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Il libro che manderei a memoria

Carlo Fruttero Antonio Pennacchi G ianrico Carofiglio Lorenzo Pavolini Benedetta Tobagi
S ilvia Avallone Marco Travaglio Melania Mazzucco Laura Pariani Dario Voltolini
Maurizio Maggiani Gad Lerner G ian Antonio Stella M arta Morazzoni C hristian Frascella
P upi Avati A lessandro D’Avenia F lavio Soriga P aolo Villaggio Massimo Gramellini

tuttoLIBRI
NUMERO
ANNO XXXIV
1713
SABATO 8 MAGGIO 2010

ALL’INTERNO
LE VIE
DELLA MEMORIA

MARCO BELPOLITI
PIERO BIANUCCI

GIOVANNI DE LUNA

PAOLA MASTROCOLA
AUGUSTO ROMANO
ALLE PAGINE II-III

A PAGINA IV

ALLE PAGINE VI-VII

intervista a
TZVETAN TODOROV
di DOMENICO QUIRICO
S
al alonedi Torino
Sei
ALLE PAGINE VIII-IX

ENZO BIANCHI
A PAGINA X

L’INDIA,
IL PAESE OSPITE

quello
ERNESTO FERRERO
A PAGINA XI

ALESSANDRO MONTI
ALLE PAGINE XII-XIII

CLAUDIO GORLIER
A PAGINA XIV

I NOSTRI RICORDI

che
ORESTE DEL BUONO
di GUIDO DAVICO BONINO

NICO ORENGO
di GIORGIO FICARA
ALLE PAGINE XX-XXI

LA CLASSIFICA

ricordi
DEI TITOLI
PIU’ VENDUTI
A PAGINA XXII

IL DIARIO
DI LETTURA:
Federico Enriques,
il signor Zanichelli
di MARIO BAUDINO
A PAGINA XXIII

TUTTOLIBRI
Come e perché salvare
A cura di:
LUCIANO GENTA
con BRUNO QUARANTA
e nutrire la memoria: il tema
tuttolibri@lastampa.it
www.lastampa.it/tuttolibri/

LA STAMPA
dei 5 giorni di incontri
DirettoreResponsabile
MarioCalabresi

EditriceLaStampaSpA
al Lingotto dal 13 al 17 maggio
viaMarenco 32,Torino
Presidente
JohnElkann
Stabilimentidistampa
LaStampa,v.G.Bruno84,Torino
LitosudRomaSrl,v.CarloPesenti130,Roma
E.TI.S.2000, ZonaIndustrialePalastrada,Catania
L’UnioneEditorialespa,viaOmodeo,Elmas(CA)
Supplementochiusointipografiail6maggio2010
II Speciale Salone 2010
Questo Speciale 5 GIORNI AL LINGOTTO DAL 13 AL 17 MAGGIO ISTRUZIONI PER L’USO
E la Fiera torna Salone Orari, prezzi, sito
Come da tradizione Tuttolibri ha
scelto di presentare il Salone del libro,
= Giunta alla sua ventitreesima edizione la Fiera, guidata da = Sede del Salone del Libro è Lingotto Fiere, via Nizza 280.
Rolando Picchioni e Ernesto Ferrero, madrina Sandra Ozzola Giovedì 13, domenica 16 e lunedì 17 è aperto dalle 10 alle 22,
sviluppandone il tema conduttore, la della casa editrice e/o, torna a chiamarsi Salone, ma mantiene la venerdì 14 e sabato 15 dalle 10 alle 23. Biglietto intero: 8 euro.
sua identità di festa e mercato popolare, con centinaia di stand e Biglietto ridotto: 6 euro (ragazzi tra gli 11 e i 18 anni, studenti
memoria: come e perché conservare e incontri in cui ognuno, proprio come in una sagra, può andare in universitari, militari, oltre i 65 anni). Biglietto ridotto junior:
far vivere il nostro passato. cerca di chi e cosa più gli interessa, passando dalle lectio di 2,50 euro (bambini fra i 3 e i 10 anni e alunni delle scuole
Agli articoli dei nostri collaboratori storici e filosofi alle chiacchiere del presentatore tv o alle note del materne e elementari accompagnati dagli insegnanti). Biglietto
cantante scrittore preferito. Cinque giorni dal 13 al 17 maggio al gratuito per disabili e accompagnatori. Speciali comitive: oltre
si accompagnano, nella seconda parte, Lingotto. Serata inaugurale (a inviti) mercoledì 12 (h 20,30, le 20 persone, 6 euro, biglietti solo in prevendita presso la
i consigli di lettura di 20 scrittori: Arena del Bookstock Village), in omaggio all’India, Paese ospite: segreteria organizzativa. E’ previsto l’abbonamento per 5
Il logo del Salone del Libro prolusione di Sudhir Kakar, scrittore e psicoanalista, autore di Gli giorni a 19 euro (un ingresso giornaliero). Il sito con il
quale libro manderei a memoria? dedicato al tema della memoria indiani. Ritratto di un popolo (Neri Pozza). programma: www.salonelibro.it, e-mail: info@salonelibro.it
Al centro quattro pagine dedicate
al Paese ospite d’onore, l’India.
Lo Speciale è stato realizzato in
redazione, con il progetto grafico di
Marina Carpini e le immagini scelte
dal photoeditor Mauro Vallinotto.

MARCO BELPOLITI
Stacy Snyder è un'a-
spirante insegnante.
A venticinque anni,
terminati gli studi, i funzionari
dell'università che le devono
dare il nullaosta la convocano.
Pur avendo ottimi voti, e con-
cluso molto bene il tirocinio,
Stacy non può fare l'insegnan-
te. Hanno trovato una sua foto
online che la ritrae col cappel-
lo da pirata in testa mentre be-
ve da un bicchiere di plastica.
Sulla pagina di MySpace, dove
l'ha postata per far ridere gli
amici, la ragazza ha scritto
tempo prima: pirata ubriaco.
L'amministrazione superze-
lante sostiene che c'è il rischio
che i bambini della scuola pos-
sano vedere la loro insegnante
che beve. Stacy cerca di to-
glierla dal web, ma è già stata
indicizzata dai motori di ricer-
ca e archiviata dai web craw-
ler. Fa ricorso contro la deci-
sione, e in tribunale perde. La memoria e il web Nell’era digitale c’è
Viktor Mayer-Schönber-
ger, direttore dell'Information anche un diritto all’oblio, impresa che diventa Incontri
and Innovation Policy Resear- Sull’avvenire della memoria,
ch Center all'Università di Sin- più faticosa del ricordare ma necessaria: avere Umberto Eco in dialogo con
Maurizio Ferraris e Patrizia

Siamo consumatori troppe informazioni ci impedisce di agire Violi, (il 15 maggio, h. 16,
Sala dei 500). Con
riferimento ai 150 anni della
e produttori di una storia d’Italia, discutono su no per il futuro dei singoli.
miriade di dati, anche
i più intimi, di cui
perdiamo il controllo
gapore, apre con la storia della
Devo scegliere: «memoria e oblio» Ernesto
Galli della Loggia e Francesco
Traniello (il 15 maggio, h.
14,30, Sala Rossa).
Il fiume Lete, fiume che di-
spensa oblio, nel corso della sto-
ria è sempre scorso abbondan-
te; oggi si è quasi seccato, per
cui bisogna procedere a una se-
rie d'interventi anche legislativi

cosa conservo
giovane, e di un altro più anzia- per cancellare le informazioni
no psicoterapeuta canadese, stipate nel web, come del resto
colpito dalla memoria lunga l'Unione Europea ha comincia-
del web, il suo libro intitolato to a fare, anche se non abba-
Delete edito da Egea, dedicato stanza, come ci ricorda nei suoi
al diritto all'oblio nell'era digi- saggi Stefano Rodotà: abbiamo
tale. un diritto attivo all'oblio.

e cosa cancello?
Oggi, grazie a Internet, sem- Il vero problema è come far
bra essersi rovesciato il rap- Viktor Mayer-Schönberger convivere il diritto alla privacy
porto tra memoria e dimenti- Delete con l'ossessiva ricerca di visibi-
canza: mentre un tempo era lità che attanaglia gran parte
Egea, pp. 191, € 19
costoso e difficile ricordare, della popolazione mondiale in
E’ la novità in vetrina che
oggi appare, al contrario, mol- meglio pone il problema del
questo momento. Il superamen-
to oneroso l'oblio. L'arrivo del- «cosa conservare» di fronte a to del confine che separava vita
le tecnologie digitali ha infatti Space e gli altri social network, quarantenne californiana, che, si, e prima si scambiano diverse una crescita esponenziale privata da vita pubblica è stato
cambiato tutto. Come ci ricor- dei produttori di informazioni a causa di un incidente, si è tro- e-mail. Uno dei due, cercando delle nostre informazioni. eroso da molteplici fattori, tra
da Carlo Formenti nella prefa- che altri - aziende, singoli, poli- vata nella medesima situazione: nelle vecchie missive, si ricorda Il libro fondamentale cui quello che Richard Sennet
zione al libro, possiamo dupli- ziotti, sociologi, militari, ecc. - una memoria incontrollabile e di colpo che anni prima avevano sull'oblio è Lete di Harald ha definito «tirannia della inti-
care all'infinito ogni genere utilizzano per vari fini moltepli- automatica, alla stregua di un avuto una discussione spiacevo- Weinrich (il Mulino 1999); da mità», e porta a rendere pubbli-
d'informazioni (testi, immagi- ci: campagne commerciali, film che non finisce mai. Ricor- le; rilegge le e-mail con la conse- ricordare: Usi dell'oblio ci aspetti personali proprio co-
(Pratiche 1990), con saggi tra
ni, suoni, ecc.) a costo zero, e marketing, spionaggio, gossip, dare troppo è pericoloso, per- guenza di suscitare un risenti- me ha fatto la spiritosa inse-
gli altri di Y. H. Yerushalmi e
senza che le copie perdano di saggi, libri, relazioni, pura curio- ché ci espone alla condizione di mento inatteso verso l'altro. Gianni Vattimo; La memoria
gnante americana. L'indeboli-
qualità; inoltre, possiamo con- sità. Come scrive Schönberger, L'eccesso d'informazioni va a e l'oblio a cura di Franco mento delle identità collettive
dividere con altri le informa- «una volta condivisa un'infor- Ricordare troppo è scapito della nostra capacità di Rella (Pendagron 2002) e, obbliga gli individui a un fatico-
zioni: c'è una sola grande mac- mazione, se ne perde il control- agire nel presente in modo libe- per antitesi, Ricordare di so e continuo processo di co-
china planetaria di cui il no- lo». pericoloso, significa ro e non gravato da pesi eccessi- Aleida Assman (il Mulino struzione della propria identità,
stro computer è un terminale. Ecco perché il problema dell' vivere in un eterno vi. Nel mondo di Funes esistono 2002). Il tema era già al centro
di una lezione di Eco sull’ars
in cui l'oblio attivo non sembra
Quello che la ragazza ameri- oblio diventa importante: il pas- solo particolari, mentre, come trovare spazio, mentre l'osten-
cana non ha considerato è pro- sato resta impresso come un ta- presente, in un film ci ha insegnato Proust, l'oblio è oblivionalis, in un convegno sione di sé appare l'elemento
inizio Anni 90 a Milano: in
prio quest'aspetto. Sino al tuaggio sulla pelle digitale e can- che non finisce mai la virtù che ci permette di innal-
quella occasione l'editore
prevalente.
2000 Internet era uno stru- cellarlo costa denaro, e dolore. zarci al di sopra dei particolari Franco Angeli pubblicò sette
Forse bisognerà, come acca-
mento di accesso all'informa- In un suo famoso racconto Bor- vivere in un eterno presente. per cogliere il senso generale volumi curati dall'Università de già per le merci deperibili, e
zione, ora è uno strumento per ges evoca la figura di un uomo L'oblio è una strategia neces- delle cose. Come a Stacy, acca- Cattolica, col titolo L’arte anche per noi stessi, stabilire
condividerla. Noi tutti contri- che non dimentica nulla, Funes, saria, anche per il nostro cervel- de a molti di compiere gesti o at- della dimenticanza. una data di scadenza delle infor-
buiamo, senza accorgercene, el memorioso. Ricorda tutto del lo che del resto è predisposto ti sconsiderati, o futili, specie in A Luoghi della memoria e mazioni memorizzate nel web.
ad accrescere il sistema d'in- passato, per quanto la sua me- biologicamente a tenere a men- età giovanile, e di cui poi ci si dell’oblio è dedicato il numero Solo i paranoici coltivano il so-
formazioni così che non siamo moria prodigiosa si perda in un' te solo un numero limitato di co- pente. Il fatto che nei siti web re- 14 del 1995 di Iride, rivista di gno onnipotente di essere ricor-
solo consumatori, ma, attra- infinità di dettagli, proprio co- se. Schönberger fa l'esempio di sti memoria degli errori o delle filosofia, edita da il Mulino. dati per ogni cosa che hanno fat-
verso i blog, Facebook, My- me il caso di una donna, una due amici che devono incontrar- esagerazioni compiute è un dan- to, e per sempre.
Tuttolibri
Torino 13-17 maggio SABATO 8 MAGGIO 2010
LA STAMPA III

BOOKSTOCK VILLAGE GLI OSPITI DI «LINGUA MADRE» ALL’ARENA PIEMONTE


Giovani lettori crescono Voci da tutto il mondo
= Dalla prima infanzia all’Università. Appuntamento al = Sesta edizione di Lingua Madre, iniziativa della Regione
Bookstock Village. Con un programma per i più piccoli fino ai Piemonte, coordinata dal Circolo dei Lettori. Scrittori, reading,
14 anni, a cura di Eros Miari («La memoria che guarda concerti, fuori e dentro il Salone (nell’Arena Piemonte, dal 13
avanti»), e un programma per i giovani over 14, a cura di al 17 maggio). Tra gli ospiti annunciati, in arrivo da tutto il
Davide Boosta Dileo, tastierista dei Subsonica («La memoria mondo (India, Romania, Egitto, Somalia, Italia, Haiti, Malesia,
vista di lato»). Fra gli ospiti, Margherita Hack, Paola Capriolo, Sud Africa, Iran, Guinea, Pakistan, Cecenia, Marocco): Filip
Pierluigi Baima Bollone, Carlo Lucarelli, Red Ronnie, Paolo Florian, Shailja Patel, Kamila Shamsie, Licia Giaquinto, Cecilia
Bonolis. Nel cuore del Village, l’Arca della memoria, Samartin, Preeta Samarasan, Tahar Lamri, Yussef Ziedan,
un’iniziativa didattica del Castello di Rivoli con gli allievi del Samina Ali, Siba Shakib, Raj Patel, Breyten Breytenbach, Said
primo liceo artistico di Torino. Metafora sottesa al progetto è Sayrafrezadeh, Susann Scholl. Il 17 maggio, ultimo giorno del
l’«Onda lunga della memoria», motivo ispiratore di artisti Salone, saranno premiate le tre vincitrici del quinto concorso
quali Hokusai, Courbet, Gauguin. «L’onda della memoria» realizzata dal Castello di Rivoli letterario nazionale Lingua Madre, ideato da Daniela Finocchi.

Sfogliando l’album di lettura


nella fotografia del ’900: due immagini di
Eyedea/Contrasto (a sinistra) e di Ferdinando
Scianna/Magnum/Contrasto (a destra)

che sia il migliore. Così para-


dossalmente in Google l’autori-
tarismo tecnocratico si affida
al populismo. Sempre con l’oc-
chio al mercato: Google traccia
il profilo di chi lo consulta, per
lui è un cliente. Il che non to-
glie, per carità, che Google sia
utilissimo. Basta saperlo.
Tutte queste cose non stan-
no in un libro solo. Bisogna met-
terle insieme leggendone molti
freschi di stampa e poi ragio-
narci sopra.
Wikipedia nasce nel 2001 ad
opera di Jimmy Wales e Larry
Sanger. Oggi conta 3 milioni di
voci in inglese, 800 mila in te-
desco, 600 mila in francese,
giapponese, polacco e italiano,
mentre altre 25 edizioni hanno
almeno 100 mila voci. Andrew
Lih in La rivoluzione di Wikipe-
dia (Codice) racconta la storia
di questa avventura.
L’umanista digitale di Tere-
sa Numerico, Domenico Fior-
monte e Francesca Tomasi (il
Le memorie della scienza Oggi hanno Mulino) fornisce strumenti
dimensioni quasi illimitate e costano Incontri per orientarsi nella Superme-
moria elettronica, con speciale
Il genetista Edoardo attenzione ai letterati che ri-
una sciocchezza: il Sapere ci sfugge Boncinelli in dialogo con
Arnaldo Benini il 16 maggio,
schiano di chiudersi in torri
d’avorio senza futuro. Tra le
da tutte le parti per quantità e per qualità h. 15, Sala Rossa, su «I
congegni della memoria». pagine più utili, quelle sui mo-
Conduce: Piero Bianucci. tori di ricerca, e in particolare
PIERO BIANUCCI Il 13 maggio, h. 14, Sala su Google, fondato da Larry

Possiamo riassumere
il problema così. Per
millenni la memoria è
stata solo dentro il cervello
Che dilemma: Gialla, lectio magistralis di
Piero Angela su «Insegnare le
scienze». Interviene
Francesco De Sanctis.
Bussole per orientarsi
rivolte ai letterati
che rischiano
di chiudersi in torri

uso il cervello
umano. Poi una minima parte
si è trasferita in documenti d’avorio senza futuro
scritti: alla memoria interna si
è affiancata una memoria Page e Sergey Brin nel 1995 a
esterna. Questa, dopo Guten- Stanford.
berg, è cresciuta enormemen- Oggi Google esplora in fra-
te, ma ancora in modo governa- zioni di secondo 10 miliardi di

o il computer?
bile grazie a quella meta-me- pagine del Web, ha 20 mila di-
moria che sono i cataloghi delle Andrew Lih pendenti, 450 mila computer e
biblioteche. La rivoluzione 6,7 miliardi di dollari di fattura-
Le cose cambiano radical- to; il primo trimestre 2010 si è
mente con l’arrivo delle memo- di Wikipedia chiuso con utili in crescita a
rie elettroniche. All’inizio era- Codice, pp. 280, € 25 1,96 miliardi di dollari, il 37% in
Il motore nasce nel 2001 ad più rispetto al 2009. Per tute-
opera di Jimmy Wales e Larry
Wikipedia è illuminista lidarlo, anche per qualità. no liberamente contribuire a di Diderot e d’Alembert la valu- larsi è bene leggere L’algoritmo
Sanger. Oggi conta tre
Se questo è il problema, co- farla crescere. Questa è una tazione era accademica, in al potere (Laterza, pp. 118, € 14)
e democratica, me se ne esce? Semplificando grande rivoluzione intellettua- Wikipedia è cooperativa. La
milioni di voci in inglese, 800
mila in tedesco, 600 mila in di Francesco Antinucci e Come
una grande rivoluzione in modo estremo, esistono due le a base tecnologica. Il softwa- prima era una validazione for- italiano. usare meglio Google di Luca De
vie ispirate da filosofie oppo- re Wiki è un ambiente aperto: te, la seconda debole. Ma ri- Fiore (Il Pensiero Scientifico,
intellettuale ste: Wikipedia e Google. chi ci entra è insieme consuma- spetto alla prima ha il vantag- pp. 138, € 14).
a base tecnologica Una differenza è grossola- tore e produttore dei conoscen- gio di non cristallizzarsi in dog- Sulla storia dell’informatica
na: Wikipedia è un deposito di za. Ciò sottintende un’etica di mi, di seguire l’evoluzione del è interessante Uomini e compu-
no deboli e care. Oggi hanno di- conoscenze, ampio ma, alla fi- Sapere, giorno per giorno, ora ter di Daniele Casalegno (Hoe-
mensioni quasi illimitate e co- ne, ben circoscritto, Google è Google è autoritario per ora. Wikipedia ha in sé il vi- pli, pp. 312, € 24). Ma per dare
stano una sciocchezza. Risulta- un motore di ricerca che scan- rus dell’errore e insieme i suoi un senso alla memoria interna
to: la memoria esterna ha supe- daglia tutti i depositi di cono- e commerciale: anticorpi. umana rispetto a quella ester-
rato quella interna. Per di più, scenze del Web. Chi va su Wiki- il criterio di selezione Altra storia per Google: è na elettronica servono Docu-
Internet connette le immense pedia approda in un’isola, chi tecnocratico, autoritario e com- mentalità (Laterza), dove il filo-
memorie esterne in una Super- va su Google si tuffa nell’ocea- dei siti è merciale. Tecnocratico e auto- Teresa Numerico, sofo Maurizio Ferraris defini-
memoria mondiale. no, navigandone sia la superfi- una sorta di Auditel ritario perché i meccanismi di Domenico Fiormonte, sce lo statuto ontologico di
L’uomo ha una memoria da cie sia gli abissi. Wikipedia è un un motore di ricerca sono na- Francesca Tomasi ogni oggetto come memoria
100 milioni di megabyte, il com- sito, Google un meta-sito. Non cooperazione, solidarietà, tolle- scosti a chi lo usa. Commercia- L’umanista digitale scritta. Altre scialuppe per
puter mondiale da 85 mila mi- è però questa differenza ovvia ranza, fiducia nella Ragione. le non tanto perché veicola pub- scampare al naufragio: Mi ritor-
Il Mulino, pp. 23, € 19
liardi, cioè quasi un milione di che ci interessa ma piuttosto la Non c’è copyright, i contenuti blicità ma piuttosto perché il no in mente del biologo Edoardo
Tra le pagine più utili, quelle
volte più grande. Ecco perché differenza «politica». intellettuali sono gratuiti, ognu- criterio di selezione dei siti, fon- su Google, fondato da Larry
Boncinelli (Longanesi, pp. 253,
il nostro cervello è entrato in Wikipedia è illuminista e de- no può farne ciò che vuole pur- dato sul numero dei link, fun- Page e Sergey Brin nel 1995 a € 16,60) e Il cervello, istruzioni
crisi. Il Sapere ci sfugge da tut- mocratica. Illuminista perché ché senza fini commerciali. Il ziona un po’ come l’Auditel, Stanford. Oggi ha 20 mila per l’uso del genetista John Me-
te le parti per quantità e, poi- sogna di ordinare il Sapere. De- punto debole è la validazione che fa vincere il programma dipendenti. dina (Bollati Boringhieri, pp.
ché sono saltati i criteri per va- mocratica perché tutti posso- del Sapere. Nell’Enciclopédie più visto, anche se non è detto 315, € 19).
Speciale Salone 2010 Tuttolibri
IV Torino 13-17 maggio SABATO 8 MAGGIO 2010
LA STAMPA

I 75 ANNI DELL’ENAUDI E ALTRI PROTAGONISTI LE PAROLE DELLA CRITICA, LA CRITICA DELLE PAROLE FRA STORIA E POLITICA
Dietro le quinte dell’editoria Il romanzo e la lingua Da Pericle all’Italia d’oggi
= Settantacinque anni di Einaudi ripercorsi in Libri e = Meditando sulla critica letteraria. Angelo = Due lectio magistralis:«Pericle e l’invenzione della
scrittori di via Biancamano (Educatt editore) a cura di Guglielmi, autore di Il romanzo e la realtà (Bompiani), a democrazia» di Luciano Canfora (il 14, h. 16, 30, Sala
Roberto Cicala e Velania La Mendola: il 14 maggio, h. colloquio con Andrea Cortellessa, Filippo La Porta, Rossa) e «Agonia di un paese sui generis» di Franco
13,30, in Sala Rossa, con Sebastiano Vassalli, Guido Antonio Scurati, il 16 maggio, ore 14,30. Caffè Cordero, autore di Il brodo delle undici, Bollati Boringhieri
Davico Bonino e Mauro Bersani. Segreti e protagonisti letterario. Strumento cardinale nell’officina letteraria, la (il 15, h. 17,30, Sala dei 500, con Gherardo Colombo).
della vita editoriale svelati anche da Mario Baudino (Il lingua. Su «che lingua che fa» incontro con Gina Luigi Gustavo Zagrebelsky ( Scambiarsi la veste. Stato e Chiesa
gran rifiuto, Passigli) e Paolo Di Stefano (Potresti anche Beccaria, autore di Misticanze (Garzanti) e Il mare in un al governo dell’uomo) dialogherà con Rosy Bindi (Quel
dirmi grazie, Rizzoli, antologia di interviste): gli autori a imbuto (Einaudi): il 15 maggio, ore 13, Sala Rossa. Con che è di Cesare) il 15 maggio, h. 12, Sala Gialla. Introduce
colloquio il 14 maggio, ore 16, Caffè letterario. Oscar Farinetti e Luca Serianni. Giuseppe Laterza. Coordina: Ezio Mauro.

