Sei sulla pagina 1di 52

Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020

circolazione controllata. Insegnamento di


"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Breve storia del testing


psicologico

A cura di Andrea Bobbio

Psicologia disciplina scientifica?


• L’evoluzione dei test è molto importante  è l’espressione forse più
pura del desiderio di accreditare la psicologia tra le discipline
scientifiche come la fisica, la chimica, la biologia (Neopositivismo,
Metodo, Oggettività, Replicabilità)

• Si ritenne necessario “produrre” strumenti tecnico-specialistici


piuttosto facili e rapidi da utilizzare (come un termometro, un
telescopio), pronti per rispondere alle molte esigenze che la società
civile e la politica rivolgevano agli psicologi

• Conflitto  da un lato, il desiderio (naïf) di individuare un oggetto


di analisi costante, un metodo unitario, situazioni controllabili,
tecniche di misura quantitative paragonabili a quelle delle scienze
“dure”; dall’altro, la “realtà psicologica”, dinamica, plurale, sfuggente
e irriducibile a schemi solo razionali (Pelanda & Tomisich, 1985)

1
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Psicologia disciplina scientifica?


La psicologia scientifica nasce ufficialmente in Germania, alla fine del XIX
secolo (1878/1879), con l’impiego di tecniche sperimentali per indagare i
processi mentali basilari (ad esempio: tempi di reazione, percezione,
sensazione, memoria e giudizio)

 apertura di centri di ricerca e laboratori, incluse le prime


applicazioni di psicologia industriale (es. tempi e metodi) 
paradigma scientifico positivista (Auguste Comte, 1798 - 1857)

• Esaltazione della scienza (chimica, fisica, meccanica, elettrologia, ottica e


biologia, rivoluzione industriale e organizzazione scientifica del lavoro)  unica
fonte legittima della conoscenza

• Contrapposizione netta con tutte le “astrattezze” e le “fantasticherie” delle


dottrine e delle religioni, non sorrette da dati empirici, e con l’approccio
filosofico «idealista»

• Benussi (1922): «Il Laboratorio di Psicocologia vuol costruire su un massimo


di esperienza un minimo, ma sicuro, di teoria»

Psicologia disciplina scientifica?


• Così facendo, la Psicologia si è «staccata» dalla Filosofia, entro la quale
è sempre stata collocata (cfr. Platone, Aristotele, Kant, ecc.)

Problemi
• Per essere scientifica, la psicologia deve trattare l’uomo come un
oggetto, una «cosa» da laboratorio, «ripetibile» e non unica
•  ma allora, abbiamo ancora a che fare con l’uomo oppure no?
Quando siamo messi sotto «osservazione scientifica», siamo davvero
noi stessi oppure no (cfr. Effetto Hawthorne: 1927, Mayo e
Roethlisberger, Western Electric di Hawthorne, Chicago)?

• Per uscire dall’impasse, gli «psicologi scientifici» scelsero di occuparsi


«solo» delle facoltà umane (ad es., intelligenza, memoria,
motivazione, apprendimento, emozione)  come conseguenza, la
psicologia sa dire poco o nulla della «mie» emozioni, di come
io mi emoziono, o della «mia» memoria (ecc.), di come io
ricordo

2
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Psicologia disciplina scientifica?


• Interessarsi delle facoltà umane, per svilupparne modelli generali,
determina uno scollamento con le modalità con cui tali facoltà si
esprimono in ognuno di noi (primato dei modelli sulla vita «vera»)

• Già Aristotele: «dell’individuale non si dà sapere»  Il sapere o


riguarda la generalità dei soggetti (legge) o non è sapere  parlare di
cos’è l’intelligenza può non servire a nulla per capire la modalità con cui
la «mia» intelligenza opera e si esprime

• Husserl  un grosso enigma 


• se la psicologia decide di diventare scientifica, non possiede
più la conoscenza degli individui come singoli;

• se promuove la conoscenza degli individui, che è quindi


diversa da individuo ad individuo, rinuncia ad esprimere
(presunte, falsificabili) «leggi universali», per cui rinuncia ad
essere «scientifica» (approccio nomotetico vs. idiografico)

Psicologia disciplina scientifica?


• «Psychology cannot attain the certainty and exactness of the
physical sciences, unless it rests on a foundation of experiment
and measurement. A step in this direction could be made by applying
a series of mental tests and measurements to a large number of
individuals. The results would be of considerable scientific value in
discovering the constancy of mental processes, their interdependence,
and their variation under different circumstances. Individuals, besides,
would find their tests interesting, and, perhaps, useful in regard to
training, mode of life or indication of disease. The scientific and practical
value of such tests would be much increased should a uniform system be
adopted, so that determinations made at different times and places could
be compared and combined.» (J. M. Cattell, 1890; con modifiche; allievo di
Wundt)

3
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

La Psicologia in Italia
• Fu fortemente osteggiata sia dal neo-idealismo sia dal marxismo, ed
eliminata dall’insegnamento delle scuole di ogni ordine e grado dal filosofo
Gentile, autore della nota riforma della scuola (1923)

• Per Gentile e Croce le scienze naturali e la matematica - cardini del positivismo,


del neo-positivismo e dell’evoluzionismo - dovevano essere messe in secondo
piano, poiché di importanza solo «professionale» e non adatte a «fondare» la
vera conoscenza, che è invece nell’essere, nel pensare, nello spirito
• L’esperienza, infatti, è intrinsecamente contraddittoria e mutevole

• La psicologia empirica, insegnata in tutto il mondo occidentale e basata sulle


«misure», venne sostanzialmente «bandita» da tutte le università italiane

• Stratagemma  studio e misura delle facoltà umane e delle differenze


individuali  se uno stesso stimolo viene sottoposto a persone diverse (o
entità psichiche diverse) e dà luogo a differenze nelle risposte, allora quelle
persone (o entità psichiche) potranno essere assunte come diverse  nasce
la «psicologia delle differenze individuali/differenziale» e l’idea di «reattivo
diagnostico» (studiare la reazione di persone diverse allo stesso stimolo)

Tappe della Psicologia scientifica in Italia

• 1870 – Roberto Ardigò (1828 – 1920), considerato il maggior filosofo positivista


italiano, pubblica il volume «La psicologia come scienza positiva», in genere ritenuto
l’atto di nascita della psicologia scientifica in Italia, anche se alcuni preferiscono
indicare come «nastro di partenza» il libro dell’antropologo Giuseppe Sergi (1841 –
1936), Principi di psicologia, del 1873-74

• Ardigò critica le tradizionali psicologie spiritualistiche e metafisiche, come per esempio


quella elaborata da Antonio Rosmini (1797 – 1855), per le quali la disciplina era parte
della gnoseologia, aveva per «oggetto l’anima umana, concepita come una sostanza
contrapposta alla materia», e le sue facoltà, ed era trattata e sviluppata sulla base di
speculazioni razionalistiche. Sostiene invece che la psicologia deve costituirsi
come scienza autonoma, distinta dalle altre discipline scientifiche così
come dalla filosofia, e avere per oggetto i fenomeni psichici, da studiare
con i «metodi delle scienze positive»

• 1877 – Presso l’Istituto Psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia Augusto


Tamburini (1848 – 1919) crea e Dirige – il «gabinetto per ricerche psicometriche.»
Vi lavorano Gabriele Buccola (1854 – 1885) e Giulio Cesare Ferrari (1867 –
1932), che lo trasforma in «Laboratorio di Psicologia Sperimentale»

4
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Tappe della Psicologia scientifica in Italia

• 1889 – Giuseppe Sergi (1841 – 1936) fonda, grazie ad apposito Decreto


Ministeriale, un «Laboratorio di psicologia» entro l’Istituto di Antropologia e Psicologia
Sperimentale della Facoltà di Scienze dell’Università di Roma

• 1896 - 1906/1907 – Dapprima Angelo Mosso (1846 – 1910) e quindi soprattutto


Friederich Kiesow (1858 – 1940), allievo di Wundt  laboratorio di psicologia
sperimentale presso l’Università di Torino

• 1896/1897 – Mariano Luigi Patrizi (1866 – 1935)  I° laboratorio universitario


di psicologia (psicofisiologia) del lavoro presso l’Università di Modena

• 1903 – Francesco De Sarlo (1864 – 1937)  laboratorio di psicologia sperimentale


presso l’Università di Firenze

• 1906/1907 – Sante De Sanctis (1862 – 1935)  laboratorio di psicologia


sperimentale presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Roma

Tappe della Psicologia scientifica in Italia

• 1919 – Vittorio Benussi (1878 – 1927)  gabinetto/laboratorio di psicologia


sperimentale presso l’Università di Padova, sulla scia dell’iniziativa di Roberto Ardigò
(1828 – 1920). Tra le altre cose, lavora su un test simile al Rorschach

• 1921 – Agostino Gemelli (1878 – 1959) fonda il laboratorio di psicologia


sperimentale e psicotecnica presso l’Università Cattolica di Milano

• 1905 – «Rivista di Psicologia applicata alla Pedagogia e alla Psicopatologia», fondata


a Bologna da Giulio Cesare Ferrari

• 1920 – «Archivio Italiano di Psicologia»


fondato a Torino da Kiesow e Gemelli

5
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Fondamenti del testing (strutturato e non)

PSICHIATRIA PSICOFISICA

«PROBLEMI» «PROBLEMI»
MILITARI / TESTING SOCIALI /
POLITICI EDUCATIVI

«RITARDO»
INTELLIGENZA
MENTALE

Francis Galton Karl Pearson


Wilhelm Wundt (1822-1911) (1857-1936)
(1832-1920)

James McKeen Charles Louis Leon


Cattell Spearman Thurstone
(1860-1944) (1863-1945) (1887-1955)

6
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Théodore Simon David Wechsler


Alfred Binet (1873-1961) (1896-1981)
(1857-1911)

Lewis Madison Robert Mearns Robert Sessions


Terman Yerkes Woodworth
(1877-1951) (1876-1956) (1869–1962)
www.intelltheory.com
Fonte:

7
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Origini
• I test psicologici, strumenti «diagnostici» di grande utilità e ampia applicazione, com’è
facile immaginare non sono nati «dal nulla»

• Invero, tutta la storia è punteggiata da esempi di «processi di valutazione e/o


selezione», in ogni epoca storica (egiziani, greci, romani, tribù africane, ecc.)

