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COPERTURE IMPERMEABILI

GAY
ATTI E RASSEGNA TECNICA
DELLA ·sOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO
di Dott. Ing. V. BLASI RIVISTA FONDATA .A TORINO NEL 1867

Impermeabilizzazioni e manti
per tetti piani o curvi, corn1c1oni,
terrazzi, sottotetti, fondazioni.
VIA MAROCHETTI 6. TORINO. TEL. 690.568
NUOVA SERIE . ANNO XXII . N. 7 . LUGLIO 1968

CATELLA TORINO SO D DA. BI O

MARMI • GRANITI • PIETRE


R.\SSEGNA TE(JNJ(JA
Cave proprie - Stabilimenti - Segherie
G. F. MICHELETTI, S. RoSSETTO, A. VERRI 1, R. LEVI • Analisi
Torino- Via Montevecchia 27-29- Te/. 545.720-537.720 automatica delle caratteristiche dinamiche di organi di mac·
dtine utensili pag. 165
M. ]A'\1IOLKOWSKI • Dimensionamento delle fondazioni a pozzo » 169
SOCIETÀ. G. A. P GNO • Osservazioni critiche su alcuni tipi di illumina·
PIETRE ARTIFICIALI
PER llZIDl\11 zione naturale nelle gallerie d'arte . » 173

P. La depurazione dei gas di scarico degli impianti


PREFABBRICAZIONE Ul\1101\lE
ANGLESIO •
termici . » 178
SERBATOIO PENSILE IN C. A.
ELEMENTI DECORATIVI CEMEl\TTI L. KARAGHIOSO:<F • L 'influenza di piccole variazioni dimensionali
Conformato a tetraicosaedro, altezza m. 50, della matrice sull'imbutitura di grandi recipienti con flangia )) 181
IN GRANIGLIA DI MARMO
capacità mc. 400, costruito per una centrale
E CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO REGOLAME~TAZI01 E TEC
elettronucleare. • La conformazione para- ICA . )) 184
VETROCEMENTO
sferica della vasca, che annulla praticamente
le sollecitazioni per ritiro e per variazioni di
F. MARGARITORA
Torino -labor. via Oxilia 29 - tel. 264.497 - ab. 772.002
temperatura, nonchè la disposizione dell'ar-
matura secondo le direzioni delle sollecita-
zioni principali, impediscono la formazione
MARCHINO
delle fessurazioni tardive, caratteristiche dei
serbatoi in c.a.
&C. COMITATO DI REDAZIONE
Direttore: .Augusto Cavallari-Murat · Membri: Gaudenzio Bono, Ce are Codegone,
BODINO GIOACHINO Federico Filippi, Rinaldo Sartori, Viuorio Zignoli - Segretario: Piero Carmagnola.
STRUTTURE SPECIALI PER COMITATO D'AMMl "ISTRAZIONE
Fonderia artistica Lavorazioni speciali
acciaio inox e alluminio
COSTRUZIONI INDUSTRIALI Direttore: Alberto Ru o-Fratta i · Membri: Carlo Bertoloui, Mario Catella, Luigi Richieri
lavori in bronzo, rame, anodizzato.
ottone. REDAZIO E: Torino- Corso Duca degli Abruzzi, 24. telefono 51.11.29.
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Impresa di Costruzioni CAS AL E SEGRETEHIA: Torina - Corso Siracusa, 37 - telefono 36.90.36/37/38.
AMMINISTRAZIO E: Torino - Via Giolitti, l - telefono 53 .74.1 2.
in rame. Realizzazioni su disegni.
Arredamenti. ING. FELICE BERTONE MONFERRATO
Pubblicazione men sile inviata gratuitamente ai Soci della Società degli Ingegneri e degli
Architetti in Torino. - Per i non Soci: abbonamento annuo L. 6.000 .. Estero L. 8.000.
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PEDIZIO E I ABBO "AMENTO POSTALE GRUPPO III

VIli NELLO SCRIVERE AGLI INSERZIONISTI CITARE QUESTA RIVISTA NELLO SCRIVERE A GLI INSERZIONISTI CITARE QUESTA RIVISTA 111
RASSEGNA TECNICA
La « Rassegna tecnica )) vuole essere una libera tribuna di idee e. se del caso, saranno graditi
chiarimenti in contraddittorio; pertanto le opinioni ed i giudizi espressi negli articoli e nelle rubri-
chP. fisse non impegnano in alcun modo la Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino

Analisi automatica delle caratteristiche dinamiche di organi


di macchine utensili (*)
G. F. MICHELETTI, S. ROSSETTO, A. VERRI I, R. LEVI presentano un nuovo programma di calcolo
che consente la determinazione analitica clellè caratteristiche statico clinamic.'1e di organi di macchine uten-
sili. L'aiU!lisi è limitata al cD .? lportamento flessionale piano delle strutture e costituisce la base per la pro-
getta::ione di macchine con l'ausilio del calcolatore m m.erico .

Introduzione. priori alla possibilità di applicare gu nti i riporta una breve de-
alle trutture di macchine utensili crizione circa il metodo di cal-
el ett01·e aeronautico ed in
le equazioni differenziali, deri- colo eguito, ed alcuni ri ultati
quello spaziale già da molti anni
vanti dai metodi variazionali (a ottenuti con il metodo ste o.
è stata impres a una pinta tesa
cau a delle insormontabili difficol-
alla riduzione dei costi di proget- Impostazione analitica del me-
tà legate alla definizione analitica
tazione ed all'ottimizzazione dei todo.
degli elementi strutturali e delle
progetti te si mediante l'au ilio
condizioni di vincolo), i è prefe-
del calcolatore numerico; invece, Come è ~ato premesso, il me-
rito affrontare il problema, up-
forse proprio per motivi di Ol" · todo di calcolo è quello delle
ponendo la struttura caratterizzata
dine economico e per il valore « matnc1 di trasferimento )) : in
da un in ieme di co tanti concen-
te so del prodotto, nel ettore ba e ad e o ogni truttura viene
trate, ed affrontarne lo tudio fa-
delle macchine uten ili si è tar- decompo ta in una erie di tron-
cendo ricor o ad una d elle clas"5i-
dato ad avviarsi u questa trada. chi, legati fra di loro da opportu-
che trattazioni relative ai siste-
Di recente, tuttavia, grazie par- ne condizioni al contorno. Ogni
mi ad n gradi di libertà.
ticolarmente alla maggiore di po- tronco elementare, a sua volta, è
Lo studio è stato affrontato, suddivi o in una serie di inter-
nibilità di grandi centri di calco-
cioè, facendo ricor o al metodo valli . di massa, e in ciascuno di
lo, si è ritenuto di poter applicare
delle matrici di trasferimento, op-
anche nel ettore dell 'indu tria que ti la massa viene concentrata
portunamente completato al fine o in corri pondenza del baricen-
delle macchine uten ili le tecni-
di analizzare, oltre che il compor- tro o all'estremità destra, così che
che, che hanno condotto a risul-
tamento dinamico libero di una
ta ti as ai interen an ti in altri et- - in definitiva - il tronco ri uha
truttura, anche il comportamen-
tori: da quello elettronico a quel- schematizzato in una serie di seg-
to forzato e quello tatico della
lo aero paziale. menti e stazioni.
struttura stes a.
In Italia, promotore il Consiglio I primi a sommano le caratteri-
azionale delle Ricerche, pres o n ricorso ad un metodo a co- stiche elastiche del tronco; le se-
l'Istituto di Tecnologia Meccanica tanti concentrate è motivato so- conde, quelle inerziali (fig. l).
del Politecnico di Torino, i è af- prattutto dal fatto che es o con- Op rata iffatta compo lZIOne,
frontato, ormai ono due anni, lo ente di superar tutte le difficol- all' e ~tremità di ogni coppia « seg-
studio del comportamento fle ssio- tà in ite in una trattazione in ter- mentato- tazione >> (l;, s;) i può
n ·a le piano degli organi di mac- mini di equazioni differenziali, e definire un vettore di stato [v] i
chine uten ili riducibili ad ele- di fornire un mezzo e tremamente co tituito da una matrice colonna,
menti trabeiformi. Rinunciando a ver atile, non legato cioè ad una in cui compaiono i quattro ter-
RETTIFICATRICI UNIVERSALI RETTIFICATRICI PESANTI PER CILINDRI ri tretta clas e di tipi di strutture. mini freccia y;, rotazione {};, forza
RETTIFICATRICI SENZA CENTRI D 'ACCIAIERIE IFARREL-GIUSTINAI L'apparente limitazione di fare
(*) Lo !>Ludio è stato eseguilo nell'am -
RETTIFICATRICI PER PIANI AD UNA o PIÙ MOLE bito della ricerca pecifica c omme~sa dal ricorso ad un metodo approssima-
RETTIFICATRICI PESANTI A DUE MOLE « Programma di ricerca sull'automazione to perde, d'altro canto, ogni i-
RETTIFICATRICI
RETTIFICATRICI
PER
PER
DISCHI
ASSILI
FRENO
FERROVIARI
PER CILINDRI DI CARTIERA IFARREL-GIUSTINAI

RETTIFICATRICI PER SUPERFICI PIANE


nella indu stria meccanica con speciale ri-
gua rdo alle macchine utensili >> del Con-
sialio azionale d elle Ricerche con og·
gnificato e i o erva -che - nel
calcolo - l'appros imazione è co-
: ! ! : i i
RETTIFICATRICI PER SFERE IBESLY-GIUSTINA I gello: « Determinazione delle caraueri-
Liche ollimali di organi di macchina
munque in ita n l valore delle co- ~1 ~2 l l ~l l l ~n l
utensile, al fine di consentirne la prorret· tanti che devono empre e ere
Lazione automatica >> di cui al contralto introdotte, quando i pas a dalla
stipulato il 26 sellembre 1966. La pubbli-
cazione è autorizzala dal Programma con s truttura reale alla ua formula-
10146 TORINO • Sede Via G. Servais 125 - Tel. 790.022 (5 Linee) leuera prot. n. 1047 del 6 settembre 1968. zione analitica. ei paragrafi se-
Fig. l - Schematizzazione di un tronco in
segmenti z, e stazioni.
10036 TORINO • Stabilimento di Settimo - Tel. 561.123 (5 Linee)
ATTI E RASSEG A TEC ICA DELLA SOCIETA I GEGNERI E ARCHITETTI I TORINO- NUOVA SElUE- A. 22- . 7 -LUGLIO 1968 165
20124 MILANO • Filiale Via F. Filzi 19 - Tel. 667.844-5

16129 GENOVA • Filiale Via Brigate Partigiane 136 R - Tel. 580.829


di taglio Vi e momento fl ettente che rendono ri olvibile il istema Risolvendo in questo caso la programma, deriva dalle dimen- l'estremo iniziale, della quale po - tano a confronto i ri ultati otte-
nt i, sono fornite dalle condizioni al {6), si d et erminano i valori dei sioni d lla matric [ R] , che può ono calcolar i e attamente le fre- nuti per via numerica con i ri ul-
contorno di ogni tronco. t ermini d ei vettori di stato iniziali arrivare ad un ma imo 100 x 100. quenze naturali. tati e atti ottenuti attraver o la
Sostituendo le equazioni di tra- di ogni singolo tronco. oti que- Per la valutazione del determi- l ri ultati cui i è pervenuti oluzione delle equazioni differen-
(l) sferimento in quelle al contorno, sti, facendo ricorso alle (3) è po - nante della [ R] i è fatto ricor o ziali, ha un intere e prettamente
hanno posto in luc che le fre-
si perviene ad un sist ema globale sibile det erminare tutti i vettori ad un metodo cla ico per la o- quenze naturali, ottenute usando analitico che consente di eviden-
di equazioni, nel quale compaiono di stato e, pertanto, conoscere im- luzione dei determinanti, che è il programma, ono tanto p1u vi- ziare la bontà o meno del metodo
T enuto conto delle carattensti- unicamente i vettori di stato ini- m ediatamente sia le d eformate di- tato modificato opportunamente, cin a quelle teoriche quanto più di calcolo scelto, la riprova della
che elastiche ed inerziali di ogni ziali d ei ingoli tronchi. Questo namiche della truttura sia l'an- tenendo conto della particolare elevato è il numero di tazioni e bontà del m todo e del1e a un-
singolo segmento di mas a, e de- ist ema può scriversi in forma ma- damento del taglio e del momen- truttura della matrice [R ]. In che, a parità di uddivi ione, l'er- zioni in funzione <<ingegneri ti-
gli eventuali carichi esterni agen- triciale : to flettente . questo modo i è potuto operaxe rore cresce col ere cere dell'OI·di- ca >> non può venire che da un
ti su di esso, è poi po sibile cor- Sempre utilizzando la (6) . i una notevole riduzione del tempo- ne d lla frequ nza naturale cer- confronto fra ri ultati analitici e
relare ogni vettore di tato al pre- [R] [Z] o = [C] (6) macchina, enza introdune alcu- ri ultati perimentali. ello for-
può poi d et erminare il comporta- cata.
cedente mediante una matrice dove : m ento statico d ella struttura stes- na differenza nei xisultati dei cal- zo te o a poter di porre di una
Un altro fatto intere ante, an-
quadrata 5 x 5 [B]. Si perviene a. Infatti, annullando gli ele- coli. Schematicamente, il pro- somma di risultati inconfutabili,
[ R] è la matrice dei coefficienti, che se meno ovvio d el precedente,
pertanto alla seguente relazione m enti di [R] funzioni di co 2 , e gramma pxincipale può e sere i è pertanto messo a punto un
i cui elementi sono funzio- ha posto in luce che il numero di
matriciale: ostituendo nella matrice colonna xappresentato come appare n ella gruppo trumentale, atto al rile-
ne d el quadrato della fre- frequenze naturali non n ce aria-
[C] i valori dei carichi stat1c1 si fig. 2. mente coincide con il numero di
vamento delle caratteri tiche di-
quenza;

