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Il lavoro dell'attore
Durante il periodo del medioevo non si può parlare di “attore”, meglio dire performer, persona che
agisce nelle modalità più svariate per racimulare poco per vivere, come se gli attori fossero degli
artisti di strada. Mentre i cittadini greci si recavano a teatro ora al contrario ci sono i performer che si
insiduano nella vita dei cittadini. Tutto ciò durò fino a circa il XVI secolo con la nascita del giullare che
si insidiava nelle corti, quindi luogo chiuso entro cui esibirsi, la protezione di un nobile e comincia
piano piano la risalita nella gerarchia sociale. Non tutti i giullari erano uguali anche perchè nella classe
onnicomprensiva dei giullari ci sono anche i trovatori.
Nel 1200 circa si leva la voce di un trovatore che chiederà una supplica dicendo che non tutti i giullari
sono uguali, tra i semplici giocolieri ci sono anche quelli esperti di cultura. Quindi questa è stata la
prima voce in direzione di una riqualificazione.
Una compagnia per ottenere successo doveva per forza avere la protezione di una famiglia nobile.
L'attore ricomincia una risalita verso la metà del '700 quando il teatro stesso viene rivalutato, nel passaggio
quindi tra il '700 e '800. L'attore diventa da questo periodo in poi un operatore culturale, un artista, un modello
di costumi.
Rivalutazione quindi dal punto di vista sociale ( perchè il teatro comincia ad essere un istituzione sociale ) e dal
punto di vista estetico.
E' dalla Germania di Lessing che avviene la rivalutazione dell'attore, la rivalutazione estetica ma anche la
psicologia shakespeariana. Da qui nasce il dibattito che pone la cultura tedesca in primo piano provocando
invece l'offuscarsi di quella francese. Diderot, Voltaire, Lessing innalzano l'attore.
Il '700 è un secolo di cambiamenti; cominciano ad essere scritti i trattati di recitazione. Prima se ne parlava solo
nei trattati di oratoria perchè la recitazione veniva vista solo come una branca della dottrina della bella
eloquenza.
1754: anno considerato l'inizio della psicologia grazie allo studio di due medici inglesi.
Tra la psicologia nascente e il teatro si crea un un rapporto. Schlegel definiva Shakespeare un grande psicologo.
[Freud leggeva i tragici greci e Shakespeare e diceva che loro avevano preceduto i grandi scienziati e studiosi
della psiche umana].
L'800 è il secolo dell'attore; secolo del romanticismo, momento fondamentale per la figura dell'attore. E' il
secolo del genio.
Il teatro è un insieme di elementi plurilingistici.
- Il paradosso sull'attore di Diderot venne pubblicato postumo, nel 1830. Fu un testo studiato da molti, anche
da Stanislavski.
Importante la prefazione e la postfazione. Importante come nasce il testo.
Diderot guardava molto l'Inghilterra ma soprattutto Garrick. Il Paradosso sull'attore non sarebbe mai nato se
Diderot non avesse visto Garrick recitare. Prima di vederlo aveva una posizione completamente diversa
riguardo il modo di recitare. Nel Libro parlerà di una recitazione a freddo, non coinvolta ma poggiata
completamente sulla tecnica. Fino a quel momento quindi la sua idea era tutt'altra. Pensava che bisognava
immedesimarsi. Diventerà quindi l'esponente più importante della recitazione a freddo.