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TRASCRIZIONI …
PER LE PERSONE CHE LAVORANO PER
TRANSCRIBEME!
Maggio 2014
Contenuto
Introduzione 1
Trascrizione letterale o corretta? 1
Perché i clienti preferiscono la trascrizione corretta?1
Interiezioni, pause piene e balbuzie 2
I commenti 2
Come costruire le frasi 3
Le proposizioni 3
Le congiunzioni 4
La punteggiatura 5
La virgola 5
Il punto e virgola
I due punti 6
L'elisione 7
Il troncamento 9
Le parentesi e le virgolette 9
La guida di stile per le trascrizioni10
Falsi inizi e interruzioni 11
Etichettare dei suoni non verbali e il discorso inudibile 12
I numeri 14
Le maiuscole
Gli errori più comuni 14
Raccomandazioni generali 15
Link utili 15
Introduzione
Questa guida di stile è un tentativo di riassumere le linee generali da seguire per i/le
trascrittori/trascrittrici e per i QA, affinché possano produrre delle trascrizioni professionali, che
rispondano alle esigenze dei clienti di TranscribeMe. I punti presentati non si dovranno
considerare come assoluti; spesso il gusto personale deciderà quali regole seguire e quali no.
Questa guida non si deve considerare come esaustiva della grammatica e della sintassi della lingua
italiana, poiché le regole rispondono solo alle esigenze dei clienti e delle trascrizioni. Alcune
sezioni sono state aggiunte per rispondere alle necessità delle persone che lavorano per
TranscribeMe. Può capitare che alcuni clienti abbiano delle richieste particolari, che a volte
potranno contraddire questa guida: controllate sempre la guida nel workhub per verificare le
eventuali esigenze proprie dei clienti.
Se avete dei dubbi sulla guida di stile, per favore mandate un'e-mail a Tiffany :
tiffany@transcribeme.com .
La trascrizione corretta garantisce una trascrizione chiara, succinta e facile da leggere, sempre
però mantenendo le informazioni essenziali ed il significato originale. Ciò significa che il discorso
erroneo, come le interiezioni o le pause piene, saranno omesse dal documento finale.
Se delle parole sono abbreviate, si dovranno scrivere per intero: ad esempio, to' si dovrà
trascrivere tieni.
Tutte le eccezioni a queste regole saranno specificate eventualmente in questo manuale.
Corretto:
Le balbuzie e balbettamenti sono più facili da identificare. Un balbettamento è una ripetizione non
necessaria di una parola o di un suono e si devono sempre omettere. Bisogna fare attenzione alle
parole che sono ripetute deliberatamente per una maggiore enfasi. Per esempio :
Se si prende la frase:
“La p-p-p-pizza era molto, molto buona.”, la ripetizione della p, in quanto balbettamento, sarà da
omettere e da correggere e diventerà quindi “La pizza era molto, molto buona.”
Quando lavorerete per TranscribeMe, vi verrà spesso richiesto di trascrivere interviste, riunioni ed
altri file audio che coinvolgono due o più persone. In questi file, ascolterete delle persone che
rispondono a chi parla usando parole di rimando o commenti come: sì,okay, certo, ecc. Dovrete
omettere queste parole, così come le altre parole di rimando se NON rispondono a una domanda
specifica. Per esempio (vi ricordiamo che NON DOVETE indicare i diversi interlocutori come
«S1» e «S2» nelle vostre trascrizioni, qui servono a rendere più chiaro l'esempio):
Incorretto:
S2: Sì.
S1: Però dopo mi sono ricordato che il prosciutto è carne e avrei dovuto smettere di mangiarlo.
Corretto:
S1: Quindi ho pensato che volevo diventare vegetariano. Però dopo mi sono ricordato che il
prosciutto è carne e avrei dovuto smettere di mangiarlo.
Ci sono moltissime regole sulla struttura della frase, anche se poche sono le definitive. Le regole
sono flessibili, però è utile ricordarne alcune che renderanno le trascrizioni semplici e di facile
lettura.
Un errore comune è separare la proposizione principale da quella secondaria con un punto.
Una proposizione principale sta a fondamento di tutto un periodo, senza essere dipendente da
nessun'altra. Da essa dipendono le proposizioni subordinate. Le proposizioni principali possono
essere di diverso tipo, distinte secondo il diverso valore del loro contenuto: enunciative, volitive,
interrogative, esclamative.
• Le proposizioni enunciative enunciano un giudizio (verificando, descrivendo o riferendo un
fatto in forma affermativa o negativa).
Ad esempio, Non è facile rimediare al pasticcio che hai combinato.
• Le proposizioni volitive (imperative, esortative, desiderative) esprimono volere, comando,
invito, esortazione, preghiera, desiderio, augurio, ecc.
