Sei sulla pagina 1di 2

“VALOROSI MA PACIFICI” ISOCRATE – SULLA PACE (136-137): PAGINA 631

TRADUZIONE
Se, dunque, voi sarete fedeli alle promesse e, oltre a ciò, vi mostrerete utili in guerra, non solo alleandovi
con quelli esperti e preparati, ma essendo pacifici con chi per nulla agisce travalicando la giustizia,
renderete felice non soltanto questa città, ma anche tutti gli altri greci. E infatti, nessuna tra le città oserà
commettere errore nei loro confronti, ma esiteranno e manterranno molta calma, qualora vedessero che la
nostra potenza sta in agguato ed è pronta a soccorrere gli offesi. Peraltro (pur tuttavia), qualsiasi cosa
(letteralmente: “quale dei due”) facciano, per quanto ci concerne (nel nostro caso) andrà bene e ci porterà
guadagno.

ANALISI GRAMMATICALE E SINTATTICA


1. La proposizione “en… emmeinete” al paragrafo 136 costituisce la protasi del periodo ipotetico
dell’eventualità o di 2° tipo, che in questo caso esprime eventualità nel presente o nel futuro, poiché infatti
abbiamo una protasi con “ean/en/an + congiuntivo” (emmeinete: congiuntivo presente attivo da emmeno,
seconda persona plurale; paradigma: emmenò, emmeina, emmemeneka, emmenoka) e un’apodosi con
l’indicativo presente o futuro, in questo caso futuro (poiesete: indicativo futuro attivo da poieo, seconda
persona plurale; paradigma: poieso, epoiesa, pepoieka, epoieten, poietesomai, pepoiemai)

2. i dativi tais meletais e tais paraskeuais sono dativi di compagnia/unione che in greco si esprimono con
metà+genitivo, sun+dativo, o dativo semplice, soprattutto quando si fa riferimento ai nomi di truppa (es. gli
opliti “tois oplitais”)

3. il verbo poieo in questo caso assume il valore di verbo copulativo in quanto è costruito con l’accusativo
del sostantivo a cui si riferisce (polin e ellenous) e con l’accusativo dell’aggettivo, che costituisce il
complemento predicativo dell’oggetto (eudaimona).

4. otan al paragrafo 137 introduce una proposizione temporale costruita con un congiuntivo eventuale
(eidosin), che assume valore ipotetico (“qualora vedessero”)

5. il verbo eidosin è un congiuntivo presente attivo, terza persona singolare, usato con valore ipotetico: la
congiunzione otan, infatti, è composta da “ote”, neutro di ostis, e da “an” che seguito dal congiuntivo, fa
esprimere a quest’ultimo un’azione eventuale in dipendenza da un tempo principale. Inoltre, si tratta della
costruzione del participio predicativo, in quanto efedreuosan è un participio predicativo in dipendenza da
un verbo di percezione (eidosin). Il participio predicativo serve a integrare il significato del verbo della
reggente; può essere in rapporto con il soggetto o con il complemento oggetto, con i quali concorda in
genere, numero e caso; non è mai preceduto dall’articolo.

6. il verbo exo nella frase finale è costruito con l’avverbio kalòs (con omega) e insieme assumono il
significato di “stare bene” “andare bene”

APPROFONDIMENTO E INTERPRETAZIONE
1. L’orazione “Sulla Pace” di Isocrate, composta/declamata nel 355 nella sua scuola, appartiene al genere
epidittico, in quanto si rifà ad un avvenimento politico di qualche anno prima, quale la “Battaglia di
Mantinea” del 362. Ciò che era accaduto è che Atene cercava alleati per prepararsi ad un eventuale scontro
con la Persia, che Isocrate in realtà non temeva. Alcune città accusavano Atene di tirannia, egemonia,
preponderanza e imperialismo, e di trattare le città come subordinate, anche se in realtà queste
continuavano a finanziare la flotta e a partecipare.

2. Isocrate scrive l’orazione col pretesto di esortare Atene a mitigare il proprio atteggiamento, in quanto
così rischia di commettere ingiustizia nei confronti delle altre città. Comportandosi ingiustamente, infatti, gli
ateniesi rischierebbero di risultare degli oppressori che cercano di somigliare agli dèi. In precedenza, però,
Atene non si era comportata così, ma aveva adottato un criterio di uguaglianza a cui adesso le città la
richiamavano. Atene non era una città abituata a comportarsi da despota: quando era stata creata la lega
delio-attica, si era comportata con morigeratezza e aveva difeso le altre città dagli attacchi dei nemici,
rivendicandone i diritti. Isocrate si dimostra astuto, in quanto ammette che Atene ha ecceduto, ma sostiene
che è la sola in grado di ergersi a protettrice in quanto con la sua forza sarà polemikai, cioè bellicosa nei
confronti dei nemici o di chi le vuole recare torto, preverrà eventuali attacchi nemici e difenderà le città che
la sosterranno, essendo dunque pacifica nei confronti delle città che non le si mostreranno ostili.
Mentre Isocrate progetta un’alleanza con Filippo in funzione antipersiana, ad Atene Demostene cerca di
opporsi a tutti i costi all’ascesa della Macedonia. Al contrario di Isocrate, che considera la Grecia un’entità
spirituale e culturale, Demostene si pone nell’orizzonte della polis, e sarà oggetto di critica nel XIX secolo, in
quanto verrà accusato di avere una visione politica limitata e retrograda, incapace di individuare in Filippo
l’uomo dei tempi nuovi, opponendosi a un processo storico inarrestabile. Dietro tale giudizio si nasconde
un fondo di verità nella misura in cui Demostene è ancorato all’idea di un ruolo guida di Atene
anacronistico e chiama il “barbaro di Pella” quel re, Filippo II, da lui definito uno straccione, un uomo privo
di scrupoli, un barbaro in quanto proveniente dalla Macedonia. In particolare, nella prima e nella seconda
Filippica, Demostene condanna l’inerzia dei Greci che consentono ai Macedoni di prendere il sopravvento.

3. L’etica del beneficare gli amici e danneggiare i nemici, già presente in Platone e Senofonte, racchiude
sicuramente un comportamento di convenienza e opportunismo. Infatti, se noi contestualizziamo questa
politica al periodo storico in cui viveva Isocrate, potremmo considerare giustificabile tale comportamento,
soprattutto dato la necessità di farsi valere in ambito politico e militare; ma come abbiamo avuto modo di
studiare, aver esagerato nei confronti di alcune città, mettendo in atto un atteggiamento opportunista e di
convenienza, ha portato l’effetto opposto; infatti Atene è stata criticata e ha perso il rispetto delle altre città
greche.

Potrebbero piacerti anche