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ISTITUTO COMPRENSIVO DI CALDOGNO

VIIC81500R@ PEC.ISTRUZIONE.IT
Via Pagello,4
Tel. 0444.585303 / 905914
Email segreteria@istitutocaldogno.it
www.istitutocaldogno.gov.it

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA


FORMATIVA
EX ART.1, COMMA 14, LEGGE 107/2015

Progetti: A.S. 2018/2019

Funzione strumentale
Prof.ssa Vittoria Albo

A.S. 2018/2019
Sommario
1 PREMESSA 2
2 LA NORMATIVA ATTUALE 2
3 PRESENTAZIONE DELLE SCUOLE DELL’ISTITUTO 3
4 ANALISI DELLE RISORSE DEL TERRITORIO E DEI BISOGNI DELL’UTENZA 4
5 LINEE DI INDIRIZZO GENERALI. 4
6 PRIORITÀ, TRAGUARDI ED OBIETTIVI 6
7 SCELTE COMUNI DELL’ISTITUTO 9
8 PROGETTO QUALITA’ 9
9 PER UNA CULTURA DELL’INCLUSIONE: PARI OPPORTUNITÀ, INTEGRAZIONE E INTERCULTURA
(ALLEGATI 4 E 5) 11
10 LA CONTINUITA' 13
11 PERCORSI PER IL RECUPERO DELLE COMPETENZE E IL POTENZIAMENTO DELLE ECCELLENZE 15
12 PROGETTO PROVINCIALE “GIOCO ANCH’IO- SPORT PER TUTTI 16
13 "SPORTELLO D’ASCOLTO" PER GENITORI ED ALUNNI 19
14 SCUOLA DELL’INFANZIA DI RETTORGOLE 20
15 SCUOLA PRIMARIA 20
16 SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO (ALLEGATO 3) 22
17 AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA DELL’ISTITUTO. 24
18 AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA SCUOLA DELL’INFANZIA. 24
19 AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA SCUOLE PRIMARIE 27
20 AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA SCUOLA SECONDARIA 29
21 VERIFICA E VALUTAZIONE (ALLEGATO 1) 34
22 IL RAPPORTO SCUOLA- FAMIGLIA 36
23 PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ (ALLEGATO 2) 37
24 ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO 37
25 COMITATO DI VALUTAZIONE DEL SERVIZIO DEGLI INSEGNANTI 41
26 CONSIGLIO D’ISTITUTO E GIUNTA ESECUTIVA 42
27 UFFICIO DI SEGRETERIA 42
28 RISORSE ECONOMICHE 43
29 FORMAZIONE AGGIORNAMENTO INSEGNANTI 43
30 CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI PRIME 44
PROGETTI APPROVATI DAL COLLEGIO DEI DOCENTI PER L’A. S. 2018/2019 46

1
1 PREMESSA

Il presente Piano triennale dell’offerta formativa, relativo all’Istituto Comprensivo di


Caldogno, è elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la
“Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle
disposizioni legislative vigenti”;

 il piano è stato elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi per le attività
della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico
con proprio atto di indirizzo del 6 ottobre 2015;
 il piano ha ricevuto il parere favorevole del collegio dei docenti nella seduta del 16
dicembre 2015;
 il piano è stato approvato dal Consiglio d’Istituto nella seduta del _________________ ;
 il piano, dopo l’approvazione, è stato inviato all’USR competente per le verifiche di legge
ed in particolare per accertarne la compatibilità con i limiti di organico assegnato;
 il piano, all’esito della verifica in questione, ha ricevuto il parere favorevole, comunicato
con nota
prot. ______________ del ______________ ;
 il piano è pubblicato nel portale unico dei dati della scuola.

2 LA NORMATIVA ATTUALE

Il regolamento ministeriale che disciplina i percorsi formativi della scuola di base afferma che
gli obiettivi generali del processo formativo della scuola di base sono:

1. acquisizione e sviluppo delle conoscenze e delle abilità di base;


2. apprendimento di nuovi mezzi espressivi;
3. potenziamento delle capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo;
4. educazione ai principi fondamentali della convivenza civile;
5. consolidamento dei saperi di base, anche in relazione alla evoluzione sociale, culturale e
scientifica della realtà contemporanea;
6. sviluppo delle competenze e delle capacità di scelta individuale atte a consentire scelte
fondate sulla pari dignità delle opzioni culturali successive.
Le attività della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di 1° grado
devono perciò ispirarsi in primo luogo ai sei obiettivi sopra riportati.

2
3 PRESENTAZIONE DELLE SCUOLE DELL’ISTITUTO

 NUMERO ALUNNI: 120


SCUOLA dell’INFANZIA  PERSONALE DOCENTE: 17
“Giovanni Pascoli”  COLLABORATORI SCOLASTICI: 3
di RETTORGOLE
Via Summano,50 - TEMPO SCUOLA:
CALDOGNO (VI) dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 16.00
Tel. 0444.985556 13.00-13.15 prima uscita
15.45- 16.00 seconda uscita

 NUMERO ALUNNI: 203


 PERSONALE DOCENTE: 19
SCUOLA PRIMARIA  COLLABORATORI SCOLASTICI: 3
“Carlo Collodi”
di RETTORGOLE TEMPO ORDINARIO
Via Summano,46 - Lunedì- venerdì 8.15 -13.15
CALDOGNO (VI) MENSA dalle ore 13.15-14.15
Tel. 0444.985550 RIENTRI POMERIDIANI
dalle ore 14.15 alle ore 16.15
martedì classi 3^ 4^ e 5^
mercoledì classi 1^ e 2^
 NUMERO ALUNNI: 277
 PERSONALE DOCENTE: 33
SCUOLA PRIMARIA  COLLABORATORI SCOLASTICI: 5
“San Giovanni Bosco”
di CALDOGNO TEMPO ORDINARIO
Via Zanella,4 - CALDOGNO lunedì-venerdì 8.05-13.05
(VI) RIENTRI POMERIDIANI
Tel. 0444.585615 dalle ore 14.00 alle ore 16.00:
martedì classi 1^ - mercoledì classi 2^ e 3^ - giovedì classi 4^
e 5^ mensa dalle ore 13.05 alle ore 14.00
TEMPO PIENO
lunedì-venerdì 8.00-16.00
mensa dalle 12.00 alle ore 12.45
 NUMERO ALUNNI: 323
SCUOLA SECONDARIA
“Dante Alighieri”  PERSONALE DOCENTE: 41
di CALDOGNO  COLLABORATORI SCOLASTICI: 4
Via Pagello,4 - CALDOGNO
(VI) TEMPO ORDINARIO (30 ore)
Tel. 0444.585303 / 905914 Da lunedì a venerdì dalle ore 7,45 alle 13,45
TUTTE LE CLASSI (corsi A-B-C-D-E)

3
4 ANALISI DELLE RISORSE DEL TERRITORIO E DEI BISOGNI DELL’UTENZA

L'area territoriale si estende su un'ampia zona (Rettorgole e Caldogno) prevalentemente


residenziale. Le scuole di Caldogno presentano una localizzazione in continuità con strutture
sportive, ludico-ricreative collegate da percorsi pedonali e ciclabili. L’Amministrazione
comunale, società sportive e associazioni presenti nel territorio partecipano attivamente alle
iniziative promosse dalla scuola.
Il territorio è sede di numerose attività economiche, appartenenti al settore secondario e
terziario con aziende di piccole e medie dimensioni e di diverse attività artigianali. Caldogno è
servita da un discreto servizio di trasporto pubblico, mentre il servizio di trasporto scolastico,
è garantito dall’Amministrazione Comunale.
La popolazione è più giovane della media provinciale ed il tenore di vita è piuttosto elevato.
Sempre più numerose sono le famiglie e i figli di lavoratori stranieri e questa è una
opportunità di conoscenza e di apertura al confronto che la comunità calidonense e le sue
strutture scolastiche non possono sottovalutare. E’ largamente presente l’associazionismo di
ogni tipo, in particolare quello sportivo. Il nostro Istituto ha sempre collaborato con le
Associazioni ed istituzioni del territorio , per una alla migliore realizzazione della funzione
della scuola come centro di educazione e istruzione, nonché come centro di promozione
culturale, sociale e civile del territorio. Molti dei progetti attivati negli ultimi anni sono nati da
questa sinergia tra scuola e territorio, questo ha permesso di offrire agli studenti:
 il completamento dell’iter formativo degli alunni;
 una comunicazione più intensa e proficua fra le istituzioni scolastiche, anche attraverso
studi e ricerche;
 l’integrazione degli interventi formativi in collaborazione con altri soggetti, istituzionali e
non, pubblici o privati;
 un migliore utilizzo delle risorse.

La collaborazione viene concretizzata con la progettazione e la realizzazione comune di


attività didattiche, di ricerca, sperimentazione e sviluppo, iniziative di formazione per il
personale, acquisto di beni e servizi, scelte organizzative, di amministrazione e contabilità e
altre attività coerenti con le finalità istituzionali.

5 LINEE DI INDIRIZZO GENERALI.

Ogni attività educativa e formativa passa attraverso la relazione fra le persone coinvolte. La
scuola non può limitarsi a somministrare agli allievi informazioni ed istruzioni poiché
l’apprendimento avviene attraverso la comunicazione e la relazione fra il docente e i discenti.
Il contesto, perciò, in cui le persone vivono, operano, si relazionano è lo sfondo necessario e
condizionante di una programmazione efficace. Le modalità di insegnamento non possono
prescindere dalle caratteristiche della persona che lo deve apprendere, da quelle di chi lo
deve proporre e da quelle del contesto ambientale, sociale e storico in cui si opera.
L’Istituto comprensivo essendo composto da tre gradi di scuola (Infanzia, Primaria e
secondaria di 1° grado), con quattro sedi di funzionamento dislocate sul territorio, deve
tenere in giusta considerazione i momenti di raccordo delle sue tre componenti, in modo da
conferire a tutto il corso di studi omogeneità ed equilibrio e un’uniformità di vedute e di
impostazioni a livello educativo generale. Momento centrale nella progettazione di questo
raccordo è l’elaborazione del Piano dell’offerta formativa (POF). Il documento è destinato a
tutte le componenti della vita scolastica ed è strumento di informazione e consultazione.
4
L’Istituto Comprensivo procede alla revisione ed aggiornamento periodico del P.O.F, nonché
alla sua attuazione:
 attraverso l’analisi dei mutamenti del contesto culturale, sociale ed economico della
realtà territoriale;
 attraverso la partecipazione di tutte le sue componenti;
 in coerenza con gli obiettivi generali ed educativi determinati a livello nazionale;
 sulla base degli indirizzi generali fissati dal Consiglio d’Istituto.

Il POF intende offrire uno strumento chiaro e leggibile sull’offerta formativa della nostra
scuola e sugli obiettivi che essa persegue. Per strutturare processi formativi funzionali alla
realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni sono state
considerate le seguenti linee d’indirizzo:

1. Affermazione del ruolo centrale della scuola nelle società della conoscenza
2. Innalzamento dei livelli di istruzione e delle competenze degli studenti
3. Contrasto alle disuguaglianze socio-culturali e territoriali
4. Prevenzione e recupero dell’abbandono e della dispersione scolastica
5. Sviluppo dell’intercultura e dell’integrazione:
 offerta di pari opportunità culturali;
 potenziamento e sostegno di attività finalizzate all’integrazione dei ragazzi diversamente
abili.
6. Valorizzazione ed ottimizzazione delle risorse professionali e strumentali per la
realizzazione di una scuola aperta che miri e all’ampliamento dell’offerta formativa in
orario extracurricolare, attraverso attività mirate:
 al potenziamento delle attività scientifiche e matematiche;
 all’arricchimento della lingua italiana e delle lingue comunitarie;
 potenziamento attività dei laboratori artistiche;
 potenziamento delle strutture e delle attrezzature sportive;
 sviluppo delle competenze digitali degli studenti e all'utilizzo critico e consapevole dei
social network e dei media.

La nostra scuola propone ormai da anni l’ampliamento dell’offerta formativa, articolando


iniziative e progetti finalizzati all’arricchimento dell’ordinaria programmazione didattica. Tali
attività sono ogni anno proposte e deliberate dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto
attraverso l’approvazione dell’apposita sezione del P.O.F. La scelta di realizzare dei progetti
che interessino una o più classi nasce dall’attenta analisi delle esigenze e dei bisogni degli
alunni che sono così coinvolti in attività finalizzate alla crescita individuale e di gruppo.

5
Criteri per l'individuazione dei progetti di arricchimento e ampliamento dell'Offerta
Formativa

 Coerenza degli obiettivi con il POF


 Partecipazione: maggior numero degli allievi /classi coinvolti nel progetto,
 Continuità: progetti pluriennali già avviati nei precedenti anni scolastici,
 Efficacia: rispondenza tra i bisogni ed i risultati attesi, anche attraverso il monitoraggio in
itinere e finale e sulla base dell' efficacia rilevata nei precedenti anni scolastici,
 Promozione del lavoro in team: numero delle professionalità impegnate,
 Razionalizzazione della spesa interna: pianificazione economica- rapporto docenti/
numero di alunni coinvolti (almeno 1 a 15) - costo stimato per alunno a carico della Scuola
finanziamenti integrativi da parte delle famiglie e/o di altri Enti,
 Apertura al territorio, continuità, sinergie culturali: rapporti con scuole, enti locali,
agenzie formative, ass.ni culturali accreditate, reti, protocolli di intesa, convenzioni.

L'approvazione definitiva dei progetti è subordinata, oltre che al consenso del Collegio dei
Docenti, alla verifica della compatibilità finanziaria monitorata dal D.S. e dal D.S.G.A. e
all'adozione finale da parte del Consiglio d’Istituto.

6 PRIORITÀ, TRAGUARDI ED OBIETTIVI

Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenuta
nel Rapporto di Autovalutazione (RAV), presente sul portale Scuola in Chiaro del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera
l’istituto, l’inventario delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale,
gli esiti documentati degli apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi
organizzativi e didattici messi in atto.
Il RAV ha consentito, attraverso i Descrittori messi a disposizione dall’INVALSI e dall’ISTAT, di
accertare:

AREA CONTESTO E buono il contesto territoriale dal punto di vista socio-


RISORSE: economico e delle opportunità di collaborazione con le
Amministrazioni comunali e le numerose associazioni e
agenzie educative presenti
AREA ESITI: esiti positivi da parte della maggioranza degli studenti, dovuti
alla diversificazione e personalizzazione dei percorsi educativi.
AREA PROCESSI- PRATICHE buone le iniziative per l’inclusione e la differenziazione (corsi di
EDUCATIVE E DIDATTICHE: recupero, laboratori pomeridiani, screening DSA a partire dalla
1^ primaria, percorsi personalizzati).
AREA PROCESSI PRATICHE positiva l’organizzazione dell’Istituto, curato il passaggio delle
GESTIONALI E informazioni alle famiglie anche attraverso il sito. Poche le
ORGANIZZATIVE: opportunità di formazione offerte ai docenti negli ultimi anni
scolastici.

6
Esiti studi Priorità Descrizione del traguardo
1.1 Incremento della fascia delle aumento del 3 %
eccellenze, disparità dei risultati
RISULTATI SCOLASTICI
tra alunni delle varie classi e della riduzione delle disparità del
classe. 2%
RISULTATI PROVE 2.1 riduzione della varianza nelle riduzione del 2%
NAZIONALI prove della Primaria e Secondaria

3.1 sviluppo delle competenze raggiungimento da parte


COMPETENZE CHIAVE E
pro sociali degli alunni della dell’80% di almeno due
DI CITTADINANZA
scuola primaria e dei ragazzi indicatori fra i 2 indicati
della Scuola Secondaria 1° Grado
4.1 monitoraggio del percorso dati in uscita del 1° anno
RISULTATI A DISTANZA scolastico della SS 2° a partire dal
giugno 2016 (3° media
2017)

AREA DI PROCESSO OBIETTIVI DI PROCESSO


1. CURRICOLO PROGETTAZIONE Completare il curricolo per le competenze di
VALUTAZIONE cittadinanza e costituzione, inserire la
programmazione disciplinare nel piano delle attività:
calendario, contenuti, modalità, gruppi di lavoro,
valutazione da attivare nell’a.s. 2016/2017.
2. AMBIENTE DI APPRENDIMENTO incrementare le LIM nella scuola secondaria (n.10 una
per classe) sperimentare la didattica innovativa
attraverso la tecnologia
3. INCLUSIONE E Trovare risorse aggiuntive da dedicare agli alunni
DIFFERENZIAZIONE stranieri in arrivo in Italia per consolidare gli
apprendimenti di base e favorire il successo
formativo.
4. CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO Maggiore coinvolgimento dei genitori nei percorsi di
orientamento organizzati dalla scuola.
5. ORIENTAMENTO STRATEGICO E Ampliare l’offerta formativa in orario pomeridiano
ORGANIZZAZIONE DELLA nella scuola secondaria.
SCUOLA
6. SVILUPPO E VALORIZZAZIONE Raccogliere i bisogni formativi del personale per
RISORSE UMANE offrire una formazione mirata alle esigenze
dell’Istituto.
7. INTEGRAZIONE CON IL Mantenere un rapporto di collaborazione e
TERRITORIO E RAPPORTI CON LE coinvolgimento delle famiglie, tenendo conto delle
FAMIGLIE esigenze espresse nel Rapporto qualità.

RISORSE UMANE E FINANZIARIE


 Insegnanti dell’Istituto, incentivati quando vengono superate le ore della funzione docente.

7
FABBISOGNO DELLE RISORSE UMANE
Consultando le proiezioni relative al numero degli obbligati per i prossimi 3 anni, si prevede
una sostanziale conferma del numero attuale di classi e di docenti.

Per ciò che concerne i posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario il fabbisogno è
così definito:
 Collaboratori scolastici: ampliamento di almeno 3 unità, tenuto conto che l’Istituto è
composto da 4 plessi.

RICHIESTE DI POSTI DI ORGANICO POTENZIATO ART. 1,comma 7 Legge 107/2015

AREE OMOGENEE DI ATTIVITA’


 Semiesonero 1 docente Vicario – 10 h scuola secondaria – Esigenza organizzativa:
coordinamento delle attività in un Istituto.
 n. 2 posti: Area L- 1 posto A22 (ex 43/A) e 1 posto Scuola Primaria
Esigenza progettuale: prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, potenziamento
dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali
attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la
collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e le associazioni di
settore.
Plessi di utilizzazione: Scuole Primarie – Scuola Secondaria di primo grado

 n. 1 posto: Area A– A25 (ex 45/A) esigenza progettuale personalizzazione


dell’insegnamento della lingua tedesca. Plessi di utilizzazione scuola Secondaria.
 n. 1 posto Area A – A25 (ex 45/A) Esigenza progettuale: valorizzazione e potenziamento
delle competenze linguistiche, con particolare riferimento alla lingua inglese.(8 ore
settimanali). Plessi di utilizzazione: Scuola Secondaria di primo grado
 n. 1 posto Area B-N – A26 (ex 47/A) Esigenza progettuale: potenziamento delle
competenze matematico–logiche e scientifiche e informatiche. Plessi di utilizzazione:
Scuola Secondaria di primo grado
 n. 1 posto Area G – A49 (ex 30/A) Esigenza progettuale: potenziamento delle discipline
motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare
riferimento all’alimentazione, all’educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del
diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica. Plessi di utilizzazione:
Scuole Primarie.

RISORSE MATERIALI
Tutte le scuole dell’Istituto hanno in dotazione materiali informatici e non, che favoriscono lo
svolgimento delle attività didattiche. Tutti i materiali vengono man mano implementati
attraverso gli appositi fondi a disposizione per l’arricchimento dell’offerta formativa. Per
completare la dotazione informatica si dovranno acquistare:
 N° 2 LIM per la scuola primaria di Rettorgole.
 N° 2 LIM per la scuola primaria di Caldogno.
 N°10 LIM per la scuola secondaria di Caldogno.
 N° 1 computer/server per l’aula informatica della scuola secondaria.

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7 SCELTE COMUNI DELL’ISTITUTO

La nostra scuola propone ormai da anni l’ampliamento dell’offerta formativa, articolando


iniziative e progetti finalizzati all’arricchimento dell’ordinaria programmazione didattica. Tali
attività sono ogni anno proposte e deliberate dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto
attraverso l’approvazione dell’apposita sezione del P.O.F. La scelta di realizzare dei progetti
che interessino una o più classi nasce dall’attenta analisi delle esigenze e dei bisogni degli
alunni che sono così coinvolti in attività finalizzate alla crescita individuale e di gruppo.
I progetti sono realizzati dai docenti, in base ai bisogni emersi dalla realtà culturale e
sociale del gruppo classe, alle risorse sociali, culturali ed economiche del territorio ed agli
spazi di cui la scuola dispone.
Asse portante dell’intera attività progettuale è l’esigenza di promuovere negli alunni la
socialità, l’integrazione, lo sviluppo ed il controllo dei diversi linguaggi, lo sviluppo di
specifiche abilità, la conoscenza di nuove tecnologie e la sperimentazione scientifica.
Le esperienze già avviate hanno evidenziato con particolare chiarezza la necessità di
fornire ai ragazzi ulteriori opportunità di ricerca, di approfondimento critico, di socializzazione
e di confronto, attraverso l’organizzazione di attività complementari e integrative centrate sul
recupero del gioco, dell’esplorazione, della manualità, della dimensione corporea e di altri
linguaggi espressivi. Il Collegio dei docenti ritiene, infatti, che tali esperienze possano
supportare e motivare l’apprendimento, la costruzione delle intelligenze dei ragazzi e
l’interazione sociale.

Le iniziative extracurriculari facoltative e aggiuntive rispetto al curricolo obbligatorio, saranno


realizzate nei tempi pomeridiani, con il coordinamento di docenti titolari della scuola, forniti
di particolari attitudini e di specifiche competenze negli ambiti di intervento.
Sia in ambito curricolare che in ambito extracurricolare, è prevista la collaborazione di esperti
esterni (Enti locali, Associazioni culturali, Associazioni professionali, altre scuole) operanti sul
territorio, al fine di integrare le competenze dei docenti della scuola con apporti operativi di
alto e comprovato spessore culturale. I percorsi didattici e le metodologie da adottare relativi
a tutte le iniziative programmate saranno strettamente connessi alle scelte culturali e
pedagogiche di fondo del Piano dell’Offerta Formativa.

8 PROGETTO QUALITA’

L’Istituto Comprensivo “ Alighieri “ di Caldogno ha inserito la politica per la qualità nelle sue
linee programmatiche generali espresse nel POF per rispondere concretamente alle esigenze
del territorio.
In questa prospettiva la scuola è impegnata ad aggiornarsi per essere in linea con l’attuale
cultura e le odierne esigenze.

FINALITA’
Ottimizzare le risorse e le professionalità esistenti nella scuola per rispondere alle esigenze e
alle aspettative dei ragazzi e delle loro famiglie.
Obiettivi formativi
a) Migliorare i livelli di successo scolastico e l’offerta formativa
b) Promuovere il successo formativo con la ricerca di strategie didattico educative per il
raggiungimento di esiti sempre migliori.

