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14/01/2019 Modi di dire siciliani - Benvenuti su goccediperle!

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Gocce di perle
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Sicilia: caratteristiche fisiche,


storia, popolazione, dialetti

Modi di dire siciliani


Sicilia federiciana

La Sicilia vista dall'alto

Video sugli splendori della


Sicilia

Video sulla Storia dei Siculi fin


dalle loro origini

Notizie storiche sul dialetto


siciliano

La lingua siciliana
********************
Amara a tia
La lingua Sicano-Sicula
(guai a te, bada bene, stai attento)

Le origini della lingua A trasi e nesci


siciliana: dalle dominazioni di (ad entra ed esce; dicesi di discorso fra il dire e il non dire)
Elimi e Siculi fino
all’Immigrazione in America A spìzzica e muddica
(a pizzichi e mollica - azione esasperatamente lenta)
Come gli Arabi hanno
A pocu cchiù ammancu
cambiato ed influenzato la
(Pressappoco)
Sicilia

A ti viu e un ti viu
Perchè il simbolo della (a ti vedo e non ti vedo, per qualcosa che appare e scompare, che si intravede
Trinacria rappresenta la soltanto. Atteggiamento defilato)
Sicilia?
Un mi tuccari chi mi lassu
Provenienza di alcuni termini (Detto per qualcosa che è in bilico, ma anche più riferito a persona debole
siciliani fisicamente o caratterialmente)

Tutt'è bbonu e binirittu


Apporto del Siciliano alla
(tutto è buono e benedetto, augurio tipico siciliano)
Lingua Italiana

Supra papuli, canfugghia


Singolarità della lingua (Di male in peggio, dalla padella alla brace)
siciliana
Farisi u giummu comu li Turchi
Curiosità della storia e della (Non capire assolutamente i motivi di una situazione)
lingua siciliana
Purtari chiummu
(Trad: portare piombo, significa portare sfortuna)
Gli emigranti e la Sicilia
Fari a vutata du sceccu
Il Siculish (fare la curva dell'asino, significa fare una curva molto larga invadendo l'altra corsia
di marcia)

Nomi illustri
Orva di l'occhi!
(Letteralmente: cieca. Sta per "che io possa accecare" se non dico il vero)

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Dizionario siciliano-italiano on O bozzu o chiaia


line (o bernoccolo o piaga. Scelta senza speranza)

Sicilianità Mi sbiddianu l'occhi


(Mi brillano gli occhi per la felicità)

Proverbi siciliani
Ascippa e chianta
(Togli e metti, per persona che ripete sempre la stessa cosa)
Modi di dire siciliani
Va trova stu lestu!
Altri proverbi e modi di dire (Vai a raccapezzarti)
siciliani in ordine alfabetico
Cariri a piritu
(Cascare a fagiolo)
Altra raccolta di proverbi e
detti siciliani
Scinni di puppa e acchiana di prua
(Come dire esce dalla porta e entra dalla finestra. Di chi sa abilmente destreggiarsi)
Scioglilingua in dialetto
siciliano Essiri scaccia serpi chi natichi
(Per persona che compie azioni poco simpatiche di nascosto, con indifferenza,
dissimulandole elegantemente)
Indovinelli siciliani

Essiri muzzica e un pari


Video simpatici sulla sicilianità (Lett: essere un "mordi e non sembra" cioè uno che è bravo a non farsi scoprire, un
pò come scaccia serpi chi natichi)
I Grandi della Letteratura
siciliana: Luigi Pirandello Abbonebbonè morsi riccu!
(Chi si contenta gode, ma anche chi risparmia in eccesso rischia di non godere delle
proprie cose che andranno vanificate alla sua morte)
I Grandi della Letteratura
siciliana: Giovanni Verga
Acqua davanti e ventu darrè
(Acqua davanti e vento dietro, sarcastico invito a chi infastidisce e si desidera far
Omaggio alla Sicilia-Essere andare via - a volte accompagnato da "E sapuni sutta i scarpi" - e sapone sotto le
siciliani nel mondo - Gilberto scarpe, in modo da farlo scivolar via più velocemente)
Idonea
Essiri friscu e tennaru
Il poeta in piazza: Ignazio (Essere fresco e tenero. Fregarsene di tutto e di tutti)
Buttitta
Chioviri a zuppaviddanu
(Si dice della pioggia sottile, fine e insistente che bagna i terreni in profondità e
Sicilia, l'universo dei anche... il contadino)
paradossi
Essiri comu u scarvacchiu 'na stuppa
Famose citazioni sulla Sicilia (Detto per una persona che non riesce ad uscire da una brutta situazione pur
impegnandosi molto)

