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« Tua, Signore, è la grandezza (Ghedullah), la potenza (Ghevurah),
la bellezza (Tiferet), la vittoria (Nezakh) e la maestà (Hod), perché
tutto (Kol - appellativo di Yessod), nei cieli e sulla terra, è tuo.
Signore, tuo è il regno (Malkhut); tu sei colui che ti innalzi come
testa (Ro'sh - le tre Sefirot superiori) su ogni cosa. (1Cron, 29,11) »
“Dieci Sephirot del nulla, dieci e non nove, dieci e non undici”.
Esse sono associate alle qualità interiori dell’uomo, alle sue peculiarità
e al tipo di esperienze del quotidiano e si esprimono a livello
caratteriale e destinico con gli influssi dei Dominatori Planetari ad essi
associati.
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Sono inoltre da considerare come i gradi della vita divina, all’interno
di D-o stesso (macro-micro) in qualità di Uno, Immutabile e Perfetto.
Secondo lo Zohar, le Sephirot sono collegate ai nomi divini e alla loro
sapienza. Costituiscono la struttura della Mente Suprema divina, che
agisce sul mondo mediante la catena di causa ed effetto. L’insieme
delle dieci Sephirot rappresenta l’Uomo Celeste o l’Essere
Primordiale. Queste Sephirot sono disposte in un diagramma chiamato
Albero della Vita.
Inizialmente l’Albero della Vita (e dunque il mondo) era fondato su
due colonne ed infatti il mondo era un caos, poiché tutto puntava su
una qualità ed il suo opposto. Era il mondo della dualità. Visto questo,
D-o ha deciso di porre rimedio bilanciando le qualità su tre colonne e,
nel processo di correzione, noi siamo completamente coinvolti, nella
misura in cui accettiamo la nostra corresponsabilità e decidiamo di
correggere ciò che si proietta da noi verso l’esterno, per il mezzo della
lente del nostro Ego. Con la correzione della struttura dell’Albero della
Vita, noi partecipiamo alla rettificazione perseguendo la via
dell’equilibrio della mano sinistra e della mano destra, del maschile e
del femminile, dell’emisfero celebrare sinistro e dell’emisfero
cerebrale destro. La colonna centrale non solo bilancia l’albero (e
dunque il mondo stesso), ma dona anche una struttura stabile, che
mette in collegamento gli opposti facendo da ponte di dialogo fra lato
destro e lato sinistro. Questa terza via centrale viene definita la Via
Regale ed è composta dalle Sephirot: Yesod (il Fondamento) - Tiferet
(la Bellezza) - Da’at (la Conoscenza).
Sono tre infatti le vie che ogni essere umano ha davanti a sé: la via
della mano Sinistra (o della Forza, della Severità), la via della mano
Destra (o dell’Amore, della Grazia) ed infine la via Regale (centrale,
della Compassione), ma solo quest’ultima unifica gli opposti.
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“Ascoltate voi stessi e guardate nell’Infinito e nello Spazio e nel
Tempo. Là echeggiano il canto degli Astri, la voce dei numeri,
l’armonia delle Sfere. Ogni sole è un pensiero di Dio e ogni pianeta
un modo di questo pensiero. E’ per conoscere il pensiero divino,
anime, che voi scendete e risalite penosamente la via dei sette pianeti
e dei loro sette cieli. Cosa fanno gli astri? Cosa dicono i Numeri?
Che cosa vogliono le Sfere? O anime perdute e salvate, essi dicono,
essi cantano, essi volgono i vostri destini”
Kether
Kether corrisponde al numero Uno. L’uno ha la caratteristica di essere
immutato, un numero che moltiplicato o diviso per se stesso da sempre
come risultato 1. E’ il Padre del tutto. Nella sua caratteristica di
immutabilità, solo nella sua proprietà di essere soggetto all’addizione
possiamo iniziare una numerazione. Ma in che modo otteniamo i
numeri successivi, se abbiamo solo il numero 1? Per riflessione di se
stesso, cioè attraverso un suo duplicato, una sua immagine riflessa.
Alla Sefira Kether viene attribuito il nome divino Eheieh, IO SONO.
Vale a dire Esistenza.
