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Esplorare il luogo d’origine, conoscere il produttore, visitare il vigneto e infine degustare il vino in una tradizionale
cantina, gustando le prelibatezze locali mentre un esperto illustra le diverse fasi della lavorazione: è un’esperienza
di forte emozione a cui molte persone si stanno avvicinando.
Il viaggio diventa un’occasione privilegiata per immergersi completamente, lasciandosi trasportare dai sensi.
Non è un caso che in Italia ci siano ormai più di 100 “Strade del Vino” e siccome, per una curiosa coincidenza,
il vino pregiato si produce esclusivamente in luoghi storici e di qualità, anche la Marca Trevigiana, attraverso le
sue celebri strade – Strada del Prosecco e vini dei Colli Conegliano – Valdobbiadene, Strada dei vini del Piave,
Strada del vino del Montello e Colli Asolani - ha saputo dar vita ad una serie di percorsi dove il piacere dei sensi
viene magnificamente accostato all’arricchimento culturale e al godimento estetico, nel rispetto delle tradizioni e
dell’ambiente locali.
Leonardo Muraro
Presidente della Provincia di Treviso
2
Area d.o.c.
Colli di
Conegliano
Area d.o.c.
Prosecco
Conegliano
Valdobbiadene
Area comune
alle due d.o.c.
Area Montello
e Colli Asolani
d.o.c.
Area d.o.c. vini
Lison
Pramaggiore
• Vittorio
Veneto
PROVINCIA DI
PORDENONE
• Conegliano
• Valdobbiadene
PROVINCIA DI PADOVA
PROVINCIA DI VENEZIA
3
LE STRADE DEI VINI
NELLA MARCA TREVIGIANA
rappresenta l’erede diretta di quello storico Dei dieci fiumi che, a raggiera, percorrono
STRADA DEL PROSECCO
E VINI DEI COLLI tracciato, riproposto per lunghi tratti e le Venezie, il Piave rappresenta la chiave
CONEGLIANO affiancato, oggi, da altri suggestivi percorsi di un sistema culturale che ha visto la
VALDOBBIADENE tematici, sorti con l’intento di valorizzare il millenaria e amorosa cura del paesaggio
territorio circostante, dove rigogliosi filari di rurale in un ambiente carico di storia, miti,
La Marca Trevigiana deve il suo prodigioso
vigneti si alternano ad eccellenze storico- valenze simboliche.
sviluppo al lavoro dell’uomo e al suo
artistiche, in attesa di rivelarsi. Grandi vini legano il loro nome a questo
continuo interagire con il territorio e
Associazione fiume, grazie alla favorevole composizione
le risorse naturali. E’ in questo quadro Strada del Prosecco e Vini dei Colli del terreno circostante, ideale per la
che si inserisce la nostra vocazione Conegliano - Valdobbiadene crescita di magnifiche viti, ma grazie anche
vitivinicola, che vanta uno dei percorsi alla presenza, in passato, della civiltà
più antichi d’Italia, quella che da sempre veneziana, che ha importato nel territorio
è stata indicata come la “Strada del Vino STRADA DEI VINI
DEL PIAVE preziose idee, valori e conoscenze.
Bianco”, oggi sapientemente ridisegnata Attorno alle belle ville e barchesse,
e ribattezzata “Strada del Prosecco e Vini appartenute ai nobili della Serenissima,
dei Colli Conegliano - Valdobbiadene”. “La civiltà…”, ha scritto uno storico, ”… prosperano molti ettari di vigneto, oggi
4 Costituitasi nel 2003, la nuova Strada segue i corsi dei fiumi”. laboratori naturali dove studi e ricerche
hanno ottenuto vini di pregio, rispettosi di della zona. Riconosciuta nel dicembre tradizione vitivinicola vede nel Prosecco
antiche leggi della natura modernamente 2002 la strada continua nella sua e nel Rosso del Montello e Colli Asolani
rivisitate. Ogni vino nasce con la stessa missione di promozione del territorio e prodotti di grande pregio.
dei suoi “giacimenti golosi”, attraverso Tra una visita in cantina e una
dedizione e gode per intero della cultura
una serie di importanti attività come degustazione in un territorio che
del territorio trevigiano, che traspare
l’omologazione dei soggetti aderenti, è capitale mondiale della scarpa
chiaramente lungo la “Strada dei vini del
la verifica dei requisiti necessari e il sportiva, si possono ammirare i tesori
Piave”, attraverso i suggestivi centri storici, controllo degli standard minimi di qualità. delle splendide ville che i Veneziani
ricchi di monumenti e vestigia del passato La collaborazione con la Regione, gli costruivano per sovrintendere ai lavori
romano e medievale, le antiche pievi e le enti locali e tutti i soggetti interessati ha delle terre, andare alla scoperta delle
maestose ville venete. permesso la progettazione di campagne testimonianze della Grande Guerra,
Comitato Promotore di informazione sulla Strada sia in ambito visitare antichi borghi medievali, o
Strada dei vini del Piave nazionale che internazionale. approfittare della cucina tipica che trae
Associazione Strada dei Vini D.O.C. pregiata materia prima dai tanti prodotti
Lison-Pramaggiore locali, lungo un percorso fortemente
STRADA VINI DOC emozionale d’interazione con il territorio e
LISON con la natura.
PRAMAGGIORE
STRADA DEL Associazione
VINO DEL MONTELLO Strada del Vino del Montello
La Strada dei Vini D.O.C. Lison E COLLI ASOLANI
e Colli Asolani
Pramaggiore è attiva fin dal 1986 con
lo scopo principale di promuovere e Tra il Monte Grappa e il fiume Piave
propagandare l’immagine e la diffusione la strada si snoda lungo dolci colline
dei prodotti enologici ed agroalimentari verdi di vigneti e boschi dove l’antica 5
STRADA DEL PROSECCO
E VINI DEI COLLI CONEGLIANO - VALDOBBIADENE
Rua Pianzano
Bagnolo
Segusino Solighetto Baver
Soligo Guizza
Guia
Pieve di Soligo
Barbozza Farra di Soligo
Posmon Boschet Castello Levada
S. Stefano S.Maria
San Vendemiano Capo di Sotto
S. Vito Valdobbiadene Castelletto Rocchetta
Collalbrigo Borghetto Cosniga
Funer Col San Martino
Saccol Conegliano
Piazza Rovere Barbisano
Giussin S. Michele
Collalto Crevada Cimavilla
Colbertaldo Sernaglia della Battaglia
Pederobba San Giovanni Pare'
Costa Mosnigo
Granigo Bigolino Ramera
Moriago della Battaglia Falze' di Piave
Virago Vitipan
Vettorazzi Vidor Bocca di Strada
Carlot Susegana
Curogna Rive
Bosco
Onigo Santa Lucia di Piave Soffratta
Covolo Santa Croce
Castelli Levada
Campagnola Mareno di Piave
Vazzola 7
Castelcies Parrocchia Colfosco
Guizzetta Mercatelli
Ciascun segmento sviluppa una visione Ognuno dei quattro segmenti propone, Va però detto che il turista
complessiva ed è corredato da una serie di al suo interno, una descrizione enogastronomico è fortemente interessato
spunti che spiegano e approfondiscono le particolareggiata, alcune schede, le alle produzioni locali e pertanto si consiglia
peculiarità della zona presa in esame. curiosità. Una mappa principale sarà di la programmazione di un intero weekend,
Come punto di partenza e di arrivo utilità durante il tragitto. al fine di poter davvero assaporare (qui nel
si suggerisce la Scuola Enologica di Il sottile filo che lega l’intero viaggio senso letterale del termine) quel dorato
Conegliano, dove la ricerca scientifica si enologico si srotola intorno al tema nettare, grazie al quale la Marca Trevigiana
incrocia con l’antica tradizione produttiva. dell’evoluzione e della modificazione del è famosa in tutto il mondo.
Le tre varianti aggiuntive possono territorio nel corso dei secoli.
essere visitate separatamente o, per chi Il tempo di percorrenza della “Strada del
disponesse di maggior tempo, nel corso Prosecco e vini dei Colli Conegliano -
dello stesso soggiorno. Valdobbiadene” è ovviamente lasciato alla
discrezione di chi viaggia.
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IL PROSECCO
Quello che c’è da sapere
PROSECCO
Tipologie e abbinamenti
Presa di spuma o spumantizzazione Tranquillo
Qui entra in gioco l’enologo con la sua Colore: un delicato giallo paglierino
esperienza, il suo gusto e il suo stile. Profumo: mela, pera, mandorla e
E’ lui infatti che, assaggiando le diverse miele di mille fiori
partite presenti in cantina, crea gli Struttura: soave e persistente; retrogusto (prodotto in autoclave) giovanile e fresco,
assemblaggi, riunendo i vini per epoca, lievemente amarognolo quindi più fragrante grazie al pizzicare delicato
origine e caratteristiche organolettiche. complesso e articolato dell’anidride carbonica
Solo alcune rare partite (cru), che si Temperatura e abbinamenti: a 10 -12˚ su Temperatura e abbinamenti: a 8-10˚ gradevole
presentano già in partenza dotate di antipasti delicati di mare e di terra. come aperitivo o su antipasti e piatti leggeri
perfetto stile ed equilibrio, vengono Minestre di brodo e carni bianche. Spumante
spumantizzate senza assemblaggi. Frizzante Tipologie: Brut ed Extra Dry
Imbottigliamento Colore: paglierino Brut
Vengono usate bottiglie diverse a Profumo: aromi floreali e fruttati con Colore: paglierino
seconda del tipo di vino. prevalenza di mela acerba e limone Profumo: aroma d’agrumi e note vegetali
La Renana o la Borgognona per il Struttura: (sur lie rifermentato in bottiglia) che si accompagnano a una inconsueta e
Tranquillo; la Champagnotta per il essenziale, asciutto, digeribile e leggero; piacevole nota di crosta di pane. 11
Struttura: energica. nelle cerimonie servito nelle apposite flûte.
Il perlage finale assicura la persistenza del * il Cartizze e il suo territorio di produzione
sapore e la pienezza delicata del gusto. vengono trattati con dovizia di particolari
Temperatura e abbinamenti: a 6-9˚ ottimo e informazioni nella sezione dedicata a
in ogni occasione, si accompagna bene a VaIdobbiadene
piatti di carne e di pesce.
Extra Dry I VITIGNI DA RICORDARE
Colore: paglierino brillante La Bianchetta
Profumo: frutta, mela, pera, agrumi e fiori Citata sin dal Cinquecento, sembra essere
Struttura: morbido e al tempo stesso asciutto originaria del Trevigiano.
grazie alla sua acidità. Di struttura morbida ed equilibrata, ha un
Temperatura e abbinamenti: a 7-9˚ su frutti di lieve odore di muschio e viene solitamente
mare, sughi leggeri, formaggi freschi, biscotti usata per ingentilire il Prosecco.
e dolci secchi. La Perera
Il Prosecco Superiore di Cartizze* Presente dal XIX secolo, viene usata in piccole
Colore: intenso con riflessi dorati percentuali nella vinificazione del Prosecco,
Profumo: frutta matura: dalla mela alla pera, per aumentarne il profumo e l’aroma.
dall’albicocca agli agrumi. Si sente l’aroma E’ incerta l’origine del nome, derivante dalla
della rosa e arriva inaspettato un retrogusto forma lievemente piriforme degli acini o
di mandorle glassate. piuttosto dall’aroma dolce della pera.
Struttura: morbido e al tempo stesso pieno e Il Verdiso
convincente con un leggero perlage finale Coltivato sin dal 1700, viene impiegato
Temperatura e abbinamenti: a 7-8˚ alla fine nella vinificazione del Prosecco per
dei pasti sul dessert che prevede dolci di aumentarne la gustosità e l’acidità ed
pastafrolla, crostate di frutta, focacce e biscotti equilibrare la componente acida
12 di casa. Ottimo per i brindisi di buon augurio delle annate calde.
TIPOLOGIE
DI VINI
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FARRA DI SOLIGO
UN NOME CHE ARRIVA
DA LONTANO
Una volta passato Colbertaldo, la strada da dare la possibilità agli acini di appassire
prosegue verso nord e, dopo pochi naturalmente sulla pianta.
chilometri, introduce all’area del Cartizze. Questo permette di ottenere un Prosecco
C’è chi dice che questo vino sia degno con una ancor più elevata concentrazione
di esser servito alla mensa degli dei e in di profumi. Questa parte di tragitto è
effetti è difficile smentire questo detto. veramente godibile, sia per quello che
Per il turista enologico questa è una tappa riguarda il paesaggio, sia per la particolarità
davvero pregnante. dei comuni e delle contrade che attraversa.