• Sebbene il massiccio utilizzo del testing sia esploso nel XX secolo, le forme più
«antiche» e «rudimentali» di testing sono rintracciabili entro il processo di revisione
triennale cui erano sottoposti i «mandarini» (alti funzionari) e gli ufficiali
dell’esercito dell’impero Cinese, per ordine dell’Imperatore (Bowman, 1989):
pressappoco siamo nel 2200 a.C.!

• Queste forme di testing vennero modificate e migliorate lungo i secoli, e le prime


«prove scritte» comparvero con la dinastia Han (202 a.C. – 200 d.C.)

• Gli argomenti della valutazione erano: diritto (civile), affairi/questioni militari,


agricoltura, entrate (economia), geografia

Origini
• Il sistema di valutazione cinese assunse la sua forma definitiva attorno al 1370,
quando venne enfatizzata, e quindi testata, anche la conoscenza dei classici del
Confucianesimo

• In sede di esame preliminare, i candidati erano tenuti a trascorrere una giornata e


una notte in una piccola cabina (stand) isolata, componendo saggi su argomenti
assegnati dalla «commissione di valutazione» e scrivendo una poesia

• Una percentuale di candidati compresa tra l’1 e il 7 per cento che superava l’esame
preliminare veniva trasferita alle prove nel distretto centrale (quartiere esami), che
richiedevano 3 sessioni separate di 3 giorni e 3 notti

• Gli esami del distretto erano estenuanti e rigorosi, ma non costituivano l’ultimo step!

• Solo una percentuale di candidati compresa tra l’1 e il 10 per cento che superava gli
esami «distrettuali» poteva recarsi a Pechino per i test finali

8
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Origini
• Probabilmente circa il 3 per cento di quest’ultimo gruppo riusciva ad avere
successo nelle prove e a diventare «Mandarino», accedendo così gli impieghi di alto
rango negli uffici pubblici

• Le somiglianze tra il modo attuale di utilizzare i test e quello dell’impero cinese –


forse eccessivamente severo – sono senz’altro superficiali

• Inoltre, non sono noti o disponibili dati circa la «validazione» di queste prove
• Tuttavia, il processo incorporava alcuni interessanti «criteri di selezione», quale ad
es. la bellezza della calligrafia, che era valutata con grande severità e attenzione

• Tenendo in considerazione il peso dell’aspetto grafico nella scrittura cinese, la


calligrafia costituiva sicuramente una qualità essenziale per una comunicazione
chiara ed esatta  quindi era quasi sicuramente ritenuta un predittore
valido ed attendibile dell’adeguatezza per il lavoro d’ufficio (criterio)

• In risposta alle crescenti critiche e al malcontento, l’intero processo di


selezione venne comunque abolito per decreto imperiale nel 1906 (Franke,
1963)

Origini
• Sono note anche ulteriori tappe storiche del testing o, più in generale e in modo più
corretto, dello sviluppo della valutazione (Janda, 1998; Murphy & Davidshofer, 1998):

• 1219: primi esami orali presso l’Università di Bologna

• 1540: primi esami scritti nelle Università dei Gesuiti (Collegio Romano)

• 1599: i Gesuiti pubblicano le prime regole per gli esami scritti (Ratio atque Institutio
Studiorum Societatis Iesu: la valutazione dell’apprendimento come un
processo formativo fondamentale attraverso il quale l’alunno è guidato a
prendere coscienza del cammino compiuto, ad auto-valutarsi e a individuare ulteriori
obiettivi di crescita)

• 1803: l’Università di Oxford introduce gli esami scritti

• 1859-1900: primi esami per l’assunzione nell’amministrazione degli Stati Uniti

• 1869: F. Galton dà alle stampe «Hereditary Genius» [”I propose to show in this
book that a man's natural abilities are derived by inheritance, under
exactly the same limitations as are the form and physical features of the
whole organic world”]

9
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Origini
• 1883: F. Galton pubblica «Inquiries into Human Faculty and its Development» un
volume che, secondo Boring (1950), costituisce il punto d’inizio dell’era dei test
psicologici come noi li conosciamo e dell’indagine scientifica sulle
differenze individuali

• Il tema di fondo del libro è che le differenze individuali non solamente esistono, ma
sono anche misurabili

• Le indagini di Galton si basavano essenzialmente sui tempi di reazione e sui


compiti di discriminazione sensoriale, ossia sulle procedure psicofisiche di Wundt
e di altri precursori della psicologia scientifica che egli importò dalla mitteleuropa
all'Inghilterra e adattò rendendole più semplici e di più rapida somministrazione

• Tuttavia, egli era talmente ‘immerso’ in questo genere di ricerca che sviluppò
strumenti per la misura della bellezza, della personalità, della noia provata
durante una lezione e dell’efficacia della preghiera!

Origini
• Un contributo importante alla nascita del testing psicologico venne dato della
psichiatria delle origini

• Nel 1885 il medico tedesco Hubert von Grashey (1839 – 1914) sviluppò
l’antecedente del «rullo di memoria» (memory drum) come apparato scientifico per
testare i pazienti con lesioni cerebrali (o cerebrolesi)

• Egli mostrava ai soggetti parole, simboli o immagini attraverso una fessura in un


foglio di carta che veniva fatta scorrere lentamente sopra gli stimoli

• Grashey scopri che molti pazienti potevano riconoscere gli stimoli nella loro totalità
ma non erano in grado di identificarli quando comparivano attraverso la fessura in
movimento, quindi parzialmente occlusi e separatamente dagli altri

10
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Origini
• L’idea venne poi applicata allo studio della memoria da Georg Elias Mueller (1850
– 1934) e Friedrich Schumann (1862 – 1940), allievi ed emuli del famoso
psicologo tedesco Hermann Ebbinghaus (1850 – 1909; che per i suoi test di
rievocazione usava il metronomo e una lista di parole senza senso)

• Infine, fu perfezionata da Otto Lipmann (1880-1933), uno studente di Ebbinghaus

• Poco dopo, la psichiatra tedesco Konrad Rieger (1855 – 1939) sviluppò una
batteria di test molto ambiziosa per la diagnosi e il riconoscimento dei
danni cerebrali (memoria a breve e lungo termine, riconoscimento visivo,
ecc.)  peccato pero’ che la somministrazione durasse oltre 100 ore e lo
strumento cadde rapidamente (e comprensibilmente) in disgrazia!

Origini
• In estrema sintesi, potremmo dire che la psichiatria abbia contribuito all’avvio della
produzione dei test, dimostrando soprattutto che le procedure standardizzate
(uguali per tutti i pazienti/soggetti) potevano aiutare a rivelare la natura e
l’entità dei sintomi delle malattie mentali e/o legati a danni cerebrali

• La maggior parte dei primi test sviluppati dagli psichiatri sono stati dimenticati

•  anche l’apporto dei medici e psichiatri francesi Jean-Étienne Dominique Esquirol


(1772 –1840) and Édouard Séguin (1812 – 1880) va menzionato

• Essi infatti introdussero e difesero, a livello teorico e applicativo, la distinzione tra


ritardo mentale (mental retardation) e malattia mentale (mental illness)

• Esquirol pensava che il ritardo mentale fosse un fenomeno evolutivo, sostanzialmente


incurabile, mentre che la malattia mentale potesse mostrare un miglioramento,
avendo essa un esordio improvviso, per lo più in età adulta

• Inoltre, egli pose molta enfasi sulla «competenza linguistica» nella diagnosi del
ritardo mentale  per Gregory (2010) questa è la ragione per cui i test di
intelligenza presentano prove di questo tipo

11
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Origini
•  questo fatto può senz’altro farci capire sia perché Binet e Simon,
anch’essi francesi, inclusero prove verbali sin nella prima versione del loro
test strutturato, sia perché questo genere di prove vennero sempre
riproposte in ogni batteria diagnostica del ritardo mentale

• Inoltre, Esquirol propose la prima classificazione sistematica del ritardo mentale e non
dovrebbe destare sorprese il fatto che le «competenze linguistiche» ne
costituissero il principale criterio diagnostico. Egli riconobbe 3 livelli di ritardo
mentale:

• (1) coloro che utilizzano solo frasi brevi


• (2) coloro che utilizzano esclusivamente monosillabi
• (3) coloro che gridano e basta, senza articolare alcun discorso

• A quanto pare, Esquirol non riconobbe ciò che oggi viene etichettato come «ritardo
mentale lieve» (mild mental retardation) e ha invece fornito dei criteri per gli
equivalenti moderni di ritardo mentale moderato, severo e grave

Origini
• Forse più di ogni altro scienziato dell’epoca (fine ‘800), Séguin è colui che ha
maggiormente contribuito all’instaurarsi di un «nuovo umanesimo» nei confronti degli
individui con ritardo mentale

• Allievo di Esquirol, aveva potuto studiare anche con Jean Marc Gaspard Itard (1775 –
1838), medico ed educatore francese, fondatore della pedagogia speciale e specializzato
nel lavoro con i ragazzi sordomuti [che è ben noto per il suo tentativo, durato 5 anni, di
«educare» il ragazzo selvaggio di Aveyron, un bambino che aveva vissuto nei boschi per i
suoi primi 11 o 12 anni (cfr. il film «Il ragazzo selvaggio», diretto e interpretato da François
Truffaut nel 1970)]

• Séguin, mutuando la tecnica di Itard, aveva stabilito una scuola sperimentale (o


differenziale) per ragazzi con ritardo mentale. Ricevette riconoscimenti internazionali e
lavorò anche negli U.S.A.

