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PARTE QUINTA L’età delle corti: la seconda fase della civiltà umanistico-rinascimentale (1492-1545)

CAPITOLO II Modelli di stile e di comportamento 1

T17 ON LINE Baldassar Castiglione


La «donna di palazzo»
[Il libro del Cortegiano, Nei capitoli iniziali del Cortegiano (cfr. T3, p. 152) Castiglione fa l’elogio di una delle protagoniste della vita
Libro terzo, capp. IV-VI] culturale di allora, Elisabetta Gonzaga. E in effetti alle donne veniva talora attribuita una funzione di primo
piano nell’organizzazione della vita culturale delle corti. Ciò non impediva la perpetuazione di posizioni mi-
sogine, nello stesso dibattito sull’amore e sul comportamento. Quando nel terzo libro del Cortegiano si af-
fronta la questione e Giuliano de’ Medici (detto il Magnifico, perché figlio di Lorenzo) è chiamato a pronun-
ciarsi sulle qualità della perfetta «donna di palazzo» (la corrispondente femminile del «cortegiano»), appa-
re evidente che Castiglione non è affatto schierato con i misogini. E tuttavia il ruolo complessivo della don-
na nella corte resta sempre contraddistinto dalla inferiorità rispetto all’uomo: ella deve saper essere aggra-
ziata (la grazia resta dunque fondamentale), deve saper conversare in modo appropriato ma anche civettuo-
lo e mondano restando comunque onesta e virtuosa. Da un lato le spetta il compito di saper intrattenere l’uo-
mo, dall’altro la sua libertà d’iniziativa è sottoposta a criteri morali più rigidi rispetto a quelli maschili.

da B. Castiglione, Il libro del IV


Cortegiano, a cura di G.
Carnazzi, con intr. di S.
Battaglia, Rizzoli, Milano 1994
[1987]. Benché alcune qualità siano communi e così necessarie all’omo come alla donna, sono poi alcun’altre
che più si convengono alla donna che all’omo, ed alcune convenienti all’omo dalle quali essa deve in
tutto esser aliena.1 Il medesimo dico degli esercizi del corpo; ma sopra tutto parmi che nei modi, ma-
5 niere, parole, gesti e portamenti suoi,2 debba la donna essere molto dissimile dall’omo; perché come ad
esso conviene mostrar una certa virilità soda e ferma, così alla donna sta ben aver una tenerezza mol-
le e delicata,3 con maniera in ogni suo movimento di dolcezza feminile, che nell’andar e stare e dir ciò
che si voglia sempre la faccia parer donna, senza similitudine alcuna d’omo. Aggiungendo adunque
questa avvertenzia alle regule che questi signori hanno insegnato al cortegiano, penso ben che di mol-
10 te di quelle ella debba potersi servire ed ornarsi d’ottime condizioni, come dice il signor Gaspar;4 per-
ché molte virtù dell’animo estimo io che siano alla donna necessarie così come all’omo; medesima-
mente la nobilità, il fuggire l’affettazione, l’esser aggraziata da natura5 in tutte l’operazion sue, l’esser di
boni costumi, ingeniosa, prudente, non superba, non invidiosa, non malèdica, non vana, non conten-
ziosa, non inetta,6 sapersi guadagnar e conservar la grazia della sua signora e de tutti gli altri, far bene
15 ed aggraziatamente gli esercizi che si convengono alle donne. Parmi ben che in lei sia poi più necessa-
ria la bellezza che nel cortegiano, perché in vero molto manca a quella donna a cui manca la bellezza.
Deve ancor esser più circunspetta7 ed aver più riguardo di non dar occasion che di sé si dica male, e far
di modo che non solamente non sia macchiata di colpa, ma né anco di suspizione,8 perché la donna
non ha tante vie da diffendersi dalle false calunnie, come ha l’omo. Ma perché il conte Ludovico9 ha
20 esplicato molto minutamente la principal profession10 del cortegiano ed ha voluto ch’ella sia quella del-
l’arme, parmi ancora conveniente dir, secondo il mio giudicio, qual sia quella della donna di palazzo;
alla qual cosa quando io averò satisfatto, pensaromi d’esser uscito della maggior parte del mio debito.11

Lassando12 adunque quelle virtù dell’animo che le hanno da esser communi col cortegiano, come la
25 prudenzia, la magnanimità, la continenzia13 e molte altre; e medesimamente quelle condizioni che si

