Nei primi anni del 700 la Francia aveva compiuto trasformazioni molto
modeste e disorganiche fra loro rispetto a quanto era stato fatto in altri regni
ma anche a quanto aveva richiesto la sua stessa borghesia. Questi
cambiamenti sbagliati portarono ad un malcontento generale che crebbe fra i
tre stati della Francia; il clero,l’aristocrazia e la borghesia. Nonostante i primi
due stati fra di loro formassero solo il 2% della popolazione francese erano
loro ad avere i poteri e privilegi maggiori ma anche internamente a questi
stati vi erano degli scontri in quanti suddivisi in altre categorie infatti esisteva
l’aristocrazia di spada e quella di toga così come basso e alto clero. D’altro
canto il terzo stato costituiva il 98% della popolazione restante ma anche fra
loro vi erano delle divisioni fra borghesi più ricchi quali ad esempio mercanti
o artigiani e popolo comune come lo erano i semplici contadini. Ovviamente il
terzo stato era stufo della sua situazione sociale e politica dove dovevano
sempre sottostare agli altri due stati e questo fatto contribuì all’aumento del
malcontento generale.
Ci furono poi molti eventi e situazioni che aumentarono ancora di più la già
difficile situazione francese; infatti intono al 1770 e il 1790 tutta l’Europa fu
colpita da una grave crisi economica che mandò in miseria il paese. Anche i
generi di prima necessità erano introvabili così come gli alimenti che
iniziavano a scarseggiare,fu un periodo nel quale il costo dei prodotti si
impennò moltissimo. Molti contadini poveri decisero allora di lasciare le
campagne e provare a trovare lavoro in città ma anche qui i vari settori erano
in crisi e non potevano assumere o pagare i dipendenti. Nemmeno la stessa
monarchia poteva aiutare in quante le casse dello stato erano quasi al verde
grazie ai debiti delle sconfitte di guerra ottenute da Luigi 14. Quando poi nel
1774 salì al trono Luigi 16 il popolo lo riconobbe come bersaglio delle proteste.
In realtà pero Luigi 16 provò ad emanare alcune riforme per sanare il deficit
ma tutte furono respinte dal clero e dall’aristocrazia che vedevano in tali
riforme dei risvolti negativi per i loro privilegi. Ma tutte queste opposizioni
attirarono l’attenzione del terzo stato che vide in questi gesti la giusta
motivazione per compiere un atto che cambiasse la situazione in quegli anni.
Il re,preoccupato per la situazione, decise di convocare gli Stati Generali dove
si sarebbe messo sul tavolo la difficile situazione francese per poi trovare un
accordo che convincesse tutti gli stati. Tale convocazione venne fissata per il
maggio del 1789 solamente che mentre tale convocazione veniva preparata al
re giunsero molte carte di lamentele da parte della popolazione,le famose
cahiers de dolèances letteralmente dette i quaderni di risonanze dove appunto
il popolo esprimeva le sue lamentele e richieste. Queste lettere contribuirono
molto all’interessamento dell’opinione pubblica nella vicenda che si doveva
svolgere.
Fu così che il 5 maggio 1789 nella reggia di Versailles si aprirono gli Stati
Generali ma non si ebbe nemmeno il tempo di iniziare che già iniziarono i
primi scontri tra terzo stato e gli altri due sulla tipologia di voto; mentre clero
e nobiltà volevo che le votazioni avvenissero con il metodo tradizionale ovvero
il voto per stato la borghesia voleva introdurre un nuovo modello di voto
basato su un voto per testa ovvero dove ogni persona avrebbe votato
singolarmente e alla fine si sarebbe visto la percentuale maggiore. Nei giorni
successivi tale scontro continuò finchè il 17 giugno,stufi delle continue
opposizioni, i membri del terzo si autoproclamarono Assemblea nazionale
ottenendo anche l’appoggio di membri del basso clero ma il re che era a
favore della nobiltà decise di chiudere la stanza adibita al terzo stato. Ma loro
non demorsero e il 20 giugno decisero di riunirsi in una stanza debita al
gioco della Pallacorda e qui compirono il Giuramento della Pallacorda dove
tutti i membri dell’Assemblea nazionale giurarono di non separarsi finchè non
avessero dato alla Francia una costituzione.
A seguito di questo evento molti popolari furono ispirati dalle gesta dei
compagni e iniziò così un periodo di rivolte e violenze dove i contadini si
ribellarono ai signori locali per ottenere maggiori diritti. Ovviamente però la
nuova Assemblea non era a favore di tali scontri e il 4 Agosto 1789 venne
decretata l’abolizione di tutti i privilegi dei nobili e del clero e la soppressione
dei diritti signorili e feudali. Come ulteriore conferma di tale atto il 26 Agosto
venne approvata la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino dove
venivano scritti e tutelati i diritti fondamentali naturali ovvero libertà di
pensiero religione e parola oltre che all’eguaglianza di tutti davanti alla legge.
Ma il re opponeva ancora resistenza a fronte di queste nuove direttive in
quanto non voleva firmare i decreti ma il 5 ottobre dello stesso anno una
marcia di parigini formate principalmente da donne andò a Versailles ed
obbligò il re a firmare i decreti e a trasferirsi a Parigi cosa che fece subito dopo
anche l’Assemblea per tenere sotto controllo il re.