9
c) Consolidare e diffondere una cultura della qualità nella scuola tesa al miglioramento del
servizio offerto.
Obiettivi gestionali
1) Migliorare il servizio scolastico con una progettazione di azioni volte ad assicurare
l’efficacia e l’efficienza del servizio.
2) Valorizzare il personale attraverso una serie di attività tese allo sviluppo delle
competenze professionali.
3) Potenziare il sistema di comunicazione con l’esterno.
4) Ricercare il miglioramento in rapporto alle esigenze dell’utenza.
5) Promuovere un innalzamento della qualità didattica.
Questo programma verrà tramutato in obiettivi specifici che saranno misurati sia nel
breve che nel lungo periodo.
Una particolare cura sarà riservata all’innalzamento della qualità didattica:la
progettazione educativa ed organizzativa verrà svolta razionalizzando le risorse,
controllando i risultati anche in relazione alla tempistica.

Soggetti interessati
1) Alunni e loro famiglie.
2) Insegnanti.
3) Personale ATA.
4) Ente locale e, in genere, territorio intero.
Tali soggetti esprimono esigenze che richiedono una risposta precisa.
La conoscenza di queste esigenze è necessaria per verificare la rispondenza dell’offerta
formativa alle necessità degli utenti, soprattutto dei ragazzi, al fine di aumentarne la
soddisfazione.

Modalità
Le fasi in cui si articola il progetto sono:
a) Analisi del gradimento dei servizi.
b) Individuazione dei punti di forza e delle carenze.
c) Azioni correttive, compatibilmente con le risorse, da porre in atto.
d) Monitoraggio dell’offerta formativa.
e) Controllo di gestione dei progetti.
f) Esplicitazione di procedure per eventuali progetti.
g) Valutazione dei risultati.

Strumenti
1) Schede di autovalutazione per il personale interno.
2) Questionari di gradimento rivolti ad alunni e famiglie.
3) Schede di rilevamento al termine del primo periodo sugli apprendimenti e sui servizi
forniti.

Tempi
Il progetto è in evoluzione continua e, per le sue caratteristiche, è oggetto di modifiche.

Risultati che si intendono conseguire


- Migliorare la qualità del servizio
- Soddisfare le aspettative di tutte le componenti
- Garantire un servizio di qualità

10
- Promuovere il successo formativo degli alunni ricercando strategie che portino a
conseguire risultati di apprendimento più sicuri
- Maggiore coinvolgimento del territorio nel progetto di miglioramento del servizio

Valutazione
Il progetto sarà sottoposto a valutazione in itinere, per gli eventuali aggiustamenti e al
termine dell’anno scolastico.

9 PER UNA CULTURA DELL’INCLUSIONE: PARI OPPORTUNITÀ, INTEGRAZIONE E


INTERCULTURA (ALLEGATI 4 E 5)

Il riconoscimento delle differenze e l'uguaglianza delle opportunità risultano essere i principi


fondanti dell'azione educativa; ad essi si affiancano:
 il rispetto per ogni cultura e la sua valorizzazione entro il processo di costruzione di nuove identità
 il rifiuto di ogni forma di discriminazione.

a) INTEGRAZIONE ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Il sistema scolastico deve pertanto garantire un intervento educativo e didattico calibrato


anche sulle esigenze dei diversabili, per consentire un efficace contatto tra le diverse
esperienze di ognuno di essi. Il nostro Istituto si propone di potenziare la cultura
dell’inclusione per rispondere in modo efficace alle necessità di ogni alunno che, con
continuità o per determinati periodi, manifesti Bisogni Educativi Speciali. Obiettivo principale
è la riduzione delle barriere che limitano l’apprendimento e la partecipazione sociale
attraverso l’utilizzo di facilitatori e l’analisi dei fattori contestuali, sia ambientali che personali.
Sono destinatari dell’intervento a favore dell’inclusione scolastica tutti gli alunni con Bisogni
Educativi Speciali comprendenti :
 Disabilità (ai sensi della legge 104/92, Legge 517/77);
 Disturbi specifici di apprendimento (ai sensi della Legge 170/2010, Legge 53/2003);
 Svantaggi : socio-economico; linguistico, culturale e/o psicologico (L.8/2013) ).
 Al fine di realizzare una cultura condivisa dell’inclusione, attraverso percorsi formativi
individualizzati, e garantire la migliore qualità all’offerta formativa, la nostra scuola si
impegna a conseguire i seguenti obiettivi interdipendenti tra loro:
 la piena realizzazione del diritto allo studio;
 la centralità dell’alunno;
 condivisione del PEI.
 Per tale motivo ci si avvale:
 di incontri GLHI con l’equipe psico-pedagogica della ASL, la famiglia, il team docenti e
tutte le figure educative che ruotano attorno all’alunno, al fine di garantirgli tutte le
attenzioni necessarie e condivise per lo svolgimento del percorso personalizzato;
 di incontri per la condivisione tra la F.S. e le insegnanti di sostegno dell’Istituto, per la
risoluzione di eventuali problematiche e per la promozione dell’aggiornamento atti a
favorire il processo d’integrazione degli alunni disabili;
 di una commissione di accoglienza e integrazione.

SCREENING PER DSA- CTI di Vicenza-Servizio Npi – UO laf – Ulss 6 Vicenza


11
Le nostre scuole Primarie hanno aderito allo screening precoce per il disturbo specifico
dell’apprendimento, proposto dall’Ulss 6.
Si rammenta che: “Gli screening cercano di evidenziare i fattori di rischio che possono essere
predittivi per un disturbo, prima dei tempi in cui si manifesta in modo completo. Nell’ambito
dei Disturbi Specifici di Apprendimento, una prestazione atipica rilevata nello screening in
classe prima non significa un disturbo, molti bambini possono evolvere positivamente sia
spontaneamente, sia con attività di rinforzo scolastiche e abilitative. La diagnosi di DSA può
essere effettuata dalla classe terza.”
Per il primo anno hanno aderito le classi prime delle scuole primarie dell’Istituto Comprensivo.

PROGETTO: D.O.C (dislessia opportunità crescita)

Il progetto è rivolto principalmente agli alunni che hanno una diagnosi di DSA. Nei tre ordini di
scuola sono stati individuati molti alunni che presentano delle difficoltà di apprendimento di
vario genere, che accedono ai corsi di recupero e potenziamento previsti.
Il progetto D.O.C è rivolto in maniera specifica agli alunni con una diagnosi di DSA (Legge
170/2010), per offrire loro pari opportunità di apprendimento e per consentire la
compensazione dello svantaggio.

OBIETTIVI
• Acquisire una corretta consapevolezza dei propri limiti e delle proprie potenzialità;
• sviluppare competenze compensative;
• ridurre l’ansia da prestazione e di insuccesso acquisito;
• adattare l’intervento didattico alle reali esigenze dell’alunno, adottando le misure
compensative e dispensative previste;
• ampliare le conoscenze di base degli alunni.

A livello metodologico si cercherà di individuare le modalità più efficaci per favorire


l’apprendimento, ed in particolare:
• Lezioni frontali;
• videoscrittura;
• film e documentari;
• utilizzo di audiolibri;
• schemi di sintesi e predisposizione di mappe.

Responsabile: Funzione Strumentale ed un docente con competenze specifiche.

b) INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI

L’integrazione e l’intercultura si costruiscono attraverso un rapporto reciproco di relazioni


mentali, fisiche ed interpersonali. E’ importante quindi predisporre una proposta formativa
adeguata a prevenire l’insorgere di forme di emarginazione e razzismo, promuovendo la
cultura dell’accoglienza e della solidarietà.
Il nostro Istituto Comprensivo ha visto, negli ultimi anni, una discreta presenza di alunni
stranieri. Questi ragazzi, che appartengono prevalentemente a famiglie di varia estrazione
socio-culturale, spesso con una conoscenza elementare o nulla della lingua italiana,
presentano difficoltà di apprendimento per carenze linguistiche e forme di disagio emotivo.
L’inserimento nella classe viene effettuato sulla base dell’età anagrafica, senza quindi il
possesso dei prerequisiti.

12
Per favorire l’inserimento degli alunni stranieri, si organizzeranno interventi didattici
individualizzati o in piccoli gruppi, con metodologie didattiche differenziate in base all’età e al
ciclo di scuola frequentata dagli alunni, ma con obiettivi comuni:
 acquisire le competenze linguistiche di base per la comprensione della realtà quotidiana;
 comunicare le proprie esigenze;
 arricchire il lessico;
 sviluppare la capacità di comprensione e produzione comunicativa, orale e scritta, per
ottenere una partecipazione adeguata alla vita sociale ed alle attività della classe.

Il progetto si articolerà nel corso dell’intero anno scolastico e verrà realizzato nei vari plessi
con l’ausilio di risorse interne (docenti orario potenziato) e di mediatori culturali in caso di
necessità.

10 LA CONTINUITA'

L'Istituto sente la necessità della formulazione di un progetto formativo continuo, che


garantisca il diritto dell'alunno ad un percorso organico e completo, che miri a promuovere
uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto il quale, pur nei cambiamenti
evolutivi e nelle diverse istituzioni scolastiche, costruirà così la sua particolare identità. La
continuità si propone anche di prevenire le difficoltà che sovente si riscontrano, nei passaggi
fra i diversi ordini di scuola, prevedendo opportune forme di coordinamento che rispettino,
tuttavia, le differenziazioni di ciascuna scuola. Continuità del processo educativo non significa,
infatti, né uniformità né mancanza di cambiamento, consiste piuttosto nel considerare il
percorso formativo secondo una logica di sviluppo coerente, che valorizzi le competenze già
acquisite dall’alunno e riconosca la specificità e la pari dignità educativa dell’azione di
ciascuna scuola nella dinamica della diversità dei loro ruoli e funzioni.
Con le attività di continuità e con la prevista stesura di un Curricolo Verticale di Istituto si
persegue il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
1. Attenuare i “salti” costruendo un percorso didattico comune fra i tre ordini.
2. Creare opportunità di incontro e arricchimento fra alunni dei diversi gradi dell’istituto.
3. Facilitare il passaggio al grado successivo di scuola, superando i disagi e le paure generate
da nuovi contesti scolastici.
4. Armonizzare le strategie didattiche e i criteri di valutazione dei diversi ordini di scuola.
5. Favorire lo scambio di informazioni e esperienze fra i docenti coinvolti.
6. Instaurare un rapporto di fiducia e collaborazione tra insegnanti di diversi ordini di scuola.
7. Riflettere, reciprocamente, sui traguardi di sviluppo delle competenze, al termine di ogni
raccordo di scuola.

AZIONI DELLA CONTINUITÀ

a) Continuità scuola dell’infanzia – scuola primaria

La continuità tra la SI e la SP si articola in due momenti di incontro:


• la visita degli alunni di classe prima alla scuola dell’infanzia, all’inizio dell’ anno, per
rincontrare i compagni dell’anno precedente;
• la visita alla scuola primaria in previsione della futura frequenza, verso la fine dell’anno
scolastico.
13
Gli insegnanti concordano e programmano un percorso di attività con tempi, modalità,
contenuti da sviluppare nel corso dell’anno. Tali attività vengono svolte in gruppi misti per età.
È previsto il passaggio valutativo tra i docenti dei due ordini scolatici tramite il documento
“Scheda di continuità” e incontri informativi funzionali alla conoscenza di ogni singolo
bambino

b) Continuità Scuola Primaria – Scuola Secondaria primo grado

Considerando che la Scuola secondaria di Primo grado costituisce un momento di passaggio


tra la scuola primaria e quella della secondaria di Secondo grado e che accoglie ragazzi in una
fase particolarmente delicata della loro crescita, si ritiene fondamentale creare una situazione
di continuità educativa per evitare disagi o crisi negli alunni, favorendo i contatti fra i vari
ordini di scuola.
Rapporti con la scuola Primaria:
• vengono date informazioni agli alunni di quinta ed ai loro genitori sulle caratteristiche dei
vari percorsi curricolari offerti dalla Scuola secondaria di primo grado;
• viene organizzata la “Giornata dell’accoglienza”, nella quale gli alunni delle classi quinte
vengono accolti nelle classi prime per un’intera mattinata al fine di sperimentare una
giornata tipo della scuola media;
• vengono elaborati da una commissione formata da docenti della Scuola Primaria e
Secondaria dei progetti di carattere educativo-didattico che coinvolgano alunni dei due
ordini di scuola.

c) Rapporti con gli Istituti di Scuola secondaria di secondo grado:

L' Orientamento è rivolto a tutto l'arco degli otto anni del primo ciclo e a livelli diversi
coinvolge alunni, insegnanti e genitori. Il progetto fa parte da molti anni dell'offerta formativa
della scuola ed è trasversale a tutte le discipline; riceve un impulso maggiore nella scuola
secondaria di primo grado nel primo periodo dell'anno delle classi terze dove prende
maggiormente la connotazione di orientamento scolastico. Per facilitare questo momento di
scelta, il nostro Istituto aderisce già da molti anni al progetto in rete “ORIENTA-INSIEME ” a
cui aderiscono la maggior parte degli Istituti di Istruzione secondaria di primo e secondo grado
di Vicenza e Comuni limitrofi.
Istituto Capofila – Centro di formazione professionale “Pia Società San Gaetano”dove si
svolgono la maggior parte degli incontri.
Il progetto è rivolto agli alunni di tutte le classi ed ha lo scopo di:
• sviluppare nei ragazzi la conoscenza di sé per operare scelte scolastiche consapevoli ed
adeguate alle proprie capacità;
• aiutare genitori ed alunni nella scelta della scuola superiore;
• informare sulle possibilità scolastiche e professionali presenti nel territorio.

Il progetto si articola attraverso queste azioni:

“ La famiglia attore primario nell’orientamento” che prevede:


• incontri informativi
• stand itinerante degli istituti superiori presso alcuni Istituti comprensivi di Vicenza o
immediati dintorni.

“ La prassi orientativa in classe”che prevede:


• presentazione indirizzi scuole secondarie di II grado a famiglie e studenti;
• dialogo anche individualizzato alunno/insegnante.
14
Attività rivolte ai giovani finalizzate a sostenere e promuovere la realizzazione di percorsi
personali nell’esercizio - assolvimento del diritto - dovere all’istruzione e alla formazione.
Attività di orientamento specifiche per giovani stranieri neo immigrati e per giovani
diversamente abili.
Partecipazione allo spettacolo “Orient-attivamente” il 13 novembre 2018 (Confindustria),
partecipazione a ministage e laboratori organizzati dalle Scuole Secondarie di II grado.

Monitoraggio sugli inserimenti nella scuola/formazione superiore degli alunni delle scuole
secondarie di primo grado partner.
Con questa azione si intende seguire il percorso di inserimento nella scuola superiore degli
studenti provenienti dagli Istituti comprensivi partner del progetto, al fine di verificare:
• l’efficacia della azione scolastico educativa,
• la corrispondenza degli esiti scolastici in rapporto al giudizio orientativo espresso dalla
Scuola,
• il confronto con gli esiti degli anni precedenti.

11 PERCORSI PER IL RECUPERO DELLE COMPETENZE E IL POTENZIAMENTO DELLE


ECCELLENZE

Il Collegio dei Docenti, ha sempre individuato come finalità prioritaria la promozione del
successo formativo degli studenti privilegiando alcuni aspetti dell’azione formativa e la
prosecuzione del processo di miglioramento della qualità del servizio. Le attività di sostegno,
recupero e individualizzazione, costituiscono parte integrante dell’offerta formativa della
scuola, volta all’acquisizione da parte degli studenti delle conoscenze e competenze previste
dagli ordinamenti e dai curricoli e a favorire il successo formativo.
Inoltre, poiché gli interventi di sostegno e recupero attivati devono essere indirizzati a
colmare lacune e/o a rispondere alle carenze relativamente alla motivazione, al metodo di
studio, alla deprivazione linguistica, alla preparazione di base e alla difficoltà di saper tradurre
conoscenze in contesti applicativi, il Collegio ha deliberato la formazione di gruppi di livello
per classi parallele che si dedicheranno, rispettivamente, al recupero e allo svolgimento di
specifiche iniziative progettuali, rivolte agli alunni con Bisogni educativi speciali.
Gli interventi, deliberati dai Consigli di Interclasse o di Classe, perseguiranno una o più fra le
seguenti strategie:
 didattica il più possibile personalizzata attuata nell’ambito delle attività effettuate.
 recuperi disciplinari per carenze di contenuti;
 laboratori;
 individuazione di strategie e strumenti idonei per favorire gli apprendimenti linguistici
e matematici;
 preparazione di percorsi e materiali per le esigenze degli alunni;
 fornire consulenza per l’uso di strumenti compensativi.

Le attività di recupero/potenziamento organizzate dalla scuola si articoleranno nelle seguenti


tipologie:
 flessibilità oraria per il recupero e il potenziamento nell’ambito del percorso
curricolare delle discipline o di aree disciplinari operate dai docenti (Scuola Primaria);
15
 attività pomeridiane di recupero delle competenze di base e potenziamento delle
abilità (Scuola Secondaria).

12 PROGETTO PROVINCIALE “GIOCO ANCH’IO- SPORT PER TUTTI

La scuola in quanto luogo di cultura, di cambiamento, di miglioramento è impegnata a farsi,


per prima, luogo di inclusione e di educazione per tutti, diventando un volano per
un'inclusione sociale e comunitaria più vasta, dove ciascuno possa esercitare e manifestare la
propria unicità, dove i valori dell'uguaglianza, della solidarietà della giustizia siano vissuti,
testimoniati, condivisi, diffusi alla più ampia collettività. In questo luogo del sapere e della
costruzione della conoscenza, l'attività motoria e sportiva, rappresenta un elemento
fondamentale sul piano emotivo e sociale divenendo un potente strumento educativo e
formativo. L'educazione motoria e sportiva rappresenta un elemento determinante per
un'azione educativa integrata, per la formazione di futuri cittadini del mondo, rispettosi dei
valori umani, civili ed ambientali. Partecipare alle attività motorie e sportive significa
condividere con altre persone esperienze di gruppo, promuovendo l'inserimento anche di
alunni con varie forme di diversità ed esaltando il valore della cooperazione e del lavoro di
squadra. Il gioco e lo sport sono, infatti mediatori e facilitatori di relazioni e "incontri".
( Indicazioni Nazionali) La Buona Scuola nei decreti attuativi approvati il 7 aprile 2017 intende
qualificare ulteriormente il Sistema /Istruzione del nostro Paese" dove i "Provvedimenti
approvati sono tutti collegati da un filo rosso: migliorare la qualità del sistema nazionale
d'istruzione, i docenti mettono le studentesse e gli studenti al centro di un progetto. per dare
a tutte e a tutti pari opportunità di accesso alla conoscenza, strumenti per costruire il proprio
futuro, una formazione adeguata a standard e obiettivi internazionali. I decreti valorizzano la
professione docente, insistendo sulla formazione e sulla qualità del reclutamento, mettono
tutto il personale della scuola al centro del progetto di rilancio del sistema a partire dal tema ,
importantissimo, dell'inclusione delle alunne e degli alunni con disabilità".
Finalità
Il progetto si pone come una possibile risposta ai bisogni formativi, culturali e di prevenzione
alla salute di tutti gli alunni appartenenti ad una comunità, in sinergia con le altre agenzie
educative presenti sul territorio.
Si prefigge di garantire continuità al lavoro scolastico attraverso attività sportive inclusive, di
potenziamento e completamento del lavoro curriculare.
Mira a dare ai ragazzi/e, in età adolescenziale, la possibilità di continuare l'attività motoria e
sportiva, appresa nei vari Istituti Scolastici, nelle Associazioni Sportive del territorio,
mantenendo, in tal modo, un contatto attivo con la realtà territoriale di appartenenza,
contrastando il fenomeno dell'abbandono precoce della pratica sportiva.
Si presta come un'opportunità per le famiglie di creare sul territorio, una rete di accoglienza e
di condivisione delle problematiche che possono esservi presenti, quali: la disabilità,
l'immigrazione, gli svantaggi socio-culturali.

Metodologie didattiche applicate:

COOPERATIVE LEARNING
Integrare significa scoprire le qualità di chiunque, farle riconoscere e renderle note anche ai
membri del gruppo di appartenenza, facendole diventare una risorsa a cui tutti possono fare
16
riferimento. Il Cooperative Learning è considerato uno strumento di individualizzazione
dell’insegnamento ed una occasione di integrazione tra alunni con conoscenze, competenze e
capacità differenti sia dal punto di vista cognitivo che dal punto di vista relazionale, affettivo e
motorio. Questa metodologia permette di integrare e valorizzare gli alunni con differenti
capacità perché in situazioni di interdipendenza è possibile consentire ad ognuno di fornire il
proprio contributo alla realizzazione degli obiettivi. Essa è basata sul riconoscere scopi comuni
e condivisi, assegnare ruoli che permettano ad ognuno di essere protagonista aumentando
l’autostima con conseguente motivazione verso una maggiore autonomia.

PEER TUTORING
Il peer tutoring vede l'idea della classe/squadra come un gruppo che cresce e partecipa
solidale all'impresa di costruzione della conoscenza e conduce alla valorizzazione delle
relazioni paritarie tra allievi. Il peer tutoring si tratta di un metodo di collaborazione tra pari.
Attraverso modelli cooperativi e collaborativi di insegnamento e apprendimento offre
possibilità estremamente significative per tutti gli alunni, compresi quelli con difficoltà
certificate. Attraverso l'uso di questa metodologia è possibile garantire un intervento didattico
personalizzato e al contempo realizzare un contesto di classe/gruppo/squadra volto
all'integrazione di tutti gli alunni, avendo come oggetto di attenzione non il deficit di
qualcuno, ma il successo di tutti. Il tutoring consente vantaggi sia per l'assistito che per il
tutor. Per questo motivo un approccio ideale dovrebbe prevedere l'assunzione alterna dei due
ruoli, per acquisire notevole esperienza nell'inversione di ruolo, immedesimandosi ora nel
docente ora nel discendente permettendo all'alunno non solo di familiarizzare ma anche di
conoscere in profondità il processo e lo sforzo didattico. I punti di forza del peer tutoring sono
diversi: il tutor: impara insegnando (l'alunno che insegna all'altro alunno) l'alunno assistito:
consente un approccio individualizzato e un tempo maggiore dedicato alle difficoltà.

Obiettivi:
 Aumentare, attraverso la pratica sportiva, le opportunità di inclusione sociale rispettando
le diversità;
 Garantire il miglioramento dell' efficienza fisica e del benessere psico-fisico di ognuno
grazie alla continuità dell'attività proposta;
 Sviluppare e valorizzare le potenzialità e le autonomie degli studenti nel rispetto del
processo evolutivo favorendo la conoscenza di se e delle proprie potenzialità migliorando
l'autostima;
 Stimolare nei ragazzi una significativa riflessione sulle problematiche legate al mondo
della diversità;
 Trasferire le competenze chiave europee di cittadinanza acquisite attraverso l'attività
motoria, in altre discipline ed ambiti;
 Avviare alla pratica sportiva;
 Prevenire l'abbandono precoce dell'attività sportiva, favorendo la maturazione di
competenze legate all'educazione alla salute, prevenzione e promozione di corretti stili di
vita.
 Offrire nuove prospettive di Orientamento scolastico, universitario e lavorativo.
 Favorire l'aggregazione e la socializzazione tra le diverse componenti della scuola e del
territorio.

17
 Promuovere nella scuola e nel proprio territorio, importanti opportunità di inclusione
sociale e solidarietà, che resteranno un patrimonio personale determinante per
un'educazione permanente in contrasto alle forme di discriminazione ed intolleranza.

