieme).

Scandite il tempo della canzone, 4/4, contando ogni quarto col piede.

80
APPROFONDIMENTI

Facili tecniche di arpeggio

Dopo aver provato ad arpeggiare qualche accordo sul brano WITH OR


WITHOUT degli U2, proviamo ora a fare qualche esercizio sugli arpeggi
consolidando i consigli seguiti per il brano precedente. Provate a suonare i
giri di Do, Sol, La con gli esercizi esposti qui sotto.

Esercizio n.1

Do maggiore

Qui sopra è illustrato un primo esempio di arpeggio con il sistema


dell’intavolatura.

Questo sistema, l’intavolatura, vi illustra in modo semplice e intuitivo quale


corda suonare, che tasto schiacciare, con che dito della sinistra suonare
quella nota e che plettrata utilizzare.

Ad esempio in questo primo arpeggio, il numero 2 sulla corda Re vi indica


di suonare il secondo tasto su quella corda e il numero indicato sotto vi dice
di eseguire la nota col secondo dito. Sopra l’intavolatura i segni e vi
indicano la pennata da utilizzare. :) L’arpeggio è costruito sulle prime
quattro corde dell’accordo di Do maggiore e va eseguito su tutti e quattro
gli accordi del giro di Do che ora dovreste saper suonare abbastanza bene :)

Qui sotto trovate lo schema ritmico degli accordi:

81
Dopo aver suonato e arpeggiato ogni accordo per due battute, provate ad
eseguirli dimezzando il valore di ogni accordo come lo schema qui sotto vi
mostra: Riguardo la pennata, l’intavolatura vi dice di alternarla, ma non in
modo obbligatorio.

L’importante è che NON PLETTRIATE solo in un senso.

Per quanto riguarda invece la mano destra, quando plettrate è preferibile


appoggiare le dita medio, anulare, mignolo o anche solo anulare e mignolo
sulla cassa della chitarra per avere maggiore stabilità.

Utilizzate lo stesso esercizio adattandolo anche ai giri di Sol e La.

Esercizio n. 2

Do maggiore

82

Nell’esercizio n. 2 suonerete l’arpeggio saltando una corda, cioè suonerete


prima la nota Mi al secondo tasto sulla corda Re e poi il Do al primo tasto
sulla corda Si, saltando la corda Sol.

Le raccomandazioni per quanto riguarda lo studio da fare sono le stesse


dell’esercizio n. 1
Esercizio n. 3

Do maggiore

In questo terzo esercizio dovrete arpeggiare suonando la parte bassa


dell’accordo (es. in Do maggiore è la nota che suonate al terzo tasto sul La)
e le prime tre corde; in questo modo, nel passaggio da un accordo all’altro
sentirete meglio il cambio di sonorità che negli esercizi precedenti era meno
marcato.

Ovviamente provate a cambiare l’accordo prima ogni due battute poi ogni
singola battuta, come lo schema qui sotto vi mostra. Riguardo la pennata,
alternate il più possibile. :)

83

Arpeggi Terzinati:

Questo esercizio vi farà scoprire una nuova figura ritmica, la TERZINA. :)


Per cercare di capire in modo semplice e veloce cosa sia una terzina provate
ad ascoltare il brano ONLY YOU (Buck Ram e Ande Rand) nella versione
della band THE PLATTERS.

Ascoltando l’accompagnamento del brano e soprattutto l’introduzione,


noterete come l’andamento del pezzo è scandito dalla sezione ritmica
(basso, batteria, chitarra) suonando per ogni quarto della battuta tre note alla
volta, le terzine appunto e accentando la prima delle tre note.

Tornando al nostro esercizio, in un quarto, dobbiamo suonare tre note,


accentando la prima nota; poi dopo aver suonato tutto l’esempio in Do lo
suoneremo con le stesse modalità su tutti gli altri accordi del giro, come
l’esempio ritmico vi illustra. Se invece suoniamo una canzone con un
accompagnamento terzinato ma con gli accordi dobbiamo plettrare tre volte
lo stesso accordo, accentando il primo dei tre, e suonando la parte 84
bassa per il primo dei tre accordi e la parte alta per gli altri due accordi che
compongono la terzina. :)

N.B. Vi ricordo che per parte alta intendo le note acute dell’accordo.

