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(breve spiegazione dell' essenza dell' Ortodossia e delle differenze fra Ie Chiese)

ATENE

PIETRO A. BOTSIS

Che cosa e I' Ortodossia?

(Breve spiegazione dell' essenza dell' Ortodossia e delle differenze Ira Ie Chiese)

ATENE

Traduzione dal francese di

P. Giorgio Arletti, Rettore della chiesa ortodossa di Modena.

Ab: Via Morse 45, 41100 Modena Italia

Copyright: Pietro A. Botsis 2 Pellis Str.

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Prefazione

II ventesimo secolo e un secolo di sviluppo e di perfezionamenti tecnici. L' uomo ha vinto molte delle sue rnalattie ed ha raggiunto un punto elevato di civilizzazione. Possiamo dire che viviamo in un' epoca di unificazione su scala mondiale. Non esistono piu localita per Ie quali occorrano mesi per attraversarle. Non possiamo piu parlare di un Oriente e di un Occidente come due entita assolutamente separate. Oggi la distanza fra i due e stata abolita: gli vomini intessono facilmcnte delle conoscenze e cornunicano liberamcnte con genti di altre nazionalita e di altrc re Iigioni. Questa tr.ue rruzvuzione. unita alia tacilita III comunicnzionc L' di amicizi a CIlL' caratrerizza I" UOIllO contcmporanco. e SL'Il/;1 alcun dubbin un segno di progrL'ssll lI1l'or:tggi;mtL' chc ngni uorno non puo che appH )\;1 rc.

NI.'l c;:mpo spiritu;lIe, ruttavia. numerosi problerni. pili

PREFA/(ONE

o me no importanti. si pongono e richiedono delle risposte.

Fra Ie dornande che vengono poste dai numerosi stranieri (abitualmente di fede cattolica-rornana 0 protestante) che visitano la Grecia ed i suoi importanti rnonumenti. fra i quali luoghi cristiani quali il Monte Athos 0 Ie Meteore sono ammirati da secoli, vi e la seguente:

«Non e il medesimo Cristo che noi e voi preghiamo?

Cosa ci separa aneora? E ehe eosa e questa «Ortodossia» ehe voi difendete eon tanto vigore e devozione?»

In queste pagine eereheremo di rispondere in maniera

sintetiea ed aceessibile aile domande seguenti:

1) Che eosa e I' Ortodossia?

2) Quali sono Ie ragioni degli scismi fra Ie Chiese?

3) Quali so no Ie altre differenze ehe dividono aneora oggi Ie Chiese?

4) Quali sono i presupposti neeessari ad una riunione reale e gradita a Dio?

I Che cos' e I' Ortodossia?

Secondo S. Anastasio il Sinaita, uno dei primi Padri della Chiesa, «I' Ortodossia e il vero concetto di Dio e della creazione». L' Ortodossia, vale a dire la giustafede, e la verita. Secondo la parola di Cristo: "/0 sono la via, la verita, la rita", e la verita incarnata. Non possiamo trovare e conoscere la verita se non nella persona di Cristo: e dunque unicamente in Cristo che noi siamo salvati.

L'Ortodossia - la Verita - si identifica nel Cristo che e la verita eterna. Poiche Dio- Trinita e la sorgente della verita, la Sua stessa esistenza e egualmente verita: questa verita e I' Ortodossia fondamentale ed eterna nella quale gli uomini sono chiamati a vivere.

Dopo la sua caduta, I' uomo ha perso la grazia di Dio: e decaduto dalla comunione con Dio- Verita, I discendenti del primo Adamo, per ritornare all' unione pnmitiva con

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I CHE COS· E L' ORTODOSSIA'!

Dio, devono entrare in comunione con il nuovo Adamo:

Cristo. La salvezza dell' uomo non e possibile che in Cristo. Ma quale verita ci offre Cristo? E dove questa verita e rimasta inalterata, pura e senza confusione? La risposta si trova nelle Sante Scritture che designano la Chiesa come «colonna e fondamento della verita (I Tim. 3, 15).

