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Tecnologia
Classi IV ITI 2010
1.0 Introduzione
1.1 Serigrafia: definizione
La Serigrafia consiste in un procedimento di stampa mediante
il quale si fa passare, attraverso le maglie aperte di un tessuto opportunamente predisposto con procedimenti vari, dellinchiostro o dello
smalto o altro materiale, esercitando una pressione idonea con una
racla in maniera che si depositi sul supporto lo strato di materiale voluto.
Questa pu essere una definizione esatta della stampa con procedimento serigrafico che non si limita al solo impiego di inchiostri,
ma di una infinit di altri materiali quali gli smalti, per la decorazione
su vetro e ceramica, gli anti-saldanti per la produzione di placche per
frigoriferi, gli antiacidi per circuiti elettrici per bagni galvanici, gli adesivi per decorazioni con polveri varie, tessili, metalliche e cos via.
Si dice che le origini della serigrafia risalgono allantichissimo
uso di decorare stoffe, ceramiche ed altri materiali cospargendo il colore sul supporto con un pennello attraverso una maschera o stampino
su cui era traforato il disegno da riprodurre.
Con il termine serigrafia intendiamo oggi solo ed unicamente la
stampa attraverso un tessuto di nylon-poliestere o metallo (es. acciaio)
o similare. Molti quando parlano della serigrafia sono sicuri di non
sbagliare facendola risalire agli antichi Cinesi. Nellarco di questo secolo, riconoscendo che le applicazioni della Serigrafia, nel campo grafico sono da attribuire agli Anglosassoni, specialmente nelle realizzazioni di telai serigrafici; seguirono quindi i Francesi mentre, nel
frattempo, un italiano inventava la serigrafia e la brevettava anzi con il
termine di "crivellografia".
Ma preferibile sorvolare, per concludere che la Serigrafia, come tecnica moderna, ha avuto il suo impulso definitivo durante lultimo
conflitto mondiale e da allora ha preso il suo avvio veramente imponente anche se questo, in un primo momento, stato frenato, come si
vedr, dal fatto di aver adottato attrezzature proprie di altre tecniche e
non espressamente concepite per i procedimenti moderni di produzione dei telai serigrafici.
Prima di concludere questa presentazione bene evidenziare
che nel campo delle apparecchiature per la produzione di telai, come
nel settore delle macchine serigrafiche per la stampa su oggetti e particolarmente per la stampa su supporti cartacei e plastici, lindustria
italiana non seconda a quella delle nazioni pi industrializzate, nelle
quali gli impianti di nostra produzione sono diffusi e considerati al
massimo. Lo stesso dicasi di vari prodotti accessori che danno luogo
ad un costante flusso di esportazione, mentre le importazioni sono limitate ormai nel campo degli inchiostri e degli smalti, nonch dei tessuti fini e di quelli in acciaio inossidabile, essendosi resa ormai la nostra Serigrafia quasi autosufficiente.
Originale: analisi
Progettazione e realizzazione PC
Bozza definitiva
Essiccamento
Esposizione
Sviluppo
Essiccamento
Ritocco
Mascheratura
Stampa
2.3 Lesposizione
Il quadro da stampa essiccato deve essere ora impressionato.
Loperazione consiste nel porre una pellicola, fotografica o manuale o
ad intaglio, a contatto con la superficie sensibile del quadro da stampa
ed esporre successivamente il tutto ad una forte sorgente di luce attinica. per indispensabile che il contatto tra la pellicola e lemulsione
sia perfetto.
Lemulsione sensibile o gelatina ha la propriet di sciogliersi in acqua;
se per viene esposta a luce UV subisce un processo di indurimento e
perde tale caratteristica.
Pertanto, se si espone ad una forte sorgente di luce una dia
positiva, a contatto con una gelatina, le parti trasparenti della diapositiva si lasceranno attraversare dalla luce, con conseguente indurimento dello strato sensibile corrispondente: le altri parti di gelatina,
protette dalle zone opache della diapositiva, conserveranno la loro caratteristica solubilit allacqua.