Imparate a suonare le terzine arpeggiate prima senza accenti e poi, quando


saprete padroneggiare bene questa nuova figura ritmica, inserirete gli
accenti. Alternate la plettrata come mostra l’esercizio ma anche a vostro
piacimento. Esercitatevi, arpeggiando gli accordi dei giri di Do, Sol, La.

85

4.2 – Scala cromatica

Come molti di voi sanno, la scala di Do maggiore è composta da 7 SUONI


con l’aggiunta del primo suono spostato 8 gradini in su. Le note sono le
seguenti: Queste note sono poste tra di loro a varie distanze che
chiameremo Toni (T) e semitoni (st).

Tra la nota Do e la nota Re c’è la distanza di un tono, tra Re e Mi c’è la


distanza di un tono etc. come potete osservare nello schema di sopra.

Queste note vengono definite naturali ma non sono tutte le note esistenti in
musica. A queste note se ne aggiungono altre ricavate da queste ma con una
specie di “suffisso”.

Le nuove note ottenute si chiamano alterate.

Esempio:

Tra le note Do e Re, c’è la distanza di un tono; ogni tono, però, è composto
di due semitoni, che individuano una nota nuova; questa nota può essere
chiamata come la prima nota (Do), ma dato che è spostata mezzo tono
avanti si chiamerà Do #. Il segno #
si chiama diesis ed è il suffisso di cui parlavamo prima e sta ad indicare che
la nuova nota si trova a metà strada (mezzo tono) tra il Do e il Re ☺.
Applicando questo ragionamento sulla scala di Do maggiore, ad ogni
coppia di note distanti un tono e ricostruendo il tutto con la considerazione
appena fatta, avremo una nuova scala come mostra lo schema che segue:

86

Questa nuova scala, che racchiude i suoni naturali e quelli alterati, si


chiama SCALA CROMATICA ☺. Andando in senso orario trovate le note
naturali e quelle alterate col suffisso # (diesis); in senso antiorario invece
troverete quelle alterate con il suffisso (bemolle).

Niente paura: si stratta delle stesse note che hanno però due nomi differenti.

Un po’ come la stessa persona che ha due nomi ☺.

Due note che hanno nome differente, ad esempio Do # e Re , ma


corrispondono allo stesso suono, vengono definite Suoni Omologhi.

La nuova scala si chiama cromatica perché si muove cromaticamente e


cromaticamente significa di mezzo tono in mezzo tono; questa scala
progredisce in avanti o indietro sempre di mezzo tono (st).

87
Quando progredisce in senso orario si dice che si muove in SENSO
ASCENDENTE. Quando progredisce in senso antiorario si dice che si
muove in SENSO DISCENDENTE.

Ad esempio:

Scala cromatica in senso ascendente (senso orario dello schema di sopra)


partendo dal Do:

Do Do # Re Re # Mi Fa etc.

Scala cromatica in senso discendente (senso antiorario dello schema di


sopra) partendo dal Do:

Do Si Si La La Sol etc.

Vediamo ora come la scala cromatica si sviluppa su tutta la tastiera della


chitarra, corda per corda:

Ogni tasto del manico corrisponde ad una nota, andando avanti o indietro
sulla tastiera, tasto per tasto, i suoni progrediscono o regrediscono
cromaticamente.

88

Ad esempio, sulla corda Mi basso potete notare, in senso ascendente, la


progressione di note dal Mi basso (corda vuota) al Fa (I tasto), Fa # (II
tasto), Sol (III tasto) etc.

Al contrario, in senso discendente, la progressione usa i bemolle. Ad


esempio dal Sol al terzo tasto sul Mi basso si passa al Sol (II tasto), al Fa (I
tasto) e al Mi (corda vuota).

Vi ricordo che lo schema della scala cromatica è sviluppato su dodici tasti


perché, come abbiamo visto, le note musicali sono 12; oltre il dodicesimo
tasto i nomi delle note si ripetono ma sono spostati come altezza e come
suono un’ottava sopra.
A questo punto, voglio farvi notare, come l’accordo di Fa maggiore abbia
come prima nota (la prima nota che suonate) proprio la nota Fa al primo
tasto sul Mi basso; ne avevamo già parlato nel Capitolo relativo agli accordi
a barrè (Capitolo 4 Paragrafo 1).

