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Stato liquido:

proprietà

Ilaria Cacciotti
TRANSIZIONI di FASE
TRANSIZIONI di FASE
TEMPERATURE TIPICHE

punto di solidificazione o di congelamento


temperatura alla quale un liquido si trasforma in un solido cristallino

punto di fusione
temperatura alla quale un solido cristallino si trasforma in un liquido

punto di congelamento e punto di fusione coincidono e corrispondono alle


temperatura alla quale solido e liquido sono in equilibrio dinamico fra di loro

contrariamente al punto di ebollizione


il punto di fusione varia molto poco con la pressione

sia il punto di fusione che quello di ebollizione


sono caratteristici di una data sostanza
TRANSIZIONI di FASE
CALORE nelle TRANSIZIONI di FASE

una qualsiasi transizione di fase implica


liberazione o assorbimento di energia sotto forma di calore
PROCESSI ENDOTERMICI PROCESSI ESOTERMICI
(∆H>0) (∆H<0)
processi inversi
è richiesto calore per: producono la stessa quantità di calore:

- far fondere un solido - solidificazione


(fusione) - condensazione
- far evaporare un liquido - brinamento
(evaporazione)
- far evaporare un solido
(sublimazione)
TRANSIZIONI di FASE
CALORE nelle TRANSIZIONI di FASE

ESEMPIO
H2O (s) H2O(l) ∆Hfus=6,01 KJ/mol

H2O (l) H2O(g) ∆Hvap=40,7 KJ/mol

H2O (s) H2O(g) ∆Hsub=46,7 KJ/mol

- ∆Hvap >> ∆Hfus poiché la fusione richiede la perdita della struttura ordinata del solido
ma non un allontanamento delle molecole come invece avviene nell’evaporazione
- ∆Hsub = ∆Hvap + ∆Hfus come facilmente dimostrabile applicando la legge di Hess

per i tre processi endotermici il calore è necessario


per vincere le forze di attrazione fra le molecole
TRANSIZIONI di FASE
CALORE nelle TRANSIZIONI di FASE

riscaldando una sostanza (solida, liquida o gassosa), il calore fornito


provoca un aumento della temperatura secondo la relazione
q = m x calore specifico x ∆T
calore = massa x calore specifico x variazione temperatura

durante la transizione di fase nel verso solido → liquido → gas, invece,


il calore fornito serve per separare le molecole e la temperatura rimane costante fino a
che tutta la sostanza non è passata alla fase successiva
raffreddando una sostanza il calore viene sottratto e la temperatura diminuisce ma
rimane costante durante una transizione di fase nel verso gas → liquido → solido

durante una transizione di fase permane una


situazione di equilibrio,
equilibrio
fino a che siano presenti entrambe le fasi, e la
temperatura si mantiene costante
TRANSIZIONI di FASE
SCHEMA delle VARIAZIONI di ENTALPIA
nelle TRANSIZIONI di FASE

lo scambio di calore durante la transizione di fase


fa sì che la temperatura della sostanza rimanga costante
STATO LIQUIDO
I LIQUIDI
- hanno un volume proprio ma non hanno forma propria
- presentano ordine a “corto raggio” e disordine a “lungo raggio”, contrapponendosi
all’ordine a lungo raggio dei cristalli
- hanno, di solito, densità minore (di poco) rispetto ai solidi
- si espandono (di poco) per innalzamento della temperatura

- diffondono (lentamente) l’uno nell’altro

- sono isotropi: presentano proprietà fisiche uguali in tutte le direzioni


- presentano una viscosità (resistenza che il liquido incontra al flusso) che dipende
dalla massa molare e dalla forma delle molecole costituenti
- tendono ad assumere la minore area superficiale possibile

- bagnano la superficie con cui sono messi a contatto, quando le forze di coesione
intermolecolari sono minori di quelle di adesione (interazione con la superficie)
- non bagnano le superfici, quando le forze di coesione sono maggiori di quelle di
adesione
STATO LIQUIDO
MODELLO STRUTTURALE dei LIQUIDI
si può considerare un liquido
come un sistema in cui zone di ordine si alternano a zone di disordine

comportamento intermedio tra solidi e gas

le particelle circondate da altre particelle


hanno un comportamento tipico dello stato solido (Ecin oscillatoria)

le particelle confinanti con cavità


hanno un comportamento tipico dei gas (Ecin traslazionale)

per la presenza di cavità, la distanza media tra particelle in un liquido è maggiore che in
un solido e quindi l’energia potenziale è maggiore (minore in valore assoluto)
STATO LIQUIDO
a differenza dei gas,
le molecole che costituiscono i liquidi sono soggette a forze attrattive
che ne impediscono il libero movimento,

ma possiedono energia sufficiente per poter scorrere le une sulle altre

PROPRIETÀ
FLUIDITÀ
VISCOSITÀ
DENSITÀ
TENSIONE SUPERFICIALE
AZIONE CAPILLARE

DIFFUSIONE dei LIQUIDI

TENSIONE o PRESSIONE di VAPORE


STATO LIQUIDO
FLUIDITÀ
proprietà di un liquido che consente ai suoi strati per quanto sottili di scorrere
l’uno sull’altro, conferendo la tipica mobilità dei liquidi
si può valutare quantitativamente misurando il tempo impiegato
da un dato volume di liquido per fluire attraverso un tubo capillare