dove la generica [;;] i si differenzia [C] è il vettore, in cui compaiono


i carichi esterni;
può conoscere, con un procedi-
m ento analogo a quello d escritto In gr e o da ti l tazioni presenti nel i tema. In-
fatti, e i conteggia l'inerzia tra-
namiche d elle strutture .
Il gruppo trumentale è co ti-
tuito nelle ue componenti prin-
dalla corrispondente [v]i, per il per le condizioni forzate, sia le ver ale delle ingole ma e, ogni
fatto di avere un elemento unita- [Z] o è la matrice colonna nella deformate sia la distribuzione d ei cipali da un o cillatore a frequen-
tazione viene a co tituire un si-
rio in più. Di queste relazioni, quale, a gruppi di quattro, carichi lungo la struttura. va variabile, da un eccitatore el et-
tema a due gradi di libertà. P er
in ogni tronco, se ne possono scri- compaiono le componenti ote le deformate ed i carichi tromagnetico, da un rilevatore d el
quanto concerne l e energie cine -
vere tante, quanti sono i segmenti : dei vettori di stato iniziali agenti su ogni stazione è possibile, segnale, da un analizzatore dina-
tica e potenziale i è rilevato che
dei tronchi successivi. infine, calcolare le energie, sia mico.
[;;)I= [B]I [~] o il valore di que te tende a diven-
cinetica sia potenziale, del si- La fig. 3 i~lustra la trumenta-
Valutazione dei vettori di sta to tare eguale (co a che deve essere
[~]2 = [B]2 [~] 1 L'equazione ( 6) è il cardine del stema. in risonanza e in condizioni tatiche empre oddi fatta nel ca o di si-
zione n el uo in ieme. L e prime
metodo di calcolo a <<matrici di prove analitico-sperimentali sono
temi con ervati i) col crescere
trasferimento >> : infatti, è operan- tate condotte u tma trave a dop-
[v]i = [B]i [,;;-L- 1 (3) do su questa equazione che si pos-
Alcune considerazioni sul pro- della fittezza della uddivi ione.
pio T 120 (U I 725-726), lunga
gramma di calcolo. Alle ba e uddivi ioni l 'assioma
sono ricavare tutte le informazio- Stampa frequenze di risonanza 1000 mm e poggiata al terreno in
e tabulazione dei vettori di sta to dei sistemi con ervativi non è sod-
[V ]n = [B]n [:;;] 11-1 • ni relative al comportamento di- Come è facilmente comprensi- corri pondenza di due punti, po-
di fatto , a cau a della gro solanità sti a 100 mm da gli estremi, trami-
namico della struttura. bile, questo metodo è particolar-
Ora, sostituendo la prima rela- della uddivisione ed alla conse - te due o pen ioni aventi una co-
Ricordando che gli elementi mente versatile non essendo rigi-
zione nella seconda, e così via, si guente notevole impreci ione nel tante elastica di circa 2 kg/ mm.
d ella matrice [ R] sono funzioni di damente legato ad una struttura
perviene infine ad una e pre sione calcolo. Mentre i valori delle due prime
co 2 , è evidente come, annullando particolare; il programma di cal-
del tipo: il determinante di [ R], si p o sano colo è stato scritto, cercando di In effetti, l e prove preliminari frequenze naturali, ottenute con
ricavare l e frequenze naturali d el esaltare al massimo le caratteri- Fig. 2 - Schema a blocchi del programma hanno posto in luce che un'ap-
[v] n = [B]n • [B] n-1····· principale.
propriata uddivisione della strut-
(4) sistema. L'assenza di smorzamenti stiche del metodo. Si è voluto in-
... [B]i..... [B]i [:;;] o non consente di d esumere, in va- fatti scrivere un programma che, tura può portare a risultati più
lore assoluto, le deformate d ella una volta impostati i dati in in- Al fin e di xendere po ibile un che oddisfacenti, e confrontati
che può scriversi: facile impiego d el programma
struttura alle frequenze di riso- gre so, ricavabili direttamente dai con quelli teorici. L 'errore, ad
nanza. In compenso è pos ibile , disegni costruttivi della truttura, stesso, ono tati messi a punto e empio , n el calcolo d elle fre-
risulti atto a calcolare diretta- appo iti moduli ch e po sono es- quenze naturali , può, per i temi
grazie ad un conveniente accorgi-
la matrice [ U] i dice i matrice di ere compilati con facilità con i emplici , essere contenuto a va-
mento, conoscere l'andamento mente sia le frequenz e naturali,
trasferimento del tronco j-esimo dati xicavabili dal di egno costrut- lori dell'ordine d ell'l%. Agli
qualitativo delle deformate stes- sia le deformate statiche, forzate
ed è una matrice quadrata 5 x 5, o in ri onanza , sia le en ergie cor- tivo d el pezzo, e che contengo- t e i risultati i è pervenuti ana-
se, che coinciderà, a meno di un
la cui ultima riga ha tutti gli ele- n~ tutte le informazioni di cui n e - lizzando una trave di ezione a I
fattore di cala, con quello effet- rispondenti, e d a stampare i risul-
menti nulli, eccettuato il quinto tati in forma sia numerica sia ces ita il programma per fornire vincolata al terreno tramite due
tivo solo n el caso in cui si pos a
(che è unitario). le informazioni ul compoxtamen- molle di rigidezza nota. Que to
ammettere la presenza di uno grafica.
E ssa pone in relazione il vettore to tatico-dinamico d ella truttuxa esempio ha con entito di analiz-
smorzamento uniformemente di- Dover r endere completamente
di stato dell'estremo finale [;;-] n in e ame. zare l 'influenza d elle molle di vin-
stribuito. automatico questo procedimento è
con il vettore di stato [;;] o del- Il comportamento forzato d ella tato l'a petto che ha presentato colo al terreno ul valme delle
Risultati di calcolo. due prime frequenze naturali. Si
l' estremo iniziale. struttura, qualora questa sia ol- le maggiori difficoltà, data la no-
È evidente che si pos ono crivere lecitata da uno o più carichi di t evole quantità di condizioni di Le prime prove ono tate e - è potuto infatti ri contrare che un
tante relazioni (5), quanti sono egual fre quenza, può e ser e facil- vincolo che po ono presentarsi guite allo copo di tudiaxe alcu- aumento della rigidezza ul rap-
i tronchi presenti nella struttura. mente tudiato, introducendo n el- in pratica e che d evono pertanto ne cautteri tiche del programma porto di lO: l non influenza o-
Si perviene pertanto ad un siste- la matrice [ R] la fre quenza for- esser e previ te, chematizzate e te o. tanzialmente il valore delle fre-
ma di 4p equazioni ( se p è il zata C0 0 e n el vettore colonna, al tradotte in forma matriciale . A tal fine i è analizzata una quenze di ordine inferiore.
numero di tronchi) in 8p inco- po to d ei t ermini corrispondenti, Un 'altra notevole difficoltà, m- struttura , co tituita da una trave Se un'analisi di que to tipo, Fig. 3 - Sbumentazione usata per il rileva-
mento d ll e caratteristiche dinamiche d ell e
gnite. Le restanti 4p equazioni , i valori ma simi d ei carichi agenti. contrata n ella messa a punto d el di sezione quadrata inca trata nel- cioè una erie di prove ch e met- b'Utture.

166 ATTI E RASSEG, A TECNICA DELLA SOCIET A INGEG ERI E ARCHITETTI IN TOHI O - TUO VA SERIE - A. 22 - N. 7 - LUGLIO 1968 ATTI ERA SEG TA TECNICA DELLA OCIETA INGEGNEHI E ARCHITETTI IN TORI O - UOVA ERIE - A. 22 - . 7 - LUGLIO 1968 167
il calcolo in un tempo pari a 40 ,
ono rispettivamente:
fatti, per tutte e tre le te te ale-
atJ·ici, gli errori percentuali fra
precedono la co truzione dell'a e-.
rie definitiva.
DIMENSIONAMENTO DELLE FONDAZIONI A POZZO
valori analitici e sperimentali del- Selezionato infatti, in ba e ai
/t = 768,42 Hz
le prime tre frequenze naturali oli di egni, un progetto fra una
M. JAMIOLKOWSKI partendo da una particolare schematizzazione delle caratteristiche del terreno in situ
espone un metodo di dimensionamento delle fondazioni a pozzo basato sul criterio della limitazione delle
/2 = 1696,4 Hz ono ri ultati inferiori al 20 %. certa serie, non rimarrà che l'im- deformazioni ammissibili.
i valori delle stesse frequenze, n- Que to fatto conferma la po ibi- pegno di co truire .il prototipo:
levati per via sperimentale, sono lità di utilizzare il metodo ana- controllato il quale, è possibile
SIMBOLOGIA W = momento resistente della fon- che, per la maggior parte delle co-
ri ultati: • litico per la previsione del com- pa are direttamente alla co tru- dazione [V] struzioni, il criterio più restrittivo
portamento dinamico di truttur zione della ene. D = diametro della fondazione cir- w = angolo di rotazione della fonda-
/1 = 805 Hz anche e complesse. colare [L] zione rispetto alla verticale [-]
per il dimensionamento delle fon-
h= 1850Hz G. F. 1\licheletti - S. Rossetto Plim = pre sione orizzontale limite
dazioni è quello relativo alla limi-
Dai ri ultati perimentali è ri- z0 = profondità del centro di rota-
A. Verrini - R. Levi [F L - 2] zione [L] tazione delle deformazioni ammis-
sultato un altro fatto prevedibile = pressione verticale limite [F L - 2] sibili e non quello che deriva dal-
Tra frequenze sperimentali e qlim z = profondità generica [L]
e significativo. Infatti, data l'im- q0 lim = pressione verticale limite nel T = parte del carico N sopportato l'applicazione di un opportuno
frequenze calcolate vi è dunque BIBLIOGRAFIA
possibilità di schematizzare le caso di terreni argilloso-limosi per attrito laterale [F] coefficiente di sicurezza al carico
un errore percentuale, che, per la saturi [F L - 2]
strutture, in modo tale da non [l] DEN HARTOG J. P., Mechanical vi- e = indice dei vuoti. di rottura.
f" è pari al 4,6 % e per la h al- alterarne le caratteristiche, speri- brations, McGraw-Hill Book Com- c.. = resistenza al taglio iniziale in Nel seguito sono riportate le
1'8,4 %. pany, 1956.
termini di sforzi totali [F L - 2]
l. equazioni che permettono la deter-
mentalmente i rilevano alcune N °c = coefficiente di capacità portante
INTRODUZIONE
I motivi di tale differenza, alla minazione delle grandezze neces-
frequenze (cui corrispondono pic- [2] THOMSO W. T., Vibration theory relativo al termine di coesione el presente lavoro vengono
luce dei risultati precedentemente nel caso di terreni argilloso- sarie per il dimensionamento nella
chi di ri posta) che non sono evi- and applications, George Alleo &
riportati, sono da ricercar i non limo i saturi [-] esposti i criteri di dimensiona- fase di comportamento pseudo-
denziate dal calcolo. Per giu tifi- Unwin Ltd, 1965.
tanto in difetti di programmazio- AK = coefficiente di capacità portante mento delle fondazioni profonde elastico (2) del terreno, oltre che
care il fatto, i pensi al modo con [3] TIMOSHE KO S., Vibration problems nel caso di terreni privi di rigide nell'ipotesi che esse siano
ne ( que ti trovano un corri pet- le formule per la valutazione del
cui vengono chematizzati i cu- in engineering, D. Van ostrand coesione vincolate in un terreno per il quale
tivo in corrispondenti difetti spe- carico di rottura (nella fase in cui
scinetti, i quali sono assimilati a Company, 1955. cp = costante [- ] sia valida la schematizzazione di
rimentali) quanto nell'incapacità il terreno si comporta come un
molle, prive di massa e caratteriz- [4] MALTBAEK J. C., Classica[ beam me-
y = Lly = spostamento laterale [L] Winkler, e per il quale il modulo
di poter definire con preci ione e mezzo rigido plastico).
zate da una costante elastica ben thod /or the production of vibration
DR = densità relativa [- ] di reazione del « sottofondo » au·
le condizioni di vincolo e le ca- F = coefficiente di sicurezza [- ]
definita. In effetti sono strutture characteristics of machine tool struc- menti linearmente con la profon-
ratteristiche elastiche ed inerziali p' v = pressione verticale efficace deri- dità. 2. DERIVAZIONE DELLE FORMULE
molto compie se, le cui caratteri- tures, in « Machine tool design and
della truttura. vante dal peso degli strati so- In questa sede sono prese in
tiche statico-dinamiche non ono research >>, Pergamon Press, 1964. vrastanti ad una profondità el caso più generale una fon-
Re ta il fatto che que ta erie di esame soltanto fondazioni che dal
chiaramente definite. [5] TAYLOR S., Lumped-constants method
generica z [ F L - 2] dazione a pozzo del tipo indicato
prove sperimentali conferma la punto di vista pratico possono con-
for the prediction of the vibration E. = modulo di reazione del terreno in fig. l, avente forma rettangolare,
bontà del metodo, in quanto er- nh = costante = mh • D oppure siderarsi « infinitamente rigide ». sotto l'azione delle forze esterne
rori dell'ordine di quelli citati Conclusioni. characteristics of machine tool struc-
mh. L [F L-3] Come criterio di rigidezza si (H, M, N) tende a ruotare intorno
pos ono soddisfare pienamente i1 tures, in « Machine tool design and
el pre ente lavoro si è voluto A = area di base della fondazione [L2] adotta quello proposto da Silin e al punto O.
research >>, Pergamon Press, 1964.
settore dell'ingegneria meccamca Ap (a) = coefficiente della spinta passiva Zavrijev [l] (1) secondo i quali la Per il dimensionamento della
fornire una rapida sinte i del me- (attiva) del terreno [-]
applicata. [6] THOMSO W. T., A note on tabular fondazione può essere ritenuta fondazione necessita la determi-
todo di calcolo ulle caratteri ti- y = densità del terreno [F L - 3]
L'applicabilità del metodo è methods for flexural vibrations, in infinitamente rigida se risulta sod- nazione delle seguenti grandezze:
che fles ionali di organi di mac- « ]. Aeronautica! cience >>, gennaio h = profondità imposta della fon- disfatta la seguente condizione:
stata, infine, sperimentata su una chine uten ili, me so a punto pre · dazione [L] - pressioni orizzontali ( ay)
1953, pp. 62-64. 5
serie di 3 teste alesatrici, complete so l'I tituto di Tecnologia Mecca- h1 = distanza tra il punto di appli- _1 / mh·!!_ S:: 2,5 agenti sul terreno tra le profondità
di corpo-testa e mandrino [lO].
In questo ca o, la prima difficoltà
nica del Politecnico di Torino, e
[7] MYKLESTAD N. 0., A new method
of calculating natural modes of un-
cazione della forza H e la quota
dove inizia il terreno reagente [L]
oc-v El ~h
(l) z = O e z =h;
dei ri ultati inora conseguiti, da coupled bending vibration of air- B = lato minore della fondazione; - pressioni verticali (az) agenti
è con istita nella schematizzazione un punto di vista sia analitico, La possibilità di calcolare le alla profondità z = h;
plane wings and other types of nelle [l] ....;... [15] è il lato parallelo
del modello meccanico. Questo alla linea d'azione della forza rotazioni e gli spostamenti delle
sia sperimentale. beams, in « ]. Aeronautica! Se.)), - momenti flettenti agenti sulle
è tato scomposto in due serie di H [L] fondazioni a pozzo rappresenta
Dall'e ame dei risultati è pos i- aprile 1944, pp. 153-162. uno dei vantaggi di questo metodo pareti del pozzo.
tronchi coassiali (catene), la pri- L = lato maggiore della fondazione;
bile affermare che il metodo scel- [8] G. F. MICHELETTI, S. RossETTo, A. nelle [l] . . ;. . [15] è il lato perpen- e in generale di tutti quelli che Si prende ora in esame il com-
ma rappresentante il mandrino e dicolare alla linea d'azione della
to non olo con ente di rilevare - VERRI 1, R. LEVI, Ricerca sulla de- fanno ricorso alla teoria del suolo portamento di una fondazione
la econda il corpo-testa. Le due forza H [L]
catene sono state collegate fra di
con buona appro imazione - l terminazione delle caratteristiche ot- di Winkler e alla teoria del semi- profonda rigida avente pianta ret-
E = modulo d'elasticità del materiale
caratteri tiche dinamiche delle timali di organi di macchine uten- della fondazione [F L - 2] spazio elastico. tangolare e che sia soggetta ad
loro da una serie di molle ripro-
strutture, ma consente, oprattut- sili, al fine di consentirne la proget- r = momento d'inerzia della sezione Mentre invece i metodi che un carico orizzontale H applicato
ducenti le caratteristiche eia tiche
to, un confronto sicuro fra varie tazione automatica (in via di pub- della fondazione [L4] valutano il comportamento delle ad una altezza h1 rispetto al
dei cuscinetti. Le maggiori diffi- blicazione). fondazioni a pozzo nelle condizioni
strutture ed in que to en o è un = forza verticale [F] piano di campagna (p. c.).
coltà del lavoro si focalizzano ap- H = forza orizzontale [F] di equilibrio limite, pur fornendo
mezzo efficace per la ricerca delle [9] S. RosSETTo, . VERRI I, Su un me- Il terreno di fondazione è sup-
punto in questa chematizzazione, M = momento :flettente [F. L] indicazioni valide riguardo al ca- posto costituito da materiali aventi
condizioni ottimali di progetto. todo per il calcolo delle caratteri-
in quanto la rigidezza dei cusci- = coefficiente di rigidezza relativa rico di rottura del complesso fon- il coefficiente di reazione orizzon-
stiche flessionali piane di strutture
netti è uno dei punti chiave, che I ca i sottoposti a prova hanno fondazione-terreno [L-1] dazione-terreno non permettono
riducibili ad elementi trabeiformi,
condizionano la bontà dei risul- dimo trato altre ì l'economicità di = sollecitazione verticale [F L - 2] di determinare le deformazioni
in « lnuegneria Meccanica )), luglio
tati. tale au ilio per la p1·ogettazione = sollecitazione orizzontale [F L-2 ] che la fondazione subisce. (2) Per comportamento pseudoelastico
1968. del terreno si intende quello per cui si
Le prove analitico- perimentali in quanto, contro un mode to co- = coefficiente di reazione verticale A tale proposito va ricordato ha linearità tra sforzi e deformazioni
[lO] R. LEvi, S. Ro ETTo, A. VERRI 1, alla profondità h [F . L -3]
1·elative hanno posto in luce che, sto di calcolo, è po sibile i.·i par-
anche in ca i più compie i, i miare, e sendo affinate le tecniche
Analytic and experimental study of = coefficiente di reazione orizzon- ( 1) Questo criterio è analogo a quello ( ky = ~: ; kz = ~: ) . Tale ipotesi è
certain types of nwchine tool subas- tale alla profondità h [F . L - 3] proposto da Matlock e Reese [81 che generalmente accettabile a condizione
risultati di calcolo pos ono forni- di schematizzazione, la costruzio- semblies, M.T.D.R., Birmingham, = costante [F. L-4] . 2 che le sollecitazioni esistenti siano una
re informazioni interes anti. In- pongono come li rmte oc ~ h .
ne della erie di prototipi, che 16-20 etlembre 1968. = costante [F. L-3] piccola frazione di quelle di rottura.

