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Meridiane Solari:

un’interpretazione geometrica

Diego Alberto, Marzo 2005


Ringraziamenti

a Gabriella,

desidero ringraziare Roberto Garello, Bruno Leone e Marco Massazza per il tempo
dedicatomi.

Un pensiero va a Natale Maffioli e all’amore che ha saputo trasmettermi per il


passato in generale.

Agli uomini non importa quanto nobilmente vivano,


ma solo quanto a lungo,
benché sia nelle possibilità di tutti vivere nobilmente
e invece nelle possibilità di nessuno allungare la vita

[Seneca, 40 a.C. - 50 d.C]

II
Indice

Ringraziamenti II

1 Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica 1


1.1 Che cos’è una meridiana solare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
1.2 Arco diurno solare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
1.3 Tipi di meridiane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
1.3.1 L’ombra proiettata dallo stilo e le diverse numerazioni orarie 4
1.3.2 Meridiane Orizzontali con gnomone parallelo all’asse terrestre 10
1.3.3 Meridiane Orizzontali con gnomone perpendicolare a terra . . 12
1.3.4 Meridiane Verticali con gnomone parallelo all’asse terrestre . 13
1.3.5 Meridiane Verticali con gnomone perpendicolare al muro . . . 16
1.3.6 Declinazione parete e piano inclinato . . . . . . . . . . . . . . 19

A Simulazione di meridiana con Matlab 25

B Un esempio di meridiana reale 34

C Qualche motto... 37

Bibliografia 38

III
Capitolo 1

Meridiane Solari:
un’interpretazione geometrica

1.1 Che cos’è una meridiana solare


Per meridiana solare intendiamo un orologio in grado di indicare l’ora, giorno
per giorno, anno per anno sfruttando l’ombra di uno stilo proiettata su di un piano
(verticale, orizzontale o inclinato) dal Sole durante il suo moto apparente diurno (e
annuale) nella Sfera Celeste.
Fin dall’antichità l’uomo ha cercato di misurare il tempo per i motivi più svariati
come individuare specifici periodi dell’anno: per effettuare la semina, il raccolto,
per fare previsioni di eclissi, di inondazioni, oroscopi,... sfruttando le tecniche più
disparare, si pensi ai monoliti di Stonehenge del II millenio a.C. che permettevano
di segnalare i cambi di stagione, agli obelischi egizi, ai giganteschi gnomoni indiani
e cinesi che venivano usati anche per prevedere le eclissi.
Gli annali cinesi raccontano infatti che nel 2169 a.C. gli astronomi imperiali Ho
e Hi sotto il regno di Ciu-Kang vennero giustiziati mediante decapitazione per non
essere stati in grado di prevedere l’eclissi di Sole verificatasi quell’anno (la prima che
sia stata registrata nella storia dell’astronomia).
Non bisogna dimenticare il ruolo divino ricoperto dal Sole presso molte popola-
zioni per la sua luce, il suo calore e le caratteristiche fisiche che hanno impressionato
tutti i popoli dell’antichità facendo sbocciare veri e propri culti religiosi.
Le meridiane possono essere solari, lunari o astronomiche; tutte servono per
scandire il corso del tempo, nella trattazione che segue ci occuperemo delle meridiane
solari.
Il termine tempo deriva dal greco tèmno e dal latino temperare, entrambi signi-
ficano l’atto con cui qualcosa è diviso secondo ordine e misura.

1
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

1.2 Arco diurno solare


Ogni giorno il Sole descrive, nel suo moto apparente, un arco di circonferenza di
ampiezza che è funzione del periodo dell’anno considerato. Tale arco giace su un
piano la cui inclinazione dipende dalla latitudine del luogo considerato.
Nei capitoli §1.5 e §1.61 abbiamo ricavato le coordinate locali di altezza e azimut
del Sole, istante per istante per il luogo ed il periodo dell’anno considerati.
Combinando tali valori possiamo rappresentare l’arco diurno solare della spe-
cifica giornata.
Ecco le equazioni che ci permettono di passare al grafico tridimensionale, si
tratta di un passaggio da coordinate sferiche (R,Az,Al = raggio, azimut, altezza) a
coordinate cartesiane con origine in (0,-1,0), con riferimento alla fig. 1.172 :

x = R · sin(Az) · cos(Al)

y = −R · (1 − cos(Az) · cos(Al))
z = R · sin(Al)
Ecco il grafico, in rosso l’andamento al Solstizio d’Estate, in verde quello d’Inverno,
in blu la data considerata (25/7, località Foglizzo Canavese(To)), le ore sono locali
e solari. L’osservatore è posto all’intersezione dei punti cardinali.
Arco descritto dal Sole nel giorno considerato (in blu)