Questo fa capire come il nome della maggior parte degli accordi sia dato
dalla prima nota dell’accordo e quindi dalla prima nota che suonate ☺.

Ad esempio in Do maggiore, la prima nota che suonate si trova al terzo


tasto sulla corda La; quella nota è proprio un Do ☺ (vedi scala cromatica),
ed è la nota che dà il nome all’accordo.

Altro esempio: in Re minore, la prima nota che suonate è il Re a corda


vuota, questa è appunto la corda Re che rappresenta la nota Re, la prima
nota dell’accordo ☺.

Questa spiegazione sembra banale e riprende e completa quello che nei


precedenti capitoli abbiamo detto riguardo gli accordi, ma credo che sia
importante iniziare a capire come gli accordi nascono e si sviluppano ai
primi tasti e lungo tutto il manico della chitarra.

Inoltre sfruttando la progressione cromatica potete estendere i 4 modelli di


accordi a barrè a tutta la tastiera, ed ottenere, per ogni singolo accordo a
barrè relativo ad ogni modello, altri 11 accordi a barrè su tutti gli altri tasti,
senza cambiare la diteggiatura dell’accordo, ma soltanto spostandovi da un
tasto all’altro lungo tutta la tastiera della chitarra.

Ad esempio, per il brano WITH OR WITHOUT YOU degli U2, dovrete


utilizzare il secondo modello di barrè, (La # -) e spostarlo al secondo tasto,
perché la prima nota che suonate sull’accordo di La # - è proprio un La #
(vedi scala cromatica, corda La, I tasto), che sposterete al secondo tasto
facendola diventare Si (vedi scala cromatica, corda La, II tasto) e otterrete
così l’accordo di Si minore che il brano vi chiede ☺.

89

Applicando questo concetto ai vari accordi a barrè che troverete nelle


canzoni, potrete suonare tante canzoni, senza dover imparare a memoria
tanti nuovi accordi ☺.

In poche parole:

PICCOLO SFORZO, MASSIMO RISULTATO!!! ☺

Imparate POCHI ACCORDI e suonate TANTE CANZONI, utilizzando


tutta la tastiera della chitarra!!!! ☺

90

4.3 - ESERCIZI SUGLI ACCORDI A BARRE’

Es. n.1)

(I) (I) (I) (I) (II) (II) (II) (II)

| Fa Re - | Si Do7 | Fa # Re # - | Si Do#7 |

(III) (III) (III) (III) (IV) (IV) (IV) (IV)

| Sol Mi - | Do Re7 | Sol # Fa - | Do# Re#7 |

(V) (V) (V) (V) (VI) (VI) (VI) (VI)

| La Fa# – | Re Mi7 | La# Sol - | Re# Fa7 |

(VII) (VII) (VII) (VII) (VIII) (VIII) (VIII) (VIII)

| Si Sol# – | Mi Fa#7 | Do La - | Fa Sol7 :||

In questi esercizi potrete completare il lavoro iniziato precedentemente


sugli accordi a barrè, trasportando gli accordi imparati, e altri accordi nuovi,
su tutta la tastiera della chitarra.
Un accordo nuovo da segnalare è il seguente:

Questa è una nuova diteggiatura per l’accordo di Re minore, che sarà molto
utile per affrontare lo studio di questo esercizio.

91

Fate attenzione a non far suonare la corda La, mentre col barrè chiudete
tutte le corde.

Per fare questo è importante che il dito che fa il barrè si distenda su tutte le
corde ma stia leggermente ad arco, in modo tale da toccare la corda La ma
non premerla bloccandone quindi il suono.

Non è facile, ma con un po’ di prove si può riuscire. ☺

Per aiutarvi guardate anche la foto seguente.

E’ importante far notare che, contrariamente ad altri accordi, in cui la prima


nota che suonate è quella che dà il nome all’accordo, qui la nota che gli dà
il nome è “nascosta”

nell’accordo, e si trova al terzo tasto sulla corda Si.