168 ATTI E RASSEGNA TEC ICA DELLA SOCIETA INGEGNERI E ARCHITETTI I TORI O - UOVA SERIE- A. 22 - . 7 - LUGLIO 1968 ATTI E RASSEG A TECNICA DELLA SOCIETA I GEGNERI E ARCHITETTI I TORI O - UOVA ERIE -A. 22 - . 7 - LUGLIO 1968 169
tale di sottofon do (ky) v ariabile zione verticale del sottofondo alla 2.3. Momenti flettenti. elle formule esposte n el pre- VALIDO PER :

linearmente con profondit à. profondità h. sente paragrafo convenzionalmente %> 1, 5


L/s;;.o 4,0
Risolv endo la (5) e la (6) si ottiene: L'espressione del momento flet- si indica con L il lato di base
ky = mh • h. (2) tente (M,) in funzione della pro- per p endicolare alla direzione della
H H - L · tg w mh ( ~ - -~ ) hz = O
fondità (z) risulta:
"
forza H e per B quello parallelo.
el caso di fondazioni aventi in
(5 a) M == H (h 1 + z) - Jay · pianta forma circolare è opportuno
Hh 1 + L· o introdurre al posto di L il v alore A ~n
h · L (z0 - z) dz =
del diametro corretto no dato
• COEffiCIENTE DI CA PA CITÀ COSTANTE
PER FONDAZIONI NAST RIFORMI

q
· tg w m h J zZ (z0
o
· tg w · 0,5 B · W = H h1
- z) dz - kv ·
+ = H h1 l+ z [l -
2 ~z.Z h (2 z z)]~ . 0-
dalla seguente e pressione:

Do = D (l + 1) s (15)
AKc = AKQ =ID EM CO ME SO PRA PER LE
f OND AZIO NI CIRCOL ARI O
QUADRAT E

(lM
+ m h L h3 ( ~ - ~ ) tg w -
Il v alore di M:o>ax i ricava
essendo: 3 3
D = diametro reale della fonda- % 'Yo 'Ye
- kv tg W • 0,5 B · W. (6 a) . d o l a con d'1z10ne
. d dz
M , = O. zione in metri. Al Bl
1mponen
kh s = fattore di forma = 0,8 --:- 0,9. Fig. 4 .
Introducendo: fJ = kv e risol- N el ca o che sulla fondazione
el caso delle fondazioni rettan-
agisca la sola forza N applicata p 'v = pre ione verticale effet- riportati i valori dei coefficienti
vendo le (5 a) e (6) rispetto alle eccentricamente (momento M = golari, in prima approssimazione,
due incognite z0 e tg w si ricava: si può utilizzare la (15) introdu- tiva. A k calcolati da W. G. Berzantzev
= N · e) il calcolo della fonda- [3]. Nel caso dei terreni coesivi
cendo al posto di D il lato del
fJ ·L· hz (4 q - h) + 6 W· B zione a pozzo viene volto con
pozzo perpendicolare alla retta
Volendo valutare la stabilità
globale della fondazione si può saturi i valori di qum possono
l'ausilio delle formule sovrae-
2 fJ L · h · (3 q - h) d ' azione di H. ricorrere al metodo indicato da essere ricavati dalle seguenti espres-
L sposte, introducendo m e se:
(9) ioni:

tg w = _ _12 fJ ·_H (3 q_- _h):.____


_:.___ H = O; 00 . ella (15) il coefficiente (l + ~) K. Terzaghi [2] secondo il quale
la forza orizzonrale limite (Hotim) q0 um = N°c • Cu y h (20) +
___,__~
'
B
mh ·h (L h fJ 3
+ 18 B W) si ottiene:
t iene conto dell' aumento della resi- riferita all' unità di larghezza della
fondazione può essere calcolata
essendo:
(lO) stenza orizzontale del terreno per
= coesion,e apparente espressa
F ig. l. 2 (vedi fig. 3) con le seguenti due Cu
ponendo nella (10): zo =T h (9 a) ogni metro corrente di larghezza,
equazioni d'equilibrio: in termini di sforzi totali =
al diminuire del diametro della
In tali condizioni lo spostamento fJ · L h3 + 18 B W 11 ) fondazione.
resistenza al taglio iniziale
R= 2 fJ (3 q - h) ( 2 fJ ·M q · H 0 um = Plim (h = z) •
della fondazione e le reazioni del tg w = -----=---=- (10 a) Noc= (n + 2) ·(l + 0,2 B JL)
terreno sono date dalle seguenti
espressioni:
6H
tg w = R. mh. h (lO a) e sendo:
mhhR1
.( ~ hZ - ! h~) (17)
(l + 0,2 L fB) . (21)
La (21) è valida a condizione
L1y = (z0 - z) tg w (3) R
l =
L .h
18
1
• fJ + W· B . (11 a) H 0 um = Plim (z = h) • (0,5 h - hz)· (18) che:
2.1. Pressioni orizzontali. N°c~ 7,5 per fondazioni nastri-
z oti i valori di Plim e h ed
ay = (z0 - z) tg w· ky ·h (4) formi
E sendo noti i valori di z0 e L'andamento delle pressioni h, eliminando hz si ricava il valore
Noc~ 0,9 per fondazioni quadrate
essendo: tg w è possibile definire le pressioni orizzontali risulta in questo caso di Hlim•
o circolari.
orizzontali alle varie quote me- dalla formula: F ig. 3.
L1y = spostamento della fonda- h) Le pressioni verticali (a,)
diante la: N el caso dei carichi eccentrici C)
zione alla profondità z ri- 2· {J ·M·z 3. agenti alla profondità z = h devono
6H ERIFICHE DI STABILITÀ DELLA si dovrà inoltre controllare che sia
spetto al p. c. ay = R . h z (z0 - z) (12) ay = - h. R- - (z0 - z) (12 b) essere inferiori di qum/F::; essendo:
l FONDAZIONE soddisfatta la seguente inegua-
w = rotazione della fondazione qum = pressione di rottura calco- glianza:
intorno al punto O. per la quale il valore massimo di e la distribuzione delle sollecita- Il buon dimensionamento di
lata secondo Berzantzev [3]
ay alla profondità 0,5 z0 ri ulta zioni verticali sulla base del pozzo una fondazione profonda rigida qlim >- N 22 )
Per la definizione di z0 e tg w con l'uso delle formule esposte F z = coefficiente di sicurezza. F:: :;.--- (B - 2 en) (L - 2 eL) {
pari a: può essere calcolata mediante la
si considerano le condizioni di 1,5 H • seguente espre sione: nel paragrafo precedente, va com- I valori di qlim possono essere
equilibrio orizzontale e alla rota- ay= R h z.;. (12 a) pletato con la verifica delle se- essendo:
ricavati, nel caso dei terreni incoe-
zione intorno ad O, pertanto: N M·B guenti due condizioni: N = risultante dei carichi
renti, dalle seguenti equazioni:
h G zrnax (min) =A±~ (13 a)
. a) Le pressioni orizzontali (ay) e = eccentricità
2.2. Pressioni verticali. l L
H- j ay · L dz = H - L · devono essere di intensità tale da per B ~ 3 F,. = coefficiente di sicurezza
o La distribuzione delle pressioni soddisfare in ogni punto la seguente avente valore compreso tra
h
verticali sulla base del pozzo de- diseguaglianza: Ptim
· tg m h • J (z0 - z) z dz = O (5) qlim = -B- = A kn • Y •B (19 a) 2 e 3.
1·iva dalla seguente espressione: Pum
o ay ()
z ~ ----p­ (16) N elle fondazioni a pozzo per le
h

H·h1 +Jay ·L · z·dz- W·a,=0 (6)


Gz max (min) = Go ± Gz = essendo:
Y
per B
L
= l quali la profondità relativa (h/B)
o N 3·B·H è sempre superiore a 1,0 è possi-
=A± fJ . R . (13) Plim = (Àp - Àa) · p'v (z)
Pum A bile trascurare l'effetto· dell'in-
poichè risulta: Fig. 2. Fy = coefficiente di sicurezza qlim= ~ = kq • Y •B (19 b)
clinazione della risultante dei ca-
a, = 0,5 · B · tg W kv (7) L 'espressione completa ch e prende m Àp, Àa = coefficienti di spinta pas- richi (H/ N) sulla capacità portante
conto il contributo alla tabilit à p er ella figura 2 sono riportati i siva ed attiva del terreno per fondazioni circolari del terreno.
dove: effetto dell' attrito laterale è diagrammi delle reazioni orizzon- tenendo conto dell' attrito y ·D. (19 c)
(8) (e) o dell' adesione fra la
qlim = Akc ·
- ET ± ~ H tali agenti sulle pareti del pozzo al ( 3 ) Con cp' :;é O, en :;é O nelle (19 a -7- c)
essendo: kv = coefficiente di rea- A fJ ·R . variare del rapporto z0 fh. fondazione e il terreno elle figure 4 A) e 4 B) sono si introduce al posto di B il valore B - en.