La volonta di Dio e che tutti giungano alia Verita, vale a dire a Cristo (L' Ortodossia incarnata), nel suo Corpo che e la Chiesa. La redenzione dell' uorno, il suo ritorno e la sua unione a Dio e la sua salvezza finale non possono realizzarsi che nella Chiesa. La Chiesa e stata fondata nel mondo poiche in esso I' uomo realizza la sua esistenza e la sua comunione con Dio ed il resto del mondo. E nella Chiesa, I' uomo trova il senso della vita, del suo destino ed una reale comunione con gli altri uomini e I' insieme della creazione. Secondo I' A postolo Paolo, la Chiesa e «il suo corpo, la pienezza di colui che si realizza interamente in tutte Ie cose» (Ef. 1, 23).

La salvezza che Cristo ci porta con la sua Crocifissione e la sua Resurrezione, continua nella Chiesa. Ecco perche il Beato Agostino chiama la Chiesa «Cristo esteso in tutti i secoli». Ouesto significa che la Chiesa e Cristo. il Quale, anche dopo la sua Resurrezione e la sua Ascensione, continua a salvare il mondo con 10 Spirito-Santo, L' urnanita puo conrinuamente trovare Dio nel corpo di Cristo, nella Chiesa.

«Ecco perche non possiamo separare Cristo dalla Chiesa. Non si puo avere la Chiesa senza Cristo e non vi e Cristo fuori della Chiesa: senza di Essa non vi e ne verita ne salvezza. La verita fuori dalla Chiesa-Corpo di Cristo e simile a polvere d' oro nel fango. Non sono altro che raggi momentanei della presenza divina nella condizione dell' uomo decaduto, niente altro che la sua incapacita ad elevarsi e ad essere salvatov."

1. G. Met allinos, «Cos' e I' Ortodossia?». Alene. Il)XO. p. ll).

I CHE COS' E L' ORTODOSSIA?

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II Cristo, Verita assoluta, ci conduce alIa salvezza con la sua Chiesa e la Chiesa e fondata sulla Verita, Se si vuole avere un' autentica conoscenza di Cristo nella sua universal ita e pienezza si deve necessariamente ricorrere alla Chiesa.

«Fuori dalla Chiesa, anche nelle cosidette eresie «cristiane», I' incapacita di trovare la pienezza del Cristo esclude la possibilita della salvezzav.s Ecco perche Ie parole di S. Cipriano, vescovo di Cartagine, secondo Ie quali «fuori dalla Chiesa non vi e affatto salvezza», non sono esagerate.

«Senza la Chiesa non possiamo conoscere il Cristo.

Parallelamente, senza la Chiesa non possiamo comprendere ne le S. Scritture ne il tesoro della tradizione. E' evidente che, per conoscere Cristo nella Chiesa qui ed ora, occorre che la Chiesa esprima la verita di Cristo nella sua pienezza. Altimenti il vero Cristo rimane sconosciuto e inaccessibile fintanto che I' uomo rimane lantana dalla salvezza, esatta condizione delle diverse eresie. E' unicamente nella Chiesa, nell' Ortodossia- vale a dire la Fede giusta - che I' uomo puo veramente incontrare il Cristo ed essere salv ato»3.

La Chiesa, secondo uno dei Santi Padri, e «I' Assemblea del popolo ortodosso», La Chiesa vive attraverso i secoli e vive come Ortodossia. E' impossibile pensare la Chiesa senza I' Ortodossia. In questo contesto noi dobbiamo comprendere la Chiesa come tradizione: processo divino e movimento dinamico di Dio nella Storia. Padre Dumitru Staniloae, teologo romeno, dice che «I' Ortodossia e una condizione vivente, la vita incessante della Chiesa».

«La Chiesa ha sempre considerato come sua responsabilita piu elevata quella di conservare, nella Spirito Santo,

2. Ibid. 3.lhid.

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I CHE COS' E L' ORTODOSSIA?

la fede apostolic a inalterata, Se la Chiesa non fosse rimasta fedele alia verita della sua esistenza, non potrebbe restare fedele a se stessa e non avrebbe potuto conservare la sua identita. II contenuto e la sostanza della Chiesa e I' Ortodossia»."

Questa responsabilita che la Chiesa ha di conservare la verita attraverso la tradizione non e qualche cosa di astratto. La Chiesa veglia affinche ciascuno dei suoi figli rimanga nella verita, nell' «ortodossia» e nell' «ortoprassi» (gi usta fede e giusta azione).