GIOVANNI DE LUNA

«Il mondo dei vecchi -


scriveva Bobbio -, di
tutti i vecchi, è il mon-
do della memoria. ... alla fine
tu sei quello che ricordi». Pu-
re, aggiungeva, «il pozzo della
memoria a un’età come la mia
è ormai tanto profondo che
non riesco più a giungere sino
in fondo, anche perché la luce
per illuminarlo è diventata
sempre più fioca».
C’è bisogno di fiaccole per
rischiarare quel pozzo; i libri
sono quelle luci («le letture di-
ventano sempre più seletti-
ve, più che leggere si rileg-
ge»). Nei libri si sedimentano
le figure, gli eventi, i luoghi
che ci aiutano a organizzare
il nostro passato in modo coe-
rente, ci permettono di muo-
verci con una certa sicurezza
in un territorio che altrimen-
ti ci vedrebbe spaesati, smar-
riti. E se è vero quello che di-
ce Bobbio che, alla fine, «sei
quello che ricordi», allora i li-
bri sono alcuni dei cardini più
importanti a cui legare la no-
stra avventura esistenziale. La memoria dei classici: una foto di Guy Le Querrec/Magnum/Contrasto
E se i libri non ci fossero
più? Cosa ci aiuterebbe a trat-
tenere i ricordi? Fino a poco
tempo fa si trattava di doman-
de retoriche. Ora non è più co- La memoria senza Gutenberg Si sta per avverare la profezia
sì. Profonde inquietudini cir-
condano, ad esempio, le sorti di Asimov: testi letti esclusivamente sugli schermi televisivi Incontri
del romanzo. In un sondaggio Lectio di Giovanni De Luna
di Repubblica su cosa ne sarà «Dalla memoria alla Storia»,
nei prossimi anni, Nicola La
Gioia ha affermato con sicu-
rezza: «Cambierà. La tecnolo-
gia lo modificherà, così come
l'industrializzazione a suo
E’ arrivata a fine corsa Sala Rossa, il 15, h. 10.30.
Il 14 ( Sala Rossa, h. 15.30)
presenterà Benedetta Tobagi
autrice di Come mi batte
forte il tuo cuore. Storia di
mio padre (Einaudi).

la carovana di carta?
tempo ha cambiato la narrati- Sul futuro dei giornali si
va… Il romanzo del futuro interrogano Massimo Gaggi
e Marco Bardazzi in L’ultima
notizia (Rizzoli): dibattito il
Oggi oltre 250 mila 13, h. 18, Sala Gialla, con
tra romanzi e altre Mario Calabresi, John
Elkann, Gabriele Galateri.
opere letterarie l'universo del libro: la nuova no nell’uniformità piatta e gri- ci perderanno il controllo delle mai maneggiata».
editoria elettronica sarà basata gia della rete. copertine, spariranno gli stam- Sarà una inimmaginabile ca-
disponibili su Amazon su una produzione artigianale e Editori, autori, e gli altri? Im- patori, i distributori, i magazzi- tastrofe culturale? Roncaglia
al prezzo di 9,99 dollari gestita da pochi addetti; fare li- pressionante l’elenco dei som- nieri; i librai potranno riempire ha sottolineato come Galileo
bri costerà sempre di meno; ci mersi e dei salvati: resteranno i i loro negozi di tutto ciò che vo- guardasse alla natura come a
avrà alle spalle la rete». sarà più spazio per i «consuma- traduttori (il loro ruolo di me- gliono, vino, gadgets, miscele un libro scritto in linguaggio
Ma sarà così per la saggisti- tori-lettori» che influenzeran- diatori tra lingue e culture di- aromatiche... Cambierà l'arre- matematico, come le tre grandi
ca, per i manuali scolastici, no direttamente le scelte degli verse resterà fondamentale), ci damento delle nostre case e religioni monoteistiche siano le
per qualsiasi forma del sape- editori. Questi ultimi poi, per te- sarà sempre bisogno dei redat- «nessuno avrà nostalgia per la «religioni del libro», come, in-
re che usi i libri per diffonder- ner conto di queste esigenze, tori e degli impaginatori, i grafi- carta perché nessuno l’avrà somma, il libro - metafora e og-
si. Si sta per realizzare una prenderanno il sopravvento su- getto - sia inestricabilmente in- Gino Roncaglia
lontana profezia di Asimov, ri- gli autori. Certo, mentre molti trecciato con i pilastri su cui si La quarta
chiamata nel libro di Gino mestieri legati alla filiera pro- fonda la nostra civiltà.
Roncaglia La quarta rivoluzio- duttiva e distributiva del libro E che ne sarà di una memo- rivoluzione
ne. Sei lezioni sul futuro del li- spariranno, la figura dell’auto- ria senza più i libri a sostenerla Sei lezioni sul futuro del libro
bro, che già nel 1951 immagina- re resterà, ma con un ruolo net- e ad accompagnarla? Guido Laterza, pp. 287, € 19
Il libro sarà presentato in Sala
va testi separati da ogni sup- tamente ridimensionato. Viale, sull’ultimo numero di
Rossa, 13 maggio, h. 17. Con
porto cartaceo e letti esclusi- Nell’editoria scolastica, ad Carta, si spaventa dinanzi a una l’autore discuteranno Gian
vamente sugli schermi televi- esempio, si avverte già una pre- cultura audiovisiva che «non si Arturo Ferrari, Giuseppe
sivi. Laterza, Giovanni Solimine.
Per Francesco Cataluccio, La figura dell’autore E gli altri? Resteranno Coordina Anna Masera.
autore di Che fine faranno i li-
bri?, questo scenario non è sopravviverà, ma con i traduttori, ci sarà
più una previsione ma la con- un ruolo nettamente sempre bisogno dei
statazione di un fenomeno già
avvenuto sotto i nostri occhi. ridimensionato: già redattori, spariranno
Oggi oltre 250 mila tra roman- capita nella scolastica stampatori e distributori
zi e altre opere letterarie sono
disponibili su Amazon al prez- senza molto scarsa di autori in deposita, o si deposita solo fle-
zo di 9,99 dollari. Sta accaden- grado di dare un’impronta per- bilmente, nel costrutto mentale
do la stessa cosa che è capita- sonale alla propria opera; la del recipiente; soprattutto si
ta al consumo di musica con maggior parte dei testi vengo- rinnova ogni giorno, cancellan- Francesco Cataluccio
l’avvento dell’iPod: «è facile no assemblati in redazione, con do o relegando nell’oblio quello Che fine faranno
immaginare che l’ebook rea- un occhio alla concorrenza, co- che era stato detto o comunica-
der della Apple incrementerà piando quello che appare più in- to solo ieri». Non so se sarà pro- i libri?
la diffusione degli apparecchi teressante, cucendo insieme le prio così. Roncaglia preferisce Nottetempo, pp. 60, € 6
L’autore sarà al Salone il 14,
per fruire dei libri elettronici indicazioni ministeriali e i sug- immaginare altri scenari. Pro-
h. 18, Caffé letterario, per
e li renderà rapidamente og- gerimenti della rete dei vendito- babilmente troveremo altre presentare con Gad Lerner
getti di uso quotidiano». ri. La creatività degli autori sa- «tracce» a cui ancorare i nostri un altro suo libro, Vado a
A questa constatazione ne rà obbligata a ritagliarsi nuovi ricordi e il nostro passato. Nel- vedere se di là è meglio
seguono altre in cui vengono percorsi, costruendo timoni l’attesa, non può esserci se non (Sellerio), un viaggio nei
ridisegnate tutte le coordina- cartacei per navigare nel web, lo spaesamento che tanto rattri- Paesi dell’Est dopo l’89.
te che hanno finora segnato certificando i siti che si affolla- stava Bobbio.
SABATO 8 MAGGIO 2010 LA STAMPA 5
VI Speciale Salone 2010
Imparare a memoria Quando ci piaceva
recitare la poesia davanti alla signora maestra
PAOLA MASTROCOLA

Imparavamo a memo-
ria perché ce lo diceva
la maestra. A casa,
O cavallina,
cavallina storna
concentrati, ripetevamo le pa-
role fino a che ci rimanevano
nella testa e non avevamo più
bisogno di guardare il libro.
Era un lavoro lungo, ci voleva
tempo. Ma poi ci piaceva reci-
tare il pezzo, ci dava la soddi- più bisogno del libro o del fo- tro, lo accompagna: non lo la-
sfazione di sapere qualcosa. glietto, perché l’abbiamo impa- scia mai solo.
Era qualcosa che restava, su
cui potevamo contare. Come
rata. Senza averlo mai deciso.
Di colpo, noi sappiamo quella
Incontri E poi, le parole in automati-
co, quelle che ci vengono quan-
se avessimo dentro di noi dei poesia, parola dopo parola. È no- Paola Mastrocola, che ha do meno ce l’aspettiamo, senza
raccolto i suoi versi in La
luoghi segreti, cassetti o arma- stra, per sempre. Questo do- averlo programmato, ci sor-
felicità del galleggiante
vrebbe essere il sapere: qualco- (Guanda), rifletterà con
prendono: sono forse l’ultimo
Poi sono venuti gli anni sa che s’impara solo per amore Giorgio Conte e Vivian barlume di stupore che ci è con-
e che poi diventa un possesso Lamarque su «Scrivere cesso. Qualcosa che sa ancora
in cui stralci di parole quieto, sicuro. poesie», Bookstock Village, il di miracolo, perché ci arriva
si sono fissati nella Alla fine le parole a memoria 15 maggio, h. 11,30. non si sa da dove e da chi. Non
diventano così familiari che non Coordina l’incontro il critico dal telefonino, non dalla chat.
mente «par coeur», ci chiediamo nemmeno più che Giovanni Tesio. Parole dentro, inconsapevoli di
per puro amore cosa vogliono dire. Meglio se so- sé, vengono quando e come e do-
no parole antiche, difficili, anche ve vogliono. Emergono, scom-
di, dove mettevamo le cose stu- un po’ ostili, e soprattutto desue- paiono sotto, riemergono. Co-
diate e, quando volevamo, an- te. Parole che non usiamo mai me i sub. Noi restiamo passivi,
davamo a riprenderle. nella vita quotidiana, non sentia- inerti, stupefatti, di fronte a que-
Erano poesie, perlopiù. «O mo in tivù, nessuno ci manda via
cavallina, cavallina storna,/ chat o via mail. Per esempio «Ei Qualcosa che sa ancora
che portavi colui che non ritor- fu. Siccome immobile dato il Yves
na». Oppure: «L’albero cui ten- mortal sospiro stette la spoglia Bonnefoy di miracolo, non arriva
devi/ la pargoletta mano,/ il immemore orba di tanto spiro». dal telefonino né dalla
verde melograno/ dai bei ver- Chi usa più parole così? E co- BONNEFOY SU LEOPARDI
migli fior». Ma anche brani dei sa significano? Ne perdiamo feli- Lectio magistralis del critico chat: come il bianco topo
Promessi sposi, la madre di Ce- cemente il senso, ci restano co- Yves Bonnefoy su «Leopardi d’avorio di Montale
cilia, o quando fra Cristoforo me pura musica, e ci regalano e la memoria delle parole»,
esce dal convento per salire al- una lontananza temporale. Sala Azzurra, 15 maggio, h. ste parole che non comandiamo
la casetta di Lucia: «Un venti- E oggi? Perché imparare an- 13.30. Bonnefoy riceverà noi, ma da cui siamo abitati.
nell’occasione il Premio
cello d’autunno, staccando da’ cora a memoria, oggi che c’è la Alassio internazionale.
Parole su cui poter far conto
rami le foglie appassite del gel- Intervengono : Giovanni sempre. Affidabili, soccorrevo-
so, le portava a cadere qualche Vi sono versi Bogliolo, Paolo Mauri, Carlo li: ci soccorrono nei momenti di
passo lontano dall’albero». Ossola, Fabio Scotto, solitudine, o di eccessivo fra-
Poi, negli anni, abbiamo im- di cui perdiamo Monica Zioni. stuono. Così non siamo soli. Pos-
parato a memoria in un altro felicemente il senso, siamo contare su una dispensa
modo: senza volerlo, e senza cui attingere, male che vada. Se
che nessuno ci imponesse più rimangono in noi ad esempio ci sperdiamo in un
di farlo. Per puro amore. Ama- come pura musica deserto. O in un ipermercato, o
vamo così tanto certe parole, tra la folla di una manifestazio-
che ci rimanevano attaccate. potente ram dei computer e che ne pacifista. O ci sorprende il
Tutto qui. viviamo collegati a Internet, luo- day after di una qualche inim-
C’è una memoria imposta, go di tutte le memorie possibili e maginabile catastrofe, abbiamo Lettura in bilico (foto Corbis)
e c’è una memoria spontanea, sempre accessibili? Non so. For- Dante perso i libri e i computer e un in-
che si autoimpone. Stralci di se per riempire i vuoti... C’è un Alighieri finito tempo vuoto si apre da-
parole che nessuno ci ha mai felice automatismo nell’impara- vanti a noi, e ci spaventa. Nien-
obbligato a sapere, nessuna re a memoria: non dobbiamo de- DA DANTE A CAPRONI te paura, abbiamo le parole im- PREMI: DEBUTTANO IL SALONE INTERNAZIONALE E NATI PER LEGGERE
maestra, nessuna scuola. Im- cidere niente, le parole affiorano parate a memoria, le sole che
parare per amore, imparare a da sé e questo ci rilassa, ci conce-
Lectio di Guido Davico
Bonino su Le più belle poesie non hanno bisogno di supporto, Auster, Fuentes, Oz i finalisti
memoria. Par coeur, non a ca- de un po’ di riposo. d’amore da Dante a De
André, titolo dell’antologia
né cartaceo né elettronico. = Sarà scelto fra gli scrittori Paul Auster, Carlos Fuentes e Amoz Oz il
so dicono i francesi: con il cuo- Com’era, credo, per gli anti- Abbiamo per esempio questi vincitore del premio Salone internazionale del libro di Torino, prima
re. Come con le canzoni che, a chi aedi: sapere formule auto- Interlinea: Spazio Autori A , il versi di Montale, che per amo- edizione. La proclamazione il 17 maggio, h. 17, Arena Bookstock. I loro
14 maggio h. 15.
forza di ascoltarle, ci restano matiche li proteggeva dai vuoti Il 13 Giuseppe Zaccaria
re ci sono rimasti sempre in nomi sono stati selezionati dal comitato scientifico della Fondazione
attaccate, e un giorno finisce di memoria. Pensiamo ai famo- presenta il suo libro su mente, non sappiamo perché: per il libro, integrato da docenti universitari, quali Paolo Bertinetti, Luigi
che le sappiamo, e ce le cantia- si epiteti formulari di Omero, Gozzano, Reduce dall’amore «La tua irrequietudine mi fa Forte, Giorgio Ficara. Saranno chiamati a votare gli editori e i visitatori,
mo di continuo. Accade anche parole che si tirano dietro auto- e dalla morte (Interlinea): pensare/ agli uccelli di passo sei le cabine elettorali allestite (sei postazioni elettroniche, una per
per le poesie. Ne leggiamo tan- maticamente altre parole: le na- Spazio Autori A, h. 15; che urtano ai fari/ nelle sere padiglione). Sempre il 17, h. 15, nell’Arena Bookstock saranno premiati
te, ma una ci attrae più di ogni vi, per esempio, sono sempre il 15 si discuterà del saggio tempestose;/ è una tempesta i vincitori del premio nazionale «Nati per leggere», riservato ai libri per
altra. Allora prendiamo a leg- concave, la dea Era è braccio di Marcella Bacigalupi e Piero anche la tua dolcezza,/ turbina bambini in età prescolare, anch’esso alla prima edizione: la scrittrice
gere e rileggere solo quella. bianco, Atena occhi cerulei. Co- Fossati Giorgio Caproni. e non appare...». Che poesia è? australiana Mem Fox e l’illustratrice inglese Helen Oxenbury per Dieci
Magari la leggiamo per mesi, me se certe parole avessero Maestro (Il Melangolo): Ricordiamo solo che alla fine dita alle mani. Dieci dita ai piedini (Il Castoro); l’italiana Beatrice
Spazio Autori A, h. 17. Con
ce la copiamo per portarcela uno strascico, che segue il vesti- Paolo Mauri e Luigi Surdich.
spunta, come per miracolo, un Alemagna per Un leone a Parigi (Donzelli), il francese Eric Battut per
sempre in tasca. E alla fine co- to indipendentemente dalla vo- topo bianco, d'avorio. Ed è quel- Lindo Porcello (che uscirà in autuno da Bohem Press). La premiazione
me per magia non abbiamo lontà (del vestito), gli vien die- lo che ci salva. sarà preceduta dal convegno «Come la lettura sviluppa la mente»).
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Torino 13-17 maggio SABATO 8 MAGGIO 2010
LA STAMPA VII

loro alone emotivo. Esiste an-


che una memoria mitica. Quan-
Incontri do ci svegliamo da un sogno,
noi ricordiamo qualcosa che è
Su la memoria e le scienze avvenuto (nel sogno) e non av-
dell’anima lezione di Luigi Zoja
venuto (in quell’altro sogno
il 16 maggio, h. 12. Sala Rossa.
A cura di Bollati Boringhieri,
che è la realtà diurna). Perché
che ha in catalogo numerose mai dovremmo pensare che
opere dello psicoanalista ciò che è avvenuto nel sogno
junghiano, da ultimo Contro sia meno vero di ciò che avvie-
Ismene. Considerazioni sulla ne nella «realtà»?
violenza. Di recente Zoja ha In certi sogni si muovono fi-
pubblicato una Storia gure mitiche che ci stupiscono
dell’arroganza con l’editore e al tempo stesso ci appaiono
Moretti&Vitali.
immediatamente intime. Figu-
re che riconosciamo e in cui ci
riconosciamo. Ad esempio, un
civile signore borghese sogna
di ripetere il gesto con cui, in
Eschilo, Oreste uccide la ma-
dre Clitemnestra. Così la psi-
Sigmund che costruisce ricordi. Parafra-
Freud sando Artaud, si potrebbe dire
che il ricordo «deve essere con-
FREUD E JUNG siderato il Doppio, non di quel-
Due maestri della psiche per la realtà quotidiana e diretta di
orientarsi nella memoria cui a poco a poco è divenuto sol-
dell’inconscio: Freud tanto la copia inerte […]ma di
(Psicopatologia della vita un’altra realtà rischiosa e tipi-
quotidiana e Introduzione alla
psicoanalisi, Bollati Boringhieri)
e Jung, in particolare Ricordi Non meno importante
sogni riflessioni (Rizzoli).
Junghiano James Hillman, di
è ricominciare poi
cui si può leggere Il mito a dimenticare il dolore
dell’analisi (Adelphi)
compreso, raggiungere
la pacificazione
Lettura di classe (foto Corbis) ca dove i principi, come i delfi-
ni, una volta mostrata la testa,
si affannano a reimmergersi
nell’oscurità delle acque».
Sin qui abbiamo detto del-
Memoria e psiche Analizzare l’inconscio per Marcel
Proust l’esigenza di trar fuori dal-
l’oblio ciò che l’Io vi aveva re-
riappropriarsi di se stessi e del proprio passato LA RICERCA DI PROUST spinto, esponendosi così alle in-
Con Proust Alla ricerca del sorgenze vendicative dell’in-
AUGUSTO ROMANO conscio. Questo è un cammino

