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05-04-2010, 20.44.36 #1
vorrei mettere in comune con gli altri appassionati che vogliono fare da se' quello che nel corso degli anni ho imparato
sulla verniciatura. partendo dall'eliminazione della ruggine
Secondo me, c'e' solo la SABBIA. Ne ho ricevuto conferma piu' volte. Il pezzo trattato con la SPAZZOLA tende ad
arrugginire di nuovo. Questo perche', a volte la ruggine, che sfoglia il metallo per strati, tende ad infilarsi anche sotto il
metallo buono. Da una attenta analisi ho capito che, in alcuni tratti, la spazzola non elimina la ruggine, ma
semplicemente la lucida, oppure lucida la particella di metallo sovrastante. Secondo me la spazzola non e' il sistema.
Fate anche la prova che ho fatto io a conferma....fatta milioni di volte: prendete un pezzo di metallo che avete pulito alla
perfezione (APPARENTEMENTE) con la spazzola e ripassatelo con la TELA abrasiva. (la tela e' meglio per il metallo, la
carta per le vernici) continuera' ad espellere polvere rossa. Perche'? Perche' l'abrasivo rompe delle croste che la
spazzola non rompe, ed arriva alla radice del problema.
La sua natura di abrasivo incollato su di una tela planare, pero', gli impedisce di penetrare nelle valli delle "camolature",
lasciando inesorabilmente della "carie". Al contrario la sabbiatura elimina tutto, spezzando ogni infinitesimale crosta o
1 di 5 09/09/16, 12:08
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2)SGRASSAGGIO
-per sgrassare utilizzate un diluente nitro anche di bassa qualita'. a seconda delle esigenze applicatelo con pennellino o
con lo straccetto. asportatelo con uno straccio pulito prima che si asciughi, senno' la schifezza che ha sciolto restera'
dove era prima.
la trielina e' uno sgrassante ancora migliore, ma evapora talmente in fretta che bisogna correre troppo per asportare
quella sporca.
-dopo il diluente al nitro ripetete in maniera esattamente uguale il procedimento con un detergente antisiliconico, che
eliminera' il rischio della formazione degli "occhi di pernice", che sono delle aree dove la vernice scivola e si accumula
sui bordi delle zone contaminate da unto o vapori di silicone, creando uno o piu' crateri di piccole dimensioni. non c'e'
niente di piu' odioso che spruzzare un pezzo alla perfezione, apprezzare il risultato delle proprie fatiche, girarsi un
attimo, ricontrollare e trovarlo pieno di occhi di pernice.
Mai maneggiare i pezzi con le mani unte o sporche. lavatevele spesso durante le operazioni di preparazione e
verniciatura.
MAI USARE IL SILICONE ACETICO nell'ambiente dove si vernicia e in nessun caso in ogni parte della vettura.
in commercio esistono dei sigillanti acrilici verniciabili di qualita' maggiore del silicone, piu' o meno allo stesso prezzo. Il
silicone e' un materialaccio: puzza durante l'applicazione e l'essicazione, si ingiallisce, ammuffisce, si scolla e ,
soprattutto non e' verniciabile.
I suoi vapori, anche se usato in quantita' davvero minima, si depositano sugli oggetti dell'ambiente interessato e
impediscono per mesi la verniciatura. Nel locale dove intendete verniciare, e nelle vicinanza della vettura in questione, il
silicone sia bandito per sempre. banditi anche gli altri prodotti (specie spray) dove il silicone sia anche solo un semplice
ingrediente. olii spray, polish, sbloccanti, lucida cruscotti e nero gomme dovranno essere tutti accuratamente "silicone
free".
I detergenti antisiliconici sono generalmente anche antistatici ed aiuteranno a risolvere il problema della polvere
durante la verniciatura.
In commercio ci sono delle GARZE APPICCICOSE ED ANTISTATICHE il cui passaggio tipo straccio sulle superfici da
verniciare, immediatamente prima della stesura della vernice, catturera' ogni granello di polvere indesiderata. usateli
con i GUANTI DI GOMMA RESISTENTI AI SOLVENTI. altrimenti vi rimarranno le mani appiccicose nelle successive fasi
cruciali.
ogni verniciatura che si rispetti, partendo dalla lamiera, si compone essenzialmente di 4 strati:
-stucco poliestere a spatola (riempitivo estetico solo dove necessario, solo se e' necessario)
-smalto poliacrilico finale a spruzzo (estetico e resistenza alle intemperie ed al graffio) (oppure smalto nitro, o sintetico,
o base all'acqua piu' trasparente, a seconda dei gusti)
esistono ovviamente altri tipi di prodotti, ma questi sono quelli che ho selezionato io come migliori dal punto di vista
qualitativo ( non di prezzo, attenzione)
05-04-2010, 20.46.49 #2
Procuratevi un buon fondo epossidico, catalizzatelo nelle proporzioni indicate dal produttore e diluitelo con un buon
DILUENTE UNIVERSALE finche' la bacchetta con cui lo state mescolando, sollevata dalla miscela, INCOMINCI a lasciar
cadere delle goccioline invece che un filo continuo. Questa e' la regola a cui dovrete sempre sottostare per ottenere una
densita' spruzzabile.