170 ATTI E RASSEG A TEC! ICA D ELLA OCIET A I GEGr ERI E ARCHITETTI I TORI O- UOVA SERIE- A. 22- 1• 7- LUGLIO 1968 ATTI E RASSEG A TEC ICA D ELLA SOCIETA I GEG ERI E AHCHITETTI I TORI O - UOVA SERI E - A. 22 - N . 7 - LUGLIO 1968 171
4. VALUTAZIONE DEL COEF'FICIEN·
TE DI REAZIONE DEL SOTTO-
ella letteratura russa vengono
di solito indicati i seguenti valori
indicano i seguenti ordini di gran-.
dezze:
Osservazioni critiche su alcuni tipi di illuminazione naturale
FONDO di mh.
terreni limoso argillosi teneri nelle gallerie d'arte
Per il dimensionamento delle Sabbie medie e fini sciolte
fondazioni la valutazione del coeffi- mh · D ~ 0,02 -:-- 0,13 Kg/cm3 GIU EPPE ANTONIO PUGNO esamina il complesso problema della illuminazione naturale nelle gallerie
ciente di reazione del sottofondo d'arte con speciale riguardo a quelle per dipinti. Suggerendo criteri di soluzione, sottolinea i conseguenti
terreni limoso argillosi di media rapporti tra il fatto illuminotecnica e quello costruttivo.
risulta essere oggi il maggior osta-
colo per l'applicazione delle t~orie Idem mediamente dense consistenza
del «suolo elastico» o del «semi-
mh • D ~ 0,15 -:-- 0,65 Kgfcm3 l) L'illuminazione generale dal- cie pittorica, di tali fattori è in zione ancora da caratteri tiche
spazio elastico ».
Tale situazione deriva innan- Sabbie grossolane mediane dense L A. Ten (6) indica per argille l' alto nelle pinacoteche. grado di suggerire un valido geometriche. La soluzione dipen-
zitutto dalla scarsità di dati rela- tenere mh ~ 100 -:-- 200 tjm 4. orientamento sulla ripartizione dendo da elementi tatici acqui-
tivi al comportamento delle opere 600 ~ mh ~ 1000 tjm4 È que ta la soluzione che più sta validità a soluta e perdurante
della luce.
in scala naturale ed in secondo La determinazione sperimentale si armonizza con le no tre e pe- Le co e qui i emplificano en- nel tempo. Le restrizioni, dettate
luogo delle difficoltà sperimentali Sabbie con ghiaie e ghiaie dei valori di mh può avvenire rienze visive le quali si ricondu- sibilmente ·non essendo le vetrate dalla eliminazione di ogni forma
connesse con la realizzazione dei
1000 ~ mh ~ 2000 tjm 4 mediante l'esecuzione di prove di cono sempre alle caratteristiche trasparenti; il grado di opacità di abbagliamento o di contrasti
modelli. carico orizzontale su pali rigidi dei fatti naturali.
Per la valutazione del coeffi- proprio del vetro filtro in tallato indesiderati di luminanza, devo-
I valori di mh sopraindicati sono per l'interpretazione delle quali si Tale attitudine si accentua con
ciente di reazione del sottofondo, o perchè ottenuto attraver o ve- no tenere in considerazione il mo-
valida per L (B) (D) ~ 2 -:-- 6 m rimanda il lettore alle pubblica- la direzionalità della luce in
allo stato attuale delle conoscenze e a condizione che Fy ?;: 1,8. zioni [4], [5], [6]. lari o per imilari in tallazioni, . do con cui si attua l'illuminazio-
non si può aggiungere molto a quanto essa viene a giustificare rende la faccia interna degli ele- ne, la natura e dimensioni delle
In generale va ricordato che la Per quanto riguarda le possi-
quanto esposto da K. Terzaghi [4] linearità tra le reazioni e le defor- l'esistenza di un senso. L'illumi- menti luciferi pre sochè in ensi- superfici con particolare riguardo
bilità di determinare in via appros-
nel 1955. Secondo questo Autore mazioni ( ayjy = ky) che sta alla nazione dall'alto degli oggetti bile, otto l'aspetto della riparti- a quella pittorica C) ed infine al-
simativa i valori di mh in labo-
i valori di mh per terreni non base del metodo di calcolo esposto, ratorio si ricorda un interessante può e sere ottenuta attraverso la zione, alla mutevolezza delle con- la e ten ione e posizione relativa
coesivi (4) sono dati dalla seguente può essere ritenuta valida per articolo di Mc Clelland e Focht Jr. diffu ione di vetrate di potere fil- dizioni esterne. Questa considera- rispetto al dipinto della zona di
equazione: valori di Fy ~ 1,8 -:-- 2,0. [7] e la relazione tra i modulo di trante appropriato e di poste a zione, verificata con ottima ap- osservazione.
a ~·y·z Da prove di carico orizzontale reazione del terreno (E$) ed il offitto od anche con introduzio- pro imazione, consente di abban- Con il sistema d'illuminazione
ky = =
___!_ mh · z= (23) eseguite su pali di fondazione,
y L· 1,35 coefficiente mh data da K. Ter- ne laterale attraverso superfici donare il fattore di luce del gior- attraverso il soffitto, in tutto od in
risulta che il valore di ky, a parità zaghi [4]. bianche favorevoli alla rifles ione
essendo: no, variabile perchè dipendente parte vetrato, i verificano alcuni
di profondità diminuisce con l'au- delle radiazioni visibili, ma as-
~ = Costante adimensionale che mentare dell'entità delle sollecita- E.~ 1,35 mh • z ·L. (24) dalle instabili ripartizioni di lu- inconvenienti tra i quali quello,
secondo K. Terzaghi assume sorbenti quelle della 1·egione del- minanza della volta celeste, e di più propriamente illuminotecni-
zioni.
i valori esposti nella ta- Le prove (5) seguite dall'autore M. Jamiolkowski l'ultravioletto (vedasi ad es. i vantaggio amente riferirsi al «fat- co, con istente in un'illuminazio-
bella l durante la costruzione del pontile composti allo zinco ed al titanio). tore di cielo )) che, basando i ul- ne più inten a sul pavimento che
y = deformazione laterale S.I.O.T. di Trieste hanno fornito Trascurando i valori a oluti de- l'ipotesi dell'uniformità della lu- u1 piano utile (pareti verticali).
i seguenti risultati: BIBLIOGRAFIA oli illuminamenti che in que ti minanza (ipote i corretta come Per questo motivo la parte cen-
L = lato della fondazione perpen- o
casi durante il giorno debbono
dicolare alla direzione d'azio-
ne della forza H
m,. · D = 0,20 Kgjcm3 [l] K. S. SILI e K. S. ZAVRIJEV, Me- essere piuttosto contenuti che
impostazione di calcolo anche se trale deve risultare meno brillan-
non corrisponde al fatto natura- te con che si raggiunge un altro
todika rasciotov fondamientov s verti-
y = peso di volume del terreno per H= 1000 Kg esaltati, amme se le ampie uper- le), diviene uscettibile di una de- benefico effetto: la eliminazione
kalnimi stolbami, Mosca, 1962.
da considerarsi immerso se fici emittenti previ te in questi finizione puramente geometrica. di riflessioni perturbatrici sulla
sotto la falda freatica. mh · D = 0,05 Kgfcm3 [2] K. TERZAGHI, Theoretical Soil Me- ambienti, la cura deve piuttosto Ciò è di grande importanza po- superficie pittorica, più gravi se
chanics, ew York, 1942. e ere rivolta alla ripartizione tendo as umere quale parametro protetta da vetro.
Tabella N. l - Valori di cp
per H = 3500 Kg
[3] W. G. BERZANTZEv, Rasciot procznosti delle luminanze per la quale po · un numero che è funzione ì del- Questo è il motivo per cui la
abbi e Caratteristiche analoghe sono osnovanij Soruzenij, Mosca, 1960. sono fornire una utile informa- la po izione del punto, ma co- trasparenza della parte centrale
Sabbie mediamente Sabbie
sciolte state osservate nel corso di altre zione significativi rapporti adi- stante nel tempo.
dense dense
[4] K. TERZAGHI, Evaluation of coeficients del velario è minore rispetto a
( SP'I' < 10 (10 < SP'I' 5 30) prove con pali tubolari d'acciaio mensionali di illuminamento di- Il carattere statico della ripar- quella delle zone periferiche
colpi/piede) NsPT< 30)
eseguite ad Augusta, La Spezia e of subgrade reaction, Geotechnique
venuti ormai parametri fonda- tizione dell'illuminamento rende quando addirittura non si annul-
in Spagna. n. 4, 1955.
O<DR 0,33 <DR 0,67 <DR mentali in qualunque problema agevole un lavoro di progetto o la con la disposizione di elemen-
~ 0,33 ~ 0,67 ~ 1,0
Tali esperienze indicano ancora [5] Design Manual, DM-7, avy Docks di' illuminazione naturale di in- di verifica illuminotecnica la qua- ti opachi. In questo caso per con-
che a parità di diametro e di pro- 1962.
100 < cp 300 ~ cp 1000 ~ cp fondità, il rapporto di ayjy non è terni. Essendo il piano utile, le ultima esige, come ovvio, la servare valori ancora accettabili
< 300 < 1000 < 2000 [6] I. A. TE , Sovriemienije fundamienti contrariamente a quanto accade predefinizione dell'ambiente nel- di <<fattore di cielo)), le triscie
costante ma varia col variare del
rapporto ay/pum· glubokovo zalozenija awtodoroznich mo- nella qua i generalità dei casi, le ue caratteristiche fisiche geo- lumino e anzichè e ere orizzon-
essendo DR = densità relativa Per i terreni limoso-argillosi stov, Mosca, 1963. verticale, tali parametri, denomi- metriche. L'aver circo critto en- tali a umono una più favorevole
definita come preconsolidati mancano nella lette- nati fattori di luce del giorno o tro un fatto puramente geometri- inclinazione (fig. 1).
[7] B. Mc CLELLAND e J. A. FocHT,
ratura indicazioni relative all'en- fattori di cielo a econda delle co la distribuzione del . flu so lu-
Soil Modulus for laterally loaded Individuata la lunghezza del
tità dei valori di mh. circo tanze che andremo meglio minoso rappre enta un vantaggio
( 4 ) L'ipotesi che il ky sia proporzio- piles, A.S.C.E. Journ S.M.F.E. October
nale alla profondità è valida nei terreni I manuali di avy Docks [5] a definire appre o, dovranno e - di grande utilità quando i pen i
1956.
sabbioso ghiaiosi oppure in quelli coesivi (l) Il vetro posto a contatto del di p in·
normalmente consolidati. Nei terreni coe- ere anch'essi riferiti alla stessa che la distribuzione delle lumi-
[8] L. REE E e H. MATLOCK, on dimen-
sivi preconsolidati il coefficiente di rea- ( 5)Si trattava di pali tubolari d'acciaio giacitura di piano. nanze di un campo visuale (che to presenta un comportamento speculare
zione del sottofondo (ky) è costante (D = 70 cm) infissi in terreno coesivo sional solution for laterally loaded e quindi tale da compromettere grave·
piles, Vll<h Texas Conf. on S.M.F.E. La cono cenza, in un nume1·o è ciò che in ultima anali i inte- mente la corrispondenza tra ripartizione
oppure varia secondo una legge polino- normalmente consolidato per il quale
minale del tipo ky = k 0 + mh • z. C,. = 0,25 P'v · 1956. sufficiente di punti della uperfi- re a) dipende in que ta condi- di luminanza e quella di illuminamento.

172 ATTI E RASSEGNA TEC1 ICA DELLA SOCIETA I1 GEGNERI E ARCHITETTI I TORI O -NUOVA SERIE - A. 22 - . 7 - LUGLIO 1968 ATTI E H.ASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETA I GEG ERI E ARCHITETTI I TORINO- UOVA SERIE- A. 22- N. 7- LUGLIO 1968 173
segmento BC traccia ul disegno ta ovviamente a considerare l' ef- è una valida condizione di buona · uniforme fattore di trasmi sione, sono ufficienti piccoli po tamen- ione della sorgente luminosa. Con
della striscia luminosa, sulla base fetto luminoso della sorgente rea- esposizione atte e le caratteri ti- a botte di opportuna curvatura e ti del visitatore per mettere il si- altri si temi la luce piove dall'al-
di considerazioni relative ali' e- le come differenza di quelli cau- che geometriche e fotometriche concavità rivolta verso il basso. In stema di esposizione fuori « del to filtrando attraverso lucernari a
sclusione di effetti di abbaglia- sati da due sorgenti fittizie di dell'elemento vetrato di soffitto. questo ca o la componente diretta passo)). lamelle orientabili o fi se. A sicu-
mento verificabile quando l'asse contorno 1·ettangolare ABGH e Per la parte centrale del sof- dell'illuminamento sui dipinti è Dalla illustrazione critica del- rano una dixezionalità e alcune
CDHG rispettivamente. Ora l'ap- fitto il metodo di calcolo si pre- in ma sima parte attribuibile alla l'impianto discendono conseguen- volte una xegolazione dell 'illumi-
porto di ciascuna orgente ausi- enta più semplice e pertanto striscia d'imposta più lontana. In zialmente altri due vantaggi: la namento e l'intercettazione della

[5 B

l
liaria sia scomposta, per comodi-
tà di calcolo, in due parti corri-
spondenti alle proiezioni dei set-
tori circolari PH 1 A 1 e PA 1 B 1 per
non viene qui esposto. Più deli-
cata è viceversa la determinazio-
ne della sua luminanza affinchè
si evitino effetti di abbagliamen-
grandi locali il soffitto a cas etto-
ne con elementi in vetro tra luci-
do permette di c~n eguire dei
vantaggi consistenti in una grande
estensione notevole della zona di
osservazione e l'eliminazione del-
le ombre poxtate dalle cornici.
L 'unico elemento sgxadevole, ma
enexg1a calorifica.

la prima, e PH 1 D1 e PD 1 C 1 per to. È ovvio che il problema deve libertà nella celta degli schemi non essenziale, risiede in quel en-
la econda. essere risolto globalmente tenen- distributivi. o di fredda monotonia che sem-
Si potrà cnvere adunque: do conto delle caratteristiche su- Queste caratteristiche di elasti- pxe accompagna l'ecce siva uni- a)
43
perficiali dei dipinti se vetrati o cità sulla disposizione dei dipinti foxmità del campo vi uale, senso
AreaA,' B,' C,' D,' A,' =
no, se di piccole dimensioni o di e quindi sui percorsi e zone di che può essere combattuto con un
= AreaPH,' D,' A,' B,' C, 'P -
grandi, ecc. Per la moltitudine osta dei visitatori, dipendono dal- di creto condizionamento croma-
- AreaPH,' D,' C,' P = dei fattori che intervengono non le proprietà geometriche e foto- tico d'ambiente. Si accenna bxe- 5
= AreaPH,' A,' p + è infrequente il caso in cui il giu- metriche della sorgente e quindi vemente ad altri txe istemi di il-
sto grado di opacità sia ottenuto da un fatto puramente illumino- luminazione natuxale dall'alto con
+ AreapA 1' B,' C,' p -
sperimentalmente con successive tecnico. introduzione laterale della luce.
Fig. 2-a - Sistema a Claire-Woie.