Esodo 3,14 “Dio disse a Mosè: Io sono colui che sono (Eyeh Asher
Eyeh)”. Poi disse: “Dirai così ai figli d’Israele: Io-Sono mi ha
mandato da voi”
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Seichel: Chokma - Binah - Da’at
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Esercizio 1
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Esercizio n.2
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Middot: le Sephirot delle Emozioni Il Volto Minore
Emozioni Primarie
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Dall’unione di Giustizia e Misericordia otteniamo Bellezza e
Clemenza.
Chesed, Geburah, Tipheret, Netzah, Hod e Yesod formano insieme
il Volto Minore.
Emozioni secondarie
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(“Alzai gli occhi e guardai, ed ecco un uomo vestito di lino, con ai
fianchi una cintura d’oro di Ufaz; il suo corpo somigliava a topazio, la
sua faccia aveva l’aspetto della folgore, i suoi occhi erano come
fiamme di fuoco, le sue braccia e le sue gambe somigliavano a bronzo
lucente e il suono delle sue parole pareva il clamore di una
moltitudine.” Daniele 10,5-6).
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È il femminile per eccellenza, la shekhinà, la parte femminile di D-o,
cioè la ricezione contrapposta alla dazione. Rappresenta il Nome
Divino Adonai e fra le schede angeliche corrisponde ai Cherubini.
Malkhut è il regno che più necessita di protezione perché più
facilmente oggetto di interesse delle forze del male, ma osservando i
precetti, realizzando un buon Dharma e applicando la Consapevolezza
possiamo salvarlo. Corrisponde agli elementi, alla Terra e ai piedi.
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OCCORRENTE:
4 candele bianche (di cui una non verrà incisa e sarà usata per
ringraziamento e protezione),
1 rametto di rosmarino (o un ago nuovo) per incidere le candele,
incenso puro in grani,
olio extravergine di oliva consacrato* per la vestizione delle candele,
braciere e carboncini per bruciare l’incenso in grani,
Camomilla (andrà bene usare il contenuto di un filtro per tisana)
un foglietto bianco e una penna ad inchiostro nero per scrivere
l’intento.
PROCEDIMENTO:
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Consacrazione dell’olio extravergine:
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X 3 sulla circonfernza della
candela
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Incise e vestite le candele, queste andranno disposte sul nostro altare e
posizionate sul circuito radionico dell’ALBERO DELLA VITA in
corrispondenza dei cerchietti agli apici del rettangolo. Potremo
utilizzare dei piccoli piattini o dei porta candele di piccole dimensioni
per evitare che la cera coli sul circuito. Ovviamente il nostro altare sarà
rivolto verso Est.
NON DOBBIAMO ACCENDERE LE CANDELE PER IL
MOMENTO.
MOMENTO
Venti minuti prima dell’orario culmine indicato dal calendario lunare
(o dal sito o app di riferimento per le lunazioni) accendiamo il
carboncino con l’incenso e la camomilla. Ci predisponiamo
mentalmente ad operare sgombrando la mente da pensieri futili e
mondani; ci rivolgiamo ad Est creiamo il nostro ovetto blu.
ADESSO POSSIAMO ACCENDERE LE CANDELE,
PREFERIBILMENTE IN SENSO ORARIO.
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Ci inginocchiamo e recitiamo i Salmi 67 e 90
Salmo 67
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Salmo 90
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13
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!
14
Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
15
Rendici la gioia per i giorni in cui ci hai afflitti,
per gli anni in cui abbiamo visto il male.
16
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera
e il tuo splendore ai loro figli.
17
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l'opera delle nostre mani,
l'opera delle nostre mani rendi salda.
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Recitati i Salmi, ci raccogliamo in meditazione immaginando di attirare
a noi l’apertura delle Sephirot a partire dalla Keter, come una immensa
Luce che discende da essa e che ricolmi una ad una tutte le altre
Sephirot secondo l’ordine dell’immagine qui di seguito
Dopo aver concentrato le energie mentali nell’intento, scriveremo sul
foglietto a parole nostre il desiderio di comprendere pienamente le
Sephirot, di attivarle in modo equilibrato e completo in noi.
Pronunceremo o 3 o 7 volte l’intento a voce chiara e udibile, poi
bruceremo il foglietto sulla fiamma di una candela così che il nostro
desiderio raggiunga i piani sottili. Chiuderemo il nostro rituale con il
Salmo 148 che è un salmo di lode e ringraziamento:
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Salmo 148
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