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Trascrizione: Lea Jackob

Testo trascritto da :
Lea Jackob I Casti
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La magia della Correzione

Il nostro lavoro sul quaderno magico dovrebbe essere iniziato


proficuamente e noi dovremmo essere entrati a piè pari nella
Nigredo.
Quasi certamente, dopo aver iniziato i cicli con il rito di Yesod
avremo cominciato a smuovere profondamente le acque della nostra
coscienza e della memoria collegata fin dentro le più sparute cellule
del nostro organismo. Lentamente dovrebbero aver cominciato ad
emergere ricordi e memorie legate ad eventi che ci hanno segnato.
Tutte queste manifestazioni-eventi non sono altro che il banco di
prova e la palestra della nostra personalità che, durante queste
occasioni ha la facoltà di correggere se stessa, comprendere gli
atteggiamenti confrontandosi con i risultati oppure di rafforzare le
peculiarità dell’ego.
Facciamo chiarezza, in modo molto semplice, su cosa sia questo
ego e perché occorra addomesticarlo.
L’ego è una parte costituente l’individualità della nostra anima, la
quale rappresenta un aspetto emanatorio del Divino disceso a
sperimentare Se stesso sul piano della materia. Dunque ogni anima
non è che un aspetto del Divino che contiene il potenziale dell’Uno
ma con alcune particolarità sue proprie. Ma discendendo su questo
livello materiale deve necessariamente rivestirsi con “abiti adatti”
che le consentano la sperimentazione.
In origine dunque, abbiamo un Essere perfetto supremo che è come
se fosse un punto che non può essere definito poiché mancano le
indicazioni spazio temporali, che dunque è al di fuori del tempo e
dello spazio, che custodisce e comprende in sé tutto il tempo e tutto
lo spazio, ma è solo. Abbiamo l’Uno. Tutto è racchiuso dentro di sé,
ogni infinito potenziale, ogni cosa immaginabile ed inimmaginabile.
Tutto è in seme, tutto è un potenziale compiuto ed incompiuto
contemporaneamente. Così come in Genesi viene spiegato, in
principio “Bereshit” c’era il Verbo.

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Lea Jackob I Casti
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Il Verbo stesso contiene il potenziale di tutte le cose: qualsiasi cosa
può essere detta, così come qualsiasi cosa può essere creata dalla
vibrazione del Verbo. A questo livello il Giocatore di questo Gioco
illusorio che noi chiamiamo vita è solo. Esiste solo Lui. E’ l’Aleph, il
Principio, l’Uno, ma anche l’inizio di ogni cosa. La sua emanazione
prima è l’energia primordiale che corrisponde al Fuoco della
Primavera. Ecco che allora prende il via la Creazione con una
scissione. Da Uno, deve per forza seguire il Due perché l’Uno possa
conoscersi.
Ed è così che prende il via la Creazione, con un primo sforzo
emanativo, con una polluzione spirituale che germoglia come seme
vivo e fecondo. Ecco la Luce. La Luce corrisponde alla Keter, la
Corona che sta in cima all’Albero della Vita, preziosa fonte di Luce
che riempie ogni Sfera (Sephira) di coscienza in discesa e che
raccoglie nuovamente la Luce in risalita. La luce è il Fuoco, il primo
Elemento, quello considerato più vicino ai regni spirituali, poiché il
primo ad essere emanato dal regno dell’Akasha o dall’Etere. Egli
creò tutto ciò che poteva servire alla Sua emanazione per vivere in
eterno, fuori dal tempo, ma questo vivere eternamente in beatitudine
non era sufficiente per il progetto Divino. Amava la sua Creatura con
tutto Se Stesso e voleva renderla grande come Lui è grande, voleva
che tornasse “a casa” (cioè all’unità) per scelta, non piuttosto che
restasse lì perché Lui ce lo aveva messo. In quel frangente Lui e la
Sua Creatura sono ancora una cosa sola, eppure separati. Dunque
divise ulteriormente l’Essere Primo, l’Adam Kadmon, affinché potesse
discendere per ricevere.
Separò dunque il Maschile dal Femminile: lo Spirito venne privato
dell’Anima, la costola dello Spirito. Adam Kadmon viene
addormentato e diventa Adamo ed Eva. Abbiamo il 3. Divenne
l’essenza maschile e l’essenza femminile, la Dazione e la Ricezione
che insieme erano non solo l’immagine e la somiglianza, ma l’Unità
con D.o poiché il Figlio.
Così inizia la caduta, che non è che la discesa dell’anima, cioè
l’aspetto Femminile, la Ricezione, verso stati di coscienza più bassi e
densi. E’ Lui stesso ad instillare il desiderio di Conoscenza nel cuore
di Eva. Comprenderemo che non esiste nulla che non sia funzionale
al Progetto Divino.

