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La nuvola di smog di Italo Calvino

La nuvola di smog, scritto da Italo Calvino, è un testo che venne pubblicato in


esclusiva nella rivista Nuovi Argomenti nel 1958. Dopo pochi mesi venne inserito
nel volume “I racconti” e successivamente nel 1965 apparì con il nome “la
formica argentina”.
Trama
Già il titolo ha un significato profondo, rappresenta una metafora del disagio del
vivere sulla terra, che viene paragonato all’inquinamento che ricopre tutte le
cose e di conseguenza bisogna cercare di convivere e superarlo.

Il protagonista di questo romanzo non ha un nome ne una faccia ma si tratta di


un individuo abbastanza intelligente single che decide di spostarsi in una città in
cerca di lavoro come redattore presso “La purificazione”, una rivista dell’Ente
per la Purificazione dell’atmosfera Urbana dei centri industriali. Questa città è
invasa dallo smog che ricopre qualsiasi cosa. Infatti anche all'interno
dell’abitazione dell’uomo c’è tanta polvere ma non solo: anche nell'ufficio, sulla
pelle, in giro per le strade, sulle mani.

I personaggi
Grazie al pensiero del protagonista è possibile comprendere in che modo
guarda le cose, soprattutto il mondo. Per lui è fondamentale trovare conferma
in tutto ciò che lo circonda, in immagini, persone, segni, perché vuole capire chi
è lui stesso, vuole trovare un’identità ma l’unica cosa che trova sempre è rifiuto
da parte del mondo. dall’altra parte ci sono altri personaggi che però riescono
ad affrontare il problema in modo differente.
C’è Avandero, un suo collega, che possiede una scrivania di modeste dimensioni
ed è sempre vuota, ordinata ma questo dipende dal fatto che lui nasconde tutte
le sue scartoffie sulla scrivania del protagonista e ci si pulisce anche le mani
dalla polvere. Il fine settimana esce organizzando gite e cerca di uscire da quel
posto, dal lavoro, persone e menzogne varie.
Poi c’è la signora Margariti, la quale soffre di sordità ed ha affittato la camera al
protagonista. Lei vive nella sua casa con il gatto che le fa compagnia, parlano
anche durante la notte e si dedica a riordinare le stanze che non sono affittare
mentre tutte le altre sono ricolme di polvere. In tutto ciò lei cerca di mantenere
un minimo di purezza.
Inoltre c’è il signor Cordà, il quale è il presidente del giornale e delegato di varie
industrie. All’interno del romanzo incarna l’ipocrisia e la confusione di chi cerca
di eliminare un problema. Lui ha alcuni atteggiamenti simili ad Omar Basalucci,
operaio e sindacalista battagliero che cerca di risolvere tutti i problemi.
Poi c’è Claudia, di cui il protagonista si è innamorato. È una donna piena di
ricchezze ma moto sbadata su ciò che accade intorno a lei, raramente è seria e
non percepisce minimamente il grigiore dello smog. Claudia non riesce a
captare ciò che sente il protagonista: come quando durante una gita in collina, i
due innamorati guardano il panorama adl di sopra di una collina. Lui vede lo
smog ma riesce a distingue il resto; lei invece non riesce a vedere nulla.
Alla fine il protagonista del racconto capisce che in realtà non si trova bene nello
smog, in mezzo agli altri, nella città, prova un disagio molto forte e cercare di
uscire da quella condizione. Nonostante sembra l’unico che realmente vuole
evadere da quella condizione, in realtà anche chi osserva riesce a cogliere quel
disagio, cosa che tutti gli altri non riescono a vedere. Infatti alla fine quando
l’uomo esce dalle campagne, vede i lavandai che si danno da fare per togliere la
sporcizia di chi non riesce a vedere.

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