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GIUSEPPE OLMI ‘FARMACOPEA ANTICA E MEDICINA MODERNA La pispuTa SULLA TERIACA NEL CINQUECENTO BOLOGNESE LEO S. OLSCHKI EDITORE FIRENZE FARMACOPEA ANTICA E MEDICINA MODERNA La pispura SULLA TERIACA NEL CINQUECENTO BOLOGNESE Giuseppe OL “Libera Universiti degli Sta "Trento RIASSUNTO. — Nel 1575 a Bologea tra il naturalist. Ulisse Aldrovandi, in veste di Protomedico, ed il Collegio dei Medici scoppia una violenta polemics vente per oggetto la preparazione dell Teriaca, farmaco dalle orgini antichissime fed ancora ampiamente usato nel XVI secolo. Ole alla teama complessa degli fitoco & possibile cogliere da tutta la vicenda il giudizio dell Aldeo- ‘vandi sulla situazione igienico-santaria italiana e le sue proposte per una concreta ‘quilifeszione delarte medica e farmaceutica. Per lo scienziato bolognese una ‘forma lobale ¢ veramente eficace non pub essere Iascata alliniiativa, per ‘quanto valida, dei singoli, ma deve essere demandata allo Stato ed ai suoi organi <4 contrallo, Nel pit generale processo di accentramento & necessario che anche ‘quello della salute cessi di extere un problema personale per diventare invece uno dei eanti campi di intecvento del potere statale. I Di puoi vo considerando, come Filosofo morale, et molto pit come Chri- stiano che in questo Mondo quelli, che hanno bavuto per oggetio ot fine il bene [a verita sono stati travagiat, et aft, sendo che la veritas sempre la havuta (quelli che Podiano persseutori .. In somma la vita nostra si va affinando in ‘guste pargatoni, st come fa Poro nella fornace ardente si va pit purifiando, (t porta con esso seco pid amarexza, che daleeza, essenda sempre il piacere caccompagnato dalla gran mestitias Cosi il 4 febbraio 1576 scriveva al proprio fratello Monsignor ‘Teseo il naturalista bolognese Ulisse Aldrovandi. Al di 18 di queste poche righe & una lettera tutta di tono molto triste e dalla quale, co- A BUB, Me Aldononii 21, vol IL, ce, 425-450. Nelle note faremo uso delle se- ‘gventi abbrevasion!: BLUB, — Bibliotees Universitaria di Bologna; A.S.B.~ Archivio Stato di Bologaa. 198 e. oust munque, traspaiono abbastanza chiaramente Ia stanchezza ¢ la delu- sione del nostro scienziato: stanchezza per una polemica, che oramai si trascinava da mesi, con il Collegio dei Medici ¢ che, anche per i suoi toni aspri, aveva finito per coinvolgere tutte le autorita cittadine; delusione tipica di chi, profondamente convinto della validita delle proprie idee, non ha ancora ottenuto, né intravvede la possibilit di ottenere il pubblico riconoscimento.” Sulla conttoversia gi posse- diamo oggi una serie di studi sufficientemente chiarificatori per cui, tralasciando ua racconto dettagliato, sari qui utile ticordare breve. mente solo i punti pid salienti e significativi. La dura contrapposizione fra PAldrovandi ed il Collegio dei Me- ici, manifestatasi, pur con diverse fasi, per un arco di tempo di circa tre anni, sorse da una profonda divergenza di opinioni riguardo la preparazione della Tetiaca, Farmaco di origine antichissima e sostan- zialmente identificabile con il Mitridato, la Teriaca se ne differenzid dal momento in cui Andromaco il Vecchio, medico di Nerone, pensd di aggiungere ai vari componenti carne di vipera. Proprio dallas. senza di questo ‘ingrediente’ - che doveva rispondere, come ve- dremo, a determinati requisiti ~ deriva la maggior semplicith di pre- parazione del Mitridato rispetto alla Teriaca ~ « puossi pitt agevol- mente fare, che la Thetiaca».« B sempre la presenza o meno della * G. Faxrvzzt, Memoria vite di Uli Alaroant mei floaf ble, Balog, Perle stampe di Lelio dalla Volpe 1774, pp. 38-47; Tow, Noted triton bgt, Bo logaa, Nels Stamper di Sin Tommaso PAquino 1781, «1, pp, 112-173; Av Branbis cent, Malet, medic « farmaisi, Milano 19241925, vol. IH, fpr i022 1003; G. ZAccA. ‘oxent, Stra del std dt Batra drat f Risaximono, Gente, Osc 1930, pp. 239. 240; L. Stunose, Stra dill Certs di Blea. L'Ets Moderns, Bologna 1940" Po. Wy Dp, 5657; M. 1. Gawuor. P. Wensran, Tbe life and timer af Gerpors Taglaetl got of Bolg, 1545-1598, Milano-New York 1950, pp. 67-75; B, Covtant, Invdcione tC. Gatsso, De Thrace od Pion, testo latino, adsrione ialana cl introduaione a cura el dot: E, Cotseri, Firenze, Ochi 1959, pp. 3840; A. ANoneots, Ullue Alroend ¢ Grapris XHT (la Twin), « Stenna Seorien Bolognese », XI, 196, pp. 1.19; Lr Moccia, Uline Alirnondi medi ¢ ignite, Bologna 196, pp. A-45;'$ Tenre, Clos Alivosondi Protimdi «la tow dle Teac, tsi di late, Universit di Bologea, Fac «di Magistero, anno ace. 19681969; A. Shuttt Spiolfre made ra gh inet Sloan: sani, «L’Atchiginasio », LXIIL-LXV, 19681970, pp. 373-382. Da queste stew opete, pia meno, & possibile ticavare le aotzie striche nulls Teraca; quanto ai manoserith Sldrovanan riguatdant il furmaco ela polemia eft. Catelen di mori ai Tlie Ao. und, a cura dL. Fett eon la eollbatazione di A. Ghigi A. Sorbli, Blogs 1007 5 Cf B. Manasera, Dells Theriat ded Mitra libri de, In Vioegin, Appesaa Ma ‘antonio Olmo 1572, p. 164 ¢.. Mitridato antidot alla Thetaca simile Geom che ok hhaveva le Viper)». B, questo del Marant, uno dei testi pi siechi di otisie sulla Teriace (Gtoris, preparizione, ule). +P. A. Marmion, I! sso libro di Pedacio Diwride Anazarby, in eis ratte det Ric 19 Parmacpea antca ¢ melvna madera came di vipera che determina le diversiti, peraltro lievi, di applica- zione ta i due farmaci: la Teriaca @ pit efficace specifica contro ill veleno viperino ~ « Theriaca superat Mithridatium in uno veneno vi- in morsu enim viperae utilius theriaca, quam mithtidatium exhibetur. In reliquis autem venenis.... mithridatium utilius quam theriaca datur 39 @ preferibile usase la ‘Teriaca in inverno ed il Mi- tridato @estate — «Ancora Puso della theriaca nellinverno, & del mitridato nell’estate, & molto lodato dalli nostri auttori, per Ia con- servatione della sanita »* — e cosi via. Git in auge dallantichita, come si é detto, ¢ medicinale assai comune durante il Medioevo,’ la Te- siaca godette perd col Cinquecento di un periodo di particolare fortuna fondamentalmente graziea quel massiccio ritorno a Galeno che appunto caratterizzd il secolo. Che sia lecito definire vero € proprio culto quello per il medico greco, pare indubitabile, Gia solo Pelevato numero di edizioni ¢ traduzioni delle sue opere, compiute nel corso del Cinque- cento, da immediatamente la misura della forza di questo « revival »* cui le scuole italiane, d’altronde, si allinearono per prime? Ma recu- perare la medicina di Galeno significd anche ed ovviamente ridare vigore a quella sua farmacologia nelPambito della quale la Teriaca coccupava indubbiamente un posto di primo piano. E. significativo che, oltre a parlarne nel De Antidethis, il medico greco dedichi, per cosi dire, un’intera opera a questo farmaco: quel De Theriaca ad Pi- sonem che il nostro Aldrovandi ben conosceva.# Nel cap. XV (« Quod sald nt merit pret, gut oar Ia Vine, Ala Bategs Eraa0; Ropes Vincean Vag 8h p38 1G. Canoucn, Pain odie Mids eon, rnd oman mai eof Es npn into, Or Oma, enti, Bp Stat 16h ie ea. I, 800 "U, Biso, Male il fmt i, In Torn, Pel Hered i sci Tain 10h, 38. 7A. Casttctiot Sil mein, Milano 196, 326, pata apunto dl Medinero come d'un period di main vege dls Teac "Svan i bel Lavon di RJ, Deane, broil sof Re ete nd ran of Clr fsa ofthe Wat sad Catal Tater, IV 196, fp, 280305 Dat 150 108 a seal lon dace te unas dal 1825 a Bea compro la media laspusn I doen dl S61 al G0 sande aowo 4 te 2 PCCD. OMA, Mada! Eatin ring te Raion, in The Hut of Be sit iain aio EB. Oth eg ogc 8 23 "Tomo el Dt Thr od Dm che del De Ants FAldsoranl posers Tediione del 17S ual svowesoquta{ oul nlan d scopplo dle ples pet elo agomeatrcl pepo punto dl ih (Ry rAd A, 20; pre Sekloaled quate cael) Bunun tom ama ep 27 Gio. Do- 220 6. ome et quaatis morbis ausilietar ‘Theriaca ») vengono indicate da Galeno le malattic nelle quali Puso di tale medicina si rivela utile e sisolutivo: & un aumero talmente elevato che non val qui la pena di enumerare. Certamente Velenco aiuta 2 comprendere la fducia © Fentusiasmo del’Aldrovandi per questo farmaco c Ia sua definizione di « regale Antidoto degli Antidoti y+ Ma in quali casi si usava la Teriaca durante il Rinascimento? Una volta stabilito che essa non trovava una appli czzione molto dissimile da quella galenica, si pud dire, in generale che «se fusse composta come si converrebbe, si vedtebbe per espe. sienza essere potentissimo rimedio contra i veleni!" Anzi le Terisca «a pit potente et invincible, et did affatata arma, che usare possino Ji Medici contra ogni veneno leale, soporifero, tabifco, insanabile, hhorrendo, pestfero »:® Come ben si poo notare dalla spiegazione al- drovandiana, il termine veleno aveva allora, rispetto ad oggi, un significato ass pit esteso e comprensivo di cai peraltzo gid un secolo prima dava ragione anche la nota definizione di Antonio Guaineri.« Proprio grazie a questa estrema genericita era possibile alla ‘Teriaca roporsi come una sorta di panacea universale verso ogni tipo di ‘malattia, ovando anche vasta applicazione nel campo della medicina preventiva: ‘Theriaca igitur Andromachi ex carne viperina constans, inter cactera antidota, locum eminentissimam proculdubio occupat; cum non solum ad ictus Serpentum, & ad caetera castiganda venena adhibeatur, sed etiam quia srticuloraum dolores invet, fluxiones, & hydropicorum aquas exsiccet, ele- phantiasi laborantibus opituletur, febres quattanas terminet, melancholicos ceshilare, citrinum ictericorum colorem deleat, onus anhelantis pectoris tol- la, nephriticis praesto sit; hepatis, & lienis aflectibus, necnon dysentericis, epilepticis, & cardiacis prosit. Omne lumbricorum genus ab intestinis auferat, ‘& deniq; quia praestantissimum sit pestis remediam. Immo in sanis theriacae frequens sus est salubris, quoniam valetudinem stabilem promittt, omnia exctementa consumit, actiones naturales roborat, necnon sensus, & mentem acuit: Ampliusitinerantes adversus frigoris iniuriam armat, humanum corpus 8 RUD, Me Aléornd 2, vol I, e134, bs M. Mexcer, Ivan pr le pte, Roma, AppessoViacerto Acsito 157% 3 spre le pe a, Appresso Vicenio Aceto 1576, RUB, Ali, Alrmond 2, ol HL, e170, + esi yenenam mtipliter sci potest hic pee veaenue lad solum inteligo «quod qualtercumque humane genet! spronimatumy sie 2 materia opera Race ee ‘on et sue complesinls quadan malante oeuks prpceate coneperna ete ‘Tuownouer, A Hlitry of Magi and Esperimntal Scene, New York 1960, vols, Byomeies 4 Hl of Map ad Ep «New York 1960), vol1V, p. 224, | Farmaopea antce ¢ medivina moderna 201 ‘a venenis, & ab alijs noxijs medicamentis tuetur, sanguinem optimum red- dit, & tandem aeris, & aquarum vitia, emendat.!* B un elenco questo dell’Aldrovandi, molto ampio ¢ che tuttavia non Arriva a comprendere tutti gli infiniti casi nei quali la Tetiaca poteva trovare, secondo Vopinione del tempo, una applicazione vantaggiosa. Soprattutto in due malattie a carattere epidemico come la peste ¢ la sifi- lide, incubo antico Ia prima, pit attuale Ia seconda delle popolazioni curopee, era ovvio che la Teriaca polarizzasse su di sé le spetanze dei contagiati. Anche se le prove sono singolarmente scarse, & impensabile che, durante la « morte neta» che devastd e spopold I'Europa attorno alla meta del XIV secolo, quando si tentarono tutti i generi di pre- cauzioni ¢ rimedi fantastici, Pantico ¢ famoso medicamento non fosse utilizzato* Sicuramente in seguito, ¢ sempre a causa della « completa ignoranza delPeziologia del male »,” la Teriaca fu sata massic- ciamente, L’importanza terapeutica attribuita al farmaco in caso di infezione di peste risulta immediatamente evidente da una prest di posizione del Collegio dei Medici bolognese nel 1564, quando, appunto in presenza di un sospetto di peste, gli speziali vengono diffidati dal mandare « extra civitatem tantillam quidem de Theriaca quam habent, sed asservarent pro nobis civ. Bonon, ».¥ Ancora a Bologna nel se- colo successivo, precisamente in occasione della peste del 1630, la Teriaca figura tra i principali mezzi di cura e prevenzione.* In un testo uscito, come altri, in quell’anno, sotto Purgenza dellinfezione, essa viene definita «delle composte medicine... la pit principale che quante si siano mai inventate contro ogni specie di veleno, peste, contagio € mali occulti 8 U, Atprovanor, Seretinef dacmutbisoria libri di, Bononiae, spud Clementem erratum 1640, pe 166, Altctanto splice, por nella tan breviti, B. Manawes, Dalla ‘herec che, p. 16S: « Bgl & dunque da sapere; ce la Theriaca ha due principals viet, Pana ¢ che preserva {sani Yara che sana gl infermi» Cfe. G. Warsos, Therisr ond Milridetin. A Sty in Thrapetics, London 1966, pp. 99, 105. 2G, M, Civous, Crier « le pce, Un eso dl striae sistema soitarie in Tostna nats di Gala, Bologaa 1976, p15. 1 ASB, Colla di Medina ¢ Art, Boss 217, Primo libeo sereto (1904-1573), 138 [Nel 1560, sempec in presenra dua minaccia di pee, in una leer dei medici del Colegio al Sento, selativa ti messi di cura ¢ prevensione, a afcema: «Inter caetera autem medi- famenta tuum locum obtinet Tyres, temo vel quarto quoque di, ad seupoli pondus ‘mptan (BU. Me. Adrenal 9,0. Ty c2734. " Cite A. Buicnsrrt, Hela ¢ la pve del 168, Bologna 1968, pain. GA. Veoware, Ansdbtaris cre le pee, Bologea, Perroni 1630, p. 5 /LYSSIS. ALDROVANDI ATRICH BONONIENGIS > BARTHOLONAYS auanosiys Fig. 1 Us Ato oven, Srna, et rma ire Iria, Bonnin, ap ‘lenentem Feroninm 164 Fromeape, Frmacspes antce ¢ matics moderna 203 ‘Tutto un discorso analogo pud applicarsi a quegli affetti da ma- lattie veneree che, sullo scorcio del XV secolo, iniziarono ad affollare, come per diritto ereditario, gli antichi luoghi di reclusione ed isola mento dei lebbrosis* Comunemente usata all’Hotel-Diew di Parigi,® Ia Teriaca, assieme al Mitridato, incontra credibiliti anche presso Gi- solamo Fracastoro che, dopo averla indicata come cura in altre malat- tie quali febbri pestilenviali e tisi, Ia trova di qualche utilita pure nello stadio iniziale della sifilides* Insomma, «singolar contraveneno a tutti i veneni e a tutte le nature, & complessioni de gli huomini »,% Ja Teriaca si presta ai pitt svariati usi e la causa di una sua eventuale inefficacia non risicderi tanto in un vizio intrinseco, quanto piuttosto nell'ignoranza degli uomini: «che se averrt per aventura, che a qual- cuno non giovi, ha da imputare solo alla mala compositione di essa, fatta per ignoranza, o stracuraggine de’ Medici o de gli Speciali »s# Si gid detto della presenza, nella Teriaca, di carne di vipera, ingre- diente affatto primario e nel quale risiedeva Ta vera forza del farmaco; la vipera & «base et fondamento della theriaca, senza la quale non si pud fare in aleun modo »* Ma quale senso aveva combattere i veleni presenti nel corpo con un altro veleno che, in teoria, avrebbe dovuto solo provocare un peggioramento del quadro clinico? B errato pen- sate, come qualcuno peraltzo pare aver fatto," che vi fosse git, da parte dei medici, una precognizione o addirittura una lucida consa- pevolezza dei meccanismi immunitari, E vero, invece, che la pre- senza di carne di vipera trovava giustificazione nel concetto di « sim- patia », cardine fondamentale anche della medicina galenica: «... la causa di questo si pud rendere da filosofi sapendo esser cosa certa, che la somiglianza delle cose stano volontieri unite insieme; anzi si vede questa simpathia come una cosa consimile con un certo instinto 8 Cfe, M, Fount, Store dill flli ml lzsiee, Nano 1976, pp. 17-19. * Ibid, p. 19 5G, Frscastono, De conaionbur of cnlpie morbir et toram cation lind ts, {in I., Opera Onnie, Venetis, api lunas 1585, pp. Ute, 13, 146 5B, Manse, Dalle Thera ct, ps8 Thi BUR, Me Aldand 6, vol. I, e. 1640 2 Cicy ad ex, H. PScuren, Perl, Dat Uni der Dokior Faust, Seagate 1955, iu caato A: Stats, Spiitire ede ct, pp. 375:376, che avanga Pipotest delim solo a lvello di suggestions 208 6. ome va a ritrovar Paltra»* La carne di vipers, ciog, fungerebbe da ri- chiamo nei confronti dei veleni presenti nel corpo umano. « qual veleni, sicome la Calamita tira il ferro a sé, et PAmbra le festuche di paglia et altre cose leggerissime, cost Ia vipera in questa tanto desi- derata Theriaca tita a sé con gran vehemenza et prestezza ogni et qualunche veleno radicato in qual minera si voglia del corpo nostro». Una volta che il veleno sia stato smosso «dal suo loco dove sta affiso »® e concentrato tutto in una sola parte del corpo, scatta «Fimboscata del medicamento ys entrano, cioé, in azione gli altsi componenti della Teriaca, grazie ai quali il veleno & « domato, vinto, et scacciato fuori »® Restano solo da capire, infine, le moti. vazioni che portarono a privilegiare, per questa importante funzione caitalizzatrice nella Teriaca, la carne di vipera rispetto a quella di altri serpenti © animali velenosi, Molto semplicemente la prelezione fa dettata da una stima di minor tossiciti: la vipera, cio’, «fu scelea pitt tosto, che altro animal velenoso, per havere virti manco venelica de glaltr, la qual poi pet la preparatione, et corretione resta quasi senza veneno ».