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Ultima lezione di dicembre, il professore ricorda di ripassare i nervi encefalici e i loro nuclei.
La lezione scorsa abbiamo iniziato a parlare dei nervi periferici della testa e del collo, dei nervi
encefalici della testa e del collo, di alcuni nervi spinali, dei gangli simpatici della catena
paravertebrale (i primi tre: superiore, medio e inferiore), abbiamo iniziato a introdurre alcuni
concetti tra cui la rete nervosa perivascolare simpatica.
Abbiamo visto il fenomeno del "prendere in prestito" rami del nervo trigemino per raggiungere
l’organo target da parte di nervi con componente viscero effettrice parasimpatica, quindi tutti i
gangli parasimpatici pur essendo funzionalmente connessi al nervo parasimpatico di origine del
neurone pregangliare (il faciale, il glossofaringeo, il nervo vago o il nervo oculomotore) sono, di
fatto, tutti annessi al nervo trigemino.
I gangli parasimpatici sono difatti descritti con i rami del trigemino.
1. NERVI DELL’ORBITA
La componente nervosa a livello dell’orbita è costituita da: nervo oculomotore, nervo trocleare,
nervo abducente, nervo ottico e dalla prima branca del trigemino. Questi accedono alla cavità
mediante la fessura orbitaria superiore.
Inoltre, a livello del pavimento dell’orbita, vi è il nervo infraorbitario, ramo terminale del nervo
mascellare (seconda branca del trigemino).
Ciascun nervo va a innervare le componenti muscolari dell’occhio:
n. oculomotore: ramo inferiore m. retto mediale, m. retto inferiore, m. obliquo inferiore
ramo superiore m. retto superiore
n. abducente m. retto laterale
n. trocleare m. obliquo superiore
Il n. oculomotore ha una peculiarità rispetto agli altri due nervi: presenta una componente di fibre
parasimpatiche che dal nucleo di Edinger-Westphal del nervo oculomotore arrivano al ganglio
ciliare, formalmente annesso al trigemino. Quindi un ramo del n. oculomotore si anastomizza con
un ramo del n. oftalmico del trigemino.
Nel ganglio ciliare fanno sinapsi le fibre parasimpatiche pregangliari, provenienti dal tronco
encefalico, con le fibre parasimpatiche postgangliari e con i nervi ciliari brevi che vanno a innervare
i muscoli intrinseci dell’occhio.
Al nervo naso ciliare (ramo della branca oftalmica del trigemino) arriva un nervo della rete
perivascolare carotidea (plesso carotideo). E’un nervo di natura simpatica, il cui neurone
pregangliare è a livello del neuromero T1 del midollo spinale, mentre la sede del neurone
postgangliare è a livello del primo ganglio cervicale.
Nella faccia i nervi responsabili dell’innervazione sono il trigemino e faciale; i grossi tronchi del n.
trigemino sono più profondi rispetto a quelli del n. faciale, al contrario i rami terminali sono più
superficiali rispetto a quelli del VII nervo, questo perché sono tutti rami sensoriali, rivolti verso la
cute, mentre quelli del faciale sono tutti rami motori della muscolatura mimica.
2. NERVO TRIGEMINO
Il trigemino origina da un ganglio sensitivo
sensoriale chiamato ganglio del Gasser o ganglio
semilunare, che si trova nella fossa cranica media,
appoggiato alla faccia anteriore della piramide del
temporale. Infatti, sotto l’apice della rocca petrosa, vi
è una lieve depressione definite impronta
Trigeminale.
Nei disegni il ganglio è visto come origine delle tre
branche del trigemino, in realtà dalle dissezioni
anatomiche si nota che non è proprio cosi, infatti, la
componente motoria si appoggia al ganglio e può
essere separata.
Il trigemino presenta:
Componente motrice branchiale, chiamata anche somatica (innerva la muscolatura striata:
muscoli masticatori, muscolo miloioideo, ventre anteriore del digastrico, il tensore del
timpano e il tensore del palato molle).
Branchiale = somatico
Sensitivo somatico, per la sensibilità facciale, (cuoio capelluto, dura madre, congiuntiva,
cornea, faccia in generale, fosse nasali, seni paranasali, palato, articolazione temporo-
mandibolare, mandibola, cavità orale e denti).