Secondo le varie sfumature le volitive si dividono in:
Le congiunzioni
Un altro problema frequente che si presenta alle persone che trascrivono sono le congiunzioni.
La congiunzione è quella parte invariabile del discorso che serve ad unire due o più elementi
simili di una proposizione o più proposizioni in un periodo.
Le congiunzioni più comuni sono:
a) semplici, quando sono costituite da una sola parola semplice: e, o, ma, né, anzi, ecc. se, come,
che, quando;
b) composte, se sono formate da una parola composta: oppure, perché, poiché, purché, affinché,
ecc.
c) locuzioni congiuntive, quando sono espresse con più parole: dopo che, per il fatto che, ecc.
Attenzione a non confondere il che congiunzione con il pronome relativo. Per distinguerli, basta
sostituire la parola che con il quale, la quale, i quali, le quali. Se la sostituzione non è possibile,
vuol dire che si tratta di una congiunzione: ad esempio, Stai attento che non ti faccia male; qui si
tratta della congiunzione, poiché non avrebbe senso la frase stai attento il quale non ti faccia male.
Non bisognerebbe iniziare una frase con una congiunzione, perché generalmente si usano per
concludere un'idea o un pensiero.
La persona che parla, spesso, però, inizia la frase con una congiunzione, intendendola come una
parola di rimando o superflua. Si dovrà trascrivere solo se la sua omissione pregiudica la chiarezza
della frase.
La punteggiatura
La punteggiatura serve ad indicare le varie pause del discorso ed a renderlo più chiaro .
Si include: la virgola, il punto e virgola, i due punti, il punto , il punto interrogativo, il punto
esclamativo, i puntini sospensivi, le virgolette, la lineetta, la parentesi, il tratto d'unione.
In questa guida vedremo solo alcuni segni di punteggiatura.
La virgola (,) indica la pausa più breve fra due parole o fra due proposizioni.
Bisogna usarla:
• per separare un vocativo: ragazzi, ascoltate!;
• nelle enumerazioni quando non c'è una congiunzione, oppure quando le congiunzioni sono
ripetute a ogni termine: ad esempio, il vestito era bello, nuovo, costoso ed alla moda; Ieri in
centro ho visto te, tuo padre, tua madre e tua sorella;
• nelle apposizioni, negli incisi, nelle interiezioni: ad esempio, Parigi, capitale della Francia,
è conosciuta come città dell'amore; Oh, verrei se potessi!;
• dopo alcuni avverbi: Sì; No;
• nelle proposizioni in cui non si ripeta il verbo già espresso in una frase precedente: le case
sono state costruite, dipinte e recintate;
• davanti a sebbene, affinché, che consecutivo, se condizionale, ma, però, anzi e nelle
proposizioni correlative: è bravo, ma troppo timido;
• per distinguere le varie proposizioni che compongono il periodo: ho visto, mentre uscivo,
che arrivava il dottore, ma non l'ho fermato, perché era ancora troppo lontano.
Il punto e virgola (;) indica una pausa più lunga della virgola e serve a separare due parti di uno
stesso periodo o per segnare che tra due ordini di circostanze c'è una differenza o addirittura
un'opposizione: ad esempio, quando vidi che era arrivato, smisi di parlare; tuttavia dopo essere
uscito un paio di minuti, decisi di rispondere alle sue domande.
L' elisione è la caduta della vocale finale di una parola dinanzi alla vocale iniziale di un'altra con un
apostrofo: quell'albero.
Per l'elisione è necessario:
1) che la parola da elidere non termini con vocale accentata
2) che l'elisione non determini confusione: ad esempio, le età e non l'età che si potrebbe confondere
con il singolare.
L'elisione è obbligatoria con gli articoli lo, la, una (l'orologio, l'aquila, un'amica) e con le
preposizioni articolate composte da lo, la (dell'antichità, all'ennesima, nell'isola, dall'Europa,
sull'edera).
Si ha inoltre l'elisione nei seguenti casi:
• con questo-a, quello-a, bello-a, grande, buona davanti a nomi inizianti con vocale: un'oca,
quest'uomo, quell'ora;
• questo, quello davanti a sostantivo che comincia per vocale fanno elisione: quest'ospite,
quell'idea;
Il troncamento consiste nell’ eliminazione di una vocale o di una sillaba finale di una parola
dinanzi ad altra parola che cominci per vocale o per consonante.
Il troncamento è possibile:
a) con parole di più sillabe;
b) quando la parola da troncare è di numero singolare;
c) quando dinanzi alla vocale finale ci sia una delle seguenti consonanti: l, n, r e raramente m. Ad
esempio, bel bambino, buon mattino, signor presidente;
d) quando la parola che segue non comincia con s impura, z, x, gn, ps.
Il troncamento è obbligatorio:
• con uno e composti (alcuno, nessuno, ciascuno, ecc.) davanti a parole maschili inizianti per
vocale o consonante (eccetto s impura, z, gn, ps). Ad esempio, un uomo, nessun dubbio.