Fig. l - Costruzione grafica secondo il me- - Area PII,' D,' p - approssimazioni tendendo a stra-
todo eli Lambert per determinare l'illumina-
È esso infatti che permette di Essi sono il sistema a claire-voie
mento nel punto P del piano utile, prodotto - AreaPD,' C,' p ti della polvere di talco. assimilare qualunque setto verti- in cui le striscie luminose occupa-
da una finestra rettangolare di contorno ABCD. La soluzione di cui è stato fatto cale in piano utile e di rendere no la parte alta della parete im-
che, espressa in funzione dei pa- cenno denominata <<a vasca)), con indipendente l'espo izione dal suo mediatamente sotto il soffitto; con
rametri angolari a, ~' y, a, E, 'Y), e, il suo fondo più o meno opaco, orientamento e dalla sua posizio-
visuale si ovrappone alla dire- questo sistema gli ambienti di
diviene: esige che i quadri siano posti in ne quando i vogliano trascurare
zione di riflessione regolare, l'in- esposizione risultano di notevole
clinazione è determinabile attra- i a cos (J + t y cos o- corrispondenza delle superfici uti- le perturbazioni dovute al con- altezza per evitaxe che sui dipinti
ver o la condizione che vuole la li di progetto ordinariamente coin- torno. si proiettino le ombre degli osser-
- i e cos (J - i 'YJ cos () = cidenti con le pareti perimetrali 2 ;
superficie di pittura isofota. In La grande superficie interessata vatoxi. Gode del tipico vantaggio,
moltissimi casi la rispo ta che il
= t [(a-e) cos fJ+y coso-n cos fJ] per que to es a bene si adatta ad all'emissione propone una illumi- pxoprio ali 'introduzione laterale Fig. 2-b - Sistema a lanternone.

quadro fornisce in queste condi- ambienti a pianta rettangolare con nazione prettamente adirezionale della luce, che consiste nella pos-
avendo indicato con u, y, E, 'YI le
zioni di illuminazione, è di pie- rapporti di lati tali da eliminare ed ammette quindi, nella molte- sibilità di uno sviluppo a più pia-
aperture dei settori circolari di
na soddisfazione per un os erva- la zona centrale che per essere plicità delle incidenze, anche quel- ni dell'edificio. La soluzione a r---,
raggio unitario e con ~' a, e gli l
l
._ _ _ _ _ _..._
tore il cui organo visuale, lo si troppo lontana dalle pareti non è le che potrebbero dar luogo a di- lanternone riduce l'altezza del-
angoli che la normale n forma con
ricordi, valuta le grandezze foto- frequentata dai visitatori. sturbi visuali. Gli effetti, già pic- l'ambiente, riproduce una ancor c) :
le normali ai piani P AD, P AB e
metriche con un grado di appros- PCD rispettivamente. Da queste con iderazioni si os- coli in partenza per l'esiguità del- accettabile distribuzione di flusso
simazione abbastanza modesto. serva che l'illuminazione dall'alto le potenze portate dalle direzioni sui dipinti ma è adottabile per
Dalla (l) deriva l'e pressione
A questo punto i ritiene utile dell'illuminamento E su n in P « a vasca )) si rivela efficiente e critiche, possono e sere pratica- edifici ad un solo piano.
esporre un metodo che attraverso vantaggiosa quando la buona uti- mente annullati quando l' ocula- Il metodo Séager porta un ri- Fig. 2-c - Sistema a Séager.
che vale:
la condizione della quasi isofotia lizzazione del locale è ·conseguita tezza del progettista affidi alle su- bassamento del soffitto nella zona Fig. 2 - Diagramma comparativo delle altezze
suggerisca l'appropriata inclina- E= t L [(a - e) cos (J + interessando per l'espo izione solo perfici vetrate luminanze non su- centrale onde creare una finestra richieste dai diversi sistemi d'illwninazione a
luce naturale con angolo d'incidenza più fa-
zione da dare all'elemento lumi- + y cos o- 'YJ cos fJ] le pareti laterali o piani pa1·alleli periori ad un certo valore in con- continua verticale e parallela alla vorevole, senza riflessione della sorgente lwni-
noso superficiale. L'illuminamen- ma pur sempre molto vicini ad cm·danza del re to con criteri di parete di o servazione. Precone nosa. Costanti: larghezza della galleria; altezza del
to in P su n dovuto alla striscia essendo L la luminanza della u- esse. Per locali a pianta rettango- buona conservazione che vogliono il più razionale sistema a va ca, campo di esposizione; distanza dell' occhio dal
muro; superficie dell'apertura: 25 % della su-
rettangolare uniformemente dif- perficie emittente. lare con una dimensione molto livelli di illuminamento utile li- già descritto, e gode in parte dei perficie del pavimento (da M. F. Roggero) ..
fondente ABCD è, come noto, Stabilite le dimensioni della piccola rispetto all'altra (è il caso mitati. A questo punto dovrebbe- vantaggi di questo nel mantenere N.B. Le misure sono date econdo il sistema
proporzionale all'area quadretta- sorgente, è possibile predetermi- dalle gallerie tradizionali) una va- ro essere ripetute quelle con ide- un basso valore di illuminamento anglosassone (ad es. 5 =m. 1,52).
1

ta in figura. Essa risulta originata nare, dopo alcuni tentativi (ad lida soluzione è offerta da una razioni, altrove esposte, sulla ido- al pavimento. Tuttavia è critica-
dalla proiezione sul piano n del es. seguendo il criterio che vuole copertura interamente vetrata di neità della illuminazione adirezio- bile pex quanto rigua1·da la di-
2) L'illuminazione naturale late-
quadrato sferico A 1 B 1 C 1 D 1 a sua uguali gli illuminamenti a quote nale a realizzare sui dipinti, quan- stribuzione della luce la cui ini-
rale nelle pinacoteche.
volta proiezione centrale sulla pari ad 1/ 4 e 3/ 4 dell'altezza del do a l cune pxecauzioni iano pre- doneità si manifesta s9pxattutto
(2) L'autore ritiene che in alcuni casi
sfera della figura luminosa. Orbe- dipinto, contate a partire da uno il piano utile possa convenientemente es- se, ripartizioni di luminanza buo- pex i dipinti di grandi dimensio- È il sistema di illu~inazione
ne tale a1·ea tratteggiata può es- dei uoi bordi orizzontali), l'in- sere discosto dalla parete di fondo al ne e poco sensibili alla posizione ni. Le figure 2 pxesentano le di- che ha visto la nascita degli anti-
ere pen ata ottenuta dalla diffe- clinazione della stri eia che, a pa- fine di evitare, quando la vasca ben s'in- del punto di os ervazione. Com- mensioni richie te da questi t1·e chi musei ricavati in palazzi si-
renza tra la proiezione del qua- rità di altre condizioni, realizzi tende ia stata progettata in previsione diversi istemi di illuminazione a gnorili pree istenti, i quali, co-
portamento questo che i differen-
di ciò, che l'osservazione del dipinto,
drato sferico A 1 B 1 G 1 H 1 e quella una distribuzione ottimale di flus- zia da quello pxoprio alla illumi- luce naturale con angolo di inci- struiti per tutt'altro scopo, hanno
di olito molto scuro, sia ostacolata dalla
del minore C1 D1 H 1 G1 il che por- so luminoso, il che, lo i ripete, eccessiva luminanza dell'intorno. nazione direzionale per la quale denza più favorevole, enza rifles- dimo trato la loro totale insuffi-

174 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETA INGEGNERI E ARCHITETTI I TORINO - NUOVA SERIE - A. 22 - . 7 - LUGLIO 1968 ATTI E RASSEG A TEC, ICA DELLA SOCIETA INGEG EHI E AHCIIITETTI IN TOHI O - UOVA SEHIE - A. 22 - N. 7 - LUGLIO 1968 175
cwnza oprattutto nel ca o di p1u efficacemente espre so osser- tanze speciali. on facend~ in-. una illuminazione da nord {dif- no grave i che è ufficiente, in totalmente direzionale produce
grandi aie. L'a petto negativo, da vando che il dipinto in queste in- tervenire superfici diffondenti in fu a da cielo ereno) con l'appor- generale, as icurare l'uniformità chiaroscuri molto accentuati che
imputar i esclu ivamente ad una felici condizioni espositive si pre- illuminazione laterale, alcuni i- to di componenti che, già calde del flu o lumino o incidente. talora compromettono la natura-
irrazionale illuminazione natura- enterà tutto nero essendo i l'oc- sterni (Mollino - concor o per perchè dirette, po ono accentua- Con iderando l'arazzo quale ele- lezza e pre iva. La luce diffu a,
le, è andato poi accentuandosi chio dell'osservatore, per quel mi- Galleria d'Arte Moderna di To- re tale cal'attere con una pro- mento intermedio, otto il profilo permettendo una vi ione analiti-
quando, con il pa saggio graduale rabile sistema di autoregolazione rino; - i tema « Arthel ))) pog- pria decorazione dell'estel'nO mu- fi ico, tra il dipinto hidimen iona- ca localizzahile in ogni parte, sod-
da collezioni private a raccolte che possiede, insensihilizzato e giano il loro principio di funzio- l'O l'iflettente. L'esempio più chia- l e e lo stiacciato, non è indiffe- di fa meglio le esigenze di una os-
pubbliche empre più ricche·, i con eguentemente adattato ai li- namento ulla direzionalità dei ro di applicazione di que to prin- rente la costituzione della luce ervazione omogenea, mentre la
pre entarono più urgenti e igen- velli elevati di luminanza delle fi- raggi solari. cipio è offerto dal cc muro I"eflec- nelle ue componenti diffu a e luce direzionale i adatta ad una
ze di spazio e quindi di sfruttahi- nestre. Questi, per il primo dei due i- tm >> pi"oposto da M. L. Moya per direzionale. visione sintetica con effetti chiaro-
lità. La superficie delle pareti ver- Un miglioramento di esposizio- temi accennati, colpiscono lami- il mu eo di Madrid. L'e perienza raccomanda, infat- curali di grande rilievo dramma-
ticali, che per que te applicazio- ne può essere ottenuto, ancora in ne peculari orientahili che li ti- ti, un giu to equilibrio fra que- tico. Con eguentemente in una a-
ni co titui cono i piani utili, in- illuminazione naturale laterale, flettono lungo una prefi sata dire- 3) L'illuminazione naturale più te componenti e che, in alcuni la di scultura occorre una illumi-
fatti, oltre ad e ere fi icamente quando si adotti una finestratura zione; per il secondo un soffitto generalmente museale. ca i, certi particolari della strut- nazione generale diffusa su cui i
ridotta per la presenza di fine- _ continua. In tal modo la parete riflettente non diffondente sago- tura dell'arazzo pos ono essere innesta quella individuale, di ca-
stre laterali, viene in misura an- Ai punti l e 2 ono stati illu- ratteristiche direzionali econdo
frontale, anche e non diffonden- mato a pri mi che rinvia ucces- me i in ri alto olo con l'azione,
cor più notevole limitata da con- te i presenta, con buona appros- ivamente la luce direzionata sul- trati metodi atti alla risoluzione modalità non a priori definibili
anche mode ta, di luce qua i ra-
siderazioni su ancora accettabili simazione, di uniforme luminanza del problema illuminotecnico che perchè troppo trettamente dipen~
le superfici utili. dente. La cura della con ervazio-
condizioni di visione. Tra gli in- ed ancora le ombre portate dei interes a più direttamente l'espo- denti dalla natura di ogni singola
A prescindere dalla delicatezza ne volge un suo ruolo primario
convenienti più gravi i ricordano visitatori tendono, per il grande sizione, in luce diurna, di dipin- opera. La direzione della luce de-
d eli' organo predisposto alla rego- ì da informare la tecnica esposi-
quelli che i verificano quando ia viluppo della uperficie emitten- ti realizzati con diver e tecniche ve risultare uniforme per gli og-
lazione che deve sempre, al va- ti a.
utilizzata quale parete di e po i- te, a ridur i in favore delle buo- pittoriche sempl'e però presentan- getti espo ti. La luce diurna, pro-
riare dell'altezza del ole, assicu- Per non aggravare lo tato di
zione quella parallela al piano ne condizioni di vi ione. I van- ti uperfici con huo~a appro si- venendo in generale dall'alto, con-
rare con rigore la condizione geo- precaria conservazione in cui vie-
contenente le sorgenti luminose. taggi conseguibili con tale iste- metrica, il i tema entra in difet- mazione continua. ferisce un aspetto molto naturale
ne a trovar i una buona parte di
In tal ca o, infatti, i contra ti di ma possono e sere accentuati A queste, inoltre, è tato rico- ma di mode to effetto plastico.
to quando, con cielo coperto, in- arazzi, è consigliabile un ha o li-
luminanza dovuti alle rifle ioni quando la stri eia continua, anzi- troduce nelle prefi ate direzioni no ciuto un comportamento pecu- L 'instabilit~ della illuminazio-
vello di illuminamento che, secon-
delle finestre ul dipinto specula- chè occupare le parti has e ed in- irrilevanti flu si luminosi. Situa- lare, ancor più accentuato quan- ne naturale fornisce all'osservato-
do Thom on, non deve uperare
re o vetrato, pervengono a valori termedie della parete perimetrale, zione questa che deve assumersi do sia presente il vetro di pi"o-
re l'impre ione di movimenti
tanto elevati da u citare un enso sia trasferita in alto fin sotto il quale importante ipotesi proget- tezione, che costituisce, come già 50 lux.
In <renerale gli ambienti devo- qua i impercettibili che tutti in-
di abbagliamento che, come noto, soffitto. Si riproduce in tal modo detto, un elemento che fortemen-
tuale per la durata rilevante con no risultare in penombra e solo ieme tra fondono un en o di vi-
riduce notevolmente la capacità di la ezione tipo di uno shed con cui questo fenomeno metereologi- te condiziona la oluzione di que-
negli inte1·valli di osservazione po- talità. Essa è forse un elemento
percezione visuale. A ciò si ag- elemento vetrato verticale o an- co si mantiene e quando siano in- sti problemi. È ovvio che que te ·
trà intervenire una illuminazione e enziale per una piena compren-
giunga ancora la presenza del cor meglio inclinato. Con tale di- tere sate le atmosfere purt1·oppo considerazioni non sono applica-
individuale intermittente. wne dell'opera d'arte.
pubblico che frapponendosi fra la bili a certe pitture contempora-
spo izione, ben difficilmente la inquinate dei grandi centri ur- Poichè il livello di illumina-
m·gente e l'oggetto, proietta su orgente primaria entra nel cam-
nee d'avanguardia, in cui si lavora Giu eppe Antonio Pugno
bani. mento è una funzione crescente
quest'ultimo ombre che ancor più con coltello e paletta; per esse,
po vi uale dell'o servatore con la Questi cenni giustificano la ten- della temperatura dal colore, per
accentuano il carattere di irrego- assimilabili a ha so rilievi può es-
con eguenza di escludere gli inde- denza comune ad impedire l'in- realizzare l'illuminazione genera- BIBLIOGRAFIA
larità a sunto dalla distribuzione sere vantaggio a una illuminazio-
siderabili effetti dell'abbagliamen- <rres o diretto ai raggi olari negli. le di penombra è con igliahile
o ne in cui la componente direzio-
della luminanza. to indiretto e u eguente collega- ambienti o attraverso elementi ConEGO E C., Problemi di illuminazione,
nale della luce colpisca il piano l'impiego di chermi con compito
Se le pareti parallele al muro to al movimento naturale del _ca- diffondenti in po izione razionale Ed. V. Giorgio, Torino, 1964.
medio otto angoli d'incidenza di assicurare un controllo quanti-
perimetrale non i pre entano fa- po. A ciò si aggiunga lo posta- nella loro interdipendenza con il
molto grandi. Si ritiene neces a- tativo e qualitativo della luce na- Pvc o G. ., Questioni di illuminotec-
vorevoli ad una efficace espo izio- mento dell'ombra portata dall'os- dipinto e l'o servatore, oppure at- nica nell' ambito museale, in << Atti e
rio a questo punto aggiungere al- turale.
ne di dipinti per i motivi poc'an- ervatore sul pavimento o ulla traverso elementi riflettenti per Rassegna Tecnica », Torino, 1968.
cuni cenni sui criteri e po itivi de-
zi e posti di inacettahile riparti- parte più bassa della parete di necessità variabili alfine di verifi-
gli arazzi, delle opere scultoree a 3 h) L ' illuminazione naturale del- GAYMARD L., Les oeuvres d 'art sous la
zione di luminanza sulla superfi- espo izione. Quando la superficie care all'interno alcune essenziali
tutto tondo e a rilievo. le opere scultoree. lumière, in « Lux », marzo 1965, n. 32.
cie pittorica, altrettanto può dirsi vetrata è inclinata non è più pos- condizioni geometriche.
per quella contenente le fine tre sibile però di porre di più ordini Di questa tendenza i menzio- La oluzione del problema è da A TORI VARI, in« Riv. Int. di Illum. »,
anche e le cause empre di ugual di piani senza un opportuno ar- nano alcuni e empi i quali si av- 3 a) L'illuminazione naturale de- nn. 5-6, anno XIII. Tale numero è de-
ricercar i nella giusta proporzio-
gli arazzi. dicato alla illuminazione dei musei.
natura sono tuttavia di indole di- retramento. Ad una introduzione valgono di facciate di ambienti ne fra la componente di luce dif-
versa. In questo ultimo ca o non laterale di luce, riflessa da oppor- superiori per fruire di una com- Que te note integrative, a com- fu a e direzionale. Una ri posta RocGERO M. F., Musei e gallerie, Archi-
è criticabile la ripartizione della tune volte, 'i pira la oluzione ponente indiretta di luce natura- plemento della impostazione ge- ideale sarebbe uggerita dalla lu- tettura pratica di P. Carbonara, tet,
luminanza, che è anzi molto cor- proposta da A. Lurçat. E a con- le. A pre cindere dal i tema di Torino, 1961.
nerale già precedentemente egna- ce naturale all'aperto, _quando a
retta ul dipinto, quanto il forti - ente una più razionale illumina- illuminazione che può es ere dal- lata, ono giu tificate dalla natu- cielo ereno, i verificano le ac- DE FELICE E. B. , Luce · Musei, Ed. De

