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Affettività e patologie affettive

Valutare ed osservare i cambiamenti dell’umore è essenziale


ma anche molto difficile. Una parte del problema è sempre
stata la confusione concettuale e la mancanza di una teoria
psicopatologica coesiva (Berrios,1985).

Ci si può domandare se nelle diverse culture cambino solo i


termini o anche la stessa esperienza dell’emozione
(Sims, 1992).
Affettività e patologie affettive
Cosa include la parola affettività?

Per Scharfetter l’affettività indica


l’insieme dei sentimenti (emozioni e
stati d’animo).
Affettività e patologie affettive
A cosa vi riferite se vi chiedono di che umore
siete?
Per Sims l’umore è lo stato emotivo
prevalente o prolungato.
Per Fish è un emozione pervasiva e
sostenuta.
Affettività e patologie affettive
Se vi chiedono di descrivere cos’è un’emozione?

Per Sims l’emozione è un’esperienza spontanea e


transitoria simile, ma non uguale, al sentimento
perchè non include i correlati fisici.
Delay e Pichot nel loro «compendio di psicologia» lo
definiscono uno stato affettivo ad insorgenza brusca,
critica, generalmente in risposta ad uno stimolo
esterno, ma anche in seguito ad una sollecitazione
interna come un ricordo : paura, collera, angoscia,
ecc.
Affettività e patologie affettive
Ma allora cosa è un sentimento?

Sims definisce il sentire (da cui sentimento) come la


reazione, positiva o negativa, ad un’esperienza.
Per sentimento Fish intende la parte soggettiva,
cosciente dell’emozione (essendo l’emozione l’insieme
della reazione allo stimolo esterno o interno).
Delay e Pichot suggeriscono che i sentimenti sono
stati affettivi complessi simili alle emozioni ma più
stabili, duraturi e meno intensi: simpatia, amore,
gelosia, orgoglio, vergogna, ecc.
Affettività e patologie affettive

La difficoltà sta nel fatto che gli stessi autori


tendono ad offrire spiegazioni che includono
altri termini da definire. Si rischia un circolo
vizioso in cui rincorrere dei significati. Volete un
esempio?
Affettività e patologie affettive
Definizioni
Per Scharfetter l’affettività indica l’insieme dei sentimenti (emozioni e stati d’animo).
Per Sims il termine affetto in senso estensivo comprende umore, sentimenti,
atteggiamenti, preferenze, valutazioni; in senso specifico psichiatrico l’espressione
indica una emozione valutata in base a manifestazioni esteriori di stati d’animo.
Per Fish lo stesso termine esprime l’emozione temporanea desumibile dal linguaggio
corporeo (inclusa la mimica) del paziente. Può essere o non essere congruente con
l’umore.
Per Sims l’umore è lo stato emotivo prevalente o prolungato o predisposizione
emotiva.
Per Fish è un emozione pervasiva e sostenuta.
Per Sims l’emozione è un’esperienza spontanea e transitoria simile ma non uguale al
sentimento perchè non include i correlati fisici.
Per Scharfetter lo stato d’animo è una sensazione che proviamo nell’immediato.
Sims definisce il sentire (da cui sentimento) come la reazione, positiva o negativa, ad
un’esperienza. Per sentimento Fish intende la soggettiva esperienza di emozione.
Affettività e patologie affettive
Continuità tra normalità e patologia

Come già visto per reazione d’allarme e


ansia anche per quanto riguarda più in
generale l’affettività c’è una continuità
tra esperienze comuni (collegate ad
eventi esterni, d’intensità e durata
compatibile con essi) ed esperienze
abnormi che possono costituirsi
(organizzarsi) in patologia.
DSM-5: criteri per il disturbo depressivo maggiore

