ISSN (pubblicazione online): 2531-615X
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Domenica 8 dicembre 2019 € 1,50
Anno LIV - Numero 338
Il combattimento infinito tra i partiti
RENZI ODIA IL GOVERNO
Meloni odiata dalla sinistra
Il capo di Italia Viva non sopporta la politica dell’esecutivo e vorrebbe correggerla
La leader di Fratelli d’Italia più cresce e più viene insultata dai suoi avversari
Ama i giornali Su Nilde Iotti
Elkann ormai Accusano Libero
è il padrone di colpe
di auto e stampa che non ha
VITTORIO FELTRI
John Elkann, a un prezzo
di saldo di fine stagione, si
è comprato l’impero carta-
ceo della famiglia De Bene-
detti, comprendente addi-
rittura Repubblica, che ha
dominato per decenni nel-
le edicole, essendo un gior-
nale alla moda, di sinistra
generica, affezionata al po-
liticamente corretto, ricca
di frusto conformismo.
L’erede di Gianni Agnelli
aveva già dimostrato di es-
sere bravissimo, nonostan-
te che ai suoi esordi fosse
parso a molti un timido epi-
gono dell’Avvocato. Infatti
egli, aiutato e sostenuto da
Gianluigi Gabetti, un feno-
meno della finanza (quello
che assunse Sergio Mar-
chionne, salvatore della pa-
tria automobilistica), in po-
chi anni è riuscito a salire
in vetta alla classifica dei
migliori industriali. Pertan-
to non siamo stupiti della
sua ultima performance in
ambito imprenditoriale.
Ora si tratta di vedere (...)
segue ➔ a pagina 5
Vanno di casa in casa per soldi
I preti non benedicono Ecco la classifica
ma riscutono lo stesso degli evasori fiscali
PAOLA PELLAI
Sto diventando atea per man-
canza di preti. Ogni anno un
pezzo della mia fede si sbricio-
la in prossimità del Natale. Che
per me, dai tempi dell’infan-
zia, ha sempre significato (...)
segue ➔ a pagina 16
La prima data da tenere d’oc- ta in Gazzetta la legge che ta-
chio è il 28 gennaio: quel gior- glia il numero degli eletti da Il rottamatore
no, se nel frattempo non sarà 945 a 600. Se le Camere (...)
stata presentata richiesta di
La compagna di Silvio si schiera con i pesci AZZURRA
PIETRO SENALDI
«Nilde Iotti fu un presiden-
te della Camera saggio e
imparziale come pochi pri-
ma e dopo di lei. Era facile
amarla perché era bella,
simpatica e prosperosa.
Grande in cucina e a letto».
Sono le parole con le quali
Libero, sotto il titolo «Han-
no riesumato Nilde Iotti»,
ha recensito la fiction anda-
ta in onda giorni fa sulla
Rai dedicata alla grande co-
munista, compagna di Pal-
miro Togliatti. Inaspettata-
mente siamo stati accusati
da mezza sinistra di sessi-
smo e coperti di fango per
avere scritto «grande a let-
to», come se fosse un insul-
to anziché un complimen-
to.
Sinceramente non aveva-
mo la minima intenzione
di criticare sotto l’aspetto
personale la Iotti, non ce
ne sarebbe stato motivo, e
ci spiace se qualcuno ha
equivocato. Ci scusiamo
pure, benché non ci sia
chiaro di cosa. (...)
segue ➔ a pagina 4
Calabria in testa, Emilia ultima
Caffeina
Di Maio contro Salvi-
ni: inizio in anticipo,
quest'anno, per la
stagione dei cinepa-
nettoni.
Emme
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DIRETTORE VITTORIO FELTRI
OPINIONI NUOVE - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale www.liberoquotidiano.it
D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004, n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano e-mail:direzione@liberoquotidiano.it
FAUSTO CARIOTI
La tregua armata raggiunta Teme elezioni anticipate referendum, verrà pubblica-
sulla manovra (senza trovare
copertura alle tasse fatte slit-
tare, peraltro) non allunga la
segue ➔ a pagina 3 picchia forte
speranza di vita del governo.
ma non rompe
BARBUTO
Mai gli italiani furono così
Pascale ha un debole per le sardine accomunati nelle brame
come in questo mese di di-
cembre. Essi anelano ad
una clamorosa e decisiva
caduta di governo ed è pro-
babile che tale desiderio
sia giunto fino in Lappo-
nia, a casa di Babbo Nata-
le. Nonostante (...)
segue ➔ a pagina 2
Un esempio da imitare
Il Giappone
riduce il suo debito
tagliando le tasse
ANTONIO SOCCI
La nostra economia potreb-
be ricominciare a correre e
l’Italia potrebbe rinascere.
La medicina di cui ha biso-
gno il nostro Paese la cono-
RENATO FARINA ne, il cui scopo nella vita è di espellere scono tutti gli addetti ai la-
l’invasore Salvini dalle città d'Italia al vori.
Francesca Pascale (quasi) in Berlusco- canto di “Bella ciao”. Questa esterna- È molto semplice: l’Italia
ni «valuterà il piacere di riscendere in zione, dal nostro punto di vista (...) ha bisogno di un forte choc
piazza» con il movimento delle Sardi- segue ➔ a pagina 4 fiscale, che abbassi (...)
segue ➔ a pagina 7
Premiata dall’Enpa
A 32 anni è la gatta
più vecchia del mondo
ANTONIO CASTRO DANIELA MASTROMATTEI
Oltre 7,6 miliardi di euro di La Micia che visse due
mancato gettito. Tanto manca volte compie 32 primave-
alle casse degli 8mila comuni re: il doppio degli anni
italiani e le centinaia di munici- della vita media di un gat-
palizzate che gestiscono i servi- to domestico. Alcune raz-
zi idrici e la raccolta (...) ze come quella (...)
segue ➔ a pagina 19 segue ➔ a pagina 17
Prezzo all’estero: CH - Fr3.70/MC & F - € 2.50
2 domenica PRIMO PIANO
8 dicembre
2019

Legge di Bilancio senz’anima

I giallorossi litigano Il premier Giuseppe Conte e il

ministro dell’Economia Roberto
per pochi spiccioli Gualtieri (LaPresse)

PAOLA TOMMASI

■ Di che cosa hanno parlato chiusi a palazzo

Chigi per quattordici ore il Presidente Conte e il
Ministro Gualtieri con i responsabili economici
dei partiti di governo? Si sono incartati su un finto
tesoretto di 400 milioni nella Legge di bilancio,
derivante da un nuovo aumento di accise e tasse,
e solo una bella ramanzina del Presidente Sergio
Mattarella è riuscita a sbloccare lo stallo. Siamo
un Paese del G7, seconda manifattura europea,
ma litighiamo per pochi spiccioli. A questo ci han-
no ridotto Movimento 5 Stelle, Partito Democrati-
co, Italia Viva e LeU. Perdipiù consentendo a Mat-
teo Renzi di passare per quello che fa cancellare le
tasse del Pd, quando invece, per non dargliela vin-
ta, bastava mettersi d’accordo subito ed evitare
che per giorni avesse argomenti per fare il gradas-
so nelle dichiarazioni sue e dei suoi, cominciando
da Luigi Marattin. Che sarebbe finita così, infatti,
si sapeva dall’inizio, e 400 milioni su una manovra
da 30 miliardi sono poco più dell’1%. Una cifra

CONTI SBALLATI
ridicola se si pensa alle grandi riforme, con relati-
ve risorse da investire, di cui avrebbe bisogno l’Ita-
lia. Da un governo forte e da un premier forte ci si
aspetterebbe di discutere di questo. Invece in ogni

Hanno fatto l’accordo sulla manovra

occasione, non solo la manovra finanziaria ma
anche i suoi discorsi in Parlamento, dall’invettiva
di agosto in Senato contro Matteo Salvini all’ulti-
mo intervento sul MES in cui ha snocciolato solo
date, agli occhi degli economisti Giuseppe Conte
appare sempre più come un notaio di provincia,
piuttosto che un leader o uno statista in grado di
emozionare e di infondere in tutti noi fiducia nel
futuro.
ma non hanno i soldi per rispettarlo
Già la Legge di bilancio giallorossa non aveva
un’anima né una visione di lungo periodo che ci Per coprire il rinvio delle tasse su plastica e zucchero si fa cassa col mattone. E non basta
facessero capire dove andrà l’Italia dei prossimi
anni, ma le modifiche per cui la maggioranza liti- TOBIA DE STEFANO mo venerdì. Ma il vero nodo uno dei due coniugi si riuscis- dei relatori: dalla stabilizzazio-
ga ogni giorno sono di respiro ancora più corto. sono le coperture. Dove si tro- se a non pagare l’Imu su ne del personale precario del
Dicono che non ci sarà la tassa sulle auto azienda- ■ Ci prova il premier Conte vano i soldi? Di sicuro ci sarà un’abitazione che in realtà servizio sanitario nazionale fi-
li ma semplicemente l’hanno resa non retroattiva, a dissimulare una sorta di gio- un’altra rimodulazione della non è quella principale. no al l’assunzione di 100 perso-
per cui si applicherà solo alle nuove immatricola- co di squadra. A far credere tassa sulla fortuna: portando Questione di giustizia si di- ne al dipartimento per la giu-
zioni e non a chi l’auto per lavorare ce l’ha già. Ci che alla fine «nessuno ha vin- dal 15 al 20% le imposte da pa- rà, ma vista la situazione dei stizia minorile e di altri 160 di-
mancherebbe altro, ma la tassa in sé rimane. to» e che la manovra - con gli gare sulle vincite sui giochi si saldi della manovra soprattut- pendenti per l’organizzazione
Dicono che hanno cancellato quelle sulla plasti- emendamenti taglia-tasse vo- incassano 300 milioni. Un bel to di cassa, sospettiamo noi. decentrata del ministero della
ca e sullo zucchero ma in realtà le hanno solo luti da Italia Viva - «è stata con- bottino che però non basta. Anche perché la lista della spe- Giustizia. Senza parlare del
rimandate di qualche mese. E, se un provvedimen- divisa da tutte le forze politi- sa continua a gonfiarsi. Ci sa- nuovo prestito per sei mesi da
to è ingiusto, lo è a gennaio così come a luglio o che della maggioranza». Ma la CACCIA ALL’IMU rebbero da trovare i circa 350 400 milioni per Alitalia.
ottobre: il rinvio dell’entrata in vigore non ne can- verità è un’altra. La verità è milioni che vengono a manca- Il problema è che i tempi
cella gli effetti negativi sull’economia. Per fare tut- che se la legge di bilancio sarà Ecco perché il governo è tor- re per il passo indietro sulla co- stringono e che con ogni pro-
to questo hanno aumentato prima le accise su leggermente migliorata, che nato a bussare al solito porto- siddetta “Robin tax” sui con- babilità alla fine la manovra
benzina e sigarette poi la tassazione delle vincite se la plastic tax scatterà a lu- ne, quello della casa. Nel pac- cessionari pubblici: l’addizio- verrà approvata dopo solo
da gioco. Una partita di giro. glio (e non più ad aprile del chetto di emendamenti dei re- nale Ires del 3% sui concessio- due letture e non le consuete
Il risultato è che la pressione fiscale sale dal 2020), la sugar tax ad ottobre e latori, infatti, è spuntata una nari di porti, aeroporti, ferro- tre. Passato lo scoglio di Palaz-
41,9% del 2019 al 42,6% del 2020. Dunque il pre- la stretta sulle auto aziendali stretta sulle finte prime case, vie, tlc, acque minerali ed ener- zo Madama, infatti, la Camera
mier Conte “diffida” di chi dice che la sua è una diventerà poca cosa, gran par- soprattutto quelle nei luoghi gia elettrica che avrebbe im- dovrebbe limitarsi a ratificare
manovra di tasse perché questa sarebbe una te del merito va dato al pres- di vacanza. In sostanza, lo stes- pattato sulle bollette. Il gover- il testo senza introdurre altre
“menzogna”, ma il primo di cui dover diffidare sing di Matteo Renzi. Ora dal- so nucleo familiare non potrà no ci ha ripensato, ma adesso i modifiche per evitare di torna-
perché dice menzogne, certificate dai numeri, sa- le promesse di Conte bisogne- indicare più di un’abitazione soldi da dove usciranno? re al Senato.
rebbe proprio lui. Oltre al fatto che perde tempo in rà passare ai fatti. Domani il principale anche se la casa si Iter che ha fatto andare su
riunioni su questioni minime mentre i grandi te- maxiemendamento con le no- trova fuori dal territorio comu- ALTRE ASSUNZIONI tutte le furie le opposizioni e in
mi che appesantiscono l’economia italiana, impe- vità dovrebbe arrivare in com- nale di residenza della fami- primis la Lega che ha minac-
dendone lo sviluppo, restano sempre irrisolti e sul- missione Bilancio al Senato glia. La ratio della norma è evi- Così come servono risorse per ciato di ricorrere alla Corte Co-
lo sfondo. con l’obiettivo di avere il via tare che grazie allo spostamen- accontentare le altre richieste stituzionale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA libera dell’Aula entro il prossi- to fittizio della residenza di arrivate dagli emendamenti © RIPRODUZIONE RISERVATA

Teme le elezioni anticipate

segue dalla prima
AZZURRA BARBUTO
(...) barcolli, tremi, mostri segni di
cedimento, percosso com’è ogni
dì da dissapori, liti insanabili non-
ché dai colpi spietati di una oppo-
sizione che ne mette in luce con-
traddizioni ed opportunismi, il Bi-
sConte non crolla, non diventa
poltiglia al suolo, non si scioglie
liquefacendosi sulle strade bucate
di Roma. Resiste. Ed è probabile
che resisterà ancora a lungo. I mo-
tivi sono semplici e chiari:
1)Andando alle urne il Movi-
mento Cinque Stelle verrebbe di-
sintegrato come un asteroide che
varchi l’atmosfera. È molto proba-
bile che i seggi che ora ha sia al
Il rottamatore picchia forte però non rompe
Senato che alla Camera sarebbero
più che dimezzati. E Davide Casa-
leggio, che ha salvato sul lastrico i
suoi interessi grazie al matrimo-
nio giallorosso, non vuole mica
passare da un incasso che supera
di gran lunga il milione di euro
l’anno a pochi spiccioli. Casaleg-
gio junior, presidente e tesoriere
dell’Associazione Rousseau nelle
cui casse tutti gli eletti grillini sono
obbligati (nel senso che se non lo
fanno vengono espulsi) a versare
300 euro al mese, nel 2018 ha visto
lievitare i conti dell’associazione
da lui controllata e nel 2019 questi
introiti sono ulteriormente cresciu-
ti. Nel bilancio 2018 le entrate am-
montano a 1.254.031 euro. Le spe-
se, invece, a 1.123.990. Insomma,
l’Associazione presieduta da Casa-
leggio è riuscita a spendere quasi
tutto ciò che ha guadagnato, salvo
un avanzo di gestione di 57.573 eu-
ro. Ciò vuol dire che, dal momen-
to che le spese sono così elevate,
nel caso in cui il Movimento subis-
se una decimazione dei suoi eletti
andando alle urne, l’Associazione
Rousseau rischierebbe il tracollo
finanziario. Le spese per il perso-
nale dipendente ammontano a
230.676 euro, quelle per i compen-
si autonomi a 105.130; quelle per
il funzionamento degli uffici a
103.586; le spese per il supporto
legale a 272.972; quelle per l’infra-
struttura a 220.318; quelle per co-
municazione e organizzazione
eventi a 87.858; le spese per oneri
diversi di gestione a 103.450.
LE ALTRE SPESE
Analizziamo le spese per infra-
struttura: esse consistono in non
meglio specificati servizi telemati-
ci (144.838) nonché in non meglio
specificati servizi di comunicazio-
ne (75.480): nuova infrastruttura
software: 33 mila euro; sistema
OCR: 26.245 euro; assessment pri-
vacy GDPR: euro 17 mila. Questi
ed altri servizi informatici da chi
vengono forniti da un’altra azien-
da informatica o dalla Casaleggio
Associati stessa? Insomma, l’Asso-
ciazione Rousseau chi paga per la
gestione così onerosa della piatta-
forma? È possibile che il presiden-
te dell’Associazione Rousseau, il
privato Davide Casaleggio da cui
dipende un partito al governo, pa-
ghi la Casaleggio Associati, azien-
 PRIMO PIANO domenica
3
8 dicembre
2019

I punti
LE PROMESSE
■ Il premier Giuseppe Con-
te ha garantito che la plastic
tax scatterà a luglio (e non
più ad aprile del 2020), la
sugar tax partirà dal mese di
ottobre e la stretta sulle auto
aziendali diventerà ben poca
cosa. Per il capo del governo
è stato un lavoro collegiale:
«Non c’era nessun premio in
palio, Italia Viva ha sicura-
mente dato un contributo
ma come tutte le altre forze
politiche della maggioran-
za». Ma in realtà senza il
pressing di Matteo Renzi dif-
ficilmente ci sarebbe stato il
rinvio delle tasse.
LE RISORSE?
■ Per rimodulare le impo-
ste è necessario trovare del-
le risorse aggiuntive. Il gover-
no si sta muovendo in diver-
se direzioni. Ci sarà un’altra
rimodulazione della tassa
sulla fortuna: portando dal
15 al 20 per cento le impo-
ste da pagare sulle vincite
sui giochi si incassano 300
milioni. Ma non basta. Così
nel pacchetto di emenda-
menti dei relatori è spuntata
una stretta sulle finte prime
case, soprattutto quelle nei
luoghi di vacanza, per recu-
perare il gettito Imu sulle se-
conde abitazioni.
GUERRA INFINITA
È ufficiale: Renzi odia il governo
Il leader di Italia Viva non sopporta più le politiche dell’esecutivo e sta facendo di tutto per correggerle
All’interno di una maggioranza tutta tasse e manette il suo partito rappresenta la variabile impazzita
segue dalla prima
FAUSTO CARIOTI
(...) fossero sciolte prima di allora, il pros-
simo parlamento avrebbe ancora 630 de-
putati e 315 senatori. Chi ambisce a una
poltrona nella prossima legislatura, quin-
di, ha buone ragioni per provocare il crol-
lo del governo nel giro di un mese e mez-
zo, perché così le probabilità di vincere
un altro giro di giostra saranno molto più
alte. Anche se nessuno lo dice, è il calcolo
che tutti stanno facendo.
Il detonatore per far saltare l’esecutivo
e restituire Giuseppe Conte alla sua catte-
dra di Diritto privato c’è già. L’insopporta-
bilità reciproca tra i partiti della maggio-
ranza nemmeno viene più nascosta e ri-
guarda ormai ogni provvedimento del go-
verno, dal fisco alle nuove regole sulla pre-
scrizione, passando per i cantieri delle
grandi opere e il fondo salva-Stati. E i più
lontani dagli altri sono i renziani: se la
distanza tra i Cinque Stelle e i piddini,
stringi stringi, riguarda la gradazione di
rosso (come ha scritto il socialista Ugo
Intini, in fondo Beppe Grillo è «un comu-
nista anni Settanta»), la differenza tra gli
esponenti di Italia viva e gli altri è antropo-
logica, incolmabile.
DUELLO CONTINUO
All’interno di un governo tutto tasse e
manette, Matteo Renzi e i suoi rappresen-
tano la variabile impazzita, “no tax” e ga-
rantista. E siccome sono ancora piccoli e
fragili (le inchieste giudiziarie hanno bloc-
cato la loro ascesa, inchiodandoli al 5%),
debbono farsi notare e l’unico modo che
hanno per riuscirci è impuntarsi su ogni
cosa e strillare più degli altri.
Dentro a uno dei governi più a sinistra
della storia italiana, insomma, c’è una si-
gla che non sarà di centrodestra, ma fa di
tutto per sembrarlo. Al punto da non
escludere, in un prossimo futuro, allean-
ze con Silvio Berlusconi e Matteo Salvini.
Venerdì sera, durante la trasmissione Tg2
Post, quando al capogruppo dei renziani
in Senato, Davide Faraone, è stato chie-
sto se non trovi strano che Italia viva appa-
ia più vicina all’opposizione che non agli
altri partiti di governo, ha risposto che sa-
rebbe stato preoccupante se intendesse-
ro fare con Pd e M5S una coalizione per il
futuro, ma così non è; anzi, sarà il caso di
abituarsi a maggioranze innaturali e di-
verse dalle alleanze elettorali, soprattutto
se la legge con cui si va a votare verrà
riscritta in senso proporzionale. Il succo
L’ex premier Matteo Renzi ha lanciato la sua campagna per sbloccare i cantieri [Lapresse]
del discorso è che Renzi usa il governo suoi diciassette senatori, decisivi per la so-
come un taxi: ci sta sopra finché gli fa pravvivenza del governo, ha subito trova-
comodo e non esclude di scendere doma- to un nuovo strumento per tormentare
ni né di prenderne uno diverso, che lo gli alleati: «Concentriamoci sulla crescita.
porti altrove. L’unico modo per raggiungerla è sblocca-
re i cantieri. Finirà come sulle tasse: pri-
I CALCOLI ma ci criticano, poi ci ignorano, poi ci da-
ranno ragione». Il bersaglio diretto sono
Pur essendo quello che meno avrebbe Luigi Di Maio e i Cinque Stelle, che solo a
da guadagnare da un ritorno immediato sentire quelle tre parole, sblocco dei can-
alle urne, evoca ormai con cadenza quoti- tieri, vengono presi dalle convulsioni. Pe-
diana la fine della legislatura, senza accor- rò a patire più di tutti è il povero Zingaret-
gersi (o forse sì, ma se ne frega) che in ti, stretto tra i talebani della decrescita e
questo modo contraddice innanzitutto se uno che pesca frasi dal repertorio di Berlu-
stesso: è stato proprio Renzi, pochi giorni sconi.
fa, a dire che «andare a votare oggi signifi- Minato da un simile fattore destabiliz-
ca regalare a Salvini il Paese, il Quirinale, i zante, il governo giallorosso non può an-
pieni poteri». dare lontano. Può resistere zoppicando
Ieri si è intestato lo slittamento della come ha fatto in questi mesi, trascorsi a
“plastic tax” e della “sugar tax”, presentan- cancellare e riscrivere la manovra infinite
dolo come un trionfo epocale ottenuto da volte. Oppure può cadere alla prossima
Italia viva a spese degli alleati: «Abbiamo impuntatura di Renzi, perché Zingaretti o
vinto la battaglia delle tasse». Urticante qualcuno dei Cinque Stelle decide che è
per Conte e Nicola Zingaretti, dipinti co- meglio andare alle urne, magari per eleg-
me vampiri del fisco e costretti a interveni- gere l’ultimo parlamento in versione ex-
re per dire che non è vero, «abbiamo vin- tra-large, piuttosto che subire questo stilli-
to tutti», «ha vinto l’Italia» e cose del gene- cidio quotidiano, utile solo a Matteo Salvi-
re. Ma l’ex premier è già oltre. Forte dei ni e Giorgia Meloni.
Il prestito
Per Alitalia
altri 400 milioni
■ Arrivano altri 400 milio-
ni per Alitalia. Tra i 30 emen-
damenti presentati dai rela-
tori (depositati in commis-
sione Bilancio al Senato e
che saranno votati a partire
da domani), c’è anche il
“travaso” del decreto Alita-
lia in manovra. La compa-
gnia aerea ha incassato l’al-
tro ieri la nomina di Giusep-
pe Leogrande come super
commissario. E all’avvoca-
to, specializzato in diritto fal-
limentare, questi soldi servi-
ranno per portare avanti la
gestione della compagnia.
La proposta di modifica
prevede che il nuovo presti-
to ponte (siamo arrivati a
1,3 miliardi più gli interessi
che superano già i 100 milio-
ni), abbia la durata di sei
mesi. «La proposta di modi-
fica ricalca nei fatti il decre-
to varato nei giorni scorsi
dal governo che fissa al 31
maggio del 2020 il termine
ultimo per la cessione della
compagnia aerea. In attesa
di vedere quali decisioni ver-
ranno prese - dopo lo scio-
glimento della cordata - c’è
da capire quali interventi
verranno attuati. Leogran-
de è conosciuto nel mondo
aeronautico e ieri ha incas-
sato il “benvenuto” dell’As-
sociazione nazionale piloti
(Anp), che parla apertamen-
te di una «scelta sensata del
governo. Visti anche gli otti-
mi risultati ottenuti nella vi-
cenda Blue Panorama», ri-
corda il presidente, Marco
Veneziani, che auspica «si
proceda ad una vera ristrut-
turazione per garantire il ri-
lancio e il futuro di Alitalia».
AN. CA.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

da privata di Davide Casaleggio,
per i servizi di ricerca e approfon-
dimento, assistenza e supporto,
comunicazione, gestione della
piattaforma, del blog delle stelle e
delle pagine social? Sono doman-
de che non possiamo fare a meno
di porci.
2) Anche Giuseppe Conte scon-
giura la distruzione dell’esecutivo
da lui guidato. “Chiaro, è il presi-
dente del Consiglio”, potreste
obiettare. Non è soltanto questo.
Egli cerca di durare il più possibi-
le, pur sapendo di essere inviso
agli italiani, in quanto non ha in-
tenzione di conquistare i cuori del
popolo, di candidarsi, di continua-
re la carriera politica. Per lui que-
sta esperienza di governo è una
parentesi, che gli arricchirà il curri-
culum ma che, soprattutto, gli con-
sentirà di costruirsi buone relazio-
ni negli ambienti istituzionali, i so-
li che gli fanno gola. Le piazze, i
mercatini, le strade, non piaccio-
no a Giuseppi. Egli non si mescola
alla gente, nei cui confronti prova
disgusto. Conte cura i rapporti
con Angela Merkel, alla quale in
un celebre video chiedeva consigli
per limitare il crescente consenso
di Salvini, con Ursula von der
Leyen e soggetti di questo calibro,
che stanno fuori dai confini nazio-
nali. Più che avvocato degli italia-
ni, Conte è avvocato di se stesso. È
lì per se stesso. Ed è arrivato a pa-
lazzo Chigi con questa strategia:
non candidandosi, ma agendo die-
tro le quinte, edificando amicizie
utili, vantaggiose complicità. Se-
guitare a tessere la sua tela per al-
tri tre anni, ossia il più possibile, è
sua ferma intenzione.
SQUALI E SQUALETTI
3)Matteo Renzi, leader di Italia
Viva, potrebbe fare lo sgambetto
al Contebis. E, considerata l’ostili-
tà che egli manifesta nei confronti
di questo esecutivo di cui tuttavia
è azionista, sarebbe addirittura
coerente se togliesse il suo appog-
gio all’unione giallorossa. Eppure
il fiorentino fa la lotta al governo
in tv, nelle dichiarazioni, nelle con-
ferenze, per prenderne le distanze
davanti agli italiani che mal digeri-
scono l’alleanza tra Pd e M5s, ma
sa bene che volare alle elezioni
adesso o tra qualche mese gli nuo-
cerebbe e non poco. Renzi sareb-
be tagliato fuori. Italia Viva nei son-
daggi è sotto il 5%. In questa fase,
sebbene la situazione non sia idea-
le, Renzi conta qualcosa, è colui
che può fare cadere o fare resiste-
re il BisConte; se si votasse, di con-
tro, Renzi non conterebbe più un
fico secco. La sua speranza è che
Italia Viva conquisti gli elettori, so-
prattutto i delusi dal Pd, che si sta
consumando in questo matrimo-
nio con i cinquestelle. “Mors tua
vita mea” è il principio che per ora
muove l’ex primo ministro. Il suo
intento dunque è temporeggiare.
Certo è che gli obiettivi di Renzi
non sempre vengono centrati. An-
zi quasi mai. Egli non ha mai nasco-
sto la volontà di contrastare il pote-
re di Matteo Salvini mediante il pat-
to tra i gialli ed i rossi, di cui è stato
promotore. Il Contebis è nato di-
chiaratamente in funzione anti-sal-
viniana. Tuttavia, da quando è sta-
to dato alla luce il leader del Carroc-
cio non ha smesso di ampliare il
consenso che gli accordano gli abi-
tanti del Belpaese.
Per tutti i personalismi in ballo, è
probabile che l’esecutivo sopravvi-
va, sebbene non versi in un buono
stato di salute.
In queste acque stagnanti e sal-
mastre si aggirano squali e squalet-
ti.
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4 domenica
8 dicembre
2019
La compagna di Silvio Berlusconi, Francesca
Pascale - in alto - ha confessato di provare
simpatia per il movimento delle sardine, che
in Emilia Romagna appoggia il dem Stefano
Bonaccini. Ieri uno dei leader del gruppo,
Mattia Santori, ha partecipato alla
manifestazione del governatore (LaPresse)
NUOVO TESTIMONIAL
Anche Francesca Pascale
ha un debole per le sardine
La compagna di Berlusconi si schiera con i pesci, fiancheggiatori della sinistra. E loro
esultano: «È benvenuto chi combatte il sovranismo». Ma la lady azzurra non inciderà
segue dalla prima
RENATO FARINA
(...) assolutamente prevedibile, vi-
sti i precedenti filo-gay, è stata il
centro di un’intervista pubblica-
ta sull’Huffington Post. Scandaliz-
zarsi? Per favore non scherzia-
mo. Non è ancora la Margaret
Thatcher, e forse pesa un po’ me-
no di Melania Trump. Nel suo
piccolo, però, la morosa del Cava-
liere era sicura, da napoletana
furba e intelligente qual è, che si
sarebbe presa parecchio spazio
sul web, titoli di telegiornali, e pri-
me pagine domenicali. Obiettivo
centrato. Ovvio: voleva esserci.
Uscire dal ruolo di bella statuina
messa a riposo dal cerchio magi-
co. E ci è riuscita. Brava. Liber-
tà-libertà!
Eppure, con tutto il riguardo
che meritano le opinioni della si-
gnora, le sue parole saranno ar-
chiviate nel fascicolo di storia del
costume invece che tra le perle di
dottrina politica. Casa Berlusco-
ni ha sostituito per molti versi Ca-
sa Vianello, con i litigi e i dissensi
di coppia, i ti-lascio-e-ti-prendo
che accompagnano la vita perso-
nale del Cavaliere da un decen-
nio. Giusto così. Silvio Berlusconi
è stato l’ultimo Re d’Italia. Nel
pieno del suo ventennio Giulia-
no Ferrara lo incoronò Re Sole,
con la sua corte, i delfini spiaggia-
ti a uno a uno, le procure con il
cappio in mano, la consorte Vero-
nica e poi le favorite. Era tanto
tempo fa. In seguito c’è stato il
divorzio regale, l’esilio dal potere
e l’abdicazione persino dal ruolo
di capo del popolo di centrode-
stra a favore di Matteo Salvini. E
però il mito del reame berlusco-
niano, con il triangolo brianzolo
delle ville di Arcore, Macherio e
Casatenovo, resiste. Persino più
PRIMO PIANO
La fiction su Nilde Iotti
Accusano Libero
per colpe che non ha
segue dalla prima
PIETRO SENALDI
(...) Non siamo sessisti ma neppure sessuofobi e
ci sorprende l’indignazione che abbiamo suscita-
to in spiriti monacali, anche se chi ci ha lapidato
non vive in convento ma naviga da lungo corso
nelle redazioni e in Parlamento, che non sono
templi di virtù né oasi di moralità. Quando voglia-
mo attaccare qualcuno, lo facciamo a tutta pagi-
na, a caratteri cubitali e mettendoci la faccia, non
deleghiamo a un collaboratore suggerendogli di
insinuare del veleno tra una riga e l’altra. Pertan-
to rassicuro tutti: non volevamo atteggiarci a mo-
ralisti svergognando Leonilde. Non saremmo il
giusto pulpito. Noi abbiamo senso del ridicolo,
sappiamo di non essere santi e non indossiamo
abiti che non ci appartengono. Il nostro cronista
l’ha vista nella fiction sospirare a letto con Palmi-
ro e ha pensato che anche questa scena potesse
essere oggetto della sua recensione. Ci auguria-
mo che l’Ordine non lo passi per le armi per que-
sto.
Da direttore responsabile di Libero devo dire
però che sono preoccupato per gli attacchi, omo-
logati come un belare di gregge. Mi spiace per le
donne del Pd, che pensano che a questo si sia
ridotto il loro ruolo. Ritrovarmi vittima del loro
conformismo, della loro superficialità, della loro
pochezza e della loro arte mistificatoria mi ha
aperto gli occhi, svelandomi perché non raccatta-
no più un voto. Nascondono la loro incompeten-
za dietro battaglie facili. Hanno voluto prendere il
potere senza ripassare dalle urne e, non sapendo
gestire il Paese, sparano su un cronista ottanten-
ne, che a differenza di Togliatti è rimasto con i
figli e la moglie tutta la vita, tenendole la mano in
ambulanza nel momento del trapasso. Mi augu-
ro che per una donna di sinistra questo sia anco-
ra un valore.
Ma più che dei politici, mi hanno sconcertato
a sinistra che a destra: in fondo lì anche se come la principessa tra le sardine, il 14 dicembre a Roma gli attacchi dei colleghi, perché tradiscono la pro-
Silvio è stato ragione di vita e di poco si dedicherà a un’associa- insieme all’Anpi e ai Papaboys. fessione e si sottomettono ai linguaggi a cui li
stipendio, argomento infinito di zione benefica – ma, in paragone Ci paiono però esagerati il verbo obbliga una fazione rinunciando alla libertà di
girotondi e voglia di galera. a Carolina di Monaco, cosa le da statista e anche il sostantivo critica e d’espressione. E per farlo sparano su chi
manca? Pertanto zampilla come proprio del godimento. Sia che ci non può difendersi, un collega in pensione. Con-
RIVALITÀ FEMMINILE un geyser di Pozzuoli, senza mali- vada sia che non ci si rechi, si ras- tribuiscono a far credere a chi non lo legge che
zia, convinta di innalzare insie- segni: non sposterà gli equilibri Libero abbia deciso una linea politica d’attacco a
Questa rinuncia al ruolo di me a se stessa pure il proprio uo- del mondo e neppure quelli del Nilde Iotti. Francamente noi, a differenza dei
tamburo principale della banda mo. letto coniugale. compagni, viviamo in questo secolo e quindi non
di centrodestra è stata mal digeri- Detto questo, apprezzate le un- avremmo mai attaccato la compagna Leonilde,
ta ma accettata da Berlusconi, ghie da gatta di una Dama, evite- L’INVITO deceduta vent’anni fa. Infatti l’articolo non era un
con ribellioni presto sedate dai vi- remmo di trasformare in un caso ritratto politico ma una recensione di spettacoli.
gilantes di Arcore. A non starci politico addirittura serio un’inter- D’accordo, Francesca si pren- Per farci la morale Repubblica cita una frase
proprio è Francesca Pascale, che vista che è stata elevata al rango de molto sul serio, e invita le sar- della storica presidente della Camera: «È necessa-
– mettiamoci nei suoi panni - de- di endorsement. Ma sì, “endorse- dine a reincarnarsi in una sorta rio cogliere negli altri solo quello che di positivo
ve sentirsi defraudata dal ruolo mente”: così è stato subito altez- di Forza Italia pascaliana, non li- sanno darci e non combattere ciò che è diverso
di fidanzata d’Italia dall’altra zosamente battezzato dal sito in- mitandosi a un «moto di ribellio- da noi». Complimenti, copiate e non capite. Ab-
Francesca, l’innamorata del Capi- ternet del Fatto quotidiano, con- ne verso l’intolleranza», ma assu- biamo scritto che fu brava e imparziale, bella e
tano leghista, figlia di Denis Ver- vinto di infilare una spina sotto mendo «lo spirito democratico e simpatica e voi cogliete solo quel che non vi gar-
dini, e - oibò - più giovane di lei: l’unghia dell’alluce di Berlusco- liberale di chi oggi non vuol rasse- ba, «grande in cucina e a letto», non contestualiz-
26 anni contro 34. Francesca Pri- ni, dandogli motivo di disagio gnarsi ad un’Italia che sia un mo- zate, fate della parte il tutto e la servite mistificata
ma questa diminutio non riesce nei confronti dell’alleato Salvini. nocolore e sovranista». Ma non ai vostri lettori. Leonilde vi sputerebbe in faccia.
proprio a mettersela in saccoc- Apprezziamo l’allure di France- spaccherà il centrodestra e nep- Non c’è da aspettarsi molto di diverso da chi ogni
cia. Le si ribella la napoletanità. sca Pascale, la quale non disde- pure la famiglia. giorno dà del razzista a Salvini, del bandito a Ber-
Con tutto il rispetto per France- gna un linguaggio a metà tra la Che problema c’è a stare con lusconi e della coatta alla Meloni - quali profonde
sca Seconda, si sente un po’ la solennità pontificia e l’allusione le sardine? Per noi vada pure in analisi - e poi pretende che gli altri si inginocchi-
versione da Terzo Millennio non sessuale, quando dice che «valu- Canada coi salmoni. Siamo per- no adoranti di fronte a chi i padroni dell’informa-
di Lady Diana - non esageriamo, terà il piacere» di intrupparsi con sone libere, noi gente di centrode- zione ci indicano.
stra, e in famiglia non ci si imba- Mi appello all’Ordine dei giornalisti, perché di-
vaglia per apparire monocordi fenda i suoi iscritti dalla prepotenza dei politici e
PROTESTA PER IL MANCATO RINNOVO DEI PERMESSI nei pensieri e nelle opinioni. Si dal killeraggio bugiardo di certi colleghi. Difenda
dissente. Si litiga. Non è così im- la libertà di stampa dall’ottusità faziosa di chi
Adesso pure i migranti si danno all’ittica portante per noi la politica come
invece lo è a sinistra.
vuol decidere cosa altri possano o non possano
scrivere. Non permetta che i giornalisti facciano
A Napoli marciano i pesciolini «neri» Piuttosto la Pascale è riuscita a da bersaglio a politici disperati che parlano di
dimostrare la petulanza dei capi Libero non riuscendo più a parlare ai propri elet-
■ A Napoli nascono le “sardine nere”. È questo il risultato delle sardine. Il loro leaderismo tori. Abbiamo descritto Nilde Iotti con simpatia,
della provocazione di alcuni immigrati, che hanno attraversato vanitoso. Dice il capo branco, ritraendola migliore di quanto fosse. Avessimo
il centro della città per protestare contro il mancato rilascio dei Mattia Santori, quello dal «volto voluto indugiare sulle sue arti amatorie lo avrem-
permessi di soggiorno. Il corteo è arrivato davanti alla questura. ingenuo e allegro, bella faccia, ge- mo fatto. Non sappiamo di persona se fosse gran-
A manifestare, circa 200 persone partite da piazza Garibaldi e neroso» (Repubblica): «Forza Ita- de a letto, come descritto dalla fiction. Sappiamo
dirette in via Medina: «Vogliamo incontrare il questore. Cambia- lia è alleata con i principali artefi- però che Togliatti non era un pirla e se, dopo anni
no i governi e ministri dell’Interno, ma non cambiano le politi- ci della retorica sovranista. Ma se di relazione clandestina, mollò moglie e prole per
che contro i migranti, i rifugiati e le fasce più deboli della popola- viene con una sardina bella colo- andarci a vivere, supponiamo che gli piacesse e
zione», hanno affermato il “Movimento Migranti e Rifugiati Na- rata, chiuderemo un occhio». Ma non gli bastasse incontrarla in Parlamento. Dove
poli” e l’Ex-Opg “Je sò Pazzo”. Perché “sardine nere”? Semplice: sì, Francesca, vai lì che chiude- la signora ha dato gran prova di sé, meritandosi la
«Dire che siamo le sardine nere è una provocazione perché ranno un occhio, e come cantava poltrona presidenziale, sicuramente agevolata
questi temi e drammi che oggi portiamo in corteo non hanno il Don Giovanni di Mozart: «Che dal fatto di essere la donna del capo, che gli avrà
trovato spazio nelle piazze delle sardine». Quelle “ufficiali”. piacer, che piacer che sarà!». elargito molti e utili consigli.
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 PRIMO PIANO domenica
5
8 dicembre
2019

IL BERSAGLIO DEI COMPAGNI

La Meloni sempre più odiata dalla sinistra
Giorgia vola nei sondaggi e inizia il linciaggio: l’Espresso le dedica un servizio per screditare lei e FdI. Non ci riuscirà
FRANCESCO SPECCHIA

■ Giorgia Meloni non sarà

Ama i giornali
Margaret Thatcher, non ne ha
la ferocia liberista né le phisi-
que. Ma se fossi una ragazza Elkann ormai
della Garbatella, e da militante
delle borgate diventassi leader è il padrone
di un partito quotato al 10%, e
venissi attaccata dall’Espresso di auto e stampa
trasformandomi all’improvvi-
so nell’oggetto proibito delle segue dalla prima
più importanti lobbies del pia- VITTORIO FELTRI
neta; be’ io, più che denuncia-
re la “macchina del fango”, me (...) se il giovane uomo d’af-
la tirerei alla grande. fari sarà capace di impri-
Perché è questo che sta avve- mere una svolta nel merca-
nendo alla capa dei Fratelli to asfittico dei quotidiani.
d’Italia. L’Espresso la piazza in Gli auguriamo di farcela
un fotomontaggio di copertina benché l’impresa sia quasi
con scettro ed ermellino e sol- proibitiva, dato che le co-
di accettati da chiunque; sotto, siddette tecnologie hanno
il titolone «Io sono lobby - Da sbranato la stampa ridu-
At&t a Exxon. Da Big Tobacco cendone le copie vendute
a Huawei. Fino a Scientology. a poca cosa, insufficiente a
Inchiesta sulle relazioni perico- riempire come una volta
lose di Giorgia Meloni. In Euro- le casse aziendali. Noi non
pa, negli Usa e in La presidente di Fratelli d’Italia, abbiamo la ricetta idonea
Italia. Tra finan- Giorgia Meloni (LaP sse) a risolvere il problema, pe-
ziamenti efonda- IL TREND rò siamo persuasi che sia
zioni». Ammaz- L’ascesa elettorale di Fratelli d’Italia necessario rinnovare alcu-
za. Segue artico- ni schemi purtroppo con-
lone su Giorgia liani” non può accettare finan- re Affari generali di Cir, e perfi- solidati e forieri di falli-
leader del mo- 10,2% ziamenti esteri, specie data l’ul- no lo stesso ingegnere in perso- menti.
mento «seconda tima versione della legge sul fi- na, lavorarono alacremente Le questioni più delica-
6,4%
più gradita dagli nanziamento ai partiti (dal per piazzare i loro manager te da affrontare non riguar-
italiani, dopo 4,3% gruppo Gedi fortemente critica- all’Enel o alla Poste. O per eser- dano la politica, che è fon-
Conte e prima di 2,0% ta)? Certo, se Meloni non ha citare pressioni in tema energe- te di confusione globale,
Salvini… che ha registrato qualche finanzia- tico: i De Benedetti sono pro- bensì i fatti della vita, il co-
scelto di salire Supermedia mento dovrà risponderne. Ma prietari di Sorgenia (per la qua- stume, la cronaca, tutta ro-
sul cavallo che dei sondaggi il punto è che il suddetto attac- le ricordo un pregevole emen- ba oggi trascurata, direi
conta: l’Euro- YouTrend co sta nello scandalo delle lob- damento “salva Sorgenia” ad snobbata, nella convinzio-
Politiche 2013 Politiche 2018 Europee 2019 5-12-2019
pean Consevati- bies che spietatamente sosten- una vecchia legge di stabilità). ne diffusa che il chiacchie-
ves and Reformi- gono il candidato che più, al Per dire. E non c’è nulla di ma- riccio ripetitivo provenien-
st: Ecr, il gruppo momento, aggrada loro. le, beninteso. Potremmo fare te dal Palazzo sia alla base
europarlamentare che espri- pieni poteri…) al ramo immo- riesco a vedere né l’ombra E sticazzi, che notizione. Po- decine di esempi sui «segreti fi- degli interessi dei lettori.
me 62 deputati e raccoglie sov- biliare dei Parnasi, con tanto di d’un illecito, né l’immoralità tremmo scrivere un romanzo, nanziari» di tutti i partiti e sulla Storie. Tanto è vero che
venzioni pubbliche da Bruxel- indicazione delle erogazioni del gesto. L’Espresso accenna per esempio, sull’idea di lobby mancata regolamentazione l’ultimo sondaggio rivela
les per svariati milioni di euro». spontanee registrate e non, nei solo al «crinale nascosto di consustanziale all’editoria da delle lobbies, richiesta – e poi che il 90 per cento dei con-
E poi, in un’appassionata de- confronti di FdI. FdI», al disvelamento delle sempre al centro del business bocciata - l’ultima volta col go- nazionali non vuole vede-
nuncia, ecco l’elenco dei poten- Ora, l’inchiesta su «tutte le «contraddizioni politiche del di Carlo De Benedetti, l’uomo verno Letta. Ma il fatto che Me- re in tv rappresentanti dei
tissimi che si stanno schieran- lobby che finanziano Giorgia “prima gli italiani”, la narrazio- del giornale-partito che ora si loni ora appaia come una Gio- partiti. Coraggio John,
do con la piccoletta: dall’asso- Meloni» del settimanale di ne pompata sui social dalla appresta a riprendere in mano vanna d’Arco nel rogo purifica- cambia spartito e fai rina-
ciazione thatcheriana New Di- Marco Damilano è ottima e ab- macchina della propaganda L’Espresso e Repubblica. Nel tore dell’Espresso, be’, è uno scere l’informazione che
rection (dove nel board figura bondante, lo dico sul serio. nazionalista». Cioè, fatemi ca- 2014 proprio i lobbisti coordi- spettacolo meraviglioso… soffre.
Raffale Fitto, non credo con Ma, per quanto mi sforzi, non pire: se uno dice “prima gli ita- nati da Francesco Dini, diretto- © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA

