ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16
Titolo: IL GAS NATURALE
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
Il gas naturale
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16
Titolo: IL GAS NATURALE
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
Il gas na-turale può contenere anche, in misura minore, etano (C2H6), propano
(C3H8), azoto (N2), anidride carbonica (CO2), idrogeno solforato (H2S) ed altri
idrocarburi tra cui il butano (C4H10).
Il metano puro è incolore, inodore e non tossico.
Nm3 = normal m3
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16
Titolo: IL GAS NATURALE
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
La filiera del gas naturale
Le navi "metaniere", sono dotate di serbatoi molto ben coibentati e fanno scalo in
porti forniti di apparecchiature sofisticate per la liquefazione (in partenza) e la
rigassificazione (in arrivo).
Ciò spiega perché il gas naturale sia, preferibilmente, convogliato allo stato
gassoso in gasdotti che si estendono anche per migliaia di chilometri e che possono
attraversare persino tratti di mare.
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16
Titolo: IL GAS NATURALE
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
La filiera del gas naturale
La quantità d'energia liberata dalla combustione del gas naturale dipende dalla sua
composizione, e questa può variare sensibilmente con la regione geografica di
provenienza.
Il gas distribuito in Italia giunge sia da giacimenti nazionali, sia da Olanda, Russia
ed Algeria ed ha un potere calorico inferiore, valutato su basi statistiche, pari a
circa 34.5 MJ/Nm3.
Il percorso compiuto dal gas naturale, dai giacimenti al consumo finale, si articola
nelle fasi di:
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16
Titolo: IL GAS NATURALE
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
La filiera del gas naturale
stoccaggio;
distribuzione e vendita.
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16
Titolo: IL GAS NATURALE
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
La filiera del gas naturale
Come si può vedere il gas naturale, estratto od
importato, è immesso nella rete primaria
nazionale, corredata d'importanti volumi di
stoccaggio, e poi distribuito nei luoghi d'uso.
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16
Titolo: IL GAS NATURALE
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
La filiera del gas naturale
Per il gas naturale Italiano sono punti d'ingresso i campi di coltivazione nazionale,
od i centri di raccolta e trattamento al loro servizio.
Va notato che l'art. 2, comma 1 del D.Lgs. 164/00 riserva il termine "trasporto" alla
sola distribuzione primaria nazionale, mentre usa il termine "distribuzione" per la
sola distribuzione secondaria locale.
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16
Titolo: IL GAS NATURALE
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
La filiera del gas naturale
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16
Titolo: IL GAS NATURALE
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
La filiera del gas naturale
Le utenze principali (come ospedali, medie e piccole industrie, alcune scuole e così
via) sono generalmente allacciate alla rete a media pressione, mentre gli utenti
normali sono sempre serviti dalla rete a bassa pressione
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16
Titolo: IL GAS NATURALE
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
Il Decreto 164/00 stabilisce nuove regole per favorire la concorrenza durante tutto
il percorso compiuto dal gas.
In primo luogo, il Decreto consente a tutti gli operatori le attività d'importazione ed
estrazione, una volta che il Ministero per le Attività Produttive abbia accertato
l'esistenza di adeguati requisiti tecnici.
Facoltà di Ingegneria
Il Mercato del Gas Naturale
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16
Titolo: IL GAS NATURALE
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
Il Mercato del Gas Naturale
In pratica, però, questa libertà di scelta si avrà solo quando si saranno create le
condizioni di mercato per tutti gli utenti.
In ogni caso, dall'I gennaio 2003 chi vende il gas al consumatore finale è un
soggetto giuridico diverso da chi lo distribuisce.
Il distributore effettua solo il trasporto del gas per conto dell'azienda di vendita ed
è obbligato ad offrire condizioni identiche a tutti i venditori.
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16/S1
Titolo: LE TARIFFE DEL GAS NATURALE
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
Letture di approfondimento
LE TARIFFE DEL GAS NATURALE
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16/S1
Titolo: LE TARIFFE DEL GAS NATURALE
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
Nella fase di transizione che stiamo vivendo, tuttavia, non è ancora possibile
rinunciare al sistema tariffario, almeno per alcuni servizi come la distribuzione.
Va tenuta presente, inoltre, la situazione degli utenti più piccoli che, di fatto,
saranno gli ultimi a trarre vantaggio della liberalizzazione.
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16/S1
Titolo: LE TARIFFE DEL GAS NATURALE
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
T =Tf + tvV
Facoltà di Ingegneria
La tariffa del gas naturale
La quota fissa, legata al massimo prelievo, tiene conto essenzialmente dei costi
d'ammortamento della rete.