A Cinque o più dei seguenti sintomi sono stati contemporaneamente presenti durante un periodo di 2
settimane e rappresentano un peggioramento rispetto al precedente livello di funzionamento; almeno
uno dei sintomi è rappresentato da umore depresso o da perdita di interesse o piacere.
1) Umore depresso per la maggior parte del giorno quasi tutti i giorni (come riferito dall’individuo o
osservato da altri)
2) Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del
giorno, quasi ogni giorno (come indicato dal resoconto soggettivo o dall’osservazione)
3) Significativa perdita di peso, non dovuta a dieta o aumento di peso oppure diminuzione o aumento
dell’appetito quasi tutti i giorni
4) Insonnia o ipersonnia quasi tutti i giorni
5) Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi tutti i giorni (anche osservabile da altri)
6) Faticabilità o mancanza di energia quasi tutti i giorni
7) Sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati quasi tutti i giorni
8) Ridotta capacità di pensare o di concentrarsi o indecisione quasi tutti i giorni
9) pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidaria senza un piano
specifico o un tentativo di suicidio o un piano specifico per commettere suicidio

B I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale,


lavorativo o di altre importanti aree

C L’episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o a un’altra condizione medica

Il verificarsi dell’episodio depressivo maggiore non è meglio spiegato dal disturbo schizoaffettivo,
D schizofrenia, schizofreniforme, e altri disturbi psicotici

E Non vi è mai stato un episodio maniacale o ipomaniacale


DSM-5: criteri per il disturbo depressivo persistente (distimia)

A Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, come riferito
dall’individuo o osservato da altri, per almeno 2 anni.
Nota: Nei bambini e negli adolescenti l’umore può essere irritabile, e la durata deve
essere di almeno 1 anno.
B Presenza, quando depresso, di due (o più) dei seguenti sintomi:
1) scarso appetito o iperfagia
2) insonnia o ipersonnia
3) scarsa energia o astenia
4) bassa autostima
5) difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni
6) sentimenti di disperazione

C
Durante i 2 anni di malattia (1 anno nei bambini e negli adolescenti) l’individuo
non è mai stato privo dei sintomi di cui ai Criteri A e B per più di 2 mesi alla volta.

I criteri per un disturbo Depressivo Maggiore possono essere continuamente


D
presenti per due anni.

E Non è mai stato presente un Episodio Maniacale , Misto o Ipomaniacale, né sono stati mai risultati
soddisfatti i criteri per il Disturbo Ciclotimico.
Affettività e patologie affettive
Distimia (depressione nevrotica)
La depressione nevrotica può essere connessa
con eventi scatenanti ma è la struttura di
personalità ad essere l’elemento prevalente nel
determinarne le caratteristiche: non sono
presenti deliri, disturbi percettivi, perdita del
senso della realtà. La reattività all’ambiente è anzi
accentuata e assume un impronta caratteristica
(relazionale). Tendenza alla rivendicatività, alla
dipendenza possessiva. Sono compresenti i
sintomi dell’area nevrotica: fobie, ossessioni,
ansia, lamentosità, somatizzazioni, accentuata
espressività di sofferenza. Tende ad essere di
lunga durata. Rallentamento e inibizione non
sono imponenti. Peggiora alla sera e si complica
con difficoltà dell’addormentamento.
Affettività e patologie affettive
depressione reattiva
La depressione reattiva si
descrive come conseguenza di
eventi individuali o sociali
scatenanti ma è d’intensità e/o
durata maggiore della reazione
depressiva normale (nel DSM
viene descritta come disturbo
dell’adattamento con umore
depresso – se di durata inferiore
ai sei mesi dall’evento).
La personalità premorbosa non
è nevrotica: prevalgono invece
fragilità dell’io, aspetti
anancastici e narcisistici.
Per solito è rispettata la
consapevolezza dell’evento eventi sociali e depressione
scatenante.
Affettività e patologie affettive
depressione psicotica
E’ una psicosi più grave e profonda.
Può presentare sintomi psicotici (deliri,
congrui o meno con l’umore, e fenomeni
dispercettivi) che vanno dalle interpretazioni
pessimistiche, negativistiche al delirio
nichilistico di Cotard .
Si manifesta un rilevante distacco con la
realtà, quindi una scarsa reattività a relazioni
ed eventi esterni.
Inibizione e rallentamento possono talvolta
raggiungere il massimo grado (arresto
psicomotorio) oppure essere presente una
forte agitazione.
Evidente coinvolgimento somatico. Marcata
anoressia e perdita di peso.
Sintomatologia più grave al mattino con
frequenti risvegli notturni e risveglio
precoce.
Affettività e patologie affettive
(depressione mascherata)
E’ una forma depressiva che si
presenta con sintomi non affettivi: in
particolare di tipo cognitivo (pseudo-
demenza nell’anziano), somatico
(dolore, vertigini, disturbi d’apparato
o organo, ritmi fisiologici tra cui quello
sonno-veglia, ecc.), di
comportamento (abuso di sostanze,
«accident proneness», atti
autolesionistici, comportamenti
bulimici, abuso di farmaci,
comportamenti suicidari).
Quando il sintomo non affettivo
sostituisce quello depressivo prende il
nome di equivalente depressivo.
Affettività e patologie affettive
depressione post partum
E’ una condizione patologica che insorge più
spesso dopo il parto, talvolta anche durante la
gravidanza, ed il più delle volte presenta
prevalenti componenti affettive, depressive e
d’ansia (nel 15% della popolazione generale).
In alcuni casi può invece manifestarsi uno scompenso
psicotico vero e proprio (psicosi puerperale).
La nascita del figlio produce infatti un repentino passaggio da una
situazione ad un’altra in cui lo sviluppo della reazione di attaccamento
materno può incontrare ostacoli di diverso genere per diversi motivi. In
particolare il rapporto diadico madre-neonato propone/impone la
percezione di un distacco/separazione della madre (come individuo) dal
resto del mondo. Vedi internet: depressionepostpartum.it
Si manifestano difficoltà soprattutto allorquando a propria volta il rapporto
della paziente con la madre abbia avuto particolarità non ancora risolte e
ciò ostacola la trasposizione del rapporto madre/figlio verso il nuovo nato.
DSM-5: DISTURBI CHE RIGUARDANO L’UMORE

