5 – agosto 2014
La linea zodiacale
dell'obelisco di Augusto
Gli argomenti per escludere che l'Obelisco di Augusto servisse un enorme (mai esistito) Horologium sono diversi ma richiedono un
minimo di applicazione e consultazione. Esiste peraltro un argomento schiacciante a sfavore dell'Horologium e molto facile da
verificare: per rendersene conto basta, nel reperto messo in luce dal Prof. Buchner, osservare con occhio "gnomonico" la linea
zodiacale del passaggio da Ariete a Toro.
Premessa
H o già segnalato una singolare evidenza degli scavi di Buchner, sin ora ignorata, in una mia memoria
che riguarda altri argomenti (la ricostruzione gnomonica dell'Obelisco di Augusto), al Seminario di
Cefalù (PA). Trattandosi peraltro di un argomento decisivo per l'interpretazione delle evidenze
archeologiche e dei testi storici, propongo anche ai lettori di "Orologi Solari" questo argomento come tema a
sé stante.
Lo strumento gnomonico di Augusto era una Linea Meridiana: una questione già risolta.
Che lo strumento gnomonico di Augusto, (Obelisco di Augusto 9 AC) fosse una Linea Meridiana e non un
orologio solare (Horologium) viene affermato in modo chiaro e inequivocabile (...hora sexta...) da Plinio il
Vecchio nella sua opera Naturalis Historia (70 D.C.): Plinio il Vecchio era un testimone oculare.
Vedasi [9].
Successivamente, il testo di Plinio venne correttamente interpretato, nel senso di una Linea Meridiana, da:
Egnatio Danti (1578)
Athanasius Kircher (1641)1
Georgius Christophorus Muller (1706)
Johann Wilhelm Bayer (1706)
Angelo M. Bandini (1750)
James Stuart (1750)
Giovanni Poleni (1750)
Alberto Colombo (1750)2
Ruggero Boscovich (1750) (*)
Ottaviano Cametti (1750)
Jacopo Marinoni (1750)
Scipione Maffei (1750)
Ludovico Antonio Muratori (1750)
1
In seguito nel 1650 Kircher ha supposto l'esistenza di un Horologium; la motivazione per questa fantasiosa ipotesi era, quasi
certamente, di affascinare il papa Clemente IX e ottenere da lui l'ordine di scavare.
2
Esprime dei dubbi nella lettera a P. Bandini, ma poi nella stesura finale dell'opera P. Bandini lo annovera fra i sostenitori della Linea
Meridiana.
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Orologi Solari – n. 5 – agosto 2014
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Riguardo il concetto di "livello Flavio" di Buchner egli vi pervenne a causa del livello del ritrovamento, un livello che trova invece
altre spiegazioni legittime e del tutto accettabili per non dire obbligate, congruenti con altri riferimenti archeologici, storici,
gnomonici: vedasi [9] e nel particolare [14] (in corso di pubblicazione).
4
Per approfondimento sui Parapegmata vedasi [9]
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(Fig. 1) in modo accurato solo 14 anni dopo la conclusione degli scavi: [5].
Un argomento decisivo a sfavore dell'ipotesi dell'Horologium proviene proprio dall'esame, fatto con un
occhio...gnomonico, di questi disegni e delle fotografie5.
Fig. 2 – Nei disegni dell'improbabile Horologium di Buchner vengono normalmente tracciate le linee diurne relative al cambio
del segno zodiacale. Logicamente esse appaiono come delle linee continue (iperboli) che attraversano tutte le linee
orarie, senza soluzione di continuità, dall'hora 1° fino all'hora 11°.
5
Queste erano state pubblicate in precedenza
6
Purtroppo sono scomparsi ambedue
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Orologi Solari – n. 5 – agosto 2014
elencati: il primo disegno con le 7 linee diurne risale al suo primo articolo, quello del 1976. Qui riproduco una
delle sue numerose ricostruzioni. Vedi Fig. 2. Solo immaginare delle linee diurne come iperboli tratteggiate,
discontinue o comunque con interruzioni sarebbe un fatto privo di senso. Infatti nel disegno di Buchner
troviamo, ovviamente, delle iperboli tracciate come linee continue, senza interruzioni: ciò è importante.
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Orologi Solari – n. 5 – agosto 2014
orologi solari dell'antichità (e anche in quelli moderni). In Fig. 5 la linea tratteggiata indica come si sarebbe
dovuto presentare il reperto se realmente fosse esistita una linea diurna per l'ingresso in Toro (e in Vergine).
In realtà invece, come si vede bene sia nel disegno Leonhardt (Fig. 1, 4) e anche nelle foto (Fig. 3 - 3bis), il
tassello fu interrotto: bensì esso era logicamente molto più lungo degli altri tasselli diurni "ordinari" e ciò, come
detto, con lo scopo di sottolineare la
separazione astronomica dei 30 gradi
d'eclittica fra un segno zodiacale e il
successivo ma era lungo 90 cm, a partire dalla
Meridiana verso Est e non di più: certamente
non continuava, come si vede nel disegno e
nella foto, fino alla fine dello scavo e,
logicamente, nemmeno oltre.
Occorre allora necessariamente concludere
che l'ipotesi che lo scienziato-gnomonista Fig. 5 - La linea tratteggiata indica come si sarebbe dovuto trovare il
reperto se effettivamente il progettista avesse inteso
greco incaricato da Augusto abbia realizzato realizzare un Orologio Solare per tutte le ore (Horologium)
un orologio per tutte le ore è assurda.
Conclusioni
Se la testimonianza scritta di Plinio su Obelisco/Linea Meridiana e la sua interpretazione fatta da innumerevoli
scienziati, eruditi, intellettuali, specialisti non dovesse essere sufficiente a chiarire la nota questione, ebbene la
semplice osservazione del reperto scavato in via di Campo Marzio (scavi Buchner) porta a dover concludere
che non c'è il minimo dubbio. Possiamo asserire senza timore di essere smentiti, grazie agli scavi di Buchner (non
alle sue ipotesi), di essere divenuti testimoni oculari come lo fu Plinio il Vecchio (70 D.C.): Augusto realizzò
una Linea Meridiana a nord dell'Obelisco e non un Orologio Solare per tutte le ore (Horologium).
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