Ogni cristiano che si trovi nella Chiesa, non deve accontentarsi di credere semplicemente rna deve credere in Dio; e non soltanto credere in una potenza suprema ed invisibile, rna in Dio- Trinita che si rivela nel Cristo.

Allo stesso modo, non deve semplicemente amare, rna amare il suo Dio amando il suo prossimo. «La Chiesa ha I' obbligo di conservare questa ortodossia di fede e di vita e di fame partecipare il mondo con la sua missione e la sua testirnonianza»."

Coscienti di questo, possiamo facilmente comprendere perche la Chiesa rigetta tutti coloro che hanno cercato di falsare 0 di rifiutare la sua verita, coloro che tentano di aggiungere 0 di togliere qualche cosa a quella verita che e Cristo stesso. La Chiesa Ii rigetta come eretici non perche manchi di amore verso gli uomini rna, al contrario, a causa del suo eccesso d' amore per essi dal momenta che fuori della Chiesa non vi e salvezza. La Chiesa non puo compromettere ne sacrificare la verita e la fede ortodossa poiche perderebbe allora la sua identita e la sua cattolicita» «II cristiano, in ogni tempo, deve accettare tutto cia che il Cristo ha rivelato e che e trasmesso dal Suo Corpo (la Chiesa), Deve accettare la verita intera e non un «minimum di fede». La cattolicita e l' ortodossia della Chiesa

4. Ibid.

5. G. Metallinos, op. CIt. pp. 20 ... 'gg.

I CHE COS' E L' ORTODOSSIA?

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sono preservate unicamente nella plenitudine e nella totalita della fede. La Chiesa e cattolica nella misura in cui e ortodossa, poiche allora soltanto ha preservato la plenitudine della verita in Cristo»."

Sicuramente, oggi, siamo abituati a semplificare Ie cose e diventiamo indifferenti alia Verita della Chiesa. Superfi-

La chiesa di -Tut ti i Santi- iMonastero di v arlaam, Meteore ).

ciali e frivoli, ci arrestiamo davanti aile forme esteriori e proclamiamo che e sufficiente essere d' accordo su di una fede di base e che tutto il res to e inutile: i dogmi ed i canoni (regole del diritto ecclesiastico) sono stati fatti per gli uomini ed e necessario accantonarli «per carita».

«Invece i dogmi, come regole di tede, non hanno distrutto I' unita della Verita. Hanno creato i limiti dell'

6. G. Metallinos, op. cit. p. 21.

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CHE COS· E L' ORTODOSSIA?

Ortodossia, della Chiesa, in modo tale che la Chiesa - I' Ortodossia - possa essere dis tint a dall' eresia ... Per la Chiesa, il fondamento della fede e unico: la pienezza della verita in Cristo» J

Per la Chiesa, una cosa e necessaria: conservare la verita inalterata cosi come I' ha ricevuta. Per questo scopo la Chiesa ha mobilitato tutte Ie sue forze per combattere I' eresia, il suo nemico pili irriducibile. Le persecuzioni non hanno mai minacciato I' unita della Chiesa ne la sua capacita di conservare la verita. AI contrario, esse l' hanno a volte aiutata a radunare Ie sue forze, allorche l' eresia I' ha turbata a diverse riprese. L' eresia, che altro non e che un mascheramento della verita, minaccia l' esistenza e la sostanza (ipostasi) della Chiesa, minaccia la Verita tentando di separare e di dividere il Cristo. Ma un Cristo frantumato e diviso, che non sia I' intera «verita incarnata», non e affatto il Cristo salvatore. Gli eretici non rigettano la totalita della verita, non rifiutano affatto il Cristo: non I' accettano interamente rna soltanto in parte. Ario, per esempio, non rifiutava I' umanita di Cristo rna rigettava la sua divinita. Altri accettavano la sua divinita e rifiutavano la sua umanita. Ma nessuno di loro accettava il Cristo totale ed indiviso.

«La ver ita della Chiesa e una pienezza, una unita che deve sempre dimorare indivisa e inseparabile. L' eresia, tuttavia. cerca di sottomettere la verita della tradizione ecc1esiastica ai criteri dell' uomo decaduto. L' eretico si pone a giudice e criterio della verita rivelata. Per questa ragione, gli eret ici di tutte Ie epoche sono stati dei razionalisti. Un eretico (divenuto tale poiche I' orgoglio 10 possiede ed e pieno sino all' eccesso de lIa fiducia nella sua sola ragione e nelle sue opinioni) xi stacca da solo dalla grazia divina vivificante c tenta di salvarsi con Ie sue forze,

7.lhid.