13 14
12
15
11
0.8 16
10
0.6 17
asse Z

9
0.4
0
1
2
3
4
20
21
22
23
24 18

0.2 8
19
0 S
W
0 7

-0.5 E 0.5
6 N

0
-1 5
-0.5

asse Y -1.5
asse X

1
vedi Il Sole: un amico caloroso
2
vedi Il Sole: un amico caloroso

2
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

1.3 Tipi di meridiane


I principali tipi di meridiane solari che tratteremo nel seguito sono:

• orizzontali

• verticali

Approfondiremo inoltre la differenza tra stilo perpendicolare (al piano su cui viene
proiettata l’ombra) e stilo parallelo all’asse terrestre.
Nella figura 1.1 mostriamo come siano duali le situazioni di meridiana orizzontale
e meridiana verticale entrambe con stilo parallelo all’asse terrestre: si osservino
massimi e minimi delle ombre ai solstizi; per le meridiane con stilo perpendicolare
vale lo stesso ragionamento, cambia solo la direzione dell’ombra.

piano

PN
estate

equin
cerchio
orario

inverno
estate
stilo piano
orizzontale
equin
cerchio ombra
orario stilo
ombra
inverno

piano
verticale

Figura 1.1.

3
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

1.3.1 L’ombra proiettata dallo stilo e le diverse numerazioni


orarie
In questa sezione cercheremo di dimostrare che, fissata una specifica ora del giorno
(ad esempio le 10 del mattino), il luogo dei punti che sulla maridiana indica quell’ora
è un segmento, ovvero una porzione di retta.

Consideriamo per primo il caso di una meridiana orizzontale con stilo (in verde
nella figura) parallelo all’asse terrestre: una determinata ora durante l’anno, costi-
tuisce un segmento poiché la direzione dell’ombra (giorno per giorno) è la stessa,
varia solo la lunghezza dell’ombra, in quanto la posizione del Sole sull’orizzonte (fis-
sata l’ora) varia quotidianamente, vedi cap. §1.53 . Supponiamo che siano le 10 del

PN
Mestate
W
Mequin
α lat
Minver αo Cestate
.
αo
S . N
αo Cequinozio
.
Cinverno

Figura 1.2.

mattino, quindi la distanza in gradi dal riferimento (il mezzogiorno) corrisponde a


2 · 15o = 30o , abbiamo cosı̀ fissato il valore di αo . Non dimentichiamo che l’asse
3
vedi Il Sole: un amico caloroso

4
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

che contiene tutti i centri delle circonferenze, che individuano la traiettoria dei vari
archi solari diurni, è parallelo all’asse terrestre ed individua un diametro nella Sfera
Celeste.
Come possiamo notare, fissare l’angolo αo (vedi fig. 1.2), di giorno in giorno,
corrisponde a sezionare la Sfera Celeste individuandone uno spicchio.
La posizione del Sole alla stessa ora, nel corso dell’anno, traccia un arco sulla
Sfera Celeste che prende il nome di cerchio orario.
Se lo stilo (in verde nella figura) è parallelo all’asse terrestre ed è elemento (= è
contenuto all’interno) della retta che è orientata verso il Polo Nord (ovvero parallela
all’asse terrestre), allora il cerchio orario di una qualsiasi ora della giornata e la
suddetta retta sono elementi di un piano (elemento a sua volta di un fascio proprio
di piani avente come generatrice proprio tale retta) vedi fig. 1.3.

piano PN

estate

equin
cerchio
orario

inverno

stilo

ombra

Figura 1.3.