® Se a quanto brevemente esposto si aggiunge il valore quasi magico attribuito ai serpenti sin dallantichiti, si comprendera bene, crediamo, come, in presenza di una medicina estremamente empirica, la Teriaca fosse farmaco capace di accendere Ia fantasia po- polare ¢ suscitare entusiasmi acritici, Ruolo importante, dunque, anzi essenziale quello giuocato dalla vipera che, proprio per questo, doveva essere preparata ed adattata, prima dell'introduzione nelPan- tidoto, sulla base di eutta una serie di prove e regole ben precise. Ed § guatamente per profonde divergenss in questa fase della compos- ne che doveva scoppiare 1a polemica fra I"Aldrovandi ed il i sone che 4 »ppiare la pk di ed il Collegio Gia interessato, sin dai primissimi anni del suo insegnamento uni- versitario, al problema di una corretta composizione della Teriaca e, er questo, in dura polemica, dal 1554, con ciarlatani ed aromatari di- sonesti« ’Aldrovandi ha motivo, una ventina d’anni dopo, di entrare © BUB, Ms, Aldona! 6, vol I, ¢ 159, © RUB, Me. Alérovendi 21, vo, Ti, e170. DUB, Ms, Alana’ 6 vol. I, € 159 © Tia, €, 160, © Thi, . 159, © Did, ee. 160r161. 1% Ce. G, Zaccacnins, Str dle nti cit, pp. 230-240, Fermaapea antca ¢ melvna moderna 205 in attrito anche con il Collegio dei Medici in seno al quale rivestiva la catica di Protomedico. Una certa tensione, pitt o meno latente, nei rapporti tra il naturalista bolognese ed un organismo chiuso & sgeloso dei propri privilegi quale era appunto il Collegio, esisteva, indubbiamente, da tempo. I primi screzi si manifestarono allorché, ponendosi il problema di comporre un Antidotatio bolognese, i Governatore della citti pensd di affidare il compito ad un Proto- medico da lui nominato direttamente, scavalcando il Collegio, nella persona di Ulisse Aldrovandi: «.. il Governatore si risolse di volet fare questa bona spesa, e parendogli ’Aldrovando molto atto a questo Protomedicato, si per haver la lettuta pubblica che tratta di queste ‘matertie, si anco per la sua sufficienza, mand® a chiamare il sig. Gio- ‘vanni et P’Aldrovando, et lo prego a pigliare questo assunto, che li {aria honorato stipendio».® Di qui una pronta levata di scudi da parte del Collegio che non poteva ovviamente sopportare una cost brusca estromissione. Dopo vari compromessi ed altri momenti di tensione si giunse finalmente, nel 1574, alla pubblicazione dell’ Auti- dotario3* non senza, perd, che, in precedenza, il Collegio avesse con- testato all’Aldrovandi il dititto di firmare, a'titolo personale, le due lettere dedicatorie della premessa. In quello stesso anno il nostro, essendo Protomedico insieme ad Antonio Maria Alberghini, apport, convinto di agire «per bene- ficio universale di tutta la citth »,” modifiche alla composizione della Teriaca introducendo due nuovi ingredienti: il Costo (vero) © PAmomo.% Ma alcuni speziali « per invidia et emulatione conoscendo al sicuro che la loro theriaca per la veritt seria indicata detetiore a quella di S. Salvatore per non havere il legittimo Costo e Amomo in quella posto, cominciomno a fare insidie ... et cosi si ingegnorno di subornare alcuni lettori, quali non voglio nominate, persuadendoli che non dovessero patise che si facesse quella theriaca »° Insomma % U, Aronovaseor, La vite Uline Alévoenscomininds dala us maith cia) a Path 4 64 anni vvndoancre cata di L- Fest i Std srt ale ita eal opr di Uline Ale ‘dorand, Bologna 1907, p. 14; Poriginale in B.UB., Mic Aldwandl 97 ce. 64-670. % ‘Antidtarit Boonie sve de witate ration compoondrie micdorangoe mame sari, Epinme, Bonovize, Apad Toansem Rossum 1574 BUB, Mi, Aléroveni 2, vol. I, 13, Thi, €. 135: «miafsticn per benefclo di questa cts di fri conseguie il vero Amomo, et Cost, sspendo che in Veneta, in Verona, ia Padova, in Napoli et in Ferrara ‘ct anchora per mio consglio sera posto elle Thetiache ivi fe > 7 Tid, & 136 206 fo. ont si formd un’alleanza speziali-membri del Collegio 2 danno dell’ Aldro- vandi, alleanza che sottendeva, oltre a motivi di invidia personale, anche e soprattutto Ia lesione di notevoli interessi economici. Non importa qui elencare i capi @’accusa ed i vari momenti della diatriba; bastert ricordare che, per il momento, lo scontro frontale fu evitato e€ che il Collegio, nel suo complesso, ascoltd le ragioni dell’ Aldro- vandi, approvando, dopo un esame degli ingredienti, Ia Teriaca « quantungue alcuni particolari del Collegio habbino voluta oppri- mere et destruggere per far servitio ad alcuni invidi spetiali preferendo Vutile di questi avari ¢ sordidi al honor del Collegio, et utile di tutta Ia citta».# Altri complotti orditi nel corso dell’anno per impedire la vendita della Teriaca preparata dall’Aldrovandi furono dal nostro, put fati- cosamente, sventati. Ma oramai grande era il risentimento degli spe- ali e troppi gli interessi in giuoco. Ancora pochi mesi ed il con- fitto avrebbe ripreso vigore: questa volta con ben altea forza ed asprezza. Essendo nuovamente la questione intricata nei vari pas- saggi, ne esemplificheremo di parecchio i termini, ricordando solo il minimo indispensabile all’economia del discorso, «L’anno 1575 Jubileo determind la Compagnia de’ speciali a concorrenza de la theriaca di $. Salvatore farla ancora ci, et essendo allhora protomedico P’Aldrovandi insieme con PAlberghino et Zi- betti et Reato, Priori, alli 11 di Giugno furono chiamati i Priori et Protomedici alla speciaria del melone per i trocisi delle vipere ».« L’Aldrovandi pur git sapendo che gli speziali erano partiti col piede sbagliato, poiché quello « non era il tempo convenevole d’ucciderle »,# si tecd ugualmente ad ispezionare le vipere. Giunto sul luogo dovette 1 Tid, «. 140, Quests Teriaca peeparata secondo i consiglt dell Aldrowandi fa pot titenataottina anche fuori dal conn! bolognesi eft. M. Nest, Ina elt p. 1015, BPisansass, Disoro spre le pert, In. Roma, Per gt Hered dt Antonio Blado Stampa” tori Camera 1577, p50: La miglioe Tiises che # trovl oggi (Genché credo che seme trovi poca quanti al presence) & quella che fa fata in Bologna te anni wono nel Serio di Sanco Salvatore” extendo Protomedici i quella Ct gf ecellentssimt ‘eMedicil Signor Antonio Maria Alberghini il Signor Ulisse Aldrovand, della do € valor de” qualt non intendo parle al presente (benché sano stat atl dl miei precet- ‘or) per non offender col poco mio die Ia geandezm,e singlarit loro. Questa Tiriaex fimo, e alemo ester miglior dl ete Tale. Prima perehé fu fata con grandissima {genza eil Signor Ulise in purticolare, come pesitsino delle cose de" semplic, ci Fece [ones futte le cose vere, e nom adulterite: e pol peveht in questa cl farono post il vero ‘Amomo el vero Costa © U. Auonovason, La vite ct, . 19. Wid Farmaspea entice ¢ medina moderna 207 constatare che le norme di retta composizione della Teriaca erano state ulteriormente infrante soprattutto per esser le vipere gravide in con- trasto con gli insegnamenti di Galeno il quale « prohibisce le vipere pregne, per esser Ia loro came placida, cattiva, il che si conosceva facilmente da la grossezza de Pova».® Per di pit, e sempre igno- rando Galeno, alcune di esse crano state catturate in Inoghi marittimi.** ‘A questo punto PAldrovandi non ebbe pitt dubbi ad intervenire pe- santemente censurando, nella sua qualita di pubblico uficiale, Ia Te- riaca composta con quelle vipere. La reazione degli speziali non si fece attendere. Riuscirono, infatti, a far convocare il Collegio, in seno al quale sapevano di poter contare su numerose compliciti, per discu- tere Ia legittimita del veto. Se dalla seduta del 13 giugno il nostro naturalista riuscl ad uscire vincitore, 0 quanto meno con la sensazione di aver rintuzzato gli attacchi, nella seconda del 14, posta bruscamente Ja questione ai voti, fu messo in minoranza ¢ quindi gli speziali ebbero via libera per continuare la preparazione dei trocisci. La cosa fece scalpore nella citta € giunse alle orecchie delle mag- giori personalita politiche che non tardarono a muoversi proprio perché il Protomedicato, pur formato da membri eletti dal Collegio, cera organo sostanzialmente governativo. Primo intervenne il senatore Camillo Paleotti, amico personale, come il fratello Cardinal Gabriele, dell’Aldrovandi,# quindi il Governatore, Monsignor Fabio Mirti Frangipani il quale, sentite le ragioni del nostro, bloce’ d’autorita, fino a nuovo ordine, la fabbricazione della Teriaca * incriminata Il Collegio allora, colpito nei suoi privilegi corporativi per aver PAI drovandi portato la questione all’esterno, reagi trasformando bru- scamente quella che aveva ancora le apparenze di una disputa di na- ipee destinate ; “le, ma pe line al ne d'Apelle, et slano state alla ermpagna almeno per quindeci, 0 vat glorl, et he sano pia toto montane, che maritime.» (BUB. Mi. Alirren 0, c. in, 020). (Quest requis sono complersmente travsai da A. Sous, Spipltwe mule cit, 360 (fam pet maggioe chiarczm su tll problemi si veda T'Appendice). Ole 4 eto questo A°Si deve molto ben eonsiderire il color della vipera che st deve porte ne medicameati, perché Ia buona debbe havere il eolore che cia il gill, et che sa agile, et molto pronta Al muovers, et che ali spesso il collo ia ako, superba, Di pt la ees debbe este Iga Schiazata il veatre prominent, etl corpo sinuoso, et Inoeo dove manda Foor li esre- ‘ment debbe esere appresa Pesteemo della coda » (B.U.B., Mr, Aldoand 6, vol. Tl, <= ise1s4. “ Su questi rapporti Pamela vedi P. Prowt, I! Cardinale Gabi Palast, Roma 1989-1967, 2 voll, panin. 208 6. own tura scientifica in un duro provvedimento disciplinare: il 27 giugno PAldrovandi e P'Alberghini furono espulsi Immediatamente i due Protomedici impugnarono Ja sentenza, sporgendo querela contto il Collegio. Richiestone dal Governatore, il nostro scieaziato present le proprie ragioni per iscritto: si tratta, appunto, della Eehidnologia che pubblichiamo in appendice ¢ che P’Aldrovandi si premurd di far approvare dai Collegi di Roma, Napoli, Fitenze, Ferrara ¢ Mantova.”” Frattanto eco della polemica, che aveva coinvolto tutta una serie di personaggi politicamente rilevanti, giunse anche a Roma, nell’am- biente della Curia, ove ci si preoccupd di far terminare rapidameate, in un modo o nelPaltro, la controversia. Ai primi di settembre del 1576 parve profilarsi un accordo tra il Collegio e P’Aldrovandi, ma le diffidenze seciproche ¢ la grande confiteualiti creatasi impedirono, ancora una volta, la conclusione. La cosa doveva trascinarsi stancamente ancora per alcuni mesi, con le parti attestate sulle rispettive posizioni ed attente a non fare il primo passo di siavvicinamento. Infine la dispata ~ nel corso della quale sempre si videro gli organi governativi della cit spalleggiare sostanzialmente I'Aldrovandi - ebbe termine nel maggio "77, allor- ché il Papa Gregorio XIIT ordind con «motu proprio » Ia reintegra- zione del nostro nel Collegio dei Medici+ Ed infatti nella seduta del 2 luglio con tutti i crismi delfuffcialiti. « Exe.mus dominus Ulixes “Cos ne verbal « Congegatur Coleg et delttae D. Ulssem Alasovandim ct D. Ant Man Alberghinns (2) coats Collegsiom renee ac contea cus hoaorerm fem eam conta honotem couse Collegiate roinge Cllegiam txt formar vel {lapostionem. Strworen cecacavit D. Ulisem pevaram esse Collegio et. quolibet SD honoe vel commodo is ut nom port algun modo inex qulaque anos restialnegue post etiam pst fur Sbtentum plus tes pares ex gustuor Doctorum omnia ditt Cle east prowt dsponsnt Seats (caro Ge A. AnDntout, Uline Aldona ei p. 1. Tinlberthin! inves fu epso pee de ann © BUD, Mr Aliant 21, vol. TV, ce. 49.388, Ancora parech anni dopo le nome di pepaczione dls Tevaca fate, ella ora di Gano, dal Aldrovand eran ‘icnute etermmente valde; veda, » proposito del txipo pil propzio per ammazzate ie‘cipore quatn afemato da BLA Avs, De sdb irom fe mii ton rls er, Urbini, Spud Barholsseumn Ragusa 1389, p85: «tempus igiue igen sana sits eas ocidend, ever Kast bene consrum in Ippo vt, 5 ero hpemale ver non’ auto pos Pisum exoeur ol Siigato Aveorl era septa Nar ante Kalendasium Gyegordansm de quo tempore Ulises Aldrovandss ost secu Crmamtum exatisine dneru quo ir tempore venandse rine Viper, quo fem- pore occidendac, ex his quae llata sant est maifeum 2° A. questo propatito non a captce perehé L. Sawocora, Ulise Alirvand cit, pe Asn, Spieler medi ek, p. 381 dating 28 halo Vordineivito papa. Formacpea antiee + mlvina madiraa 209 ‘Aldrovandus restitutus fuit in pristinum suum locum ac ad omnes honores, munera et dignitates vigore brevis apostolici... ».s, 0 Si @ detto, a proposito di questa polemica tra ’Aldrovandi ed il Collegio dei Medici, che essa é episodio quanto mai chiaro ed idoneo a rappresentarci il tipo di tisentimenti ¢ passioni che animavano i tradizionalisti cinquecenteschi® E un giudizio che anche noi sostan- zialmente condividiamo sempreché csso non assuma, per la parte che riguarda il nostro scienziato, una connotazione scopertamente ne- gativa. Non sarcbbe infatti corretto sorvolare troppo rapidamente sulla vicenda con motivazioni, a nostro parere, astoriche ¢, nel com- plesso, pretestuose. Dire cioé sbrigativamente che si tratta di una polemica condotta allinsegna del pit tradizionale galenismo ¢, come tale, quindi, gia per quci tempi «vecchia » e superata, significa in- fatti avere un'idea troppo ottimistica — ¢ percid ingiustificata - del progresso scientifico cinquecentesco. Come pure troppo semplici- stiche sarebbero eventuali osservazioni sullinutlita e Passurdita di un farmaco quale la Teriaca. Che da un certo momento in poi dell’epoca moderna sia legittimo identificare la medicina tradizionalista e conservatrice — cio’ scienti- ficamente arretrata ~ con quella galenica, & dato incontrovertibile. Sicuramente, perd, sarebbe eccessivo voler applicare indiscriminata- mente al XVI secolo questo schema che avra invece rispondenza reale soprattutto a partire dal Seicento. Accusare percid l’Aldrovandi di chiusura mentale per aver fatto propri, ed in modo estremamente ortodosso, durante la contesa, gli insegnamenti di Galeno, significa perdere di vista il carattere di vero € proprio «paradigma»® as- sunto, nel corso del Cinquecento, dalla scienza medica galenica. Tra- durre © mettere in larga circolazione, tra Ia fine del XV ¢ Pinizio del XVI secolo, le opere del medico greco, significd dare un fattivo con- tributo al superamento della medicina araba medioevale e, quindi, al © Ciao da G. Zaccaertnt, Storie dll sds ce, p. 240, 0.1 8 M.T. Gxupr J. P. Wasren, The lif and timc, p. 67. 