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di L. GALLEANI
A queste due correnti, che si differenziano soltanto per gradi, e la cui azione
dovrebbe avere sempre carattere collettivo, il Merlino oppone -- se male non
interpretiamo il suo pensiero -- gli anarchici che preferiscono la propaganda
individuale, l'atto individuale di affermazione e di ribellione.
Noi ciprofessiamo modestamente ma recisamente avversi agli anarchici che si
dicono organizzatori, sia che essi vogliano organizzare il partito anarchico, sia che
ad avvalorarlo vogliano assiderlo sulle organizzazioni economiche attuali o su
altre che essi potrebbero creare meglio rispondenti ai propri caratteri e fini.
Il partito anarchico non può essere che un partito come un altro ; peggio, un
governo come qualsiasi altro ; schiavo come ogni altro della sua costituzione la
quale, come tutte le costituzioni, le leggi e i codici, sarebbe all'indomani della sua
promulgazione, superata dagli avvenimenti, dalle esigenze, dalle incalzanti e
mutabili necessità della lotta ; governo assurdo ed illegittimo come ogni altro che
si bas sulla delegazione sulla rappresentanza,mentre è ben chiaro e presente,
nella esperienza degli anarchici sovratutto, che ogni delgato o deputato non
rappresenta e non potrà mai rappresentare che le proprie idee e sentimenti, non
quelli infinitamente varii e diversi intorno a qualsiasi argomento dei proprii
mandanti e rappresentati ; governo come ogni altro invadente ed arbitrario
perchè dalla preoccupazione delle responsabilità direttive sarà, ad ogni svolto, in
ogni stadio della sua gerarchia, trascinato ad adottare -- sempre inteso col più
generoso e più nobile dei fini -- provvedimenti, decisioni, misure che i tesserati
dovranno, ubbidendo in ossequio alla disciplina, subire anche se contrari alle
proprie vedute ed interessi ; governo assorbente come ogni altro perchè vuole ed
ha per ogni funzione il suo organo, che farà forse poco e male, ma attraverso al
quale tutti dovranno passare, contro al quale tutte le iniziative andranno ad
urlarsi, dinanzi al quale le iniziative originali o eterodosse avranno carattere
sospetto se non apertamente sovversivo.
Il quale fino ad ora, non dimenticatelo e non illudetevi ! è massa non classe. Se
fosse classe, se avesse cloè lucida e piena coscienza del suo diritto, della sua
funzione, della sua forza, la rivoluzione livellatrice sarebbe da gran tempo
compiuta, esimendoci da queste melanconiche od acerbe elucubrazioni.
La grande massa è borghese non natione, sed moribus; non di origine, chè nella
propria culla non ha trovato nè un lenzuolo, nè una camicia ; ma di costumi, di
superstizioni, di pregiudizii, di interessi anche, poichè i suoi proprii giudica legati,
dipendenti dallo sviluppo e dalle fortune degli interessi dei proprii padroni, iquali
diventano per tal modo la provvidenza che dà il lavoro, il salario, il pane, la vita
per sè e per i figli ; e del lavoro, della vita e della sicurezza è riconoscente al
padrone che v'è e benedette le istituzioni, le leggi, i gendarmi che lo difendono e lo
proteggono.
In altre parole mentre l'anarchico con una diagnosi acuta, rigorasa, positiva,
affonda il bisturì a recidere la causa prima del malessere sociale -- pur non
nascondendosi le difficoltà, la lunga e pnosa durata della cura -- la grande massa
rimane empirica, non discute la proprietà, meno ancora la nega ; vorrebbe solanto
che fosse mento esosa; non disconosce il padrone, esige solanto che sia più buono
; non ripudia lo stato, la legge, i tribunali, i gendarmi, i birri vuole soltanto lo stato
paterno, le leggi eque, i tribunali giusti, i gendarmi ed i birri più umani.
Voi vedete che si battono vie diverse, e che il potersi incontrare è difficile.
***
Noi ci chiniamo su tutti coneguale affetto, noi li assistiamo colla cura più vigile e
coll'interesse più vivo, perchè noi siamo orgogliosi di scovrire, sotta la ganga
ruvida ed aspra, il lucido metallo che essa avvolge e nasconde, e fare del troglodita
un utile valore individuale e sociale ; perchè noi sappiamo sovratutto quanto
grave sia il compito che ci siamo assunti per trascurare qualsiasi forza che al
trionfo del nostro ideale si possa coscrivere e convergere ; e perchè sappiamo
infine che la nostra libertà, la nostra sicurezza, il nostro benessere individuale
sarebbero, anche nella società egualitaria, problematici ed effimeri, ove non
trovassero fondamento e guarantigia nella libertà e nel benessere di quanti ci
sono intorno ; e se libertà è conoscenza, se benessere è solidarietaà, l'opera di
educazione da assolversi fra il proletariato, che esso sia organizzato o meno,
appare non soltanto un bisogno imperioso, ma di urgenza improrogabile.
Per questo i compagni che si assumono tale arduo impegno, devono avere ad
assolverlo tali attitudini che ad essi consentano di accaparrarsi colla serietà, colla
coerenza, con parecchia abnegazione e con molta pazienza, simpatia prima, in
seguito la stima, da ultimo la fiducia della migliore parte degli organizzati : in
prima linea, dovunque sia un rischio, ultimi sempre dove una ambizione od un
beneficio lusinghino ; dissidenti acerbi ove s'affaciano transazioni e compressi
incompatibili colla nostra fede e colla nostra dignità di lavoratori e di
rivoluzionarii.
E se non vi arrivino, se avranno dovuto fare il sacco prima, non avranno poi
troppo a dolersi: avranno butato il buon seme dell'indipendenza, della coscienza e
del coraggio; la loro opera sarà ricordata, rievocata ogni volta che la delusione
chiuderà di squallori e di dolori rinovati la lotta dura e vana ; ogni qualvolta le
sorti della battaglia volgeranno a disastro perchè sarà mancata l'audacia o
l'abnegazione di cui essi avranno dato sempre esempio costante.
(1) Si allude ad unuo scipero di lavoranti in granito a Barre, (nello stato del
Vermont) in cui gli operai italiani -- nella grande maggioranza sovversivi --
avevano assunto una preponderanza così energica, che prima ancora
d'impensierire i padroni avevan spauriti i fratacchioni dell'American Federation of
Labor. E siccome questa era in assise per la riforma della costituzione, un
emendamento fu introdotto ed adottato, in forza, del quale nelle assemblee delle
sezioni non si poteva parlare che in inglese. L'emendamento è rimasto lettera
morta dove gli stranieri si sono saputi imporre, impedendo ai capoccioni di lingua
inglese di parlare se agli organizzati delle altre nazioni non fosse concesso di
usare rispettivamente della loro propria lingua.