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A.A.2019-2020
Applicazione
Modularity matrix
La modularità è il grado in cui un prodotto è composto da moduli indipendenti, senza interazione
con gli altri. Tale dato può essere ottenuto dalla distinta base dei prodotti finiti. La costruzione della
matrice di modularità avviene in tre step:
costruzione della matrice prodotto-parti (Matrice di Incidenza);
Tale matrice è composta dai 5 prodotti e 10 componenti rispettivamente nelle righe e nelle
colonne. Il valore all’interno della matrice è 1 se il prodotto i richiede la parte j, 0 altrimenti.
Tabella 1 - Matrice prodotto-parti
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
A 1 1 1 0 1 0 0 0 0 0
B 0 1 0 1 0 0 0 0 0 1
C 1 0 0 1 0 0 0 1 1 1
D 0 1 0 1 0 0 0 0 0 1
E 0 0 1 0 0 1 1 1 1 1
Il livello di modularità del prodotto p (𝑀𝑝 ) dipende dal numero di componenti del prodotto
p utilizzati anche per la fabbricazione di altri prodotti (𝑝 ) e dal numero totale di
componenti di p (𝑝 ).
Per i prodotti in questione:
3 3 5 3 4
𝑀𝐴 = 4 = 0,75 𝑀𝐵 = 3 = 1 𝑀𝐶 = 5 = 1 𝑀𝐷 = 3 = 1 𝑀𝐸 = 6 = 0,67
formazione della matrice di modularità attraverso il calcolo dei valori di similarità tra
coppie di prodotti. I coefficienti di similarità sono calcolati attraverso la seguente
espressione:
𝑆𝑝𝑞 = 1 − |𝑀𝑝 − 𝑀𝑞 | 0 ≤ 𝑆𝑝𝑞 ≤ 1 (2)
𝑆𝑝𝑞 è la similarità tra il prodotto p e il prodotto q. Di seguito, vengono riportati i valori di similarità
nella seguente matrice di modularità:
Tabella 2 – Modularity matrix
A B C D E
A 1 0,75 0,75 0,75 0,92
B 1 1 1 0,67
C 1 1 0,67
D 1 0,67
E 1
Commonality matrix
La commonality misura la standardizzazione del prodotto e la corrispondente matrice può essere
utilizzata per identificare i prodotti che condividono delle parti. A differenza della modularità, in cui
la valutazione viene effettuata tra il singolo prodotto e i restanti, in questo caso la valutazione viene
effettuata per coppie di prodotti. La costruzione di tale matrice avviene in due step:
costruzione della matrice prodotto-parti (Matrice di Incidenza) (Tabella 1);
calcolo della similarità tra coppie di prodotti (p,q) attraverso l’indice di Jaccard, che può
essere espresso nel seguente modo:
𝑎
𝐽𝑝𝑞 = 𝑎+𝑏+𝑐 0 ≤ 𝐽𝑝𝑞 ≤ 1 (3)
dove a indica il numero di parti che formano sia il prodotto p che il prodotto q, b indica il
numero di parti che formano il prodotto p ma non q e c il numero di parti che formano q ma
non p. Quindi, se 𝐽𝑝𝑞 = 1 allora i prodotti sono composti dagli stessi componenti, se invece
tale indice è pari a 0, vuol dire che i prodotti sono composti da componenti differenti.
Applicando l’equazione (3) al caso di studio, si ricava la seguente commonality matrix:
Tabella 3 – Commonality matrix
A B C D E
A 1 0,17 0,13 0,17 0,11
B 1 0,33 1 0,13
C 1 0,33 0,38
D 1 0,13
E 1
A titolo esemplificativo:
1
𝐽𝐴𝐵 = = 0,17
1+3+2
Reusability matrix
La riusabilità fa riferimento all’uso dei componenti esistenti nella fabbricazione di un nuovo tipo di
prodotto. Questo parametro, di conseguenza, è massimizzato quando tutti i componenti di un
prodotto sono utilizzati nella fabbricazione del prodotto successivo. La costruzione della matrice di
riusabilità avviene in tre step:
costruzione della matrice prodotto-parti (Matrice di Incidenza) (Tabella 1);
costruzione di una matrice caratterizzata dai prodotti sia nelle righe che nelle colonne. I
coefficienti di questa matrice si riferiscono alla riusabilità tra il prodotto p e il prodotto q,
con la condizione che il prodotto q sia fabbricato solo dopo la fabbricazione del prodotto p.
Tali valori sono calcolati attraverso la seguente espressione:
𝑝𝑞
𝑅𝑝𝑞 = 0 ≤ 𝑅𝑝𝑞 ≤ 1 (4)
𝑝
La riusabilità tra il prodotto p e il prodotto q (𝑅𝑝𝑞 ) dipende dal numero di componenti del prodotto
p utilizzati anche nella fabbricazione del prodotto q (𝑝𝑞 ) sul numero totale di componenti del
prodotto p (𝑝 ). Bisogna notare che 𝑅𝑝𝑞 ≠ 𝑅𝑞𝑝 a meno che i prodotti non abbiano lo stesso numero
di componenti. I valori di riusabilità, in questo esempio, sono riportati nella seguente tabella:
Tabella 4 – Matrice di riusabilità non simmetrica
A B C D E
A 1 0,25 0,25 0,25 0,25
B 0,33 1 0,67 1 0,33
C 0,2 0,4 1 0,4 0,6
D 0,33 1 0,67 1 0,33
E 0,17 0,17 0,5 0,17 1
A titolo esemplificativo,
1
𝑅𝐴𝐵 = = 0,25
4
Tuttavia, nella matrice di riusabilità, per avere consistenza anche con le precedenti matrici, 𝑅𝑝𝑞 e
𝑅𝑞𝑝 dovrebbero coincidere. Da qui deriva il terzo step della procedura.
