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Resumen de anotaciones de GUARDINI, Lo spirito della liturgia.pdf.

Cap. I: La preghiera liturgica

Resaltar [página 17-18]: Lo scopo prossimo e specifico della liturgia non è quello
di dar espressione al culto individuale di Dio: essa non deve edificare il singolo
come tale, suscitare ed educare la sua vita religiosa. Nella liturgia non è il
singolo che agisce e che prega. E neppure il complesso di una molteplicità di
persone, come potrebbe essere la riunione in una chiesa, di una «comunità», quale
mera unità nel tempo, nello spazio, nei sentimenti. Il soggetto, l'io, della
liturgia è piuttosto l'unione della comunità credente come tale, è qualcosa che
trascende la semplice somma dei singoli credenti, è insomma, la Chiesa

Resaltar [página 18]: «devozioni popolari»

Resaltar [página 18]: portano assai più l'impronta del tempo particolare e
dell'ambiente, sono espressione immediata delle speciali caratteristiche della
comunità

Resaltar [página 19]: Nulla sarebbe più errato del voler sopprimere, per amore
della liturgia, sane e preziose forme di vita religiosa popolare

Resaltar [página 20]: Le sue preghiere sono intieramente dominate e compenetrate


efficacemente dal dogma

Resaltar [página 22-23]: Così dunque l'integrale pienezza delle verità della fede
deve dipingersi in quelle forme di preghiera che debbono soddisfare, a lungo
andare, una comunità. Anche qui la liturgia è maestra. Essa introduce l'intera
ampiezza della verità nella preghiera; anzi essa è null'altro che il dogma pregato,
la verità rivissuta pregando. E invero sono le grandi verità fondamentali 3 quelle
che innanzi tutto sostanziano la liturgia: Dio nella sua immensa realtà, pienezza e
grandezza, l'Uno e Trino; la creazione, la provvidenza, la onnipresenza divina; il
peccato, la giustizia, l'anelito alla redenzione; la redenzione; il Redentore e il
suo regno; i novissimi.

Resaltar [página 23]: Una preghiera comune pertanto riuscirà feconda, a lungo
andare, solo quando non si limiterà, con esclusione e con preferenza, a parti
determinate della verità rivelata, bensì includerà l'intero contenuto
dell'insegnamento divino

Resaltar [página 24]: Il culto della Chiesa sovrabbonda di profonda sensibilità,


d'una vita del sentimento vigorosa, anzi talvolta addirittura appassionata

Resaltar [página 25]: La liturgia, come tale, non ama l'esuberanza del sentimento

Resaltar [página 25]: La liturgia è sentimento appieno dominato

Resaltar [página 25]: alla prima impressione sembra una fredda costruzione
concettuale; fino a che, però, non si sia vissuti più a lungo in tale mondo e non
si abbia avuto modo di constatare quale intensità di vita ferva nelle forme ben
dominate

Resaltar [página 25]: La preghiera scritta deve certo anche educare, elevare dunque
a una sensibilità religiosa più delicata

Resaltar [página 26]: come debbano essere le emozioni religiose

Resaltar [página 26]: Non sentimenti troppo ricercati, che valorizzino speciali
settori del patrimonio dogmatico, bensì sentimenti fondamentali, umani e religiosi,
quali, ad esempio, i salmi tanto chiaramente esprimono: adorazione, anelito a Dio,
ringraziamento, preghiera, timore, rimorso, amore, sacrificio, rassegnazione, fede,
fiducia e via dicendo. Non emozioni troppo raffinate, troppo tenere, troppo
sdilinquite, bensì forti, chiare, con la semplicità della natura.

Resaltar [página 27]: La preghiera della Chiesa non mette in pubblico i misteri del
cuore suscita certamente profondissimi e delicatissimi moti e processi spirituali,
ma li lascia, però, nello stesso tempo, nella loro segreta intimità. [...] La
liturgia ha compiuto l'opera magistrale e ha reso possibile all'uomo di esprimere
in essa la sua vita religiosa interiore nell'intera sua pienezza e profondità, pur
conservando occulto il suo mistero: Secretum meum mihi. Egli può effondersi, può
esprimersi, eppur non sente portato in pubblico nulla di ciò che deve rimanere
nascosto

Resaltar [página 27]: l'atteggiamento morale implicito nella preghiera.

Resaltar [página 29]: quale forma di preghiera può suscitare una emozione religiosa
in un gran numero di persone, assicurandone un'adeguata persistenza?

Resaltar [página 30]: forme di preghiera quali il rosario hanno una funzione
necessaria e insostituibile nella vita religiosa.

Resaltar [página 30]: La preghiera popolare invece ha una tendenza fortemente


contemplativa e si compiace di persistere, senza rapidi mutamenti di pensiero, in
alcune semplici immagini, idee o sentimenti religiosi.

Resaltar [página 32]: Nella liturgia la voce della natura parla con forza. Basta
solo leggere i salmi dove l'uomo intero emerge così com'è, senza attenuazioni. Qui
l'anima si mostra coraggiosa e timida, lieta e triste, piena di nobili slanci, ma
anche non ignara di conflitti interiori e di colpe, zelante per ogni cosa buona e,
ancora, spossata e abbattuta

Resaltar [página 32]: Come vi appare in piena luce la natura umana! Nulla è
inorpellato o mitigato. E altrettanto nelle parole di consacrazione della Chiesa,
nelle preghiere che accompagnano l'amministrazione dei Sacramenti. In tutte domina
una naturalezza vivificante

Resaltar [página 32-33]: L'uomo è pieno di difetti e debolezze e come tale è


accolto dalla liturgia; la sua natura è intreccio di nobiltà e di miseria, di
aspirazioni elevate e di sentimenti volgari, e così si presenta nelle preghiere
della Chiesa. Non una figura d'uomo riveduta e corretta da cui sian stati
canceliati prudentemente i tratti sconcertanti e men belli, bensì l'uomo qual è

Resaltar [página 33-34]: La religione si serve della cultura. Con questo termine
noi intendiamo il complesso di ciò che di buono e di significativo l'umanità ci ha
procurato, creando, dando forma, ordinando: la scienza, le opere d'arte, le
istituzioni sociali, e via dicendo. La cultura ha qui il compito di dischiudere,
mediante un continuo lavoro, il tesoro delle verità, istituzioni, atti di culto,
che Dio, mediante la sua Rivelazione, ha trasmesso all'umanità, di svelarne il
contenuto e metterlo in relazione con la vita nella sua molteplicità. La cultura
non può creare nessuna religione; le mette però a disposizione i mezzi opportuni
affinché essa possa dispiegare appieno la sua efficacia benedetta

Resaltar [página 34]: Ordine di S. Francesco

Resaltar [página 34]: La cultura e la civiltà forniscono alla vita religiosa i


mezzi per esprimersi, l'aiutano a rendersi sempre più consapevoli di se stessa, a
distinguere l'importante dall'insignificante, il mezzo dallo scopo, la vita dalla
mèta

Resaltar [página 36]: Sana, semplice, vigorosa dev'essere, dunque, la vita di


preghiera

Resaltar [página 36]: L'uomo deve ritrovare nella preghiera tutta la sua vita

Cap. II: La comunità liturgica

Resaltar [página 37]: Il soggetto, che compie l'azione liturgica della preghiera,
non è il semplice totale di tutti i singoli partecipi della stessa fede. È
l'insieme dei fedeli, ma in quanto la loro unità ha un valore autonomo,
prescindendo dalla quantità dei credenti che la formano: la Chiesa.

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