La pi efficiente sorgente di luce sempre la lampada ad arco, la
quale, per effetto dellelevata attinicit ed intensit luminosa consente
una maggiore penetrazione del flusso luminoso nello strato di gelatina, indurendolo completamente con conseguente maggior resistenza
del quadro da stampa e miglior definizione della riproduzione.
cm.50
Il tempo di posa determinato dal tipo di sorgente luminosa disponibile, dalla distanza tra questa ed il telaio, nonch dal tipo di tessuto con il quale il telaio da esporre stato montato.
I tessuti a maglia larga richiedono tempi di posa pi lunghi dei
tessuti a maglia pi fitta; cos pure i telai montati in seta e quelli montati in acciaio richiedono tempi di posa molto maggiori di quelli montati con nylon e poliesteri.
perci consigliabile compilare, facendo delle prove, una tabella
dei tempi in base al tipo di illuminazione di cui si dispone, alla distanza
ed al tipo di tessuto impiegato. Bisogna tenere presente oltretutto, nel
caso si impieghi una luce puntiforme (arco o lampada), che la distanza
della fonte luminosa deve essere tale da permettere una esposizione
uniforme su tutta la superficie del telaio: per ottenere ci questa distanza deve essere pari alla misura della diagonale del telaio da esporre. Ad esempio: misura telaio cm 30 x 40 - diagonale cm 50: distanza
luce-telaio cm 50.
cm.50
.30
cm
cm.40
2.5 Lo sviluppo
Dopo lesposizione il telaio viene sviluppato con acqua fredda o legger
mente tiepida, ed in questo momento che si accerta se il tempo di
posa adottato esatto.
Per lo sviluppo si procede nel modo seguente: si bagna
abbondantemente il telaio con acqua su entrambi i lati onde ottenere
che le zone protette dalla diapositiva che formano il disegno, si sciolgano; quindi si spruzza con un getto dacqua vigoroso (la cornetta della
doccia va benissimo) fino a quando i tratti del soggetto si spogliano
completamente dei residui di emulsione trattenuti tra le maglie del
tessuto.
Dopo avere ancora risciacquato con acqua buona norma tamponare le due facce del telaio con una pelle di daino in modo da togliere lacqua eccedente. Si passa poi ad essiccare il telaio nellapposito
armadietto, oppure anche allaria libera poich questo essiccamento
non richiede di essere effettuato al buio.
Si accennato sopra che durante lo sviluppo che si ha la conferma della esatta esposizione. Infatti quando un telaio esposto
correttamente le parti di emulsione protette dalla diapositiva vengono
asportate agevolmente ai primi vigorosi getti dacqua, mentre le altre
zone colpite dalla luce devono rimanere compatte al tatto.
Nel caso di sottoesposizione le zone colpite dalla luce rimangono
viscide al tatto, soprattutto sulla faccia interna, e ad uno sfregamento
con i polpastrelli lemulsione tende a sciogliersi. Questo dovuto al
fatto che, a causa della poca esposizione, la luce ha impressionato solo
in superficie lemulsione mentre in profondit, cio sulla faccia interna
del telaio, essendo giunta una quantit di luce insufficiente, non si
potuto verificare, o si verificato solo in parte, quel processo di modificazione molecolare che rende insolubile nellacqua lemulsione colpita
dalla luce. Nel caso invece di sovraesposizione, cio eccesso di tempo
di posa, si hanno difficolt nellasportare lemulsione dalle zone protette dalla pellicola positiva e per riuscire in tale operazione necessario
insistere con vigorosi getti dacqua cercando di rimuoverla: questo indica che il telaio ha subito unesposizione troppo lunga. Va ricordato
comunque che quasi tutte le emulsioni per matrici dirette hanno una
notevole latitudine di posa (intervallo di tempo esposizione), cio anche
sbagliando del 20/25% il tempo di posa, sia in sottoesposizione che in
sovraesposizione, possibile ottenere ugualmente un risultato accettabile.