Le attività alle quali l’Istituto intende aderire sono rivolte a tutti gli ordini di scuola ed avranno
la seguente articolazione:
 Scuola dell’Infanzia: “Dalla psicomotricità alla pratica sportiva”
 Scuole Primarie: “Avviamento alla pratica sportiva”,
 Scuola Secondaria: “Gioco anch’io sport per tutti” Baskin@scuola

Progetto “PROGETTO “Gioco anch’io sport per tutti” – Baskin@Scuola

Obiettivi  Offrire agli alunni la possibilità di accedere a esperienze sportive e


motorie inclusive
 Far propri i valori di lealtà, correttezza, disponibilità
 Stimolare nei ragazzi una significativa riflessione sulle problematiche
legate al mondo della diversità
Destinatari:  Destinatari: tutti gli alunni dell’Istituto

Contenuti  Attività psicomotorie per gli alunni della scuola dell’infanzia


 Attività pre-sportive per gli alunni della scuola primaria
 Attività motorie e sportive - giochi sportivi inclusivi per gli alunni della
scuola secondaria
Metodologie  Lavoro di gruppo e peer tutorig

Rapporti con altre Comune di Caldogno.


Istituzioni  Ufficio scolastico Provinciale

Risultati attesi  coinvolgimento degli alunni che non praticano un’attività sportiva
pomeridiana
 coinvolgimento degli alunni “fragili” e con disabilità ad un’attività
sportiva continuativa
Modalità e tempi verrà tenuto un registro presenze per valutare la costante
di valutazione partecipazione degli alunni
 si aderirà agli eventi sportivi organizzati dall’UAT provinciale per
verificare la padronanza da parte degli alunni delle discipline apprese
Risorse umane  Docenti di area disciplinare impegnati in attività di progettazione,
realizzazione, verifica
 Esperti esterni per specifiche attività
Beni e servizi  Medaglie. Attrezzature sportive diverse. Servizi di trasporto
Impegno  20 ore infanzia esperto esterno
economico  20 ore primaria esperto esterno
 20 ore secondaria esperto esterno
 20 ore Docente interno: coordinamento, supporto ai docenti esterni
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Campionati Sportivi Studenteschi

Referenti: Docente incaricato


Destinatari: Studenti della scuola secondaria di secondo grado
Obiettivi: Conferma del Centro Sportivo Scolastico nell’ambito di ogni istituto –
adesione ai Campionati sportivi di istituto provinciali/regionali/nazionali

Attività: Preparazione agli eventi di Corsa Campestre - Atletica - Baskin in orario


extracurriculare
Tempi: Tutto l’anno scolastico
N° studenti Tutti gli studenti iscritti alla Scuola Secondaria di 1 grado
coinvolti
Risorse Fondo FIS attività sportiva

Programma Eventi anno scolastico 2018/19


 Campestre fase provinciale Campionati Studenteschi -novembre
 Baskin campionato territoriale marzo-aprile luogo e date da concordare sulla base delle
adesioni.
 Atletica adattata data da definire -Creazzo Campo di atletica

13 "SPORTELLO D’ASCOLTO" PER GENITORI ED ALUNNI

Questo servizio presente da alcuni anni nel nostro Istituto, è finanziato dall’Amministrazione
Comunale di Caldogno, che ha messo a disposizione un professionista con lo scopo di aiutare
le famiglie sul versante educativo, offrire loro un luogo di confronto e di crescita, condividere
dubbi e difficoltà, aiutarli a comprendere meglio le situazioni critiche e acquisire degli
strumenti ed abilità per gestirli.
Il servizio è rivolto principalmente:
 ai genitori di tutti i plessi,
 agli alunni delle secondarie di primo grado (con autorizzazione dei genitori)
 al personale scolastico
lo Sportello è gratuito e attivo un giorno a settimana e vi si accede solo su prenotazione. I
genitori potranno contattare la scuola e prenotare l’appuntamento; i ragazzi potranno farlo
iscrivendosi in segreteria.
Va ricordato comunque, che lo sportello è un servizio di consulenza e d’ascolto dei problemi e
dei vissuti personali, non è luogo di cura.

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14 SCUOLA DELL’INFANZIA DI RETTORGOLE

PERCORSO EDUCATIVO
La scuola dell’infanzia si inserisce in un percorso educativo iniziato in famiglia e pone le basi
degli apprendimenti futuri nella scuola primaria. Le azioni educative sono sostenute da scelte
pedagogiche di fondo che privilegiano l’esperienza come fonte di conoscenza attraverso:
 il GIOCO : risorsa trasversale fondamentale per gli apprendimenti e per le relazioni
 l’ ESPLORAZIONE e la RICERCA: modalità propria del bambino che impara ad indagare e
conoscere attraverso il fare, le esperienze dirette di contatto con la natura, le cose, i
materiali
 la VITA di RELAZIONE : contesto nel quale si svolgono il gioco ,l’esplorazione e la ricerca in
un clima sereno rispettoso dei tempi, dei ritmi evolutivi e delle capacità di ciascuno
 la PROMOZIONE dell’AUTONOMIA PERSONALE nel processo di crescita

La scuola dell'infanzia è particolarmente sensibile ai bisogni di ogni bambino e per


soddisfare tali necessità struttura e attua in modo condiviso il proprio lavoro attraverso
Progetti Personalizzati, Laboratori e attività in piccolo gruppo. Le proposte educative nascono
da una attenta osservazione dei bisogni dei bambini. Ogni progetto si articola tenendo in
considerazione lo sviluppo dei seguenti campi di esperienza:
 Il sé e l’altro (Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme);
 Il corpo in movimento (Identità, autonomia, salute);
 Linguaggi, creatività, espressione (Gestualità, arte, musica, multimedialità);
 I discorsi e le parole (Comunicazione, lingua, cultura);
 La conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo, natura).

AFFINCHE’ IL BAMBINO POSSA DIVENTARE COMPETENTE PASSANDO DAL SAPERE AL SAPER


FARE E AL SAPER ESSERE
I progetti e le unità di apprendimento possono essere di plesso (coinvolgenti tutte le sezioni
della scuola), di sezione (con attività particolari che in ogni sezione vengono intraprese in
base alle condizioni che differenziano le sezioni stesse), di gruppo o di intersezione (gruppo di
bambini di età omogenea). I progetti di intersezione vengono offerti ai bambini di più sezioni
suddivisi in modo da formare gruppi della stessa età; si tratta di attività pensate in relazione
alle caratteristiche di sviluppo e alle potenzialità di bambini di 3, di 4 e di 5 anni.

LA VALUTAZIONE.
Nella Scuola dell’Infanzia la valutazione si basa essenzialmente sull’osservazione, sia
occasionale che sistematica dei comportamenti, dei ritmi e degli stili d’apprendimento. A
metà del percorso scolastico e a fine anno le insegnanti compilano una scheda di rilevazione
degli aspetti fondamentali della personalità del bambino e delle competenze raggiunte,
utilizzabile come strumento per la continuità educativa e la presentano ai genitori.

15 SCUOLA PRIMARIA

FINALITA’ EDUCATIVE
Il percorso della scuola primaria, nella prospettiva di maturazione e formazione del profilo
educativo e culturale dello studente, atteso per la conclusione del primo ciclo dell’ istruzione,
utilizza gli obiettivi specifici d’ apprendimento esplicitati nel documento delle Indicazioni
Nazionali, ordinati per discipline e per educazioni. Per raggiungere le sue finalità la scuola
20
deve trovare metodologie di lavoro adeguate facendo leva sull’ interesse e sulla
partecipazione attiva degli alunni. Pertanto l’ approccio di base per un apprendimento
formativo prevede i seguenti aspetti:
- partire dall’ esperienza diretta e dagli interessi dell’ alunno inteso come soggetto attivo;
- accertarne le abilità di partenza;
- conoscere e valorizzare le attitudini individuali nel rispetto degli stili cognitivi e del
patrimonio culturale individuale;
- realizzare un clima sociale positivo.

Nella scuola primaria le attività di arricchimento dell’ offerta formativa trovano la loro
applicazione e il loro sviluppo nelle ore curricolari ed extracurricolari. Alla luce di questo ogni
team decente ha facoltà, pur nel rispetto degli indirizzi comuni concordati, di proporre ai
propri alunni attività laboratoriali diversificate espressione della specificità e delle
competenze degli insegnanti. Varia è pertanto l’ offerta dei progetti che spaziano da attività di
recupero e potenziamento disciplinare ad altre di sviluppo delle competenze in materia di
cittadinanza attiva, attività motorie.

PERCORSO METODOLOGICO – DIDATTICO


Per realizzare un apprendimento significativo si considerano fondamentali i seguenti concetti
che caratterizzano le linee di sviluppo del percorso metodologico – didattico:
a. considerare i campi d’esperienza e le discipline nella loro valenza formativa; i saperi/
discipline saranno intesi non solo come un bagaglio d’informazioni, ma anche come
campi di esperienza in grado di sviluppare abilità specifiche. Si lavorerà anche per
progetti, che richiedono la collaborazione di più discipline capaci di dialogare tra loro.
b. prestare attenzione all’unitarietà degli interventi, al contesto ,all’operatività. Si tenderà
a predisporre uno sfondo, una realtà significativa che aiuti il bambino ad organizzare in
modo coerente le conoscenze, le esperienze, le attività, gli atteggiamenti, le
motivazioni.
c. prestare attenzione alla dimensione metacognitiva, soprattutto nell’ottica
dell’acquisizione da parte del bambino di una progressiva consapevolezza di ciò che fa,
di come lo fa, del senso e del significato di ciò che impara.
d. prestare attenzione alla dimensione dei valori e della cooperazione. Significa riconoscere
come inseparabili dalla dimensione cognitiva lo sviluppo del senso civico, della
responsabilità, del rispetto dell’ambiente e della vita, del dialogo e della comunicazione,
della pace, della solidarietà, della cooperazione come atteggiamento costruttivo da
esercitare in ogni ambito di vita sociale.

IL CURRICOLO
I programmi della scuola Primaria prevedono un curricolo articolato in undici discipline, che si
aggregano per affinità metodologica e formativa in tre ambiti disciplinari:
 area linguistico – espressiva
 area logico – matematica
 area antropologica
Nell’ambito dell’autonomia didattica ed organizzativa, l’orario complessivo e quello destinato
alle singole discipline ed attività sono organizzati in modo flessibile, anche sulla base di una
programmazione plurisettimanale, fermo restando il rispetto dei minimi previsti per le singole
discipline.
Nel disporre le discipline nell’orario settimanale, gli insegnanti fanno in modo che il carico
cognitivo non sia troppo pesante per gli alunni e che nessuna disciplina sia trascurata.

21
L’educazione motoria, musicale e all’immagine vengono organizzate ed attuate anche per
laboratori e per progetti nell’ambito del plesso, a volte avvalendosi di esperti esterni e di spazi
al di fuori della scuola (piscine, campo di atletica, gallerie d’arte, laboratori della Scuola
Secondaria di 1° grado).

16 SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO (ALLEGATO 3)

I piani di studio, in coerenza con gli obiettivi generali del processo formativo della scuola
secondaria di primo grado, sono funzionali alle conoscenze e alle competenze da acquisire da
parte degli alunni. Il quadro orario settimanale e annuale delle discipline rispetta il DPR
89/2009. La scelta del tempo scuola, così, da parte delle famiglie, da attuarsi all’atto
dell’iscrizione dei propri figli, è di 29 ore curriculari + 1 ora di approfondimento in materie
letterarie.

La scuola secondaria di primo grado si propone di accompagnare gli alunni attraverso un


percorso pluriennale di crescita personale che si fonda su scelte educative fondamentali:
1. COSTRUIRE UNA SOLIDA PREPARAZIONE DI BASE, favorendo l’acquisizione consapevole
di saperi e competenze essenziali;
2. PREVENIRE LE VARIE FORME DI DISAGIO che possono verificarsi nelle fasi della crescita ,
nelle tappe dell’apprendimento scolastico e nel passaggio da un ciclo scolastico all’altro.
3. PROMUOVERE E RAFFORZARE LE DIVERSE COMPONENTI DELL’AUTONOMIA PERSONALE
IN AMBITO SCOLASTICO, sia per gli aspetti relativi all’uso e alla gestione degli strumenti,
delle tecniche e del tempo nelle varie attività scolastiche, sia per quelli relativi alle
conoscenze, alla gestione delle emozioni nei rapporti.
4. FAVORIRE LA RELAZIONE INTERPERSONALE NEL RICONOSCIMENTO E NEL RISPETTO
DELLE DIVERSITA’.
5. EDUCARE al confronto, alla condivisione, al rispetto delle regole della convivenza civile,
favorendone sempre più l’interiorizzazione.
6. PROMUOVERE IL BENESSERE IN OGNI ALUNNO:
 RICONOSCERE, accanto a possibili disabilita’ di vario tipo, le potenzialità da valorizzare;
 conoscere e valorizzare le varie identita’ culturali e costruire percorsi di accoglienza,
alfabetizzazione ed integrazione degli alunni stranieri;
 conoscere e sperimentare le diverse forme di comunicazione espressiva ;
 porre attenzione all’ambiente, cogliendone gli aspetti fisici e quelli propri dell’
intervento umano.
7. SVILUPPARE NEGLI ALUNNI IL SENSO DI IDENTITA’ E DI APPARTENENZA in un’ ottica di
formazione di una cittadinanza attiva e consapevole.
8. CONOSCERE i linguaggi e gli strumenti multimediali della nostra societa’ e sperimentare
l’ utilizzo consapevole di alcuni di essi.

PERCORSO DIDATTICO (CURRICOLO)

La programmazione didattica costituisce il piano di lavoro degli insegnanti di ciascuna


disciplina, cioè indica quello che intendono fare nel corso dell’anno scolastico con la classe.
Essa contiene:
 gli obiettivi che gli alunni devono raggiungere, espressi in termini di competenze;
 i contenuti, cioè gli argomenti delle lezioni e delle attività scolastiche;
 i metodi e gli strumenti, con cui gli insegnanti intendono lavorare;

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 i criteri in base ai quali gli insegnanti intendono valutare gli alunni;
 le attività che gli insegnanti intendono svolgere oltre il normale orario scolastico per
meglio raggiungere gli obiettivi fissati per la classe e gli alunni.

Ciascun insegnante, a seconda della realtà specifica della classe in cui insegna, può modificare
il curricolo per quanto riguarda obiettivi, contenuti, metodi e criteri di valutazione,
adattandoli alla realtà del gruppo.
In questo caso, i genitori verranno informati nel Consiglio di classe che costruirà una
programmazione individualizzata per singoli alunni o per la classe intera.
Per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, ad esempio, saranno richieste competenze
minime e comunque adeguate alle loro capacità, mentre per gli alunni più capaci verranno
fissati obiettivi più complessi e verranno svolte attività più impegnative. Verranno stabilite
delle fasce con obiettivi differenziati.
Il curricolo rappresenta quindi un impegno che gli insegnanti si assumono nei confronti degli
alunni e dei genitori e costituisce una garanzia di serietà che la scuola offre a chi l’ha scelta.
Tale impegno, tuttavia, non è definito, ma può variare a seconda delle particolari necessità di
ogni singolo alunno o classe.

L’intera programmazione didattica della Scuola Secondaria di 1° grado si propone di


raggiungere le seguenti competenze generali, che sono fondamentali per frequentare con
successo gli studi superiori:
 migliorare la capacità di comprensione;
 sviluppare le abilità logiche di base;
 potenziare la comunicazione;
 acquisire un metodo di lavoro autonomo ed efficace;
 maturare il piacere per la cultura nelle sue diverse forme ed aspetti.

Per un’informazione più precisa e completa, i genitori possono sempre consultare i Piani di
lavoro individuali di ciascun insegnante e la Programmazione del Consiglio di Classe.

23
17 AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA DELL’ISTITUTO.

A seguito di un’accurata analisi degli ambiti e dei saperi delle singole discipline, sono state
selezionate le tematiche e le attività da realizzare come integrazione del curricolo delle
materie. I progetti hanno carattere pluridisciplinare e coinvolgono più docenti e collaboratori
esterni. L’ampliamento della nostra Offerta Formativa si attua con le attività aggiuntive sotto
elencate che andranno ad integrare i curricoli e ad approfondire le conoscenze degli alunni, in
linea con gli indicatori individuati dai legislatori con la Legge 107.

18 AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA SCUOLA DELL’INFANZIA.

CAMPO DI ESPERIENZA
Linguaggi, creatività, espressione (Gestualità, arte, musica, multimedialità)
OBIETTIVI PROGETTI DESTINATARI ALTRI
ENTI
MUSICA PROGETTO BAMBINI
Il percorso è stato creato per far scoprire MUSICA MEDI E
il linguaggio sonoro attraverso attività di “CANTANDO IN GRANDI
percezione e produzione musicale, CORO”
utilizzando voce, corpo e strumenti
musicali.
CREATIVITÀ MANI IN ARTE TUTTI I
Questo progetto intende far conoscere ed PROGETTO BAMBINI
apprendere nuove tecniche grafiche,
pittoriche e manipolative per arricchire la “TAPPETO BAMBINI
propria creatività con l’utilizzo di diversi VOLANTE” GRANDI
materiali.
METODOLOGIA: Gioco, esplorazione/ricerca, routine, attività in piccolo gruppo,
attività in grande gruppo, laboratorio, laboratorio con esperto.
RESPONSABILE: Insegnanti del plesso.

CAMPO DI ESPERIENZA
Il corpo in movimento (Identità, autonomia, salute)
OBIETTIVI PROGETTI DESTINATARI ALTRI
ENTI
ATTIVITÀ PSICO-MOTORIA GIOCHI DI TUTTI I
MOVIMENTO BAMBINI
Le attività di questo percorso nascono dalla
consapevolezza che i bambini hanno un
forte bisogno di esplorare e conoscere il
mondo attraverso il corpo e il movimento.
Partendo da questo bisogno, cercheremo di
creare situazioni finalizzate a raggiungere
importanti competenze motorie, sociali,
cognitive e verbali.

24
EDUCAZIONE ALLA SALUTE PROGETTO BAMBINI
“UN VIAGGIO MEDI
Questo progetto promuove lo sviluppo del
ATTORNO AL
rispetto e la cura verso il corpo e la salute,
DENTE”
orientando nel bambino le corrette
SORRIDI! GRANDI
abitudini di igiene orale e alimentare,
sensibilizzandolo all’igiene orale (lavare i
denti ogni volta che dopo i pasti, tutti i
giorni).
METODOLOGIA: Gioco, esplorazione/ricerca, routine, attività in piccolo gruppo, attività in
grande gruppo, laboratorio, laboratorio con esperto.
RESPONSABILE: Insegnanti del plesso.

CAMPO DI ESPERIENZA
I discorsi e le parole (Comunicazione, lingua, cultura)
OBIETTIVI PROGETTI DESTINATARI ALTRI
ENTI
APPROCCIO ALLA LINGUA INGLESE PROGETTO “LINGUA BAMBINI
INGLESE NELLA GRANDI
Il progetto fa muovere i primi passi
SCUOLA
verso un codice linguistico diverso in
DELL’INFANZIA”
modo divertente, motivante e
creativo, gettando le basi di quello
che potrà essere, i seguito, un
apprendimento veramente efficacie
di una lingua straniera.
LINGUISTICA PROGETTO TUTTI I
BIBLIOTECA, BAMBINI
Il percorso è stato creato per far
PRESTITO DEL LIBRO
aumentare i tempi di attenzione,
E LETTURA ANIMATA
creare l’abitudine all’ascolto,
APPROCCIO ALLA BAMBINI
arricchendo il vocabolario del
LETTO-SCRITTURA GRANDI
bambino, stimolando e sviluppando
abilità cognitive e linguistiche. Inoltre, PROGETTO BAMBINI
avvicina il bambino, attraverso “ALFABETIZZAZIONE” STRANIERI
esperienze ludiche, all’uso e alla CHE NE
comprensione del codice scritto. EVIDENZIANO
LA NECESSITÀ
PROGETTO BAMBINI CHE
“RECUPERO- NE
POTENZIAMENTO” EVIDENZIANO
LA NECESSITÀ
METODOLOGIA: Gioco, esplorazione/ricerca, routine, attività in piccolo gruppo,
attività in grande gruppo, laboratorio, laboratorio con esperto.
RESPONSABILE: Insegnanti del plesso.

25
CAMPO DI ESPERIENZA
Il sé e l’altro (Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme)
OBIETTIVI PROGETTI DESTINATARI ALTRI
ENTI
EDUCAZIONE CITTADINANZA PROGETTO ED. BAMBINI Vigili
STRADALE GRANDI Urbani
Questo progetto intende avvicinare i
bambini, in collaborazione con le
TUTTI I Proloco
istituzioni del territorio, al tema della
PROLOCO BAMBINI Caldogno
sicurezza per formare una coscienza
CALDOGNO
matura e responsabile verso sé stessi e
gli altri
BIBLIOTECA BAMBINI Biblioteca
COMUNALE MEDI E Comunale
GRANDI
EDUCAZIONI ALLE EMOZIONI ACCOGLIENZA BAMBINI
NUOVI
I percorsi sono stati pensati per
ISCRITTI
stimolare e rafforzare nel bambino
MERCATINO DI TUTTI I
sentimenti di gioia, per far festa
NATALE BAMBINI
insieme a familiari ed amici,
SCAMBIO DI TUTTI I
incontrando e collaborando con le
AUGURI DI NATALE BAMBINI
famiglie. Inoltre, fanno in modo di
riconoscere ed esprimere emozioni, FESTA DEI NONNI TUTTI I
attese e preoccupazioni personali per BAMBINI
affrontare serenamente le novità, ALPINI CALDOGNO TUTTI I
BAMBINI
PROGETTO BAMBINI
CONTINUITÀ GRANDI
METODOLOGIA: Gioco, esplorazione/ricerca, routine, attività in piccolo gruppo,
attività in grande gruppo, laboratorio, laboratorio con esperto.
RESPONSABILE: Insegnanti del plesso.

CAMPO DI ESPERIENZA
La conoscenza del mondo (Ordine,misura, spazio,tempo,natura)
OBIETTIVI PROGETTI DESTINATARI ALTRI
ENTI
APPROCCIO ALLE SCIENZE PROGETTO TUTTI I
INCUBATRICE BAMBINI
L’intento di questi progetti è di far
PROGETTO TUTTI I
seguire ai bambini il ritmo di vita di un
ACQUARIO BAMBINI
essere vivente, provvedendo
sistematicamente alle sue necessità,
registrandone di giorno in giorno la sua
crescita e i suoi cambiamenti.
GIOCHI MATEMATICI GIOCARE CON I BAMBINI
NUMERI GRANDI
Le attività di questo percorso partono
dalla naturale inclinazione dl bambino
di descrivere la realtà che lo circonda.

26
Attraverso i sensi e il movimento
conosce, esplora, osserva e calcola.
Successivamente le esperienze
sperimentate e consolidate attraverso il
gioco con il corpo vengono rielaborate e
rappresentate a livello grafico.
METODOLOGIA: Gioco, esplorazione/ricerca, routine, attività in piccolo gruppo,
attività in grande gruppo, laboratorio, laboratorio con esperto.
RESPONSABILE: Insegnanti del plesso.