VISCOSITÀ
resistenza al moto di un liquido

è l’inverso della fluidità

correlata almeno in parte con le forze intermolecolari

più forti sono le forze intermolecolari di attrazione maggiore è la viscosità


STATO LIQUIDO
VISCOSITÀ
resistenza al moto di un liquido
è l’inverso della fluidità
da un punto di vista matematico si misura la forza che occorrerebbe applicare
a uno strato di fluido per modificarne la velocità rispetto a un altro strato
posto a una distanza fissa (h)

∆v F=forza viscosa (kg*m/s2)

F = ηS
S=superficie (m2)
∆h =distanza fra due strati di superfice S (m)
∆h ∆v =incremento di velocità fra due strati distanti
dh (m/sec)
in cui η, detto coefficiente di viscosità, è caratteristico per ogni liquido
la viscosità varia ampiamente in funzione della natura chimica del liquido
in generale la viscosità di un liquido diminuisce all’aumentare della temperatura
un’ eccezione riguarda lo zolfo (S8, fonde a 112.8 °C):
aumentando la temperatura il liquido diventa più viscoso
STATO LIQUIDO
DENSITÀ
i liquidi presentano una densità inferiore a quella dei solidi

l’acqua mostra un comportamento anomalo


rispetto agli altri liquidi

reticolo cristallino del


ghiaccio

TENSIONE SUPERFICIALE
energia che bisogna spendere per aumentare
la superficie di un liquido di una quantità unitaria (J/m2)

diminuisce all’aumentare di T

la tensione superficiale fa assumere


all’acqua una forma sferica
STATO LIQUIDO
TENSIONE SUPERFICIALE
per aumentare l’area superficiale di un liquido occorre che
le molecole si muovano dall’interno alla superficie
questo significa compiere un lavoro e quindi fornire energia
la tensione superficiale è
l’energia che bisogna spendere per aumentare
la superficie di un liquido di una quantità unitaria (J/m2)
diminuisce all’aumentare di T
i liquidi hanno la tendenza ad assumere l’area superficiale minima

la tensione superficiale fa assumere


all’acqua una forma sferica

le gocce di acqua hanno forma sferica


perché la sfera è la forma geometrica
con minor area rispetto al volume
STATO LIQUIDO
TENSIONE SUPERFICIALE
una molecola all’interno del liquido è soggetta a forze uguali in tutte le direzioni
una molecola sulla superficie subisce un’attrazione netta verso l’interno del liquido

la superficie tende a contrarsi e ad assumere forma sferica


(pari volume, minore superficie)

per effetto della tensione superficiale


un liquido tende a occupare il minore spazio possibile
STATO LIQUIDO
CAPILLARITÀ

le forze che si manifestano sono la coesione,


coesione l'adesione e la tensione superficiale

la capillarità è un fenomeno che permette all'acqua di salire in tubicini molto sottili

questo fenomeno è spiegato dall'esistenza


di forze di attrazione tra le molecole dell'acqua e le pareti del tubicino

il numero di molecole dell'acqua a contatto con il vetro è molto più grande,


quindi prevalgono le forze di adesione sulle forze di coesione

dalla capillarità dell'acqua deriva l'imbibizione

Cromatografia ascendente su carta


STATO LIQUIDO
CAPILLARITÀ
si manifesta sulla superficie del liquido in contatto col solido
tale superficie può presentarsi sollevata (nel caso dell'acqua) o
infossata (nel caso del mercurio) rispetto al resto della superficie

il mercurio si comporta in modo opposto rispetto all’acqua


perché le sue interazioni con la superficie del vetro (forze adesive)
sono meno forti di quelle tra atomi di mercurio (forze coesive)
STATO LIQUIDO
CAPILLARITÀ
è uno dei fattori che consente alle piante di sottrarre l’acqua al terreno
all'interno del tronco delle piante ci sono stretti canali (diametro tra 0.05 e 0.50 mm),
formati da cellule vuote perché morte, impilate in modo da formare una lunga colonna
(con le pareti cellulari divisorie mancanti, in quanto riassorbite)

l'acqua sale al loro interno, risalendo in senso contrario alla forza di gravità,
fino ad un'altezza massima di circa 30 cm (per un canale di 0.05 mm)
STATO LIQUIDO
CAPILLARITÀ
effetto imputabile alla tensione superficiale dei liquidi
si manifesta nell’innalzamento di un liquido in un tubo capillare
all’equilibrio 2 π r γ = π r2 d gh in un tubo capillare di raggio r

forza che tende a far salire il liquido all’interno forza che si contrappone all’innalzamento
del tubo
(massa del liquido per l’accelerazione di gravità
(tensione superficiale γ moltiplicata per la (m·g))
circonferenza del tubo (2 π r))

la massa del liquido è calcolabile


conoscendo la sua densità
d e l’altezza h dell’innalzamento
capillare
STATO LIQUIDO
CAPILLARITÀ
dalla relazione di equilibrio

