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Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO (D.M.

270/04)
Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 18
Titolo: Sistemi di sicurezza e servizi ancillari
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Sistemi di sicurezza e servizi ancillari

© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
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Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 18
Titolo: Sistemi di sicurezza e servizi ancillari
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Il mercato dell’energia elettrica può funzionare solo se supportato dalle infrastrutture del
sistema elettrico: le reti.
Una delle peculiarità dell’energia elettrica è di essere un servizio ‘a rete’, cioè un servizio
offerto attraverso un’infrastruttura.
Essendo la trasmissione e la distribuzione di energia elettrica un servizio di interesse
economico generale il sistema deve essere gestito in condizioni di sicurezza.

Si definisce sicurezza di un sistema elettrico la capacità di affrontare perturbazioni improvvise


ed impreviste, ma pur tuttavia con una probabilità significativa di verificarsi, con una minima,
se possibile nulla interruzione del servizio e con una minima interruzione della qualità del
servizio.

Gli obiettivi di sicurezza nell’esercizio di una rete elettrica di trasmissione sono:

• mantenere istante per istante il bilancio di potenza generata, dei carichi e delle perdite
(regolazione della frequenza)
• garantire il rispetto dei vincoli operativi, ad esempio, tensioni e correnti nei nodi e nei
trasformatori, criteri di esercizio in sicurezza

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Esempi di contingency (guasti – perturbazioni) sono:

• guasti di elementi di rete (linee, trasformatori, interruttori o apparecchi di manovra)


• fuori servizio di gruppi di generazione
• guasti a dispositivi per la produzione di potenza reattiva

Secondo il gestore delle reti europee le reti di trasmissione devono essere pianificate e
esercite in condizioni di sicurezza N-1.

Questo significa che in ogni condizione di esercizio, la perdita di uno qualunque degli elementi
di rete (linea, trasformatore, generatore, ecc.) non deve causare
_interruzione dell’alimentazione ai carichi
_violazione di vincoli tecnici nelle adiacenti aree della rete

Il sistema dovrà essere condotto nuovamente nello stato di sicurezza N-1 nel minor tempo
possibile perché, finché ciò non avviene, un’ulteriore perdita potrebbe condurre a stati di
emergenza (disalimentazione dei carichi, guasti in cascata).

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Il gestore del sistema elettrico deve quindi adottare delle misure preventive oltre che essere in
grado di adottare misure correttive, a cui sono associati diversi costi.

costo
Sicurezza (n-1)
preventiva

Sicurezza (n-1)
correttiva

Sicurezza n

Stato non
sicuro

Livello di sicurezza

Vediamo per prima cosa i problemi di sicurezza causati dallo sbilanciamento tra carico e
generazione elettrica.
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Attività n°: 1

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In un sistema interconnesso ad un primo livello è possibile considerare come variabili
unicamente:
• carico
• generazione
• flussi

Uno sbilanciamento tra carico e generazione determina una variazione di frequenza, tale
variazione è tanto maggiore quanto minore è l’inerzia del sistema.
Quindi i sistemi isolati presentano variazioni di frequenza maggiori dei sistemi interconnessi.

Eccesso in generazione aumento di frequenza


Eccesso di carico diminuzione di frequenza

I sistemi di generazione sono stati progettati per lavorare all’interno di un ristretto range di
frequenza, in caso di un’eccessiva variazione di frequenza i sistemi di sicurezza intervengono
distaccando il generatore così da non danneggiare il sistema.
Naturalmente tale disconnessione determina un’ulteriore diminuzione della frequenza.

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Il gestore di sistema deve quindi possedere preventivamente misure necessarie a correggere
grandi sbilanciamenti. Minori sbilanciamenti tra carico e generazione, risultano invece meno
problematici, ma debbono essere comunque correttamente bilanciati perché rendono il
sistema debole e meno capace di reagire a squilibri maggiori.
La figura mostra variazioni di carico in cinque
periodi di trading, ipotizziamo periodi di
un’ora. Il carico mostra delle fluttuazioni
casuali e un andamento ciclico di base.
L’ipotesi semplificativa di mercato è che il
carico sia costante nel periodo di trading,
quindi significa che un primo sbilanciamento
tra produzione e carico deriva da come è
stato strutturato il mercato. Inoltre il
mercato opera sulla base di previsioni, quindi
il quantitativo tredato nel mercato non è mai
una media del carico reale, ma è una media
del carico ipotizzato.
La curva a gradini rappresenta inoltre