Qui si noterà che la coltivazione della Santo Stefano con l’antico borgo di Follo,
vite occupa declivi più scoscesi e arriva a che prende il nome dalla follatura dei tessuti
lambire la carreggiata. I tutori dei vigneti di lana in uso fin dal XV secolo; San Pietro di
sono in legno. Le viti, che sono vecchie Barbozza con le sue caratteristiche borgate a
di cent’anni, hanno un aspetto greve “corte chiusa”, tipico esempio di architettura
ma sono forti e tenaci. La morfologia di spontanea. E poi ancora Saccol, il centro più
questi colli è del tutto particolare: ripidi ma rinomato della produzione del Cartizze.
completamente vitati nelle zone soleggiate, Una sosta merita Valdobbiadene con una
sono invece coperti di boschi nei versanti a visita a Villa dei Cedri, edificio in stile liberty
24 nord. La vendemmia qui è più tardiva, così e sede dell’Associazione Altamarca, che
S. Maria
27
Itinerario principale, tratto D
DA CAMPEA A CONEGLIANO
30
31
Primo itinerario di scoperta
IL FEUDO DI COLLALTO - MARCA STORICA
Colle Umberto
Parro' Ponte Maset Scomigo
Miane
Premaor Molinetto Manzana
Menare' Godega di Sant'urbano
Vergoman della Croda
La Bella San Pietro di Feletto
Combai Campea Pedeguarda Ogliano
Refrontolo San Fior
Pianzano
Rua Bagnolo
Solighetto
Baver
Soligo Guizza
Guia
Farra di Soligo Pieve di Soligo
S. Stefano Posmon Boschet Castello
S.Maria Levada
Castelletto San Vendemiano Capo di Sotto
Col San Martino Rocchetta Cosniga
Borghetto
Piazza Rovere Collalbrigo Conegliano
Giussin
Barbisano S. Michele
Castello
di Collalto Crevada Cimavilla
Colbertaldo Sernaglia della Battaglia Collalto Pare'
Mosnigo
Ramera
Moriago della Battaglia Falze' di Piave
Vidor Bocca di Strada
CarlotBosco Susegana
Castello di
S.Salvatore
Barche Santa Lucia di Piave
Santa Croce Soffratta
Campagnola
Mareno di Piave Vazzola
Parrocchia Colfosco
Guizzetta Mercatelli
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Proseguendo l’itinerario si
incontrano altri paesi che hanno Savassa Bassa
conservato il sapore di un tempo
come Tovena, Santa Maria, Revine; Longhere
Passo San Boldo
si raggiungono infine Serravalle Serravalle
e Ceneda. Praderadego
Revine Lago Olarigo
Tale percorso del vino rientra nel S. Maria
Borgo Villa Costa
Lago
più vasto itinerario di “Marca Storica” Caiada
Nogarolo
Colmaggiore Vittorio Veneto
Sotto Croda
(per maggiori approfondimenti si Soller
Tovena
veda la brochure relativa, intitolata Ceneda Alta
Mura Tarzo
“Marca Storica”). Valmareno Gai
Ceneda Bassa
Cozzuolo
Cison di Valmarino Arfanta
Prapian Formeniga
Intrivigne
Pecol
Costa di La'
Follina Rolle' Corbanese Carpesica
Rua Bagnolo
Solighetto
Segusino
S
Segu
egusino
noo
Soligo Guizza
Guia Pieve di Soligo
Farra di Soligo
Barbozza
Barb
bozza
ozza
zz S. Stefano Castello
Posmon Boschet S.Maria
Valdobbiadene
Va
Valdobbiadene
ldobbiadene
iadene
iaden
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n Castelletto
Vito
S. V ito
too Col San Martino Rocchetta
FFuner
Fu
uner
Piazza Rovere Collalbrigo
Saccol
Sac
Sacc oll Conegliano
Giussin
Barbisano S. Michele 37
Colbertaldo Sernaglia della Battaglia Crevada
Collalto Pare'
ORA ET LABORA
L’OPEROSITÀ DEI MONACI
39
39
Terzo itinerario di scoperta
IL TORCHIATO DI FREGONA
Anzano, Fregona, Osigo, Montaner, appassire in luoghi asciutti. ha un solo difetto: se ne produce così poco
Sarmede e Cappella Maggiore, questo A Pasqua c’è la selezione degli acini che che è impossibile soddisfare tutti i suoi
percorso ad anello comprende l’intera zona andranno nella follatrice e, torchiati almeno estimatori. Una sosta va messa in conto
di quel vino che porta il nome di Torchiato due volte, lasceranno colare un liquido nel borgo di Sarmede, caratterizzato dagli
di Fregona. I vigneti qui si alternano a fitti denso e zuccherino che sarà poi lasciato affreschi di Zavrel, ispiratore della mostra
boschi e tra le viti si scorgono alberi da frutto a fermentare in botti di rovere, acacia o internazionale di illustrazione per l’infanzia.
(fico, susino, ciliegio, melo, pero), mentre i castagno. Il vino viene immesso sul mercato La rassegna, che si tiene ogni anno tra
prati che una volta erano adibiti a pascoli si solo dopo il 1˚ dicembre dell’anno successivo gennaio e febbraio, espone opere di artisti
trovano verso le sommità delle alture. alla vendemmia. Il dolce e prezioso nettare provenienti da tutto il mondo.
Il Torchiato di Fregona è un delizioso vino
che resta ancora sconosciuto ai più, ma
che meriterebbe certamente maggior
fama. Nasce da uve di Verdiso, Prosecco e
Boschera e richiede durante la lavorazione
la pazienza necessaria per i vini passiti.
La vendemmia avviene a ottobre, le uve
vengono fatte riposare in ceste, poi appese
40 a travi e poste su graticci dove restano ad
Nove
Botteon
Breda Mezzavilla
Longhere Fregona
Serravalle Montaner
Revine Lago
Olarigo Fratte
S. Maria
Borgo Villa Costa Rugolo
Lago Nogarolo
Caiada Colmaggiore Anzano
Vittorio Veneto Sarmede
Ceneda Alta Palu' Villa
di Villa
Cappella Maggiore
Tarzo Ceneda Bassa
Cozzuolo Silvella
Arfanta B.Go Massimi
Prapian San Giacomo di Veglia
Formeniga Pinidello
San Martino
Cordignano
Corbanese Carpesica
Pine'
Colle Umberto Ponte della Muda
Ponte Maset Scomigo Orsago
Manzana
Menare' Godega di Sant'urbano
41
San Pietro di Feletto
Alcuni cenni storici sul paesaggio della collina trevigiana
e le sue trasformazioni
E’ soprattutto grazie alla toponomastica nelle fortificazioni o nei centri abitati. tipici della viticoltura in collina. Il territorio
che ci è consentito comprendere quale Tra il 1400 e il 1500, alcune immagini è però fortemente determinato da forme
fosse l’assetto del territorio attraverso i mostrano come, accanto a piccoli boschi e irrazionali di sfruttamento. Dalle incisioni
secoli. Eccone qualche esempio: di origine a notevoli estensioni di pascoli, ci fossero dell’epoca si evince una quasi totale
romana è Manzana da Mancius nome appezzamenti coltivati a vigneto e altro assenza di alberi, non solo nella bassa
proprio; longobardo è invece Sbraide, da tipo di semine. Questi erano contigui ad collina, ma anche sui versanti più montuosi.
braida o podere chiuso e ancora medievale alcune abitazioni sorte fuori dai centri Si tratta dunque di un quadro variegato ma
è Ronchel, da roncare, dissodare; urbani. Nelle parti superiori delle colline controverso: ridotte coltivazioni intensive
mentre Castagné deriva da castagno. dominavano incontrastati il bosco e il di vite e altro; estensioni a perdita d’occhio
Testimonianze antecedenti il 1500 pascolo; pochissime erano le porzioni di di pascoli e pochissimi alberi. L’iconografia
tramandano parole di origine rurale, Prade, coltura specializzata a vigneto, mentre la ottocentesca mostra ancora colline
da prato; Carpesica, forse da carpinus; coltivazione della vite si trovava in larga denudate e pochi alberi sparsi. La viticoltura
Maren da mara o palude; Vinera dal basso misura entro le mura difensive. specializzata a metà ‘800 coinvolge solo la
latino vinarius. Tra la fine del 1600 e il 1700, le case sono zona di Valdobbiadene.
Informazioni queste che ci permettono di ancora distribuite lungo le antiche strade Occorrerà tuttavia arrivare al XX secolo e
capire come la collina fosse utilizzata per romane, ma si incominciano a intravedere addirittura agli anni ’60 e ’70, per assistere in
il pascolo e per la produzione della legna, alcuni centri rurali. tutta la zona collinare del trevigiano al vero
42 mentre l’attività agricola si concentrasse Nel 1700 sono ormai presenti i paesaggi boom della viticoltura.
Tra prosa e poesia
La scoperta del vino, prodotto nella Marca cospicua è quella del Rosso. stradale, guida e voglia di degustare perché
Trevigiana, vi porta ora nei dintorni del Le antiche culture, il mondo contadino l’itinerario, che si dirama per circa 150 km,
fiume Piave, dopo aver esplorato zone che forte dei suoi valori, le peculiarità del ha in serbo molte sorprese e soprattutto
vanno da Conegliano a Valdobbiadene, paesaggio sono ancora una volta i cardini molte scoperte.
ovvero il tradizionale percorso del Bianco. di questo percorso. Il percorso attraversa luoghi carichi di
Benché i vigneti del Piave diano anch’essi Sgombrato il campo da ogni dubbio, significato e di forte valenza evocativa, molto
52 ottimi vini bianchi, la produzione più gli amanti del rosso si armino di mappa spesso poco conosciuti dal grande pubblico.
Live
Barbozza Guia Farra di Soligo Pieve di Soligo Capo di Sotto
n za
Posmon Boschet S.Maria San Vendemiano Levada
S. Stefano Castello Rocchetta
Col San Martino
VALDOBBIADENE
Piazza Rovere Collalbrigo Borghetto Cosniga
Roverbasso
Gaiarine Il percorso è
Saccol Giussin localmente
Barbisano S. Michele CONEGLIANO
Crevada M
on
Colbertaldo Collalto
Sernaglia della Battaglia Pare'
tic
an Cimavilla
Codogne' Borgo Chiesa Portobuffole' segnalato
San Giovanni o Campomolino
Bigolino
Mosnigo Ramera da cartelli
Moriago della Battaglia
Vidor Falze' di Piave Bocca di Strada Vallonto Fae' direzionali
Rive Carlot Bosco Susegana Campagnola Mon
tica
no Cornare Rigole
Covolo Santa Croce Mareno di Piave
Santa Lucia Soffratta Fontanelle
Levada Parrocchia Colfosco di Piave Visna'
Guizzetta Vazzola Basalghelle
Piave Santa Mama Mercatelli
S. Urbano Liv
Santi Angeli Borgo Bellussi Mansue' en
Cornuda Ponte della Priula Lutrano za Brische
Ciano Nervesa della Battaglia Tezze
Crocetta Navole' Mure
La Valle del Montello Sovilla S. Maria di Piave
Bidasio Pi Rai Meduna
av
Pra De Roda Bavaria e di Livenza
Santa Maria Gorgo della Chiesa
San Michele di Piave Tempio
Colfrancui Fratta
Cimadolmo San Polo di Piave Gorgo dei Molini San Giovanni di Motta
Pederiva Giavera del Montello
ODERZO Motta di Livenza
Cusignana Arcade Spresiano Grave Ormelle
Biadene
Caerano di San Marco Caonada Selva del Montello di Pap. Lorenzaga
Venegazzu' San Giorgio
Guarda Bassa Piavon Malintrada
Guizza Villanova
Lovadina Stabiuzzo
MONTEBELLUNA Salettuol Cavalier
Visnadello Roncadelle
Povegliano
Maserada Pi
San Gaetano Camalò Camalo' av Busco
sul Piave e Levada
Signoressa Fossalta Maggiore
Busta Santandra' Villorba Candelu'
Falze' Negrisia Chiarano
Varago
Trevignano Catena Ponte di Piave San Nicolo Velapiccola
Saletto
Vascon Breda di Piave Candole Cessalto S. Anastasio
Musano San Bartolomeo Vigonovo
Paderno Carita' Santa Maria
Barcon Postioma Lancenigo Fagare' Salgareda di Campagna
Merlengo Le Marche
Carita' Vacil Pero Bocca Callalta
Ponzano Cavrie' Campo Pietra
Fanzolo Porcellengo Veneto Pezzan San Giacomo Pi
av Campobernardo
Sala Fontane e
Biban Mignagola Zenson
Fossalunga San Martino San Biagio di Callalta di Piave
Pezzan Castagnole Santa Bona Carbonera Rovare'
Vedelago Borgo Verde
Padernello Castello
Istrana Paese Olmi
Carpenedo TREVISO Spercenigo
San Pietro Novello
Albaredo Villanova Lanzago
Cavasagra Silea Monastier
Casacorba Ospedaletto Nerbon Pralongo
Biancade
Morgano Casier Vallio
San Marco Sile Quinto di Treviso Frescada
Dosson Cendon Roncade
53
Castelminio Santa Cristina
Badoere
San Trovaso S. Elena S. Cipriano
Il territorio della DOC Piave si estende
entro una vasta pianura che è delimitata a
sud dal mare, a nord-ovest dalle colline di
Conegliano e del Montello ed è attraversata
in lunghezza dal fiume Piave, mentre a
nord-est confina con il Friuli.