La prossima settimana nuovo vertice dei leader del centrodestra

SALVATORE DAMA falco, con i conti non a posto. Eppure

■ Tre ore di vertice, venerdì scorso,

non sono bastate ai leader di centro-
destra per chiudere lo schema dei can-
didati alle Regionali. Matteo Salvini as-
sicura che incontrerà nuovamente Sil-
vio Berlusconi e Giorgia Meloni la
prossima settimana. Entro giovedì ar-
riveranno le decisioni finali. C’è so-
prattutto un caso che agita la coalizio-
ne. Ed è quello della Calabria. Lì si
voterà il 26 Gennaio, insieme all’Emi-
lia Romagna. Ma mentre Lucia Bor-
gonzoni è in campagna elettorale già
da settimane, il centrodestra fa anco-
ra fatica a individuare la persona giu-
sta da proporre per la guida della giun-
ta calabrese.
C’è una sola certezza. Che il candi-
dato deve essere espressione di Forza
Italia. Però il nome proposto dagli az-
zurri finora non ha incontrato il gradi-
mento leghista. Berlusconi avrebbe
voluto puntare sul sindaco di Cosen-
za Mario Occhiuto, ma Salvini ha det-
to di no. Motivo? Il dissesto finanzia-
FI non trova il candidato in Calabria
Il veto della Lega su Occhiuto, che potrebbe correre da solo, paralizza la coalizione
rio in cui versa la città amministrata
dal forzista. Il veto leghista si è esteso
anche al fratello del primo cittadino
cosentino, Roberto, che è vice presi-
dente dei deputati di Forza Italia. A
quel punto, il Cavaliere avrebbe rilan-
ciato proponendo il nome di Jole San-
telli, che è vice sindaco di Cosenza.
I fratelli Occhiuto l’hanno presa ma-
le. «È grave», si sfoga il numero due di
Mariastella Gelmini a Montecitorio,
«che Forza Italia non difenda i suoi
candidati: se non appoggia le sue figu-
re apicali, allora cosa accadrà al resto
dei suoi dirigenti?». Adesso il rischio
che i due si presentino alle elezioni
regionali con una lista civica. Ciò com-
prometterebbe una vittoria che, data
la spaccatura tra Partito democratico
e Cinquestelle, potrebbe essere a por-
Il caso
L’APPUNTAMENTO
■ Domenica 26 gennaio si voterà
anche per l’elezione del presidente
della Calabria. Il centrosinistra ha
visto la discesa in campo dell’im-
prenditore del tonno, Filippo Calli-
po, ma deve ancora sciogliere il
nodo del posizionamento di M5S.
LE TRATTATIVE
■ Il centrodestra non ha ancora
trovato un accordo. L’indicazione
del candidato spetta a Forza Italia,
ma su Mario Occhiuto è calata la
scure della Lega.
tata di mano. «Aspetto di vedere il can-
didato che ancora non c’è, poi decide-
rò il da farsi», mette in chiaro Roberto
Occhiuto. «Se è vero che c’è un veto
della Lega sulla candidatura di mio
fratello credo che sia del tutto prete-
stuoso e inaccettabile: tantissimi am-
ministratori locali sono sotto proces-
so, lui no. Quanto a me, è evidente
che ci sia un veto solo sul cognome,
visto che io non ho mai avuto nemme-
no un avviso di garanzia». Quindi l’av-
vertimento finale: «Sia chiaro che se
dovessi scegliere tra il cognome e l'ap-
partenenza politica, ovviamente sce-
glierei il cognome».
Tra gli azzurri c’è inoltre chi fa nota-
re che la leghista Donatella Tesei si
trovava in una condizione molto simi-
le, amministrando una città, Monte-
questa circostanza non ha pesato nel-
la scelta e oggi Tesei è la presidente
della Regione Umbria. L’opzione San-
telli potrebbe andare bene a tutti, ma
la diretta interessata non ha ancora
deciso se accettare o meno la propo-
sta.
L’altra candidatura che agita gli az-
zurri è quella della Campania. Lo sfi-
dante di Vincenzo De Luca sarà un
forzista. Berlusconi ha raccolto il con-
senso degli alleati intorno al nome di
Stefano Caldoro. Ma anche qui gli az-
zurri sono spaccati. «Abbiamo fatto
una riunione», riferisce Clemente Ma-
stella, sindaco di Benevento, «e la
maggioranza dei parlamentari cam-
pani propone unità di indirizzo strate-
gico. Forza Italia ha difficoltà palesi,
qui e in Calabria. È necessario riparti-
re da capo e ridiscutere, valutare».
Poi, spiega Mastella, la scelta può an-
che ricadere su Caldoro, «però è il me-
todo che non si condivide». Le decisio-
ni che cadono dall’alto.
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6 domenica
8 dicembre
2019
Lo scontro sul Mes
Salvini raccoglie le firme
per fermare il salva-banche
In un solo giorno sono già 200mila i “no” al trattato «che regala i risparmi
degli italiani a Francia e Germania». E la maggioranza giallorossa si spacca
ANTONIO RAPISARDA
■ Da una parte le sardine
che, evidente “caratteristica”
della specie dei pesci, sul di-
battito riguardante il fondo
salva-stati continuano a fare
scena muta («Non sono temi
nostri...», ha ammesso candi-
damente il leader Mattia San-
tori a “diMartedì”). Dall’altra
1500 piazze convocate dalla
Lega in tutto lo stivale che, al
contrario, sul Mes dimostra-
no di avere le idee chiarissi-
me: il trattato va sospeso per-
ché – come si legge sul testo
della petizione - «incorpora
quanto di peggio la politica
economica europea ci ha pro-
posto negli ultimi dieci anni:
l’austerità del fiscal compact,
la destabilizzazione finanzia-
ria del bail-in, l’esautorazione
della politica».
Matteo Salvini, che ha ap-
posto la propria firma in uno
dei gazebo allestiti dal Carroc-
cio a Milano, a fine giornata
ha salutato promotori ed elet-
tori per il successo dell’inizia-
tiva ribattezzata significativa-
mente “stop Mes”: «Grazie al-
le centinaia di migliaia di citta-
dini che, da Nord a Sud, han-
no sostenuto la battaglia per
difendere l'Italia contro le bu-
gie del governo che vorrebbe
regalare i risparmi degli italia-
ni alle banche tedesche e fran-
cesi. Abbiamo raccolto più di
200mila firme solo oggi, con-
tiamo di raddoppiare entro
domani!».
IN PARLAMENTO
Per il leader della Lega la
pressione dell’opinione pub-
blica – rispetto all’opacità dei
dossier e di chi li ha manovra-
ti - può essere determinante
come dispositivo, a pochi gior-
ni dal Consiglio europeo e so-
prattutto in vista del dibattito
propedeutico in Parlamento
proprio sul Mes: «Quando il
popolo si sveglia e si mette in
cammino non ci sono ban-
chieri, finanzieri né “Giusep-
pi” che tengano».
Già, sono proprio il pre-
mier - accusato da settimane
da Salvini, ma anche da Gior-
gia Meloni, di aver dato il via
libera alla riforma del fondo
«salva-banche», peggiorativa
per l’Italia, senza tener conto
della risoluzione votata dall’al-
lora maggioranza gialloverde
– e il ministro dell’Economia
Gualtieri gli obiettivi polemici
principali della giornata. Sul
Mes, infatti, i giallorossi «han-
no detto tutto e il contrario di
tutto, come per la manovra
economica», ha attaccato l’ex
ministro dell’Interno secon-
do il quale «se un trattato eco-
nomico è sbagliato, come
stanno sostenendo in tanti
economisti e giuristi, non va
rinviato ma sospeso».
ITALIA
Come cambia il Mes
COS'È COSA FA
Il Mes, Esm o Fondo salva Stati (Meccanismo europeo Aiuta Stati in dissesto che non riescono a finanziarsi
di stabilità) è un'organizzazione intergovernativa, sul mercato o altri Paesi dai conti sani ma in difficoltà.
nata nel 2012, di cui fanno parte 19 Stati della zona Euro I fondi vengono dagli stessi Stati in maniera proporzionale
al peso delle loro economie
COME CAMBIERÀ
A giugno 2019 l'Eurogruppo modifica Se i 60 miliardi del fondo non bastano, La novità più controversa prevede che il Mes
il Mes: dal 2024 presterà soldi il Mes potrà fornire altre risorse affianchi formalmente la Commissione Ue
a un Fondo unico di risoluzione nel valutare se un governo che chiede
(banche europee) che finanzi il salvataggio sia in grado di rifonderlo. Se non
l'operatività degli istituti in fallimento lo fosse, il Mes potrebbe rifiutare gli aiuti
IN ESTREMA SINTESI
LINEA DI CREDITO FACILE LINEA DI CREDITO CON STRETTA
per i Paesi con i conti in ordine (parametri di Maastricht) per quei Paesi gravati da un debito elevato
IL DIBATTITO LE POSIZIONI
Il 16 giugno 2019 Conte spiega alla Camera la bozza di accordo PD FAVOREVOLE
sul nuovo Mes. La maggioranza gialloverde approva
una risoluzione che vincola il governo a rifiutare accordi
che possano "costringere alcuni Paesi su percorsi
LEGA CONTRARIA
di ristrutturazione predefiniti e automatici"
M5S RINVIO
Matteo Salvini al gazebo della Lega di largo Cairoli a Milano per l’iniziativa contro il Mes (LaPresse)
Questo invito giunto dai ga- invito indiretto ai numerosi prendere subito atto del falli- tassare gli italiani però una
zebo rappresenta non solo
ciò che politicamente la Lega
malpancisti fra i pentastellati
- «che ci saranno tanti parla-
mento politico chiamato ma-
novra: «Tolga il disturbo per-
volta al mese, un po’ a mag-
gio, un po’ a giugno, un po’
Cinquestelle
porterà all’attenzione di Con- mentari che sceglieranno se- ché è il governo sbagliato nel ad agosto». La conferma,
te («ammesso che abbia vo- condo coscienza e non secon- posto sbagliato». Altro che re- cioè, che si tratta di un gover-
glia e tempo di leggere ciò do convenienza». cessione scongiurata: «Guar- no «che sta insieme con lo Aria di rivolta
che c’è scritto») ma anche Se sul Mes la maggioranza date l’economia italiana, è la scotch, e prima ne prendono
quello che il Carrocio presen- giallorossa rischia di implode- penultima in Europa». Quan- atto, e prima prende atto il contro Di Maio
terà in Aula. E qui lo scenario re sulle proprie contraddizio- to alle tasse di scopo, i rinvii e presidente Mattarella che
per Salvini si fa interessante: ni come è avvenuto qualche le trattative delle ultime ore l’Italia sta perdendo aziende in Parlamento
«Perché per fortuna vota il mese fa sul dossier Tav (a pa- sulla legge di Bilancio per il e credibilità nel mondo, me-
Parlamento e non Conte» ha gare dazio allora fu il M5s), leader leghista testimoniano glio è». ■ Il manipolo di dissiden-
aggiunto, contando – con un Salvini ha invitato Conte a una cosa su tutte: l’accordo «è © RIPRODUZIONE RISERVATA ti del M5s, capeggiato dai
parlamentari Paragone,
Grassi, Giarrusso, Maniero
e Raduzzi, si prepara a dar
Per gli economisti francesi la riforma è una trappola battaglia contro una risolu-
zione di maggioranza con
il Pd in appoggio al Fondo
Pure i macronisti bocciano l’euromeccanismo Salvastati.
In gioco, ci sono la leader-
ship di Luigi Di Maio, la sta-
MAURO ZANON ne di Shahin Vallée, ex consigliere del kel, che ha un debito-Pil al 60%, e per bilità dei gruppi di Camera
PARIGI capo dello Stato francese Emmanuel pochi altri Paesi del Nord, tra cui l’Olan- e Senato, anche se una no-
Macron e del presidente del Consiglio da. «L’Italia ha ragione a obiettare», ha ta congiunta del vice capo-
■ «La riforma del trattato Mes, nella europeo Herman Von Rompuy tra il continuato Vallée, anche se, secondo gruppo M5S alla Camera
stesura attuale, non vale la carta su 2012 e il 2014. «La linea di credito in lui, «è tardi», perché Roma sta concen- Francesco Silvestri e dei 14
cui è scritto. L’Eurogruppo dovrebbe caso di crisi», ha scritto su Twitter Val- trando «la sua critica su elementi secon- capicommissioni nega riso-
rinviare l’accordo e definire (con la lée, «è accessibile solo a Paesi che dari». lutamente la stesura di un
nuova Commissione europea) un te- adempiono a criteri molto stretti ex La notizia, però, è che non è il solo a documento politico allo
sto più ampio, più equilibrato e più ante, al punto da escludere oggi Fran- muovere critiche veementi alla riforma scopo di sfiduciare il capo
ambizioso (…) La riforma del Mes cia, Italia, Spagna e perfino la Finlan- del Mes. Con lui, c’è pure Jean Pisa- politico del MoVimento.
non è un progresso, è un regresso. dia». Perché tutti questi Paesi, appun- ni-Ferry, ossia il responsabile del pro- Dall’esito dei colloqui fra i
L’Europa è fatta di questi piccoli, gra- to, hanno un debito superiore al 60% gramma economico dell’ex candidato pentastellati dipenderà an-
duali passi: ma devono essere passi del Pil, e, a meno di ristrutturare il de- di En Marche! Macron e ex direttore che la prospettiva del gover-
nella giusta direzione. A volte è preferi- bito prima della richiesta del prestito, dell’Institut Bruegel, che su Twitter ha no Conte bis. E, a cascata,
bile tornare al tavolo di lavoro a rifare sono messi fuori gioco dal potenziale definito «underwhelming» la riforma le candidature alle prossi-
il progetto, invece di restare intrappo- soccorso del Fondo salva-Stati. del Mes, ossia deludente, dando man me elezioni politiche. La
lati in un finto progresso». Vallée, macroeconomista per Geor- forte al macronista Vallée nella bocciatu- prossima settimana vedrà
Non sono le parole del consigliere ge Soros e ricercatore presso il think ra del Fondo salva-Stati. In un post sul anche la gara interna per i
economico di Matteo Salvini, leader tank europeista Bruegel, lascia inten- suo blog personale, anche il columnist 12 facilitatori del Team del
della Lega, e neppure quelle degli dere, insomma, che la riforma del del Financial Times Wolfgang Münc- futuro. Con un sospetto:
esperti che affinano con Giorgia Melo- Mes, proprio come sostengono Salvi- hau, non certo in odore di sovranismo, che i vertici agevolino solo i
ni il programma economico di Fratelli ni e la Meloni, sia confezionata su mi- si è detto favorevole a un «Italian veto». candidati a loro più graditi.
d’Italia, bensì la dura presa di posizio- sura per la Germania di Angela Mer- © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA

Esempio da imitare
Tokyo combatte il debito tagliando tasse
Il Giappone con un deficit-monstre rilancia l’economia con un piano da 121 miliardi. Funziona perché non ha l’euro
segue dalla prima
ANTONIO SOCCI
(...) drasticamente le tasse, ha bisogno di un robusto
stimolo alla crescita che rilanci la nostra economia,
l’occupazione, i consumi; ha bisogno di forti investi-
menti pubblici nell’innovazione e nelle infrastrutture
(per modernizzare le comunicazioni e per mettere in
sicurezza strade, ponti, territori) che attivino investi-
menti privati.
Ha bisogno di fare esattamente quello che ha fatto
Trump negli Stati Uniti (ottenendo risultati straordina-
ri) e quello che in questi giorni ha deciso di fare il
Giappone, il quale ha varato un pacchetto di stimoli e
di aiuto all’economia del valore di 13.200 miliardi di
yen (121 miliardi di dollari). È anche uno stimolo alla
domanda interna che intende prevenire crisi prove-
nienti dall’estero, magari dallo scontro sui dazi.
È stato calcolato che per noi sarebbe l’equivalente di
circa 40 miliardi di euro di spesa straordinaria. Non c’è
altra strada per far ripartire un’economia che è in co-
ma da vent’anni (da quando è stato introdotto l’euro).
E allora perché non si fa come il Giappone? Sembra
già di sentire la solita lagna: noi non possiamo farlo
perché abbiamo un colossale debito pubblico e – ci
ripetono ogni giorno dalla Ue – bisogna piuttosto taglia-
re che spendere.
A parte il fatto che questi venti anni dimostrano il
contrario (l’austerità deprime l’economia e quindi fa
crescere il debito), è il caso di ricordare che il Giappo-
ne ha un debito pubblico molto più grande del nostro:
si aggira attorno al 240 per cento del Pil (mentre il
nostro è circa il 130 per cento). Peraltro il Giappone ha
anche un deficit più alto del nostro, eppure non ha né
problemi di inflazione, né timore di spread e paga inte-
ressi quasi nulli (con una pressione fiscale al 30,6 per
cento, molto inferiore alla nostra).
Come tutto questo sia possibile e come sia possibile
che, con un tale debito pubblico, adesso quel Paese
vari un pacchetto di stimoli all’economia di 121 miliar-
di di dollari i nostri euristi non ce lo spiegano. Si arram-
picano sugli specchi. Invece gli antieuro la spiegazione
l’hanno data da tempo: il Giappone può farlo perché,
come tutti i paesi normali, liberi e indipendenti, ha
sovranità monetaria (e la Banca centrale giapponese
detiene il 42 per cento del debito pubblico), mentre
l’Italia dissennatamente ha ceduto la sua sovranità mo-
netaria aderendo all’euro. Paul Krugman, premio No-
bel per l’economia, scrisse a suo tempo: «adottando
l’euro l’Italia si è ridotta allo stato di una nazione del
Terzo Mondo che deve prendere in prestito una mone-
ta straniera, con tutti i danni che ciò implica».
A VANTAGGIO DEI TEDESCHI
Uno dei danni per noi è l’enorme vantaggio competi-
tivo che l’euro dà alla Germania a scapito dell’Italia.
Come scrive Tom Luongo «il progetto dell’euro, come
moneta, venne guidato dagli industriali tedeschi che
puntavano ai vantaggi che avrebbe portato loro una
moneta unica: la moneta unica rende più economici i
prodotti industriali del Nord Europa, mentre sovrap-
prezza la capacità produttiva del Sud».
Tutte queste cose Alberto Bagnai le ha spiegate magi-
stralmente da anni in libri e articoli e, con gran finezza
culturale, ha sempre stravinto nel dibattito con gli euri-
sti (che infatti sfuggono il confronto come la peste). A
impedire all’Italia di fare come il Giappone, oltre all’eu-
ro, è la Ue, con i Trattati che ci hanno legato le mani.
La Ue ha il potere di decidere la nostra politica eco-
nomica e la Commissione europea sta col cannone
puntato costringendoci a proseguire sulla strada suici-
da della diminuzione del deficit che sta affossando la
nostra economia e – anche materialmente – il Paese
(perfino le buche nelle strade – se non lo sapete – sono
figlie di questa folle strategia).
Però attenzione: la stessa Ue che è pronta a sanzio-
narci se spendiamo un euro di deficit in più per noi,
cioè per ricostruire le zone terremotate o per la sanità o
per le infrastrutture, poi pretende che noi – a un loro
ordine – forniamo sull’unghia 110 miliardi di euro (110
oltre ai 14 già versati!!!) per salvare le banche tedesche.
Questo è il Mes (e dove li prenderebbe tutti quei soldi
uno Stato senza moneta se non nei nostri conti corren-
ITALIA domenica
7
8 dicembre
2019
ti?). Quindi riassumiamo: una politica di stimoli alla
nostra economia (come il Giappone e gli Usa), per
esempio di 40 miliardi di spesa straordinaria, ci viene
ferocemente proibita dalla Commissione europea, pe-
rò 110 miliardi di euro per salvare le banche tedesche
dobbiamo trovarli in sette giorni se così ci ordinano.
TARTASSATI SENZA PIETÀ
Del resto è già successo. Al tempo di Monti l’econo-
mia italiana è stata tartassata e affossata da misure
drastiche che ci hanno impoverito drammaticamente,
proprio mentre l’Italia doveva contribuire con fior di
miliardi al “salvataggio” non della Grecia, ma delle ban-
che tedesche e francesi che avevano speculato in Gre-
cia (quando mai rivedremo quei soldi?). La Ue esige
che il governo di Roma imponga tasse, rigore e tagli
agli italiani. Ma quando si tratta di mungere l’Italia –
cioè tutti noi – a beneficio loro, allora dobbiamo spalan-
care la borsa. Il Mes è questo. Poi raccontano pure che
loro sarebbero le virtuose formiche e noi le cicale spen-
daccione. È il contrario: lo Stato italiano dal 1992 è
sempre stato in avanzo primario ed è un record mon-
diale. Inoltre è falso che l’Italia sia aiutata dall’Europa o
che l’Europa paghi i debiti italiani. È vero l’opposto.
L’Italia dà all’Unione europea molto più di quanto
riceve. Dal 1999 al 2018 abbiamo pagato circa 94 miliar-
di di euro in più di quanto abbiamo ricevuto. Mentre
altri Paesi hanno ottenuto molto più di quanto hanno
dato.
È insopportabile che poi, proprio da questi paesi che
ricevono più di quanto danno (cioè ricevono soldi da-
gli italiani), arrivino quei Commissari europei che ven-
gono a trattarci a pesci in faccia e a imporci politiche
“lacrime e sangue”.
La conclusione è semplice: questa Europa non è la
medicina, per l’Italia, ma la malattia. Finché avremo
una classe di governo prosternata davanti alla Ue, che
non fa il nostro interesse nazionale, ma quello altrui, i
nostri problemi si aggraveranno fino al baratro.
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8 domenica ITALIA
8 dicembre
2019

Battaglia nei Cinque Stelle IL FORZISTA COSTA E LO SCONTRO SULLA PRESCRIZIONE

I grillini continuano «Alla Consulta per bloccare Bonafede»

a litigare per i soldi

«Regole da cambiare»
Parlamentari furiosi per i 120mila euro della festa di M5S finiti
a Rousseau: ora chiarezza. La Lombardi: Gigino troppo muscolare
ELISA CALESSI
■ Nessuna «spaccatura»,
nessun «documento»
sull’«operato di Luigi Di Ma-
io». Quanto ai soldi passati da
Italia a Cinque Stelle, edizio-
ne 2017, all’Associazione
Rousseau, come rivelato
dall’Adnkronos, «tutto traspa-
rente», qualunque iscritto vo-
glia controllare, controlli. Le
smentite, si sa, hanno sempre
un doppio taglio: se blindano
una versione ufficiale, dall’al-
tra parte confermano la gravi-
tà di una notizia, in qualche
modo confermandola. E ieri,
al M5S, è accaduto su due vi-
cende. Sintomo di quello che,
ormai, è sotto gli occhi di tut-
ti: la balcanizzazione del Mo-
vimento, attraversato da ma-
lumori e ribellioni verso gli at-
tuali vertici. Pochi lo dicono
apertamente, anche se il senti-
mento è diffuso. Chi non ha
paura di dirlo è Roberta Lom-
bardi, che ieri, su Skytg24, in-
tervistata da Maria Latella, ha
attaccato frontalmente Luigi
Di Maio, accusandolo di ave-
re un atteggiamento «troppo
muscolare».
La prima smentita riguarda
retroscena apparsi in questi
giorni che raccontano di un
documento di alcuni parla-
mentari che muoverebbe cri-
tiche precise al capo politico,
Di Maio. «Nessun documen-
to», si legge in una nota del
M5S, «è stato redatto circa
l’operato di Luigi Di Maio». Si
riconosce, però, «la necessità
di un confronto periodico»
tra i parlamentari «perché
ognuno, nei suoi ruoli, deve
essere un pezzo di un ingra-
naggio collegiale qual è ap-
punto il Movimento». È vero,
insomma, che serve più colle-
gialità, quello che chiedono
Il caso
LA SOMMA
■ L’Adnkronos ha rivelato
che circa 120mila euro,
avanzati dall’organizzazione
della kermesse “Italia 5 Stel-
le” tenutasi a Rimini nel
2017, sarebbero andati
all’Associazione Rousseau.
LE REPLICHE
■ «Se le cose stanno co-
sì», ha attaccato il deputato
Giorgio Trizzino, «è una ra-
gione in più per rivedere le
regole che caratterizzano i
rapporti tra Rousseau e il
M5S». E anche per un altro
parlamentare, Luigi Iovino,
«bisogna fare chiarezza».
nel documento smentito.
Ma la vicenda più spinosa
riguarda dei soldi. E coinvol-
ge Rousseau, già oggetto di
malumuori tra i parlamentari
per i versamenti periodici che
ogni portavoce deve fare.
L’Adnkronos dà notizia del
fatto che circa 120mila euro,
provenienti dal “Comitato
eventi nazionali”, somma
avanzata dalla organizzazio-
ne della kermesse Italia 5 Stel-
le tenutasi a Rimini nel 2017,
sarebbero andati all’Associa-
zione Rousseau. «Se le cose
stanno così», ha attaccato
Giorgio Trizzino, «è una ragio-
ne in più per rivedere le rego-
le che caratterizzano i rappor-
ti tra Rousseau e il M5S». E
anche secondo un altro parla-
mentare, Luigi Iovino, «biso-
gna fare chiarezza».
A sera arriva la seconda
smentita. In una nota dell’As-
sociazione Rousseau, si spie-
ga che «il comitato di Italia 5
Stelle 2017 era formato da tre
soci: Borrelli, Bugani e Casa-
leggio che nel 2018 erano i so-
ci anche di Rousseau. A inizio
2018 il comitato è stato chiu-
so e, come prevedeva lo Statu-
to, l’avanzo è andato all’Asso-
ciazione Rousseau. Tutti i do-
natori sapevano dunque qua-
le sarebbe stata la finalità dei
soldi donati e dove sarebbero
finite le eccedenze, dato che
da quando esiste Rousseau è
prassi farlo per ogni comitato
del MoVimento 5 Stelle».
Quei soldi sono stati utilizzati
«per i servizi offerti dall’Asso-
ciazione a iscritti e parlamen-
tari del MoVimento 5 Stelle,
per esempio le parlamentarie
del 2018 e le spese legali per i
vari processi in corso per di-
fenderci dai nemici del MoVi-
mento». Insomma, tutti sape-
vano e comunque i soldi so-
no stati spesi bene.
Spiegazione formalmente
inattaccabile, ma il coperchio
è saltato. E non basta a calma-
re i malumori. Prova ne è Ro-
berta Lombardi, che intervi-
stata su Skytg24 da Maria La- ■ «Se non ci verrà concesso il diritto di di- ghi, davanti alla Corte di Cassazione. È stato
tella, ha attaccato frontalmen- scutere in aula la nostra proposta blocca-Bo- un «successo» che ha avuto un’attenzione
te Luigi Di Maio: «Preferirei nafede entro la fine dell’anno, ci rivolgere- dal mondo politico «senza precedenti», ha
che ci fosse molto meno ricer- mo alla Corte Costituzionale e giorno per commentato Caiazza, e che ha centrato
ca del tweet o dell’agenzia e giorno proseguiremo la nostra battaglia di l’obiettivo «di spezzare i punti fondanti della
che ci fosse molta più voglia civiltà giuridica». Il forzista Enrico Costa, au- forza violenta dell’idea opposta alla nostra,
di mettersi effettivamente a tore della proposta di legge per bloccare l’en- fondata sulla disinformazione. Stiamo met-
conciliare dei punti di vista trata in vigore della nuova prescrizione, an- tendo in difficoltà la vulgata populista, il po-
che possano essere anche giu- nuncia, assieme al suo partito, l’intenzione pulismo è l’inganno del popolo».
stamente diversi, ma che han- di ricorrere alla Consulta contro la legge volu- Alla maratona organizzata dall’Unione del-
no pari dignità e che devono ta dal ministro grillino Alfonso Bonafede, le camere penali hanno partecipato pure i
trovare una forma di media- che prevede lo “stop” della prescrizione do- parlamentari renziani, e dentro alla maggio-
zione. L’atteggiamento di Di po la sentenza di primo grado. Legge che, se ranza non è stata ancora raggiunta l’intesa
Maio è quello del capo politi- non interverranno modifiche, entrerà in vi- su una modifica condivisa. «Ci siamo vicini»,
co di una forza che sta cercan- gore a gennaio. ha assicurato ieri Giuseppe Conte senza da-
do di mantenere la propria Una corsa contro il tempo che vede schie- re altri dettagli e limitandosi a spiegare che
identità all’interno del gover- rati anche gli avvocati penalisti italiani. Il lo- sono allo studio «varie soluzioni tecniche».
no ma lo fa in una modalità ro leader, Gian Domenico Caiazza, ieri ha Una volta trovate, ha aggiunto, «faremo un
molto muscolare che non tracciato un bilancio delle oltre settanta ore vertice politico per raccordarle e per dare il
condivido, preferirei che fos- di maratona oratoria che per tutta la settima- crisma della soluzione finale, che preluderà
se più mediata». na lo hanno impegnato, insieme ai suoi colle- a un prossimo consiglio dei ministri».
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Le università del Nord e del Sud

EMILIA URSO ANFUSO Le cifre parlano chiaro, e l’assesso-

■ La distanza tra nord e sud non è

meramente un fatto di chilometri da
percorrere. Le diseguaglianze rendo-
no ancor più lontane due parti della
stessa nazione, ed esse nascono dalla
diversa mentalità in merito alla gestio-
ne delle risorse economiche.
Prendiamo per esempio il tema del
diritto allo studio: tra le scarse risorse
economiche messe a disposizione
per il comparto, zero progetti per so-
stenere i giovani che studiano e mi-
gliaia di studenti costretti a emigrare,
é del tutto inutile perdere tempo per
filosofeggiare. La realtà sovrasta qual-
siasi sterile discussione basata sul
campanilismo meridionale. Il discor-
so da fare è uno: chi opera al meglio
permette ai cittadini di vivere in condi-
zioni migliori. Dove si lascia tutto al
Che errore punire chi è più virtuoso
caso, si creano dissesti e disservizi.
Per quale ragione, quindi, periodica-
mente dal governo arrivano proposte
che mirano a penalizzare i più virtuo-
si? Tra quelle che fanno davvero am-
mutolire, quella recente del ministro
dell’Istruzione Fioramonti, che ha lan-
ciato un’idea discutibile: sanare le la-
cune del sistema universitario del me-
ridione prendendo a piene mani dal-
le risorse del nord. E ti pareva… A suo
parere la creazione di un fondo di pe-
requazione di 3 miliardi livellerebbe
la situazione. Non basta: secondo lui,
poiché gli atenei nordici non hanno
problemi a finanziarsi, allora che si at-
tacchino al tram.
L’assessore all’Istruzione, formazio-
ne e lavoro della Regione Lombardia
Melania Rizzoli non ci sta, e ha repli-
cato al ministro durante un recente
consiglio regionale in cui è stata pre-
sentata una mozione su questo tema.
Ecco le sue osservazioni: «Il ministro
Fioramonti sbaglia almeno due volte,
perché colpisce sia gli Atenei, per il
suo riferimento al loro finanziamento
con il Fondo di finanziamento ordina-
rio, sia gli studenti, perché non consi-
dera le gravi sperequazioni nella di-
stribuzione del Fondo integrativo sta-
tale per il finanziamento delle loro
borse di studio». E ancora: «Per quan-
to riguarda la proposta del ministro di
istituire un fondo perequativo per ri-
durre le differenze tra Nord e Sud, in-
nanzitutto dico che non dovrebbe
mancare la correlata analisi di come
siano, a oggi, distribuite le risorse, per-
ché negli ultimi 3 anni il numero di
studenti iscritti nelle Università del
Nord Italia è aumentato del 15%: il
solo Politecnico di Milano ha incre-
mentato i propri iscritti rispetto al
2008 del 23,7%. Allora riceveva 5.553
euro per studente iscritto. Nel 2018,
invece, solamente 4.545 euro per stu-
dente. Nel frattempo, l’Università di
Palermo, dopo aver perso in 10 anni il
30,8 per cento degli iscritti, è stata pre-
miata dal Miur e ha visto una crescita
delle risorse non indifferente, passan-
do dai 4.370 euro per studente del
2008 ai 4.938 del 2018».
re Rizzoli ha delineato ancor meglio il
quadro: «Dei 7,45 miliardi del Fondo
di finanziamento ordinario, la princi-
pale fonte di risorse per le Università
italiane, soltanto il 20% è assegnato a
“costi standard”. Se si osserva con at-
tenzione la tassazione universitaria ri-
spetto al reddito, si vede come il con-
tributo massimo presso l’Università
di Bari sia 1.000 euro mentre all’Uni-
versità degli Studi di Milano 4.000.
Questi soldi non ci mettono in condi-
zione di garantire la borsa di studio a
tutti gli studenti e ci umiliano a livello
nazionale dal momento che le risorse
che ci vengono assegnate sono uguali
a quelle della Regione Calabria dove
invece la popolazione universitaria è
pari a un sesto della nostra. Questa è
un’oggettiva ingiustizia».
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 LiberoEmilia-Romagna
domenica
9
8 dicembre
2019

La sentenza: «Somme indebitamente richieste»

La sinistra condannata a risarcire i disabili
Il comune di Bologna, in base a una legge regionale, aveva ottenuto dai malati soldi non dovuti. Ora il Tar gli ha dato torto
ALESSANDRO GONZATO
■ Dopo le accuse, ecco le pri-
me sentenze. Martedì scorso
avevamo riportato la denuncia
della leghista Lucia Borgonzo-
ni e di Laura Schianchi, presi-
dente dell’associazione “Pri-
ma gli ultimi”, secondo le quali
la Regione, per tre anni, avreb-
be costretto migliaia di disabili
a pagare più del dovuto le rette
dei servizi. Ora il Tar di Bolo-
gna ha dato ragione a due citta-
dini ai quali il Comune aveva
chiesto pagamenti non dovuti
di vitto e trasporto legati al cen-
tro diurno per persone con gra-
vi disabilità. La sentenza parla
chiaramente di «somme inde-
bitamente richieste» anche a
seguito di «diffide» e «azioni
monitorie» da parte del Comu-
ne.
Al centro della causa erano
finite due rette per un importo
complessivo superiore ai 1.000
euro: 448,92 per il periodo lu-
glio-dicembre 2010, e 595,98
da gennaio a giugno 2011. Sol-
di che ora, con quasi dieci anni
di ritardo, l’amministrazione
guidata dal Dem Virginio Me-
rola dovrà restituire alle due
persone disabili. Come si è arri-
vati a situazioni simili? La Re-
gione Emilia-Romagna avreb-
be permesso ai Comuni di cal-
colare anche indennità, tratta-
menti assistenziali e altre entra-
te che invece non sarebbero
dovuti rientrare nel reddito
complessivo dei disabili assisti-
ti da strutture socio-assistenzia-
li e residenziali sia pubbliche
che private. Chi avrebbe avuto
diritto all’esonero dai paga-
menti, dunque, si sarebbe in-
giustamente sobbarcato spese
non dovute.
Il Comune di Bologna ritene-
va di aver agito correttamente
secondo la legge regionale allo-
ra in vigore, la numero 2 del
2003, articolo 49: considerava
legittima la richiesta di una
compartecipazione alle spese
di vitto e trasporto. E invece il
Tar ha stabilito che ancor pri-
ma della riforma, in base ai
principi generali dell’ordina-
mento e a quanto stabilito da
tre pronunciamenti del Consi-
glio di Stato, non è permesso
conteggiare nel reddito dell’as-
sistito l’indennità di accompa-
gnamento e la pensione di in-
validità.
ANNI DI INGIUSTIZIE
«Questa è la dimostrazione
di anni di ingiustizie subite da
tanti disabili emiliano-roma-
gnoli» tuona la Borgonzoni. «È
INIZIA LA CAMPAGNA ELETTORALE DEL GOVERNATORE
Il leader delle sardine in piazza con Bonaccini
■ «Diversi mi sconsigliavano Piazza Maggiore per paura che
non si riempisse, invece la piazza è strapiena. È giusto riparti-
re dalle piazze ed è giusto farlo in un momento così cruciale
per il futuro dell’Emilia Romagna. Avere conteso questi luoghi
alla destra è il primo merito che va riconosciuto alle sardine.
inconcepibile che queste per-
sone abbiano dovuto e debba-
no ancora rivolgersi ai tribuna-
li per far valere i loro sacrosanti
diritti. Spiace che l’amministra-
zione comunale e la Regione
abbiano preteso rette anche da
chi è esentato. Una volta alla
guida della Regione» ha con-
cluso la candidata di centrode-
stra «sarà mia premura valuta-
re un fondo ristoro ad hoc per
risarcire tante persone con fra-
gilità alle quali sono stati nega-
ti i diritti».
Sennonché a Parma, Comu-
ne guidato dall’ex grillino Fede-
rico Pizzarotti, si sarebbe verifi-
cata un’altra clamorosa ingiu-
stizia: usiamo il condizionale fi-
no a quando il tribunale non si
sarà espresso. Un ragazzo con
gravissimi problemi psichici,
questa l’ennesima denuncia
della Borgonzoni la quale ha
mostrato la documentazione,
sarebbe stato costretto a paga-
re ogni mese 216 euro per rice-
vere assistenza. In base al red-
dito (poco più di 1.000 euro al
mese) e alla sua condizione il
ragazzo avrebbe avuto diritto
all’esonero, e invece - ci augu-
riamo una netta smentita da
parte del Comune di Parma -
pare che le cose siano andate
So che Mattia è in piazza e con lui altri ragazzi. Lo saluto e lo
ringrazio». Così Stefano Bonaccini (foto LaPresse) si è rivolto a
Mattia Santori, portavocè delle sardine presente in piazza
Maggiore per la manifestazione che ha segnato l’avvio ufficia-
le della campagna elettorale del governatore uscente Pd.
diversamente. Vicende come
queste, a quanto ci risulta, stan-
no riempiendo sempre più le
aule dei tribunali dell’Emi-
lia-Romagna. Crediamo alla
buonafede sia della giunta Bo-
naccini che dei Comuni inte-
ressati, ci mancherebbe, e pen-
siamo che gli eventuali errori
siano dovuti alla complicata
burocrazia di cui i cittadini so-
no vittime innocenti. Ecco: spe-
riamo per gli emiliano-roma-
gnoli che il prossimo governa-
tore, chiunque sia, metta ma-
no a questa vergognosa situa-
zione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lega
Anche in Emilia
10mila firme
contro il Mes
■ Diecimila firme rac-
colte in Emilia Romagna
nella prima mezza giorna-
ta di campagna della Le-
ga per dire stop al Mes. È
questo il primo bilancio
delle sottoscrizioni elabo-
rato dopo poche ore
dall’avvio dell’iniziativa
del Carroccio.
Nel complesso in Emi-
lia Romagna, informa la
Lega, sono 119 le piazze
in cui, tra ieri e oggi, è pos-
sibile firmare la petizio-
ne. «Un primo bilancio
decisamente positivo», di-
chiara la candidata leghi-
sta alla presidenza della
Regione, Lucia Borgonzo-
ni. «Il segno che, anche in
Emilia Romagna, la rifor-
ma del fondo salva Stati,
che qualcuno vorrebbe
veicolare passando sopra
la testa dei cittadini, desta
non poche preoccupazio-
ni. Grazie a chi ha dato e
darà forza al nostro impe-
gno per far valere la de-
mocrazia e per tutelare la
nostra Regione e il nostro
Paese in ogni contesto in-
ternazionale».
«Continua la nostra bat-
taglia politica», conclude
la senatrice della Lega e
sfidante di Bonaccini,
«contro un governo che
pensa più a compiacere
le cancellerie di Berlino,
Parigi e Bruxelles che a fa-
re gli interessi dei nostri
cittadini e delle nostre
aziende».