DEPRESSIVO MAGGIORE, EPISODIO SINGOLO

DEPRESSIVO MAGGIORE, RICORRENTE


DISTURBI
DEPRESSIVI
DISTURBO DEPRESSIVO PERSISTENTE (DISTIMIA)

DISTURBO DA DISREGOLAZIONE DELL’UMORE


DIROMPENTE

BIPOLARE I

DISTURBO BIPOLARE II
BIPOLARE E
DISTURBI DISTURBO CICLOTIMICO
CORRELATI
DOVUTO A CONDIZIONE MEDICA GENERALE

INDOTTO DA SOSTANZE

ALTRI DISTURBI CON ALTRA SPECIFICAZIONE


DELL’UMORE
SENZA SPECIFICAZIONE
Disturbo da disregolazione dell'umore dirompente
Riguarda essenzialmente bambini e adolescenti dai 6 fino a 18 anni.
Il disturbo da disregolazione dell'umore dirompente si caratterizza
essenzialmente per gravi e ricorrenti scoppi di collera manifestati
verbalmente e/o in modo comportamentale che sono grossolanamente
sproporzionati nell’intensità e nella durata della situazione o alla
provocazione.
1) scoppi di collera verbali e comportamentali improvvisi contro
cose e persone (danneggiamento di oggetti o proprietà altrui,
aggressione fisica di coetanei, genitori, insegnanti ecc.).
2) un umore irritabile e "arrabbiato", mantenuto in modo costante e
persistente tra uno scoppio di collera e l'altro.
Gli scoppi di collera non sono coerenti con lo stadio dello sviluppo.
Gli scoppi di collera si verificano, in media, tre o più volte la
settimana.
Disturbo disforico premestruale
I criteri diagnostici sono:
A. Nella maggior parte dei cicli mestruali, la settimana precedente, devono
essere presenti almeno 5 dei sintomi con una remissione entro pochi
giorni dall’insorgenza delle mestruazioni e ridursi al minimo o scomparire
nella settimana successiva.
B. Uno (o più) tra: marcata labilità affettiva (sbalzi di umore, sentirsi tristi
d’improvviso, una maggiore tendenza al pianto o aumentata sensibilità al
rifiuto); marcata irritabilità o rabbia o aumento dei conflitti interpersonali;
umore marcatamente depresso, pensieri autocritici, sentimenti di
disperazione; ansia marcata, tensione e/o sentirsi con i nervi a fior di
pelle.
C. Uno (o più) dei seguenti sintomi deve essere in aggiunta fino ad arrivare
ad almeno cinque sintomi quando combinati con quelli del criterio B:
diminuito interesse nelle attività abituali, difficoltà soggettiva di
concentrazione, faticabilità o marcata mancanza di energia, marcata
modificazione dell’appetito, sovralimentazione o forte desiderio di cibi
specifici, alterazione del sonno, senso di sopraffazione o di essere fuori
controllo, sintomi fisici come indolenzimento o tensione al seno, dolore
articolare o muscolare, sensazioni di “gonfiore” o aumento di peso.
D. I sintomi causano disagio clinicamente
significativo o interferenza con le attività quotidiane
E. L’alterazione non è solo l’esacerbazione di
sintomi di un altro disturbo psicologico
F. Il criterio A deve essere confermato per almeno
due cicli.
G. i sintomi non sono attribuibili agli effetti
fisiologici di una sostanza o di un’altra condizione
