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BIAGIO DI CARLO

TENSEGRITY

BIAGIO DI CARLO

TENSEGRITY

Quaderni di geometria sinergetica


http://www.biagiodicarlo.com

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DCBooks

1
Biagio Di Carlo, TENSEGRITY. DC Books, Pescara 2010
ISBN 978-88-904581-4-9

Copyright DCBooks Pescara 2010


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QUADERNI DI GEOMETRIA SINERGETICA

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TENSEGRITY
e’ una nuova edizione
aggiornata e condensata (82 pagine)
del precedente libro ‘STRUTTURE TENSEGRALI’ (220 pagine)
ISBN 978-88-904581-1-8
gia’ in vendita presso lulu.com
http://stores.lulu.com/biagiodicarlo

Copyright DCBooks Pescara 2010


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INDICE
STRUTTURE TENSEGRALI ..........6
Microscala, scala intermedia e macroscala.......... 9
Modelli tensegrali : Diamante, Circuito, Zig Zag......12
icosaedro (ottaedro espanso) , cilindri e torri.......12
Costruzione dei modelli .......................13
Carta dei poliedri ................. 14

Modelli ‘DIAMANTE’:
antiprisma triangolare e quadrato ........ 17
Costruzione del prisma tensegrale .............18
cubottaedro tensegrale di bambu’ ..............19
costruzione dell’icosaedro tensegrale .... 20

Modelli ‘CIRCUITO’
cubottaedro in alluminio..............22
cubottaedro in bambu’ ...........23

Modelli ‘ZIG-ZAG’
icosaedro tronco .............26
dodecaedro tronco ................28

TORRI TENSEGRALI
modelli BDC ........30
Modelli in alluminio .......33
Glasgow Science Center..........35

ARCHI TENSEGRALI
Max Schrogin......37
Kenneth Snelson.......38
Arco di Tor Vergata ........ 38
modelli BDC......39

4
CUPOLE TENSEGRALI
Windstar biodome............ 41
Anthony Pugh.........44
Marcelo Pars............46

STRUTTURE SPERIMENTALI
Cupola con 18 aste........... 47
Variazioni sul cubo tronco............48
Studi sulla trave tensegrale..........48
Modelli preliminari per una tesi di laurea....... 49
Studi per uno sgabello tensegrale.........51
Studi per una tenda tensegrale................52
Ombrellone..........52

Tom Flemons............53
Tensegritoy........54
Ottaedro tensegrale........55
Caspar Schwabe............55
Tensi kit..........56
I poliedri a intreccio di Kenneth Snelson....57
Kenneth Snelson e Gerald De Jong......59
Marcelo Pars, parete tensegrale..........63
Ian Marcus.........65
Bruce Hamilton........66
R.B. Fuller.....67

Strutture tensegrali rigide.........71


L’universo tensegrale di R.B. Fuller.......73
Scomposizione alternata dell’icosaedro.......75
Struttura tensegrale Icosa Alt. 4v mod. ‘circuito’.....77
Icosaedro tensegrale rigido........79
Leonardo kit....... 80

BIBLIOGRAFIA ...........81-82

5
The beauty of life is once again that of geometry with spatial constraints as the only
unifyng principle (Donald Ingber , da una lettera indirizzata a Fuller nel 1983)

STRUTTURE TENSEGRALI

La geometria della natura è diversa dalla geometria piana e so-


lida alla quale siamo abituati. La natura utilizza l’energia organiz-
zandola in schemi di forze collocate in varie direzioni di movimen-
to. Nella geometria della natura i lati di un poliedro sono vettori di
forze.

In una conferenza sull’integrità tensionale tenuta nel 1947 pres-


so il Black Mountain College , Fuller parlò della necessità di re-
alizzare modelli tangibili che evidenziassero i fenomeni invisibili.