8. Nel signeao atrbuito al termine da T'S, Kens, Le satire dle rivet imsifibe, Toting 1989, p. 29 #8 210 «own progresso scientifico.* Anche senza troppo rimatcare Vinfluenza che Ia patologia galenica doveva esercitare fino allOttocento,® basteri icordare, per limitarci al Rinascimento, che lo stesso Vesalio «non avrebbe mai potuto scrivere Ia sua grande opera senza Galeno ».o Inoltse, sebbene siano da ritenersi assai comuni, attorno al 1600, ctitiche ai singoli punti della scienza medica galenica, nessuno tutta via aveva ancora dimosirato in modo convincente che il cuore, il nucleo sostanziale di tale scienza non dovesse essere conservato; né altresi erano state proposte alternative globali_ promettenti, ad ecce- zione dei paracelsiani.* Se, per di pid, in riferimento alla vicenda dellAldrovandi, teniamo presente che la farmacologia galenica & quella che pitt sesiste rispetto alle altre branche (rispetto, ad esempio, alPanatomia sulla quale Galeno pitt aveva insistito e che crolla sotto i progressivi attacchi del Rinascimento) * si capiri, crediamo, come non sia del tutto giustificato accusate «tout court» il nostro scienziato di conservatorismo, Contro le arbitrarieta degli speziali Aldrovandi difende la pro- cedura galenica di produzione della Teriaea, perché, in larga parte ancora, nel terz0 quarto del Cinquecento, Galeno é - 6 meglio sembra essere ~ Ia veriti. Comporre i trocisci con vipere pregne o catturate in Iuoghi marittimi significa contrabbandare per buono un prodotto farmaceutico inefficace se non addirittura dannoso; significa, in poche parole, mettersi sullo stesso piano dei ciarlatani di piazza e contro, quindi, una medicina scientifica. ‘Ma ancora: & vero che in Aldrovandi, come anche da noi osser~ ‘vato in altea sede,s* sono presenti forti legami con la tradizione medioe- vale, una stretta aderenza ai testi canonici ed una chiara propensione per Vetudizione prolissa, Tutto questo & certo, come certo & pe- 1, che grazic a uomini come il nostro la scienza moderna inizia a © Che, C.D, O'MauLEY, Modal Edwaton ct, p. 92. Che, ALR. Has, La Rivluiow sinter 1500/1900. La frmaioe del stegiamono sities moderne, Milane 1976, p- 8. YM, Bons, 1! Rinimito wimtfin, 1450-168, Nilano 1973, p. 123; ma & un dato, ‘questo, otamal ampiamente aequnito: ft, ad ex, H, Buvvearisio, Le erie lla iors ‘aderas, Bologon 1971, pp. 5455; A. R, Hast, La Rioecon sci el, p. 36. © CeO. Tinwers, Galion. Rie and Duo of « Medical Philly, Whaca and London 1973, p. 152. + Ibid, pp. 112-113 © G, Orse, Uline Aldroond, Scoga ¢ nature mal resus Cinguens, Trento, Univer- sica di Trento, Quaderai di sora flosota della selena, 4, 1976. Farmacepen antcn + madlcing madrna aut Vip Alona Hi SepeDae Lak us ag Fig. 2,- Da U. Auoovaxor, Serpnum, Fig. 3. ~ Da U. Aupnovanor, Serpentam, dracon bts let doo, 115. 1 drama bidriat lr do, 116 muoversi proprio perché, come notava il Delaunay oltre quarant’anni or sono, in loro, tutto sommato, «commence & poindre un essai de critique». Tnfatti se da un lato & presente nel nostro naturalista una accetta- zione nel complesso supina delle teorie galeniche, dall’altro vi 2 Pesi- xgenza, fortemente sentita, di rendersi conto personalmente, con i ropri occhi, delle cose, della realth naturale; il tutto in una alternanza &P, Denawer, La oie mide one XVI, XVIM et XVII rite, Pars 1935, pan, 212 out ed in una stretta connessione di vecchio ¢ di nuovo tali da impedire rigide separazioni o definizioni.” Ed appunto nella nostra vicenda Aldrovandi @ si colui che, credendo ciecamente nelle indicazioni dei testi, sembra difendete la tradizione, ma contemporaneamente & anche lo stienziato che ha bisogno di fatti ed attribuisce un fondamentale valore allesperienza: come quando, per decidere dello stato di gra- vidanza delle vipere, sicorre decisamente alla dissezione anatomica ed ai sisultati inappellabili di quella fa riferimento per sostenere la propria tesi# Naturalmente, diremmo, mentalita giuridica conservativa € men- talita, sperimentale innovativa coesistono in Aldrovandi. Cosi pure, in un’epoce in cui « ’emblema non @ pitt solo una moda letteraria, ma’ la sigla di tutto un modo di essere della cultura »,e & impossibile al nostro scienviato sottrarsi a suggestioni anche di questo tipo, L'Aldrovandi, infatti, fornisce, richiestone, consigli sul come utilizzare la vipera’negli emblemi ¢ suggerisce pure alcuni_motti. Nel contempo, perd, non pud esimersi dal parlare della Teriaca, del meccanismo d’azione della stessa ¢ soprattutto delle proprie ricerche anatomiche sulla vipera: «Ho avvertito io nell’annotomia della vi- pera, havendo fatto cuocere il Craneo, cio’ il capo suo pet poter se- parar facilmente la carne dallossa, et ci ho ritrovato due sorti di denti ...»s* Dietso Puomo di cultura che indulge, fino in fondo, ai solo, ancora pet u fuente Puna oe Fisenae 1967, p. I © BULB, Mr Aldana 21, vol. HL, ce. 212 bir23 (vedi Appendice). 6A, Preeass, Le” Pimple de Imaps'. Eble « ipree Joa Maverome ¢ Barro 4 BS.A/Rcerehe di Storia delrAre, 11976, an. 1-2, p.5. E iasomma «tutta una cul ‘cn che si emblemation » (. 8, © BULB, Mr Aldovond 6, vol. Uy ce. 190-150 (dehiest di Giulio Capelli da Roma in dats 30 loglio 1578; parsialmente in G. Ott, Uae Aldrvandé ci, p. 70, 9.173); ‘cx, 152-166 (rsposta dell Aldrovandi). T motel propos dal naruealista bolognese sono com ‘mongue: « Deponito veneno +; 4 Ext vita et mors; # Ex more tu, vita mea»; « Nollum alum impunium» (cc. 1630165). Degli emblem utiliza Ia vipera come immagine FAldrovandi pala anche ovviamente in Sorption, «& Drasnu cit, pp. 191-153 Sul dilagare delle figuration’ moomorfe nel Rinstcimenra in relaione anche al'emble: matics fr, E, Barvstn, L’ntrinaciment, Milano 1962, pp. 194214; pia in gener ‘ullinfuenia eaeritata dag stadl aoologil sulls cules fe. H. Nais, Ler animus dane 1 pose frame dele Renasone, Pats 196 © RUB, Me Aléwrond 6 vol.T, e. 154. E aluove ~ BULB. Mr Alirandi 70, ‘&, 24624 1 ilo onservato ancora questo alla vets, che i deni perfrai per havere Jnchisso il yeleno in una vesigheta soo 1 deat et con la pantura di quelli mind fuori per quel bucco teil velo . Ole questi quatro dens, ne ho omcreato ancora nella ro (E. Cassinrn Iho « conmo walla fle dl Rinarimete, Formacrpea antce ¢ mticna moderna 213 gusti del?epoca, sta dunque sempre lo scienziato che con orgoglio aveva affermato di non aver mai sctitto « cosa alcuna che co’ proptii ‘occhi io non habbi veduto et con le mani mic toceato et fattone 'ana- tomia, cosi delle parti esteriori come interioti »,# il ricercatore che, anche nel corso della nostra vicenda, di fronte all’opinione pubblica, poteva sostencre di aver «scmpre cerchato la veriti delle cose na- furali havendovi consumato tutte le mie intrate per possedere la nuda ‘veriti, et fugir Ia falsita »* ‘Ma tomnando alla Teriaca: che senso aveva, pet PAldrovandi, im- pegnarsi in una dura polemica con il Collegio dei Medici ¢ gli spe- Ziali dal momento che il « punctum dolens » della questione era rap- presentato da un farmaco dalPefficacia pressoché nulla? Tralasciando, [per ora, i motivi ‘esterni” e comungue di carattere pitt generale dei quali parleremo pit. avanti, sari qui sufficiente riflettere brevemente sul significato della Teriaca nel Cinquecento. Un fatto balza immediatamente all’evidenza: anche se & probabile che git nel XVI secolo un certo numero di scienziati avanzasse, in cuot suo, parecchi dubbi ¢ perplessita sui vantagui della Tetiaca, & certo perd che condanne vere e proprie, ad eccezione del solito ‘ anar- chico’ Paracelso,#* non vennero mai apertamente ¢ pubblicamente csplicitate. Rispetto alla mentalita scientifica q’allora non wera dun- que alcun motivo che razionalmente potesse impedire all’Aldrovandi di catrarc in campo 2 difesa della formula di un farmaco la cui fortuna, per di pit, non doveva terminare col Rinascimento, A Bologna il miracoloso elettuatio continud ad esser fabbricato sin a tutto il XVIII secolo e la sua formula comparve regolarmente in tutti gli Antidotari Jungo Parco di tre secoli: in quello del 1574 gia ricordato e curato dall’Aldrovandi stesso,” del 1606, del 1641, del 1674, del 1750 ed infine del 1783. Dal primo allultimo le indicazioni si smedesima vipers nostrana teatte, clot decioto di sopra, ealtrctanto di soto, de qual ferne serve per mangare, ct quel quattro per offenderc, et difenders. La eavsa forse che hha sgabstof scrtort a non vedere. quer dent & stata, perchéstano acosi nei preepioli, sa corto che sia eranio, ot densdato dalla cane, sl vedono esprestament { dent». Sap plamo anche che astant! dell Aldrovandl in quesc dssezioni anatomiche Furono il Colter ed Il Togliacozsi (e209, BUD, Me, Aléoand 91, c, 508, © BUD, Ms. Aldara 21, vol. TH, c. 159, Vedi aes, i Paragrane, a cura di F. Masini, Bast 1973, pp. A446 © Pp, 96-100. “ Antidetrin a Bonen: Ma: Colle emplitu, Boronine, spa Victoriam Benaciom 1606, pp. 8892; Anidotaricn Bonnin: A Madina Collegio merriment cf emendatem, 214 6. oust Farmacopea entice ¢ medicina moderna 215 riducono progressivamente ¢ diventano sempre pitt generiche, ma ancora alla fine del Settecento la Teriaca, «in tempore et prudenter adhibita », trova vantaggiosa applicazione in parecchie malattic ¢ disturbi di varia natura — «summo est auxilio » —. Per tutto ill Sei- cento la si ritiene potentemente efficace contro la sifilide - « In pesti- fera lue nil ea praestantius inveniri potest » -, ed ancora negli Anti- dotari del 1750 e del 1783, 2 testimonianza del valore attribuitole, si proibisce la sua fabbricazione in privato, al di fuori di ogni controllo pubblico: «Conficiatur solemni rita in Archigymnasio a Societate Pharmacopocorum, coram universo nostro Collegio legitime con- vocato: privatim ‘Theriacam componere nemini jus esto »." ‘Anche a Reggio Emilia nel Sei-Settecento si continua a fabbri- ‘care il farmaco sotto il controllo delle autorita, avendosi Pultima pre- parazione attorno al 1850! Ma la realta @ la stessa anche fuoti dai confini emiliani, per non estendere poi il discorso @ livello europeo. I due famosi Antidotari romani del 1637 e del 1639 dedicano ampio spazio alla Teriaca® e, nonostante le cattive prove che Felettuario galenico doveva ovviamente aver dato ancora durante la peste del 1630, lo si continua a consigliare contro il male epidemico: «e mira- bilmente giova alla peste, tanto per curativo, quanto per preserva- Bononie, spud Heredem Victor Pp. 116-418; Aniderriow Bonnet ‘Noninimaoy, Bonoaiae, Ex Typos i 1614, pp. 80-81; Anidotrion Bono- rinse Coil Medium Novtrime retitunan, Bononiae, BX Typographia Laelia Vulpe, 1150, pp. 1S: Anidatrim Colla Medora Bosnia etn, Venets, sumptibos Fane tise! x Nicolao Pemoana 1783, pp. 12. Steuramente la formula della ‘Teriaca compare fnehe nelle alte edizion ds noi non consulate: in quelle dl 1618 ¢ 1770 (Bologna), del 1166 e 1800 (Venecia, Sogll Antidotar! bolognest cl, A. Connapy, Le prime farmagyee lls edn ovale de hater Partin, Miao 1887, pp. 95-13, ‘© Anidtariam Collet Medora Boson dita i, . 2. 1 Nei re Aneidotaisicenteschi citat, ispettivamente alle pp. 91, 118, 81 1B, 3¢ p. 2 NellAntidotario del 1750, p. 483, inolte, la « Theriaca Andromachi {compres fer | Medicamenta, quae ia omaibus Pharmacopolisdebent existe "© Cle, E, Sas, Com sori alate dl seell i Reggio Emilia bei mte nla Far- mos Lalions attrovan f oval, Regio Elia 1952; Toy La praperation delle Terese fe ‘Regio Limila reel frmaie ita ¢ prc la frmaia aellaspdale th S- Maria Nowa ind Sasesnt i it del | Cone Tilia di Steria Ospadatera, Regio Eli 1957, pp 638- G45. Ad cx ae 1665, «per Palle public, per le cognsion, «fall de’ Speial = s'ac- ‘inv ala pubbliea confecione della Thesis... i ehe segui con pubblico applauso della Gis: Atchiviodi Seto i Reggio Enilia, Arc del Clg di Med: reeapit 1861-1725; ‘ne t[3: Sore 9 Fragment llr dif Colle de Fiee-Medie delle Cita Reggio del nso 155 sino f 1721 (ingeaio dellindcszione Ia doctssa Francs Spallanzn) » Antdtarie Reman, In Messina, Appresso la Vedova di Gio. Francesco Bianco Stampatore Camerale 1637, pp. 36-47: ndotario Romane lative volar, Ta Roma, ADpEESO Petzo Antonio Faccios 1639, pp. 5370. tivo: levando ogai putredine ». Pure in un fortunato ricettatio del 1761, giunto alla sua ottava edizione, si propone Ja « Tetiaca magna @Andromaco, secondo Galeno » per « riscaldare, moderare le irre- sgolarta dello spirito ».75 E cost di seguito gli esempi potrebbero essere ‘molt ¢ tutti concordi nelPindicare nella Teriaca un prodotto medic nale diffusissimo, nelle cui propriet& curative probabilmente, via via, sempre meno si credeva € che comunque sapeva imporsi ¢ trovava propri spazi grazie alla tremenda forza della tradizione.* ‘Lo stesso Francesco Redi, riferendosi proprio anche alle osser- vazioni dell’Aldrovandi, sidicolizza si la pretesa degli speziali di voler «comporre i trocisci con vipere senz'uova .., perché tutte le femmine Anno Puova, e particolarmente se pigliate sieno in campagna in que’ tempi che furono stimati pit opportuni da Damoctate, da Critone ¢ da Galeno »,”” ma poi non mette minimamente in dubbio ~ almeno pub- blicamente - la bonta del farmaco, Cosi altri discuter’ se preferibile mettere nella Teriaca tutta la vipera o solo la carne," ma si tratta sem- pre di dettagli e la sostanza del discorso non ne viene minimamente Intaccata: «regale Antidoto degli Antidoti » per quasi duemila anni, il nostro farmaco verti emarginato non solo dal progresso.scienti- fico, ma anche ¢ soprattutto dallavvento dei «lumi» ¢ da tutto ua nuovo modo, quindi, di intendere la real, il passato ¢ Ia tradizione.”