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Elaborato di ricerca
SVILUPPO E STAMPA DI
UNA PELLICOLA IN
BIANCO E NERO
Come già detto in precedenza dopo aver scattato tutta la nostra pellicola
fotografica carichiamo il film nella spirale di una Tank per lo sviluppo. Questo
procedimento deve avvenire alla completa oscurità e per fare ciò abbiamo
appunto bisogno di una stanza completamente al buio oppure di una sacca nera
tenuta di luce . Il procedimento per avvolgere la pellicola nella spirale non è
molto difficile, ma è consigliabile provare più volte l’inserimento alla luce con
un rullino scaduto o già usato per avere un po’ di pratica dato che al buio
risulterà sicuramente un po’ ostile. È utile tagliare con le forbici il primo tratto
di pellicola per evitare possibili inceppamenti, e iniziare a tirare la pellicola
all’interno della spirale, arrivati alla fine dovremmo tagliare la pellicola dal
supporto metallico del rullino. Infine una volta completato il caricamento
dovremmo inserire la spirale all’interno della Tank e chiuderla, assicurandoci
che il tappo non rischi di aprirsi, e una volta chiusa la luce non avrà più
possibilità di colpire la pellicola.
SVILUPPO PELLICOLA
PRELAVAGGIO
la fase di pre lavaggio serve a prevenire la formazione di bolle d’aria sulla
pellicola. Grazie al prelavaggio lo Stato Anthea solubile della pellicola non va a
contaminare il bagno sviluppo. Sull’utilità del prelavaggio si dibatte parecchio
c’è chi lo fa, e c’è chi non lo fa, ma alcune istruzioni di pellicole rivelatore lo
consigliano. Per la prima fase di prelavaggio dobbiamo versare acqua 20° nel
foro della tenga sviluppatrice riempirla fino all’orlo a questo punto, possiamo
usare un movimento di agitazione continua per 30 secondi per la durata di due
minuti. Acqua troppo calda o di temperature troppo alte potrebbe danneggiare la
pellicola, mentre l’aggiunta di acqua fredda può provocare dei reticoli sulla
nostra pellicola fotografica.
SVILUPPO
Per sviluppare le nostre pellicole abbiamo utilizzato una sviluppo chiamato
D76, prodotto dalla Kodak, il quale ci permette di sviluppare pellicole come il
TMAX o il TRI-X, in bianco e nero. Questo sviluppo ci viene dato sotto forma
di polvere, la quale dovrà essere disciolta in acqua, tale quantità ci viene sempre
indicata. Lo sviluppo bisogna prepararlo 24 ore prima dell’utilizzo, ma può
restare chiuso ermeticamente per almeno un mese, dato che facendo ossigenare
questa miscela potrebbe perdersi l’effetto dello sviluppo. Una volta ottenuto il
nostro sviluppo, possiamo trovare due valori di utilizzo, in stock, ossia quando
lo sviluppo non è stato diluito con acqua, e diluito dove troveremo tutte le
proporzioni di diluizione ( 1 a 4, 1 a 9 ), per il D76 è stata effettuata una
diluizione di 1 a 1, ossia in 300ml necessari per sviluppare una pellicola, sono
stati usati 150 ml di acqua e 150ml di sviluppo.
Una volta diluito il nostro sviluppo, possiamo versarlo nella tank, fatto ciò
diamo dei colpi al contenitore per evitare la formazione di bolle d’aria che
potrebbero ostacolare il totale sviluppo della pellicola. La nostra pellicola aveva
un tempo di sviluppo di 9 minuti, abbiamo agitato la tank una volta ogni 1/2
minuti, in questo modo ci assicuriamo che tutta la pellicola sia colpita dallo
sviluppo. Scaduto il tempo richiesto dalla pellicola, possiamo togliere la
sostanza e sciacquare con acqua.
ARRESTO E FISSAGGIO
Dopo aver usato il rivelatore, arrestiamo il processo di sviluppo, per fare ciò
utilizziamo dell’acido citrico diluito, e si passa alla fase di fissaggio.