CHE COS' E L' ORTODOSSIA?

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can la «verita» che si e forgiato e non can la Verita donata da Dio. L' eresia conduce inevitabilmente ad una religiosita fondata sull' uomo». 8

Anzi, la lotta di tutti i Padri contro Ie diverse eresie tendeva a conservare la fede nella sua integralita - cosa indispensabile alia salvezza - con 10 scopo di mantenere ogni uomo nell' Area della Chiesa, che e il corpo di Cristo.

Si puo dire che questa lotta e la loro piu grande offerta alia Chiesa. E' per questo che essi non hanno mai consentito a coesistere con gli eretici in un «minimum» di fede ne a soddisfarsi di una parte della verita, rna hanno lottato per conservare tale fede intera ed indivisa poiche in tal modo erano Ortodossi - nella V erita- ed ottenevano la salvezza. II me to do dei nostri giorni, secondo il quale si cerca di non menzionare Ie differenze per mettere in rilievo i punti cornuni, non sarebbe mai stato accettato dai Padri come punto di partenza di una discussione teologica con gli eretici. AI contrario, essi hanno rinuito dei Concili Ecumenici ed hanno lottato non per un «minimum» di fede, non per trovare cia che gli eretici avevano in comune con essi, ma per ben most rare cio che Ii separavano, quali insegnamenti degli eretici deturpavano la verita e, di conseguenza, rompevano I' unita della fede. In altre parole, se la Chiesa si fosse most rata indifferente alia conservazione della fede e della tradizione, tali e quaJi erano state ricevute, pure e inalterate, essa non sarebbe stata pill la Chiesa di Cristo, il suo corpo, rna una qualunque organizzazione umana 0 politica, Essa cesserebbe di essere legata al Cristo, al suo sacrificio sulla Croce, alia salvezza.

(\. Metallinos: op. cit. p. 23.

LE RAGIONI DELLO SCISMA

storia della Chiesa, un vescovo, qualunque fosse la sua posizione, avrebbe potuto innovare senza che la Chiesa, riunita in Concilio locale 0 ecumenico, avesse espresso il proprio parere al riguardo.

Tutti i Padri hanno umilmente obbedito ai decreti della Chiesa che e, secondo I' Apostolo Paolo, «la colonna e il fondamento della verita». Non e un ecclesiastico, qualunque sia il suo rango, che ha il diritto di dire - al posto della Chiesa- quale sia la verita,

Questo antico ed apostolico ordine che prevaleva nell' unita della Chiesa e stato frantumato nel corso del nona secolo allorche la Chiesa d' Occidente ha preteso dei privilegi che non Ie spettavano nellla Chiesa apostolica ed ha manifestato i primi sintomi del suo desiderio di dorninio. Piu tardi, questa volonta di dominio ha condotto la Chiesa d' Occidente a degJi errori dogmatici che hanno minato Ie basi dell' unita e causato 10 scisma che permette ancora oggi che i Cristiani siano divisi. In questo capitolo cercheremo di descrivere, nel modo piu obiettivo possibile, Ie due ragioni principali della scisma che, apparso nel nona secolo, e sfociato nei reciproci anatemi del 1054.

I II primato del Papa

Abbiamo detto che ogni Chiesa locale era autonoma e responsabile nella propria regione. La Chiesa cattolica non ha mai accordato ad un vescovo di una provincia piu importante il diritto di intervenire negli affari di un' altra Chiesa. La sola cosa che la Chiesa riconosceva era il primato d' onore, vale a dire che il prescelto era il primo e sedere in un Concilio, il primo ad essere menzionato ecc ... Inoltre, il Secondo Concilio Ecumenico aveva definito nel suo terzo canone che il vescovo di Costantinopoli doveva

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LE RAGlON1 DELLO SCISMA

avere «il primato d' onore dopo il vescovo di Roma, poiche Costantinopoli e la Nuova Rorna». La Chiesa riconosceva unicamente un primato d' onore e di anzianita rna non d' autorita suI resto dei vesco vi di una Chiesa; tale e stato il suo comportamento nei primi otto secoli dell' era cristiana.

