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Lezione n°52 Anatomia II

ANATOMIA MICROSCOPICA
Argomenti: apparato urinario con rene, uretere e vescica, apparato genitale maschile con testicolo e prostata, apparato genitale
femminile con ovaio, tuba uterina, utero

1) APPARATO URINARIO

L’apparato urinario è costituito da organi parenchimatosi (reni) e da organi cavi (ureteri, vescica, uretra).
Gli organi di cui vedremo lo strutturistica sono gli ureteri, la vescica e i reni.
I reni, essendo parenchimatosi, presentano all’esterno una capsula, al cui interno è racchiuso il parenchima, suddiviso
nella porzione corticale e nella porzione midollare.
Uretere e vescica invece sono organi cavi a tonache sovrapposte; presentano una tonaca mucosa, con un epitelio che
appoggia sulla lamina propria, una tonaca muscolare e, esternamente, presentano una tonaca avventizia. Non è
presente la tonaca sottomucosa (potrebbe servire per effettuare una diagnosi differenziale).

1.1) RENI

I reni presentano una forma a fagiolo, sono formati da un parenchima che si divide in una porzione midollare e in una
corticale. Al di sotto della capsula si trova la regione corticale la quale, tuttavia, si approfonda con alcune parti nella
porzione midollare. Queste porzioni vengono dette “colonne renali”.
Le varie porzioni di midollare hanno una forma all’incirca piramidale, dette “piramidi renali”. All’apice di queste
piramidi si trovano dei forellini dai quali l’ultrafiltrato (l’urina) migrerà nei calici minori, per poi andare in quelli
maggiori e infine nella pelvi renale.
La regione corticale invece presenterà una zona più esterna in vicinanza con la capsula, e una zona iuxta-midollare in
vicinanza con la midollare. Presenta anche le colonne renali dove decorrono le arterie e le vene interlobari. A livello
della regione corticale, ma non a livello delle colonne renali, nella porzione più esterna, si trovano le arterie
interlobulari che daranno origine alle arteriole afferenti. Queste ultime danno origine a una rete mirabile arteriosa che
va a costituire parte del corpuscolo renale.
Il corpuscolo fa parte dell’unità morfo-funzionale del rene che è rappresentata dai nefroni, strutture dove si forma
l’ultrafiltrato. Ciò è possibile grazie alla filtrazione che avviene a livello corticale dove, appunto, si trova il corpuscolo.
Successivamente avvengono dei processi di riassorbimento sia a livello corticale che a livello midollare dove ci sono
delle strutture definite “anse di Henle”.
Dal corpuscolo renale hanno origine i tubuli renali con una prima porzione che è il tubulo contorto prossimale, da cui
origina l’ansa di Henle. Quest’ansa si addentra nel parenchima,
portandosi a livello della midollare e andando a costituire una
struttura a forma di U. C’è poi una porzione ascendente che si porta a
livello corticale, dove troviamo il “tubulo contorto distale” che si
porta ai dotti collettori, alle papille renali e infine ai calici minori.
Il rene presenta esternamente una capsula che viene definita
“capsula renale”, principalmente fibrosa e strettamente adesa alla
porzione più esterna della corticale detta “cortex corticis”. Essa è una
sottilissima porzione di corticale, corrisponde alla parte più
superficiale.
Dopo la cortex corticis c’è la seconda porzione, detta “regione
convoluta”, dove sono ben visibili i corpuscoli renali, strutture
all’incirca circolari (sferoidale) costituiti da una porzione centrale
vascolare che è il glomerulo. Il glomerulo renale è costituito da un
gomitolo di capillari che origineranno dall’arteriola afferente. A livello
del polo vascolare c’è anche il punto di uscita dell’arteriola che
prenderà il nome di arteriola efferente.
Quello che vedremo microscopicamente sono delle strutture circolari
con all’interno sia i capillari, sia le cellule di sostegno, definite “cellule
del mesangio”.
Il glomerulo è avvolto da una capsula definita “capsula di Bowman”:
è uno spazio biancastro intorno alla rete dei capillari, da essa si
originano i tubuli. La filtrazione avviene a livello del glomerulo, il
filtrato passa nella capsula di Bowman per poi passare nel tubulo
contorno prossimale.
La capsula è costituita da due foglietti: un foglietto esterno parietale e un foglietto interno viscerale, strettamente
adeso ai capillari. Il foglietto viscerale è caratterizzato dalla presenza di cellule peculiari, definite “podociti”. Essi
