(sottolineato: si ripete due volte la stessa frase)
1. O che bel star star'in Paradiso
dove si vive sempr'in fest'in riso, vedendosi di Dio svelat'il viso, O che bel sta star'in Paradiso.
2. Ohim che orribil star qui nell'Inferno
ove si vive'n pianto e foco eterno, senza veder mai Dio in sempiterno, Ahi, ahi, ch'orribil star gi nell'Inferno.
3. L non vi regna giel, vento, calore,
ch'el temp' temperato a tutte l'hore, pioggia non v', tempesta n baleno, Ch'el ciel l sempre si vede sereno.
4. Il fuoco'l ghiaccio l, o che stupore,
le brine, le tempeste, il somm'ardore, stanno in un loco tutte l'intemperie, Si radunan laggi, o che miserie.
5. Nettar, ambrosia, manna e ogni liquore
Il gusto gode e in bocca un tal sapore Misto di dolce brusco o piccadiglia Che satii e metti fame a maraviglia.
6. Han fame si cania e sete ardente
Chil proprio corpo lhavran col dente Ne mai gocciola dacqua gusteranno Ma sempre mai di sete arrabbiaranno.
7. Chi potr mai narrar quell'armonia,
che fan le voci con tal melodia che ragiscon'il cuor sol'a narrarle, o che fia poi il col su provarle. 8. Urli di bestie, et orrendi muggiti, confuse strida de' porci e ruggiti di leoni e di fiere d'ogni sorte, odon che li trafiggon pi che morte.
9. O Musa, che pu dir, che god'il viso,
nissun lo sa, sol chi st in Paradiso, Gemme, Diamanti, Perl'or e Rubini, Scabello e Seggio son dei Serafini.