Gli effetti del voto disgiunto

PAOLO BECCHI - GIUSEPPE PALMA rebbe per le palle il presidente del Pd

■ In Emilia-Romagna si vota il 26
gennaio e pare sia diventata l’Ohio ita-
liana. Se vince il centrodestra, a Zinga-
retti non converrà più tenere in piedi
il governo, se vince il centrosinistra è
probabile che il Conte bis prosegua
ancora per un po’.
L’Emilia è la regione-rossa per ec-
cellenza, dove da cinquant’anni re-
gna indisturbato il centrosinistra,
quindi se per la prima volta nella sto-
ria il centrodestra se la gioca alla pari
con gli ex stalinisti è già un qualcosa.
Fino a pochi anni fa era semplicemen-
te impensabile.
L’ago della bilancia potrebbe farlo
il M5S, che correrà da solo per ripren-
dersi un minimo di indipendenza po-
litica dal Pd. Senza quei voti la coali-
zione di centrosinistra potrebbe rom-
Alle Regionali c’è il rischio del pareggio
pere all’ultimo metro come un trotta-
tore che si imbriglia a galoppo. Ma il
dato di fatto saliente è che il 26 genna-
io a vincere potrebbero essere sia il
centrosinistra che il centrodestra, sen-
za perdenti né vincitori effettivi. Ci
spieghiamo meglio.
Il sistema elettorale regionale preve-
de un sistema maggioritario (con pre-
mio di maggioranza), a turno unico e
con voto disgiunto. In pratica, il candi-
dato presidente che ottiene la maggio-
ranza relativa dei voti si becca la presi-
denza della Giunta regionale e la mag-
gioranza assoluta in Consiglio regio-
nale (27 seggi su 50). Si dice, in questi
casi, che il candidato Presidente vin-
cente “si tira dietro” il Consiglio. So-
stanzialmente il medesimo sistema re-
gionale vigente in quasi tutte le Regio-
ni. Quindi l’attribuzione del premio
di maggioranza va alla coalizione di
liste che sostiene il candidato presi-
dente che ha ottenuto più voti (è suffi-
ciente la maggioranza relativa) rispet-
to ai candidati presidenti avversari.
Ma questo vale solo se nessuna lista o
coalizione di liste ottiene, da sola, il
50% più uno dei voti. In questo caso
nessuno potrebbe togliere seggi a nes-
suno, né regalarli ad altri col premio
di maggioranza.
Questo vuol dire che in Emilia-Ro-
magna può davvero accadere di tutto.
Stefano Bonaccini, il candidato presi-
dente uscente del Pd che ha tolto il Pd
dai suoi manifesti, potrebbe spuntar-
la contro Lucia Bergonzoni, candida-
ta del centrodestra, ma la coalizione
di centrodestra potrebbe a sua volta
superare la fatidica soglia della metà
più uno dei consensi come voti di li-
sta. In tal caso nessuno potrebbe to-
gliere al centrodestra la maggioranza
assoluta dei seggi in Consiglio regio-
nale.
Se Bergonzoni, per via del voto di-
sgiunto, prendesse meno voti di Bo-
naccini, avremmo una situazione pa-
radossale: Bonaccini presidente di
Giunta ma con una maggioranza di
centrodestra nel Consiglio regionale
(realisticamente 26 seggi su 50). In
pratica una vittoria di Salvini, che ter-
facendolo cadere quando vuole se
non porta a compimento quantome-
no una parte del programma di cen-
trodestra. Una sorta di “anatra zop-
pa”, come solitamente si chiama una
situazione di questo tipo a livello co-
munale. Una coabitazione forzata Bo-
naccini-centrodestra.
Questo scenario è reso possibile dal
ruolo sporco che sta giocando il M5S.
Presentandosi da soli, i pentastellati –
per evitare di consegnare l’Emilia ad
una candidata che è diretta espressio-
ne di Salvini - stanno già lavorando al
pacco: chiedere al proprio elettorato
di fare voto disgiunto, cioè votare
M5S come lista e barrare Bonaccini
come candidato presidente. Insom-
ma, la partita è aperta e potrebbe fini-
re con un pareggio.
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10 domenica ESTERI
8 dicembre
2019

Giovedì si vota in Gran Bretagna GERMANIA

La svolta Spd
Jeremy Corbyn il comunista nel 2005 o nel 2025. A grandi
non piace
agli elettori

che decide il futuro della Brexit

I conservatori sono favoriti per la vittoria. Ma poi difficilmente avranno i numeri
per governare da soli e lasciare l’Unione europea. Il laburista li attende al varco
CARLO NICOLATO
■ Se dovessimo dar retta ai
sondaggi dovremmo dedurre
che l’azzardo di Johnson non
ha dato i suoi frutti, e che l’In-
ghilterra alla fine della setti-
mana prossima, dopo le ele-
zioni di giovedì, si ritroverà in
una situazione di governabili-
tà ancora più precaria di quel-
la attuale, simile a quella spa-
gnola, con margini ancora
più ristretti di manovra. Ma
soprattutto, ed è questo quel
che conta per Londra e per il
premier stesso, le elezioni an-
ticipate da lui volute potreb-
bero ulteriormente ingarbu-
gliare le prospettive della Bre-
xit.
I conservatori vengono in-
fatti dati al 43% con un buon
margine di punti sui laburisti
che si fermerebbero al 33%,
mentre i Libdem si attestereb-
bero al 13%. A Johnson dun-
que la regina affiderebbe l’in-
carico per formare un gover-
no, ma ben difficilmente que-
st’ultimo troverà la disponibi-
lità dei Libdem che che sono
per così dire rinati grazie alla
loro opposizione alla Brexit.
Si dovrà accontentare di for-
mare un’alleanza con Fara-
ge, al quale però viene attri-
buito un piccolo 3%, e soprat-
tutto dovrà elemosinare i seg-
gi degli indipendentisti scoz-
zesi (Snp) dati al 4%, i quali
tuttavia sono notoriamente
contrari all’uscita dalla Ue.
INGOVERNABILITÀ
Un’alleanza che avrebbe la
maggioranza teorica per go-
vernare, ma non per fare la
Brexit, almeno in poche setti-
mane. L’alternativa di sini-
stra è ancora meno praticabi-
le, per via dei numeri insuffi-
cienti, visto che ben difficil-
mente i Libdem siederanno
in un governo presieduto da
linee però possiamo azzarda-
re almeno un’ipotesi, e cioè ■ I socialdemocratici te-
che il leader laburista Corbyn deschi cambiano ancora
sarà, ancora di più di quanto la dirigenza ma gli eletto-
non lo sia stato finora, l’ago ri non lo apprezzano: la
della bilancia della Brexit. svolta a sinistra, fatta per
Senza il suo appoggio, peral- arginare l’emorragia di
tro cercato in extremis dalla
May, che è stata fatta fuori dai
voti della classe lavoratri-
ce delusa dal governo in
suoi compagni coalizione con i centristi
di partito anche di Angela Merkel, si rivela
LA SITUAZIONE INGLESE per questo stes- un ennesimo errore tatti-
Partiti politici so motivo, sen- co. Ma forse la verità è
Le posizioni dei principali partiti su Brexit e servizio sanitario nazionale za i suoi voti ap- che l’elettorato non si fi-
punto, la Brexit da più del più grande par-
ben difficilmen- tito socialista democrati-
te si farà. Che il co del Continente, a pre-
numero di seggi scindere da chi lo guida.
rispecchi fedel- Stando a un rilevamen-
mente le per- to di Forsa per contro di
centuali nazio- Rtl/Ntv, l’Spd crolla nel
nali o che addi- gradimento di ben 3 pun-
rittura si avveri ti, dal 14% all’11% rispet-
ciò che gli anali- to alla settimana scorsa.
Boris Johnson Jeremy Corbyn Jo Swinson Nicola Sturgeon sti sostengono, Un risultato che, se si vo-
Conservatori Laburisti Liberale SNP e cioè che a con- tasse oggi per il rinnovo
ti fatti, prenden- del Bundestag, sarebbe
do in considera- in assoluto il peggiore nel-
Far entrare in vigore Rinegoziare l'accordo
Invertire
Arrestare o invertire zione collegio la storia più che centena-
l'accordo di Johnson sulla Brexit con l'UE il processo Brexit,
BREXIT sulla Brexit entro sei mesi, il processo Brexit dare la priorità al referendum per collegio, il ria del partito che fu di
tramite il Parlamento quindi tenere un referendum e rimanere nell'UE sull'indipendenza scozzese vantaggio di Brandt e di Schmidt. Altri
Johnson si ridu- sondaggi davano l’Spd
ca al 5%, l’ondi- tra il 13% e il 15%. Un calo
vago Corbyn po- che sembra spalmarsi sul-
Creare un fondo nazionale trà mettersi di le forze alla destra dei so-
di trasformazione
Fare debito per investire
per investire
Aumentare l'imposta Aumentare le tasse traverso e impe- cialdemocratici, a quanto
in infrastrutture VXOOH VRFLHW¢ SHU ˉQDQ]LDUH per aumentare
Economia secondo regole in infrastrutture. il programma LO ˉQDQ]LDPHQWR dire la Brexit al- pare: sempre per Forsa,
ˉVFDOL DOOHQWDWH Aumentare le tasse di apprendimento permanente di scuole e ospedali meno finché crescono ciascuna di un
sui redditi più alti.
Nazionalizzare le industrie chiave non venga chie- punto sia Cdu/Csu (al
sto un altro pa- 28%), sia Afd (al 14%) sia i
rere diretto al liberali dell’Fdp (al 9%).
Investire altri
Aumentare anche la spesa Trasformare i servizi
Proteggere
popolo. Il che Stabili i Verdi, già da
e creare una compagnia di salute mentale peraltro è un tempo secondo partito in
Salute 33,9 miliardi di sterline
nel servizio sanitario
farmaceutica statale assegnando il servizio sanitario
nazionale mezzo contro- Germania con il 22% dei
per mantenere bassi la stessa importanza
RJQL DQQR ˉQR DO  dalla privatizzazione consensi, e pure la Linke,
i prezzi dei medicinali GHOOD VDOXWH ˉVLFD senso per il ros-
so Jeremy che con l’8%. Indeciso il 24%
FONTE: Bloomberg reporting ha sempre avu- dei tedeschi oppure non
to una posizio- si recherebbero alle urne.
Corbyn, a meno che non ab- che sia quello per l’uscita ria inglese, cioè le più difficili ne mutevole e pasticciata in A detta del guru dei son-
biano qualcosa di molto con- dall’Europa o per quella della da prevedere e i sondaggi proposito, non volendo da daggisti tedeschi, Man-
sistente in cambio. Gli anti- Scozia dal Regno Unito, con- hanno già dimostrato di esse- una parte scontentare le clas- fred Guellner, «lo sposta-
brexit teorici però contereb- sterebbe dunque del 33% del re poco affidabili in queste si- si lavoratrici del nord che han- mento a sinistra non fa
bero su una quasi maggioran- Labour, del 13% dei Libdem, tuazioni: la seconda è che nel no votato in massa contro guadagnare al partito nes-
za, con l’incognita Corbyn del 4% dl Snp e del 3% dei sistema elettorale britannico l’Europa e dall’altra quel pre- suno dei tanti elettori che
che più che essere contrario Verdi, in totale quindi del vale la regola del “First Past sunto 88% laburisti favorevoli dal centro si sono sposta-
alla Brexit è favorevole a un 53%. the Post”, cioè del sistema a al remain provenienti più ti verso i Verdi». Dopo la
nuovo referendum sulla stes- maggioranza relativa in colle- che altro dalle città, in partico- vittoria a sorpresa nel refe-
sa. La stessa scozzese Stur- SONDAGGISTI IN CRISI gi uninominali a turno unico, lare Londra. Non accettando rendum tra gli iscritti, al
geon si è detta addirittura e quindi non è detto che il nu- a suo tempo un compromes- congresso i delegati han-
pronta a sostenere un gover- Ovviamente, come abbia- mero di seggi corrisponda so con Corbyn i conservatori no confermato l’elezione
no presieduto dal leader labu- mo già sottolineato, stiamo poi alla percentuali di voti rischiano di aver consegnato come nuovi leader
rista in cambio, a sua volta, di parlando in linea teorica e lo presi a livello nazionale. Si so- nelle mani dello stesso uo- dell’Spd di Norbert Wal-
un nuovo referendum sull’in- facciamo per due ragioni so- no dati casi di governi con la mo, quello più sbagliato pos- ter-Borjans e Saskia
dipendenza della Scozia che stanziali: la prima è che que- maggioranza dei seggi in Par- sibile, il futuro della Brexit e Esken.
la libererebbe dall’incognita ste elezioni vengono conside- lamento ma non di quella dei quindi del loro Paese. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Brexit. Il fronte referendum, rate le più “volatili” della sto- voti presi alle elezioni, come © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’allarme dell’inviato speciale dell’Onu a Tripoli

■ Mentre a Roma parlano, Tripoli
è sotto un bombardamento aereo
sferrato dall’aviazione del generale
Khalifa Haftar. Le armi della diplo-
mazia si rivelano impotenti contro
gli attacchi contro le milizie alleate
con il Governo di accordo nazionale
libico guidato da Fayez Al Serraj, lun-
go gli assi della capitale.
All’inviato speciale Onu per la Li-
bia, Ghassan Salamè, non rimane
che lamentarsi ai Med-Dialogues or-
ganizzati dall’Ispi: «Temo un bagno
di sangue a Tripoli, temo un grande
movimento migratorio di popolazio-
ni, ci saranno masse di sfollati che
ricadranno in tutti i Paesi vicini, co-
me Niger, Algeria, Tunisia, Sudan, e
temo che andremo ad aggiungere
punti controversi a una lista su cui
già le grandi potenze non si trovano
«Dalla Libia arriveranno ondate di profughi»
d’accordo». Che le ondate di profu-
ghi siano pronte a sbarcare anche in
Italia, è tanto ovvio da non dover es-
sere nemmeno ricordato.
«Se si mira al petrolio, a fermare la
migrazione e a stabilizzare le situa-
zioni commerciali nel Mediterra-
neo, tutto questo passa da una Libia
in pace e prosperità», ha avvertito
l’inviato Onu. «Se ancora ci sta a cuo-
re qualche livello di sicurezza collet-
tiva al mondo e un minimo d’intesa
sul contenimento dei conflitti loca-
li», ha sottolineato, «dobbiamo agi-
re. Se non facciamo questo in Libia,
vista la posizione strategica del Pae-
se, avremo grattacapi tutti, non solo
i Paesi vicini».
Il capo della missione dell’Onu in Libia,
il libanese Ghassan Salamè (LaPresse)
Nelle stesse ore un tentativo passa
per Mosca, dove il vice ministro de-
gli Esteri russo, Mikhail Bogdanov,
ha incontrato il ministro degli Esteri
del governo libico di Tobruk, Abdul
Hadi Al-Hweij, sostenuto dalle forze
della Cirenaica fedeli al generale
Khalifa Haftar. Bogdanov, fa sapere
il dicastero russo, «ha sottolineato la
necessità di avviare il più velocemen-
te possibile un processo negoziale
inter-libico e inclusivo, sotto l’egida
delle Nazioni Unite, con l’obiettivo
finale di formare organi di potere
unificati, in grado di risolvere in mo-
do efficace gli obiettivi urgenti, co-
me la lotta al terrorismo».
Eppure, Salamè deplora «la pola-
rizzazione» nel Paese e «il livello di
interferenza dei poteri esterni», che
a suo dire «è aumentato in modi di-
versi, allineamenti diplomatici, ar-
mi, sostegno tecnico e approvvigio-
namento», avverte, facendo riferi-
mento alla presenza di mercenari
russi, il capo della missione Onu, se-
condo il quale «una parte fa più affi-
damento di altri su aiuti esterni e
non possiamo permettere che que-
sto accada all’infinito». «Il Consiglio
di Sicurezza - ha aggiunto Salamè -
si è riunito 15 volte dall’inizio della
guerra», «ma non siamo stati in gra-
do di far uscire un appello per il ces-
sate-il-fuoco, per questo stiamo cer-
cando di ottenere questo tramite al-
tri mezzi».
A.M.
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 ESTERI domenica
11
8 dicembre
2019

Da Marx alle previsioni del tempo

Per la sinistra il sole è il dittatore peggiore
Michelle Bachelet d’accordo con la piccola Greta: l’ambientalismo ha preso il posto della lotta politica progressista
GIANLUCA VENEZIANI
■ Tutto nasce da un equivo-
co rispetto all’espressione
«sol dell’avvenire». Lo pensa-
vano come traguardo di con-
quiste sociali, meta di progres-
so, paradiso futuro in cui l’Uto-
pia si sarebbe finalmente rea-
lizzata. E invece il sol dell’avve-
nire si è rivelato una fregatura,
niente più che un sole caldo,
molto caldo, o almeno avverti-
to tale a causa del maledetto
riscaldamento globale. E così
la sinistra, che all’inizio vole-
va rivoluzionare la Storia, poi
si era accontentata di trasfor-
mare la Società, e da ultimo si
era limitata a cambiare il Ses-
so delle persone, oggi si ridu-
ce a registrare il Surriscalda-
mento del pianeta. Non fa che
parlare del tempo che fa, co-
me capita a degli sconosciuti
in ascensore. E, non sapendo
più con chi prendersela – i pa-
droni, i fascisti, i sovranisti –,
si scaglia contro la temperatu-
ra, incolpando i potenti del
mondo al suon di “Fa caldo,
governo ladro”. Dalle profezie
di Marx è passata alle previsio-
ni di Bernacca. E, ancora, dal
Metoo è arrivata al Meteo.
NUOVO PANTHEON
Naturalmente, per portare
avanti certe battaglie, occorro-
no nuove icone, simboli ai
quali aggrapparsi, membri
ideali di un pantheon 3.0. Rot-
tamati i vecchi Lenin, Gram-
sci e Che Guevara, ci si appel-
la a una sedicenne con le trec-
ce, Greta Thunberg, la quale
per darsi un tono di sinistra
deve necessariamente asso-
ciare la sua ossessione am-
bientalista ai classici temi fem-
ministi e terzomondisti. In un
recente articolo pubblicato su
Project Syndicate la giovane
attivista svedese ha sostenuto
che «la crisi climatica non ri-
guarda solo l'ambiente. È una
crisi di diritti umani, di giusti-
zia e di volontà politica. I siste-
mi di oppressione coloniale,
razzista e patriarcale l’hanno
creata e alimentata». Sembra
di sentire una pasionaria di si- riferimento per la sinistra glo- che la proclamano, in quanto da, un circolo vizioso così per- DUE SCIENZIATI
nistra degli anni ’70 mentre bale. a rischio di vita sarebbero gli fettamente analizzato che
evoca la liberazione della don- stessi attivisti ambientalisti, avrebbe fatto impallidire, per
na dal patriarcato e dei popoli DIRITTI UMANI ostacolati dai governi e a volte ingegno, un Karl Marx che Usa e Iran
africani dal colonialismo.
Non è chiaro tuttavia, nell’otti- Intervenendo ieri alla confe-
uccisi. C’è però un terzo signi-
ficato dell’espressione «il cli-
per anni si era scervellato su
quisquilie come la lotta di clas-
si scambiano
ca della giovane-vecchia Gre- renza sul clima di Madrid, Mi- ma minaccia i diritti umani» se, la dittatura del proletariato prigioneri
ta, in che misura questi fattori chelle Bachelet, già presiden- ed è la solita correlazione tra o il materialismo storico.
abbiano inciso sul cambia- te del Cile e oggi Alto commis- riscaldamento globale e feno- Dal comunismo, insomma, ■ Qualcosa si sta muo-
mento climatico. La sua filoso- sario dell’Onu per i diritti uma- meno migratorio. Già lo scor- la sinistra è arrivata al luogoco- vendo a livello diploma-
fia della storia si potrebbe rias- ni, ha ricicciato un suo vec- so marzo la Bachelet aveva so- munismo incarnato da gente tico fra Stati Uniti e Iran.
sumere in qualcosa tipo: se chio tormentone, quello per stenuto che gli «spostamenti come Thunberg, Rackete, Ba- Dopo mesi di tensioni
sfrutti gli africani e non vuoi le cui i cambiamenti climatici forzati sono guidati da fattori chelet, più Sardine varie che, seguite alla reintroduzio-
quote rosa, aumenti la tempe- «sono la più grande minaccia tra cui povertà, discriminazio- da bravi pesci, si sentono parti- ne delle sanzioni contro
ratura del pianeta. Ammazza, per i diritti umani». La Bache- ne, cambiamenti climatici». colarmente minacciate dal cli- il regime degli ayatollah
che chiarezza di pensiero, che let intende declinare questa Ed è là che il suo pensiero, si ma. da parte dell’ammini-
coerenza, che lucidità. Un ra- sua affermazione apocalittica fa per dire, si salda con le affer- «Uno spettro si aggira per strazione Trump, ieri si
gionamento che non fa una in un doppio senso. Da un la- mazioni di una Greta o una l’Europa, il gretinismo. Fanati- è registrato per la prima
grinza… to, spiega, «i cambiamenti cli- Carola: se il razzismo causa ri- ci ambientalisti, unitevi», pare volta un segnale di di-
Prova a spiegarsi meglio, matici incidono maggiormen- scaldamento globale, è anche recitare il loro manifesto. Se stensione: uno scambio
ma senza riuscirci, un’altra te sulla salute dei più vulnera- vero che il riscaldamento glo- questo è il sol dell’avvenire, di prigionieri.
donna un po’ più grande di bili, donne e bambini». Dall’al- bale causa migrazioni e quin- forse conveniva rimanere al Un iraniano detenuto
età che cerca di accreditarsi a tro, a suo dire, l’emergenza cli- di nuovi casi di razzismo. Una buio. negli Usa e uno statuni-
propria volta come punto di matica colpisce anche gli eroi struttura concettuale così soli- © RIPRODUZIONE RISERVATA tense detenuto in Iran
«si riuniranno a breve
con le loro famiglie». Lo
DA ATOCHA AL PRADO ha dichiarato il ministro
degli Esteri di Teheran,
Mohammad Javad Za-
Alla protesta di Madrid arrivano anche gli animali rif. «Felice che il profes-
sor Massoud Soleimani
e Xiyue Wang si riuni-
ranno a breve con le lo-
ro famiglie», ha twittato
Zarif, «grazie molte a tut-
te le persone coinvolte,
in particolare al governo
svizzero», che si è occu-
pato degli interessi degli
Usa in Iran in assenza di
legami diplomatici, ha
aggiunto il ministro.
L’agenzia di stampa
statale Irna ha dichiara-
to che Soleimani è stato
«liberato pochi minuti
fa, dopo un anno di de-
tenzione illegale, e con-
segnato alle autorità ira-
niane in Svizzera».
Wang, cinese nato ne-
gli Usa, scontava 10 an-
ni per accuse di spionag-
gio in Iran. Candidato al
dottorato all’università
■ Decine di migliaia di persone di tutto il mondo hanno mal Equality che denunciano l’impatto sul clima dell’indu- di Princeton, conduce-
partecipato alla grande marcia per il clima a Madrid assie- stria della carne. «Domani sarà troppo tardi» si leggeva su va in Iran ricerche sulla
me all’attivista svedese Greta Thunberg. In testa alla mani- molti dei cartelli dei manifestanti venuti nella capitale spa- dinastia Qajar quando
festazione, che si è snodata dalla stazione di Atocha fino al gnola per far pressione sui partecipanti alla conferenza sul nell’agosto 2016 fu arre-
centrale Paseo del Prado, c’era un gruppo di nativi latino clima dell’Onu, la Cop25, che durerà fino al 13 dicembre. stato.
americani. Nel corteo anche gli attivisti del movimento Ani- (LaPresse) © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’attentato di Pensacola Timothy F. Kinsella Jr., comandante

della base di Pensacola dove venerdì un

Il saudita della strage in Florida: cittadino saudita ha ucciso due persone

«Odio l’America, Paese del male»
MIRKO MOLTENI
■ «Gli Stati Uniti sono la nazione
del male», aveva scritto su Twitter
l’ufficiale dell’aviazione saudita che
ha fatto una strage venerdì nella ba-
se aeronavale americana di Pensaco-
la, in Florida, dove era ospite per un
programma di addestramento inte-
ralleato. Il tenente Mohammed
Saeed Al Shamrani era uno dei circa
20 militari sauditi che ogni anno si
recano a perfezionare le loro abilità
di volo nella suddetta base, nel rispet-
to di uno specifico programma adde-
strativo di ampio respiro, detto Uni-
ted States Military Training Mission
e in atto ininterrottamente fin dal
1953 come uno dei pilastri dell’al-
leanza militare fra Washington e
Riad.
Ma, com’è noto, Al Shamrani ha
sparato all’impazzata con una pisto-
la nella sua aula, uccidendo tre per-
sone e ferendone sette, prima di esse-
re ucciso da un agente della sicurez-
za. Pareva inizialmente un raptus di
follia, ma potrebbe essere invece un
deliberato attacco suicida in omag-
gio all’ideologia del martirio jihadi-
sta. Così infatti emergerebbe dai pro-
clami postati dal saudita e rilevati
dall’agenzia Site, che monitora la
propaganda jihadista su internet.
Fra le frasi più eclatanti di Al Shamra-
ni: «Sono contro il male e l’America
nel suo insieme si è trasformata in
una nazione malvagia». Nonostante
le autorità saudite, a cominciare dal
re Salman, abbiano subito espresso
il loro cordoglio per l’accaduto, forte
è il sospetto che alla strage non sia
estraneo il fiorire del fondamentali-
smo nel reame petrolifero, complice
il fatto che la stessa ideologia domi-
nante si riallaccia alla corrente waha-
bita del sunnismo, una delle più vici-
ne alle radici di Al Qaeda. La monar-
chia saudita è custode della Mecca e
di Medina, culle dell’islam, e c’è an-
prima di venire abbattuto dalle forze
dell’ordine americane (GettyImages)
che una specie di polizia religiosa, la
Muttawa, che per certi aspetti sem-
bra poco diversa dai “vigilantes”
dell’Isis o dei talebani, che verificano
ogni più piccola inadempienza dei
fedeli. Del resto, lo stesso Osama Bin
Laden era di origini saudite e yeme-
nite. Anche se al momento non si
parla di possibili complici, o, peggio,
di una rete, l’Fbi ha drizzato le anten-
ne ponendo in stato di fermo sei altri
militari sauditi, per interrogarli a fon-
do. E il governatore della Florida,
Ron De Santis, azzarda «un risarci-
mento alle vittime» da parte del go-
verno saudita.
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12 domenica ATTUALITÀ
8 dicembre
2019

Non solo Bazzano POI SI SCHIANTANO

In tre, ubriachi,

Aumentano le rapine in casa una sparatoria avvenuta lo

scorso maggio in un centro
commerciale di Valona. E ora
rubano un’auto
con bimbo a bordo

Le storie di chi vive sotto assedio stanno indagando per capire

Dopo il caso del custode che ha ucciso il ladro (colpendolo alla schena), cresce l’allarme
A Roma, 11 colpi in due mesi. A Treviso è emergenza: 250 denunce solo a novembre
MASSIMO SANVITO
■ È il reato più odioso. Per-
ché colpisce e mina la tua inti-
mità. Perché ti rende impoten-
te e vulnerabile. Perché quan-
do qualcuno entra a casa tua
senza bussare e con pessime
intenzioni può capitare che
reagisci per proteggerti, non
certo perché sei un criminale
che si diverte a sparare o a tira-
re una bastonata all’ospite
non gradito.
I furti e le rapine in casa, in
Italia, sono un problema socia-
le che non va nascosto sotto il
tappeto per evitare di affrontar-
lo. La conseguenza è che i ban-
diti approfittano delle incertez-
ze della legge, sanno che - se
anche vengono beccati - il tem-
po di entrare in galera e sono
già ad arrampicarsi di nuovo
sulle condotte dei condomini
per tornare a rubare. Inutile di-
re che non si può andare avan-
ti così perché in gioco c’è la si-
curezza dei cittadini e il loro
sacrosanto diritto a stare in pa-
ce dentro le mura di casa.
L’ultimo caso balzato agli
onori della cronaca è quello di
Bazzano, nelle campagne bolo-
gnesi, dove un ladro di appena
20 anni è rimasto secco con
una pallottola conficcata appe-
na sotto la scapola. A sparargli
il custode di una cascina, Stefa-
no Natalini, un povero cristo
che nel cuore della notte è sta-
to svegliato dai rumori dei mal-
viventi e ora è indagato per
omicidio preterintenzionale.
Da vittima dei delinquenti alle
aule dei tribunali che potreb-
bero bollarlo come assassino.
CONCITAZIONE
Ha sparato per spaventare i
ladri, ma nel buio e nella conci-
tazione del momento la sfiga
ha voluto che un proiettile fi-
nisse nella schiena del balor-
do. Qualcuno dice che il ladro
era girato, stava scappando e
quindi era innocuo, pertanto il
custode va condannato per-
ché se spari alle spalle non è
più legittima difesa ma omici-
Il cascinale di Bazzano, nelle campagne in provincia di Bologna, teatro dell’ultimo tentativo di rapina e il custode che ha sparato
La scheda
REATI IN AUMENTO
■ I furti in appartamento, il
reato più odioso perché colpi-
sce direttamente tra le mura
domestiche e non rende sicu-
ri neppure in casa propria,
sono in aumento. A Roma ne-
gli ultimi 2 mesi ben 11 col-
pi, per non parlare del Vene-
to, vera terra di conquista
per i ladri che puntano a ca-
se isolate nelle campagne.
LEGITTIMA DIFESA
■ A volte, per difesa, chi
scova un ladro che sta per
fare razzia e si è intrufolato
in casa, spara, com’è avve-
nuto pochi giorni fa a Bazza-
no (Bologna). La legge sulla
legittima difesa, così com’è
stata riformata dal governo
gialloverde (n. 36/2019) sta-
bilisce all’articolo 1 che la
difesa è sempre legittima.
dio. Il problema, per qualcu-
no, non è che una banda si in-
troduce nella tua proprietà per
fare razzie e magari darti an-
che qualche schiaffone, ma il
modo in cui reagisci. Quella
stessa maledetta notte, nelle
campagne di Bazzano, secon-
do le ricostruzioni dei carabi-
nieri di Bologna si sono verifi-
cati cinque furti. Il sospetto de-
gli investigatori è che si tratti di
una batteria di rumeni in tra-
sferta in Italia per mettere a se-
gno colpi su commissione:
macchinari agricoli e gasolio.
Quello che è certo è che di epi-
sodi del genere non ne manca-
no assolutamente nel nostro
Paese.
A Roma, negli ultimi due
mesi, si sono verificate 11 rapi-
ne in appartamento. Nella zo-
na del Parco degli Acquedotti,
padre e figlio sono stati seque-
strati in casa da una coppia di
uomini armati e costretti a con-
segnare 10mila euro per non
finire ammazzati. Poi è toccato
al quartiere Salario finire nel
mirino dei banditi (tre uomini
e una donna) che hanno stu-
diato le mosse di un farmaci-
sta per attenderlo sotto casa,
minacciarlo con una pistola
per farsi aprire casa, legarlo e
chiuderlo a chiave in una stan-
za mentre con calma ripuliva-
no l’appartamento.
I signori delle rapine, ovvia-
mente, non si fanno mancare
nulla e colpiscono con ferocia
anche nelle ville. A fine novem-
bre, al Casilino, due uomini
travestiti da poliziotti hanno
fatto irruzione nella dimora di
un imprenditore ammanettan-
do lui, la moglie e la figlia sul
divano. L’hanno obbligato ad
aprire la cassaforte per farsi
consegnare orologi e gioielli,
poi sono scappati. E non sareb-
be la prima volta che i cattivi si
mascherano da buoni, stando
a quanto dicono le indagini
della Polizia. Gli agenti della
Squadra Mobile di Roma, mar-
tedì scorso, hanno fermato ad
Ardea due albanesi già ricerca-
ti dalla polizia straniera per
se questa coppia di delinquen-
ti possa c’entrare in qualche
modo con la lunga escalation
di rapine che ha colpito la Ca-
pitale. Soprattutto considerato
il fatto che le modalità delle
esecuzioni e le testimonianze
delle vittime van-
no in un’unica
direzione: quella
della banda
dell’est che ban-
chetta in Italia
con arroganza e
senso di impuni-
tà.
Salendo al
Nord, il Veneto
si conferma co-
me sempre terra
di conquista per
i ladri. A Noven-
ta Padovana, un-
dicimila anime
lungo il corso
del Brenta, nelle
ultime due setti-
mane si sono re-
gistrati 50 colpi
in abitazione:
50! In paese si è
diffusa una vera
e propria psicosi
da rapina.
A CHI TOCCA?
Appena si fa
buio c’è da sfo-
gliare la margherita per capire
chi sarà la prossima vittima:
ma si può vivere così? Il vice-
presidente della Provincia, il le-
ghista Marcello Bano, si è det-
to pronto a pagare di tasca sua
300 euro chi riuscirà a dare in-
formazioni utili per individua-
re il ladro filmato nella villetta
di un’imprenditrice derubata
un paio di giorni fa.
Anche nella vicina provin-
cia di Treviso è emergenza, vi-
sto e considerato che nel solo
mese di novembre sono state
250 le denunce di furti raccolte
dal sindacato Coisp.
In tutto il 2018 i furti in casa
tra Treviso e dintorni sono au-
mentati dell’11 per cento e a
fare scorribande tra i paesini
indifesi sono sempre le batte-
rie dell’est. Una situazione ab-
bastanza pesante, tanto che è
stato chiamato in causa pure
l’elicottero dei Carabinieri per
perlustrare le strade i e campi
usati dai malviventi per scap-
pare con facilità.
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■ Rubano l’auto con
dentro un bambino di 8
anni, lasciato dal padre
per qualche secondo da
solo, si scontrano con
un’altra macchina e poi
scappano a piedi lascian-
do il bambino illeso
nell’autovettura. I fatti
sono accaduti a Candia-
na (Padova) dove un
40enne aveva lasciato
per pochi istanti il bam-
bino di 8 anni solo in au-
to, con il motore acceso,
mentre andava a prende-
re l’altro figlio. I ladri su-
bito sono entrati sul vei-
colo e si sono dati alla fu-
ga, senza pensare al mi-
nore sul sedile posterio-
re. Il padre, accortosi di
tutto, si è aggrappato al-
la portiera facendosi tra-
scinare per qualche me-
tro nel tentativo di fer-
marli. Il ladro a bordo
dell’auto rubata si è però
scontrato con quella di
un complice. I tre sono
fuggiti a piedi, ma i cara-
binieri li hanno trovati e
arrestati per concorso in
resistenza a pubblico uf-
ficiale e furto. Il bimbo
sta bene.
Due dei 3 malviventi
erano ubriachi. In ma-
nette sono finiti Kari Lan-
der, 22 anni di Vighizzo-
lo d'Este, Kari Vainer 19
anni anche lui di Vighiz-
zolo nel Padovano, e Ca-
ri Kim di Salgareda (Tre-
viso). Lander e Kim so-
no stati trovati positivi
all’alcoltest, il primo con
un valore di 2.32 e il se-
condo con 0.87 di alcol
nel sangue. Il primo era
l’uomo che, sceso da
una Fiat Punto con gli al-
tri due a bordo, si è im-
possessato della Peu-
geot 307 in cui si trovava
il bimbo di 8 anni lascia-
to dal papà per recarsi a
prendere un altro bim-
bo davanti a casa per
portarli entrambi all’alle-
namento di calcio. Kim
si trovava invece a bor-
do della Punto coinvolta
nello scontro. Il bimbo
di 8 anni è sotto osserva-
zione nell’ospedale di
Schiavonia ma sta bene,
il padre ha avuto solo
qualche graffio.

Massa Carrara: dalla tragedia della gelosia al dramma di una burocrazia inumana
ne. Ricordo che Cristina è una vittima
Uccise la moglie e si suicidò: ora l’Inps vuole 124mila euro dalle figlie orfane di femminicidio». Lo zio delle due ra-
gazzine, Alessio Biagi, si è appellato al
■ Uccise l’ex moglie, ferì gravemen- l’ex moglie, Cristina Biagi, 38 anni, mente l’Inps avrebbe chiesto a lui la Capo dello Stato Sergio Mattarella,
te l’uomo che, a torto, credeva essere sparandole nel ristorante dove la don- somma. La legge prevede che si rifac- parlando di una «vicenda legale uma-
il suo rivale in amore e si tolse la vita. na lavorava, poi rivolse l’arma contro cia sulle eredi». namente orribile». Perché oltre al vuo-
Una tragedia avvenuta il 28 luglio se stesso. Poche ore prima Loiola ave- Le due ragazzine, dopo la tragica to incolmabile che queste due minori
2013 a Marina di Massa (Massa Carra- va tentato di uccidere un amico della morte dei genitori, hanno ereditato devono subire, senza più la mamma
ra), che ha reso orfane due bambine coppia convinto che fosse l’amante un immobile, la cui vendita non co- e il papà, stavolta c’è pure una copio-
le quali ora, in quanto eredi dell’uo- della moglie. Gli ha sparato 6 colpi di pre la cifra dovuta all’Inps e «una pen- sa richiesta di risarcimento. Ma le col-
mo che sparò, sono state chiamate pistola, ma l’uomo è sopravvissuto sione che il nonno, loro tutore, mette pe dei padri non devono ricadere sui
dall’Inps a pagare 124mila euro. Que- con conseguenze per le quali l’Inps da parte per il loro futuro», spiega l’av- figli. Sulla vicenda è intervenuta la vi-
sta la spesa sostenuta dall’Istituto di ora chiede il conto alle due figlie di vocato. «Purtroppo», aggiunge il lega- ce presidente della Camera, Mara Car-
previdenza come indennità di malat- Loiola. Una «richiesta legittima, an- le, «è previsto anche il recupero coatti- fagna, chiedendo al presidente
tia e per l’assegno di invalidità eroga- che se immorale», dice Francesca Gal- vo, se la somma non sarà erogata nei dell’Inps Pasquale Tridico di occupar-
to all’uomo sopravvissuto. Marco Lo- loni, avvocato della famiglia Biagi. «Se tempi. Per questo ho chiesto un incon- si personalmente del caso.
iola, 40 anni, operaio, 6 anni fa uccise Loiola fosse stato ancora in vita, ovvia- Marco Loiola e la moglie Cristina Biagi tro con Inps per trovare una soluzio- © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL TRIBUNALE DI SORVEGLIANZA HA OPTATO PER UNA DETENZIONE DOMICILIARE UMANITARIA
Il calvario di chi usa i trasporti pubblici
In Italia ormai è meglio andare a piedi
A Milano una donna in coma e 17 feriti nello scontro tra un bus e un mezzo Amsa. A Roma tassista rompe il naso a un cliente
GIORDANO TEDOLDI
■ Nelle nostre città, ricor-
rere ai mezzi pubblici sta di-
ventando pericoloso. Non è
una considerazione oziosa,
crediamo, ma il sintomo di
un malessere profondo e di
un risentimento che, ci pa-
re, non erano mai stati così
acuti. Citiamo a sostegno di
questa impressione i due
episodi avvenuti ieri a Roma
e a Milano. Il primo ha avu-
to luogo all’aeroporto di Fiu-
micino. Un uomo, italiano,
appena sbarcato da Madrid,
ha chiesto a un tassista di ap-
plicare il tassametro per la
corsa verso la capitale. Per
qualche ragione il tassista
(regolare, non un abusivo)
ha trovato da ridire su quel-
la richiesta, e dalle videoca-
mere di sorveglianza si vede
il tassista innervosito che ri-
fiuta i bagagli del cliente e li
allontana più volte. A quel
punto un assistente del servi-
zio taxi fa salire un altro pas-
seggero e il primo, che ave-
va la precedenza, giusta-
mente protesta, a quanto si
capisce dalle immagini, pic-
chiettando col dito sul vetro
posteriore del taxi. La reazio-
ne del tassista è folle: scende
dal suo mezzo e assesta un
violento destro all’uomo
che cade all’indietro sul mar-
ciapiede del parcheggio dei
taxi. Si rialza, nella più com-
pleta, vergognosa indifferen-
za di tutti, e si tocca il naso,
che, dopo il ricovero al Cto
di Roma, risulterà fratturato
e guaribile in 30 giorni.
INCIVILTÀ E INDIFFERENZA
Con gli agenti della Pola-
ria (la polizia di frontiera e
aeroportuale), il tassista, un
sessantenne, si è, natural-
mente, “giustificato”: avreb-
be sferrato il pugno perché
il malcapitato che voleva sa-
lire a bordo del suo mezzo
«ha preso a cazzotti la mia
Incidenti all’ordine del giorno
SEMAFORO IGNORATO
■ L’incidente tra un filobus dell’Atm e un
mezzo dell’Amsa è avvenuto ieri mattina in
via Bezzi, all’angolo con via Marostica. Sem-
bra che uno dei due conducenti, entrambi
ricoverati, non abbia rispettato il semaforo.
auto, mi ha danneggiato la
carrozzeria. Quando ho vi-
sto la mia macchina rovina-
ta ho perso la testa». Una ri-
costruzione completamen-
te fantasiosa e smentita in
ogni sillaba dalle videocame-
re. Il commissario della Pola-
ria ha riferito all’Agi che «se
qualcuno avesse parlato
l’avremmo preso subito». E
ha aggiunto: «Ad averci indi-
gnato è il fatto che nessuno
dei presenti, sia l’operatore
del Taxi Service sia gli altri
autisti, sia intervenuto a so-
stegno della vittima. Nessu-
RICHIESTA DEL TASSAMETRO
■ All’aeroporto romano di Fiumicino un
cliente ha chiesto a un tassista di applicare
il tassametro per la corsa verso il centro
città, ma questi per tutta risposta ha reagito
sferrando un cazzotto al malcapitato.
no, inoltre, ha chiamato le
forze dell’ordine». Così van-
no le cose al principale scalo
della capitale d’Italia.
Vale la pena segnalare
che questo episodio avviene
a pochi giorni dalla denun-
cia di un giornalista spagno-
lo, di ritorno a Roma dove è
corrispondente, che ha po-
stato sul suo account Twit-
ter la foto del tassista che lo
portava in città, mostrando
il cruscotto che segnava at-
torno ai cento chilometri
orari e, accanto, lo smart-
phone che mostrava la parti-
ATTUALITÀ domenica
13
8 dicembre
2019
Corona sconterà
la pena
in un istituto di cura
■ Per la terza volta Fabrizio Corona esce dal
carcere perché le condotte per le quali è stato
condannato, tra cui i foto-ricatti, «non desta-
no un allarme sociale» particolarmente signi-
ficativo e non c’è una «pericolosità» da parte
sua tale da richiedere che stia comunque den-
tro, malgrado soffra di una «patologia psichia-
trica». Una malattia che, anzi, va curata e che
si è aggravata dietro le sbarre e per questi
motivi da venerdì sera l’ex “re dei paparazzi”
è passato da San Vittore ad un istituto di cura
vicino a Monza. Lo ha deciso il giudice della
Sorveglianza di Milano Simone Luerti che ha
concesso a Corona il “differimento pena” nel-
la cosiddetta “forma umanitaria” nel luogo di
cura da cui non potrà uscire (il fine pena è
previsto nel marzo 2024).
mente il camion della nettez-
za urbana non ha rispettato
il rosso, ma a giudicare dal
fatto che entrambi i mezzi
sono stati scagliati lontano
BRUSCHE FRENATE IN METROPOLITANA dal punto dello scontro an-
■ A Roma i guasti e i rallentamenti in me- dando a finire nella corsia
tro sono noti. A Milano, dove i mezzi pubbli- opposta, e da un palo strada-
ci hanno fama di essere più efficienti, non le divelto dall’incidente e
mancano brusche frenate come venerdì sul- proiettato a venti metri di di-
la linea rossa a S. Babila: 9 passeggeri feriti. stanza, evidentemente la ve-
locità di entrambi doveva es-
sere particolarmente eleva-
ta.
Ma perché, a Milano, due
mezzi del comune corrono
come forsennati? Ovviamen-
te tenere insieme i due avve-
nimenti è possibile fino a un
certo punto: quello di Ro-
ma, anche se ha provocato
conseguenze meno gravi al-
la persona colpita, è più gra-
ve. È giusto non fare d’ogni
erba un fascio, ma è notorio
che troppi tassisti romani
hanno i nervi a fior di pelle.
Avranno anche i loro moti-
vi, ma la situazione è abba-
stanza imbarazzante e sa-
rebbe il caso che chi di dove-
re se ne occupasse. A Mila-
no invece si può derubrica-
re il fatto a un mero, disgra-
A sinistra, il mezzo dell’Amsa (l’azienda milanese ziato incidente.
dei servizi ambientali) che si è scontrato con un
filobus pieno di gente e ha causato 18 feriti. Tra CAMMINARE AIUTA
questi una donna 49enne, sbalzata sull’asfalto, è
gravissima. Nella foto piccola, il frammento di un Però fa una certa impres-
video delle telecamere di Fiumicino (Roma) dove sione che si possa salire a
un tassista ha steso un cliente con un pugno bordo di un filobus, non di
una Ferrari, e finire sbalzati
ta della Roma. della nettezza urbana. sull’asfalto per uno scontro.
Le cose, per i passeggeri, A farne le spese è stata so- Ci sbaglieremo, ma insistia-
vanno appena meglio a Mi- prattutto una donna di 49 mo: a noi pare che le città
lano (battere Roma in tema anni, che è stata addirittura stiano diventando più rab-
di maleducazione e inciviltà sbalzata fuori sull’asfalto dal biose, ostili, frenetiche. Perfi-
è in effetti impossibile a filobus in cui si trovava insie- no i virtuosi ciclisti vanno
chiunque al mondo), dove me al marito, mentre anda- all’impazzata suonando im-
ieri mattina presto c’è stato va al lavoro. La donna ha vio- perterriti il campanello,
un terribile scontro tra un fi- lentemente sbattuto la testa spesso ignorando ogni indi-
lobus dell’Atm linea 91 e un e, al momento in cui scrivia- cazione sul senso di marcia,
camion dell’Amsa tra viale mo, si trova in coma. Tra gli e guai a chi si trova sulla loro
Egisto Bezzi e via Marostica. altri feriti, 18 in tutto, un uo- strada.
Motivo dell’incidente, il mo di 47 anni ha riportato Andare a piedi non garan-
mancato rispetto di un se- un trauma cranico, e un tisce l’incolumità, però, in
maforo rosso, probabilmen- 29enne la frattura del femo- un certo senso, abbassa il li-
te, a quanto risulta dai primi re. vello dello scontro.
rilievi, da parte del camion Si diceva che probabil- © RIPRODUZIONE RISERVATA
14 domenica 8 dicembre 2019
 ATTUALITÀ domenica
15
8 dicembre
2019