Gocce d'inchiostro sulla Sicilia


Ficimu trenta? E facemu trentunu!
(Abbiamo fatto trenta? facciamo trentuno! - Abbiamo rischiato tanto inutilmente?
Tante sicilie, perchè? "L'Isola Tanto vale rischiare fino all'ultimo)
plurale" di Gesualdo Bufalino
Aviri di cenniri e munnari
L'immagine della Sicilia agli (Non sapere cosa fare prima - apprestarsi ad affrontare impegni difficili)
occhi dei suoi visitatori
Comu ci chiovi ci sciddica
(come gli piove gli scivola, detto per persona indifferente ad ogni avversità - anche
Città siciliane di persona sfortunata)

Itinerari turistici delle città U curnutu o sò paisi, u fissa unni va va


siciliane (Cornuto al suo paese, fesso dovunque va, per una persona che si fa sempre
riconoscere)

Province e comuni siciliani


Mamma, Ciccu mi tocca! Toccami Ciccu! Chi a mamma un c'è!
(Detto di persona che compie qualcosa con complicità e poi denuncia il complice per
Parchi e riserve giustificarsi, la donna non è così santa come sembra)

Musei A maravigghia appigghia


(Ciò che ti meraviglia può anche capitare a te)

Arte in Sicilia
Vanni pisa e Lorenzu abbannia
(Giovanni pesa e Lorenzo urla, sta per persone inconcludenti che fanno in coppia
Perle di Sicilia quanto potrebbero fare più convenientemente per conto proprio. Sta anche per
persone che si perdono inutilmente in chiacchiere)
Itinerari Sicilia
Unn'è muru pi Alcamu
(non è muro per Alcamo, significa "non è cosa possibile")
1693 - Il Terremoto
U porcu sempri jannari si sonna

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(Il maiale sogna sempre ghiande. Per qualcuno che dice e fa sempre le stesse, inutili
Piccole perle di Sicilia: cose. Per chi non riesce ad uscire dalla propria routine quotidiana)
itinerari turistici alternativi
Unn'è santu chi sura
Biblioteche e Archivi (Non è santo che suda. Qualcuno che cerca sempre una nuova scusa per non farti un
favore. Avaro)

Canti popolari in Sicilia


Cu scinni scinni, cu acchiana acchiana, sunnu tutti testa di milingiana
(Chi scende scende, chi sale sale, son tutti teste di melenzana. Usato in periodo
Canzoni siciliane in mp3 elettorale, sta ad indicare la propria insoddisfazione nei riguardi dei candidati)

La Sicilia e il Cinema Utannu a Culummara, addiu casalicchiara!


(Oltrepassando la Colombaia, addio gente di Casalicchio, donna amata, famiglia. La
Colombaia è un isolotto all'imbocco del porto di Trapani, Casalicchio un antico
Sicilia: vecchi Documentari -
quartiere della stessa città. Concretamente, indica che allontanandosi ci si scorda dei
1ª parte
propri doveri. Anche: luntanu di l'occhi luntanu du cori)

Sicilia: vecchi Documentari - Senza duluri soi, ascippa moli


2ª parte (Senza soffrire egli stesso, strappa denti)

Tuttu ccà mi luci a fera


Sicilia: vecchi Documentari -
(Posseggo solo questa cosa di valore, è l'unica cosa bella che ho, è la cosa in cui
3ª parte
ripongo tutto il mio orgoglio)

Video storici sulla Sicilia Fimmini, fulmini, ricittaculu di li puci e nimici di la paci
(Donne, fulmini, ricettacolo delle pulci e nemiche della pace, forse alludendo al
Prodotti agroalimentari della carattere particolare delle donne)
Sicilia
Di iornu unn'i vogghiu e di sira spardu l'ogghiu
(Di giorno non ne voglio e di sera consumo olio, lavorare quando è meno opportuno.
La Cucina siciliana
Anche nella versione "U jornu scogghiu scogghiu e a sira spardu l'ogghiu")