Ritocco e nastratura: essiccato il telaio, si procede ad un eventuale ritocco ed alla nastratura di protezione in prossimit dei legni, dopo di
che il telaio pronto per essere impiegato in stampa.
I telai serigrafici, realizzati con il metodo diretto, sono resistenti
a tutti i solventi ad eccezione dellacqua, perci in sede di stampa si
possono impiegare sia inchiostri a base di acquaragia, sia inchiostri a
base di solventi forti (vinilici, cellulosici ecc.). Nel caso per si dovessero impiegare inchiostri allacqua sar necessario preparare la matrice
del telaio con delle speciali emulsioni con catalizzatore. Luso di queste
emulsioni quasi del tutto simile a quello appena descritto salvo lap
plicazione sulla matrice gi incisa dellapposita sostanza catalizzante
effettuata a spruzzo, con pennello o in bacinella che rende insolubile a
tutti i solventi, acqua compresa, la matrice del telaio.
Recupero dei telai: tutte le matrici dei telai serigrafici eseguiti sia con
il metodo diretto che con quello indiretto, sono recuperabili: infatti immergendo per 5-10 minuti il telaio in una vaschetta contenente ipoclorito di sodio (candeggina) per le emulsioni al bicromato, oppure di sodio metaperiodato per quelle al diazo; quindi spruzzando
energicamente con un getto dacqua si ottiene il completo scioglimento della matrice ed il telaio rimane, dopo averlo fatto asciugare, con il
tessuto pulito, pronto ad accogliere unaltra matrice.
I telai eseguiti in seta (non pi utilizzati), invece, non sono recuperabili poich a contatto con lipoclorito di sodio il tessuto si danneggia irreparabilmente, cos come i telai catalizzati che sono resistenti a
tutti i solventi e quindi anche allipoclorito di sodio che la sostanza
recuperante per eccellenza.
3.0 La stampa
3.1 Il registro
Vi sono diversi sistemi per preparare il registro ed ogni stampatore, per abitudine, generalmente impiega sempre lo stesso.
Prima di spiegare un sistema per fare il registro, occorre una
premessa: consideriamo di avere a disposizione, per effettuare il nostro lavoro, una piccola attrezzatura, la pi semplice. Vediamo di descriverla: abbiamo una base di stampa consistente in una tavola di legno perfettamente levigata di formato cm. 50 x70 sulla quale, in due
angoli vicini tra loro, sono sistemate verticalmente due colonnine; tra
queste, imprigionato in blocchetti scorrevoli sulle colonnine stesse vi
un alberino cilindrico che, mediante una boccola, porta un braccio terminante con un morsetto; si potr bloccare il telaio prendendolo su un
listello della cornice; inoltre se il morsetto indipendente dal braccio
si possono fare spostamenti anche con il telaio gi morsettato.
Con questo tipo di attrezzatura (in seguito faremo una rassegna
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3.5 La stampa
A diluizione effettuata si procede come segue: si versa una certa
quantit di inchiostro sul telaio, che praticamente funge da calamaio,
si abbassa il telaio sulla targhetta, preventivamente posizionata contro
le tacche di registro, si raccoglie un po di inchiostro con la racla, (che
sar di misura leggermente maggiore della matrice cos da effettuare
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la stampa con un solo passaggio) ed, esercitando con essa una pressione costante ed uniforme, si effettua la passata di stampa con movimento regolare, senza interrompersi, in modo da passare su tutta la
superficie della matrice tirando verso di s la racla.
Durante la passata di stampa la pressione, che viene esercitata
per mezzo della racla, fa aderire il tessuto alla targhetta facendo depositare linchiostro. Se lo spazio di fuori contatto predisposto esatto
vedremo che il tessuto, per via della sua elasticit (questo un motivo
per tendere molto bene il tessuto durante il montaggio del telaio) si
stacca dalla targhetta dopo il passaggio della racla. Se questo avanzamento del distacco del tessuto avviene in modo regolare, dopo il passaggio della racla, indice, oltre che dellesatto fuori contatto, anche
dellesatta densit dellinchiostro; se, al contrario, il distacco del tessuto avviene in modo irregolare, oppure non avviene affatto, vuole dire
che il fuori contatto insufficiente o che linchiostro troppo denso e
sicuramente, la stampa avr delle imperfezioni.