Sono i ricordi
tempo perduto, capolavoro
del Novecento disponibile, all’insegna della luce. Ma l’ana-
tra l’altro, nel catalogo lisi si fa anche portatrice di
I ricordi, quando si è in Einaudi, nei Meridiani un’arte della dimenticanza,
analisi, sono uccelli Mondadori e nella Bur. La cioè di un cammino notturno.
multicolori, e spesso Recherche è un’opera nel Se all’origine vi è un oblio che
segno della «memoria

la nostra zattera
non hanno nome. Appaiono, ha effetti patogeni, una volta
involontaria», una memoria
scompaiono, cambiano forma, che si sottrae al controllo
che il dolore sia stato accettato
e quando ti sembra di averli af- dell’intelletto e della volontà. e sia ora custodito nella memo-
ferrati e di tenerli stretti nella ria, si può intraprendere la
mano, riescono anche a sgu- strada che va nella direzione di
sciare via e a dileguarsi. Tutta- un nuovo oblio, l’oblio che è il
via, non se ne può fare a meno, trovare un relitto cui aggrap- rifugiati in cantina, e allora i ri- Nietzsche: «”Io ho fatto que- aura, in certi odori di stanze frutto della pacificazione.
perché l’apparato determini- parsi. Giacché noi siamo la no- cordi sono solo parole e i fatti sto”, dice la mia memoria. “Io chiuse, di penose penombre Ancora Nietzsche: «Per
stico della nostra mente ci im- stra memoria, così come siamo cui essi si riferiscono vuote spo- non posso aver fatto questo”, rotte da violenti barbagli. ogni agire ci vuole oblio».
pone di pensare che, se qualco- il nostro corpo; e se il tempo in- glie. dice il mio orgoglio, e resta irre- Analista e paziente procedo- L’oblio è in questo caso la pre-
sa non va, ci deve essere un cide i suoi segni sulla nostra Ben presto Freud dovette movibile. Alla fine, è la memo- no così insieme - ma non neces- messa di ogni ricominciamen-
motivo, che ora ti sfugge ma pelle, così fa anche sull’anima. scontrarsi con falsi ricordi, ri- ria ad arrendersi». sariamente d’accordo - alla ri- to; tra questi due termini trova
che prima o poi dovrai riporta- Il problema è vederli, decifrar- Freud chiama questo risulta- cerca del tempo perduto. Se va spazio il mito di morte e rina-
re alla mente. Anzi, al cuore, li, e soprattutto accettarli. Il problema è vederli, to «rimozione», e così inventa bene, ogni tanto qualcosa tor- scita. Ma anche per allontanar-
come suggerisce il verbo Un paziente entra, si sdraia, l’inconscio, che per lui è appun- na alla luce. Si tratta di un pro- si definitivamente dal mondo,
«scordare». dice: «Non ricordo niente della decifrarli e soprattutto to il luogo ideale dove rumoreg- cesso analogo a quello della conviene dimenticare. «Quan-
Alle cause riesce difficile ri- mia infanzia». Un altro, e a vol- accettarli: superare gia tutto ciò che è stato dimen- «memoria involontaria» - una do Lao Tse dice: “Tutti sono
nunciare, e così ai ricordi; es- te è peggio: «Ho avuto un’infan- ticato perché incompatibile memoria che si sottrae al con- chiari, io solo sono offuscato” -
senziale è però considerarli zia felice». Dopo, nel prosieguo la «rimozione», ritrovare con l’orientamento dell’Io. E al- trollo dell’intelletto e della vo- ha scritto Jung - esprime ciò
non come tasselli di una storia dell’analisi, egli racconterà epi- «il tempo perduto» lora l’analisi diventa una inve- lontà - di cui parla Proust. che io provo ora, nella mia vec-
oggettiva ma come lo strumen- sodi sconcertanti, mantenendo stigazione di stampo polizie- Il risultato è un impasto di chiaia avanzata». E aggiunge:
to di una riappropriazione emo- tuttavia fermo il giudizio inizia- cordi di copertura, fantasie tra- sco, ispirata a quella che Ricoe- realtà e fantasia, cioè un rac- «Morire è un tornare nel pro-
tiva di se stessi e del proprio le. Cosa significa questo? Che il vestite da ricordi. Nello studio ur ha chiamato ermeneutica conto, una costruzione narrati- prio essere, nell’eterno incono-
passato. Voglio dire che non si ricordo c’è ma è scomparsa analitico l’oggettività inevita- del sospetto: volta a sorprende- va, una vita che cerca in una scibile significato». Un mondo
ricorda per il piacere di ricor- l’emozione corrispondente. La bilmente patisce. Come mai? re, dietro le tante apparenze, la storia il suo significato. ancora pieno di immagini, ma
dare o per amore dell’ordine; si rabbia, l’odio, la disperazione Perché l’uomo vuole soffrire il verità. Che, come si diceva, Non esiste però soltanto una che non ha più bisogno di ricor-
ricorda per non affogare, per non sono stati espressi, si sono meno possibile. Ha scritto non sta nei fatti ma nella loro memoria di eventi «reali» e del di personali.

p r o p o s t e :

Diamo credito
P R E M I O
al talento inedito
G I O V A N I Facciamo uscire il tuo romanzo dal cassetto.
S C R I T T O R I
E lo portiamo in libreria.
E' ora di far uscire il tuo romanzo dal cassetto! Con In Primis, Banca di Cherasco sostiene
il talento di chi parte da zero e dà a un giovane scrittore inedito un'occasione mai vista:
pubblicare la propria opera prima con un grande editore nazionale. Invia il tuo manoscritto
fra il 13 e il 31 maggio 2010 o consegnalo allo stand In Primis al Salone del Libro di Torino
o presso tutte le filiali Banca di Cherasco: Stefania Bertola, Luca Bianchini, Marco Ponti
e Boosta, insieme a una giuria popolare, eleggeranno l'opera vincitrice fra le prime 500 che
arriveranno. L'autore otterrà un contratto editoriale con Newton Compton, partner dell'iniziativa,
In collaborazione con che pubblicherà e promuoverà il libro in tutta Italia. Partecipare è completamente gratuito.

Scopri tutti i dettagli del regolamento


e come far parte della giuria popolare su www.in-primis.it
VIII Speciale Salone 2010

La memoria della Storia A colloquio con TzvetanTodorov:


«Amo ricordare non gli eroi, ma gli esseri deboli, che hanno
trovato la forza di resistere al totalitarismo, nazista o comunista»

“Non si dimentichi
la banalità del bene” Tzvetan Todorov

DOMENICO QUIRICO ma che tutto dipende dal suo sofferenze. Per questo non amo pri interessi ed il caso dei regimi
uso e non dalla memoria in se la formula: chi ignora il passato totalitari mentre altri, è ed è la

Tzvetan Todorov, ve-


stessa. Per questo non amo
l’espressione dovere della me-
rischia di ripeterlo. Mi sembra
insufficiente perché implica che
caratteristica delle democrazie,
si dicono che la memoria deve
L’intervista
nuto nel 1963 dalla Bul- moria, non c’è dovere perché la coloro che ricordano il passato aspirare a una giusta rappresen-
garia in Francia, a ca- memoria può servire al bene co- sappiano necessariamente trar- tazione del passato e dunque oc-
vallo dunque tra due culture, me al male. C’è invece una me- ne le buone lezioni. Hitler, il no- corre riconoscere ad esempio le
che galoppa nelle sue ricerche moria di giustizia. Quando la me- stro eterno esempio negativo, di- pagine eroiche del passato di
dalla linguistica alla sociologia moria serve a difendere i nostri ceva: “Conosco bene la storia una nazione ma anche le sue pa-
alla storia, ha ben appreso, nel interessi, a rivendicare a partire del genocidio armeno, e ho impa- gine nere».
secolo dei totalitarismi, come rato come commettere un geno-
poche cose siano più infide della «Non approvo la formula cidio senza che nessuno si turbi «Le dittature - lo so,
memoria. attorno a me”. Dunque non ac-
Esiste un buon uso della me- “Chi ignora il passato contentiamoci di dire bisogna vengo dalla Bulgaria -
moria? rischia di ripeterlo”, conservare il passato, bisogna non temono la memoria
«La memoria in se stessa non vedere che uso se ne farà oggi». Todorov terrà la lectio
è necessariamente un bene, ri- Hitler conosceva, eccome, Eppure sono i totalitarismi come tale, ma la memoria
magistralis su «Letteratura ed
cordare in se stesso non è una il genocidio armeno» che hanno paura che si ricor- delle loro azioni perverse» etica» il 15, h. 12, Sala Rossa.
azione virtuosa. Lo si può con- di…
statare facilmente se si osser- dal passato delle gratificazioni «Ma il totalitarismo non teme la L’oblio è dunque talora prefe- I suoi libri sono editi da
vano i diversi usi che se ne fan- nel presente è un uso comprensi- memoria come tale, teme la me- ribile... Garzanti. Per l’ultimo,
no. Serve per ricordare le bile ma che non ha nulla di glo- moria delle sue azioni perverse. «In ogni caso è indispensabile. «La letteratura in pericolo»,
sconfitte subite nel passato e rioso. L’uso rimarchevole è Quando abitavo in un paese tota- Non è possibile guardare la tota- gli è stato conferito il premio
incitare il popolo a prendersi quando mettiamo la nostra espe- litario c’erano costantemente lità del passato, il nostro cervel- L’apartheid era una legge, i boe-
la rivincita, alla vendetta, al ri- rienza passata al servizio della delle lezioni di memoria, solo lo esploderebbe». Bonura da «Avvenire». ri obbedivano a una legge del lo-
sentimento; una delle peggiori giustizia, degli altri. Per questo che era una memoria selettiva, Penso al modo in cui il Sudafri- Gli verrà consegnato il 14, ro paese Quando il cambiamen-
origini delle perversioni del- ho una grande ammirazione per che sceglieva solo i successi dei ca è uscito dall’apartheid… Sala Azzurra, h. 16,30. Seguirà to si produce non si devono con-
l’azione umana. Hitler ha for- gli ex deportati, per i resistenti, membri del partito comunista e «Sì ma non con l’oblio, ma con il convegno «Esiste ancora la dannare gli individui ma ricor-
giato la volontà del popolo te- durante la guerra deportati nei tutto il resto spariva nell’oblio. una commissione di verità e ri- critica militante?» dare la verità e la giustizia. Di-
desco negli Anni Trenta ricor- Campi, una volta tornati, hanno Non si può rimproverare alla conciliazione, un ricordo del rei altrettanto dei paesi ex co-
dando costantemente il tratta- lottato per salvare i prigionieri memoria di essere selettiva, passato seguito dal perdono. (Berardinelli, Guglielmi, munisti, ma in Russia o in Bul-
to di Versailles umiliante per chiusi in altri campi di concen- ogni memoria per definizione lo Mi pare la linea giusta quando Paccagnini, Sinibaldi) garia non c’è stato ricordo della
la Germania. Ciò non vuol dire tramento, in altri paesi e non si è, ma alcuni scelgono semplice- il crimine è stato richiesto in verità, solo un desiderio di di-
che ogni memoria è cattiva, sono limitati a ricordare le loro mente cercando di servire i pro- qualche nodo dalla legge. menticare questo passato peno-

o la borsa o la vita!
STORIE DI BANDITI, AVVENTURIERI E IDEALISTI
IN PIEMONTE TRA RIVOLUZIONE
E RESTAURAZIONE

Dieci uomini, dieci storie che riemergono dal passato riportandoci nel Piemonte di oltre due
secoli fa: un Paese tormentato, sospeso tra il crepuscolo della monarchia e un destino incerto.
Vite vissute pericolosamente, ciascuna delle quali rimanda a un personaggio preciso: con il
suo passato, i suoi sentimenti, le sue paure e le sue speranze. L’inserimento nella trama di
documenti originali ravviva le storie narrate. Basta sfogliarne qualcuno per rendersi conto
che la realtà di quegli anni ha superato la fantasia.

DA MARTEDÌ 11 MAGGIO IN
EDICOLA A SOLI € 8,90 IN PIÙ
Distribuito nelle edicole del PIEMONTE. Nel RESTO D’ITALIA su richiesta in edicola (Servizio M-DIS) info 800 011 959. www.lastampa.it/lastampacollection.it
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Torino 13-17 maggio SABATO 8 MAGGIO 2010
LA STAMPA IX

ma la conoscenza non è questo: hanno trovato in loro la forza di


la conoscenza è l’incontro tra resistere a questa potenza
una coscienza individuale, uma- estrema che era il totalitarismo
na e l’informazione, è la trasfor- nazista o comunista. Per me il
mazione di questa informazione gesto ammirevole comincia
in qualche cosa di personale, un molto vicino a noi, il gesto di un
modo di agire, di rapportarsi individuo verso un altro, del pa-
agli altri intorno a sé. Non dob- dre verso il bambino, del figlio
biamo ingannarci, prendere que- che si occupa della vecchia ma-
sta pluralità di informazioni per dre. Direi che c’è una sorta di
una maturità della conoscenza. banalità del bene davanti a cui
Di fatto i giovani di oggi che se la noi spesso chiudiamo gli occhi
cavano così bene con un compu- perché pensiamo che faccia par-
ter sono spesso dei grandi igno- te del quotidiano e pensiamo sia
ranti perché non hanno interio- più coraggioso ammettere che
rizzato questa informazione, re- l’uomo è crudele volto al male.
sta là, in deposito, non hanno sa- Non bisogna rinchiudersi in
puto trasformarla, per ora, in una visione nichilista e non ve-
qualcosa di personale, in una dere che la vita è punteggiata di
azione umana». gesta di amore di ospitalità di
Non si esiste senza lo sguardo
degli altri: è il cuore del suo «Internet dà l’illusione
pensiero…
«E’ un dato non solo della socie- di tutto sapere,
tà ma dell’umanità. Tutte le spe- in realtà l’informazione
cie animali hanno bisogno degli
altri. Ma gli uomini sembrano non è formazione
avere questa caratteristica sup- della coscienza»
plementare di dipendere parti-
colarmente dallo sguardo degli generosità e che senza questo
altri. Un bambino che fosse ab- l’essere umano non esisterebbe
bandonato dagli adulti, non po- affatto. Siamo una specie socia-
trebbe accedere al linguaggio e le, a causa della nostra fragilità
non potrebbe accedere alla co- ci si è accorti presto che senza
scienza, si diviene umani solo la astuzia di metterci insieme ci
con l’interazione con coloro che sono animali molto più forti di
ci stanno intorno. C’è un’idea noi. Ma questo gesto di solleci-
semplificatrice secondo cui ab- tazione degli uni verso gli altri
biamo una sorta di personalità forma il tessuto della vita. Sono
profonda che è dissimulata dal- questi i gesti che mi danno emo-
le abitudini che abbiamo preso zione. Non Achille o Alessandro
dal nostro rapporto con gli al- Magno ma un personaggio ano-
Il fascino della lettura: «Le gambe di Martine», una foto di Henri Cartier-Bresson/Magnum/Contrasto tri. No. Non c’è nulla che è in nimo che da un pezzo di pane a
noi prima del contatto con gli al- un compagno di prigione. Vasi-
tri. Noi siamo formati da questo lij Grossman ha spiegato in Vita
contatto. Non esiste un essere e destino che il bene con la maiu-
so, di voltar pagina prima di zione industriale, l’idea del pro- mente un progresso sociale. E in so non è anche di oggi? umano fuori dalla cultura, dalla scola ha sempre un lato inquie-
averla letta». gresso è una idea legata alla for- parte è vero. Ma nello stesso «Il computer ci da l’illusione di dipendenza degli altri. Bisogna tante perché si rischia di sacrifi-
La constatazione orribile che midabile trasformazione tecno- tempo abbiamo avuto una testi- tutto sapere e di poter accedere respingere questa illusione indi- care qualcuno per compierlo.
ogni essere umano è capace di logica che ha subito il mondo. Fi- monianza crudele di ciò che l’uo- a una sapienza infinita, ma que- vidualista. La nostra verità è Prendete la Chiesa: che splendi-
inumanità è stato il terribile fi- no al 1815 si conoscevano solo mo è capace in termini di inuma- sta stessa possibilità mette in nella relazione con coloro che ci do ideale! e tuttavia: persecuzio-
lo rosso del ventesimo secolo? piccoli cambiamenti da secoli, nità, questa violenza che crede- evidenza la differenza tra infor- circondano». ni guerre inquisizione. Per non
«Questa constatazione i secoli poi in cento anni irrompono il vamo eliminata è lì, vicina, e non mazione e conoscenza. Non sia- La memoria sono uomini e luo- parlare del comunismo. Evoca-
precedenti non l’avevano igno- treno, l’automobile, il telegrafo, ci sono popoli, individui, catego- mo entrati in un universo di co- ghi: quali sono quelli che lei va allora un esempio: una vec-
rata. Ma alla fine dell’800 e al- la radio, l’aereo. Si è creduto che rie umane che sfuggano a que- noscenza, siamo in un universo ama nel XX secolo? china russa che dava un pezzo
l’inizio del 900 c’è stato un perio- questa fantastica trasformazio- sta minaccia». di informazione. Ci sono dei dati, «Non sono gli eroi, ma esseri de- di pane a un soldato tedesco cat-
do di euforia legato alla rivolu- ne portasse con se automatica- Questa arroganza del progres- potete leggere liste all’infinito boli, vulnerabili che tuttavia turato a Stalingrado».
X Speciale Salone 2010
DA RONCHEY A SCALFARI E PANSA TRA FO E BEVILACQUA, GUCCINI E LA TAMARO ARRIVANO TUROW, NOTHOMB, ENQUIST, LETHEM
Giornalisti testimoni I big di casa nostra Le star fra gli stranieri
= Giornalismo totale (Aragno) è un raccolta di scritti di = Affollata, ovviamente, al Salone, la carovana di scrittori = Scott Turow, il maestro del legal thriller, autore di
Alberto Ronchey: la presentano Enzo Bettiza, Paolo italiani. A cominciare dal Nobel Dario Fo, autore di La Bibbia Innocente (Mondadori), sarà al Salone il 16 , h. 11,30, Sala
Garimberti, Paolo Mieli, con il curatore Alberto Sinigaglia il 17 spiegata ai villani (Guanda): il 14 maggio, h. 16,30, Sala dei 500. Lo precede il 14 in Sala Azurra, h.19,30, Lars Kepler
, h.17,30, Sala Azzurra. Con Eugenio Scalfari, di cui esce Per Gialla, con Bruno Gambarotta. Un’ora... con Alberto (pseudonimo della coppia autrice de L’ipnotista). Sabato 15
l’alto mare aperto (Einaudi), il 16 , h. 17, Sala Gialla, discutono Bevilacqua in dialogo con Antonio Franchini, il 14, h. 17, le sorelle Nothomb (Voland) con Giovanna Zucconi, h.
Ernesto Franco e Antonio Gnoli. Giampaolo Pansa, autore di Caffè Letterario (nei Meridiani le sue Opere). Il 17, h 20, in 17,30 e Jonatham Lethem (il Saggiatore) , h.12 (entrambi in
I cari estinti (Rizzoli) sarà il 16 , h. 15, in Sala dei 500 con Mario Sala Gialla, Francesco Guccini in veste di scrittore. (Non so Sala Azzurra; Fitzek (Elliot) , h. 13,30, al Caffè Letterario, con
Calabresi. Altri giornalisti al Salone: Pigi Battista, Enrico che occhi avesse,Mondadori. Presenta Gabriele Ferraris). E Walter Veltroni. Domenica 16, Olov Enquist (Iperborea), h.
Deaglio, Marcello Sorgi, Enrico Mentana, Riccardo Chiaberge. poi: Susanna Tamaro, i Wu Ming, Rosetta Loy, Lucarelli,ecc. 12, Sala Blu e Jim Nisbet (Fanucci) h. 13,30 Sala Azzurra.

La memoria delle Scritture Come il cattolicesimo ha contribuito a plasmare gli italiani


e la loro spiritualità in una nazione divenuta unitaria, in lotta anche con lo Stato pontificio

La Bibbia, da proibita a necessaria


ENZO BIANCHI piano pastorale e significò che
ogni parroco o confessore si sen-
tiva responsabile di vigilare sul-
Ripercorrere il cam- le letture dei suoi parrocchiani o
mino del testo biblico dei suoi penitenti. Ancora nel
nelle vicende della XIX e XX secolo l’atteggiamento
chiesa italiana in questi ultimi diffuso è dominato dall’idea che
centocinquant’anni significa la lettura della bibbia non sia ne-
compiere un’operazione di me- cessaria alla salvezza, che spes-
moria e di rilettura di come il so sia nociva e non vantaggiosa e
cattolicesimo abbia contribui- che dunque sia meglio trasmet-
to a plasmare gli italiani e la lo- Cercare tere ai fedeli il messaggio biblico
ro spiritualità in una nazione la carità nel attraverso le vie indirette della
divenuta unitaria al termine di Libro dei libri: predicazione e del catechismo.
una lotta condotta anche con- una foto di Nella liturgia, del resto, la bib-
tro lo stato pontificio. Un eser- Pietro bia sarà letta in latino fino al Va-
cizio di memoria sul nostro Zucchetti/ ticano II, creando così un ostaco-
passato che è tanto più dovero- Camerapress/ lo all’interiorizzazione e al dispie-
so oggi, in una stagione in cui si Contrasto garsi dell’efficacia della parola
rischia di dare per scontata e di Dio nel cuore del credente,
quasi irrilevante la relativa fa- che quella lingua non capisce. A
miliarità del testo biblico per i partire dalla seconda metà del
fedeli praticanti, in un’ora in XIX secolo la predicazione stes-
cui non manca chi rimpiange sa, questa sì in lingua volgare,
l'epoca della totale estraneità apparirà poi segnata da una pie-
dei cattolici rispetto alla bib- tà sentimentale dominata dalla
bia. contemplazione dei «misteri»
Ci dovremmo chiedere qua- della vita di Cristo oppure da de-
le fosse la situazione della bib- vozioni particolari. In essa i rife-
bia nel mondo cattolico e in rimenti biblici saranno fram-
particolare in quello italiano, mentari e spesso aneddotici,
nell’epoca tra il primo e il se- spunti per moniti o esempi mo-
condo concilio Vaticano, perio- raleggianti tendenti a edificare
do più o meno corrispondente più che a nutrire la fede.
O