19 AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA SCUOLE PRIMARIE

Area da MATEMATICA
potenziare
Progetto POTENZIAMENTO AREA LOGICO MATEMATICA
Obiettivi Sviluppare le abilità di base in particolare nella velocità di calcolo e nel
problem solving ;
Potenziare le abilità di calcolo e le capacità logico-critiche;
Acquisire la capacità di trovare percorsi diversi per la risoluzione dello
stesso tipo di problema;
Migliorare il metodo di lavoro per diventare più autonomi;
Approfondire la conoscenza per migliorarne l’ uso di simboli, termini e
linguaggi specifici.
Metodologia Ricerche individuali e di gruppo;
Laboratori;
Cooperative learning;
Ciò che il docente riterrà opportuno.
Altri Enti
Responsabile INSEGNANTE NELL’ ORGANICO POTENZIATO
Destinatari TUTTI GLI ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA

Area da LINGUISTICA
potenziare
Progetto POTENZIAMENTO DELLA LINGUA ITALIANA
Obiettivi Perfezionamento delle capacità espressive orali e scritte;
Tecniche per la lettura espressiva;
Sviluppo del piacere della lettura attraverso attività di biblioteca e
produzione di racconti e testi di vario genere.
Metodologia Laboratori;
Lavoro in piccoli gruppi;
Percorsi formativi individualizzati.
Altri Enti Biblioteca comunale, Pro Loco.
Responsabile INSEGNANTE NELL’ ORGANICO POTENZIATO
Destinatari TUTTI GLI ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA

27
Area da CITTADINANZA ATTIVA
potenziare
Progetto IO E GLI ALTRI
Obiettivi • Impegnarsi personalmente in iniziative di solidarietà;
• Rispettare le regole della convivenza a scuola e fuori;
• Educare a comportamenti corretti sulla strada che salvaguardino il
valore della vita;
• Rendere consapevoli dell’ importanza dello stile di vita in funzione
del benessere e della salute;
• Educare a comportamenti sostenibili verso l’ ambiente,
• Attualizzare la Memoria per saper identificare situazioni odierne di
pace-guerra, cooperazione, rispetto dei diritti umani;
• Far comprendere l’ importanza del proprio percorso formativo.

Metodologia Lo sviluppo dei suddetti obiettivi verrà realizzato attraverso i seguenti


progetti:
• PROGETTO EDUCAZIONE STRADALE (sicurezza) classi seconde e terze
• PROGETTO ALPINI ( memoria storica) classi quinte
• PROGETTO FIDAS ( salute-solidarietà) classi quinte
• PROGETTO CONTINUITA’ ( percorso formativo) classi prime e quinte
• PROGETTO I-DENTI-KIT ( salute) classi terze e quarte
• PROGETTO “ A SCUOLA SI FA LA DIFFERENZA” (ambiente) classi
seconde, terze e quarte.
• PROGETTO- UP GRADECL. 5
• SOLIDARIETA’- Rettorgole tutti gli alunni.

Altri Enti Enti locali, associazioni, ULSS, ditta Soraris


Responsabile INS. NELL’ ORGANICO POTENZIATO E DOCENTI DI CLASSE
Destinatari TUTTI GLI ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA

Area da COMPETENZE MUSICALI


potenziare
Progetto SCUOLA IN….CANTO
Obiettivi • Sviluppare la capacità di ascolto;
• Distinguere suoni, rumori e ritmi naturali e artificiali;
• Riconoscere ritmi nella natura, negli oggetti e nella parole;
• Muoversi seguendo un ritmo prestabilito;
• Ascoltare ed interpretare la musica con il disegno e/o il movimento;
• Eseguire canti con la voce e i gesti;
• Discriminare alcuni parametri del suono: durata, altezza, timbro,
intensità;
• Riconoscere segni convenzionali di rappresentazione musicale.

Metodologia Il progetto si pone come occasione per portare gli alunni a vivere
esperienze significative in campo musicale attraverso un coinvolgimento
creativo ed un approccio ludico-motorio ed espressivo. Attività previste:
• Ascolto di brani musicali di vario genere;
• Esecuzione di canti corali;
• Attività ritmiche di vario genere;
28
• Rappresentazione delle note con segni convenzionali;
• Interpretare l’ esperienza sonora con vari linguaggi: grafico, motorio,
mimico-gestuale.

Altri Enti
Responsabile INS. NELL’ ORGANICO POTENZIATO E DOCENTI DI CLASSE
Destinatari TUTTI GLI ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA

Area da POTENZIAMENTO DELLE DISCIPLINE MOTORIE


potenziare
Progetto CLASSI IN….MOVIMENTO
Obiettivi • Educare ad un corretto e sano sviluppo fisico;
• Favorire l’ acquisizione dell’ autonomia, dell’ autostima, della capacità di
collaborazione;
• Favorire la coordinazione motoria;
• Sviluppare la capacità di affrontare le difficoltà e la consapevolezza delle
proprie possibilità;
• Determinare un corretto approccio alla competizione;
• Soddisfare le esperienze di gioco e movimento in un clima collaborativo
e cooperativo;
• Aumentare le esperienze sportivo-motorie.

Metodologia Le attività, svolte in orario scolastico, non prevedono una proposta


centrata sulle discipline sportive, ma sul gioco e sul movimento;
rappresentano un primo approccio allo sport come occasione per far
crescere il patrimonio motorio e culturale degli alunni.
Altri Enti Società sportive del territorio
Responsabile INS. NELL’ ORGANICO POTENZIATO E DOCENTI DI CLASSE
Destinatari TUTTI GLI ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA

20 AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA SCUOLA SECONDARIA

P R O G E T T I I N O R A R I O C U R R I C O L A R E

Area da LINGUA INGLESE


potenziare
Progetto LETTORE DI LINGUA INGLESE
Obiettivi Motivare all’apprendimento della lingua straniera;
potenziare l’uso della lingua orale;
lavorare su compiti significativi.
Le attività hanno lo scopo di
• stimolare lo sviluppo di una mentalità internazionale;
• sviluppare competenze linguistiche per comunicare pensieri semplici
relativi alla propria realtà;

29
• sviluppare competenze linguistiche per la comprensione della realtà
quotidiana.

Metodologia Gli alunni delle classi terze avranno modo di interagire con il lettore, di
sperimentare diverse situazioni comunicative e di gioco, finalizzate a:
• migliorare le capacità di comprensione orale della lingua inglese,
• aumentare la motivazione all'apprendimento,
• motivare gli studenti ad esprimersi in inglese,
• migliorare la pronuncia,
• aumentare la fiducia nelle proprie capacità.

Rapporti con Enti


Responsabile Dipartimento di lingue straniere.
Destinatari Alunni delle classi terze

Area da EDUCAZIONE ALLA SALUTE


potenziare
Progetto CORSO DI PRIMO SOCCORSO
Obiettivi Il corso è rivolto agli alunni delle classi seconde ed ha lo scopo di far
conoscere le tecniche pratiche di primo soccorso.
Metodologia L’intervento prevede due incontri di due ore e sarà condotto da personale
certificato.
Rapporti Enti Personale sanitario qualificato
Responsabile Insegnante individuato in base a competenze specifiche.
Destinatari Alunni delle classi seconde

Area da STORICA LETTERARIA


potenziare
Progetto PROGETTO MULTIDISCIPLINARE “GUERRA E PACE.
Obiettivi Questo progetto multidisciplinare vuole ampliare le conoscenze storiche e gli
aspetti meno noti della storia del ‘900 con particolare riferimento al
territorio. È rivolto agli alunni delle classi seconde e terze della scuola con i
seguenti obiettivi.
Storia
• Approfondire il concetto di fonte storica diretta e indiretta
• Conoscere i principali avvenimenti delle due guerre mondiali
• Conoscere, attraverso documenti di vario tipo, il coinvolgimento delle
zone del territorio vicentino durante gli eventi bellici della prima e la
seconda guerra mondiale
• Conoscere la realtà degli IMI (Internati Militari Italiani) nella terribile
esperienza nei campi di concentramento
• Conoscere i principali aspetti del periodo della Guerra Fredda
• Imparare il linguaggio della diplomazia e della gestione pacifica dei
conflitti

Lingua italiana
• Conoscere le caratteristiche del romanzo storico e analizzare alcune
sezioni presenti nell’antologia
30
• Saper formulare delle domande pertinenti durante un’ intervista

Metodologia • Lezioni frontali


• Lettura ed analisi di documenti storici
• Visione di documentari e film inerenti
• Ascolto di brani musicali dell’epoca
• Uscite didattiche sul territorio
• Incontri con esperti
• Incontro con soldati italiani ex Imi

Rapporti con L’attività si svolgerà con la collaborazione fattiva dell’Ass. Fanti di Caldogno,
Enti l’ass. Alpini di Caldogno, Ass. IMI di Vicenza, il Comune di Caldogno, la
Biblioteca Comunale di Caldogno
Responsabile Dipartimento di Lettere
Destinatari Alunni delle classi terze.

Area da EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’


potenziare
Progetto PREVENZIONE DELLE DIPENDENZE DROGA E ALCOOL
Obiettivi La scuola ha aderito, alle proposte offerte dalla Polizia di Stato e rivolte
alle scuole, di prevenzione e approfondimento di alcune tematiche che
coinvolgono il mondo giovanile ed in particolare:
 conoscere i rischi legati al consumo di alcol e droghe.

Metodologia Le classi terze parteciperanno a due incontri riguardanti il tema delle


dipendenze dall’alcool e dalla droga, tenuto dalla dott.ssa Rossi della
Polizia di Stato di Vicenza.
Progetto VITA DA SOCIAL
Questo progetto è offerto alle scuole dalla Polizia di Stato ed è rivolto agli
alunni delle classi terze con lo scopo di fornire ai nostri alunni: un maggior
senso della legalità e informarli sui rischi legati all’utilizzo delle nuove
tecnologie
Rapporti con Polizia di Stato
Enti
Responsabile Insegnante individuato in base a competenze specifiche.
Destinatari Alunni delle classi terze

Area da ORIENTAMENTO
potenziare
Progetto PROGETTO MAESTRI DEL LAVORO VICENTINI
Obiettivi Questo progetto è attivo già da diversi anni, grazie alla collaborazione con
i Maestri del Lavoro del Consolato provinciale di Vicenza. È rivolto a tutti
gli alunni delle classi seconde e ha lo scopo di:
• farli riflettere sul loro futuro lavorativo;
• guidarli nell’individuazione di attitudini e interessi in previsione della
scelta della scuola superiore.

31
I ragazzi parteciperanno ad un incontro di un’ora e mezza con i Maestri
del Lavoro e parteciperanno ad un concorso tra studenti delle scuole che
hanno aderito al progetto.
Altri Enti Maestri del lavoro di Vicenza
Responsabile Dipartimento di Lettere
Destinatari alunni delle classi seconde

Area da CITTADINANZA ATTIVA


potenziare
Progetto PROGETTO SPUMAGET
Obiettivi Da alcuni anni in collaborazione con gli operatori dello Spumaget,
vengono realizzate delle attività volte a promuovere la conoscenza e
sensibilizzare i ragazzi sulle tematiche relative alla diversità/disabilità. Il
progetto coinvolge gli alunni delle classi seconde e terze che faranno un
incontro con utenti dello Spumaget e alcuni, individuati dai Consigli di
classe, che svolgeranno un’intera settimana di attività al centro. Gli
obiettivi che si intendono realizzare, hanno lo scopo di:
• realizzare esperienze concrete “sul campo” che favoriscono
l’integrazione, la socializzazione e la maturazione personale;
• favorire lo sviluppo della conoscenza di sé attraverso l’azione e il
confronto con gli altri.

Metodologia Attività pratiche di collaborazione con gli educatori del centro


Altri Enti Centro diurno Spumaget di Cresole
Responsabile Insegnante individuato in base a competenze specifiche.
Destinatari Alunni a rischio dispersione.

Area da SCIENZE
potenziare
Progetto I GIOCHI DELLE SCIENZE SPERIMENTALI
Obiettivi I nostri alunni parteciperanno ai giochi delle scienze sperimentali con
l’obiettivo di:
• accertare la capacità di analizzare, interpretare e selezionare
informazioni su vari aspetti delle conoscenze scientifiche e di utilizzare
procedure trasversali e strumenti logici e matematici per individuare e
proporre corrette soluzioni.
• Ai ragazzi della scuola che mostrano maggiori attitudini è offerta la
possibilità di partecipare alle selezioni provinciali e nazionali delle dei
Giochi delle Scienze Sperimentali.

Metodologia Il concorso si svolgerà in tre fasi.


Fase di Istituto: all'interno dell'istituto.
Fase Regionale: si svolgerà contemporaneamente in tutta Italia
sostenuta dagli alunni primi classificati di ciascuna scuola.
Fase nazionale: sostenuta dagli alunni classificati secondo criteri ben
precisi.
Responsabile Dipartimento di matematica e scienze.
Destinatari Studenti classi III

32
Area da LOGICO MATEMATICHE
potenziare
Progetto GIOCHI MATEMATICI SOCIETA’ MATHESIS fase comunale.
Obiettivi I nostri alunni parteciperanno ai giochi matematici con l’obiettivo di:
• stimolare i collegamenti logici applicabile nelle scienze matematiche;
• individuare eventuali eccellenze.

Ai ragazzi della scuola che mostrano maggiori attitudini alla soluzione di


problemi e giochi matematici, è offerta la possibilità di partecipare alle
selezioni provinciali e nazionali delle Olimpiadi matematiche.
Metodologia Il concorso si svolgerà in due fasi, a livello comunale in novembre e
parteciperanno tutti gli alunni; la seconda provinciale a marzo e vi
prenderanno parte gli alunni che hanno conseguito buoni risultati.
Responsabile Dipartimento di matematica
Destinatari Tutti gli alunni della scuola

Area da EDUCAZIONE SCIENTIFICA E AMBIENTALE


potenziare
Progetto “ACQUA ORO BLU”.
Obiettivi Il progetto si pone l’obiettivo di arricchire la sensibilità dei ragazzi sulle
tematiche ambientali.
Verrà approfondita la conoscenza del ciclo idrogeologico e delle nuove
sfaccettature legate all’intervento dell’uomo e alle sue esigenze. Al
termine del percorso gli alunni coinvolti potranno avere una maggiore
conoscenza:
• delle caratteristiche dell’acqua presente nel territorio;
• chi pulisce l’acqua “sporca”;
• perché è necessario risparmiare l’acqua:
• del costo dell’acqua tramite la lettura di una bolletta.

Altri Enti ACQUE VICENTINE


Responsabile Dipartimento di matematica
Destinatari Alunni delle classi prime

SCUOLA APERTA
Il nostro Istituto in linea con quanto previsto dalla legge 107, da molti anni propone
all’utenza delle attività pomeridiane, varie e diversificate, che hanno risposto alle esigenze
dei nostri alunni e delle loro famiglie. La scuola secondaria anche per il prossimo triennio
intende promuovere delle attività di arricchimento del tempo scuola, condotte da personale
interno.
Le attività saranno svolte nei giorni di martedì, mercoledì e venerdì nel primo periodo, nel
secondo periodo anche il giovedì dalle ore 14.15 alle ore 15.45.

Dopo le lezioni del mattino gli alunni potranno effettuare una pausa pranzo (13.45/14.15) con
la presenza di docenti della scuola.
Per consultare le attività previste per l’ a.s. 2018/19 si rimanda a pagina 52.

33
21 VERIFICA E VALUTAZIONE (ALLEGATO 1)

La valutazione è un fenomeno complesso, il punto di arrivo di una continua attività di verifica,


raccolta dati ed osservazioni che fornisce all'alunno un importante feedback.
Non si valuta l'apprendimento, ma si valuta per favorire l'apprendimento. Poiché per noi
valutare significa anche valorizzare la persona, nel nostro sistema di valutazione si tiene in
considerazione il background sociale e culturale dell’alunno come punto di partenza per
evidenziare il valore aggiunto offerto dalla scuola come agenzia formativa ed educativa.
La valutazione, infatti, prende in considerazione l'alunno nella sua totalità:
 la situazione di partenza;
 il suo stile cognitivo;
 i suoi ritmi e tempi, l'impegno;
 il background culturale;
 la sua emotività;
 la sua maturazione;
 il valore aggiunto offerto dalla scuola,
 i progressi nell’apprendimento.

Non si valuta solo ciò che un ragazzo sa, ma l'incremento dei suoi apprendimenti e le sue
competenze. Inoltre, il processo valutativo è molto importante perché incide:
 sul sentimento di adeguatezza;
 sui livelli di autostima;
 sulla motivazione allo studio;
 sulla percezione di sé;
 sul senso di autoefficacia;
 sul successo scolastico.

Le verifiche mirano ad accertare le conoscenze acquisite ed a verificare la trasformazione


delle stesse in abilità e competenze. Sono di diverso tipo:
 iniziali per accertare il livello di partenza;
 intermedie e formative per accertare il raggiungimento dei micro-obiettivi e per avere
informazioni sul processo di apprendimento;
 sommative e finali per accertare ciò che l’alunno sa fare, ciò che ha acquisito in termini di
abilità e competenze.

A ciò vengono affiancate osservazioni sistematiche sugli obiettivi educativi trasversali


effettuate da tutti i docenti del consiglio di classe. In sede di programmazione gli insegnanti
individuano gli obiettivi da verificare attraverso prove mirate. Le verifiche sono effettuate
periodicamente ed in itinere sia sul lavoro svolto in classe, sia sui compiti assegnati per casa
con prove di vario tipo: scritte, orali, grafiche, pratiche e motorie.
Al fine di garantire l’obiettività e attendibilità dei risultati, nel processo valutativo le verifiche
oggettive (vero o falso, scelta multipla ecc.) si alternano a verifiche semistrutturate (a
completamento, ad abbinamento) e a verifiche con domande aperte. La valutazione viene
espressa in decimi. Il voto minimo deliberato collegialmente è 4 (quattro). Per verificare la
corrispondenza del voto con il tipo di risultati conseguiti si rimanda allegato 1.

A) VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DIAGNOSI DI DSA E BES

La valutazione ha un alto valore formativo perché fornisce allo studente in difficoltà


indicazioni sui livelli raggiunti, sui suoi limiti, ma soprattutto sulle sue potenzialità.
34
La valutazione serve all'insegnante e all'alunno per: conoscere; - riconoscere, - intervenire.
L'alunno con certificazione di DSA e BES può usufruire di strumenti compensativi e di misure
dispensative per i casi più gravi.
Può avvalersi di specifiche strategie di aiuto che lo portino al raggiungimento di competenze
equipollenti. In questi casi la valutazione:
 è in coerenza con tutte le modalità adottate nelle fasi del percorso di apprendimento
effettuato;
 ha l'obiettivo di ridurre il più possibile le difficoltà degli studenti;
 è equa, ma senza una rigida applicazione degli standard.

Strategie valutative adottate per gli studenti con DSA e BES:

 possibilità di programmare le interrogazioni;


 creazione di un clima di serenità;
 sufficiente tempo di rielaborazione;
 utilizzo domande facilitanti;
 inserimento di domande intermedie in caso di procedure complesse;
 privilegio della qualità rispetto alla quantità;
 rilievo ai progressi più che alle carenze;
 predisposizione di prove con particolarità grafiche facilitanti;
 scomposizione del compito in più parti;
 tempi di esecuzione allungati o distesi;
 sviluppo di strategie per un controllo attivo sul proprio processo di apprendimento;
 possibilità di verificare le conoscenze nell'orale nel caso di un insuccesso nello scritto.

B) LA VALUTAZIONE PER GLI ALUNNI CON CERTIFICAZIONE DI DISABILITÀ

La prevenzione dell’insuccesso scolastico parte dal riconoscimento delle difficoltà di un


alunno. Il nostro Istituto si è sempre distinto per l'attenzione nei confronti della persona. La
diagnosi certifica la presenza di difficoltà e autorizza l’assegnazione di un insegnante di
sostegno, che predispone, di concerto con l’intero consiglio dei docenti, una programmazione
didattico-educativa adatta ai bisogni dello studente. La programmazione individualizzata è
finalizzata a:
 colmare carenze e lacune;
 favorire lo sviluppo cognitivo e metacognitivo dello studente che diviene consapevole
delle proprie attività di studio e di apprendimento;
 delineare in maniera specifica le caratteristiche del disturbo per attivare un programma di
riabilitazione.
La valutazione è coerente con la programmazione effettivamente svolta e prende in
considerazione i miglioramenti registrati rispetto ai livelli di partenza. Nel caso di alunni in
difficoltà, la valutazione diviene un fenomeno ancora più complesso e sistematico. Si
prendono in considerazione molti fattori tra cui la motivazione, le aspettative,
l’atteggiamento, lo stile cognitivo. L’insegnante di sostegno trascorre una buona quantità di
ore con l’alunno ed ha modo di annotare sistematicamente riflessioni, commenti ed
osservazioni. La valutazione è quindi un momento di valorizzazione.

C) VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

Rispettando quanto previsto dal principio di delega contenuto nella legge 107 del 2015
(comma 181, lettera i, punto 1), che prevede per la scuola secondaria di primo grado l’utilizzo
35
di un giudizio sintetico per la valutazione del comportamento (anzichè un voto decimale come
negli anni passati), sono stati deliberati i nuovi criteri. La nuova modalità di valutazione
rilancia il rapporto scuola-famiglia responsabilizzando di più tutta la comunità scolastica e le
famiglie. Riguarda, infatti, gli aspetti della vita sociale, il rispetto delle regole, dei compagni,
degli adulti, degli ambienti e, più in generale, le competenze sociali e di cittadinanza. La
valutazione espressa con un giudizio sintetico consentirà di predisporre al meglio, sia da parte
delle scuole che delle famiglie, le forme di accompagnamento necessarie per migliorare la vita
scolastica e il processo di apprendimento delle ragazze e dei ragazzi.
La valutazione del comportamento viene espressa collegialmente dai docenti attraverso un
giudizio sintetico riportato sul documento di valutazione è attribuito dal Consiglio di
Classe/Interclasse a maggioranza sulla base della proposta formulata al Consiglio dal docente
Coordinatore o dal docente prevalente nella scuola primaria.

22 IL RAPPORTO SCUOLA- FAMIGLIA

La collaborazione con le famiglie è indispensabile per la promozione del processo formativo


degli alunni. Questa collaborazione sarà veramente efficace e produttiva solo se vi sarà
consapevolezza che genitori e docenti lavorano assieme ad uno stesso progetto: la formazione
dei ragazzi.
La nostra Scuola invita le famiglie a partecipare al processo di crescita culturale, sociale e civile
dei propri figli, cercando di coinvolgerle nella vita dell’Istituto e di renderle coscienti del ruolo
che possono svolgere affiancando l’attività dei docenti.
La partecipazione dei genitori alla vita della scuola è quindi fondamentale e avviene secondo
diverse modalità:
 nella Scuola dell’Infanzia sono previsti due incontri individuali tra genitori e insegnanti; nel
mese di settembre si svolge un primo incontro con i genitori dei bambini che iniziano il
percorso scolastico; segue un’assemblea con i genitori, per illustrare la programmazione
didattica; a gennaio si svolgono delle giornate di scuola aperta.

INCONTRI INDIVIDUALI GENITORI-DOCENTI: ASSEMBLEA DI CLASSE: durante questi incontri, i docenti


presentano la programmazione didattica, illustrano le scelte
si svolgono due volte all'anno, previo appuntamento concordato. metodologiche e si confrontano con i genitori sulle scelte
educative

SCUOLA PRIMARIA

ASSEMBLEA DELLE CLASSI PRIME: è previsto un incontro CONSIGLIO DI INTERCLASSE: vi partecipano i docenti ed un
nei giorni precedenti l’inizio dell’anno scolastico, per fornire le rappresentante dei genitori per ogni classe; ha il compito di
informazioni necessarie e per favorire l’ingresso degli alunni nella formulare proposte in ordine all’azione educativa e di esprimere
Scuola Primaria parere sull’adozione dei libri di testo

RICEVIMENTI INDIVIDUALI: si svolgono


settimanalmente previo appuntamento tramite registro COLLOQUIO GENERALE: si svolge una volte l’anno, in
elettronico. Ulteriori colloqui concordati con i docenti orario pomeridiano
sono sempre possibili.