medica.
I sintomi dei criteri A-C devono verificarsi nella
maggior parte dei cicli mestruali che si sono
verificati nell’anno precedente.
Affettività e patologie affettive
epidemiologia
Mondo. Dati O.M.S. agosto 2020
Popolazione mondiale circa 7,85 miliardi di persone
(marzo 2021):
1 miliardo di persone soffre di disturbi mentali: ogni giorno
3 milioni di persone muoiono per dipendenza da alcol e
ogni 40 secondi si suicida una persona. Tra i disturbi
mentali:
322 milioni di persone soffrono di depressione
260 milioni di disturbi d’ansia
45 milioni di persone sono affette da disturbo bipolare e
23 milioni di schizofrenia
50 miloni da demenza
Bambini e adolescenti

L’Oms sottolinea che, nel mondo, il 10-20% di bambini


e adolescenti soffre di disturbi mentali e che le
condizioni neuropsichiatriche sono la principale causa
di disabilità nei giovani di tutte le Regioni Oms.
La metà di tutte le malattie mentali inizia all’età di 14
anni, dicono gli esperti, e tre quarti comincia entro i 25
anni. Se non trattate queste condizioni possono
influenzare pesantemente lo sviluppo dei giovani e la
possibilità di vivere vite soddisfacenti e produttive da
adulti.
Affettività e patologie affettive
epidemiologia
In Europa, il solo disturbo depressivo maggiore (35 milioni di
persone) rende conto del 6% del carico assistenziale (burden)
totale di sofferenza e disabilità legato alle malattie.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, la
Depressione è dal 2017 al primo posto. Fino a pochi anni fa si
riteneva che sarebbe stata al secondo posto (dopo le
patologie cardiovascolari) entro dal 2020 e al primo entro il
2030.
Da un punto di vista di salute pubblica, quindi, il disturbo
depressivo maggiore costituisce uno dei problemi più seri e
una delle maggiori fonti di carico assistenziale e di costi per il
Servizio sanitario nazionale.
Affettività e patologie affettive
epidemiologia
In Italia da una persona su su tre a una su
cinque ha soddisfatto i criteri diagnostici per
almeno un disturbo mentale nel corso della
vita. 150 mila casi in più nel 2020.
Il disturbo depressivi (10,1%), le fobie
specifiche (5,7%) e la distimia (3,4%)sono
risultati i disturbi più comuni seguiti dal
disturbo post traumatico da stress, dalla
fobia sociale e dal disturbo d'ansia
generalizzata (riscontrati nel 2% circa dei
soggetti intervistati).
La prevalenza lifetime degli altri disturbi
mentali indagati nel progetto (disturbo da
attacchi di panico, agorafobia e abuso o
dipendenza da alcool) è risultata invece
relativamente bassa (ossia inferiore al 2%
del campione studiato).
Disturbo depressivo nel mondo
Dati per età e sesso
Patologie che hanno il maggiore impatto sulla
qualità della vita delle persone
Epidemiologia delle principali
patologie psichiatriche e neurologiche
Patologie

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