* % P. 46 € p. 70 sspertivamente, © G, B, Cavsiio, Leste Formaetce-Chimico Connie li Rima pit watt dee, In Napol, Nella Sampecia di Gennaro Roseli 1761, p. 176 a ad Ortocento inoteato pub essere # elimina la enene di vipera, ma an- coma existe nel eetaci ua « Eletuaro di triacs» composto con pareech ingredient che {Gb appasivano nel farmaco crdizionale: fr, A. Canmans, Farmarope fara, Firenze, Bresvo Guglilao Platt 1825, pp. 234-235 (oa anche Ritts forentina mcrae m= ite iat ello madre, In Venezia, Presso Piezo Sola 1802, pp. 79-80. °F, Rin, Ocarnion itn ale ipre, in Yo, Sir di Btania, ssl « mana, 4 cura di P, alto, Milano 1975, p70. TM. Cranss, Operam Teme Tartar, Conte Histriem Natwalem Animalizm, Plata’ ef Mineral, Theriece Anromachi Conpsitionen Inrdintons Expr ‘ments ica Vipera, adie sere nvram experimeiorm, Geneva, Sumptibas Jounnis La ‘ovil Dufour 1684, pp. 24-28. Cosi x! pronuncis Charas~eeatanai dopo Aidrovandil — flla"Teriaca: « Fins vere facturus non possam non summis laudibus efirre Thesiacse fottrae vies, se non immecito censeo adrignam ili fuss ctulum Reginae compositio- fs lubens aseneurn datras, ql Therlaram, sincere & fdeliter pracpasatam, opt ‘vim & mixime eatolicum remediam quod Medicina Galenice unguam excogaverit pronuatiand (p. 12. 7 Tl ee, pace, non avvethrapidamente se & yero che Ia Teviaea & ancora raccoman~ ata dai complstor dell" Eneyclopédie's che, L, Twonnones, L'Engelopde ad the Hi ory of Sta, Tse», VI, 1924, p 385; In, A FEidory et, vol. V, pe ATA. 216 6. oust Farmacpea antea € milena moderna 217 mL Anche se nel corso della sua Iunga esistenza Ulisse Aldrovandi ‘non esercité mai Ia professione medica ~ « ancorch¢ non sia mia pro- fessione il medicare » ~ sappiamo perd come sul finire degli anni 40 eli studiasse, tra Valtro, anche medicina sotto la guida di G. B. del ‘Monte: « Studid in Padua Panno 1548 et 49 sotto il Tomitano in lo- gica, in filosofia il Genua, in medicina il Montano, in matematiche Pietro Catena »t Ma se pur medico pratico il nostro non fa, é eutta- vvia indiscutibilmente manifesto, nella sua attiviti, un forte e costante intetesse per i problemi medici’o meglio per tutti gli aspetti attinenti all’igiene ed alla salute publica. Anche se @ vero che gid in occa- sione della pandemia del 1347-1351 incomincid a svilupparsi in Italia Pistituzione degli Ufici di Sanita,® altrettanto certo, perd, che quello ges un campo in eu, alfepoc dell AMrovand, nto restava ancor Secolo di grandi progressi, anche in campo medico, il Cinque- cento continua tuttavia ad ofrire Pimmagine di una umanita afflitea ¢ decimata da grandi malattie a carattere sia endemico che epidemico# B la peste soprattutto, proprio perché verso essa si @ largamente im- potenti, che continua @ rappresentare un incubo ed un pericolo sem- re presenti; Ia peste «La quale spesse volte pet la qualiti dell’Aere putrefatto, overo per la sostanza di quello, come una bestia cieca, ‘vaga inesorabile, senza legge, con gran farore tutti rapisce non fe cendo differenza da sesso a sesso et se per sorte entra per le nobi- BUD, Mr. Aldon 6, vol 1 693. Non doveteo pb maneate len mo- smeti di rnpiano; cae aves neds bavetelguadageato seat, enon haere {peso com alewa,dimodo che satel ccbsino® (BUD, Me. Afna 70, enna). "U, Atonovasoy, La as et p6, Su quest ea dl Aldrovndi et 8, Tocmout Partano, La formgin nits 4° Diz natal Uliat Arran, Teena, Unk eta a Treno Ghadern di sora e lotta della scene, 7,197, p94 Oe che {in SBS, Dio wa ln Se apie tonto Ivor, eagono anche peta Intacisone fala sppendcesppae queio studio, pp, 69-109), a ‘es : 1 Un leno, anche se Incomplete, de manoteitaldrovandlaa diners medio tm L. Suwoccta Ulir Albnnd ce, pp. 1421 "Cie CM. Carta, Orne enol fe Santi Ital, « Annales Cial- pines d'Histoire Sociale », 4, 1973, p. 83. eee "eH Buanans, Médciny Mola of Melodie Renin, Brsslles 1966, bp. 113448 e pi; Some male dns ln tf Renta a Tdi Thi dts Rasen Cllonsenecratonale; Dale 1961, 9p, SPS lissime Citta come Venetia e Bologna, tutti li consuma et destragge »." Sebbene i servizi medico-sanitari nelle citth italiane fossero, nel Rina- seimento, pi abbondanti ed organizzati che altrove,t* non v'é dub- bio perd che la malattia continuasse a rappresentare un evento dram- ‘matico e spesso itreparabile. Questo non solo pet una carcnza di orga- rhizzazione a livello statale, ma spesso anche per ignoraniza ¢ la scarsa preparazione della classe ‘medica genericamente intesa e degli spe- Ziali: «Whuomo mette la sua vita in compromosso ¢ dubio quando si pone in Mano del medico per Vincertitudine de medicameati per causa delli ingredienti e parimenti per la non debita preparatione che ‘ne’ composti non si ritrova onde si vede che se la Natura alcuna volta non coregesse li errorj del medico e medicina non rettamente com- ‘posta dal speciale quanto ne perirebeno»." Doveva essere questa n’opinione abbastanza diffusa del tempo se anche in un testo for- tunato € divulgativo come La piagza universale del Garzoni si giunge 1 parlare, pur sulla falsasiga di una polemica di maniera rimasta sostan- zialmente sino ai giorni nostsi, di speziali che «non curano molte volte di saper che sospetto nelle speciatie si ritrovi, pur che faccino il fatto loro », e di medici « furfanti, e sciagurati nelle loro attioni.. che desideran le pesti, i morbi, la guerra, pet far guadagno; prolon- ano, et aumentano T'infirmita, per interesse della borsa loro »s* Or- bene & proprio in un contesto di questo tipo che acquista significato la polemica dell’Aldrovandi con il Collegio dei Medici ed i farma- cisti, polemica che @ decisa presa di posizione contro lignoranza ¢ Parbittio, contro Vatteggiamento di chi non ha esitato a fabbricare un. farmaco non rispondente alle norme « purché theriaca si chiami et che si venda e ne seguiti il guadagno ». Ma al di la di questo momento di forte tensione, @ dall'opera tutta del nostto scienziato che costanti traspaiono la solidarieth e la preoccupazione per un’umaniti soggetta al male e spesso incapace di difendersi; & dal complesso delle sue atti- RUB, Me Aldona 21, vol. Hh, c. 1340 MC, C0 M, Cinna, Pablie Health andthe Medial Profi in the Rear, Cat bridge 1976, p. 83. 1 BULB, Ale. Aldoand 65, c 3640 6 T. Ganzont, La placa wnivetle di tate le profeion dl mand, in Wenetin, Appresso Gio, Batata Somasco TSST. pp. 157, 65. Ma sempre in merito ala decadenza delete medica si veda anche quanto afermato in un testo altamente scientfico come A, Vesat ‘De mani erpris fabri, Litt nptom, Basilese, Ex ofcina Toannis Oporni 1543, Pra fatio, pp. 228 (cfs P. Ross, J lamp «le machine (1400-1700), Mllano 1971, pp. 17-18). WRU, Me Aldovandé 21, vol. I, c. 134 218 one vit che & possibile cogliere lo sforzo continuo di dare una seria pre- parazione = ed una coscienza ~ professionale a medici ¢ speziali «a eneficio della gencratione humana, soggetta a tante diversith de mali, da quali del continuo da molti lati & assallita, sendo noi di materia composti, esposti ad ogni alteratione, com’é noto a ciascuno, di modo che fa mestieri subito ricorrere al medico et conseguentemente agli medicamenti semplici et composti, che sono gli veri instrumenti per conseguir la sanita perduta ». Il giudizio dato dall’Aldrovandi sulla situazione medico-sanitaria italiana @, nel complesso, negativo, ma cid non si risolve in semplice constatazione, in un ripiegamento sterile e passivo, Erede, per taluni aspetti, di un mondo oramai scomparso 0 comunque in fase di disfa- cimento, il natutalista bolognese di rinascimentale conserva ancora | fiducia profonda nelle capacith dell’uomo «Dio in terra... © mi- ‘erocosmo degnamente nomato »." E dunque possibile con lo studio, ‘ma anche apprestando strumenti idonei ed affidandosi maggiormente ai consigli di esperti disinteressatiy* compiere un notevole salto qua- litativo si da giungere ad evitare tutti quegli « infiniti danni per i po- veri amalati» causati da « trascuraggine ¢ negligenza » Soprattutto Mignoranea in campo farmacologico & quella che preoecupa VAldeo- La magior parte de speciali che dovria haver cognitione in questa materia ondimeno si ritrovano tutti ignoranti che apena sanno legere e il pit: delle volte pongono un simplice per un altro di opposite e venenose qualita come mi potrei dir di molti; si trovano molto pit essercitati Ii speciali in fiandea Bohemia e germania che non sono in Italia, intendendo almeno la lingua latina ¢ facendo profession di cognoscer Ii semplici non vendendo cose vive cioé cere olij saponi e Mille altre cose Impertinenti come fanno li nostti, ‘ma separatamente facendo il medicinale distinto da Paltre Droghe.s DUB, Mr Alona 91, 6.540. St not Taecnto pono sat «medicament come «veri insrumeatl pr conseguir a saith ports, che cide deceamente Fito ‘minions, nel treaties dt aoa, ct gi am ma gurto ch Ona, Aldrovandi cit., p. 73 ¢, pit in generale, cap. 11), eae . eet BUD, Ms, Aided 7, 1h (ot) Medic pein aon posiono divetae «ecellea! scrutatot delle cose n- tw ton ed ul ce ban pics ecg do fs ‘most ques! seco elas xt prodotti per ali del omen! BULB Mr drovendi 21, vol. IHL, c. 142s. nae * Peace Jody ce, M2 ty, % BUD, Me Aland 66, 358 Farmacypes antce + meticna moderna 219 Logica conseguenza di questa preparazione approssimativa degli spevialit una dilagante presenza sul mercato di farmaci inudli 0 dan- fhosi, non essendoci «alcuna sorte di antidoti pilule clettuarij siropi Confetioni conserve solutioni Trocisci Unguenti et tanti altri composti fatti e introdutti da li antichi per li morbi misti e composti che non siano pieni di errori».% Ma se T'ignoranza e le colpe maggiori sono Galla parte degli speziali, non per questo & permesso al medico disin- teressarsi del problema essendo anzi suo preciso dovere « usare (se- condo la sua propria conscienza) ogni diligenza, et certificarsi della natura di ciascun medicamento ... accid non incorra in tanto grand’er- tote, che maggiore essere non puole che la morte del huomo ».# Esercitare la medicina ~ che non solo é « fra tutte Parti la pit eccel- lente», ma anzi «sacra» — senza una adeguata preparazione scien- tifies, significa macchiarsi di una colpa gravissima. Nei confronti del corpo il medico dovsebbe assolvere le stesse funizioni del prete rispetto all’anima: egli ha da essere il prete del corpo." Anzi nell’ambito della sua concezione di salute pubblica come problema di Stato, pare adombratsi git in Aldrovandi quell'idea di una professione medica ‘cotganizzata sul modelo del cleto », di un clero, cio’, della terapen- tica, che sari mito grandemente in’ auge alla fine del Settecento.™ ‘Ma’premesse indispensabili al realizzarsi di una tal condizione sono ‘appunto un’elevata preparazione professionale ed un effettivo controllo della stessa da parte dello Stato: impegno petsonale ¢ sistema norma- tivo, etica professionale e vigilanza sulle istituzioni sono altrettanti ‘momenti o mezzi necessari per una corretta tutela della salute pubblica. Tn primo luogo assume grande importanza per l'Aldsovandi lo studio delle scienze naturali proprio perché « gli veri instrumenti da indurre la sanita nel huomo ... si pigliano dalle piante, minerali, ani- ‘mali c loro parti; pitt in particolare e nellottica di una totale ade- sione alla medicina galenica, sara la botanica ad esscre indispensabile M BULB, Me, Aldroand 91, c, 548. © Did, ce, $33, 547547 © BUR, Ms, Aldona! 21, vol. HT, ce. 130144. Gi brevementeevidensiaa da L. Sawoccra, Ulise Alirnondt cit, pp. M7. a Cfi. Me Foweatnr, Notte ills lines, Torino 1969, pp. 4647. BULB, Me, Aliana 91, c, 833; cfr anche, Mi. 70, c. 14 (nn): « Ho conside- ‘ato pia vole, che doveriano i medi, e itudloa dl medicina stendese con tute le loro forse a questi studi delle pate, animal, et cose sotersanee, le quali di coatinvo sono alPuxo dlls medica per preservatione, ef cues deg huomia 220 oom al medico.#* Ora per giungere a conoscenze approfondite in questi campi gid esistono, secondo il nostro scienziato, due potenti vie o strumenti che solo necessitano di una ulteriore valorizzazione: le cat- tedre di filosofia naturale € gli orti botanic. L'insegnamento universitatio rappresenta il primo ed indispen- sabile momento di una corretta qualificazione professionale, non solo perché fornisce le necessatie basi teotiche, ma anche perché offre con- crete possibiliti di incontro e dibattito tra studiosi di vari paesi, pure in proiezione futura2® Questo strumento educativo dunque esiste ed # disonesto ignorarlo. Anche per quanto riguarda la situazione bolo- _gnese non & permesso ai medici accampar scuse: «i passati Dottori da quaranta anni in IA inanzi ch’io leggessi publicamente erano escu- sabili, perché questa cognitione era totalmente sepulta nelle tenebre; ‘ma hora non, leggend’io ordinariamente come si fa nei studi pria~ cipali.s Ed in’ stretta connessione con Vinsegnamento univessi- tario, quale altro effettivo © fondamentale stramento di progresso, ecco Vorto botanico' della cui fondazione la citta di Bologna poteva peraltro vantarsi, tra le prime in Italia, gid dal 1568 proprio grazic all’iniziativa dellAldrovandi. Funzione dell’orto non @ solo iafatti ‘quella di favorite ed aiutare gli studi botanici, ma anche e soprattutto quella di essere una inesauribile fonte di prodotti terapentici, L’orto botanico rappresenta il naturale completamento delPinsegaamento teorico, & anzi il momento reale ed imprescindibile dell’esperienza, «essendo detto giardino come membro necessatio et utile a questa 1M BULB, Mr. Alirnont! 66, ce, 3660-367: « Ma dierd ben con Galeno nel primo de sli Ansidoti dl consiglio hel Medico perto habbia la cognitiane de ute le plant exe fon de tutte Almeno della Maggior pave della quale ¢T'Uso appresso « Mee!» Me BUD, Mi, Alroand! 91, ce. 530-5300: «Bt, evendo fats hora questa lets cordinara delle pante in mol studi Talia et Panes © Germania, uilta grandissina por. fi atti, Nol vedamo, in efeto, che questa leetara publica, intodoeta ne wea x tempi ‘ose, sri cause din Gini beni, petcoehe, veneado da varie part di Europa stadeni per ‘dire questa et age discipline, & form che sf mustenga et aggeandisca del continuo, petehe lascuto, che selt public studi havel imparato questa copaitione, comma alla pat, frovarh cose nuove et cori Ia augumentar. Etdi questo fo ne pow faze tetitnonio vero, percloché molt mil scholar hanno mandato delle cose peregrine che ma avevo vedte, fssundo le specie delle cose naturali quanto alla gosta cogaitione infinite, non potendo FFhuomo andare in tute lnoghi, né uno puo essere peeetissimo, ma mold possono #tzo- ‘vate varie cone, che poll setenzainsieme fanno perfts, Beco dingue Putile che nssce (ds quests lewses publica ™BUB, Ma Alivasondt 70, c. 14 (2) 1 Thi, €. 62 (a2.): « Quest giardinl publi, et priest con le lettre sono sett ‘nus, che le cose natural i slano dilsldate. aggiungendost appresso un nore mondo fcopeito, che continuamente ancora si va scoprendo Farmesopea antca ¢ medina moderns za Iettione, senza il quale non si puol ridurte la theorica alla vera prat- seer cognitione di esse piante»!