SCUOLA SECONDARIA

ASSEMBLEA PER LE FUTURE CLASSI PRIME: è


ASSEMBLEA DI CLASSE: i docenti presentano la previsto un incontro, per fornire le informazioni
programmazione educativa-didattica necessarie, sull’organizzazione scolastica e favorire
l’ingresso degli alunni nella Scuola Secondaria.

36
La scuola organizza, inoltre, all’interno o come percorso parallelo ai progetti rivolti agli alunni,
momenti di incontro informativi/formativi con e per le famiglie. L’elemento di raccordo
scuola-famiglia è l’insegnante coordinatore di classe (per la Scuola Secondaria) e gli insegnanti
di classe (per la Scuola Primaria) ai quali il genitore può rivolgersi per esporre problemi che
riguardino il proprio figlio e che hanno anche il compito di informare il genitore qualora
avvertano anomalie nel percorso formativo- disciplinare dello studente.
Per le situazioni didattico disciplinari problematiche, le famiglie vengono opportunamente
avvertite tramite lettera. Per quanto riguarda altre considerazioni e informazioni sui rapporti
tra famiglie e scuola si rinvia al Patto educativo di corresponsabilità.

23 PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ (ALLEGATO 2)

Il patto educativo di corresponsabilità scuola e famiglia, richiesto ai sensi del DPR 235/07 e,
nella nostra Istituzione, approvato dal Consiglio di Istituto con delibera n.3/4 del 28.01.09,
vuole rendere esplicite quelle norme che facilitano il buon andamento dell’Istituto nel rispetto
dei diritti e delle libertà di ciascuno: La scuola è l’ambiente di apprendimento in cui
promuovere la formazione e la crescita di ogni alunno e può svolgere efficacemente la sua
funzione educativa soltanto con la partecipazione responsabile di tutti i soggetti che
compongono la comunità scolastica: dirigente scolastico, personale della scuola, docenti,
genitori e studenti, nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze.
A tal fine questo Istituto, in sintonia con quanto stabilito dal Regolamento delle Studentesse e
degli Studenti DPR 245/2007), e in riferimento al Regolamento d’Istituto e al Regolamento
disciplinare approvato dal Consiglio d’Istituto propone un patto educativo di
corresponsabilità, finalizzato a definire e condividere i valori e le scelte educative esplicitate
nel Piano dell’offerta formativa dell’istituto.
Il rispetto di tale Patto costituisce la condizione indispensabile per costruire un rapporto di
fiducia reciproca, per realizzare le finalità dell’offerta formativa e promuovere il successo
scolastico degli alunni.
24 ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO

DIRIGENTE
Paolo Jacolino

AREA COLLEGIALE: AREA EDUCATIVA:


Consiglio d'Istituto, Collegio Docenti,
Giunta esecutiva, Commissioni,
Consigli di classe, Gruppi di lavoro.
Consigli di interclasse

AREA GESTIONALE: AREA


DIRIGENZIALE:
DSGA, Collaboratore Vicario,
Assistenti Coordinatori di
amministrativi, plesso,
Collaboratori scolastici Funzioni strumentali

37
STAFF DI DIRIGENZA
Dirigente Jacolino Paolo
Collaboratore vicario Franco Rita
DSGA Cannarozzo Francesco Giovanni
COORDINATORI DI PLESSO
Scuola dell’Infanzia Marcato Emma Valentina
Primaria di Rettorgole Donagemma Elena
Primaria di Caldogno Caoduro Rosanna
Scuola Secondaria 1° grado Ligazzolo Chiara
FUNZIONI STRUMENTALI
1. Area P.O.F. ALBO Vittoria
2. Area Handicap- BES SCIMIA Roberta
3. Area Educazione alla salute LEVANTINI Annapina
4. Area Orientamento/ Dispersione scolastica BALDINATO Silvia
5. Area Qualità TREVISAN Diana

Le commissioni, gli incarichi ed i referenti

Il Collegio, oltre alle sedute plenarie, articola i propri lavori in collegi per sezione e in
commissioni di lavoro su temi specifici.
Le Commissioni e i Gruppi di lavoro si riuniscono per auto-convocazione o su convocazione
del Dirigente Scolastico e di ogni seduta viene redatto il verbale delle operazioni. Sia le
Commissioni che i Gruppi di lavoro vengo costituiti sulla base della disponibilità individuale e
vengono deliberati nel “Collegio unitario”, in ogni caso esse hanno un alto valore associativo,
favoriscono la conoscenza di tutte le componenti dell’Istituto Comprensivo e facilitano le
relazioni e la collaborazione tra docenti. Le commissioni sono costituite da docenti di scuola
primaria e secondaria; ne è responsabile la “Funzione strumentale” o un docente referente e
si occupano di particolari aspetti correlati al P.O.F. Ad esse viene affidato un incarico specifico
da assolvere. Hanno di solito carattere permanente.
Compiti specifici:
 individuare bisogni e problemi relativi al proprio settore;
 analizzare strategie per affrontare/risolvere le problematiche emerse;
 predisporre materiale;
 presentare al Collegio proposte.

Ciascun referente/responsabile in sede collegiale, illustra all’assemblea, in fase di


progettazione prima e verifica poi: finalità - obiettivi - strategie d’intervento - risultati

I docenti referenti e coordinatori svolgono i seguenti compiti:


 Coordinano progettazione, realizzazione, valutazione e documentazione degli ambiti per
i quali sono stati nominati
 Convocano, entro il limite di ore che vengono annualmente assegnate in sede di
contrattazione di istituto, i componenti della commissione cui sono preposti
 Verbalizzano gli incontri e registrano le presenze.

38
AREA EDUCATIVA

ANIMATORE DIGITALE
Istituto Comprensivo Suraci Vittoria

Commissione P.O.F. Ref. Funzione Strumentale Albo Vittoria


Scuola dell’Infanzia Bordin Luisa – Marcato Emma Valentina
Primaria di Rettorgole Andrighetto Antonella – De Cal Francesca
Primaria di Caldogno Nai Sonia- Ferrari Carmen
Scuola Secondaria 1° grado Trevisan Diana – Romeo Caterina- Todescato Lucia

Commissione H (attività inerente alla professione) Ref. Funzione Strumentale Roberta


Scimia
Scuola dell’Infanzia Formica Francesca- Vitello Debora
Primaria di Rettorgole Marruccelli Carla- Scimia Roberta
Primaria di Caldogno Guido Giulia
Scuola Secondaria 1° grado Spigolon Gianfranco- Strangis Maria Grazia- Suraci Vittoria

Commissione B.E.S. (attività inerente alla professione) Ref. Funzione Strumentale Roberta
Scimia
Scuola dell’Infanzia Giaretta Anna
Primaria di Rettorgole Grotto Michela – Lazzarin Luana
Primaria di Caldogno Travagliante Giusi Cristina – Dorio Martina – Migliorin Martha
Rossella
Scuola Secondaria 1° grado Strangis Maria Grazia

Gruppo di lavoro G.L.H.I. Ref. Funzione Strumentale Roberta Scimia


Componenti dell’Istituto Milan Margherita (ATA) – Andrighetto Antonella – Albo Vittoria –
Guido Giulia- Scimia Roberta – Marruccelli Carla- Marcato Emma
Valentina – Formica Francesca – Vitello Debora- tutti i docenti di
sostegno

Commissione EDUCAZIONE ALLA SALUTE Ref. Funzione Strumentale Levantini Annapina


Scuola dell’Infanzia Pellattiero Lisa
Primaria di Rettorgole Bordin Chiara
Primaria di Caldogno Franco Rita – Broccardo Chiara
Scuola Secondaria 1° grado Cimino Sara – Licata Marianna

Commissione SPORT di plesso Ref. Funzione Strumentale Levantini Annapina


Scuola dell’Infanzia Prenna Chiara
Primaria di Rettorgole Andrighetto Antonella
Primaria di Caldogno Grosso Domenico- Marchesini Chiara
Scuola Secondaria 1° grado Lago Caterina

Commissione CONTINUITA’ Ref. Funzione Strumentale Baldinato Silvia


Scuola dell’Infanzia Griso Anna- Pizzini Elisabetta
Primaria di Rettorgole Rossato Emanuela - Andrighetto Antonella
Primaria di Caldogno Tortorici Marianna– Rinaldi Carla – Ogliani Laura – Capparelli D.
39
Scuola Secondaria 1° grado Fornasiero Silvia- Crispo Mario- Novello Rossana

Commissione ORIENTAMENTO Ref. Funzione Strumentale Baldinato Silvia


Scuola Secondaria 1° grado Ligazzolo Chiara- Romeo Caterina- Fornasiero Silvia

Commissione formazione classi tempo pieno


Scuola dell’Infanzia Bordin Luisa
Primaria di Rettorgole Donagemma Elena
Primaria di Caldogno Franco Rita – Levantini Annapina
Scuola Secondaria 1° grado Trevisan Diana

Commissione Mensa
Scuola dell’Infanzia Ramon Daniela
Primaria di Caldogno Ogliani Laura- Nai Sonia
Primaria di Rettorgole Trevisan Anna

TUTOR neoassunti
Scuola Infanzia Spena Antonella per Vitello Debora
Primaria di Caldogno Travagliante Giusi per Bertorelle Miria
Ometto Antonella per Marchesini Chiara

PREDISPOSIZIONE ORARIO DOCENTI


Scuola Secondaria 1° grado Trevisan Diana

Ref. ACQUISTI
Scuola dell’Infanzia Antoniazzi Emanuela
Primaria di Rettorgole Piazza Maria Francesca
Primaria di Caldogno Ometto Antonella – Levantini Annapina
Scuola Secondaria 1° Scantamburlo Annalisa- Fornasiero Silvia- Capra Barbara – Romeo
grado Caterina- Simeone Maria- Trevisan Diana– Tamiozzo Anna– Lago
Caterina- Spigolon Gianfranco

Ref. ATTIVITA’ di SUPPLENZA nei PLESSI


Scuola dell’Infanzia Marcato Emma Valentina
Primaria di Rettorgole Polo Luciana
Primaria di Caldogno Mori Giovanna – Sansigolo Monica
Scuola Secondaria 1° grado Trevisan Diana

Ref. FOTOCOPIATORE
Scuola dell’Infanzia Marcato Emma Valentina
Primaria di Caldogno Rinaldi Carla
Primaria di Rettorgole Scimia Roberta

Ref. INFORMATICA
Primaria di Rettorgole Galasso Carla
Primaria di Caldogno Marchesini Chiara
Scuola Secondaria 1° grado Novello Rossana

40
Ref. REGISTRO ELETTRONICO
Scuola Secondaria 1° grado Trevisan Diana (prep. Esami) - Fornasiero Silvia
Primaria di Caldogno Ciccolella Maria Antonia
Primaria di Rettorgole Rossato Emanuela

Ref. SICUREZZA
Scuola dell’Infanzia Ramon Daniela
Primaria di Rettorgole Marruccelli Carla
Primaria di Caldogno Nai Sonia- Travagliante Giusi
Scuola Secondaria 1° grado Spigolon Gianfranco
Scuola Secondaria 1° grado Funzione di addetto Servizio di prevenzione e protezione : Crispo
Mario

Ref. VISITE DI ISTRUZIONE


Scuola dell’Infanzia Vanzo Lorenzina
Primaria di Rettorgole Grotto Michela
Primaria di Caldogno Guido Giulia
Scuola Secondaria 1° grado Tamiozzo Anna- Turata Valentina

SUB CONSEGNATARI DEI BENI


Scuola dell’Infanzia Griso Anna
Primaria di Rettorgole Rossato Emanuela
Primaria di Caldogno Paduano Maria Rosaria
Scuola Secondaria 1° grado Tamiozzo Anna– Simeone Maria– Lago Caterina– Romeo Caterina –
Novello Rossana (Informatica)

25 COMITATO DI VALUTAZIONE DEL SERVIZIO DEGLI INSEGNANTI

Il Comitato di valutazione del servizio degli insegnanti dovrà definire i criteri generali per il
merito (la sola componente docenti) valutare l’anno di prova dei docenti neoassunti. È
presieduto dal Dirigente Scolastico ed è composto da 3 docenti di cui 2 eletti dal Collegio
Docenti ed uno eletto dal C.d.I., 2 genitori eletti dal C.d.I. e un esperto dell’USR o USP.
È convocato dal Dirigente Scolastico:
 in periodi programmati, per la valutazione del servizio richiesta dai singoli docenti;
 alla conclusione dell’anno prescritto, agli effetti della valutazione del periodo di prova
degli insegnanti
 ogni qualvolta se ne presenti la necessità.

Comitato di VALUTAZIONE

Scuola dell’Infanzia Griso Anna


Primaria di Caldogno Levantini Annapina
Scuola Secondaria 1° grado Cimino Sara
Supplente Paduano Maria Rosaria

41
26 CONSIGLIO D’ISTITUTO E GIUNTA ESECUTIVA

Il Consiglio di Istituto e la Giunta esecutiva hanno durata triennale. Il Consiglio ha potere


deliberante, su proposta della giunta esecutiva, su quanto concerne l’organizzazione e la
programmazione dell’attività della scuola anche in relazione all’impiego dei mezzi finanziari.
La Giunta ha potere propositivo in materia educativo didattica.

GIUNTA ESECUTIVA
DIRIGENTE JACOLINO PAOLO
DSGA Avv. CANNAROZZO FRANCESCO GIOVANNI
COMPONENTI DOCENTI MAIORI DANIELA
COMPONENTI DOCENTI SANSIGOLO MONICA
COMPONENTE ATA FERRARI LARA
COMPONENTE GENITORI RANOLDI DAVIDE
COMPONENTE GENITORI MARCHESIN NADIA

CONSIGLIO D’ISTITUTO
BORGO DANIELA (PRESIDENTE)
SELVATICO MARLENE CRISTINA
RANOLDI DAVIDE
MARCHESIN NADIA
COMPONENTE GENITORI
SINIGAGLIA ANDREA
MURARO PAOLA
DALLA COSTA MARCO
GUERRIERI AMBRA
DIRIGENTE JACOLINO PAOLO
MAIORI DANIELA
SANSIGOLO MONICA
MORI GIOVANNA
COMPONENTE DOCENTI BALDINATO SILVIA
ALBO VITTORIA
RAMON DANIELA
FERRARI CARMEN
ZANOTELLI GIGLIOLA
COMPONENTE NON DOCENTE
FERRARI LARA

27 UFFICIO DI SEGRETERIA

UFFICIO DI SEGRETERIA
Avv. CANNAROZZO FRANCESCO D.S.G.A.
CECCHETTO SILENE ASSISTENTE AMMINISTRATIVA
MILAN MARGHERITA ASSISTENTE AMMINISTRATIVA
LAGHETTO SILVANO ASSISTENTE AMMINISTRATIVA
LUCIANI SILVIA ASSISTENTE AMMINISTRATIVA
CARLAN GIANPAOLA ASSISTENTE AMMINISTRATIVA
TREVISAN RAFFAELLA ASSISTENTE AMMINISTRATIVA
42
ORARI
lunedì 11.00 - 13.00
martedì 11.00 - 13.00
mercoledì 11.00 - 13.00 15.00- 16.30
giovedì 11.00 - 13.00
venerdì 11.00 - 13.00 15.00-16.30
sabato Scuola chiusa
Durante la sospensione delle attività didattiche la segreteria seguirà il seguente orario:
 dal lunedì al venerdì dalle 11.00 alle 13.00.

28 RISORSE ECONOMICHE

L’Istituto Comprensivo dispone di risorse ministeriali, regionali e locali:


 Finanziamenti per la realizzazione del POF,
 Fondo di Istituto,
 Finanziamenti del Comune,
 Contributo alunni,
 Donazioni,
 Enti ed Associazioni.

29 FORMAZIONE AGGIORNAMENTO INSEGNANTI

La formazione costituisce un elemento chiave per la crescita professionale e per la costruzione


di una effettiva continuità educativa.
In questi anni la scuola è uscita dalla logica dell’aggiornamento solitario, riferito ad interessi
episodici ed è entrata in una prospettiva sistemica in cui i bisogni formativi dei docenti
trovano una più adeguata risposta. Gli insegnanti hanno la possibilità di frequentare corsi di
aggiornamento proposti da diversificati Enti (Enti culturali, piattaforma Indire, università,
ASL...) individuati sulla base dell’arricchimento professionale. Alle scuole è data la possibilità
di progettare autonomamente una formazione in servizio che interessi la scuola, individuando
competenze interne o avvalendosi di esperti esterni.

Responsabile: DIRIGENTE Paolo Jacolino


Obiettivi  Incrementare nei Docenti le competenze relative all’uso e insegnamento
delle nuove tecnologie e utilizzo del registro elettronico.
 Incrementare nei Docenti le competenze relative all’insegnamento delle
discipline, con adesione ad iniziative informative, formative e di ricerca
sulle Indicazioni Nazionali e Consultazioni ministeriali.
 Collegare ciascun progetto messo in atto ad azioni di formazione.
 Incrementare le competenze del personale Ata.
 Incrementare la cultura della sicurezza in tutto il personale.

Destinatari Personale docente, personale ATA.


Metodologia  Criteri del Collegio Docenti.
 La progettazione di interventi di formazione è affidata alle Funzioni
Strumentali e agli Organi collegiali competenti.

43
Durata  Attivazione di gruppi di lavoro per la progettazione e organizzazione delle
annuale iniziative.
 Realizzazione degli interventi.
 Adesione al CTSS, al C.T.I ed altre Reti di scuole.

Rapporti con  Università.


altre  Agenzie di formazione.
Istituzioni  Esperti esterni.
 Rete di scuole CTSS, C.T.I.
 Enti ed Associazioni.

Risultati  Migliorare le conoscenze, le abilità e le competenze del Personale.


attesi
Monitoraggio.  Attestati di partecipazione.

Risorse  Gruppi di lavoro per la progettazione.


umane  Personale interno per la direzione dei corsi.
 Relatori esterni.
 Personale amministrativo e collaboratori scolastici per tutte le iniziative.

30 CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI PRIME

Per la formazione delle classi prime della scuola primaria, si terrà conto prioritariamente della
scelta del tempo scuola effettuata dai genitori all’atto dell’iscrizione.
Nel formare le classi prime sia della scuola primaria che di quella secondaria è comunque
indispensabile adottare i seguenti criteri:
1. equa distribuzione degli alunni BES,
2. equa distribuzione degli alunni appartenenti ai diversi livelli, desunti dalle osservazioni
della scuola di provenienza;
3. equa distribuzione, nelle classi, di maschi e femmine;
4. equa distribuzione nelle classi di alunni provenienti dalle stesse classi della scuola di
provenienza (almeno 2 per classe);

L’inserimento di alunni portatori di disabilità avverrà in modo ragionato, tenendo conto delle
indicazioni fornite dagli specialisti e di tutte le variabili che possono incidere sulla valutazione
del caso.
Non sono possibili modifiche ai gruppi classe formati tranne situazioni particolari analizzate
ed autorizzate dal Dirigente Scolastico

Criteri accoglimento domande di iscrizione


1. Residenti nel Comune di Caldogno
2. Alunni con fratelli o sorelle già frequentanti l’istituto
3. Certificazione di disabilità- affidamento ai Servizi Sociali
4. Richiesta di residenza presentata al Comune (fa fede la data di presentazione)
5. Alunno con almeno un genitore che lavora a Caldogno
6. Alunno con entrambi i genitori lavoratori affidato a persona delegata che risiede nel
Comune
7. Sorteggio
44
Criteri accoglimento domande di iscrizione nei plessi (per la scuola primaria)
1. Residenti nel Comune di Caldogno
2. Scelta preferenziale del plesso all’atto dell’iscrizione
3. Alunni con fratelli o sorelle già frequentanti il plesso
4. Certificazione di disabilità- affidamento ai Servizi Sociali
5. Alunno con entrambi i genitori lavoratori affidato a persona delegata che risiede vicino al
plesso
6. Sorteggio

Criteri accoglimento domande di iscrizione 40 ore ( per la scuola primaria)


1. Residenti nel Comune di Caldogno
2. Scelta preferenziale del tempo scuola all’atto dell’iscrizione
3. Alunni con fratelli o sorelle già frequentanti il tempo scuola scelto
4. Certificazione di disabilità- affidamento ai Servizi Sociali
5. Alunno in famiglia monoparentale
6. Alunno con entrambi i genitori lavoratori fuori dal Comune
7. Alunno con entrambi i genitori lavoratori
8. Sorteggio

45
PROGETTI APPROVATI DAL COLLEGIO DEI DOCENTI PER L’A. S. 2018/2019

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è un documento “aperto”, soggetto ad integrazioni e a


verifiche nel triennio.
Viene predisposto con la partecipazione di tutte le componenti dell’Istituzione scolastica.

Viene elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e
delle scelte di amministrazione e di gestione definiti dal Dirigente Scolastico, formulati anche
sulla base dei contributi provenienti dalle realtà istituzionali del territorio e dai rappresentanti
delle famiglie.

Nell’elaborazione del PTOF triennale per strutturare processi formativi funzionali alla
realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni sono state
considerate le seguenti linee d’indirizzo:

1. Affermazione del ruolo centrale della scuola nelle società della conoscenza
2. Innalzamento dei livelli di istruzione e delle competenze degli studenti
3. Contrasto alle disuguaglianze socio-culturali e territoriali
4. Prevenzione e recupero dell’abbandono e della dispersione scolastica
5. Sviluppo dell’intercultura e dell’integrazione:

• offerta di pari opportunità culturali;


• potenziamento e sostegno di attività finalizzate all’integrazione dei ragazzi
diversamente abili.

6. Valorizzazione ed ottimizzazione delle risorse professionali e strumentali per la


realizzazione di una scuola aperta che miri e all’ampliamento dell’offerta formativa in
orario extracurricolare, attraverso attività mirate:

• al potenziamento delle attività scientifiche e matematiche;


• all’arricchimento della lingua italiana e delle lingue comunitarie;
• potenziamento attività dei laboratori artistiche;
• potenziamento delle strutture e delle attrezzature sportive;
• sviluppo delle competenze digitali degli studenti e all'utilizzo critico e consapevole
dei social network e dei media.

La progettazione di quest’anno rispecchia le linee di Indirizzo del nostro PTOF e le linee


programmatiche approvate dal Collegio Docenti il 22 ottobre 2018.

