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8 marzo

Il lavoro dell'attore

L'attore di teatro greco antico è pervaso da un'aurea religiosa, sacrale.


Il mito dice che il teatro nasce voluto dal dio Dioniso e quindi le prime rappresentazioni nascono in
onore del Dio.
Questa sarà proprio una delle cause degli attacchi da parte della chiesa perchè i teatri erano i luoghi
dove si veneravano i dei pagani. Quindi nell'antica Grecia l'attore è un tramite tra il mondo alto e il
nostro mondo ed è anche portatore alla comunità di valori alti e sacri.
Quindi gli attori avevano privilegi ( esenzione dalle tasse perhè considerato alla pari di un sacerdote ) .
Con il passaggio dal mondo greco a quello romano comincia a venire meno questa cosa.
Quando poi si afferma il teatro romano l'attore perde totalmente questo prestigio anzi spesso gli
attori vengono reclutati dagli schiavi, molti vengono obbligati al teatro. D'altra parte però cresce
sempre di più la visione del teatro come intrattenimento, spettacolo che deve soddisfare non solo
l'udito ma anche la vista. Le attrici vengono considerate prostitute per dilettare e obbligare al teatro.
Con le invasioni barbariche molti teatri vengono distrutti, non ci sono più giorni dedicati agli
spettacoli.

Durante il periodo del medioevo non si può parlare di “attore”, meglio dire performer, persona che
agisce nelle modalità più svariate per racimulare poco per vivere, come se gli attori fossero degli
artisti di strada. Mentre i cittadini greci si recavano a teatro ora al contrario ci sono i performer che si
insiduano nella vita dei cittadini. Tutto ciò durò fino a circa il XVI secolo con la nascita del giullare che
si insidiava nelle corti, quindi luogo chiuso entro cui esibirsi, la protezione di un nobile e comincia
piano piano la risalita nella gerarchia sociale. Non tutti i giullari erano uguali anche perchè nella classe
onnicomprensiva dei giullari ci sono anche i trovatori.
Nel 1200 circa si leva la voce di un trovatore che chiederà una supplica dicendo che non tutti i giullari
sono uguali, tra i semplici giocolieri ci sono anche quelli esperti di cultura. Quindi questa è stata la
prima voce in direzione di una riqualificazione.

Una compagnia per ottenere successo doveva per forza avere la protezione di una famiglia nobile.

L'attore ricomincia una risalita verso la metà del '700 quando il teatro stesso viene rivalutato, nel passaggio
quindi tra il '700 e '800. L'attore diventa da questo periodo in poi un operatore culturale, un artista, un modello
di costumi.
Rivalutazione quindi dal punto di vista sociale ( perchè il teatro comincia ad essere un istituzione sociale ) e dal
punto di vista estetico.
E' dalla Germania di Lessing che avviene la rivalutazione dell'attore, la rivalutazione estetica ma anche la
psicologia shakespeariana. Da qui nasce il dibattito che pone la cultura tedesca in primo piano provocando
invece l'offuscarsi di quella francese. Diderot, Voltaire, Lessing innalzano l'attore.

Il '700 è un secolo di cambiamenti; cominciano ad essere scritti i trattati di recitazione. Prima se ne parlava solo
nei trattati di oratoria perchè la recitazione veniva vista solo come una branca della dottrina della bella
eloquenza.

1754: anno considerato l'inizio della psicologia grazie allo studio di due medici inglesi.
Tra la psicologia nascente e il teatro si crea un un rapporto. Schlegel definiva Shakespeare un grande psicologo.
[Freud leggeva i tragici greci e Shakespeare e diceva che loro avevano preceduto i grandi scienziati e studiosi
della psiche umana].
L'800 è il secolo dell'attore; secolo del romanticismo, momento fondamentale per la figura dell'attore. E' il
secolo del genio.
Il teatro è un insieme di elementi plurilingistici.

Cambierà la drammaturgia, il modo di recitare.


-Come si passa dall'idea di solo indossatore di maschere a colui che incarna dentro di sei i caratteri di un
personaggio.
Nasceranno quindi scuole, metodi perchè il compito dell'attore è diventato via via più complicato.

- Il paradosso sull'attore di Diderot venne pubblicato postumo, nel 1830. Fu un testo studiato da molti, anche
da Stanislavski.
Importante la prefazione e la postfazione. Importante come nasce il testo.

Diderot guardava molto l'Inghilterra ma soprattutto Garrick. Il Paradosso sull'attore non sarebbe mai nato se
Diderot non avesse visto Garrick recitare. Prima di vederlo aveva una posizione completamente diversa
riguardo il modo di recitare. Nel Libro parlerà di una recitazione a freddo, non coinvolta ma poggiata
completamente sulla tecnica. Fino a quel momento quindi la sua idea era tutt'altra. Pensava che bisognava
immedesimarsi. Diventerà quindi l'esponente più importante della recitazione a freddo.

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