™ Questa & la sede pit idonea in cui medic! c speziali possono degnamente prepararsi alla professione © continuamente aggiorarsi, essendovi Ia possibilita di veder riunite fn un sol luogo tutte le infinite varieta di piante esistenti, ivi comprese quelle di pit recente scoperta provenienti dal Nuovo Mondo, «non yotendo Phuomo andare in tutti ¢ luoghi»." Proptio per porre ua freno all arbitrio, alla frode ed all’interesse personale, il progetto aldro- ‘wandiano prevede un utilizzo dellorto pubblico come unico ¢ privi- Tegiato luogo di produzione dei semplici destinati ad entrare nei me- dicinali; come sola fonte dalla quale gli speziali possano attingere per Papprovvigionamento delle proprie officine farmaceutiche. Tl tutto, guindi, allinsegna di una rigotosa scientific continuamente veri- ficabile ed ampiamente pubblicizzata, _ Ma tutto questo non é per Aldrovandi che un momento di un pit generale ¢ concreto controllo da esercitarsi sulla produzione farma- eutica, di una riforma globale assolutamente indifferibile c della quale tutti gli stati dovrebbero farsi catico. E cosi, con il ricordo ancos fresco della sistemazione e ridefinizione dottrinale operata dalla Chiesa cat- tolica mediante il concilio tridentino, il naturalista bolognese aon ha sitazioni ad auspicare un simile meccanismo dintervento anche in ‘campo farmaceutico et essendo tanti disordini, et ersori in quest'arte farmaceptica sarei di Guesto parere, che si come si fanno i concilij per estirpare le heresie, cost fincora sarebbe necessario, che i prencipali Prin:ipi d'europa, ciot il Papa, Mimperatore, et Regi, Duchi, et Republiche, come la venetiana, commettes- sero a i loro collegi, et ad altri, a quali possono commandare, che si essa~ mminasse non solo la Theriaca, et Mitheidate, ma cutti gli antidoti, et altri fmedicamenti et composti, che sono usati nelle principali lor cit, et studi, ‘et che per Vavenire decretato che fosse, quali semplici senza alcuna difficolts si potessero adoprare, si determinasse dipoi universalmente da tutti quali si dovessero usate, et particolarmente dove si potessero havere, et fare in modo, che in venetia, overo in Genova o altri luoghi d'europa, fossero fatti venire dda mereanti, accioché gli altri speciali ne potessero comparare, et facendo ‘questo i Prencipi, si metterebbero una corona in testa di perpetua memoria. Se RUB, Me Aldonend 91, ¢. 530 1 Anche ed timane sempre, ove portbile auspeablle: « ets il legere di tanta utili studios, diel vole pit ne dla peregrinatione» (B.U.B., Ms. Aldona 7, ce. 64 Gt, nn) 1 Thi, ce, 1545¢ (22). ma 6. ou In questottica, dunque, vanno viste tutte le proposte aldrovan- diane: dal suggerimento di una riforma ed unificazione dei « pesi ¢ ‘mesure » europee, nonché di un loro adattamento a quelli degli autor antichi ai fini di una pit corretta preparazione farmacologica «...¢ fatto questo saressimo sicuri de poter usare rettamente le dose nell) medicamenti delli antichi che Altrimente andiamo a Tentoni ¢ alla cieca»; alPinvito rivolto ai medici di presiedere alla fabbricazione dei medicinali e controllare Poperato degli speziali: « Conchiudiamo adunque che il Medico debbe essere sopra i speciali come P’Architetto sopra Muratoti .. accid non si cometta errori nai Sempre in questo quadro vanno collocati i frequenti biasimi del- PAldrovandi all'indirizzo di quei medici che « in ogni minimo male uusano varij rimedij »,™" la sua esortazione alla semplicit’ nel curare, la costante diffidenza verso i « composti » spesso prescritti dai medic solo «per atichir li speciali » Secondo lo scienziato bolognese & assurdo tivolgersi, seguendo anche la moda, a medicamenti compli- «ati e dal contenuto sovente incerto. Essi sono solo un potente incen- tivo alla speculazione ed alla frode, offrendo larghi margini di discre- vionalita agli speziali. E preferibile, invece, oltre che pitt semplice, rivolgersi dizettamente a quei prodotti che si trovano allo stato natu: sale, ia primo luogo alle «herbe create da Iddio per utilita de Phuomo ».# Ma anche nell'ambito dei « semplici», poi, & altrettanto assurdo ricercare affannosamente quelli « dell Indie et altri paesi lon- tani», essendo invece «molto pid utile et pit) laudabile usare sem- plici delle nostre regioni ». Anche in questo caso infatti «se bene Phuomo industrioso fa venire di lontani paesi varij, et diversi aro- mati, radici, gome, frutti, semi, et legni lo fa prima per il guada- ga0.* Tl comportamento degli animali dovrebbe essere, riguardo @ cid, di grande esempio ed ammaestramento agli uomini: om RUB, Mr, Aldrnond 91, ¢ 541; Mi. Aldrovoui 66, c. 361-362, Sul problema dela missrarone ia Aldrovandi fe. §. Tucnut Parrano, La frmacine sii cy peat 9 BULB, Me, Aldorandi 66, c. 358, RUB, Me Aldonaadl 91, c. 549, 2M BULB, Ar, Aléreoni 65, ¢. 368. Sono dunqve i primi siatomi di quella rceres eta empl nella terapeutcs che eoprattutto ai svluppets el Seiento: tC. M. Cx Pou, Paile Health cit p12 BUD, Me. Aldona: 66, c. 365 4 BULB, Me. Aldorand 91, 6.551 0 BUB, Ms. Aldona 70, «. 120 (0.0), Frmacopes antce 6 meiicna moderna 23 sv di id sono di queto pacers, imetendomi petd al giudco Ge BBSSe che signor Lod babbia prodoro in tote fe region an de coe acl che powsino serve sso dla medina per are YEG avert mall ean plo credo vedendo tt gl ania, come FEPh Spo qual ce habtno qua el conta dt Bologna, mito che Bet pe da qualche ml, rcrano i propio medio pet ste a8 eae Pract in Spagos, alle Indie er pigliresimedj™ Leaso dei semplici locali presenta, poi, altri vantaggi. In primo Iuogo, sviluppandosi una sorta di regime autatchico in materia di ap- provvigionamento dei medicinali, si eviterebbe la stretta dipendenza Galle grandi cittA portuali monopolizzattici anche di tale forma di commercio; né quindi, al di la dei vantaggi economici, un eventuale bloceo dei trafhci implicherebbe conseguenze drammatiche.n? Se- condariamente si deve tener ben presente che lt materia medicinale repetita in luoghi vicini ha la peculiariti di non essere « svanita, ma fresca, et conseguentemente pit efficace ».* Quanto al medico, poi, anch’egli dovrebbe, per quanto gli com- pete, far di tutto per porre un freno a tale uso indiscriminato di medi- Cinali. Non solo per PAldrovandi «il buon medico non deve mai or- dinate alcuna ricetta nella speciaria finché non habia ben conosciuto i male », ma @ altrettanto necessario che egli, una volta diagnosticata con sicurezza la malattia, segua sempre fedelmente la terapia pre- scelta, non prescrivendo, quindi, in continuazione medicinali diversi.* Ma al di lb di eutti questi progetti o proposte brevemente ricor- dati, non v’é dubbio, pero, come soprattutto a due robusti strumenti quali ’Antidotario ed il Protomedicato, PAldrovandi affidasse le pro- Prie aspirzoni di veder relizate unt istruttursrione ed una nor- iva in campo farmaceutico 0, pitt in generale, igienico-sanitatio. Git s deto mn precedenza come alla pubbliearione del primo Ant dotatio bolognese nel 1574 si arrivasse soprattutto per merito del nostro scienziato, Né si tratt® peraltro di una improvvisa per quanto felice intuizione, essendo ampiamente documentato in questa dite- zione un suo costante interesse a partire dagli anai ’50.%° Comunque, 10 Thid, 12 (2.0). 1 Tid, ©. 13 (on) 1 Thi, ©. 1s (01) 9 RUB, Mi, Almond 91, c. $50 lw Cli. A, BaLDAcet, Prime rsrale intr lloprecompite ds Une Aldovad pr it 204 oom grazie anche allappoggio degli organi governativi cittadini, fu questa un’iniziativa che possiamo definire @avanguardia, La bolognese, in- fatti, fa una delle prime farmacopee wlficiali apparse in Italia, essendo preceduta solo da quella fiorentina e mantovana; un importante cen- tto come Milano, ad ¢s., dovette invece attendere fino al 1668 per averne una propria. TI risultato bolognese tanto pitt rimarchevole meritorio se si pensa che Pesigenza di composre farmacopee ufficiali cra fortemente sentita anche fuori dai confini italiani e spesso con esiti poco apprezzabili o comunque non immediati. Ché se & vero che gia attomo alla meth del Cinquecento parecchie citta tedesche come No- rimberga e Colonia avevano una propria farmacopea, altrettanto certo & perd che in Inghilterra, nonostante il Collegio Reale dei Medici ini- iasse a darsi da fare in questa direzione a pattire dalla fine del se- colo, risultati concreti non se ne videro fino al 1618 quando appunto fu istituita 1a London Pharmacopotia.® Oltre quella di dettare regole e norme precise per la preparazione dei medicinali ¢, tra questi, discriminare tra validi € non, PAntidota- tio bolognese risponde allesigenza (sentita pur questa in altri paesi) di condurre gli speziali sotto un pitt diretto controllo della classe me- dica.#%* Non a caso proprio PAldrovandi nella sua Prefazione diffida li speziali dal prendere iniziative arbitrarie, indicando contempo- raneamente nell’Antidotario un riferimento’ indispensabile: « Ca- eatis prorsus, ne arbitrio vestro quippiam conficiatis, vobisque per- suasum sit, omnia nos medicamenta utili, & maxime necessaria in hoc opuscolo congessisse, quae ad Medicorum usum nobis spectare videbantur ».* Lo sforzo’é evidentemente quello di relegate gli spe- Protomutcate 1" Autdoarie, « Memorie dela Resle Accademia delle Scienze dell esto di Bologna», setie VI, X, 1943, pp. 209-217 CEL, Besson, Le mudiing 9 Mila fo Seizt, in Storia db Mil, Fontasione eeccani degli Alert 1958, vol. XI, p. 693. "Ci, G. Cuanx, A Hisy of th Raye Callge of Phuiians of London, Oxford 1964, vo. I, pp. 227-229; A.'G, Dinos, Yt English Paracas, London 1965, pp. 149-150. Che. G. Can, A Huy eit, p. 229; AR. Hatt, La Rta setifis ce, p. %. 10 In Francia, ad et, un Arate del Paslamento parigino del 1536, pression del Car- inale da Belly, concede ai doveort in medina il drito di satere alt ex del farms. iste de chewrphi per conteollane il livello di peeparaione: eft. R. Avrowtoss, Raber la Médin, Geneve 1976, p. 21; sulle forme di contello cercste in Inghiterr cf G. Coan Hin ci, pain; C. Ht, Le eign intial dll. Rian ingle, Bologna 1976, cap. TL 19° Antord Bonnin sie de aitte ration componondram ct, Prato. ‘armacipes antce ¢ medina moderna 25 ¢ ANTIDOTARII BONONIENSIS, ne compact dium, mileendo und redicame notin, nPirome (com pruegio enscontt at. ‘Pont. nar. BONONIAE, ‘Apod Ioannem Rofiom15 74. ora Epis § guises 4 Fig, 4, — Antdotorit Bonen sve de mites rations soponedoren mendes ‘meitometorum, Epitome, Bononiae, Aped Toannem Rossum 1574: Frontespizio 226 6. our viali ad un uolo meramente tecnico, di passiva esecuzione 0 comun- que, nel complesso, subalterno. La seienza é soprattutto, se non eselu- sivamente, in mano ai medici ed al loro organo pubblico uffciale, il Collegio: « Siquid tamen in eo vobis occurret, quod edoceri cupiatis, nostrum consuletis collegium ».# Non v'e dubbio che in un pitt vast. disegno di messa in opera di un sistema di sorveglianza, con PAnti- dotario si veniva ad offtire uno strumento potente, perché scientfico € quindi oggettivo, al Protomedicato, cio? a quellistituzione specifi. catamente creata per esercitate un controllo diretto e continuo sugli speziali, oltreché su medici, chirurghi e barbieri. Anche se Pesistenza di una legislazione in materia igienico-sanitaria, ‘con conseguenti meccanismi di sorveglianza, @ sicuramente documenta. ta, in forme per certiaspetti moderne, gia partite dal Medioevo, & perd con il Rinascimento che detta legislazione prende piede e si rafforza, avendosi la contemporanea messa a punto dideterminatie specifci stra. menti, tra i quali il Protomedicato; Protomedicato che non nasce, nel nostro paese, con caratteristiche troppo dissimili da zona a zona." In seguito alle disposizioni di un Breve Pontificio di Leone X,# quest’organo a Bologna fu istituito ufficialmente dal Collegio dei Medici il 26 ottobre 1517: Pro Protomedicatas Ofcio Tes congregato utzogue Collegio fut postus quesius de quo ft 0- gatum Collegium; debest iri imbursatiodoctorum de qua iburatone esteahit do qui per quattuor menses habeaat faultates few totum Col, legium, impectos examinare ct debeant inper vistae afomatatios Com Massatio Socctais Aromatariorum et videte simplica et composia i sige idones et omnia facta secundum Bula ct Stsuta Cllegi; et hoe plac ome bus per bonum Collegistorum et per uilitatem totus Civitas ct Omnes faba fucruat alba in utcoque Colleyios™ 1 Thi, 1 I compiti di un Protomedicato setentrionale come quello balognese non sembrano sete, ad es, molto disimil da quell ater el Sad, stando a quanto acitto, sponte sul Protomedicato meridionale, da L. Dr Ross, Ti * Prefomatis "vx Southern le. CE AIX Contre, «Kanales Cspines Histoire Sociale» ee, pp. 103417. "Ia ASB, Collodi Medina « Arti, Busta 198. © ASB, Calli di medina «Arti, Busta 217, Liber arts sriusgue Calley Medicine Arts (15041575), Lievento & pia tard rcosdato anche in Pro ra linha, ‘amet, Bononiae, Typis Heredis Vietox} Bene 1650, p.5. Va inline tieordato che Protomedicato bolognese scompariss solo con Tinvasione fancexe del 1196 (8, Mace ern, Menorie trite sopra Unis Pita dale wings Bolana + pss dh Sib Farmacia antics ¢ medicine mederaa 2 Fino al 1553, pero, i Protomedicato bolognese™ rimase alle di- rette dipendenze di quello romano; solo a partite da quella data, quindi, la sua attivita pud ditsi piena ed estesa. Quanto ai compiti baster’, esemplificando, qui dire che ad esso competeva non solo la sorveglianza sulPabilitazione alla professione medica, ma anche ¢ soprattutto su quella alle professioni « collaterali »: barbieri, chirurghi, farmacisti. Detta sorveglianza, poi, continuava ad esercitarsi anche ben oltre il momento abilitante, rivelandosi particolarmente utile ed efficace nelle ispezioni € nei controlli effettuati sulle « speciarie », con iio, per quanto riguarda Ia cit felsinea, dal 1570.% La periodicita delle visite era trimestrale per le farmacie cittadine, ‘mentre nel Contado ai Protomedici era fatto obbligo di recarsi solo due volte all’anno, in maggio e in settembre. Non solo venivano analizzati i medicinali in fase di composizione, ma pure si procedeva allesame sia qualitativo che quantitativo di tutte le scorte. Cosi pure exano oggetto di attento vaglio i modi di conservazione, la « tassa », ict il prezzo stabilito per ciascun farmaco, i pesi le bilance. Soprat” tutto cura dei Protomedici era controllare che gli speziali fossero in possesso dell’Antidotatio e secondo le indicazioni in quello contenute confezionassero i medicinal, Nel cap. III delle Convention’ prima ticordate, infatti, si fa obbligo ai farmacisti di tenere «in Bottega PAntidotario nuovo, ¢ VIndice composto dal Collegio; ¢ secondo quello, € non altri Auttori, comporre i Medicamenti ». Come poi balza evidente dalle relazioni dei Protomedici sui risul- mete Corp wie alle meine et, Bologna 1840, p. 6; A. Baxacct, Prine r- feral ei, pe 208. ‘ Detto Protomedicato che sotituiva il precedente onganismo degli « Assumpti ‘ontea Empyricos », era costiuito dal Priore del Collegio di Medicina ¢ da due alr mea ‘elt, oga! tre mesi, ca quelt dello stesio Colegio chiamatiappuato Protomediel 2 Contemporaneamente, cot, alla decisione del Senato di date +i Protomedici un ‘compenso legato a preci compiti de svolgers in sessions alle fapesion: ee Liber pro. eta edniisration Prtomedicatn, Bononine, Ex Typographia Fertonisna 1666, . 