150
ai primi cent'anni dello stato Occorrerà arrivare al conci-

Sellerio
italiano. L’antefatto a cui vol- lio Vaticano II e in particolare al-
gersi è il tornante decisivo rap- la sua costituzione Dei Verbum
presentato dall’invenzione del- per avere un rinnovamento radi-
la stampa a caratteri mobili cale della predicazione in senso
che sfornò come primo prodot- Novità evangelico e scritturistico: «È
to, alla metà del XV secolo, pro- necessario che tutta la predica-
prio una bibbia. Da una civiltà, Nino Vetri Thornton Wilder zione ecclesiastica sia nutrita e
e un cristianesimo, sostanzial- regolata dalla sacra Scrittura».
mente orale, emerse la possibi- Lume Lume Idi di marzo Nel frattempo, già papa Giovan-
Libri d’Italia «Un libro che consiglio di leggere due volte. Per Attraverso «lettere-diario», il racconto dell’ultimo
A lungo si impedì Verso il 2011 gustare la rara felicità di scrittura e la capacità d’in- anno di Cesare fino alla congiura che lo uccise.
La svolta con il Concilio
venzione, e poi per studiarlo come ‘Manuale di «La manipolazione ‘creativa’ investe gli stessi per-
ai laici di leggere convivenza col mondo’» (Andrea Camilleri). Un sonaggi storici; è il dato storico che viene trasfor- Vaticano II che volle
La sacra Bibbia, nella nuova secondo romanzo che conferma il talento di un mato ed i personaggi storici diventano essi loqua-
il Libro in «volgare» versione ufficiale della Cei, giovane scrittore. cissimi attori del romanzo» (Luciano Canfora). farne lettura popolare:
è nel catalogo delle
prevedendo sanzioni Edizioni San Paolo. In due Francesco Recami Allen S. Weiss ma oggi è ancora
anche per i tipografi Meridiani Mondadori
Prenditi cura di me Baudelaire cerca gloria assente nella scuola
(1998) la traduzione
lità di isolare la bibbia come og- italiana del teologo Il nuovo romanzo di Recami è costipato nel traffi- Nel 1861, quarantenne, il poeta maledetto fece ni si sarà prodigato con tenace
co urbano quanto è compresso lo scontro dei due un gesto decifrabile forse solo come la provo-
getto a sé stante - un libro, ap- protestante Diodati piccoli e ingombranti personaggi: l’anziana madre convinzione a favore di un’am-
cazione d’un dandy: candidarsi per l’imbal-
punto - che poteva godere di (1641). e il figlio, divisi da una delega bancaria e schiacciati samata Académie Française. Questo libro lo pia diffusione della traduzione
un'ampia diffusione, finire nel- Tra gli incontri che al nella strettoia della loro vita. segue in quei giorni come il journal di un’im- della bibbia in italiano a un prez-
le mani dei singoli ed essere uti- Salone affronteranno la presa buffa e iconoclasta. zo «popolare»: la famosa «Bib-
lizzato nella liturgia e nello stu- memoria religiosa: Andrea Camilleri bia a mille lire» delle Paoline,
dio. Un dialogo fra Massimo Il nipote del Negus Francesco M. Cataluccio che consentì la prima vera diffu-
La chiesa cattolica reagì a Cacciari e Piero Coda autori Vado a vedere se di là è meglio sione di massa del testo biblico
Anno 1929, il principe Grhane Sollassié Mbssa,
umanesimo e Riforma - che fa- del volume «Io sono il
nipote del Negus, è iscritto alla Scuola Mineraria di Una moltitudine straordinaria di intelligenze crea-
nella sua interezza e in lingua ita-
vorivano la diffusione della Bib- Signore dio tuo» (il Mulino) Vigàta. tive, celebri o oscure, vive nell’Europa centro liana.
bia in tutto il popolo cristiano con Franco Cardini, Franco «Come il giovanissimo principe del romanzo, anche orientale anteguerra, sarebbero oggi dei viandanti Permane, certo, l’assenza del-
mediante traduzioni - affer- Garelli, Elena Loewenthal, Camilleri è un frodolento secondo verità: burla e del nulla se libri come questo non ne evocassero l’e- la Bibbia nella scuola italiana e
mando, al concilio di Trento, Arrigo Levi (giovedì 13, h. beffa scrivendo, e inventando documenti, per stare al- sperienza, mescolando con empatica narrativa geo- più in generale nel tessuto cultu-
l'autenticità della Vulgata lati- 18,30, sala rossa). Enzo la fine dalla parte della verità storica» (Salvatore S. Nigro). grafie letterarie, architetture, memorie di luoghi. rale del Paese: assenza che inde-
na e stabilendone il predomi- Bianchi presenta il suo bolisce la memoria storica del
nio di fatto e di diritto. Pur au- nuovo libro «L’altro siamo Davide Enia Teresa Solana «grande codice» della cultura oc-
spicando «che non fosse tra- noi» (Einaudi) venerdì 14, Italia-Brasile 3 a 2 Scorciatoia per il paradiso cidentale ancora oggi stimolan-
scurato il tesoro celeste dei li- h. 15, sala gialla. Un monologo in stile comico e realistico di anti- Borja ed Eduardo, i due detective gemelli scom- te non solo sul piano religioso
bri sacri, che lo Spirito santo ca scuola. Una famiglia allargata davanti alla binati e opposti in tutto, qui alla loro seconda ma su quello storico, letterario,
ha dato agli uomini con som- partitissima del 1982, che fu mito di formazione avventura, svolgono indagini in cui spunta ogni artistico e filosofico. Ma la ritro-
ma liberalità», l’estrema riser- consente a chiunque di leggere per una generazione allora bambina. Il caos volta l’indizio poliziesco e la situazione comica: vata centralità della parola di
va con cui il concilio stesso si la Scrittura nelle lingue volgari, prodigioso dello spettacolo che diventa vita e gialli con una satira sociale che non risparmia Dio al cuore della vita ecclesiale
espresse sulle traduzioni della ne conseguono più danni che della vita che diventa spettacolo. nulla. negli ultimi decenni si è già rive-
bibbia in lingua volgare finirà vantaggi, a causa della temera- lata una seminagione feconda e
per neutralizzare qualsiasi ef- rietà degli esseri umani. Soltan- Esmahan Aykol Martin Suter portatrice di mutamenti irrever-
fetto pratico nella vita dei cre- to in casi eccezionali precisa- Hotel Bosforo L’ultimo dei Weynfeldt sibili nel vissuto cristiano quoti-
denti. Non si dimentichi che la mente regolamentati i vescovi e Un giallo ricco d’ironia che ha per protagonista Lo scopo dello svizzero Suter sembra quello di diano. Davvero proprio gli anni
regola IV dell’Indice di Pio IV, gli inquisitori possono accorda- una donna tedesca-turca, che si trova spettatrice e divertirsi riducendo a brandelli l’ipocrisia sociale. di quel Concilio, - anni coinciden-
promulgato nel 1564, recitava: re delle dispense da questa nor- partecipe dell’inchiesta su un omicidio ambiguo; E l’epopea del timido milionario di meccanico ti con il primo centenario del-
«In linea generale è proibita ai ma. È prevista una sanzione an- ma protagonista vera, in un arioso abbraccio trepi- talento, falsario per amore, abbindolato abbindo- l’unità d'Italia - possono essere
laici la lettura della Sacra che per i tipografi». dante, è la città europea che sembra più promette- latore, è un apologo insinuante sul falso nell’arte felicemente ricordati come l'ini-
Scrittura in traduzioni moder- Anche quando il riferimento re al momento: Istanbul. quale verità del falso che regge il mondo. zio della fine dell’esilio della pa-
ne. Risulta chiaramente dal- a questa regola cessò di essere rola di Dio dalla vita e dalla spiri-
l’esperienza, infatti, che, se si attivo, il problema si spostò sul www.sellerio.it tualità dei cattolici italiani.
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Torino 13-17 maggio SABATO 8 MAGGIO 2010
LA STAMPA XI

DIECI CAPOLAVORI, DAGLI ANTICHI POEMI EPICI AI ROMANZI DEL NOVECENTO

1 2 3 4 5
Mahabharata Il Ramayana Kanthapura Crepuscolo Fiume di fuoco
Narayan Dharma Rao Raja a Deli Qurrulatain
Rasupuram K. Krishna Ibs editore Ahmed Ali Hyder

INDIA Guanda Om Edizioni pp. 282, € 18 Neri Pozza Neri Pozza


pp. 216, € 6,71 pp. 260, € 25 pp. 331, € 16,50 pp. 585, € 23

6 7 8 9 10
IL PAESE La spartizione
del cuore
I figli della
mezzanotte
Lo schiavo del
manoscritto
Un perfetto
equilibrio
Animal
Indra Sinha

OSPITE Bapsi Sidhwa


Neri Pozza
pp. 315, € 8
Salman Rushdie
Mondadori
pp. 525, € 9,40
Amitav Ghosh
Neri Pozza
pp. 405, € 12,50
Rohinton Mistry
Mondadori
pp. 735, € 13
Neri Pozza
pp. 429, € 17,50

borghesia incapace perché spa-


ventata. Se proprio l'India deve
occidentalizzarsi, non distrug-
ga almeno l'antica civiltà conta-
dina come ha fatto l'Italia.
Anche per Giorgio Manganel-
li, quindici anni più tardi, non ci
sarà per l'India una salvezza
che non sia religiosa. Lo incanta
Tocca all’India il posto la «vocazione polimorfa» di un
d’onore di Paese ospite mondo dove non esiste verità o
unità di misura stabile, dove mi-
nel 23˚ Salone del nerali, vegetali, animali e umani
sembrano ibridarsi in morbidi
libro. abbracci. Il modo asiatico di sco-
All’ «India degli prire gli dèi è un procedimento
«che si alimenta di una vocazio-
italiani», da Salgari e ne ai sogni e da un lato ne ha l'in-
finita inconsistenza e l'erratica
Gozzano a Pasolini e inventività; e insieme riesce a
pietrificare codesta materia so-
Terzani, è dedicata gnata, lasciandole tutta la sua
una tavola rotonda con sterminata dilatazione labirinti-
ca, la genealogia delle incarna-
G. Tesio, G. Ficara, G. zioni, tutte successive e tutte
contemporanee». L'India è in
Cederna (sabato 15, h. primo luogo la patria della po-
18, Sala Rossa). tenza fantastica, mitopoietica.
Se tuttavia esiste un libro che
Sempre sabato (h. generazioni di italiani hanno fat-
to loro con la trepidazione di chi
16,30 Sala Azzurra)
lectio magistralis su L’attrazione per la forza
«l’India dei miti» di vitale del sacro,
Roberto Calasso, l’impatto con la miseria,
il timore che l’Occidente
autore di «Ka». Sui
divori l’antica civiltà
rapporti socioeconomici
ingerisce il farmaco miracoloso
tra Italia e India, che lo guarirà dei suoi mali, è
certamente Siddharta di Her-
un convegno il 14 h. mann Hesse. L'apologo edifican-
10/13,30 Sala Parigi, te del ritrovamento di se stessi
attraverso la full immersion nel-
Centro Congressi del la segreta armonia del tutto,
che trova il suo sigillo nel sorri-
Lingotto so del Buddha. India come fuga
dall'Occidente, dai suoi falsi ido-
li, dai guasti del presunto pro-
gresso consumista, nel solco di
una tradizione che si può far ri-
salire a Schopenhauer e a Nietz-
Vista dagli italiani Le fantastiche avventure di Salgari, il viaggio di Gozzano, sche.
Un percorso assai simile ha
i reportages di Moravia, Pasolini, Manganelli, l’ultima «fuga» di Terzani portato per cinque anni in India
Tiziano Terzani, già esperto co-

Dai tigrotti a Siddharta


noscitore dell'Oriente come in-
viato speciale. Per lui, l'unica ve-
ra rivoluzione che l'India abbia
conosciuto è stata quella del
buddhismo e della nonviolenza,
quasi tremila anni fa. Così quan-
do si scopre malato e decide di
imparare a morire, si ritira sull'

C
è una singolare cesura di secoli dei viaggi e delle avventure. Di dia indipendente di Nehru co- la pazienza, la tenerezza, la Himalaya, e parte saggiamente
tra fortunati libri di viaggi e sco- qui l'entusiasmo con cui meta- minciano ad arrivare gli inviati sconvolgente mitezza Indù. Sco- dai testi: studia il sanscrito, con-
perte, da Marco Polo a Ramu- bolizzava le accurate invenzioni speciali. Ci sono Enrico Ema- prono che il sentimento del sa- vinto che l'origine di tutto sia in
sio, che hanno svelato agli italia- di Salgari. nuelli, Alfredo Todisco, e due cro, libero da regole, norme, pre- quell'India che ha inventato lo
ni i portentosi misteri d'Oriente, Un anno dopo il suo suicidio, tra i più famosi scrittori italiani scrizioni, è ovunque, a partire zero e ha inventato l'Uno.
e la scoperta dell'India che av- nel 1912, arriva in India un giova- del tempo: Alberto Moravia, dalla famigliarità che lega uomi- I lettori di Siddharta sono di-
viene principalmente per il tra- ne avvocato torinese malato di che i Penguin Books hanno fatto ni e animali. ventati i lettori di Terzani. Non
mite dei popolari romanzi d'av- tubercolosi. Guido Gozzano è il diventare noto anche in India, e Moravia osserva che, a parti- so fino a che punto resteranno
ventura scritti da un cronista ve- tipico viaggiatore che vede e re dal Medioevo, gli europei so- delusi quando, viaggiando alla
ronese che sapeva ricreare in bi- racconta quasi soltanto se stes- Prima l’avventura, no stati inventivi nel campo del- ricerca del sorriso del Buddha,
blioteca i mondi favolosi in cui so. Negli elzeviri raccolti in Ver- la scienza, della politica e delle scopriranno che l'India, almeno
non era mai stato. L'India offre so la cuna del mondo cerca la poi la spiritualità: arti, pochissimo in campo reli- quella metropolitana, si sta occi-
ERNESTO FERRERO a Emilio Salgari gli ingredienti complicità dei lettori recitando anche da noi il libro gioso. E spiega all'amico come dentalizzando con la velocità
di cui le favole esotiche hanno bi- la parte di chi sta bene solo a ca- l'originaria forza vitale di cui delle valanghe.
sogno: strangolatori, bramini, sa. Spaventato, più che ammira- di Hesse è stato la guida parla il Bramanesino, il soffio Che cosa resta, nella vita
fachiri, rajah, vergini, bajadere, to, da una natura eccessiva, rac- per più generazioni che si manifesta nell'infinita pla- d'ogni giorno, del divino che in-
paria, tigri, elefanti, serpenti, conta piccoli momenti umoristi- sticità delle cose, sia una sorta cuteva rispetto perfino ai disillu-
diamanti grossi come noci, fore- ci per far sorridere il lettore con Pier Paolo Pasolini. Il primo im- di rappresentazione poetica del- si viaggiatori razionalisti? Dove
ste tropicali. La sua è un'India i buffi comportamenti dei turisti patto è devastante per tutti: la le moderne teorie fisiche e co- corre l'elefante indiano globaliz-
iperbolica, nel segno di una di- e dei locali. E tuttavia fa in tem- miseria atroce, i mendicanti, i smologiche. A Pasolini, da bra- zato? Che si cerchi il vecchio o il
smisura che produce incanta- po a notare la stretta commistio- lebbrosi, la sporcizia, le vacche vo marxista, le espressioni delle nuovo, ancora una volta la rispo-
mento e stupore. L'Italia che fa- ne che nell'arte indiana lega «magre in modo osceno», le cen- spiritualità sembrano invece le sta si anniderà nel tempo diver-
ticosamente cercava di fare pro- amore e morte: «La felicità del tinaia di persone che dormono nevrosi mistiche di un enorme so dei libri, nella pazienza di chi
ve di unità nazionale era un Pae- non essere nati o essendo nati ri- sui marciapiedi, e «sembrano sottoproletariato agricolo assai scrive e chi legge. Per arrivare
se povero, che poteva viaggiare tornare al non essere». dei morti avvolti in sudari strap- poco misterioso, asservito da se- all'Illuminazione non sono date
soltanto sul Giornale illustrato Passano molti anni, e nell'In- pati e fetidi». Ma vedono anche coli e adesso governato da una scorciatoie.
XII Speciale Salone 2010
NON SOLO NARRATIVA: DALLA FILOSOFIA ALLA GLOBALIZZAZIONE
Tra hinduismo e Bollywood
= Non solo incontri con scrittori e letture nel Salone dell’India. Si discuterà di
mercato del libro (giovedì 13, ore 14,30, Punto India), del cinema di Bollywood
(venerdì, ore 21, Sala azzurra); di Hinduismo antico (in occasione del Meridiano
Mondadori, sabato 15, ore 13,30, Punto India) e di spiritualità indiana (con il
Cesmeo che ha promosso il primo Vocabolario Sanscrito-Italiano, sabato 15,
ore 14,30, Punto India); di matematica (con Odifreddi, domenica 16, ore 14,
Sala rossa); di economia (con Prem Shankar Jha, autore di Quando la tigre
incontra il dragone, Loretta Napoleoni e Roberto Toscano, domenica 16, ore
18 Sala azzurra)

Come gli indiani raccontano il loro Paese


Un labirinto di contraddizioni e conflitti, sogni
e speranze, tra villaggi e megalopoli, povertà
e sviluppo, tradizioni famigliari e nuovi diritti

Spirituale
e fricchettone,
arretrato
e postmoderno

C
iascuno ha la propria percezio- Certo esiste ancora l'Indian parte bisogna aspettare Adiga, Narayan (nel romanzo Un ele- perfetto equilibrio di Rohinton
ne e conoscenza dell'India, intri- Administrative Service, erede soprattutto con i racconti di fante per Malgudi, Giunti), un Mistry (Mondadori), che mi pa-
sa di spiritualità che si vuole di quello coloniale, ma i funzio- Fra due omicidi (Einaudi), per microcosmo brahminico e ritua- re fondamentale per compren-
estranea al flusso del tempo, op- nari sono alquanto diversi dai essere introdotti in modo reali- listico che assorbe, senza assi- dere la politica di Indira Gandhi
pure intrisa di libertà fricchetto- progenitori britannici, se pre- stico alla vita sonnolenta, o far- milarli, i contraccolpi e le intru- sul finire degli Anni 70 del Nove-
na, o più semplicemente di stiamo fede a un romanzo di sesca, della profonda e remota sioni della storia. cento, quando si avviò la beauti-
stampo esotico-turistico, sulla Upamanyu Chatterjee, English, provincia indiana (mofussil), La provincia descritta da fication delle città, espellendo le
scia del lascito imperiale britan- August, mai tradotto in Italia, ben distinta in quanto tale dalle Adiga è invece un luogo stratifi- moltitudini di poveri (ancora og-
nico. Ma esistono ancora gli che narra di «un giovane scaz- grandi città come Bombay e cato nel tempo, il riflesso dei gi prive di un tetto), con la steri-
eroici e sacrificati amministra- zato», così suona il titolo france- New Delhi, e dagli immiseriti conflitti sociali e di casta da cui lizzazione coatta di uomini e
tori, e l'India è davvero quel ca- se, mandato nel Sud a passare il villaggi, con il loro fiume inqui- è percorsa in modo costante donne, e infine la soppressione,
leidoscopio proteiforme descrit- tempo a masturbarsi e ad anno- nato, cuore presunto della vera l'India. Il discorso sulle tensio- con la cosiddetta «Emergenza»
ALESSANDRO MONTI to da Kipling in Kim e rappre- iarsi nell'esercizio vago delle e immutabile India. ni, e sui controversi processi di dei diritti e delle libertà civili.
sentato dal padre dello scritto- sue funzioni. Non considererei pertanto modernizzazione del Paese è Se la politica di cui sopra, co-
re lungo le pareti della sala con- Mi accorgo di aver incomin- realistica la circoscritta, e chiu- ben rappresentato dai romanzi nosciuta come haribi ghatao, os-
siliare di Bombay? ciato con un'omissione, d'altra sa al mondo esterno, Malgudi di tradotti in Italia; si pensi a Un sia «estirpiamo la povertà», ha

Sudhir Kakar Anita Nair


Lo psicologo che indaga la vita Sul treno notturno
tra gli slums e il benessere verso l’Occidente
I volti I
n origine psicologo freudiano
Sudhir Kakar ha messo l'India sul
lettino dell’analista, in una seduta
Deepa Metha, in cui le violenze
coniugali e famigliari sofferte da una
malmaritata sono filtrate, forse O
riginaria di un gruppo matrilineare
del Kerala, in cui le donne vivevano
in comunità autonome dagli uomini,
e le voci collettiva dedicata non ai grandi miti o
alle forme della spiritualità, ma ai
condizionamenti e ai ruoli imposti
oniricamente, da sequenze salvifiche
per l'appunto mitografiche che mi
sembrano richiamare certe traiettorie
Anita Nair rappresenta un altro aspetto del
mondo indiano e induista, non costretto nei
ceppi della rimozione emotiva, più libero di
dalla vita sociale. Così ha esaminato, delineate da Kakar. In fasi successive esprimersi e, in un certo senso di
Tra i tanti scrittori nei termini di sofferte mitografie l’autore ha elaborato una forma trasgredire. Manifesto di questo entroterra
indiani invitati al immaginate, le pulsioni dei sentimenti narrativa che rielabora materiale culturale è il romanzo Cuccette per sole
e degli amori reali o sublimati, in un documentaristico e storico, così signore, viaggio maieutico di una donna non
Salone, ecco qui a Kakar, lectio vasto arco analitico che procede dalle ricostruendo in modo non pedante Anita Nair, più giovanissima verso il compimento di sé
fianco 5 voci magistralis in vite negli slums agli abbellimenti di personaggi e situazioni. Negli ultimi Sala Blu, h. 13, e nello stesso tempo micro-versione indiana
Sala Azzurra, Bollywood, dagli emblematici racconti tempi Kakar ha dedicato le proprie 15 maggio di un viaggio affabulatorio femminile in un
rappresentative, 13 maggio, h. 12 di tradizione mitografica ai percorsi analisi alla descrizione, direi Il suo nuovo treno notturno, tra auto-coscienza
è autore de quotidiani e in mutamento dei modi e programmatica, dei caratteri specifici romanzo è post-femminista e cronache famigliari.
a partire da Sudhir «Gli indiani» doveri d'essere femminili (stridharma). alla società indiana contemporanea, «L’arte di Anita Nair, squisita poetessa di versi a
Kakar, cui è affidata la (Neri Pozza, Tale intreccio continuo e sempre soffermandosi sul ruolo egemone del dimenticare» volte d’amore, e responsabile di differenti
pp. 256, € 16) aggiornato, in un duplice senso di nucleo famigliare e della appartenenza (Guanda, rubriche, pubblicate da giornali indiani,
prolusione della serata analisi: sociologico e insieme scavo del di casta nei confronti della vita sociale pp. 384, € 18) anche di argomento gastronomico, affronta
inaugurale mercoledì profondo, costituisce un elemento e e dei rapporti interpersonali. la realtà con spirito certamente non
una pratica inedita di interpretazione E’ curioso osservare come la vegetariano e quindi goloso, che la
12. Altri ospiti: in India, ponendosi lungo un delicato e pratica nepotistica sia centrale nella distingue da molte sue colleghe più
precario equilibrio tra norma quotidianità indiana, per cui si assume ortodosse.
il diplomatico giallista dharmica (l’identità statica imposta o si promuove qualcuno non tanto sulla La sua ultima narrativa attinge infine a
Vikas Swarup, Kiran dall’induismo alle persone) e base del merito, ma del reticolato al grovigli sentimentali tra occidente e
l’individuo singolo e sotto molti aspetti quale appartiene. Benché Kakar si oriente: un rosa non tenue. Tuttavia, in
Nagarkar, Ambarish egemone della cultura occidentale. prefigga di esaminare i rapporti tra L’arte di dimenticare, l'ultimo romanzo della
Satwik, Tishani Doshi, Di questa miscela pronta sempre a continuità e modernizzazione in India, Nair, c’è qualcosa di diverso rispetto al
esplodere con effetti pressoché il suo lavoro più recente (Gli indiani), è cedimento verso trame rosa e mondane: è lo
Arundhati Roy, devastanti troviamo forse unica stato interpretato dall’establishment sguardo cosmopolita che si accende nella
traccia, se escludiamo Kakar, in un come la conferma scientifica che nuova scrittura globalizzante dell’India, è la
Radhika Jha, Namita recente film indo-canadese assai l’inprint genetico di una cultura non sofisticazione di uno stile che sogna, e in
Davidayal bistrattato in India, Videshi (La può essere modificato, con buona pace parte pratica, la fascinazione per nuove
straniera) della controversa regista della globalizzazione. culture. E’ l’Oriente che va a Occidente.
Tuttolibri
Torino 13-17 maggio SABATO 8 MAGGIO 2010
LA STAMPA XIII