• Nel 1866 pubblicò «Idiocy, and Its Treatment by the Physiological Method», il primo grande
libro di testo sul trattamento del ritardo mentale. Nel libro egli sostenne un approccio molto
moderno all'istruzione di persone con ritardo mentale e accennò persino a ciò che oggi
viene chiamata «modificazione del comportamento» (cognitiva-comportamentale)

• Su questo sfondo sociale, storico e ideale i test di intelligenza non poterono che
prosperare… di riflesso anche in Italia (De Sanctis, Montessori, ecc.)

12
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Origini
• Parallelamente a quanto discusso finora, precursori della psicometria sono,
senz’altro, le equazioni della cosiddetta psicofisica, ossia il tentativo, da parte dei
maggiori fisiologi della metà dell’800 [ad es. Ernst Heinrich Weber (1795 – 1878)
e Gustav Theodor Fechner (1801 – 1887); Legge di Weber Fechner], di
individuare leggi matematiche delle «qualità psichiche» che fossero
comuni a tutti gli individui

• Il punto di partenza è che i nostri organi di senso, la nostra «finestra sul


mondo», danno origine alle «sensazioni» attraverso il modo e i
vincoli/limiti coi quali rispondono agli stimoli fisici  le sensazioni sono i
«mattoncini» di base dei processi psicologici di ordine superiore

Origini
• Però, i nostri organi di senso non rispondono agli stimoli – o non registrano gli
stimoli – in modo costante o proporzionale alla loro intensità  (già gli
astronomi, volendo stabilire una scala di grandezza per gli astri, si erano accorti che,
per notare la differenza di intensità luminosa fra due sorgenti, è necessario che la
differenza fra le potenze delle due sorgenti fosse almeno pari a una certa quantità,
denominata soglia differenziale, che dipende dal livello di intensità delle sorgenti
stesse)

S = k · log · I
• S = sensazione; k = costante specifica per ogni modalità sensoriale; log = logaritmo ;
I = intensità dello stimolo

• Franciscus Cornelis Donders (1818 – 1889), fisiologo e oculista olandese, fu il


primo a spiegare con le differenze tra i tempi di reazione degli umani le
differenze nei processi cognitivi  il tempo di reazione di un singolo
individuo dipende dal numero di «passaggi» mentali necessari per
elaborare lo stimolo e produrre la risposta  uno dei pilastri della psicologia
cognitiva  nelle scale Wechsler si è trovata una correlazione tra i tempi di risposta
(velocità di elaborazione) ed il Q.I. (non solo di performance)!

13
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Nota W. Wundt
• E’ molto meno noto il fatto che Wilhelm Wundt
(1832 – 1920) tentasse di misurare i processi
mentali molto tempo prima della fondazione
del primo laboratorio psicologico a Lipsia (1879),
ossia almeno dal 1862, quando lavorava col suo
«pendolo» (o «pendolo di complicazione»)
• Questo dispositivo era un pendolo tarato, con una serie di aghi fissati sulle sue
estremità. Il pendolo oscillava e colpiva con gli aghi una o più campanelle
• Il compito del soggetto era quello di prendere atto della posizione del
pendolo (punto su un quadrante) quando udiva il suono delle campane
• Wundt poteva modificare gli aghi (posizione e lunghezza) in anticipo e quindi
conoscere preventivamente così la posizione precisa del pendolo quando la
campana veniva colpita

• Secondo Wundt la differenza tra la posizione del pendolo determinata


dall’osservatore e la posizione effettiva del pendolo sarebbe stato un
mezzo utile per determinare la «rapidità di pensiero» dei soggetti
(Diamond, 1980)

Nota W. Wundt

• «For each person there must be a certain speed of thinking, which he


can never exceed with his given mental constitution. But just as one
steam engine can go faster than another, so this speed of thought will
probably not be the same in all persons.»

Wundt (1862); dalla traduzione di Rieber (1980), con modifiche

14
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Origini
• Wundt, Galton, Cattel [ allievo di Wundt, di Galton e, negli U.S.A., dello
psicologo dell’età evolutiva Granville Stanley Hall (1844 – 1924), a sua volta
pupillo, insieme a Edward Lee Thorndike (1874 – 1949), del «pragmatista»
per eccellenza nella storia della psicologia moderna, William James (1842 –
1910)] 

•  indagine sulle differenze individuali (es. «tempi di reazione» a stimoli


uditivi e visivi) per formulare leggi generali (es. psicofisica)  dalle
funzioni di base si sarebbero potute inferire quelle di ordine
«mentale» superiore

• F. Galton  laboratorio antropometrico durante l’Esposizione Universale di


Londra (1884), in seguito spostato presso il London Museum: “misurò” oltre
17.000 individui in 6 anni

• J. M. Cattel  approfondì, negli Stati Uniti, gli strumenti per le misure delle
differenze individuali, che per primo chiamò Mental Test («Mental Tests and
Measurements», 1890)

Nota J. M. Cattell
• Nel famoso articolo Mental Tests and Measurements (1890) descrisse il suo
programma di ricerca e i 10 test che proponeva per l’uso al pubblico generale.
Chiaramente, questi test sono una rielaborazione della tradizione di Wundt-Galton:

• I. Dynamometer Pressure (forza di compressione della mano come misurata da un


dinamometro)  l’energia del corpo non è distinguibile dall’energia della mente… ???
• II. Rate of Movement (velocità di movimento della mano in uno spazio di 50 cm.)
• III. Sensation-areas (minima distanza tra 2 punti della pelle percepiti come separati)
• IV. Pressure causing Pain (si preme una gomma sulla fronte finché causa dolore)
• V. Least Noticeable difference in Weight (minima differenza di peso percepibile tra
due scatole di uguale forma: scostamenti di un grammo, da 100 a 110 gr.)
• VI. Reaction-time for Sound (tempo di reazione ad un suono)
• VII. Time for naming Colours (tempo di reazione per la denominazione di un colore)
• VIII. Bi-section of a 50 cm. line (divisione a metà di una linea di 50 cm.)
• IX. Judgment of 10 seconds time (es. distanza tra due rumori, ecc.)
• X. Number of Letters remembered on once Hearing (es. da un elenco di 6 lettere
lette ad un intervallo di due secondi l’una dall’altra)

• N.B. John M. Cattell e Raymond B. Cattell, l’autore del 16 PF non sono nemmeno parenti…

15
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Origini
• C. Wissler (allievo di Cattell)  mise in luce la bassa o nulla correlazione
esistente tra i principali “test” di allora (sostanzialmente misure psico-fisiologiche) ed
indicatori di performance esterni ed indipendenti (ad es. giudizi degli insegnanti,
creatività, successo nella vita), coinvolgendo un campione di 300 studenti della
Columbia University e del Barnard College (.02 ≤ r ≥ .16)

• Tuttavia, la rincorsa era iniziata…  pressioni campo educativo e sociale


(es. obbligo scolastico, sovraffollamento, reclutamento militare, immigrazione)

• A. Binet (psicologo) e T. Simon (medico)  tra il 1905 e il 1908, mettono a punto


per il Governo Francese (Ministero dell’Istruzione Pubblica) un metodo per selezionare
gli scolari bisognosi di una istruzione differenziata, che non potevano trarre beneficio
dal percorso scolastico standard  era dunque necessario separare le abilità
intellettive dal grado di istruzione, evitando il più possibile prove simili a
quelle scolastiche

• E’ interessante notare che Binet svolse il suo tirocinio con il neurologo Jean-Martin
Charcot (1825 – 1893), presso il famoso ospedale parigino “Salpêtrière”, dove lo
stesso Sigmund Freud (1856 - 1939) si specializzò sull’isteria
• Dalla “Salpêtrière” esce anche Esquirol (ritardo mentale, competenza linguistica),
insieme a molti altri…

Boom del testing


• Nel 1896 Binet e il suo assistente alla Sorbona, Victor Henry (1872 – 1940),
pubblicano un importante saggio nel quale passano in rassegna gli studi sulle
americani e tedeschi sulle differenze individuali

• In questo lavoro, si discute per la prima volta il fatto che l’intelligenza possa
essere misurata direttamente e meglio attraverso i processi psicologici di
“alto livello” piuttosto che attraverso i processi sensoriali elementari
(psico-fisici)

• Dopo una serie di tentative falliti, Binet and Simon misero a punto la loro famossima
scala, ossia la Scala Binet-Simon