Imparate bene a memoria questo nuovo accordo e quando avrete prodotto


un buon suono, passate a suonare l’esercizio completo. Nell’esercizio
troverete per ogni accordo scritto un numero romano posto sopra; questo
significa che dovete suonare quell’accordo nel tasto indicato dal numero
sopra; ad esempio, i primi quattro accordi sono da suonare tutti al primo
tasto (cioè con diteggiature che hanno il primo dito al primo tasto).
Ovviamente, come avete fatto per i precedenti esercizi, cercate di studiare i
cambi di accordi due alla volta, prima con la sinistra e poi anche con la
destra; poi passate a studiare la successiva coppia di accordi. Ad esempio
studiate prima la coppia di accordi Fa e Re min, poi passate a studiare la
coppia Re min e Si , e via dicendo. ☺

Quando cambiate da Si a Do 7, potete portare il pollice della sinistra più su


proprio quando suonate l’accordo di Do 7; questa è una eccezione alla
regola che vuole il pollice della sinistra abbassato dietro la tastiera quando
si fanno gli accordi, ma vi dà una migliore presa per l’accordo di Do 7 e vi
aiuta a fare meglio questo cambio di accordi.

92

Attenzione: quando suonate l’accordo di Do 7, al primo tasto dovrete far


suonare anche il Mi cantino, ma a partire dal secondo tasto in poi, quando
cioè diventa Do # 7 ecc. ecc.

non dovete far suonare né mi cantino né mi basso; potete bloccare il mi


cantino appoggiando leggermente il primo dito, che schiaccia il secondo
tasto sul si, sulla corda mi cantino e “mutarla” bloccandone il suono. ☺

A questo punto introduciamo un marchingegno infernale che è il


METRONOMO!!! ☺

Questo strumento misura il tempo.…..ALT!! NON è UNA CLESSIDRA ☺

Il metronomo vi aiuterà a capire come eseguire un esercizio dal punto di


vista del tempo e vi aiuterà a sviluppare proprio il senso del tempo!!

Come abbiamo già detto precedentemente, dopo aver provato i cambi di


accordi solo con la sinistra, iniziate suonando ogni accordo e dando ad
ognuno di essi il valore scritto; in questo primo esercizio ogni accordo vale
due quarti e voi li scandirete suonando i quarti, cioè per ogni accordo da
due quarti eseguirete due pennate da un quarto e poi passerete all’accordo
successivo. Mentre fate ciò dovrete portare il tempo col piede seguendo il
click (il suono che emette il metronomo), cioè dovrete battere il piede ad
ogni quarto scandito dal tempo del metronomo. Un battito del piede
equivale ad un movimento in giù e in su del piede e ha un valore di 1/4.
Provate prima a posizione fissa, cioè allenatevi nel suonare solo i primi
quattro accordi in prima posizione, poi muovetevi progressivamente a
scalare come è scritto nell’esercizio. A questo punto accendete il
metronomo e posizionatelo su una velocità di esecuzione consona al vostro
livello.

Di solito si consiglia 60 o 70 Bpm.

I Bpm sono i Battiti Per Minuto ed è il modo in cui noi possiamo capire la
velocità di esecuzione di un brano musicale.

Quando sentite che riuscite a suonare tutto l’esercizio ed il suono è


abbastanza scorrevole, aumentate progressivamente la velocità di
esecuzione. Un consiglio importante che sento di darvi, riguardo tutti gli
esercizi del metodo, è quello di esercitarvi possibilmente tutti i giorni,
anche solo 10 minuti al giorno. La costanza nell’allenamento è un elemento
molto importante per avere un grande risultato. ☺

Allenandovi con il metronomo tutti i giorni, potrete migliorare la vostra


velocità di esecuzione dell’esercizio; inoltre ogni giorno segnatevi la
velocità a cui arrivate, in cui riuscite ad eseguire bene l’esercizio e il giorno
seguente ripartite da una velocità più 93

bassa di questa (di solito 20 bpm sotto) e poi arrivate fino alla vostra
velocità limite, quella raggiunta il giorno prima. Quindi progredite
aumentando la velocità di metronomo e alzando così il vostro livello di
esecuzione. Ovviamente vi rammento che nel fare ciò dovrete prima fare
riscaldamento sui Giri di DO, SOL, LA, se volete anche qui con il
metronomo, da velocità basse a velocità più elevate.