Su Raiuno il monologo commovente della bella attrice e conduttrice

Incontrada manda al diavolo i criticoni
Vanessa: «Mi rimproverano le forme ma la perfezione non esiste». Una lezione ai superficiali e ai malati di apparenza
FABRIZIO BIASIN

■ Vanessa Incontrada,
41enne di Barcellona, è bel-
la come la Nutella. Om-
mamma, qui le questioni
politiche c’entrano nulla e,
semplicemente, ci ritrovia-
mo a fare un bavosissimo
complimento. Sì, Vanessa
Incontrada è bella come la
Nutella: per come è fatta,
per quello che dice, per la
sua spontaneità (apparen-
te, del resto mica siamo
mai usciti a mangiare una
pizza con lei) e, sì, anche
per il suo coraggio.
E allora eccoci qui a cele-
brare un «pezzo unico», la
donna che una bella sera di
dicembre sfrutta il mezzo
pubblico per dare un calcio
nel culo (perdonate il fran-
cesismo) ai superficiali, i
malati di apparenza, al siste- Sopra Vanessa Incontrada, li che pensano che tu sia
ma in generale, quello che 41 anni, durante il breve sbagliata... In realtà quel
nel 2019 (quasi 2020) spu- monologo su Raiuno contro il “tutti” non esiste, esistono
tazza sugli imperfetti e pro- body shaming (l’atto di le persone: ad alcuni puoi
muove un modello irrag- deridere una persona per piacere, ad altri no... Ma va
giungibile, inesistente, asso- l’aspetto fisico). A sinistra una bene così perché la perfe-
lutamente senza senso: bella immagine dell’attrice e zione non esiste, conta solo
quello della perfezione co- conduttrice tratta quello che pensi di te stessa
me fine ultimo. Ma «la per- dal suo profilo Instagram quando ti guardi allo spec-
fezione non esiste», spiega chio. Io sono molto orgo-
nel corso di un monologo time del cosiddetto body me. Alla fine ho trovato un ma tutti chi? Ho perso tem- sui social network. Il web la gliosa di quello che vedo, a
durato qualche minuto, de- shaming (l’atto di deridere uomo molto speciale, lui, po a cercare di essere giu- celebra, chiede (pretende!) volte mi piaccio altre volte
stinato in qualche modo a una persona per il suo mio marito Rossano (Lauri- sta, dimenticando di essere che Amadeus la porti con no. Tanto alla fine... la perfe-
fare la storia della tv e anda- aspetto fisico): «È importan- ni ndr), che mi ha detto felice, perché pensavo di es- sé al prossimo Festival di zione non esiste».
to in onda a 20 anni che sia- te circondarci delle perso- una cosa capace di farmi ra- sere sbagliata agli occhi de- Sanremo e - va detto - la co- Lo ripete, insiste, termina
mo italiani, il programma ne che ci vogliono bene per gionare: “Devi sorridere gli altri. Se fossi nata negli sa a questo punto è più che il suo monologo, raccoglie
di Raiuno che conduce il ve- quello che siamo». E anco- per i tuoi difetti”. Ed è vero, anni ’30 o ’50, quando il mo- probabile. un gigantesco applauso
nerdì insieme a Gigi D’Ales- ra, ribadendo il concetto: si è preso il pacchetto inte- dello femminile era “morbi- che parte dalle poltroncine
sio (3.467.000 spettatori e il «La perfezione non esiste, ro, pregi e difetti. E io ho fat- do” sarei stata perfetta, pe- «RIESCO A SORRIDERE» dello studio Rai e contagia
16.6% di share nell’ultima lo so che non dico una gran- to lo stesso con lui». rò vivo nel Duemila e avere tutti quanti, anche quelli
puntata). de novità ma io lo voglio di- le forme è ritenuto sbaglia- Chiude così, la Incontra- che oggi dicono «beh, bra-
re, lo voglio gridare, lo vo- MODELLO IMPOSTO to: per questo dovrei vergo- da: «Adesso riesco a sorride- va» e domani torneranno a
EMOZIONATA glio urlare. La perfezione gnarmi? Pensate se fossi na- re, ma non sempre è stato scrivere cattiverie. Del resto
non esiste, dovrebbe essere La guardi e capisci che ta in Colombia, sarei potuta facile perché, a volte, le criti- siamo fatti così: bravi a cele-
«Negli anni Duemila - uno dei primi insegnamen- non c’è nulla di “artificiale” diventare la musa di Bote- che feriscono, partono da brare per mere questioni di
continua - avere le forme è ti che ci danno. Quanto e che il suo sorriso è quello ro! Anzi maestro, se mi sta un cellulare e arrivano drit- opportunismo, incapaci di
ritenuto sbagliato e per que- tempo ho perso a cercarla... di chi ha sofferto ma alla fi- guardando, sono a sua com- to allo stomaco. E quando renderci conto di essere
sto io dovrei vergognar- È come l’amore: pensavo di ne è risucita ad abbattere il pleta disposizione». vai in giro e pensi che die- parte del problema. Lei no,
mi?». È emozionata, è emo- dover essere perfetta per “modello imposto”. E anco- Vanessa cattura l’atten- tro le facce che incontri per ha colto nel segno: con le
zionante, si sfoga, parla di trovare l’uomo della mia vi- ra: «Volevo sempre diventa- zione di tutti, lo capisci dal strada, al supermercato o parole, con quello sguardo
se stessa e di quelle che, co- ta, per piacergli, per spera- re ciò che non sono, tutti silenzio in studio e davanti alla scuola potreb- fiero, fierissimo.
me lei, sono state o sono vit- re che si innamorasse di mi volevano diversa, tutti... dall’esplosione di consensi bero nascondersi tutti quel- © RIPRODUZIONE RISERVATA

Una moda molto pericolosa

FABRIZIO BARBUTO dono spesso di un seguito di miglia-

■ Nell’era dei social network si fa

qualsiasi cosa per apparire, perfino
«scomparire». Su Instagram impaz-
zano i selfie, e benché la maggior par-
te di essi abbia come sfondo sontuo-
si boudoir per le ragazze e palestre
iperaccessoriate per i ragazzi, c’è chi
non intende accondiscendere a co-
tanto convenzionalismo, e al fine di
aggiudicarsi più like si spinge lì dove
in pochi avrebbero il coraggio - o me-
glio sarebbe dire l’incoscienza - di
inoltrarsi: in cima a un grattacielo,
sulla cresta di un’onda gigantesca,
sulla ringhiera di un terrazzino o sui
binari di un treno in corsa.
Ma vale davvero la pena barattare
la propria esistenza con uno scatto
fotografico la cui realizzazione può
rivelarsi fatale? Vi sconvolgerebbe sa-
pere in quanti risponderebbero di sì.
L’ultimo caso di «selficidio» risale
a meno di un mese fa, quando un
33enne francese è morto precipitan-
do nella cascata Na Mueang 2, in
Quanta gente muore per un selfie
Incredibile: in sei anni si sono registrati oltre 250 decessi causati da autoscatti
Thailandia. Il giovane non si è accon-
tentato di immortalare il panorama,
voleva esserne parte e destare l’am-
mirazione di quanti, fruendo dello
scatto sui social, non avrebbero esita-
to a ricompensare la sua audacia
con un apprezzamento. Ha perso
l’equilibrio ed è scivolato giù in un
volo di 80 metri. Per lui non c’è stato
nulla da fare.
Vorremmo convincerci che l’epi-
sodio in oggetto sia un caso isolato,
ma a disilluderci arriverebbero i dati
di uno studio pubblicato dalla rivista
scientifica Journal of Family Medici-
ne and Primary Care secondo il qua-
le, in meno di sei anni, la macabra
moda della rincorsa al selfie è costa-
ta la vita ad oltre 250 persone. La
maggior parte delle vittime ha
un’età che si aggira attorno ai 22 an-
ni, ed a strizzare l’occhio all’orribile
trend sarebbero soprattutto i ma-
schi, i quali corrispondono al 72,5%
del totale. L’India, con ben 159 vitti-
me, detiene il triste primato di paese
nel quale si registrano più decessi,
seguita da Russia (16), Usa (14) e Pa-
kistan (11).
IN TANTI ANNEGANO
L’indagine non fa mistero neppu-
re delle circostanze in cui, più fre-
quentemente, avvengono le trage-
die: l’annegamento, con 70 morti, è
al primo posto. A seguire vi sono i
decessi per investimento (causati
spesso dal tentativo di schivare un
treno in corsa restando sulle rotaie
fino all’ultimo istante) e per caduta.
La ricerca ha avuto luogo a partire
dal 2011 e si è conclusa nel 2017
quando, a conti fatti, si è riscontrato
un aumento esponenziale delle tra-
gedie tra il 2014 ed il 2017, triennio
che ha visto una capillare diffusione
degli smartphone; è inevitabile de-
durne che il selficidio vada di pari
passo con la tecnologia: telefonini
che promettono prestazioni fotogra-
fiche da sala posa amplificano il desi-
derio di fare spettacolo, costi quel
che costi. Ma attenzione, questo non
diventi un invito a demonizzare il
progresso, andrebbero piuttosto im-
brigliate le dinamiche che, a modo
loro, promuovono il pericolo a fini
d’intrattenimento: gli influencer che
si imbarcano in queste avventure go-
ia di seguaci che inneggiano alle loro
gesta, ma non sempre operano per
esclusiva vanità: alle spalle hanno
sponsor che, stipulando vantaggiosi
contratti di collaborazione, trasfor-
mano il rischio in un vero e proprio
marketing; il tutto si perpetua in una
piattaforma come Instagram, dove
spesso basta un capezzolo femmini-
le a far scattare la censura. Non sa-
rebbe il caso di adottare regole altret-
tanto ferree dinanzi a chi, veicolan-
do questi azzardi mortali per mezzo
di hashtag e condivisioni, fa apostola-
to di una moda orrorifica?
Parecchi paesi sono corsi ai ripari
delimitando delle «No Selfie Zones»,
ovvero delle aree turistiche ritenute
ad alto rischio in cui è proibito asse-
condare la tentazione di darsi all’au-
toscatto, ma inutile a dirsi, il veto
non frena il protagonismo di quanti
sorridono all’obiettivo con aria beffa-
toria, in bilico tra un burrone e uno
strapiombo.
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16 domenica
8 dicembre
2019
segue dalla prima
PAOLA PELLAI
(...) l’arrivo di un “don” in casa
prima di quello di Babbo Natale.
Il “don” suonava il campanello,
il più delle volte a sorpresa, entra-
va accompagnato da un chieri-
chetto e condivideva il nostro es-
sere famiglia. Ci chiamava per
nome, s’interessava sui nostri
studi e la nostra discolanza, dava
dritte a mamma e papà. Sorride-
va, ogni tanto ci scappava pure
un caffè. Poi arrivava il momen-
to religioso, quello che ci teneva
uniti ad una Chiesa e ad un Dio
che veniva a trovarci nel momen-
to liturgico più importante
dell’anno per dirci che lottava in-
sieme a noi.
Semplicemente benedicendo-
ci, invocando protezione, salute,
un cammino nella fede e strin-
gendoci nell’abbraccio di una
preghiera recitata da tutti. Noi,
Lui e il “don” che, prima di an-
darsene, quasi timidamente, ci
lasciava una busta per le necessi-
tà della parroc-
chia.
Un momento
Quelle tradizioni ormai perdute
importante che
già mi racconta-
I preti non benedicono più
vano i nonni con-
tadini quando il
prete allargava la
benedizione alla
ma riscuotono lo stesso
stalla, fonte di vi-
ta e di sostenta-
mento per la fa-
miglia. Poi succe-
de che il drastico
calo delle voca-
zioni e l’età cre- Sono troppo pochi per andare in ogni casa dispensando preghiere
e parole di sollievo. In compenso ti lasciano la busta per l’offerta
scente dei preti
(oggi 1/3 del cle-
ro ha più di 70 an-
ni, oltre 1/5 più di 80 e solo il 10%
ne ha meno di 40) sopprime mes-
se, calendarizza i sacramenti (la
data del matrimonio va concor-
data almeno un anno prima così
che uno fa pure in tempo a farse-
la passare l’idea....), obbliga agli
straordinari i diaconi permanen-
ti e, addirittura, ricorre ai «Mes-
saggeri della luce», che sembra-
no personaggi di una fiaba ange-
lica e, invece, sono laici che por-
tano preghiere e conforto. Sta di
fatto che, da qualche anno, nella
mia città della vecchia benedizio-
ne natalizia alle famiglie è rima-
sta solo la busta con l’invito a la-
sciare «il tuo contributo per la vi-
ta delle chiese delle comunità».
Te la ritrovi nella buca delle lette-
re già a fine novembre, così ti sai
regolare con la Tredicesima....
CARENZE E ADDII
Quest’anno la partenza di tre
sacerdoti è stata rimpiazzata da
un solo arrivo, quindi il gioco si
fa necessariamente duro. Addio,
Natale del tempo che fu. Non ba-
stano più neppure i Messaggeri
della luce a farti visita in casa.
Cancellata pure la precedente
opzione di dividere la città in Zo-
ATTUALITÀ
È ESTESO QUANTO TRENTA CAMPI DA CALCIO
A Gubbio l’albero di Natale più grande
■ Con un click da Betlemme verrà accesso questa dida città medioevale fino a gennaio. L’albero natali-
sera il meraviglioso albero di Natale di Gubbio, il zio da record è costituito da luminarie lunghe 8 km
più grande al mondo. L’imponente installazione lu- e copre un’area pari a trenta campi da calcio. Si
minosa, che corre dalla Basilica di Sant’Ubaldo lun- compone di 200 luci per la stella, 260 per la sagoma
go le pendici del Monte Ingino, illuminerà la splen- dell’Albero e 270 led all’interno del grande abete.
na A e Zona B (brutto a dirsi, ma per vie (solitamente una decina,
proprio come si fa con la raccolta ma c’è pure il record di venti tut-
differenziata) per benedirle ad te in un botto), rigorosamente
anni alterni. Stavolta non c’è scel- fuori dalle proprie abitazioni, lon-
ta. Nessuno viene da te (a parte tani dal proprio crocefisso o
la busta, non dimenticartela vuo- dall’intimità del singolo presepe.
ta in qualche cassetto), ma sei tu Una benedizione di gruppo, una
che devi andare da loro. O, me- sorta di collettivo cattolico. Però
glio, tutti insieme, raggruppati puoi scegliere: se non ti va bene
UN’INDAGINE UECOOP
Un genitore su 3 si licenzia per stare coi figli
■ In Italia un genitore su tre si licenzia dal proprio impiego per
incompatibilità tra gli impegni di lavoro e le esigenze di cura dei figli.
Lo rivela uno studio dell’Unione europea delle cooperative (Ue-
coop), in cui si sottolinea che nel 2018 sono stati oltre 49mila le
mamma e i papà che hanno deciso di dare le dimissioni per l’assen-
za di parenti di supporto (27%) o l’alto costo di asilo nido e baby sitter
(7%). L’assenza di sostegni personali o pubblici sempre più spesso
porta il welfare privato a integrare quello pubblico grazie ad accordi
aziendali nei quali ai primi 4 posti dei servizi più richiesti ci sono
proprio quelli che riguardano la scuola e l’istruzione dei figli (79%),
la salute (78%), l’assistenza (78%) e la previdenza (77%).
I servizi legati all’infanzia hanno un ruolo strategico soprattutto
con genitori che lavorano visto che negli asili nido italiani c’è posto
solo per 1 bambino su 4. Per rispondere a questa domanda - spiega
Uecoop - sono sempre più diffusi asili aziendali per i figli dei dipen-
denti oppure iniziative di mini nido con tate che seguono piccoli
gruppi di bambini in grandi appartamenti attrezzati.
il giorno o il tuo gruppo di vie,
puoi spostarti in un altro. Ci sarà
il prete, la lettura della parola di
Dio, una breve riflessione e la re-
cita del Padre Nostro. Potrai ave-
re una bottiglietta con l’acqua be-
nedetta e se lo riterrai opportuno
potrai riportare la busta con l’of-
ferta stimolata in precedenza.
Naturalmente non è più una
benedizione della casa (perché
sei da altri) e neppure della fami-
glia (visto che ognuno sceglie do-
ve e quando andare) e non c’è
neppure il valore aggiunto del
tuo presepe come pochi giorni fa
ha suggerito Papa Francesco, te-
mendo un utilizzo improprio del
Natale che porta alla scomparsa
dei «segni cristiani per mantene-
re solo quelli banali e commer-
ciale». Papa Francesco ha ragio-
ne, ma io ho le mie ragioni. Se la
benedizione natalizia non mi ar-
riva in casa, io me la compro e la
condivido in famiglia. Come?
Con un panettone con la «scarpa-
tura», il taglio a croce fatto sulla
superficie del dolce prima d’in-
fornarlo che aveva proprio il valo-
re cristiano di benedire la casa
dove entrava. A mali estremi, dol-
ci rimedi.
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Etica e società
Per migliorare il mondo
non basta estirpare il male
STENO SARI
■ Stiamo assistendo a un declino etico e
morale a livello mondiale. Ogni settore del-
la nostra società ne è coinvolto. In molte
nazioni, purtroppo, tangenti e altre forme
di corruzione sono una prassi consolidata
non solo nel mondo del commercio ma fra
magistrati, forze dell’ordine e politici. La
smodata ricerca del piacere e del proprio
vantaggio fanno apparire i ladri quasi come
persone rispettabili. Rigettando le idee tradi-
zionali relative all’onore e all’etica, molti
hanno sviluppato una mentalità egocentri-
ca dove, in un vero e proprio relativismo
morale, tutti i concetti di bene e di male
sono diventati una questione di gusto perso-
nale, preferenza emotiva o scelta culturale.
Si diventa sempre più insensibili e il degra-
do morale è sempre più tollerato perché ci
si scandalizza sempre meno. Parlare di vi-
zio e depravazione fa sentire antiquati, così
molti ignavi si adattano ad una realtà spes-
so penosa e degradata.
Se vogliamo che questa società migliori e
che ogni cambiamento sia reale, stabile e
profondo, non basta modificare un singolo
comportamento negativo o un pensiero, o
liberarsi da un’emozione inquinante. Oc-
corre che avvenga qualcosa sia a livello psi-
cologico che spirituale. Ecco perché «non è
sufficiente essere estranei al male: è neces-
sario promuovere il bene. In questa direzio-
ne l’amore si dispiega non perché ci limitia-
mo, al cospetto delle legittime differenze, al
rispetto dell’altro, allo scopo di non danneg-
giarlo, ma perché promuoviamo stati di
non egoicità, che inglobano una costante
realizzazione di un bene che comprende
tutto e tutti, ogni uomo e ogni realtà viven-
te. Ciò avviene attraverso la pratica attiva
delle virtù», (Franco Nanetti, Il risveglio
della coscienza - Pendragon).
Oggi parlare di virtù sembra anacronisti-
co. Definita secondo il vocabolario Trecca-
ni come «disposizione naturale a fuggire il
male e fare il bene, perseguito questo come
fine a se stesso, fuori da ogni considerazio-
ne di premio o castigo», la parola virtù se-
condo il suo etimo (latino virtus «forza, co-
raggio», da vir «uomo») contiene l’idea del-
la forza morale, della mascolinità (virilità
viene dalla stessa radice latina). Qualcuno
l’ha paragonata a un metallo forte come il
ferro che, mediante ripetuto riscaldamento
e raffreddamento, si può temperare per far-
lo divenire acciaio, rendendolo non solo
più forte ma anche più duro, molto meno
soggetto a spezzarsi sotto tensione. Se vo-
gliamo opporci all’ingiustizia, alla malvagi-
tà e all’indifferenza, dobbiamo avere la ca-
pacità e il coraggio di sviluppare qualità co-
me prudenza, sobrietà, coraggio, disciplina,
imparzialità, compassione, perseveranza,
onestà, umiltà e lealtà. Ognuno di noi è chia-
mato a fare la sua parte in modo diretto e
consapevole nella pratica di queste nobili
virtù. Per questo, scrive il professor Nanetti,
«è necessario affrancarci da uno stato di so-
lipsistico narcisismo, per approdare ad un
percorso purificante dentro di noi che ci
consente di trovarci in presenza all’altro in
una condizione di profonda consapevolez-
za, virtù ed integrità morale». Per usare le
parole di Gesù: «Fate agli altri tutto quel che
volete che essi facciano a voi».
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Vive nelle campagne di Venturina e l’Enpa l’ha premiata
ECCO LA GATTA PIÙ VECCHIA DEL MONDO
Si chiama Micia, ha 32 anni, è vispa come un cucciolo ed è pronta a eguagliare l’americana Creme Puff, morta a 38
segue dalla prima
DANIELA MASTROMATTEI
(...) Siamese o la Burmese,
Persiana e Ragdoll campa-
no di più, altre meno, ma i
fattori e le variabili sono dav-
vero tante. Micia, questo è il
suo vero nome, non ha al-
cun pedigree, è una nuvola
color cipria che entrerà pro-
babilmente nel guinness
dei primati per i suoi tre de-
cenni e più trascorsi in que-
sto mondo. Tra l’altro non
sembra nemmeno sentirli:
è vispa e affettuosa come
un cucciolo, conserva intat-
to lo spirito libero tipico dei
felini, passando le giornate
in campagna, all’aria aper-
ta a caccia di un raggio di
sole; ritirandosi in casa solo
al tramonto, come fanno i
contadini della zona.
Siamo a Venturina, frazio-
ne del Comune di Campi-
glia Marittima, in provincia
di Livorno, dove vive da
quel lontano giorno del
1987, quando arrivò ancora
cucciola e un po’ timorosa
per ripararsi dal freddo e
passare la notte nel pagliaio
degli agricoltori Bernardini.
«Si fece amare fin dal primo
momento, aveva un muset-
to curioso e desideroso di
carezze. Da allora abbiamo
condiviso tanti momenti in-
sieme. Siamo infatti unite
da un legame molto partico-
lare, ci facciamo compa-
gnia e coraggio a vicenda»,
racconta la sua mamma, an-
che se non biologica, Alida,
che ha accolto senza esitare
e con un amore infinito la
piccola felina, la quale insie-
me con la figlia Silvia che
oggi ha 42 anni sono prati-
camente cresciute insieme,
quasi come sorelle.
Ma la furbetta a quattro
zampe appena arrivata si è
La scheda
RAZZE LONGEVE
■ Siamese, Persiano, Bur-
mese, sono alcune delle raz-
ze feline più longeve: questi
esemplari possono vivere fi-
no a 20 anni. Il Ragdoll tra i
più robusti, il maschio arriva
a pesare fino a 9 chili, può
vivere fino a 25 anni.
immediatamente messa a
fare la civetta con il pastore
maremmano di casa, pur di
farsi accettare da tutti gli al-
tri. E così è stato. Una intui-
zione geniale che solo i feli-
ni possono vantare di avere
spesso e volentieri. «Ne è na-
to un bellissimo rapporto di
amicizia. Insolito, ma ecce-
zionale, durato lunghi an-
ni», rivela Silvia. «Mia non-
na Marisa l’ha chiamata Mi-
cia, un nome che ha porta-
ATTUALITÀ
Da cucciola trovatella è stata
accolta in una famiglia di
agricoltori a Venturina. Era
il 1987. Micia vive con Alida
Bernadini (nella foto) da 32 anni
to fortuna, perché la gattina
all’inizio andava e veniva
probabilmente da una del-
le case vicine, non sapeva-
mo mai quanto tempo sa-
rebbe rimasta con noi. Ap-
pena tornava era una festa,
tutti intorno a lei per accu-
dirla e viziarla. E ora è lei a
viziare noi».
I ricordi di Silvia sono tan-
ti: «Persino quando aspetta-
vo la mia prima bamina 16
anni fa, Micia stava sempre
domenica
17
8 dicembre
2019
vicino a me e sopratutto al
mio pancione cullandomi
con il suo dolce “ronron”. E
ancora oggi appena mi ve-
de fa le fusa». Vuol dire che
è una gatta felice, vissuta in
un ambiente sereno. Per
questo è così attaccata alla
vita e alla famiglia che l’ha
adottata al punto di volerci
restare il più a lungo possibi-
le.
A prendersi cura della
sua alimentazione ci pensa
la veterinaria Dorella Bandi-
ni di San Vincenzo che va a
trovarla due volte a settima-
ne: «Segue una dieta parti-
colare, pappe a base di pro-
teine, integratori e fiori di
Bach». Per il suo complean-
no Enpa ha deciso, nel gior-
no della festa internaziona-
le del volontariato, di «dedi-
carle una targa speciale».
Non manca molto per rag-
giungere il record stabilito
dalla gatta americana Cre-
me Puff, morta nel 2005 a
38 anni.
«Una Micia così anziana
eppure così attiva e curata
regala un sorriso pure a
quanti si dedicano alla cura
degli animali meno fortuna-
ti», parole della vicepresi-
dente di Enpa Piombino,
Laura Sicari, durante la fe-
sta in onore della 32enne
dal pelo color cipria.
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18 domenica 8 dicembre 2019
 LiberoEconomia
domenica
19
8 dicembre
2019

BORSA MILANO - FTSE MIB PETROLIO - AL BARILE Titolo Domanda Offerta Periodo (06/12) 360 Quote $ x Oz € x Gr

Oro e monete
23.182,72 64.27 $ Dollaro Usa 1,1056 1,1057 1 Mese -0,456 Oro 1.460,2 42,45
Indici

Yen 120,1108 120,1468 3 Mesi -0,393 Argento 16,63 0,48

Euribor
+0,93%
+0 % +1.39%
+1 %

Cambi
Franco Svizzero 1,0952 1,0956 6 Mesi -0,333 Platino 879,5 26,21
Sterlina 0,8416 0,8417 12 Mesi -0,269 Palladio 1.849,84 53,77

LA MAPPA DELL’EVASIONE
Acqua, Imu e rifiuti: i comuni perdono 7,6 miliardi
In Calabria il 43% dei contribuenti non pagano canoni e bollette, in Campania il 38,5%, in Sicilia il 36,6%. Nel Lazio la mancata
riscossione della tassa sui rifiuti vale 716 milioni. Ma dal 2020 si cambia sistema: recupero più rapido. Senza ingiunzioni
segue dalla prima
ANTONIO CASTRO
(...) dei rifiuti. Tra l’evasione
dell’Imu-Tasi, della Tari e il mancato
pagamento delle bollette dell’acqua,
gli italiani non versano la bellezza di
7,6 miliardi di euro all’anno. E a paga-
re il conto sono proprio i Comuni e
le società che si occupano della ge-
stione dei rifiuti urbani o di erogare il
servizio idrico, spesso controllate dal-
le stesse amministrazioni comunali
dove operano.
Ma dal prossimo anno (grazie alle
nuove norme contenute nella legge
di Bilancio 2020 in gestazione in Par-
lamento), le cose cambieranno. Spie-
ga il ricercatore dell’Ufficio studi del-
la Cgia di Mestre, Andrea Vavolola:
la manovra introduce la “Riforma
della riscossione degli enti locali”
che consentirà ai sindaci di recupera-
re i mancati pagamenti senza atten-
dere i tempi di iscrizione a ruolo del
debito o di predisposizione dell’in-
giunzione. «Dal prossimo 1 gennaio
2020 ai sindaci servirà un solo atto,
anzichè due, ovvero l’accertamento
e l’ingiunzione, per arrivare alla solu-
zione estrema: l’esecuzione forzata».
INCASSI PIÙ RAPIDI
Si tratta dell’atto unico di accerta-
mento che - al pari di quanto già vale
per l’Agenzia delle Entrate-Riscossio-
ne a livello di tributi erariali - contie-
ne in sè tutti gli elementi di titolo ido-
neo anche al pignoramento del con-
to corrente o del quinto dello stipen-
dio.
L’associazione degli artigiani ha
calcolato il totale dell’evasione e di
tutte le morosità accumulate tenen-
do conto degli ultimi dati disponibili
del ministero dell’Interno, per
Imu-Tasi, del Laboratorio Ref Ricer-
che, Crif Ratings, per la Tari, e Utilita-
tis, per l’acqua.
continuato ad alimentare le proprie
ecco chi non paga entrate incrementando le bollette
dell’acqua, le rette degli asili, delle
M5S e discariche
Stima evasione Imu-Tasi
(anno 2016) mense e i biglietti del bus».
Il divario tra Nord e Sud: secondo i
Propensione* Valore assoluto
(in %) (milioni di euro)
conti del Viminale del 2016 (ultimo Commissariamento
anno disponibile), a fronte di 22,1 mi-
liardi di gettito complessivo, la stima in arrivo per Raggi
Calabria 43,2 174 dell’evasione Imu-Tasi ammonta a
Campania 38,5 561 5,1 miliardi di euro, di cui 1,87 miliar- Terreni della Difesa
Sicilia 36,6 369 di sono imputabili ai proprietari de-
gli immobili delle regioni del Nord, ■ I cittadini del Lazio non
Basilicata 35,7 45
1,81 miliardi a quelli del Sud e 1,4 amano pagare la tassa sui ri-
Stima evasione Imu-Tasi, Tari
e morosità Servizio idrico (dati in milioni €) Sardegna 34,8 168 miliardi a quelli del Centro. fiuti. Forse però vedere le
Lazio 33,5 906 strade trasformate in discari-
Ripartizione Molise 32,1 30 ABITUDINE A NON SALDARE ca non incoraggia a saldare i
geografica bollettini dell’Ama. Tanto
Imu-Tasi Tari Acqua Abruzzo 31,9 137 Spicca in particolare il dato della più che ora a sindaca Virgi-
Nord 1.877 286 80
Puglia 31,3 335 Calabria pari al 43,2%, per quanto ri- nia Raggi rischia di incassare
Umbria 29,3 83 guarda la propensione a non pagare. l’ennesima denuncia alla
Centro 1.409 817 58 Mentre l’Emilia Romagna (17,8%) è procura della Repubblica
Toscana 23,7 333
1.819 1.039 226 la regione dove la propensione per “mancata esecuzione di
Sud e Isole Veneto 23,6 391
all’evasione è la più bassa in assolu- una ordinanza”. Raggi. Mer-
TOTALE 5.105 2.142 364 Marche 22,8 88 to. Anche per la stima dell’evasione coledì, quando scadrà il ter-
Piemonte 21,7 331 della Tari, le differenze territoriali so- mine fissato dal provvedi-
TOTALE
Lombardia 20,6 722
no notevoli. Secondo le stime, su 9 mento firmato dal preidente
Nord Centro Sud e isole miliardi di gettito complessivo regi- della Regione Lazio Nicola
Liguria 18,3 145 strato nel 2018, il mancato incasso a Zingaretti, verrà probabil-
Emilia Romagna 17,8 288 livello nazionale è stato di 2,1 miliar- mente denunciata alla pro-
di di euro, di cui poco più di 1 miliar- cura della Repubblica. Dalla
TOTALE 26,9 5.105
do in capo ai cittadini/imprese del Pisana non arrivano confer-
2.243 2.284 3.084 Sud, 817 milioni a quelli del Centro e me ufficiali però ormai il il
*tax gap differenza
tra gettito atteso
286 milioni di euro a quelli residenti conto alla rovescia dei 7 gior-
29,5 30,0 40,5
e quello realmente al Nord. ni concessi dalla notifica del-
Incidenza % sul totale incassato A livello regionale svetta la manca- la lista dei nuovi siti per i rifiu-
ta riscossione per abitante del Lazio ti è scattato E dal Campido-
FONTE: Ufficio Studi CGIA di Mestre L’EGO HUB pari a 121,8 euro. Infine, rispetto alla glio non sono trapelate indi-
morosità del servizio idrico, a fronte screzioni e indicazioni su do-
«Se una gran parte di questi man- stante l’evasione, il blocco degli au- di una spesa idrica complessiva delle ve la Raggi vorrà realizzare
cati pagamenti fosse recuperato», menti dei tributi locali avvenuto tra il famiglie italiane pari a 4,6 miliardi di gli impianti di smaltimento.
scandisce il coordinatore dell’Ufficio 2015-2018 e il taglio ai trasferimenti euro, ammonta a 364 milioni di euro Neppure i suggerimenti
studi della Cgia, Paolo Zabeo, «mol- dello Stato centrale, i sindaci, spiega la mancata riscossione registrata a 2 del “tecnico” - amministrato-
to probabilmente ci sarebbe la possi- la Cgia, hanno comunque trovato il anni dall’emissione della fattura, di re unico di Ama, Stefano Za-
bilità di abbassare le tasse locali e le modo di compensare, almeno in par- cui 226 milioni di euro fanno capo ghis, fedelissimo e attivista 5
tariffe dell’acqua a tutti. Soprattutto te, queste mancate entrate agendo alle famiglie del Sud (11 euro per abi- Stelle - sembrano aver fatto
nel Mezzogiorno, che presenta un’in- sulle tariffe locali. «Con lo stop agli tante), 80 milioni a quelle del Nord breccia. L’ultima sponda è
cidenza sul mancato pagamento to- aumenti delle tasse locali avvenuto (3 euro per abitante) e 58 milioni a un elenco di 10 siti militari (3
tale pari al 40%: 10,5 punti in più del- negli anni scorsi», ricorda il segreta- quelle del Centro (5 euro per abitan- in città e 7 nell’hinterland),
la media registrata al Centro e 11 in rio della Cgia, Renato Mason, «molti te). concessi dalla Difesa.
più rispetto a quella del Nord». Nono- amministratori hanno comunque © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA

La protesta contro i tagli in ArcelorMittal

Ex Ilva: lo sciopero si allunga a 32 ore. E da domani si tratta
■ Si annuncia una settimana complicata per il
governo, per i sindacati e pure per i vertici
dell’ex Ilva. E alla vigilia dello sciopero di marte-
dì 10 dicembre salta fuori un altro elemento di
frizione in un clima già bollente.
Ieri è saltato fuori che per ovviare alla precetta-
zione di continuità dell’azienda (in gergo “Co-
mandate”), i sindacati di settore hanno esteso a
32 ore la fascia di scioper nell’ex Ilva di Taranto,
ora ArcelorMittal. Così da consentire la parteci-
pazione dei lavoratori alla manifestazione di Ro-
ma, per lo sciopero nazionale, di dopodomani.
Proprio per ovviare ai prevedibili cali di perso-
nale in servizio ArcelorMittal Italia ha aumenta-
to le “comandate”. Fim, Fiom e Uilm Taranto,
attraverso i coordinatori di fabbrica Vincenzo
La Neve, Francesco Brigati e Gennaro Oliva, di-
chiarano che malgrado la diffida sindacale, Arce-
lorMittal ha «predisposto quattro turni di co-
mandate allargate», di fatto «vietando ai lavora-
tori la possibilità di scioperare». Le comandate
sono una specificità delle aziende a turni conti-
nui. Sono delle squadre di dipendenti che ven-
gono organizzate nei giorni di sciopero per presi-
diare gli impianti per ragioni di sicurezza. Esiste,
in materia, un accordo che disciplina questa par-
ticolare organizzazione e adesso l’accusa dei sin-
dacati è che Mittal è andato oltre le intese. Fim,
Fiom e Uilm garantiscono che «non hanno sot-
toscritto nessun accordo e diffidano l’azienda.
La manifestazione a Roma si annuncia molto
partecipata. Visto che oltre ai 10mila addeti di-
retti dell’acciaieria si stanno organizzando an-
che lavoratori e aziende dell’indotto che voglio-
no far arrivare forte e chiaro il messaggio ad
azienda e governo. Tanto più che a Via Veneto -
proprio nella stessa giornata - si incontreranno i
rappresentanti del ministero dello Sviluppo Eco-
nomico, del Tesoro, oltre a Francesco Caio, neo
consulente per il governo sulla trattativa, i com-
missari straordinari dell’Ilva in amministrazio-
ne straordinaria e l’amministratore delegato di
ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli.
RA. CA.
Lucia Morselli © RIPRODUZIONE RISERVATA
20 domenica SPECIALI
8 dicembre
2019

ATTILIO BARBIERI SPESA LIBERA Spiriti divini

Più controlli sui maiali

■ Lo scorso anno c’è stato uno
scandalo che ha scosso il made in
Italy a tavola, Prosciuttopoli. Se n’è
parlato meno di quanto la sua por-
tata avrebbe meritato. Quasi due
milioni di cosce di prosciutti di Par-
ma e San Daniele Dop smarchiati,
organismi di controllo sospesi e
commissariati, le procure di molte
città ad indagare su una truffa di
dimensioni colossali.
Le cosce ritirate dal circuito del-
le due Dop provenivano da maiali
nati e allevati in Italia. Nulla a che
vedere con i salumi tarocchi fatti a
partire da materia prima tedesca,
olandese o danese. La truffa era
più sottile: le scrofe italiane veniva-
no fecondate con seme di verri di
razza Duroc danese, vietata dal di-
sciplinare di produzione, che con-
templa invece il Duroc italiano. La
differenza è notevole: i suini con il
papà danese crescevano più in fret-
ta dei nostri e così richiedevano
una spesa minore per allevamento
e alimentazione. Fra l’altro erano
più magri e la loro carne diversa
dalle cosce si vendeva più facil-
mente.
Gli allevatori coinvolti sono stati
centinaia, tra Piemonte, Lombar-
dia, Emilia Romagna e Veneto,
quasi tutti rei confessi. «Per riparti-
re con la produzione le aziende
hanno ammesso di aver partecipa-
to alla frode», spiegò all’epoca dei
fatti uno degli avvocati degli alleva-
tori, Tom Servetto, a giudizio del
quale però «era il mercato che im-
poneva agli imprenditori di alleva-
re il Duroc danese. Il prodotto era
più apprezzato: carne più magra e
meno scarto. Veniva pagato me-
glio. Tutti sapevano tutto, ma ora a
pagare sono soltanto loro».
TEST AGLI ANIMALI
Le indagini vanno avanti. Imma-
gino che presto arrivino anche le
prime condanne. Ma la novità più
interessante è di questi giorni. Il mi-
nistro delle Politiche agricole Tere-
sa Bellanova ha annunciato giove-
dì la pubblicazione di un decreto
che introduce test del Dna sui capi
che entrino nelle filiere delle indi-
cazioni geografiche. «D’ora in poi
il sistema ufficiale dei controlli di
tutte le produzioni Dop e Igp che
utilizzino carne di suino pesante
come materia prima viene poten-
ziato, con procedure trasparenti e
metodologie di analisi incontrover-
tibili» fa sapere la Bellanova, «che
prendono a riferimento una banca
dati ufficiali basata sull’analisi del
Dna dei riproduttori utilizzati». In
pratica il Dna di verri e le scrofe la
cui carne entri ad esempio nella fi-
liera dei Prosciutti di Parma o San
Daniele verrà inserito in una ban-
ca dati ufficiale in modo che sia
per evitare Prosciuttopoli
Dopo gli scandali che hanno obbligato a «smarchiare» milioni di cosce
tarocche, il ministero vara norme stringenti sul Dna dei nostri suini
COSA PREVEDE IL DISCIPLINARE DEL PROSCIUTTO DI PARMA DOP
Zona di produzione (salumifici)
La provincia di Parma
Le razze ammesse Le razze escluse
Large White e Landrace
(migliorate dal Libro
generalogico italiano)
Duroc
(migliorata dal Libro
genealogico italiano)
160
Kg
Peso del suino
ammesso alla Dop
possibile risalire con certezza ai ge-
nitori di ogni singolo capo macella-
to.
In pratica sarà possibile ricostrui-
re la mappa genetica di tutto il pa-
trimonio suinicolo delle nostre in-
dicazioni geografiche. Le razze
non previste dai disciplinari verreb-
bero individuate immediatamente
con certezza assoluta. E finalmen-
te si stanno muovendo anche i con-
sorzi di tutela. Quello del Parma,
ad esempio, ha deciso di creare
una lista di tipi genetici ammessi e
una banca dati che li contenga tut-
ti: per ogni verro sarà registrata la
sequenza di Dna che si potrà con-
Lombardia
Piemonte
Toscana
Landrace Belga
Hampshire
Pietrain
Duroc
Spotted Poland
frontare con quello di ogni singolo
prosciutto. Naturalmente ogni ver-
ro che si voglia inserire nella banca
dati del Dna, dovrà superare pri-
ma una specie di esame di idonei-
tà genetica.
IDONEITÀ GENETICA
D’altronde i test genetici sono
entrati da tempo nei tribunali di
mezza Italia per accertare l’origine
delle materie prime utilizzate nelle
produzioni agroalimentari. Il caso
più clamoroso riguarda le 7mila
tonnellate di finto olio extravergine
italiano individuate nel 2015 pres-
Materia prima
Le cosce di suino pesante possono provenire
dalle seguenti regioni
Veneto
Emilia Romagna
Marche
Umbria
Abruzzo
Lazio
Molise
so tre grandi oleifici pugliesi dall’al-
lora Corpo forestale dello Stato.
Grazie all’esame del Dna fu possi-
bile risalire all’origine della mate-
ria prima che arrivava in quel caso
da Siria, Turchia, Marocco e Tuni-
sia. Dopo un lungo braccio di ferro
fra periti, la Procura di Bari sventò
il tentativo dei truffatori di dichiara-
re inammissibile il test del Dna nei
tribunali. Ora non servirà aspetta-
re che intervenga la magistratura
perché grazie ai controlli preventi-
vi le eventuali truffe nel comparto
suinicolo verrebbero scoperte subi-
to.
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Vola il Sagrantino
Ma serve fare rete
tra i produttori
PIERANGELO BOATTI
■ Un 2019 che si chiude con un +12%
di Sagrantino venduto e con 55 ettari di
vigneto in più, che tra 4 anni porteranno
a un incremento di fatturato del 20%. Ec-
co l’istantanea di fine 2019 della Arnaldo
Caprai, l’azienda leader nella produzio-
ne di Sagrantino di Montefalco, che è
un’icona dell’Italia del vino di qualità ed
esporta il 35% della sua produzione.
Il “vino di San Francesco”, com’è stato
ribattezzato, è uno straordinario rosso
prodotto da uve Sagrantino, un vitigno
che cresce solo nel territorio di Montefal-
co, in provincia di Perugia in Umbria, da
più di quattrocento anni. A fondare
l’azienda nel 1971 è Arnaldo Caprai, im-
prenditore tessile di successo. Dal 1988 la
conduzione aziendale passa nelle mani
di suo figlio Marco, mio amico da anni
per affinità di visione, che con grande ta-
lento imprenditoriale dà l’impulso decisi-
vo per l’affermazione dei vini della tenu-
ta. A partire dal 1991 l’azienda vive una
rivoluzione: acquisizione di nuove vigne,
sperimentazione, ammodernamento tec-
nologico. La selezione ’93 del Sagrantino
di Montefalco (per il 25° dell'azienda) col-
loca Marco tra i grandi produttori di vino
italiano, posizione che non ha mai smes-
so di ricoprire. La cantina è stata comple-
tamente rinnovata nel 1997 e presenta
oggi un reparto vinificazione e stoccag-
gio, una sezione di elevazione con botti
di Slavonia e barriques, oltre a un reparto
di affinamento in bottiglia. L’azienda,
con cui collabora l’enologo di fama inter-
nazionale Michel Rollande, è stata l’artefi-
ce della rinascita del Sagrantino che era
stato svilito da un eccesso di autorizzazio-
ni di nuovi impianti.
Oggi la zona ha ritrovato il giusto equili-
brio e le denominazioni Sagrantino e
Montefalco sono in crescita. Marco Ca-
prai spiega: «Si è tornati ad acquistare vi-
ni di un certo valore che hanno la capaci-
tà di rappresentare territori unici. All’este-
ro c’è richiesta e anche in Italia si beve
meno ma si vuole bere meglio». Caprai
indica invece nella frammentazione
dell’Italia del vino la maggiore criticità:
«Il 90% delle denominazioni hanno per-
so smalto. La frammentazione, che per
pochissime zone è un fattore identitario
vincente, per la stragrande maggioranza
è un freno allo sviluppo imprenditoriale.
Ritengo», sottolinea Caprai, «che sullo
scenario attuale siano piccole anche de-
terminate regioni italiane per competere
nel mondo. Servono strategie di rete, an-
che fra i piccoli, per fare reddito e frenare
la crisi che interessa molti territori italia-
ni».
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Sentenza ammazza made in Italy Non soltanto spesa Stabilimenti Peroni

Aceto Balsamico di Modena
La Ue assolve i taroccatori
■ La protezione della Indicazione geografica protetta
(Igp) “Aceto Balsamico di Modena” non si estende all’uti-
lizzo dei termini individuali “aceto” e “balsamico”. Lo ha
stabilito la Corte di giustizia Ue secondo la quale la tutela
rinforzata garantita dalle norme Ue riguarda la denomina-
zione nel suo complesso mentre termini non geografici
della Igp, ossia aceto e balsamico, nonché la loro combi-
nazione e le loro traduzioni, non possono beneficiare del-
la protezione. Il contenzioso nasce dal ricorso di un’im-
presa tedesca che commercializzava prodotti utilizzando
il termine “balsamico” contro la richiesta del Consorzio
Aceto Balsamico di Modena di ritirare la denominazione.
Aperta a Milano «La Esse»
il nuovo format Esselunga
■ Esselunga sbarca nel centralissimo corso Italia a Mila-
no con un format di vendita nuovo di zecca, “La Esse”,
che ricorda il classico negozio di prossimità. L'iniziativa è
sperimentale, come sottolinea la nota del gruppo e si
inserisce nella strategia di posizionamento come food
company dell’insegna fondata da Bernardo Caprotti.
La Esse di corso Italia si sviluppa su tre livelli per un
totale di 400 metri quadrati e offre l’opportunità non solo
di fare la spesa ma anche di consumare seduti al bar del
negozio che è dotato di cucina a vista. Il progetto è stato
realizzato con la consulenza dei fratelli Cerea, patron del
ristorante stellato da Vittorio a Brusaporto.
La birra giapponese Asahi
prodotta pure a Padova
■ Asahi Super Dry, la birra giapponese premium più
venduta al mondo, ha scelto lo stabilimento Peroni di
Padova per la produzione di birra destinata all'esportazio-
ne. L’impianto è in grado di rispettarne l’autentica e su-
per segreta ricetta giapponese ed era confluito, assieme a
tutto il resto della Peroni, in Asahi in occasione dell'acqui-
sizione del 2016. Negli ultimi 3 anni il colosso giapponese
ha investito oltre 60 milioni euro per aumentare la capaci-
tà produttiva di Asahi Super Dry non solo a Padova - che
esporta il 61% della produzione verso l’Europa, ma an-
che a Roma e Bari da cui partono le bionde destinate
all’Europa e al mercato Usa.