Costumi tipici siciliani Merda ‘nfacci a cu lava linzola


(Merda in faccia a chi lava le lenzuola, i meriti molto spesso non sono riconosciuti)
Feste e Sagre in Sicilia mese
per mese U cielu l'ittau e a terra l'apparau!
(Detto per persona imperturbabile che non reagisce)

Le teste di Moro: figlie di una N'un miriri e sbiriri


tradizione millenaria (In un attimo)

Natale, tradizioni e giochi di U carvuni s'un tingi mascaria


carte (Il carbone se non colora sporca, come il lupo perde il pelo ma non il vizio)

Beatu ddu 'nfamatu chi è nettu e 'mmaculatu


Carnevale in Sicilia
(Beato l'infame purché senza peccato)

I trenini che non ci sono più in Unni c'è campani c'è buttani
Sicilia (Senza commento!)

Cu zappa vivi acqua e cu futti vivi vinu


(Chi zappa beve acqua e chi fotte beve vino, si usa per descrivere una
Il mio sito
discriminazione, cioè ad esempio quando qualcuno che lavora meno guadagna di
Pina Licciardello
più)

Vacchi vannu e vacchi vennu


(Per indicare la stabilità della situazione)
Il sito in tutte le lingue
Essiri cu la testa rintra a sacchina
Sélectionner une langue (Stare con la testa nel sacco come i cavalli, indica il non pensare ad altro che al cibo)

Fourni par
Fari comu u cani sutta a seggia
Traduction (Fare come il cane sotto la sedia, per indicare qualcuno che non collabora)

Mmurdi bonu e va cantannu


Video in primo piano (Serra bene le corde e vai cantando, chi fa bene una cosa dopo può stare tranquillo)

DUCI TERRA MIA! Capiri minchi pi lanterni


(Versione siciliana di scambiare lucciole per lanterne)

Duci terra mia! Piglia latinu!


(Nel nisseno si usa per dire "Vai dritto!")

Aviri lu cucci di la littra


(Sta per avere studiato)

Aju opi e mi l'accattu


(ho opi e me le compro, quando uno vuole sempre più di un qualcosa)

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CATANIA FOREVER
Essiri di lumpa
(Essere cretino, da "Lumpa", durante la seconda guerra mondiale, plotone di
Catania forever mercenari che controllavano i cittadini. Assoldati dal regime fascista, erano molto
spesso gente sempliciotta, a volte anche stupida)

Essiri tuttu chiacchiari e tabbaccheri di lignu


(Detto per persona che parla molto ma non conclude niente)

Vidirisilla i lastricu
(Si indica la possibilità di essere testimone di un fatto, più o meno importante, senza
essere direttamente coinvolti o comunque senza subirne le conseguenze. Pare che
CATANIA COM'ERA l'origine sia legata alla possibilità di osservare le frequenti liti che scoppiavano nei
quartieri popolari dalle terrazze dei palazzi, lastricate di mattonelle di ceramica (dal
greco ostrakòn), e quindi di potersele godere dall'alto, senza esserne coinvolti
Catania com'era direttamente)

Isti, vinisti e chi zuorbi facisti?


(Sei andato, sei tornato e che cosa hai combinato?)

Sciatere è matri, e vogghiu diri! Oppure Sciatira mmatira Oppure Sciatiri e


matiri
(Praticamente intraducibile in italiano, utilizzato soprattutto come esclamazione
davanti ad un fatto, un evento che appare incredibile e che, pure, si è realmente
SALUTI DA CATANIA
verificato. L'origine, come già detto, è oscura, ma sembra che una bellissima
principessa araba, di nome Shater (o simile), fosse vittima della terribile gelosia del
Saluti da Catania padre che la teneva chiusa nelle sue stanze, guardata a vista affinchè non avesse
contatti con nessun esponente del sesso maschile, e ciò nonostante, pare abbia, ad
un certo punto, partorito un bel bambino. Un'altra ipotesi sull'origine è una radice
araba, poichè una espressione simile si trova anche nell'isola di Malta e significa
"Che prodigio si vede!". Altra possibile origine, dal greco antico "σωτήρ καὶ μήτηρ /
pronuncia = soter kai meter" che significa "Salvatore e Madre", come il tipico
"Gesummaria!" siciliano)

'U puci avi 'a tussi!