1 aliena: estranea. Sta parlando Giuliano de’ Medici 4 penso…Gaspar: ritengo giusto che ella debba servirsi 7 circunspetta: circospetta; deve, cioè, esercitare la pru-
(1479-1516), detto il Magnifico come il padre Lorenzo; di molte di quelle [regole del cortigiano] e abbellirsi di denza.
lo abbiamo incontrato tra gli interlocutori delle Prose ottime qualità (condizioni), come sostiene il signor Ga- 8 ma…suspizione ma neanche di un sospetto.
della volgar lingua di Bembo. spar. Questa è la tesi di Gasparo Pallavicino (1485- 9 conte Ludovico: si tratta di Ludovico di Canossa (1476-
2 nei modi…suoi: con questo elenco Castiglione intende 1511), marchese di Cortemaggiore, che difende ed espo- 1532) che nel primo libro ha tracciato un profilo delle
coprire tutto lo spettro comportamentale della donna, ne la sua posizione misogina nel cap. III (immediata- doti del cortigiano.
dalle inclinazioni del carattere, alla padronanza lingui- mente precedente a questo). 10 profession: attività.
stica, alla gestualità fisica. 5 il fuggire…natura: il rifiuto dell’affettazione, il dimo- 11 alla qual…debito: quando io avrò soddisfatto alla qua-
3 come…delicata: come a esso [: all’uomo] conviene strarsi aggraziata per natura. Anche la donna di pa- le cosa, penserò di avere assolto (d’esser uscito) alla
dimostrare una certa virilità solida e decisa, così al- lazzo, come il cortigiano, deve attenersi agli stessi maggior parte del mio debito.
la donna risulta appropriato (sta ben) possedere principi di “grazia” e di superiore semplicità, ottenu- 12 Lassando: Tralasciando. È una consueta formula di pas-
una tenerezza dolce e carezzevole. La frase è co- ti con il disprezzo dell’artificiosità e dell’ostentazio- saggio.
struita con efficaci parallelismi per cui gli aggettivi ne. 13 la continenzia: la temperanza. Come nel cortigiano, la
si corrispondono esattamente nella loro contrappo- 6 non malèdica…non inetta: non maldicente, non frivo- moderazione diviene sinonimo di equilibrio, di oculata
sizione. la, non litigiosa, non incapace. economia di comportamento.

Luperini, Cataldi, Marchiani, Marchese LETTERATURA STORIA IMMAGINARIO [G. B. PALUMBO EDITORE]
PARTE QUINTA L’età delle corti: la seconda fase della civiltà umanistico-rinascimentale (1492-1545)
CAPITOLO II Modelli di stile e di comportamento 2

T17 ON LINE Baldassar Castiglione ~ La «donna di palazzo»