I singoli nuclei non vanno associati a una specifica branca, le tre branche contengono fibre che si
portano, essendo sensitive, a ognuno di questi nuclei. Le tre branche comprendono le tre
componenti della sensibilità.
Il n. motore del trigemino è meno colonnare rispetto ai nuclei sensitivi. Si trova nel ponte e da
esso originano gli assoni che si accompagnano alla terza branca. Le fibre non entrano nel ganglio
del Gasser, ma si affianca alla terza branca, si appoggia al ganglio e poi si unisce alla branca
mandibolare.
Il nucleo mesencefalico del trigemino è un ganglio non migrato: in altre parole il primo neurone a T
e il secondo neurone sono entrambi nel nucleo.
Ad esempio, l’input ricevuto da un recettore del dolore o un recettore sensoriale tattile, passa per il
neurone a T, poi fa sinapsi con il secondo neurone nel nucleo del n. trigemino, e da li segue poi una
sua via specifica.
Nel caso in cui l’input sia recepito dai recettori della propriocezione (fuso neuromuscolare, muscolo
tendineo del Golgi), farà sinapsi nel nucleo mesencefalico per l’arrivo della propriocezione, e andrà
poi al cervelletto.
I muscoli masticatori derivati dal primo arco branchiale (muscoli masticatori, ventre
anteriore del m. digastrico) hanno innervazione modello ganglio non migrato; tutti gli altri
muscoli della faccia hanno innervazione ‘normale’.
Le tre branche del trigemino superficializzano in tre punti:
Foro sovraorbitario, per la branca oftalmica.
Foro infraorbitario, per il ramo terminale del nervo mascellare
Foro mentale, per il ramo terminale del nervo mandibolare.
I tre fori sono su una linea verticale, sono importanti per le anestesie loco regionali.
Origina dal ganglio di Gasser, si porta in avanti fino alla fossa pterigopalatina attraverso il foro
rotondo, poi tramite la fessura orbitaria inferiore si porta nell’orbita con il suo ramo terminale.
Nella fossa pterigopalatina il n. mascellare forma il ganglio sfenopalatino o pterigopaltino
(ganglio parasimpatico).
3. NERVO FACIALE
Il nervo faciale dal meato acustico interno si porta nel canale del n. faciale e fuoriesce dal cranio
tramite il foro stiloideo (nella faccia inferiore del temporale).
Il foro del meato acustico interno si trova sull’apice della rocca petrosa del temporale.
Il n. faciale presenta un decorso tortuoso.
Le componenti del n. faciale sono:
componente motrice somatica, di tipo branchiale, che innerva i muscoli mimici, ma anche
il ventre posteriore del digastrico.
componente effettrice viscerale, per le ghiandole salivari (ad eccezione della parotide) e
lacrimale
componente sensitiva somatica, per la cute periauricolare,
componente sensitiva viscerale, specifica per il gusto.
Il n. faciale si porta in avanti verso la ghiandola parotide, dove ramifica in 5 rami terminali
(temporale, zigomatico, buccale, mandibolare, cervico facciale che innerva il platisma).
I nervi che fuoriescono dal foro stiloide sono nervi motori, tranne il nervo auricolare posteriore che
presenta la componente sensitiva (innerva parzialmente la cute dell’orecchio).
Paralisi o emiparesi da freddo: il faciale percorre un lungo canale osseo, quando l’osso
s’infiamma, si ‘gonfia’ e schiaccia il nervo, provoca quindi una ridotta funzionalità. La muscolatura
mimica risulta compromessa.
Il soggetto nella foto presenta una compromissione del nervo di sinistra.
Il problema neurologico è da ricercare nella parte piatta.
I soggetti lamentano una lacrimazione eccessiva, perché il faciale innerva le ghiandole lacrimali,
più raramente si riscontrano problemi alle ghiandole salivari.
Se il soggetto ha un problema lacrimatorio, la lesione è quindi a livello della porzione intrapetrosa.
L’assenza del riflesso stapediale, l’ assenza del gusto (tramite la corda vado a innervare la lingua)
sono problematiche che si accompagnano alla deviazione alla faccia problema nella piramide del
temporale.
Se ho solo assenza di gusto problema solo alla corda del timpano.
Se ho solo deviazione della faccia, ho problema nella parte terminale extracranica del n. faciale.