imo contrasto che si istituisce tra zione dall'alto nell'interno, la so- l'alto o laterale od ancor tale da ra delle superfici quasi empre cennate condizioni. Se una luce Luca, Roma, 1966.
il valor medio di luminanza del vrapponihilità dei piani e una po sedere il carattere di entram- libere da vetro e per la loro tessi- totalmente diffusa è insoddi facen- ALOI R., Musei, architettura tecnica, Mi·
quadro e quello delle fine t1·e an- vantaggio a azione filtrante della bi, va ottolineato il consegui- tura fa orevole alla diffu ione del- te per la sua incapacità di met- lano, 1962.
che se corredate di dispositivi at- energia solare quando le uperfi- mento della rottura della mono- la luce. Sotto l'a petto e positivo tere in evidenza il carattere tridi- THoMSON, tudies in Conservation, 6,
tenuatori. Il concetto può essere ci riflettenti siano trattate con so- tonia fredda ed imper onale di l'impegno richie to è dunque me- mensionale dell'opera, una luce 1961.

176 ATTI E HASSEG A TEC ICA DELLA SOCIETA I GEGNElU E AHCIIITETTI I TOHI O - UOVA SEHIE - A. 22 - . 7 - LUGLIO 1968 ATTI E HA EGNA TECNICA DELLA OCIETA I GEG ElU E AHCIUTETTI I TOHI ro - NUOVA SEHIE - A. 22 -N. 7 - LUGLIO 1968 177
La depurazione dei gas di scarico degli impianti termici (*)' a copo di verifica 1 e co truito
un filtro con lo te o pe ore e la
le filtrante u ato nella onda arà
pienamente oddi facente per
PAOLO A GLE IO esamina alcuni metodi di valutazione delle particelle olide contenute nelle emis- te a den ità apparente della la- l'u o a cui è de tinato.
sioni degli impianti termici: metodi ponderali, per ricavarne concentrazioni locali e medie nei condotti. na di ilice u ata nella cartuccia n filtro di carta viene usato
e metodi ottici , con la osservazione diretta della corrente gassosa o di campioni depositati su carta dn della onda: e ne è determinata nella pompa di Bacharach, con la
filtro. Particolare attenzione dedica alla misura della concentrazione locale mediante sonda, secondo le
prescrizioni del <<Regolamento per l'esecuzione della legge 13 luglio 1966, n. 615, recante provvedementi l'efficienza ponderale nell 'impian- quale si prelevano in ogni prova
contro l'inquinamento atmosferico, limitatamente al settore degli impianti termici»: vengono al riguardo to di fiu. l, adatto per prove pon- gli ste si volumi di ga inquinato,
riportati alcuni dati sperfmentali. L'A. espone i concetti fondamentali e le difficoltà pratiche di alcune derali u filtri con sezioni utili facendoli pa are attra erso carta
norme di prova per depuratori di fumo. di 250 x 250 mm. [10]. da filtro opportuna : la macchia
Con concentrazione di 0,1 g/ m 3 corri pondente i confronta con
(a 20 ()C), i ottiene dopo circa quelle campione eh co titui cono
Introduzione. namento delle acque. I re idui o- razione, er ono alla cla ificazio-
180 minuti un aumento della re i- appunto la cala di Bacharach.
ono ormai da tempo oggetto lidi della combustione completa ne delle particelle econdo i dia-
stenza iniziale di l / 3, pa ando
di so tanze combustibili vengono metri; unicamente riser ati a que- Metodi di prova per depuratori.
di tudio gli effetti e le cau e da 60 a 80 mmH 2 0 di caduta di
della immi sione nell'aria di o- definiti ceneri; i gas di comhu tio- to ultimo copo ono i setacci, i Prove di ~fficienza ponderale so-
pre sione, alla velocità di attra-
tanze e tranee. Considerazioni di ne, le eventuali ceneri e particelle clas ificatori centrifughi e gli elu- ver amento media di l m / sec. no tate eseguite in un impianto
alute pubblica e con ervazione liquide co titui cono i fumi. triatori [4], [5], [2]. L'efficienza ponderale assume il di prova (fig. 2) per depuratori
dei beni materiali, rendono evi- I depuratori ad umido abbat- valore di circa 0,98 con entram- di fumo [11]; il metodo u ato fa
dente la nece ità di limitue l 'in- Depurazione e valutazione del- tono le particelle ottoponendole be le polveri usate, di diametro riferimento, per quanto po ihile,
quinamento atmosferico: il igni- l'inquinamento. ali' azione di goccioline di liquido medio 4,5 e 17,3 f.1. ri pettiva- alle di po izioni del regolamen-
ficato di que to termine, ormai opportunamente nehulizzato: nei mente, co tituite da os ido di al- to di legge già citato [l], e le
I depuratori trattano le emi -
u ati Imo, i può intendere co- limiti pre isti dal regolamento di luminio [lO]. ell'impianto è e tende opportunamente alle ne-
ioni, abbattendo i con azione op-
me: « tato conseguente alla im- legge già citato [l J ono ora vie- applicato un di po itivo di rego- ces ità attuali, econdo quanto
portuna le particelle contenute:
mi ione nell'atmosfera di ostan- l'e ame dei metodi di depurazio- tati. Mentre i depuratori a umido lazione per mantenere costante la prescrivono le norme americane Fig. 2 - Depuratore e impianto di prova.
ze di qualsia i natura in condi- non trovano• applicazione per pre- portata fluida al variare della re- A.S.M.E. [2] e quelle inglesi B .S.
ne industriale permette contempo-
zioni tali da alterare la alubrità raneamente di indicare alcuni me- lievi, unicamente destinati a u i istenza del filtro: comprende un [ 3] : nel seguito i indicheranno chiatura regolamentare, econdo
dell'aria e da co tituire pregiudi- todi di valutazione dell'inquina- di laboratorio ono i precipitatori trasduttore di p re sione a) che per emplicità con [l], [2], [3] i le modalità indicate; per raggiun-
zio diretto o indiretto per la a- mento, tra quelli che prevedono t rmici, i quali fruttano le azio- rileva la pr ione differenziale metodi suddetti. gere punti di · prelevamento po ti
Iute dei cittadini o danno ai beni il prelevamento di un campione, ni del gradiente termico prodotto al diaframma b), un dispo itivo In ogni ca o è nece ario saper u diametri ortogonali, utilizzando
pubblici o privati>> [l J : i noti mentre altri i fondano olo ul- da un filo caldo : que ti tipi di di regolazione c), un ervomotore valutare la concentrazione media il mede imo attacco, i ono ruo-
che questo « tato >> l'opinione 1' o ervazione dei fumi (metodi prec1p1tatori ono adatti per rac- d), e infine una resi tenza varia- degli incomhu ti n Ila ezione di tati di 90() i condotti a monte e
pubblica lo interpreta finora in ottici, ad e empio quello di Rin- cogliere particelle suh-microniche bile e) di regolazione del motore un condotto. Si uddivide que ta in valle del depuratore; oppure i
modo soggettivo e pre umihilmen- gelmann). da ridotti volumi d'aria, depo i - a corrente continua che coman- aree uguali (8 nel ca o attuale, potrebbero fare più fori di attac-
te molto variabile da p r ona a I depuratori elettro tatici cari- tandole u vetrini per l'esame mi- da il ventilatore. Pur tenendo data l'area della sezione e l'anda- co [3]. Il controllo della velocità
per ona. cano le particelle e le ottopon- croscopico; ne e istono attual- conto delle notevoli diver ità tra mento delle velocità), [2]; i mi- nel punto di prova prima del pre-
È noto che il problema dell'in- gono all'azione di un campo elet- mente realizzazioni adatte a rac- le condizioni 1·eali e quelle di urano in queste le velocità nei lievo, co titui ce oltre che il con-
quinamento atmo ferico è molto trico; nono tante iano di grande cogliere campioni maggiori. prova, è po sihile prevedere che punti di mezzo e negli te si i trollo dell'i ocinetismo, anche
a to : partendo dali' o ervazione co to iniziale e di u o pericolo o, Ampie notizie ui depuratori e l'efficienza ponderale del materia- e eguono prelie i con l'apparec- quello della co tanza della por-
di variati effetti ( egnalati o- ono largamente adottati nelle i metodi di campionamento i tro- tata; nel ca o di fig. 2 un ulteriore
prattutto dalla medicina), i deve centrali termoelettriche; ne e i- vano nei te ti pecializzati [ 6]; controllo della portata i ha at-
ri alire alla determinazione e alla stono anche ver ioni adatte per di particolare intere e, soprat- traver o il valore della caduta di
eliminazione delle relative cau e: campionamenti dell'aria atmo fe- tutto per quanto riguarda i pre- pre ione dei fumi nel depuratore
a que to copo è di fondamentale rica, per l'e ame micro copico lievi e la valutazione degli inqui- (tipo ad umido); è po ihile, al-
importanza controllare la di tri- delle particelle captate e per pre- namenti, sono i te ti di meteoro- meno negli impianti di prova, in-
huzione delle fonti di inquina- lievi u ga di comhu tione. logia [ 7] , e i testi e gli articoli serire un diaframma di mi ura
mento e l'entità delle relati e I depuratori ad inerzia usati in- pubblicati dalle Cliniche del La - della portata.
emi ioni; un notevol contributo dustrialmente ono le camere di voro [ 8] e dalle As ociazioni de- I ri ultati ottenuti sono riportati
al ri anamento dell'aria è l'appli- decantazione e oprattutto i ciclo- gli Igienisti [9]. (fig. 3) in corrispondenza ai punti
cazione di provvedimenti anti-in- ni, nei quali le particelle ono I filtri ono u ati attualmente di mi ura: le temperature medie
quinamento, ia pure limitata- sottopo te all'azione di un campo in impianti indu triali oprattutto a monte e valle del depurator
mente agli impianti termici. di forze centrifughe : ono dispo- per il condizionam nto dell'aria; sono ri pettivamente 148 ()C e
el regolamento di legge [l] si sitivi relativamente semplici, en- diffu i ima è la loro applicazione 97 ()C; le concentrazizoni (g/ m 3 )
pongono dei limiti alle emis ioni: za parti in m o imento; in ap- nel campionamento dei gas di sono riferite alle condizioni di
que ti non devono e ere upera- plicazioni di laboratorio ono ra- combustione: due specifiche ap - 15 ()C, 760 mmHg e ga ecco. Si
ti, u ando comhu tihili adatti, ramente u ati da soli, più pe · plicazioni ono previ te dal rego- vede chiaramente l'effetto della
controllando efficacemente l'anda- o accoppiati con filtri. Sempre lamento di legge già citato [l]. gravità nella ezione a monte, i-
mento della comhu tion ed even- per prelievi ono u ati altri e- ell'apparecchiatura previ ta tuata in condotto orizzontale: que-
tualmente u ando di po itivi di paratori ad inerzia: in alcuni il per i prelevamenti ponderali, la to effetto è nel caso in. e ame,
depurazion , purchè que ti non getto d'aria inquinata è fatto pa - onda conti ne un ce tello porta- molto accentuato dalla ha a e-
iano a loro volta fonte di inqui- are in un liquido (impinger ), in filtro con materiale filtrante in la- locità della corrente fluida. Le
altri è fatto urtare contro uno o na di ilice. Al fine di ottenere norme [3] pre crivono velocità
(*) Ricerca eseguita con il contributo più o tacoli di forma e disposi- mi ure attendibili è necessario che
finanziario del C. .R. nell'ambito del
non minori di 15 ft/ sec; in [l]
Gruppo: Determinazione di parametri zione opportuna (impactor ) : il filtro abbia una efficienza pon- non i trova un riferimento e pii-
caratteristici di depuratori di fumi. que ti ultimi oltre che alla epa- derale grande e comunque nota; Fig. l - Impianto di prova per filtri , con sistema di regolazione della portata d ' aria. cito u que to argomento.