Esempio:

Se il giorno prima siete arrivati alla velocità di 100 Bpm, il giorno dopo
iniziate a suonare facendo pian piano i giri di Do, Sol, La, poi partite
suonando questo primo esercizio sui barrè dalla velocità di 80 Bpm e poi
andate avanti di 5 Bpm alla volta, fino ad arrivare a 100 Bpm e continuate
progressivamente ad alzare il vostro livello, alzando la velocità di
esecuzione di volta in volta di 5 Bpm. Aumentate la velocità di esecuzione
solo quando avrete ottenuto un buon suono a tempo con il metronomo.
Quando avrete finito di esercitarvi segnatevi la velocità a cui siete arrivati e
il giorno dopo vi muoverete allo stesso modo di come vi è stato appena
descritto.

Più aumentate la velocità di esecuzione dell’esercizio, più sarete in grado di


suonare velocemente i vari cambi di accordi che vi capiteranno nelle
canzoni ☺

Inoltre vi ricordo che questo esercizio va portato ad una velocità di


esecuzione di 160

BPM; questo significa che, ad ogni “click” o suono del metronomo,


corrisponderà una pennata che indica un quarto di quella battuta che state
suonando.

N.B. I metronomi sono di vario tipo: meccanici ed elettronici, i metronomi


meccanici per indicarvi la velocità di esecuzione emettono un suono mentre
i metronomi elettronici, di solito, emettono un suono o una luce per
indicarvi a che velocità state suonando; io vi consiglio di utilizzare il
riferimento col suono (click) è più facile da capire e seguire. ☺

94
Esercizio n. 2)

(I) (III) (II) (IV) (III) (V) (IV) (VI)

| Si 7 Mi | Si7 Mi | Do7 Fa | Do#7 Fa# |

(V) (VII) (VI) (VIII) (VII) (IX)

| Re7 Sol | Re#7 Sol# | Mi7 La :||

In questo secondo esercizio cercheremo di spiegare l’uso di due nuovi


accordi a barrè.

Gli accordi in questione sono il Si 7 e il Mi .

Si 7 (I tasto)

L’accordo di Si 7 ha un barrè col primo dito che

copre 5 corde e il terzo e quarto dito che vanno a premere rispettivamente le


corde Re e Si al terzo tasto.

La prima nota che suonate, quella che si trova al primo tasto sulla corda La,
è un La # o anche Si , ed è la nota che dà il nome all’accordo.

Memorizzate bene quest’accordo e cercate sempre di produrre un buon


suono.

N. B. I barrè non si eseguono solo col primo dito e inoltre abbiamo barrè
che coprono 6, 5, 4, 3 o anche solo due corde. I barrè che coprono due o tre
corde si chiamano Piccolo Barrè, indicati con PB.

95
Mi maggiore (III tasto)

L’accordo di Mi invece è un Do maggiore spostato al quarto tasto con un


barrè al terzo.

Tornando all’esercizio, vediamo come affrontare i cambi di accordi con la


sinistra.

Nel passare da Si 7 a Mi vi consiglio di allentare la pressione sui tasti e


levare tutte le dita tranne il barrè, che scivolerà dal primo al terzo tasto;
quindi, quando sarete arrivati al terzo tasto col barrè, riposizionate le dita 2,
3, 4 come la diteggiatura del Mi b vi mostra.

Provate varie volte i due accordi della prima battuta e poi, quando otterrete
un buon suono, sviluppate questa progressione come l’esercizio vi mostra.
Lavorateci sempre col metronomo, partendo da velocità basse, poi
progressivamente aumentate la velocità di esecuzione (vedi esercizio n. 1).

Questo esercizio va portato ad una velocità di esecuzione di 140 BPM.

N.B. Se riuscite ad arrivare ad una velocità di esecuzione anche superiore a


quelle consigliate è meglio!!! ☺ L’importante è sempre produrre un buon
suono in relazione al tempo ☺.