• con buono davanti a vocale o consonante: ad esempio, un buon amico, un buon calciatore;
• con bello e quello solo davanti a consonante (eccetto s impura, z, gn, ps): bel giovane, quel
signore (ma bello spettacolo va scritto in questa forma).
Il punto finale deve seguire immediatamente l'ultima parola e bisogna farlo seguire da uno spazio
bianco.
La stessa regola vale per la virgola, il punto e virgola, i due punti, il punto esclamativo,
interrogativo ed i puntini di sospensione.
Ci sono, però, delle eccezioni a questa regola che sono: le parentesi e le virgolette.
• Le parentesi: servono a racchiudere parole o proposizioni che non hanno una relazione necessaria
con il resto del discorso. La parentesi è duplice: una di apertura e una di chiusura: ad esempio,
Luigi (chi lo direbbe?) è stato promosso senza dare l' esame.
Gli spazi bianchi devono essere posti all'esterno delle parentesi e MAI al loro interno.
• Le virgolette:
Le virgolette, di qualsiasi tipi siano ("-", «-»), si comportano esattamente come le parentesi (-),
quindi lo spazio bianco che deve stare all'esterno:
Mi chiese: «Come stai?».
Guida di stile delle trascrizioni
Il lavoro di trascrizione ha delle problematiche proprie al mettere per iscritto delle parole orali. I
file audio possono essere di cattiva qualità, le persone che parlano sono spesso inudibili e spesso si
dovranno trascrivere dei suoni non verbali. TranscribeMe segue una serie di regole che verranno
spiegate nella sezione che segue.
Le persone che parlano faranno spesso degli errori che li porteranno a ricominciare la frase. Questo
si definisce a TranscribeMe come un falso inizio. Inoltre, se il file che bisogna trascrivere è
un'intervista, le persone si possono interrompere a vicenda. Questi sono due esempi di situazioni
che rendono più difficile la trascrizione.
A TranscribeMe, sia i falsi inizi che le interruzioni si dovranno segnare con una doppia lineetta;
per ottenere il simbolo bisogna semplicemente premere due volte il tasto lineetta e apparirà così [--
]. La doppia lineetta si deve mettere immediatamente (senza spazi) dopo la parola che la persona
spezza per rincominciare o dopo la parola in cui la persona è stata interrotta dall'altro interlocutore.
È da notare che non tutti i falsi inizi e le interruzioni sono da segnare così: infatti, se la persona si
corregge rapidamente dopo il falso inizio, non bisognerà trascrivere l'errore. È necessario
trascriverlo se, e solo se, la persona continua a parlare a lungo prima di correggersi o se l'omissione
del falso inizio renderà la trascrizione più confusa.
Ad esempio,
Una volta, quando ero giovane, sono andato al negozio a vendere-- stavo andando al negozio
per comprare un regalo per i miei genitori.
Mio papà diceva sempre che pensava-- che cucinava spesso in casa per non farlo fare sempre
a mia mamma.
In entrambi gli esempi, la persona ha iniziato un pensiero per poi cambiarlo. Nel primo, ha fatto un
errore; nel secondo, ha cambiato il filo del discorso. Sono entrambi degli esempi di falsi inizi e non
si possono omettere gli errori, perché, ad esempio, nel secondo, l'inizio della frase presenta il
soggetto (il padre). Se, però, il falso inizio è sufficientemente breve da poter essere tolto senza
pregiudicare la coerenza del discorso, allora si potrà omettere. Ad esempio,
Si dovrà leggere,
Sono andato al negozio per comprare del caffè..
In questo caso, la persona che parla ha semplicemente pronunciato la parola sbagliata (bar invece
di negozio) però si è corretta immediatamente. Un file trascritto con la trascrizione corretta dovrà
omettere degli errori così insignificanti.
Le regole per segnare le interruzioni sono più semplici. Nel momento in cui la persona è stata
interrotta, bisogna inserire la doppia lineetta. (NON DOVRETE INDICARE le diverse persone
che parlano con «S1» o «S2» ecc. quando fate una trascrizione, qui servono solo a rendere più
chiaro l'esempio).
Se la persona che parla è interrotta mentre pone una domanda, dovrete inserire un punto
interrogativo dopo la doppia lineetta.
S1 Da quanto lavori nell'attuale--?
Durante una trascrizione, sentirete spesso dei suoni non verbali, come le risate o gli applausi.
Spesso, i suoni non verbali non hanno nessun effetto nel discorso o nel senso della conversazione e
si dovranno quindi ignorare nella trascrizione. Le risate e gli applausi possono, però, essere una
parte importante della trascrizione; gli applausi si dovranno etichettare perché segnalano la
presenza di un pubblico ricettivo, mentre la risata o il ridere sommessamente dovranno essere
etichettati perché segnalano al lettore che qualcosa è stato detto per scherzo.