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l’ipotesi di generazione dell’impianto che può non coincidere con quella che viene realmente
erogata. In figura il tratto rosso rappresenta l’esatto valore dell’energia prodotta dagli impianti,
infatti i generatori a causa dei vincoli dinamici di cui abbiamo parlato nella lezione precedente
non sono sempre in grado di seguire il profilo ottimale di trading definito dal mercato, inoltre
possono verificarsi, improvvisi problemi tecnici che possono portare a brusche riduzioni di
energia erogata.

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Riassumendo, in figura si riportano le fluttuazioni risultanti dal fatto che il trading viene
realizzato all’interno di intervalli di tempo finiti dell’ora o della mezz’ora, legate al fatto che
gli scambi sono basati su previsioni di carico e non sul carico reale e determinati dalle
difficoltà da parte dei generatori di seguire il profilo ottimale di produzione definito con la
borsa elettrica. Le difficoltà da parte dei generatori possono essere legate oltre che a
vincoli dinamici anche ad improvvisi problemi tecnici, come evidenziato in figura (outages).
Ognuno dei fenomeni analizzato
presenta un tempo di realizzazione
differente, quindi è bene trattare
separatamente:
• le fluttuazioni rapide e casuali
• le fluttuazioni lente e cicliche
• i grandi deficit occasionali

I servizi di regolazione permettono di Fuori produzione


rispondere alle piccole e casuali di un impianto

differenze tra carico e generazione, così


da mantenere la frequenza al valore
nominale.

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Attività n°: 1

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I sistemi di generazione più flessibili come le turbogas sono dotati di questi sistemi di
regolazione rapida.
Per garantire la regolazione ed i servizi di inseguimento del carico elettrico si richiede il
funzionamento continuo da parte dei generatori in grado di prestare tale servizio.
In generale le azioni di regolazione sono di piccola entità. Visto che l’obiettivo è mantenere
l’equilibrio dei flussi e la frequenza al suo valore nominale questi sistemi possono essere
considerati sistemi di sicurezza preventiva.

Le riserve invece sono destinate a rispondere ad improvvisi e importanti sbilanciamenti tra


produzione e carico. Ottenere queste riserve può comunque essere considerato una misura di
sicurezza preventiva.
La differenziazione delle diverse tipologie di riserve ed i tempi di risposta richiesti variano
all’interno del singolo paese, tratteremo quindi i diversi dispositivi quando approfondiremo il
funzionamento del mercato italiano e parleremo del mercato del dispacciamento.

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Attività n°: 1

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I limiti nei trasferimenti di potenza

Nei sistemi elettrici reali i consumatori ed i produttori sono distribuiti all’interno di un’ampia area
geografica e connessi alla rete.
Visto che il carico e la generazione variano, i flussi nei rami della rete e la tensione ai nodi
possono variare.
L’operatore di sistema ha il compito di considerare l’effetto di queste variazioni per la sicurezza.
Quindi oltre un controllo continuo vengono realizzati analisi computerizzate dette ‘contingency
analysis’.
A partire dallo stato attuale della rete il software verifica che non si realizzino contingency,
definibili come probabili, che possano in qualche modo destabilizzare la rete.
Quando lo stato del sistema è tale da portare a qualche grado di instabilità l’operatore di sistema
deve intraprendere azioni correttive.

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Attività n°: 1

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Controllo di tensione e servizi di potenza reattiva

Le risorse di potenza reattiva possono regolare la tensione ai nodi della rete, questi servizi
possono essere erogati dai produttori all’occorrenza.
Le unità di generazione permettono di garantire il miglior controllo di tensione, ma è necessario
definire i criteri di gestione del servizio di controllo di tensione così che l’operatore del sistema
possa utilizzare le risorse di potenza reattiva di proprietà dei generatori.
I generatori debbono offrire o ridurre la potenza reattiva in contemporanea alla produzione di
potenza attiva, sarebbe quindi assolutamente interessante ipotizzare la possibilità di remunerare
tale servizio.