PREVENZIONE VACCINALE
Roma, 11 dicembre – Alla Biblioteca
del 8 alle ore 1 in piazza della Minerva, 38
alle ore 13,15 convegno organizzato da
Motore Sanità su ‘La prevenzione vacci-
nale – Uno strumento di sostenibilità’
ALIMENTAZIONE CORRETTA
«Fondamentali gli steroli vegetali
per l’assorbimento del colesterolo»
Una sana dieta mediterranea permette di assumerne circa 400mg al giorno, ma arrivando ad assumerne
1,5/2 grammi al giorno si può arrivare a ottenere una riduzione del colesterolo di un ulteriore 10 per cento
MATILDE SCUDERI
Nemico numero 1 del nostro si-
stema cardiovascolare, il colesterolo
è un fattore di rischio da tenere ac-
curatamente sotto controllo. Ma
sappiamo come farlo? Il dottor Mi-
chele Sculati, professore a contratto
nel Master di II livello in Alimenta-
zione e dietetica applicata della
Scuola di Medicina e Chirurgia
dell’Università di Milano Bicocca,
ci aiuta a fare chiarezza su questo
tema, su cui non sempre si hanno
informazioni corrette. «È ormai ap-
purato che il colesterolo LDL (il co-
siddetto colesterolo ‘cattivo’) è stret-
tamente correlato a numerose ma-
lattie cardiovascolari - dice Sculati
- ed è per questo importante non
superare mai il livello di soglia, 115
milligrammi per decilitro (115
mg/dl) stando alle ultime linee gui-
da europee». È molto utile dare il
giusto apporto di fibre provenienti
da frutta e verdura al nostro orga-
nismo, « poiché le fibre aiutano ad
avere un microbiota sano, impor-
tante regolatore del metabolismo
del colesterolo. Inoltre alcune fibre
chiamate beta-glucani, contenute
ad esempio in orzo e avena, aiutano
ad espellere il colesterolo con le feci
‘assorbendolo’. Adottando questi ac-
corgimenti con regolarità e costanza
si può ridurre la colesterolemia an-
che dal 5 al 10 per cento». Ma si
può fare anche di meglio, assumen-
do gli steroli vegetali, sostanze con-
tenute nei cereali e in diversi semi,
che impediscono l’assorbimento del
colesterolo a livello intestinale. «Se
vogliamo ottenere risultati da una
integrazione di steroli vegetali, è op-
portuno assumerli a pranzo o a ce-
MOTORE SANITÀ. TECNOLOGIE DIGITALI PER NUOVI APPROCCI DI GESTIONE DEL PAZIENTE
Italia, il futuro della Sanità personalizzata
STEFANO SERMONTI
La Sanità si sta innovando, a par-
tire da una sempre maggiore atten-
zione nella gestione del complesso
delle informazioni in mano al ser-
vizio sanitario nazionale nel suo
complesso, che comporta, come
conseguenza, un’assistenza perso-
nalizzata e rispondente alle esigen-
ze del singolo paziente, che potrà
beneficiare così di una assistenza
personalizzata, che si traduce in be-
LiberoSalute
na, non a colazione (che in Italia è
spesso un pasto leggero) né tanto-
meno a stomaco vuoto – conclude
BRUNO CARATI, INDISCUSSO PROTAGONISTA DELLA PITTURA LOMBARDA CONTEMPORANEA
«La mia pittoresca vita, senza mani»
FABRIZIA MASELLI
Aperta fino a venerdì 13 dicembre
2019, alla Galleria ‘ART…on paper’
di Lugano in via Cattori 5/a la mostra
personale ‘Bruno Carati: la mia pit-
toresca vita. Semplicemente senza
mani’. Ieri, nel corso dell’inaugura-
zione della mostra, Bruno Carati ha
mostrato la particolare esecuzione
pittorica che caratterizza il suo fare
arte: il maestro lombardo, infatti, è
affetto, sin dalla nascita, da una pa-
ralisi che gli ha reso impossibile l'uso
delle mani e delle gambe, potendo
contare, per la realizzazione delle
sue opere d’arte, unicamente sulla
propria bocca. «Fin da piccolo, con
i primi giochi, iniziai istintivamente
a servirmi della bocca – racconta
nessere e migliore qualità della vita.
Questi alcuni dei temi affrontati du-
rante il Convegno ‘LA TRASFOR-
MAZIONE DIGITALE IN SANITÀ
LA NECESSITÀ DI UNA STRATE-
GIA PER L’INNOVAZIONE’, organiz-
zato da MOTORE SANITA’, grazie al
contributo incondizionato di Roche.
L’assessore al Welfare della Regione
Lombardia, Giulio Gallera, interve-
nendo al convegno, ha detto che
«L’innovazione in Sanità deve coin-
volgere tutti gli aspetti e gli attori del
LEUCEMIA LINFATICA CRONICA
Roma, 12 dicembre – A Palazzo Ferra-
joli in Piazza Colonna, 335 alle ore 11,30
presentazione del progetto ‘Leucemia lin-
fatica cronica: un incontro che cambia la
vita’ organizzato dall’Ail
Sculati -In questo modo sarà molto
più semplice che il colesterolo non
venga assorbito, grazie agli steroli
Bruno – intraprenden-
do le prime esperienze
con matite e colori.
Questo suscitò da su-
bito il consenso e l’at-
tenzione degli inse-
gnanti, essendo a quei
tempi l’unico scolaro
in grado di scrivere e
disegnare senza l’aiuto
delle mani. Fu appun-
to da quegli incerti
passi delle elementari
che diedi vita ai primi
acquarelli, meritando- Bruno Carati
mi l’ammissione al la- Autoritratto, tempera - cm 35x50 lizzazioni dei miei so-
boratorio di ceramica, dove incorag- gni d’indipendenza. La mia è stata
gianti risultati furono uno stimolo ed è una vita intensa, piena di sudore
per l’approfondimento della mia at- e sacrifici, ma altrettanto ricca di gio-
titudine alla pittura. Quello che era ie e soddisfazioni».
sistema in un percorso integrato e
condiviso. In Lombardia stiamo svi-
luppando un modello di governan-
ce coerente con questa vocazione,
che parte dall’adozione di nuove
tecnologie ultramoderne – ad
esempio l’Intelligenza Artificiale –
ad innovazioni operative come il
Fascicolo Sanitario Elettronico e
l’utilizzo della telemedicina a sup-
porto del sistema di presa in carico
del paziente cronico». «L’Azienda
Regionale per l’Innovazione e gli
IVI: ESSERE MAMMA OGGI
Milano, 12 dicembre – Incontro con la
stampa alle ore 11,00 allo Sheraton Diana
Majestic in viale Piave, 42 per la tavola ro-
tonda organizzata da IVI sul tema della pro-
creazione medicalmente assistita (PMA)
vegetali. Il destino del colesterolo
che rimane nel nostro intestino è
anche nelle mani del nostro micro-
biota. Avere microbiota sano, grazie
una dieta complessivamente bilan-
ciata, consente al colesterolo con-
tenuto nella bile di essere espulso
con più facilità. La sinergia tra mi-
crobiota e steroli vegetali spiega le
differenti risposte tra individuo ed
individuo in termini di riduzione
del colesterolo; un motivo in più per
seguire una dieta complessivamen-
te bilanciata che consenta agli ste-
roli di esprimere la massima poten-
zialità in termini di abbassamento
del colesterolo».
nato come un gioco,
all’improvviso, si tra-
sformò in un’intensa
attività, che nel corso
degli anni mi è valsa
numerosi premi e ri-
conoscimenti. In tutte
le conquiste della mia
vita entra in gioco la
complicità di mia
moglie e il geniale im-
pegno di nostro figlio,
al quale va gran parte
del merito rispetto al-
le più importanti rea-
Acquisti, ARIA, mette a disposizio-
ne degli attori del sistema piatta-
forme tecnologiche innovative, dal-
la rete SISS, strumento strategico
abilitante allo scambio informativo
fra i clinici all’elaborazione dei dati
e delle informazioni attraverso in-
telligenza artificiale e machine le-
arning, perché siamo convinti che
le nuove tecnologie, l’innovazione
digitale, la telemedicina favoriran-
no sempre di più l’appropriatezza
dei programmi di cura, risponden-
do a bisogni specifici del singolo
paziente», ha spiegato Francesco
Ferri, Presidente di ARIA.
domenica
21
8 dicembre
2019
Notizie
Psoriasi, i pazienti
lasciano la terapia
Problema-disparità di accesso al farma-
co tra le diverse realtà regionali. «Se pren-
diamo in considerazione cosa è accaduto
per la psoriasi – ricorda il professor Luigi
Naldi, direttore del Dipartimento di Der-
matologia, AULSS8 Berica, Ospedale San
Bortolo, Vicenza, intervenendo al congres-
so del Sumai a Gardone Riviera – c'è stata
inizialmente una buona organizzazione
modulata in Centri di riferimento, identi-
ficati dalle diverse Regioni, con modalità
armonizzata di attività e quindi non c'erano
in realtà grandi differenze nelle varie aree
della penisola. Con il passare del tempo
però le discrepanze sono aumentate con
esempi sempre più eclatanti come nel caso
proprio del Dimetilfumarato, con il quale
ci troviamo di fronte a differenze in termini
di prescrizione. Infatti -prosegue l'esperto-
se in Veneto è disponibile tramite lo spe-
cialista ambulatoriale esterno, cioè che la-
vora sul territorio, e quindi anche in farma-
cia, in altre regioni il farmaco è prescrivibile
solo in Centri di riferimento per la psoriasi
e va ritirato in ospedale. Ciò chiaramente
complica moltissimo la cura per i pazienti
nell'avere un farmaco di prima linea e quin-
di seguire la terapia». (A. CAP.)
Incontinenza urinaria
«Superare lo stigma»
L’incontinenza urinaria non è una ma-
lattia che altera lo stato di salute della
persona, ma è una condizione che limita
le attività sociali e deprime, a livello psi-
cofisico, per la perdita di dignità e che ha
quindi costi elevatissimi: un disturbo che
colpisce 2 milioni di uomini e 3 milioni
di donne e abbassa notevolmente la qua-
lità della vita dei pazienti L’utilizzo della
riabilitazione dei muscoli, riabilitazione
del pavimento pelvico con esercizi mirati,
è la prima azione terapeutica da seguire
che permette in questo ambito una buo-
na risposta al problema con conseguente
miglioramento della qualità della vita del
paziente. Inoltrein tutti i casi è possibile
ricorrere al farmaco come sostegno alla
riabilitazione. Oggi la terapia farmacolo-
gica è sostenuta dalla presenza di farmaci
generici con un costo limitato che garan-
tisce un risparmiofino all’80%e rimbor-
sabili, con nota 87,nei pazienti affetti da
incontinenza urinaria da urgenza nei casi
in cui il disturbo minzionale sia correlato
a patologie del sistema nervoso centrale
come ictus, morbo di Parkinson, tumori,
spina bifida, sclerosi multipla. (I. SER.)
Redazione: salute@liberoquotidiano.it
 leLettere
22 domenica
8 dicembre
2019

lettere@liberoquotidiano.it
Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere”. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L.Majno 42-20129 Milano, via fax al n.02.999.66.264

A tu per tu
MATTIAS MAINIERO
Tv: liberi di invitare
e liberi di cambiare
programma
Gentilissimo dottor Mainiero, mi pia-
cerebbe sapere da lei se è cosa ben
fatta ospitare in televisione un perso-
naggio come Vauro. A parte che in tv
debbono parlare tutti ovviamente, fa-
rei una distinzione tra chi ospitare e
chi non ospitare.
Vauro, una vecchia cariatide rossa,
nonostante la disfatta del comuni-
smo, che è stato finalmente equipara-
to al nazismo, sta sempre lì con la bac-
chetta rossa a farci credere che Cristo
è morto di sonno, con le sue assurde
e astiose invettive di parte. Quell’indi-
viduo bolscevico starebbe meglio a ri-
flettere altrove che in tv, non le pare?
Con stima..
Marco Scopetani
Lastra a Signa (Firenze)
OPPOSIZIONE
Le sardine vogliono
la dittatura
Ho avuto l’occasione di leggere
il “manifesto” delle sardine. Co-
me volevasi dimostrare essi vo-
gliono solo che l’opposizione
del centrodestra scompaia,
quindi quasi un auspicio di dit-
tatura di centrosinistra? Ciò
che più mi sconcerta di quelle
parole scritte è il punto in cui
proclamano, rivolgendosi diret-
tamente al centrodestra ed ai
cosiddetti populisti in genera-
le, che, nonostante la costitu-
zione italiana dia all’opposizio-
ne libertà di parola, non avreb-
be però il diritto di essere ascol-
tata. E se questa non è una aspi-
razione ad una dittatura di sini-
stra , cos’è ?
Gianna Leone
e.mail
GOVERNO
Presuntuosa supponenza
dei cinque stelle
Purtroppo fino a che non si tor-
na al voto dobbiamo sopporta-
re la incredibile presuntuosa
supponenza del Nulla a 5 Stel-
le, un mix deteriore di giacobi-
nismo pre novecentesco, luddi-
smo anti industriale, giustiziali-
smo invidioso e clientelismo
della peggiore specie. Le inizia-
retti qualsiasi, un Saviano e tan-
ti altri pari loro nel segreto
dell'urna scelgano chi punta al-
la spartizione della loro ricchez-
za? Stalin non vede, quindi ta-
sca come sempre comanda e è
facile apparire ciò che non si è
anche perché altrimenti certi
palcoscenici sarebbero inter-
detti, come accade a troppa
gente che non si adegua al sini-
stro pensiero, almeno di faccia-
ta.
Moreno Sgarallino
e.mail
CONTE
Mattarella gli imponga
una manovra seria
In un Paese serio io Mattarella
convocherei il signor Conte
per imporgli quanto segue:
non puoi fare una manovra far-
cita di rinvii, io Presidente non
te la firmo: se c'è un problema,
risolvilo, perché quando il no-
do arriverà al pettine, la respon-
sabilità sarà anche la mia, ma
sarà troppo tardi. Quindi, o ma-
novra praticabile sin da oggi,
sul cui merito io possa giudica-
re, oppure vai a casa.
Gino Crociani
e.mail
VENEZIA
Potevano farle prima
come canterebbero Coriolano,
Maramaldo o Grajano d’Asti.
Perchè la paura non è che Salvi-
ni sia davvero fascista ma che
disturbi i lauti stipendi e maga-
ri, dopo il Brexit, porti ordine
anche a Bruxelles. E cosi canta-
no gli altri che banchettano al
simposio della politica euro-
pea senza badare che “l’invaso-
re” li sta nuovamente divoran-
do.
Gianni Oneto
e.mail
CENSIS
Uomo forte al comando
se la politica è assente
Quasi la metà degli italiani pre-
ferirebbe l’uomo forte al co-
mando. È questo un dato del
Censis che ha destato clamore
e stupore. Gli italiani sono stati
abituati a subire la politica del
cerchiobottismo. Mai decisio-
ni forti ed incisive, e così il citta-
dino è costretto a vagare nei
meandri della vita pubblica,
parlo della Giustizia, del Lavo-
ro, nella Sicurezza, ecc., nella
completa incertezza. A cosa
servirebbe un uomo forte al co-
mando se la politica fosse in
LOTTO
Estrazione del 07/12/19
Bari 19 9 20 16
grado di fare realmente gli inte-
ressi dei cittadini? E’ questo il
problema.
Pasquale Mirante
Sessa Aurunca (Ce)
BALZELLI
Tasse sul gioco:
gratta e non vinci
Pare che il governo, non sapen-
do più quali pesci pigliare (le
sardine, aggiunte ai tonni che
stanno attorno al governo non
bastano più…) abbia deciso di
tassare anche i gratta e vinci,
che le malelingue stanno già ri-
battezzando “gratta e non vin-
ci”. La prova del nove che di-
mostra quanto al governo sia-
no “tonni” sta nel fatto che po-
trebbero operare nel totale si-
lenzio invece di spifferare al col-
to e all’inclìta la notizia di una
nuova tassa che darebbe enor-
me fastidio ai contribuenti tut-
ti. Come? Riducendo alla gran-
de il numero delle schedine
vincenti. Tanto, quale giocato-
re incallito potrebbe mai accor-
gersi della citata rarefazione?
Non gli rimarrebbe altro che
stramaledire la odiosa perma-
nente sfiga…
Luigi Fassone
Camogli (Ge)
ALIMENTAZIONE
1

tive di Piazza che si moltiplica- le prove del Mose Cagliari 76 60 80 6 47 La Nutella fa male
*** no dalla sacrosanta lotta con- Le prove di collaudo del Mose
Firenze
Genova
43
46
88
20
78
79
73
54
83
4
Sostituiamola con altro
No, caro Scopeta- tro il MES , alle rivendicazioni a Venezia sono andate bene. Milano 30 31 46 24 19 Comincio a pensare d’essere
ni, non mi pare. su Ilva e altre situazioni di crisi Ma non poteva essere fatto pri- Napoli 42 86 20 6 7 una bestia rara, forse rarissima.
Per come la penso industriale e occupazionale de- ma così si evitavano i danni del- Palermo 66 4 81 53 9 Le gente è impazzita con i nuo-
io, Vauro può esse- rivanti dalla incapacita penta- la recente alluvione? É la solita Roma 55 81 32 25 13 vi biscotti della Ferrero, sem-
re invitato libera- stellata e giallo rossa sono tutte storia all’italiana, tanta ineffi- Torino 69 21 52 32 72 bra che a Napoli alcuni nego-
mente in tv e può lodevoli, ma riuscire a fare ca- cienza e superficialità non han- Venezia 44 22 37 80 32 zianti li vendano a prezzo rad-
dire la sua. Del re- dere questo scandaloso Irco- no consentito di completare Nazionale 19 88 32 60 90 doppiato, nei supermercati
sto, mi pare che lei sia dello stesso avvi- cervo giallo rosso lo sarebbe di un'opera iniziata oltre 15 anni 4 9 19 20 21 22 30 31 42 43 non si trovano, ebbene a me,
so quando scrive: “a parte che in tv più! Troppe sono le falle che si addietro. sebbene sia goloso di dolci,
debbono parlare tutti ovviamente”. E 44 46 55 60 66 69 76 81 86 88
stanno aprendo in questo fati- Gabriele Salini questi biscotti non interessano
allora, se devono essere invitati tutti, scente veliero pseudo governa- e.mail Numero per niente. L’episodio che va-
perché Vauro no? 19
tivo! La barca sta affondando e Oro do a raccontare farà capire il
Siamo in democrazia, caro mio. E ag-
giungerei: per nostra fortuna. E in de-
dobbiamo impedire che a ri- EUROPA perché. Mi trovavo nel super-
metterci sia l'Italia intera! Spe- mercato vicino casa nel quar-
mocrazia – mi sembra quasi superfluo riamo che una manina provvi- tiere dove abito a Roma. I famo-
ricordarlo - non si decide a priori chi Cantano «Bella Ciao» 77 21 67 Numero
Jolly 33
denziale stacchi la spina al Si- si biscotti erano appena stati
può parlare perché dice cose a noi gra- gnor Conte! ma non la capiscono Numero immessi sul mercato e due si-
44 80 11 69
dite e chi, al contrario, deve essere zitti- Francesco Squillante Si stranisce a vedere i rappre- Superstar
gnori con sul petto in evidenza
to perché esprime concetti che a noi Subbiano (Arezzo) sentanti della “sinistra” a Bru- QUOTE SUPERENALOTTO la scritta “Nutella”, offrivano il
non piacciono. I conduttori e gli orga- xelles cantare Bella ciao come Punti 6 - nuovo prodotto ai clienti. Mi
nizzatori dei programmi – soprattutto se ne capissero qualcosa. Il te- JackPot 47.008.883,87
nelle televisioni cosiddette commercia- SINISTRA desco, non realizza che “l’inva-
Punti 5+ Jolly - vengono incontro sorridenti,
Punti 5 19.021,27 ed io: ”Nutella! Per me Nutella
li Рinvitano chi ritengono opportuno soreӏ proprio il tedesco e per- Punti 4 309,08 significa zucchero e olio di pal-
invitare, non chi noi vorremmo che fos- Nel segreto dell’urna cio canta contro se stesso, men- Punti 3 24,69
Punti 2 5,00 ma!”. Il sorriso si è smorzato ed
se ospitato. votano chi fa comodo tre il francese dimentica che QUOTE SUPERSTAR hanno cambiato direzione. E
Spetta poi al telespettatore – e anche «Dio ti vede e Stalin no» a chi mezza Francia (se non di piu) 5 stella - ora sento che Matteo Salvini
questo mi sembra quasi superfluo ri- ha fatto più comodo? Ma dav- è stata collaborazionista. Il po- 4 stella 30.908,00 non consuma più Nutella per-
cordarlo – seguire o non seguire quella vero qualcuno pensa che un vero italiano non capisce che 3 stella 2.469,00
ché contiene nocciole turche.
2 stella 100,00
trasmissione. Lei ha un telecomando. Fabio Fazio, un Vasco Rossi, l’exploit canoro è contro la sua 1 stella 10,00 Ma guarda un po’. Io da molti
Se non riesce a sopportare Vauro – e un Romano Prodi, uno Zinga- Patria, ma canta con impegno 0 stella 5,00 anni non consumo più Nutel-
mi pare che proprio non ci riesca –
quando lo vede, cambi programma. E
se la stessa cosa faranno tutti quelli
che non riescono a sopportare Vauro,
vedrà che i conduttori cambieranno DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO EDITORIALE LIBERO S.R.L.
idea e anche ospiti. Liberi di ospitare e PRESS-DI Distribuzione Stampa e Multimedia Srl Sede legale: Viale Luigi Majno, 42
liberi di non guardare e di seguire al- 20129 Milano
tro. E se poi i conduttori televisivi vo- STAMPA
gliono farsi male da soli, è un proble-
DIRETTORE LITOSUD SRL - Via Aldo Moro 2- Pessano con Bornago (MI) CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
ma che a noi non riguarda. P.S. Avrà
Vittorio Feltri LITOSUD SRL - Via Carlo Pesenti 130 - Roma
notato che la sua lettera è stata legger- Presidente: Claudio Santini
mente tagliata. Caro Scopetani, alme- DIRETTORE RESPONSABILE L’UNIONE SARDA S.p.A. Centro stampa - Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA) Consiglieri: Ferruccio Calvani
no in questa rubrica, niente insulti. In Pietro Senaldi S.t.s. S.p.A. - Strada V zona industriale, 35 - Catania Stefano Cecchetti
tv e dappertutto ce ne sono già troppi. TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano
VICE DIRETTORI ISSN (Testo Stampato): 1591-0420
Almeno noi diamo il buon esempio.
Fausto Carioti - Giuliano Zulin Testata beneficiaria dei contributi di cui alla legge 7 agosto
DIRETTORE GENERALE 1990, n. 250 e del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 CERT FICATO N. 8491
DEL 18/12/2018
Registrazione nº 8/64 del 21/12/1964 - Tribunale di Bolzano  

Stefano Cecchetti
REDAZIONE MILANO E AMMINISTRAZIONE
Viale L. Majno, 42 - 20129 La tiratura di domenica 8 dicembre 2019
Telefono: 02.999.66.200 - Fax: 999.66.264 è di 105.049 copie

Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi.
POSTA PRIORITARIA
Caro Fausto, i collettivi di sinistra dell’univer-
sità di Bologna hanno pubblicato un manife-
sto sacrilego contro l’Immacolata Concezio-
ne, dogma cattolico proclamato da Pio IX l’8
dicembre 1854. Coraggiosi come leoni van-
no sul sicuro, non rischiano nulla, almeno
in questa vita. Forse qualche sacerdote ose-
rà protestare, ma con garbo, senza offende-
re la loro libertà di espressione.
Spero in un doveroso intervento del Pontefi-
ce, quello sì, e vedremo di che pasta è fatto.
Consiglio ai collettivi suddetti di non eserci-
tarsi in tale sport verso l’islam: potrebbero
la. Non la consumo da quando
mi sono accorto che è costituita
in massima parte da zucchero e
olio di palma. Le nocciole tur-
che o italiane hanno poca impor-
tanza, giacché sono in esigua
quantità, appena il 13%. In com-
mercio si trovano creme col 45%
di nocciole, senza olio di palma.
E le nocciole sono piemontesi!
Renato Pierri
e.mail
GIUSTIZIA
Serve una prescrizione
per tutti i reati non gravi
La prescrizione ci deve essere
ma l’imputato prescritto non do-
vrebbe più ricoprire cariche isti-
tuzionali. Non vorrei mai un Pre-
sidente della Repubblica pre-
scritto che non significa innocen-
te. Inoltre sarebbe ora di fare
una vera amnistia per tutti per
reati non gravi per rendere più
credibile il garantismo che non
può valere solo per politicie.
Marco Corti
Roma
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domenica
23
8 dicembre
2019
segui la rubrica anche su
FAUSTO CARIOTI
Consigli per chi rivendica OGGI
il diritto alla blasfemia
non avere il tempo di pentirsi. za ledere e offendere la sensibilità popola-
Maurilio Magistroni re...». Tutto secondo copione, insomma,
■■■ almeno da quando non c’è più il grande
Carlo Caffarra. E va da sé che se lei spera
Intanto, caro Maurilio, rendiamo parteci- in un intervento di Bergoglio (ma colgo
pi gli altri lettori della valorosa dimostra- un filo d’ironia nelle sue parole…) resterà
zione di libertà di pensiero compiuta da deluso. Però non condivido il suo invito
“Uni Lgbtq”, “Collettivo di Economia” e finale: diamola una possibilità a questi ra-
altri gruppi universitari bolognesi di sini- gazzi, prendiamoli sul serio. Coraggio,
stra: hanno organizzato una festa chiama- compagnucce e compagnucci. Difendete
ta «Immacolata Contraccezione», pubbli- i diritti degli omosessuali? È in Iran che
cizzata con una locandina raffigurante la vengono impiccati, mica in Vaticano. Sie-
Madonna circondata da profilattici e con te per il sesso libero? Ci sono padri e fratel-
slogan tipo «Mettiamo al bando la vergi- li musulmani, pure nelle nostre città, che
nale santità mariana». Sono insorti solo ammazzano figlie e sorelle solo perché
la Lega e gli studenti cattolici, l’edizione hanno un fidanzato italiano. Con la Chie-
locale di Repubblica ha titolato come se il sa liquida di Francesco e Zuppi è troppo
problema fosse l’indignazione del senato- facile, se volete esercitare il vostro diritto
re salviniano Simone Pillon e l’arcidiocesi
DOMANI
all’irriverenza e alla blasfemia fatelo su
guidata da Matteo Maria Zuppi è interve- qualcosa di più solido. Maometto aveva
nuta solo quando l’evento è stato cancella- una sposa bambina, il paradiso di Allah è
to, con un comunicato che più loffio non pieno di vergini destinate all’eterno sollaz-
si poteva: «Il buon senso vuole che vi sia- zo dei maschi… con l’islam sì che avreste
no libertà di pensiero, libera circolazione buoni spunti per l’ironia sacrilega. Buona
di idee e di pubblica manifestazione sen- Immacolata Concezione, intanto.
AMBIENTALISMO nefrega del diploma, potreb- a seguire chi gli promette di
be dire, tanto presto riceverà vivere in modo più dignitoso.
Greta salta la scuola decine di lauree “honoris cau- È da ipocriti definire rozza la
sa” per la sua profonda cono- persona che prima ti ha dato il
e i genitori muti scenza del clima, dell’ecolo- voto ed ora non lo fa più. È da
Un venerdì mattina, quando fa- gia, della meteorologia e di persona saggia chiedersi il per-
cevo il liceo, ho “bigiato” e so- tante altre scienze di cui è dot- ché quella persona abbia deci-
no andato in un bar del centro ta! Personalmente sono fiero so di non votarti. Citando Gior-
a giocare a flipper con altri tre che mia figlia non salti una le- gio Gaber: «Destra-Sinistra,
compagni di classe. Dopo po- zione, che porti a casa dei bei Destra-Sinistra Basta!».
chi giorni mio padre è venuto a voti, che sogni di diventare Marco Renzi
saperlo e mi ha rifilato due una brava pediatra; ma proba- e.mail
sberle che ricordo ancora. «La bilmente sbaglio…
scuola è una cosa seria», mi ha Armando Parodi SICUREZZA
detto, «non si salta un giorno e.mail
DOPODOMANI
se non per malattia!» Mi do- Manca ancora
mando se il signor Thunberg DESTRA SINISTRA
abbia mai avuto notizia che la la legge sulle telecamere
figlia Greta da oltre un anno Alla gente importa solo Nell’ottobre del 2018 la Came-
non solo salta le lezioni del ve- ra approvò una proposta di
nerdì, ma ormai non mette più vivere bene legge sull’obbligo a installare
piede a scuola, impegnata Bisogna capire che alla mag- telecamere negli asili e nelle
com’è a tenere conferenze in gior parte della gente, poco im- case di cura. La proposta criti-
giro per il mondo annuncian- porta della destra e della sini- cata per presunti profili di in-
do sciagure cosmiche ad ogni stra. La gente vuole vivere in costituzionalità, è ferma da un
latitudine ed in ogni autorevo- libertà e lavorare senza troppe anno! Il governo ha deciso di
le consesso umano. Se lo sa, rotture di scatole. Col passare spostare la calendarizzione al
perché non rifila due belle sber- degli anni è normale che, in 2020 Nella speranza che ci sia
le alla figliola che continuando un paese democratico, il voto un nuovo goveno.
così perderà l’anno e non arri- passi da sinistra a destra o vice- Pino Beccaria
verà al diploma? Certo, chisse- versa. Il popolo tende sempre Reggio Emilia
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 LiberoPensiero
24 domenica
8 dicembre
2019

Leonardo e «Il vero Codice da Vinci» Un museo dedicato al futurista Boccioni

■ Sarà presentata lunedì a Milano (Hotel Me-
lia) la kermesse dedicata a Leonardo che si
terrà il 15 alla Scuola Grande di San Rocco a
Venezia. L’evento «Il vero Codice Da Vinci»
ricorderà la vita e le opere di Leonardo, la pas-
sione per i segreti e la ricerca dell’origine della
vita. Si esegueranno musiche rinascimentali,
saranno presenti disegnatori e fumettisti, e
ospiti d’onore come Philippe Daverio che trat-
teranno a vario titolo la figura di Leonardo.
■ A Morciano di Romagna (Rimini) sorge-
rà un museo interamente dedicato ad Um-
berto Boccioni (1882 - 1916). La prima vera
grande raccolta di documenti, fotografie, di-
segni, lettere delle opere dell’artista saranno
esposti nelle stanze dell’abitazione dei geni-
tori dell’artista, in Piazza Umberto I, luogo,
dove lo stesso Boccioni ha vissuto nei primis-
simi anni di vita e che ha frequentato anche
in seguito.

LA PRIMA ALLA SCALA

Il facile trionfo della Tosca:
un’opera che sembra un film
Per gli spettatori è lo show lirico ideale, moderno e semplice, anche se il regista
ha scelto di complicarlo con una versione allungata che Puccini aveva scartato
COSTANZA CAVALLI
■ Passino Sergio Mattarella, co-
stretto per consegna ad andare dap-
pertutto, e anche la Casellati, e passi-
no anche il sindaco di Milano Giu-
seppe Sala e il governatore lombar-
do Attilio Fontana, che ’sta cosa gli
tocca; ma i ministri, quella dell’Inter-
no Luciana Lamorgese, Dario Fran-
ceschini (Beni e attività culturali) e
Vincenzo Spadafora (Sport), nonché
il viceministro all’Economia Anto-
nio Misian, che cosa diavolo ci face-
vano, drappello di Marie Antoniette
del governo, alla prima della Scala,
2.500 euro a biglietto in platea? Con
l’esecutivo che balla, con i 4.800 esu-
beri dell’Ilva che tremano, e quelli,
più o meno lo stesso numero, di Ali-
talia, e quelli delle 160 crisi aziendali
che hanno sulle sue spalle di carta
pressata? Fa così effetto vedere que-
sta avvocatura del popolo (al tempo,
Conte dixit) impinguinata all’evento
più esclusivo, sciovinista e costoso
dell’anno, viene voglia di aspettarli
fuori.
Meno sconcertante, anche se lar-
gamente fuori ruolo, la presenza
dell’austerissima Liliana Segre alla
quale tutto è giustamente concesso,
è un simbolo del passato che non
deve ritornare, alla mattina in Sena-
to la issano e lei sventola (l’opera in-
vece è il simbolo di un passato che
continua a ritornare ogni 7 dicem-
bre, quello delle cantate vecchissi-
me, noiosissime, lunghissime, sem-
pre uguali con ciccioni vestiti male
che sbraitano, si accoltellano e non
si capisce che cosa dicono). Più a lo-
ro agio di lei, e si spera più utilmen-
te, hanno occupato un posto in pla-
tea la cantante di modesta fortuna
Elodie e il trapper Marracash, un
cantante che non canta proprio, e
Carla Fracci, che a questo genere di
eventi fa più notizia quando non c’è.
Se a qualcuno interessasse, tipo
gli indecisi su che cosa votare in Emi-
lia Romagna, alla prima c’era anche
la sinistrissima (nel senso del suo
scranno nell’arco parlamentare) Ma-
ria Elena Boschi, accompagnata da
Ivan Scalfarotto, ex Pd approdato in
Italia Viva.
IL SUCCESSO
Quanto all’opera di Giacomo Puc-
cini, è il meglio che potesse capitare
ai coscritti di questa rievocazione in
costume (parliamo della messinsce-
na giù dal palco) di Milano cent’an-
ni fa. Perlomeno La Tosca ha due
arie che conoscono anche i seienni e
Jovanotti, Vissi d’arte e E lucevan le
stelle” (quella che: «L’ora è fuggita e
muoio disperatooo!»).
Inoltre è un’opera dotata di una
certa modernità popolaresca, piena
di personaggi da talk show e serial
tv, ragion per cui, con un po’ di sfor-
zo, le Marie Antoniette e tutti gli altri
(escludendo specialisti, loggionisti,
musicologi eccetera, che sono giusti-
ficati perché ne hanno fatto un me-
stiere) potrebbero anche apprezzare
qualcosa senza dover fare finta.
Citiamo, come un bigino da posto
numerato: ci sono le fake-news (la
falsa notizia della vittoria austriaca
contro Napoleone a Marengo da cui
scaturisce tutto il bailamme), una
specie di caso Weinstein e di #Me-
Too (il ricatto sessuale dell’orrido e
potente Scarpia a Tosca, io non fuci-
lo Cavaradossi se tu ti concedi, e lei
lo ammazza), una trama complessi-
vamente tarantiniana, lugubre e di-
stopica, in abiti e macchine steam-
punk (piattaforme che girano e, san-
to cielo, scricchiolano) nella quale al-
la fine, ricatta e inganna, inganna e
ricatta, muoiono tutti (cfr. Blade
Runner, House of cards). E per quan-
to riguarda i sentimenti, il dramma
telenovelistico degli equivoci e della
gelosia, con i pasticci fra Tosca, Cava- rughe. La Carlucci sembra fare la sentazione, era il 14 gennaio 1900,
radossi e la marchesa Attavanti, sot- muta come i rettili, quando invec- completa di otto scene in più che
to la regia cattivissima di Scarpia chia un po’ si struscia contro un tron- Puccini tolse subito. Ma se Puccini
(qui ritroviamo indizi misti di serial co, poi esce ondeggiando per la testa in persona già alla prima replica gli
fra il poliziesco, il giudiziario e l’in- dall’intera pelle, e perde di colpo aveva dato una sforbiciata, avrà avu-
treccio amoroso, tutta roba facile). quindici anni. to qualche buon motivo, perché ca-
Della diretta tivù, in un tripudio di volo venerare questo compositore
cariatidi (immenso Franceschini: «Il TAGLI, AGGIUNTE, MODIFICHE se poi non lo stiamo a sentire? D’al-
mondo è pieno di milioni di persone tra parte, gli italiani con i loro mae-
(sic) che vogliono vestire e mangiare Della Tosca, a proposito di quanto stri fanno sempre così. Ci consola
italiano, dovremmo essere più orgo- l’opera proprio non la capiamo, ma l’umorismo (lo voleva?) del sindaco
gliosi di noi stessi»; profondo Spada- neanche chi la allestisce, non di- Giuseppe Sala, che non sappiamo se
fora sul primo atto: «Pazzesco»), non sprezzabile sarebbe la naturale bre- ha visto lo spettacolo, perché si guar-
abbiamo potuto non ammirare la ve durata, una rarità per un genere dava il vestito: «L’ha fatto un sarto
bellezza immortale, nel senso di hi- tradizionalmente mattonesco: se so- napoletano vent’anni fa e mi va an-
ghlander, di Milly Carlucci, splen- lo il direttore Chailly non avesse avu- cora a pennello», ha detto con orgo-
dente in favore di una telecamera il to la discutibile idea di mettere in glio. Semel in anno.
cui obbiettivo era privo di calza liscia- scena la versione della prima rappre- © RIPRODUZIONE RISERVATA

La serata più glamor dell’anno

Velluto e gioielli, poche stravaganze
Torna l’eleganza sicura al Piermarini
DANIELA MASTROMATTEI
■ Domina il nero, impera il velluto, compare
il raso, rispuntano le pellicce e restano contenu-
ti gli strass e le piume. L’eleganza seria è l’impe-
rativo che ha guidato le signore nella scelta
dell’abito per la Tosca di Puccini. A partire da
Laura (in grigio scuro Giorgio Armani) al brac-
cio di papà Mattarella, la seconda volta del Pre-
sidente della Repubblica nel palco Reale del
Piermarini, alla Casellati con un cappotto di
visone. Una parata non solo istituzionale ma
anche piena di spumeggianti coppie pop: Mar-
racash ed Elodie a spartirsi i flash con Claudio
Santamaria e Francesca Barra. Tutti alla loro
prima volta alla Scala, così come l’attrice Vitto-
ria Puccini, in abito di Etro a sirena blu notte
scintillante con scollo a cuore, spacco laterale e
strascico. A contrasto Patti Smith, arrivata con
la figlia Jesse, sfoggia un cappello nero a tesa
larga: c’è chi è pronto a perdonarle il pantalo-
ne, d’altra parte nessuno l’ha mai vista con un
vestito da red carpet e lo strascico. Poche strava-
ganze, molti tessuti preziosi e sfarzosi gioielli.
L’eleganza viene affidata a Giorgio Armani: da
Maria Elena Boschi in completo pantalone alla
compagna del sindaco Beppe Sala, Chiara Ba-
zoli, in abito lungo privé con profondo scollo a
Il look androgino di Patty Smith alla Prima scaligera. A fianco due signore in pizzo nero e tulle bianco (Ftg)
V.; da Evelina Cristillin in tuta alla compagna
del ministro Franceschini, Michela Di Biase. In
Armani anche la coppia Santamaria e Barra, lui
in smoking, lei con una cappa blu ricoperta di
strass. In nero Emma Marcegaglia, con un abi-
to Valentino a motivi di spighe e papaveri, e
Giovanna Salza, moglie di Corrado Passera, in
vintage nero sempre di Valentino. Sobria la mi-
se della senatrice Liliana Segre in camicia bian-
ca e pelliccia nera. Molte le presenze milanesi
da Lella Curiel a Diana Bracco, da Marinella Di
Capua ad Arturo Artom. E poi banchieri come
Galateri di Genola, Gian Maria Gros-Pietro,
Mauro Masi, presidente della banca del Fuci-
no. A vigilare sull’evento un dispositivo nutrito
di circa 600 uomini tra cui agenti in divisa, re-
parti specializzati e personale in abiti civili. 
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 CULTURA domenica
25
8 dicembre
2019

Alla Fondazione Ragghianti ■ È meno conosciuto dello zio, l’illustre An-

tonio da Canal(il Canaletto), ma Bernardo
Bellotto è sicuramente uno dei più importan-
il soggiorno in Toscana è il primo e fonda-
mentale a questo riguardo – sviluppa il pro-
prio stile espressivo in maniera originale. Un
interesse per la veduta nel giovanissimo arti-
sta. «Bernado Bellotto 1740. Viaggio in Tosca-
na» è un grande evento espositivo perché per-