La quota variabile, legata al consumo, tiene conto
9 dei costi di gestione della rete
9 dei costi d'acquisto della materia prima
9 dei costi di vendita.
La tariffa non comprende il carico fiscale e quindi, per arrivare al prezzo finale,
occorre aggiungere imposte di consumo (accise) ed IVA.
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16/S1
Titolo: LE TARIFFE DEL GAS NATURALE
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
La tariffa del gas naturale
Naturalmente non è questa la sede per illustrare i criteri seguiti dalle aziende
distributrici per determinare il prezzo di fornitura, o dallo Stato e dagli Enti Locali
per determinare il carico fiscale.
Qui basti dire che Tf e tv sono generalmente calcolati per scaglioni di consumo, e
che l'imposta di consumo e l'IVA incidono in modo diverso secondo l'uso del gas.
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16/S1
Titolo: LE TARIFFE DEL GAS NATURALE
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
Nelle camere di combustione dei cicli con turbina a gas si adottano invece
combustori, che si distinguono dai bruciatori per le più elevate potenze specifiche e
le più alte pressioni di funzionamento.
Molto meno diffuso, anche se in via d'espansione, è l'impiego del gas naturale nei
motori a combustione interna.
Per quanto riguarda le utenze finali, il gas naturale trova larghissimo favore sia nel
settore civile sia in quello industriale.
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16/S1
Titolo: LE TARIFFE DEL GAS NATURALE
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
Utilizzazione del gas naturale
Tale favore è dovuto alla facilità d'uso, al ridotto impatto ambientale ed all'assenza
di costi diretti di stoccaggio per le utenze.
In costante aumento è anche l'utilizzo del gas naturale per la produzione d'energia
elettrica.
Tecnologicamente corretti, semmai, sono gli impieghi del gas naturale in impianti
di cogenerazione con turbina a gas ed in cicli di combinati gas-vapore.
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16/S2
Titolo: CONSOLIDAMENTO
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
Consolidamento
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 16/S2
Titolo: CONSOLIDAMENTO
Attività n°: 1
Facoltà di Ingegneria
Consolidamento
Quali sono le fasi compiute dal gas naturale, dai giacimenti al consumo finale?
© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Approfondimento:
Produzione di energia da gas naturale
Scenario di
approvvigionamento del
gas naturale in Italia
Anno 2004
A cura di:
Gli eventi succedutisi a livello europeo a partire dalla seconda metà del 2003, dai
black-out ai rincari dei prezzi del petrolio e dei suoi derivati, pongono l’accento,
qualora ce ne fosse stato bisogno, su quanto sia critico il settore energetico in rapporto
all’economia di un intero Sistema Paese.
Ciò è da attribuirsi soprattutto al fatto che l'energia costituisce una commodity per sua
natura destinata ad una forte domanda, cui fa fronte una difficoltà di
approvvigionamento causata dalla necessità di adeguate infrastrutture di produzione,
trasporto e stoccaggio. Di conseguenza, tale commodity implica investimenti di tipo
"capital intensive".
Inoltre, la necessità di approvvigionamento energetico induce a sua volta uno sviluppo
tecnologico sui molteplici settori coinvolti, dando vita ad un notevole indotto.
Tutti gli investimenti riguardanti la filiera energetica sono soggetti, infine, a fattori
geopolitici che si traducono inevitabilmente in un complesso di interrelazioni di non
facile gestione.
Uno degli aspetti cruciali del settore è quello di garantire l’efficiente incontro di
domanda e offerta, al fine di apportare benefici sia dal punto di vista dell’apertura dei
mercati che da quello della sicurezza degli approvvigionamenti.
In questo quadro, l’Italia sta decisamente puntando su una diversificazione mirata
degli investimenti e il nostro paese, anche grazie alla sua posizione geografica e al
consolidato background tecnico, si prefigura tra quelli con un significativo potenziale
di sviluppo.
In particolare, la presa di coscienza della necessità di uno sfruttamento razionale delle
risorse, la rinuncia al nucleare e la crescente opposizione ad utilizzi incrementali del
carbone hanno portato ad indirizzare gli impegni di politica energetica verso uno
sfruttamento crescente del gas naturale per usi civili ed industriali, tanto che a partire
dalla seconda metà degli anni ottanta i tassi di crescita della domanda annuale hanno
superato di gran lunga quelli delle altre fonti primarie.
Il consumo di gas nel 2003 è stato di oltre 76 miliardi di metri cubi (Gm3), in aumento
del 9,3% rispetto al 2002, e le sinergie con il settore elettrico, attuali e previste, non
fanno che rafforzare il trend delineato.
