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Il Tribunale (omissis).
1. Tizia, premettendo di essere socia della Gamma s.r.l.;
che soci della societa` in questione sono Caio, il quale
vanta una partecipazione pari al 25% del capitale sociale, nonche Sempronio, il quale vanta una partecipazione
del 5%, e appunto Tizia, con una partecipazione del
70%; che Caio e Sempronio, intendendo congiuntamente cedere a Mevio la propria partecipazione nella societa`
che ammonta complessivamente al 30% del capitale sociale, in adempimento della clausola di prelazione prevista nellart. 6 dello Statuto sociale le hanno comunicato
denuntiatio contenente i termini dellaccordo con Mevio,
indicando il prezzo pattuito nel valore di mercato della
partecipazione pari a E 450.000,00; che, in particolare,
lart. 6 dello Statuto prevede una prelazione in favore
degli altri soci in caso di vendita a terzi di partecipazione
societaria, ad un prezzo non superiore al valore di mercato, e con previsione della possibilita` di ricorso al Presidente del Tribunale per la nomina di stimatore in caso
di disaccordo sulla valutazione del valore della partecipazione; di avere comunicato a Caio la volonta` di esercita-
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a valle, la natura della pronunzia (7). Non sarei, pero`, cos` sicuro che la regola, espressa per domande
in atto nel giudizio ordinario, sia valevole anche per
la domanda in potenza recata dallistanza cautelare, e
cio` in virtu` di un discorso di piu` largo respiro.
Fra gli elementi del ricorso ante causam figura
senzaltro il preannuncio della successiva causa di
merito (8). Il requisito e` rivolto non tanto al giudice
della cautela, che a rigore neppure ha i mezzi per
scrutinare ammissibilita` ed esito di una domanda destinata alla cognizione piena, quanto al giudice delleventuale inefficacia, chiamato a sindacare la congruita` fra lazione prefigurata e quella concretamente
innescata in via ordinaria. La dichiarazione e` allora
s` essenziale nelleconomia dellistanza, ma piu` che
godere oggi di una proiezione futura, offrira` domani
una visuale retrospettiva, se e quando colui che ha
sub`to la misura denuncera` lo scollamento fra il giudizio di merito concretamente avviato e quello virtualmente imposto dalla misura conservativa.
In questo quadro, il vincolo che al giudice deriva
dalla prospettazione del ricorrente si libera a mio
avviso dai rigori del principio della domanda, dellobbligo di corrispondenza tra chiesto e pronunciaNote:
(6) Cos` nel caso risolto da Cass. 29 agosto 1998, n. 8645. Non
distante Trib. Cassino 9 settembre 1997, in questa Rivista,
1998, 415, con nota adesiva di Terenghi, Requisiti dellofferta in
prelazione di vendita di azioni, che ha ritenuto invalida la denuntiatio concernente le partecipazioni di piu` soci per un prezzo unitario in un caso di prelazione propria: ne traggo che, ove la prelazione sia invece impropria, linvalidita` scali in scindibilita` dellofferta, dal momento che in questo caso larbitraggio sul valore di
mercato rende praticabile lacquisto parziale. Nel senso che,
ove la clausola di prelazione non autorizzi espressamente la vendita in blocco, la denuntiatio cumulativa non e` consentita, v. anche App. Bologna 18 aprile 1996, in Giur. comm., 1997, II, 707,
con nota di Binni, Vendita congiunta di azioni e clausola di prelazione.
(7) Cass. 29 maggio 2012, n. 8564; Cass. 8 febbraio 2010, n.
2723; Cass. 9 novembre 2009, n. 23708; Cass. 25 gennaio
2008, n. 1740; Cass., 26 ottobre 2007, n. 22494; Cass. 12 settembre 2003, n. 13420; Cass. 29 gennaio 2002, n. 1063; Cass.
8 ottobre 2001, n. 12323; Cass. 7 dicembre 2000, n. 15541;
Cass. 27 gennaio 1998, n. 790; Cass., sez. un., 5 marzo 1996,
n. 1731, in Giust. civ., 1996, I, 1294; in Corr. giur., 1996, 639,
con nota di Guarnieri, Contratto preliminare, contratto definitivo
e mutatio libelli; in Arch. civ., 1996, 1134; Cass. 13 gennaio
1995, n. 375; Cass. 12 febbraio 1993, n. 1782. Riesce cos` definitivamente abbandonata lidea che possa trattarsi di una semplice emendatio, consentita un tempo anche in appello: Cass.
30 maggio 2001, n. 7383: Cass. 29 dicembre 1999, n. 14643;
Cass. 6 novembre 1991, n. 11840.
(8) E cio` tanto nei casi, come quello in esame, in cui sia domandata una misura conservativa, quanto in quelli in cui si aspiri a
una tutela di tipo anticipatorio: sul tema, v. Querzola, La tutela
anticipatoria fra procedimento cautelare e giudizio di merito, Bologna, 2006, 13 ss. In senso diverso, pero`, v. Trib. Milano 7 giugno 2006, in Giur. mer., 2006, 2691, con nota di Diaferio, Provvisorieta` facoltativa del provvedimento durgenza.
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Note:
(11) Per questo aspetto, v. Recchioni, Il processo cautelare uniforme, in Chiarloni - Consolo (a cura di), I procedimenti sommari
e speciali - II. Procedimenti cautelari, Torino, 2005, 267 ss.
(12) Un esempio su tutti: la riesumazione dellautorizzazione alla
chiamata in causa del terzo: Cass., sez. un., 23 febbraio 2010, n.
4309, in Foro it., 2010, I, 1775, con nota di Caponi - Dalfino - Proto Pisani - Scarselli, In difesa delle norme processuali; in Giur. it.,
2010, 2381, con nota di Amendolagine, La chiamata in causa del
terzo formulata dal convenuto ai sensi dellart. 269, 28 comma,
c.p.c.: il giudice puo` rigettarla nellipotesi di litisconsorzio facoltativo?; in Riv. dir. proc., 2010, 973, con nota di E. F. R.(icci), Nooo!
(la tristissima sorte della ragionevole durata del processo nella
giurisprudenza della cassazione: da garanzia in cerca di attuazione a killer di garanzie), e di C. C.(onsolo), Ragionevole durata, giusto processo e nuovo sperimentale art. 360 bis, n. 2, c.p.c.; in
questa Rivista, 2010, 1361, con nota di Dalfino su altro profilo.
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