Questo piano conterrà la retta che individua la direzione dei raggi del Sole,
inoltre, contenendo anche tutto lo stilo (non solo la punta), conterrà anche l’ombra
(in nero nella figura) dello stilo, indipendentemente dalla lunghezza dell’ombra che è
funzione della posizione del Sole nel cerchio orario (= periodo dell’anno). Le ombre
convergono nel punto in cui viene piantato lo gnomone nel suolo, quindi, da un punto
di vista pratico, se vogliamo individuare la direzione (= retta, abbiamo bisogno di

5
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

due punti) dell’ombra per ogni ora della giornata abbiamo bisogno di conoscere i
valori di altezza e azimut (ora per ora) di una singola giornata. Ovviamente la
lunghezza dell’ombra dipende dalla posizione del Sole nel cerchio orario, cioè dal
periodo dell’anno.
Per essere sicuri di non dimenticare le prime ore del mattino (visibili solo in
estate), conviene sfruttare le coordinate solari del dı̀ più lungo: il Solstizio Estivo.
Volendo conoscere per ogni ora gli estremi dell’ombra, bisogna ricavare la direzione
con la tecnica della retta per due punti, dove il secondo punto (ovviamente uno
per ogni ora) si riferisce alle ombre proiettate al Solstizio Invernale (ovviamente
troveremo gli estremi delle sole ore invernali).
Analogamente iterando questa tecnica possiamo evidenziare le curve che delimi-
tano la lunghezza dell’ombra mese per mese (ecco come individuare le costellazioni in
cui transita il Sole nell’anno). Possiamo concludere che con questo tipo di meridiane
sia più semplice ottenere precisione poiché anche sbagliando la lunghezza dello stilo
(ma non l’inclinazione) l’ora segnata rimane corretta, non risulta possibile invece
leggere il mese (che dipende dalla lunghezza dell’ombra).

PN
Mestate
W
Mequin
α lat
Minver αo Cestate
.
αo
S . N
αo Cequinozio
.
Cinverno

Figura 1.4.

6
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

Queste ultime considerazioni sono valide solo per meridiane con gnomone paral-
lelo all’asse terrestre, siccome in quelle con stilo perpendicolare lo gnomone non è
contenuto nel piano individuato da un cerchio orario e dal diametro dalla Sfera Ce-
leste che punta al Polo Nord, solo la punta dello gnomone è elemento di tale piano.
Quindi la direzione dell’ombra alla stessa ora cambia di giorno in giorno (fig. 1.4) e
le ombre di un cerchio orario (= della stessa ora durante l’anno) non convergono nel
punto dove si pianta lo gnomone, è quindi necessario usare la tecnica della retta per
due punti e considerare le coordinate solari di due giorni dell’anno; rimangono invece
valide le considerazioni che l’ombra di un cerchio orario sia un segmento (quindi un
elemento di una retta) si vedano le figure 1.5, 1.6.
Un modo per riconoscere una meridiana (orizzontale o verticale) con gnomone
parallelo da una con gnomone perpendicolare è quello di osservare se le linee delle
ore convergono nel punto in cui viene fissato lo gnomone (parallelo) oppure no (per-
pendicolare).

Passiamo alla descrizione delle diverse numerazioni delle ore ( = segmenti) che
possiamo trovare sulle meriadiane solari.

Le meridiane sono orologi che indicano l’ora usando come lancette l’ombra di
una sbarretta di ferro (stilo, o gnomone). Informano sulla data e sui segni zodiacali
con la lunghezza dell’ombra, sulle ore che mancano al tramonto del Sole, sulle ore
trascorse dal sorgere del Sole o dalla mezzanotte con l’ombra (direzione ed estre-
mità) dello gnomone:

le meridiane ad ore babilonesi , iniziano il computo delle ore dal sorgere del
Sole. Se l’ombra segna il numero 5, significa che il Sole è sorto da 5 ore, vedi fig.1.5.

Figura 1.5.

7
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

le meridiane ad ore italiche, hanno come riferimento il tramonto del Sole, che
avviene all’ora ventiquattresima. Ad esempio se l’ombra segna le 18, significa che
mancano 6 ore al tramonto ( 24 − 18 = 6 ) il quale rappresenta la fine di un giorno
e l’inizio del seguente, vedi figura 1.6.