Nel corso del nona secolo Papa Nicola I (858-867), sorprendendo sia i vesco vi dell' Oriente come quelli dell' Occidente, cerco di presentarsi come il «sovrano della Chiesa e del mondo intero, per diritto divino». Manifestando un tale atteggiamento monarchico, il Papa cerco di intervenire in un affare puramente interno della Chiesa di Costantinopoli ai tempi dei partiarchi Fozio e Ignazio. Naturalmente la Chiesa di Costantinopoli reagi a queste pretese monarchiche ed ant i-ccclesiali del Papa rna, purtroppo, il Papa ed i suoi teologi continuarono Ie innovazioni nella Chiesa d' Occidente. In effetti, nonostante gli Ortodossi rimanessero fedeli agli insegnamenti dei Padri ed ai Concilii ecumenici, gli occidentali li trattarono come eretici.

Come se non bastasse, Ie innovazioni e Ie aspirazioni imperialiste del Papa cominciarono ad incrinare I' unita della Chiesa. II Papa, ignorando il fatto che il capo della Chiesa e sol tanto Colui che si e offerto in sacrificio per Essa, Nostro Signore Gesu Cristo, che il Padre «ha donato per Capo supremo della Chiesa, la quale e il Suo corpo» (Efes. 1, 22-23), volle un' auto rita suprema; pretendeva in pari tempo di essere «i I successore dell' apostolo Pietro, il piu eminente fra gli Apostoli» ed «il vicario di Gesu Cristo sulla terra». Questo insegnamento e atsolutamente contrario allo spirito delle Scritture e dei Padri della Chiesa; il suo solo fondamento e I' aspirazione egoistica ed assolutistica del Papa di divenire capo e despot a, giudice e sovrano di tutto I' universo.

Quale contraddizione, in verita, fra lui e Colui di cui e il supposto vicario sulla terra, il fondatore eli quella reli-

LE RAGIONI DELLO SCISMA

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gione che dichiara: «II mio regno non e di questo mondo» (Gv. 18,36) e «colui che fra voi vuole essere il primo sara vostro servo» (Mt. 20, 26). Questa opposizione del Papa alia lettera e allo spirito delle Sante Scritture indica che si e separato dalla verita espressa dalla Chiesa, e questa separazione, naturalmente, 10 pone al di fuori di Essa.

«Colui chejra di voi vuo!e essere it prima, sill vostro servo- t mosaico del Monast ero di Ossios Lucas, Grecia J.

Lo studio dei primi Padri e dei Concilii ecumenici della Chiesa dei nove primi secoli ci persuade facilmente che il Vescovo di Roma non e mai stato considerato come I' autorita suprema ed il capo infallibile della Chiesa. Ogni vescovo e il capo della propria Chiesa locale e non si sot-

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tomette se non aile ordinanze sinodali e aile decisioni della Chiesa universale, che sola e infallibile. Solo Nostro Signore Gesu Cristo e il Principe eterno ed il Capo immort ale della Chiesa, poiche «Egli e anche il capo del corpo, cioe della Chiesa» (Col. 1, 18) ed ha detto ai suoi divini discepoli ed apostoli in occasione della sua ascensione ai cieli:

«Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alia fine del mondo» (Mt. 28, 20).

Nelle Sante Scritture, I' Apostolo Pietro, che i part igiani del Papa (fondandosi sulle «pseudo-Clementine», testi apocrifi del secondo secolo) rivendicano come fondatore della Chiesa romana e loro primo vescovo, partecipa al 5inodo apostolico di Gerusalemme come eguale fra gli eguali. Si arriva persino al punto che 10 stesso apostolo Paolo gli rivolge dei rimproveri, come si apprende nell' Epistola ai Galati.

lnoltre, coloro che appoggiano questa teoria sanno bene essi stessi che il passaggio del Vangelo sui quale appoggiano Ie loro pretese: «Tu sei Pietro e su questa pietra edifichero la mia Chiesa» (Mt, 16, 18) e stato interpretato in modo molto diverso nei primi secoli della Chiesa, alia luce della Tradzione e dei Santi Padri. La confessione di fede di Pietro «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!» (Mt. 16, 16) e in verita la roccia sulla quale il Signore ha stabilito la sua Chiesa contro la quale Ie porte dell' Inferno non prevarranno. Fondato su questa confessione di fede, I' annuncio salvifico del Vangelo per mezzo degli Apostoli e dei loro successiori rimane indistruttibile. L' apostolo Paolo, che fu rapito ai cieli, interpretando questo passaggio sotto I' ispirazione divina disse:

«Secondo la grazia di Dio che mi e stata data, come un sapiente architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento come construisce. Infatti nessuno puo porre un fondamento diverso

II. Quali sono Ie ragioni dello scisma fra Ie Chiese?

E' facile capire per quale motivo i Padri della Chiesa reagissero cosi fortemente e con una tale determinazione agli sforzi degli eretici per modificare I' insegnamento della fede ortodossa.

Durante i primi otto secoli la Chiesa era stata unita dall' Est all' Ovest e insierne, I' Oriente e I' Occidente, avevano combattuto Ie eresie. I patriarchi ed i vescovi avevano la r esponsabilita di condurre i loro greggi rispettivi c ciascuna Chiesa locale era autonoma nel go verno e nella amministrazione. Ogni volta in cui sorgeva una questione irnportante quale la lotta contro Ie eresie, veniva convocato un Concilio locale 0 ecumenico e la Chiesa cattolica «( universale») decideva il da farsi. Mai, nella

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da quello che gia si trova, che e Gesu Cristo» (1 Cor. 3, 10-11).

I Santi Padri, che mantennero fermamente Ie tradizioni apostoliche, non potevano aver concepito alcuna idea del primato assoluto dell' apostolo Pietro e dei vescovi di Roma; a maggior ragione non poterono donare a

La Sinassi dei Santi Dodici Apostoli (leona del XVII sccolo t.

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LE RAGIONI DELLO SCISM A

questo passaggio del Vangelo un' interpretazione sconosci uta alla Chiesa rna soltanto cia che era veramente vero e giusto; non poterono inventare arbitrariamente e da soli una nuova dottrina che accordava privilegi eccessivi al vescovo di Roma come successore di Pietro; dal momento che la Chiesa di Roma non e stata fondata principalmente da Pietro, del cui ministero apostolico a Roma non vi sono relazioni, rna dall' apostolo Paolo, il cui ministero apostolico aRoma eben conosciuto da tutti.

I Santi Padri, onorando nel vescovo di Roma il vescovo della capitale dell' Impero, gli donarono la prerogativa di presiedere nell' onore e 10 considerarono semplicemente come il primo vescovo nella gerarchia, il che significa «primo fra eguali» (<<primus inter pares»). In seguito donarono la stessa prerogativa al vescovo di Costantinopoli quando questa citra divenne la capitale dell' Impero Romano, come testimonia il 28° Canone del Quarto Concilio Ecumenico di Calcedonia che afferma, fra I' altro: «Noi stabiliamo e decretiamo Ie stesse cose concernenti Ie prerogative della santissima Chiesa di Costantinopoli, che e la Nuova Roma. I Padri hanno donate, con giustizia, la preminenza al trono dell' antica Roma, poiche era la citra imperiale.

Ed i 153 religiosi vescovi, mossi dalla stessa considerazione, assegnano una preminenza uguale al santissimo trono della nuova Roma». In seguito a questo Canone, e evidente che il vescovo di Roma risulta eguale nell' onore al vescovo di Costantinopoli e a quelli delle altre Chiese. Nessun Canone e nessuno dei Padri ci permette di ritenere che il vescovo Roma sia mai stato principe della Chiesa universale, giudice dei vescovi delle altre Chiese indipendenti ed autonome ne il successore dell' apostolo Pietro ed il vicario di Gesu Cristo sulla terra.

«AI tempo dei sette Concilii Ecumenici ogni Chiesa autonorna. in Oriente come in Occidente, era totalmente indipendente e si amministrava da sola. COS] come i vescovi delle Chiese d' Oriente, quelli delle Chiese di Africa, Spa-

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gna, Gallie, Germania e Bretagna vedevano i lora affari risolti da sinodi locali senza che il vescovo di Roma avesse diritto d' ingerenza. Lui stesso era tenuto a sottomettersi ai decreti dei Sinodi. Ma sulJe questioni importanti che necessitavano della sanzione della Chiesa universale, si faceva appello ad un Concilio Ecumenico che solo era, ed e, I' istanza suprema della Chiesa universale.