Le illustrazioni
di Stefano Faravelli
Anche quest’anno per illustrare le nostre pagine
sul Paese ospite del Salone abbiamo chiesto a
Stefano Faravelli, già nostra guida in Egitto, di
riaprire i taccuini del suo viaggio in India, poi
raccolti nel 2007 in un album per EDT (India,
per vedere l’elefante, pp. 110, € 35)

cuore della scrittrice parsi Bap- formatica picaresca il tema del-


si Sidhwa, testimonianza delle la migrazione, mentre con Le
lacerazioni drammatiche provo- mie rivoluzioni, inedito in Italia,
cate dalla Partition e del desti- ha affrontato in maniera origi-
no tragico subito da molte don- nale la questione della persona
ne in quelle circostanze. Per un migrante, nella prospettiva del
esempio più distensivo di micro- ’68 e della clandestinità rivolu-
storia rammenterei, sempre zionaria.
della stessa autrice, Il talento dei Alle scrittrici spetta il merito
parsi, esilarante cronaca fami- di aver introdotto nella narrati-
gliare che ha come eroina la fa- va indiana il tema dell'introspe-
migerata e notoria sas, la deva- zione e del discorso di gender;
stante suocera indiana, protago- non penserei tanto ad Anita De-
nista, sia detto per inciso, di sai, troppo intenta a scrivere be-
molteplici e lacrimogene soap ne (anche se è notevole In custo-
operas. dia, Einaudi, pungente rappre-
Come si vede, i grandi cicli sentazione della declinante poe-
storici sono ben rappresentati sia urdu), quanto ad Anita Nair,
dalle traduzioni italiane: ai no- che con Cuccette per sole signore
mi e titoli sopra citati si deve ag- (Neri Pozza) ha offerto uno
giungere Amitav Ghosh, a parti- spaccato realistico di sofferte vi-
re almeno dallo Schiavo del ma- te domestiche femminili.
noscritto, densa analisi storico- Purtroppo, diverse scrittrici
antropologica sui rapporti tra si stanno orientando sull'elogio
India e le altre culture, su identi- del matrimonio all'indiana con
tà stereotipate e differenze. spinta regressiva: si pensi a
Non da perdere il lessicalmente Una buona moglie indiana di An-
ne Cherian (Newton Compton).
Tra gli autori più Si tratta, credo, di un ritorno an-
ti-occidentale all’ideologia hin-
veritieri Adiga e Mistry, dutva, ossia il modo specifico e
Gosh e la Nair, mentre non compromissorio di essere
indiani. Tuttavia, è possibile rin-
convincono meno i furbi tracciare una continuità in tale
nipotini di Rusdhie senso, a partire da Gandhi, e da
romanzi-manifesto come Kan-
conosciuto in Mistry il suo epico d’Asia). no del Pavone, ancora inedito in tempo, anche riallacciandosi al labirintico Mare dei papaveri, thapura di Raja Rao (Ibis), che a
cantore, altre voci hanno ag- Il turbolento periodo compre- Italia, di Sujit Saraf, romanzo presente, dobbiamo riferirci a cronaca di una globalizzazione metà degli Anni Trenta rappre-
giornato la cronaca narrativa so dall'uccisione di Indira Gan- non a caso recensito con acidità Delhi di Khushwant Singh, la ottocentesca coloniale che è già senta la lotta contro gli inglesi
dell'India contemporanea, an- dhi ai giorni nostri, con l'insor- in India. La ricostruzione stori- storia dell'India che è anche la postmoderna nelle sequenze nei termini di una mitografia
che se mancano sinora narra- gere del fondamentalismo indui- ca è ambientata tra i seth, i mer- storia di una città, a Crepuscolo ibride e totalmente libero di vo- (sthala purama) rurale, per la
zioni che vogliano trattare in sta, e la conseguente distruzio- canti della vecchia Delhi, tra vi- da Delhi di Ahmed Ali, epitaffio cabolario idiolettico, conseguen- gioia di chi crede che la vera
modo specifico delle grandi on- ne di una moschea storica ad coli fetidi, intrighi politici di dolente sul declino della cultura za e sintomo comunque di una identità indiana sia da cercare
date migratorie interne, dalle Ayodya (capitale presunta di ogni sorta, traffici più o meno le- e del mondo mogul (entrambi Babele costrittiva e violenta nel villaggio atemporale.
campagne alle grandi città, di la- Rama), con la «mandalisation» citi che includono havala, il tra- da Neri Pozza). (sempre Neri Pozza). D'altra parte, la nuova India
voratori, motivate dalla cre- del Paese, da una commissione sferimento clandestino di dena- Rammenterei infine lo stupe- Mi lasciano invece perplessi i socialisteggiante di Nehru, che
scente speculazione edilizia. presieduta dal giudice Mandal ro, e dabba, il lavoro di mediazio- facente Fiume di fuoco di Qurra- devoti della bella scrittura, gli peraltro non è stata oggetto di
Tuttora, la questione è affronta- che assegna quote riservate all' ne nelle scommesse sempre tulain Hyder, summa rovente stilisti sin troppo ingegnosi e ni- narrazioni, ha quale icona il film
ta in maniera efficace da Cyrus amministrazione e nella scuola clandestino, senza dimenticare della storia del subcontinente potini furbi di Rushdie. Di costo- Mother India (1957), con il sacri-
Mistry, fratello di Rohinton, ai gruppi socialmente arretrati, sommosse popolari assortite. dall'età vedica alla divisione tra ro salverei Hari Kunzru, che ficio femminile e la subordina-
con il mordente romanzo Le ce- è ben rappresentato, in modo Se vogliamo invece narrazio- India e Pakistan. A tale proposi- con La danza di Leela (Einaudi) zione alla comunità come valori
neri di Bombay (Metropoli addirittura torrenziale dal Tro- ni che procedano a ritroso nel to, è da citare La partizione del ha aggiornato in toni di epica in- fondanti.

Indra Sinha Shobhaa Dé Altaf Tyrewala


I vicoli di Bombay La regina del gossip I giovani corrono,
e la nube di Bhopal sfiora la pornografia ma restano indietro

M D A
assiccio come un leone (tale è il i profilo aguzzo (esiste il naso indiano, ltaf Tyrewala (letteralmente «l’uomo
significato del suo cognome) in vigile oltre a quello greco), con una profusione dei pneumatici», cognome per così
riposo, Indra Sinha fa capolino da una esotica di «h» e di «a» nel nome, Shobhaa dire di origine professionale, non raro
foto enigmatica tra due battenti di una porta (hindi sobha, ovvero splendore, bellezza, in India) è un giovane scrittore, nato nel 1977,
lignea consunta e come scarnificata dal tempo. luminosità) Dé è l'affascinante e incontrastata figlio, come lui stesso dichiara della nuova e
Scrittore di ombre e corpi vigorosi e distorti regina del gossip, o gup gup culturale, elevato a in parte shining India. La celerità, il
(non le deformità sghembe e contorte di un sublime e raffinata letteratura. Shobhaa Dé è la mutamento programmatico e continuo
Quasimodo), Sinha percorre con sguardo vicina di casa che tutti noi maschi vorremmo costituiscono, a suo dire, la percezione, anche
lucido, eppure non spietato, i gali (vicoli) avere, è la socialite colta e mondana, anche narrativa, della realtà che lo circonda.
ottenebrati della caotica Bombay, in un tagliente, dei nostri sogni irrealizzati. Dunque Tyrewala non è più uno dei figli della
Indra Sinha, crogiolo non sommerso ma formicolante, di Shobhaa Dé, Testimone dell’occidentalizzazione élitaria Altaf Tyrewala fatidica mezzanotte, ma si presenta come un
Sala Azzurra, religioni e caste. Qui la città stessa si fa enigma, Punto India dell’India negli Anni 80 del Novecento, la Dé Punto India, testimone che, sempre affannato, non riesce
13 maggio, labirintica incrostazione di un'India non più, o 14 maggio, h. 19 impasta e innesta l'American English 15 maggio, a stare dietro a un’India troppo veloce per
h. 17,30 mai, pittorescamente esotica e variegata. è autrice di sull’inglese post-vittoriano parlato nel h. 16,30 essere rappresentata nella sua eccessiva
Ha esordito con Ma è con l'atroce catastrofe di Bhopal, in cui «Ossessione» subcontinente, in una festa pirotecnica di giochi I suoi racconti mutevolezza. Tuttavia, i racconti di Nessun
« La morte di una città e i suoi abitanti sono stati devastati da (Tea, di parole (tipo muppies ovvero i Mumbai «Nessun dio in Dio in vista (il suo libro d’esordio, Feltrinelli,
Mister Love» un incidente chimico, che in Animal Indra pp. 259, € 10) Yupppies), oppure di richiami in chiave vista» sono editi 2007) colgono una realtà tutto sommato
(pp. 572, € 17,60) rappresenta con sinistra, sia pure dolente, etnografica e folklorica di termini attinti alla da Feltrinelli statica e nei fatti immota: un medico degli
da Neri Pozza efficacia lo sfacelo di spine dorsali e corpi tradizione indiana locale (marathi) e induista. ( pp. 174, € 13) aborti clandestini, piaga ancestrale ed eterna
che ora presenta contorti e come saldati a caldo da una fiammata Nell’universo linguistico e umano della in India, figure un po' ridicole di malviventi,
«Animal» ossidrica gigantesca. Tuttavia la nube famelica scrittrice i riferimenti alle tradizioni dell’India poveri, e infine un condominio alquanto
che inghiotte l'equivalente narrativo di Bhopal (cibo, vestiti, culti) diventano un richiamo metafisico. E’ il substrato duro e in
è l'ombra nefasta e divorante della corruzione, esotico, come se tale patrimonio fosse visto apparenza immutabile della società indiana,
delle SEZ (zone a sviluppo industriale dall’esterno, quasi filtrato da una doppia non proprio la velocità di cambiamenti
privilegiato) che inghiottono le campagne ed cultura, e tuttavia in modo ancora autoctono. vertiginosi. Forse Tyrewala si identifica con
espropriano i contadini. Come narratrice la Dé ha osato parlare di sesso, la mitizzata gioventù indiana, che è detta
Come risposta, e partendo da Bhopal, Sinha quasi ai limiti della pornografia: i gemiti rauchi avere in mano le chiavi prestigiose del futuro.
crea un nuovo Mowgli nato dallo sfacelo, non di Strange Obsession sono stato ripresi oggi Sembra però quasi che lo scrittore si renda
una balbettante e sciancata mostruosità, ma dalla sia pur mite Manju Kapoor nel suo ultimo nel subconscio conto che si tratta solo di uno
una creatura normale nella sua causata romanzo The Immigrant. Come altro lascito, la slogan: come sapesse di essere rimasto
differenza, un traghettatore simbolico di scrittura della Dé, tutta lampi lessicali e ardite indietro in una corsa che non è neppure
identità multiple, un corpo piagato ma non metafore, è diventata normativa per le riviste incominciata.
sottomesso che incarna le nuove ed estreme patinate (India Today, Outlook, non solo schede a cura di
rivolte di sopravvivenza della nuova India. Cineblitz) della nuova borghesia indiana. Alessandro Monti
Speciale Salone 2010 Tuttolibri
XIV Torino 13-17 maggio SABATO 8 MAGGIO 2010
LA STAMPA

ni. Dichiarò Kipling in un’in- manzo di Forster non abbia


Vista dagli inglesi L’autore di «Kim» aveva l’India nel sangue, tervista che l’Inghilterra era il mai preso corpo in India.
paese straniero a lui più caro. Ma altre presenze basilari
lo scrittore del «Passaggio» la visse come «incolmabile distanza» L’India continuò sempre a cir- vanno prese in considerazio-
colare nel suo sangue. ne. Quella più significativa si
Ben diverso si prospetta il lega al nome di Gandhi e alla

Dopo la favola di Kipling caso di Edward Morgan For-


ster, con il suo romanzo del
1921, Passaggio in India, il cui ti-
tolo originale Passage to India,
tratto da un poemetto di Walt
fascinazione esercitata dalla
sua personalità nella cultura
europea. Se il suo tramite, per
così dire, il suo consigliere eu-
ropeo, era francese, lo scritto-

la porta stretta di Forster


Whitman, andrebbe meglio re, saggista, grande intellet-
tradotto Viaggio in India. La tuale autore di un libro fonda-
conoscenza dell’India da parte mentale su Romain Rolland, il
di Forster è, paradossalmen- soggiorno in Inghilterra nel
te, di prima mano e di separa- 1931 ravvivò l’interesse per
zione. I due protagonisti, l’in- l’India. Si racconta che, tra gli

P
erdita del centro»: è l’espres- l’emigrata russa «madame» pling, il quale nasce in India e segnante Fiedling e l’anziana altri, Ganhdi incontrò George
sione corrente per indicare, a Blavatskij, che riscuote fedeli vi cresce attingendo dunque signora Moore, entrambi in- Bernard Shaw, il quale gli
cavallo tra Ottocento e Nove- o semplicemente curiosi. Un alla fonte, appropriandone va- glesi, posti di fronte a una cul- avrebbe detto: «Io sono il
cento, l’apertura di nuovi terri- nome? W. B. Yeats. Oppure al- lori, dimensioni speculative e tura remota, ne sono insieme Mahatma minore, lei è il
tori nella creazione letteraria, la fortuna sotto certi aspetti ir- esistenziali, per reinventare la partecipi ma incapaci o rilut- Mahatma maggiore». Non me-
di una geografia che si spinge resistibile in Occidente del «favola» - parola per lui decisi- tanti a impadronirsene. no incisivo fu l’incontro con
a Oriente, con un approdo pri- prolifico scrittore pensatore, va - che si impadronisce della Forster appropria una ma- Charlie Chaplin.
vilegiato: l’India. Il fenomeno saggista bengalese Rabindra- realtà e al tempo stesso la tra- gica visione del reale, una tra- In qualche misura una rela-
privilegia l’Inghilterra, ma nath Tagore, di cui Guanda ha scende. Scongiurato ormai il scendenza di matrice indiana zione che sarei tentato di defi-
non dimentichiamo l’invito al appena pubblicato il volume di banale luogo comune di canto- che sfocia nel mistero inelutta- nire osmotica riguarda il crea-
viaggio nella «exotique natu- racconti Il vagabondo. Tagore, re dell’impero, ci rendiamo bile. La scena finale, in cui rea-
re» di Mallarmé. che si traduceva in inglese dal- più che mai conto della inarri- listicamente e simbolicamen- La cultura europea
CLAUDIO GORLIER Il fenomeno rivela una va- la sua lingua indiana, diventò vabile varietà dell’opera di Ki- te l’inglese e l’indiano, un tem-
riegata complessità. Pensia- in Inghilterra una figura miti- pling, affidata, assai più e oltre po amici ma ora estranei, non affascinata da Gandhi:
mo al caso, di rimbalzo dagli ca, profetica. ad opere quasi proverbiali co- riusciranno a stringersi la ma- Bernard Shaw, quando
Stati Uniti ma radicato in In- S’intende che la personalità me Kim, al caleidoscopio di no, rappresenta la distanza in-
ghilterra, della teosofia di ma- decisiva sotto questo aspetto racconti, delle storie umane e colmabile tra le due culture, e lo incontrò, si definì
trice indiana, professata dal- rimane tuttora Rudyard Ki- animali, davvero senza confi- non stupisce affatto che il ro- il «Mahatma minore»
tore dell’India moderna,
Nehru. Nella sua fascinosa au-
tobiografia, Nehru, l’incarna-
zione dell’India moderna, con-
fessa di essere posseduto da

Lontani una sorta di doppia personali-


tà, quella dell’indiano dalle
profonde, autentiche radici, e
e vicini quella inglese, dovuta alla sua
permanenza e ai suoi studi in
Gran Bretagna.
Sul dorso delle prime edizio-
L’India, un richiamo ni delle opere di Kipling figura
sicuro negli scrittori una svastica. Non stupiamoci
della sua perversa utilizzazio-
occidentali tout court, o ne nella Germania nazista,
di origini indiane. Come ma teniamo presente un ul-
teriore paradosso. Se, infat-
Gregory David Roberts, ti, il nazismo utilizzò per-
versamente e con eviden-
autore di ti falsificazioni una sup-
«Shanataram» (Neri posta eredità della civil-
tà ariana, non possiamo
Pozza), 15 maggio, h. dimenticare che una
16,30, Sala Gialla. O il non indifferente acqui-
sizione della cultura in-
medico americano diana, in una chiave mi-
sticheggiante, era pre-
James Levine, che nel sente in quegli anni in
«Quaderno azzurro» Germania. Un esempio
per tutti: il Siddhartha di
(Piemme) racconta lo Hermann Hesse, appar-
sfruttamento minorile a so nel 1922. L’India è dav-
vero perenne.
Mumbai (il 16 , h. 15,
Sala Azzurra). O Javier
Moro, autore della teratura ma se- una versione moderna, se si vuo-
biogafia di Sonia
Vista dagli americani L’ideale traguardo gnatamente della filo- le, della professione speculativa
sofia e della religione indiana. del Brahma di Emerson. Va da
Gandhi, «Il sari rosso» di un viaggio a Oriente, liberatorio e alternativo Come osservò a suo tempo in un sé che, a somiglianza di Whit-
penetrante saggio Herbert man, tutto questo postuli un rin-
(Il Saggiatore): il 14 , h. Gold, questa scelta faceva parte novamento del linguaggio. Qual-
15, Sala Azzurra. O
Amruta Paril, cresciuta
a Goa e diplomata a
Dal profeta Whitman della cosiddetta «mistica Beat».
Mettendo in gioco i canoni, i sup-
posti valori della società con-
temporanea, i Beat postulavano
un loro rovesciamento, e inarca-
che Beat, in particolare Gin-
sberg, prese alla lettera, quasi si
trattasse di una conversione, la
referenzialità indiana, fino a
compiere un autentico pellegri-
Boston (la graphic novel
«Nel cuore di smog city»
(Metropoli d’Asia): il 16 ,
alla “mistica” Beat vano alla spiritualità dell’Orien-
te quale alternativa al soffocan-
te materialismo di quella socie-
tà. Come si vede, i Beat si collo-
cano sulle orme di Emerson e di
naggio, nei primi anni sessanta,
in India: esperienza nell’insie-
me effimera, come tutto l’im-
pianto di un misticismo segnata-
mente comportamentale.
h. 16, Punto India. cco i due versi centrali, decisivi, rà l’incalzante poemetto A Pas-

E
Whitman: il drastico rinnova- La ritualità concreta o men-
di una intensa, magica poesia: sage to India, tradotto in Italia mento del linguaggio si accom- tale della mistica beat si intrec-
Non verranno al Salone, «Io sono quello che dubita e il nel Novecento magistralmente pagna a una riaffermazione di cia con scelte, infatti, comporta-
dubbio / e io l’inno che il Brami- da Enzo Giachino con il titolo mentali, quali il ricorso dichia-
ma ci saranno i loro no canta». Si intitola Brahma, Una via per le Indie. Whitman, il
Per Emersom come rato alla droga alla ricerca di
libri, freschi di stampa l’autore è Ralph Waldo Emer- primo poeta americano a libe- una forma di estasi. Ecco allora
son, figura imperiosa della cul- rarsi di ogni sudditanza inglese, per Ginsberg e Leary il caso tutto particolare della
negli stand dei loro tura americana. Siamo a metà pone l’India con l’ideale tra-
del secolo quando Emerson guardo di un itinerario proteso
fino a Salinger, predicazione di Timothy Leary,
editori: Hardep Singh una pietra di paragone
l’accademico «irregolare» capo-
scrive questi sedici, emblemati- a Oriente, in una prospettiva scuola della visione cosiddetta
Kohli, nato a Glasgow ci versi, lui, teorico dell’autono- profeticamente liberatoria. per fuggire l’Occidente psichedelica.
mia originale dell’intellettuale Dopo Emerson e Whitman, Ma non dimentichiamo il ca-
nel 1969, «Indian americano, caposcuola del co- la pietra di paragone dell’India valori. L’uomo persegue il bello- so Salinger. Specie nella narra-
takeway» (Newton siddetto Trascendentalismo, entra a far parte, più o meno beauty è parola peculiare della tiva breve, si afferma una visio-
saggista che spazia dai classici esplicitamente, della cultura mistica Beat, liberandosi di ogni ne filosofica del mondo che, co-
Compton) greci al prediletto Swedenborg. americana, ma si riaffaccia in dogma concettuale o politico. me avverte il personaggio di
e Tishani Doshi, da Brahma, che attinge a fonti termini espliciti, verrebbe fatto L’individuo trascende la pura e Seymour, coniuga i «meravi-
ineccepibili, rivela in che misu- di dire militanti, un secolo più semplice razionalità, e la sua gliosi Cinesi» e «i nobili Indù»
Madras («Il piacere non ra la frequentazione con il pen- tardi. pratica non consente il raggiun- mentre addirittura si investe
siero e la letteratura indiana ac- Sono in particolare i protago- gimento della verità. Di qui il si- della parte taumaturgica dello
può aspettare», quisti un’incidenza caratteristi- nisti della cosiddetta Beat Gene- gnificato quasi taumaturgico yogi indiano. Alla fine, significa-
Feltrinelli). camente referenziale. Quasi a ration a tuffarsi letteralmente del buddismo Zen o più general- tivamente, il gesto, il silenzio.
ridosso, Walt Whitman scrive- nello sconfinato oceano della let- mente della religiosità indiana, [C. G.]
SABATO 8 MAGGIO 2010 LA STAMPA 15
XVI Speciale Salone 2010
Se si avverasse Fahrenheit 451 Se domani i libri