4 ‘Quanto at doveri degli speialie dei barbieri, nonché le notme cui ets oblige, da pat Horo, atenes, cfr. Band! uf Prvnion, spre ql, be stay nto, & lenge ll et. sin Calli dt Medina dt olen erinan, dean, sediment, ers cer ita kena arte di Motiing. Et orn de anertre do Barbier, «Spe el are cae, In Bologna, Pee Vitorio Benaeci Sumpator Camersle 1617; ma vi veda anche ASB. Calli di Moticina © Art, Basta 234, Convertin! fre PExletinine Collen de Made ¢ Voomraie Compagnia del Spclt medina di Babne: 1608. {Quanto pot grande fost il desiderio de Aldrovsndl di define i dover deli spel ‘224 compiti dei Protomedic, lo sl appreadefaclmentescoctendo il eatalogo det sucl a> 228 tati delle visite, particolare attenzione era dedicata al controllo degli ingredienti della Teriaca. Pene severissime eran comminate a quegli speziali che osavano contravvenire alle regole di retta preparazione di {questo come d’altri farmaci; ancora nel 1717, in una Notifcatione del 27 febbraio, si stabiliva che tutti coloro sorpresi a spacciare una Te- inca non conforme alla legge sarebbero stati «...ex nunc prout et tunc privi et cassiperpetuamente dallessercitio ¢ facolti di fabricar Medicamenti, ¢ infarti pronunciati tali come Adulteratori, come an- cora saranno con publica dimostrazione gettati via, dissipati ¢ concul- cati i Medicamenti fatti senza forma delle leggi e particolarmente la Triaca ». Se a tutto quanto sin qui schematicamente detto si aggiunge che al Protomedicato spettava anche il controllo delle licenze, quella abi- litante alla professione ¢ quella di vendita, entrambe di pertinenza, in ultima e decisiva istanza, del Collegio dei Medici ci si rendeta facilmente conto, crediamo, di quanto estesi fossero, anche limita- tamente al campo farmaccutico, i poteri di quest’organismo. Poteri riconducibili a tutto un auovo modo di esercitare il controllo sulle jstituzioni che si va affermando in rapida progressione col Cinque- cento, un modo pit capillare ¢ coercitivo ¢, quindi, incomparabil- ‘mente pit efficace. E proprio infatti con Vaffermarsi ed il consolidarsi di quello che comunemente viene definito Stato modemo che la salute pubblica cessa di essere un problema solo personale per diventare invece uno dei tanti campi d'intervento del potere centrale. Il tipo di assolutismo che inizia ad affermassi col XVI secolo & qualcosa di pro- fondamente diverso da quello teorico ed assolatamente episodico del Medioevo.#* EB anzi proprio contro le autonomie, le corporazioni, i diritti ed i privilegi di stampo medicevale che il sovrano cingue- bt ASB, Aunmtre di Sto, Bose 149. 2 ASB, Collie di Ming ¢ Arti, Busta 23, 10 Si dice inf, selativamentealfabiltazione alla professione, nel cap. T delle Con- otis «Ose Nesaino poses everstare P'Arte dello Speciale. Medicinaliss, se prima ‘non sick etsuminato dal Mayearo e USical della Compagnia; e caso che non fossegiudi- {ato ato esucente nella Comspagaia fea gli Uficli, non possa eset admesso da Dottori i Collegio: Perd debba il Licentaca mostrare primiersmene la sua Lieeza, ottenuta fra ‘TNs e Ufa in iseto dopo la quale possano 1 Dosor Collesiattsottoporlo fiove examine, ioterrgalo approvaslo per intelligent, onprovarlo ancora come insof Feiente, quando non fatca tusita nel Colegios ein easo Wapprovatione fal a sua Lic fan pet ropito di Noto» Cle, F, Catanon, rite ne State dif Rianimeto?, in Yon, Seri eal Rinsimeno, ‘Torino 1967, pp. 601-62. Farmaapes antes + muiicina moderna 29 centesco inizia, con alterne vicende, la sua battaglia di accentramento ¢ controllo, Battaglia di superamento delle strutture intermedie che si presenta pit che mai difficile nella penisola italiana a causa del « tra- Gizionale particolarismo della nostra storia politica». Ja campo sanitario il problema centrale & quello da un lato di uni- formare la legislazione su tutto il tetritorio, dallaltro di avere e/o create una classe medica preparata, responsabile ed efficiente; di appre- stare contemporaneamente delle strutture sanitarie, o pit particolar- mente farmaccutiche, scientificamente valide e sottratte allarbittio Tocale ¢ personae: il tutto tramite un controllo capillare ¢ stabilendo pene per i trasgressori mediante le ordinanze di polizia ~ cittadine, fesritoriali, imperiali ~ che proprio sono V'espressione del processo sociale.” Molto significative sono a questo proposito, ad es., le Po- Tegi- wid Landeordnugen emanate in terra tedesca ¢ dirette ai farma- tisti, che si susseguono regolarmente dal 1553 al 1686." Le norme pprescritte trovano un riscontro, in molti punti identico, con i regola- menti vigenti a Bologna; cosi come sembrano sempre ticalcare quelli del centro emiliano la prassi ed il cerimoniale delle visite alle spezietie di Mainz nel Sei-Seitecento.* B cura dello Stato accelerate ulteriormente il processo di trasfor- mazione della «bottega» di stampo medioevale in « offcina » farma- eutica rinascimentale. E sempre suo compito demandate il controllo, su questo, come in genere su tutti i campi attinenti alla salute pubblica, a organi ~ Collegi, Protomedicati, Societa reali - composti da membri della classe pitt preparata scientificamente ed anche pottata dalla pro- pria matrice borghese ad appoggiare il nuovo regime: la classe medica. Parallelamente allo Stato che tende costantemente ad un accentramento delle fanzioni in campo politico, economico e sociale, questi organi divengono via via le sedi specifiche di ogni forma di controllo e giu- dizio in campo igienico-sanitario e, quindi, punti di centralizaazione 1 G. Aston, La frmeione dl stato mnders in Tale, Torino 1967, p. 40. 1 Cf. G. Oxsensics, Probe drattra dll elation eran, i. La State modira, cuts diE, Rotellie PA. Sehiera, Hologaa 1971, vol 1, p. 187, Pet una sitetica ma agua. ‘meate chiata defnizione di Stato_dipolsia si veda la Voce di. A, Seimena, Sito af Inia Digerati, eto du N Bobbio e N, Maeve, Torino 1936, pp. 104 1 19" Quilon zur Neuron Priscradtgebcde Detons, vol. W Polit ond Lande cordungen, hess. von W. Kankel, G. K. Schmelzeiten und H. "Thieme, Weimar 1968-1969, Erste Halbband, pp. 77, 234-235, 615618; Zweter Halbbund, pp. MLA 2 Chr, H, Danes, Das Apottenveses von Stadt- on Ereift Maing, Frankfurt am Main 1961, pp. 47°56, 230 eon Farmocopea ante ¢ mdlzina madras 2 del sapere medico.# Ed é sempre la polizia che, specialmente in caso i epidemia, si incarica di rendere effettivamente operanti le decisioni ptese ¢ le misure adottate, talché anzi «non ci potrebbe essere medi- Cina delle epidemic se non affiancata dalla polizia».\ Processo € prassi, questi, comuni a tutti i paesi d’Europa, a quelli almeno nei quali & avvenuto ~ od @ in corso avanzato — il superamento delle vecchie strutture feudali e che, quindi, presentano da regione a regione solo sfasature, peraltro lievi, nei tempi di realizzazione. In questo senso anche Io Stato della Chiesa, di cui Bologna faceva parte dal 1506, si trova a dover affrontare, nell’ambito del pitt generale rafforzamento del potere centrale, tutta una serie di problemi pit particolari in campo sanitario, Sebbene si tratti della parte terminale di un proceso dalle lontane radici, aon v dubbio che mai in precedenza la politica accentratrice del Papato aveva conosciuto i momenti di forza ed incisivit’ che contraddistinguono la seconda meth del XVI secolo.# La nuova situazione venutasi a creare nel mondo cattolico con la grande frat- tura della Riforma protestante e, quindi, Ia concezione, emersa sostan- zialmente dal Tridentino, di Stato pontificio come strumento indispen- sabile alPazione ecclesiastica papale,i® nonché, in parte, la necess di provvedere, con le entrate provenienti dallo Stato, alla brusca ca- duta di quelle spirituali* spingono i Pontefici ad una profonda tra- sformazione ¢ ad un accentramento di tutte le strutture statali. Nel ‘corso del Cinquecento Roma diventa, da citta importante solo come centro della cristianith e meta di pellegrinaggi (0, per alcuni, come ‘eustode delle antiche vestigia romane), la capitale ed il centro reale di uno Stato vero e proprio. Al Papa si presentano gli stessi pro- blemi degli altri monarchi europei; appunto nel periodo che andiamo considerando tutti gli sforzi sono tesi a piegare le superstiti autonomic 1 I fenomeno sata pol macroscopicamenteevidente ia Paci, nella secondn mt ‘el XVII secolo, co In Socios reale ei medica: fe. ML. Foventn, Novia dle clinics it, pp. 385. Tit, p38. Me Cee P. Pao, Lo alypgo dlanaluions nll Stoto pants (axe. XV-XVD, ‘ol. 1, La monarch ppele i eran entrl di gorerm, Bologea 1968, p13 39 Thi, pp. 7173. 14 Che. GB, Csnoces, Lo Stats delle Cee mila sande mois del ns. XVI, Milano 1961, p& Le Cie, J, Davuneac, Vie domamigu fsa de Rome dour lt weonde mali de XVI sits, Pass 1987-1988, vol Tl, pp. 939.545; P, Pro, Le milzppe ct, pp. 9-10 locali, signorili e comunali per mezzo di un rigido controllo al centro parzialmente mediato da una rete efficiente di funzionari periferici Sari qui sin d’ora utile ricordare che non a caso il Papa sotto cui si hha lo scoppio della polemica tra P’Aldrovandi ed il Collegio © che, fanzi, interveane personalmente per porre fine alla questione, quel Gregorio XIII che caratterizzé il proprio pontificato con una vigorosa politica sntifeudale ed una altrettanto decisa azione finanziaria.? Per Bologna, poi, si ripropone un discorso gi valido per tutti gli altri Stati: si tratta ciot di salvaguardare 0 comunque mantenere esteriormente le antiche autonomie locali, sovrapponendo, perd, ad fesse nel contempo gli organi del?amministrazione statale ‘periferica, direttamente dipendenti da quella centrale, Mentre infatti alloligar- chia cittadina, rappresentata dal Senato, @ lasciata una gestione poli- tica affatto appatente, 2 in realth nelle mani del Cardinale Legato, diretto rappresentante di Roma,che tutto ilpotere reale si vaconcentran- do, Per quel che riguarda Pamministrazione della «cosa pubblica» ~ ma spesso anche la sfera religiosa! - la sua autorit’ nel bolognese 2 indi- scussa. Sul piano politico la stessa figura del vescovo & assolutamente secondaria: sintomatici sono, a questo proposito, i frequenti scontri tra un riformatore come il Cardinal Paleotti ed appunto il Legato.* NelP'talia della scconda meti del XVI secolo che sempre pid si va ‘configurando come il paese della Controriforma, una citta importante ‘come Bologna dotata, per di pid, di una universiti antica ¢ famosa, fon poteva non essere oggetto di vigile attenzione da parte di un Papato in fase di affannoso recupero ¢ comunque oramai chiaramente sulla difensiva. “Tornando, dopo queste premesse, al campo medico bisogna su- ito notare che gli interventi, anche per quel che riguarda Bologna, si sviluppano lungo due direttrici pur se parallele o spesso addirittura convergenti: da un lato le iniziative papali, dallaltro quelle del Legato, Je ultime intese frequentemente in funzione di sostegno delle prime. Da parte dei Pontefici, pur preesistendo gia una serie di normative medioevali, non vé dubbio che Pimpegno si facia pit: evidente nel Cingue-Scicento. Ne fanno fede chiaramente, ad es., i « Brevi» di Giulio TI (1507), Leone X (1517), Pio IV (1562), Gregorio XT (1576), Gregorio XV (1622), nonché il « Mota proprio» sempre di 21 Sai vai tip di funsonatio periferica fr. G. P. Canoces, Lo tte i, pp. 129-139. 8 Thi, pp. A647; P. Pao, Le ep ct, p. 9. Me Cle. P. Proor, 1! Carisl i,pasin 232 oe. oust quest'ultimo (1621). Certo questi interventi papali presentano talvolta, rispetto a quelli analoghi di altci Stati europei, una caratteristica del tutto peculiare: Ia preoccupazione pet Ia salute del corpo si accom- Pagna, nei progetti pit articolati, con quella per anima, parallela- ‘mente al duplice ruolo di capo della cristianita ¢, contemporaneamente, di uno Stato temporale giuocato dal Pontefice. Sc un Papa rinasci- mentale come Leone X si preoccupa esclusivamente di. sgomberare il campo dai ciarlatani impreparati e disonesti, impedendo a chiunque di esercitare la professione medica 0 vendete medicinali in Bologna senza Papprovazione del Collegio, comminando, nel contempo, pene severe per i trasressori «si opus fuerit, auxilio Brachij Saeculatis »? ric! mutato clima post-tridentino Ia Costitiione di Pio V (1566) im- pone al medico di darsi pensieso soprattutto del?'anima dell?amma- lato e di non proseguire la cura oltre il terzo giorno se questi non si sari confessato: Nos igitur... innovamus et bac nostra in perpetuum valitura constitu- tione statuimas et decerninms quod omnes medici cum ad infirmos in lecto iacentes vocati fuerint, ipsos ante omnia moneant ut idoneo confessori omnia peceata sua iuxta ritum S.R.E, confiteantur, neque tertio die ulterius eos ‘isitent nisi longus tempus infiemo confessor ob aliquam rationalem causam, super quo eius conscientiam oneramus concesserit, et eis per fidem confes- Sofis in scriptis fictam constiterit, quod infirmi ue pracmittitur, peccata sua cconfessi fuerint.9° Particolarmente gravi sono le pene per i trasgressori: si stabilisce infatti che essi «perpetuo sint infames et gtadu medicinac quo insi- nti erant, omnino priventur, et a Collegio seu Universitate Medi- corum cijciantur, ac poena etiam pecuniaria arbitrio ordinariorum ubi deliqueriat multenter »3* ‘Non essendo il caso di soffermarci oltre su questi aspetti, ci limi- teremo a ticordare che questa concezione del medico come curatore pid di anime che di cospi propria di Pio V, ritomnera, pur se in un Contesto meno dogmatico ¢, quindi, anche meno coercitivo, nel Car- inal Paleottiss E @altra parte, in un comune clima di riordinamento © AS, Coligie di Modine « Ari, Busta 198 se ASB, Collie di Moding © Arti, Busta 2, a Thi ss G. Pausorn, Archipinnpale Boonen, rise de Bosonsis Exlesie admiration, Rome, excudebat Aloysius Zanctss 1594, Pats VIL, Sermo octavus, « Ad Medieae aris professes» pp. 542551, entice veta devono posseder medic e pret anche in un pro- Farmacepen antea ¢ mticina maderna 233 fe rinnovamento organizzativo, riesce difficile non avanzare un’ana- Jogia ~ foss'anche solo 2 livello di suggestione — tra le visite proto- medicali alle spezierie ¢ quelle visite pastorali, imposte dal Triden- tino, che il Paleotti da parte sua si sforzd di organizzare scrupolosa- mente pet Ia diocesi bolognese. Quinto ai Legati va detto che aumerosi sono pure i loro inter- ‘venti, spesso sotto forma di « Bandi », tesi a rendere pitt rigido e capil- Jare il controllo sanitario sul bolognese. Detti interventi non faano in ggenere che riprendere le presctizioni dei « Brevi» e delle « Bolle » papali, essendo proprio tipica del Cardinal Legato la funzione di Enporre la volonta centrale o quanto meno di far da tramite tra essa fle resistenze delle secolari autonomic locali felsinee; proprio in que- sta prospettiva ed ai fini di una maggior diflusione e chiasezza si spiega iI passaggio dal latino degli scrtti pontifci al volgare di quelli det Legati. Dal primo del Cardinal Piet Donato Cesi nel 1581, i Bandi si susseguono fino al 1778 in numero di ventisei. La preoecupazione fondamentale @ sempre quella di qualificare la classe medica, preses- vandola dalla concorrenza pressante dei « Cerctani, & Canta in banchi, & altse genti simili »,#* in unottica di definitiva emarginazione del mondo medicevale.## Quella dei medici si avvia a diventare una asta dalle prerogative ben definite: anche solo indossace una veste da dottore & proibito « sotto pena di 25 scudi d’oro, & di tre tratti di corda ublicamente per ciascuna volta A chi contraverr’ ».