Il viaggio ti vedutisti del Settecento che esportò in To-

scana un genere pittorico che prima di lui era
quasi esclusivamente veneziano. Non ancora
diciannovenne Bellotto (Venezia, 1721 ‒ Var-
Grand Tour che fu la scintilla da cui scaturì il
personale stile di Bellotto.
Una mostra di studio in corso alla Fonda-
zione Ragghianti di Lucca, curata da Bozena
mette di ammirare alcune opere preziosissi-
me e rare mai viste insieme, tra cui il più im-
portante dipinto della storia avente come sog-
getto la città di Lucca, capolavoro di Bellotto,
in Toscana savia, 1780) lasciò il Veneto e la bottega dello
zio che era al culmine della sua fama, per
compiere una sorta di viaggio d’istruzione ar-
Anna Kowalczyk, ricostruisce il periodo tosca-
no del nipote del Canaletto e data la nascita
del vedutismo toscano. Recenti ricerche d’ar-
e cinque suoi disegni, sempre di soggetto luc-
chese, prestati straordinariamente dalla Briti-
sh Library di Londra, già di proprietà del re

di Bellotto tistico. L’eredità del maestro è alla base di

tutta la sua opera, ma non appena il giovane
Bellotto inizia a viaggiare fuori da Venezia – e
chivio, dimostrano infatti che il viaggio ebbe
luogo nel 1740 e non nel 1742, e ciò permette
di cogliere appunto il precoce e autonomo
Giorgio III d’Inghilterra e poi di Giorgio IV.
NOP
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Pillole di storia
“Dolfo” Consolini,
il discobolo dei record
SERGIO DE BENEDETTI

■ Un palmarés invidiabile: 4 partecipazioni ai

IL SOPRANO
Anna Netreboko
canto forzato
■ Il soprano Anna Netreb-
ko, 48 anni, al suo quarto
Sant’Ambrogio scaligero -
dopo Don Giovanni, Gio-
vanna d’Arco e Andrea
Chénier - ha recentemente
interpretato Tosca anche al
Metropolitan e a Monaco.
La cantante russa - che pri-
ma di stare sui palchi di mez-
zo mondo era la ragazza del-
le pulizie al Mariinskij - è un-
soprano dal timbro morbi-
do, di coloratura, poco effi-
cace sul piano del vigore
drammatico. S’impone fin
dal primo duetto, per un
canto troppo volitivo. Male
anche in Vissi d’arte: risulta
forzato, seppur perfetto nel-
la tecnica. Nella recitazione
è sempre uguale: che sia
Giovanna d’Arco, Tosca o
Violetta. (C.C.)
IL TENORE
Francesco Meli
voce sontuosa
■ Le ampie espansioni
melodiche di Mario Carava-
dossi sono affidate al tenore
Francesco Meli, classe 1980,
alla sua terza Prima. Prima
di lui, i più grandi, da Gigli a
Caruso, da Di Stefano a Pla-
cido Domingo, da Luciano
Pavarotti fino al maggiore, il
wagneriano Leo Slezak. Ma
anche lui ha voce sontuosa,
ottime risorse timbriche, e
fin dal primo Recondita ar-
monia ha grande presenza,
dizione, intonazione, accen-
to. Ottimi i passaggi di regi-
stri in E lucevan le stelle.
Una prova elegante, la sua,
ben curata dal punto di vi-
sta del fraseggio, ricca di in-
tenzioni espresse anche nei
recitativi, da Dammi i colori
all’attacco di Qual occhio al
mondo. (C.C.)
Giochi Olimpici con una medaglia d'oro e una
d'argento, 3 campionati europei vinti consecuti-
vamente, 3 record mondiali migliorati, 15 titoli
italiani, oltre 450 gare disputate delle quali 375
da vincitore assoluto. E tutto questo senza consi-
derare che l'impossibilità di effettuare i Giochi
Olimpici nel 1940 e nel 1944 a causa della guer-
ra, ha sicuramente privato il nostro eroe di altri
successi leggendari. Stiamo parlando di atletica
PALCO REALE Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella leggera, specialità lancio del disco e, dunque, di
alla Prima alla Scala che, con la «Tosca» di Puccini Adolfo “Dolfo” Consolini, nato a Costermano
diretta dal maestro Riccardo Chailly, ha dato il via (Vr) il 5 gennaio 1917 e deceduto a Milano il 20
alla stagione scaligera. Assieme al presidente della dicembre 1969 a causa di un male incurabile.
Repubblica hanno assistito alla Prima dal Palco Figlio di contadini, Dolfo, come tutti lo chiama-
Reale del Piermarini, il presidente del Senato, Maria vano, dopo le elementari andò a lavorare nei
Elisabetta Alberti Casellati; il sindaco di Milano, campi per dare una mano in famiglia. Fisico ro-
Beppe Sala; il presidente della Regione Lombardia, busto, altezza notevole, venne notato da un diri-
Attilio Fontana (Fotogramma). A fianco una scena gente della Società Sportiva Bentegodi ed invita-
della «Tosca»: l’allestimento è del regista Davide to a provare la disciplina del getto del peso. Pas-
Livermore; Giò Forma ha firmato la scenografia sato in breve al disco, la Società veronese convin-
arricchita dai video di D-wok e illuminata da Antonio se il padre di Dolfo a sostituirlo a proprie spese
Castro. Costumi di Gianluca Falaschi. Protagonisti in con un altro contadino ogni qual volta il figlio
palcoscenico la soprano Anna Netrebko (Floria avesse dovuto assentarsi per gareggiare.
Tosca), il tenore Francesco Meli (Mario Cavaradossi) Vincitore del titolo giovanile a vent’anni, due
e il baritono Luca Salsi (il barone Scarpia) (La Scala) anni dopo vinse quello nazionale. Il 26 ottobre
1941 migliorò il record del mondo con 53,34 me-
tri, strappandolo al californiano Archie Harris,
IL BARITONO IL DIRETTORE ripetendosi il 14 aprile 1946 con 54,23 e il 10
ottobre 1948, dopo l’Olimpiade di Londra, con
55,33, e tornando in vetta dopo essere stato defe-
nestrato dall'altro americano Robert “Bob” Fitch
Luca Salsi Riccardo Chailly a Minneapolis, Minnesota, con 54,93 l'8 giugno
1946. Nella capitale inglese, sotto una pioggia
suono splendido troppa enfasi battente, Dolfo iniziò un duello tutto italiano con
Giuseppe Tosi da Borgo Ticino (No) che pochi
mesi prima, con 54,80, gli aveva tolto anche il
record italiano ed europeo. Con Dolfo primo e
Peppone secondo, il lancio del disco italiano eb-
be una doppietta storica, mai più ripetuta finora.
Trasferitosi a Milano, Dolfo entrò nel Gruppo
Sportivo Pirelli e venne assunto in fabbrica. Nel
1952 sposò una ragazza austriaca, Hanny Cuk,
dalla quale ebbe un figlio, Sergio.
Ad Helsinki per l’Olimpiade nello stesso 1952,
Consolini vinse la medaglia d’argento e due anni
dopo, a Berna, il terzo titolo europeo consecuti-
■ Secondo 7 dicembre ■ Dopo aver parlato per vo dopo Bruxelles ed Oslo. Ancora partecipe dei
per Luca Salsi dopo l’An- mesi della differenza fra co- Giochi nel 1956 a Melbourne, giunse onorevol-
drea Chénier con Riccar- me Puccini scrisse la Tosca mente sesto, dopo un lancio giudicato nullo che
do Chailly nel 2017. Barito- e come la rappresentò, il di- avrebbe potuto portarlo al terzo posto. L'Olim-
no tra i più affermati a li- rettore stabile della Scala piade di Roma fu la sua apoteosi: gareggiò rego-
vello internazionale, il Riccardo Chailly puntava a larmente con ovazioni ad ogni lancio, venne no-
suo Scarpia, barone e ca- convincere tutti prima di co- minato per acclamazione Capitano dell'intera
po della polizia, è uno dei minciare. Eppure, il mecca- Nazionale Italiana e pronunciò il giuramento so-
personaggi più perfidi del- nismo - nè «un’imposizione lenne all’apertura dei Giochi. Il 16 aprile 1967
la storia dell’opera e così nè un vizio da eruditi», ha presso l’Arena di Milano, il suo allievo friulano
interessante che Tosca spiegato - serviva solo a di- Silvano Simeon, con un lancio di 57,86, stabilì il
all’inizio avrebbe dovuto stogliere dai vizi di partenza nuovo record italiano tra la commozione e l’or-
chiamarsi “Scarpia”. Scar- di questa proposizione inau- goglio di Consolini, presente con il figlio. Partico-
pia è «l’orrido», spiega il gurale. È un Puccini che sof- lare curioso ed unico, nel 1954 Dolfo fu tra i pro-
direttore Riccardo Chail- fre di gonfiore sonoro quel- tagonisti del film neorealista di Carlo Lizzani Cro-
ly, e il tenore Cavaradossi lo di Chailly: il Te Deum, pas- nache di Poveri Amanti, tratto dall’omonimo ro-
ne parla nel libretto come so capolavoro dell’opera, manzo di Vasco Pratolini, insieme a Marcello
di un bigotto satiro che af- viene caricato di troppa en- Mastroianni, Anna Maria Ferrero, Antonella
fina la foia libertina, fa il fasi. La finta modernità del Lualdi, Gabriele Tinti e Wanda Capodaglio. Con-
confessore e insieme il bo- regista, Livermore, fa danni: solini interpretava con bravura il maniscalco an-
ia. Splendido e autentico i meccanismi mobili e gire- tifascista soprannominato “Maciste”, amico del
Salsi per qualità del suo- voli scricchiolano e si bloc- protagonista e vittima del regime. Il film vinse
no, rispetto dello spartito, cano. Chailly ha dovuto fer- due Nastri d’Argento e il premio speciale al Festi-
gioco di dinamica. (C.C.) marsi e ricominciare. (C.C.) val di Cannes. Per un discobolo, niente male.
26 domenica SPETTACOLI
8 dicembre
2019

Modulazione
di frequenza
Le favole raccontate
TIZIANA LAPELOSA
da nonni e nonne
■ Diventare speaker a 80 anni. O for-
se più. Ne sanno qualcosa gli ospiti del-
la casa di riposo San Francesco di Min-
turno - siamo in provincia di Latina -
che si sono piacevolmente trovati alle
prese con cuffie, microfoni e musica,
per un inedito progetto: quello di rac-
contarsi e di leggere le favole in radio
per dedicarle a qualcuno a loro molto
caro: un figlio, un nipote, una sorella...
L’idea di “Nonno, raccontami una
favola” ha preso posto nella testa di
don Maurizio di Rienzo e si è materia-
lizzata su RadioCivita InBlu di Gaeta
(Lt), di cui il don è direttore responsabi-
le, anche grazie anche al bando Edito-
ria 2018 della Regione Lazio. «Faccio il
parroco e pensando ad un nuovo pro-
gramma mi è venuto spontaneo unire
l’attenzione che abbiamo per gli anzia-
ni al bisogno di stimolarli per coinvol-
gerli in qualcosa di formativo grazie
agli educatori interni alla casa di ripo-
so». Ha così unito il ricordo di ognuno
alla lettura ed è stato un successo: «Io
mi sono emozionato, loro ancora di
più».
Le puntate, della durata di circa 15
minuti, vanno in onda il sabato a mez-
zogiorno e in replica la domenica, sem-
pre a mezzogiorno sulle frequenze in
Fm dell’emittente a sud del Lazio. Ma
si possono ovviamente riascoltare in
podcast. Ieri la prima puntata (con re-
plica oggi) con la lettura di Biancaneve
dalla voce di «Nonna Carmelina». Favo-
le che saranno seguite da Cappuccetto
Rosso, Cenerentola e Pinocchio. Un al-
tro (bel) modo di fare radio. Buon ascol-
to.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL RICORDO DI BONCOMPAGNI
Neanche la morte cancellerà Elio
Riflessioni e domande a un mese dall’addio del grande (e modernissimo) direttore d’orchestra
PAOLO ISOTTA
■ Ancora negli ultimi giorni di set-
tembre feste novembreggiavamo
sul mio terrazzo il grande successo
che aveva riscosso a Sofia il 20. Ave-
va diretto il Boris Godunov di Mu-
sorgskij in forma di concerto in me-
moria di Nicolai Ghiaurov; e l’ave-
vano invitato a tornare per dirigere
un’Opera. Lui pensava al Don Car-
los di Verdi nell’edizione autentica
in cinque atti e in francese. Sull’ae-
reo (i soliti filtri sporchi dell’aria
condizionata) aveva contratto una
fatale polmonite. Ha resistito a lun-
go, troppo. Ma l’8 novembre non
ce l’ha fatta. Era, e per me è, Elio
Boncompagni, uno dei più grandi
direttori d’orchestra viventi. A mag-
gio aveva compiuto 86 anni. Oggi è
un mese che non c’è più. Forte
com’era, di corpo e di testa, era pie-
no di progetti e in perfetta attività.
Nella primavera del 2021 avrebbe
dovuto dirigere a Liegi, al Théâtre
Royal de Wallonie, una delle cose
alle quali teneva di più. L’edizione
definitiva in italiano di quello che
Donizetti considerava il suo capola-
voro, il Don Sebastiano. Il Maestro
l’aveva composto in francese con
Balletti, ma non ne era soddisfatto;
lo riscrisse su testo dell’esule mazzi-
niano Giovanni Ruffini, ma riuscì a
dirigerlo una volta sola a Vienna ri-
tradotto in tedesco (!). Boncompa-
gni aveva ricostruito l’edizione ita-
liana. In Italia nessuno se n’era fot-
tuto. Bisognava si trovasse un gran
signore colto come il soprintenden-
te di Liegi, Stefano Mazzonis, per
mettere in cartellone una novità co-
sì ardita. E se dico novità non scher-
zo. Ora mi domando se, nei Campi
Elisî, quale dei due stia consolando
l’altro, Elio o Gaetano. Per fortuna
li raggiunge Rossini dicendo loro:
vanitas vanitatum!
Boncompagni non era uno di
quelli “della vecchia scuola” che
tante volte giustamente rimpiangia-
mo, pur essendo stato assistente di
Tullio Serafin, uno dei caposaldi di
tale tendenza. Negli ultimi anni del-
la di lei vita ne aveva mantenuto la
vecchia figlia in miseria. Da lui e da
altri (Santini, de Fabritiis, Gardelli),
aveva appreso le astuzie e le “tradi-
zioni” (quelle da rispettare e quelle
da respingere) di tale “vecchia scuo-
la”. Ma era un direttore modernissi-
mo. Per la concezione rigorosa del
rispetto del testo e per un’idea dei
rapporti di tempo: specie nel reper-
torio sinfonico, tra le varie parti di
un movimento di una Sinfonia e
tra tutti i movimenti fra di loro. An-
che in questo mi ha insegnato mol-
tissimo, come mi ha aiutato fonda-
mentalmente a capire il processo
compositivo di Verdi.
DON CARLOS, SUA BANDIERA
Nel ricordarlo parto proprio dal
Don Carlos, una delle sue bandie-
re. L’ultima volta l’ha diretto a Zaga-
bria due anni fa. È di certo l’Opera
più complessa di Verdi, forse il suo
capolavoro: quella che gli ha causa-
to più fatica e più disperazione. Il
sommo compositore non è mai riu-
scito in vita ad ascoltarla intera. Og-
gi ce ne sono quattro versioni. Fino
al 1974 se ne conoscevano due:
una in quattro atti e una in cinque.
Ambedue in italiano: l’autentica è
in francese. Quella in quattro atti
proviene dalla, ripeto, disperazio-
ne del Maestro, il quale, vedendo
l’Opera continuamente amputata,
decise di tagliarsela da sé, ed elimi-
nò l’intero primo atto. È la versione
corrente, e i direttori d’orchestra
che l’adottano dovrebbero vergo-
gnarsene. Poi, a quasi vent’anni dal-
la prima esecuzione (1867), l’Auto-
re ripristinò parzialmente il primo
atto. Solo nel 1973 il musicologo
americano Andrew Porter trovò
nelle cantine dell’Opéra le parti
mancanti del primo atto, tagliate al-
la “prima” perché l’ultimo omni-
bus partiva a mezzanotte e gli abbo-
nati dovevano ritirarsi.
Questa versione, oggi pubblicata
da Ursula Günther, venne diretta
per la prima volta da Boncompa-
gni nel 1974 al Théâtre de la Mon-
naie di Bruxelles, del quale era di-
rettore artistico. Lo è stato anche al
San Carlo di Napoli, a Stoccolma, a
Vienna (Volksoper e poi Staatso-
per), e ad Acquisgrana, dove fondò
l’orchestra sinfonica. Da lì tornò al-
la natia Firenze, per assistere la
mamma quasi centenaria, una
maestra elementare asciutta e luci-
da, di poche parole, che ricordo
con commozione.
I veri grandi direttori, quasi sem-
pre italiani, da Martrucci a Toscani-
ni a Marinuzzi, dirigono con la stes-
sa penetrazione la musica italiana,
quella tedesca, quella francese,
quella russa, quella boema: il reper-
torio sinfonico e quello lirico. Solo
chi intende Verdi riesce a intende-
re Wagner; non sempre è vero l’in-
verso. Karajan è stata una delle ec-
cezioni.
UN INTERROGATIVO
E qui mi pongo un interrogativo,
e lo pongo alla recentissima Gran-
de Ufficiale rag. Rosanna Purchia,
soprintendente del teatro San Car-
lo di Napoli. Boncompagni venne
spedito al San Carlo dal Ministero
negli anni del terremoto, e riuscì a
salvare il teatro. Fece cose memora-
bili: La Nona Sinfonia di Beetho-
ven, la Tetralogia di Wagner, l’Ai-
da, il Trovatore con tournée in Ger-
mania: persino l’Operetta, come so-
lo i grandi sanno fare, Orfeo all’In-
ferno di Offenbach. L’orchestra, i
macchinisti, i tecnici luci, lo adora-
vano. Rag. Purchia, Lei ha respinto
il Don Sebastiano che Boncompa-
gni desiderava moltissimo dirigere
al San Carlo, del quale Donizetti
era stato direttore artistico prima di
trasferirsi a Parigi. Abitava in via
Nardones, a pochi passi dal Teatro.
Gliel’ha mai detto qualcuno? In die-
ci anni ha invitato il direttore una
volta, per un concerto sinfonico.
Poi l’ha trattato come un postulan-
te. Grande Uff. Purchia, Lei non
scrive un comunicato di ricordo e
cordoglio? Lei non dedica a Bon-

RAI UNO RAI DUE RAI TRE CANALE 5 ITALIA UNO RETE QUATTRO LA 7
6.30 UnoMattina in fami- 6.00 La grande vallata 8.00 TuttiFrutti 6.00 Prima 6.15 Mediashopping 6.40 Media shopping 6.00 Meteo - Traffico -
glia. Condotto “La grande rapina” 8.30 Fuori Geo pagina Tg5 7.00 Super partes 7.10 TG4 - L’ultima Oroscopo
da Tiberio Timperi e 6.25 Memex - Nautilus 9.10 Domenica Geo 7.55 Traffico - 7.35 Cotto e mangiato - ora mattina 7.00 Omnibus -
Monica Setta “La via del vento” 10.35 Speciale Italia Meteo.it Il menù 7.25 Super partes News (Dir.)
9.35 TG1 L.I.S. 7.00 Prima tv Papà a tempo con voi - Le storie 8.00 TG5 Mattina 7.45 Pippi e i Pirati di Taka 8.00 Cuore contro cuore 7.30 TG La7
9.40 Paesi che vai - Luoghi, pieno “Va-in-gol” 11.10 TGR Estovest 8.45 Vernice Week Tuka (Avventura, “Padri e figli”. Con 7.55 Omnibus
detti, comuni “Aqui- 7.20 Jane the Virgin 11.30 TGR RegionEuropa 8.50 X-Style 1971) con Inger Nil- Ennio Fantastichini, Meteo
leia - Le terre “Capitolo 33” 12.00 TG3 - TG3 Fuori linea 9.35 Africa: lson, Maria Persson, Isabella Ferrari 8.00 Omnibus -
dei Patriarchi” “Capitolo 34” 12.25 TGR Mediterraneo Predatori Letali Par Sundberg. Regia 9.00 I Viaggi del Cuore Dibattito (Dir.)
10.30 A sua immagine - 8.45 Sorgente di vita 12.55 TG3 L.I.S. 10.35 Magnifica Italia di Olle Hellbom. 10.00 Dalla Basilica della 9.45 Uozzap
Speciale Immacolata 9.15 Sulla via di Damasco 13.00 Il posto giusto 10.45 Magnifica Italia 9.25 Hart of Dixie Scala Santa - 10.25 Camera
Concezione 9.45 Rai Parlamento 14.00 TG Regione - Meteo 10.55 Magnifica Italia “Affezionarsi troppo” Roma S. Messa con Vista
10.55 Dalla Chiesa S. Maria Punto Europa 14.15 TG3 11.05 Mediashopping “Cuori spezzati” 11.00 A.D.: la Bibbia 10.50 L’Ingrediente
Assunta in Brignano 10.15 TG2 Dossier 14.30 1/2 h in più. Condotto 11.20 Le storie di Melaverde “Scintille nell’aria” continua “Il ritorno perfetto
Gera d’Adda (Ber- 11.00 Rai TG Sport Giorno da Lucia Annunziata 12.00 Melaverde 12.10 Cotto e mangiato - di Saulo” con Juan 11.30 Mica pizza
gamo) Santa Messa 11.10 In viaggio 15.55 Kilimangiaro - 13.00 TG5 - Il menù Pablo di Pace e fichi
12.00 Recita dell’Angelus con Marcello Il grande viaggio Meteo.it 12.25 Studio Aperto - Meteo 11.55 TG4 - Meteo.it 12.10 L’aria che tira - Diario
12.20 Linea verde “La Valle 11.55 Settimana Ventura 16.45 Kilimangiaro - Tutte 13.40 L’arca di Noè 13.00 Studio Sport XXL 12.30 Agatha Christie: 13.30 TG La7
d’Itria, il viaggio” 13.00 TG2 Giorno le facce del mondo 14.05 Beautiful 14.00 E-Planet 13 a tavola (Giallo, 14.00 Ciclo Domenica Ci-
13.30 TG1 13.30 TG2 Motori 18.55 Meteo 3 - TG3 14.30 Una vita 14.15 Prima tv free Training 1985) con Peter Usti- nema Non guardarmi:
14.00 Domenica In 13.55 Meteo 2 19.30 TG Regione - Meteo 16.15 Il segreto day “Prospettiva limi- nov, Faye Dunaway, non ti sento (Comme-
“Prima parte”. Con- 14.00 Quelli che aspettano 20.00 Prima tv Blob 17.20 Domenica Live. tata” Elegia - prima Jonathan Cecil. Regia dia, 1989) con Richard
dotto da Mara Venier 15.00 Quelli che il calcio “Quel 12 dicembre Condotto da parte” “Elegia - di Lou Antonio. Pryor, Gene Wilder,
15.45 Da Piazza di Spagna 17.05 Rai Parlamento Tg a Milano...” Barbara d’Urso seconda parte” 14.30 Pensa in grande Joan Severance. Regia
Omaggio di Papa 17.10 A tutta Rete 20.30 Prima tv Un giorno in 18.45 Conto alla rovescia. 16.55 Rush Hour 15.30 Hamburg Distretto 21 di Arthur Hiller.
Francesco alla Statua 18.00 TG2 L.I.S. Pretura “Un prete di Condotto da “Legami di famiglia” “Il dramma di Alexa” 16.00 Little Murders by Aga-
dell’Immacolata 18.05 Rai TG Sport campagna”. Condotto Gerry Scotti con Justin Hires con Sanna Englund tha Christie “I segreti
16.25 Domenica In della Domenica da Roberta Petrelluzzi 19.55 TG5 Prima Pagina 17.50 Mr Bean 16.40 Frontiera di Solange” con Blan-
“Seconda parte” 18.15 Rai Sport 90° Minuto 21.25 La Grande Storia 20.00 TG5 - Meteo.it “Il problema (Drammatico, 1982) dine Bellavoir
17.30 TG1 - Che tempo fa 19.40 Che tempo che farà. 23.20 TG Regione 20.40 Paperissima Sprint. di essere Mr. Bean” con Jack Nicholson, 18.10 L’ispettore Barnaby
17.35 Da noi... a ruota Libera Condotto da Fabio 23.25 Dottori in corsia - Condotto da 18.20 Studio Harvey Keitel, Valerie “L’ultimo eliminato”
“Tra gli ospiti Angela Fazio con Filippa La- Ospedale Pediatrico Roberta Lanfranchi Aperto Live Perrine. Regia di con Neil Dudgeon
Finocchiaro”. gerback e la partecipa- Bambino Gesù “Le e il Gabibbo 18.30 Studio Aperto - Meteo Tony Richardson. 20.00 TG La7
Condotto da zione di Luciana storie di Neila e Clara” 21.20 Prima tv Oltre la soglia 19.25 C.S.I. Miami 18.50 TG4 - Meteo.it 20.35 Prima tv
Francesca Fialdini Littizzetto 0.20 TG3 Mondo “Quinta puntata” “Tripla minaccia” 19.30 Tempesta d’amore Non è L’Arena
18.45 L’eredità Week End 20.30 TG2 - 20.30 0.45 1/2 h in più con Gabriella Pession “L’agenda nera” 20.30 Stasera Italia Weekend “Terza edizione,
20.00 TG1 21.05 Che tempo che fa. 2.10 Il posto giusto 23.35 Tiki Taka - Il calcio 21.10 Le Iene Show. 21.25 Prima tv free The Nice 12a puntata”.
20.35 Viva RaiPlay Condotto da 3.05 Fuori orario. è il nostro gioco Condotto da Giulio Guys (Commedia, Condotto da
20.40 Soliti ignoti - Il ritorno. Fabio Fazio con Cose (mai) viste 1.10 TG5 Notte - Golia, Filippo Roma 2016) con Ryan Go- Massimo Giletti
Condotto da Amadeus Filippa Lagerback e 3.10 The Canyons (Thriller, Meteo.it e Matteo Viviani. Nina sling, Russell Crowe, 0.50 TG La7
21.25 Prima tv Pezzi unici Luciana Littizzetto 2013) con Lindsay 1.45 Paperissima Sprint. Palmieri, Roberta Rei e Matt Bomer. Regia 1.00 Uozzap (Repl.)
“Quarta puntata”. 23.40 La Domenica Lohan, James Deen, Condotto da Veronica Ruggeri di Shane Black. 1.40 Ciclo Domenica
Con Sergio Castellitto, Sportiva Nolan Gerard Funk. Roberta Lanfranchi 1.00 Prima tv 23.45 Homeland Security - Cinema Urla del silen-
Irene Ferri 1.10 L’altra DS Regia di Paul Schrader. e il Gabibbo I Griffin Sicurezza nazionale zio (Drammatico,
23.40 Speciale TG1 1.40 Protestantesimo 4.45 Rosabella: la storia ita- 2.10 Le stagioni del cuore 1.25 I Griffin (Azione, 2008) con 1984) con Sam Water-
Settimanale del TG1 2.10 Appuntamento liana di Orson Welles “Prima puntata”. 1.50 Studio Aperto - Antonio Banderas, ston, Julian Sands,
0.45 TG1 Notte - al cinema (Doc., 1933) Regia di Con Anna Valle, Ales- La Giornata Meg Ryan, Colin John Malkovich. Regia
Che tempo fa 2.15 Limitless Gianfranco Giagni, sandro Gassman 2.05 Sport Mediaset - Hanks. Regia di Ge- di Roland Joffé.
1.10 Applausi “Il braccio e la mente” Ciro Giorgini, con 5.00 Mediashopping La giornata orge Gallo. 3.45 L’aria che tira -
“Teatro e Arte” con Jake McDorman Maia Borelli. 5.15 CentoVetrine 2.25 Media shopping 1.50 Stasera Italia Weekend Diario (Repl.)
 SPETTACOLI domenica
27
8 dicembre
2019

Elio Boncompagni
Il Farinotti PINO FARINOTTI

IL MIGLIOR FILM DEL DECENNIO

compagni una recita in memo-
riam? Sarebbe così cortese da ri-
spondermi in via ufficiale, su que-
ste pagine?
Ripeto, sul podio pareva un ra-
gazzo: per la sobrietà efficace del
gesto, l’instancabilità, la sconfinata
conoscenza del repertorio lirico e
sinfonico. Ma nel nostro Paese,
rientrato da Acquisgrana, trovò
una specie di muro. Pur avendo di-
retto esecuzioni memorabili, a Fi-
renze, tredici anni fa (La leggenda
di Santa Elisabetta di Liszt: dove
trova un altro Maestro che la mette
in piedi?), a Milano, a Catania, a
Cagliari, a Napoli, i soprintendenti
lo vedevano per lo più come un ne-
mico. Alcuni consideravano una
missione affidatagli da Dio stronca-
re la carriera di “quel vecchio rim-
bambito”, come mi disse, e come
disse a un mio conoscente, un gran-
de regista (ne farò il nome se del
caso), uno di loro, l’ex soprinten-
dente del Maggio Musicale Fioren-
tino Cristiano Chiarot. Non si è mai
capito perché. Sono convinto che
se non è arrivato alla data del Don
Sebastiano sia anche per il crepa-
cuore causatogli dall’odio in patria,
che l’angosciava, che egli non riu-
sciva a comprendere e che l’ha fiac-
cato. Ragazzini che dirigono a orec-
chio invece di un Maestro? La vita
è questa. Ricordiamolo nelle mera-
vigliose esecuzioni, nella simpatia,
nella bontà, persino nell’ingenua fi-
ducia verso la vita che, nonostante
tutto, non aveva perduta.
www.paoloisotta.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«La grande bellezza», «Le meraviglie»
Ma il più bello è «Il giovane favoloso»
■ Mi rifaccio a un sondaggio del
Corriere, «Dieci anni in un film», che
invita gli utenti a votare il titolo italia-
no che più rappresenta il decennio
2010-2919. Le nomination sono 25.
Non riporto tutti i titoli ma quelli dav-
vero papabili. Molti sono compitini
banali eseguiti secondo il politica-
mente corretto che impera in questa
epoca. Poi c’è della qualità. Nella mia
selezione personale rimangono La
grande bellezza, Le meraviglie, Il capi-
tale umano, Habemus papam, Il gio-
vane favoloso. È quest’ultima opera,
di Mario Martone, che io eleggo cam-
pione. Ma intendo citare Le meravi-
glie della Rohrwaker e Habemus pa-
pam, film per il mondo - e da noi è
quasi un miracolo - con quell’incredi-
bile intuizione di Moretti che anticipò
il dramma di Papa Ratzinger.
Ma, ribadisco, vince il Leopardi del
Giovane favoloso. Naturalmente que-
sta mia predilezione deriva dalla sti-
ma verso Martone, dal suo sincreti-
smo al massimo livello. La radice arti-
stica di Martone è il teatro. Significa
dunque spettacolo e letteratura. Una
contaminatio alta che si trasferirà in
tutti i suoi film. Dunque, l’attitudine
colta-letteraria di Martone è sempre
in campo. Non è da tutti, anzi da nes-
suno, essere rappresentato magari al-
la Prima della Scala e in contempora-
nea al Piccolo Teatro, con discipline
diverse. Martone che assume un Leo-
pardi e lo risolve... merita attenzione.
Nelle sue parole alla conferenza
stampa emerse la profondità della
sua ricerca sulla personalità del poeta
e dello studioso. Una personalità non
semplice da inquadrare. Un’anima
sofferente che per lunghi tratti della
vita ha vissuto di riflesso, prima di un
padre duro, che non faceva prigionie-
ri, che intendeva indirizzare il figlio
secondo le proprie idee e non nutriva
dubbi. Poi di un amico, Antonio Ra-
nieri, che era l’opposto del poeta: bel-
lo, estroverso e corteggiato. Martone
ha detto: «Leopardi è stato il Mozart
della poesia, hanno molto in comu-
ne, per carattere, per affinità famiglia-
ri... Amadeus e Giacomo, geni ribelli,
talenti precoci, con padri autoritari,
adorati dalle sorelle, entrambi impre-
parati alla vita, morti prima dei 40 an-
ni, malattie oscure. Entrambi finiti in
tombe senza nome, anche se la sepol-
tura di Giacomo è a Posillipo, ma non
si sa se quei resti siano i suoi». Che il
regista accomuni il poeta e il musici-
sta fa parte della sua ricerca e del sin-
cretismo artistico di cui dicevo.
Il giovane favoloso non è semplice-
mente un film, è la storia di un’intelli-
genza e di un sentimento che rappre-
sentano un unicum nell’Europa
dell’800, dove le intelligenze italiane
non erano poi molte. Emerge la capa-
cità di Leopardi di rappresentare qual-
cosa e la sua contraria, rendendole en-
trambe “verità”, e sempre nel concet-
to di dolori opposti. Naturalmente la
poesia è il primo motore e fu talmen-
te potente, vasta ed ecumenica da
evolversi, attraverso un percorso com-
plesso ma credibile, in filosofia. Non
era una cosa semplice. Così come
non è stato semplice, per Leopardi,
farsi accreditare come grande senti-
mento romantico e anche grande spi-
rito illuminista. Martone scandaglia
tutte le possibilità, famigliari, private,
intime del conte Giacomo, nato be-
ne, per censo, nobiltà e cultura. Ma la
disciplina famigliare, anche culturale,
è ferrea. Persino guardare oltre la fine-
stra, dove vive Silvia, è proibito.
Martone riesce a inserire la parola
nel racconto, e non è semplice, per-
ché la parola “pura” non è cinema. E
allora ascolti attonito l’«Infinito», del
fenomeno Giacomo, di notte, davanti
all’«ermo coll» che ispirò i versi, an-
che perché a declamare sussurrando
è un fuoriclasse, Elio Germano. Di-
ventando Leopardi, fisicamente si
umilia, di distrugge, si muove ingobbi-
to, si piega come un albero malato,
col volto che quasi tocca la terra. Per-
formance fenomenale, anche la sua.

SKY CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE

FILM
21.00 Prima tv Dragon Ball
Super: Broly -
Il Film SCF
21.00 36 Quai des Orfèvres
Con Daniel Auteuil SCS
21.00 Autumn in New York
Con Richard Gere SCR
21.00 Tutti i soldi del mondo
Con Christopher
Plummer SCD
21.00 Hurricane -
Allerta uragano
Con Toby Kebbell SCA
21.00 Ma cosa ci dice
il cervello
Con Paola Cortellesi SCC
21.15 Prima tv Book Club -
Tutto può succedere
Con Diane Keaton SC1
21.15 First Man -
Il primo uomo
Con Ryan Gosling SC2
21.15 Mr. Magorium e la bot-
tega delle meraviglie
Con Dustin
Hoffman SCCO
22.45 Vita da camper
Con Robin Williams SCF
22.50 Vincere insieme
Con Sweeney SCR
22.50 Inferno di cristallo
Con Claire Forlani SCA
22.50 One for the Money
Con Katherine Heigl SCC
22.55 Un Natale al Sud
Con Massimo Boldi SCCO
23.00 Devil’s Knot -
Fino a prova contraria
Con Reese
Witherspoon SCS
23.05 I Vichinghi
Con Ryan Kwanten SC1
LEGENDA
CN Cartoon Network FC-FL Fox Crime Fox Life
D Discovery Chan. NCK Nickelodeon
DY Disney Channel NGC National Geo.
ES Eurosport SKA-SKU Sky Atlantic - Sky 1
F Fox SC1-2 Cinema 1-Cinema 2
SPORT TELEFILM Rai 4 Rai Storia La5
21.10 Ossessione omicida (Thril- 20.25 Lo sguardo delle donne 21.10 Natale, è sempre Natale!
13.00 Pallavolo, Women’s Club 20.05 Criminal Minds ler, 2014) con Idris Elba. 20.30 Passato e Presente (Commedia, 2012)
World Championships Fi- “Riflesso del desiderio” FC Regia di Sam Miller. 21.10 Binario Cinema Miracolo a con Haylie Duff.
nale (da Shaoxing, 20.10 Grey’s Anatomy “Scher- 22.45 A perfect getaway - Una Sant’Anna (Drammatico, Regia di Peter Sullivan.
Cina) (Diretta) SPA zare con il fuoco” FL perfetta via di fuga (Thril- 2008) con Derek Luke. 23.00 Domenica Live. Condotto
15.00 Serie A Torino - Fioren- 20.15 Versione originale ler, 2009) con Steve Zahn. Regia di Spike Lee. da Barbara d’Urso
tina (15a g.) (Dir.) SSA Watchmen “An Almost Regia di David Twohy. 0.00 RaiNews24 0.15 Vernice Week. Condotto
da Ilaria Fratoni
16.30 Pallavolo, Men’s Club Religious Awe” SKA Rai 5 20
World Championships Fi- 21.00 Rizzoli & Isles 21.15 Prima tv I tesori segreti 21.00 Immaturi - Il viaggio Cielo
nale (da Betim, Bra- Il mistero del libraio” FL del Sudafrica (Commedia, 2012) con 21.15 Slow West (Western,
sile) (Diretta) SPA/SP1 21.00 The Big Bang Theory 22.05 Nuova serie - Prima tv Raoul Bova. Regia di 2015) con Michael
17.15 Sci alpino, Slalom Gi- “Rilevamento automatico Ritorno alla natura Paolo Genovese. Fassbender. Regia
gante M (1a manche, di sentimenti” F 22.35 Prima tv Ritorno 23.30 Codice: Swordfish (Azione, di John Maclean.
da Beaver Creek, Stati 21.05 Bull “Senza emozioni” FC alla natura 2001) con John Travolta. 23.15 Cugini carnali
Regia di Dominic Sena. (Commedia, 1974) con
Uniti) (Diretta) ES 21.15 Britannia Rai Movie Riccardo Cucciolla.
18.00 Serie A Sampdoria - “Episode #2.5” SKA 20.10 Anna and the King Iris Regia di Sergio Martino.
Parma (15a g.) (Dir.) SSA 21.25 The Big Bang Theory (Storico, 1999) 21.00 The Millionaire (Dramma-
19.00 Sci alpino, SuperG F (da “La riverberazione con Jodie Foster. tico, 2008) con Dev Patel. Tv8
Lake Louise, Canada) della locomozione” F Regia di Andy Tennant. Regia di Danny Boyle. 21.25 (App)untamento per Na-
(Diretta) ES 21.50 Prima tv 23.40 Houdini - L’ultimo Mago 23.30 L’isola dell’ingiustizia - tale (Sentimentale, 2018)
(Drammatico, 2007) Alcatraz (Drammatico, con Jen Lilley. Regia di
20.30 Sci alpino, Slalom Gi- Single Parents “Il rap-
con Guy Pearce. Regia 1995) con Gary Oldman. Allan Harmon.
gante M (2a manche, presentante di classe” F di Gillian Armstrong. Regia di Marc Rocco. 23.10 Masterchef Italia 8
da Beaver Creek, Stati 21.55 Bull “Colpevole
Uniti) (Diretta) ES di sfortuna” FC
20.45 Serie A Bologna - Milan 22.00 Britannia CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE
(15a g.) (Diretta)SP1/SSA “Episode #2.6” SKA
21.00 Premier League Everton 22.00 Rizzoli & Isles “Una te- Pr. Cinema Energy Action Premium Stories
- Chelsea (16a g.) SPF stimone da eliminare” FL
21.15 Bus 657 (Azione, 2015) 20.25 Mr. Robot “Errore 408, 20.25 Chicago Med
richiesta scaduta” “Dolorosi distacchi”
DOCUMENTARI RAGAZZI con Gina Carano.
21.15 Gotham 21.15 L’uomo di casa
Regia di Scott Mann.
21.00 Prima tv 20.20 Lego City 22.55 L’eliminatore (Thriller, “Pax Pinguina” “La passione di Paul”
Lo zoo degli Irwin D Adventures NCK 1996) con Arnold 22.05 Gotham 21.40 L’uomo di casa
21.00 UFO: incontri ravvici- 20.30 Lo straordinario Schwarzenegger. Regia “Il tristo mietitore” “Sì, Regina”
di Charles Russell. 22.50 iZombie “Morte di 22.05 Me, Myself and I
nati con l’alieno THC mondo di Gumball CN
0.50 Spartacus (Storico, 1960) un venditore d’auto” “La card”
21.15 Prima tv Mix & Match - 20.35 I Simpson F con Peter Ustinov. 22.30 Me, Myself and I
23.40 iZombie
Il guardaroba 20.55 Lo straordinario Regia di Stanley Kubrick. “Una miss mancata” “Stars Wars”
delle meraviglie SKU mondo di Gumball CN
21.50 Oceani: 21.20 Jurassic World: la Leg- Premium Cinema Pr. Cinema Comedy Premium Crime
i segreti degli abissi - genda di Isla NublarCN 19.05 The Divergent Series: Alle- 21.15 Parto col folle (Commedia, 20.25 The Following
Misteri nascosti NGC 21.45 Jurassic World: la Leg- giant (Fantascienza, 2016) 2010) con Robert Downey “Come una famiglia”
21.55 Prima tv con Shailene Woodley. Jr.. Regia di Todd Phillips. 21.15 Major Crimes
genda di Isla NublarCN Regia di Robert Schwentke. 23.00 Chiamami aquila “Beni congelati”
Lo zoo degli Irwin D 22.10 Steven Universe CN 22.05 Major Crimes
21.15 Fast & Furious 6 (Azione, (Commedia, 1981)
2013) con Vin Diesel. con John Belushi. “Giustizia personale”
HD
Canale disponibile anche in alta definizione
Regia di Justin Lin. Regia di Michael Apted. 22.55 Blindspot
SCCO Cinema Collection SP1 Sky Sport Uno 23.30 Run all Night - Una notte 0.50 Cornetti alla crema “Spirito di squadra”
SCA-D Cinema Action-Drama SPA Sport Arena
SCC-F Cinema Comedy-Family SPF Sky Sport Football
per sopravvivere (Azione, (Commedia, 1981) 23.45 Strike
SCR-S Cin. Romance-Suspence SSA Sky Sport Serie A 2015) con Liam Neeson. con Gianni Cavina. 0.35 Forever
SF1 Sky Formula 1 THC The History Channel Regia di J. Collet-Serra Regia di Sergio Martino. “Una lunga storia”