46
PROGETTI VERTICALI

DENOMINAZIONE CLASSI REFERENTE TEMPI


SPORTELLO D’ASCOLTO Genitori e alunni secondaria Dott. GALZIGNATO

ALFABETIZZAZIONE COMMISSIONE
Alunni stranieri
Sez. grandi Infanzia
Classi prime e quinte
CONTINUITA’ COMMISSIONE
Primarie
Classi prime Secondaria
GUIDO Annuali
RECUPERO POTENZIAMENTO
Tutti TREVISAN
ALBO

GIOCO ANCH’IO SPORT PER


Tutti
TUTTI
MIOLA
BASKIN Secondaria LAGO
CAMPIONATI SPORTIVI
Secondaria
STUDENTESCHI
VOLONTARI A SCUOLA Tutti i plessi FRANCO
GIORNATA CONTRO IL BULLISMO TUTTI GLI ALUNNI COMMISSIONE

47
PROGETTI SCUOLA INFANZIA

AREA PROGETTO DESTINATARI ALTRI ENTI REFERENTI


ENGLISH IN
GRANDI IMPUMP TEAM BORDIN
Linguistica MOTION
BIBLIOTECA MEDI E GRANDI BIBL. CALDOGNO VANZO
CANTANDO IN
TUTTI ESPERTO ESTERNO BORDIN
CORO
PROGETTO
Artistica GRANDI CONFARTIGIANATO ANTONIAZZI
INCISIONE
MERCATINO DI TUTTI I BAMBINI RAMON
FAMIGLIE
NATALE PIZZINI
POLIZIA
Cittadinanza ED. STRADALE GRANDI VANZO
MUNICIPALE
PROGETTO
TUTTI I BAMBINI MARCATO
ACQUARIO
SORRIDI! GRANDI PROG. AULSS PELLATTIERO
Scientifica PROGETTO DI
PLESSO: TUTTI I
TUTTI I BAMBINI
“L’ECOLOGIA DOCENTI
SIAMO NOI!!!”

48
PROGETTI COMUNI SCUOLE PRIMARIE

AREA PROGETTO DESTINATARI ALTRI ENTI REFERENTE


CLASSI 1^/4^ ESPERTO FERRARI
MUSICA PER TUTTI
PRIMARIE ESTERNO BRAZZALE
Artistica CORSO DI
ALUNNI DI 3^-
PIANOFORTE TAMIOZZO TAMIOZZO
4^- 5^
POMERIDIANO
ESPERTI GROSSO
TUTTI GLI
SPORT A SCUOLA DISCIPLINE MARCHESINI
ALUNNI
SPORTIVE ANDRIGHETTO
Salute e EDUCAZIONE
ESPERTO ZECCHIN
benessere ALL’AFFETTIVITA’ E CLASSI 5^
ESTERNO GALASSO
SESSUALITA’
FRUTTA E VERDURA PROGETTO PIAZZA
TUTTI
NELLE SCUOLE MINISTERIALE BROCCARDO
ASS. ALPINI DI CICCOLELLA
ALPINI CLASSI 5^
CALDOGNO PIAZZA
EDUCAZIONE RINALDI
CLASSI 2^ POLIZIA LOCALE
Cittadinanza STRADALE LAZZARIN
TENENZA DEI
CL 5^ E COMMISSIONE
LEGALITA’ CARABINIERI DI
SECONDARIA SALUTE
DUEVILLE

49
PROGETTI SCUOLA PRIMARIA DI CALDOGNO

DENOMINAZIONE DESTINATARI ESPERTI


AREA REFERENTI
ESTERNI
VOLONTARI
FIDAS CLASSI 5^ DAL TOSO
FIDAS
Salute e TUTTI
OCCHIO AGLI OCCHI OTTICA PADRIN RINALDI
benessere 14 CLASSI
EDUCARE ATTRAVERSO CLASSI 2^-3^- GROSSO
AQUAREA
L’ACQUA 4^-5^ MARCHESINI
CONOSCERSI MEGLIO PER CLASSI 2^ A-B
RINALDI
STARE INSIEME E 3^ A
Cittadinanza
CLASSI 1^ E 5^ SANSIGOLO
OVER THE RAINBOW
TP CICCOLELLA

PROGETTI SCUOLA PRIMARIA DI RETTORGOLE

ESPERTI
AREA DENOMINAZIONE ALUNNI REFERENTI
ESTERNI
UP GRADE CL. 4 ASS. PLEIADI TREVISAN
PROVIAMO
SOLIDARIETA’ Tutti INSIEME PER PIAZZA
Cittadinanza L’HANDICAP
SCUOLA
UN PONTE CON…
CL 3-4-5 PRIMARIA GROTTO
MARAMURES
SLATIORA
Linguistica SCREENING DSA CL 1 ROSSATO

50
PROGETTI SCUOLA SECONDARIA

AREA DENOMINAZIONE DESTINATARI ALTRI ENTI REFERENTI


ASS DI
LETTORE LINGUA
CLASSI TERZE PROMOZIONE FORNASIERO
INGLESE
CULTURALE
QUOTIDIANO IN OSSERVATORIO
CLASSI TERZE BALDINATO
CLASSE GIOVANI EDITORI
L’UOMO DEL ‘900 NEL
ASS. IMI
Linguistica DRAMMA DELLA CLASSI TERZE CATALANO
AS. FANTI E ALPINI
GUERRA
TUTTI A TEATRO TUTTE LE CLASSI TEATRO ASTRA CATALANO
INCONTRO CON
CLASSI TERZE CUAAMM BALDINATO
L’AFRICA
UP GRADE CLASSI SECONDE PLEIADI LIGAZZOLO

GIOCHI MATEMATICI TUTTI MATHESIS LICATA


IL NOSTRO CONSORZIO
TERRITORIO UN BENE CLASSI SECONDE BONIFICA ALTA ROMEO
DA SALVAGUARDARE PIANURA VENETA
Scientifica FIDAS CLASSI SECONDE FIDAS LICATA
VOLONTARI CROCE
PRIMO SOCCORSO CLASSI SECONDE LICATA
VERDE
ASS. NAZIONALE
GIOCHI DELLE SCIENZE
ALUNNI CLASSI 3^ INS. SCIENZE ROMEO
SPERIMENTALI
NATURALI
TRAIN…TO BE POLIZIA
CLASSI 3^ LICATA
COOL FERROVIARIA
Cittadinanza
CARABINIERI DI COMMISSIONE
LEGALITA’ TUTTE LE CLASSI
DUEVILLE SALUTE

NUTRILIBRIO CLASSI 2^ E 3^ ESPERTO ESTERNO LICATA


Prevenzione
e INSPIRING GIRLS ASS. VALORE
CLASSI TERZE LICATA
salute VALORE DONNA DONNA
SPERIMENTAZIONE UNIVERSITA’ FORO
CLASSE 1^ MIOLA
EDUCAZIONE FISICA ITALICO ROMA
ALCUNI ALUNNI CENTRO EDILE
A REGOLA D’ARTE SIMEONE
CLASSI 3^ PALLADIO
Artistica
LABORATORIO DI ALUNNI CLASSI CENTRO SPUMA
SIMEONE
SERIGRAFIA SECONDE GET
ORIENTA-INSIEME CLASSI TERZE PROGETTO IN RETE BALDINATO
Orientamento ASS MASTRI DEL
MAESTRI DEL LAVORO CLASSI SECONDE SCANTAMBURLO
LAVORO

51
PROGETTO “SCUOLA APERTA”
AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA IN ORARIO EXTRASCOLASTICO

REFERENTE VITTORIA ALBO

PRIMO PERIODO dal 13 novembre 2018 al 25 gennaio 2019


Martedì Consolidamento Matematica Laboratorio di artistica
13/11/18 classi seconde classi seconde- terze
22/01/19 16 ore Novello 20 ore Simeone
Mercoledì Potenziamento Inglese Coro (annuale)
14/11/18 classi terze tutte le classi
23/01/19 16 ore Lago 16 ore
Venerdì Potenziamento Tedesco Potenziamento Inglese
23/11/18 classi terze classi seconde
25/01/19 16 ore Capra 16 ore

PRIMO PERIODO: LE LEZIONI POMERIDIANE SONO SOSPESE DAL 7 ALL’11 GENNAIO 2019

SECONDO PERIODO dal 12 febbraio 2019 al 12 aprile 2019


Martedì Laboratorio di artistica classi prime Laboratorio scrittura giornalistica
12/02/2019 e seconde Classi terze
09/04/2019 20 ore Simeone 16 ore Baldinato
Mercoledì Potenziamento Coro (annuale)
13/02/2019 Matematica classi terze tutte le classi
10/04/2019 16 ore Romeo 16 ore
Giovedì Recupero inglese Potenziamento inglese
14/02/2019 Classi prime Classi prime
11/04/2019 16 ore 16 ore Lago M.
Venerdì Potenziamento Tedesco Laboratorio teatrale
15/02/2019 classi seconde classi prime e seconde
12/04/2019 16 ore Capra 20 ore Crispo

SECONDO PERIODO: LE LEZIONI POMERIDIANE SONO SOSPESE DAL 4 ALL’8 MARZO 2019

APPROVATO DAL COLLEGIO DEI DOCENTI IL 22 OTTOBRE 2018

IL DIRIGENTE
PAOLO JACOLINO

FUNZIONE STRUMENTALE
PROF.SSA VITTORIA ALBO

52
ALLEGATO 1: VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI E DEL COMPORTAMENTO

LA VALUTAZIONE PERIODICA E FINALE DEGLI APPRENDIMENTI

La valutazione periodica e finale degli apprendimenti degli alunni nel primo ciclo,
compresa la valutazione dell'esame di Stato, per ciascuna delle discipline di studio
previste dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo, è espressa con votazioni in decimi che
indicano differenti livelli di apprendimento. La precisazione dei livelli che intendono
sottolineare il valore ordinale, non cardinale, della scala decimale utilizzata è espressa
nelle tabelle contenute nel presente allagato.

È compito specifico di ciascun insegnante scegliere, tra quelli indicati, il voto ritenuto più
pertinente per l’alunno/a. Il voto indicato nel documento di valutazione, pertanto, non
rappresenta la media matematica dei voti delle singole prove di verifica effettuate nel
corso del quadrimestre o dell’anno scolastico, bensì indica i profitti, le autonomie e i
processi maturati.

La valutazione è integrata dalla descrizione del livello globale di sviluppo degli


apprendimenti raggiunto (rispetto al metodo di studio maturato, al livello di
consapevolezza e ai progressi registrati relativamente alla situazione di partenza ...) e del
processo formativo in termini di progressi nello sviluppo culturale, personale e sociale
(autonomia raggiunta dall’alunno e grado di responsabilità nelle scelte...).
“Corrispondenza tra votazioni numeriche e diversi livelli di apprendimento” in base a: -DL
62/2017 art.2, c.1 -Nota MIUR 10.10.2017.

1
DOCUMENTO PER LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA
CORRISPONDENZA TRA VOTI E LIVELLI DI CONOSCENZE E ABILITÀ
 Non completo raggiungimento degli obiettivi minimi.
 Possesso frammentario di conoscenze e abilità.
5
 Acquisizione inadeguata delle competenze.
 Difficoltà nell’uso dei linguaggi e degli strumenti.
 Raggiungimento degli obiettivi minimi.
 Possesso superficiale di conoscenze e abilità.
6
 Acquisizione difficoltosa delle competenze.
 Incertezze nell’uso dei linguaggi e degli strumenti.
 Raggiungimento essenziale degli obiettivi minimi.
 Uso corretto di conoscenze e abilità.
7
 Acquisizione incerta delle competenze.
 Tendenza alla semplificazione dei linguaggi e degli strumenti
 Raggiungimento degli obiettivi.
 Possesso delle conoscenze e delle abilità.
8
 Acquisizione adeguata delle competenze.
 Utilizzo sicuro dei linguaggi e degli strumenti.
 Raggiungimento completo degli obiettivi.
 Capacità di elaborazione autonoma delle conoscenze.
9  Acquisizione delle competenze previste.
 Conoscenza approfondita degli argomenti, uso corretto dei linguaggi e
degli strumenti.
 Pieno raggiungimento degli obiettivi.
 Completa padronanza delle conoscenze e delle abilità e capacità di
trasferirle ed elaborarle autonomamente.
10
 Acquisizione delle competenze previste.
 Possesso approfondito e personale degli argomenti, uso corretto dei
linguaggi specifici, padronanza sicura degli strumenti.

2
DOCUMENTO PER LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA
CORRISPONDENZA TRA VOTI E LIVELLI DI CONOSCENZE E ABILITÀ
L'alunno non conosce e non sa usare il lessico manifesta numerose lacune
4
nella conoscenza dei contenuti essenziali
L'alunno manifesta incertezze nella comprensione e lacune nella
conoscenza dei contenuti essenziali; espone i contenuti in modo poco
5 pertinente è incerto nell'uso del lessico e del linguaggio specifico.
Consegue parzialmente gli obiettivi minimi stabiliti per l'esecuzione delle
prove.
L'alunno comprende e conosce i contenuti essenziali e, quando richiesto, li
sa applicare in contesti semplici espone i contenuti usando lessico e
6
terminologia specifica a livello elementare consegue gli obiettivi minimi
stabiliti per l'esecuzione delle prove
L'alunno comprende e conosce la maggior parte dei contenuti svolti e li sa
parzialmente applicare espone i contenuti usando lessico e terminologia
7
quasi sempre appropriata consegue la maggior parte degli obiettivi stabiliti
per l'esecuzione delle prove
L'alunno comprende e conosce quasi tutti i contenuti svolti, li sa applicare
e/o contestualizzare, espone i contenuti con correttezza e proprietà
8 lessicale usando la terminologia specifica, consegue quasi tutti gli obiettivi
stabiliti per l'esecuzione delle prove organizza conoscenze applicando
strategie adeguate allo scopo
L'alunno comprende e conosce tutti i contenuti svolti, li sa, analizzare,
sintetizzare, rielaborare, applicare e/o contestualizzare, espone i
9 contenuti, usa il lessico e la terminologia specifica in modo preciso
consegue tutti gli obiettivi stabiliti per l'esecuzione delle prove organizza
conoscenze e competenze scegliendo strategie adeguate allo scopo
L'alunno comprende e conosce in modo approfondito tutti i contenuti
svolti, li sa analizzare, sintetizzare, rielaborare, applicare e/o
contestualizzare espone i contenuti, usa il lessico e la terminologia
10 specifica in modo preciso e personalizzato consegue tutti gli obiettivi
stabiliti per l'esecuzione delle prove organizza conoscenze e competenze
scegliendo strategie adeguate allo scopo sa gestire con prontezza e con
originalità situazioni complesse o nuove

3
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

Rispettando quanto previsto dal principio di delega contenuto nella legge 107 del 2015
(comma 181, lettera i, punto 1), che prevede per la scuola secondaria di primo grado
l’utilizzo di un giudizio sintetico per la valutazione del comportamento (anzichè un voto
decimale come negli anni passati), sono stati deliberati i nuovi criteri. La nuova
modalità di valutazione rilancia il rapporto scuola-famiglia responsabilizzando di più
tutta la comunità scolastica e le famiglie. Riguarda, infatti, gli aspetti della vita sociale, il
rispetto delle regole, dei compagni, degli adulti, degli ambienti e, più in generale, le
competenze sociali e di cittadinanza. La valutazione espressa con un giudizio sintetico
consentirà di predisporre al meglio, sia da parte delle scuole che delle famiglie, le forme
di accompagnamento necessarie per migliorare la vita scolastica e il processo di
apprendimento delle ragazze e dei ragazzi.
La valutazione del comportamento viene espressa collegialmente dai docenti attraverso
un giudizio sintetico riportato sul documento di valutazione è attribuito dal Consiglio di
Classe/Interclasse a maggioranza sulla base della proposta formulata al Consiglio dal
docente Coordinatore o dal docente prevalente nella scuola primaria.

4
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO E DELLE COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
SCUOLA PRIMARIA CLASSI PRIME, SECONDE E TERZE
INDICATORI LIVELLO LIVELLO LIVELLO LIVELLO
PARZIALE BASE INTERMEDIO AVANZATO
Non si sente parte Si sente parte del È disponibile alla Assume un ruolo
DISPONIBILITA’ del gruppo classe e gruppo classe, ma partecipazione per attivo nelle
ALLA non partecipa ad non sempre la realizzazione di diverse situazioni
CITTADINANZA esperienze comuni. partecipa ad una obiettivo di vita scolastica.
ATTIVA esperienze comuni. comune.

Nonostante l’aiuto Con l’aiuto di adulti Svolge impegni e Assume


di adulti e di e di compagni compiti portandoli responsabilmente
compagni non porta a termine a termine in modo impegni e compiti
SENSO DI porta a termine impegni e compiti. autonomo. Cura i portandoli a
RESPONSABILITA’ impegni e compiti. Ha generalmente materiali propri e termine in modo
Non dimostra cura cura dei materiali altrui. autonomo. Ha
dei materiali propri propri e altrui. cura dei materiali
e altrui. propri e altrui.

Non rispetta le Riconosce le regole Riconosce e Ha interiorizzato


regole anche se della comunità e rispetta le regole le regole,
CONSAPEVOLEZZA sollecitato generalmente le della comunità. assumendo
E RISPETTO DELLE dall’adulto. rispetta. consapevolmente
REGOLE comportamenti
corretti.

Fatica ad accettare È generalmente È disponibile al È sempre


le idee degli adulti e disponibile al confronto con gli disponibile e
ALTERITA’ E dei compagni. confronto con gli adulti e i compagni. aperto al
RELAZIONE altri. confronto con gli
adulti e i
compagni.

5
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO E DELLE COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
CLASSI QUARTE E QUINTE
INDICATORI LIVELLO LIVELLO LIVELLO LIVELLO
PARZIALE BASE INTERMEDIO AVANZATO
Non si sente parte Si sente parte del È disponibile alla Assume un ruolo
DISPONIBILITA’
del gruppo classe e gruppo classe, ma partecipazione per attivo nelle
ALLA
non partecipa ad non sempre la realizzazione di diverse situazioni
CITTADINANZA
esperienze comuni. partecipa ad una obiettivo di vita scolastica.
ATTIVA
esperienze comuni. comune.
Nonostante l’aiuto Con l’aiuto di adulti Svolge impegni e Assume
di adulti e di e di compagni compiti portandoli responsabilmente
compagni non porta a termine a termine in modo impegni e compiti
porta a termine impegni e compiti. autonomo. Cura i portandoli a
impegni e compiti. Ha generalmente materiali propri e termine in modo
SENSO DI
Non dimostra cura cura dei materiali altrui. Assume ruoli autonomo. Ha
RESPONSABILITA’
dei materiali propri propri e altrui. partecipativi nelle cura dei materiali
e altrui. diverse situazioni. propri e altrui.
Assume un ruolo
attivo e
propositivo.
Non rispetta le Riconosce le regole Riconosce e Ha interiorizzato il
regole anche se della comunità e rispetta le regole valore delle
sollecitato generalmente le della comunità. regole,
CONSAPEVOLEZZA
dall’adulto. rispetta. assumendo
E RISPETTO DELLE
consapevolmente
REGOLE
comportamenti
corretti nel pieno
autocontrollo.
Fatica ad accettare È generalmente È disponibile al È sempre
le idee degli adulti e disponibile al confronto con gli disponibile e
dei compagni. confronto con gli adulti e i compagni. aperto al
altri. confronto con gli
ALTERITA’ E
adulti e i
RELAZIONE
compagni. Nei
conflitti svolge un
ruolo di
mediatore.

6
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO E DELLE COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO CLASSI PRIME E SECONDE
LIVELLO LIVELLO LIVELLO
DIMENSIONI LIVELLO AVANZATO
PARZIALE BASE INTERMEDIO
Non si sente parte Si sente parte del È disponibile alla Assume un ruolo
del gruppo classe egruppo classe, ma partecipazione e attivo e propositivo
non mostra non sempre alla condivisione nei diversi contesti e
interesse né mostra interesse a nei momenti di situazioni di vita
DISPONIBILITA’
motivazione a perseguire un vita scolastica. scolastica formali e
ALLA
partecipare a obiettivo comune. informali. Individua
CITTADINANZA
esperienze e Partecipa alle l’obiettivo comune
ATTIVA
progetti comuni. esperienze ed è disposto a
proposte in modo perseguirlo con gli
discontinuo e altri.
poco attivo.
Nonostante l’aiuto Con l’aiuto degli Svolge impegni e Assume
degli adulti e dei adulti e dei compiti responsabilmente
compagni non compagni porta a portandoli a impegni e compiti
porta a termine termine impegni e termine in modo portandoli a termine.
impegni e compiti. compiti autonomo e Ha cura degli
Non dimostra cura rispettando le coerente alle ambienti e dei
SENSO DI
degli ambienti e indicazioni richieste. Ha cura materiali propri e
RESPONSABILITA’
dei materiali propri ricevute. Ha gli ambienti e i altrui.
e altrui. generalmente materiali propri e
cura degli altrui.
ambienti e dei
materiali propri e
altrui.
Non rispetta le Riconosce le Riconosce, Ha interiorizzato il
regole anche se regole della interiorizza e valore di norme e
sollecitato comunità e rispetta le regole regole, assumendo
CONSAPEVOLEZZA dall’adulto e/o dai generalmente le della comunità. consapevolmente
E RISPETTO DELLE compagni, non rispetta. Sa individuare le comportamenti
REGOLE riuscendo ad regole da seguire corretti con
adeguare il suo in contesti nuovi autocontrollo e
comportamento al consapevolezza.
contesto.
Fatica ad accettare È generalmente È disponibile al È sempre disponibile
le idee degli adulti disponibile al confronto con gli e aperto al confronto
e dei compagni. confronto con gli adulti e i con gli adulti e i
Tende a altri e in caso di compagni. Sa compagni. Cerca la
ALTERITÁ E
prevaricare sui necessità chiede gestire eventuali risoluzione dei
RELAZIONE
compagni e non la mediazione di conflittualità. conflitti.
sempre riesce a un adulto per
gestire la gestire la
conflittualità. conflittualità.

7
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO E DELLE COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO CLASSI TERZE
LIVELLO LIVELLO LIVELLO LIVELLO
DIMENSIONI
PARZIALE BASE INTERMEDIO AVANZATO
Non si sente parte Si sente parte del È disponibile Assume un ruolo
del gruppo classe e gruppo classe, ma alla attivo e propositivo
non mostra non sempre mostra partecipazione e
nei diversi contesti e
interesse né interesse a alla condivisione
situazioni di vita
DISPONIBILITA’ motivazione a perseguire un nei momenti discolastica formali e
ALLA partecipare a obiettivo comune. vita scolastica.
informali. Individua
CITTADINANZA esperienze e Partecipa alle Contribuisce alla
l’obiettivo comune
ATTIVA progetti comuni. esperienze realizzazione di
ed è disposto a
proposte in modo una meta perseguirlo con gli
discontinuo e poco comune. altri. Condivide le
attivo. proprie competenze
e attitudini.
Nonostante l’aiuto Con l’aiuto degli Svolge impegni Assume
degli adulti e dei adulti e dei e compiti responsabilmente
compagni non compagni porta a portandoli a impegni e compiti
porta a termine termine impegni e termine in portandoli a termine
impegni e compiti. compiti modo in modo
SENSO DI Non dimostra cura rispettando le autonomo e approfondito e
RESPONSABILITA’ degli ambienti e indicazioni coerente alle personale. Ha cura
dei materiali propri ricevute. Ha richieste. Ha degli ambienti e dei
e altrui. generalmente cura cura gli ambienti materiali propri e
degli ambienti e dei e i materiali altrui. Pianifica
materiali propri e propri e altrui. progetti relativi al
altrui. proprio futuro.
Non rispetta le Riconosce le regole Riconosce, Ha interiorizzato il
regole anche se della comunità e interiorizza e valore di norme e
sollecitato generalmente le rispetta le regole, assumendo
dall’adulto e/o dai rispetta. regole della consapevolmente
CONSAPEVOLEZZA
compagni, non comunità. comportamenti
E RISPETTO DELLE
riuscendo ad Sa individuare le corretti con
REGOLE
adeguare il suo regole da autocontrollo e
comportamento al seguire in consapevolezza
contesto. contesti nuovi anche in nuovi
contesti.
Fatica ad accettare È generalmente È disponibile al È sempre disponibile
le idee degli adulti disponibile al confronto con e aperto al confronto
e dei compagni. confronto con gli gli adulti e i con gli adulti e i
Tende a altri e in caso di compagni. Sa compagni. Cerca la
ALTERITÁ E
prevaricare sui necessità chiede la gestire eventuali risoluzione dei
RELAZIONE
compagni e non mediazione di un conflittualità. conflitti anche
sempre riesce a adulto per gestire svolgendo un ruolo di
gestire la la conflittualità. mediatore.
conflittualità.