# Pit in gene- ‘geo sostanraimenteutopico di Stato quale quello delineato da L, Acosrna, Le rp le immagini, testo eeticn 4 cota di L. Fitpo, Torino 1957, p. 10 (su questo autore sedi Lc Fino, Lo Ste isle dll Controrfrma. Ludo Agitint. Bast 1957) ‘ASB, Colla di Mdina ¢ Art, Basta 233: Bandi, o Pravin! dl iltrnine ‘Sitnor Alecanir Carinle Moist rina ein allt preeti n. Bandl ef Previn city 9 (ep. 4). Ce. CM. Caronta, Pablie Heal ct p86 ‘st Sui‘ Ceretani” a ved il fondamentale lavoro iP, Cnwonsst come Iradecon irs ei nsgabs Lo © Spa crear” a Teo Pn, “I agenda Rafal rie tne ult testi rents, Totinn 1973, pp. Be-cLooe Giustamenteossere il Ca presi (p18) che wil fenomeno ha origin! antichssime, ma diventa un eolosale impianto PMlelinguere quando Veticn erisiaoa dellelemosina, del dare ai pover, del sovvenite at biog divents comsadimento morale, strmento di redensione, tecnica di salvezza del- Panima‘n; quando, appara nel Cingusceaco, quest presupposti rerranno parzialmente ‘eno, assnteremo, pralelamente al soegere dello Stato moderno, al formas anche di tin legislaione repesiva , qundi, ai gran tentaivi di internaménto di questa fetta di- Seredsta di umeith, Dit in generac sila legiianione zomana reatva al povert cf. J. ‘Drocseeav, Vie snomiger ety vol, pp. 403-416; cennl anche in J.P, Gertos, Le rt 4 pier, Milano 1977, pp. 9651, 0697 e pasin, 1H Bandi of Provion! cc, pp. 9-10 ap. 45): Bando del Cardinale A, Montalto. 24 one sale @ tutto il controllo sulla sfera sanitaria ad esser demandato al Col- legio dei Medici od ai suoi rappresentanti ~ Prioti e Protomedici — che vengono ad assumere in tal modo veste e funzioni di vera e propria polizia con facolta «di poter processare, inquitere, & procedere, etiam ex officio, assolvere, condennare, & essequire, & a questo effetto citare, far precetti, & editti, multare, & catturare, & far ogmaltra cosa di ragione opportuna all uffcio sudetto ».16 Allesigenza di una maggiore sorveglianza sugli speziali risponde, ‘a gli ales, soprattutto il Bando del Cardinale Cesi, Numerose le re- gole imposte: obbligo di avere ’Antidotario e peai c bilance in regola; divieto di vendere medicine senza la ricetta del medico; petiodicita delle visite di controllo, Come gi nei confronti degli aspiranti medici, ma anche poi di batbieri, chirurghi, ostetriche ete. di cui qui non si é trattato, il Protomedicato & autorizzato chiaramente dal documento ad esercitare attivitd di polizia; nel cap. 2 si ordina infatti che gli spe- ziali «non possano comporre alcuna cosa medicinale @’importanza ... se prima per due o tre giotni innanzi non chiameranno per polizia a casa li Sig. Protomedici ¢ Priori accioché considerino tutti gl'ingre- dienti dispensati in mostra e siano presenti alla mistura ».#7 Abbiamo gia visto precedentemente Ia particolare cura dedicata dai Protomedici al controllo della Teriaca durante le visite; ma v’& di pi: i farmaco galenico, a testimonianza dell’importanza assunta, & pure loggetto specifico di alcuni bandi. Un primo tipo di intervent! 2 diretto ad impedite Pacquisto diretto di vipere da parte degli speziali: nel Bando del Cardinale Giustiniano Vidoni, Legato pontificio, da- tato 25 aprile 1663 ad es., si «ordina ¢ comanda che niuno (dalli Speciali che esetcitano il Medicinale in poi) debba né possa comprare alcuna quantita di vipere vive 0 motte ».1# II motivo di questa preoc- cupazione & evidente: si vuole impedire ai farmacisti di fabricar la Teriaca senza Ja presctitta ispezione dei Protomedici, limitando quindi alla fonte i tischi di veder sul mercato un medicinale dannoso perché ‘non composto secondo le regole. Un secondo tipo di interventi, in- vvece, viene dettato solo parzialmente, come crediamo, da motiva- ioai ed ansic di tipo sanitario. Anche nel Bando del Vicelegato Car- dinal Alessandro di Sangro Patriarca alessandrino del 20 aprile 1606 © Thi, p. 10 (ep. 4. ASB, Collgo di Medicine ¢ Ari, Busts 283: Bando del Cardinal Pier Donato esi, 29 dcembre 158 AS.B., Callie di Medicine ¢ Art, Bast 233, Farmaopes antoa # malvina madera 235 si vieta a chiungue di comprare privatamente vipere «sotto pena di lire 25 25 ma le ragioni vere delPordine consistono nelPessersi.« in- teso che maggior parte di questi animali sono comprati e raccolti da persone che le mindano fuori citti ¢ contado di Bologna »% Pro- prio per questo, cltre al divieto dacquisto, si proibisce di esportare Vipere fuori Bologna «senza licenza in scritto segnalata dal Priore ¢ Protomedici del Collegio ¢ da’ Massaro de’ Speciali ». Di pitt: agli uffciali di guardia alle porte ¢ nei castelli si ordina di « invigilare e trattenere ogni quantiti che trovaranno eset portata via. senza licenza ».26 Ora @ vero che Puscita di trope vipere dal bolognese avrebbe determinato una scarsitt di materia prima per la preparazione teria- cale, «si che con gran difficulti li Medici e Speciali ne possono trovare »,%* con conseguenti danni per la salute publica, ma al di la di questo motivo pur reale & chiaro che questo protezionismo viene istituito pure, se ron soprattutto, per difendere precisi interessi eco nomici. i Sono noti i vantaggi che, grazie alla forte domanda anche estera, sleane dtd fallane come Venetia od eppunto Bologna tstevano dallo smercio della Teriaca.% Se la cosa probabilmente valeva al tempo del Bando del Cardinal di Sangro, doveva a maggior ragione esser vera una trentina d’anni prima al momento dello scoppio della po- emica tra PAldrorandi e Passe speziali-Collegio, quando, per di pit, il farmaco galenico conosceva forse il suo momento di maggior for- tuna, Di un interesse europeo per la Teriaca italiana abbiamo testi- monianza anche ft le caste del nostro scienziato alla data 1578: « Mi ricordo non & molto tempo, essendo ammazzate alcune vivacissime, et buonissime vipere femine in Padoa per far i trocisci theriacali, per portare a Marsilia di Franzia, per far la Theriaca, non se ne trovando ivi, essendo venutc a posta un speciale da Marsilia mio amicissimo ».16 Ora preparare una ‘Teriaca non rispondente alle norme, come si ac- cingevano a fare gli speziali, significava si, da un lato, compiere ‘una sorta di attentato alla salute pubblica bolognese, ma dallaltro anche © ASB, Collgo # Medcne ¢ An, Busta 233, Bando sopea le viper. 0 Thi Toi om Toi 0 Ci. G. Warsos, eras et, pp. 102-103; H. Baanar, Médcay et, p. 206 Mi RUB, Me Albani! 6, vol. Il, c. 15% 26 e. on abbassare bruscamente il livello qualitativo di un prodotto destinato in gran paste alesportazione ¢ come tale, quindi, fonte di grandi vantaggi per la cittl. Anche di questo sembrano rendersi ben conto ¢ PAldtovandi ¢ gli organi amministrativi felsinei. Sconvolgere una formula teriacale come quella bolognese rappresentava un danno tanto maggiore nella misuta in cui Ia cittA emiliana si trovava in posi- zione commercialmente vantaggiosa rispetto ad altti centri concor- enti, potendo menar vanto di esser stata Ja prima nel Rinascimento a fabbricare Velettuario secondo le ritrovate e corrette indicazioni gale- niche: «... mi pareva che Bologna sarebbe stata giudicata molto dete- siore dall’Altre citta se quivi non si fosse fatto una theriaca non dird equivalente a quelle, ma pid perfetta dell’Altre, essendo stato Bologna la prima citta d'Italia che comincid a dar notitia della vera theriaca a gli Altei Studi ‘Tutto questo spiega forse in gran parte Pintervento deciso degli organi governativi in una questione che altrimenti avrebbe potuto restare nei binati di una semplice disputa scientifca fra iniziati. Dun- que il contrasto non & tanto, 0 meglio non solo, fra ’Aldrovandi ¢ gli speziali, ma fra interesse privato degli speziali e Pinteresse pub- blico dello Stato. E PAldrovandi, d'altra parte, non pud far passare sotto silenzio le gravi scomtettezze dei farmacisti: non pud tacere come scienziato, ma anche come Protomedico, ciot come ufficiale sanitario stipendiato dalla publica amministrazione. E quanto il senatore Ca- millo Paleotti ricorda appunto al naturalista di fronte alle sue richieste di non far troppo chiasso per evitare Firrigidimento del Collegio: Pindagine non poteva essere evitata per il semplice fatto che « questo era interesse publico, et che noi eravamo Protomedici stipendiati dal Senato pet fare i medicamenti retissimamente, et reprovar le cose cattive ne In realta i timori delle conseguenze di un duro contrasto con il Collegio sono solo piuttosto apparenti in Aldrovandi ¢ l'impres- sione che si ha & che egli abbia volentieri accettato, se non in un certo senso sollecitato, Pintervento governativo.** Nella vicenda, in- fatti, il suo comportamento & quello tipico di un pubblico ufficiale. BLUB., Me. Aldona 21, vol HK, c, 1353 eft. G. Wartox, Theis cit, pp. 102- 103: « Competition no doube, helped «o keep up the standard of purity» = BUB., Me, Aldona 21, vol, Ul, e 158 1 Non ua caso che I'Aldrorandi icotdi essere previsto degli Statuti «andare « reclamare a Superior pee defeadere Ia publica ingivra t parimet la sua si come si vede ‘Spresmente che hano comesso contro il publica Magistato et contro aot in parca. seve BUB, Me. Aldendé 21, vol Il, e162. Farmacopes anton ¢ wlcina matirna Br Se non altro le sue reazioni dopo Pespulsione dal Collegio - appello al Governatore; querela al Collegio ~ testimoniano un evidente desi- detio di pubblicizzare al massimo la cosa, contrayvenendo ad una delle regole pit tipiche e vincolanti della vita scientifica: « il divieto di fare appello a capi di stato o alla grande maggioranza del pubblico in que- stioni scientifiche ».2e Regola, questa, che se pud valere per uno scien- ziato, deve invece venir completamente ribaltata da un funzionario statale. Lo Stato ha bisogno di una scienza « utile » ¢ come tale, quindi, = almeno per quei tempi — publica. ‘Ma torniamo ancora solo per un attimo alla nostra vicenda. Si pud obiettare che gli organi governativi appoggiando P’Aldrovandi, come di fatto fecero, contro il Collegio venivano ad attaccare un’isti- tuzione da essi, come visto in precedenza, sempre sostenuta in fun- zione del controllo sanitario. Il discorso in sé fila perfettamente, ma tichiede di essere ulteriormente articolato. Se infatti & chiaro che un organo come il Collegio @ allo Stato perfettamente funzionale, 1o & perd soprattutto in un primo momento di assestamento, di organiza ione elementare ¢, dunque, di ricerca di tutti gli alleati possibili In una fase avanzata di siorganizzazione, infatti, Pideale di un perfetto controllo, anche sanitario, si presenta configurabile in un numero pit ristretto di persone appositamente selezionate ed ovviamente pi fedeli al regime. Lo Stato, ciot, tende a creare un «corpo medico privilegiato sull’insieme dei medici esercenti».# Questo @ quanto avverra in Francia sul finire del Settecento con lo scavaleamento della facolta di medicina ad opera della Societ’ reale, questo & quanto em- brionalmente sembra verificarsi nella Bologna del XVI secolo. Anche se & impossibile tracciate netti confini, lo Stato nel bolognese pare infatti privilegiare in successione: la classe medica nel suo complesso sulla massa caotica dei ciarlatani e degli empirici; il Collegio sui me- dici ed infine il Protomedicato sul Collegio. # una specie di piramide che sempre pitt col passar del tempo va restringendosi verso il ver- tice. Al momento della polemice di cui si tratta, il processo si trova agli inizi della sua terza ed ultima fase: oramai che il Protomedicato bolognese si é sganciato da quello romano, non resta che legatlo sem- pre pitt al potere sottraendolo e nel contempo sovrapponendolo al Collegio. ST, 8, Korn, La stare cit, p. 202, 1M. Foveauux, Navite dla iva ci, p. 1. 238 oom Che lo stipendio ai Protomedici provenga dal Senato @ gid un fatto positivo e sintomatico; si tratta ora, grazie anche allaiuto pit © meno cosciente di uomini come PAldrovandi, di sottrarre il diritto di clezione di detti Protomedici ad un Collegio che tende sempre pitt ad assumere caratteristiche ed a manifestare resistenze tipiche della coxporazione autonoma e locale. Il tentativo viene effettuato dal Go- ‘vernatore quando per lt composizione dell’Antidotario cerca di nomi- nare direttamente Protomedico PAldrovandi senza previa consulta- zione del Collegio. Nel periodo che andiamo considerando la manovra, come gid si 2 visto, non riesce per la pronta reazione del Collegio geloso dei propri privilegi. Ma la direttrice di marcia @ questa, anche se poi destinata ad arrestarsi ed a cadere parallelamente ed anzi in stretta connessione con Pincapaciti dello Stato della Chiesa di darsi fino in fondo, per vizi intrinseci che non staremo ad analizzare, strut- ture moderne ed efficienti. La Controriforma religiosa diventa sempre pitt, nel corso del Seicento, anche Controriforma politica ed ua vero Stato moderno non si vedri sostanzialmente in Ttalia che trecento anni dopo con lo Stato unitario, ma con tutti i difetti e gli scompensi che un tal ritardo finird per portare inevitabilmente con sé. E per concludere tornando all’Aldrovandi, di lui, va detto, rimane pur sempre la figura dello scienziato che ha cercato sperimentalmente, anche se spesso rudimentalmente, la ragione ultima dei fenomeni; rimane sempre lo studioso che, contrapponendo le propre alle cono scenze ed alle operazioni magiche che «non possono, in nessun caso, diventare patrimonio del genete umano »* si @ sforzato di studiare quasi baconianamente la natura «a Utile ¢ beneficio de Phuomo »3* cercando costantemente la pubblicizzazione dei propri risultati nella convinzione che progresso significasse anche e soprattutto cooper- zione fra gli uomini. 2 P. Rosst, nmegin dill singe, Roma 1977, p. 7. BULB, Ms, Alina 6, 3650, Su quests concerione «baconiana» di scene fe. G. Ota, Uilus Alérnand ct, pp. 91-94 ¢ pai. Farmacapes antce + mudicing maderna 239 APPENDICE, [Biblioteca Universearia di Bologna, Me. Aldrevendi 21, vol. IL, oe 212-214e* Ulyssis Aldrovandi Philosophi ac Medici Bon. "EyBvadorlx qua probatur, Viperas tertio Idus Tunias interfectas niullo pacto ad trochiscos Theriacae Andromachi Senioris, Neronis Archiatei conficiendos, aptas esse? [alli dubium est, Viperim ad Serpentium genus reduci, quod est animal sanguine praeditum, et animal edit, cum ova intra se prius pepererit selachiorum more, quae ex ovo animal edunt, In hac difficultate quingue problemata a nobis discutientur, quorum unum tantum, a nobis si demonsteatum fuerit, claram etit, quod Theriaca fieti non poterit, quae sit secundum Andro- ‘machi, et Galeni mentem. Quanto ergo magisillad concludendum crit, si hacc omnia probabuntur. Primo autem disserendum erit XI diem Tunij non esse tempus aptum ad Viperas necandas pro tochiseis ists conficiendis, Quapropter, cum Theriaca ipsa, quam publice conficimus non alterius sit, quam ipsius Andromachi senioris, propter hanc ‘causam ab ‘illius compositione, atque pracceptis, aut Galeni ius interpretis, discedere non debemus. Quorum uterque tradit, quod in veris fine capiendae sint Vi- perae, tum videlicet, cum herbas et alin insecta BouBaxag et pic ccearum, pinorumque erucas commode possint comedere, quae ante non ita facile habentus. 4 Alte copie plu slasuntive in BLU, Me, Alroand! 