Tre le aree su cui puntare, con lo scopo
di capire i vari momenti insediativi, le
tradizioni diverse e anche, perché no, per
potersi riposare.
La prima (A), vede protagonisti i vigneti
che furono della Serenissima Repubblica di
Venezia. Si snoda, sia a sinistra che a destra
del Piave ed è storicamente importante
per il passato romano, che ha il suo focus
nella città di Oderzo, punto di partenza del
nostro viaggio enologico. Questo primo
tracciato si ferma a Roncade. e quella centrale della provincia di Treviso,
La seconda zona (B), che da Roncade sulla destra Piave.
arriva a Cimadolmo, è ancora disseminata di Per finire la terza parte (C), che da
belle dimore patrizie veneziane, oggi sedi di Cimadolmo riporta a Oderzo e si estende
rinomate aziende vitivinicole. nel comprensorio del Raboso.
Definita come la zona dei “vigneti dei Anche qui non mancano le ville venete, ma
54 Dogi”, abbraccia a grandi linee la parte sud quello che più tocca il cuore del viaggiatore
è l’atmosfera della sinistra Piave, con Piave e due bretelle, una che conduce a
le sue tradizioni antiche, gli scorci che Conegliano e una che porta a Roncade.
lasciano intravedere il fiume, le chiesette Una descrizione iniziale, che fornisce
isolate che nascondono preziosi affreschi le informazioni sulla direzione da
e le cittadine-gioiello come Portobuffolé. prendere, verrà corredata da schede
Il percorso è unidirezionale a forma di particolareggiate sui luoghi di maggior
grande anello, con una variante che interesse, con dettagli, curiosità e
collega San Polo di Piave a Ponte di aneddoti. 55
IL CONSORZIO PIAVE DOC
ed il suo ruolo nella promozione dei vini
del territorio del Piave
Live
Barbozza Posmon Boschet Castello San Vendemiano
S. Stefano S.Maria Levada
zan
VALDOBBIADENE Col San Martino Rocchetta Cosniga Gaiarine
Collalbrigo Borghetto Roverbasso
Saccol Piazza Rovere
Giussin Barbisano S. Michele CONEGLIANO
Collalto Crevada M Codogne'
Colbertaldo on Borgo Chiesa Portobuffole'
Sernaglia della Battaglia Pare' tic Cimavilla
San Giovanni Mosnigo an Ramera Campomolino
o
Bigolino Moriago della Battaglia
Vidor Falze' di Piave Bocca di Strada Vallonto Fae'
Rive Carlot Bosco Susegana Campagnola Cornare Rigole
Covolo Santa Croce Mareno di Piave
Santa Lucia Soffratta
Levada Parrocchia Colfosco di Piave Visna'
Guizzetta Vazzola Basalghelle
Piave Santa Mama Mercatelli Fontanelle
S. Urbano Liv
Santi Angeli Borgo Bellussi Mansue' en
Cornuda Ponte della Priula Lutrano za Brische
Ciano Nervesa della Battaglia Tezze
Crocetta M
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Navole' Mure
La Valle del Montello Sovilla S. Maria di Piave Rai tic
Bidasio Pia an Meduna
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Bavaria di Livenza
Santa Maria Tempio Gorgo della Chiesa
San Michele di Piave Fratta
San Polo di Piave Colfrancui Gorgo dei Molini
Giavera del Montello Cimadolmo San Giovanni di Motta
Pederiva ODERZO
Caerano di Cusignana Spresiano Motta di Livenza
Biadene Arcade Grave Ormelle
San Marco Caonada Selva del Montello di Pap. Lorenzaga
Venegazzu' San Giorgio
Guarda Bassa Stabiuzzo Piavon Malintrada Villanova
Lovadina Guizza
MONTEBELLUNA Salettuol Cavalier
Visnadello Roncadelle
Povegliano
San Gaetano Maserada Pia
Camalò Camalo' sul Piave ve Levada Busco
Signoressa Fossalta Maggiore
Busta Santandra' Villorba Candelu'
Falze' Negrisia Chiarano
Varago
Trevignano Catena Ponte di Piave San Nicolo Velapiccola
Saletto
Vascon Breda di Piave Candole Cessalto S. Anastasio
Musano San Bartolomeo Vigonovo
Paderno Carita' Santa Maria
Barcon Postioma Lancenigo Fagare' Salgareda di Campagna
Merlengo Le Marche
Carita' Vacil Pero Bocca Callalta
Fanzolo
Ponzano Cavrie' Campo Pietra
Porcellengo Veneto Pezzan San Giacomo Pia
ve Campobernardo
Sala Fontane
Biban Mignagola Zenson
Fossalunga San Martino San Biagio di Callalta di Piave
Pezzan Castagnole Santa Bona Carbonera Rovare'
Vedelago Borgo Verde
Padernello Castello
Istrana Paese Olmi
Carpenedo TREVISO Spercenigo
San Pietro Novello
Albaredo Villanova Lanzago
Cavasagra Silea Monastier
Casacorba Ospedaletto Nerbon Pralongo
Biancade
Morgano Casier Vallio
Castelminio Sile Quinto di Treviso Frescada
Dosson Cendon 63
Santa Cristina Roncade
Badoere
San Trovaso Lughignano S. Elena S. Cipriano
L’abitato originale fu fondato tra il VI riprende fiato, costruendo mura di difesa
e V secolo a.C. dai Veneti. In seguito e nuove abitazioni. Va sottolineato che la
alla costruzione della strada consolare città ha potuto risollevarsi ogni volta grazie
Postumia (148 a.C.), che collegava la allo spirito tenace delle sue popolazioni.
Liguria ad Aquileia, il territorio va a Dopo essere stata contesa per vari anni da
finire sotto l’influenza politico-militare Ezzelini, Caminesi e Carraresi, passa, nel
romana e viene coinvolto nella lotta fra 1389, sotto il dominio della Serenissima.
Pompeo e Cesare. Quest’ultimo concede E’ durante questi lunghi secoli che,
a Opitergium la cittadinanza romana (48 urbanisticamente, assume le attuali
a.C.) e la dichiara municipium. E’ poi sotto sembianze, con i bei palazzi costruiti
il regno di Augusto, durante il I secolo all’interno delle mura di cinta.
d.C., che la città vive il suo momento La piazza, dietro alla quale scorre il fiume
di massimo splendore sia economico Monticano, è stata di recente riconsegnata
che culturale. Oderzo viene varie volte alla città con la nuova pavimentazione in
saccheggiata e ricostruita: prima dai Quadi materiale d’uso veneto (trachite, pietra
e Marcomanni (167 d.C.), poi dagli Unni d’Istria e ciottoli). All’interno del vasto
di Attila (452 d.C.) e infine dai Longobardi spazio urbano, i tranquilli ritmi cittadini
di Teodorico (461 d.C.). sono scanditi dal famoso mercato del
In seguito alle rovinose devastazioni, gli mercoledì. Da un lato della piazza
abitanti si dirigono verso le coste, aiutati campeggia il Duomo con i suoi notevoli
dal vescovo Magno e fondano Eraclea, in dipinti di Pomponio Amalteo, Bellunello,
onore dell’Imperatore bizantino Eraclio Palma il Giovane ed altri; dall’altra la lunga
e subito dopo la città di Equilium (oggi facciata di palazzo Saccomani; dalla parte
64 Jesolo). E’ in epoca Medievale che Oderzo opposta, la schiera delle vecchie case.
Di sicuro interesse, una visita al Museo
Civico e a Palazzo Foscolo, dove si trova la
Pinacoteca Alberto Martini.
Il viaggio prosegue ora inoltrandosi nella
campagna a sud di Motta di Livenza.
A Borgo Cavalier si farà una sosta per
visitare la piccola e suggestiva chiesa
romanica, che al suo interno conserva
alcuni affreschi.
Un bosco spunta circondato dai vigneti,
mentre verso nord si incontrano ancora
due ville di interesse architettonico.
Villa Foscarini Cornaro, edificata intorno
alla metà del Cinquecento, è un pregevole
esempio di architettura rinascimentale con
il bel giardino all’italiana.
Villa Revedin, immersa in un suggestivo a significare un rilievo del terreno. Spiccano Villa Morosini e Villa Rietti Rota,
parco secolare, costruita dai nobili Di importanza strategica durante il che comprende vari fabbricati, annessi,
veneziani Morosini, testimonia lo Medioevo, il piccolo centro ebbe funzione rustici, barchesse e una piccola chiesa
splendore della gloriosa Serenissima e di cuscinetto fra il Patriarcato di Aquileia, il dedicata a Sant’Anna, la cui pala d’altare è
ha ospitato, verso la fine del XVIII secolo, Dogato veneziano, il Comune di Treviso e attribuita alla Scuola del Tiepolo.
personaggi provenienti da tutta Europa. la Contea vescovile di Ceneda. I vigneti sono sempre parte integrante
Ecco ora Motta di Livenza, il cui nome Ancora alcune importanti ville veneziane del paesaggio e, insieme ai boschi, si
deriva probabilmente da motta o muttera vengono incontro al viaggiatore. alternano con altre coltivazioni. 65
Una deviazione va prevista verso Cessalto,
per dare un’occhiata a Villa Zeno detta
“Donegal”, una delle tre ville progettate da
Palladio nella provincia di Treviso. Le altre
due sono Villa Barbaro a Maser e Villa Emo
a Fanzolo.
Da Cessalto si prosegue per Chiarano,
dove sorge un’altra Villa appartenuta
alla famiglia Zeno, quindi si continua
per Campo di Pietra e Salgareda,
attraversando un’area densamente
coltivata a vigneto.
A Salgareda, il cui nome deriva dai
salici (detti salghèri o salgàri in veneto),
è imperativo assaggiare i biscotti da
di Piave, teatro della grande battaglia per raggiungere l’Abbazia di Santa Maria
intingere (tociare) nel vino. Si chiamano
del Solstizio del giugno 1918, e quindi del Pero. Questo monastero Benedettino,
“ossi da morto” forse per la loro forma a
ossicino. proseguendo in direzione Monastier, il era sorto nel X secolo e venne poi
Una volta raggiunto Ponte di Piave, dove cui nome si deve ai resti di un’abbazia abbandonato in epoca napoleonica. Oggi è
si trova la villetta a lungo abitata dallo benedettina. Qui i frati, nel primo sede di una importante azienda agricola.
scrittore Goffredo Parise (1929-1986), Medioevo, diedero un valido contributo Sono sempre le ville venete a fare da
oggi appunto “Centro Cultura G. Parise”, alle bonifiche della zona. sfondo all’ultimo tratto di strada prima di
si prosegue sulla statale per Treviso, Arrivati a San Pietro di Novello, ancora una raggiungere Roncade.
66 deviando poco dopo verso Zenson volta va abbandonata la strada principale
IL SANTUARIO DELLA
MADONNA DEI MIRACOLI
A MOTTA DI LIVENZA
La Medjugore del Piave.
Era il 9 marzo 1510 quando, in mezzo
a un campo di grano, una bellissima
giovinetta vestita di bianco apparve a
Giovanni Cigana. Il vecchio si rese subito
conto che era la Madonna che gli parlava
per assegnargli un compito importante e
corse a comunicare ai suoi concittadini le
indicazioni ricevute. Bisognava costruire
una chiesa sul luogo dell’apparizione.
Toccò a un membro del clero di rara
intelligenza, nonché figura di alto spessore sua presenza durante la progettazione e
umanistico seguire tutta la faccenda. UN’IDEA DELLE
la costruzione della chiesa e del convento TRASFORMAZIONI DEL
Padre Francesco Zorzi, Superiore
Provinciale dei Frati Minori Osservanti del
si rivelò di capitale importanza. La chiesa, PAESAGGIO RURALE
Convento di San Francesco della Vigna terminata in tempi record nel 1513, Le prime trasformazioni dell’assetto
a Venezia era noto, oltre che per essere è giocata su linee sobrie di impianto paesaggistico risalgono all’epoca romana
consigliere particolare di Papa Clemente VII, tradizionale. Anche dopo cinque secoli, con la realizzazione di importanti vie
per il suo stretto rapporto con il Sansovino. rimane uno dei principali centri veneti della di comunicazione, prima fra tutte la via
E fu soprattutto per questo motivo che la religiosità popolare. Postumia che collegava Genova ad Aquileia. 67
Per garantire la sicurezza lungo le e sistemazioni del terreno. Stampe,
principali arterie furono predisposti disegni e incisioni dell’epoca testimoniano
numerosi insediamenti, con una radicale l’importanza attribuita all’irrigazione, come
penetrazione in tutto il territorio dovuta in un disegno di Cristoforo Sorte del 1556,
all’usanza romana di assegnare terre ai dove sono ben visibili le rogge derivate
veterani. dal Piave.