Il terzo step consiste nel calcolare i coefficienti 𝒑𝒒 della matrice di riusabilità come
media aritmetica dei corrispondenti valori di riusabilità:
𝑅𝑝𝑞 +𝑅𝑞𝑝
𝑝𝑞 = 2
0 ≤ 𝑝𝑞 ≤ 1 (5)
dove 𝑑𝑝 è la domanda del prodotto p, 𝑑𝑞 è la domanda del prodotto q, 𝑑𝑚𝑎𝑥 e 𝑑𝑚𝑖𝑛 rispettivamente
il massimo e minimo valore dei 𝑑𝑝 . Inoltre 𝐷𝑝𝑞 = 𝐷𝑞𝑝 .
Nel caso in questione, si supponga che la domanda dei prodotti A, B, C, D ed E sia rispettivamente
pari a 4, 9, 2, 15 e 10. In questo caso, inoltre, il denominatore dell’indice 𝑑𝑚𝑎𝑥 − 𝑑𝑚𝑖𝑛 assume
valore pari a 13 (15-2). I valori di interazione tra i dati di domanda dei prodotti sono riportati nella
seguente tabella:
A titolo esemplificativo:
|4 − 9|
𝐷𝐴𝐵 = 1 − = 0,62
13
Procedura per l’ottenimento della matrice unica
Riassumendo, sono state individuate quattro caratteristiche (modularity, commonality, reusability e
product demand) per la valutazione della similarità tra i prodotti e il loro successivo
raggruppamento in famiglie, e per ciascuna delle caratteristiche è stata costruita una matrice. Il
passo successivo è l’aggregazione delle quattro matrici in un’unica matrice. Per ottenere tale
matrice unica che includa all’interno tutte le quattro caratteristiche elencate è possibile considerare
un peso per ciascuna delle caratteristiche, e calcolare poi i valori unici da inserire nella matrice
unica come media pesata. In particolare, i coefficienti 𝑎𝑖𝑗 della matrice unica sono calcolati con la
seguente relazione:
Dove R è il set delle caratteristiche, 𝑎𝑖𝑗𝑟 rappresenta il coefficiente nella specifica matrice e 𝑟 è il
peso di ciascuna caratteristica. Si supponga, in questo caso, che i pesi per ciascuna delle
caratteristiche siano: 0.25 per la modularità, 0.45 per la comunalità, 0.15 per la riusabilità e
0.15 per l’interazione tra i dati di domanda dei prodotti.
Si riporta, di seguito, la matrice unica comprendente i coefficienti unici determinati attraverso la
relazione (7):
Tabella 6 – Matrice unica
A B C D E
A 1 0,4 0,4 0,33 0,39
B 1 0,55 0,93 0,4
C 1 0,48 0,48
D 1 0,35
E 1
A titolo esemplificativo:
𝑎𝐴𝐵 = (0,75 ∗ 0,25) + (0,17 ∗ 0,45) + (0,29 ∗ 0,15) + (0,62 ∗ 0,15) = 0,40
Tabella 7 – Sotto-matrice
BD C E
A 0,36 0,4 0,39
BD 0,51 0,38
C 0,48
La matrice finale (Tabella 8b) indica che i cinque prodotti possono essere raggruppati nella stessa
famiglia con un valore di similarità tra loro pari a 0,38. Il risultante dendogramma è riportato nel
seguito e consente la selezione delle famiglie di prodotti.
Figura 2 – Dendrogramma
Nelle tradizionali applicazioni degli algoritmi di clustering (Group Technology), la selezione delle
famiglie è influenzata dai costi in cui si incorre quando il prodotto non può essere fabbricato in
quella cella. Nel campo della progettazione di sistemi riconfigurabili, invece, la selezione delle
famiglie dipende da altri fattori che devono essere identificati e applicati al fine di ottenere il set
migliore di famiglie.
A seconda del valore di taglio, si vanno a definire le famiglie di prodotti. Ad esempio con un taglio
corrispondente a similarità 0,5 o al 70° percentile del numero di aggregazioni si ottengono le
seguenti famiglie di prodotti:
famiglia 1: BDC che può essere lavorata con la stessa configurazione della cella (configurazione 1)
famiglia 2: E che può essere lavorata con un’altra configurazione della cella (configurazione 2)
Prof.ssa Cristina Mora, Ing. Marco Bortolini, Ing. Francesco G. Galizia -6
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Sistemi di Produzione Avanzati M – Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale e Ingegneria Meccanica
A.A.2019-2020
famiglia 3: A che può essere lavorata con un’altra configurazione della cella (configurazione 3).
La definizione delle famiglie è tanto più buona quanto minori sono i costi di riconfigurabilità
delle celle (i.e. tempi di cambio configurazione). Anche l’ordine di lavorazione delle famiglie può
quindi incidere sui costi finali di riconfigurabilità.