Mand
fossero proibiti e mandati al rogo, di quale vorresti farti
voce e testimone per tramandarlo all’umanità futura?
Nella nostra rassegna di «consigli di memoria»,
«I fratelli Karamazov»

a
raccolti da Mirella Appiotti, abbiamo riservato
il primo posto a Carlo Fruttero, anche se non
potrà venire al Salone, per le sue memorabili SILVIA AVALLONE

mem
Mutandine di chiffon (Mondadori), ricordi e
ritratti nati anche su queste pagine.
Nell’inferno
«L’improvviso dell’Ohio» di Dostoevskij
S
e si realizzasse l’incubo di Fahrenheit, imparerei a memoria
CARLO FRUTTERO I fratelli Karamazov. Qui non ci sono buoni e cattivi:
Dostoevskij dice la parte indefinibile, residuale, di un uomo.
Sospende il desiderio narrativo con dialoghi filosofici; al culmine

Due vegliardi del pathos religioso sferza satire dissacranti. Fa operazioni


sporche nel linguaggio e sproporzionate nelle misure. Per dire un
uomo, ne servono tre.
per Beckett Il fratello viscerale, quello raziocinante, e quello che intende
perseguire la purezza senza sospettare che la purezza è armata, si
amano e si odiano sullo sfondo corale di un’umanità misera o grande,
ma libera di pensare. In questo loro dimenarsi, dicono la paura di

A
ll’interno di una cornice del tutto fantastica è Lettura in famiglia
opportuno un tocco di plausibilità. Vorrei imparare a essere vivi. Il capitolo dov’è descritto l’imbarazzo di Alëša di fronte al (foto Corbis)
memoria I Demoni di Dostoevskij, ma sono mille cadavere del suo maestro – che puzza – è una lettura necessaria.
pagine ed è evidente che non ci arriverei mai. Scelgo allora Come necessario è discutere un pomeriggio al bar sulla teodicea:
l’Improvviso dell’Ohio di Beckett, minuscolo capolavoro che «Che razza di armonia può essere, se c’è l’inferno?». Non ci si concede
mette in scena due vegliardi dai lunghi capelli bianchi, uno mai il lusso di distrarsi. Ciascuno azzarda la sua risposta. Ma siccome
dei quali batte con le nocche sul tavolo, l’altro comincia a Dostoevskij è uno scrittore, supera le soluzioni parziali in un finale
leggere da un vecchio libro, poche righe. Il primo vecchio lo aperto: un coro di bambini. L’ultima parola è la specie che continua.
interrompe con le nocche. Il secondo rilegge daccapo e va
avanti di altre tre righe. E così via. E’ realistico pensare che
arriverei a ricordarlo tutto. Con Lucentini ci sarebbe SILVIA AVALLONE PRESENTA IL SUO ROMANZO «ACCIAIO»
(RIZZOLI), FINALISTA AL PREMIO STREGA DOMENICA 16 MAGGIO, H.
piaciuto recitarlo. 18,30. CAFFÈ LETTERARIO. CON GIUSEPPE CONTE E GIORGIO FICARA

«La Divina Commedia» «Una storia di amore e tenebra»

ALESSANDRO D’AVENIA GAD LERNER

Dante tatuato Sulle orme


sulla mia pelle di Amos Oz
H F
o poca memoria: userò la pelle. Mi aggirerò per il acendo i debiti scongiuri noto prima di tutto che neppure il
mondo con la Divina Commedia «tatuata» addosso. rogo dei libri può bastare a cancellarne la memoria.
Senza Dante non avrei le parole per lo spettro L’occupazione nazista della cittadina galiziana Drohobycz,
completo e ordinato dei sentimenti, cioè - ed è peggio - non ad esempio, costrinse Bruno Schulz a nascondere il manoscritto
li avrei. Egli sente con la mente e vede con il cuore, li fonde del suo romanzo Il Messia, purtroppo mai ritrovato. Eppure da
l’uno nell’altro e ci dona l’unità che salva. allora i migliori scrittori del mondo si esercitano nell’immaginare
Squaderna il cuore dall’abisso all’altezza e - a modo loro il capolavoro scomparso. E’ accaduto l’opposto a Zvi
costringendolo ad origliare se stesso - gli rende fiducia Kolitz: talmente bene gli sgorgò dalla penna il racconto
nell’uomo. dell’ultimo combattente del ghetto di Varsavia che, in punto di
Soltanto conoscendo e accettando la selva oscura che si morte, nasconde in una bottiglia le sue memorie (Yossl Rakover si
nasconde nel mio cuore, posso guarire dal male che sono rivolge a Dio, Adelphi) da non essere creduto il vero autore: i
capace di infliggermi e infliggere, perché so di essere lettori gli diedero dell’impostore, ritenendo inaccettabile che si
voluto (bene) così come sono dall’eterno e in eterno. trattasse di un apocrifo. Mi rendo conto che divago, fatico a
Purtroppo però sulla mia pelle non basta lo spazio: mi rispondere. Quale libro imparerei a memoria pur di salvarlo?
accontento di Paolo e Francesca, Ulisse e l’ultimo del Nell’ultimo decennio si è impresso in me come un classico, ormai
Paradiso. Forse così avrei memoria e pietà - se non di tutti imprescindibile, l’autobiografia di Amos Oz, Una storia di amore e
- almeno di me stesso: non sono io che leggo Dante, è lui di tenebra (Feltrinelli). Ma il guaio è che ammonta a più di
che legge me. seicento pagine, e io sono uno smemorato...

UN’ORA CON… ALESSANDRO D’AVENIA,AUTORE DI «BIANCA GARD LERNER PRESENTA IL SUO LIBRO DI MEMORIE FAMIGLIARI
COME IL LATTE, ROSSA COME IL SANGUE» (MONDADORI) SABATO «SCINTILLE» (FELTRINELLI) DOMENICA 16 MAGGIO, H. 18,30, SALA
15 MAGGIO, H. 16,30. CAFFÈ LETTERARIO. CON MAURIZIO BONO GIALLA. INTERVIENE IL FILOSOFO E TEOLOGO VITO MANCUSO

AL SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO


PAD. 2 STAND J42
Gli appuntamenti
Javier Moro
Venerdì 14 maggio
ore 15.00 in Sala Azzurra

Jonathan Lethem
Sabato 15 maggio
ore 12.00 in Sala Azzurra

€ 18,50 € 17,00 € 17,00 € 18,00 Enrico Deaglio


pp. 592 pp. 464 pp. 384 pp. 368 e Antonio Ingroia
Domenica 16 maggio
ore 10.30 in Sala Azzurra

Javier Moro Jonathan Lethem Enrico Deaglio Piero Colaprico Piero Colaprico
presenta presenta presenta presenta Domenica 16 maggio
Il sari rosso Chronic City Il raccolto rosso Mala storie ore 18.30 allo Stand IBS,
PAD. 2 STAND J126 - K125
1982-2010
Tuttolibri
Torino 13-17 maggio SABATO 8 MAGGIO 2010
LA STAMPA XVII

Rispondono 20 ospiti del Salone Come i personaggi

derei
del romanzo di Ray Bradbury (e del film di Truffaut)
ognuno ha scelto un titolo da sottrarre al fuoco dell’oblio

«Lettere dei condannati a morte della Resistenza» «La ballata del vecchio marinaio»

MAURIZIO MAGGIANI PUPI AVATI

moria S
I nostri eroi
dimenticati
iccome mi immagino la ressa per accaparrarsi le
grandi opere che tanto conforto e consolazione
hanno dato all’umanità, io prenoterei per me un libro
che, ne ho il dolente sospetto, ben pochi ricordano anche
solo che sia stato pubblicato. Imparerò a memoria Lettere
dei condannati a morte della Resistenza, al momento ancora
disponibile nel catalogo della casa editrice Einaudi. Quel
C
Sulla nave
di Coleridge
onfiderò solo alla fine il libro che avrei voluto mandare
tutto a memoria per appropriarmene in via definitiva.
Mi parve subito il più bello, ed è l’unico che mi abbia
chiesto sempre di farsi rileggere. Un primo indizio: tre giovani,
invitati a una festa. Secondo indizio: un volatile che porta la
nebbia e la foschia, ed è peccato mortale ucciderlo. Il terzo
indizio è inutile. Dopo aver tanto curiosato tra gli scaffali,
libro non è un capolavoro della letteratura, è solo una imbattermi, da ragazzo, nel libricino del figlio del vicario di
pietra di carta. Ottery, significò per me trovare «il libro». Non ne avrei mai
Ma quella pietra sarà indispensabile nel mondo senza trovato un altro capace di darmi pari ebbrezza, commozione e
memoria di Fahrenheit 451, quando qualcuno vorrà stupore. La ballata del vecchio marinaio, scritta da Coleridge in
costruire per sé e per la specie umana una qualche un fiato solo, dentro a un solo incubo, fu il libro di più alto
possibilità di riscatto dalla servitù del pensiero. Allora potere evocativo che mai avessi aperto. Forse fu proprio quella
quelle lettere racconteranno di come questo sia già lettura a dotarmi del grande dono dell’immaginazione. Da
accaduto e di quanto sia costato. Diranno di una verità allora i tre invitati alle nozze insisto nel vederli con le loro facce
senza consolazione, ma pur sempre una verità necessaria. bianche, ferme in un morto sorriso, mentre «la luna instabile
Allora Cervantes e Dickens, Dante e Omero, saranno saliva al cielo, senza sostare in alcun luogo, leggermente
spiriti di libertà che avranno anche carne di libertà. risaliva, con poche stelle accanto».

MAURIZIO MAGGIANI, AUTORE DI «MECCANICA CELESTE» PUPI AVATI E ANDREA VITALI (AUTORI GARZANTI) DIALOGANO SU
(FELTRINELLI), TERRÀ’ UNA CONFERENZA SU «RISORGIMENTO «LA MEMORIA ITALIANA TRA LETTERATURA E CINEMA». DOMENICA
SENZA MEMORIA» DOMENICA 16 MAGGIO, H. 13, SALA ROSSA 16 MAGGIO, H. 20, SALA ROSSA. CON BRUNO QUARANTA

«Filosofia della pratica» «La Costituzione»

ANTONIO PENNACCHI MARCO TRAVAGLIO

Questo Croce Eguali davanti


è per Balotelli alla legge
I I
l libro che più ho letto nella vita - 26 o 27 volte da giovane, n altri tempi avrei risposto La Divina Commedia, o Il Principe di
più un altro paio da adulto - è L’isola misteriosa di Jules Machiavelli, o Il Gattopardo. Ma oggi non ho dubbi: la
Verne. Ciò che mi affascinava non era capitan Nemo, ma Costituzione della Repubblica Italiana. Da quando questi politici
la tigna indefettibile di questo gruppetto d’uomini dispersi mediocri e malintenzionati, a destra come a sinistra, la trattano
su di un’isola, che ripercorrevano passo passo - senza come uno straccio vecchio da devastare a immagine e somiglianza
arrendersi mai - l’intero cammino del progresso umano: dei propri interessi, mi è diventata simpaticissima e vorrei
dall’utensile di pietra alla fusione dei metalli. conservarla così com’è. Scritta in un italiano limpido e tacitiano, a
Poi all’università - a 45 anni, dopo 20 già in fabbrica - parte gli articoli riscritti negli ultimi anni, autentici obbrobrii
Mario Scotti mi fece leggere la Filosofia della pratica di linguistici. La frontiera più avanzata della nostra malferma civiltà
Benedetto Croce. Gliene sarò grato per sempre. E’ questo - democratica. Il frutto dell’amplesso fra le nostre culture migliori,
dovesse succedere qualcosa - il libro da tramandare a dunque rigorosamente minoritarie nella patria del familismo
memoria di generazione in generazione perché ogni uomo amorale e degli autoritarismi di andata e di ritorno: il liberalismo,
sappia, venendo al mondo, che la felicità sta tutta nel fare il l’azionismo, il cattolicesimo democratico e il liberalsocialismo.
proprio dovere, spalla a spalla con tutti gli altri. Non è che un Vorrei che tutti conoscessimo a memoria almeno la prima parte
gioco di squadra la vita, e Benedetto Croce lo spiega meglio dell’articolo 3: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
di Mourinho. eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di
Con lui sì, che si metterebbe alla stanga e diverrebbe un lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e
asso pure Balotelli. sociali». E magari l’applicassero pure.

UN’ORA CON… ANTONIO PENNACCHI, AUTORE DI «CANALE MARCO TRAVAGLIO PRESENTA IL SUO LIBRO «AD PERSONAM»
MUSSOLINI» (MONDADORI), IN GARA ALLO STREGA, DOMENICA 16 (CHIARELETTERE) SABATO 15 MAGGIO, H. 19, SALA DEI 500. CON
MAGGIO, H. 11,30. CAFFÈ LETTERARIO. CON MARCO REVELLI LO STORICO MARCO REVELLI E IL GIUDICE ROBERTO SCARPINATO
XVIII Speciale Salone 2010

Manderei a memoria
«Le avventure di Huckleberry Finn» «Odissea» «Giobbe»
GIANRICO CAROFIGLIO MELANIA MAZZUCCO GIAN ANTONIO STELLA

Mark Twain Pronti Roth, l’addio


il segreto a partire yiddish
della vita con Omero e asburgico

V S M
oi non sapete nulla di me, a meno che e i libri non esistessero più, se tutte anderei a memoria Giobbe, di Joseph
non abbiate letto un libro chiamato le biblioteche fossero bruciate, i Roth. Certo, sarei indeciso con tanti
/Le avventure di Tom Sawyer/. Quel titoli dispersi, i nomi orfani, io altri, da La marcia di Radetzky a La
libro fu scritto dal signor Mark Twain, che diventerei una voce nuda e andrei cripta dei Cappuccini. Per non dire dei libri di
per lo più disse la verità». È l’incipit de Le cantando le parole - come facevano gli altri autori straordinari e amatissimi.
avventure di Huckleberry Finn, incipit che con antichi, e come faranno i discendenti. Sceglierei Giobbe perché è «facile» e insieme
una sintesi fulminante racchiude il mistero Canterei in versi, perché il verso viene profondo. Perché c’è tutto: l’avventura,
delle storie e dell’elusivo rapporto fra autori prima del racconto e la sua eco dura più a l’amore, lo strazio, l’imbroglio, la guerra,
e personaggi. Hemingway disse che tutta la lungo. Canterei l’Odissea, perché ogni l’odio, la fede, la felicità, la malinconia.
letteratura americana deriva da questo essere umano, finché ce ne sarà uno vivo Perché nella storia di Mendel Singer, dagli
libro. È un’affermazione vera ma sulla terra, sarà sempre pronto a partire e «occhi grandi, neri, torpidi e mezzo nascosti
probabilmente approssimata per difetto. Da tradire e amare e tornare, e quella storia da palpebre pesanti», c’è la storia di due
questo romanzo e dal genio di Mark Twain le riassume tutte. mondi destinati a essere spazzati via non dal
derivano infatti molte più cose, e fra queste Canterei di Ulisse e della vendetta patriottismo ma dal suo delirio feticista. Il
un bel pezzo del grande cinema americano e degli dei, dei naufragi e del cane Argo. La mondo yiddish e quello austro-ungarico.
gran parte dell’umorismo moderno nella sua memoria mi tradirà, non ricorderò ogni Perché, infine, certe parti le so già a
accezione più alta, autoironica e morale. canto, e smarrirò i versi, o li interpolerò memoria. Come l’immagine dell’addio verso
Quella stessa che indusse il signor Mark con quelli che hanno scritto altri poeti, l’America e l’ignoto: «In quell’istante
Twain, interpellato sul segreto della sua dopo: ma non per questo mi fermerei - ulularono le sirene. Le macchine
fortuna, a rispondere che per avere successo perché così è già accaduto. Quando i libri cominciarono a strepitare. E l’aria e la nave
nella vita, bastano due sole cose: ignoranza e non esisteranno più, io farò della mia e gli uomini tremarono tutti. Solo il cielo
fiducia in se stessi. mente il libro, e andrò cantando le parole. restò fermo e azzurro, azzurro e fermo».

GIANRICO CAROFIGLIO, AUTORE DI «LE PERFEZIONI MELANIA MAZZUCCO IN DIALOGO CON ALESSANDRO GIAN ANTONIO STELLA AUTORE DI «IL VIAGGIO PIU’
PROVVISORIE» (SELLERIO) A COLLOQUIO CON PIERO BARBERO SUL TEMA «DALLA MEMORIA ALLA STORIA AL LUNGO» (RIZZOLI) SU «MEMORIA. L’USO, L’ABUSO».
DORFLES. SABATO 15 MAGGIO, H. 13, 30, SALA DEI 500 ROMANZO», VENERDÌ 14 MAGGIO, SALA GIALLA, H. 12 ARENA BOOKSTOCK ,13 MAGGIO H.15,30

«Bellas Mariposas» «Zibaldone» «Il mercante di Venezia»


FLAVIO SORIGA LORENZO PAVOLINI LAURA PARIANI

Atzeni Leopardi Shakespeare


lo slang il moto insegna
danzante del pensiero misericordia

I V A
l libro che salverei, imparandolo a isto che Dante a mente ci fa il favore volte, quando si legge, capita di
memoria, è Bellas Mariposas, di Sergio di conservarlo Benigni, avrei pensato imbattersi in frasi in cui possiamo
Atzeni. Non è il romanzo più bello che a qualche canto di Leopardi. La ritrovare noi stessi e capire
abbia mai letto, certamente no, ma è una Ginestra, A se stesso, Il pastore errante. meglio, quasi in una lucidità passeggera,
storia raccontata in una lingua che mi Perché piace a tutti viaggiare leggeri e far quello che stiamo vivendo.
appartiene, da sardo-suburbano quale sono, girare nella lingua una canzone. Però alla Io proporrei a tutti di imparare le
uno slang poetico e danzante, sardo fine sceglierei di mandare a mente l’intero parole di Porzia ne Il mercante di Venezia
metropolitano, post-pastorale e Zibaldone, certo per amore della di Shakespeare (la storia di Shylock, in Lettura in salita:
post-industriale, una storia leggera ma non prestazione improbabile, ma soprattutto diverse edizioni, da quella einaudiana a una foto di
vacua, mai, un raccontare che ha dentro sé perché è un’opera fatta di pensiero in cura di C. Vico Lodovici a quella Ferdinando Scianna/
la poesia degli ultimi, che canta la follia movimento, Garzanti, nella collana Grandi Libri a Magnum/Contrasto
della violenza, che fa sorridere e una secrezione urgente e remota di cura di A. Serpieri, a quella di Feltrinelli
commuovere allo stesso tempo. E’ una domande e risposte utili e inutili oggi come a cura di A. Lombardo n.d. r.): quando,
storia dalla parte dei bambini, e delle ieri, un pubblico segreto: «l’uomo si discutendo di giustizia e di contratti, fa
donne, sul coraggio di sognare e lottare per disannoia per lo stesso sentimento vivo l’elogio della misericordia, la legge
i propri sogni, sulla fatica dell’essere della noia universale e necessaria». Un libro profonda del cuore, che mitiga la
normali quando intorno a te è solo miseria e fondato sull’elusione delle sue finalità, durezza della legge economica. O quella
violenza. E’ un libro sardissimo, ma che multiforme diario del ragionamento, sua splendida dichiarazione finale:
potrebbe essere stato scritto da un deposito di appunti. E siccome la memoria e «L’intera somma di me è somma di nulla;
newyorchese, o da un messicano di Tijuana. le rimembranze sono un esercizio «a cui felice però di questo: di non essere così
Un romanzo con una lingua che salta, giova... una certa rilasciatezza non vecchia da non poter imparare, di non
danza, commuove e fa divertire, un piccolo, ordinaria. Altre volte all’opposto» gli fa essere così sciocca da non poter
grande libro-poesia. gran bene non restarsene lì ferma. apprendere».

FLAVIO SORIGA («IL CUORE DEI BRIGANTI», BOMPIANI) LORENZO PAVOLINI, AUTORE DI «ACCANTO ALLA UN’ORA CON… LAURA PARIANI («MILANO È UNA
INCONTRA PAOLO FRESU («MUSICA DENTRO», TIGRE» (FANDANGO), IN SALA BLU, VENERDÌ 14, H. SELVA OSCURA», EINAUDI), CAFFÈ LETTERARIO,
FELTRINELLI) GIOVEDÌ 13, H. 20. SALA AZZURRA 13,30. CON DIEGO DE SILVA E VALERIA PARRELLA DOMENICA 16, H. 13,30. CON ERMANNO PACCAGNINI
Tuttolibri
Torino 13-17 maggio SABATO 8 MAGGIO 2010
LA STAMPA XIX

«Idi di marzo» «Memorie del sottosuolo» «La gioia di scrivere»


MARTA MORAZZONI PAOLO VILLAGGIO BENEDETTA TOBAGI

La Roma Per Fëdor Szymborska


disincantata il sapere non poesia che
di Cesare vale l’anima irriga i cuori

I N I
o «sarei» Le idi di Marzo, in primo luogo on c’è bisogno che io immagini lo scenario ndicare un testo irrinunciabile mi
perché non so in quanti avrebbero in di Fahrenheit 451 perché un libro a metterebbe in crisi, ma se mi chiedete
mente di preservare dalla distruzione memoria l’ho già imparato: sin da quale opera vorrei incarnare rispondo
un’opera che non è nell’ordine dei capolavori ragazzino ho iniziato a leggerlo e a cercare di d’istinto «miei segni particolari: incanto e
assoluti, ma è un fascinoso modo di inventare mandarlo a mente, e periodicamente lo rileggo per disperazione»: presterei voce, corpo e
un romanzo storico e di farne un quadro di tenerlo nella mia memoria. Si tratta delle Memorie sangue ai versi della poetessa polacca
modernità. In secondo luogo perché è ancora dal sottosuolo di Fëdor Dostoevskji, dove romanzo e Wislawa Szymborska, premio Nobel nel
viva in me la gratitudine per lo scrittore che saggio filosofico si fondono per rappresentare il 1996. Mi farei memoria vivente della sua
mi ha proposto un quadro anticonvenzionale mistero e le contraddizioni degli impulsi umani: opera completa, raccolta sotto il bellissimo
della Roma al tempo della morte di Cesare, l’amor proprio e la vendetta, l’irresolutezza e titolo La gioia di scrivere. La via maestra per
dipanata nelle lettere dei personaggi cui l’ingratitudine,il senso di colpa, il piacere e il innescare il mutamento, la ribellione, una
Thornton Wilder (ora riproposto da Sellerio, dolore, la vergogna. Un’opera che contiene possibile rinascita da un dominio totalitario
n.d.r.) presta linguaggio e mentalità compiutamente il pensiero dello scrittore, e cioè che desertifica l’anima non potrebbe che
novecentesche, nel segno del disincanto e che l’anima è irrazionale e nessun sapere può partire dal cuore dell’uomo. Irrigarlo
della libertà interpretativa che ho amato sostituirsi ad essa. Affascinante, poi, l’idea che dunque di poesia cristallina, densa di vita e
spesso in tanta cultura americana. Mi ci sono l’umiliazione provoca purificazione. d’amore, che disvela l’anima a se stessa.
appassionata alla prima lettura, quando avevo La ragione per cui ho fatto questa scelta, quasi Per riattivare l’empatia, sentirsi battere il
vent’anni e questo stile mi aveva colto di d’istinto, in un’età in cui si leggono in genere altre cuore dell’altro e riscoprire lo stupore
sorpresa. Continuo a amarlo nel passare del cose, forse non meno necessarie ma certo non così d’essere al mondo, cogliendo la bellezza, la
tempo, in riletture oggi meno stupite e fondanti per il resto della vita, è questa: Dostoevskji tragedia e il mistero insiti nella grande
incantate. Gli devo l’aver abitato nella fantasia è stato unico, era un genio e le Memorie sono un storia come nella più umile «vista con
la città di Cesare e dei cospiratori. punto fermo, straordinario, nella mia esistenza. granello di sabbia».