• Costituita da 30 item, in ordine crescente di difficoltà e diversi per fascia


d’età
• Evita prove di tipo scolastico, puntando alla capacità intellettive: percezione, giudizio,
ragionamento, comprensione, memoria, linguaggio

• 1908  revisione della scala B-S (portata a 58 item) e introduzione – riprendendo


con estrema cautela una proposta dello psicologo tedesco Wilhelm Stern (1871 –
1938) – del concetto di età mentale (età rilevata dal test vs. capacità media di un
soggetto di quella età)
• 1911  scala B-S viene estesa anche alla popolazione adulta

16
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Boom del testing


• Il lavoro di Binet e Simon è molto debitore del test inizialmente proposto dagli
psicologi e psicopedagogisti francesi Blin e Damaye (1902)

• Essi avevano tentato di migliorare la diagnosi del ritardo mentale


utilizzando una batteria di valutazioni suddivisa in 20 settori o prove, quali:
lingua parlata; conoscenza delle parti del corpo; obbedienza a comandi
semplici; denominazione di oggetti comuni; capacità di leggere, scrivere e fare
calcoli aritmetici semplici; fornire dati anagrafici semplici

• Binet prima criticò la scala per la sua natura troppo soggettiva, per essere
costituita da elementi che riflettevano l’istruzione formale, e per l'utilizzo di una
scala di risposta in formato dicotomico (sì/no) su molti item (DuBois, 1970)

• Tuttavia, rimase molto molto impressionato dall’idea di utilizzare una batteria


di test diversi, ossia molte prove «complesse» collegate tra loro,
caratteristica che adottò nel suo lavoro del 1905

Boom del testing


• Le maggiori innovazioni introdotte dalla scala Binet e Simon sono, a detta della
Goodenough (1949), le seguenti:

• 1) Non aveva la pretesa di misure in modo specifico nessuna abilità, quanto


piuttosto intendeva cogliere lo sviluppo mentale generale del bambino attraverso
una serie di prove  lo scopo era classificatorio, non di misurazione

• 2) Era un test breve e pratico; la somministrazione richiedeva meno di un’ora


e pochissimi materiali e/o accessori (la WISC richiede circa 70 minuti e una valigia
di materiali…)

• 3) Coglieva in modo diretto ciò che per Binet e Simon era il nocciolo
dell’intelligenza, il ragionamento e il giudizio concreto/pratico, senza
indulgere in prove sensoriali, reattive, percettive, ecc.

• 4) Gli item erano ordinati per livello di difficoltà e non per contenuto. Una
standardizzazione (piuttosto approssimativa) era stata effettuata coinvolgendo 50
bambini normali di età compresa tra i 3 e gli 11 anni e alcuni bambini «ritardati»
e/o «subnormali», secondo il linguaggio dell’epoca

17
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Boom del testing


• Binet e Simon non proposero un metodo relativamente semplice per
calcolare un punteggio totale (Gregory, 2010)

• Ad esempio, ipotizzando di applicare la loro scala a bambini tra i 2 e i 12 anni:

• Gli item dall’1 al 6 venivano superati dai bambini di 2 anni

• Quelli dal 7 al 15 dai bambini di 2-5 anni

• Quelli dal 16 al 30 dai bambini di 5-12 anni

• Se un soggetto incontrava difficoltà serie di fronte a più di un item superato dai


bambini della stessa età, si poteva ipotizzare la presenza di un ritardo mentale
(età mentale vs. età cronologica)

Boom del testing


• «There is in intelligence, it seems to us, a fundamental agency, the lack or
alteration of which has the greatest importance for practical life; that is
judgement, otherwise known as good sense, practical sense, initiative,
or the faculty of adapting oneself. To judge well, to understand well, to
reason well — these are the essential wellsprings of intelligence» (Binet &
Simon, 1905, citato in Fancher, 1985; con modifiche)

• Alcuni item:

- «segue con gli occhi un oggetto in movimento»


- «riconosce la differenza tra un quadrato di cioccolato e un quadrato di legno»
- «compara due linee che sono marcatamente diverse l’una dall’altra»
- «ripete una frase composta da 15 parole»
- «definisce alcune parole astratte mettendo in luce le loro differenze (es. noia
e stanchezza)»

Se non si conosce/comprende questo punto di partenza, non si può


capire lo sforzo compiuto di Wechsler

18
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Nei corridoi dello IUSVE….

Boom del testing


• 1908  Henry Herbert Goddard (1866 – 1957), un allievo di Hall, che fu assunto
dalla Vineland Training School for Fleeble-Minded Girls and Boys (New
Jersey) – storico Istituto nato con la missione di educare persone con disabilità
legate allo sviluppo – per studiare, classificare ed educare bambini mentalmente
ritardati, traduce e importa per primo la scala Binet-Simon negli USA

• Nel 1910 somministrò la scala B-S a 378 ospiti della Vineland, categorizzandone:

 73 come idioti (idiots), di età mentale al massimo pari a 2 anni;


 205 imbecilli (imbeciles) di età mentale compresa tra i 3 e i 7 anni, e
 100 ritardati (feeble-minded) di età mentale tra gli 8 e i 12 anni;

• nel 1911, su un campione di 1.547 bambini «normali», Goddard calcolò che i


ritardati (con età mentale inferiore di 4 anni rispetto a quella anagrafica)
rappresentassero il 3% del totale

19
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Boom del testing


• Egli coniò anche un nuovo termine per indicare lo «stupido, debole di mente»
(foolish), ossia “moron”, molto probabilmente dal Greco “moros”, lento, sciocco
(contrapposto a “oxy” , sveglio, da cui oxymoros, contraddizione in se stessa!)

• Goddard propugnava la segregazione delle persone ritardate (cfr.


eugenetica, Galton ed Hereditary Genius!!!) e la loro sterilizzazione forzata:
in breve tempo divenne un’autorità nella diagnosi del ritardo mentale, che
credeva strenuamente essere ereditario, in senso strettamente Mendeliano

• Bisogna tenere presente che in almeno 20 stati americani la legge sulla


sterilizzazione rimase in vigore fino ai primi anni ’70 del ‘900!

• A dimostrazione delle sue tesi, Goddard (1912) ricostruì – con errori ed omissioni
di informazioni contestuali importanti, quali malnutrizione, igiene e alcolismo –
l’albero genealogico di una paziente delle Vineland, Deborah Kallikak,
discendente dal rapporto extra-coniugale di un suo trisavolo con una locandiera
«fleeble-minded»: ecco trovata la causa dell’infelice destino di Deborah!

Boom del testing


• 1916  L. Terman, allievo di Hall (come Goddard) che operava presso
l’Università di Stanford, revisiona la scala in lingua inglese (Stanford-Binet;
Stanford Revision of the Binet-Simon Scale) e introduce il concetto di Q.I.
(Quoziente Intellettivo), elaborando la l’idea di Stern (1871 – 1938), uno
psicologo tedesco [(EM/EC) X 100]

• In sostanza, per Stern (1912) essere «in ritardo» di 3 anni aveva un significato
diverso a seconda della fascia d’età: avere 5 anni e «funzionare» come un
bambino di 2 anni era peggio che avere 13 anni e funzionare come uno di 10
anni: era quindi necessario standardizzare/ponderare i punteggi del test in base
alla fascia d’età

• Binet morì nel 1911 ma Simon, successivamente, definì il Q.I. come un


«tradimento» o una «aberrazione» delle loro intenzioni originali!!!

• La «collaborazione» franco-anglo-tedesca aveva portato alla «congiunzione»


delle intuizioni di Galton (ereditarietà dell’intelligenza), del metodo di Binet
(molte prove, di livello «alto» e non solo «psicofisico») e della formula di Stern
e sarà ampiamente utilizzata nella pragmatica società statunitense

20
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Boom del testing


• E’ interessante sottolineare ancora che sia Binet sia Simon «odiassero»
il concetto di «Quoziente Intellettivo» e l’idea che l’intelligenza
potesse essere rappresentata con un numero (Fancher, 1985)

• Binet considerava la sua scala come uno strumento per identificare i bambini
che necessitavano di un programma di istruzione speciale e si opponeva
vigorosamente all’idea, cara a Galton e alla «cultura americana» dell’epoca, che
l’intelligenza fosse un attributo ereditario

• Per Binet chiunque poteva sviluppare la propria intelligenza e le


proprie facoltà intellettive, anche grazie alla cosiddetta ortopedia mentale,
ossia una serie di esercizi progettati per migliorare la volontà, l’attenzione e la
disciplina

• Per lui l’intelligenza non era una singola e indivisibile funzione, quanto piuttosto
un insieme di micro-funzioni, quali discriminazione, osservazione, memoria, il
cui livello poteva essere sviluppato fino ad un certo limite, questo si
sostanzialmente ereditario (Binet, 1909)

Boom del testing


• L’enfasi posta dalla scala Binet-Simon sulle abilità verbali nella misura dell’intelligenza
portò alcuni psicologi a domandarsi se tale approccio fosse adatto nel caso di
soggetti la cui lingua madre non fosse l’inglese, oppure che fossero
portatori di deficit uditivi o relativi all’articolazione e all’uso della parola

• Di conseguenza, una serie di test di performance (nonverbal tests) videro la luce


nel decennio successivo all’introduzione della scala Binet-Simon negli USA (dal 1908)

