Sei sulla pagina 1di 2

La Congregazione per la dottrina della fede

La Congregazione per la dottrina della fede, conosciuta dalla fondazione al 1908 come Santa Inquisizione e
successivamente come Sant'Uffizio, è l'organismo della Curia romana incaricato di promuovere e tutelare la
dottrina della Chiesa cattolica. L’Inquisizione fu istituita nell'anno 1542 da papa Paolo III con la costituzione
apostolica Licet ab initio inizialmente con il nome di "Sacra Congregazione della romana e universale
inquisizione" e con lo scopo di "mantenere e difendere l'integrità della fede, esaminare e proscrivere gli
errori e le false dottrine". Questo organismo sostituì codesta l'istituzione ecclesiastica. Il raggio d'azione
degli inquisitori romani era tutta la Chiesa cattolica, ma la sua azione, tranne alcuni casi, si restrinse quasi
solo all'Italia. In breve tempo questo tribunale divenne il più importante all'interno della cattolicità: ad esso
potevano appellarsi i condannati da altri tribunali. Inoltre divenne quasi una sorta di supervisore del lavoro
dei tribunali locali. Inizialmente la congregazione aveva il compito di controllare anche la conformità con la
fede cattolica di tutte le opere a stampa. Dal 1571 questo compito passò alla Congregazione per la riforma
dell'Indice dei libri proibiti, organismo appositamente creato da Pio V. Formata, originariamente, da otto-
nove cardinali, ad essi era attribuita la giurisdizione, che esercitavano collettivamente. Le decisioni del
collegio venivano di volta in volta sottoposte al pontefice, cui spettava l'approvazione finale. Nel 1908 papa
Pio X riorganizzò la Congregazione mutandone il nome in quello di "Sacra Congregazione del Sant'Uffizio".
Nel 1917 il Sant'Uffizio ricevette nuovamente la competenza dell'aggiornamento dell'Indice dei libri proibiti,
sottraendolo alla Congregazione dell'Indice che fu soppressa. Papa Paolo VI operò quindi la più recente
riforma della Congregazione, cambiandone il nome in quello di "Sacra Congregazione per la Dottrina della
Fede", attualizzando i metodi usati per l'esame delle dottrine, e facendo prevalere il carattere positivo di
correzione degli errori su quello punitivo della condanna, partendo dal principio che "la fede si difende
meglio promuovendo la dottrina". In questa logica fu di fatto abolito l'Indice dei libri proibiti la cui ultima
edizione era stata pubblicata nel 1948 sotto papa Pio XII. Come primo dei funzionari vi era un domenicano,
il cui compito era quello di presiedere i processi. La carica era riservata a un frate domenicano, in
considerazione dell'importanza avuta da quest'ordine agli inizi dell'Inquisizione nel XIII secolo. La
congregazione si avvaleva di consultori per ottimizzare il processo decisionale. I consultori erano
generalmente teologi e canonisti, nominati dal papa come assistenti dei cardinali inquisitori. Il Generale dei
Domenicani, il Maestro del sacro palazzo e un frate conventuale francescano erano consultores nati (cioè
permanenti) della congregazione. Ad un presbitero notaio era affidata la registrazione di tutti i documenti
relativi ai processi. Un gruppo particolare era quello dei qualificatori. Erano teologi che in prima istanza
dovevano, tramite l'esame delle opere scritte o stampate o delle affermazioni orali di qualcuno che era in
carcere per offese alla religione, estrarne le proposizioni e qualificarle come eretiche, o scismatiche, o
scandalose. Il giudizio dei qualificatori passava poi ai consultori e quindi agli inquisitori. La Congregazione
per la dottrina della fede oggi è invece costituita da un Collegio di Cardinali e Vescovi. La Congregazione è
uno strumento nelle mani del Papa e si pone al servizio della Chiesa per la salvaguardia e la promozione
della fede. Le competenze della Congregazione, nello specifico, riguardano i seguenti aspetti: le questioni
circa la dottrina della fede e della vita morale; l'esame delle nuove teorie in materia dogmatica e morale;
riprovazione ed eventuale condanna di dottrine contrarie ai principi della fede; giudizio previo di documenti
di altri Dicasteri per ciò che concerne la propria competenza; esame dei delitti contro la fede, la morale e la
celebrazione dei Sacramenti; promozione ed organizzazione di studi e congressi. Il lavoro della
congregazione si articola in tre sezioni:l'Ufficio Dottrinale, si occupa delle materie attinenti alla promozione
della dottrina della fede e della morale. Cura quindi la preparazione di documenti di promozione della
dottrina, interviene nei confronti delle posizioni difformi dall'insegnamento del Magistero. L'Ufficio
Disciplinare tratta i cosiddetti delitti contro la fede, contro la morale e nella celebrazione dei sacramenti.
Inoltre esamina i casi di pseudo-misticismo, le asserite apparizioni, visioni o messaggi attribuiti ad origine
soprannaturale, di spiritismo, magia e simonia. L'Ufficio Matrimoniale si occupa del privilegium fidei. Si
interessa alle cause di scioglimento di matrimonio in favorem fidei e di altri aspetti del vincolo matrimoniale
legati alla validità del Sacramento. L'Ufficio "Sezione IV "si occupa di quanto era della competenza della
Pontificia Commissione Ecclesia Dei, cioè i rapporti con tutti gli Istituti legati alla celebrazione della Liturgia
Romana secondo l'usus antiquior". Le adunanze sono gruppi di esperti cattolici che coadiuvano il lavoro
della Congregazione, si tengono settimanalmente, e i loro pareri o analisi vengono discussi dal Collegio dei
cardinali della Congregazione con voto deliberativo. Ogni decisione è sottoposta all'approvazione definitiva
del Pontefice in apposita Udienza. La congregazione si riunisce in sessione ordinaria mensilmente, e in
assemblea plenaria almeno una volta all'anno.