MARTA MORAZZONI PRESENTA IL SUO ROMANZO PAOLO VILLAGGIO, DI CUI ESCE DA EINAUDI «KRANZ, BENEDETTA TOBAGI, AUTRICE DI «COME MI BATTE
«LA NOTA SEGRETA» (LONGANESI) DOMENICA 16, FRACCHIA, FANTOZZI...», DOPO «CROCIERA LO FORTE IL TUO CUORE» (EINAUDI), VENERDÌ 14,
H. 12,30. CAFFÈ LETTERARIO. CON MARIO BAUDINO COST» (MONDADORI). GIOVEDÌ 13, H. 20, SALA ROSSA H. 10,30. SALA ROSSA. CON GIOVANNI DE LUNA

«Canti del caos» «Il grande Gatsby» «Inferno, canto quinto»


DARIO VOLTOLINI CHRISTIAN FRASCELLA MASSIMO GRAMELLINI

Moresco Fitzgerald Invito a cena


grandinata che sinfonia con Paolo
di parole quegli anni e Francesca

I I
o vorrei mandare a memoria e portare l libro da imparare a memoria per unico romanzo che conosco quasi a
così con me in un mondo senza libri
l’opera di un mio contemporaneo,
italiano come me, scritta nella mia lingua.
portarmelo dentro in un mondo senza
più libri (sciagurata circostanza che
spero mai si verifichi, altrimenti che si
L’ memoria è Le mille luci di New York di
Jay McInerney. Lo imparai da ragazzo,
quando lo lessi dieci volte di fila sull’onda di
Non un classico, perché con quel classico vivrebbe a fare?) è senz’altro Il grande quell’incipit memorabile: «Tu non sei
avrei già avuto il tempo di intrattenermi. Gatsby di F. Scott Fitzgerald. Spiegare in esattamente il tipo di persona che ci si
Invece vorrei qualcosa che solo da poco poche frasi il motivo di questa scelta non aspetterebbe di trovare in un posto come questo
tempo esiste. E sceglierei un’opera che mi è possibile, dirò solo che portarsi in a quest’ora del mattino».
non è ancora stata scritta tutta, di cui petto le parole di quel romanzo immenso è In caso di bisogno, cercherei però di registrare
conosco le prime due parti ma non la terza, come avere nelle vene musica per sempre, nella mente e nel cuore la prosa magica del
in corso di scrittura. In questo modo, e carattere, e bellezza, e innocenza. Con Grande Gatsby di Fitzgerald. Un capolavoro di
magicamente, procrastinerei il rogo, un po’ di senso di ingiustizia e imperituro stile che nulla perde nell’incantevole traduzione
almeno fino a quando l’opera non fosse dolore. Gatsby è un ex gangster che tenta italiana. Non è la storia più bella che ho letto, ma
conclusa. L’autore è Antonio Moresco, di riconquistare il cuore della donna quella scritta meglio. E quando penso a un
l’opera non so come si intitolerà alla fine, amata in gioventù, quand’era povero ma incendio di libri, ho paura di smarrire non solo le
per ora esistono la prima parte (Gli esordi) ambizioso nell’America dei primi del ’900. storie, ma la capacità di raccontarle in un certo
e la seconda (Canti del caos). Saranno Attraverso il crimine si arricchisce. Cerca modo. Anche per questo mi spiacerebbe che la
infine migliaia di pagine. E io, che non Daisy. Per perderla ancora, e per sempre. nostra lingua andasse perduta. Così cercherei di
tengo a mente nemmeno un haiku, darei Tutto è malinconia, impotenza, anni mandare a memoria un canto della Commedia. Il
così un forte ricostituente alla mia fuggiti e morte. Parole come musica, quinto dell’Inferno. Riassumendo: io salvo
memoria facendola colpire da questa dicevo, un libro come una sinfonia: dentro dall’oblio il Grande Gatsby, Paolo e Francesca.
grandinata immensa di parole italiane, c’è tutto l’Uomo, che si arrende in un Agli altri pensateci voi. Poi vi invito a cena e ce li
traendone giovamento. assolo. scambiamo.

UN’ORA CON… DARIO VOLTOLINI, AUTORE DI CHRISTIAN FRASCELLA, AUTORE DI «SETTE PICCOLI MASSIMO GRAMELLINI PRESENTA IL SUO ROMANZO
«FORAVÌA» (FELTRINELLI), GIOVEDÌ 13 MAGGIO, H. SOSPETTI», SARÀ ALLO STAND DI FAZI, CHE LO LANCIÒ «L’ULTIMA RIGA DELLE FAVOLE» (LONGANESI) CON
18, CAFFÈ LETTERARIO. INTERVIENE DAVIDE LONGO CON «MIA SORELLA È UNA FOCA MONACA» GABRIELE VACIS DOMENICA 16, SALA GIALLA, H. 12
XX Speciale Salone 2010

UN «ANTIMERIDIANO»
Il primo volume delle Opere complete di Oreste Del Buono sarà
presentato venerdì 14 maggio, h. 18, spazio autori A.
Intervengono Guido Davico Bonino, autore
dell’introduzione, Piero Gelli, Lorenzo Mondo e Stefano
Gallerani. L’«Antimeridiano»,come lo definisce l’editore
GUIDO DAVICO BONINO Isbn, è a cura di Silvia Sartorio (pp. 1698, € 69). Vi sono
raccolti i romanzi: «Racconto d’inverno», «La parte
difficile», «Acqua alla gola», «Per pura ingratitudine»,
I geografi della regi- «Facile da usare», «Né vivere né morire», «La terza
na di Shakespeare, persona». Oreste Del Buono, nato nel 1923 all’isola d’Elba,
Elisabetta I, quando è scomparso a Roma nel 2003.
dovevano segnalare sulle lo-
ro mappe un arcipelago sco-
perto di recente e dunque
senza nome ancora, lo con-
notavano con la formula
«unus in varietate»: a voler
sottolineare ch’era un’unica Oreste Del Buono Un volume
entità, tuttavia assai varia
nel suo insieme. raccoglie sette romanzi del poliedrico
Mi sono di colpo ricorda-
to di quest’indicazione nel la- narratore e editor che sulle colonne
vorare all’introduzione al
primo volume dei Romanzi e di Tuttolibri rievocò Amici e Maestri
racconti di Oreste Del Buo-
no, che Isbn manda in libre-
ria in questi giorni.
Si tratta di una silloge di
sette romanzi (o racconti
inanellati a romanzo), che
spaziano dal 1945 al 1965. La
prima cosa che ti colpisce,
dinanzi a queste 1400 pagi-
L’Amleto
del nostro
ne all’incirca, è la loro terrifi-
cante unità tematica. Ne
parleremo tra poco: ma vo-
gliamo dire subito che, in su-
perficie almeno si tratta di
opere che, quanto alla fabu-
la, raccontano storie diver-
se. Racconto d’inverno, l’ope-
ra prima di Oreste, uscita al-
l’imbocco del gran tunnel
del neorealismo, da cui subi-
to si differenzia, racconta

Dal 1945 al 1965,


Novecento
ni famigliari), in cui il coniuge- campo, nella sua conclamata l’amante, l’assenza del pa-
svolgendo il tema narratore scopre la devastan- incapacità di commisurare le dre, l’impotenza dello scritto- GIORGIO BOATTI
dell’inettitudine: te vacuità del nuovo legame, frastornanti esperienze del re, la passività dell’imbelle
tra una moglie indifferente e reale con le inevitabili costri- non sono che un unico tema:
l’incapacità di darsi
un compito preciso
il fantasma di un rivale finito
suicida. Per pura ingratitudine
(1961), titolo del terzo roman-
zioni della loro traduzione in
letteratura. In La terza perso-
na (1965) le tre individualità
ed è un tema-cardine del
Nuovo Romanzo del Nove-
cento, il tema di Joyce, Sve-
Dalla parte difficile
dell’esperienza di un inter- zo breve d’una trilogia, prece- «interiori» di una sola perso- vo, Musil, Proust: l’inettitudi-

O
nato militare, tra settanta e duto da L’amore senza storie na (ad un tempo, scrittore- ne, l’incapacità a darsi un db? Sarebbe stato interessante vederlo all'opera su
più italiani, polacchi e ucrai- (1958) e da Un intero minuto consorte-amante) non riesco- compito preciso nella vita, a quanto è andato succedendo in questi sette anni
ni, come lui forzatamente co- (1959), s’inoltra nel labirinto realizzare in azione tutta una trascorsi dal suo commiato. Probabilmente lo
stretti alla costruzione di di un duplice adulterio (la con- La solitudine del recluso, congerie di desideri insoddi- avremmo colto osservarci ironico - sulla soglia di qualche casa
una linea elettrica, tra la ne- sorte assente e muta viene sfatti, ad incarnarsi in alme- editrice dove, appena approdato, sarebbe già stato sul piede di
ve e il ghiaccio di un sempi- tradita dal marito con una l’ignavia del reduce, no una delle infinite «possibi- partenza - alle prese con «la nostra classe dirigente». Uno dei
terno inverno del Tirolo. La vecchia compagna e da una lo sconforto del coniuge, lità» dell’esistenza. Narrato- suoi temi preferiti nonché titolo di un suo riuscitissimo libro.
parte difficile (1947) è la sto- giovane «fiamma»): le due si re per questo davvero di cul- La troverebbe, non c'è dubbio, degna de «i peggiori anni della
ria di un reduce, che - in una ritroveranno per puro caso in la viltà dell’amante, tura e di respiro europeo, Del nostra vita» (altro suo titolo).
Milano appena riavutasi dal- una sorta di atroce autodafè l’assenza del padre Buono è l’Amleto del nostro Con la sua capacità rabdomantica di discernere ciò che è
l’incubo bellico - stenta a tro- reciproco. Facile da uscire secolo scorso, giacché - come gagliardamente autentico e irriverentemente antagonista da
vare lavoro, esita dinanzi al- (1962) rimodula, in una serie no a coagularsi organicamen- il principe danese - è perfetta- quanto è stantio e scontato segnalerebbe i troppi inchini e i
l’impegno politico, e in com- di racconti disposti in appa- te, ma entrano in una sner- mente consapevole che per camuffati replay ai suoi lettori della Stampa. Come faceva nei
penso s’avvinghia alla don- rente disordine, la colpevole vante competizione, l’una con essere degni del nome di uo- suoi commenti quotidiani alle lettere o per Tuttolibri, da
na sbagliata, addirittura la «assenza» di un padre, indiffe- le altre. mo occorre esporsi al rischio «Amici e maestri» a «Luoghi comuni». Infine, per osservare
moglie di sua fratello. rente stavolta rispetto alle Fabulae diverse, dunque, per un guscio d’uovo, ma si l'inesauribile spettacolo del mondo, si metterebbe, non c'è
Acqua alla gola (1952) evo- proprie responsabilità di geni- come s’è detto: sennonché la ostina a vivere dicendo «que- dubbio, nella posizione a lui più congeniale: «la parte difficile».
ca con spietata incisività tore. In Né vivere né morire solitudine del prigioniero, sta cosa va fatta» e non fa nul- Titolo di un suo romanzo. E l'insegna di un'intera vita.
grottesca un viaggio di noz- (1963) è la frustrazione di uno l’ignavia del reduce, lo scon- la per realizzare anche il mi- gboatti@venus.it
ze all’isola (l’Elba delle origi- scrittore ad essere messa in forto del coniuge, la viltà del- nimo proposito.

ERIC VOEGELIN HSI HSUAN-WOU JOHN W. O’MALLEY ANTONIO SPADARO MIGUEL BENASAYAG
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Tuttolibri
Torino 13-17 maggio SABATO 8 MAGGIO 2010
LA STAMPA XXI

UNA ANTOLOGIA
Nico Orengo, scomparso il 30 maggio
scorso, sarà ricordato venerdì 14, h. 21,
Sala Blu. Gli amici ne leggeranno le pagine
più belle. A fine mese, La Stampa
pubblicherà un libro antologico della sua
opera di poeta, narratore, giornalista:
poesie, il racconto per ragazzi «L’allodola e
il cinghiale», il romanzo «Il salto
dell’acciuga», articoli e «fulmini» per
Tuttolibri. Anticipiamo qui sotto ampi
brani dalla prefazione di Giorgio Ficara.

ligure e sabauda dall’inatte-


sa forza epica: Il salto dell’ac-
ciuga è la storia di un «pesce
di terra» che valica le monta-
gne a dorso di mulo, immer-
so nel sale, e diventa cibo di
terra, come il castelmagno o
la polenta. Ma è anche la sto-
ria del sale stesso, prezioso
come l’oro per secoli, al tem-
Oreste Del po dei Revisori del Sale, del-
Buono le dogane e dei magazzini
e Nico Orengo del sale.
in una foto Né, del tutto, essai di mi-
inizio crostoria - alla Duby, alla
Anni 80: Ginzburg, alla Prosperi - né
Odb arrivò a romanzo, né confessione,
La Stampa con questo incantevole e anoma-
la direzione di lo libro di Orengo ha l'ener-
Giorgio gia delle grandi passioni e
Fattori, a fine dei grandi paradossi. Con le
Anni 70; vie del sale oggi coperte di
Orengo entrò rovi, con i barilotti di acciu-
a Tuttolibri ghe oggi sostituiti dalle latti-
nel 1978 ne, con certe uve scomparse
e ne divenne come l'isoarda e la tabacca,
responsabile con certi pesci spariti dal ma-
nel 1989 re di Mortola, come le girel-
le, Orengo celebra non la fine
di tutto l'universo, ma la sua
Nico Orengo In versi e in prosa, tra Liguria vita perenne. Come Mario
Novaro, ligure di Oneglia,
traduttore delle Acque d'au-
e Langhe, l’energia delle grandi passioni tunno di Chuang-tze, egli è
più orientale che occidenta-
e dei grandi paradossi nell’opera dello scrittore le, più duttile e innamorato
che spirituale e marmoreo.
che è stato a lungo responsabile di Tuttolibri L’acciuga sfatta nel liqua-
men per le legioni di Cesare
è la stessa della bagnacauda,

Un acrobata Dalle storie di Ponente,


tra terre rosseggianti
e boschi di mimose,
alla via del sale,

fra onde per secoli l’oro dei poveri


e qualcosa della verve del le-
gionario che se ne cibava, in
un tempo primordiale e miti-
co, è in noi, nel nostro tempo

e noccioleti sconsacrato, alla vista di


un’acciuga del Consorcio
Español Conservero.
Questa contiguità di lonta-
nissimo, presumibilmente
perduto, e attualmente di-
sponibile, poco o tanto che
GIORGIO FICARA qualcosa, un golfo, un ulivo, ha oggi a che fare con l'im- sia, o meglio questa idea del
un’alga, un’ofiura, una roc- possibilità stessa della bel- valore della mutazione, è la
cia, una nuvola, ridrappeg- lezza di eternarsi nella pro- grande forza dei liguri. La
E’, quella di Nico giando il velo sull’enigma duzione. In effetti, il paesag- nostalgia dei tempi andati, il
Orengo, una poesia, che Montale stesso, ma an- gio di Orengo romanziere, sentimento elegiaco, la nozio-
va da sé, piena di poe- che Sbarbaro, volevano deci- nella sua stessa apparenza ne stessa di un fine o una fine
sia -Palazzeschi ma anche frare. La Liguria ricompare sfolgorante, ha sempre a che del tempo, non fanno parte
Lear e i Provenzali e addirit- in tutti, o quasi, i romanzi di fare con un problema, qual- della loro cultura: l'acciuga,
tura il Burchiello con le sue Orengo. In uno di essi, Di vio- cosa che ne scheggia la su- se non salta più da una vetta
castagne che pensano e le la- le e liquirizia, accanto al con- perficie: conflitti psicologici, all'altra inseguita dai gabel-
sagne in pellegrinaggio - ma sueto cesello dei caratteri e intimi, sociali, etnici… lieri di Genova o dei Savoia,
priva di padri autorizzanti, all'intreccio lineare e sghem- Tra lentischi e corbezzoli, se non è più «lavorata» nella
paradossale o eterodossa, e bo al tempo stesso, irrompe l'autore mette in scena le rupestre frazione di Mo-
inconfondibile, nella catena più conclamate, canoniche, schières tra nugoli di mo-
delle influenze. Se i poeti del- Come Montale romanzesche nevrosi e i suoi sche, in qualche altro modo
la sua generazione - Giusep- minuziosi anfratti ligustici, «salta» ed esiste. Se anche
pe Conte, Maurizio Cucchi - e Sbarbaro, consapevole debitamente fioriti e policro- non ci fosse più, se fosse per
esibiscono in modi diversi la che la natura è eterna mi, nascondono un'insidia e sempre scomparsa da tutti i
loro appartenenza - il Monta- un'oscura malattia. Più che mari e da tutte le montagne,
le di Mediterraneo per Conte; o perlomeno sincronica, un orizzonte aperto, sono lo in qualche modo ci sarebbe
Gozzano, Erba per Cucchi - tutta vivente insieme specchio di una psiche rin- ancora: «salterebbe». La na-
Orengo non dissimula la sua chiusa e balbettante, come tura è eterna o perlomeno
inappartenenza. La sua voce un nuovo paesaggio. se l'io stesso limitasse e inca- sincronica, «tutta vivente in-
si forma grazie a un intuito e La Liguria di confine con tenasse l'azzurra volta del sieme». Questo è l'articolo di
a un gusto infallibili, una bus- le sue terre rosseggianti e i cielo. fede di Montale, quando par-
sola in tutte le tempeste dei boschi di mimose e il mare di Ma il libro più bello di la del Mediterraneo; di Ca-
linguaggi. lacca è sostituita da colline Orengo non è un romanzo millo Sbarbaro, quando par-
Lo sfondo fisso dei suoi di barbaresco, noccioleti, sel- propriamente detto, provvi- la dei cieli che si coloriscono
versi, la Liguria, è una tela ve della Langa, un altro luo- sto di invenzione e finzione, all'alba e si scoloriscono a se-
cui egli pazientemente e assi- go elettivo e disordinatamen- ma una cronaca-saggio-nar- ra; di Orengo, quando parla
duamente aggiunge e toglie te produttivo, la cui bellezza razione, uno studio di storia della sua acrobatica acciuga.
Classifiche Tuttolibri
SABATO 8 MAGGIO 2010
XXII LA STAMPA

S
e ci può consolare, almeno nella borsa della classifi- marchio di fabbrica di Zafón, che tanto li ha appassionati. una classifica emblematica dell’editoria che si vedrà al Sa-
AI PUNTI ca si gioca al rialzo: il valore in copie vendute dei 100 Un altro ragazzo è il protagonista di Nel mare ci sono i lone del libro, cui dedichiamo questo nostro speciale: una
LUCIANO GENTA punti quasi raddoppia, risalendo verso quota 10 mi- coccodrilli, seconda novità della settimana tra i primi 10: fiera per tutti, in cui convivono, e a volte si mischiano, alto e
la. Tutto merito di Zafón, lo spagnolo bestseller con L’om- Enaiatollah Akbari, un afghano, anche lui orfano del pa- basso, tradizione del romanzo popolare e nuovi media. Inu-
bra del vento. Dopo quell’exploit, la Mondadori ha ripreso dre, catapultato in un’odissea che dal suo paese in guerra tile disquisire o alzare lamenti, meglio fare i conti con i dati
Che scossa i suoi precedenti romanzi per ragazzi e ora tocca al Palaz-
zo della mezzanotte, scritto nel 1994. Qui, né Barcellona,
l’ha portato in Italia dove ha trovato una nuova famiglia.
Una storia vera che Fabio Geda ha trasformato con pietas,
di fatto. Magari riaprendo (o scoprendo), nel Salone intito-
lato al tema della memoria, quel capolavoro della Yource-
né libri segreti, siamo a Calcutta, Anni Trenta del ‘900, do- in un romanzo di dolore, speranza e riscatto. Terzo ingres- nar che è Le Memorie di Adriano. Dove l’imperatore, pur
uno Zafón ve 7 adolescenti orfani formano un club segreto e si ritrova-
no a decrittare la storia d’amore di una seducente ragazza,
so è Donna alla finestra di Catherine Dunne, altra benia-
mina del pubblico femminile. Seguita da Marco Galli, il Dj
convinto che «l’incivilimento dei costumi, il progresso delle
idee è opera d’una minoranza esigua di spiriti illuminati» e

da ragazzi la gemella di una loro di loro, una storia gravida di miste-


ro: ed ecco che i lettori vengono riemmersi in quell’ombra,
di Radio 105 che si racconta in forma di intervista, farcita
di sms dei fans e appendice fotografica, da bebé a star. E’
«la massa resta ignara», invita a «fondare bibliote-
che...ammassare riserve contro un inverno dello spirito».