Solo l'esperienza vi insegnera' le modifiche alla diluizione da operare in funzione delle temperature e delle forme, e di
2 di 5 09/09/16, 12:08
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Prima di trasferire il fondo liquido dalla BROCCHETTA GRADUATA alla PISTOLA A SPRUZZO , ponete sul serbatoio della
pistola un FILTRO AD IMBUTO con reticella sottile ( lo vendono nei colorifici), che eliminera' le impurita'...che
causerebbero un sacco di problemi, soprattutto di funzionalita' dello spruzzo.
La pressione della pistola dovrebbe essere intorno a 2 atmosfere, ma anche questo e' un valore di puro riferimento.
A proposito di attrezzature....io ho sempre usato una pistola da venti Euro con ugello 12.... se avete mano e malizia vi
garantira' verniciature eccellenti, se non ce l'avete non vi salverete nemmeno con una pistola da seicento Euro.
Importante e' pure il SEPARATORE DI CONDENSA montato sul compressore, per eliminare il rischio di fuoriuscita della
melma oleosa presente nei sebatoi dell'aria compressa durante la verniciatura.
Usate anche un REGOLATORE DI PRESSIONE sotto la pistola che e' molto preciso e non vi obbliga a raggiungere il
COMPRESSORE tutte le volte che volete modificare la pressione.
Infine un consiglio sul tubo dell'aria tra compressore e pistola: usatene uno lineare di gomma nera flessibile. quelli
arancioni a molla sono assurdi. Sarete fin troppo impegnati nello spruzzare i vostri giocattoli per dover contrastare tutto
il tempo il ritorno della molla e sopportare i suoi imprevedibili scossoni. Avvolgete il tubo intorno al braccio mentre
verniciate, se questo rischia di urtare qualcosa di fresco, danneggiando irreparabilmente il manto di vernice appena
steso.
Per ogni strato di vernice che andremo a stendere, la regola sara' quella di fare al primo passaggio una semplice
"fumata" che , vista la sua inconsistenza, sara' asciutta piu' o meno in cinque minuti, fornendoci una base molto buona
per le successive mani...in questo modo:
-prima mano di "fumo"
-seconda mano carica dopo 5 - 10 minuti
-terza mano carica dopo20 minuti.
Usate sempre diluenti e catalizzatori adatti alla temperatura: per ogni prodotto ci sono tre diluenti e catalizzatori diversi,
in funzione della temperatura di essicazione ( slow, regular, fast).
Verniciando per hobby, e non avendo problemi di tempo, e' meglio usare sempre diluenti e catalizzatori "slow", perche'
danno alla vernice il tempo di distendersi bene prima di asciugarsi del tutto.
L'uso del forno, con i materiali odierni e la possibilta' di aver un catalizzatore adatto ad ogni temperatura esterna
(comunque non meno di 15 gradi), non serve chimicamente. La vernice viene perfetta anche fuori.
Oggi il forno si usa soprattutto per l'abbattimento delle polveri atmosferiche che e' in grado di operare e per
l'aspirazione dei fumi di verniciatura.
Il fondo epossidico tende a gocciolare facilmente. andateci cauti. caricatelo piano piano.
le vernici moderne sono generalmente pensate per usarle "bagnato su bagnato", spruzzando il prodotto successivo
senza aspettare che quello sottostante si asciughi.
Dovete sapere che verniciare sopra uno strato di vernice asciutto e' come verniciare su un vetro. la vernice non si
attacca.
Sembra magari attaccata all'inizio, ma e' destinata inesorabilmente a sfogliarsi.
ogni volta che lasciate asciugare uno strato di vernice o di fondo, prima di spruzzare di nuovo bisogna carteggiare con
grana 320 per creare un appiglio "opaco" allo strato successivo (solo la base opaca del metallizzato non va carteggiata
prima del trasparente, perche' e' fatta apposta).
quindi:4 prodotti, 4 carteggiature con la CARTA STEERATA 320, mi seguite?
Carteggiare 4 volte lo stesso pezzo? Personalmente mi stufo gia' a carteggiarlo una volta e, se posso, evito di farlo piu'
del dovuto.
Con il sistema bagnato su bagnato, che permette allo strato successivo di "conglobarsi" leggermente a quello
sottostante, in una adesione solidale perfetta.
Se avete delle imperfezioni grandi da riparare, (piu' di 0,5-1 mm di profondita') avrete bisogno di mascherarle con l'uso
dello stucco poliestere a spatola. Ovviamente, se lo stucco sara' necessario, il bagnato su bagnato non sara' possibile e
tutto il fondo epossidico andra' opacizzato con la CARTA ABRASIVA STEERATA GRANA 180 per fare aderire il successivo
stucco ed il fondo rimepitivo acrilico.