convengono a tutte le donne, come l’esser bona e discreta, il saper governar le facultà del marito14 e la
casa sua e i figlioli quando è maritata, e tutte quelle parti che si richieggono ad una bona madre di fa-
miglia, dico che a quella che vive in corte parmi convenirsi sopra ogni altra cosa una certa affabilità
piacevole,15 per la quale sappia gentilmente intertenere16 ogni sorte d’omo con ragionamenti grati ed
30 onesti, ed accommodati17 al tempo e loco ed alla qualità di quella persona con cui parlerà, accompa-
gnando coi costumi placidi e modesti e con quella onestà che sempre ha da componer tutte le sue
azioni una pronta vivacità d’ingegno, donde si mostri aliena da ogni grosseria;18 ma con tal maniera
di bontà, che si faccia estimar non men pudica, prudente ed umana, che piacevole, arguta e discreta;19
e però le bisogna tener una certa mediocrità difficile e quasi composta di cose contrarie, e giunger a
35 certi termini a punto, ma non passargli.20 Non deve adunque questa donna, per volersi far estimar bo-
na ed onesta, esser tanto ritrosa e mostrar tanto d’aborrire e le compagnie e i ragionamenti ancor un
poco lascivi, che ritrovandovisi se ne levi;21 perché facilmente si poria22 pensar ch’ella fingesse d’es-
ser tanto austera per nascondere di sé quello ch’ella dubitasse che altri potesse risapere;23 e i costumi
così selvatichi24 son sempre odiosi. Non deve tampoco,25 per mostrar d’esser libera e piacevole, dir
40 parole disoneste, né usar una certa domestichezza intemperata26 e senza freno e modi da far creder
di sé quello che forse non è; ma ritrovandosi a tai ragionamenti, deve ascoltargli con un poco di ros-
sore e vergogna. Medesimamente fuggir27 un errore, nel quale io ho veduto incorrer molte; che è il di-
re ed ascoltare volentieri chi dice mal d’altre donne; perché quelle che, udendo narrare modi disone-
sti d’altre donne, se ne turbano e mostrano non credere, ed estimar quasi un mostro che una donna
45 sia impudica, danno argumento che, parendo lor quel difetto tanto enorme, esse non lo commetta-
no;28 ma quelle che van sempre investigando gli amori dell’altre e gli narrano così minutamente e con
tanta festa,29 par che lor n’abbiano invidia e che desiderino che ognun lo sappia, acciò che il medesi-
mo ad esse non sia ascritto per errore;30 e così vengon in certi risi,31 con certi modi, che fanno testi-
monio che allor senton sommo piacere. E di qui nasce che gli omini, benché paia che le ascoltino vo-
50 luntieri, per lo più delle volte le tengono in mala opinione ed hanno lor pochissimo riguardo, e par lo-
ro che da esse con que’ modi siano invitati a passar più avanti, e spesso poi scorrono a termini che dan
loro meritamente infamia32 ed in ultimo le estimano così poco, che non curano il lor commercio,33
anzi le hanno in fastidio; e, per contrario, non è omo tanto procace34 ed insolente, che non abbia ri-
verenzia a quelle che sono estimate bone ed oneste; perché quella gravità temperata di sapere e bontà
55 è quasi un scudo contra la insolenzia e bestialità dei prosuntuosi;35 onde si vede che una parola, un
riso, un atto di benivolenzia, per minimo ch’egli sia, d’una donna onesta, è più apprezzato da ognu-
no, che tutte le demostrazioni e carezze di quelle che così senza riservo36 mostran poca vergogna; e se
non sono impudiche, con que’ risi dissoluti, con la loquacità, insolenzia e tai costumi scurili fanno se-
gno d’essere.37

14 il saper...marito: il saper amministrare il patrimonio del perfezionamento della propria etica comportamentale. sia ascritto a loro per errore.
marito. 21 mostrar…levi: mostrare di rifiutare [con un moto di or- 31 così…risi: esprimono certi sorrisi.
15 affabilità piacevole: si esprime di nuovo il principio del- rore] così tanto le compagnie e i discorsi, anche un po’ 32 siano…infamia: siano spinti ad andare più avanti, e
la “medietà”, della “giustezza” anche nei rapporti con audaci, dai quali [essa] si allontani, trovandovisi [coin- spesso arrivano a dei comportamenti che giustamente
le persone, per cui si possa raggiungere una gradevole volta]. procurano loro disonore. Un atteggiamento troppo di-
confidenza senza eccedere sul piano della intromissio- 22 si poria: si potrebbe, nell’antica forma del condizio- sinvolto da parte delle donne incita gli uomini a non far-
ne nella personalità altrui. nale. si scrupoli e a eccedere nelle loro azioni: di nuovo, il ri-
16 intertenere: intrattenere. 23 perché…risapere: il suo comportamento troppo auste- spetto della regola, e non la sua trasgressione, costitui-
17 accommodati: adatti. ro, insomma, potrebbe far pensare che ella stia nascon- sce la guida morale del cortigiano e della donna di pa-
18 accompagnando…grosseria: assecondando, con modi dendo la sua vera natura. lazzo.
dolci ed umili e con quella onestà che deve sempre ar- 24 selvatichi: selvaggi [: rustici, scontrosi]. 33 il lor commercio: la loro frequentazione.
monizzare (componer) le sue azioni, una vivace pron- 25 tampoco: nemmeno. 34 procace: arrogante.
tezza di ingegno attraverso la quale si dimostri lontana 26 domestichezza intemperata: confidenza senza control- 35 perché quella…prosuntuosi: perché quella serietà mo-
da ogni grossolanità (grosseria). lo (cfr. nota 15). derata da sapienza e da bontà è quasi uno scudo [: una
19 ma con…discreta: si noti il distendersi del periodo nel- 27 Medesimamente fuggir: Allo stesso modo deve evi- difesa] contro l’insolenza e la volgarità dei presuntuo-
l’equilibrio simmetrico degli aggettivi: Castiglione ten- tare. si. La donna, dunque, deve saper usare cautela e tem-
de a riprodurre stilisticamente la sensibilità armoniosa 28 perché quelle…commettano: perché quelle che, sen- peranza per riuscire a mantenere una parziale autono-
della personalità cortigiana. tendo narrare dei comportamenti disonesti delle altre mia rispetto all’uomo, che è costretta, per altro, a pa-
20 e però…passargli: le è necessario, però, tenere una dif- donne, se ne turbano e mostrano di non credervi, e ri- gare in qualche modo con questa “casta” e sapiente
ficile mediocrità [: un arduo equilibrio], quasi compo- tengono quasi una cosa mostruosa (un mostro) che moderazione.
sta di elementi contrari, e arrivare a certi limiti con esat- una donna sia senza pudore, fanno ritenere (danno ar- 36 senza riservo: senza riservatezza.
tezza (a punto), senza oltrepassarli. Castiglione stesso, gumento) che esse non commettano tale errore, sem- 37 con que’...d’essere: con quelle risa scomposte, con
dunque, non si nasconde le grandi difficoltà che il suo brando loro così tanto grande. le eccessive parole, con l’insolenza e con tali com-
modello ideale comporta, ma, nell’ottica del gioco mon- 29 con tanta festa: con tanta letizia. portamenti indecenti, dimostrano di esserlo [: impu-
dano e di corte, ogni ostacolo non è che uno stimolo al 30 acciò…errore: in modo che il medesimo [difetto] non diche].

