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Lezione 6
Maria, una donna depressa, madre di una ragazza con grave disturbo schizoide di personalità
che vive quasi chiusa in casa da alcuni anni. Maria insieme al marito frequenta il gruppo per
genitori di pazienti gravi. In una seduta molto toccante in cui il gruppo lavora sulla rabbia
Maria riesce a rendersi consapevole che la sua inedia depressiva il suo reclinarsi su se stessa
lamentando la profonda infelicità è la versione autorivolta di una forte aggressività verso il
marito che volendo mantenere il ruolo di vincente in famiglia, la accusa di essere la causa dei
gravi problemi psichici della figlia che è dovuta crescere vicino ad una madre depressa.
False strade della dialettica Umore/
Affetto
Fobia: affetto patologico, paura per un oggetto o una situazione specifici che evolve a partire da un ansia o
angoscia (umore) immotivate.
L’oggetto fobico funge da catalizzatore difensivo dell’ansia che resta senza nome. Più invalidanti sono le fobie
situazionali es. non potere prendere mezzi per viaggiare, o non poter stare in luoghi affollati senza precisa via
di uscita (agorafobia) spesso indicatori di conflitti di dipendenza non risolta.
Disturbo border-line: cronica oscillazione fra disforia (umore) e rabbia (affetto).
Il paziente borde line non sa come pensare l’Altro…E’ buono è cattivo? Mi vuole tenere?
Mi vuole abbandonare?...Indefinitezza ..Test consigliato da Kernberg “si descriva con aggettivi…descriva una
persona importante della sua vita sempre con aggettivi…
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La rabbia, rispetto alla disforia, è un’emozione che contribuisce alla definizione dell’altro e alla coesione del sé.
Il prezzo che paga la persona border-line per ottenere una visione più nitida dell’altro e un sentimento coeso
del proprio sé è la formazione di un micro delirio, di un delirio transitorio sull’identità dell’altro. Tutto poi si
rovescia di nuovo e torna la disforia e l’indeterminatezza dell’altro e del proprio sé.
Melanconia
I criteri diagnostici del disturbo di
personalità Border Line
Pattern pervasivo di instabilità nelle relazioni interpersonali (alternanza di
idealizzazione e svalutazione)
nell’immagine di sé (cambiamenti repentini di scopi, vocazioni, mutamento di
ruolo nelle relazioni, per es. colui che supplica
e poi colui che rivendica), negli affetti (disforia, irritabilità, rabbia, disperazione,
sentimenti cronici di abbandono, di vuoto) oltre che una marcata impulsività
(abuso di sostanze, promiscuità sessuale, abbuffate, comportamenti autolesivi e
parasuicidari).
Melanconia
Al contrario gli affetti possono trasformarsi in umori perdendo il proprio legame con le
circostanze che li ha generati.
Es. una reazione di lutto che si prolunga nel tempo e al rapporto fra Lutto e Melanconia.
Frued “Il lutto” implica lo stesso doloroso stato d’animo, la perdita per il mondo esterno…-ameno
che non richiami alla memoria colui che non c’è più-
la perdita della capacità di scegliere un qualsiasi oggetto d’amore
(che significherebbe rimpiazzare il caro defunto).
L’avversione per ogni attività che non si ponga in rapporto con la sua memoria.
Nel lutto, il nesso tra evento traumatico di perdita e stato emotivo è mantenuto.
La persona si sente triste, sconsolata, ha perso interesse per il resto (lavoro, altri affetti) ma resta
consapevole che tutto questo è conseguenza della perdita subita...poi la persona non è inattiva è
impegnata come dice Freud nel processo di lutto (necessita di tempo, di energie e investimento).
Nella melancolia il rapporto con l’emozione e il suo oggetto intenzionale è solo apparentemente
mantenuto; il melanconico non sa collocare la perdita
del suo “oggetto” in un efficacia narrativa
perché non gli è chiara la natura stessa di ciò che ha perduto.
I fenomeni del lutto nella melanconia sono intensificati tristezza anaffettività.
Perdita di interesse per ciò che non è “il lavoro del lutto”.
Perdita di interesse per tutto nel presente e nel futuro
(è sconsolante non trovare nulla al mondo che possa dare piacere…un cinema, una serata in
discoteca, una telefonata ad un amico, una buona cena…solo e unico desiderio andare a dormire e
spegnere almeno provvisoriamente questa vita…
che vale la pena vivere se così dolente…
è un dolore interno che non assomiglia a niente è come fisico ma non è fisico).
Nella melancolia non c’è più nessuna spinta pulsionale alla vita.
Nel lutto il parziale distacco dalla realtà circostante è funzionale alla rigenerazione dell’Io, il mondo
è diventato piccolo.
Nella melancolia l’IO si rimpicciolisce fino a diventare il tema di un delirio di piccolezza
“Kleinheitswhan” delirio di meschinità morale.
La tristezza del lutto distacca le cose dal presente, offuscandole allo sguardo (velo di lacrime)
sospingendole piano, piano nel passato per lasciare campo libero al futuro.
Depressione: fa cadere un ombra solida e impenetrabile tra il presente (che diventa eterna
ripetizione del passato) e il futuro e tra me e gli oggetti…
facendo sentire impossibile ogni azione.
Lutto e
Melanconia
«Fu nell’autunno del 1826. Mi ritrovai in uno stato di depressione nervosa, quale tutti
occasionalmente possono aver provato, non suscettibile d’eccitamenti di gioia o di piacere; uno di
quegli stati d’animo in cui ciò che era piacevole in altri momenti diventa insipido o indifferente
[…]
In una tale condizione spirituale mi capitò di pormi direttamente la domanda: “Supponi che
tutti gli obiettivi della tua vita vengano realizzati e tutti i cambiamenti nelle istruzioni e opinioni
ai quali tu aspiri possano essere effettuati proprio in questo istante: sarebbe questa una grande
gioia e felicità per te? ”. E la voce irreprimibile della mia autocoscienza rispose
inequivocabilmente “No!” A questo punto sentii mancarmi il cuore. L’intero fondamento su cui
era costituita la mia vita crollava.
Estasi: nella mania (associata a deliri congrui con l’umore) e nella schizofrenia
(associata a deliri bizzarri) anche nell’estasi ci possono essere alterazioni dei
confini del sé e autoreferenzialità (es i fiori in primavera si aprono per me) ma
non assumono l’aspetto di inferenza con il sé che accompagnano le esperienze
di passività. Nell’estasi l’abrogazione del sé è esperita come volontaria.
Melanconia
Paratimia
Bipolari
Disturbo bipolare (mania + depressione).
Ciclotimia.
Episodio maniacale (ad episodio unico o ricorrente).
unipolare depressivo
depressione
mania
bipolare 1
depressione
mania
bipolare 1
mania
depressione
bipolare 1
mania
depressione
bipolare 2