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In Esodo, ad esempio, viene detto che era D.o stesso ad
indurire il cuore del faraone affinché si opponesse alla
liberazione degli ebrei dall’oppressione dell’Egitto. Ma torniamo
a come il Femminile discende attraverso il desiderio di
Conoscenza cioè attraverso la Da’at e viene “precipitato”
nell’albero della conoscenza perdendo così il suo posto presso
la Keter, Nella discesa avviene la frammentazione. E con la
frammentazione ogni frammento viene rivestito dalle qliphot per
diventare essere individualizzato. Tutto ciò non ha nulla a che
vedere ovviamente con la sessualità fisica, carnale, ma piuttosto
come riflesso di ciò che c’è in alto, nel macrocosmo, vale a dire
questi due aspetti di dazione e ricezione, maschile e femminile
che trovano la corrispondenza nel microcosmo. Queste qliphot
sono le stratificazioni dell’Ego che gli permettono l’espressione
della sua personalità non rettificata ma che, impedendogli di
percepire la connessione (poiché ogni strato lo allontana sempre
di più dalla Fonte) si sente separato dalla sua Casa di origine.
Anche spogliandoci di tutte le qliphot con l’addestramento e la
correzione dell’Ego, non prederemmo la nostra unicità, ma
inizieremo a collaborare veramente alla Correzione.
Mentre affrontiamo il percorso individuale, il nostro personale
cambiamento si riverserà nel mondo collettivo, poiché tutto ciò
che correggeremo all’interno concorrerà alla manifestazione
oggettivata del nostro cambiamento a beneficio di tutta
l’Umanità.

Il lavoro che abbiamo dunque intrapreso è la vera missione


della nostra esistenza, poiché esso conduce alla
riunificazione con D.o e alla manifestazione della Sua
Immagine e Somiglianza.

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Abbiamo visto dunque come procedere e come aiutarci con le
tecniche legate all’Acqua, ma esistono anche altri strumenti
importanti per questo compito di correzione.
Intanto va detto che ciascuna manifestazione della nostra
personalità può essere associata ad un Elemento.
In astrologia questa cosa è abbastanza conosciuta, anche se
non viene spiegato molto in materia di Elementi, mentre molto è
detto delle caratteristiche dei soggetti nati con certi influssi
piuttosto che altri.
Vediamo qui intanto brevemente non solo cosa sia ciascun
Elemento, ma anche che manifestazione energetica gli
corrisponde e quali siano le principali qualità caratteriali
associate.
Gli Elementi sono 4 due attivi (Fuoco e Aria) e due passivi
(Acqua e Terra). Vengono idealmente associati a colori specifici:
il Fuoco rosso, l’Aria Azzurra, l’Acqua Verde e la Terra Gialla. A
quanti Loghi o Marchi commerciali abbiamo visto usare questi
colori? Google e Microsoft tanto per citarne due. Anche le lame
dei Tarocchi si rifanno ad essi, laddove la Spada è il Fuoco, il
Bastone è l’Aria, le Coppe l’Acqua e i denari la Terra. La
conoscenza degli elementi è la prima iniziazione, è il Matto che
scardina le sovrastrutture e che sovverte le regole. Solo il Matto
può davvero guardare dentro di sé, poiché è imprevedibile e
folle abbastanza da credere che il mondo non sia ciò che
sembra. Dunque conoscere gli elementi in sé e padroneggiarli è
la prima Auto-Iniziazione.