Figura 1.6.

le meridiane ad ore francesi o astronomiche, hanno come riferimento la


mezzanotte. Ad esempio se l’ombra segna le 10, significa che la mezzanotte è passata
da 10 ore, si tratta del sistema orario attuale dei nostri orologi da polso, vedi figura
1.6.

Figura 1.7.

8
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

Ecco una meridiana4 reale che segna le ore in tutte e tre le convenzioni appena
descritte, fig. 1.8

Figura 1.8.

4
castello Chiaves-Marchesi a Monale (Asti)

9
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

1.3.2 Meridiane Orizzontali con gnomone parallelo all’asse


terrestre
Ecco un esempio di questa tipologia di meridiane5 :

Figura 1.9.

Con riferimento alla figura 1.10 supponiamo di essere in una generica ora del mattino
di un giorno d’estate e cerchiamo di ricavare la direzione (DÂH) e la lunghezza (AD)
dell’ombra:
noti valori di altezza (AL) e azimut (Az) del Sole in quello specifico giorno dell’anno
ora per ora (nei capitoli §1.5 e §1.66 li abbiamo trovati minuto per minuto)

• K2 ÂN = S ÂK1 = Az in quanto opposti al vertice A

• DB̂H = K2 ÂN = Az essendo corrispondenti poiché DB parallelo per costru-


zione a K1 K2 e tagliati dalla trasversale SN
5
la fotografia è proprietà di MERIDIANE: le tecniche ed. la casa verde
6
vedi Il Sole: un amico caloroso

10
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

• C D̂B = AL non variando in pratica la latitudine tra A e D

• AB = l · cos(αlat ) e CB = l · sin(αlat ) APN è inclinato di αlat


CB
• BD =
tg(AL)
q
• AD = AB 2 + BD2 − 2 · cos(180o − Az) per il teorema di Carnot

AD BD
• o
= per il teorema di Eulero
sin(180 − Az) sin(DÂB)
BD
 
• DÂH = DÂB = asin sin(Az) ·
AD
• da un punto di vista pratico è più comodo ricavare AD come ipotenusa di
DAH essendo AH = AD · cos(DÂH) e DH = AD · sin(DÂH)

PN
Me .
W
r α lat
αo
K2
. r .Ce
C
D Az
R l AL

S AL . Az
N
Az A B H

K1

Figura 1.10.

11
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

1.3.3 Meridiane Orizzontali con gnomone perpendicolare a


terra
Osservando la figura 1.11, notiamo subito un legame tra questa tipologia di meri-
diane e quelle orizzontali con gnomone parallelo di figura 1.10.

PN
Me .
W
r α lat
αo
K2
. r .Ce
C
D Az
R l AL
S AL . Az
N
Az A B H

K1

Figura 1.11.

Qui però l’ombra è lunga BD e l’angolo è DB̂H ( = Az ), lo gnomone è lungo


CB.
CB
• BD =
tg(AL)
• da un punto di vista pratico è più comodo ricavare BD come ipotenusa di
DBH essendo BH = BD · cos(Az) e DH = BD · sin(Az)

12
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

1.3.4 Meridiane Verticali con gnomone parallelo all’asse ter-


restre
Ecco un esempio di questo tipo di meridiane7 :

Figura 1.12.

Questo caso può essere schematizzato come in figura 1.13, notiamo lo gnomone (in
verde) parallello alla retta per PN che è parallela all’asse terrestre.

7
Cavalese (Trento), Palazzo Magnifica Comunità

13
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

Z PN

α lat

muro
verticale

ombra stilo

W E
AL
Orizzonte
locale

Az

Figura 1.13.