Alla caduta dell’Impero Romano, questi Lo sviluppo di una agricoltura più efficiente
terreni vengono man mano abbandonati e determina un assetto paesaggistico ben
il bosco, che era meno folto, inizia di nuovo preciso, come ad esempio la sistemazione
a crescere e non solo, alcune terre vengono di campi chiusi.
nuovamente coperte da paludi e acquitrini. É inoltre interessante osservare come tutta
In età Comunale e con l’aumento della la destra Piave fosse coltivata in modo
popolazione, si ripropone l’esigenza di più intensivo rispetto alla sinistra, dove
mettere a coltura vaste aree, che infatti zone paludose e incolte erano ancora
vengono di nuovo disboscate e bonificate. molto estese. Infatti, dalle testimonianze
Va da sé che i primi centri di rinascita cinquecentesche, nella destra, sono
agricola si trovano a ridosso dei Monasteri e presenti una serie di borghi rurali, mentre
delle principali Signorie Comunali. dall’altra parte del fiume, la diffusione degli
Cosicché il periodo antecedente alla insediamenti era minore.
dominazione veneziana può essere Dalla seconda metà del XV secolo, ci fu un
considerato come un momento di bonifiche notevole incremento dell’acquisto di fondi
e dissodamenti, nonché un’epoca dove da parte dei patrizi veneziani, tendenza
vengono realizzate importanti opere di che si manifestò a fasi alterne fino alla metà
68 smaltimento delle acque con deviazioni del XVIII secolo.
La realizzazione di splendide ville coinvolse
molti comuni lungo il Terraglio e nella
parte bassa della Marca.
Le ville, che non erano solo un luogo
di svago e villeggiatura (ma che lo
diventeranno durante il Settecento), ebbero
un ruolo sostanziale nel cambiamento
dell’assetto paesaggistico delle campagne.
Grandi estensioni vitate, allevate
ortogonalmente rispetto alla villa, si
dipanavano verso la campagna.
Malgrado il necessario disboscamento,
messo in atto per fare posto alle nuove
costruzioni e alle pianificazioni di zone
agricole, la Repubblica di Venezia si
adoperò con interventi legislativi per
impedire una continua e progressiva
erosione del patrimonio forestale.
Alla fine del Cinquecento, si arrivò all’
affermazione del sistema dei 3 campi:
frumento-mais-frumento, intercalati da
coltivazioni di gelsi; nei centri aziendali
erano coltivati invece alberi da frutto,
mentre lungo i fossati si piantavano alberi 69
COMPENETRAZIONE
FRA VILLE VENETE
E AZIENDE AGRICOLE
71
tecniche e le specificità dei vini prodotti,
LISON-PRAMAGGIORE
accompagnati da un enologo o dal
Nella zona di Motta di Livenza, la Strada proprietario.
dei vini del Piave tocca, seppur in minima
parte, l’area DOC Lison-Pramaggiore,
che comprende oltre alle province di
Venezia e Pordenone, anche quella di INDIRIZZI UTILI
Treviso.
Questa regione prende il nome dal borgo Strada dei Vini DOC
di Lison e dal paese di Pramaggiore, Lison-Pramaggiore
aree di origine (insieme a Belfiore) della Tel/Fax 0421-200731
produzione enologica locale. www.stradavinilisonpramaggiore.it
La Denominazione d’Origine Controllata info@stradavini.it
viene attribuita alle produzioni di
14 vitigni e ad altri 4 vini prodotti Consorzio Vini DOC
nell’area, che il Consorzio Vini DOC Lison-Pramaggiore
Lison-Pramaggiore promuove e tutela, Tel 0421-799256
garantendo il rispetto degli standard Fax 0421-200066
previsti. info@lison-pramaggiore.it
Nell’area si svolgono numerose www.lison-pramaggiore.it
manifestazioni enologiche, mostre dei
vini e si incontrano vigneti a perdita
d’occhio. In molti casi, durante la visita
72 alle cantine, è possibile approfondire le
a
Castelletto Rocchetta Levada
Gaiarine
Saccol Piazza Rovere Collalbrigo Borghetto Cosniga Roverbasso
Giussin S. Michele CONEGLIANO
Crevada M
Colbertaldo Sernaglia della Battaglia Collalto
o nti Cimavilla Codogne' Borgo Chiesa Portobuffole'
ca
no Campomolino
Vidor
Moriago della Battaglia
Falze' di Piave
Ramera
Bocca di Strada Vallonto Fae'
PROVINCIA DI
Carlot Bosco Susegana
Mareno di PiaveSoffratta Cornare Rigole PORDENONE
Santa Croce
Parrocchia Colfosco Santa Lucia Visna'
di Piave M Basalghelle
Guizzetta Vazzola on Fontanelle
Piave Santa Mama Mercatelli tic
an Liv
Santi Angeli Borgo Bellussi o Mansue' en
Lutrano za Brische
Crocetta Nervesa della Battaglia Mure
Navole'
del Montello S. Maria di Piave
Sovilla Bidasio Pi Rai Meduna
av
Bavaria e di Livenza
Santa Maria
Tempio
Giavera del Montello Cimadolmo San Polo di Piave ODERZO
Cusignana Arcade Ormelle Motta di Livenza
Caonada Spresiano Lorenzaga
Volpago del Montello San Giorgio
Stabiuzzo Guizza Malintrada Villanova
MONTEBELLUNA
Povegliano
Bel Giardino Maserada Pi
av Busco
Sul Piave e
Barrucchella Villorba Negrisia
Candelù Chiarano
Trevignano San Nicolo Velapiccola
Saletto Ponte di Piave Candole
Breda di Piave Vigonovo Cessalto S. Anastasio
Carita'
Carita' Fagare' Salgareda
Vacil Le Marche
Ponzano
Veneto Pezzan San Giacomo Cavrie' Pi
av Campobernardo
e
Fontane
Biban San Martino San Biagio di Callalta
Zenson PROVINCIA
Vedelago Santa Bona Carbonera Borgo Verde Rovare'
di Piave
DI VENEZIA
Castello
Istrana Paese Olmi
TREVISO Spercenigo
San Pietro Novello Zona Produzione Vini
Silea Monastier
Villanova Nerbon Pralongo Consorzio DOC
Sil
Lison-Pramaggiore
e
Live
Farra di Soligo Pieve di Soligo
Barbozza Capo di Sotto
nza
Posmon Boschet Castello S.Maria San Vendemiano Levada
S. Stefano
Col San Martino Rocchetta Cosniga Gaiarine
VALDOBBIADENE Piazza Rovere Collalbrigo Borghetto Roverbasso
Saccol Giussin S. Michele
Barbisano CONEGLIANO
Collalto Crevada M Codogne'
Colbertaldo o nti Borgo Chiesa Portobuffole'
Sernaglia della Battaglia Pare' ca Cimavilla
San Giovanni Mosnigo no Ramera Campomolino
Bigolino Moriago della Battaglia Bocca di Strada
Vidor Falze' di Piave Vallonto Fae'
Rive Carlot Bosco Susegana Campagnola
Mareno di Piave
Cornare Rigole
Onigo Covolo Santa Croce Santa Lucia Soffratta
Levada Parrocchia Colfosco di Piave Visna'
M Basalghelle
Guizzetta Vazzola on
Piave Santa Mama Mercatelli tic Fontanelle
S. Urbano an Liv
Santi Angeli Borgo Bellussi o Mansue' en
Cornuda Ponte della Priula Tezze za Brische
Ciano Nervesa della Battaglia Lutrano
Crocetta Navole' Mure
La Valle del Montello Sovilla Bidasio Pi S. Maria di Piave Rai Meduna
av
Pra De Roda Bavaria e di Livenza
Santa Maria Gorgo della Chiesa
San Michele di Piave Tempio
Colfrancui Fratta Gorgo Dei Molini
Cimadolmo San Polo di Piave San Giovanni di Motta
Pederiva Giavera del Montello
ODERZO Motta di Livenza
Cusignana Arcade Spresiano Grave Ormelle
Biadene
Caerano di San Marco di Pap.
Caonada Selva del Montello Lorenzaga
Venegazzu' San Giorgio
Guarda Bassa Piavon Malintrada Villanova
Lovadina Stabiuzzo Guizza
MONTEBELLUNA Salettuol Cavalier
Visnadello Roncadelle
Povegliano
Maserada Pi
San Gaetano Camalò Camalo' av Busco
Sul Piave e Levada
Signoressa Fossalta Maggiore
Busta Santandra' Villorba Candelu'
Falze' Negrisia Chiarano
Varago
Trevignano Catena Ponte di Piave San Nicolo Velapiccola
Saletto
Edifizio Vascon Breda di Piave Candole Cessalto S. Anastasio
Musano San Bartolomeo Vigonovo
Paderno Carita' Santa Maria
Barcon Postioma Lancenigo Fagare' Salgareda di Campagna
Merlengo Le Marche
Carita' Vacil Pero Bocca Callalta
Ponzano Cavrie' Campo Pietra
Porcellengo Veneto Pezzan San Giacomo Pi
av Campobernardo
Sala Fontane e
Biban Mignagola Zenson
Fossalunga San Martino San Biagio di Callalta di Piave
Pezzan Castagnole Santa Bona Carbonera Rovare'
Vedelago Borgo Verde
Padernello Castello
Istrana Paese Olmi
Carpenedo TREVISO Spercenigo
San Pietro Novello
Albaredo Villanova Lanzago
Cavasagra Silea Monastier
Casacorba Ospedaletto Nerbon Pralongo
Biancade 81
Sil
e
93
Cantina Viticoltori di Ponte di Piave S.c.a. Galileo Soc. Agr. S.s. La Marca Vini e Spumanti S.c.a.
Via Verdi, 50 - 31047 Ponte di Piave (TV) Via Busche, 24 , Loc. Tezze di Piave - 31028 Vazzola (TV) Via Baite, 14 - 31046 Oderzo (TV)
Tel. +39.0422.857650 - Fax +39.0422.857657 Tel. +39.0422.206092 - Fax +39.0422.802905 Tel. +39.0422.814681 - Fax +39.0422.716331
info@viticoltoriponte.it - www.viticoltoriponte.it galileovini@yahoo.it - www.galileovini.com lamarca@lamarca.it - www.lamarca.it
Capo di Vigna Lunardelli S.a.s. Gambrinus S.a.s. Le Vigne di San Giacomo di Giacomin Gianluca
Via Molmenti, 64 , Loc. Villanova Via Capitello, 22 - 31020 San Polo di Piave (TV) Via Pantiera, 100, Loc. San Giacomo - 31056 Roncade
31045 Motta di Livenza (TV) Tel. +39.0422.855246 - Fax +39.0422.855044 Tel. e Fax +39.0422.340640
Tel. +39.0422.863828 - Fax +39.0422.863644 gambrinus@gambrinus.it - www.gambrinus.it info@vignesangiacomo.it
capodivigna@iol.it
Iris Vigneti S.s. Soc. Agr. Lorenzon Angelo Espedito Soc. Agr. S.s.
Casa Vin. Botter Carlo S.p.a. Via Grave, 1, Loc. Santa Maria del Piave Via Negrisia, 44 , Loc. Roncadelle - 31024 Ormelle (TV)
Via Cadorna, 17 - 30020 Fossalta di Piave (VE) 31010 Mareno di Piave (TV) Tel. +39.0422.851117 - Fax +39.0422.851700
Tel. +39.0421.67194 - Fax +39.0421.67309 Tel. +39.0438.488302 - Fax +39.0438.489937 espeditolorenzon@libero.it
info@botter.it - www.botter.it info@irisvigneti.it - www.irisvigneti.it
Luigino Zago Agr. S.s.
Cunial Valerio & Mario S.s Soc. Agr. La Cantina Pizzolato S.a.s. Vicolo Battisti, 12, Loc. Candelù - 31052 Maserada sul Piave (TV)
Via dal Zotto, 9, Loc. Campobernardo - 31040 Salgareda (TV) Via IV Novembre, 12 - 31020 Villorba (TV) Tel. - Fax +39.0422.98426
Tel. e Fax +39.0422.804907 Tel. +39.0422.928166 - Fax +39.0422.629343 info@luiginozago.it - www.luiginozago.it
cunialdavide@yahoo.it info@lacantinapizzolato.com - www.lacantinapizzolato.com
Masottina S.p.a.
De Stefani S.s. Soc. Agr.. La’ di Motte Soc. Agr. S.s.. Via Bradolini, 54, Loc. Castello Roganzuolo - 31020
Via Cadorna, 92 - 30020 Fossalta di Piave (VE) Via Callunga, 9, Loc. Villanova - 31045 Motta di Livenza (TV) San Fior (TV)
Tel. +39.0421.67502 - Fax +39.0421.67836 Tel. e Fax + 39.0422.863815 Tel. +39.0438.400775 - Fax +39.0438.402034
info@de-stefani.it - www.de-stefani.it info@ladimotte.it - www.ladimotte.it info@masottina.it - www.masottina.it
Furlan Soc. Agr. S.s.. La Gioiosa S.p.a. Mercante F.lli S. Soc. Agr.
