la Repubblica - Bari
martedì 20 marzo 2012
C’è chi rilegge la tradizione, come Umberto Riva
con il suo progetto di Casa Miggiano a Otranto
e chi gioca sul contrasto tra moderno e rurale
come il gruppo Grau per il cimitero di Parabita
ArchiTour
Dallo stadio alle chiese, ecco chi ridisegna il contemporaneo
LORENZO MADARO
tranto a cavallo tra gli anni Ottan-
O ta e Novanta pullulava di grandi
personalità del mondo culturale
nazionale e internazionale, tra cui
l’architetto Umberto Riva. Salva-
tore Miggiano, che all’epoca era sindaco, gli
chiese di progettare la sua nuova abitazione,
perché incuriosito dalla «sua capacità di legge-
re la nostra architettura tradizionale». Difatti
Riva ha prediletto i materiali e i colori chiari,
quelli delle case del centro storico con cui l’edi-
ficio dialoga attraverso le strette (e alte) fessure
che di tanto in tanto sbucano qua e là. I giochi
di pieni e vuoti, disegnati da una luce calibrata,
IL COMPLESSO
Franco Purini è
l’autore del
complesso
parrocchiale di
San Giovanni
Battista a Lecce,
nel quartiere
Stadio: qui il
portale
disegnato da
Mimmo Paladino
sono gli aspetti più attraenti della casa.
Questa è una delle tappe nodali della storia
dell’architettura contemporanea in Puglia, un
aspetto ancora poco conosciuto dal grande
pubblico, almeno rispetto a quella romanica e
barocca. Francesco Moschini, ordinario di Sto-
ria dell’architetturaal Politecnico di Bari, espri-
me in merito un giudizio netto: «Ci sono opere
pagina XV
Le
costruzioni
L’ASTRONAVE
Lo stadio San Nicola
progettato a Bari da
Renzo Piano
L’IDEA
Casa Miggiano,
progettata nel
centro storico
di Otranto
da Umberto Riva
tra gli anni LA VELA
Ottanta e La concattedrale
Novanta di Ponti a Taranto
è ispirata alle barche
straordinarie!». Anche per questo incita da
sempre i suoi studenti ad approfondire i casi
rabita è un’opera che non ti aspetteresti mai
nella periferia di un paesino del Salento. E in-
I LIVELLI
Quattro livelli e forme
sinusoidali per
il cimitero del gruppo
Grau a Parabita
in quel di San Giovanni Rotondo. Questo è un
edificio maestoso contrassegnato da archi di
più rilevanti e cura seminari con i protagonisti vece è qui che nel 1982 fu inaugurato su proget- pietra garganica, disposti a raggiera, che con-
del settore, come ad esempio Franco Purini,
autore a Lecce del complesso parrocchiale San
Giovanni Battista, inaugurato alcuni anni fa nel
quartiere Stadio. Confronto con le arti visive —
il portale è di Paladino — un interno accoglien-
te e un campanile essenziale che svetta nel cie-
lo: l’edificio è quasi un faro di speranza all’in-
to dello studio romano Gruppo GRAU. Per una
mappatura essenziale, non può poi mancare
all’appello la Concattedrale di Taranto, eretta
su progetto di Giò Ponti nel 1970, che spicca con
una facciata traforata, quasi una vela che rivela
l’inclinazione marinara della città. Raggiun-
gendo Bari, una visita allo stadio San Nicola
vergono sull’altare al centro della fabbrica, da
cui purtroppo per volere dei frati cappuccini è
stata rimossa la bronzea croce concepita ad
hoc da Arnaldo Pomodoro. Chiudiamo il no-
stro itinerario accennando a un altro caso, il Pe-
scetrullo, una costruzione disegnata da Gaeta-
no Pesce per una raffinata gallerista veneziana
terno del grigio paesaggio urbano entro cui progettato da Renzo Piano è altrettanto neces- nelle campagne di Carovigno, dove l’architet-
s’innesta. saria. L’astronave, così è stato ribattezzato, ha tura rurale è associata a quella vitalità cromati-
Forme sinusoidali, cemento armato a vista e più di trent’anni e meriterebbe un restyling, a ca tanto cara all’universo del designer italiano.
attenzione alla pietra indigena, il carparo, al- cui recentemente si è dimostrato disponibile lo La conoscenza dell’architettura contempo-
l’interno di un’architettura scansionata su stesso architetto. Piano è anche autore della ranea passa anche dalle iniziative espositive,
quattro livelli: il cimitero monumentale di Pa- nuova chiesa dedicata a San Pio da Pietralcina, fondamentali per veicolare al grande pubblico
La novità
“Qui ci sono opere
Addio di Einaudi alla Notte della Taranta straordinarie, ma poco
conosciute: basti pensare
il Salento sogna Bregovic maestro concertatore al complesso leccese di San
Giovanni Battista di Purini”
PER ora è solo un’idea. Ma è da tempo che in Salento si immagina lui, Go-
ran Bregovic, come maestro concertatore della Notte della Taranta. Le
ragioni sono molteplici, due su tutte: la comune radice adriatica e la con- studi e ricerche, tra cui vanno segnalate le mo-
divisa vocazione a globalizzare patrimoni musicali locali. Ed ecco il pri- stre su Siza e Holl che di recente la Provincia di
mo passo compiersi. Domenica il compositore già al fianco di Kusturica Lecce ha promosso al castello di Acaya. Secon-
(sue le memorabili colonne sonore di Underground o Il tempo dei gitani) do Fabiana Cicirillo, vicepresidente dell’Ordi-
ha passato il suo pomeriggio ad ascoltare nell’ex convento degli agosti- ne degli architetti della provincia di Lecce, so-
niani di Melpignano, una entusiasta rappresentanza dell’Orchestra no queste le tappe da prefiggersi, «anche se - ri-
Notte della Taranta. Il musicista bosniaco, come aveva comunicato la flette - c’è ancora molta strada da compiere».
Fondazione Notte della Taranta, “nella sua ultima visita in Puglia ha Altrettanto critico l’architetto salentino Alfre-
espresso il desiderio di conoscere la tradizione musicale salentina”. E co- do Foresta del Gruppo Foresta — degne di inte-
sì è stato. Bregovic ha ascoltato attentamente le voci di Claudio “Caval- resse le loro case a ballatoio, attente anche agli
lo” Giagnotti, Alessia Tondo, Cinzia Villani. Una visita di ricognizione che aspetti ecologici — secondo il quale in Puglia, a
lascia ben sperare. Complice, naturalmente, la decisione del maestro differenza del cinema e dell’arte contempora-
concertatore per due anni, Ludovico Einaudi, di lasciare la direzione del- nea, si sta facendo ancora poco sul fronte della
la “Notte” per proseguire il suo percorso di compositore del mondo. teoria (e della pratica) architettonica.
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