GIOCHI PEDUTI (La pulce ha la tosse. Il detto viene utilizzato per stroncare ironicamente il
contraddittorio dialettico di qualcuno che si ritiene non conti nulla, cioè il cui dire,
appunto, fa lo stesso rumore (certamente inudibile) che farebbe una pulce con la sua
Giochi perduti tosse)

Pigghiari a via di l'acitu


(Lett. "Prendere la via dell'aceto" , cominciare a guastarsi, specie per qualcuno che
peggiora nel suo comportamento)

I cosi longhi addiventanu serpi


(Lett. "Le cose lunghe diventano serpi", significato chiaro)

Unu comu u culu


(Durante un discorso, per indicare una cosa unica)

Essiri a "patri mi spunta!"


(Lett. essere a "padre, mi spunta!" significa essere solamente all'inizio oppure molto
indietro per un lavoro da svolgere. In maniera figurata, il riferimento
è all'adolescente che, riferendosi alla prima peluria sul viso, dice appunto "padre, mi
spunta (la barba)!", metafora dell'essere ancora all'inizio di un qualcosa)

Annarisinni (o irisinni) a' cappeddara


(Andarsene senza salutare)

Tu si precisu? Sì, come u raloggiu ra 'Mmaculata!


(L'orologio della chiesa dell'Immacolata (Ortigia, Siracusa), non ha mai funzionato e
allora a chi si vantava di sentirsi una persona precisa e puntuale, si ribatteva con
questo detto, prettamente siracusano)

U sceccu i porta e u sceccu s'i mangia!


(L'asino li porta e l'asino se li mangia. Si dice quando qualcuno porta qualcosa (può
essere, ad esempio ma non necessariamente, una pietanza che si porta a casa di
amici) e poi si finisce per mangiarla o usarla egli stesso)

Spassu di strata e triulu di casa


(Allegro fuori e piagnucolone a casa: dicesi di persona che è contento solo fuori casa
e con i familiari non fa altro che compiangersi)

CONTATTI Tri pila avi u porcu, u porcu avi tri pila


(3 peli ha il porco, il porco ha 3 peli, quando la situazione, o la discussione, non si
Nome * evolve e rimane sempre la stessa)

A Turri Ignì carìo n'ovu e a Maronna morsi n'omu


Cognome *
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(A Torre di Ligny è caduto un uovo e alla [Chiesa della] Madonna è morto un uomo.
Il passaparola tra le persone spesso stravolge ciò che è successo. Vengono presi
Città * come punti di riferimento Torre di Ligny e la Chiesa della Madonna perchè sono punti
distanti l'uno dall'altra, nella città di Trapani)
Email *
O unci o svunci cacciarato a Lonci sempri a gghiri!
(È inutile che ti arrabbi, se si deve fare una cosa va fatta, trae origine dal nome di un
Messaggio * carcere nei pressi di Messina)

Cariu pampina!
(Modo di dire per indicare la situazione di un bambino che cade, cade come una
foglia)

U pilu sinn'iu a terravecchia e s'u manciau a vecchia


(Lett. il pelo se n'è andato a Terravecchia e se l'è mangiato la vecchia, filastrocca
Ho letto e accetto la usata ad Augusta, nel siracusano, dai bambini per sugellare definitivamente lo
Dichiarazione sulla privacy scambio di giocattoli, Terravecchia era il quartiere più lontano della città)
Invia
Zeru e bbazzeru un cantaro è 25
(Se zero è uguale a zero, un cantaro (antica unità di misura dell'olio) è 25 Kg)
Nota: I campi con l'asterisco
sono richiesti Va eccati!
(Vai a buttarti! Per dire: "Sei un buono a nulla!")

Essiri 'pa priessa


(Essere per la pressa, dispregiativo, si usa nel palermitano)

Turiddu, cumanna a chiddu!