Vicolo Saccon 48, Loc. Saccon - 31020 San Vendemiano (TV) Via Romanziol, 70 - 30020 Noventa di Piave (VE) Via Postumia, 53, Loc. Rustignè - 31046 Oderzo (TV)
Tel. +39.0438.778267 - Fax +39.0438.478996 Tel. +39.0421.307280 - Fax +39.0421.307433 Tel. +39.0422.853744 - Fax +39.0422.852059
94 info@furlanvini.com - www.furlanvini.com info@lagioiosa.it mercantefratelli@libero.it
Ornella Molon Traverso S.n.c. Soc. Agr. Ca’ di Rajo S.s.
Via Risorgimento, 38 , Loc. Campodipietra Via del Carmine, 2/2, Loc. di Rai - 31020 San Polo di Piave
31040 Salgareda (TV) Tel. e Fax +39.0422.855885
Tel.+39.0422.804807 - Fax +39.042.804510 info@cadirajo.it
info@ornellamolon.it - www.ornellamolon.it
Soc. Agr. Ca’ Franco.
Rechsteiner di Von Stepski Doliwa Via Saletto, 17, Loc. Roncadelle - 31024 Ormelle (TV)
Via Frassenè, 2, Loc. Piavon - 31046 Oderzo (TV) Tel. +39.0422.851074 - Fax +39.0422.851842
Tel.+39.0422.752074 - Fax +39.0422.752155 info@cafranco.com - www.cafranco.com
rechsteiner@rechsteiner.it - www.rechsteiner.it
Soc. Agr. Forniz William & Giambattista S.a.s.
Rigoni Vittorino & Figli S.n.c. Soc. Agr. Via Piave, 9, Loc. Roncadelle - 31024 Ormelle (TV)
Via Malintrada, 17 - 31040 Gorgo al Monticano (TV) Tel. +39.042 .851173 - Fax +39.042 .851856
Tel. +39.0422.746121 - Fax +39.0422.746459 info@forniz.it - www.forniz.it
info@rigonivittorino.com
Soc. Agr. Cantine Grassi di Simome & Pier Luigi S.s.
Soc.Agr. 47 Anno Domini s.s. Via Maggiore, 25, Loc. Rai - 31020 San Polo di Piave (TV)
Via Treviso Mare, 2 - 31056 Roncade (TV) Tel. e Fax +39.0422.855219
Tel +39.0422.849976 - Fax +39.049.9386570 agricolagrassi@libero.it - www.vinigrassi.it
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www.47annodomini.it Soc. Agr. Lucchese Silvio & Figli S.s.
Viale della Repubblica, 118 - 31020 San Polo di Piave (TV)
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Via Belcorvo, 38 , info@lucchesevini.com - www.lucchesevini.it
Loc. Bibano - 31010 Godega Sant’Urbano (TV)
Tel. +39.0438.782292 - Fax +39.0438.783183 Soc. Agr. Marcello del Majno Marco,Umberto S.s.
info@tenutabelcorvo.tv - www.tenutabelcorvo.tv Via Spinada, 6 - 31043 Fontanelle (TV)
Tel. +39.0422.809201 - Fax +39.0422.809642
villamarcello@genie.it
95
Soc. Agr. Tenuta Olivi S.s. Tenuta Santome’ di Spinazze’ Alan
Via Dal Vesco, 10 - 31030 Breda di Piave (TV) Via Carboncine, 71, Loc. Biancade - 31056 Roncade (TV)
Tel. +39.0422.90019 - Fax +39.0422.607259 Tel.+ 39.0422.848189 - Fax +39.0422.848738
tenuta.olivi@gmail.com info@tenutasantome.com - www.tenutasantome.com
Rua Bagnolo
Segusino Soligo Solighetto
Guizza
Guia Farra di Soligo Pieve di Soligo
Barbozza S. Stefano Posmon Boschet Castello
PRROV
OVIN INCI
CIA
CI A DI
DI Castelletto S.Maria
S. Vito VALDOBBIADENE Rocchetta
BELLLLUN
BE UNO
UNO Saccol
Col San Martino Collalbrigo
Funer Piazza Rovere
Giussin Barbisano S. Michele C
Crevada
Pederobba
Colbertaldo Sernaglia della Battaglia Collalto
San Giovanni Mosnigo Pare'
Granigo
Cima Grappa Virago Bigolino Moriago della Battaglia Falze' di Piave
Cavaso del Tomba Vitipan Vidor
Vettorazzi Curogna Rive Carlot Bosco Susegana
Onigo Covolo
Santa Croce Santa Luci
Possagno Caniezza Castelcies Castelli Levada Parrocchia Colfosco di Piave
Guizzetta Pia
Fietta ve Santa Mama Mercatelli
S. Vettore S. Urbano Santi Angeli
Crespano
Monfumo Cornuda Ponte della Priul
L LO
del Grappa Castelcucco Crocetta Ciano
Cassanego
TE
Nervesa della Battaglia
La Valle S.
MON
del Montello Sovilla Bidasio
Paderno
Borso del del Grappa Pra de Roda
Grappa S. Eulalia Casonetto Santa Maria Bavaria
Maser
Fonte Alto Pagnano ASOLO
Semonzo Crespignaga Coste Pederiva Giavera del Montello
Cusignana
Biadene Caonada Selva del Montello Arcade
Liedolo Sopracastello Caerano di San Marco Spresiano
One' Casella d'Asolo Volpago del Montello
Fonte Madonna della Salute
Sant'Apollinare Guarda Bassa Venegazzu'
Bassano Lovadi
del Grappa San Zenone degli Ezzelini Villa d'Asolo MONTEBELLUNA
Villaraspa Visnadello
Povegliano
PROVINCIA DI Lauro
San Gaetano Bel Giardino
San Vito Camalo'
VICENZA Ca' Rainati di Altivole Altivole Signoressa Santandra'
Spineda Busta Barrucchella Villorba
Caselle Falze'
Trevignano Catena
Edifizio
Bessica Riese Pio X Musano
Loria Paderno 99
Muso
Barcon Lance
Postioma Merlengo Carita'
ne
103
(tratto da percorrere in senso orario
uni-direzionalmente). Questo secondo
segmento ha come fulcro la città di Asolo e
tocca punti di forte impatto paesaggistico,
tanto da chiedersi se un pittore vi abbia
messo mano. Anzi, meglio sarebbe dire:
matita e pennello.
Molte sono le strade provinciali che
attraversano il comprensorio dei Colli
Asolani. Varrebbe la pena di inoltrarvisi
curiosando qua e là, ma sapendo che per
ragioni di tempo tutto non si può vedere,
abbiamo scelto due facili deviazioni che
permettono di godere del dolce paesaggio
collinare, includendo alcuni luoghi di
interesse storico. La prima proposta parte
da Asolo, in direzione di Casonetto e
raggiunge Monfumo, per terminare a
Castelli. La seconda invece indirizza il
visitatore, una volta arrivato a Fonte Alto,
verso San Zenone degli Ezzelini.
104 Entrambi i percorsi saranno segnalati con
indicazioni bi-direzioniali.
Desideriamo inoltre avvisare il viaggiatore
che da Paderno del Grappa a Crespignaga
e da Asolo a Fonte Alto troverà una doppia
tabellazione.
Infatti qui il percorso denominato
Marca Storica e quello Enologico si
sovrappongono. Consigliamo perciò a chi
volesse approfondire ulteriormente questa
visita di consultare anche la guida dedicata
a Marca Storica, in modo da avere un
quadro completo del comprensorio in
questione. La nostra guida, dunque non
vuole riproporre le notizie classiche che
già sono riportate in maniera esemplare
ed esaustiva nelle altre pubblicazioni, ma
ci è sembrato utile puntare su tematiche
differenti (letterarie, storiche, artistiche),
che comunque sottolineano i punti di
maggior interesse.
Ora non resta che partire.
105
Il territorio
COLLINE, COLLINE
E ANCORA COLLINE…
“Quando risalì il sentiero dapprima largo e poi
ostruito a tratti da siepi e arbusti, era davvero
stanco. Non vedeva l’ora di sedersi sul bordo
della pozza limpida da cui sorgeva il torrente
Giavera e bere un sorso d’acqua fresca.
Sapeva che gli abitanti fatati e gli animali del
bosco gli avevano già preparato qualche
leccornia: fragoline di bosco e ciliegie mature,
dolci fiori di ortica da succhiare avidamente e
mazzi di funghi chiodini impastati in croccanti
frittelle. Gli sembrava di sentirne il profumo
106
e aveva l’acquolina in bocca; non appena come un comparto autonomo. Non si
IL MONTELLO TRA NATURA,
oltrepassò il largo tronco che fungeva da CENNI STORICI E tratta solo di un susseguirsi di panorami,
ponte tra le due sponde del torrente si sentì PRELIBATEZZE vallette e radure, ma è uno dei capitoli più
significativi della civiltà veneta.
finalmente a casa”. Il Montello è una sorta di panettone La lezione di storia che ci impartisce il
(“Il ritorno la notte di San Lorenzo” in Fiabe e allungato che, all’interno della fascia
leggende del Montello di Laura Simeoni) Montello è molto più di quanto ci si possa
pedemontana, si stacca configurandosi aspettare e i luoghi, che sono stati teatro
di forti sofferenze durante la Prima Guerra
Mondiale, meritano senza dubbio una
visita approfondita.
Per gli amanti della natura, il Montello
è un’autentica palestra. Ma vediamo
di descriverlo un po’ più nel dettaglio.
Il nome deriva da monticellum, ma i
suoi abitanti preferiscono chiamarlo
semplicemente il Bosco. Fino a qualche
secolo fa, infatti, era costituito da un
manto verde scuro di roveri che copriva
interamente tutti i seimila ettari di questa
grande collina, lunga 20 chilometri la cui
altezza non supera i 368 metri sul livello
del mare. Abitato sin dal Paleolitico, il
Montello assume un’importanza rilevante
solo durante la Repubblica di Venezia; 107
è infatti noto come la Serenissima fosse
molto legata a quei boschi di querce, tanto
da catalogarli per distinguere le piante utili
alla costruzione delle sue galee, quelle
invece da impiegare per opere lagunari o
fluviali e, infine, quelle che avevano una
funzione semenziale. Un ruolo importante
hanno a quell’epoca gli “Spacazoc”, i famosi
taglialegna, che per conto della Repubblica
della Serenissima, tagliavano gli alberi. Il
loro mestiere viene ancora oggi evocato
nelle fiere di paese, in particolare nel mese
di ottobre durante la festa che si svolge a furono abbandonate e gli appezzamenti si Di quei meravigliosi seimila ettari ne
Selva del Montello. ricoprirono di robinie, fatta eccezione per rimasero soltanto 2.500. Oggi le robinie
E’ bene poi ricordare cosa accadde alla fine le aree pedecollinari, in cui storicamente hanno invaso il sottobosco, ma sulle
dell’Ottocento. In seguito all’approvazione, si coltivava la vite. Oggi un’operazione del strade del Montello è sempre piacevole
nel 1892, della Legge Bertolini da parte del genere sappiamo non sarebbe permessa. passeggiare. Tra gli ombrosi sentieri, il fitto
Parlamento del Regno Unito d’Italia, per Schiere di ambientalisti si incatenerebbero della vegetazione offre riparo a numerose
promuovere un progetto di ripopolamento agli alberi di quercia allo scopo di vincere specie di uccelli, a piccoli animali e
e per sfruttare i terreni, furono abbattuti una battaglia, ma l’Italia di allora aveva altri nell’umido crescono varie qualità di funghi,
1.700 roveri e costruiti 132 chilometri problemi e quelle selve, che la Serenissima usati nei piatti tipici della cucina veneta. I
di strade, chiamate “prese”. Il terreno aveva gelosamente conservato e censito per funghi vengono citati da scienziati-umanisti
dato per le colture era però talmente centinaia di anni, erano viste solo come un in svariate opere di prosa e poesia.
108 improduttivo che, poco dopo, le coltivazioni impedimento all’agricoltura. A partire dal 1591, con l’Istoria di Trivigi di
Nel Novecento con l’introduzione di nuove
varietà selezionate la patata del Montello
è divenuta via via più squisita, tant’è che
i veneziani stessi arrivano fin quassù per
gustare i piatti che la propongono.
E’ probabile che il successo di questa patata
derivi dalla natura del terreno, argilloso a tal
punto da trattenere a lungo l’umidità che
accompagna in modo ideale la maturazione
dei tuberi. Da non perdere, nella seconda
domenica di settembre, alla Presa 18 sul
Montello la Mostra-Mercato della Patata.