“V’hanno quattro elementi che costituiscono la base di tutte le


cose materiali e cioè il fuoco, la terra, l’acqua e l’aria, che
compongono tutte le cose terrene, non per fusione ma per
trasmutazione e per raggruppamento e in cui tutte le cose si
risolvono quando si corrompono.”

- Cornelio Agrippa

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Nella sapienza Indiana gli elementi sono i Tattva Come abbiamo
accennato prima, il Fuoco è il primo Elemento a discendere
dall’Etere (che è il 5° Elemento, cioè lo Spirito o meglio la
Quintessenza).
Il Fuoco ha la capacità di emanare calore ed espandersi. La
Luce ha origine in questo Elemento.
Anche il Fuoco, così come tutte le cose create e non create, ha
due polarità: quella costruttrice positiva e quella distruttrice
negativa. Questa dualità è stata vista erroneamente come una
divisione fra bene e male, ma non è corretta, poiché ogni cosa
viene usata per scopi diversi, ogni forza ha una sua funzione
nell’equilibrio della Creazione a causa di Leggi immutabili.
Basterà osservare che tutto ciò che nasce, cresce e prospera
prima o poi muore e si disgrega per concimare metafisicamente
una nuova nascita. Cosa c’è di cattivo in questo? Il giudizio è
sempre un filtraggio dell’Ego che dal suo punto di separazione
non percepisce più il disegno nel suo insieme.
Il Fuoco ha caratteristiche ELETTRICHE, ma che non c’entrano
nulla con l’elettricità del mondo fisico. Qualsiasi cosa creata
nell’universo contiene in sé questo principio.

Opposto all’Elemento Fuoco abbiamo l’Elemento Acqua (Apas)


le cui qualità sono l’esatto contrario di quelle del Fuoco. Mentre il
Fuoco emana calore e ha la qualità di espandersi, gli attributi
dell’Acqua sono il freddo e la contrazione. Anche per l’Acqua
esistono le due polarità attiva e passiva. La polarità attiva è
donatrice di nutrimento di vita, di protezione, mentre quella
negativa è veicolo di disgregazione, decomposizione,
fermentazione e divisione.
L’Acqua ha caratteristiche MAGNETICHE. Tale ci apparirà il suo
flusso. In virtù dell’equilibrio dunque abbiamo Fuoco e Acqua
opposti uno all’altra, che stanno alla base di tutte le cose create.
Di conseguenza anche i loro corrispondenti fluidi, il fluido
elettrico ed il fluido magnetico, sono tra loro opposti.

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A mediare fra questi due Elementi ce n’è un terzo, l’Aria (Waju)
che discende sempre dall’Akasha (o Etere, è lo stesso) che
stabilisce un equilibrio neutrale fra i due precedenti, facendo da
tramite fra le qualità attive e passive di entrambi. E’ grazie a
questi scambi continui che ogni cosa fu creata. L’Aria dunque ha
sia l’attributo del calore del Fuoco che l’umidità dell’Acqua e
anche lei possiede le due polarità creatrice e distruttrice.

L’ultimo Elemento, la Terra (Prithivi) nasce per ultimo e ha


l’attributo della solidificazione. Coinvolge tutti i tre elementi
precedenti, nel senso che è attraverso la Terra che tutto ha
preso una forma ed una consistenza nel mondo materiale. Da
qui hanno origine spazio peso dimensioni e tempo. Si tratta di un
fluido tetrapolare, cioè come se fosse un grande magnete a
quattro polarità. Il suo fluido è ELETTROMAGNETICO. La Terra
corrisponde al comando “Fiat”, Sia fatto, che rende ogni cosa
concreta.