(Lett. Salvatore, comanda a quello! La situazione dello scaricabarile)

Finiu comu a festa da Santuzza, si vippiru u vinu e arruzzularu i vuttazza


(Lett. è andata a finire come la festa della Santuzza (Maria Bambina 8 settembre),
quando si bevvero il vino e lasciarono cadere le botti, si usa per dire che un fatto è
stato inconcludente)

Essiri muzzicatu d'i lapuna


(Essere morso dai calabroni, si dice di chi è suscettibile)

Nisciu u quarararu!
(È uscito colui che aggiusta le pentole! Si dice quando qualcuno che non esce mai lo
fa e gli accade qualcosa di male)

Spara a cu visti e 'nzetti a cu non visti


(Pensi di colpire un bersaglio voluto e invece ne colpisci un altro)

U cravunchiu supra a vaddara


(Come papuli canfugghia, il foruncolo sopra l'ernia, di male in peggio)

Aviri la cammisa cacata


(Lett. "Avere la camicia sporca di cacca". Modo di dire che indica qualcuno che ha la
coscienza sporca, un po’ come dire "avere la coda di paglia", che nasce dal un
racconto di un tale che, in mancanza di adatti mezzi, dopo aver espletato i suoi
bisogni, si pulì con la camicia)

Chiama l'orvu pi m'aiutari, rapi l'occhi e mi fa scantari


(Chiama il ceco per aiutarmi apre gli occhi e mi fa spaventare. Significato: quando
chiami qualcuno per un aiuto e invece dell'aiuto ti dà ancora più complicazioni)

Quannu chiove semmo in chiazza, quannu 'un chive sta minchia nura
(Detto popolare)

Moviti ddocu!
(Stai fermo lì, che è il contrario di quello che si potrebbe pensare, dato che
letteralmente significa "Muoviti lì!", oppure anche "Mòviti fermu!")

Zuccaro e cannadda fanno a vucca biadda

Puru Rosetta voli jucari a zicchinetta


(Anche Rosetta vuole giocare a Zecchinetta, gioco di carte riservato agli uomini. Si
usa per indicare le donne che vogliono fare la parte dell'uomo)

U carcaciuato sutta e a carcaciota supra


(Il tripode sotto e la pentola sopra)

Cu nun cridi 'a ma dulia nun è figghiu di Maria


(Chi non crede al mio dolore non è figlio di Maria, si narra fosse un'espressione
utilizzata dalla Madonna nei confronti di chi non credeva al suo dolore)

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Pistari l'acqua 'nu murtaru
(Pestare l'acqua nel mortaio, perdere tempo)

Lavari u culu ai porci


(Lavare il culo ai porci, come sopra)

Faciti bene e porci


(fare del bene a chi non se lo merita)

Va caca o scuru!
(Offensivo: vai a cacare al buio)

Attacca u sceccu unni voli u patruni


(Attacca l'asino dove vuole il padrone, significa fai quello che ti viene ordinato)

Spacca e lassa
(Spacca e lascia, di una persona che a parole dice di saper e poter fare di tutto, ma
alla prova dei fatti si sottrae e fugge. Es: Chistu è uno di chiddi spacca e lassa)

Si vitti u cori!
(Si è visto il cuore! Può essere sia un'espressione di ringraziamento per un'azione
tentata ma non riuscita del tutto, (es.: "nenti,si visti u cori".. come a dire: "non fa
niente,grazie lo stesso"). Oppure può essere un'espressione di disappunto per
un'azione attesa ma non eseguita per scarsa volontà (esemp. "bonu ah! si visti u
cori! come a dire: "va bè va, se aspetto a te sto fresco!)

Lu patruni di lu sceccu è lu 'ncritatu


(È facile identificare nel gruppo chi ha subito il danno)

Agneddu e sucu e finiu u vattiu


(È un modo per indicare che le feste religiose,come il battesimo, sono mirate in
modo principale al banchetto che lo segue (agnello e sugo)

La campagna du zu Mattè
(La campagna dello zio Matteo, frutta e ortaggi raccolti in "ignota" campagna)

Inchiappa e stuia
(Come ascippa e chianta, inconcludente)

Riri, riri, chi a mia mi ririnu


(Ridi, ridi, che a me ridono, sottinteso le scarpe o i cogl....)

Cummari e cummareddi si cuntanu cosi beddi


(Le comari fra loro si raccontano belle cose, cioè non dicono male l’una dell’altra)

Trasi e lassa fora i scarpi!