Giovanni Bonifaccio, che descrive le varie alle frittate con le erbe (fortajé co le erbe); Si può concludere la carrellata dei piatti
qualità di funghi, continuando con il poeta nella bella stagione infatti se ne utilizzano tipici con il coniglio in tegame e contorno di
Nicolò Zotti, che nel 1683 decanta le doti molte di selvatiche come il creson, le patate al forno.
di circa cinquanta specie, fino al 1824 dove galinéle, l’otiga, le rosoline, gli s-ciopeti, i L’area del bacino del Piave è infatti la culla
sempre un poeta, questa volta Camillo bruscandoi, le sparasine. Una regina della della moderna coniglicoltura, grazie ad
Nalin, scrive che i funghi venivano preparati tavola è, senza ombra di dubbio, la patata. allevamenti all’avanguardia. Un’altissima
in cento modi. Introdotta all’inizio dell’Ottocento dalle concentrazione di allevamenti di conigli
Oggi è il chiodino del Montello quello più truppe napoleoniche, nei cinque comuni si trova nei comuni di Volpago e di
usato per i piatti prelibati che si possono del Montello (Crocetta, Giavera, Nervesa, Trevignano.
gustare da queste parti. Molte altre le Volpago e Montebelluna), ha trovato ampia Il Montello ha anche una importante
prelibatezze che il Montello ha in serbo diffusione solamente a partire dall’ultimo tradizione casearia: va assaggiata la
per i buongustai: dalle minestre, ai risotti, decennio del XIX secolo. morbida casatella. 109
QUALCHE NOZIONE DI GEOLOGIA
La caratteristica principale del Montello
è la terra rossa che ricopre un insieme
di ciottoli calcarei, porfido e granito
impastati con argilla. Oltre alla terra rossa,
le doline, le caverne e il diffuso carsismo
rendono questo ambiente ideale per la
ricerca ambientalista. Varie sono le teorie
sulla formazione geologica del Montello.
Secondo Saccardo la vasta area del
Montello era un unico cono di deposito del
bacino del Piave a cui potevano unirsi anche
il fiume Brenta e il Soligo.
Questo conoide fu probabilmente iniziata l’opera di erosione delle acque unita il terreno e solo dopo è riuscita a penetrare
sommerso dalle acque del mare che, in a quella di scioglimento. nel sottosuolo.
quel periodo, arrivavano fino ai piedi delle A nord, però, la corrente del Piave ha
Alpi. L’azione dell’acqua, ricca di sali e di favorito, ancora prima delle glaciazioni,
I COLLI ASOLANI
anidride carbonica, provocò lo scioglimento un inizio del carsismo. Infatti su questo Carducci chiamò Asolo “la cittadina dai
dei detriti che in seguito si addensarono. versante i valloni sono molto limitati e corti. cento orizzonti”. La definizione andrebbe
Successivamente si ebbe il sollevamento Questo perchè l’acqua si insinua subito nel estesa a tutto il distretto, infatti da
della terra. sottosuolo per la presenza del terreno di qualunque parte ci si volti, l’orizzonte muta
L’abbondante presenza di rocce calcaree tipo carsico. costantemente.
110 ha favorito il formarsi di fessure in cui è A sud invece, l’acqua ha scavato fortemente Il motivo è presto detto.
piante da frutto e alla vite.
E’ strano come le sagome abbiano varie
forme. Colli piccoli e tondi, altri solitari,
altri ancora addossati l’un l’altro.
Un gruppo presenta scoscesi burroni e un
altro dolci pendii.
A due passi da un orrido o da un
precipizio c’è una conca dolcissima.
E poi ancora, alcuni sono sterili, altri
fertilissimi e anche le colture seguono
questo armonioso disordine, le viti sono
maritate alle piante da sostegno e tra filare
e filare si alternano gli alberi da frutto:
ciliegi, peschi, meli, susini, albicocchi,
L’area, ad esclusione del lembo volte foggiati ad anello chiuso e dove
fichi e noccioli, cotogni e giuggioli, una
pianeggiante, è un anfiteatro con zone con declivi più arditi si alternano a un
immensa varietà di ramificazioni e di
moltissimi colli, il che genera un frequente ondeggiare lento e sinuoso.
tonalità di verde si intreccia, si abbraccia.
e rapido cambiamento di prospettive. Sembra che i colli asolani conservino
Altre volte poi le colture singole sono
Il comprensorio collinare, di circa 88 intatta la fisionomia primitiva, del resto la
separate da colle a colle e così uno è
chilometri quadrati si estende dai piedi mano dell’uomo non è riuscita ad alterarne
vitato, l’altro pascolivo e un altro ancora
del Grappa e abbraccia un quarto di la figura e i contorni: i declivi non sono,
è boschivo. Tutto scorre in un’armonia
questo nodo montuoso, mentre il resto né arati e né piantati, ma messi a pascolo
del territorio è costituito da una serie di e fienili. I boschi che un tempo furono senza tempo.
colli talvolta spiegati a ventaglio, altre sradicati, hanno fatto posto a vigorose 111
Prima parte. u
DA NERVESA DELLA BATTAGLIA A CORNUDA
t
La degustazione dove vengono riconosciuti pregi e pena di aggiungere altro, bisogna solo
La degustazione si riassume infine in difetti. Si usa dire che l’analisi olfattiva provare.
un’analisi sensoriale, un momento poetico sia importante più di quella gustativa,
molto personale. Il primo senso ad essere non foss’altro per il contatto stretto che
coinvolto è la vista. Si osserva perciò il questo senso ha con la più profonda parte
vino mentre scorre, se ne ammira il colore, del nostro lato emozionale. Si inspirerà 127
Seconda parte.
DA CORNUDA SI PERCORRE UN ANELLO
PER POI RITORNARE A CORNUDA.
Liedolo Biadene
Sopracastello One' Caerano di San Marco
Casella d'Asolo
PROVINCIA DI Fonte Sant'Apollinare
Madonna della Salute
VICENZA San Zenone degli Ezzelini Villa d'Asolo
Villaraspa
MONTEBELLUNA 129
Lauro
Continuando verso Asolo, costellano il
tragitto altre ville di enorme pregio storico
e stilistico, che nemmeno il paragone con la
Villa di Maser riesce a mettere in ombra.
Villa Rinaldi, una graziosa costruzione
seicentesca, al centro di una vasta tenuta
che si sviluppa tra colle e piano. Scalinate e
balaustre conducono a una bella terrazza.
Nel 1663 Francesco Rinaldi, attento cultore
dell’arte, si propone di farne una delle
più belle ville del Veneto e dispone un
ambizioso progetto di ampliamento, non
dimenticando di commissionare ai pittori di
Scuola veneta una serie di affreschi. Andrea
Celesti dipinge il salone e le stanze centrali
con scene mitologiche. conduce a Castelli. Qui merita una visita il bellissimo maglio
Lasciando la pianura si sale verso Asolo, E’ questa una deviazione che davvero del XV secolo, utilizzato fino al 1979 per la
girando al bivio di Casella, percorrendo un raccomandiamo. lavorazione del metallo.
“foresto” (così si chiamano le strade che si Il paesaggio dei colli retrostanti Asolo, pur La data di costruzione, 1468, è incisa sulla
inerpicano fino ad Asolo) orlato di cipressi trattandosi di un’area di limitata estensione, pietra. Il complesso architettonico è volto
e boschi, lungo il quale una serie di scorci e rappresenta la quintessenza di tutte quelle a sud e consiste in tre distinti corpi, così da
panorami lascia il visitatore senza parole. qualità e peculiarità che, da molte pagine, formare una corte fatta a “U”.
Dopo una visita alla città di Asolo, sarebbe andiamo decantando in questa guida. A ridosso del canale c’è l’officina, con due
130 consigliabile prendere la strada che Superata Asolo, si raggiunge Pagnano. ruote a pale e un raro esempio di tromba
ripercorre la strada a ritroso per immettersi
nuovamente nel percorso principale.
La direzione da prendere ora è Fonte Alto,
la parte più elevata dal territorio comunale.
Paesaggio di straordinaria suggestione:
il Massiccio del Grappa a Nord e le
colline a Sud. A Fonte Alto una sosta sarà
d’obbligo per visitare la chiesa e la “Casa
dei Mestieri”. Superata Fonte si entra nel
comprensorio di San Zenone degli Ezzelini.
Qui, dal Santuario della Madonna Rossa,
su una collina di 220 metri, luogo dove una
volta si ergeva il Castello degli Ezzelini, lo
sguardo è libero di spaziare verso il Grappa
e giù fino a Bassano.
eolica di concezione leonardesca. panorama. Lungo i pendii meglio esposti Il panorama a 360˚ ha sicuramente ispirato
Fra i luoghi da visitare consigliamo si trovano i vigneti coltivati su piccoli molti artisti veneti, quali Noé Bordignon e
Monfumo, che se ne sta abbarbicata ciglioni o a tagliapoggio, mentre i casali Wolf Ferrari.
intorno alla sua candida chiesa parrocchiale. rurali sulle sommità conservano le tipologie Continuando a vagare con lo sguardo
Qui, anticamente, c’era il Castello dei del passato. I punti panoramici intorno non si può non pensare alle tristi vicende
Maltraversi, di cui restano poche pietre. a Monfumo sono numerosissimi, verso medievali, quando infinite e truci lotte tra
I colli hanno profili dolci e sono in gran Castelli è frequente incontrare ancora oggi i feudatari, divenuti guerrieri senza pietà,
parte ricoperti da prati e boschi. Sono i pagliai a forma di cupola. facevano scorrere fiumi di sangue per
cipressi a rendere ancor più suggestivo il Dopo questa full immersion nella natura, si l’ottenimento di qualche pezzo di terra. 131
Impossibile non ricordare la storia di che la fortezza ezzeliniana di San Zenone
questa regione, disseminata di castelli, (metà del XIII secolo), rappresenta l’esempio
ruderi, rovine di torrioni, siti fortificati che più ardito di tale sistema architettonico. Le
arrivano fino alle rive del Piave! Infatti, dal X tecniche innovative, messe in atto grazie
secolo d.C. l’Europa cristiana vede sorgere ai contatti fra le maestranze venete di
innumerevoli castelli e fortificazioni, intorno Ezzelino III e gli architetti arrivati dall’Italia
ai quali si organizza un nuovo assetto del meridionale, inviati dall’Imperatore Federico
territorio. In tutta l’Italia settentrionale II, hanno fatto sì che la residenza degli
e in quello che oggi è il nostro Veneto Ezzelini si distinguesse al di sopra delle altre,
la fortuna di questo nuovo sistema di anche se oggi i pochi resti ci lasciano solo
popolamento è dovuto in sostanza a due intuire la magnificenza di questa costruzione.
motivi: primo il diffuso bisogno di sicurezza La strada si dirige ora verso Paderno del
causato, non solo dalle incursioni degli Grappa, tocca Possagno, da qui ridiscende
Ungheri, in seconda analisi, la situazione a destra verso Castelli, Onigo, San Vettore
di instabilità politica e quindi dal desiderio e rientra a Cornuda, dove meritano una
di attrarre i cittadini attorno al castello. visita il Santuario della Madonna della
Sulle colline trevigiane sono numerose le Rocca, edificio risalente al XVI-XVII secolo,
testimonianze, ora sotto forma di rovina, e l’Oratorio di San Rocco, lungo la strada
di questi insediamenti. Sicuramente i del vino, che porta a Maser. E’ la Val Cavasia
ruderi architettonici più significativi si quella al centro della quale si trova Possagno.
trovano a San Zenone, Fonte, Rovèr, Asolo, Una grande distesa di prati tra i contrafforti
Castelcucco, Castelciès, Cavaso, Onigo, meridionali del Monte Grappa a Nord e una
Maser, Monfumo, Cornuda, Pederobba, successione di colline che arrivano fino alla
132 Crespignaga e Castelli. Va ricordato inoltre riva occidentale del Piave, a sud.
Basta dire Possagno e a tutti viene in mente dimora di campagna, ma soprattutto il
Canova. La sua casa natale è lì, nel cuore luogo dove i fratelli, lontano dalla vita
della cittadina. Lì è dove il meraviglioso veneziana, potevano esercitare i loro
scultore fece ritorno per passare immensi interessi umanistici.
indisturbato gli ultimi anni della sua vita. Addossata ai Colli Asolani, la costruzione
Una visita è d’obbligo alla Gypsoteca, che è leggermente sopraelevata e spicca in
conserva bozzetti, calchi e modelli originali mezzo al verde del grande parco che la
in gesso, e al Tempio Canoviano che si trova circonda.
non lontano dalla casa natia dell’artista. Ritornando ai tre maestri che hanno
contribuito a renderla quello che è, ci
VILLA DI MASER. TRE NOMI piace rievocare le parole del grande storico
CHE DANNO VITA A UN dell’arte Federico Zeri, che spesso diceva
CAPOLAVORO. PALLADIO, “non c’è nulla secondo me, di più classico
VERONESE E VITTORIA che il connubio tra la scultura del Vittoria,
La sapienza architettonica di Andrea l’architettura del Palladio e la pittura di
Palladio, il virtuosismo illusionistico di Paolo Paolo Veronese”.