Con riferimento alla figura 1.14, per ricavare la direzione e la lunghezza dell’om-
bra (BD) individuiamo il triangolo rettangolo DBH, di cui BD rappresenta l’ipo-
tenusa. Siamo interessati ai cateti DH e BH:

nel triangolo BCE, giacente su un piano perpendicolare sia al muro che a terra

• BC è lo gnomone parallelo all’asse terrestre

• B ÊC = 90o B ĈE = αlat E B̂C = 90o − αlat = αlat

• BE = BC · sin(αlat )

• CE = BC · cos(αlat )

14
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

α lat PN
muro
verticale B

N
A. .E direzione
raggi

C AL
W D .H E
O Az

Figura 1.14.

nel triangolo ECA, giacente su un piano perpendicolare al muro e parallelo a


terra
• E ÂC = Az C ÊA = 90o E ĈA = 90o − Az = Az
• EA = CE · tg(E ĈA) = BC · cos(αlat ) · tg(Az)
CE BC · cos(αlat )
• CA = =
cos(E ĈA) cos(Az)
nel triangolo DAC, giacente su un piano perpendicolare a terra e inclinato rispetto
alla direzione EW di una angolo pari ad Az
• C ÂD = 90o AD̂C = 90o − AL = AL DĈA = AL
BC · cos(αlat )
• AD = CA · tg(DĈA) = · tg(AL)
cos(Az)
• EH = AD
Quindi i cateti DH e BH del triangolo DBH sono:

DH = EA = BC · cos(αlat ) · tg(Az)
!
cos(αlat )
BH = BE + EH = BC sin(αlat ) + · tg(AL)
cos(Az)

15
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

1.3.5 Meridiane Verticali con gnomone perpendicolare al


muro
Un esempio di realizzazione di questo tipo di meridiane8

Figura 1.15.

Uno schema rappresentativo si può osservare in figura 1.16. Da notare lo gnomone


(in verde) perpendicolare al muro, parallelo alla direzione N S.

8
Cavalese (Trento) Chiostro del Convento dei Francescani

16
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

Z PN

α lat

muro
verticale

ombra stilo

W E
AL
Orizzonte
locale

Az

Figura 1.16.

α lat PN
muro
verticale B

N
A. .E direzione
raggi

C AL
W D .H E
O
Az

Figura 1.17.

17
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

Dal grafico di figura 1.17 notiamo una certa similitudine con il caso precedente
(fig 1.14):

• EC = lunghezza gnomone

• DH = EA = EC · tg(E ĈA) = EC · tg(Az)

• E ĈA = Az
EC
• CA =
cos(Az)
EC
• EH = AD = CA · tg(AL) = · tg(AL)
cos(Az)

DH ed EH rappresentano i cateti del triangolo EDH di cui ci interessa l’ipote-


nusa DE, ovvero dell’ombra proiettata dallo gnomone. Anche in questo caso siamo
riusciti a trovare un metodo che, al variare dei valori di altezza e azimut ora per ora,
ci permette di ottenere direzione e lunghezza dell’ombra in funzione della lunghezza
dello gnomone.

Un’ultima considerazione sulle meridiane verticali : il muro verticale su cui ven-


gono disegnate potrebbe non essere perfettamente orientato con la direzione EW , si
dice quindi che la parete declina verso Est o verso Ovest di un determinato numero
di gradi E o W ; si faccia riferimento alla sezione che segue §1.3.6.

Supponendo di avere declinazione nulla (cioè un muro perfettamente allineato


alla direzione EW ) queste meridiane permettono di leggere una qualsiasi ora del
giorno (sereno, ovviamente) solo da Equinozio d’Autunno a Equinozio di Primavera
poiché nel periodo primaverile ed estivo il Sole sorge tra Est e Nord e tramonta
tra Ovest e Nord; questo comportamento si nota anche osservando il grafico di
figura 1.69 che tratta le ore di illuminazione in un anno per il luogo considerato:
quando superiamo le 12 ore di illuminazione l’arco solare diurno supera la mezza
circonferenza e l’ombra dello gnomone non può essere proiettata sul muro per le ore
corrispondenti a valori di azimut superiori in modulo a 90o .