La piena apertura del mercato del gas naturale alla concorrenza è avvenuta il 1°
gennaio 2003, con la conclusione degli adempimenti previsti dall’ordinamento
nazionale per l’attuazione della Direttiva europea 98/30/CE. L’apertura effettiva del
mercato sul lato della domanda (qualunque utente, anche residenziale, può scegliere il
suo fornitore di gas sulla rete di distribuzione esistente) non costituisce però da sola
condizione sufficiente per un’effettiva liberalizzazione del mercato. E’ essenziale,
anche perché confermato dalle esperienze di liberalizzazione di altri paesi, che la
concorrenza si dispieghi nel modo più ampio possibile sul lato dell’offerta. Ed è ciò
che si è cercato di compiere a livello europeo attraverso l’emissione della nuova
Direttiva 2003/55/CE, che integra la precedente ed illustra, tra l’altro, una proposta di
regolazione delle condizioni di accesso alla rete di trasmissione del gas.
Tuttavia, in controtendenza a quanto emerge da questa situazione, prospezione, ricerca
e coltivazione, attività che rientrano nella produzione (upstream), hanno registrato nel
territorio nazionale una flessione costante dal 1994 ad oggi.
www.energialab.it 2
E’ chiaro come il progressivo declino produttivo dei campi maturi sia terrestri che
marini e la mancata messa in produzione delle nuove risorse, in primis quelle dell’Alto
Adriatico, abbiano un peso elevato su questa involuzione.
Le riserve rimanenti certe di gas nel territorio nazionale sono 164 Gm3 e quelle
potenziali 218 Gm3. Tuttavia, senza un’adeguata attività di ricerca che trasformi le
«potenziali» in «certe» – e considerando gli attuali livelli di produzione – l’indice di
vita delle riserve certe di gas è di meno di 10 anni. Il numero di pozzi perforati
esplorativi e di coltivazione, che è il dato più indicativo in materia di upstream, ha
toccato nel 2002 il minimo storico degli ultimi trent’anni. Ma ancor più significativo è
il crollo delle attività di esplorazione, essenziali per incrementare le riserve, e il dato
relativo alle prospezioni geofisiche praticamente azzerate.
Si tratta, quindi, di una situazione di crisi, accentuata da previsioni di produzione al
2010 che parlano di estrazione di gas al di sotto dei 5 miliardi di m3, contro i 14,9
miliardi del 2002 e i 20,4 miliardi del 1995.
Le cause principali di questa crisi sono il quadro normativo dell’attività di
esplorazione e produzione, decisamente penalizzante, e le complicazioni burocratiche
che rendono eccessivo il rischio dell’investimento in Italia. Le strutture procedimentali
e i tempi previsti in teoria non differiscono da quelli di altri paesi più avanzati del
mondo. Si tratta però di avere la certezza di tali tempi, uguali per tutti gli operatori, al
netto degli accordi su singoli progetti, uguali per tutte le Regioni, uguali per tutte le
attività previste dal programma lavori.
La certezza delle procedure è particolarmente importante in quanto stiamo
considerando la prospettiva di un operatore/investitore per il quale la sicurezza sui
tempi di ritorno degli investimenti non è una variabile indipendente.
L’effetto di questa situazione è che molte società straniere hanno già abbandonato
l’Italia e molti investimenti sono stati riconsiderati o bloccati con la conseguenza di
una forte riduzione delle attività. L’upstream si pone infatti in un quadro
internazionale estremamente competitivo, in cui il potere di attrazione degli
investimenti di alcuni paesi è eccezionale, soprattutto per la qualità degli asset,
misurata in termini di previsione di idrocarburi recuperabili.
D’altro canto le riserve dei bacini sedimentari italiani – definiti «maturi» perché già
abbondantemente studiati, esplorati e coltivati – presentano ancora alcuni aspetti
allettanti e lo sarebbero ancor più se gli operatori, aiutati anche da nuovi «arrivi»,
fossero incentivati a cimentarsi in alcuni progetti ad alto rischio minerario ma con
obiettivi molto interessanti. Basterebbe citare a questo proposito le alte profondità,
oltre i 6000 metri, della catena siciliana e dell’Appennino – sull’esempio della Val
d’Agri – e le acque profonde dell’offshore ionico.
Un recupero dell’attività per la valorizzazione delle risorse del sottosuolo interessa
certamente il Paese per i suoi risvolti in materia di sicurezza degli
approvvigionamenti, benefici per la bilancia dei pagamenti, attività imprenditoriale e
occupazione indotta.
Nel momento in cui viene lanciata la discussione sulla competitività complessiva del
sistema nazionale, è fondamentale soffermarsi sulle tecnologie di trasporto del gas
naturale, un settore nel quale le aziende italiane detengono posizioni di assoluto
primato a livello mondiale.