La definizione del servizio di controllo della tensione dovrebbe considerare non soltanto il
funzionamento del sistema in condizioni di normali, ma anche in caso di improvvise interruzioni
di carico.
In condizioni normali gli operatori utilizzano la potenza reattiva per mantenere la tensione ai
buses entro un certo range di tensione nominale:

0,95 p .u . ≤ V ≤ 1.05 p .u .

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Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Mantenere i voltaggi entro tale range è parzialmente giustificato da semplificazioni nella


gestione della rete di distribuzione, inoltre rende il funzionamento della trasmissione più sicuro.
Il limite minimo è più arbitrario, mantenere invece la tensione al di sotto del limite massimo
riduce la probabilità di guasti nel sistema di isolamento, mantenere i voltaggi all’interno delle
condizioni garantisce quindi il sistema da un collasso di tensione nel caso di interruzione di
generazione.

Il quantitativo di potenza reattiva richiesta dopo un’interruzione di potenza è nettamente


maggiore rispetto a quella necessaria nel normale funzionamento.
Quindi il sistema di controllo della tensione dovrebbe essere regolato non soltanto considerando
la potenza reattiva richiesta nel normale funzionamento ma anche quella necessaria in
condizioni di emergenza.

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Lezione n°: 18
Titolo: Sistemi di sicurezza e servizi ancillari
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
Come ottenere i servizi ancillari

I servizi ancillari sono quindi i servizi ausiliari di sistema, i servizi necessari per la gestione ed il
coordinamento di una rete di trasmissione o distribuzione quali, per esempio, regolazione di
frequenza, di tensione, riavviamento della rete.

Esistono due meccanismi di base per assicurarsi il quantitativo di servizi ancillari necessari al
corretto funzionamento del sistema.
Il primo approccio è quello di rendere la fornitura di tali servizi obbligatoria, il secondo riguarda
la creazione di un mercato dei sevizi ancillari.
La scelta di quale meccanismo seguire dipende dalla natura del servizio ancillare e dalla natura
del sistema elettrico.

Approvvigionamento obbligatorio dei sistemi ancillari

Secondo tale approccio i sistemi che si connettono alla rete sono obbligati a fornire una
tipologia definita di servizi ancillari. Non ci si discosta quindi dalla gestione del vecchio
monopolio della utility verticalmente integrata.
Sebbene tale meccanismo sia piuttosto semplice non risulta economicamente efficiente, infatti:

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Titolo: Sistemi di sicurezza e servizi ancillari
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• tale meccanismo potrebbe comportare inutili investimenti con la presenza di un numero di
risorse in quantità maggiore rispetto al necessario
• non da impulso ad innovazioni tecnologiche, essendo un servizio obbligato non c’è l’incentivo
da parte dei partecipanti dell’industria
• l’obbligatorietà è impopolare tra i partecipanti al mercato che si sentono obbligati a sostenere
un aggravio dei costi
• alcuni partecipanti potrebbero non essere in grado di dotarsi dei servizi necessari oppure non
essere in grado di farlo ad un costo competitivo.

Mercato dei servizi ancillari

Risulta conveniente quindi implementare un meccanismo di mercato, la cui forma dipende dalla
natura dei sistemi ancillari. Per quei servizi la cui disponibilità è legata ad un particolare
equipaggiamento e la cui necessità è praticamente costante nel tempo sono da preferire
contratti di lungo periodo.
Per quei servizi la cui necessità dipende dalla configurazione di scambi che si è venuta a creare
nell’arco della giornata nel mercato dell’energia è necessario pensare ad un mercato spot.
E’ comunque importante che l’operatore di sistema si tuteli dal rischio prezzo nel mercato del
dispacciamento stipulando contratti di lungo periodo. Il mercato garantisce quindi un
meccanismo economicamente efficiente per l’approvvigionamento dei servizi ancillari.