Controllando la stampa appena ottenuta possiamo verificare ulteriormente se tutto in ordine; infatti nel caso di uneccessiva diluizione dellinchiostro oppure di troppo spazio di fuori contatto avremo
quasi certamente delle sbavature.
Quando invece linchiostro troppo denso la stampa, presenta in
genere, una superficie granulosa a buccia darancio, e ci perch linchiostro, insufficientemente diluito, viene strappato dalle maglie del
tessuto al momento del distacco di fuori contatto e non riesce a distendersi convenientemente.
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che per non aderisce nelle zone protette della matita grassa, le quali
vengono successivamente disciolte con un apposito solvente, lasciando libere, nella zona del disegno, le maglie del tessuto, che diventano
cos le parti stampanti della matrice.
Questo sistema di preparazione della matrice, per il fatto che
lartista stesso che interviene direttamente sul tessuto eseguendo il
disegno (le altre operazioni - montaggio, riempimento ecc. - sono contingenze tecniche delle quali si occupa il serigrafo), viene considerato
da molti di maggiore valore, se non addirittura lunico ad avere valore
artistico, rispetto alle altre prassi in cui lautore lavora fuori telaio, cio
esegue la diapositiva su un supporto trasparente che viene trasportato
con procedimento fotomeccanico sul telaio.
Ci sbagliato per due motivi: primo, perch anche nel caso che
lautore lavori fuori telaio, limpronta dellopera gi decisamente personalizzata e il procedimento fotochimico non niente altro che il trasporto meccanico della sua opera sul telaio, al fine di ottenere la
stampa. Secondo motivo, vivendo in una era tecnologica, sarebbe assurdo non utilizzare i vari mezzi tecnici a disposizione. Quindi lartista
deve essere libero di usare il sistema a Iui pi congeniale, o che ritiene
pi adatto per raggiungere un risultato che sia lespressione del suo
momento creativo, anche mediante elaborazioni fotografiche, come
solarizzazioni, sgranature ecc. o limpiego di retini; tutto ci non sminuisce lopera, poich il ricorrere a questi mezzi permette allartista di
creare quegli effetti che desidera.
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Approfondimenti
APPROFONDIMENTO 1
esposizione e sviluppo
APPROFONDIMENTO 2
caratteristiche e settori della stampa serigrafica
APPROFONDIMENTO 3
prassi da seguire nel lavoro
APPROFONDIMENTO 4
macchine, racle, cornici
APPROFONDIMENTO 5
tessuti serigrafici
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delle lampade ad arco le quali producono del fumo dovuto alla combustione dei carboncini durante laccensione, sono sorgenti luminose
dovute allincandescenza del filamento di una lampadina di grande potenza (generalmente sui 5000 W) e non richiedono perci linstallazione di aspiratori daria che spesso sono necessari usando le lampade
ad arco. Queste lampade, cos come quelle ad arco hanno per un
prezzo assai elevato anche nei modelli pi semplici, perci si pu ricorrere ad altre fonti luminose comunque valide e di prezzo pi accessibile, come le lampade a vapori di mercurio.
Infine con una spesa ulteriormente ridotta si possono impiegare
le normali lampade Nitraphot per fotografia anche se la loro luce di
soli 3200 K non delle migliori, si ottengono, a livello artigianale, risultati senzaltro soddisfacenti. Si tratta di prolungare lesposizione.