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Gli Elementi nel corpo umano

Partendo dal presupposto che le forze Elementari sono alla base


di ogni cosa creata e di ogni essere vivente, ci sarà chiaro
all’istante come esse siano presenti anche in noi, sia a livello di
attributi caratteriali, che di qualità fisiche. Non solo, esistono
delle corrispondenze molto più sottili proprio all’interno del nostro
corpo e che vedremo fra poco. E’ chiaro che la meta a cui
dobbiamo guardare quando pensiamo alla completezza del
nostro essere è quella di mettere in armonia queste forze dentro
di noi, affinché collaborino al meglio e siano in perfetto equilibrio
fra loro. Questo è lo scopo della correzione che non può
prescindere dalla conoscenza di come agiscano queste forze, se
si ha il desiderio di controllarle e padroneggiarle.
Per l’ascesa spirituale, un precetto ermetico è senza dubbio la
salute fisica. Senza questa non si è in grado di perseguire con
concentrazione e con serenità un percorso spirituale, come pure
è vero che la mancanza di salute (e di conseguenza di armonia
fra gli elementi) può essere la risultanza di un cattivo karma, nato
proprio dall’ignorare le Leggi e gli equilibri.
Tutto è strettamente interconnesso: quando noi ci alteriamo
allontanandoci dall’equilibrio, cioè quando abbiamo una qualsiasi
reazione, prevarrà un determinato Elemento che corrisponde a
determinate emozioni dalle quali scaturirà un disequilibrio a
livello energetico.
Alla lunga, questo disequilibrio porta alla manifestazione sul
piano fisico dello stato di malattia corrispondente. La stessa cosa
può essere detta dal punto di vista delle esperienze, poiché ogni
singolo atteggiamento corrisponde ad una forza, mediante la
quale creeremo o vivremo determinate circostanze e le loro
conseguenze.

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Diventa perciò sempre più chiaro quando un atteggiamento di
sano distacco sia auspicabile in ogni circostanza. Il sano
distacco non è che la Somma Toria di tutti gli sforzi di controllo
ed equilibrio interno degli Elementi, fino a quando la sua
applicazione non diventi una vera e propria consuetudine.
Come abbiamo visto, la doppia polarità degli elementi deve
occuparsi di preservare e di decomporre. Ogni giorno nascono
nuove cellule, ogni giorno ne muoiono. Questo stesso principio è
osservabile ovunque nel mondo intorno a noi. Tra loro gli
elementi sono in collegamento, che quando è armonioso,
preserva ed equilibra. Questo collegamento, dunque, è una
forza neutra. Il corpo umano è anch’esso diviso in due grosse
aree polarizzate: la parte destra del corpo è elettricamente
attivo, il lato sinistro magneticamente passivo. Per i mancini la
questione è ribaltata. Per gli ambidestri si valuterà la mano
prevalente, normalmente quella che fra le due viene utilizzata
più spesso, cioè per il maggior numero di cose.
Possiamo osservare che Fuoco e Acqua consentono al positivo
lo sviluppo del corpo, mentre al negativo la sua decomposizione,
l’Aria media in modo neutrale fra i due e la Terra si occupa al
positivo della crescita e al negativo dell’invecchiamento.
Anticamente gli iniziati attribuivano al corpo zone specifiche per
ciascun elemento dividendo sommariamente in tre parti:

Testa – Fuoco

Addome - Acqua

Torace – Aria

essendo la mediazione delle due forze precedenti occupa la


posizione centrale.
In Astrologia vediamo in effetti come la testa appartenga ad
Ariete, segno di Fuoco, l’addome a Scorpione, segno di Acqua,
e il torace a Gemelli, segno d’Aria.

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La testa corrisponde al Principio delle cose, dunque al Fuoco,
così come tutto ciò che è igneo nel corpo parte dalla testa.
Nell’addome vengono gestite tutte le attività collegate all’acqua,
pensiamo solo alle secrezioni, ai liquidi ecc, mentre nel torace
ha sede la respirazione.
La Terra invece corrisponde al complesso delle ossa e della
carne.
Ad un livello di corrispondenza più sottile, dal Fuoco prendono
origine le iniziative e la forza motrice del corpo, dall’ Acqua le
emozioni e tutto ciò che è collegato al subconscio, dall’Aria i
pensieri, le idee e l’ossigenazione del sangue e dalla Terra la
capacità di concretizzare e realizzare le imprese, nonché la
crescita cellulare.
L’azione di queste forze non è isolata o scomposta, ma gode di
interazioni reciproche, come abbiamo detto tali da diventare un
magnete tetrapolare. Qui troviamo risposta al grande mistero
del Tetragrammaton, del nome YHWH.
All’interno del corpo, infine, l’Etere si manifesta nel sangue e
nello sperma.