I PRIMI DIECI INDAGINE NIELSEN BOOKSCAN

100 56 35 35 34
1 2 3 4 5
Il palazzo Nel mare Caino Cotto e Il nipote
della ci sono mangiato del Negus
mezzanotte i coccodrilli
RUIZ ZAFÓN GEDA SARAMAGO PARODI CAMILLERI
MONDADORI BALDINI CASTOLDI DALAI FELTRINELLI A. VALLARDI SELLERIO

31 29 28 24 24
6 7 8 9 10
Donna Hanno tutti Prima di Una voce Due
alla finestra ragione morire addio tante voci

DUNNE SORRENTINO VARGAS GALLI NÉMIROVSKY


GUANDA FELTRINELLI EINAUDI ALACRÁN ADELPHI

Narrativa Narrativa Saggistica Varia Tascabili Ragazzi


italiana straniera
1. Nel mare ci sono i coccodrilli 56 1. Il palazzo della mezzanotte 100 1. La parolacontro la camorra. Dvd 18 1. Cotto e mangiato 35 1. È una vita che ti aspetto 15 1. Il ladro di fulmini 11
GEDA RUIZ ZAFÓN SAVIANO PARODI VOLO RIORDAN
16,00 BALDINI CASTOLDI DALAI 19,00 MONDADORI 19,50 EINAUDI 14,90 A. VALLARDI 9,00 MONDADORI 17,00 MONDADORI

2. Il nipote del Negus 34 2. Caino 35 2. Terroni 15 2. Una voce tante voci 24 2. Il giorno in più 13 2. Diario di una schiappa. III 7
CAMILLERI SARAMAGO APRILE GALLI VOLO KINNEY
13,00 SELLERIO 15,00 FELTRINELLI 17,50 PIEMME 17,00 ALACRÁN 12,00 MONDADORI 12,00 IL CASTORO

3. Hanno tutti ragione 29 3. Donna alla finestra 31 3. Ulisse era un fico 14 3. E’ facile smettere di fumare... 11 3. Il piccolo principe 13 3. Diario di una schiappa. I 5
SORRENTINO DUNNE DE CRESCENZO CARR SAINT-EXUPÉRY KINNEY
18,00 FELTRINELLI 16,50 GUANDA 16,00 MONDADORI 10,00 EWI 7,50 BOMPIANI 12,00 IL CASTORO

4. Le perfezioni provvisorie 23 4. Prima di morire addio 28 4. I cari estinti 12 4. Dizionario bilingue italiano-cane 10 4. L’ombra del vento 12 4. Il diario segreto di Patty 5
CAROFIGLIO VARGAS PANSA MARCHESINI; CUVELIER RUIZ ZÁFON —
14,00 SELLERIO 16,50 EINAUDI 22,00 RIZZOLI 13,90 SONDA 13,00 MONDADORI 16,50 SPERLING & KUPFER

5. Il tempo che vorrei 22 5. Due 24 5. Così in terra, come in cielo 11 5. The secret 10 5. Un posto nel mondo 10 5. Una sorpresa meravigliosa 5
VOLO NÉMIROVSKY GALLO BYRNE VOLO —
18,00 MONDADORI 18,50 ADELPHI 17,00 MONDADORI 18,60 MACRO 12,00 MONDADORI 14,50 SPERLING & KUPFER

6. Mutandine di chiffon 19 6. Tre secondi 15 6. Ipazia. Vita e sogni... 11 6. Dizionario bilingueitaliano-gatto... 7 6. Gomorra 10 6. Diario di una schiappa. II 5
FRUTTERO ROSLUND; HELLSTRÖM PETTA; COLAVITO CUVALIER SAVIANO KINNEY
18,50 MONDADORI 21,00 EINAUDI 22,00 LA LEPRE 12,90 SONDA 10,00 MONDADORI 12,00 IL CASTORO

7. Il peso della farfalla 17 7. La principessa di ghiaccio 14 7. Templari. Dov’è il tesoro? 11 7. Fate i bravi! (0-3 anni) 7 7. Esco a fare due passi 10 7. Terzo viaggio nel regno... 5
DE LUCA LÄCKBERG GIACOBBO RIZZI VOLO STILTON
7,50 FELTRINELLI 18,50 MARSILIO 17,50 MONDADORI 17,00 RIZZOLI 9,00 MONDADORI 23,50 PIEMME

8. Bianca come il latte... 15 8. L’ipnotista 14 8. Don Vito 10 8. Fate la nanna 5 8. Ricordati di guarda la luna 10 8. Nel regno della fantasia 5
D’AVENIA KEPLER CIANCIMINO; LA LICATA ESTIVILL; DE BÉJAR SPARKS STILTON
19,00 MONDADORI 18,60 LONGANESI 18,00 FELTRINELLI 8,00 MANDRAGORA 13,00 SPERLING & KUPFER 23,50 PIEMME

9. Meccanica celeste 15 9. L’eleganza del riccio 14 9. Le vie della felicità 9 9. Testa di capo 5 9. Mille splendidi soli 9 9. L’incontro. La prima comunione 4
MAGGIANI BARBERY BIANCHI SUTTON HOSSEINI —
18,00 FELTRINELLI 18,00 E/O 16,50 RIZZOLI 16,00 RIZZOLI 7,90 PIEMME 18,00 GIUNTI JUNIOR

10. Acciaio 13 10. Il paese delle prugne verdi 11 10. La vita autentica 9 10. Il maestro e le maghe 4 10. La signorina Tecla Manzi 7 10. Quinto viaggio nel regno... 4
AVALLONE MÜLLER MANCUSO JODOROWSKY VITALI STILTON
18,00 RIZZOLI 16,00 KELLER 13,50 CORTINA 18,00 FELTRINELLI 5,90 RL LIBRI 23,50 PIEMME

LA CLASSIFICA DI TUTTOLIBRI È REALIZZATA DALLA SOCIETÀ NIELSEN BOOKSCAN, ANALIZZANDO I DATI DELLE COPIE VENDUTE OGNI SETTIMANA, RACCOLTI IN UN CAMPIONE DI 900 LIBRERIE.
SI ASSEGNANO I 100 PUNTI AL TITOLO PIÙ VENDUTO TRA LE NOVITÀ. TUTTI GLI ALTRI SONO CALCOLATI IN PROPORZIONE. LA RILEVAZIONE SI RIFERISCE AI GIORNI DAL 25 APRILE ALL’1 MAGGIO

I
uando leggiamo nuovi te- pie), Izzo, Schmitt, Carlotto, la Se- l titolo di giornale è strepito- tanta, fra tre membri del Pkk e il
Q sti, Sandro sta con le orec-
chie dritte. Se a un certo
punto (non sarà chic) urlo «fico, fi-
PROSSIMA
MENTE
bold, Elena Ferrante «alle prese
con un nuovo libro "molto lungo" co-
me mi ha raccontato nel nostro ulti-
so: «Personaggi di romanzo a
processo in Turchia». Non c'è,
però, molto da sorridere. Era già
CHE LIBRO FA
... IN TURCHIA
giudice che li sta processando.
«Questa corte non ha il diritto
di giudicarmi. Io combatto per la li-
co» è fatta: la storia mi ha conqui- MIRELLA APPIOTTI mo incontro a colazione...»: dove? successo a Elif Shafak per la pro- GIOVANNA ZUCCONI bertà. Non riconosco questa corte».
stata, la passo immediatamente a quando? come? Niente sulla scrittri- tagonista armena del suo La ba- E anche «I miei sogni sono sotto pro-
lui, dopodiché in genere finisce in ce più misteriosa del pianeta; fluen- starda di Istanbul. Articolo 301 cesso, considerano un crimine i pen-
libreria...». Capita così a Sandra
Ozzòla e Sandro Ferri, la coppia
Ozzòla ti invece e spesso ameni, pur in at-
mosfere drammatiche, i ricordi del-
del Codice Penale, insulto alla na-
zione turca. Assolta. Per Siti, Sa-
In carcere sieri». Chi lo dice, nei rimbalzi fra
romanzo e vita? L'editore ha dovu-
«di ferro» della e/o. Dopo oltre 30
anni di lavoro comune i due conti-
nuano a divertirsi «anche a fare le
madrina la «prima ora»: a Parigi le discus-
sioni con Kundera; Hrabal che per
ufficio aveva le birrerie di Praga e
bri e Siyar l'accusa è invece di vio-
lazione dell'articolo 7/2 del codice
antiterrorismo, ovvero di propa-
chi romanza to spiegare che in quanto militante
contro la censura non avrebbe mai
censurato il libro: e che un romanzo
cose più difficili». Allegria con la
quale, si spera, Sandra Ozzòla
di ferro «venne a un Salone del Libro en-
trando in auto nel padiglione 2...»;
ganda per il Pkk, il partito curdo
fuorilegge. La sentenza è attesa
i curdi è un romanzo, racconta di un'epoca
della storia recente turca, e «ci sono
contagerà il Lingotto, madrina il primo cerimonioso incontro nella per giugno: lo scorso novembre il esempi simili nella storia della lette-
del Salone 2010 per il suo (loro) capitale ceca con il «muratore sur- pubblico ministero aveva chiesto ratura mondiale, ad esempio Per
«coraggio e fedeltà alle ragioni realista» Pavel Reznicek (Il soffit- l'assoluzione, in marzo un altro chi suona la campana».
della vera letteratura», portando to) finito da ubriachi; il Rondò di pm ha chiesto la condanna. Ri- Meno frizzanti di humour le di-
definitivamente alla ribalta l’edi- Brandys arrivato a noi il giorno del schiano fino a sette anni e mezzo chiarazioni dello scrittore, Mehmet
toria cosiddetta «piccola». se» della ditta, Hrabal, Seifert, colpo di stato di Jaruzelski. di prigione. Non Siti, Sabri e Si- Dagli Anni Settanta ad oggi è stato Güler, al giornale Hürriyet. Güler,
«Questa scelta mi ha molto Hein, la Wolf e tanti altri; poi allar- E adesso, dopo 800 titoli quasi yar, perché sono, appunto, perso- arrestato più volte, bruciata la sede curdo, nel 1990 è stato arrestato e
emozionata» e «sarà perché sono gata all’Africa di Achebe, la Cuba tutti «alti», la più imprevedibile naggi di un romanzo: ma l'autore della casa editrice, proibito il gior- condannato a 15 anni di prigione
nata a Bra e cresciuta a Torino» di Gutiérrez, l’America di Phyn- concessione al mercato: una collana del libro e il suo editore. nale Demokrat da lui fondato, proi- perché amico di attivisti. Due libri
sdrammatizza... Laureata a Ro- chon, sino al varo nel 2005 a N.Y. di thriller, Amsterdam. La rete uc- L'editore è Ragip Zarakolu, biti i suoi libri. Ora è di nuovo sotto scritti in carcere gli sono stati confi-
ma in russo e di lì, per lei e il mari- della Europa Editions. cide ad aprire le danze. «Preferiva- vecchio militante per i diritti uma- processo, per il romanzo Ölümden scati. Quest'ultimo, ritirato dal
to, l’inizio, verso un Est ancora Imperativo: «Restare piccoli ma mo andare dove non andava nessu- ni e la libertà d'espressione. A 62 Zor Kararlar (Decisioni più dure commercio, è alla sbarra. Con ver-
chiuso all’occidente, dell’avventu- vendere molto...»: best e long sellers no. Con il thriller andiamo dove anni, ha un quarantennale pal- della morte) di Mehmet Güler. Più gogna, dice che, per le persecuzioni
ra grandiosa con Kundera, subito puntualmente arrivati con L’ele- vanno tutti». Provoca un po’, San- marès di processi, carcere, censu- precisamente, per un dialogo del ro- subite, talvolta, scrivendo, si sor-
direttore della «collana praghe- ganza del riccio (1 milione di co- dra Ozzòla? ra, divieti di espatrio, confische. manzo, ambientato negli anni Set- prende ad autocensurarsi.
Diario di lettura Tuttolibri
SABATO 8 MAGGIO 2010
LA STAMPA XXIII

Federico Enriques

L’editore
MARIO
BAUDINO I PREFERITI
La sua Zanichelli ha fe-
steggiato un secolo e mezzo di
storia con un anno d’anticipo
sul centocinquantenario del-
f
l’Unità d’Italia. E oggi che, con
oltre 100 milioni di fatturato su-
pera il 15 per cento del mercato
italiano della scolastica, il grup-
po editoriale continua a gioca-
re d’anticipo:proprio come
quel giorno in cui venne fonda- THOMAS MANN
to, nel 1859, dal libraio modene- I Buddenbrook
se Nicola Zanichelli, è stata
Garzanti, pp. XXXIV-713, € 10
sempre un passo avanti.
La sua Zanichelli ha pubbli- «E’ un libro che ricordo
cato Carducci e Pascoli, ma an- sempre, anche forse per le
che Darwin (già nel 1864) e Ein- sue proiezioni aziendali»
stein (nel 1921). Ora è arrivata
fra le prime a mettere testi elet-
tronici in vendita su Amazon
per il lettore Kindle. E Federi-
f
co Enriques, che l’ha diretta
dal ’70 al 2006 (ora è presiden-
te e amministratore delegato),
sta per godersi il nuovo Salone
del Libro dalla tolda di una na-
ve che dai bagni di folla ha mol-
to da guadagnare, soprattutto GAD LERNER
se questa folla è in parte signifi- Scintille
cativa composta da studenti e
Feltrinelli, pp. 221, € 15
insegnanti. In piena bagarre
per la riforma della scuola se- «Mi ha affascinato, anche
condaria. perché il suo è un libro che
Tante riforme, spesso an- parla di tanti libri»
nunciate, e tanti stress per
gli editori. Lei una volta dis-
se che il vostro segreto è sta-
to di non crederci sempre a
f
scatola chiusa.

«Noi all’avanguardia:
ieri Darwin e Einstein,
oggi e domani l’e-book, La vita. Dopo essere vissuto in Piemonte fino ai 15 anni si è trasferito a Milano. Ha frequentato l'Università di CESARE PAVESE
Bologna, divenendo poi assistente volontario di Pietro Rescigno (Diritto Privato). Dal 1970 al 2006 ha diretto la
siamo stati tra i primi casa editrice Zanichelli: oggi è presidente e amministratore delegato, con ridotti incarichi operativi; l’incarico di I capolavori
ad arrivare su Kindle» direttore è affidato alla figlia Irene, mentre il fratello Lorenzo, anch’egli A. D., guida il settore lessicografico. Einaudi, pp. XXIV-687, € 19

«Le sue colline mi


«Questa volta, però, la riforma L’ opera. «Castelli di carte» (Il Mulino, 2008), la storia della azienda, uomini e libri, negli ultimi cinquant'anni. sembravano inesistenti.
pare ci sia davvero. E i nostri
Ora scopro che il suo
manager ci hanno creduto mol-
paesaggio è reale»
to, dico al fatto che fosse real-
mente alle porte. Altra cosa è
credere che sia una grande ri-
forma. Per quel che mi riguar- saggio è proprio là, reale».
da il giudizio di qualità non è Il signor Zanichelli e 150 anni di storia per fare al meglio Da un editore scolastico, e
del tutto negativo, né del tutto per di più un po’ torinese, mi
positivo». l’editoria scolastica: «I manuali sono come una bicicletta sarei aspettato, nel bene o
Il segreto è preparare in nel male, almeno De Amicis.
tempo i libri che davvero che ogni tanto va cambiata, poi contano testa e gambe» «E’ vero, sono più torinese che
serviranno? bolognese. Se devo pensare a
«Certamente, ma non è facile. qualche parola in dialetto, mi vie-

“Nel castello di carte


Anche nel caso della riforma ne a mente il termine piemonte-
Moratti ci era andata bene; era- se, non certo quello emiliano o ro-
vamo riusciti a mettere in can- magnolo. Ma in generale i libri
tiere testi più agili dei prece- che raccontano la scuola non mi
denti, e che quindi costavano hanno mai particolarmente ap-
meno». passionato. Resta importante, e
Che problemi vi ha posto il come potrebbe essere diversa-

con i Buddenbrook”
ridisegno della scuola se- mente, la Lettera a una professo-
condaria deciso dal mini- ressa di don Milani. Magari an-
stro Gelmini? che le Cronache scolastiche di
«Ogni riforma pone problemi. Sciascia, anche se traspare la
In particolare quando i tempi mancanza di un vero amore per
fra l’annuncio e la pubblicazio- la scuola. Mi divertono i gialli di
ne dei regolamenti sono molto Meglio un buon insegnante che questo è un settore dove è stelli di carte mi ha scritto un im- un’anima vagabonda? Margherita Oggero. Però in que-
stretti. Si lavora su ipotesi, pen- con un brutto libro o un ma- troppo facile dire sciocchezze; te- portante biologo torinese, rac- «Forse lo sono anch’io. Non di- sto campo è un po’ come accade
sando a che cosa stanno facen- gnifico libro con un cattivo mo di non avere le conoscenze contandomi che da ragazzo ave- mentichi che ho una formazione per i film, dove i francesi sono
do gli insegnanti migliori più insegnante? né le capacità profetiche per fare va letto il volume di biologia della piemontese, avendo trascorso bravissimi: in genere, non ho tro-
che ai documenti ufficiali, che «Diciamo che la scuola non è previsioni». nostra collana “Zeta Panora- l’adolescenza fra Ivrea e Torino, vato particolarmente significati-
non sono ancora scritti. Le spe- come la Formula Uno, dove la Lei ha raccontato la Zanichel- ma”, negli Anni 50, e ne era stato e frequentato il ginnasio al vo il modo in cui la nostra lettera-
rimentazioni degli anni scorsi macchina conta almeno quan- li in un libro uscito l’anno talmente colpito da decidere che D’Azeglio. Non credo tuttavia di tura ha raccontato la scuola. For-
ci sono state utili per capire do- to il pilota. Semmai è una gara scorso per il Mulino, «Castelli avrebbe fatto il biologo». aver mai superato il Po, se non se è un mio difetto».
ve si andasse a parare. Ma, di- ciclistica, una Parigi-Roubaix». di carte». Tutto quello che è Quali sono, invece, i suoi li- per affacciarmi verso la Gran Sta pensando a un film strepi-
ciamolo pure, c’è una bomba a Dove servono gambe, intelli- stato, da Carducci a ieri, è bri? Lei ha cominciato diri- Madre, sulla sponda destra. In toso come «Les choristes» di
orologeria che esploderà nel gi- genza, spirito di sacrificio, un’epoca finita? gendo «La Zanzara», il gior- questi ultimi anni ho cercato e Christophe Barratier?
ro di due, tre anni. E’ rappre- cuore... nale studentesco del liceo Pa- «E non solo a quello. Potrei ac-
sentata dall’obbligo per i docen- «E una buona bicicletta. Che «I libri ambientati rini, a Milano, quello del «Che emozione quando costargli, di italiano, Caterina
ti di mantenere lo stesso testo ogni tanto va cambiata». grande scandalo provocato va in città di Paolo Virzì, anche
per sei anni. Peserà molto sul Ormai siamo alla bicicletta tra i banchi da un articolo sulla contrac- in un film è apparsa se la scuola non è certo l’argo-
mercato». elettronica. Quanto crede non mi hanno mai cezione. La Lettura, una nostra mento decisivo».
Però alle famiglie non è af- nell’e-book? «Temo di essere un cattivo letto- La più bella sorpresa da un
fatto sgradito. Pone un ar- «Ci stiamo lavorando, natural- attratto: certo, re. Saltuario. Carsico. C’è un li- antologia, a firma film o da un libro?
gine alle adozioni selvag- mente. Siamo stati fra i primi ad Don Milani è un a sé» bro che ricordo sempre, anche di Calvino e Salinari» «Una sopra ogni altra, in La bella
ge. arrivare su Kindle. Però una co- forse per le sue proiezioni azien- gioventù di Marco Tullio Giorda-
«Guardi che i cambiamenti di sa va detta: l’interessante non è «Ho scritto dal punto di vista dali, e sono i Buddenbrook di Tho- trovato il Sud del Piemonte, dal na: nella scena dove Adriana Ca-
pura facciata, strumentali, so- sapere se ciò che chiamiamo li- della fine di un’epoca. Ma que- mas Mann. Ultimamente, prepa- Monferrato alle Langhe, con la rati, madre dei protagonisti, la-
no meno frequenti di quanto si bro si leggerà altrove, e non più sto dipende anche da fatti per- randomi a un viaggio in Israele, sua geografia strana, i suoi fiumi scia la scuola e dopo averlo an-
pensi, anche se indubbiamente sulla carta, entro un certo nume- sonali, biografici. Per me fini- ho letto Scintille, l’autobiografia che non si sa dove vadano». nunciato ai ragazzi chiude un li-
ci sono. Però attenzione: se pas- ro di anni; ma capire se e come il sce un’epoca. Per la Zanichelli di Gad Lerner, insieme a La forza E i suoi scrittori un po’ miste- bro. Ho riconosciuto la coperti-
sa l’idea che i libri sono tutti cambiamento del mezzo impli- direi proprio di no». dei numeri, un saggio di Sergio riosi. na: è una nostra antologia per la
uguali, ciò significa che non si cherà un cambiamento di sostan- Che cosa l’ha colpita di que- Della Pergola sul Medio Oriente. «Pavese, per esempio. L’avevo scuola media, La Lettura, di Italo
crede più all’utilità della scuola za. Il rapporto testo-immagine sto lungo passato? Lerner soprattutto mi ha affasci- letto a suo tempo, senza entusia- Calvino e Giambattista Salinari.
come luogo di formazione, co- va ridiscusso. In un libro tradizio- «Le piccole cose. Per esempio nato, anche perché il suo è un li- smo. Non l’avevo capito gran- Un libro del 1969. Mi ha fatto un
me ascensore sociale; si finisce nale è fatalmente statico, quan- ciò che i lettori, studenti o no, bro che parla di tanti libri». ché. Le sue colline mi sembrava- enorme piacere che qualcuno
per considerarla al più un di- do si va sui formati elettronici di- hanno saputo trarre dai nostri li- E ha per sottotitolo «anime no luoghi magici e inesistenti. So- della produzione lo abbia ripe-
stributore di promozioni». venta dinamico. Resta il fatto bri. Dopo la pubblicazione di Ca- vagabonde». Ogni lettore è lo ora ho scoperto che quel pae- scato dalla memoria».
SABATO 8 MAGGIO 2010 LA STAMPA 24

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