Per risolvere il problema di mantenere a contatto la diapositiva al
telaio durante lesposizione oltre allempirico sistema della lastra di
vetro si pu ricorrere al torchio pneumatico.
composto da una lastra di cristallo trasparente dello spessore
di 8/10 millimetri incorniciata da una intelaiatura di metallo su un lato
della quale incernierata una identica intelaiatura portante un telo in
caucci molto morbido. Le due intelaiature si possono aprire a libro al
fine di potervi inserire laccoppiamento telaio-diapositiva da esporre,
che restano cos rinchiusi tra la lastra ed il caucci. Si procede poi,
mediante un motorino aspirante, ad eliminare laria esistente tra il cristallo ed il telo, il quale, man mano che si crea il vuoto, comprime il
telaio contro il cristallo determinando la perfetta aderenza della diapositiva al tessuto. Il telaio non subisce alcuna deformazione essendo
compresso contro un supporto rigido, com appunto il cristallo; si evita cos linconveniente della non perfetta fedelt dimensionale della
matrice rispetto alla diapositiva.
Il torchio pneumatico senzaltro una delle attrezzature pi
importanti al fine di ottenere un buon risultato soprattutto se si tratta
di un lavoro con pi colori a registro.
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A2.2 La seghettatura
Un altro inconveniente al quale la stampa serigrafica esposta
quello della seghettatura, che consiste nella non perfetta definizione
sui bordi della stampa.
Questo difetto che agli albori della serigrafia era abbastanza grave, oggi quasi completamente risolto, dovuto alla trama del tessuto.
Quando, per esempio, la matrice formata da una linea o una
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colori diversi che debbano combaciare perfettamente tra loro possibile, in sede di preparazione del telaio, dare una leggera eccedenza al
primo colore in corrispondenza dei punti di contatto con il secondo colore; cos, quando questultimo verr stampato, si sovrapporr ai contorni maggiorati dando limpressione che le due zone combacino
perfettamente.
Come gi stato detto precedentemente preferibile effettuare
prima la stampa dei colori pi chiari in modo da coprire poi con i colori
pi scuri, meno inquinabili, le eventuali maggiorazioni effettuate a scopo di registro. Va per fatta una precisazione: a parte gli smalti, tutti gli
altri tipi di inchiostro difficilmente arrivano ad una coprenza assoluta.
Per esempio, se effettuiamo una stampa in un rosso vivo su un fondo
nero otterremo un colore uniforme ed il risultato ci sembrer senzaltro soddisfacente; ma se effettuiamo la medesima stampa in rosso vivo
su un fondo a strisce bianche e nere ci accorgeremo che nei punti dove
la stampa avviene sulle zone bianche avremo un bel colore rosso vivo,
mentre nelle zone in cui si sovrappone al nero avremo sempre un rosso per molto pi scuro, quasi color mattone, dovuto appunto alla inquinabilit (di tinta, non di qualit, beninteso) del colore in relazione al
fondo sul quale stampato in ragione del grado di coprenza dellinchiostro stesso. importante ricordarsi questo al fine di effettuare la
selezione di un lavoro a pi colori con il criterio di non sovrapporre un
colore a diversi altri, ma, nel limite del possibile, ad uno solo, in modo
di ottenere una certa uniformit. Logicamente questo risultato della
non coprenza assoluta pu essere sfruttato in maniera inversa.
Se sul nostro fondo a strisce bianche e nere effettuiamo una
stampa con un rosso vivo ed a questo aggiungiamo un 30% di trasparente (ogni tipo di inchiostro ha una certa gamma di tinte pi il trasparente; cio la resina, senza nessun pigmento che la colori) noi otterremo un inchiostro con un grado di coprenza inferiore, perci
maggiormente inquinabile dal fondo sul quale viene stampato. Di con
seguenza nelle zone in cui la stampa si sovrappone al bianco rester
sempre un rosso vivo mentre nelle zone di sovrapposizione sul nero
diventer addirittura un marrone, o per lo meno un rosso molto scuro,
ottenendo un effetto particolare come di tre colori. Se poi il fondo sul
quale stampiamo fosse addirittura a strisce bianche, nere e azzurre la
nostra sovrastampa in rosso acquisterebbe una ulteriore tonalit e
questo ci dice delle infinite possibilit che abbiamo sapendo giocare
con gli inchiostri, sfruttando a fondo tutte le loro caratteristiche.