Veronese e l’arte scultorea di Alessandro Per quanto riguarda Palladio, certo si può
Vittoria hanno fatto della Villa di Maser uno dire che ha applicato in toto il suo noto
dei vertici assoluti dell’arte di tutti i tempi. principio secondo cui, “la bellezza risulterà
Costruita nel 1560 per i fratelli umanisti dalla corrispondenza del tutto con le parti,
Daniele, patriarca di Aquileia, e delle parti tra loro, e di quelle al tutto”.
Marcantonio Barbaro, ambasciatore della La composizione architettonica è imperniata
Repubblica di Venezia, doveva rievocare il attorno al corpo centrale, che ospita le
modello della villa classica. Non unicamente stanze del soggiorno, ispirato al fronte di 133
di cui una più grande, con la magnifica
ASOLO. ASOLANDO.
fontana di Nettuno. In questa specie di
UN POETA:
giardino segreto è racchiusa tutta l’arte ROBERT BROWNING
del Vittoria che vi ha dedicato una cura
particolare, forse anche per far contento “How many a year, my Asolo, Since
Marcantonio Barbaro, scultore dilettante. – one step just from sea to land –
E, per finire, la decorazione a fresco I found you, loved yet feared you so, for
del corpo centrale messa a punto dalla natural objects seemed to stand palpably
geniale intuizione di Paolo Veronese. fire-clothed! No”…
L’artista porta i modelli decorativi
cinquecenteschi ad un risultato sommo. (Quanti anni, Asolo mia, da quando -
Con la magistrale tecnica dell’affresco, il un passo appena dal mare alla terra – ti scoprii,
pittore crea continue illusioni prospettiche tanto ti amai e anche ti temetti, poiché gli elementi
un tempio greco; ai lati si snodano le due dando vita a scorci e panorami. naturali parvero presentarsi tangibilmente rivestiti
barchesse arretrate e più basse rispetto al Spalanca soffitti, apre finestre, crea di fuoco! No.) Robert Browning
corpo centrale, costituite da un porticato balconate.
a otto arcate. Infine alle estremità si alzano L’ambiente si popola di divinità olimpiche Volendo, Asolo la si gira in mezza giornata,
due ampie volute che nascondono le e figure allegoriche che si mescolano, ma si avrebbe voglia di passarci una vita,
colombare. grazie alla sapiente tecnica del trompe- soggiogati dalla stessa malia che colpì non
Le sculture, realizzate da Alessandro l’oeil, ai ritratti dei padroni di casa, degli pochi personaggi famosi. Uno fra questi, il
Vittoria, adornano il giardino, una volta animali e degli oggetti. Che aggiungere poeta inglese Robert Browning, il primo ad
assai ricco di aiuole, oggi semplice e ancora? Nulla. Meglio guardare in usare la parola asolando.
lineare. L’opera del Vittoria culmina oltre silenzio. In realtà questo è il titolo del sua ultimo
134 la strada con le due esedre semicircolari, volume in versi, che fu pubblicato a
Venezia nel 1889. Maestro del monologo con la poetessa Elisabeth Barret che divenne
drammatico e dell’introspezione psicologica, poi sua moglie.
egli ha anticipato alcuni motivi della poetica Asolando di qua e di là è consigliabile una
novecentesca. visita al Duomo che custodisce alcune
Asolo è una gemma preziosa incastonata fra splendide tele, in particolare l’Assunta
luoghi incantati. Sul colle c’è la Rocca, una di Lorenzo Lotto e una seconda Assunta
fortificazione a forma di poligono irregolare di Jacopo da Ponte detto il Bassano.
con una unica entrata, costruita con Una curiosità da non perdere, la Casa
muraglie di sassi alte quindici metri e spesse Longobarda, chiamata così dall’iscrizione
quattro, risalente all’XI secolo e edificata che attesta l’origine lombarda dell’autore
intorno a quello che doveva essere l’antico proprietario. La bizzarra residenza, opera
insediamento. Subito sotto la fortificazione dello scultore/artista Francesco Graziolo, è
si dispone, sul dorso e sui fianchi del rilievo, costruita in pietra tufacea ed è sovraccarica
quella che viene chiamata “la città dai di motivi simbolici, misteriosi e inquietanti. Giacomo Lusignano, re di Cipro, che aveva
cento orizzonti”. E’ banale dirlo, eppure usurpato il trono a Carlotta di Lusignano,
si continua a ripeterlo: la città è romantica legittima erede. Dopo il matrimonio
CATERINA CORNARO,
come poche al mondo, raffinata ed elegante, ELEONORA DUSE, celebrato per procura, viene accompagnata
è il luogo dove l’arte, la storia, la natura si FREYA STARK. LE TRE DAME al Lido con il Bucintoro da dove si imbarca
sono fuse in un disegno armonico. Sempre CHE AMARONO ASOLO sulle galee della Serenissima, alla volta di
il nostro Browning in una lettera scriveva”… Cipro. E qui si apre una delle pagine più
Questo luogo mi riempie d’ammirazione… Caterina Cornaro nasce a Venezia nel 1454 misteriose della Repubblica Veneta: la morte,
L’immenso incanto del paese circostante da Marco Corner, pronipote del Doge e da in circostanze mai chiarite, di Giacomo di
è indescrivibile, e non ne vidi mai altro Fiorenza Crispo, duchessa dell’Arcipelago. Lusignano, consente al Senato veneziano,
d’eguale”. Qui egli visse le più belle giornate A quattordici anni viene data in sposa a il 21 febbraio 1478, di annettere il regno di 135
Cipro. Sempre il Senato successivamente
provvederà a spedire in “dorato” esilio
Caterina ad Asolo ed ordinerà al fratello
Giorgio Corner di raggiungere il Capitano
Generale a Cipro e di esercitare tutta la
sua influenza per convincere la sorella ad
abdicare in favore della Serenissima.
Il 26 febbraio a Famagosta, dopo un
solenne “Te Deum”, la bandiera dei
Lusignano viene ammainata e sale il
gonfalone di San Marco. La cerimonia viene
ripetuta alla presenza della Regina in tutte
le città cipriote, compresa Nicosia.
Caterina consegna la corona di Cipro
al Doge ed esautorata del suo potere
viene rimpatriata a Venezia. Il 18 marzo
1489, vestita di nero, la Regina lascia per
sempre l’isola di Cipro. Venezia le prepara Si fa poi costruire una villa ad Altivole, il rimane ben poco.
un’accoglienza magnifica, ma il 20 giugno Barco in mezzo a un parco, dove l’arte Quando Eleonora Duse arrivò ad Asolo,
dello stesso anno parte per Asolo. gareggia con la natura. Pietro Bembo, ospite della sua amica Lucia Casale, si
Anche se la sovranità ad Asolo sarà molto umanista, scrittore e buon amico della innamorò subito del luogo e desiderò avere
limitata, ella stabilisce la sua corte a Palazzo Regina di Cipro, non esagera quando una casa per lei.
Pretorio, sontuoso castello di origine definisce questo luogo il Paradiso. Acquistò un bel palazzo in via Canova, che
136 medievale. Oggi purtroppo della splendida dimora a dire il vero abitò ben poco, preferendo
un turbinio di spostamenti, nuove lingue ed
evoluzioni familiari.
Instancabile viaggiatrice e assetata
di conoscenza, investì gran parte
delle sue energie e dei suoi denari
nell’apprendimento dell’Arabo e di altre
lingue, che diventarono strumenti di
lavoro. Viaggiò in Turchia, Medio Oriente,
Grecia. Fu Crocerossina in Carso durante
la Prima Guerra Mondiale e nel 1927 partì
per l’Oriente, dove fino al 1937 organizzò
spedizioni in Libano, Siria, Iraq, Persia e
Arabia. Allo scoppio della Seconda Guerra
Mondiale si impegnò nello Yemen e in
Egitto, dove fu la promotrice di una rete di
propaganda clandestina la “Fratellanza”.
Nel dopoguerra ricominciò a viaggiare, fino
sostare in albergo. Qui ricevette le visite volle essere sepolta ad Asolo, nel cimitero a compiere una spedizione in Nepal all’età
di Gabriele D’Annunzio e la loro storia di Sant’Anna, rivolta per suo preciso volere di 88 anni, ripercorrendo il cammino di
d’amore fece il giro del mondo. alla montagna che riteneva sacra, il Grappa. Alessandro il Grande. La sua vita si lega alle
Dopo 12 anni di riposo la Duse sentì di Freya Stark fu portata ad Asolo, bambina, personalità del suo tempo, da Churchill, alla
nuovo il richiamo delle scene. Il ritorno dai suoi genitori. La sua vita non conobbe Regina Madre, fino a Lawrence d’Arabia.
al suo amato pubblico durò però solo tre soste. Nata in Inghilterra nel 1883, crebbe Anche il Foreingn Office le affidò importanti
anni, infatti morì nel 1924 a Pittsburg, ma fra il paese d’origine, la Francia e l’Italia, in missioni. 137
Asolo fu sempre il suo “buen retiro”, il unito di Comuni e Signorie. Ben presto si
luogo dove amava ritornare e dove morì impadronisce di Treviso, Padova, Vicenza,
all’età di 100 anni. Riposa al cimitero di Verona, cinge d’assedio Mantova e occupa
Sant’Anna, a pochi passi dalla tomba della Brescia. Si prepara poi a sferrare il grande
Duse. attacco al Milanese. Si tratta del “grande
assalto” di cui parla Dante nel IX canto del
GLI EZZELINI A SAN ZENONE
Paradiso. Ad ogni buon conto viene fermato
Vicino a San Zenone, su di un colle, si e sconfitto dai Guelfi a Cassano d’Adda.
staglia, solitaria, una torre. A discapito della Fatto prigioniero è ferito e muore, secondo
bellezza paesaggistica, questo luogo fu quanto viene tramandato, per essersi
teatro di vicende tristi e cruente che vale la strappato le bende, che coprivano le ferite,
pena di ricordare. in un impeto d’ira.
La piccola torre è ciò che rimane di uno Nelle leggende che narrano la sua storia, di
dei castelli della potente famiglia degli appellativi gliene sono stati affibbiati molti:
Ezzelini. Ed è proprio qui che ebbero il Tizzon d’Inferno, il Diavolo Nero, il Crudele.
loro epilogo le vicende di Ezzelino III e di La via dell’odio è ormai segnata ed un altro
suo fratello Alberico.Gli Ezzelini erano di componente della famiglia subisce a sua
stirpe germanica e, al seguito di Corrado volta una sorte infausta. E’ Alberico, fratello
il Salico, erano arrivati in Italia nell’XI di Ezzelino III, che viene tradito e assediato
secolo. Il più famoso resta Ezzelino III, tanto nel Castello di San Zenone.
valoroso ed audace quanto spietato, con E dopo aver assistito allo strazio della morte
pretese di dominio assoluto, tant’è che di sua moglie e dei figli, è squartato, portato
verso la metà del Duecento decise di fare a Treviso e bruciato in Piazza Maggiore.
138 dell’Italia settentrionale un grande regno La sorella Cunizza, invece, si sposa tre volte
e colleziona vari amanti. Infatuata della una immensa valle del Nord Italia.
poesia, si innamora di Sordello da Goito L’edificio, che fonde i due archetipi
dal quale si fa rapire, ma lui le preferisce dell’architettura classica greco-romana,
un’altra dama. Cunizza ebbe però l’onore il pronao dorico del Partenone e il corpo
di essere messa nel terzo cielo del Paradiso circolare a cupola del Pantheon, era stato
tra gli spiriti amanti, forse anche per le ideato dallo stesso Antonio Canova come
numerose opere di penitenza che compì nuova chiesa del paese, nel 1819. Fu lui
alla fine della sua vita, riscattando la stesso a sostenerne tutte le spese, mentre
reputazione di tutta una famiglia che si era gli abitanti, secondo un’antica tradizione
macchiata di sangue. veneta, offrivano la loro manodopera
gratuitamente nei giorni festivi e
CANOVA E POSSAGNO procuravano i materiali.