Lo scultore Kenneth Snelson allora suo allievo fornì la rispo-


sta realizzando per l’occasione un ottaedro tensegrale composto
da tre puntoni e pochi tiranti. Fu così che nacquero le strutture
tensegrali , anche se i primi esempi possono essere rintracciati
nelle opere dello scultore russo Karl Ioganson , fondatore del
primo Gruppo Costruttivista in Russia e autore di “Study in balan-
ce” del 1920. Risale agli anni ’60 il primo esempio di stadio tense-
grale per 12.000 persone denominato “The flying saucer arena”
e costruito in Katowice dall’ingegnere polacco Waclaw Zalewski.
Un recente esempio di progettazione di grossa serra tensegrale
del diametro di 15m, è rappresentato dalla Windstar Biodome (
Snowmass ,Colorado, 1986), da me descritta sulla rivista Bioar-
chitettura, giugno 2000.

Il termine tensegrity è un neologismo coniato


da Fuller utilizzando i termini tension e integri-
ty e significa : strutture integrali nella tensione.

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In queste strutture viene individuato un sottosistema continuo di ti-
ranti soggetti a trazione e un sottosistema discontinuo di puntoni
compressi. Si distinguono in sistemi chiusi , autonomi e stabili per
se stessi (poliedri) e sistemi aperti (torri e aggregazioni modulari).

Gli spigoli del poliedro visualizzato da una struttura tensegrale


non sono linee statiche che definiscono semplicemente lo spazio,
ma rappresentano campi di forze attrattive o repulsive in fase di
equilibrio. Le strutture tensegrali danno una prima idea dei dia-
grammi di forze esistenti nei poliedri e nelle geodetiche. Le aste
ondeggiano nello spazio senza mai toccarsi.

Già nel 1940 Fuller aveva scritto che il funzionamento dell’intero


universo è basato sull’integrità tensionale, ma i principi su cui si
basano le strutture tensegrali non sono nuovi, anzi sono antichis-
smi , perché rappresentano le leggi immutabili della natura. Le
strutture tensegrali sono modelli tangibili di fenomeni altrimenti
invisibili. “ Le particelle materiali isolate sono astrazioni poiche le
loro proprietà sono definibili e osservabili solo mediante le loro
interazioni con altri sistemi” (Niels Bohr ).

Nel mio articolo “Appunti di Sinergetica” pubblicato sulla rivista


Bioarchitettura (giugno 2000) , ho descritto lo spazio come agen-
te reale che dà vita alle forme del mondo materiale. Nella teoria
di Einstein la materia non può essere separata dal suo campo di
gravità che a sua volta non può essere separato dallo spazio cur-
vo: materia e spazio sono parti inseparabili e interdipendenti.

Se, invece di pensare in termini di peso e supporto pensiamo in


termini di sistema di forze equilibrate e omnidirezionali , avremo
delle strutture autoportanti e stabili in ogni posizione e il concetto
di gravitazione sarà irrilevante. Lo stato normale del sistema non
sarà quindi di rigidità ma di equilibrio, per cui se disturbato , il
sistema cercherà di recuperare il suo equilibrio iniziale.

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Le strutture tensegrali non risonanti sono state l’interesse
maggiore di Fuller negli ultimi anni della sua vita. Aumentando
la frequenza di scomposizione del poliedro di partenza , diminu-
isce la distanza tra le aste e acquista importanza lo spessore
delle aste stesse che può essere dimensionato in modo da per-
mettere alle aste adiacenti di toccarsi. Questo spessore può
essere calcolato considerando il valore del rispettivo arco geo-
detico. In questo modo la struttura è priva di risonanza visto
che le aste non sono più sospese ma si toccano e possono così
essere bullonate nei punti di tangenza.

La forza di tensione altrimenti visibile nei precedenti modelli,


diventa invisibile in questo tipo di struttura. Si nota un’eviden-
te riduzione dei materiali cioè si riduce il numero di aste di dif-
ferente lunghezza. Infatti si hanno solo due aste diverse per
una 4v non risonante a differenza delle 8 aste necessarie per
costruire la geodetica equivalente.

Articolo pubblicato sulla rivista ‘L’Architettura Naturale’ N.10 , 2001.

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