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VI
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E perché le parole sotto le quali non è subietto38 di qualche importanzia son vane e puerili, bisogna
che la donna di palazzo, oltre al giudicio di conoscere la qualità di colui con cui parla, per intertener-
lo gentilmente, abbia notizia di molte cose;39 e sappia parlando elegger quelle che sono a proposito
della condizion di colui con cui parla40 e sia cauta in non dir talor non volendo parole che lo offenda-
no. Si guardi, laudando se stessa indiscretamente,41 o vero con l’esser troppo prolissa, non gli generar
65 fastidio. Non vada mescolando nei ragionamenti piacevoli e da ridere cose di gravità,42 né meno nei
gravi facezie e burle. Non mostri inettamente43 di saper quello che non sa, ma con modestia cerchi
d’onorarsi di quello che sa, fuggendo, come s’è detto, l’affettazione in ogni cosa. In questo modo sarà
ella ornata de boni costumi e gli esercizi del corpo convenienti a donna farà con suprema grazia e i
ragionamenti soi saranno copiosi e pieni di prudenzia, onestà e piacevolezza;44 e così sarà essa non
70 solamente amata, ma reverita da tutto ’l mondo e forse degna d’esser agguagliata a questo gran cor-
tegiano, così delle45 condizioni dell’animo come di quelle del corpo.46

38 subietto: un argomento. 41 indiscretamente: senza discrezione e, dunque, con in- 46 forse...del corpo: è un passaggio fondamentale nel pen-
39 bisogna…cose: è necessario che la donna di palazzo, vadenza. siero di Castiglione sulla donna: soltanto nell’esercizio
oltre alla sua capacità di individuare l’indole (la qua- 42 cose di gravità: argomenti troppo importanti. di queste doti equilibrate e contenute la donna potrà
lità) del suo interlocutore, per intrattenerlo con genti- 43 inettamente: in modo sconveniente. forse avvicinarsi, da un livello di naturale subalternità,
lezza abbia conoscenza di molte cose. 44 prudenzia…piacevolezza: sono qui condensate le tre alla suprema socievolezza del cortigiano e pretendere
40 e sappia...parla: e, quando parla, sappia scegliere quel- doti particolari della donna di palazzo. di eguagliarlo nelle qualità interiori, nella perfetta armo-
le [parole] adatte al livello dell’interlocutore. 45 delle: nelle. niosità dei gesti e dei movimenti in tutte le situazioni.

esercizi
Analizzare e interpretare
1 Perché la donna deve essere «molto dissimile dall’omo»? 4 Su che cosa fonda l’autore la differenza tra ruoli sessuali?
Sulla natura? Sulla convenienza? Sul suo «giudicio»?
2 Ci sono qualità che Castiglione stima essere necessarie al-
la donna come all’uomo? 5 La donna di palazzo potrà mai diventare uguale al corti-
giano?
3 La donna di corte deve possedere alcune qualità in più ri-
spetto alla madre e alla moglie: quali?

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