Catalizzate lo stucco scrupolosamente come da istruzioni e stendetelo, lasciatelo asciugare ( un ora, non un giorno,
senno' carteggiarlo diventa un'impresa) e dategli forma con la CARTA ABRASIVA AL CORINDONE GRANA 120.
Inutile sprecare fatica con carta piu' fine. i segni della carta grossa verranno coperti abbondantemente con due passate
di fondo riempitivo.
3 di 5 09/09/16, 12:08
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lavorate sempre con la spatola pulita. se il passaggio della spatola generera' delle righe, la colpa e' di qualche "sassolino
di stucco secco" o di qualche impurita' del genere. Eliminatela con le dita e proseguite l'operazione. ripetete la
stuccatura e la carteggiatura finche' non sarete soddisfatti della forma. Non caricate troppo lo stucco. Accontentatevi del
poliestere fino a 2-3mm. Se dovete caricare di piu' usate lo stucco vetroresina, armato con delle pagliuzze di fibra di
vetro.
finito di stuccare e carteggiare, date una ritoccatina con il fondo epossidico alle zone di lamiera eventualmente scoperte
durante la "grattata" e passate subito al fondo riempitivo acrilico.
questo fondo ha funzioni puramente estetiche. essendo molto"pesante", fa molto spessore per singola mano, e recupera
piccole imperfezioni (1-2mm di profondita'). se non vi serve potete anche evitarlo, passando direttamente ( baganto su
bagnato ) dal fondo epossidico allo smalto finale.
Il fondo riempitivo e' molto tenero da carteggiare e nelle ultime generazioni fa da "spia" automaticamente. Una volta,
infatti, dopo il fondo riempitivo veniva spruzzata una "fumata leggera" di nero opaco, che durante la carteggiatura
evidenziava i punti ed i buchini dove insistere. dove c'e' rimasto il puntino nero c'e' ancora buco e bisogna abbassare
ancora tutto intorno con la carta. Ora la spia e' compresa nel fondo. Infatti, dove toccato con la carta il fondo diventa
piu' chiaro, e perde la lucidita', dove la carta non arriva rimane piu' lucido e scuro. facile quindi identificare le
imperfezioni senza passare il nero.
Spruzzando, il fondo vi sembrera' una schifezza: pesante nella nebulizzazione, maculato e fumoso nel risultato.
Non preoccupatevene troppo: carteggiandolo si sistemera' alla perfezione
Il fondo acrilico va caricato a seconda delle esigenze. se le imperfezioni sono lievi se ne usano una o due mani, se sono
profonde anche quattro o cinque a dieci minuti una dall'altra. dopo le 4 o 5, pero', e' meglio carteggiare ed
eventualmente insistere in un secondo momento.
Carteggiate il fondo con CARTA ABRASIVA STEERATA GRANA 320 se utilizzerete una tinta finale pastello, 360 per il
metallizzato. Carteggiate fino ad ottenere la perfezione: non deve esistere il piu' insignificante millimetro lucido. tutto
deve essere opacizzato e perfettamente liscio.
(continua)
05-04-2010, 20.47.31 #3
sulla pratica di bagnare l'ambiente per abbattere le polveri ci sono due scuole di pensiero.
Io sono contrario perche':
-l'atto di bagnare solleva di per se' polvere
-l'umidita' non fa bene alla verniciatura
catalizzate
diluite
filtrate
Spruzzate: dopo il fondo epossidico e quello acrilico riempitivo, spruzzare questo smalto vi dara' grande soddisfazione:
cola meno facilemnte, e assorbe il fumo di se' stesso in maniera eccellente. ha una brillantezza fuori dal comune.
solite tre mani
una di fumo e due cariche. con i tempi precedentemente descritti.
quanto caricare? vi insegno un trucco, del tutto mio. Caricate fino a che non siete piu' in grado di distinguere lo spruzzo
vernice che arriva sulla superficie da verniciare..... in altre parole fino a che l'assorbimento dello spruzzo che arriva sulla
superficie, sia istantaneo sulla vernice gia' presente. la buona verniciatura e' un delicato equilibrio. bisogna fermarsi
sull'orlo della colatura per ottenere un risultato strepitoso. il segreto sta tutto qui. un secondo di meno e la vernice viene
a buccia, un secondo di piu' e cola come le cascate del niagara.
4 di 5 09/09/16, 12:08
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se durante la verniciatura un granello di polvere o un moscerino si depositano sulla superficie, oppure parte qualche
colatura, non toccate niente. Portate a termine il vostro lavoro come se niente fosse. Avrete buone possibilita' di porre
rimedio a questi inconvenienti nella fase di lucidatura, che spieghero', secondo la mia esperienza, nella prossima fase.
lasciate asciugare i pezzi verniciati in ambiente ventilato con temperature superiori ai 15 gradi. Non cedete alla
tentazione di "sditazzarli" per vedere se sono asciutti, piuttosto verniciate insieme ai pezzi un ritaglio di cartone o di
lamiera, caricando bene, e divertitevi a lasciare le impronte digitali su quello.
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