9
vedi Il Sole: un amico caloroso

18
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

1.3.6 Declinazione parete e piano inclinato


Le condizioni dei paragrafi precedenti possono essere considerate ideali in quanto il
piano, su cui vengono proiettate le ombre nelle diverse ore, può non essere paral-
lelo alla direzione Est-Ovest (per le meridiane verticali: declinazione) o non essere
parallelo al piano dell’orizzonte locale (per le meridiane orizzontali: inclinazione).
In questa sezione considereremo condizioni non ideali per le sole meridiane con
gnomone perpendicolare al piano (declinato o inclinato) e ricaveremo la variazione
delle coordinate degli estremi delle ombre in funzione degli angoli di alterazione. Il
caso di meridiane con gnomone parallelo è simile e si può ricavare con ragionamenti
analoghi.

Incominciamo ad individuare la declinazione della parete, un metodo può essere


il seguente, nell’esempio abbiamo declinazione W di µ gradi:

α lat PN
µ

muro
verticale
C D
.
B N
E
A
W .O E
AL

Figura 1.18.

con riferimento alla figura 1.18, in un qualsiasi giorno dell’anno a mezzogiorno locale
(quindi Az = 0) abbiamo
• BD = lunghezza gnomone perpendicolare al muro declinato

19
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

• ED direzione parallela a N S e perpendicolare a EW

• B D̂E = µ angolo di declinazione

• con un filo a piombo, dall’estremità dell’ombra A conduciamo la verticale


individuando C

• misuriamo CD, BD è noto

• B ĈD è retto per costruzione


CD
 
• C D̂B = acos
BD
CD
 
o
• µ = B D̂E = 90 − acos
BD
Individuato µ, vediamo come varia l’ombra proiettata sul muro declinato:

α lat PN
muro
verticale µ
direzione
raggi
C. D
.
A. B N
F
W AL E
O
Az

Figura 1.19.

• BD = lunghezza gnomone

• C B̂D = Az + µ

20
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

• CD = BD · tg(C B̂D) = BD · tg(Az + µ)


BD BD
• CB = =
cos(C B̂D) cos(Az + µ)

• C ÂB = 90o − AL B ĈA = 90o AB̂C = AL


tg(AL)
• CA = CB · tg(AB̂C) = BD ·
cos(Az + µ)
come possiamo notare le due coordinate CA e CD che individuano il punto A (es-
tremo dell’ombra AD) assomigliano molto a quelle trovate nel capitolo §1.3.5 e ne
rappresentano un caso generale.
Ponendo µ = 0 abbiamo una meridiana verticale con gnomone perpendicolare su di
una parete a declinazione nulla e le equazioni delle coordinate dell’estremità dell’om-
bra (punto A) coincidono formalmente con quelle trovate in §1.3.5 (a parte il nome
del segmento che individua lo gnomone nel grafico).

Consideriamo ora il caso di inclinazione sul piano dell’orizzonte per una


meridiana orizzontale con gnomone perpendicolare.
Prima di tutto individuiamo tale anomalia, supponendo di essere anche qui a
mezzogiorno locale di una qualsiasi giornata dell’anno, da una proiezione laterale
otteniamo:

Visione laterale
perpendicolare
a NS

B
direzione
raggi
AL
γ F
N S
P A K
E=W

Figura 1.20.

l’incognita è l’inclinazione γ

21
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

• lo gnomone è lungo AB
• misuriamo l’ombra AF
AB
 
• calcoliamo AF̂ B = atg
AF
• F P̂ A = AL P ÂF = γ AF̂ P = 180o − γ − AL
• AF̂ B = 180o − AF̂ P = γ + AL
• γ = AF̂ B − AL
Un secondo metodo per calcolare l’angolo di inclinazione γ potrebbe essere quello
di condurre la verticale con il filo a piombo dalla punta dello gnomone, individuare
il segmento AK sul piano inclinato e ricavare
AK
 
γ = atg
AB
essendo AB̂K = γ, come si può facilmente verificare.