IMPORTANTE: Mentre suonate questi esercizi, cercate sempre di capire


che accordo state suonando; a volte, mentre suonate l’esercizio, fermatevi e
chiedetevi che accordo state suonando, oppure suonate tutto l’esercizio con
tutta la progressione a scalare senza metronomo, ma dicendo ad alta voce
che accordo state suonando. Nel fare ciò dovrete aver imparato bene ogni
singolo accordo con il suo relativo punto di riferimento, e poi dovrete
spostarlo in tutte le posizioni richieste.

N.B. Sapere in ogni punto dell’esercizio che accordo state suonando, è


come sapere che strada state facendo per arrivare a casa vostra!! ☺
96

4.4 – Un altro accordo di settima

Fa 7 (I tasto)

Qui sopra viene mostrato un nuovo accordo di settima che potrete mettere
in pratica tramite l’esercizio che vado ora ad illustrare. Le raccomandazioni
sull’impostazione e sul suono sono più o meno le stesse degli esercizi sui
barrè (vedi pag. 73).

(I) (I) (I) (I) (II) (II) (II) (II)

| Fa Fa7 | Si Si - | Fa # Fa #7 | Si Si - |

(III) (III) (III) (III) (IV) (IV) (IV) (IV)

| Sol Sol7 | Do Do - | Sol # Sol # 7| Do# Do# -|

(V) (V) (V) (V) (VI) (VI) (VI) (VI)

| La La7 | Re Re - | La# La# 7| Re# Re# -|

(VII) (VII) (VII) (VII) (VIII) (VIII) (VIII) (VIII)

| Si Si7 | Mi Mi- | Do Do7 | Fa Fa - :||

N.B. Questa progressione di accordi, anche una parte di essa, è utilizzata in


molte canzoni.

97

Conclusioni del Corso Base


In questo primo “percorso musicale”, all’interno del vasto mondo della
chitarra, avete visto come gli accordi “nascono” ai primi tasti e, tramite i
barrè, si evolvono lungo tutta la tastiera.

Avete fatto gli esercizi e imparato a mettere in pratica, nelle canzoni di


verifica, gli accordi appresi.

Avete iniziato a capire come fare dei ritmi con la mano destra e qualche
arpeggio.

Non è tutto, ma ora potete suonare tutte le canzoni dove sono presenti gli
accordi e le nozioni teorico/pratiche che avete studiato su questo metodo.

BUON DIVERTIMENTO!! ☺

98
Document Outline
Michele CapraroCorso di chitarraElementi base
Prefazione
Biografia
Indice
Simboli e notazione
Parti della chitarra e nomi delle corde
impostazione mano sinistra
Senza titolo
Impostazione mano destra
Impostazione dello strumento
Capitolo 11.1 - Il primo accordo: Do maggiore
Schema C(I TASTO)
La min (I tasto)
1.2 - Un accordo che sta stretto: Re minore
Senza titolo
1.3 - Un accordo che sta largo: Sol 7
1.4 - ettiamo insieme gli accordi: Giro di Do
1.5 Esercitiamoci sul giro
VerificaIL CIELO IN UNA STANZA (G. Paoli)
CAPITOLO 22.1 - Il Giro di Sol maggiore
2.2 - L'accordo di Mi minore
2.3 - L'accordo di Re7
2.4 - Colleghiamo gli accordi (giro di Sol)
VerificaGENERALE (F. De Gregori)
APPROFONDIMENTI
AppendiceUN PO' DI RITMO
ESERCIZI RITMICI
CAPITOLO 31.1. - Altri accordi maggiori
3.2 - Usiamo gli accordi (La Mi Re)
VERIFICA1) LA CANZONE DEL SOLE (Battisti - Mogol)2)
GIANNA (Rino Gaetano)
3.3 - Altri accordi di settima
RIPARLIAMO DELL'ACCORDATURA
CAPITOLO 44.1 - Un primo scoglio: "GLI ACCORDI A BARRE'""
VERIFICHE ONE(U2)
WHITHOUT YOU (U2)
APPROFONDIMENTIFacili tecniche di arpeggio
4.2 - Scala cromatica
4.3 - ESERCIZI SUGLI ACCORDI A BARRE'
4.4 - Un altro accordo i settima
Conclusione del corso base

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