presentano delle estroflessioni che sono i pedicelli che, andando a inserirsi nelle finestrelle dei capillari, interverranno
nel meccanismo di filtrazione.
Questi corpuscoli sono immersi nei tubuli che, nella corticale, possono essere tubuli contorti prossimali oppure tubuli
contorti distali. I tubuli prossimali presentano delle cellule batiprismatiche con un orletto striato che protrude verso il
lume. L’orletto è costituito da microvilli che vanno in parte a riempire il lume che, quindi, nei tubuli contorti prossimali
appare molto piccolo. Questo orletto striato serve per aumentare la superficie di assorbimento. I tubuli contorti distali
sono delimitati da un epitelio cubico, non ci sono i microvilli, per questo motivo è ben visibile il lume che apparirà di
forma circolare.
Nei vetrini che andremo ad osservare, colorati con
colorazione ematossilina-eosina, il citoplasma dei
tubuli contorti prossimali risulta essere molto
eosinofilo (molto fucsia) rispetto a quello dei
prossimali. La colorazione può essere utilizzata per la
diagnosi differenziale.
I nostri nefroni sono costituiti dal corpuscolo ,
circondato dalla capsula di Bowman, il fondo cieco
dei nostri tubuli. Ci sono due poli, un polo vascolare
con l’arteriole efferente e afferente, e un polo
opposto dove abbiamo il polo urinifero dal quale
origina il tubulo contorto prossimale. Questi corpuscoli si possono trovare in superficie o più in profondità, sempre
nella corticale. Quando i corpuscoli si trovano in superficie, il nefrone è chiamato corticale, mentre quando sono in
profondità è detto nefrone iuxta midollare.
Nel tubulo contorto prossimale si trova l’ansa di Henle con un tratto discendete spesso che è la diretta continuazione
del tubulo contorto prossimale, un tratto discendente sottile che si porta nella midollare, dove l’ansa di Henle curva ad
U, risale verso la corticale, con un primo tratto ascendente sottile. C’è poi un tratto ascendente spesso e infine nella
corticale troveremo il tubulo contorno distale.
Quindi nella midollare troviamo una serie di vasi sanguigni e delle porzioni di anse di Henle sottili così come delle
porzioni spesse. Quelle sottili sono costituite da epitelio pavimentoso, mentre quelle spesse sono costituite da un
epitelio che è più cubico.
Talvolta nella midollare si vede della sostanza colorata di fucsia-arancione all’interno del lume: esso non è altro che
l’ultrafiltrato. Il tubulo distale una volta tornato in periferia, ovvero nella corticale, torna in vicinanza dei glomeruli. A
questo livello ci sono delle cellule che sono interposte tra il tubulo distale e il polo vascolare del glomerulo, che sono le
cellule mesangiali extraglomerurali. Esse hanno la funzione di regolare il flusso sanguigno del glomerulo, regolando
quindi la filtrazione.
Riassunto: l’arteriola afferente si porta a formare una rete mirabile arteriosa, fuoriuscendo con il nome di arteriola
efferente. Essa va a costituire un gomitolo vascolare detto glomerulo, il quale si trova nella capsula di Bowman dove si
raccoglie il filtrato. Da qui origina il tubulo contorno
prossimale con un epitelio batiprismatico dotato di
microvilli in superficie che protrudono nel lume
facendolo quasi risultare chiuso. Da qua il tubulo
contorno prossimale si porta verso il basso, quindi si
porta nella regione midollare. Qui si trova una porzione
del tubulo contorto che sarà la diretta continuazione di
quello prossimale e va a costituire il tratto discendente
spesso dell’ansa di Henle. Essa nella midollare si
assottiglia andando a costituire delle strutture cave con
un epitelio pavimentoso, poi l’ansa risale nella corticale,
ispessendosi, quindi troveremo un epitelio cubico intorno
al lume. Troveremo poi il tubulo contorto distale
delimitato da un epitelio appunto cubico. Non ci sono
microvilli e quindi il lume ha una forma circolare. Il tubulo
contorno prossimale è più convoluto di quello distale,
quindi in una sezione si vedranno più tubuli contorti
prossimali rispetto a quelli distali.
Nel rene distingueremo:
Capsula esterna
Regione corticale: tubuli contorti prossimali e distali,
corpuscoli renali, glomeruli, capsula di bowman
La regione in cui si vedono i glomeruli con la capusla di Bowman si chiama“zona convoluta”. Tra queste regioni di
convoluta ci sono delle zone dove i tubuli hanno un andamento più rettilineo: questa zona è definita zona radiata, in
cui i raggi della midollare penetrano nella corticale.