Noto γ, con riferimento alla figura 1.21 cerchiamo di calcolare le coordinate AF1
e AF2 dell’ombra AF

il triangolo DBC è parallelo al piano orizzontale


• DĈB = 90o C B̂D = Az B D̂C = 90o − Az
• BC = AB · sin(γ) essendo C ÂB = γ
• DC = BC · tg(DB̂C) = AB · sin(γ) · tg(Az)
q
• DB = AB · sin(γ) · 1 + tg 2 (Az)

il triangolo EAG si trova sul piano inclinato di γ gradi


• EA = DC
• AG = AB ·tg(AB̂G) = AB ·tg(γ) essendo B ÂG = 90o e AB̂G = γ
√ q
• EG = EA2 + AG2 = AB · sin2 (γ)tg 2 (Az) + tg 2 (γ)
  v 
EA sin(γ) · tg(Az) u cos2 (γ) · tg 2 (Az)
  u
• E ĜA = asin = asin  q  = asin t
2 2

EG sin2 (γ)tg 2 (Az) + tg 2 (γ) cos (γ)tg (Az) + 1

22
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

direzione
raggi

Z AL
N

D C
B
E F2 A
F F1
W γ E
G

Az
S

Figura 1.21.

nel trapezio CBGA, parallelo al piano per ZN S, abbiamo


• AĈB = C B̂G = 90o C ÂG = 90o + γ AĜB = 90o − γ

• C ÂB = γ B ÂG = 90o AB̂G = γ


AB
• BG =
cosγ

nel trapezio DBGE, separato dal piano per ZN S di Az gradi, abbiamo


• E D̂B = DB̂G = 90o
 q  v 
DB sin(γ) · 1 + tg 2 (Az) u cos2 (γ) · (1 + tg 2 (Az))
  u
• E ĜB = asin = asin  q  = asin t
2 2

EG sin2 (γ)tg 2 (Az) + tg 2 (γ) cos (γ)tg (Az) + 1

• F B̂D = AL F B̂G = 90o − AL F ĜB = E ĜB

23
1 – Meridiane Solari: un’interpretazione geometrica

• B F̂ G = 90o + AL −FvĜB = 
u cos2 (γ) · (1 + tg 2 (Az))
u
= 90o + AL − asin t 
cos2 (γ)tg 2 (Az) + 1

sin(F B̂G)
• F G = BG · =
sin(B F̂ G)
AB sin(90o − AL)
= ·  r 
cosγ sin 90o + AL − asin cos2 (γ)·(1+tg 2 (Az))
cos2 (γ)tg 2 (Az)+1

infine tornando al triangolo EAG


F1 G = F G · cos(E ĜA)
AF1 = AG − F1 G
 
   s 
cos2 γ · tg 2 Az 
 
 cosAL 1 
AF1 = AB· tgγ − ·  q  ·cos asin 
cosγ cos2 γ·(1+tg 2 Az) cos2 γ · tg 2 Az + 1
sin 90o + AL − asin

 

cos2 γ·tg 2 Az+1
 

AF2 = F G · sin(E ĜA)


 
  s 
2 γ · tg 2 Az

 cosAL 
1  cos
AF2 = AB· ·  q  · 
 cosγ o cos2 γ·(1+tg 2 Az) cos2 γ · tg 2 Az + 1
sin 90 + AL − asin
 

 2 2 cos γ·tg Az+1

Se proviamo a sostituire γ = 0, stiamo considerando il caso di una meridiana


orizzontale con gnomone perpendicolare a terra e le coordinate AF1 e AF2 corris-
pondono a quelle trovate in §1.3.3 per le meridiane orizzontali.

Non possiamo usare questo modello per meridiane verticali poiché per γ = 90o
la proiezione della punta dello gnomone G non cade sul piano inclinato ma a terra
(nelle equazioni difatti si trova il termine tg(γ) che fa perdere significato).

Anche questo lavoro è concluso, ci scusiamo se la terminologia non è stata sempre


corretta, il nostro obiettivo era e rimane un’interpretazione geometrica di un’appli-
cazione dell’osservazione del Sole. Ogni correzione, appunto o suggerimento sarà
molto gradita. Il mio indirizzo di posta elettronica è : diego.alberto@mensa.it ,
grazie per la cortesia dimostrata nel leggere pazientemente queste note.