L’attività d’importazione rappresenta del resto la fonte di approvvigionamento più
importante.
www.energialab.it 3
L’entrata del gas naturale in Italia avviene principalmente via pipeline in tre punti di
accesso alla rete nazionale: Tarvisio, Passo Gries e Mazara del Vallo da cui entra il gas
proveniente rispettivamente da Russia, Nord Europa e Algeria.
Figura 1
Dalla figura 1 è evidente come l’importazione attraverso gasdotto sia molto forte e
generalmente regolamentata da contratti rigidi di lunga durata del tipo “take or pay”.
Questi ultimi garantiscono sicuramente un ritorno degli investimenti per i titolari
dell’infrastruttura ma sono anche causa di scarsa flessibilità del sistema e difficoltà di
entrata nel mercato per piccoli e medi operatori.
Tra i gasdotti sottomarini è ormai ultimata la realizzazione del progetto Green Stream,
che porterà 8 Gm3/anno di gas libico attraverso il Canale di Sicilia, mentre un secondo
progetto (GALSI), ancora in fase di studio di fattibilità, prevede l’importazione di
ulteriori 8 Gm3/anno di gas algerino attraverso la Sardegna, consentendo la
metanizzazione dell’isola entro il 2008. Tale progetto prevede la realizzazione di due
linee con diametro esterno di 24 pollici, in partenza dall’Algeria per approdare a
Cagliari lungo un percorso per lunghi tratti caratterizzato da profondità superiori ai
2500 metri. Da questo punto di vista, molte sono le analogie con il Blue Stream,
caratterizzato da due linee di collegamento tra le coste russa e turca del Mar Nero
lunghe 390 km e completate nel 2002, che ha come operatori Gazprom ed Eni (Saipem
e Snamprogetti come main contractors rispettivamente dei lavori off-shore e dei
servizi di ingegneria). Ciò a conferma delle posizioni di primo piano raggiunte dalle
aziende italiane nel settore.
Sono poi previsti ulteriori potenziamenti delle importazioni dall’Algeria e dalla
Russia. In particolare, proprio quest’ultima sembra poter diventare la partner
preferenziale per nuovi accordi di lunga durata, in considerazione dei rapporti sempre
più stretti tra i due governi.
Vi è poi attualmente un unico terminale di rigassificazione, localizzato a Panigaglia
(figura 1), la cui capacità è però limitata a soli 3,5 Gm3/anno. Nonostante i
miglioramenti tecnologici degli ultimi anni, un impianto LNG presenta costi piuttosto
elevati soprattutto a causa della gestione della flotta navale. Il vero vantaggio
www.energialab.it 4
competitivo di un impianto di rigassificazione risiede sicuramente nel fatto di poter
diversificare le fonti di approvvigionamento ma soprattutto nel regime regolamentale.
Esso prevede una priorità di accesso all'infrastruttura per chi paga l'investimento pari
all'80% della capacità di rigassificazione dell'impianto per 20 anni, ma al contempo
garantisce l'accesso di terzi per il restante 20%. Questi possono sviluppare contratti di
fornitura spot che rendono più flessibile l'intero sistema con benefici per la liquidità
dei prezzi di mercato. A ciò si aggiunge il fatto che il titolare dell'impianto è vincolato
a criteri di trasparenza dei prezzi di accesso alla struttura e al principio use-it-or-lose-
it, ovvero all'obbligo di rimettere sul mercato tutta la capacità non utilizzata.
Attualmente in Italia sono stati presentati vari progetti di impianti di rigassificazione,
dei quali però solo due, Brindisi e off-shore di Rovigo, hanno ottenuto le
autorizzazioni necessarie per l’effettiva realizzazione. Questi due terminali, la cui
entrata in esercizio è prevista non prima del 2007, avranno una capacità complessiva
di circa 10-12 Gm3/anno. Altri progetti sono al vaglio in alcuni poli industriali che
hanno facile accesso al mare e che presentano particolari potenzialità nell’indotto
collegato all’industria del freddo, cosa che permetterebbe un ulteriore abbassamento
dei costi e la nascita di nuove opportunità a livello economico e lavorativo.
Figura 2
FONTI E RIFERIMENTI
[1]: ENEA - Rapporto Energia e Ambiente - 2003.
[2]: http://www.assomineraria.org
[3]: Magaldi M., Blasi A., Boi V., Goncalves F., Zucchini F. - Gas e Infrastrutture:
scenari e prospettive - 2003.
[4]: World Energy Investment Outlook - 2004.
www.energialab.it 6