178 ATTI E HASSEG A TEC ICA DELLA SOCIETÀ INGEGNElU E AHCIIITETTI IN TOHI O- UOVA SERIE- A. 22- N. 7 -LUGLIO 1968 ATTI E RASSEG A TEC ICA DELLA OCIET I GEG ERI E ARCIIITETTI IN TORI O - NUOVA SEHIE - A. 22 - . 7 - LUGLIO 196 179
mi ura ponderale di controllo, ma
si ritiene opportuno che vengano L'influenza di piccole variazioni dimensionali della matrice
diminuiti i relati i limiti ade-
guandoli a quanto previ to da nor-
sull'imbutitura di grandi recipienti con flangia
me italiane e traniere relative (Considerazioni derivate da un esempio pratico)
alla fumo ità di prodotti della
combustione di impianti termici: LUDMIL KARAGHIOSOFF in base ad osservazioni fatte su un caso pratico di lavorazione in stabilimento,
nelle prove indicate nel paragrafo esamina ed analizza l'influenza di piccole variazioni dimensionali della matrice sull'imbutitura profonda di
recipienti con flangia, deduce quindi una espressione analitica che mostra l'influenza dei singoli fattori,
precedente non i è mai . uperato indipendentemente dalle particolari condizioni prefissate.
n ella tubazione a monte del depu-
ratore, il valore tre dell'indice di
l È noto che gli oggetti ottenuti miera da sotto il premilamiera, la zona AB. La condizione per la
(j - Bacharach (*).
concentrazione ~a15°C e760 mm H~ velocita (m/seJ mediante imbutitura profonda di cioè con l'aumento del relativo deformazione plastica di tale ele-
sez ione a valle V
Paolo Anglesio lamiera d'acciaio, non presentano, attrito, dato che è stato utilizzato mento, condizione che determina
(*) È da osservare che la corrispon- nei loro dettagli, una precisione sempre lo stesso lubrificante, men- l'istante del suo passaggio allo
E denza fra concentrazione e scale empi- dimensionale molto elevata. Di tre l'ordin~ di grandezza della stato plastico, può essere espressa
E riche, accettata dal § 13-4 della legge, è conseguenza, in pratica, si tra- variazione della temperatura non con l'equazione di plasticità per la
o apparsa scientificamente poco fondata.
o
N
scura l'influenza della temperatura è tale da modificare sensibilmente condizione di deformazione piana
L'autore desidera ringraziare il Prof. sull'operazione di imbutitura, cioè le caratteristiche del lubrificante
Cesare Codegone, Direttore dell'Istituto non viene considerata la varia- stesso. ar- al = 1,1 a ' (l)
di Fisica Tecnica, per i consigli ed i
suggerimenti dati nello svolgimento di zione delle dimensioni dell'attrezzo La spiegazione del fenomeno di nella quale :
questo lavoro. determinata dall'aumento della cui sopra deve essere cercata nel- ar tensione radiale
temperatura che si verifica nel l'aumento del gioco fra il punzone
caso di un prolungato lavoro con e la matrice, cioè nell'aumento a1 tensione tangenziale
Fig. 3 - Velocità e concentrazione nelle sezioni di prova. BIBLIOGRAFIA 1,1 coefficiente di Lody
l'attrezzo stesso. della dimensione della matrice a
[I] Regolamento per l'e ecuzione della Nell'imbutitura di grandi reci- seguito del riscaldamento di que- as limite di snervamento.
La determinazione di tutte le in pratica i farebbe un « prelie- legge 13 luglio 1966, n. 615 , recante pienti muniti di flangia, è stato st'ultima durante il lavoro. Infatti,
concentrazioni locali ha richie to vo)) totale invece degli attuali provvedimenti contro l'inquinamen- Le tensioni (ar e a,) nella flangia
to atmosferico, limitatamente al set- notato che nelle prime operazioni con l'aumento della dimensione
un periodo di tempo piuttosto prelevamenti locali: le difficoltà tore degli impianti termici · Sup- di imbutitura, cioè quando la della matrice, aumenta anche la si calcolano per via analitica, come
lungo, e i risultati ottenuti vanno relative a questi metodi ne restrin- plemento ordinario alla « Gazzetta matrice è ancora relativamente superficie libera del materiale non nella determinazione delle tensioni
riferiti a condizioni medie, inter- gono l 'uso a laboratori pecia- fficiale » n. 6 del 9 gennaio 1968, fredda, la larghezza della flangia compressa dal premilamiera, in in un tubo assoggettato a pres-
pretandoli con opportune cautele. lizzati [12]. Altrettanto vale per i parte prima. sione interna, cambiando però il
ottenuta risulta sensibilmente mi- particolare nell'imbutitura di reci-
La concentrazione in una data metodi di eia sificazione delle par- [2] A.S.M.E., PTC 21-1941, Dust sepa- segno delle tensioni stesse. Infatti,
rating apparatus. nore di quella della flangia otte- pienti leggermente conici, come
ezione si ottiene, in que to caso, ticelle raccolte, soprattutto al di nuta con matrice riscaldata, cioè nel caso pratico esaminato. Du- nel caso del tubo, la tensione
[3] B.S. 893:1940 · Method of testing
note le concentrazioni e le velo- otto dei 44 Il. [ 2] , [ 4] , [5] . dust extraction plant and the emis- dopo un prolungato lavoro con rante l'imbutitura, tale materiale radiale è una tensione di compres-
cità locali; si può ottenere più sion of solids {rom chimneys of l'attrezzo (fig. l). Tutte le opera- libero si deforma, allungandosi sione, mentre quella tangenziale
peditamente senza valutare le Conclusioni. electrical power station. fino a raggiungere - a seguito è una tensione di trazione. Di
concentrazioni locali, eseguendo [4] A.S.M.E., PTC 28-1965, Determining dell'incrudimento- una resistenza conseguenza, si può assumere
prelievi ucce sivi nei punti di A eguito di considerazioni teo- properties of fine particulate matter.
alla deformazione uguale o mag- Rs
riche e delle prove sperimentali [5] A.S.M.E., PTC 27-1957, Determining
prova enza cambiare il filtro, e
dust concentration in a gas stream. giore della resistenza allo scorri- ar = 1,1 as ln R (2)
ommando i volumi di gas aspi- e eguite, i può concludere affer- mento della lamiera otto il pre-
[6] A. C. STER , Air pollution, Acade-
rati dalla sonda: in [l J è previ- mando che il limite mas imo le-
~·)
mic Press, ew York and London, milamiera, scorrimento necessario
sto questo metodo per ezioni di gale della concentrazione di parti- 1962. t. per l'attuazione del processo. Ciò a, = - 1,1 as (l - ln (3)
area uperiore a 1600 cmq, ese- celle solide è stato scelto oppor- [7] E. KLEI SCHMIOT, Handbuch der infiuerebbe, evidentemente, sulla
guendo tre prelevamenti parziali tunamente e si può determinare, Meteorologischen lnstrumente, Sprin- dove:
dimensione della flangia, nel caso
ia pure con qualche difficoltà, gei·, Berlino, 1935. R = raggio variabile della
consecutivi in punti opportuni. di corsa costante della pressa.
Stabilito il metodo di misura con l'apparecchiatura regolamen- [8] ZuRLO, Clinica del lavoro dell'Uni- flangia
versità di Milano , Nouveau pneumo- ella fig. 2 sono illustrati gli
della concentrazione, i può va- tare; potrebbe peraltro essere pre- classificateur pour poussierès fines, schemi elementari dello tato di (Rs ~ R ~ R.)
lutare l'efficienza ponderale e del visto che le determinazioni ponde- Communication pré entée au Qua- t, H tensione e di deformazione nella Rs = raggio esterno dello
depuratore, noti i valori delle con- rali fo sero frutto di più di un pre- trième Colloque sur le pou sierès, zona interes ata del materiale as- sbozzato.
levamento (quando que to viene In titut rational de Sécurité, Pari ,
centrazioni a monte M e a valle soggettato ad imbutitura profonda.
V; nel ca o in e ame si ha : e eguito in un punto solo) e di più 28-29-30 mars 1957. Fig. l. R. = raggio interno, cioè rag-
[9] Air sampling instruments 1967, for Come appare evidente dalla gio del punzone.
di una p a sata (quando si fanno fig. 2, l'imbutitura profonda costi-
M = 0,13 g/ m 3 ; evaluation of atmospheric contami-
i tre prelevamenti parziali conse- nants, American Conference of Go- zioni sono state effettuate con tuisce un processo con stato di Dalle espressioni (2) e (3) ap-
V = 0,04 g/ m 3 ;
cutivi). A que to copo, nel caso vernmental lndu trial Hygienists. pressa ad eccentrico a corsa co- tensione comples o, in cui un dato pare evidente che le tensioni are a,
E= (M-V)fM~0,7.
di camini a ezione circolare, i [lO] B.S. 2831:1957, Methods of test for stante ed in condizioni sostan- elemento cambia continuamente, variano col variaré del raggio e
Si potrebbe anche valutare la potrebbe, quando è previsto un air filters used in air-conditioning
and generai ventilation. zialmente identiche, cioè con lo durante l'operazione di imbuti- che sussiste la relazione R = R 0
efficienza ponderale nota la con- attacco anche nella parte uperio- stesso materiale e lo stesso lubri- tura, la forma del suo stato di quando le tensioni ar e a, avranno
centrazione a monte o a valle, la re, co truirlo con a e perpendi- [11] C. CoDEGO E, V. FERRO, A . SAccHr,
C. Lo 'lBARDI, Una apparecchiatura ficante. È evidente che si è otte- tensione e di deformazione. Al- lo stesso valore. Ciò vuol·dire che
portata dei fumi e la ma a di colare a quello i temato alla sperimentale per la prova dei de- nuto un assottigliamento del ma- l'inizio del processo di imbutitura, la tensione media az è uguale a
particelle trattenute dal depura- base. puratori di fumi, in «La Termo- teriale. Questo fenomeno, a prima un dato elemento del pezzo da zero (vedi fig. 2) e che con R = R 0
tore. Solo in peciali impianti di Per quanto riguarda gli indici tecnica >>, vol. XXI, 1967, pp. 75-80.
vista contradditorio al primo, dif- imbutire, trovantesi vicino alla esi te la premessa per la condi-
prova i può prevedere di filtrare dei fumi, è senz'altro au picabile [12] P. ANGLESIO, Esperienze su un de-
puratore a secco di gas polverosi, ficilmente può spiegarsi con l'au- estremità della flangia, pre enta zione di deformazione piana. e
ucce ivamente tutta la portata a che que ti ervano a egnalare i mento della resistenza allo scor- uno stato di tensione e di defor- consegue, evidentemente, che con
« Atti e rassegna tecnica », Torino,
monte e a valle dei depuratori : casi in cui è nece sario e eguire la giugno 1968. rimento nell'estrazione della la- mazione illustrato nella fig. 2 per R > R 0 la tensione di compres-