2 π r γ = π r2 d gh
si ricava

γ = ½h d g r TENSIONE
SUPERFICIALE

l’innalzamento capillare h risulta tanto maggiore


quanto più piccolo è il raggio del capillare
STATO LIQUIDO
DIFFUSIONE dei LIQUIDI
proprietà per cui due liquidi miscibili, messi a contatto,
assumono una distribuzione uniforme

nel becher contenente la goccia si diffonde nel il colorante si diffonde


acqua viene introdotta liquido completamente,
una goccia di colorante formando una miscela
omogenea
STATO LIQUIDO
EVAPORAZIONE & EBOLLIZIONE
EVAPORAZIONE il passaggio delle molecole di un liquido allo stato di vapore
interessa lo strato superficiale

le molecole del liquido che hanno sufficiente energia cinetica vincono le


forze intermolecolari e possono lasciare la superficie del liquido,
passando nello stato di vapore

molecole in fase gassosa


e liquida EBOLLIZIONE

se la temperatura aumenta il liquido entra in ebollizione

in un recipiente aperto, un liquido bolle quando la sua


pressione di vapore è uguale alla pressione atmosferica
STATO LIQUIDO
EVAPORAZIONE
i liquidi ed alcuni solidi (quelli molecolari) subiscono
un processo continuo di evaporazione
le molecole sono trattenute nel corpo del liquido
da una forza netta di attrazione verso l’interno

le molecole possono sia sfuggire


le molecole con maggiore energia cinetica dalla superficie del liquido verso il
possono però sfuggire dalla superficie vapore che ricondensare dal
vapore verso la superficie del
liquido
STATO LIQUIDO
EVAPORAZIONE
in un liquido non tutte le molecole hanno la stessa energia cinetica
evaporazione
condensazione

ENERGIA MINIMA DI FUGA

molecole in grado di evaporare (dalla superficie)


STATO LIQUIDO
EVAPORAZIONE
Entalpia molare di evaporazione (∆Hvap)
energia che occorre fornire a una mole di liquido perché evapori
alla temperatura di ebollizione normale (kJ/mol)
∆Hvap > 0 PROCESSO ENDOTERMICO

CONDENSAZIONE
conversione di un vapore in un liquido
∆Hcond = -∆Hvap
PROCESSO ESOTERMICO (∆H < 0)
STATO LIQUIDO
EBOLLIZIONE
TEMPERATURA o PUNTO di EBOLLIZIONE

temperatura alla quale la pressione di vapore del liquido


uguaglia quella esterna (pressione atmosferica)
è definita TEMPERATURA o PUNTO NORMALE di EBOLLIZIONE
se la pressione esterna è uguale a 1 atm

un liquido bolle quando raggiunge la temperatura alla


quale la tensione di vapore nelle sue bolle di vapore (P1)
supera la pressione sopra il liquido (P2)
STATO LIQUIDO
TENSIONE di VAPORE
se il volume in cui avviene l’evaporazione è delimitato,
dopo un certo tempo la fase gassosa assume una pressione costante
il vapore formato si dice “saturo”
la pressione parziale esercitata dal vapore saturo (molecole in fase di vapore)
sul liquido in condizioni di equilibrio (ad una definita temperatura)

viene chiamata TENSIONE DI VAPORE o PRESSIONE DI VAPORE del liquido


a quella definita temperatura
un liquido (o un solido) è detto volatile
se ha una elevata tensione di vapore a temperatura ambiente

la tensione di vapore di un liquido dipende dalle forze intermolecolari


la facilità con cui una molecola abbandona il liquido è determinata
dalla forza con cui è attratta dalle altre molecole
in generale un liquido in cui le forze intermolecolari sono elevate ha una bassa
tensione di vapore e, di conseguenza, un’elevata temperatura di ebollizione
STATO LIQUIDO
TENSIONE di VAPORE
poiché le forze di van der Waals (in particolare quelle di London) aumentano con il
peso molecolare, la temperatura di ebollizione di un liquido, in cui agiscono solo queste
forze, aumenta con il peso molecolare, visto che diminuisce la tensione di vapore

un’importante eccezione a questo andamento


è rappresentata dalla molecole che formano
legami a idrogeno
(HF, H2O, NH3)

tutto regolare per il gruppo IV per il quale il primo elemento, il C, non è abbastanza
elettronegativo da formare legami idrogeno

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