Abiura di Galilei

«Io Galileo, figlio di Vincenzo Galileo di Fiorenza, dell'età mia d'anni 70, constituto personalmente in giudizio,
e inginocchiato avanti di voi Eminentissimi e Reverendissimi Cardinali, in tutta la Republica Cristiana contro
l'eretica pravità generali Inquisitori; avendo davanti gl'occhi miei li sacrosanti Vangeli, quali tocco con le
proprie mani, giuro che sempre ho creduto, credo adesso, e con l'aiuto di Dio crederò per l'avvenire, tutto
quello che tiene, predica e insegna la Santa Cattolica e Apostolica Chiesa. Ma perché da questo Santo
Officio, per aver io, dopo d'essermi stato con precetto dall'istesso giuridicamente intimato che omninamente
dovessi lasciar la falsa opinione che il Sole sia centro del mondo e che non si muova, e che la Terra non sia
centro del mondo e che si muova, e che non potessi tenere, difendere né insegnare in qualsivoglia modo, né
in voce né in scritto, la detta falsa dottrina, e dopo d'essermi notificato che detta dottrina è contraria alla
Sacra Scrittura, scritto e dato alle stampe un libro nel quale tratto l'istessa dottrina già dannata e apporto
ragioni con molta efficacia a favor di essa, senza apportar alcuna soluzione, sono stato giudicato
veementemente sospetto d'eresia, cioè d'aver tenuto e creduto che il Sole sia centro del mondo e imobile e
che la Terra non sia centro e che si muova;
pertanto, volendo io levar dalla mente delle Eminenze Vostre e d'ogni fedel Cristiano questa veemente
sospizione, giustamente di me conceputa, con cuor sincero e fede non finta abiuro, maledico e detesto li
suddetti errori e eresie, e generalmente ogni e qualunque altro errore, eresia e setta contraria alla S.ta
Chiesa; e giuro che per l'avvenire non dirò mai più né asserirò, in voce o in scritto, cose tali per le quali si
possa aver di me simil sospizione; ma se conoscerò alcun eretico o che sia sospetto d'eresia lo denonziarò
a questo S. Offizio, o vero all'Inquisitore o Ordinario del luogo, dove mi trovarò.
Giuro anco e prometto d'adempire e osservare intieramente tutte le penitenze che mi sono state o mi
saranno da questo Santo Officio imposte; e contravenendo ad alcuna delle mie dette promesse e giuramenti,
il che Dio non voglia, mi sottometto a tutte le pene e castighi che sono da' sacri canoni e altre costituzioni
generali e particolari contro simili delinquenti imposte e promulgate. Così Dio m'aiuti e questi suoi santi
Vangeli, che tocco con le proprie mani.
Io Galileo Galilei sodetto ho abiurato, giurato, promesso e mi sono obligato come sopra; e in fede del vero, di
mia propria mano ho sottoscritta la presente cedola di mia abiurazione e recitatala di parola in parola, in
Roma, nel Convento della Minerva, questo dì 22 giugno 1633.
Io Galileo Galilei ho abiurato come di sopra, mano propria».

Potrebbero piacerti anche