(Entra e lascia fuori le scarpe, non portare a casa cose sporche, anche pettegolezzi)

Tantu va a quartara all'acqua fino a quanno nun si rumpi


(Rischiando continuamente prima o poi si va nei guai)

I jurnati s'allonganu di Santa Lucia a Natali quantu un passu di cani, di


Natali all'annu novu quantu un passu d'omu
(Dal giorno di Santa Lucia al giorno di Natale si nota un minimo allungamento della
luce diurna, un pò di più da Natale al nuovo anno)

Va a cacari e lavati u culu a mari


(Vai a cacare e lavati il culo a mare, mandare a quel paese con tutto il cuore)

Essiri a paredda supra u foco e i pisci a mari


(Lett. essere padella sul fuoco e pesci a mare, fare progetti senza fondamento)

Chista è ‘a casuzza di la Grancia ‘ccù un travagghia un mancia


(Questa è la casetta della Grancia (nome proprio); chi non lavora non mangia.
Comprensibile)

Urvica morti e spusa ziti


(Seppellisce morti e celebra matrimoni, dovrebbe essere il prete, ma in senso
metaforico chi è presente in ogni occasione)

Batti pettu e caca riavuli


(Letteralmente: batte il petto e caca diavoli, detto per indicare chi ipocritamente si
reca in chiesa, ma, imperterrito, compie del male)

Ti manciasti lu sceccu e ti cunfunni pi la cura


(Ti sei mangiato l'asino e ti stai confondendo per la coda. Si usa generalmente in
riferimento alla parte finale di un lavoro spesso difficile da concludere)

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Vai circannu scecchi morti pi livarici i ferri
(Cerchi asini morti per toglier loro i ferri. Sono quelle classiche persone che cercano
guai)

Nun mi cuntari li tri jorna du fistinu


(Non raccontarmi i 3 giorni del festino, ovvero: non mi raccontare frottole o cose che
già conosco!)

Iri ri cassaru e cassaru


(Premessa: il "cassaro" è una strada dritta senza alcuna curva o piegatura. Il detto
significa quindi andare dritto per le proprie idee e la propria strada senza sotterfugi,
dubbi o incertezze)

Biati l’occhi chi vittiru Pasqua


(Si diceva un tempo, beati coloro che sono arrivati vivi e felicemente alla nuova
Pasqua)

L'ultima vara 'i Sannuminicu


(Il detto si riferisce al fatto che durante la processione del festino, nel XVIII sec.,
l'ultima vara , in ordine gerarchico o storico tra i fercoli era quella con la statua di
San Domenico. La cosa era tanto risaputa che si tradusse in proverbio, riferita ad
una persona che non giunge mai ed al suo apparire si esce in esclamazione)

U stissu c'iu rissi 'u cabbunaru


(Tutto è uguale lo dice solamente il carbonaio. Per costui un pezzo di carbone vale
l'altro. Questa frase viene usata quando si vuole sottolineare una differenza tra
situazioni, persone o cose in contrapposizione a chi vuole appiattire banalizzare o
omologare)

Cu nappi nappi de' cassateddi i Pasqua


(Il tempo di bengodi è purtroppo terminato, non tutti hanno avuto, solo i più
fortunati hanno usufruito dell'abbondanza)

C'è fudda e mala vinnita


(C'è folla e si vende male. Riferita a una situazione in genere di confusione la quale
non permette di concentrarsi bene sul da farsi proprio per la numerosità di persone
presenti)

A squagghiata ra muddura
(Quando la rugiada si scioglie, quindi all'alba. Si usa per intendere di aver fatto
molto tardi)

O ti cachi 'o ti pisci a ffari u Cristu 'ncruci finu ca annivisci


(Il detto vuole dire che qualunque cosa un uomo stia facendo deve portarla a
termine anche se si presentano imprevisti. Si narra che questo detto è nato durante
una Via Crucis vivente, quando, all'attore che immedesimava la parte di Gesù,
durante la crocifissione gli sia venuto un attacco di diarrea e il centurione, sotto
voce, gli disse le parole del precedente detto citato)

L'unghiu un si voli scippari da carni


(L'unghia non si vuole strappare dalla carne, il distacco dalle persone care è duro)

Essiri u lazzu cu strummalu


(Essere il laccio e la trottola, indica due persone inseparabili)

Allargati du batteddu chi a virnici è frisca!


(Allontanati dal battello che la vernice è fresca. Non toccare!)

