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Tipologia A: Analisi del testo – Inno di Mameli

Fratelli d'Italia, Noi fummo da Dall'Alpi a Sicilia


l'Italia s'è desta, secoli calpesti, Dovunque è
dell'elmo di derisi, Legnano,
Scipio s'è cinta perché non siam Ogn'uom di
la testa. popolo, perché siam Ferruccio ha il
Dov'è la divisi. core, ha la mano, i
Vittoria? Le Raccolgaci bimbi d'Italia
porga la chioma, un'unica bandiera, Si chiaman
che schiava di una speme: di Balilla, il suon
Roma Iddio la fonderci insieme d'ogni squilla i
creò. già l'ora suonò. Vespri suonò.
Stringiamci a [rit.] [rit.]
coorte, siam pronti Uniamoci, Son giunchi che
alla morte. Siam amiamoci, piegano Le spade
pronti alla morte, l'unione e l'amore vendute:
l'Italia chiamò. rivelano ai popoli Già l'Aquila
Stringiamci a le vie del d'Austria Le
coorte, siam pronti Signore. penne ha perdute.
alla morte. Siam Giuriamo far Il sangue d'Italia,
pronti alla morte, libero il suolo Il sangue
l'Italia chiamò! natio: uniti, per Polacco, Bevé,
Dio, col cosacco,
chi vincer ci può? Ma il cor le
[rit.] bruciò.
[rit.]
Sì.

Spunti per l’analisi:


1) Definisci la struttura metrica del testo e spiega perché è definito Inno.

R: Il testo è formato da 6 strofe di 8 versi. I primi sette sono senari, l’ultimo è quinario. Rima:
ABCADEEF. Ogni strofa è alternata a un ritornello di 3 versi a rima AAB.
L’Inno è una poesia, spesso musicata, composta da strofe e di argomento elevato: politico,
mitologico, religioso. Mameli lo compose e successivamente fu musicato da Novaro. Aveva,
e senz’altro ha, valore patriottico.

2) Nel testo si può riscontrare un motivo dominante che è conseguenza e a sua volta
causa di altri due motivi molto sentiti nel nostro Risorgimento. Individuali.
R: Il motivo dominante espresso dall’Inno è il desiderio di unire tutti gli italiani sotto
una sola bandiera. Quando fu scritto, l’Italia era ancora divisa in sette stati. autonomia,
di libertà, degli italiani. Esprime la volontà di riscossa nei confronti dell’Impero Austro-
Ungarico.

3) L’Inno si apre con “Fratelli d’Italia”: spiegane il significato inquadrandolo nella


cultura e nella storia dell’Italia dell’Ottocento.
R: Fratelli. È un’invocazione a tutti gli italiani perché si uniscano contro lo straniero; per la
prima volta si comincia, lentamente, a formarsi nelle menti e nei cuori degli italiani una
coscienza nazionale (“l’Italia s’è desta”). Bisogna superare lo stato di frammentazione in
staterelli e tornare all’unità territoriale dell’Impero Romano.

4) Mameli fa riferimento ad alcuni personaggi e avvenimenti storici che presenta


come anticipatori del nostro Risorgimento; individuali e spiega in che rapporto
sono con l’ansia di libertà.
R: Scipio: è Scipione l’Africano che, sconfiggendo i Cartaginesi, mette fine ai tentativi
di supremazia mediterranea dei Punici. L’Italia indossa l’elmo di Scipio per battersi
contro l’Austria. Vittoria. È la dea Vittoria che dovrà farsi tagliare i capelli. Ai tempi dei
romani le schiave dovevano tagliarsi i capelli. Mameli vuol dire che anche Vittoria
dovrà essere italiana. Legnano. A Legnano Alberto da Giussano sconfisse, nel 1176,
Federico Barbarossa. Ferruccio. Francesco Ferrucci, che si oppose a Firenze contro
Carlo V e fu ucciso da Fabrizio Maramaldo. Balilla. Soprannome di un ragazzo
genovese che diede l’avvio alla rivolta contro i Francesi. Vespri. Sono i Vespri Siciliani,
la ribellione dei siculi contro gli Angioini del 1282. Aquila. È l’aquila bicipite, simbolo
dell’impero Austro-Ungarico. Sangue polacco. Così come i polacchi si opposero a
Russia e ad Austria, cos’ deve fare l’Italia.

5) L’inno ha certamente un proposito didascalico: quale diritto si propone di invocare?


R: IL diritto all’autodeterminazione dei popoli.

6) L’Italia e la Vittoria sono personificate, come mai?


R: Come detto Vittoria è la dea della Vittoria, la Niké che deve sacrificare i suoi lunghi capelli
all’Italia. L’Italia è l’eroina che incita i cittadini. Così come la Marsigliese per i francesi, da cui
Mameli prese spunto.

7) Perché l’Italia “dell'elmo di Scipio/s'è cinta la testa.”?


R: Vedi 4

8) Che significa l’invito “Stringiamci a coorte”?


R: La coorte era l’unità base dell’esercito romano, 600 uomini, la decima parte di una Legione.
Significa facciamo corpo, uniamoci in armi.

9) Che significa il riferimento “Dovunque è Legnano”?


R: Vedi 4
10) Individui delle metafore nel testo?
R: L’Italia s’è desta: quasi l’Italia fosse una persona. In realtà un intero popolo personificato in
un’eroina. Giunchi che piegano le spade vendute: le truppe mercenarie (“spade vendute” di cui
era pieno l’esercito austriaco) si piegano come canne al vento. Aquila d’Austria le penne ha
perduto. L’’aquila bicipite austriaca, comincia a perdere le sue schiere, le penne. Il sangue
italiano, il sangue polacco, bevè col cosacco. Austria e Russia bevvero il sangue di italiani e
polacchi, ma alla fine furono sconfitte (il cor le bruciò).

11) Manzoni, in “Marzo 1821” scriveva “Dio rigetta la forza straniera” e “Chi v’ha detto
che ai nostri lamenti/ saria sordo quel Dio che v’udì”, e Verdi, nel coro del “Nabucco”,
cantava “Traggi un suono di crudo lamento.
R: Il sentimento nazionalista, repubblicano, autonomista, irredentista, erano diffusi durante
il risorgimento. Molti ingegni ne fecero argomento dei loro capolavori.

12) O t'ispiri il Signore un concento/Che ne infonda al patire virtù!”. Anche Mameli,


come altri nostri scrittori risorgimentale, fa riferimento a Dio. Come spieghi questa
costante nei canti che caratterizzarono la lotta per l’indipendenza?
R: Dio è dalla parte degli oppressi, fin dai tempi degli Ebrei, ha sempre guidato i popoli
nella ricerca della loro libertà.

Giorgio Rizzo
20 gennaio 2022

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