Anche il discorso inudibile, come i suoni non verbali, rappresenta un problema per la persona che
trascrive. Ci sono svariate ragioni per considerare un discorso inudibile: la persona che parla può
avere un accento troppo marcato, può farfugliare, la registrazione può essere di pessima qualità o
due o più persone possono parlarsi sopra. Ogni caso si dovrà etichettare correttamente.
• Se non si dice nulla per più di 10 secondi, bisogna etichettare il silenzio come
[silenzio]. L'etichetta dovrà essere in una linea a parte. (NON DOVRETE INDICARE le
diverse persone che parlano con «S1» o «S2» ecc. quando fate una trascrizione, qui servono
solo a rendere più chiaro l'esempio).
[silenzio]
Se ci sono delle difficoltà nel decifrare una parola o una frase, però volete tirare a indovinare, si
dovrà mettere la parola o la frase tra parentesi quadrate con un punto interrogativo.
S1 L'anno scorso mentre studiavo a [Harvard?], ho fatto un viaggio a [New York?] .
S2 Lo so. Io sono scappato di casa a 14 anni per andare al mare con la mia fidanzatina.
[risata].
Importante: Alcuni file audio posso contenere linguaggio tecnico, o fare riferimento a prodotti,
oggetti o posti che vi sono sconosciuti. Ci si aspetta che i trascrittori, le trascrittrici e i QA facciano
uno sforzo per capire queste parole sconosciute, anche cercandole su internet. Se continuate a non
essere sicuri/e della parola o frase corretta dopo averla cercata su internet, o tirate ad indovinare la
parola e la mettete fra parentesi quadrate, o inserite l'etichetta [?], come spiegato sopra.
Prima di etichettare qualcosa come inudibile o indecifrabile, sforzatevi di ascoltare con cura la
registrazione. Prendete sempre in considerazione ciò che è stato detto nel file, considerando anche
il contesto.
I numeri
Si ricorda che l’uso delle cifre anziché delle lettere va riservato ad ogni occasione in cui si fa un
discorso matematico o scientifico o statistico; ad ogni volta, insomma, in cui il numero deve avere
un suo rilievo di esattezza. È anche preferibile usare le cifre nelle date: “il 25 luglio scorso”, “il 12
ottobre 1492”. E così pure useremo le cifre per indicare una numerazione stradale: “Abito in corso
Garibaldi 5”. Le percentuali saranno anch'esse scritte in numeri: "Hanno votato 1345 elettori pari al
20,6%".
Negli altri casi, soprattutto se si tratta di cifre basse, è preferibile usare le lettere. Es. "Una classe di
venti alunni", "A cena eravamo in otto".
Si usano sempre le lettere nelle espressioni figurate. Es. "Grazie mille", "Eravamo in quattro gatti".
I numeri dei re e dei papi vanno sempre scritti con i numeri romani. Es. Francesco I, Enrico IV,
Luigi IV, Giovanni XXIII.
Per indicare il secolo in cui si è svolto un determinato avvenimento, bisogna attenersi a delle regole
precise.
Un errore comune è quello di trascrivere, ad esempio, 1600 per alludere all'intero secolo. In realtà
1600 indica esclusivamente il singolo anno compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre.
Se ci si vuole riferire all'intero secolo, bisogna sopprimere la cifra delle migliaia, sostituendola con
un apostrofo, in questo modo: il '600.
In alternativa, il secolo può essere indicato con i numeri romani: il XV secolo.
Per i secoli dal XII in poi, si possono usare anche i numeri cardinali sostantivati scritti con la lettera
maiuscola. Es. il Seicento. Oppure, in alternativa, si possono usare i numeri ordinali. Es. Il
diciassettesimo secolo.
Per indicare l'orario per iscritto, è preferibile usare le lettere e non le cifre. Es. "Ci vediamo domani
alle cinque" e non "Ci vediamo domani alle 5".
Le maiuscole
Si scrivono con l’iniziale maiuscola tutti i nomi propri di persona, animale o cosa; si scrivono con
l’iniziale minuscola tutti i nomi comuni.
All'inizio di un testo, dopo un punto e all'inizio di una battuta in un discorso diretto la maiuscola è
obbligatoria.
Ugualmente, i nomi delle festività religiose o laiche, i titoli di un libro o di un'opera d'arte, i nomi
dei secoli o dei decenni avranno la prima lettera maiuscola.
• Assicuratevi che la vostra trascrizione sia precisa. Non abbiate fretta e usate
correttamente le etichette previste.
Link utili
www.accademiadellacrusca.it
Dizionario d’italiano, domande frequenti e articoli su neologismi e anglicismi.
http://www.treccani.it/