1.2) URETERE

E’ un organo cavo, presenta una tonaca mucosa , una muscolare e una avventizia.
Mancanza della sottomucosa. Presenta un epitelio peculiare, detto epitelio di
transizione o urotelio. È importante la presenza di questo epitelio poiché permette di
cambiare la morfologia dell’organo in base al suo stato di riempimento.
Abbiamo tre strati di cellule:
1) cellule dello strato basale, in vicinanza della lamina propria. Esse hanno una forma
cubica e sono cellule compatte.
2) cellule dello strato intermedio, dette anche cellule clavate, cellule colonnari che
hanno i nuclei situati più in alto rispetto a quelle basali. Sono importanti perché sono
le cellule che permettono di cambiare la morfologia dell’epitelio in base allo stato
riempimento: a vescica vuota ho uno spessore di 6/7 cellule, a uretere piano lo
spessore è di circa 3 cellule.
3) cellule più appattite, in vicinanza del lume, talvolta sono binucleate, garantiscono
l’impermeabilità all’urina e sono definite cellule ad ombrello.
Vedremo quindi un epitelio, il quale poggia su una lamina propria di natura
connettivale. Esternamente c’è uno strato muscolare spesso in cui è possibile vedere
delle fibre muscolari a differente andamento. Nei nostri vetrini si vedranno due
andamenti di fibre muscolari: esternamente un andamento circolare mentre
internamente uno longitudinale. Ci può essere uno strato ancora più esterno
longitudinale (che nei vetrini non si vede). C’è infine la tonaca avventizia costituita da
tessuto connettivo lasso, all’interno della quale è possibile trovare dei vasi.

1.3) VESCICA
Non è visibile una sottomucosa, dal lume verso l’esterno abbiamo:
Tonaca mucosa: epitelio di transizione, (dal lume) ci sono le cellule ad ombrello,
clavate e basali.
Tonaca muscolare: longitudinale interno, circolare intermedio e longitudinale
esterno. Struttura molto più spessa rispetto a quella degli ureteri.
Tonaca avventizia

2) ORGANI DEGLI APPARATI GENITALI

2.1) APPARATO GENITALE MASCHILE

2.2) TESTICOLO

E’ un organo parenchimatoso, presenta esternamente una capsula di


natura connettivale, dalla quale si dipartono dei setti stromali che
penetrano all’interno dell’organo che quindi viene suddiviso in logge.
Al di sotto della capsula vi è una tonaca definita albuginea: essa è
formata da tessuto connettivo denso con dei fasci collageni incrociati
fra di loro. Nella tonaca albuginea più in superficie si possono vedere delle fibre muscolari lisce, mentre più
profondamente si vedono numerosi vasi sanguigni. Questa tonaca già mi aiuta a fare diagnosi differenziale.
Le logge del parenchima con forma all’incirca piramidale, definiscono i lobuli, dove all’interno si trovano i tubuli
seminiferi. In questi ultimi si possono riconoscere le cellule germinali. Ciascun tubulo è delimitato esternamente dal
tessuto connettivo, mentre internamente ci sono le cellule germinali con diversi stadi di differenziamento. Man mano
che le cellule si portano verso il lume del tubulo, avviene le loro maturazione. In prossimità del lume ci sono gli
spermatozoi maturi, con la testa rivolta verso l’esterno e la coda rivolta verso il lume. Sono intercalate, nelle cellule
germinali, delle cellule con un nucleo più voluminoso, definite cellule del Sertoli che hanno una funzione trofica e di
sostegno. Ci sono anche le cellule interstiziali dette anche cellule del Leydig che hanno una funzione di tipo endocrino.

2.3) PROSTATA

E’ un organo parenchimatoso, è una ghiandola definita tubulo


alveolare composta. La capsula è di tipo fibro-muscolare quindi,
all’interno del parenchima stesso, avremo un’abbondanza di stroma
di natura fibromuscolare. Essendo una ghiandola composta,
all’interno dell’organo si può osservare il lume degli alveoli, dove è
possibile vedere delle concrezioni prostatiche. L’epitelio che mi
delimita questi alveoli può essere di tipo cubico o batiprismatico.
Quando è batiprismatico e pseudostratificato ci sono delle creste che
protrudono all’interno del lume. Di solito quando c’è questo tipo di
epitelio che protrude all’interno del lume si vedono delle concrezioni
prostatiche che possono poi avere una conformazione ad anelli
concentrici.
Noi vedremo queste ghiandole con abbondante stroma dove si
vedono delle fibre muscolari e degli alveoli delimitati o da un epitelio
batiprismatico semplice oppure pseudostratificato. In quest’ultimo ci
sono le creste che protrudono verso il lume dove ci sono le
concrezioni prostatiche dette anche corpi amilacei.