8
ALLEGATO 2: PATTO DI CORRESPONSABILITA’

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ SCUOLA FAMIGLIA STUDENTE

Visto il D.M. n. 5843/A3 del 16 ottobre 2006 “Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e
legalità” Visti i D.P.R. n.249 del 24/6/1998 e D.P.R. n.235 del 21/11/2007 “Regolamento recante lo
Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria”
Visto il D.M. n.16 del 5 febbraio 2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per
la prevenzione del bullismo”
Visto il D.M. n.30 del 15 marzo 2007 “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di
telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni
disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”
CONSIDERATO che la formazione, l’educazione e l’istruzione sono processi complessi e continui
che, per la loro piena realizzazione, richiedono la cooperazione la collaborazione del Dirigente
scolastico, dei docenti, degli studenti e della famiglia
PRESO ATTO che la scuola è una comunità organizzata in cui operano, nel rispetto di appositi
regolamenti, diverse risorse umane
CONSIDERATA la necessità di definire, nel rapporto Scuola-Famiglia-Alunni, i diritti e i doveri da
condividere per potenziare l’Offerta Formativa della Scuola e permettere agli Alunni di realizzare
pienamente l’apprendimento

si stipula con la famiglia dell’alunno e con lo studente il seguente


PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ,
con il quale

LA SCUOLA SI IMPEGNA A:
• fornire una formazione culturale qualificata, aperta alla pluralità delle idee, nel rispetto
dell’identità di ciascuno studente;
• offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, garantendo un servizio
didattico di qualità in un ambiente educativo sereno, favorendo il processo di formazione di
ciascuno studente, nel rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento;
• offrire iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, al fine di
favorire il successo formativo e combattere la dispersione scolastica oltre a promuovere il
merito e incentivare le situazioni di eccellenza;
• favorire la piena integrazione degli studenti diversamente abili, promuovere iniziative di
accoglienza e integrazione degli studenti stranieri, tutelandone la lingua e la cultura, anche
attraverso la realizzazione di iniziative interculturali, stimolare riflessioni e attivare percorsi volti
al benessere e alla tutela della salute degli studenti;
• garantire la massima trasparenza nelle valutazioni e nelle comunicazioni mantenendo un
costante rapporto con le famiglie, anche attraverso strumenti tecnologicamente avanzati, nel
rispetto della privacy.

LO STUDENTE SI IMPEGNA A:
• prendere coscienza dei propri diritti-doveri rispettando la scuola intesa come insieme di
persone, ambienti e attrezzature;
• rispettare i tempi programmati e concordati con i docenti per il raggiungimento del proprio
curricolo, impegnandosi in modo responsabile nell’esecuzione dei compiti richiesti;
• accettare, rispettare e aiutare gli altri e i diversi da sé, impegnandosi a comprendere le ragioni
dei loro comportamenti.

LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A:
• valorizzare l’istituzione scolastica, instaurando un positivo clima di dialogo, nel rispetto delle
scelte educative e didattiche condivise, oltre ad un atteggiamento di reciproca collaborazione
con i docenti;
• rispettare l’istituzione scolastica, favorendo una assidua frequenza dei propri figli alle lezioni,
partecipando attivamente agli organismi collegiali e controllando quotidianamente le
comunicazioni provenienti dalla scuola;
• discutere, presentare e condividere con i propri figli il patto educativo sottoscritto con
l’Istituzione scolastica.

Ogni soggetto sottoscrittore del presente Patto è consapevole che:


Il presente Patto educativo è valido, per ciascuno studente, fino al termine degli studi all’interno
di questa Istituzione scolastica.
Eventuali ampliamenti, proposti dal Consiglio di Istituto e condivisi con i rappresentanti delle
famiglie, genitori e studenti, nonché eventuali modifiche proposte dal MIUR, saranno comunicate
tempestivamente.

Data, ____________

Per la Scuola: il Dirigente Scolastico_______________ _

Per la famiglia: Genitore_______________


ALLEGATO 3: STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI

STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI


PRIMO GRADO DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI CALDOGNO

Art. 1-Vita della comunità scolastica


1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione
delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica .
2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai
valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In
essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la
formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo
delle potenzialità e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i
principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti
dell’infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989 e con i principi generali
dell’ordinamento italiano.
3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di
cui è parte, contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche
attraverso l’educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione dell’identità in
genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale e
persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati
all’evoluzione delle conoscenze e all’inserimento nella vita attiva.
4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero,
di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la
compongono,quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera
ideologica, sociale e culturale.

Art. 2-Diritti
1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che
rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia
aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la continuità
dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche
attraverso un'adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di
sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome.
2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il
diritto dello studente alla riservatezza.
3. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che
regolano la vita della scuola.
4. Lo studente ha diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad
attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri
punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.
5. Lo studente ha diritto a partecipare attivamente alla propria formazione: i
docenti coinvolgeranno gli studenti e le famiglie nel processo educativo e
formativo, esplicitando la programmazione, gli obiettivi, i criteri di valutazione.
6. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano
autonomamente il diritto di scelta tra le attività curriculari integrative e tra le
attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività didattiche curriculari
e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che
tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti.
7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della
comunità alla quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative
volte all'accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di
attività interculturali.
8. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per
assicurare:
a. un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio
educativo- didattico di qualità;
b. offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di
iniziative proposte dagli studenti e dalle loro famiglie;
c. iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio
nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica;
d. promuovere il talento e l’eccellenza, comportamenti ispirati alla
partecipazione solidale, alla gratuità, al senso di cittadinanza;
e. la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a
tutti gli studenti, anche diversamente abili;
f. la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica;
g. servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.
9. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto di
riunione e di assemblea dei genitori, a livello di classe, di corso e di istituto.

Art.3- Doveri
Gli studenti hanno il dovere di rispettare le norme previste dal regolamento
d’istituto. In particolare:
1. presentarsi a scuola con abbigliamento pulito, ordinato e decoroso;.
2. frequentare regolarmente le lezioni;
3. assolvere agli impegni di studio;
4. presentarsi con puntualità alle lezioni;
5. iniziare le attività didattiche predisponendo il materiale occorrente;
6. essere forniti del diario e del libretto scolastico, che sarà considerato primario
mezzo di comunicazione tra scuola e famiglia;
7. non mangiare e masticare durante le ore di lezione;
8. non disturbare la lezione;
9. intervenire in maniera opportuna, secondo il regolamento di classe;
10.collaborare con insegnanti e compagni;
11.stare in silenzio, rispettare la fila e non fare confusione durante gli
spostamenti da un’aula all’altra per non disturbare il lavoro delle altre classi;
12.tenere, durante le visite di istruzione, un comportamento corretto che non
crei situazioni di pericolo per sé e per gli altri;
13.usare un linguaggio corretto ed adatto al contesto;
14.non usare, in orario scolastico, il cellulare e altre apparecchiature elettroniche
non didattiche;
15.rispettare le cose proprie ed altrui e l’ambiente;
16.rispettare arredi, materiali didattici e tutto il patrimonio della scuola;
17.non appropriarsi di oggetti che siano della scuola, degli insegnanti o dei
compagni;
18.rispettare il Capo di Istituto,i docenti, il personale della scuola e i compagni,
ed evitare l’aggressività fisica e verbale;
19.non compiere atti che offendano la morale, la civile convivenza o che turbino
la vita della comunità scolastica;
20.rispettare il diritto alla privacy e alla dignità personale;
21.rispettare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dal regolamento
di Istituto.

Art. 4- Disciplina
Qualora gli studenti dovessero venire meno ai doveri scolastici e non accettassero le
regole del vivere civile della comunità saranno adottati dei provvedimenti
disciplinari.
Vanno distinte situazioni occasionali o fortuite dalle gravi mancanze che indichino
costante e persistente atteggiamento irrispettoso o manifestazioni di sopruso o
di violenza.
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del
senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità
scolastica nonché al recupero dello studente attraverso attività di natura sociale,
culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica.
La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni
disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna
infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del
profitto.
In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera
espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui
personalità.
Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e
ispirate al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione
personale dello studente, della gravità del comportamento e delle conseguenze che
da esso derivano.

SANZIONI DISCIPLINARI

Specificatamente per la mancanza al dovere di cui al punto 1 viene proposto:


 il docente coordinatore comunicherà la mancanza alla famiglia per iscritto o
tramite telefono.

Per la mancanza del dovere di cui dal punto 2 al punto 14 vengono proposte, a
seconda della gravità della mancanza, una delle seguenti sanzioni:
 richiamo verbale;
 richiamo scritto (nota) sul libretto personale e sul registro di classe (dopo 3
mancanze);
 dopo 3 note per disciplina, avviso telefonico ai genitori;
 richiamo del Dirigente con annotazione sul registro di classe e sul libretto
personale;
 convocazione e colloquio con la famiglia;
 sospensione dalla ricreazione con produzione di testo scritto o di elaborato
grafico;
 esclusione dai tornei sportivi di fine anno (anche dopo 2 telefonate a casa);
 esclusione dalle uscite didattiche e/o da attività extracurriculari con obbligo di
frequenza;
 esclusione da gite scolastiche con obbligo di frequenza.

Specificatamente per la mancanza al punto 14:


 l’insegnante provvederà al ritiro della strumentazione fino al termine delle
attività scolastiche informando la famiglia.

Per la mancanza dei doveri di cui dal punto 15 al punto 16 viene proposto:
 Riparazione del danno materiale da parte dell’alunno guidato da personale
docente o collaboratori scolastici per uso scorretto di attrezzature che
comportino danno modesto al patrimonio della scuola.
 Nel caso non sia possibile riparare agevolmente il danno il docente coordinatore
lo segnala al Consiglio di classe che si riunisce in seduta tecnica e stabilisce
l’eventuale danno pecuniario.
Per la mancanza ai doveri dal punto 17 al punto 21 viene proposto:
 Per fatti documentati, e testimoniati che denotino mancanza di rispetto verso i
docenti, il personale della scuola o i compagni, per fatti gravi che turbino
l’attività didattica, per fatti che mettano a rischio l’incolumità degli alunni e del
personale, per appropriazione indebita di cose altrui, per danni al patrimonio
della scuola è inflitta sanzione fino all’allontanamento dalla comunità scolastica
per massimo 15 giorni di lezione. Il provvedimento è adottato dal Consiglio di
classe riunito in via straordinaria e i giorni di sospensione sono da considerarsi
con frequenza obbligatoria. Il Consiglio di classe, inoltre valuterà interventi da
affiancare o privilegiare rispetto alla sospensione.
 Le sanzioni che comportano l’allontanamento superiore a 15 giorni e quelle che
implicano l’esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di
Stato conclusivo del corso di studi sono adottate dal Consiglio di Istituto.
 Nei periodi di allontanamento superiori ai 15 giorni, in coordinamento con la
famiglia e, ove necessario, anche con i servizi sociali e l’autorità giudiziaria, la
scuola promuove un percorso di recupero educativo che miri all’inclusione, alla
responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica.
 L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto
anche quando siano stati commessi reati che violano la dignità e il rispetto della
persona umana o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone. In tal caso la
durata dell'allontanamento è commisurata alla gravità del reato ovvero al
permanere della situazione di pericolo.
 Nei casi di recidiva, di atti di violenza grave, o comunque connotati da una
particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale, ove non siano
esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello
studente nella comunità durante l’anno scolastico, la sanzione è costituita
dall’allontanamento dalla comunità scolastica con l’esclusione dallo scrutinio
finale o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi o, nei
casi meno gravi, dal solo allontanamento fino al termine dell’anno scolastico.
 Queste sanzioni disciplinari possono essere irrogate soltanto previa verifica della
sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l’infrazione
disciplinare sia stata effettivamente commessa da parte dello studente
incolpato.
 Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva
rappresentata dalla famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella
comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi,
anche in corso d'anno, ad altra scuola.
 Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame
sono inflitte dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati
esterni.
Art. 5- Impugnazioni

1. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia


interesse, entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un
apposito Organo di Garanzia interno alla scuola, che decide nel termine di 09
giorni. Tale organo è composto da un docente designato dal Consiglio di istituto
e da due rappresentanti eletti dai genitori ed è presieduto dal Dirigente
Scolastico.

2. L'organo di garanzia di cui al comma 1 decide, su richiesta di chiunque vi abbia


interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito
all'applicazione del presente regolamento.

3. Il Direttore dell’ufficio scolastico regionale, o un dirigente da questi delegato,


decide in via definitiva sui reclami proposti da chiunque vi abbia interesse,
contro le violazioni del presente regolamento, anche contenute nei
regolamenti degli istituti. La decisione è assunta previo parere vincolante di un
organo di garanzia regionale composto da tre docenti e da tre genitori designati
nell’ambito della comunità scolastica regionale, e presieduto dal Direttore
dell’ufficio scolastico regionale o da un suo delegato.
4. L’organo di garanzia regionale, nel verificare la corretta applicazione della
normativa e dei regolamenti, svolge la sua attività istruttoria esclusivamente
sulla base dell’esame della documentazione acquisita o di eventuali memorie
scritte prodotte da chi propone il reclamo o dall’Amministrazione.

5. Il parere di cui al comma precedente è reso entro il termine perentorio di 30


giorni. In caso di decorrenza del termine senza che sia stato comunicato il
parere, o senza che l’organo di cui al comma 3 abbia rappresentato esigenze
istruttorie, il direttore dell’ufficio scolastico regionale può decidere
indipendentemente dall’acquisizione del parere. Si applica il disposto di cui
all’articolo 16, comma 4, della legge 7 agosto 1990, n.241.

6. Ciascun ufficio scolastico regionale individua, con apposito atto, le modalità più
idonee di designazione delle componenti dei docenti e dei genitori all’interno
dell’organo di garanzia regionale al fine di garantire un funzionamento costante
ed efficiente dello stesso.

7. L’organo di garanzia di cui al comma 3 resta in carica per due anni


scolastici.”Art. 5 bis- (Patto Educativo di corresponsabilità).
Contestualmente all’iscrizione alla singola istituzione scolastica, è richiesta la
sottoscrizione da parte dei genitori degli studenti di un Patto educativo di
corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e
doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie.

Art. 6- Disposizioni finali

I Regolamenti della scuola e la carta dei Servizi previsti dalle disposizioni vigenti in
materia sono adottati o modificati previa consultazione dei genitori
Del presente statuto e dei documenti fondamentali dell’Istituzione Scolastica è
fornita, a richiesta, copia agli studenti all’atto di iscrizione.
ALLEGATO 4: PROTOCOLLO INCLUSIONE BES

Protocollo per l’inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali

L’Istituto Comprensivo di Caldogno, si propone di potenziare la cultura dell’inclusione per


rispondere in modo efficace alle necessità di ogni alunno che, con continuità o per determinati
periodi, manifesti Bisogni Educativi Speciali.
A tal fine si intende:
 creare un ambiente accogliente e supportivo ;
 sostenere l’apprendimento attraverso una revisione del curricolo, sviluppando attenzione
educativa in tutta la scuola;
 promuovere l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento;
 centrare l’intervento sulla classe in funzione dell’alunno; favorire l’acquisizione di
competenze collaborative;
 promuovere culture politiche e pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione
fra tutte le componenti della comunità educante.
Obiettivo principale è la riduzione delle barriere che limitano l’apprendimento e la partecipazione
sociale attraverso l’utilizzo di facilitatori e l’analisi dei fattori contestuali, sia ambientali che
personali.

Destinatari
Sono destinatari dell’intervento a favore dell’inclusione scolastica tutti gli alunni con Bisogni
Educativi Speciali comprendenti:
 disabilità (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77);
 disturbi evolutivi specifici (Legge 170/2010, Legge 53/2003);
 alunni con svantaggio socio-economico; svantaggio linguistico e/o culturale.

Definizione di Bisogno Educativo Speciale


Un bisogno educativo speciale è una difficoltà che si evidenzia in età evolutiva negli ambiti di vita
dell’educazione e/o apprendimento. Si manifesta in un funzionamento problematico, anche per il
soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale; necessita di un piano educativo
individualizzato o personalizzato.

La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 ricorda che “ogni alunno, con continuità o per
determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici,
fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano
adeguata e personalizzata risposta”.

RISORSE

Risorse umane

 Dirigente Scolastico
 Referente DSA e BES
 Commissione alunni stranieri
 Commissione dislessia
 Commissione continuità
 Figura strumentale per l’autovalutazione d’istituto
 Docenti per le attività di sostegno
 Coordinatori di classe
 Personale ATA
 Assistenti all’autonomia e alla comunicazione

Organi collegiali:

 Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI).

L’Istituto Comprensivo di Caldogno, istituisce il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) al fine di
realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni in situazione di difficoltà, come
stabilito dalla D.M. 27 dicembre 2012 e dalla Legge 53/2003, attraverso la programmazione di un
“Piano Annuale per l’Inclusione”.

Compiti e funzioni del GLI

1. Rilevazione dei BES, monitoraggio e valutazione


2. Raccolta e documentazione degli interventi educativo-didattici
3. Consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie e metodologie di gestione delle classi
4. Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai G.L.H. operativi
5. Elaborazione di un “Piano Annuale per l’Inclusione”
6. Interfaccia con CTS e servizi sociali e sanitari territoriali per attività di formazione,
tutoraggio ecc.

Composizione del gruppo


E’ presieduto dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato; è costituto da un gruppo di docenti di
sostegno, da una rappresentante dei docenti coordinatori.

Consiglio di Classe/ Interclasse/ Sezione


Compiti e funzioni:

1. Individuazione
Il Consiglio di Classe/ Interclasse/ Sezione ha il compito di indicare in quali casi sia opportuna e
necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure
compensative e dispensative sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche, e sulla base
della eventuale documentazione clinica e/o certificazione fornita dalla famiglia.
2. Coordinamento con il GLI
3. Comunicazione con la famiglia ed eventuali esperti

Predisposizione del PDP

Il Consiglio di Classe/ Interclasse/ Sezione, deve predisporre un piano didattico personalizzato


(PDP) che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee e
i criteri di valutazione degli apprendimenti per tutti gli alunni individuati in situazione di svantaggio
scolastico, tranne nei casi di disabilità. Il PDP deve essere firmato dalla famiglia, dal Consiglio di
classe e dal Dirigente Scolastico.
GLH operativo: compiti e funzioni:

Il Glh operativo elabora il piano educativo individualizzato in presenza della certificazione di


disabilità, come stabilito dalla legge 104/92.

GLH d’Istituto: compiti e funzioni


E’ composto dal DS, dal coordinatore delle attività di sostegno, dai docenti di sostegno, dai
rappresentanti dei servizi territoriali e dalle famiglie.

Nel mese di giugno discute e recepisce la proposta di “Piano Annuale per l’inclusione”.

Nel mese di settembre adatta la proposta di Piano Annuale per l’inclusione in base alle risorse
assegnate alla scuola.

Collegio dei Docenti


 Discute e delibera il piano annuale.
 All’ inizio di ogni anno scolastico delibera gli obiettivi proposti dal GLI da perseguire e le
attività da porre in essere che confluiranno nel piano annuale di inclusione.
 Al termine dell’anno scolastico verifica i risultati ottenuti.

Risorse strumentali
Nell’arco degli anni la scuola si è dotata di attrezzature e ausili informatici specifici che possano
rispondere in modo adeguato ai bisogni speciali dei nostri alunni con bisogni educativi speciali.

MODALITA’ D’INTERVENTO

L’istituto cerca di migliorare il proprio livello di inclusione coordinando tutti i progetti per alunni
con Bisogni Educativi Speciali in una strategia che accresca la capacità della scuola di rispondere ai
bisogni delle diversità. A tal fine il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione, oltre a riunirsi collegialmente,
si è suddiviso in gruppi di lavoro per raggiungere la massima efficacia d’intervento, secondo la
seguente articolazione:
 Commissione DSA
 Commissione disabilità
 Gruppo accoglienza
 Commissione alunni stranieri
 Referente Qualità.

A livello di istituto
Organizzazione scolastica generale
 classi aperte
 compresenza
 uso specifico della flessibilità

Articolazione degli spazi e delle posizioni


 accessibilità interna ed esterna
 ubicazione delle classi
 posizione dei banchi
Alleanze extrascolastiche
 ASL
 famiglie
 associazioni coinvolte nel sociale

Formazione
L’Istituto propone attività di aggiornamento e formazione che formino tutti i docenti ai temi
dell’educazione inclusiva e, in particolare, aiutino effettivamente a migliorare la loro capacità di
attivare le metodologie dell’apprendimento cooperativo e tutoring.

A livello di gruppo- classe

 Utilizzo dei modelli di apprendimento cooperativo e di tutoring;


 potenziamento del metodo di studio soprattutto nelle classi prime durante il periodo
dedicato all’accoglienza;
 recupero dei prerequisiti per le classi prime durante il periodo dedicato all’accoglienza;
 attivazione di percorsi inclusivi;
 elaborazione chiara dei livelli minimi attesi per le varie discipline.

Specifico per l’alunno con BES


Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato redatto in un piano che ha lo
scopo di definire, monitorare e documentare, attraverso un’elaborazione collegiale, le scelte
educativo-didattiche.

 Piano Educativo Individualizzato (PEI)


Per gli alunni con disabilità certificata è prevista la formulazione del Piano educativo
Individualizzato (PEI) ad opera del GLH operativo.

 Piano Didattico Personalizzato (PdP)


Per gli alunni con DSA le misure indicate riguarderanno le metodologie didattiche attraverso
un’azione formativa individualizzata e personalizzata e attraverso l’introduzione di strumenti
compensativi e misure dispensative;

 negli altri casi si potranno esplicitare progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli
minimi attesi per le competenze in uscita e gli strumenti e strategie didattiche.

L’attivazione del PdP è deliberata in Consiglio di classe, firmato dal Dirigente Scolastico, dai
docenti e dalla famiglia. La famiglia autorizza in forma scritta il trattamento dei dati sensibili.
ALUNNI CON DISABILITA’ (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77)

L’istituto accoglie gli alunni disabili organizzando le attività didattiche ed educative attraverso il
supporto dei docenti specializzati, degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione, di tutto il
personale docente ed Ata.

Il docente specializzato.
Il docente di sostegno svolge una funzione di mediazione fra tutti le componenti coinvolte nel
processo di integrazione dell’alunno disabile, la famiglia, gli insegnanti curricolari, le figure
specialistiche delle strutture pubbliche. All’inizio dell’anno scolastico, in base alle esigenze
emerse dopo un congruo periodo di osservazione, stabilisce in accordo con il Dirigente
scolastico un orario didattico temporaneo. A tal fine, si individuano insieme al C.d.C., le
discipline in cui intervenire. Il docente specializzato cura i rapporti con i genitori e con la Asl di
riferimento; redige congiuntamente con i referenti del Servizio sanitario nazionale, con i
genitori e il Consiglio di classe il Pei ed il PdF; partecipa ai G.L.H.O., ai G.L.H. d’Istituto e alle
riunioni del gruppo di lavoro per l’inclusione; tiene un registro per le attività di sostegno; alla
fine dell’anno scolastico riferisce il suo operato in una relazione finale.