• La prima forma di prova di performance fu inventata da Séguin (allievo di Esquirol)


per le sue attività con i cosiddetti «ritardati mentali»  una serie di 10 blocchetti di
legno, l’uno diverso dall’altro, che dovevano essere opportunamente incastrati in
appositi spazi  Goddard ne fece un vero e proprio «test», che venne
successivamente standardizzato da R. H. Sylvester nel 1913 (The Form Board Test)

• Questo test è utilizzato ancora oggi, tale e quale: ad es. nella batteria di test
neuropsicologi di Halstead-Reitan con soggetti bendati (Reitan & Wolfson, 1985)

• Un ulteriore esempio? Knox (1914) mise a punto diversi test di performance che
vennero utilizzati con gli immigrati ad Ellis Island; non richiedevano alcun tipo di
risposta verbale  ad es. il completamento di un puzzle oppure la sostituzione di
numeri con simboli, che divennero poi parte delle scale Wechsler (1939)

21
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Boom del testing

Seguin Form Board Test

Ellis Island

22
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Boom del testing

William Stern
Henry H. Goddard

Jean-Étienne Édouard Séguin


Dominique Esquirol

Nota Scale Wechsler

• Permettono di calcolare il Q.I. di deviazione (dalla media) dai valori


normativi per la propria fascia d’età
• Le prove (subtest) sono uguali per tutti e di difficoltà crescente:
vengono valutate su un metro diverso in base all’età
• Wechsler  intelligenza come capacità globale di agire in modo
finalizzato, di pensare razionalmente, di trattare efficacemente con il
proprio ambiente

• 1939, Wechsler-Bellevue Intelligence Scale


• 1949, WISC  Wechsler Intelligence Scale for Children (5-16
anni);
• 1955, WAIS  Wechsler Adult Intelligence Scale;
• 1967, WIPPSI  Wechsler Preschool and Primary Scale of
Intelligence (4-6 anni)

23
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Nota Scale Wechsler


• A partire dal 1970 la scala Wechsler inizia ad essere inserita in batterie
neuropsicologiche (Russell et al., 1970)

• 1974, WISC-R;
• 1981, WAIS-R;
• 1991, WISC-III;
• 1997, WAIS-III;
• 2003, WISC-IV

• Ogni “componente di base” dell’intelligenza (verbale, performance) è


misurata da una serie di sub-test (es. memoria di frasi, vocabolario;
disegno geometrico, casa degli animali)

• Per ogni soggetto si otterrà un profilo costituito dai punti standard nei
singoli sub-test, ponderabile in base alla fascia d’età

Nota
• Scheda di notazione e siglatura
della scala Wechsler per Adulti
(WAIS-R)

• Dati anagrafici

• Data del test

• Conversione da punteggio
grezzo a punteggio ponderato
(gruppo di taratura)

• Q.I. Verbale (subtest)


• Q.I. Performance (subtest)
• Q.I. Totale

• Fonte: Di Nuovo (2008), p. 41

24
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Boom del testing


• I test, soprattutto negli U.S.A., vennero applicati in massa alla selezione dei
militari per l’arruolamento nelle Guerre (test Army; applicati a oltre 2 milioni
di persone) e degli immigrati (dal 1917 ad Ellis Island, NY, che rimase in
attività dal 1892 al 1954  12.000.000 di immigrati, circa il 2% dei quali
vennero rifiutati)

• R. Yerkes, presidente dell’American Psychological Association (A.P.A.), come


vedremo è l’autore principale dell’Army Alpha e Beta, un test di prestazione
massima (secondo la definizione di L. Cronbach del 1949), contrapposto ai test
di prestazione tipica

• Tuttavia è Goddard che, nel 1910, su invito della Commissione statunitense


per l’immigrazione, lavorò per rendere più accurata la selezione degli
immigrati

• Perseguendo il suo tentativo di dimostrare che una larga massa di


immigrati «ritardati» stava tentando di entrare negli Stati Uniti
attraverso Ellis Island, egli invio i suoi assistenti a somministrare la sua
traduzione della scala Binet-Simon

Boom del testing


• Il test veniva somministrato grazie a degli interpreti e traduttori
• Così, uno test francese, tradotto e adattato per gli americani, veniva ritradotto in
Yiddish, Ungherese, Italiano o Russo; quindi somministrato a contadini od operai semi-
analfabeti e spaventati poco dopo un lungo attraversamento dell’oceano Atlantico;
dulcis in fundo, interpretato secondo le norme originali francesi!

• A quali risultati giunsero Goddard e il suo staff? Che l’83% degli ebrei, l’80%
degli ungheresi, il 79% degli italiani e l’87% dei russi erano ritardati
mentali, ossia di un’età mentale pari o inferiore ai 12 anni. Questo nonostante
quanto detto più sopra e la scarsa rappresentatività dei campioni studiati

• Quindi che l’intelligenza media degli immigrati, il loro apporto agli statunitensi, fosse
decisamente basso, tale da rendere necessaria una forte restrizione della politica
sull’immigrazione

• Goddard, in seguito, si dimostrò altalenante e possibilista circa la probabilità di riuscire


ad inserire gli immigrati, eventualmente sfruttandone il lavoro, a patto però di essere
in grado di addestrarli in modo appropriato

• Comunque, alla fine della sua carriera Goddard ricusò alcune sue posizioni iniziali circa
l’impossibilità di trattare con successo i ritardati mentali la necessità di segregarli

25
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Boom del testing


• L’approccio efficientista e pragmatista americano rese in qualche modo naturale e
prevedibile che i test individuali di importazione francese, molto costosi in quanto a
tempo di somministrazione, venissero affiancati da test a somministrazione di
gruppo o collettiva

• Il primo a sviluppare test di gruppo fu William H. Pyle (1875 – 1946) nel 1913, che
pubblicò le norme di una batteria costituita da test di span di memoria, sostituzione di
numeri con simboli e associazione verbale (e.g., appena ascoltata una parola,
scriverne rapidamente un’altra, ecc.)

• Rudolf Pintner (1884 – 1942) nel 1917 espanse la batteria di Pyle aggiungendovi un
test di «cancellazione» (e.g., contrassegnare la lettera ‘a’ ogniqualvolta comparisse in
una porzione di testo)

• Tuttavia, l’idea di un test completamente oggettivo, con un criterio di correzione


semplice, logico e univoco era inconsistente con, ad esempio, i test di «memoria
logica», per i quali l’intervento e il giudizio dell’esaminatore erano necessari ai fini
dello scoring (che quindi richiedeva del tempo!) a quell’epoca le domande «a
risposta multipla» non erano così famose e diffuse come lo sono oggi!

Boom del testing


• Come già anticipato, lo sviluppo dei test collettivi ebbe una rapida impennata
in concomitanza all’entrata degli Stati Uniti nella prima Guerra Mondiale
(1917)

• Yerkes (1919), al tempo famoso professore ad Harvard, convinse il Governo


americano e l’Esercito che le 1.75 milioni di reclute pronte a partire per il
fronte dovessero essere sottoposte a dei test di intelligenza a scopo di
classificarle e di assegnarle agli opportuni ruoli o mansioni

• Arruolato in qualità di Colonnello, Yerkes mise rapidamente in piedi una


Commissione (Committee on the Examination of Recruits, composta da
Goddard e Terman) che si riunì presso le scuole Vineland per mettere a
punto test a somministrazione collettiva adatti allo scopo

• Videro così la luce due celeberrimi test collettivi – l’Army Alpha e l’Army Beta
– il cui formato e contenuto ispireranno la costruzione di test individuali e di
gruppo per molti decenni successivi

26
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Boom del testing


• L’Alpha era basato sul lavoro (in fieri) di Arthur Otis (1886 –1964) e consisteva
di 8 test somministrati verbalmente per reclute di livello intellettivo medio ed
elevato

• Gli 8 test erano, rispettivamente (Yerkes, 1921):

• 1) eseguire ordini/indicazioni verbali (ad es., «Data una serie di 5 cerchietti,


tracciare una croce sul primo e sul terzo della serie»)

• 2) ragionamento aritmetico (ad es., «Quanti uomini sono, in totale, 5 uomini


e 10 uomini?»)

• 3) giudizio pratico (ad es., «Perché le vette delle montagne sono coperte di
neve?; seguono alcune alternative di risposta, tra le quali «lassù il sole splende
poco o raramente», oppure «la temperatura è più fredda»)

• 4) coppie di sinonimi e contrari (da riconoscere correttamente)

Boom del testing


• 5) ricomposizione di frasi (di senso compiuto a partire da frammenti mescolati
casualmente)

• 6) completamento di serie di numeri

• 7) riconoscimento di analogie (ad es., «Granaio sta a farina, come biblioteca


sta a…»; scegliere tra: scrivanie, libri, carta, bibliotecario)

• 8) richiesta di informazioni (ad es. di cultura generale; ad es. «il pancreas si


trova…»; nell’addome, nella testa, nel collo, nella schiena)

• Otis infine pubblicò l’Otis Group Intelligence Scale (1918), che è considerato il
primo test di intelligenza, scientificamente valido, somministrabile a gruppi di
individui (quindi collettivo)

• Rivisto da Roger Lennon (1916 - 1985) (Otis-Lennon Mental Ability Test), il è


tuttora tra i più utilizzati nelle scuole americane e in molti altri Paesi
del mondo

27
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Boom del testing


• Il Beta era invece un test non verbale, somministrato collettivamente,
sviluppato per analfabeti o per reclute la cui lingua madre non fosse l’inglese

• Era costituito da 8 test motori o visuo-percettivi, ad es., «tracciare la strada


attraverso un labirinto» oppure «contare i blocchi che costituivano un figura
tridimensionale»