Sin però dall’estate nella quale l’Assemblea costituente si era formate delle
discussioni sulle riforme le quali venivano discusse anche all’esterno della
stessa Assemblea. Infatti in quei mesi in tutta la Francia si vennero a formare
diversi gruppi di dibattito chiamati appunto club che erano principalmente
composti da nobili e borghesi i quali discutevano delle leggi e norme emanate
ed esponevano le proprie attraverso volantini oppure sui giornali. I club
parigini in particolar modo iniziarono ad acquisire importanza sia a livello
politico sia comunale. Tali club erano:
Dopo i fatti di campo Marte si era creata una spaccatura tra popolo e
Assemblea dai livelli non sanabili e ciò aumentò il protagonismo del popolo
rivoluzionario. Con la fine di tale alleanza il popolo decise di prendere
direttamente l’iniziativa con il nome di sanculotti; le loro rivendicazioni
trovarono l’appoggio dei giacobini e dei club più radicali.
Nell’ottobre del 1789 l’Assemblea costituente finì il suo compito e si sciolse in
favore dell’Assemblea legislativa che si riunì per la prima volta il 1 ottobre
1789 con una disposizione ben definita: a destra del re vi erano i foglianti
favorevoli alla monarchia costituzionale,a sinistra vi erano i popolari e i
giacobini con idee più democratiche e repubblicane mentre al centro vi erano
i cosiddetti indipendenti .
Infatti così come auspicato l’esercito parigino non era in grado di sostenere
una guerra e pertanto subì diverse sconfitte finché non avvenne addirittura
un’invasione del paese. Ciò scatenò il popolo francese che decise il 10 Agosto
1792 di assaltare la reggia di Tuileries dove il re e famiglia viveva; questo fu un
vero atto di stato da parte del popolo che nel mentre istituì un governo
straordinario chiamato Comune insurrezionale la cui direzione fu assunta dai
giacobini; iniziò così una nuova era rivoluzionaria con a capo popolari e
giacobini i quali si erano eretti come difensori della dignità.
Gli ultimi mesi dell’estate del 1792 furono segnati da violenza paura e sangue
dove si istituirono tribunali speciali e comitati di vigilanza; ebbe anche inizio
un indiscriminato massacro ai nobili e preti che venivano rinchiusi nelle
prigioni anche solo per reati comuni o insignificanti. Il 20 Settembre le
armate francesi riuscirono a battere i prussiani a Valmy costringendoli a
ritirarsi e lo stesso giorno l’Assemblea legislativa lasciò il posto alla
Convezione nazionale eletta a suffragio universale nonostante una bassa
affluenza. Tale assemblea aveva il compito di ridiscutere l’assetto politico del
paese e pertanto doveva decidere il futuro della monarchia ma ovviamente
l’esito erano scontato in quanto la stragrande maggioranza erano elettori
affiliati alle idee repubblicane e democratiche per cui il 21 Settembre 1792
venne votata l’abolizione della monarchia e la proclamazione delle repubblica.
Il potere esecutivo del re passò così a un Comitato esecutivo provvisorio
composto da membri della stessa Assemblea, ma sorse un problema con la
figura del re in quanto vi erano due frazioni opposte: da una parte vi erano i
giacobini che lo volevano processare mentre dall’altra vi erano i girondini che
cercarono fino all’ultimo di evitare procedimenti giuridici. Ciò non bastò in
quanto il re fu processato dalla Convezione e dichiarato colpevole e
condannato alla pena di morte e fu così che il 21 gennaio 1793 l’ex re Luigi 16
venne ucciso per ghigliottina, tale vicenda dimostrò che le sorti della
rivoluzione si sarebbero giocate sul contrasto tra le posizioni moderate dei
girondini e quelle radicali dei giacobini
Per fare ciò però non bastava più un esercito formato da volontari ma la
Convezione decise di stabilire una leva obbligatori per più di 300.000 uomini
a cui ogni dipartimento doveva contribuire in base alla proporzione degli
abitanti. Ma ciò provoco l’insorgere di alcune regione come successe nel
Marzo del 1793 in Vandea dove un gruppo di francesi legati alla monarchia e
al clero si ribellarono riuscendo ad assumere il controllo della regione per
molti mesi finche nel dicembre dello stesso anno essi vennero sconfitti dalle
truppe di Parigi senza però uno spargimento immenso di sangue che si
protrasse poi in rappresaglie e vendette.
La situazione non sembrava degli migliori nemmeno a Parigi dove nel 1793
dove si era assistito ad un’altra stagione scadenze in ambito agricolo,oltre ciò
gli assegni dati negli anni successivi si erano tramutati in moneta circolante e
ciò aveva però causato un notevole aumento dell’inflazione. Questo nuovo
clima fece aumentare il malumore dei sanculotti parigini che protestarono
contro i membri della Convezione in quanto non era in grado di prendere
decisioni, ma il vero obiettivo dei sanculotti era creare una convezione
completamente radicale e favorevole al popolo e alla democrazia
Ma ancora prima di tutto ciò vi era stato un altro atto di rivoluzione da parte
dei sanculotti per chiedere il ripristino di alcuni aspetti avuti negli anni
precedenti ma anche qui venne messo in gioco l’esercito che mise fine alla
rivolta e fu ancora l’esercito a fermare nel 1796 la famosa Congiura degli
Eguali tentata dai giacobini che puntava a creare una società egualitaria senza
proprietà privata basata sulla gestione collettiva.