Tutto ciò di cui ci alimentiamo inoltre contiene questi elementi


che il nostro organismo provvederà a scomporre e ad
assimilare, mettendo in moto le forze attive e passive di
disgregazione e generazione.
A seguito dell’ingestione e attraverso la respirazione e
l’ossigenazione, avviene la combustione. Dunque aria e cibo
sono i naturali combustibili fisici. L’equilibrio degli Elementi
anche qui risulta fondamentale, infatti, allo squilibrio di ciascuno
consegue sempre una manifestazione specifica:
se il Fuoco è in eccesso poiché gli altri non sono stati
sufficientemente alimentati, deriva la sete.,
se ad eccedere è l’Aria, aumenta di conseguenza l’attività della
mente e del corpo e si prova fame,
se ad essere più attivo è l’Acqua si prova il freddo,
se eccede l’elemento Terra si prova stanchezza

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Gli eccessi agiscono anche a livello comportamentale
imponendo rispettivamente: il Fuoco maggiore attività e
movimento, l’Aria la dimenticanza verso il nutrimento, l’Acqua
maggiori funzioni escretorie, mentre la Terra determina gli aspetti
della sfera sessuale, non necessariamente di tipo fisico, ma
intesi anche come creatività o attività fisica.

Dal punto di vista del temperamento invece possiamo


associare:

al Fuoco il temperamento COLLERICO


all’Aria il temperamento SANGUIGNO
all’Acqua il temperamento MELANCOLICO
alla Terra il temperamento FLEMMATICO

A questo punto mi sembra doveroso indicare che per una


correzione davvero efficace sarà necessario riuscire ad
identificare oltre che le nostre qualità ed i nostri difetti, anche
l’elemento a cui sono associati. Questo tipo di lavoro ci condurrà
alla realizzazione delle componenti che agiscono in noi e ci aiuta
a definire un intervento mirato nella correzione. A questo punto
del lavoro riprenderemo il nostro quaderno magico e accanto ad
ogni cosa che abbiamo individuato in noi, sia positiva che
negativa, tenteremo di definire da quale elemento deriva
scrivendoglielo accanto.
Dunque vediamo ora singolarmente, in positivo ed in negativo,
quali sono gli attributi dei singoli Elementi dal punto di vista
caratteriale

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FUOCO (energia, forza, passione)
Il Fuoco in positivo dona attività, entusiasmo, determinazione,
coraggio, ardore, energia creativa, tenacia, intraprendenza,
capacità di leadership, impetuosità, focosità ecc.
Al negativo apporta ingordigia, gelosia, passione eccessiva,
irritabilità, litigiosità, smoderatezza, avventatezza, imprudenza,
tendenze distruttive e autolesioniste, ecc.

ARIA (memoria, capacità di discernimento)


L’Aria apporta al positivo acutezza mentale, capacità di
penetrazione, diligenza, gioia, destrezza, lucidità, gentilezza
d’animo, attenzione, concentrazione, allegria e assenza di
malumore, ottimismo, vitalità, indipendenza, affidabilità, curiosità,
voglia di imparare, diplomazia, ecc.
Al negativo la facilità ad offendersi, disprezzo, pettegolezzo,
mancanza di volontà e tenacia, facilità a stancarsi delle cose,
incostanza, eccessiva verbosità, malizia, tendenza a dire bugie,
furbizia, opportunismo, ecc.