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Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 18/S1
Titolo: Esempio: le riserve
Attività n°: 1

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Esempio: le riserve

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Lezione n°: 18/S1
Titolo: Esempio: le riserve
Attività n°: 1

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Riserve

• Progettate per rispondere a deficit importanti e imprevedibili causati da interruzioni della


produzione di generatori o da un’interruzione delle connessioni

• Esistono fondamentalmente due tipologie di riserve :

Spinning reserve service

•attivabili istantaneamente
•in grado di arrivare al valore nominale velocemente

Supplemental reserve service

•attivabile più lentamente


•progettata per sostituire la riserva primaria

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Lezione n°: 18/S1
Titolo: Esempio: le riserve
Attività n°: 1

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La figura mostra la risposta in frequenza del sistema elettrico ad un’interruzione di carico e
la risposta dei servizi di riserve. L’esempio è basato su un caso reale.
Il 15 agosto del 1995 alle 12:25:30 un gruppo di generazione da 1220 MW è stato
disconnesso all’improvviso. La regolazione primaria deve essere disponibile entro 10 sec
dall’interruzione ed essere in grado di sostenere il carico per altri 20 secondi. La regolazione
secondaria deve essere completamente disponibile entro 30 secondi ed essere in grado di
mantenere il carico per almeno 30 minuti.

frequenza

tempo

La regolazione primaria ristabilisce il bilancio energetico, aumentano quindi i flussi verso


l’area di controllo dove è avvenuto il guasto, possono quindi verificarsi sovraccarichi
conseguenti alla diversa ripartizione dei flussi di potenza.
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Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 18/S1
Titolo: Esempio: le riserve
Attività n°: 1

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La regolazione secondaria ristabilisce la frequenza e il programma di scambio, ripartendo


il deficit sugli altri gruppi della stessa area di controllo.

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Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 18/S2
Titolo: Esempio: la sicurezza
Attività n°: 1

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Esempio: la sicurezza

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Lezione n°: 18/S2
Titolo: Esempio: la sicurezza
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
Supponiamo di voler calcolare il flusso di potenza massimo trasferibile da A a B.
Ipotizziamo il limite termico di ciascuna linea sia di 200MW, quindi il flusso massimo che dal
generatore A può raggiungere il carico B è di 200 MW, così che il sistema sia in grado di
funzionare in caso di interruzione della connessione (sicurezza N-1).

Questo limite può essere ridotto se si considera l’azione correttiva che può essere intrapresa
dopo la realizzazione del guasto della linea. Ipotizziamo che la linea di connessione sia in
grado di sopportate un sovraccarico del 10% (20 MW) per più di 20 minuti. Ammettendo il
sovraccarico temporaneo, nei 20 minuti può essere aumentata la generazione dell’impianto
in B per aumentare la produzione di 20 MW.
In questo caso il flusso massimo ammesso è di 220 MW.

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Lezione n°: 18/S2
Titolo: Esempio: la sicurezza
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Verifichiamo ora l’effetto della transient stability sul massimo flusso di potenza che può
essere trasferito da A a B. Nell’ipotesi peggiore di cortocircuito in prossimità del nodo A è
possibile calcolare una flusso massimo di 108 MW senza rischiare la transient stability.

Consideriamo infine l’effetto della instabilità della tensione sul flusso massimo trasferibile da
A a B. La tipologia di supporto reattivo in B ha un’importante influenza. Se il generatore in B
ha raggiunto il limite massimo di potenza reattiva erogabile è possibile calcolare che in caso
di funzionamento di ambo le linee è possibile trasferire una potenza massima di 198 MW.
Se però il flusso è di 166 MW e una delle due linee si interrompesse la tensione collassa.
Ipotizzando che il sistema in B presenti un dispositivo in grado di erogare 25 MVar allora è
possibile portare il limite a 190MW.

Nell’esempio illustrato la transient stability determina il limite più stringente. Nei sistemi reali
devono essere effettuati calcoli molto sofisticati per riuscire a determinare il flusso massimo
e tale valore ha un effetto molto importante nella struttura e nel funzionamento dell’intero
sistema elettrico.

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Lezione n°: 18/S3
Titolo: Test di valutazione
Attività n°: 1

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Test di valutazione

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Lezione n°: 18/S3
Titolo: Test di valutazione
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
• Che cosa si intende per servizi ancillari
• Definire la sicurezza di un sistema elettrico e gli obiettivi nell’esercizio delle reti di
trasmissione
• Sicurezza n-1
• Analizzando le fluttuazioni derivanti dallo sbilanciamento carico e generazione, quali sono
le cause?
• Come è possibile classificare tali fluttuazioni?
• Controllo di tensione e servizi di potenza reattiva
• Meccanismi di approvvigionamento dei servizi ancillari

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