• Al fine di rendere il più agevole possibile la somministrazione dei test, Yerkes


istruì i propri collaboratori a ricorrere alla gestualità e all’uso di materiali
illustrativi (pittorici)  l’esaminatore e il suo assistente prendevano posto
su di una piattaforma davanti alla classe e davano vita ad un’articolata
pantomima

Boom del testing


• I test «Army» avevano lo scopo di classificare, selezionare e segregare gli
individui mentalmente incompetenti da quelli più adatti a ricoprire posizioni di
responsabilità o di comando

• Tuttavia, non è completamente chiaro se l’Esercito utilizzò davvero la


grande massa di dati derivati dall’impiego dei test «Army», che
avrebbero forse potuto contribuire alla salvezza di milioni di giovani vite

• Due i motivi: a) da un lato, per la nota la resistenza dalla mentalità militare ad


ogni forma di innovazione; dall’altro, b), ad es. nel caso del «Beta», per via delle
pantomime di illustrazione e presentazione del test che furono criticate, poiché
ritenute fuorvianti e del tutto confondenti per i soggetti

• Bisogna tenere bene a mente che le condizioni di somministrazione dei


due test lasciavano alquanto a desiderare  decine di migliaia di reclute
ottennero ‘0’ in molti subtest semplicemente perché non ne compresero le
istruzioni, perché non si erano mai trovati di fronte ad un prova simile, oppure
perché venivano trattati come una massa di «pecore da tosare» (ad es. fatti
entrare in uno stanzone, testati e quindi letteramente «sbattuti fuori» per far
posto ad un’altra ondata di persone)

28
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Nota Army Alpha e Beta


• ISTRUZIONI DELL’ARMY ALPHA
• “Lo scopo di questo esame è vedere come riuscite a ricordare, pensare
ed eseguire quello che vi viene detto di fare. Non ci si aspetta
un’esecuzione perfetta, ma fate il meglio che potete. Nell’esercito
bisogna spesso ascoltare gli ordini ed eseguirli esattamente. Vi darò
alcuni ordini per vedere come sapete eseguirli. Ascoltate attentamente
e non fate domande.” (Yoakum & Yerkes, 1920; cit. in Di Nuovo, 2008,
p. 6)

• Queste istruzioni rendono bene l’idea di ciò che s’intende per test di
massima performance/prestazione/efficienza

• Ad essi si affiancano, secondo la distinzione proposta da Cronbach


(1949) e tutt’ora valida, i test di performance o prestazione tipica,
come ad esempio quelli di personalità

Ellis Island (NY), 1892-1954

29
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Es. “PG” per donna incinta, “K” per ernia e “X” per problemi mentali

30
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

http://www.ellisisland.org/

http://www.ellisisland.org/

31
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Dal film «Nuovo Mondo (2006)»…

Boom del testing


• Purtroppo, i risultati dei test Army vennero spesso utilizzati per
sostenere e motivare alcuni pregiudizi nei confronti di vari
gruppi razziali ed etnici, piuttosto che per indagare
«spassionatamente» le cause delle differenze tra i vari gruppi

• Per esempio, Carl Campbell Brigham (1890 – 1943), allievo di


Yerkes, nel suo libro «A Study of American Intelligence» (1923),
pieno di grafici e tabelle, intraprese una massiccia analisi dei punteggi
ai test Alfa e Beta per «Nordic», «Mediterranean» e «Alpine
immigrants» (= dell’Europa dell’Est)

32
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Boom del testing


• Brigham concluse che gli Afro-americani, gli immigrati «Mediterranei»
e gli «Alpine immigrants» erano intellettualmente inferiori
rispetto agli americani medi  conclusioni (e rimedi) in linea con
Goddard!

• "The army mental tests had proven beyond any scientific


doubt that, like the American Negroes, the Italians and the
Jews were genetically ineducable. It would be a waste of good
money even to attempt to try to give these born morons and
imbeciles a good Anglo-Saxon education, let alone admit them into
our fine medical, law, and engineering graduate schools“ (1923)

Boom del testing


• Sette anni più tardi, Brigham (1930) sconfessò le sue opinioni, citando le
differenze culturali e linguistiche come la causa più probabile delle differenze
ottenute nei test dell’esercito

• Egli inoltre affermò che gli studi comparativi non potevano essere condotti
con i test attualmente esistenti

• Attorno al 1925, Brigham sviluppò un proprio test selettivo per l’ammissione


al College, che è tuttora conosciuto come “Princeton Test”

• Inoltre, nel 1926 Brigham creò il “SAT” per la società College Board
(Scholastic Aptitude Test o Scholastic Assessment Test) un test
attitudinale molto diffuso, generalmente richiesto e quasi
universalmente riconosciuto per l'ammissione ai college degli Stati
Uniti

• Il SAT consiste principalmente di 3 sezioni: Critical


Reading, Mathematics e Writing (lettura critica, matematica e scrittura)

33
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Boom del testing

L'attuale test SAT si svolge in circa 4 ore e costa circa 55 dollari


americani (circa 90 dollari americani per i test effettuati in
Europa)

Fondamenti del testing (strutturato e non)

PSICHIATRIA PSICOFISICA

«PROBLEMI» «PROBLEMI»
MILITARI / TESTING SOCIALI /
POLITICI EDUCATIVI

«RITARDO»
INTELLIGENZA
MENTALE

34
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Progressivo perfezionamento del testing


(strutturato e non)

Standardizzazione
Prove Verbali &
degli stimoli e/o
Prove Non Verbali
delle procedure

Criteri di
Prove Individuali
TESTING «valutazione»
& Prove Collettive
stabiliti a priori

Standardizzazione Prove di efficienza


e automatizzazio- fisica e mentale &
ne dello scoring di «alto livello»

Boom del testing


• A di là delle giuste critiche, l’esperienza dell’Army Alpha e Beta portò
con sé anche una serie di conseguenze positive:

• 1) un importantissimo aumento dell’esperienza nella costruzione dei


test;

• 2) vennero calcolati migliaia di coefficienti di correlazione


bivariata, nonché i «nuovissimi» coefficienti di correlazione multipla

• 3) Il testing diventò sempre più una scienza, mentre prima veniva


considerato alla stregua di un’arte esoterica  l’Army Alpha e Beta
vennero pubblicati, diffusi e quindi impiegati anche per scopi diversi
dalla selezione delle reclute (industria, scuole, ecc.), purtroppo non
sempre in modo etico

35
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Boom del testing


• Per citare solo una delle conseguenze dei test Army, il National
Research Council, un'organizzazione governativa di scienziati (come il
CNR in Italia), mise a punto il National Intelligence Test, che fu
somministrato negli Stati Uniti ad almeno 7 milioni di bambini nel
corso del 1920

• Pertanto, test molto noti come le scale Wechsler, lo Scholastic


Aptitude Tests, e il Graduate Record Exam hanno, in realtà,
radici che risalgono a Galton, Esquirol, Binet e Simon, Yerkes,
Otis, Terman, Goddard e Brigham, e al periodo dei test “di
massa” della Prima Guerra Mondiale

Boom del testing


• Il College Entrance Examination Board (CEEB) fu creato all’inizio
del XX secolo (1901) per evitare la duplicazione degli esami d’accesso al
College delle matricole

• La prova proposta dal CEEB ebbe la forma di un «breve saggio scritto»


fino a quando C. C. Brigham non ne divenne Segretario alla fine della
Prima Guerra Mondiale

• Nel 1925 il CEEB decise di costruire un prova di attitudinale


scolastica (e.g., analogie, sequenze di numeri, abilità verbale, ecc.)
per l'ammissione al College (Goslin, 1963)

36
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Boom del testing


• Lo scoring automatizzato (meccanico) venne implementato nel
1930, cosicché la valutazione del test – di per sé più oggettivo di un
saggio scritto – divenne ancora più efficiente  l’evoluzione moderna di
questo test si chiama, come abbiamo già detto, SAT - Scholastic
Assessment Tests (e prima Scholastic Aptitude Tests)

• Le funzioni del CEEB vennero gradualmente assorbite dal Educational


Testing Service (ETS), organizzazione no-profit sotto la cui guida
vennero costruiti, adattati e validati i più famosi test dell’epoca (ad es.
Law School Admissions Test, Peace Corps Entrance Tests, ecc.)

• Nel frattempo Terman lavorava alacremente allo The Stanford


Achievement Test (SAchT), pubblicato per la prima volta nel 1923

• Ogni istituzione prestigiosa “voleva” una propria e originale


prova selettiva di accesso, articolata in basa su uno specifico
modello (o idea) di studente/essa, uomo/donna adeguato/a!

Boom del testing


• Definizioni più precise di Q.I., Intelligenza (oltre il fattore G) e di test di
intelligenza  misura dell’attitudine scolastica?

• Focus più ristretto  fiorire di misure particolareggiate e fini


(attitudine meccanica, spaziale)

• Test multipli e multifattoriali [sviluppo dell’Analisi Fattoriale


Esplorativa grazie ai lavori di Leon Thurstone (1887-1955)]

•  ad esempio, in ambito militare, la batteria GTC - General


Classification Test prende il posto dell’Army Alpha e Beta, poiché per la
valutazione delle persone da indirizzare ad impieghi strategici
e delicati la misurazione dell’intelligenza (o delle abilità
intellettive) non era sufficiente

37
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Boom del testing


• Oltre l’intelligenza  indagine della personalità e delle
attitudini

• 1917  Personal Data Sheet di R. S. Woodworth, considerato il


primo test di personalità: 116 domande simili a quelle di un
colloquio psichiatrico (con possibilità di risposta Si/No), finalizzate ad
individuare distinguere, per l’esercito americano, i soggetti nevrotici
(emotional stability, neurotisicm), inadatti alle situazioni stressanti e
pericolose di combattimento.