ACQUA (consapevolezza, intuizione)


Nella sua polarità attiva apporta rispetto verso il prossimo,
compassione, empatia, modestia, umiltà, serietà, docilità,
fervore, romanticismo, atteggiamento meditativo, pietà, calma,
introspezione, cordialità, tenerezza, prontezza al perdono,
conquista la fiducia delle persone, ecc.
Al negativo abbiamo invece indifferenza, timidezza, eccessiva
introversione, mancanza di sensibilità, apatia, tendenza alla
depressione, pigrizia, eccessiva fantasticheria, emotività, ecc..

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TERRA (egoismo, istinto di conservazione e di riproduzione)
In positivo dona rispettabilità, stimabilità, tenacia, circospezione,
carattere risoluto e capace di trovare soluzioni, serietà,
fermezza, solidità, sicurezza in se stessi, cautela, resistenza,
spirito di sacrificio, riservatezza, puntualità, sobrietà, precisione,
ecc.
Al negativo porta stupidaggine (anche temporanea), incuria,
disdegno, mancanza di scrupoli, egoismo, indifferenza,
misantropia, pesantezza, indolenza, eccessivo silenzio,
tirchieria, venalità, ecc.

A livello animico, gli elementi hanno sede nei chakra, ma non ci


dilungheremo troppo, limitandoci ad indicare i nomi e le
corrispondenze:

1°chakra mulhadara Terra


2°chakra swadisthana Acqua
3°chakra manipura Fuoco
4°chakra anahata Aria
5°chakra visudha Etere
6°chakra ajna
7°chakra sahasrara

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Presa consapevolezza di queste forze dentro di noi, aggiornato il
nostro quaderno magico, provvederemo a comprendere qual è
l’elemento dominante del nostro temperamento e ad agire per la
correzione degli aspetti più spiccati sfruttando gli opposti naturali,
cioè lavorando con l’elemento opposto rispetto quello
predominante, l’ingestione di acqua programmata oppure con la
programmazione del subconscio attraverso una tecnica molto
semplice che andiamo a spiegare subito.
Ci sono due momenti molto utili per questo lavoro nell’arco della
giornata: al mattino, nella fase del risveglio, e alla sera, nella
fase di torpore che precede l’addormentamento. Questi due
momenti sono molto importanti poiché le resistenze della mente
conscia sono molto ridotte e dunque è più facile inserire in noi
nuove convinzioni e nuovi input caratteriali.
Occorrerà, mentre siamo ancora a letto, ripetere mentalmente
una frase che indichi le qualità che desideriamo immettere il
maggior numero di volte possibile. La frase dovrà essere
all’indicativo presente, cioè come se la qualità fosse già in voi.
Ad esempio, se dobbiamo correggere una certa tendenza a fare
sempre ritardo, potremo ripetere: “io sono sempre puntuale,
preciso e affidabile”.
Dal momento che in quei frangenti la mente tende facilmente a
sfuggire scivolando nel sonno, oppure permettendo ad altri
pensieri di subentrare, è un buon sistema quello di aiutarsi
sgranando un rosario, una mala o perfino un cordino a cui
abbiamo fatto dei nodi appositamente per questo tipo di lavoro,
per aiutarci insomma anche manualmente a tenere il conto del
numero di ripetizioni e a restare focalizzati.
Se creeremo il nostro cordino con i nodi, ne faremo almeno una
quarantina e sgranandolo durante le ripetizioni, arrivati al fondo
ripartiremo da capo per almeno un secondo giro. Alla fine delle
ripetizioni è buona norma provare a visualizzare noi stessi nella
situazione rettificata, cioè con la qualità inserita in noi, magari
immaginando situazioni in cui la applicheremo correttamente.

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Secondo le scuole di programmazione è necessario ripetere
questo procedimento per 21 giorni, ma considerando che
potremo agire due volte al giorno e utilizzare anche altre
tecniche contestualmente, i tempi potrebbero notevolmente
ridursi.
Questo comunque non è un invito a farsi sconti sull’impegno da
applicare nella correzione, ma piuttosto un’osservazione
razionale dovuta alla combinazione contestuale di più tecniche.
Indico però come necessaria una verifica con il pendolino per
vedere se effettivamente la programmazione o la correzione sia
avvenuta efficacemente.

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