180 ATTI E RASSEG A TEC ICA DELLA SOCIET A I GEG ERI E ARCIIITETTI I TORI O - UOVA SERIE - A. 22 - . 7 - LUGLIO 1968 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETA INGEG ERI E ARCIIITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - A. 22 - . 7 - LUGLIO 1968 181
sione sarà maggiore della tensione lato ed il premilamiera e la matrice La te n ione generale determi- · Per l'attuazione della deforma- a questa prova, segue: lunghezza 10 • Inoltre, la (12) espl·i-
me l'influenza di altri fattori sul-
di trazione, per cui lo spessore
del materiale tenderà ad aumen-
d'alt1·o lato, come pure dall'attrito
sullo spigolo arrotondato della
nata dall'attrito che deve essere
uperato, si presta difficilmente ad
zione plastica nell'imbutitura pro-
fonda, la tensione nel punto C
F(l0 + Lll) = F 0 l0 (9) l'allungamento Lll, nell'operazione
tare, mentre nel caso R < Ro la matrice. e ere calcolata, anche appro i- (fig. 2) deve e sere uguale alla dove: tecnologica dell'imbutitura pro-
tensione di trazione arà maggiore otoriamente, la resistenza alla mativamente. In ba e alla legge tensione di imbutitura (ac ~ a;mb), F 0 e 10 sono rispettivamente fonda della lamiera.
di quella di compres ione e lo piegatura pla tica intorno allo d'attrito di Coulomb, ed a u- mentre la tensione nel punto D l'area della sezione trasversale e · d'Ica l''Infl uenza
mendo una distribuzfone uniforme Il rapporto -as- 1n
non deve superare la tensione alla la lunghezza del provino in con- aR
della tensione d'attrito su tutto lo quale si manifesta uno trozza- dizione di partenza. delle caratteristiche tecnologiche
pe ore del pezzo da imbutire, i mento nella prova a fles ione F è l'area della ezio ne tra ver- del materiale. otoriamente, e
può utilizzare la eguente espre - (an < ag). Ciò appare particolar- sale del provino con allungamento per la maggior parte dei metalli,
wne: mente evidente se si considera assoluto Lll. quanto più piccolo è il rapporto
JP l'imbutitura di un recipiente co- D'altra parte, il massimo carico
. ' uni'forme e' l' anun-
n R S
(6) nico, in cui le ten ioni lungo CD si ottiene nell'istante della forma- -a- , tanto piu
aR
gamento relativo del provino.
dove f è il coefficiente d'attrito. L'influenza del grado di defor-
Per ottenere la resistenza totale mazione è espressa dalla gran-
d'attrito, è necessario aggiungere
all'e pressione (6) anche la resi- dezza ln ~; , dove R è il
stenza d'attrito fra la lamiera e
la matrice all'atto della deforma- raggio dello sbozzato, mentre R;
zione del materiale sullo spigolo è il raggio interno, cioè il raggio
del punzone. L'influenza della
arrotondato della matrice stessa.
conformazione geometrica dell'at-
'/ Se tale resi tenza viene conside- s., trezzo (raggio di arrotondamento
rata in determinato rapporto ri-
della matrice) è espre sa dal ter-
spetto alla resistenza d'attrito della
lamiera fra il premilamiera e la mine - S , il quale tiene conto
matrice, si può utilizzare l'espres- 4 Tm
sione (6), sostituendo il coeffi- anche dell'influenza dello spes-
l
l ciente f con un altro valore nume- ore del materiale.
rico k che rispecchia il soprad- L'aumento del diametro della
detto rapporto. Il coefficiente k è matrice a seguito del riscalda-
senza dubbio maggi01·e di f. In mento per lavoro continuato com-
questo caso si ottiene Fig. 3. porta quindi un as ottigliamento
del materiale in corrispondenza
kP della sezione critica del recipiente.
aa = = k1 a (7) risultano diverse in ciascun punto zione di uno strozzamento, quando
• :rcR S Quando le esigenze poste al pro-
della generatrice del cono. Dato vale la relazione :
che queste due tensioni si trovano dotto comprendono anche un li-
La tensione totale di imbutitura ag = aR. Fo (10) mite minimo dello pe ore della
si ricava dalla omma di (2), (6) nel campo dell'allungamento uni- Fg
forme del provino nel caso di prova parete, il opradescritto fenomeno
e (7) può determinare anche lo scarto
Sostituendo nella (10) l'espres-
a;mb = ar aa. +
afl + a trazione, ne consegue che il
materiale subirà un allungamento sione di F 0 data dalla (9), e del prodotto imbutito, per esempio
Rs ponendo F = Fg, si ottiene: nel caso di recipienti a pressione.
Fig. 2.
aimb = a ln R; +k 1 a + secondo la generatrice CD (fig. 3) .
Per ciò che riguarda gli altri
I processi di deformazione plastica
sugli spigoli arrotondati del pun- ag =- --aR
l0
(11)
+ Lllg fattori che determinano l'opera-
spessore del materiale subirà una
riduzione.
spigolo arrotondato della matrice
può essere calcolata éon buona +~.
4 Tm
(8) zone e della matrice non vengono
1o zione tecnologica e la cui influenza
è espressa dalla (12), è evidente
R 0 può essere facilmente calco- appro imazione, uguagliando, per esaminati, dato che rimangono dove Lllg è l'allungamento del
provino al manifestarsi dello stroz- che per evitare il opraddetto
lato, uguagliando i valori assoluti un elemento con larghezza uni- In questa equazione, la tensione invariati con l'aumento del dia-
zamento. fenomeno, cioè per limitare o
di (2) e (3) ed a sumendo R; =Rs. taria, il lavoro effettuato durante radiale ar è data nel suo significato metro della matrice a seguito del
Sostituendo nella (8) le tensioni ridurre Lll, i può agire (in deter-
Di conseguenza: lo po tamento di tale elemento più ampio. È noto che ar aumenta riscaldamento per lavoro conti-
ricavate dalle (7) e (11) ed ope- minate condizioni, come grado di
sullo pigolo anotondato della dal valore O all'estremità esterna nuato. È chiaro, però, che aumen-
Rs l rando elementari trasformazioni, deformazione e qualità di mate-
ln R = ; R 0 = 0,62 Rs (4) matrice, al prodotto del momento del pezzo da imbutire, fino al tando il diametro della matrice a
2 si ottiene la relazione : riale) variando il termine corri-
o flettente per l'angolo di rotazione. valore massimo all'e tremità in- seguito del riscaldamento, aumen-
pondente alla resistenza d'attrito,
terà anche la parte di materiale
~: +k +4:J-1 j ~ Lllg
Per attuare la deformazione Tenendo presente che, nel caso di terna, cioè dove R = R;. cioè impiegando adatto lubrifi-
plastica del materiale nella flangia piegatura plastica ad angolo retto, È evidente che la tensione a;rnb soggetta ad allungamento, rispet- l0 (ln
[;; 1 cante o modificando la conforma-
sotto il premilamiera, oltre a il momento flettente è l ,5 volte deve essere opportata dalla cosid- tivamente ad assottigliamento.
zione geometrica dell'attrezzo, ov-
raggiungere la neces aria ten ione maggiore del momento di piega- detta « sezione pericolo a » del Per determinare l'allungamento e quindi vero aumentando il raggio della
Lll in funzione di aimb, si possono
radiale, occorre anche che la forza
esercitata per mezzo del punzone
sul pezzo da imbutire uperi la
tura eia ti ca, si ottiene [l] :
a S
a11= - - (5)
recipiente imbutito, cioè dalla se-
zione tra versale nel punto D
della fig. 2.
utilizzare, con approssimazione, le
deduzioni ricavate dall'esame del
Lll=l0 [;;(ln ~: +k +4~J-l j 1 (12)
matrice fino al limite pos~ibile.
Ludmil Karagl)iosoff
4 Tm
el ca o, in cui a;mb > aR (aR = diagramma tensione-deformazione Indipendentemente dalle ipotesi
resi tenza alla piegatura pla tica
dove: re i tenza alla trazione del mate- nel ca o di prova a trazione su su cui è fondata la deduzione di FO TI CO S LT TE
del materiale intorno allo pigolo
arrotondato della matrice, nonchè S = pe ore del materiale riale), il fondo del recipiente i provino standardizzato di lamiera. qui opra, dalla (12) appare evi- [l] P. GROMOFF, Teoria della lavora-
la re i tenza totale determinata T m = raggio di arrotondamento staccherà e l'operazione di imbu- Dall'equazione dei volumi di un dente che l'allungamento Lll è zione per stampaggio dei metalli,
dall'attrito fra la lamiera da un dello spigolo della matrice. titura non potrà e ere effettuata. provino rettangolare assoggettato direttamente proporzionale alla «Metallurgia », 1967.

182 ATTI E RAS EG A TEC ICA DELLA OCIETA I ' GEG ' ERI E AHCHITETTI I TORI ' 0 - UOVA EHIE - A. 22 - N. 7 - LUGLIO 1968 ATTI E RASSEG A TEC1 ICA DELLA SOCIETA INGEG ERI E ARCIIITETTI I1 TORI O- UOVA SERIE- A. 22- N. 7- LUGLIO 1968 183
U ·1 6198-68: Idem - Ca~ ·e pe'r om-
REGOLAlJIENTAZIONE TECNICA hrinali per tive refrigeranti c celle vi~
veri senza i solamento termico dal ponte
(fa scicolo unico di 2 tabelle).
UO E U IFICAZIO I [ 6179-68: Idem O m brinali a "O-
(pubblicate dal 1° aprile mito per carichi fuori bordo con .flan- I 6199 -68: I de m - Casse per om-
al 30 gi u gno 1968 gia aldata per ponti di acciaio con brinali per tive refrigerate e celle vi-
grossezza minore di 20 mm (fascicolo veri con i olamento te~mico dal ponte
C .D. 621.918 - Lime, ra pe e limatrici. unico di 2 tabelle). (fa cicolo unico di 2 tabelle).
v
I 6218-68: Lime e ra pe rota ve · l 6180-68: Idem - Omhrinali a go-
mito per carichi fuori bordo per ponti U 1I 6200-68: l dem - ifoni per om -
Caratteri Liebe generali.
di acciaio con gro ezza uguale o mag- brinali inodori con attacco diritto per
NI 6219-68: Idem · Den ità e pa si
giore di 20 mm (fa cicolo unico di 2 ponti di acciaio con fa sciamento.
di ta.,.lio (fa cicolo unico di 2 tabelle).
tabelle).
1
I 6220-68: Idem · Pro petto dei tipi I 6201-68: ldem - Griglie a lo~anga.
unificati.
I 6181 -68: J dem - Ombrinali con
flangia saldata per ponti di acciaio con "I 6202-68: Idem - Griglie per om-
U I 6221-68: Lime e ra pe rotati ve gro sezza minore di 20 mm (fascicolo brinali con coperchio per ponti di ac-
cilindriche con codolo. unico di 2 tabelle). ciaio .
I 6222-68: Lime e raspe rotati ve I 6182-68: Idem - O m brinali per
feriche con codolo . I 6203-68: Idem - Griglie per om-
ponti di acciaio con gros ezza uguale
1 brinali per ponti uperiori rivestiti di
I 6223-68: Lime e ra pe rotati ve o maggiore di 20 mm (fa scicolo unico
legno.
coniche con codolo. di 2 tab elle).
U I 6224-68: Lime rotati ve troncoco- U I 6183-68: Idem - Ombrinali con I 6204-68: Idem - Griglie per om-
niche con codolo. coperchio per ponti di acciaio sotto tanti brinali inodori con attacco diritto per
I 6225-68: Lime c ra pe rotati ve al ponte di forza (fascicolo unico di ponti di acciaio con fa ciamento (fa ci-
ad ogiva con codolo . 2 tabelle). colo unico di 2 tabelle).
1
I 6226-68: Lime e ra pe rotati ve I 6184-68: Idem - Ombrinali con I 6205-68: Id em - Griglie per om-
ad oliva con codolo . coperchio per ponti di forza di acciaio brinali inodori con attacco ad angolo
I 6227-68: Lime rotati ve concavo - (fascicolo unico di 2 tabelle). per ponti di acciaio con fasciamento.
conve se con codolo. I 6185-68: Idem - O m brinali con
attacco diritto per ponti superiori rive- U I 6206-68: Omhrinali navali - Co-
I 6228-68: Lime rotati ve a fiamma pet·chi per ombrinali per ponti di ac-
con codolo. stiti di legno.
I 6186-68: Idem - Ombrinali con ciaio.
U I 6229-68: Lime e raspe rotative
cilindriche con foro filettato. attacco ad angolo per ponti superiori l 6207-68: Idem - Aste per mano -
rive titi di legno. vra semplice per ombrinali con coper-
I 6230-68: Lime e ra pe rotati ve
sferiche con foro filettato. NI 6187 -68: Idem - Ombrinali ino- chio per ponti di acciaio.
dori con attacco diritto per ponti di ac-
U 1I 6231-68: Lime e raspe rotati ve ciaio co n fasciamento. I 6208-68 : Idem - A te per mano-
coniche con foro filettato. vra a di tanza per ombrinali con co-
i I 6188-68: Idem - Ombrinali ino-
I 6232-68: Lime rotati ve troncoco - dori co n attacco ad angolo per ponti perchio per ponti di acciaio.
niche con foro filettato. di acciaio con fa ciamen to . I 6209-68: Idem Arresti e perni
U I 6233-68: Lime e raspe rotati ve U ·r 6189-68: Idem - O m brinali per per griglie.
ad ogiva con foro filettato. stive refrigerate e celle viveri enza i o-
I 6234-68: Lime e ra pe rotati ve lamento termico dal ponte. U I 6210-68: Idem - Tappi, barrette
ad oliva con foro filettato. e collari per ombrinali per stive refri -
I 6190-68: Idem - Ombrinali per
[ 6235-68: Lime rotati ve convesse stive refrigerate e celle viveri con i so- gerate e celle viveri (fa cicolo unico di
con foro filettato. lamento termico dal ponte (fa cicolo 2 tabelle).
U I 6236-68: Lime rotati ve concave unico di 2 tabelle). I 6211-68: Idem - Flange e boccole
con foro filettato. I 6191-68: Omhrinali navali - C or· di isolamento per ombrinali per tive
pi per ombrinali per ponti di acciaio. refrigerate e celle viveri.
C.D. 624.01 - Ingegneria civile - istemi
di costruzione. UI I 6192-68: Idem - Corpi per om- I 6212-68: Idem - Flanae e guar-
brinali con coperchio per ponti di ac-
C R- I 10016-68: Strutture compo - nizioni (fa cicolo unico di 2 tabelle).
ciaio sottostanti al ponte forza (fasd-
ste di acciaio e calcestruzzo - I truzioni colo unico di 2 tabelle).
per il calcolo e l'esecuzione (fascicolo C.D. 629.73 - Aeromobili
unico di 12 tabelle). NI 6193-68: Idem - Corpi per om-
brinali con coperchio per ponti di forza
C.D . 625.143 - Materiale d'armamento di acciaio (fascicolo unico di 2 tabelle). U l 6241-68: eromobili - Marca tura
di binari ferroviari. I 6194-68: Idem - Cas e con attacco delle bombole per gas (fa cicolo unico
diritto per ombrinali per ponti upe- di 2 tabelle.
U I 3562-68: Materiale minuto d'ar-
mamento di binari ferroviari - Appli- riori rive Liti di legno. I 6242-68: Idem: - Raccordo per
cazioni (fa cicolo unico di 2 tabelle). U l 6195-68: Idem - Ca e con attacco rifornimento d'olio a pressione.
I 6217-68: Materiale minuto d'ar- ad angolo per ombrinali per ponti u- I 6243-68: Idem - Raccordo per
mamento di binari ferroviari - Rosette periori rivestiti di legno ( faseicolo uni-
rifornimento di acqua potabile .
elastich e doppie ondulate per chiavard e co di 2 tabelle) .
di giunzione e di ancoraggio di rotaie I 6196-68: Idem - Casse con attaceo 62..J-I.-68: Idem alvolc per
(fa cicolo unico di 3 tabelle). diritto per ombrinali inodori per ponti pneumatici.
di acciaio con fa ciamento (fascicolo
C.D. 629.12 628.25 - avigazione: unico di 2 tabelle). I 6245-68: Idem - Occhioni della
scarichi, ombrinali, ecc. barra di rimorchio per attacco al tmt-
l 6197-68: Idem - Cas e con attacco tore.
I 6178-68: Ombrinali navali - Pro- ad angolo per ombrinali inodori per ponti
1
petto dei tipi unificati (fa cicolo unico in acciaio con fa ciamento (fa cicolo uni- I 6246-68: Idem - Te ta di ingra ·
di 3 tabelle). co di 2 tabelle). sa tori.

Direttore responsabile: AUGUSTO CAVALLARI-MURAT Autorizzazione Tribunale di Torino, n. 41 del 19 Giugno 1948
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VI NELLO SCRIVERE AGLI INSERZIONISTI CITARE QUESTA RIVISTA


NELLO SCRIVERE AGLI INSERZIONISTI CITARE QUESTA RIVISTA VII

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