• Alcune domande…

•  «Do you have a strong desire to commit suicide?»

•  «Are you bothered by a feeling that things are not real?»

Boom del testing


• 1930  Thurstone Personality Schedule (nevrosi)

• 1931  Bernreuter Personality Inventory (nevrosi, estroversione-introversione,


dominanza-sottomissione)

• 1940  Hathaway e McKinley, MMPI (550 domande)  che è molto in debito con il
Personal Data Sheet di Woodworth, anche se meno sensibile di questo alla
desiderabilità sociale delle risposte

• 1950  Cattel, 16PF

• 1961  Beck Depression Inventory

• 1968  Spielberger, State-Trait Anxiety Inventory (STAI)

• Attitudini ed orientamento scolastico-professionale  Strong Vocational


Interest Blank (SVIB, 1926)

38
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Boom del testing


• Tecniche proiettive, nome che dobbiamo a Frank (1939)

• 1912  Rorschach. Combinazione, nei colloqui psichiatrici, delle scoperte di Jung


sulle associazioni libere e di una tecnica-«gioco», denominata clecsografia

• 1935  Morgan e Murray, TAT

• 1939  Wartegg (disegno)

• 1942  Duess (favole)

• 1948  Buck (casa-albero-persona)

• 1949  Koch (albero)

• …

• Anche in Italia, durante il Fascismo, furono commissionati e creati


molti test da una Commissione del CNR (per la «Psicologia della
Guerra»): privi di alcun supporto psicometrico, furono cestinati negli
anni seguenti [da Fabio Metelli (1907-1987)]

Rivolta anti-test
• Nel primo dopoguerra, soprattutto negli U.S.A., le scuole e le aziende usano
massicciamente strumenti per la misurazione delle attitudini e delle capacità
cognitive e di adattamento di bambini e operai

• La somministrazione di test richiede molto tempo, oltre che molto impegno


e molta costanza: si poteva arrivare anche a 3 ore consecutive in
un’unica seduta  si misura qualcosa oltre la resistenza dei soggetti?

• E’ soprattutto l’uso che viene fatto di questi strumenti a destare forte


preoccupazione, per non dire una vera e propria rivolta: diventano i mezzi per
la selezione e l’esclusione sociale (bambini ipodotati vs. bambini normali;
l’uomo giusto al posto giusto), ammantati di una presunta scientificità

• But… Business is business!

• 1960  NYT: What the tests do not test

• 1962  NYT: The Tyranny of Testing

39
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Rivolta anti-test
• 1962  Gross pubblica il volume The Brain Watchers, molto critico sulla
psicometria, che fa il giro del mondo e viene tradotto anche in Italia

• New York Board of Education ( rivelare i risultati, norme etiche, deontologia)

• Pubblicazione degli Standards for Educational and Psychological Tests


and Manuals a cura della A.P.A. (l’ultima edizione è del 2014, a cura della
Joint American Educational Research Association and others)

• Validità psicometrica, rispetto delle differenze culturali, tutela della privacy,


consenso informato alla somministrazione

• Nonostante l’ondata critica, tra il 1959 e il 1965, nel mondo, sono stati prodotti
almeno 795 nuovi test (100 all’anno, 1 in più ogni 3 giorni!)  quelli
attualmente a disposizione sono come minimo 3.000! (Del Corno &
Pelanda, 1985)

• E’ del 1981 il volume di Gould, sui limiti della misura dell’intelligenza, tradotto
in Italia col titolo evocativo: Intelligenza e Pregiudizio

Oggi? Domani?
• Più attenzione alla situazione di testing nel suo
complesso (interazione sociale valutatore-valutato;
bias nella raccolta delle informazioni), sia essa di Lee Joseph Cronbach
gruppo o individuale (1916 - 2001)
• Maggiore consapevolezza nel trattare con bambini, anziani, soggetti
diversamente abili

• ICT, Realtà Virtuale  on-line testing (Argentero, 1993)

• Uniformità di somministrazione, lettura dei dati, scoring, immagazzinamento e


reperimento dei risultati

• Test neuropsicologici (es. Esame Neuropsicologico breve di Mondini, Mapelli et


al.)

• Sviluppi delle teorie psicometriche e dei modelli di misurazione (es. IRT)

• Ruolo delle Compagnie di Assicurazione (infortuni, traumi, indennizzi… le


prime polizze sono della fine dell’800)?

40
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Nota Effetto Flynn (1984)


• Aumento, nel corso degli anni, del valore del QI misurato dai test cognitivi,
somministrati soprattutto durante le visite di leva, con una crescita media di
3 punti per ogni decennio  ad es., la popolazione statunitense avrebbe
guadagnato, in media, ben 13 punti di QI tra il 1934 e il 1984
• Trova riscontro in svariati Paesi e quindi potrebbe dirsi indipendente dalla
cultura di appartenenza
 Modificazione delle caratteristiche “genetiche” della popolazione?
 Maggiore consuetudine ad affrontare test psicologici? Anche quelli di
intelligenza?
 Cambiamento dei livelli base e medi di istruzione?
 Miglioramento delle condizioni bio-ambientali?
 Reale confrontabilità dei dati raccolti su coorti di soggetti in tempi diversi e
con intervalli temporali così ampi (es. dati degli anni ’50 vs. dati degli anni
’80??

 Tuttavia, si sono osservati anche effetti inversi, quindi un lieve peggioramento


del QI (cfr. Teasdale, 2008)
• Necessità di tenere costantemente aggiornati i gruppi normativi!

Nota

41
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Nota L’intelligenza in Italia?

• Lynn (2010a). ABSTRACT  «Regional differences in IQ are


presented for 12 regions of Italy showing that IQs are highest in the
north and lowest in the south. Regional IQs obtained in 2006 are
highly correlated with average incomes at r=0.937, and with stature,
infant mortality, literacy and education. The lower IQ in southern
Italy may be attributable to genetic admixture with populations from the
Near East and North Africa»

• Beraldo (2010). ABSTRACT  «Lynn (2010) suggests that differences


in average intelligence explain many of the differences observed across
the Italian regions. This paper puts forward a methodological
critique to his study, coupling it with an empirical test showing that
Lynn's analysis is not sufficiently robust to support its conclusions»

Nota L’intelligenza in Italia?


• Cornoldi et al. (2010). ABSTRACT  «[…] The present paper criticizes these
conclusions and the robustness of the data from which Lynn (2010) derived the
IQ scores. In particular, on the basis of recent Italian studies and our databank,
we observe that:

• 1) school measures should be used for deriving IQ indices only in cases


where contextual variables are not crucial: there is evidence that partialling
out the role of contextual variables may lead to reduction or even elimination of
PISA differences; in particular, schooling effects are shown through different sets
of data obtained for younger grades;

• 2) in the case of South Italy, the PISA data may have exaggerated the
differences, since data obtained with tasks similar to the PISA tasks (MT-
advanced*) show smaller differences;

• * MT Avanzate 2 = Test per la valutazione dei deficit di lettura e di matematica


per la scuola superiore di secondo grado (Cornoldi et al., 2010; Giunti O.S.)

42
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Nota L’intelligenza in Italia?

• 3) national official data, obtained by INVALSI (2009a) on large numbers of


primary school children, support these conclusions, suggesting that schooling
may have a critical role;

• 4) purer measures of IQ obtained during the standardisation of Raven's


Progressive Coloured Matrices also show no significant differences in IQ
between children from South and North Italy

Nota L’intelligenza in Italia?

• Flynn (2010b). ABSTRACT  «Beraldo (2010) and Cornoldi,


Belacchi, Giofre, Martini, and Tressoldi (2010) (CBGMT) have eight
criticisms of my paper (Lynn, 2010) claiming that the large north–
south differences in per capita income in Italy are attributable to
differences in the average levels of intelligence in the populations.
• CBGMT give results for seven data sets for IQs in the north and south
of Italy. All of these show that IQs are higher than in the north than
in the south, although the differences are not as great as those I
calculated. Other criticisms to the effect that the PISA tests are not
measures of intelligence are refuted.
• The results of two further studies are given that confirm that
IQs in the north of Italy are approximately 10 IQ points
higher than in south»

43
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Tuttavia, in Italia, c’è anche «Boicotta INVALSI»…


che forse in Germania o in Olanda non c’è…
• INVALSI - Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e
di formazione
• I test INVALSI (Italiano e Matematica) sono una prove scritte che hanno lo scopo di
valutare i livelli di apprendimento degli studenti al terzo anno della scuola
secondaria di primo grado
• Intromissione di docenti compiacenti (pari al 20-30% dei casi in Sicilia e Campania
vs. 2-5% nell’Italia Settentrionale; Fonte: Ricolfi), deliberata alterazione delle
risposte da parte degli studenti  quale comparabilità a livello nazionale?