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A4.2 La racla
La racla, per quanto sembri un attrezzo molto semplice, ha una
grande importanza e deve essere costruito molto bene. Pu essere
utilizzato a mano o inserito nelle macchine automatiche o semiautomatiche.
La manopola o impugnatura della racla, da utilizzarsi
manualmente, generalmente di legno e deve essere contemporaneamente leggera e robusta, per cui il miglior legno da utilizzare labete
essiccato a forno, esente da nodi o da imperfezioni.
Il peso, non solo importante per racle di grosse dimensioni, ma
anche per formati pi piccoli, perch, quanto pi leggero tanto meno
faticoso il suo impiego.
Limpugnatura deve aver una sagoma arrotondata per non provocare callosit e vesciche alle mani e la striscia di gomma deve adattarsi perfettamente alla scanalatura, nella quale pu essere fissata con
viti o chiodi.
Se questo adattamento imperfetto, gli inchiostri differentemente colorati, che siano infiltrati nello spazio compreso tra la gomma
e la suddetta scanalatura, finirebbero con lalterare il colore dellinchiostro in lavorazione.
Lideale sempre quello di usare uno racla diversa per ciascun
colore, avendo cura di lavarlo accuratamente subito dopo la stampa e
prima di riporlo. Per una lunga e perfetta conservazione della racla,
raccomandabile di riporlo in una apposita rastrelliera.
La gomma usata per la racla, sia essa in legno o in metallo, deve
avere una buona resistenza al calore e allabrasione; ma soprattutto
deve essere inattaccabile a tutti i tipi di solventi, anche quelli pi aggressivi, e mantenere, il pi a lungo possibile, inalterata la sua flessibilit e rettilinearit.
della massima importanza che il filo della gomma sia ben diritto ed affilato, perch, in caso contrario, si avrebbe un deposito irregolare di inchiostro e quindi difetti sulla stampa.
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A4.3 Le cornici
La scelta del tipo di cornice della massima importanza per ottenere un perfetto registro e, conseguentemente, perfetti risultati di
stampa. Le caratteristiche essenziali di una cornice debbono essere: la
stabilit dimensionale, la solidit e la leggerezza; essa dovr infatti
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Profilo B
Generalmente utilizzato per la stampa su tessuti o
per depositare forti spessori di inchiostro. Disponibile
nella sezione di mm 9x50.
Profilo C
Generalmente utilizzato per la stampa di oggetti in
vetro con le macchine automatiche. Disponibile nelle
sezioni di mm 5x25 e 5x30.
Profilo D
Generalmente utilizzato per la stampa di qualsiasi
oggetto, cilindrico e conico ,con le macchine automatiche o semiautomatiche per oggetti. Disponibile nelle
sezioni di mm 5x25 e 5x30.
Tutti i profili sono disponibili nelle durezze di 55/60,
60/65, 65/70, 70/75, 75/80, 80/85 gradi Shore.
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Cornice in legno
Per la preparazione di una simile cornice, non si pu utilizzare un
legno qualsiasi, ma si dovr impiegare un legno che non si deformi
troppo a causa della tensione del tessuto. Il legno pi adatto il faggio
evaporato, ormai non pi utilizzato a causa del suo costo piuttosto elevato. Oggi si preferisce impiegare labete essiccato a forno; esente da
nodi o da altre imperfezioni, con una sezione del listello non inferiore a
mm 25x25, con bordi arrotondati verso lesterno. I quattro lati della
cornice devono essere uniti mediante incastro ad asola molto ben eseguito. Generalmente le cornici in legno vengono utilizzate per la preparazione di quadri da stampa di piccole dimensioni e quando il montaggio, non disponendo di apparecchiature tenditessuto, viene effettuato
manualmente.
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S leggero
T forte
HD extra forte
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