Si l'occhiu un mi travia viu un cuinnutu mmezzu a via!


(Se l'occhio non mi inganna vedo un cornuto per la strada. Detto per offendere una
persona dicendogli cornuto)

Un occhiu a Cristu e l'autru a San Giuvanni Battista


(Una persona che cerca di tenere d'occhio due cose contemporaneamente)

Agghiorna e scura e su bintiquattruri


(Sorge il sole e tramonta, e sono passate 24 ore)

Arripigghiati ca inculu a pigghi


(Riprenditi che tanto ti deprimerai nuovamente)

Io un chianciu u figghiu chi peddi, ma u patri ca si vuoli arripigghiari


(Io non piango il figlio che perde ma il padre che si vuole rifare. Dicasi di una
persona dispiaciuta per un'altra che perde, ma ancor più dispiaciuta per una persona
che pur perdendo continua a rischiare perché crede di potersi rifare)

Stari a ranucchiuni
(Un gruppetto di persone)

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A pecura avi a nasciri e u ficatu l'arrustemu!


(La pecora deve ancora nascere e già abbiamo arrostito il fegato. Non si fanno le
cose prima del giusto tempo)

Ebbero è bbirità!

Donna Betta cuntrariusa metti l'acqua e addini quannu chiovi


(Donna Betta contrariosa mette l'acqua alle galline quando piove. Significato
intuitivo, spirito di contraddizione)

D'un finniolu un cuvecchiu di pipa


(Da un grande mantello appena un piccolo straccio. Imperizia nel realizzare
qualcosa)

Fai beni a porci e 'limosina ai parrini


(Tu fai del bene ai porci e solo un pò di elemosina ai sacerdoti. Sei solito far del bene
a chi non lo merita (i porci) e ti limiti a fare solo un pò di elemosina a chi si prodiga
per il prossimo (cioè i parrini )

'Mpasta moddu e 'mpiccica duru...


(Di persona che è dolce nel parlare, ma che in effetti è tagliente... insomma come
dire lingua biforcuta)

Non è c'amu a ffari comu 'Nzulu e Nardina?

('Nzulu e Nardina, celebre coppia partannese, famosa disgraziatamente per la loro


disabilità cognitiva e sociale. Però conosciuti e comunque voluti bene. Avevano però
l'abitudine che quando uscivano per andare da qualche parte insieme, Nardina
precedeva almeno di una ventina di passi 'Nzulu... quasi trascinandolo)

U pitrusinu era beddu: vinni a iatta e ci pisciò.


(Il prezzemolo era già messo male e un gatto ha completato l'opera facendovi la pipì
(in questo caso beddu viene considerato con significato opposto!). Piove sul
bagnato)

Ca semu comu a Tanci: si porti manci, si un porti un manci!


(Qua siamo come a Tangi: se porti mangi, se non porti non mangi. Tangi, frazione
delle campagne di Trapani, è un posto dove si va spesso a fare scampagnate in cui
ognuno porta qualcosa)

Cu pigghia un turcu è so'


(Letteralmente: Chi prende un turco, è suo. Chi fa prigioniero un turco lo può
considerare cosa propria. In un contesto anarchico e di caos ognuno trova naturale
impossessarsi di qualunque cosa si trovi nel suo cammino senza doverne rendere
conto ad alcuno)

Parlari tiski-toski
(Parlare un italiano forbito e senza inflessioni dialettali. Viene comunque detto con
sarcasmo nei confronti di un siculo che scimmiotta la cadenza verbale dei
"Continentali", perché in realtà il siciliano, a differenza dei settentrionali, non tiene in
grande considerazione la propria lingua, nonostante la secolare storia dell'idioma
siciliano)

E tirituppiti e tiritappiti
(Sta per "bla bla bla")

Finiu a cichiri e piattini!


(È finita a tazzine e piattini, per concludere una discussione, è finita che ci è toccato
lavare i piatti. Secondo una interpretazione più poetica e saggia, è una frase che si
usa quando, dopo aver vissuto e affrontato un problema, un dispiacere o qualsiasi
esperienza negativa, sedersi davanti a "cichiri e piattini", cioé "tazze e piattini da
caffè", costituisce una consolazione perché di fatto il caffé piace a tutti e riconcilia
con la vita)

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