28 domenica
8 dicembre
2019
Commento
La supponenza
costa cara
ai bianconeri
CLAUDIO SAVELLI
■ L’impressione è che la
Juve alzi il livello competiti-
vo solo contro le squadre
che ritiene pericolose. Vuol
dire che può raggiungere
un’intensità superiore a
quella che di solito mostra,
che ha margini di migliora-
mento ampi ancora inesplo-
rati, ma anche che pecca di
supponenza. Non dovreb-
be permettersi di scegliere
le partite più importanti,
non le conviene perché poi
trasferisce la sua superficia-
lità anche in campo in alcu-
ni momenti della gara. Ad
esempio, nell’ultima porzio-
ne di primo tempo e in par-
ticolare nell’occasione del
gol di Luiz Felipe, non ha
difeso con la stessa intensi-
tà con cui stava attaccando.
E a tratti anche nella ripre-
sa.
Può darsi che non sia
una scelta consapevole. I
bianconeri sono così abitua-
ti a vincere in Italia che ten-
dono a gestire le forze in ba-
se ai rivali. Il problema è
che così ottengono il contra-
rio di ciò che cercano, cioè
un progressivo avvicina-
mento ad un calcio sempre
intenso, ritmico e offensivo.
Le partite sono i migliori al-
lenamenti, se non le sfrutti
tutte perdi occasioni. E pri-
ma o poi paghi.
La Lazio ha dimostrato
che meritava una grande
considerazione. Non è più
la squadra interdetta degli
anni scorsi, grande con le
piccole e piccola con le
grandi, mette personalità
anche nelle sfide di rango.
Sono cresciuti i giocatori
chiave, soprattutto Milinko-
vic e Luis Alberto, più conti-
nui e consapevoli. L’Inter,
sullo sfondo, ringrazia e
guadagna fiducia per il Bar-
cellona.
La Lazio è con merito la
terza forza del campionato,
come il Napoli è giustamen-
te la settima. L’impressione
è che quest'ultima abbia
perso mezzo anno, e che
per evitare di perderne l’al-
tra metà dovrebbe anticipa-
re la rivoluzione che avreb-
be dovuto fare in estate. I
leader - Insigne, Callejon,
Mertens, Allan e Koulibaly -
si sono consumati in un ci-
clo straordinario che però
non ha portato un grande
successo. Alcuni di loro, se
non tutti, andavano vendu-
ti. Ora il Napoli ne paga le
conseguenze, e con lui An-
celotti che non trova la solu-
zione al problema. L’Atalan-
ta invece rimonta contro
una piccola se stessa, il Ve-
rona, senza strafare. È il mi-
glior modo per giocarsi un
sogno contro lo Shakhtar.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LiberoSport
La Lazio festeggia dopo la grande vittoria sulla Juventus. I biancocelesti hanno fermato la squadra di Sarri meritando il successo e blindando il piazzamento Champions (Lapresse)
SARRI KO 3-1. CUADRADO ESPULSO, IMMOBILE SBAGLIA UN RIGORE
La Lazio gode, l’Inter di più
Partita pazza all’Olimpico, dove la Juve perde per la prima volta in stagione. Apre la zampata di Ronaldo,
pareggia Luiz Felipe, poi un gioiello di Milinkovic e Caicedo esaltano Inzaghi. E Conte resta primo a +2
DANIELE DELL’ORCO LAZIO 3
JUVENTUS 1 serie A
La squadra più in forma d’Italia batte la più forte. La Lazio, RETI: 25’ pt Ronaldo, 46’ pt Luiz Felipe, 29’ st Milinkovic, 50’ st Caicedo. 15ª GIORNATA
dopo 16 anni di astinenza in serie A in casa, batte la Juve GIOCATA VENERDÌ
LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic (45’ st 20.45 INTER 0
3-1 e infligge alla Signora la prima sconfitta stagionale (era Caicedo), Leiva, Luis Alberto (31’st Parolo), Lulic; Correa, Immobile (40’st Cataldi). All.: ROMA 0
l’unica imbattuta in Europa). Dopo l’1-0 di Ronaldo, Luiz Inzaghi. GIOCATE IERI
Felipe e Milinkovic (dopo l’espulsione di Cuadrado) ribalta- JUVENTUS (4-3-1-2): Szczesny; Cuadrado, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Bentancur 15.00 ATALANTA 3
no il risultato, sigillato poi dal contropiede di Caicedo. La (41’pt Emre Can), Pjanic, Matuidi; Bernardeschi (26’st Danilo); Dybala (35’st Higuain), VERONA 2
Lazio, che blinda il terzo posto, ora è a -3 dalla Juve e a -5 Ronaldo. All.: Sarri. 18.00 UDINESE 1
NAPOLI 1
dall’Inter capolista. Giovedì si giocherà il disperato accesso ARBITRO: Fabbri.
20.45 LAZIO 3
ai sedicesimi di E-League. La Signora invece fallisce il con- NOTE: ammoniti Luis Alberto, Pjanic, Dybala, Szczesny, Leiva e Lazzari. Espulso JUVENTUS 1
trosorpasso all’Inter e mercoledì sarà di scena a Leverku- Cuadrado. OGGI
12.30 LECCE Tv
sen in Champions col primo posto nel girone già blindato. GENOA Dazn
15.00 SASSUOLO Tv
LAZIO (3-5-2) e beffa De Ligt e Szczesny (dal 45’ st JUVENTUS (4-3-1-2) schia il rigore su Leiva). CAGLIARI
SPAL
Sky
Caicedo 7) PJANIC 5.5: i ritmi elevati della parti- 15.00 Tv
BRESCIA Dazn
STRAKOSHA 6: un paio di interventi LEIVA 7: chiude tutte le linee di pas- SZCZESNY 8: doppio intervento mi- ta non gli permettono sempre di gio- 15.00 TORINO Tv
plastici su Dybala e un salvataggio a saggio che può. Vede prima le intenzio- racoloso su Immobile, prima sul rigo- care in modo ordinato. FIORENTINA Sky
pochi centimetri dalla linea di porta su ni degli avversari. re e poi sulla ribattuta. Anche il fallo MATUIDI 6.5: incrocia spesso le scia- 18.00 SAMPDORIA Tv
un colpo di testa di CR7. Male però il LUIS ALBERTO 8: straordinario. Quan- provocato su Correa, in realtà, tiene bole con Milinkovic e in pochi come PARMA Sky
pasticcio che commette con Acerbi in piedi la Juve. 20.45 BOLOGNA Tv
do ha modo di prendere la bacchetta lui riescono a tenere sotto relativo MILAN Sky
che mette Dybala davanti alla porta. in mano disegna le solite magie. Una CUADRADO 5: Lulic e Immobile, ma controllo il serbo. LA CLASSIFICA
LUIZ FELIPE 7: è un po’ in ritardo su di queste si traduce nell’assist per la soprattutto Lazzari, mettono a dura BERNARDESCHI 6: un colpo di testa Inter* 38
Ronaldo che approfitta dello spazio zuccata di Luiz Felipe, un’altra per l’im- prova la sua nuova attitudine difensi- largo non di molto grida vendetta Juventus* 36
concesso per segnare l’1-0. Si rifà alla bucata visionaria che mette in porta va. Quest’ultimo lo costringe al fallo non fosse altro per la giocata magi- Lazio* 33
grande, però, quando segna il gol del Milinkovic (11 assist in serie A) (dal disperato che gli costa il rosso. strale di Ronaldo che lo proietta a Roma* 29
pari con un’incornata degna del mi- 31’st Parolo sv). BONUCCI 5.5: scavalcato dall’arco- centimetri dalla porta. Ottimo appor- Cagliari 28
glior Chinaglia. LULIC 7: per oltre un’ora gioca alla baleno di Luis Alberto in occasione to in generale in rifinitura. Troppo leg-
Atalanta* 28
ACERBI 5.5: davvero non da lui le im- pari con Cuadrado pur avendo meno del pari biancoceleste e da Correa gero, però, in marcatura su Luis Al-
Napoli* 21
perfezioni con la palla al piede. Una di gamba e qualche anno in più. sull’azione del rigore laziale. berto che lo brucia e serve l’assist a
Verona* 18
queste, con la complicità di Strako- CORREA 7: qualche spunto dei suoi e DE LIGT 5: sul gol di Luiz Felipe è un Luiz Felipe (dal 26’st Danilo sv).
sha, si trasforma in assist (sprecato) po’ fermo come tutta la difesa. Su Parma 18
soprattutto il rigore procurato quando DYBALA 6.5: uno dei migliori nella
per Dybala. viene steso da Szczesny a due passi quello di Milinkovic si fa beffare alle squadra di Sarri e soprattutto uno Torino 17
RADU 6.5: l’apporto in termini d’espe- dalla porta. spalle. dei più fini interpreti del gioco che Milan 17
rienza è davvero notevole. IMMOBILE 5.5: ha a disposizione di- ALEX SANDRO 6: ha di fronte un sta cercando di costruire l’ex tecnico Bologna 16
LAZZARI 6.5: grande spinta e grande verse occasioni interessanti. Il primo avversario davvero all’altezza, il fu- del Napoli. Clamorosa la chance che Fiorentina 16
gamba come al solito. In alcune circo- tiro del match è il suo (deviato da De retto Lazzari, che lo costringe a guar- spreca su "assist" di Strakosha (dal Udinese* 15
stanze, visto il baricentro alto della Ju- Ligt), la prima chance nitida della La- darsi le spalle molto più spesso del 35’st Higuain sv). Sassuolo** 14
ve, sembra un running back di football zio è sua (tiro svirgolato dentro l’area solito. RONALDO 7: dopo 49 giorni di asti- Lecce 14
americano. Provoca lui il rosso per piccola), il primo contatto pericoloso in BENTANCUR 7: grande assist per il nenza (Juventus-Bologna) ritrova il Sampdoria 12
Cuadrado. area avversaria è il suo (spinta inno- vantaggio firmato Ronaldo. Parte da gol su azione e mette a tacere le voci Genoa 10
MILINKOVIC-SAVIC 7.5: una grande cua di Cuadrado). Serve l’assist a Cor- interno ma con gli inserimenti di fat- sulle sue precarie condizioni fisiche.
Spal 9
partita condita col gol del 2-1 da gran- rea che si procura il rigore sbagliato to diventa spesso lui il trequartista Dopo aver duettato con Bentancur
Brescia** 7
de attaccante. Raccoglie in area un però dallo stesso Immobile (dal 40'st (dal 41’pt Emre Can 5.5: non entra spinge in porta da centravanti il pallo-
*Una partita in più **Una partita da recuperare
suggerimento perfetto di Luis Alberto Cataldi sv). nel modo giusto. Troppo irruente. Ri- ne del suo centro 708 in carriera.
 SPORT domenica
29
8 dicembre
2019

Serie B, 15ª giornata Le euro rivali

Il Cittadella vola, Livorno sempre più giù
■ Nel 15° turno di serie B il Cittadella vola.
Risultati: Benevento-Trapani 5-0; Cittadel-
la-Salernitana 4-3; Empoli-Ascoli 2-1; Pesca-
ra-Venezia 2-2; Spezia-Livorno 2-0; Chievo-Cre-
monese 1-0; J. Stabia-Frosinone (oggi alle 15);
Pisa-Entella (15); Pordenone-Crotone (21); Pe-
rugia-Cosenza (domani alle 21). Classifica: Be-
nevento 34; Cittadella 25; Chievo 24; Crotone,
Pordenone e Perugia 22; Ascoli, Pescara e Em-
poli 21; Pisa e Frosinone 20; Spezia, Entella e
Salernitana 19; Venezia 18; Cremonese 17; J.Sta-
bia 14; Cosenza e Trapani 13; Livorno 11.
Tripletta Messi, il Barça ne fa 5 al Maiorca
■ La prossima settimana la Champions vivrà
l’ultimo atto dei gironi. L’Atalanta affronta mer-
coledì nel gelo di Donetsk lo Shakhtar (che ve-
nerdì ha liquidato 3-0 l’Olimpic) con un orec-
chio anche a Zagabria: se la Dea vince e il City
blocca la Dinamo va agli ottavi (ma ieri Guardio-
la ha perso 2-1 il derby di Manchester ed è a -14
dal Liverpool). Il Barça, avversario dell’Inter
martedì, fa 5-2 col Maiorca (tripletta Messi). Il
Genk, avversario del Napoli martedì, ha vinto
2-1 contro il Cercle Bruges. La Juve già prima
nel girone, sfiderà mercoledì il Bayer.

CRISI SENZA FINE

TOMMASO LORENZINI

Una zampata di Lasagna, un tiro

Per il Napoli moribondo
velenoso di Zielinski, Udine-
se-Napoli finisce 1-1 eppure il pe-
so del singolo punto è ben diver-
so: fa bene ai bianconeri che
resta solo la Champions
muovono la classifica dopo due
ko di fila, è inutile per un Napoli I partenopei non guariscono, a Udine finisce con un 1-1: è-14 rispetto I due palloni in campo nell’azione dello 0-1
che non vince dal 23 ottobre e
non va così male dal 2007 (21 ad un anno fa, mai così male dal 2007. Ancelotti si gioca tutto martedì
Verona battuto 3-2
punti dopo 15 gare). Per chi ha
ancora negli occhi la squadra di UDINESE 1
Sarri il paragone è impietoso, ma NAPOLI 1
il metro va tarato su Ancelotti e RETI: 32’ st Lasagna, 24’ st
l’abisso rispetto a un anno fa è
enorme: -14, involuzione tecni-
Zielinski.
UDINESE (3-5-2): Musso; De
Atalanta, che rimonta
co-tattica, mentale. Totale.
Martedì al San Paolo c’è il
Maio, Ekong, Nuytinck; Ter Avest
(29’ st Pussetto), Fofana,
Mandragora, De Paul (38’ st
Disastro Var: non vede
Genk, per andare agli ottavi di
Champions basta un pari: quello
Barak), Stryger; Okaka, Lasagna
(45’ st Becao). il gol con due palloni...
sì che farebbe comodo a Carletto NAPOLI (4-4-2): Meret, Di
per guadagnare tempo e ripren- Lorenzo, Manolas, Koulibaly ■ L’Atalanta è protagonista di un’altra parti-
Mario Rui, Callejon, Fabian,
dere in mano il filo logico e lo Zielinski, Insigne (1’ st Llorente), ta al cardiopalma: va in svantaggio e rimonta
spogliatoio di un Napoli con dav- Mertens, Lozano (16’ st Younes). per due volte e, al 48’ del secondo tempo, rie-
vero poco senso. Sempre che De ARBITRO: Mariani. sce addirittura a segnare la rete della vittoria,
Laurentiis non lo cacci prima. NOTE: ammoniti De Paul,
battendo 3-2 il Verona di Juric e raggiungen-
Mertens, Callejon, Fofana, Okaka, do il Cagliari al quarto posto (28 punti, ma i
mario Rui. Espulso Maskimovic sardi oggi giocheranno con il Sassuolo in tra-
UDINESE (3-5-2) dalla panchina.
sferta). La partita inizia subito a favore della
MUSSO 6.5: vede palloni spiovere in area, Dea ma al 23’ del primo tempo i ruoli si inver-
qualcuno lo mette in apprensione, ma nel Carlo Ancelotti, 60 anni, tono. Grazie ad un’irregolarità non vista dal
primo tempo non gli arriva neanche un tiro è alla sua seconda Var (il gol nasce da una rimessa laterale battu-
in porta. Attento nella ripresa. stagione sulla panchina ta quasi dieci metri più avanti e con due pallo-
DE MAIO 6.5: sulla destra della difesa, po- del Napoli. I suoi azzurri, ni in campo), i gialloblù passano in vantaggio
trebbe patire il divario fra la sua stazza da in questa stagione, hanno con Di Carmine, che segna la rete dell’1-0 bat-
corazziere e i brevilinei avversari eppure vinto solo 5 partite, tendo un distratto Gollini (si stava ancora la-
raramente lo mettono in crisi. pareggiandone 6 mentando con l’arbitro). L’Atalanta prova su-
EKONG 6.5: la punta di riferimento è Mer- e perdendone 4 (Getty) bito a reagire ma al 28’ arriva un’altra tegola:
tens che ama girare anche al largo, tutta- lo sloveno Ilicic non riesce a continuare la ga-
ra (accusa un dolore al flessore della coscia) e
via è bravo a non farsi risucchiare fuori
NAPOLI (4-4-2) vanti gli prende il tempo e lo fredda, complice una prestazione da fantasma. Che peccato.
deve uscire dal campo sostituito da Malinov-
posizione e ad essere preciso nelle gioca- anche l’errata disposizione della linea difensi- INSIGNE 4.5: mah. L’evidente difficoltà nel
te. Con l’entrata di Llorente lo spartito cam- MERET 6: poco da fare sul gol e in generale, va. Eppure, la sensazione è che senza di lui giocare in un ruolo e con dei movimenti (suoi
skyi. L’entrata del 26enne ucraino dà però
bia e deve ricorrere anche alle sue doti eppure prende rete da quello che fino a ieri, sarebbe il diluvio. e dei compagni) che non ha metabolizzato è
nuova linfa vitale alla sua squadra e, al 44’, il
aeree. con 9 reti, era il peggior attacco della A (assie- MARIO RUI 5.5: meno sortite offensive di certamente una sua lacuna, tuttavia perché
numero 18 nerazzurro segna il gol del pari: un
NUYTINCK 6: dalla sua parte Callejon par- me alla Spal). quelle che potrebbe tentare. costringerlo a essere ciò che non può? (1’ st
potente tiro a giro da fuori area che va a insac-
te bellicoso ma lui ci mette il fisico e rime- DI LORENZO 6: ordinato, copre Callejon e gli CALLEJON 6.5: vivace e intraprendente, però Llorente 5.5: non dà forza alla zuccata del
carsi sotto l’incrocio sinistro della porta.
dia. Va in sofferenza quando nella ripresa il consente di puntare in avanti. Gli serve più vederlo partire così lontano dall’area e così possibile raddoppio). Comincia il secondo tempo e la Dea rientra
ritmo si alza. coraggio, ha mostrato di averne i mezzi. mal servito sul secondo palo (dove è un ma- MERTENS 5: con un movimento che porta
in campo con lo stesso atteggiamento di ini-
TER AVEST 6.5: ordinato cursore sulla fa- MANOLAS 6: con Lasagna e Okaka che sva- go) è il sintomo che qualcosa non va. via Nuytink apre la porta a Zielinski. Stop.
zio partita ma, al 13’, i nerazzurri si fanno di
scia destra, si preoccupa di non lasciare riano e si scambiano di posizione, dà la cac- RUIZ 6: primo tempo macchinoso come i LOZANO 4.5: stesso discorso di Insigne: può
nuovo superare dal Verona: su azione di con-
spazi a Mario Rui e quando serve si accen- cia a chi si trova nella sua zona. compagni, fagocitato dalle corte distanze im- essere micidiale se innescato in velocità, mol-
tropiede, Lazovic serve l’assist del 2-1 a Di Car-
tra a fare il quarto di difesa. Prestazione KOULIBALY 6: prima chiude alla grande in poste dall’Udinese. Meglio nella ripresa. to controllabile se alla difesa si dà tempo di
mine che, solo davanti a Gollini, segna. Dopo
didascalica ma efficace (29’ st Pussetto verticale su Lasagna, la volta dopo il centra- ZIELINSKI 6.5: il gol dell’ex, ma fino ad allora schierarsi (16’ st Younes 5.5).
aver risposto immediatamente ai gialloblù (al
5.5). 18’), grazie a Muriel che firma il 2-2 su rigore
FOFANA 7: trattore che ha anche visione, (causato da Faraoni che atterra Castagne), la
come il lancio verticalissimo con cui man- Dea riesce a trovare la rete della vittoria al 48’:
da in gol Lasagna. Se fosse meno impreci-
LE probabili formazioni Palomino la passa in area a Toloi che, spizzan-
so... Oggi, ore 12.30 Oggi, ore 15 Oggi, ore 15 Oggi, ore 15 Oggi, ore 18 Oggi, ore 20.45 do di testa la palla, serve l’assist del 3-2 a Djim-
MANDRAGORA 6.5: contro il centrocampo Arbitro: ROCCHI Arbitro: PAIRETTO Arbitro: ORSATO Arbitro: GIACOMELLI Arbitro: ABISSO Arbitro: CHIFFI siti. A preoccupare ora sono le condizioni di
del Napoli privo di Allan (l’uomo che morde
DAZN Sky sport DAZN Sky sport Sky sport Sky sport Ilicic per la Champions: la Dea sfiderà lo Sha-
le caviglie e ruba il tempo delle giocate) khtar in trasferta mercoledì (alle 19, diretta
offre una prova di sostanza e ordine. Sky) e potrebbe ritrovarsi senza lo sloveno,
LECCE GENOA SASSUOLO CAGLIARI SPAL BRESCIA TORINO FIORENTINA SAMPDORIA PARMA BOLOGNA MILAN uomo chiave del gioco di Gasperini.
DE PAUL 6.5: è la qualità in una squadra 4-3-1-2 4-3-3 4-3-1-2 4-3-2-1 4-3-1-2 4-3-1-2 3-4-2-1 3-5-2 4-3-1-2 4-3-3 4-2-3-1 4-3-3
molto, troppo fisica, che quando si ritrova © RIPRODUZIONE RISERVATA
GABRIEL RADU TURATI RAFAEL BERISHA ALFONSO SIRIGU DRAGOWSKI AUDERO SEPE SKORUPSKI G. DONNARUMMA
col fiatone ha estremo bisogno dei piedi
RISPOLI GHIGLIONE TOLJAN CACCIATORE CIONEK SABELLI IZZO MILENKOVIC THORSBY DARMIAN TOMIYASU CONTI
dell’argentino (38’ st Barak sv). ATALANTA 3
STRYGER 6: aiuta Nuytinck nel contrasta- LUCIONI ROMERO MARLON PISACANE VICARI CISTANA NKOULOU CECCHERINI FERRARI IACOPONI BANI MUSACCHIO VERONA 2
re Callejon e appoggia bene il centrocam- DELL'ORCO BIRASCHI ROMAGNA KLAVAN TOMOVIC CHANCELLOR BREMER CACERES COLLEY BRUNO ALVES DANILO ROMAGNOLI RETI: 23’ pt e 12’ st Di Carmine, 44’ pt Malinovskyi, 19’ st rig.
po, ma alla lunga finisce la benzina. Muriel, 48’ st Djimsiti.
CALDERONI CRISCITO KYRIAKOPOULOS PELLEGRINI IGOR MARTELLA DE SILVESTRI LIROLA MURRU GAGLIOLO DENSWIL HERNANDEZ
OKAKA 6.5: fa a sportellate con tutti, la ATALANTA (3-4-2-1): Gollini 6; Toloi 6.5, Djimsiti 7, Palomino
PETRICCIONE CASSATA DUNCAN NANDEZ MISSIROL BISOLI BASELLI BENASSI RAMIREZ HERNANI SCHOUTEN KESSIE 6; Hateboer 6, Pasalic 6, Freuler 6 (10' st De Roon 6), Castagne
grande motivazione che mette in ogni con-
6; Gomez 6.5, Ilicic 5.5 (28' pt Malinovskyi 7.5); Muriel 6 (32' st
trasto e in ogni scatto lo porta quasi a stra- TACHTSIDIS SCHONE MAGNANELLI CIGARINI VALDIFIORI TONALI RINCON PULGAR EKDAL BRUGMAN POLI BENNACER Barrow 5.5). All. Gasperini.
fare e allontanarsi un po’ troppo dalla por- MAJER STURARO LOCATELLI ROG KURTIC NDOJ ANSALDI CASTROVILLI LINETTY BARILLÀ SKOV OLSEN BONAVENTURA VERONA (3-4-2-1): Silvestri 5.5; Rrahmani 6, Dawidowicz 4.5,
ta. Avesse piedi più educati... Bocchetti 5.5 (1' st Empereur 6); Faraoni 5.5, Amrabat 6.5,
SHAKHOV PANDEV DJURICIC NAINGGOLAN VALOTI ROMULO VERDI DALBERT JANKTO KULUSEVSKI SVANBERG SUSO
LASAGNA 7: sbanana una palla volante in Veloso 5.5, Lazovic 6.5; Pessina 6 (34' st Verre sv), Zaccagni 6;
BABACAR PINAMONTI CAPUTO JOAO PEDRO PETAGNA BALOTELLI BERENGUER CHIESA GABBIADINI KUCKA SANSONE PIATEK Di Carmine 7.5 (41' st Adjapong sv). All. Juric.
area ma si riscatta tre minuti dopo infilan-
do un diagonalino chirurgico: terza rete in LA MANTIA AGUDELO BOGA SIMEONE FLOCCARI TORREGROSSA ZAZA VLAHOVIC QUAGLIARELLA GERVINHO PALACIO CALHANOGLU ARBITRO: Valeri.
stagione (45’ st Becao sv). All. Liverani All. Motta All. De Zerbi All. Maran All. Semplici All. Corini All. Mazzarri All. Montella All. Ranieri All. D’Aversa All. Mihajlovic All. Pioli NOTE: ammoniti Hateboer, Veloso, Bocchetti e Zaccagni.
Espulso Dawidowicz.
30 domenica 8 dicembre 2019

■ Mancano ancora 17 giorni a Na-
tale ma Stefano Pioli, neo allenatore
del Milan dopo l’esonero di Giam-
paolo, ha già le idee chiare su cosa
vorrebbe trovare “sotto il suo albe-
ro” alla vigilia della sfida contro il
Bologna di stasera (alle 20.45, diret-
ta Sky): «Se mi sentirei più tranquillo
con Ibrahimovic? Babbo Natale arri-
EUROPEI DI NUOTO A GLASGOW
La Pellegrini è da medaglia anche se sta male
Federica vince l’argento nei 200 stile e rivela: «Ho vomitato prima della gara». Carraro e Castiglioni dominano nei 100 rana
FEDERICO DANESI
■ Nella terra dei Braveheart,
Federica Pellegrini ci mette
cuore ma non ha lo stomaco.
Perché, sarà l’emozione per la
sua ultima finale della vita in
vasca corta oppure più sempli-
cemente che è inverno pure
per lei, ma poco prima di entra-
re in vasca nei suoi 200 ha vo-
mitato.
Il risultato? È arrivata la me-
daglia numero 52 per lei in una
grande rassegna internaziona-
le, un argento che nulla aggiun-
ge e nulla toglie ad una carrie-
ra mostruosa ed è anche uno
schiaffo da parte del nuovo
che avanza. Come Freya An-
derson che non potrebbe esse-
re sua figlia ma intanto le dà 13
anni e poco non vuole dire. La
progressione della britannica
nell’ultima vasca, quella che è
sempre stata della Fede, è sta
abbacinante, tanto che l’azzur-
ra nemmeno l’ha vista, impe-
gnata a curare Femke Heem-
skerk piazzata accanto a lei.
Undici centesimi, nulla per
far pendere la bilancia dell’oro
da un lato o dall’altro ma abba-
stanza per buttarla giù dal gra-
dino più alto del podio in quel-
lo che è il suo commiato agli
Europei in Corta: «Effettiva-
mente non sono stata bene, ho
anche dato di stomaco ma non
la prendo come una scusa.
L’argento è comunque impor-
tante e un decimo non mi cam-
bia la vita».
FIDANZATI A PODIO
Può cambiarla invece, que-
sto Europeo, a Martina Carra-
ro che nei 50 rana si era dovuta
inchinare alla meravigliosa fol-
lia della 14enne Benedetta Pila-
to. Anche sulla distanza dop-
Francesca Marseglia al cancelletto di partenza (Getty)
SPORT domenica
31
8 dicembre
2019
Alle 20.45 Bologna-Milan: Mihajlovic torna in panchina
area d’attacco.
Pioli e il regalo Ibra: «Natale? Il 25 dicembre» Il Milan (11esimo con 17 punti)
affronterà il Bologna (12esimo ad
un punto dai rossoneri) che ritrova
va il 25 dicembre, voi da ottobre par- campione svedese che parrebbe co- contro la Fiorentina) faticano a tro- Mihajlovic in panchina: durante
late di queste situazioni. Se devo munque vicinissimo ad un ritorno vare con continuità la via del gol: af- questa stagione il tecnico serbo, a
chiedere un regalo, io penso ai tre in rossonero. Con soli 4 gol segnati fiancare Ibrahimovic ad uno dei due causa della leucemia da cui è affetto,
punti da prendere a Bologna», glis- in 14 partite, gli attaccanti Piatek (3 (o ad entrambi) potrebbe essere la ha potuto sedere sulla panchina dei
sando così eventuali domande sul reti tutte su rigore) e Leao (1 sola soluzione per ritrovare affidabilità in rossoblù solo 3 volte.
Federica Pellegrini, 31 anni,
ha esordito nel 2003 (Getty)
Volley
Mondiale per club
Imoco e Lube
nelle finalissime
■ Sarà Imoco Volley Co-
negliano-Eczacibasi VitrA
Istanbul la finale del Mon-
diale per Club di volley
femminile di Shaoxing, in
Cina. Le gialloblù di Santa-
relli hanno sconfitto in se-
mifinale per 3-2 (25-23,
20-25, 25-23, 21-25, 23-21)
il VakifBank Istanbul, gui-
dato del coach azzurro Gio-
vanni Guidetti e detentore
del titolo. Un successo arri-
vato al termine di una ri-
monta da urlo, quando la
partita sembrava ormai
nelle mani delle avversarie
dopo che si erano portate
avanti 10-14 nel tie-break;
pia è stata doppietta italiana, di mandare tutto a memoria ci Conegliano però riesce ad
ma davanti a tutte c’è lei, la ra- sarà spazio ancora per giocarsi annullare ben 9 match
gazza genovese che da tempo delle carte preziose. point guidate da una strepi-
si allena in Emilia e infatti ne tosa Paola Egonu (39 pun-
ha preso pure l’accento. Lo ha GRAN CONCLUSIONE ti) e, una volta tornate in
fatto perché le sembrava ora di parità, al terzo match ball il
capire se nella sua vita sportiva La prima è nelle mani di muro dell’Imoco mette a
c’era spazio per i podi e lo ha Alessandro Miressi che prima terra la palla che vale la fi-
fatto anche per amore. Lei e Fa- o poi chiederà le chiavi della nalissima (oggi alle 13, di-
bio Scozzoli, che quando sta città. Un anno e mezzo fa qui si retta su Sky).
bene una zampata al podio la è svelato al mondo vincendo i Il libero Moki De Genna-
dà sempre (e infatti nei 100 ra- 100 stile agli Europei da scono- ro parla per tutte: «Sono
na è stato di bronzo), fanno sciuto, stasera si presenta in fi- molto felice di questa vitto-
coppia ma sono molto meno Martina Carraro e Arianna Castiglioni, 26 e 22 anni (LaPresse) nale col miglior crono: record ria, siamo state bravissime
da copertina rispetto ai “furo- italiano in semifinale, migliora- a rimanere attaccate alla
no” Pellegrini-Magnini e in fon- veder volare la ragazzina le ave- no in scena da vent’anni. mento di 8 decimi del persona- partita. Abbiamo fatto un
do è anche un bel vantaggio, va fatto male. Qui ha battuto Come va bene pensare che le, impresa non banale. E pri- quinto set incredibile,
ché non hanno mai nulla da Arianna Castiglioni, un’altra questa Italia si conferma super mo tempo anche per Elena Di quando sembrava tutto
nascondere e nemmeno da che sa esaltarsi nelle occasioni potenza a dispetto delle assen- Liddo nei 50 farfalla. Agli Euro- perso abbiamo recupera-
giustificare. importanti e va bene così. E la ze, una su tutte quella di Adam pei, quelli veri, mancano cin- to. Godiamoci il momen-
Dopo i 50, Martina trattene- sua è la medaglia numero 200 Peaty che pure avrebbe respira- que mesi. Ma l’Italia è pronta. to, in attesa della grande
va a stento la delusione perché negli Europei in Corta che van- to aria di casa. Così oggi prima © RIPRODUZIONE RISERVATA battaglia, speriamo di di-
vertirci come stasera ».
C’è invece da mangiarsi
le mani per la Igor Gorgon-
Il Circo Bianco fra Usa e Canada zola Novara, che si arren-
de all’Eczacibasi di Bosko-
vic dopo aver rimontato
Marsaglia terza in Discesa. Paris e Goggia deludono due volte lo svantaggio nei
set ma capitolando 13-15
■ Mentre tutti aspettano Sofia sce 12ª molto dietro a 1”32 dalla vet- simo appuntamento in Val Garde- al tie-break. Le azzurre so-
Goggia, è Francesca Marsaglia a stu- ta. La campionessa olimpica azzur- na. A dominare la gara – con parten- no sconfitte 2-3 (21-25,
pire tutti nella seconda discesa libe- ra ci riproverà nel SuperG di oggi, za abbassata per il troppo vento – è 25-23, 11-25, 25-23, 13-15)
ra di Lake Louise. La 29enne roma- ultimo appuntamento canadese lo svizzero Feuz, vincitore delle due ed escono a testa alta.
na dell’Esercito, sorella del collega (ore 19, diretta Raisport ed Euro- ultime coppe di specialità, che tor- Non solo le donne, però,
Matteo, sfodera una gara strepitosa sport). Fuori a metà prova una buo- na al successo dopo un anno esatto anche gli uomini si gioche-
e trova il suo primo podio in carrie- na Delago, male Curtoni. da Beaver Creek 2018. L’elvetico sfo- ranno il titolo mondiale in
ra con il terzo posto nella gara vinta La neve nordamericana, ma quel- dera una gara perfetta nella secon- Brasile. La Lube Civitano-
dall’austriaca Schmidhofer. Secon- la statunitense di Beaver Creek, re- da parte del tracciato e chiude in va infatti batte 3-0 con
da piazza per l’americana Shiffrin sta indigesta anche per Dominik Pa- 1’12”98 (oltre il 20esimo posto gli grande autorità
che vede sfuggire la vittoria nelle ul- ris. Solo undicesimo nella discesa altri italiani). Secondo posto alla pa- l’Al-Rayyan e oggi alle
time porte dopo una prova strepito- l’azzurro, dopo il 13esimo nel Su- ri per il francese Clarey e l’austriaco 16.30 (su Sky) sfideranno i
sa. Dopo il sesto posto di venerdì, perG di venerdì: Domme potrà rifar- Kriechmayr. padroni di casa del Sada
invece, Goggia rischia troppo e fini- si col ritorno in Europa, già dal pros- F. PER. Cruzeiro.
32 domenica 8 dicembre 2019
BENEMERENZE I numeri di ieri DONNA DI 88 ANNI
Ambrogini, ovazione 4 Borseggi 4 Furti in appartamenti e negozi
Muore per l’incendio
per il tassista-eroe 6
7
Scippi
Rapine
6
3
Furti di autovetture
Furti a bordo di autovetture
della coperta termica
servizio ➔ a pagina 35 3 Truffe 2 Arresti servizio ➔ a pagina 37

Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email:milanocronaca@liberoquotidiano.it. Pubblicità: SPE Società pubblicità Editoriale, Viale Milanofiori Strada 3,Palazzo B10 - 20090 Assago(Milano); tel.02.57577.605/640

Le Comunali 2021 Martedì negozi chiusi per antirazzismo

Dal ristobar in Centrale
Salvini lancia la sfida
Coprifuoco in Galleria
alla sinistra dei salotti Sfila l’armata di Sala
FABIO RUBINI
Marcia in solidarietà alla Segre, i commercianti: «Così perdiamo clienti durante il picco natalizio»
■ Per capire il motivo grazie al quale la
Lega veleggia oltre il 30% non servono polito- LA «TOSCA» DI PUCCINI MIRIAM ROMANO
logi o fini commentatori. Bastano orecchie
buone e cervelli ben allenati a cogliere le ■ Sala l’ha annunciato sa-
sfumature di quando Matteo Salvini parla
alla gente. L’empatia che il leader riesce ad
Folla per vedere la Prima sul maxischermo bato scorso. Subito dopo
un’assemblea del Pd ospitata
avere col suo popolo è qualche cosa di uni- a Milano, interrogato ai mi-
co. È diversa dal carisma col quale Umberto crofoni, il sindaco l’ha butta-
Bossi agganciava la folla di Pontida per ta lì tra un botta e risposta e
un’ora e mezza o due coi suoi discorsi ricchi l’altro. «La marcia in solida-
di storia e di suggestioni; è diversa dalla visio- rietà a Liliana Segre passerà
ne ambrosiana di Roberto Maroni, capace per la Galleria». E ha aggiun-
di tenere a galla la Lega nel suo momento to, senza nascondere un cer-
storico più complicato. Matteo Salvini ha fat- to orgoglio: «È la prima volta
to sue le lezioni del passato e le ha attualizza- nella storia che la Galleria
te. ospita una manifestazione. Il
L’esempio lampante è il discorso fatto ve- colpo d’occhio sarà notevo-
nerdì sera in occasione della festa di Natale le”. Ed infatti così sarà, a
della Lega milanese, in un risto-bar in zona quanto pare. Il 10 dicembre,
stazione Centrale, durante il quale Matteo martedì, la manifestazione
ha alternato messaggi importanti («A Mila- “L’odio non ha futuro” - così
no la prossima volta non possiamo sbaglia- l’ha battezzata il sindaco -
re. Serve un progetto serio, che parli di giova- percorrerà le vie (...)
ni, futuro, crescita»), a battute che coinvolgo- segue ➔ a pagina 35
no il pubblico, facendolo sentire protagoni-
sta («Mi invitano a correre alle 6 del matti-
no. Ma che problemi avete? A Milano biso- VAL BREMBANA
gna fatturare, mica correre», facendo il ver-
so al Milanese imbruttito; o parlando della
nuova follia ambientalista, prima invita a co- ■ Folla in Galleria Vittorio Emanuele per la proie- la Prima: dal conservatorio Verdi al mercato comu-
Tre alpinisti
niugare una politica che tenga conto tanto
dell’ambiente quanto delle esigenze delle
zione sul maxischermo della Tosca di Puccini. La
Prima ha tenuto gli appassionati incollati all’ope-
nale Ferrara del Corvetto; dal Passante a Porta Vit-
toria al terminal 1 dell’aeroporto di Malpensa fino
salvati
aziende, poi scherza: «Sai che bello sgasare
con la mia auto Euro 2 in seconda fila...»).
ra, che ha inaugurato la stagione della Scala. In
totale, ieri sono state organizzate 38 proiezioni del-
a una palestra di via Padova e al carcere di San
Vittore.
dalla valanga
Perché se da un lato «non è possibile che a F. ZANIBONI ➔ a pagina 37
Civitavecchia ci sia un sindaco della Lega e
a Milano no, cazzo!»; dall’altro, fetta di pa-
nettone in mano, si schernisce perché «ades-
so devo andare. Ho detto a mio papà che Protesta dei cittadini: «Viale Bezzi è una roulette russa»
sarei passato a prendere mia figlia... e se fac-
cio tardi mi fa un mazzo così». Insomma un
leader che da un lato enuncia la strategia
del suo partito e dall’altro ammette di avere
Schianto bus-camion, il semaforo era pericoloso
i problemi e i limiti di tutti i comuni mortali. LORENZO GOTTARDO abitano lungo viale Ergisto Bezzi in seguito al rimaste ferite ben 18 persone: la più grave,
Poi ci sono gli altri, quelli che bloccano violento impatto che ha coinvolto un mezzo una donna filippina di 49 anni, è stata ricove-
l’attività di negozi, bar e ristoranti in Galleria ■ Lampeggianti e sirene di numerose dell’Amsa per la raccolta dei rifiuti urbani e rata in codice rosso e nella serata di ieri lotta-
nel periodo di Natale, per la semplice vana- ambulanze e poi pattuglie di tutte le forze un filobus Atm della linea 91 in servizio tra le va tra a vita e la morte.
gloria di sfilare, fascia a tracolla, contro fanta- dell’ordine (Carabinieri, agenti della Poli- fermate di piazzale Lotto e piazzale Lodi. Un La dinamica dello scontro, in parte rico-
smi del passato che vedono solo loro. zia di Stato e vigili della locale): così sono incidente stradale avvenuto quando erano struita, è però ancora al vaglio (...)
© RIPRODUZIONE RISERVATA stati svegliati ieri i cittadini milanesi che da poco passate le 8 di mattina e in cui sono segue ➔ a pagina 34