Certamente una delle soste d’obbligo è Il Tempio fu terminato nel 1830, dopo la
Possagno, la patria dell’insigne scultore morte dello scultore e infatti egli ebbe
Antonio Canova, dove è possibile visitarne solo modo di iniziare la grande opera di
la casa natia, la Gypsoteca che, annessa decorazione scultorea interna, che si era
alla casa, raduna il materiale proveniente ripromesso di fare.
dallo studio romano dell’artista. Quello che
forse stupisce maggiormente il visitatore IL CLIMA PERFETTO PER I FIORI
è il Tempio, non foss’altro perché è Il clima dell’Asolano è mite e sanissimo;
davvero strano trovarsi al cospetto di una l’aria è di carattere alpino, ma senza quella
costruzione classica che, invece di essere in rigidezza propria delle montagne, qui è solo
Magna Grecia o comunque verso il Sud del fine e pulita. A febbraio l’inverno è già finito
Mediterraneo, si proietta nel vasto spazio di e i Mandorli iniziano a fiorire. 139
Le pendici del Grappa e il Montello sono da e così via. rocce e le erbe ancora secche occhieggiano
sempre celebrati dai botanici per la grande I colli Asolani rispecchiano la flora del fiorellini di varie tonalità. A marzo la fioritura
varietà e la rarità di alcune specie di fiori. Grappa: i pendii soleggiati e le umide è al culmine e nei punti più esposti iniziano
Sempre da Saccardo apprendiamo che vallette sono zone adatte alla vegetazione a fare capolino le Pratoline, i Narcisi sono in
nelle zona esistevano “oltre 150 piante di svariatissime specie di fiori. In primavera, boccio, Mandorli e Biancospini si ricoprono
quasi tutte alpine”. Nel suo trattato (Flora i primi a spuntare sono le Mammole della prime infiorescenze.
del Trivigiano – Flora del Montello), si profumate, gli Ellebori e le Genziane;
citano, fra le altre, la Peonia peregrina, la seguono dopo pochi giorni gli Anemoni e il
Myrris odorata, il Leonthopodium alpinum Leucoium vernum, una candida campanula
(Edelweiss), la Nigritella, il Rhododendrum dall’intensa fragranza amarognola. Fra le
140
AREA DOC “MONTELLO E COLLI La tradizione vitivinicola dell’area in
ASOLANI” analisi affonda le sue radici nei tempi
della Serenissima Repubblica di Venezia,
La zona di produzione DOC “Montello che conosceva bene e preferiva i vini
e Colli Asolani” si sviluppa a Nord della provenienti dalla Marca Trevigiana.
città di Treviso, nella prima fascia collinare A quell’epoca, nelle grandi proprietà
pedemontana. La parte che riguarda il terriere, sorgevano le famose ville venete e
Montello inizia a Nervesa della Battaglia il vigneto ricopriva un ruolo fondamentale
e va fino a San Zenone degli Ezzelini, a per l’attività dei proprietari terrieri. Già nel
Nord invece, nel comprensorio asolano, 1400 vi sono ambienti strutturati a cantina
comprende le fasce collinari e la pianura di all’interno delle barchesse.
connessione fra queste, dalle pendici del Anche in queste zone è presente la
Grappa alla città di Asolo. vocazione alla produzione di uve di
I terreni di queste colline, al limite Prosecco, che si differenzia, grazie
settentrionale della pianura padana, alla diversa conformazione geologica
tra Piave e Monte Grappa, sembrano dei terreni, da quello di Conegliano e
rincorrersi e accavallarsi nel sinuoso e Valdobbiadene, per un leggero, ma
lento movimento di un’onda verde. Il clima inconfondibile retrogusto mandorlato.
è mite e temperato, senza sbalzi eccessivi La denominazione “Montello e Colli
tra una stagione e l’altra e quindi, sotto Asolani” è riservata ai vini ottenuti da uve
l’aspetto climatologico, la zona rivela i cui vigneti corrispondono per l’85% a
condizioni favorevoli alla coltura della vite. vitigni di: Prosecco, Chardonnay, Pinot 141
Bianco, Pinot Grigio, Merlot, Cabernet Il Consorzio. Buone notizie e progetti
Franc e Cabernet Sauvignon. Dal 1994 il Consorzio si è prefissato il
Da alcuni anni si affiancano due varietà compito di aprirsi alla realtà produttiva
autoctone, la Bianchetta, il Carmenere. locale, diventando un interlocutore valido,
La zona produce vini rossi di stoffa come punto di riferimento per varie iniziative
il Cabernet, nobile vino reso ancora che mirano a valorizzare la tipicità dei vini
più importante dall’invecchiamento; di e tutelano la denominazione di origine
sapore intenso, è molto gradevole, se controllata e infine ne promuovono
giovane è invece lievemente erbaceo. Va l’immagine. Un consistente numero
servito a temperatura di 18˚ ed è adatto di nuove adesioni di produttori sta a
per accompagnare piatti di una certa sottolineare la crescente attenzione e la
importanza. sempre maggior consapevolezza verso
Il Merlot è un buon vino giovane, intenso i compiti di tutela, di promozione e di
e caratteristico, diventa un gran vino se valorizzazione della vitivinicoltura. Oggi le
invecchiato. aziende socie del Consorzio, di piccole e
Il Prosecco, che viene commercializzato grandi dimensioni, di produzione diretta
in 2 versioni, tranquillo e spumante, è ed industriali, rappresentano il 50%
caratterizzato dall’aroma fruttato ed è dell’intera produzione a denominazione.
adatto a qualsiasi occasione. Nell’area del Montello e dei Colli Asolani,
Ultimi arrivati sono il Pinot e lo assistiamo in questi ultimi anni a una
Chardonnay, vini di ottima qualità progressiva evoluzione della viticoltura
142 soprattutto se in versione tranquilla. che ora sta vivendo un momento felice
di crescita costante. Negli ultimi tre anni di mezzo secolo. Le uve di Cabernet
infatti, ha visto aumentare la superficie Sauvignon (65%), Cabernet Franc (20%),
inscritta dai 272 ha del 2000, ai 473 ha del Merlot (10%) e Malbech (5%) vengono
2003. fermentate per una ventina di giorni prima
di essere affinate per almeno 24 mesi in
Il rosso del Generale De Gaulle botti di rovere francese e poi in bottiglia
Nel 1967 il Generale De Gaulle si per un anno. Di questo vino colpiscono
trovava ad una cena dove i vini non lo il colore rosso rubino, i profumi erbacei e
soddisfacevano per nulla. Ad un certo speziati e l’equilibrio tra acidità e tannicità.
punto arrivò in tavola un nuovo rosso e Il gusto è morbido e possente allo stesso
si narra che il Generale se ne uscì con tempo.
questa battuta:”Questo si è uno dei
nostri”. In realtà il vino non era francese,
ma aveva solamente un taglio bordolese,
fatto con uve venete. Il vino prese il nome
di “Capo di Stato” e il produttore era il
Conte Loredan Gasparini, discendente
del Doge Leonardo Loredan, proprietario
di una Villa alle pendici del Montello.
Il “Colli Trevigiani Capo di Stato” nasce
dallo storico vigneto denominato “Le
100 piante”, dove crescono filari vecchi 143
Az. Agr. Basei s.n.c. Az. Agr. Case Paolin - Az. Agr. Pozzobon
LE via General Vaccari, 11 Emilio s.s.
Venegazzù, Volpago del Montello via Madonna Mercede, 53
CANTINE Tel. e fax +39 0423 22127 Volpago del Montello
info@agriturismobasei.it Tel. e fax +39 0423 871433
info@casepaolin.it - www.casepaolin.it
Az. Agr. Bele Casel - Ferraro Luca
via Moresca, 136/C - Caerano S. Marco Az. Agr. Ca’ Rossa - Saporiti Angelo
Tel. +39 0423 859795 - fax +39 0423 650909 via Bassanese, 290 - Crespignaga -Maser
Az. Agr. Agnoletti Ida info@belecasel.it - www.belecasel.it Tel. +39 0423 546041 - fax +39 0423 928106
via Saccardo, 55 savina.saporiti@carossadoc.it - www.carossadoc.it
Selva del Montello - Volpago del Montello Az. Agr. Biondo Jeo di De Lucchi Marini
Tel. e fax +39 0423 620947 Annalisa Soc. Agr. Colli Asolani di Bedin Enrico & C. s.s.
agnoletti.vini@gmail.com via Biss, 1 - Castelli - Monfumo via Pasubio, 22 - Cornuda
www.agnoletti.it Tel. e fax +39 0423 560204 Tel. +39 0423 83317 - fax +39 0423 639411
biondojeo@alice.it info@colliasolani.it - www.colliasolani.it
Az. Agr. Amistani Guarda Venegazzù s.r.l.
via Piave, 27 Az. Agr. Bolzonello Luigi Az. Agr. Costa Nerino
Crocetta del Montello via Franzoia, 22 - Cornuda via Cimitero, 24
Tel. 0423 9707 - fax 0423 869355 Tel. +39 0423 639362 - fax +39 0423 821063 Biadene - Montebelluna
mionetto@mionetto.it villabolzonello@libero.it - www.villabolzonello.com Tel. e fax +39 0423 600673
vinicosta@libero.it
Az. Agr. Barchessa Loredan Gasparini Az. Agr. Cant. Soc. Montelliana e dei Colli
Via Frà Giocondo, 57 Asolani Az. Agr. Di Serafini Francesco, Vidotto
Selva del Montello via Caonada, 2/A - Montebelluna Antonello e C. s.s.
Tel. e fax +39 0423 620244 Tel. +39 0423 22661 – fax +39 0423 22650 via Luigi Carrer, 8/12 - Nervesa della Battaglia
info@barchessaloredan.it info@montelliana.it - www.montelliana.it Tel. +39 0422 773281 - fax +39 0422 886707
www.barchessaloredan.it serafinievidotto@serafinievidotto.com
144
Az. Agr. Dal Bello Antonio Az. Agr. Pat del Colmel - Colmello di Forner Az. Agr. Vettorel Nicola
via Belli, 2 - Fonte Lino e Matteo s.s. via Solstizio, 20 - Giavera del Montello
Tel. +39 0423 949015 - fax +39 0423 949928 via Costeselle, 5 - Castelcucco Tel. +39 0422 776045 - fax +39 0422 883849
info@dalbellovini.it - www.dalbellovini.it Tel. e fax +39 0423 545292 info@vettorel.it - www.vettorel.it
colmello_ss@libero .it
Az. Agr. Furlan Albino Az. Agr. Villa di Maser
via VIII Armata, 30 c/o Ristorante “La Panoramica” Az. Agr. Pellizzon Antonio via Cornuda, 1 - Maser
Nervesa della Battaglia via Matteotti, 31 - Maser Tel. +39 0423 923003 - fax +39 0423 923002
Tel. +39 0422 885170 - fax +39 0422 885274 Tel. +39 0423 565757 wine@villadimaser.it
info@ristorantelapanoramica.com www.villadimaser.it
Az. Agr. Pozzobon Comm. Rosalio
Az. Agr. La Colombera di Corti Michele via Madonna della Mercede, 58 Az. Agr. Villa Sandi
via Bassanese, 338 - Maser Volpago del Montello via Erizzo, 112
Tel. +39 0341 660229 - fax +39 0341 660243 Tel. e fax +39 0423 871425 Crocetta del Montello
michele.corti@lacolombera.eu info@cantinepozzobon.com Tel. +39 0423 665009 / 665033 - fax +39 0423 860924
www.cantinepozzobon.com info@villasandi.it - www.villasandi.it
Az. Agr. Loredan Gasparini Az. Agr. Rive della Chiesa
via Martignago Alto, 24 via Luigi Pastro, 166 Az. Vinicola Asolana Sas di Cirotto G e C.
Venegazzù - Volpago del Montello Selva del Montello - Volpago del Montello via Bassanese, 51 - Asolo
Tel. +39 0423 870024 - fax +39 0423 620898 Tel. +39 0423 870200 - fax +39 0423 879786 Tel. +39 0423 952396 - fax +39 0423 55602
info@venegazzu.com - www.venegazzu.com info@rivedellachiesa.com info@cirottovini.com - www.cirottovini.com
www.rivedellachiesa.com
Az. Agr. Montelvini s.p.a.
via Cal Trevigiana, 51 Az. Agr. Sartor Emilio di Sartor Carlo e Paolo
Venegazzù - Volpago del Montello via Montegrappa, 9
Tel. +39 0423 8777 - fax +39 0423 621303 Venegazzù - Volpago del Montello
montelvini@montelvini.it - www.montelvini.it Tel. +39 0423 620567 - fax +39 0423 879534
vinisartor@gmail.com - www.vinisartor.it
145
BIBLIOGRAFIA
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e Colli Asolani MCMLXXXV, Treviso, 1984
Via Cornuda, 1- Maser AA.VV., Atlante del paesaggio trevigiano,
Tel +39 0423 923003 Ed. Provincia di Treviso, 2000 V. L. Paladini, Asolo ed il suo territorio dal
Fax +39 0423 923002
Grappa al Montello, Atesa Editrice, Bologna
www@stradamontellocolliasolani.it AA.VV., Marca Nobilissima, Ed. Grafiche
info@stradamontellocolliasolani.it 1978
Vianello Srl, Ponzano/Treviso, 2004
G. Rorato, La pedemontana trevigiana, Dario
AA.VV., I piaceri della Marca gioiosa, Acelum De Bastioni Ed., Vittorio Veneto 2004
Ed., Asolo 1988
L. Simeoni, Fiabe e leggende del Montello,
U. Bernardi, La festa delle vigne, Santi Santi Quaranta, Treviso 2003-2004
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eno-gastronomiche correlate al territorio e
ridefinimento del tracciato della Strada dei vini G. Rossi-Osmida, Vivere il Montello, Edizioni
del Montello e Colli Asolani della Galleria, Treviso, 1984
Dipt T.E.S.A.F. Università di Padova
2003-2004
03/09