Il fissaggio consiste nella rimozione, dopo la fase di sviluppo, degli alogenuri
d’argento che sono rimasti sulla pellicola. un corretto fissaggio aiuterà nella
durata della nostra immagine nel tempo. La diluizione del fissaggio è di 1+7,
oppure 1+9, e dopo aver rimosso l’arresto versiamo all’interno della tank il
fissaggio, la quale deve essere agitato per 1 minuto continuo e poi da tenere in
posa per lo stesso tempo di sviluppo, noi abbiamo usato un ILFORD IPAM. Il
fissaggio può essere utilizzato per lo sviluppo di molte pellicole, però dopo
alcuni utilizzi perde di efficacia, e per ovviare a questo problema possiamo
aumentare il tempo dopo ogni utilizzo.
RISCIACQUO FINALE
L’ultima fase dello sviluppo è appunto il lavaggio finale, nel quale laviamo la
pellicola sotto acqua corrente per circa 10/15 minuti, ma questo getto non deve
essere molto forte. Dopo aver fatto ciò apriamo la tank e sciacquiamo
direttamente la pellicola, infine attuiamo un lavaggio con imbibente, che serve a
proteggere la pellicola, eliminare la sua elettrostaticità e a prevenire la presenza
di calcare.
INGRANDITORE
Dopo aver concluso tutta la fase dello sviluppo, si passa alla stampa avvalendoci
dell’uso dell’ingranditore. Quest’ultimo è un oggetto abbastanza semplice da
utilizzare, non è altro che un proiettore, che disegna un fascio di luce sul piano
di stampa, il quale è controllato da un timer, ma se vogliamo è un macchina
fotografica. è composto da tre elementi: testa, colonna e base.
STAMPA
Come prima cosa per iniziare il processo dovremo prepararci le chimiche che ci
serviranno per lo sviluppo ( dovranno stare a 20° ), l’arresto è il fissaggio della
stampa, per poi successivamente stare al buio, l’unica fonte di luce che ci può
aiutare è la luce rossa, poiché la sua lunghezza d’onda non andrà a inficiare
sulla carta fotosensibile. Successivamente immettiamo all’interno dello chassis
il nostro negativo individuando la posa da voler imprimere, e dopo questo
passaggio accendiamo la luce dell’ingranditore assicurandoci che dinanzi ad
esso ci sia un filtro rosso di sicurezza. Avendo individuato la posa da stampare
bisogna decidere il formato della nostra stampa, che può variare in base alle
proprie esigenze, ma nel nostro caso abbiamo scelto il formato 18x24, e posare
sotto l’ingranditore il nostro foglio assicurandoci che sia girato dal lato
dell’emulsione. Regoliamo la grandezza in base al foglio, e con l’ausilio del
focometro controlliamo se la stampa è messa correttamente a fuoco, per poi
impostare filtro di contrasto, tempo di otturazione e diaframma. Una volta
controllato tutto possiamo spegnere la luce dell’ingranditore, togliere il filtro e
avviare il timer, il quale doserà la quantità di luce che deve colpire il foglio
fotosensibile, infine quando il timer sarà scattato si può passare alla fase di
sviluppo della stampa.
SVILUPPO STAMPA
Subito dopo aver usato l’ingranditore immergiamo la nostra stampa nella
bacinella dello sviluppo, che abbiamo preparato precedentemente usando una
diluizione di 1+7, in questa fase dovremmo assicurarci che la soluzione vada a
coprire tutta l’immagine, munendosi di pinzette per agitare la stampa, non
lasciandola per troppo tempo. Successivamente passiamo alla bacinella
dell’arresto, diluito di 1+9, composto da acido citrico, il quale ferma l’effetto
dello sviluppo. Infine, facendo attenzione che lo sviluppo e il fissante non
entrino in contatto, possiamo passare all’ultimo step che ci consentirà appunto il
fissaggio dell’immagine sulla nostra carta fotografica, tale soluzione è stata
preparata con un ILFORD RAPID FIXER, diluito di 1+6. Per concludere il
processo sciacquiamo in un’altra bacinella sotto acqua corrente per 1 o 2 minuti
la nostra stampa, per poi successivamente lasciare asciugare.