LOMBARDIA A TAVOLA / Piero e Pia

Il bollito trionfale si gusta in Città Studi
TOMMASO FARINA
■ Quando vien voglia di tor-
nare in un ristorante che è pia-
ciuto, è sempre una bella sensa-
zione. A Milano, e anche fuori,
di posti del genere ce ne sono
molti, e sono tutti quelli che tro-
vate nel nostro spazio sulla
Lombardia a Tavola. Piero e
Pia a Milano, in piazza Aspari
angolo via Vanvitelli, è uno di
questi. I lettori se lo ricorderan-
no: cucina piacentina, bollito
misto il giovedì. Per questo sie-
te invitati a rifarci un giro. Tro-
verete il calore di una famiglia.
Piero e Pia è un posto da non-
ni. Nel senso che è bello andar-
ci coi nonni. Ma è un posto
adatto anche ai loro nipoti, che
anch’essi lo amano: è sempre
pieno, a pranzo e a cena, ed è
aperto sette giorni su sette. In
Città Studi, è uno degli indirizzi
più luminosi, malgrado un par-
cheggio non troppo facile a tro-
varsi.
Quello che mangerete, lo leg-
gerete già fuori, sul menù espo-
sto. Dentro, le signore del servi-
zio si prenderanno carico dei
vostri cappotti. E voi vi immer-
gerete in un ambiente che sa di
anni Ottanta, (...)
segue ➔ a pagina 39
34 domenica
8 dicembre
2019
Lo schianto tra bus e camion dei rifiuti
Incrocio maledetto in viale Bezzi
«Quel semaforo è troppo veloce»
I cittadini protestano: «Luci sincronizzate male, la corsia è una roulette russa»
In coma filippina di 49 anni, altri 17 feriti. Si indaga sulla mancata precedenza
segue dalla prima
LORENZO GOTTARDO
(...) degli inquirenti – rilievi e
accertamenti sul luogo sono
stati presi in carico dalla poli-
zia locale – e solo nella gior-
nata di oggi si potrà sapere di
più su ciò che è davvero acca-
duto. A dare una risposta ai
molti dubbi saranno proba-
bilmente le immagini delle te-
lecamere stradali e di sorve-
glianza presenti nella zona.
Finora le ipotesi più credili
sulla dinamica dello scontro
parlano di una mancata pre-
cedenza semaforica, ma qua-
le dei due veicoli abbia com-
messo l’infrazione non è an-
cora certo.
Di sicuro c’è, invece, che
quel tratto di strada viene
considerato da molti una ve-
ra «roulette russa» e che, pro-
prio lì, nel settembre del
2008 due giovani in moto per-
sero la vita per essere passati
con il rosso: i tempi del sema-
foro sulla preferenziale sono,
infatti, molto ridotti (due/tre
secondi la durata del giallo) e
molti conducenti, già in pas-
sato, hanno fatto notare co-
me un mezzo pesante possa
essere fermato solo inchio-
dando di colpo. Eppure, no-
nostante i frequenti inciden-
ti, in quel tratto i tempi dei
semafori non sono mai stati
modificati.
Stando a quanto finora ri-
costruito, il camion dell’Am-
sa proveniva da via Marosti-
ca e si preparava ad attraver-
sare l’incrocio diretto verso
via dei Gracchi. Il mezzo
Atm, invece, procedeva lun-
go viale Bezzi percorrendo la
circolare in direzione viale
Misurata. Proprio al centro
dell’incrocio si sarebbe verifi-
cato l’impatto con il camion
dei rifiuti che ha colpito il la-
to destro del filobus. Uno
scontro di violenza tale da
spingere il mezzo Atm fuori
dalla propria corsia preferen-
ziale. Questo il momento in
cui sarebbe rimasta ferita la
donna filippina di 49 anni
che, secondo le prime rico-
struzioni, sarebbe scesa dalla
91 alla vicina fermata e sareb-
be poi finita investita dal filo-
bus fuori controllo.
Non appena avuta segnala-
zione dell’incidente, il 118 ha
fatto scattare l’allarme invian-
do in zona dieci ambulanze e
anche alcune auto mediche.
I soccorritori si sono subito
concentrati sulla 49enne feri-
ta, che versava già in stato di
coma a causa di un forte trau-
ma alla testa, ricoverata in co-
dice rosso presso la struttura
ospedaliera del Policlinico.
Serie, ma non gravi, anche le
condizioni di altri tre feriti tra-
sportati via in codice giallo:
tra questi anche i due guida-
tori del mezzo Atm e del ca-
CRONACA
mion dei rifiuti. Il primo, un
47enne, è stato ricoverato
all’ospedale Niguarda per il
trauma cranico dovuto allo
scontro: per estrarlo dalla ca-
bina del filobus è stato neces-
sario attendere l’intervento
dei vigili del fuoco che hanno
creato un varco all’interno
delle lamiere. Il secondo, un
dipendente Amsa di 29 anni,
è stato condotto al San Paolo
con una frattura al femore. Dall’alto il camion dei rifiuti dell’Amsa e l’autobus della linea 91 in viale
Coinvolta anche una passeg- Bezzi che ieri mattina alle 8 si sono scontrati provocando 18 feriti
gera 70enne che si trova ora
all’ospedale San Carlo per tunatamente solo lievi conse-
via di un trauma da schiaccia- guenze e sei di loro hanno ri-
mento al torace. Le altre 14 fiutato il ricovero.
persone rimaste ferite nell'in- Molto difficile per gli agen-
cidente hanno riportato for- ti della polizia locale, che han-
La Procura sequestra il convoglio che ha inchiodato venerdì
Frenate in metrò, Pd sotto accusa
Il centrodestra: «Troppi episodi, scarsa sicurezza a bordo. Il sindaco chiarisca»
■ La Procura di Milano ha disposto
il sequestro del convoglio della metro
che l’altro ieri improvvisamente ha fre-
nato in modo brusco, alla fermata di
San Babila, provocando quasi una
ventina di contusi tra i passeggeri.
Dai primi accertamenti sarebbero
emersi alcuni elementi più «specifici»
rispetto ai casi delle altre frenate bru-
sche di questi mesi (che potrebbero
essere state causate da anomalie nel
sistema esterno di emergenza). Per
questa ragione gli inquirenti hanno
deciso di sequestrare il treno per ap-
profondimenti. Sequestrato anche un
dispositivo specifico, un modem, utile
per le indagini.
E mentre la Procura indaga, la politi-
ca si scontra, con il solito valzer delle
polemiche. Per il sindaco, Beppe Sala,
è necessario non fare una «alla caccia
no eseguito tutti i rilievi e gli
accertamenti del caso, capire
l’esatta dinamica dell’inci-
dente: non è stato, infatti, pos-
sibile sentire i conducenti ri-
ai colpevoli, ma sì alla definizione del-
le responsabilità e soprattutto delle so-
luzioni». «Ho chiesto una relazione
esaustiva ad Atm che coinvolga anche
i produttori degli impianti e dei treni»,
spiega il primo cittadino, «in questo
caso, non mi voglio sbilanciare trop-
po, ma ho la sensazione che sia un
problema derivante dai treni. Detto
ciò il tema non è scaricare la croce
addosso a qualcuno, ma capire dove
stanno i problemi perché una soluzio-
ne che metta in garanzia il sistemava
trovata».
«Anziché sentire il sindaco Sala che
parla di una “sensazione che sia un
problema derivante dai treni”, ormai
sarebbe ora di conoscere la causa cer-
ta delle frenate improvvise che afflig-
gono i passeggeri della M1», sostiene
l’assessore regionale alla Sicurezza,
coverati e maggiori informa-
zioni si avranno solo dai fil-
mati delle telecamere. Mes-
saggi di solidarietà nei con-
fronti delle vittime sono giun-
ti dalla direzione dell’Amsa e
dal sindaco di Milano Giu-
seppe Sala, che così ha volu-
to ricordare l'incidente all’in-
gresso della Scala per la Pri-
ma del 7 dicem-
bre: «Sono cose
su cui a volte mi
sento un po’ im-
potente e che
non riesco a to-
gliermi dalla te-
sta». L’azienda
Amsa, invece,
ha fatto sapere
in una nota di
«essersi messa
a disposizione
delle autorità
per fornire ele-
menti utili a far
luce sull’acca-
duto».
Molto critico,
invece, Alessan-
dro De Chirico,
consigliere co-
munale di For-
za Italia: «In at-
tesa di capire
quali siano effet-
tivamente le
cause del terribi-
le schianto di
questa mattina,
un anno fa ave-
vo sollevato la
questione legata alla prefe-
renziale». Parole cui si ac-
compagnano anche i com-
menti di numerosi utenti
Atm sulla pagina Facebook
Tranvieri di Milano. Uno in
particolare fa notare come,
lungo tutta la preferenziale,
per gli scooter «le intersezio-
ni delle corsie sono ad alto
rischio». Stessa situazione
per chi dalla preferenziale de-
ve svoltare a lato. Troppo ve-
loci i tempi del semaforo. Ba-
sta passare con il giallo per
rischiare lo scontro con chi,
sulla propria corsia, scatta
non appena vede comparire
il verde.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riccardo De Corato, «è da un anno e
mezzo che accadono guasti ed episo-
di come quello di ieri in San Babila.
Dal primo incidente fino ad adesso,
Sala dov’era e che cosa ha fatto Atm?
Sono stati effettuati controlli e manu-
tenzioni sui treni? In poche settima-
ne, siamo arrivati a tre decelerazioni
violente. Che cosa si aspetta a indivi-
duare le cause? Le decine di persone
che rimangono contuse ogni volta
non sono sufficienti e si attende che ci
siano feriti gravi o peggio?. Che sia col-
pa dei treni, come ipotizza Sala», con-
clude l’assessore, «o che dipenda dal
sistema esterno di sicurezza sul quale
sta indagando la Procura di Milano, è
prioritario che si pervenga velocemen-
te a una soluzione del problema».
Insomma, Milano rischia di roma-
nizzarsi in materia di trasporti. Tanto
Serie nera
Trasporti,
12 mesi
di incidenti
■ Nell’anno che sta per fi-
nire c’è un grosso neo che
oscura l’efficienza mene-
ghina: la sequela di inciden-
ti nel settore dei trasporti. È
dell’altra sera l’ennesima
brusca frenata del metrò,
questa volta all’ora di pun-
ta e in pieno centro, a San
Babila, dove un treno della
linea rossa ha inchiodato fa-
cendo finire in ospedale no-
ve passeggeri per contusio-
ni e traumi lievi.
Sempre la «rossa», la più
anziana delle linee nata nel
1964, è stata teatro dell’inci-
dente del 27 novembre
scorso quando un altro sus-
sulto imprevisto ha fatto tra-
ballare un convoglio alla
stazione Bisceglie, con tre
donne accompagnate in
ospedale. Atm, la società
dei trasporti milanesi, ave-
va addebitato la frenata
all’errore di un operatore
della centrale che aveva in-
terrotto in modo brusco
l’ingresso del treno alla fer-
mata perché si era accorto
che l’area era occupata. I
primi episodi con danni al-
le persone risalgono al 4, 9
e 11 marzo scorso, uno sul-
la rossa e uno sulla verde,
con diversi contusi e un
passeggero trasportato in
codice rosso all’ospedale
Niguarda. In seguito a que-
sti incidenti, il procuratore
aggiunto Tiziana Siciliano
e il pm Maura Ripamonti
hanno aperto un’indagine
sulle anomalie delle “acce-
lerazioni” per accertarne le
cause, anche attraverso
l’analisi dei convogli seque-
strati e uno scambio di in-
formazioni e dati con
l’azienda che fa muovere la
città. L’assessore alla Mobi-
lità, Marco Granelli, ha par-
lato di «modifiche al siste-
ma di frenata», di prossimo
«ok ministeriale» alla modi-
fica del sistema.
l’onorevole Daniela Santanché, espo-
nente di Fratelli d’Italia, solleva aperta-
mente la questione. «Quello che pre-
occupa è la situazione dell’altra Capi-
tale, quella finanziaria, del nostro Pae-
se. A Milano di nuovo un guasto in
metro ha provocato il ferimento di 15
persone di cui 7 ricoverate in ospeda-
le», dice la parlamentare «non è la pri-
ma volta che si verifica un incidente
sulla metro a Milano. I precedenti so-
no tanti, ormai non si può più parlare
di casualità. L’assessore alla Mobilità
del Comune di Milano e il sindaco
prendano atto della situazione, il Co-
mune peraltro ha da sempre adottato
una terapia d’urto con tasse e gabelle
concentrate su chi è costretto a usare
l'auto in Area C, pedaggi per la sosta
in tutta la città e autovelox. I tagli ai
mezzi pubblici e al metrò non sono
ammissibili. L’amministrazione pren-
da provvedimenti e riveda le proprie
scelte».
E.PA.
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 CRONACA domenica
35
8 dicembre
2019

Marcia in solidarietà alla Segre: martedì negozi obbligati a chiudere

Coprifuoco in Galleria per il corteo antirazzista
Protesta dei commercianti: «Perderemo clienti durante il picco natalizio». Sala guiderà la sfilata di 560 sindaci da tutta Italia
segue dalla prima
MIRIAM ROMANO
(...) del centro, compresa, appun-
to, Galleria Vittorio Emanuele II.
Stando a quanto comunicato nei
giorni scorsi, prenderanno parte
alla marcia 560 sindaci da tutta
Italia, più, ovviamente militanti e
simpatizzanti.
La comunicazione del sinda-
co, però, non è stata accolta dai
commercianti della Galleria con
troppo favore. «E non per il senso
della marcia in sé», sottolinea
uno di loro, «non siamo assoluta-
mente contrari a una dimostra-
zione di solidarietà alla senatrice
Segre e ai valori che questa inizia-
tiva, positiva, vuole esprimere».
Ma il fatto che la manifestazione
attraverserà la Galleria, proprio
per l’altro sotto il periodo di Nata-
le, ha subito destato preoccupa-
zione tra gli esercenti della via.
«Non è mai capitato prima e
quindi la nostra preoccupazione
prima di tutto va riferita alla sicu-
rezza».
AFFARI IN FUMO
Basta farsi un giro in questi
giorni per Milano. Appena passa-
to Sant’Ambrogio, con le vacan-
ze di Natale alle porte, il sovraffol-
lamento delle strade del centro è
innegabile. «Per questo ci siamo
preoccupati. Proprio in questo
periodo particolare, gestire una
manifestazione di questa porta-
ta, ci è sembrata una mossa azzar-
data». Non solo questo però. Co-
me sempre in questi giorni la Gal-
leria si riempie di clienti e turisti.
«È il momento dell’anno dove si
fanno più acquisti», spiegano. Ed
è ecco che un pomeriggio di gros-
si introiti assicurati per i commer-
cianti svanisce. Ad un certa ora
infatti, i negozi dovranno chiude-
re i battenti per mettere alla mar-
cia e ai manifestanti di girare indi-
sturbati in Galleria. «Abbiamo
chiesto delucidazioni al Comune
e va detto che in parte ci hanno
rassicurati: la marcia partirà alle
Il sindaco Beppe Sala e la senatrice Liliana Segre ieri alla Prima della Scala; martedì il corteo dei sindaci «L’odio non ha futuro»
Il caso
SERRANDE GIÙ
■ Martedì alle 18 partirà da piaz-
za dei Mercanti il corteo in solidarie-
tà alla senatrice Liliana Segre, gui-
dato dal sindaco Beppe Sala. parte-
ciperanno 560 sindaci da tutta Ita-
lia. La marcia attraverserà la Galle-
ria, e i commercianti sono stati invi-
tati a tenere chiuse le serrande
POLEMICHE
■ Fabrizio De Pasquale, capo-
gruppo di Forza Italia: «Tolta ai ne-
gozi una giornata di incassi e il so-
vraffollamento eccessivo può met-
tere a rischio la sicurezza»
18 da piazza Mercanti, in trenta
minuti passerà in Galleria, per
concludersi tutto intorno alle
19.30. Certo, la tensione per il mo-
mento comunque rimane». Per i
ristoratori questo significa inizia-
re a lavorare più tardi del solito.
Per i negozianti sbaraccare tutto
prima delle 18, lasciandosi scap-
pare di fatto la fascia d’orario do-
ve la clientela è maggiore. Oltre-
tutto, gli inquilini della Galleria
pagano l’affitto al Comune, che
però li obbligherà a chiudere tem-
poraneamente per far passare il
coteo.
Anche il centrodestra abbrac-
cia le preoccupazioni dei com-
mercianti, anche se nessuno ov-
viamente mette critica la lotta
all’antisemitismo. «Milano e le
tradizioni di Natale sono asservi-
te alla volontà del sindaco», spie-
ga Fabrizio De Pasquale, capo-
gruppo di Forza Italia in Comu-
ne. «È la prima volta che si fa pas-
sare una manifestazione per la
Galleria. Con questa marcia ver-
rà tolta ai negozi una giornata di
incassi e il sovraffollamento ec-
cessivo può mettere a rischio la
sicurezza di Milano. Ma il sinda-
co mette al primo posto sempre
il marketing politico e la sua vo-
lontà di ritagliarsi un ruolo nazio-
nale», continua De Pasquale. «Il
centro è delicato e gestire le mani-
festazioni non è facile. Invece di
introdurre cortei nuovi, gli sforzi
dovrebbero concentrarsi su disci-
plinare quelli tradizionali».
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Capo dello Stato
Raffica di visite:
Mattarella stregato
dalla città di Milano
ENRICO PAOLI
■ Quasi quasi ci siamo abituati. Perché se
fino a qualche tempo fa le visite milanesi del
capo dello Stato, Sergio Mattarella, erano
un’eccezione, quasi un evento, ora stanno di-
ventando una routine. Del resto siamo o non
siamo la Capitale economica del Paese?
Dunque dicevano dell’abitudine presiden-
te della Repubblica di «scappare» a Milano.
Senza andare troppo indietro con il calenda-
rio, l’inquilino del Quirinale è salito in Lom-
bardia il 21 maggio scorso per la visita ufficiale
al memoriale della Shoah, con tappa all’Istitu-
to europeo di oncologia, per presenziare alle
celebrazioni per i 25 anni dalla fondazione.
Saltando l’estate si arriva al 3 ottobre. L’assem-
blea di Assolombarda accoglie calore il presi-
dente della Repubblica. Tutti in piedi in pla-
tea e un minuto di silenzio per ricordare la
scomparsa di Giorgio Squinzi, industriale che
guidò Confindustria. Al teatro meneghino pre-
sente anche il presidente del Consiglio, Giu-
seppe Conte. Infine tris di queste settimane.
Prima alla Bocconi, per l’inaugurazione
dell’anno accademico con l’ex premier Mario
Monti a fare gli onori di casa. Poi la prima alla
Scala di ieri. Un lunghissimo applauso, durato
oltre quattro minuti, ha accolto Mattarella al
suo arrivo nel Palco Reale alla Scala per assi-
stere alla Tosca di Puccini. A tributargli l’ova-
zione è stato l’intero teatro, pieno in ogni suo
ordine e grado. Il presidente ha ricambiato il
saluto del pubblico. Il direttore Riccardo Chail-
ly ha dato il via all’Orchestra che ha suonato
l’Inno di Mameli e poi è iniziata l'opera.
Breve pausa, con intermezzi romani, e poi
giovedì 12 dicembre di nuovo a Milano per i
50 anni dalla strade di piazza Fontana. Matta-
rella sarà in Consiglio comunale per le cele-
brazioni ufficiali. Milano sarà pure la Capitale
economica, ma una succursale del Quirinale
non sarebbe male.
twitter@enricopaoli1
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Medaglia d’oro alla memoria per Eugenio Fumagalli

Ambrogini, ovazione in ricordo del tassista eroe
■ Quindici Medaglie d’Oro, dallo scrittore
Antonio Scurati all’attrice Lella Costa, fino al
cantante Ricky Gianco. E poi 20 attestati a per-
sone e associazioni, dal giornale Leggo all’as-
sociazione Amici della Triennale. Per finire
con le sei Medaglie d’Oro alla Memoria, tra
cui l’ex dirigente del Pd, Filippo Penati e il
magistrato Francesco Saverio Borrelli.
È stato questo il «menù» della tradizionale
cerimonia di consegna delle Civiche Beneme-
renze del Comune di Milano, i cosiddetti Am-
brogini d’Oro, con cui sono stati premiati dal
sindaco, Beppe Sala, e dal presidente del Con-
siglio Comunale, Lamberto Bertolè, i milane-
si di nascita o di adozione che hanno portato
lustro alla città. Diversi i momenti carichi di
emozione che hanno segnato la mattinata al
teatro Dal Verme, a partire dalla consegna
dell’Ambrogino alla Memoria per Eugenio Fu-
magalli, il tassista eroe, morto investito men-
tre prestava soccorso a un’auto sulla Mila-
no-Meda. Grande commozione e applausi al
momento dell’abbraccio tra il sindaco e la so-
rella di Fumagalli sul palco. Una giornata che
Sala ha voluto dedicare anche alle vittime del-
la strage di piazza Fontana. Il 12 dicembre
ricorre 50esimo anniversario dell’attentanto
alla Banca Nazionale dell’Agricoltura. «Pro-
prio perché il futuro si costruisce sulle fonda-
menta della storia», ha affermato Sala nel suo
intervento, «non posso che consegnare un
ideale e solenne riconoscimento in più, che
viene dal più profondo del cuore e che credo
tutti voi condividiate: alle vittime di Piazza
Fontana e alle loro famiglie. I riconoscimenti
ufficiali sono stati tanti in questi decenni, e
hanno accompagnato la reazione ferma e civi-
le della città fin dal giorno dei funerali».
E proprio la memoria è stato il filo condutto-
re della mattinata. «Se noi apriamo il cuore, la
mente e la memoria al coraggio, allora ci ricor-
diamo chi siamo, chi sono stati i nostri mae-
stri e cosa possiamo costruire per il futuro»,
sostiene il sindaco, «questo deve essere il sen-
so della giornata e di ogni singola benemeren-
za civica: l’idea delle benemerenze è quella di
imparare». Tra i riconoscimenti alla memo-
ria, oltre a Penati, Borrelli e Fumagalli, anche
la figura di Don Luigi Melesi, cappellano del
carcere di San Vittore, il patron della Mapei e
ex presidente di Confindustria, Giorgio Squin-
zi, che già lo aveva ricevuto in vita, e Carla
Casiraghi, ultima custode del vicolo dei Lavan-
dai. PREMIATI Sopra Ricky Gianco, sotto Mogol, entrambi
Tra le Medaglie d’Oro, invece, oltre a Scura- premiati ieri al Dal Verme con l’Ambrogino d’oro (Ftg)
ti, Costa e Gianco, anche il paroliere Mogol (al
secolo, Giulio Rapetti), la calciatrice Laura
Giuliani, il cantante Vinicio Capossela, l’archi-
tetto e designer Cini Boeri, il nuotatore para-
limpico Simone Barlaam, l’artista Emilio
Isgrò, il chirurgo ortopedico Francesco Maler-
ba, il patron di Kartell e presidente del Salone
del Mobile, Claudio Luti, l’imprenditore Ma-
rio Ferrari, la fondatrice di GialloZafferano,
Sonia Peronaci, il Ceo di Be Consulting Stefa-
no Acherman e la moglie di Umberto Verone-
si, Sultana Razon Veronesi, scrittrice e soprav-
vissuta a Bergen-Belsen.
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36 domenica 8 dicembre 2019

Grave uomo di 52 anni
Valanga in Val Brembana
I soccorsi salvano 3 alpinisti
Frana il monte Valletto: gli escursionisti ritrovati dopo ore di ricerche con gli elicotteri
FEDERICA ZANIBONI
■ Sono stati momenti di
panico per i tre scialpinisti
che durante la giornata di ie-
ri facevano un’escursione
nell’alta Val Brembana. I
tre, due donne e un uomo,
tutti di Segrate, si trovavano
nei pressi del passo Salmu-
rano, tra Monte Valletto sud
e Piani dell’Avaro - al confi-
ne tra le province di Berga-
mo e Sondrio. Intorno alle
13.45 sono stati travolti da
una valanga.
La frana di neve, con un
fronte di circa 100 metri, si è
staccata dal monte Valletto,
e fortunatamente non ha
coinvolto altre persone oltre
ai tre escursionisti. Allo scat-
tare dell’allarme, oltre agli
uomini del soccorso alpino,
sono arrivati sul posto an-
che due elicotteri - uno pro-
veniente da Como e l’altro
da Milano - e i carabinieri
sciatori - in servizio proprio
a partire da ieri -, e immedia-
tamente sono partite le ricer-
che. In un primo momento,
infatti, la più grande preoc-
cupazione riguardava il nu-
mero degli sciatori colpiti.
Nel timore che fossero più
di tre si sono mosse anche
le unità cinofile per la bonifi-
La zona dei soccorsi ripresa dall’elicottero. Sul posto sono intervenute anche le unità cinofile
ca dell’area e la messa in si-
curezza. La situazione è ap-
parsa fin da subito rischio-
sa, e le difficoltà di comuni-
cazione della zona avrebbe-
ro potuto rallentare, anche
di molto, le operazioni di
soccorso.
INTERVENTO
Poco tempo dopo, tutta-
via, uno dei tre alpinisti è sta-
to ritrovato in mezzo alla ne-
ve. Era un uomo di 52 anni,
e seppur non dichiarato in
pericolo di vita, le sue condi-
zioni sono apparse gravi fin
da subito - con un trauma
cranico e uno agli arti infe-
riori. Per fortuna non sono
stati riscontrati segni di ipo-
termia. L’uomo è stato tra-
sportato con l’elicottero
CRONACA
all’ospedale Papa Giovanni
XXIII di Bergamo, in codice
rosso, e da quel momento
in poi le ricerche si sono con-
centrate sulle altre due per-
sone colpite dalla valanga,
che per alcune ore sono sta-
te considerate disperse. Fi-
nalmente, intorno alle 17, si
è potuto tirare un sospiro di
sollievo: anche le due don-
ne che si trovavano sulle al-
domenica
37
8 dicembre
2019
MILANO
Si incendia
pi Orobiche insieme al 52en-
ne, sono state recuperate. coperta elettrica
Una delle due, completa-
mente illesa, non ha avuto
Muore 88enne
bisogno di alcun ricovero;
mentre l’altra, un’escursio-
nista di 60 anni, è stata porta-
ta in codice giallo all’ospeda-
le Manzoni di Lecco.
■ Una donna di 88 an-
ni ha perso la vita duran-
te un incendio scoppia-
to in casa sua in piazza
Sant’Agostino a Mila-
PRECEDENTI no. È accaduto ieri mat-
tina intorno alle 10,
Già poche mentre la donna stava
settimane fa, il dormendo con una co-
21 novembre, perta elettrica. Ed è sta-
una strada del- ta proprio quella la cau-
la Val Bremba- sa del rogo. Per un mal-
na era stata col- funzionamento non an-
pita da una sla- cora chiarito, la coperta
vina. In quel ca- ha preso fuoco avvol-
so la valanga, gendo immediatamen-
che era stata te l’anziana. Lei soffriva
causata dal for- di problemi di deambu-
te maltempo di lazione, e per questo
quei giorni, era non è stata in grado di
caduta in locali- mettersi in salvo. La sua
tà Pagliari, a Ca- badante, originaria del
rona - in pro- Kirghizistan, dormiva
vincia di Berga- nella stanza accanto,
mo. I blocchi di ma quando ha sentito
neve che si era- le urla ed è corsa a con-
no staccati dal- trollare era già troppo
la parete mon- tardi. Nel tentativo di
tuosa a circa salvare l’88enne, la ba-
2mila metri di dante si è provocata al-
altezza, aveva- cune ustioni alle mani.
no invaso la E sono stati i vicini di ca-
strada comuna- sa, a quel punto, che
le che porta al rifugio Calvi, sentendo gridare han-
fortunatamente già chiusa no allertato i soccorsi.
alle auto per il periodo inver- La pensionata, nata a
nale. Nonostante nessuno Trieste ma da moltissi-
sia rimasto coinvolto o feri- mi anni residente a Mi-
to, si era trattato comunque lano, è morta nel letto.
di un grande spavento per La badante è stata porta-
gli abitandi della zona: quel- ta in codice verde
la strada, infatti, era già stata all’ospedale San Giusep-
soggetta a valanghe prece- pe.
dentemente. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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38 domenica CRONACA
8 dicembre
2019

TUTTO MILANO Farmacie

Mercati
Domani
■ ARPINO - Via Ferrieri - zona 7
■ CAMBI - Via Cambini - zona 2
■ CESARIANO - Viale Elvezia - zona 1
■ DE PREDIS - Via J. da Tradate - zona 8
■ GHINI - Via Ghini - zona 5
■ KRAMER - Via Goldoni-Via Kramer - zona 3
■ MORETTO DA BRESCIA - Via Reni - zona 1
■ PALMI - Via Forze Armate - zona 7
■ PISANI DOSSI - Via Pisani Dossi - zona 3
■ PONTI ETTORE - Via Ponti Ettore - zona 6
■ SAN MARCO - Via San Marco - zona 1
■ SANTA TERESA - Via Santa Teresa - zona 5
■ TRECHI - Via Trechi - zona 9
■ ZAMAGNA - Via Zamagna - zona 7
Martedì
■ A. VENEGONi - Via A. Venegoni - zona 7
■ BARIGOZZI - Via A. Mazzucotelli - zona 4
■ B. MARCELLO - Via B. Marcello - zona 3
■ BONOLA - Via A. Cechov - zona 8
■ EUSTACHI - Via Eustachi - zona 3
■ FAUCHE' - Via Fauchè - zona 8
■ GARIGLIANO - Piazza Minniti - zona 9
■ GRATOSOGLIO SUD - Via Saponaro - zona 5
■ MOMPIANI - Via Panigarola - zona 4
■ PAPINIANO - Piazza Sant’Agostino - zona 1
■ PASCARELLA - Via Pascarella - zona 8
■ SAN MINIATO - Via San Miniato - zona 9
■ STROZZI - Via Strozzi - zona 6
■ VASARI - Via Vasari - zona 4
Turno diurno (dalle ore 8,30 alle ore 21,00)

CENTRO v. Canonica 32, l.go Augusto 8, c.so P.ta Ticinese 98/A, v. S. Marco 18.
NORD
P.le Archinto 1, p.za Pompeo Castelli 14, v. Guglielmo Silva 39, v. G. Murat 85 ang. P.zza
Nizza, v. Litta Modignani 5, v. Sem Benelli 11 ang. v. Uruguay.
SUD v. Negroli 55, v. Venosa
4, v. Montegani 4.
EST v.le Regina Giovanna 42, v. Palmanova 152, v.le Monza 325, v.
Settembrini 39.
OVEST v. Forze Armate 328, p.za Velasquez 7, v. Bergognone 31, v. Bellezza
2 ang. v. Ripamonti.
Turno notturno (dalle ore 8,30 alle ore 8,30)
p.za De Angeli 1 ang. via Sacco v.le Famagosta 36; v.le Monza 226; via Stradivari 1; via
Boccaccio 26; v.le Zara 38; v.le Lucania 6; p.za Cinque Giornate 6; c.so Magenta 96 ang. p.le
Baracca; p.le Staz. P.ta Genova 5/3 ang. via vigevano 4

Lettere Appuntamenti
TORNINO A SAN VITTORE stemare la pavimentazione stradale. Ol- La mostra di presepi Concerto per piano Fiera internazionale
tre alle buche, anche il pavé ammalora-
La tradizione degli Oh Bej Oh Bej to è una emergenza. esposta a Bareggio al Conservatorio sulla robotica
Ruggero A.
Diciamocelo, gli Oh Bej Oh Bej dovreb- Milano RASSEGNA Con l’avvici- MUSICA Martha Argeri- EVENTO Dopo esser sta-
bero tornare in zona Sant’Ambrogio, do- narsi del Natale, torna ch, pianista nota a livel- ta in giro per l’Europa, ar-
ve sono sempre stati fino a qualche an-
no fa. Il trasferimento in piazza Castello SERVIZIO CARENTE anche la tradizionale lo mondiale, torna a Mi- riva anche a Milano «La
mostra di presepi di Ba- lano domani sera per il città dei robot», l’esposi-
ha allargato il numero dei partecipanti, reggio - in provincia di ciclo di «Serate Musica- zione internazionale sul-
a discapito però della qualità. Non c’è I treni regionali vanno migliorati
Milano. L’esposizione li» nella Sala Verdi del la robotica complessa.
molta differenza rispetto ai tradizionali È palese che uno dei servizi carenti in sarà aperta al pubblico a Conservatorio. Con lei Saranno 64 - tutti diversi
mercati rionali dei vari quarieri. In più, Lombardia, regione al top in Italia, è partire da oggi, nella si esibiranno il pianista fra loro - i robot in mo-
essendoci tantissima gente, non si rie- quello del trasporto ferroviario regiona- chiesa Santa Maria della Eduardo Hubert e la stra con i quali il pubbli-
sce nemmeno a camminare tranquilla- le. Nonostante l’ordine di nuovi treni, Neve in via Battisti, e re- Liszt Chamber Orche- co potrà interagire. Oltre
mente per ammirare i vari stand. infatti, permangono gravi problemi in sterà attiva fino al 6 gen- stra, diretta dal maestro a varie attività per tutti i
Maurizio A. numerose linee ferroviarie. La rete pur- naio 2020. Durante i gior- Gabor Takacs-Nagy. Il partecipanti, ci sarà spa-
e.mail troppo è vetusta, e spesso lo sono anche ni festivi la mostra rimar- programma proposto zio anche per i bambini,
molti convogli. Forse la scelta di riunire rà aperta dalle ore 10 al- prevede brani di Mo- con una proposta di la-
SCARSA MANUTENZIONE in un’unica società le ferrovie lombarde le 12 e poi dalle 15 alle zart, Debussy e Liszt. A boratori pensati apposi-
e le ferrovie dello Stato non è stata una 18 - mentre il sabato sol- chiusura del concerto, tamente per loro. L’ap-
Il pavé pericoloso scelta azzeccata. In questi anni non si tanto dalle 15 alle 18. Per Argerich si cimenterà puntamento sarà al Bi-
sono visti grandi miglioramenti, spero quanto riguarda i giorni nel Concerto n.1 in do cocca Village, da giovedì
Sono troppi i punti della città dove il pa- che prima o poi si riesca a risolvere que-
vé è messo male, ed è pericoloso sia per feriali dal 27 dicembre maggiore per pianofor- prossimo fino al 9 febbra-
sto nodo, non degno dei tanti record di in poi, invece, gli orari sa- te e orchestra op. 15 di io 2020. Il sabato e la do-
chi va in macchina sia per chi va in mo- Milano e della Lombardia. Mentre le isti-
to. Non va sottovalutato il pericolo, per ranno come quelli del sa- Beethoven. L’appunta- menica l’esposizione sa-
tuzioni litigano, i pendolari si arrabbia- bato. mento è alle 20.45. rà aperta dalle 10.
fortuna in via Amadeo c’è stato solo un no.
vetro rotto e nulla più. Speriamo che il Da oggi, ore 10 Domani, ore 20.45 Da giovedì, ore 14
Davide S. Ingresso libero Ingresso: 30-40 euro Ingresso: 14 euro
Comune intervenga con celerità per si- e.mail

MILANO Ailo - Un’avventura tra i ghiacci 13.00 ORFEO MULTISALA Cetto c’è, senzadubbiamente 12.00-14.15 13.35-14.00-15.00-15.30-16.30-17.20-
Cena con delitto - Knives out 15.00-17.30-20.00 VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039 Joker 16.25-19.15 17.50-19.00-19.30-20.15-21.15-22.00
Cena con delitto - Knives out | V.O. Sott. Ita 22.30 L’Ufficiale e la Spia 15.00-17.30-20.00 Le Mans ‘66 - La Grande Sfida 22.00 Cetto c’è, senzadubbiamente 10.35-17.00-19.50-22.30
ANTEO PALAZZO DEL CINEMA Un giorno di pioggia a New York V.O. sott. 12.50 Frozen 2 - Il segreto di Arendelle (3D) 22.30 Midway 19.20-22.20 La famiglia Addams 10.45-12.45-15.15-17.10
PIAZZA XXV APRILE, 8 - TEL. 026597732 Un giorno di pioggia a New York Frozen 2 - Il segreto di Arendelle Le ragazze di Wall Street - Business is business 16.50 L’immortale 14.30-17.15-20.00-22.40
Un giorno di pioggia a New York 14.50-16.45-18.40-20.35-22.30 17.35-15.15-17.35-20.00 Un sogno per papà 14.20 Deep - Un’avventura in Fondo Al Mare 10.30
14.50-16.45-18.40-20.35-22.30 Un sogno per papà 13.00-15.30-19.40 L’Ufficiale e la Spia 22.30 Un sogno per papà 20.10-22.30 Un sogno per papà 11.00-14.40-19.15
Un giorno di pioggia a New York V.O. sott.13.00-21.45 Midway 12.50-21.50 Cena con delitto - Knives out 22.30-15.00-17.30-20.00 Un giorno di pioggia a New York 12.10-14.30-16.45 Le Mans ‘66 - La Grande Sfida 21.45
Un giorno di pioggia a New York 11.00 L’Immortale 15.30-17.50-20.10-22.30 PALESTRINA Frozen 2 - Il segreto di Arendelle Maleficent - Signora del male 10.15-14.50
L’inganno perfetto 10.40-13.10-15.00-17.20-20.10 Cetto c’è, senzadubbiamente 15.20-17.40-19.40 VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925 13.30-16.10-19.00-21.30 Cena con delitto - Knives out
L’inganno perfetto V.O. Sott. Ita 22.30 Le Mans ‘66 - La Grande Sfida 12.40-21.30 Parasite 15.30-18.15-21.00 Frozen 2 - Il segreto di Arendelle 15.45-18.30-21.00 10.40-14.15-16.20-19.40-22.10
L’Ufficiale e la Spia | V.O. Sott. Ita 10.40 COLOSSEO PLINIUS MULTISALA Un sogno per papà 12.35 Un giorno di pioggia a New York 10.10-17.25-21.35
L’Ufficiale e la Spia 12.30-15.00-17.30-20.00-22.30 V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903 VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 199208002 Frozen 2 - Il segreto di Arendelle 14.15-16.40 MELZO ARCADIA MELZO
Parasite 10.40-15.10-17.40-19.40-22.15 L’inganno perfetto 15.30-17.50-20.25-22.35 Frozen 2 - Il segreto di Arendelle Cena con delitto - Knives out 19.45-22.35 VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444
La famosa invasione degli orsi in Sicilia 11.00-13.00 L’Ufficiale e la Spia 15.00-17.30-20.00-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 Deep - Un’avventura in Fondo Al Mare | Friendly Frozen 2 - Il segreto di Arendelle | Atmos
Il Peccato - Il Furore di Michelangelo 15.00-17.30 Frozen 2 - Il segreto di Arendelle Un giorno di pioggia a New York Autism Screening 11.00 15.10-17.30-20.10
Il paradiso probabilmente 15.30-17.50-20.20-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 L’Ufficiale e la Spia 13.50-16.55 Midway 22.00
11.00-13.10-15.20-17.40-19.40 L’Immortale 15.00-17.30-20.00-22.30 L’inganno perfetto 15.30-17.50-20.10-22.30 Il giorno più bello del mondo 22.45 L’Immortale 15.20-17.40-20.20-22.40
Il paradiso probabilmente V.O. sott. Ita 21.50 Parasite 15.00-17.30-20.00-22.30 L’immortale 15.30-17.50-20.20-22.30 Maleficent - Signora del male 20.05 Frozen 2 - Il segreto di Arendelle
Qualcosa di meraviglioso Cena con delitto - Knives out 15.30-17.50-20.10-22.30 UCI CINEMAS CERTOSA
Un giorno di pioggia a New York 16.00-18.30-21.00-22.30
10.40-13.00-15.10-17.20-19.30 L’Ufficiale e la Spia 15.30-18.30-21.30 VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960 Cena con delitto - Knives out 14.50-17.20-20.00-22.20
15.00-16.50-18.40-20.30-22.30
Qualcosa di meraviglioso V.O. ott. Ita 21.40 L’inganno perfetto
La famiglia Addams 11.00 DUCALE MULTISALA UCI CINEMAS BICOCCA 20.20 Un giorno di pioggia a New York 15.00-17.10-19.50
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Frozen 2 - Il segreto di Arendelle C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111
La belle époque 13.00-15.20-17.20-19.30-21.50 L’inganno perfetto 11.40-15.00-17.35-20.20 Deep - Un’avventura in Fondo Al Mare 10.50 Cena con delitto - Knives out 16.05-19.10-21.30
15.00-17.10-19.30-21.30
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15.00-17.15-19.30-21.30 10.30-15.15-17.40-20.20 L’inganno perfetto 11.10-14.40-17.05 Frozen 2 - Il segreto di Arendelle 14.20-15.00-15.30
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Un giorno di pioggia a New York 20.40 11.00-14.00-16.30-19.00-21.30
La belle époque 15.00-17.10-19.20-21.30 Frozen 2 - Il segreto di Arendelle V.O. sott. 10.55 -19.15-19.45-20.35-21.20-23.45
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Zog e il Topo Brigante 14.00 Parasite V.O. sott. 15.30-18.15-21.00 Il Peccato - Il Furore di Michelangelo 22.05 Lou von Salomé 18.15 L’Immortale 14.40-17.20-20.10-22.35
I due Papi 15.00 ODEON - THE SPACE CINEMA Countdown 20.30-23.00 Psicomagia - Un’arte per guarire 20.00 L’Ufficiale e la Spia 14.50-22.30
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Storia di un matrimonio - Marriage Story 22.00 13.15-14.00-15.50-16.30-17.00-18.30-19.10 Cena con delitto - Knives out 14.10-17.25 HINTERLAND Frozen 2 - Il segreto di Arendelle 11.15-14.30-15.00
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I due Papi 15.00-17.30 Le ragazze di Wall Street - Business is business 15.45 Frozen 2 - Il segreto di Arendelle V.O. sott. 17.20 Deep - Un’avventura in Fondo Al Mare | Friendly Frozen 2 - Il segreto di Arendelle | Imax
Joker 20.00-22.30 L’inganno perfetto 13.25-16.20-19.15-22.00 Le ragazze di Wall Street - Business is business 19.50 Autism Screening 10.30 16.00-18.00-21.30
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15.20-15.30-17.20-17.45-20.00-22.30 Un giorno di pioggia a New York Maleficent - Signora del male 14.00 L’inganno perfetto 14.10-17.30-19.45-21.50 Un giorno di pioggia a New York
L’Ufficiale e la Spia 13.00-15.00-17.30-20.00-22.15 12.35-15.00-17.20-19.45-22.10 Un giorno di pioggia a New York 19.35 Frozen 2 - Il segreto di Arendelle 10.20-11.10- 11.30-14.30-16.30-20.40-22.35

LOMBARDIA A TAVOLA / Piero e Pia
Il bollito trionfale
si gusta in Città Studi
Dalla coppa ai tortelli, in piazza Aspari il meglio della cucina piacentina
segue dalla prima
TOMMASO FARINA
(...) senza che ciò si riveli fastidio-
so o anacronistico. Anzi. Avrete a
disposizione una saletta e un sop-
palco lassù in cima, con tavoli co-
modi. Tutt’attorno, quadri mo-
derni di ogni foggia. Piero Sagre-
sti, il fondatore che aprì una cin-
quantina d’anni fa, ricorda: «A
volte gli artisti che venivano qui
ci pagavano il conto regalandoci
una delle loro opere».
Intanto sedetevi, e assaggiate il
pane. Per essere a Milano, è deci-
samente buono, e sappiamo
quanto non sia la regola. C’è quel-
lo normale, con la crosta, tagliato
a fette. E c’è quello con le uvette,
che è un vero attentato a qualun-
que proposito di morigeratezza.
Ma se siete qui, di certo non
siete alla ricerca di spuntini dap-
poco. Da Piero e da sua moglie
Pia, ben coadiuvati da alcuni vali-
dissimi aiutanti, si gusta la cucina
della loro terra piacentina: Piero
è di Pecorara, alta Val Tidone, e
non rinnega per nulla le sue origi-
ni appenniniche. D’antipasto,
con cosa partire, se non con la
coppa? È la gloria dei colli piacen-
tini, e Piero la stagiona a lungo
prima di offrirla alla sua clientela,
con l’accompagnamento di una
ciotola di croccante giardiniera
di verdure fatta in casa. Ha un sa-
Una foto interna del ristorante Piero e Pia in piazza Aspari (Tommaso Farina)
pore che parla delle case d’altri
tempi anche la testina calda di vi-
tello, con qualche goccia di aceto
e un po’ di cipolla sopra: cucina
povera, sapiente.
Di primo, si chiedono anzitut-
to i tortelli con la coda. Non sono
ripieni di coda di vitello. Si chia-
mano così perché hanno una for-
ma affusolata che termina con
un vero e proprio codino, e den-
tro hanno spinaci e ricotta. Sono
uno dei principali piatti piacenti-
ni, e così lo sono i pisarei e fasò,
gnocchetti di acqua e farina con-
diti coi fagioli. Le tagliatelle, inve-
ce, qui hanno la loro bella morte
con scalogno, prosciutto cotto e
CRONACA
vino rosso. E in questo periodo
c’è pure il tartufo, che fa la sua
comparsa su tagliolini, tortelli di
magro, perfino sopra i tortelli di
zucca, oltre che sulla polenta con
le uova.
Ecco, così siamo arrivati alle
pietanze: rognone trifolato con ri-
so al salto, trippa alla piacentina
coi fagioli bianchi. E la cotoletta
alla milanese. Ma il giovedì, pran-
zo e cena, va in scena il bollito sul
suo carrello. Cinque tagli: man-
zo, testina (imperdibile, ma per
davvero), gallina, cotechino, lin-
gua. La carne viene poi bagnata
col suadente brodo di cottura, e
servita con un parterre di salse,
quelle che ci vogliono. Ed è per
questo bollito che il giovedì Piero
e Pia, già capaci di marciare, co-
minciano addirittura a correre
verso il trionfo.
Di dolce, la torta sabbiosa, più
tipica della pianura, e le pere al
vino rosso. Quanto al bere, c’è at-
tenzione ai migliori produttori di
Piacenza, ma c’è anche un oc-
chio al resto d’Italia. Nel novero
delle proposte a bicchiere, alme-
no una sei o sette al giorno, c’è
sempre qualcosa di non stretta-
mente emiliano, per chi ama as-
saggiare. Si esce con un conto di
45 euro a testa, e il felice ricordo
di una bella serata.
Piero e Pia
P.zza Aspari, 2
Tel. 02 718541
Sempre aperto
SI MANGIA: coppa, pisarei,
rognone
DA NON PERDERE: bollito
(il giovedì)
IL CONTO: 45 euro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
domenica
39
8 dicembre
2019
Nell’ultimo anno
La superficie
delle foreste
raddoppia
■ Aumentano le foreste in Lombardia.
Solo nell’ultimo anno i boschi con certifica-
zione ambientale (ossia riconosciuti a livel-
lo internazionale come gestiti in modo so-
stenibile) sono quasi raddoppiati nella no-
stra regione, passando a coprire da 38.885
a 70.486 ettari, pari all’11% dei boschi lom-
bardi contro una media nazionale del 9%.
Su 24 consorzi sono 9 quelli certificati, i
quali detengono il 68,4% della superficie
boscata complessivamente conferita. L’En-
te regionale per i servizi all’agricoltura e
alle foreste, l’Ersaf, accompagnerà gli altri
consorzi, comunità montane e comuni nel
percorso di certificazione.
«Stiamo spingendo sull’acceleratore» ha
dichiarato l’assessore all’Agricoltura Fabio
Rolfi al termine del tavolo regionale della
filiera bosco-legno che si è svolto nei giorni
scorsi a Palazzo Lombardia, «per valorizza-
re questa filiera in Lombardia. Abbiamo i
migliori trasformatori di legno al mondo e
intendiamo dare valore ulteriore alla mate-
ria prima lombarda per sviluppare un’eco-
nomia circolare sempre più sostenibile a
livello ambientale, che limiti i trasporti su
gomma e che sappia creare occupazione
nelle zone di montagna. Vogliamo aumen-
tare la consapevolezza della qualità del no-
stro legno per aumentare la redditività dei
boschi e rendere la nostra materia prima
ancora più interessante per l’industria».
Nei prossimi giorni sarà aperto un ban-
do da 18 milioni di euro per finanziare in-
terventi volti a prevenire incendi e calami-
tà naturali. «Questo significa inoltre garanti-
re una efficace regimazione delle acque,
ridurre il rischio di erosione e migliorare la
conservazione della biodiversità e del pae-
saggio forestale». Il bando, rivolto a enti
pubblici e privati, avrà quattro linee di fii-
nanziamento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
domenica 8 dicembre 2019

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