GLH d’Istituto
Composizione: Compiti:
 Dirigente scolastico, referente dei docenti di  Analizza la situazione complessiva
sostegno, docenti per le attività di sostegno, dell’Istituto con riferimento alle strutture,
referente Asl, genitori degli studenti disabili, alle risorse umane e materiali, agli alunni in
referente personale Ata, referente Enti situazioni di disabilità.
locali, operatori specialistici.  Cura i rapporti con le Asl e con le
associazioni delle persone disabili.
 Si riunisce due volte all’anno e/o ogni volta  Formula proposte di tipo organizzativo e
venga ritenuto necessario. progettuale per il miglioramento
dell’integrazione degli alunni disabili
nell’istituto.
 Propone le spese per l’acquisto di materiali
ed attrezzature per le varie attività
didattiche previste per ciascun P.E.I.

GLH operativi
Composizione: Funzioni:
 Dirigente scolastico, Docente referente se  progettazione e verifica del PEI
necessario, Docente coordinatore, Docenti  stesura e verifica del PDF.
curricolari, Docenti di sostegno dell’alunno  individuazione e programmazione delle
disabile, Genitori dell’alunno disabile, modalità operative, delle strategie, degli
Operatori Asl, A.E.C. se richiesto, altro interventi e degli strumenti necessari
personale che opera con l’alunno disabile. all’integrazione dell’alunno disabile.
 Nel caso in cui fosse necessario, si prevede
la possibilità di riunire G.L.H. straordinari,
concordando la presenza degli operatori
sanitari.
Referente per le attività di sostegno
Funzioni:
 competenze di tipo organizzativo ( Gestione delle risorse personali, tenere contatti con i
referenti della Asl, collabora con il Dirigente Scolastico per l’organizzazione delle attività di
sostegno, richiede la convocazione del Gruppo di lavoro, coordina il Gruppo di Lavoro nello
svolgimento delle varie attività).
 Competenze di tipo consultivo (creazione di un archivio e di una banca dati di proposte
didattiche integrate fruibili dai docenti, propone materiali inerenti le metodologie e le
strategie didattiche).
 Competenze di tipo progettuale e valutativo (predisposizione di modulistica, formula progetti
in base ai bisogni educativi emersi nell’Istituto e in base alle proposte del gruppo di lavoro per
le attività di sostegno).

Scelte metodologiche e didattiche


All’interno delle varie classi con alunni con disabilità si adottano strategie e metodologie favorenti
l’inclusione e il lavoro di gruppo come l’apprendimento cooperativo e il tutoring, le attività di tipo
laboratoriale, le lezioni differite. Per programmare gli interventi didattici in base alle esigenze degli
alunni si adotta, ove possibile, una programmazione per aree disciplinari.
Verifica e valutazione: gli studenti diversamente abili sono valutati in base al Pei.
Il Pei può essere: - curricolare o globalmente riconducibile alla programmazione oppure
totalmente differenziato. Le verifiche, orali e scritte, concordate con i docenti curriculari, possono
essere equipollenti e/o prevedere tempi più lunghi di attuazione.

Individualizzazione dei percorsi d’apprendimento


Nella programmazione educativa individualizzata si promuoveranno itinerari che sollecitino
l’autonomia personale, sociale e didattica, limitando quanto possibile la dipendenza dell’alunno
dal docente per le attività di sostegno.
Nel caso di adozione di programmazione differenziata si svilupperanno tutti i raccordi possibili
con la programmazione della classe in modo da favorire l’inclusione dell’alunno.

Le attività di sostegno si svolgono prevalentemente in classe, solo in casi rari ed eccezionali si


possono prevedere attività in rapporto uno a uno.

Continuità educativo-didattica.
L’istituto considera la continuità educativo-didattica come fattore facilitante il processo di
apprendimento dell’alunno con disabilità e per questo si creano le condizioni, affinché
l’insegnante per le attività di sostegno assegnato ad una classe permanga, per quanto possibile,
anche negli anni successivi
.
Procedure di accoglienza
Il referente per le attività di sostegno, o un docente di sostegno delegato, incontra i docenti
della scuola di provenienza dell’alunno e i suoi genitori, nel mese di maggio, per formulare
progetti per l’integrazione. Il referente verifica la documentazione pervenuta e attiva risposte di
tipo organizzativo per accogliere l’alunno stesso (richiesta AEC, assistenza di base, trasporto,
strumenti e ausili informatici ecc…). Il docente per le attività di sostegno assegnato alla classe
informa il Consiglio sulle problematiche relative all’alunno, incontra i genitori all’inizio dell’anno
scolastico, prende contatti con gli specialisti della ASL, collabora con gli insegnanti curricolari al
fine di creare un clima di collaborazione e di inclusione per gli alunni diversamente abili.
Il referente per le attività di sostegno predisporrà all’inizio dell’attività scolastica tutte le attività
volte ad accogliere l’alunno diversamente abile, assieme al docente referente dell’accoglienza.
Durante l’accoglienza, il docente di sostegno assieme al C.d.C. proporrà attività di orientamento
volte a migliorare l’efficacia dello studio.

Orientamento

Orientamento in entrata Orientamento in uscita


Le famiglie che vogliono conoscere l’offerta In base al “progetto di vita” individuato nel
formativa dell’Istituto per gli alunni disabili P.E.I. l’alunno e la famiglia possono usufruire di
possono usufruire di un servizio di varie attività di orientamento. Tali attività
informazione e consulenza da parte del vengono progettate in collaborazione con la
referente per le attività di sostegno, o altro figura strumentale competente.
docente di sostegno delegato. In base ai
diversi bisogni educativi evidenziati, ai colloqui
con i genitori e con i docenti della scuola di
provenienza, si cerca di individuare il corso di
studi più adatto all’alunno.

ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI


(Legge 170 dell’ 8 ottobre 2010 e al D.M. 12 luglio 2011)

Alunni con DSA

I disturbi specifici di apprendimento (DSA) si distinguono in dislessia, disgrafia, disortografia e


discalculia; riguardano alcune specifiche abilità dell’apprendimento di alunni con capacità
intellettive adeguate all’età anagrafica.

La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano “l’uso di una didattica
individualizzata e personalizzata” come strumento di garanzia del diritto allo studio introducendo
strumenti compensativi e misure dispensative.

Il processo di gestione e produzione della documentazione relativa agli alunni con DSA prevede
due articolazioni corrispondenti rispettivamente alla redazione del PdP per gli alunni DSA accertati
e all’individuazione di alunni a rischio DSA (screening DSA).
Entrambe le procedure sono gestite dal coordinatore di classe.

Redazione del PdP

Famiglia
Inoltra la documentazione alla segreteria didattica dell’istituto: all’atto dell’iscrizione o alla
formulazione della diagnosi, con o senza richiesta del PdP.
Assume la corresponsabilità del progetto educativo-didattico, collaborando alla stesura.
Si impegna ad avere colloqui mensili con i docenti del Consiglio di classe e il coordinatore di classe.

La certificazione
La diagnosi presentata dalla famiglia può essere rilasciata da una struttura privata in via
provvisoria, in attesa del rilascio della certificazione da parte di strutture sanitarie pubbliche o
accreditate.
Negli anni terminali le certificazioni dovranno essere presentate entro il 31 marzo (art.1 R.A. n.140
del 25 luglio 2012).

Segreteria didattica
 Informa le famiglie della possibilità di richiedere il PDP alla consegna della documentazione.
 Predispone l’elenco degli alunni DSA per il responsabile DSA della scuola.

Responsabile DSA
 Consegna la documentazione al CdC, nel primo consiglio dopo il ricevimento della
documentazione.
 Provvede all’eventuale convocazione degli specialisti e dei genitori al ccl, su esplicita richiesta
della famiglia.

Consiglio di classe e coordinatore


 Valuta la necessità di un PdP per l’alunno. Se richiesto dalla famiglia o ritenuto necessario dal
consiglio di classe, anche in assenza di esplicita richiesta, predispone il PDP su apposito
modello previsto dall’istituto e disponibile sul sito nell’area modulistica.
 Consegna il PdP al Dirigente.
 Il CdC monitora il piano di studi personalizzato nel corso dell’anno, il coordinatore comunica
alla famiglia l’esito del monitoraggio.

Dirigente Scolastico
Prende visione del PdP e lo firma.

Coordinatore
Condivisione del PdP con le famiglie che deve essere firmato dai genitori, dall’alunno e dagli
specialisti se presenti.

Il PdP deve essere sottoscritto sia in caso di accettazione sia in caso di rifiuto.
 Accettazione: Il PdP diviene operativo. L’originale viene depositato in segreteria didattica e
conservato nel fascicolo dell’alunno.
 Rifiuto: Il PdP non diviene operativo. L’originale viene depositato in segreteria didattica e
conservato nel fascicolo dell’alunno. Nel primo consiglio di classe utile si verbalizza che
nonostante la mancata accettazione da parte della famiglia il C.d.C. si riserva di riformularlo e
di riproporne l’uso in caso di necessità.

2) Alunni con altri disturbi evolutivi specifici

Gli alunni con disturbi specifici che non rientrano nella categorie stabilite dalla Legge 104/92
possono usufruire di un piano di studi personalizzato e delle misure previste dalla Legge 170/2010.
Rientrano in questa categoria ad esempio gli alunni con:
 deficit del linguaggio;
 deficit delle abilità non verbali;
 deficit nella coordinazione motoria;
 deficit dell’attenzione e iperattività (in forma grave tale da compromettere il percorso
scolastico);
 funzionamento cognitivo limite;
 disturbo dello spettro autistico lieve( qualora non previsto dalla legge 104) ecc.

Individuazione
Il Consiglio di classe prende in esame la documentazione clinica e/o la certificazione presentata
dalla famiglia. Il Consiglio di classe, qualora ravvisi difficoltà nel percorso scolastico dell’alunno che
possono essere riconducibili a disturbi evolutivi specifici, informa la famiglia.

Predisposizione del Piano di studi personalizzato


 Il Consiglio di classe predispone gli interventi di inclusione assumendosi la responsabilità
pedagogico-didattica. Possono essere previste misure compensative e dispensative, nonché
progettazioni e strategie didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le
competenze in uscita. Qualora la certificazione clinica o la diagnosi non sia stata presentata, il
CdC dovrà motivare opportunamente le decisioni assunte sulla base di considerazioni
pedagogiche e didattiche.
 Il coordinatore di classe può chiedere la consulenza del GLI.
 La famiglia collabora alla stesura del PdP assumendo la corresponsabilità del progetto
educativo.
 Il CdC delibera l’attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato.

Attivazione del piano di studi personalizzato


Il piano di studi personalizzato può essere attivato solo se la famiglia lo sottoscrive.
In caso di rifiuto la famiglia sottoscrive la non accettazione del piano.

Documentazione
Il coordinatore di classe è responsabile della documentazione che dovrà essere consegnata al
Dirigente Scolastico che prende visione del PdP e lo firma, conservata con i documenti del CdC,
una copia va consegnata in segreteria e allegata al fascicolo personale dell’alunno.
Monitoraggio
Il coordinatore di classe informa il referente del GLI del percorso di inclusione attivato.
Il monitoraggio del PdP sarà effettuato durante i Consigli di classe e durante gli incontri del Gruppo
di Lavoro per l’Inclusione sul confronto dei casi.
Valutazione
Il Consiglio di classe assume la responsabilità pedagogico-didattica ai fini valutativi.

ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E/O CULTURALE

1) Area dello svantaggio socioeconomico e culturale


Tali tipologie di Bes, fermo restando le procedure descritte precedentemente, dovranno essere
individuate sulla base di elementi oggettivi come, ad esempio, la segnalazione degli operatori dei
servizi sociali, della famiglia, oppure di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche.
Gli interventi predisposti potranno essere di carattere transitorio.

2) Area dello svantaggio linguistico e culturale.


Per quanto riguarda questa tipologia di alunni si fa riferimento al “PROTOCOLLO ACCOGLIENZA
DEGLI STUDENTI STRANIERI”.
ALLEGATO 5: PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI
(Rete arcobaleno)

Il protocollo di accoglienza è uno strumento di lavoro deliberato dal collegio docenti


e definisce tutte le azioni con cui attuare l’inserimento scolastico degli alunni
stranieri, sia di quelli che si iscrivono prima dell’inizio delle lezioni sia di quelli che si
iscrivono ad anno scolastico iniziato.
Tiene conto del quadro legislativo di riferimento costituito da:
 Legge n. 40 – 6 marzo 1998 (Disciplina dell’immigrazione e norme sulla
condizione dello straniero);
 D. Lgsl n. 286 – 25 luglio 1998 (Testo Unico delle disposizioni concernenti la
disciplina dell’immigrazione);
 DPR n. 394 – 31 agosto 1999 (Regolamento di attuazione);
 DPR n. 275 – 1999 (Regolamento autonomia scolastica);
 e delle indicazioni ministeriali, tra cui:
- CM n. 301 – 8 settembre 1989 (inserimento stranieri nella scuola
dell’obbligo)
- CM n. 205 – 26 luglio 1990 (educazione interculturale)
- CM n. 73 – 2 marzo 1994 (dialogo interculturale e convivenza
democratica)
- CM n. 74 – 21 dicembre 2006 (iscrizioni)
 CM n. 24 – 1 marzo 2006 (Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli
alunni stranieri)
- CM n. 02 – 8 gennaio 2010 (Indicazioni e raccomandazioni per
l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana
- CM n. 4233 – 19 febbraio 2014 (Linee guida per l’accoglienza e
l’integrazione degli alunni stranieri)

Attraverso le indicazioni in esso contenute il collegio dei docenti si propone di:


 facilitare l'ingresso a scuola degli alunni stranieri, con pratiche condivise da
tutti i docenti
 sostenerli nella fase di inserimento;
 entrare in relazione con la famiglia immigrata e favorire la partecipazione dei
genitori al progetto formativo;
 favorire nella scuola un clima di accoglienza;
 promuovere la collaborazione tra scuole e territorio sulle problematiche
dell'educazione interculturale.

1
Il protocollo è uno strumento di lavoro e come tale può essere aggiornato sulla base
delle nuove esigenze che possono emergere.

TAPPE DELL'ACCOGLIENZA
1. Iscrizione
2. Colloqui con la famiglia
3. Colloqui con l'alunno e somministrazione di prove per accertare abilità e
competenze
4. Assegnazione alla classe
5. Inserimento in classe con avviamento di un percorso di prima alfabetizzazione
6. Monitoraggio dell'integrazione

1. Iscrizione
La scuola, se possibile, individua nell'ufficio di segreteria una persona che abbia
competenze linguistiche e che segua in modo continuativo le iscrizioni degli alunni
stranieri e che avrà il compito di:

 iscrivere l'alunno utilizzando, se presente, modulistica plurilingue e contattando


un mediatore culturale qualora se ne ravvisi la necessità;
 raccogliere documenti e autocertificazioni relativi alla precedente scolarità, a
vaccinazioni, eccetera (vedi nell'allegato 1 i documenti da richiedere in dettaglio);
 fornire alla famiglia tutte le informazioni relative all'organizzazione della scuola;

 subito dopo la segreteria avviserà l'insegnante coordinatore di plesso e/o

 l'insegnante referente della classe in cui l’alunno verrà inserito, per favorire le fasi
successive dell'accoglienza.

2. Colloquio con la famiglia


Il primo colloquio con la famiglia sarà svolto da un insegnante del plesso
appartenente alla commissione intercultura e/o da un insegnante della classe in cui
l’alunno verrà inserito. Se le circostanze lo richiedono, il colloquio può avvenire in
presenza di un mediatore linguistico-culturale.

Il primo colloquio ha lo scopo di:

 raccogliere delle informazioni sulla situazione famigliare (componenti,


occupazione dei genitori, usanze, proibizioni, tempi di permanenza in Italia) e
sulla storia personale e scolastica dell'alunno (stile di vita nel Paese d'origine,
2
conoscenza della lingua madre, della lingua italiana, e di altre lingue, interessi,
abilità); l'allegato 2 del protocollo può essere utile per raccogliere delle
informazioni sull'alunno e sulla famiglia;

 comunicare alla famiglia che nei primi giorni di scuola l'alunno conoscerà
l'ambiente ed effettuerà delle prove d'ingresso, dopodiché si procederà
all'assegnazione definitiva della classe nel rispetto dell'ART. 45 del DPR 394/99
(inserimento secondo l'età anagrafica o ad una classe diversa, laddove se ne
ravvisi l'opportunità, previa delibera degli organi competenti).

A seguito del colloquio con la famiglia è opportuno che l'insegnante referente


trasmetta tutte le informazioni acquisite agli insegnanti di classe.

3. Colloquio con l' alunno e somministrazione di prove

Il primo colloquio con l'alunno neoarrivato sarà curato dall'insegnante referente o


da uno degli insegnanti di classe, in presenza, se necessario, di un mediatore
linguistico.
Esso rappresenta un momento significativo del percorso di integrazione: va
effettuato in un clima relazionale rassicurante, in forma di dialogo informale,
durante il quale l'allievo racconta in modo spontaneo episodi della propria storia
personale e familiare, dà informazioni sui propri interessi e sull'ambiente di
provenienza, riferisce impressioni sulla nuova realtà geografica e sociale in cui si
trova inserito. L'insegnante raccoglierà per iscritto i dati emersi e avrà cura di
comunicarli alle insegnanti di classe.

Si passerà poi nello stesso giorno e nei giorni successivi all'accertamento delle
competenze e delle abilità di base.
Le prove di ingresso verteranno indicativamente su:

• conoscenza dei sistema alfabetico con caratteri neolatini


• eventuale livello di conoscenza dell'italiano
• abilità logico matematiche
• lingue straniere europee (come eventuale lingua curricolare)
• competenze trasversali (vedi ALLEGATI)

4. Assegnazione alla classe

Dopo un periodo di osservazione, fino a un massimo di due settimane, in cui


l'alunno viene inserito nella classe che corrisponde alla sua età anagrafica, in base ai
3
dati raccolti, l'insegnante referente e gli insegnanti di classe, confermano
l'inserimento o propongono una diversa soluzione. E' consigliabile evitare la
costituzione di sezioni con più alunni neoarrivati o che si concentrino nella stessa
classe studenti della stessa nazionalità.

I minori stranieri soggetti all'obbligo scolastico vengono iscritti alla classe


corrispondente all'età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l'iscrizione
ad una classe diversa, tenendo conto:
a) dell'ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell'alunno, che può
determinare l'iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore
rispetto a quella corrispondente all'età anagrafica;
b) dell'accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell'alunno;
c) del corso di studi eventualmente seguito dall'alunno nel Paese di provenienza;
d) del titolo di studio eventualmente posseduto dall'alunno (tradotti e certificati da
enti preposti)

5. Inserimento nella classe

Gli insegnanti favoriscono l'inserimento dell'alunno nella classe:


 informando i compagni del nuovo arrivo e creando un clima positivo di attesa;
 progettando specifiche attività di benvenuto e di conoscenza;
 incaricando un alunno di svolgere attività di tutoraggio dell'alunno straniero e
coinvolgendo eventualmente alunni della stessa provenienza già inseriti nella
scuola.

Sulla base delle prove effettuate gli insegnanti elaborano un piano di studio
personalizzato secondo le seguenti modalità:
 avvio della prima alfabetizzazione se l'alunno non conosce la lingua italiana o
di un'azione di consolidamento se l'alunno non è al primo inserimento.
(L'istituto a tal proposito riserverà uno o più "pacchetti" di ore di
insegnamento individuale per l'alunno neoarrivato. Tale azione verrà svolta o
dall'insegnante referente o dagli insegnanti di classe nelle prime settimane
dopo l' inserimento);

 individuazione ed applicazione di modalità di semplificazione dei contenuti e


di facilitazione linguistica, stabilendo i contenuti essenziali ed adattando ad
essi le metodologie didattiche, la verifica e la valutazione delle competenze
acquisite;

 individuazione di modalità e strumenti per la valutazione periodica e


l'eventuale esame finale (se l'alunno viene inserito ad anno scolastico già
4
avviato, in qualche caso non sarà possibile dare una valutazione delle sue
competenze nel primo quadrimestre.
Nel documento di valutazione dovranno allora comparire le motivazioni della
mancata valutazione usando le formule suggerite nell'allegato 3).

6. Monitoraggio
L'integrazione è un processo che non avviene spontaneamente, ma un
percorso che richiede l'attenzione costante dei docenti.
Di seguito diamo una serie di indicatori dai quali è possibile rilevare il livello di
integrazione sociale e scolastica dell'alunno.

1. Il bambino /ragazzo non se ne sta sempre in disparte.

2. Viene cercato, interpellato per giocare, ricerca gli altri per giochi con esito
positivo.
3. Chiede aiuto ai compagni con esito positivo.
4. Gioca e litiga con i compagni.
5. Racconta ai compagni le proprie esperienze extrascolastiche.
6. Si vede con i compagni anche fuori dalla scuola.
7. E' riferimento per i compagni in quanto "esperto", "competente" di alcuni
specifici ambiti.
8. Arriva sereno a scuola e non mostra comportamenti di fuga o rifiuto.
9. Mostra interesse per l'attività scolastica e si impegna.
10.Partecipa a discussioni, conversazioni, su usi, costumi eventi significativi di
diverse culture a confronto.
11.Usa, se richiesto, la propria lingua d'origine.

COMPITI DEI REFERENTI E/O DELLA COMMISSIONE INTERCULTURA

 Colloquio con le famiglie degli alunni stranieri neoarrivati, stesura di una


biografia, restituzione agli insegnanti di classe.
 Stesura e/o somministrazione di prove di ingresso.
 Ricerca e pubblicizzazione nel plesso e nell'istituto dei materiali didattici utili e
dei siti da consultare.
 Prima alfabetizzazione in occasione dell'inserimento di alunni stranieri.
 Costruzione di unità didattiche semplificate.
 Progettazione e attuazione di "eventi" interculturali.
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 Monitoraggio dei progetti esistenti.

RUOLO DEI MEDIATORI CULTURALI


Sarà possibile ricorrere in caso di necessità al contributo di queste figure. In
particolare potranno essere di supporto:
 in segreteria al momento dell'iscrizione;
 nel primo colloquio con la famiglia;
 per fornire agli insegnanti informazioni sui sistemi scolastici del paese di
provenienza dell'alunno;
 per favorire l’inserimento dell’alunno nel gruppo classe e per valorizzare la
cultura d’origine;
 nel primo giorno di inserimento dell'alunno per tradurre e spiegare alcune
parole di prima necessità o la consegna delle prove di ingresso;
 nel colloquio periodico con le famiglie;
 in caso insorgano dei conflitti, delle incomprensioni, delle problematiche nel
primo periodo;
 per la traduzione scritta di documenti dall'italiano.

Per avere la presenza del mediatore culturale servirà contattare la funzione


strumentale e alla commissione.

COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO


 L'istituto comprensivo è in rete con altre scuole della provincia (capofila è l'I.C. di
Creazzo) per la stesura di progetti per combattere la dispersione scolastica (art.
9).
 L'istituto comprensivo è inoltre in rete con altri istituti appartenenti all'Ulss 6.
 Le funzioni strumentali contattano le associazioni di volontariato e le
amministrazioni per stabilire collaborazioni.

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