44
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Nota I test proiettivi

• I test proiettivi hanno avuto origine dal lavoro pionieristico di Galton


sulle associazioni libere nella seconda metà dell’800

• Galton diede a se stesso 4 secondi per produrre il numero maggiore


possibile di associazioni a partire da una parola «stimolo», e quindi
classificò le sue «produzioni» in «parrot-like» («imitative», «a
pappagallo»), «image-mediated» o «histrionic representations»

• Quest'ultima categoria lo convinse che operazioni mentali


«completamente affondate al di sotto del livello di coscienza»
erano comunque sempre in gioco

• … e quindi il problema è capire perché alcune di queste affiorano alla


coscienza e non viceversa!

45
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Nota I test proiettivi

• Si è ipotizzato che l'applicazione da parte di Freud della tecnica della libera


associazione, in quanto strumento terapeutico in psicoanalisi, scaturì dalla
lettura dell’articolo che Galton pubblicato nel 1879 sulla rivista Brain (Forrest,
1974)

• Il lavoro di Galton fu continuato in Germania da Wundt e dal suo allievo Emil


Kraepelin (1856 – 1926), finchè trovo una sistematizzazione della proposta di
«test» da parte di Carl Gustav Jung (1875 – 1961) del 1910

• Il test di Jung era composto di 100 parole stimolo; per ognuna, il soggetto
doveva associarne un’altra nel minor tempo possibile (… cfr. Donders  eco
dei tempi di reazione… della possibilità che una mente efficiente dovesse
andare veloce, come una macchina efficiente)

• … A Dangerous Method (2011)…

Nota I test proiettivi

• Grace H. Kent (1875 – 1973) e lo psicologo americano di origine


sovietica Aaron J. Rosanoff (1878 – 1943) tabularono le associazioni
libere di oltre 1.000 soggetti normali a 100 parole stimolo, cercando di
fornire un criterio per distiguere le reazioni dei soggetti sani e di
quelli “insane” (cfr. Kent-Rosanoff Free Association Test)

• Lo psichiatra svizzero Hermann Rorschach (1884 – 1922), molto


influenzato dalla teoria junghiana, propose un «test» costituito da una
serie di 10 tavole o macchie di inchiostro che applicava ad amici e
parenti, ma soprattutto a pazienti psichiatrici (1921) (cfr. Passi
Tognazzo, 1994)

• Sfortunatamente morì appena un anno dopo alla pubblicazione del suo


test, oggi oggetto di una siglatura ben più accurata in termini di rigore
statistico (ad es. Hexner)!

46
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Nota I test proiettivi

• E’ curioso ricordare che la probabile origine del test di Rorschach possa


essere ricercata in un libro di poesie dell’epoca, pubblicato dal medico
tedesco Justinus Kerner nel 1857, ognuna delle quali era ispirata ad una
macchia di inchiostro creata accidentalmente

• Lo stesso Binet compì degli esperimenti sulla creatività utilizzando delle


macchie d’inchiostro come stimolo

• Dopo aver studiato 300 pazienti e 100 soggetti di controllo, Rorschach


scrisse il suo libro «Psichodiagnostik», la base del suo test, ma morì l’anno
successivo a soli 38 anni

• Il libro venne pubblicato con fatica nel 1921 e, inizialmente, godette di poca
fortuna; Walter Morgenthaler (1882-1965) produsse una seconda
edizione nel 1932 mentre la prima traduzione inglese è del 1942

Nota I test proiettivi

47
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Nota I test proiettivi

• Invece il TAT, Thematic Apperception Test (1935) di Henry


Alexander Murray (1893 – 1988) della sua collaboratrice (e amante)
Christiana Drummond Morgan (1897 – 1967), presso l’Università di
Harvard, fu inizialmente sviluppato come strumento per studiare la
personalità «normale»

• Pare che l’origine del test sia da rintracciare nei racconti di una
studentessa di Murray, il cui figlio, quand’era malato, passava tutta la
giornata a sfogliare riviste e a raccontare storie legate alle immagini che
vedeva

• Vennero sviluppate diverse forme del test e diverse serie di immagini


stimolo (Serie A, B, C, ecc.)

Nota I test proiettivi

• Esso consiste in una serie di 19 immagini che, in gran parte,


rappresentano una o più persone impegnate in interazioni ambigue, non
immediatamente comprensibili + 1 tavola bianca

• La tradizione vuole che molte delle immagini fossero, in realtà, disegni


artistici della stessa Murray

• Il soggetto è istruito ad essere «drammatico», a discutere pensieri e


sentimenti e descrivere il passato, il presente e il futuro di ciò che è
raffigurato nella foto

• Viene applicato sia alla popolazione normale che a quella patologica e


per scopi di ricerca, ad esempio nell’ambito della sfera sessuale,
lavorativa, di problemi nei confronti dell’autorità (Aronow et al., 2001)

48
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Nota I test proiettivi

Nota I test proiettivi


• Un approccio completamente nuovo alla «proiezione» fu proposto da
Florence Laura Goodenough (1886 – 1959) che si interessò di
raccogliere informazioni sia sull’intelligenza sia sulla personalità dei
bambini analizzando i loro disegni (Draw-A-Man test, 1926; ora noto
come Draw-A-Person test)

• Il test di John N. Buck (1906 – 1983), The House-Tree-Person (1948),


era più standardizzato e richiedeva al soggetto di disegnare una casa,
un’albero e una persona  alcuni “agganci” possibili con l’arte-
terapia di oggi?

• Il test proposto da Karen Machover (1902 – 1996) nel 1949, The


Personality Projection in the Drawing of the Human Figure (Test della
Figura Umana), fu la logica estensione e il “raffinamento” dei lavori
precedenti

49
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Nota I test proiettivi


• In Europa, il proscenio era occupato da Leopold (Lepot) Szondi (1893 – 1986),
uno psichiatra ungherese la cui convinzione era che le malattie mentali
avessero un’origine genetica!
• Egli propose il proiettivo noto come «Szondi Test»  costituito da 48 foto di
pazienti psichiatrici raggruppabli in 8 categorie: omosessuali, epilettici, sadici,
isterici, catatonici, paranoici, maniaci e depressi

• La preferenza manifestata del soggetto nei confronti di alcune foto


era considerata come la manifestazione della presenza di geni
recessive che lo/la predisponevano nei confronti di quella stessa
malattia/patologia… (piuttosto Galtoniano e Lombrosiano…)

• Susan K. Deri (1916 – 1983), allieva di Szondi a Budapest, importò lo Szondi


Test negli USA nel 1949: abbandonò la spiegazione genetica dei risultati e ne
propose una basata sull’inconscia identificazione con le caratteristiche dei
pazienti fotografati  il test dimostratosi inconsistente a qualsiasi prova
empirica, cadde rapidamente nell’oblio e la Deri lavorò a NY solo come
psicoanalista

Nota Gli inventari degli interessi

• Mentre gli psicologi clinici si occupavano dei test per l’analisi della
personalità e dei conflitti inconsci, un’altra schiera di psicologi si
dedicava alle attività di orientamento (counseling, vocational
guidance) per i soggetti «normali»

• Pionieristico in questo senso fu il lavoro di Thorndike del 1912 sul trend


temporale di sviluppo delle preferenze di 1.000 giovani studenti di
College

• Tra il 1919 e il 1920, Clarence Stone Yoakum (1879 – 1945), che


lavorò con Yerkes ai test Army, sviluppò un pool di 1.000 item relativi
agli interessi dall'infanzia fino all’età adulta (DuBois, 1970), molti dei
quali vennero incorporati nel Carnegie Interest Inventory

50
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Nota Gli inventari degli interessi

• Karl M. Cowdery (1895 – 1944) nel 1926-1927 migliorò il Carnegie


aumentandone gli item, mettendo a confronto le risposte di 3 gruppi
criterio (medici, ingegneri e avvocati) con gruppi di controllo di non
professionisti, e sviluppando una formula per la ponderazione degli item
e delle risposte

• Fu il primo psicologo-psicometrista a capire l'importanza della


validazione incrociata (cross validation)  egli infatti ritestò la sua
nuova scala su ulteriori gruppi di medici, ingegneri e di avvocati per
essere maggiormente certo che le differenze emerse negli studi originali
fossero tali, piuttosto che capitalizzare sulla varianza d’errore

Nota Gli inventari degli interessi

• Edward K. Strong (1884 – 1963) sottopose a revisione il test di


Cowdery e dedicò ben 36 anni di lavorò allo sviluppo di criteri empirici
per il suo test, noto col nome di Strong Vocational Interest Blank (SVIB,
I edizione del 1926)

• Le persone alle quali viene somministrato il test possono essere


classificati in relazione a decine di occupazioni diverse e ricevere
quindi punteggi di importante valore per le attività di orientamento
professionale

• Il SVIB è diventato uno dei test più diffusi di tutti i tempi (Strong, 1927).
La sua versione moderna, Strong Interest Inventory, è tuttora molto
usata dagli orientatori negli Stati Uniti  the right man at the right
place!

51
Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio

Nota Gli inventari degli interessi

• Per decenni, l’unico serio competitor allo SVIB è stato il Kuder


Preference Record, messo a punto da Frederic Kuder (1904 – 2000), un
allievo di Cattell, nel 1934  il test di Kuder differiva dallo SVIB poiché
forzava la scelta del soggetto entro una triadi di elementi

• Il Kuder, quindi, è un esempio di test ipsativo; cioè, aveva lo scopo di


comparare la forza relativa degli interessi all’interno dello stesso
individuo attraverso la scelta forzata tra alcune alternative, piuttosto che
confrontare le risposte date dall’individuo con le risposte date da diversi
gruppi di professionisti

52

Potrebbero piacerti anche