24
Appendice A

Simulazione di meridiana con


Matlab

Ecco un esempio di simulazione di una meridiana orizzontale, con gnomone parallelo


all’asse terrestre, calcolata e simulata con Matlab 6.5 per la località di Foglizzo
Canavese.
Il giorno in cui vengono considerate le ore è il Solstizio Estivo (arco solare rosso),
in verde possiamo osservare l’arco solare del Solstizio Invernale, gnomone in blu.
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A – Simulazione di meridiana con Matlab

Ingradiamo il particolare delle ombre sul piano orizzontale, nei grafici precedenti
abbiamo preferito dare una maggiore importanza e visibilità alla posizione del Sole
rispetto all’ombra proiettata dallo gnomone.

asse X

33
Appendice B

Un esempio di meridiana reale

Sfruttando Matlab per calcolare le coordinate delle ombre per un particolare tipo di
meridiana (qui orizzontale con gnomone parallelo ad asse terrestre), con le equazioni
ricavate nei precedenti capitoli otteniamo quanto segue (ombre in rosso del Sol.
Estivo, in blu di quello Invernale):

Meridiana Orizzontale a Foglizzo: gnomone // asse terrestre da 0,05 unità


0.2

V
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VIII
IX
VI

0.1
VII
X
0.05

XI

0 XII

XIII

-0.05
XIV
XVII

-0.1
XVIII
XV
-0.15
XVI
XIX

-0.2
-0.25 -0.2 -0.15 -0.1 -0.05 0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25

34
B – Un esempio di meridiana reale

e tracciando il tutto su di una piastrella:

il 28/1 otteniamo:

Da quest’ultima figura notiamo due cose:

35
B – Un esempio di meridiana reale

• l’ora segnata è corretta, quindi anche l’inclinazione dello gnomone. Conside-


rando la correzione dovuta alla Costante Locale (circa 29 min) e la correzione
ricavata dell’Equazione del Tempo (per il 28/1 circa 13 min); ecco quindi che
le 9 e 30 locali corrispondono alle 10 e 12 circa dell’orologio.
• la lunghezza dell’ombra (utile per individuare il periodo dell’anno) invece non
è molto precisa in quanto dovrebbe essere inferiore alla massima individuata
dalla curva blu del Solstizio Invernale
Quest’errore è legato alla precisione richiesta nella misura dello gnomone (2,05
cm), la quale va confrontata con lo spessore delle linee tracciate. Conviene quindi
ottenere le coordinate degli estremi delle ombre come ipotenuse di triangoli rettangoli
(vedi capitoli precedenti) e, se non si possiedono strumenti di misura sufficientemente
precisi, costruire meridiane abbastanza grandi (almeno dell’ordine delle decine di
centimetri).
Ecco cosa si ottiene con una meridiana orizzontale (6 x 11 metri) con gnomone
da 1 metro; sono segnate solo le ore al Solstizio Invernale, la data di osservazione è il
19 / 3, località Foglizzo. Quindi Costante Locale 29 minuti, correzione da Equazione
del Tempo 8 minuti per una differenza totale di 37 minuti circa dalle lancette di un
orologio. Si osserva anche l’ombra prossima alla linea degli equinozi.

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Appendice C

Qualche motto...

Chiudiamo con qualche motto delle meridiane:

”Al comparir del Sol prendo respiro, al tramontar del Sol finisco e spiro”

”Non voglio competere col Sole, io vi do l’ombra”

”Al Sol misuro i passi, all’uom la vita”

”Il tempo è l’essenza della vita, fa’ tesoro di ogni istante”

”La vita senza amicizia è come il mondo senza Sole”

”Ore non segno se non serene”

”Parlo con l’ombra”

”Sine Sole sileo” (senza Sole sono in silenzio)

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Bibliografia

[1] M.Parotto B.Accordi, E.Lupia Palmieri. Il globo terrestre e la sua evoluzione.


Zanichelli, 1997.
[2] J.Gribbin. Enciclopedia di Astronomia e Cosmologia. Garzanti, 1998.
[3] Istituto nautico artiglio (viareggio): http://www.nauticoartiglio.lu.it.
[4] Equation of time: http://www.sundials.co.uk.
[5] A.Trinchero G.Pavanello. Le Meridiane. De Vecchi, 1999.
[6] AA.VV. Meridiane: le tecniche. la casa verde, 2001.

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