Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Nosografica, Psicopatologica e
Psicodinamica
ESAME.
CLINICO
Diagnosi: dia - gnosi = conoscere
attraverso
La diagnosi si fa nel singolo caso
Guardare il soggetto sofferente con “rispetto e
umiltà” e molta attenzione
Applicare le conoscenze dall'esperienza
clinica
Applicare un sistema classificatorio condiviso
La diagnosi appartiene contemporaneamente
all'idiografico e al nomotetico
a)procedimento: procedimento di consultazione e di indagine
che il medico intraprende per risolvere le incertezze sullo stato
di salute di un paziente
b) il prodotto: il risultato del processo diagnostico,
identificazione della malattia.
Diagnosticare una malattia significa decidere in quale nicchia
di un sistema di classificazione preesistente, costituito da
categorie di malattie, vadano collocati i dati sintomatologici.
La diagnosi, quindi, è l'inverso della classificazione ed è
intimamente legata ad essa in quanto dipende dall'esistenza di
categorie mediche, che cambiano progressivamente in
relazione all'accumulazione di nuove esperienze e alla
formulazione di nuove teorie.
In MEDICINA
Il sintomo si sovrappone al concetto di segno.
I sintomi sono anche definiti come rappresentazioni soggettive,
immagini adottate dal paziente per descrivere la natura del
disturbo, del suo sconforto, della sua disfunzione; come tali
dipendono dalla cultura, dallo stato socio-economico,
dall'intelligenza e dalla capacità di simbolizzare.
I sintomi sono "esperienze soggettive descritte dal paziente" (da:
Kaplan, H.I., Sadock, B.J. , 2001,“Psichiatria. Manuale di Scienze del Comportamento e
Psichiatria Clinica”, Centro Scientifico Internazionale, Torino).
La dimensione linguistica attraverso cui la persona si racconta,
ovvero il resoconto del paziente, è il termine attraverso cui egli
stesso si rende referente (ovvero riferisce, racconta) l'esperienza
di malattia.
Ebbene tale dimensione linguistica, considerata ambigua solo
per il fatto che generalmente si realizza attraverso il linguaggio
proprio del senso comune (ovvero non tecnico), è in un certo
senso ciò che si interpone fra medico e corpo. Infatti il
sintomo è riferito attraverso il linguaggio del paziente che
diviene, pur nella sua dimensione descrittiva, un "ostacolo",
nel senso che si frappone ad una conoscenza diretta, esatta (da
ex-actu), ovvero frutto dell'applicazione di un metodo.
N ell’ambito psicologico, il linguaggio (la comunicazione in
senso lato) è ciò che connette, ovvero non ostacola, ma fa da
ponte e comprende: stile, modalità, uso di certi vocaboli,
metafore, modi di dire, forme colte/dialettali, declinazioni
personali, che sono tutti un valore aggiunto alla
comunicazione.
Diagnosi, da “Psicopatologia
Generale” di Scharfetter:
Riconoscere come tipico un quadro
psicopatologico clinicamente rilevabile (sintomo,
sindrome, stato, decorso), che si presenta con un
aspetto fondamentale sempre simile, significa
correlare tale quadro ai caratteri di una specifica
malattia.
Processo di riconoscimento e di messa in
relazione
Senso e scopo stabilire l'azione terapeutica e la
prognosi
Diagnosi in Psichiatria e Psicologia clinica
La diagnosi è un'operazione di riduzione ...
riduzione della complessità sia delle esperienze coscienti
(fenomenologia) sia delle dinamiche inconsce (psicanalisi) che
caratterizzano la vita di un individuo.
Il processo della diagnosi riduce la totalità del mondo
individuale e personale del paziente focalizzando l'attenzio n e del
clinico soltanto su quegli indici di malattia che chiamiamo
"s.intomi. "
diagnosi descrittiva o
n osografica
L'esame clinico deve fornire la massima quantità di
informazioni descrittive possibili, questa ampia
ricognizione dovrebbe condurre all'individuazione di una
serie di fenomeni abnormi che hanno valore di sintomi e
tramite questi a una sintesi ipotetica e provvisoria:
diagnosi descrittiva o nosografica.
È criteriologica, le categorie diagnostiche sono definite sulla
base di un certo numero di sintomi dati come entità
discrete. Si raccolgono i sintomi allo scopo di enumerare una
quantità sufficiente per soddisfare i criteri diagnostici.
È una diagnosi INSATURA: non ci si pone la domanda sul
rapporto che intercorte tra i vari sintomi
diagnosi psicopatologico - fenomenologica
' -.
't •
l ,,..
"
Diagnosi
psicodinamica
l) È una diagnosi che considera anche i più gravi fenomeni psicopatologici
come un punto di arrivo di un percorso e non come entità
sostanzialmente aliene. Analisi delle componenti in "gioco" nella
consapevolezza che i giochi restino in maniera maggiore o minore aperti,
continuità delle esperienze … anche la diagnosi può cambiare.
2) La Diagnosi è una valutazione provvisoria. La diagnosi nosografica è
una foto, la diagnosi psicodinamica è un filmato, intrinseca instabilità e
plasticità di ogni diagnosi.
Si utilizza durante una psicoterapia. Si passa dalla nosografia alla
nosodromia o migrazione nosografica a seconda della proporzione tra
salute e malattia la persona transita da un quadro a un altro della patologia
mentale.
3) La diagnosi è un punto di partenza del lavoro terapeutico .
4) Dimensione storica della diagnosi. In ogni quadro clinico si
riattualizza una storia, un passato che rivive nella storia attuale del
paziente e nelle relazioni che stabilisce. Ogni colloquio con il
paziente, i suoi familiari, rappresentano occasioni per tracciare e
ripercorrere una possi bile via di accesso al disturbo, una sua chiave
di lettura, una narrativa che dischiude ulteriori dimensioni di senso
e di significato. Gli attuali sistemi di classificazione escludono la
visione longitudinale e quindi il disturbo appare come qualcosa che
irrompe come un corpo estraneo nella vita psichica. Mentre spesso
il disturbo è una forma per quanto distorta di comunicare e
affrontare una sofferenza più vasta ... tanto da rappresentare la
migliore soluzione possibile.
5) Il sintomo come una forma di comunicazione, una sorta di linguaggio
da decifrare. I sintomi non rinviano a un ipotetico processo morboso,
ma sono espressione della vita psichica sofferente.
Sintomo come comunicazione distorta, condensata, parziale secondo
una teoria del disturbo mentale secondo la complessità e l'interazione
degli eventi (esterni ed interni), del presente e del passato e di come la
storia di questi eventi si iscrive e viene successivamente reiscritta nella
memoria. Sintomo come fenomeno complesso e variegato, come una
formazione contraddittoria e di compromesso costruita a strati attraverso
la quale nascondere e allo stesso tempo svelare, un modo per dire e non
dire, probabilmente con la speranza di trovare qualcuno disposto ad
ascoltare.
6) Valore relazionale della diagnosi, l'insieme dei fenomeni collegati
alla diagnosi non appartiene soltanto al disturbo, ma va inserito e
acquista senso, all'interno di una relazione.
I fenomeni per arrivare alla diagnosi non possono essere ricavati solo
dall'osservazione del paziente dall'esterno, ma anche da quanto accade
nel campo intersoggettivo e nella relazione specifica terapeutica.