21, vol, Il, ec. 43-3476; Ms, Aldrsondi 100, 1 e. T8S7s. Tate te tono, comangue, di mano damanvense, * La lexione della copia da noi wilinats suona: «... Andromachi Seniris, Netons, ut Aschatl 9; essendo plesemente questo wn eetore,abbitmo sppartat una cortesione Avvaleadoe! dele alre copie del manoreito, latino Archiats deriva il tedesco Att: Das, Binfb cf. Seusuiz, Gushicie dr Pharmeve, Hildeshelm 1965, p. 131; G. fang ind Phormecitgubce, Satigace 1978, p. 22 © 2120 # Cie. C Ganeno, Opera ex octava Tunterum editione, Venti Liber Et hine contingit, quod veris initio plerunque macrae sint. Deinde vipene mense Fano captae (quo tempore eas ceperunt Pharmacopolie nostse) carnem habent pessine affects, et uae stim (ete Galenc) immodeate excita sigue deo) co tempore omnino fagiendse propter veneni, iis, atque maciel imam quandam exaperattn ills nang poten dics, ‘ierina ila panies maxiotim et et pratsntom venenucn, Quis am bili ane qrvisdime ob ingentes aetusinfestentu,supet quam dict pores moxie atguepesfene tedlontur adeoge Semper, quanto prosimiores runt cant asco tanto tempore tb immensos eaores pelores sunt, gue deterires, Post hac Viperae non tum capiendae sunt, cum furiosae sunt atque rabidae, id quod praccipue in aestate ipsa contingit. Quo tempore maxime aestuant, ita, ut ne momento quidem temporis| quiescere possint, sicque fit ut caro torrida perusta, et quodam- modo lignosa sit, cuiusmodi caro ed trocischorum compositio- znem, nullo pacto adhiberi debet. Tasupee Vipere sun discindendae cum soos fant. Nini fies were nee dum acta incipient. Hoc eot Sol adhe in “auto existente: ergo interpestivseconsiteantar Xt Tuy cum sol confestim sit eanerum ingressuus, quo tempore, sine dub ila tesa namquam celebribanter Ho loco fortasse, mii liguis sl obicere potest, Vipems XI Die Tunij hoe anno interfepotuitse quia Clevo in ibeo de Anode pis Vipin cp rege, gud ‘er pro magaa sui parte hyemale fuer sto ast ire estas Init, non multo' post Peladam ortam Vipers, pro toch, seis confiends lacerge poterimus? uaproptes com ver hulus anni fit, quo ad magoam su par tem hyemae, ko hoe anno cites Plidum exortum, at pal Pos, viper nec, et dsind! potuerunt Hic ego ante oma minorem proposiionem nego, et illus op- poitum probo; Ver enim tum deur, ex maga pate hyemal, fuando conditiones lyemis haber. Quod vero halos anni ver cet non habuetit, sic oxtendos spud Tunas 1609, 15, eap. 8, fs 104, 212 bis 6 Formocopea antics ¢ medina moderea 2a Nam ver quod hyemale dicitur non tantam frigidum exit humi- dum, verum etiam glaciale et nivale, unde cum ver huius anni, nec glaciale fuit, nec nivale, inde manifestam est, quod nec hhyemale fueris, terum si ver fuisset hyemale, cum hyemis natura ea sit, ut sub terra coerceat tanquam proprijs latibulis gediSqza omnia, quem- admodum serpentes, et lacertos (qui quattor integeis’ mensi- bus in terrae visceribus, aut saxosis cavis usque ad mensis fe- bruasij finem latere solent), quomodo fie potuit, ut hoc anno Viperae et Lacesti et alij plerique serpemes iam usque 1 Martij principio supra terram visi fuerint, com si ver istud hyemale fuisset, cos adhuc ob frigus, et pabuli cefectam suis in anteis Jongius retinuisset? Et cum Mense Aprili, et Martio optima fueriat pascua, appa- ruetintque tom violae, hyacinti, Narcissi, bulbosa omnia Bel- Tides tam maiores, quam minores, Hermodactili, Verbaschum Dodecanteum Radix cava, et heeba paralysis, quorum omaium peculiare tempus vernum est. Cumque suo ‘consueto tempore jsta orta fuerint a solita germinandi tempestate, erraverint, nee fsea quidem unum vel propter istam causam pronunciandum crit, ver illad hyemale non fuisse | eodem namque ipso tempore, quo alijs elapsis annis haec omaia producta hoc anno vidimus Quemadmodum ia horto publico, et in agro Bononiensi ani- madvertere, et intueri quilibet potest. Amplius hyemale non fuisse ver ex segetibus iam demessis quae XII die Tunij more solito demessae sunt ostenditur, Quapropter idem iudicare debemus de Vipetis, quae suo solito, ac semper usitato tempore € specubus suis vere isto exierunt, Quemadmodum multi testari possuat, qui tam Viperas, quam Lacertos, se tune vidisse affirmant. ‘Verum iam illis dabimus, quod veraum tempus omni ex parte hhyemale foerit. Quod tametsi ills contesserimus, ihilominus Galeni ila auctoritas mirum in modum confirmabit sententiam nostram, quandoquidem sic scriptum reliqut circa aestatis pi cipium, “non multo post Vergiliarum ortum, verum seplasatij ‘nostri maximo errore dueti per mensem integrum post Pleia dum ortum Viperas suas interfecerunt; ergo videmus quod Galeni Praeceptum aullo pacto secuti fuerint, Adeoque quamvis ver a &. 2120 bis Bia a eet inte: et uk sam pat fait diralerun, Ex hace So Serine kes proto aploniane see mer — oe er Desa icone yim ed oes Hae fase, ac viperas illas, iusto et oppostuno tempore dissectas ee eerie Nec alicui, hoe, quod iam dicimus inconveniens, aut param probable vider debee, quia Vipera thocististijuntut non Solum propterintempestivam estum iateefesionem, verum etiam propter alias multas qualitates, veluti ante omnia propter gran- Sitatem, sc etenim primo de Ando sebit Galenss, Vipers ppmiegnantes pro pastllis theriacalibus conficiendis non esse i reas sed reijei oporteret lam ergo 4 Phatmacopolis quaeto tram vipese ile sue get vide fener pregnant, een? Si gviie fie dati gue pregmen’ quis dubiae qun fe opto cx Gai sain agus sedeegocre tum prop tm mulrorum slloram favinimo ‘esdmon, Qui undecima die Tua} viperrom SFaesctoni affuerun, ac eas_geoviéas, viderant, quam coma frvidtatem (ot ais nota fcere possimas) tai adhoc argo- Eento probe sccungue Vipere reperiuntar ova magna habentes, pra Sheer dle diane. Viper ile huiusmodi eran, ergo ra: Ehante. Maioe ips, etal usa stque experentia cectisima sit Slomings adhe proba potest. Nam praegaantes 2900 prgnantious haud ali modo, gam ovorum magaitudine Trcgountur at quse pro pats confiendis imerfecte ert Sova Rabebane ov! possesint magaitadine, ergo. Pracgnames; frinoe ips testimonto ipsorum Pharmicopolasm’alorumgee manifest ae foe ‘erum alia experientia notissima ostenditur, quod Vipe rminae praegnantes a non praegnantibus ovorum magnitudine, et Formacopea antica ¢ medina madera 23 parvitate distinguuntur et dignoscuntur. Viperie namque XI die Iunij interfectae viginti vicibus ova maiora habebant, quam, uae a me aedibus mcis XVI eiusdem mensis coram nonaullis, doctoribus, atque studiosis disecta fuit, Siquidem ista posteriori tempore domi meae interfecta ova viginti ad instar monilis coniuncta habebat, quorum unumquedque grano frumenti tri ‘mestris simile erat, adeoque omnia simul coniuncta vix uni ovo ‘Viperae a Phatmacopolis interfectae aequabant vetisimilius tamen fuaissetistam posteriori loco necatam, et tardius multo interfectam, ova longe maiora debuisse habere, et re vera habuisset nisi quod © 213 hace posterior sterilis fuit illa prior praegnans, et gravida. | sicuti hodie ex aliorum disiectione animadverti, tres enim mihi oblatie sunt Viperae, quas scindere volui, nempe unam foe minam et praegnantem, aliam non praegaantem, tertiam marem, In foemina pracgnante ova multa vidimus longitudine duorum digitorum per transversum unius digiti, et latitudine, in quibus ‘iperini foetus, in spiras revoluti longitudine duorum digitorum ‘cum dimidio; per transversum vero erassitudine funiculi maioris lime conspiciebantur et membrana viperinorum fetum multas hhabebat venulas; et soboles viperina ibi evidenter in spycam evoluta videbatur, et tanquam sub velo parvio latens, clate cemebatur. In foemina non preegnante ova erant, quae magni tudinem grani frumenti trimestris referebant, non secus quem supra dixi & & idest in Vipera mate nulla apparebant ova, quia nec maribus conveniunt, et haec a multis aobilibus vicis clare et aperte conspiciebantur qui una cum alijs studiosis huie anatomicae consideration’ intesfuerunt atque hace omnia testati et possint et velint Practer haec Viperae foeminae quaecungue hoc Iunij tempore ‘non prargnantes non solum ova parva, verum etiam valde dura Ibabent, at vero ea, quae in praegnantibus reperiuntut admodum ‘mollia ‘sine atque tenera, sicuti fuere illa, earum Viperarum quas rejjecimas, Quod vero parva sint non pracgaantium ova, hoc acct, quia ‘non coierant, atque idcitco Zephyria, et sterilia sunt ova a Phi- losopho diets. 8 Cie. Amsrorste, Rave sgl aximali (Histerie Animalon); La ripraiione det uimali (De genrations anialon), i to., Opere hg, «cam di B. Lanes ¢ ME Vege, ‘Toring 1974, p, 43 ($59) « 932 (749s) eispercivamente. Ma et anche G Punto, Note, rally lier, ib. X, 90. 24 out |Ad hace Viperaram foeminarum, quae coierunt ova paulatim pfopter maris semen acceptam, augescunt, et unicolota sunt, et fandem sensim perfecta flunt, sicuti in avibus post coitum vi- demus, ut tradit Aristoteles, cuiusmodi sine dubio ovorum auctio in quibusdam piscibus, qui ova imperfecta pariunt, fa- Cillime perspiciturs quae cum in mari inecta semina maris nempe 2130 | thoro, et genitura sunt virigata, deinde minutatim augescunt, ft tandem ex illis foetus procreantur: et quemadmodum fer mentum in farina positum, auctam, et tumidam ceddet farina fit Thoron sive semen matis, est incrementi ovorum, atque il- locum amplificationis causa. Practer id ex abroix ipsa constat, Viperas circa veri finem con- cipere, qua tempestate pascua herbosa, florifera, et optima haben- tur. Mense vero Augusto foerum iam perfectum in lucem exch dunt ex ovo, ut apud me saepius observatum est. Cum in capsulis rmultoties Viperas praegaantes istius probationis causa retinuerim. Ex hac ergo experientia manifestum est ipsas Viperas diu in rmatrice foetus continere, quia ova per duos fere menses cum dimidio in potentia proxima foetus sunt, cumgue ea tandem ddebito tempore ad perfectam magaitudinem pervenerint, tune incipiunt organizari viperini foetus, et posttemo circa medium “August ex ovis ispis ad instar chartlagineoram piscium, in lucem, prodeunt, [Ex alia practerea anatomica inspectione palam cuique etit Vie pperas longe ante illud tempus concipere, et gravidas fieri quo Pharmacopolis nostris captae, interfectac et disiectae fueruot. ‘Ad quam ego tem probandam Viperas tam mares, quam foc- ‘minas ab jjs, qu se ofiginem ex prosapia D. Pauli trahere glorian- tur! has ego remotis ac separats cistulis Aprili mense inclusi, ac tandem reperi foeminas, mense Augusto peperisse ac Foetus suos perfectes edidisse, quare neceste est fateri, fuisse gravidas tum um capt, et inclusae fuerunt, nisi velimus eas dicere sine mare concepisse, quod utique nimis erit absurdum. Ex hijs, quae iam a nobis multis sationibus evidentissimis, et 214 omni hice { clarioribus exposita sunt clarum cuivis esse potest Vipetas omnes habentes ova magna vere iam concepisse, et car Su questi ‘ciadatani” eft, U. Aupaovexp, Serpnton of dracon cit p- AL; P. CCaswonsst! Introd 411 lio de regabod cit, py exuvt; CM. Ciront, Pablc Heath eit, p. 86, 902 . 2ide Farmar nics + min moderna os nem habere mcietoridam,etnimiaaiditat, quodammodo li- {osm gue tbescetem. fd quod sine dublopropeerhuivemodi ioe coting, guia cum euxmod ova peo focus formatione fugersegue arplicat opus i neces et Ut alimentam seErnlean Incemento, ex nmplicaone in ila tact tae fgaum ilud ent quod restate qo In ipsam camer vipeinam Evavertur Nem ova il, eum sine oumero, dvo plus minus vi find, cea instar chtenae opposito sito, single comtiouatia Sp vulvam bisdam, et maxim prolam, modo corporis exorsam fnferus ab uno continoo mest, dedcamave wtengue in lta Hine fale apparet ova ila tam magna, ae mula, non parum iment a fepro sul sutione aber, ct consegeentce param. tune temporis nati viper cimnem. Eodem accedt ani miu pracgnantum caer non esse islam, aut bomam, sed Mula, ur dioede ty rte Denburslg nal yoBpexdOa perpicl potest; qhac cum ovipas sone, e& aon parva ova in Tree gehts eirsem efetam, ef deterionssaporshabent, quam io teepore quo sine ov sunk quod quidem rion conso- Sten ek cam optimo alimento ex ner convent similter Hague de Vipers pracgnntibus fadicandum et nimi quod carum caro Fedditur valde artids, macr, gue tbifes, set {ails Seplsrioru wipes perspicere omnes vidimus Praeterea verisimile est eo tempore cum habent ova gravidas ‘eas atque praegnantes esse; cum vere tantum, sicuti caeteri ser~ ppentes coitionem faciant et coniungantur, et hoc quis illud tem- pus maxime sit temperatum, non autem aestate, siquidem co tempore modicum habent semen, nec valde prolificum | quem= admodum in historia nostra serpentium ostendimus. Nunc autem tertij Problematis aggrediamur explicationem, cuius conclusio talis erit, Viperse captae in salsis ac maritimis locis quanto pertinet ad pastillos Viperinos, nullius momenti existi- ‘mantur, Sicuti Galeaus primo de Antidotis scriptum reliquit, his verbis, Omittere, insuper eas viperas coavenit, quae in matiti- mis locis quaeve in aliqua salsa aquarum lacuna degunt. Sed sic est, quod Viperae istae non solum erant praegnantes, sed ctiam salsae. Quandoquidem circa Ravennatem litus matitimum, captae fuere, et deprehensae propter salsedinem, ergo reijeien- ‘dae, Minor probatur siquidem die XIX Maij clapsi, Aromata- rius Sancti Blasij multas viperas in phialis vitreis clausas publice in officina proponebat, ab co in multorum praesentia interrogavi, ‘unde eas nactus fuerat. Qui extemplo mihi respondit, Ravenna sibj allatas fuisse, simul cum illis, et ab jjsdem hominibus, qui pro Aromatariorum societate, atque negotijs viperas attulerunt, hoc ego locupletissimo multorum fide dignorum testimonio, si ‘opus fuerit probabo. Cumque de ilismet ipsis domi mese facta fuie anatome, pracgnantes ut antea dixi repertae sunt, huiusmodi ‘vero viperie maritimae omnium corum consensione, quicungue de Theriaca scripserant, salsae sunt, atque foetidee, et sitim i tollerabilem excitantes; atque propterea pastllis ‘Theriacalibus sine dubio reijciendae. Eodem accedit nunquam Bononiae nec in alijs Civieatibus Tes line (quod sciam) fuisse mense Junij interfectas Viperas. Sed haec quantum pertinet ad praesentem disceptationem bre- vissime explicate sufficiant, quae quidem crassiori callamo, ac «quasi tempotis momento conscripsimus, ideo videlicet quia nuda tantum, atque simplex veritas hoc in negotio investigatur. Ia posterum autem (Deo auspice) locupletissimam de Viperis ‘historia omnibus bonarum literarum studiosis utilem valde, atque pergratam futuram existimamus, publice in lucem edere pollicermur. Ex aedibus nostris 4 nonas Tulij smuxxy SUMMARY In 1575, at Bologna, a violent controversy breaks out between the natwalist Utse"Aldovan as proopyican and the Collegio el Medic, concen the preparation of Teresa medicine of very sid oxigia which ist ‘widely uted inthe 16th century. Apart ftom the compliats plat ofthe interes Seal eee abe ater om hs cen Altrd ono abet the hygienic saiary station in Tey aod the suggestions for 4 postive ‘talon ofthe medial and phaactuttal ars: Accor to the Bolognse ¢slenis totland rely efeaciovs reform he ot fo be eared out by incivs but by the government and st organs of contol: Inthe genta proces of tte talon the hel proem, too ees to be personal problem and becomes one ofthe many Bes of intervention of the goveanment fower.

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