3) APPARRATO GENITALE FEMMINILE

3.1) OVAIO

Qui abbiamo la maturazione delle cellule germinali femminili, che avviene a


diversi stadi. La maturazione avviene in periferia quindi a livello della corticale
mentre nel centro c’è la porzione midollare dell’ovaio che ha un aspetto più
spugnoso ed è riccamente vascolarizzata. A livello della corticale si possono
riconoscere i diversi stadi della maturazione dell’oocita rappresentata dai
follicoli, suddivisi in quelli primordiali, primari, secondari, terziari o di Graaf.
È possibile riconoscere anche il corpo luteo, ovvero la fase degenerativa dei
follicoli. I follicoli primordiali sono quelli di più piccola dimensione: formati
dall’oocita e rivestiti da un singolo strato di cellule. Si trovano in periferia della
corticale. In quelli primari le cellule che circondano l’oocita proliferano e
vanno a costituite più strati di cellule, definite granulosa. Esternamente
inizieranno a formarsi delle cellule che circondano il nostro follicolo e che
vanno a formare delle teche, esterna e interna, cellule più appiattite che si
distinguono perché una è più scura e una fucsia. Si riconoscono tuttavia
meglio nel follicolo secondario, dove si trova l’oocita situato nelle cellule della
granulosa, al cui interno si riconoscono delle cavità, dette antri. Esternamente
sono presenti delle teche, esterna e interna. Ci sono infine i follicoli terziari, i
quali presentano l’oocita, mentre le cellule della granulosa vengono spinte in
periferia dall’antro che diventa più voluminoso. L’oocita si trova circondato
dalle cellule della periferia e protrude verso il lume andando a costituire il
cumulo ooforo. Quindi l’oocita può essere circondato dalle cellule della granulosa che viene definita corona radiata.
Dopo i follicoli terziari c’è la presenza del corpo luteo, il quale è molto voluminoso ed ha un aspetto cicatriziale.
Nella zona midollare abbiamo un aspetto nettamente spugnoso per la presenza di molti vasi e tessuto connettivo lasso.
Esternamente c’è un epitelio che delimita l’ovaio, detto epitelio germinativo, al di sotto del quale si trova una porzione
detta falsa albuginea, fibre muscolari e fibre del connettivo reticolare. Nella corticale dell’ovaio abbiamo follicoli
primordiali, l’oocita è circondato da un singolo strato di cellule. C’è poi la proliferazione delle cellule che circondano
l’oocita e quindi la presenza di follicoli primari.
Nei follicoli secondari ci sono le due teche. In quelli terziari non si vede l’oocita.

3.2) TUBA UTERINA

E’ un organo cavo che presenta un lume centrale, una tonaca


mucosa, una tonaca muscolare e una avventizia. La tonaca mucosa
presenta delle creste che protrudono verso il lume. L’epitelio è di
tipo batiprismatico ciliato. Appoggia su una lamina propria di
natura connettivale, in cui le fibre connettive sono ben visibili e ben
organizzate, che vanno a costituire l’impalcatura del nostro epitelio.
Esternamente vedo la muscolatura, con andamento circolare
interno e longitudinale esterno. Infine c’è la tonaca avventizia con
tessuto connettivo lasso. Si può riconoscere e distinguere perché
nell’apparato urinario si trova l’uroepitelio, mentre nell’epitelio
della tuba si trova un unico strato di cellule ciliate.

3.3) UTERO

E’ un organo cavo con un lume centrale, presenta tre tonache che prendono una
nomenclatura particolare.
Partendo dal lume:
1)Endometrio (tonaca mucosa): verso il lume si trova uno strato di cellule semplici
batiprismatiche. Esso poggia su una lamina propria molto spessa infarcita da
numerose ghiandole. C’è anche la presenza di vasi sanguigni. Appoggia quindi sul
miometrio.
2)Miometrio (tonaca muscolare): componente molto spessa con fibre muscolari che
hanno diverso andamento non sempre ben riconoscibile. La peculiarità è quella di
avere uno strato in stretta vicinanza dell’endometrio di muscolatura sottomuscosale.
C’è poi uno strato spesso di componente muscolare che va a circondare i vasi
sanguigni presenti in questo strato. Più esternamente ci sono altri due strati più sottili:
strato sottovascolare e strato sottosieroso, in vicinanza della sierosa che delimita
esternamente l’utero.
3)Epimetrio (tonaca sierosa)

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