Tale era I' antica prassi della Chiesa. Nessun vescovo ha mai rivendicato dei diritti monarchici sulla Chiesa universale e allorquando qualche vescovo ambizioso della Chiesa di Roma cercava delle pretese eccessive di un assolutismo sconosciuto sino ad allora, veniva rimproverato. E' del tutto inesatto ed e un errore lampante affermare, come fanno i sostenitori del Papa, che prima del periodo di Fozio il Grande il nome del trono romano era onorato fra tuttii popoli del mondo cristiano e che I' Oriente, come I' Occidente, in accordo e senza opposizione, era sottomesso al pontefice romano qua Ie successore legale dell' apostolo Pietro e, di conseguenza, vicario di Gesu Cristo sulla terra.

Durante i nove secoli dei Concilii ecumenici, la Chiesa ortodossa orientale non ha mai riconosciuto Ie pretese eccessive al primato dei vescovi di Roma ne si e sottomessa ad esse, come la storia della Chiesa ci testimonia pienamente ...

II celebre Fozio, il santo prelato, luminare di Costantinopoli, difese questa indipendenza della Chiesa di Costantinopoli nel nona secolo, prevedendo, I' imminente perversione dell' organizzazione ecclesiale in Occidente ed il suo allontanarnento dall' Oriente ortodosso; si sforzo dapprima di prevenire il peri colo in modo pacifico rna il vescovo di Rorna, Nicola I, con la sua ingerenza non canonica in Oriente, fuori dai Iimiti della sua diocesi e per il suo tentativo di sottomettere la Chiesa di Costantinopoli, affretto il processo della desolante separazione delle Chiese» 9 I Padri

9. Risposta della Chiesa ortodossa a: tentativi cattolici-romani sull' Unione. New York. 195K. pp. lK e sgg.

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Teofori, convinti che la storia e diretta da Dio e che la Chiesa e governata da Cristo, non hanno mai ricercato il potere politico. Desiderosi di preservare il tesoro della fede, hanno subito Ie persecuzioni, l' esilio e persino il martirio. Non hanno mai posto la gloria secolare ed il potere del mondo al di sopra della lora fede. II Papato, al contrario, cercando la gloria ed il pot ere mondani, si e identificato nei governanti di questo mondo ed e divenuto indifferente agli insegnamenti della Chiesa ed alia verita del Nuovo Testamento, separandosi dalla Chiesa e dalla grazia di Dio.

S. Marco d' Efeso dichiaro: «Noi considereremo il Papa come uno dei Patriarchi a condizione che sia ortodosso». E' interessante che anche dei teologi occidentali come Hans Kung rifiutino il primato e I' infallibilita del Papa (<< Boston Sunday Globe», 16 novembre '80).

Se e vero che Nostro Signore Gesu Cristo ha posto l' apostolo Pietro al di sopra di tutti gli altri santi Apostoli, perche il Primo Sinodo Apostolico era presieduto dall' apostolo Giacomo e non da Pietro? E perche, nella stessa circostanza, I' opinione dell' apostolo Paolo ebbe la prevalenza su quella dell' apostolo Pietro? Storicamente non vi edubbio alcuno che il fondatore della Chiesa di Roma sia l' apostolo Paolo e non Pietro. II fatto che I' apostolo Pietro abbia predicate a Roma non giustifica affatto il primato papale.

E' inoltre noto, secondo Ie Scritture, che l' apostolo Pietro abbia soggiornato lungamente ad Antiochia e che vi abbia predicato ai Cristiani. Perche non e stato trasmesso un tale privilegio ai vescovi di Antiochia? E' dunque chiaro che la pretesa del vescovo di Roma di essere il successore di Pietro non e fondata sulle Sante Scritture rna che si stratta di un' invenzione del Papa per affermare Ie sue aspirazioni monarchiche cosi contrarie non soltanto allo spirito rna anche alia lettera de lIa Scrittura.

Nessuno dei santi Apostoli ha rivendicato una priorita distinta sugli altri, disistimandoli 0 considerandoli come in-

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feriori. Questo perche conservavano 10 spirito del Cristo che aveva loro insegnato I' umilta e la semplicita.

II Papa, al contrario, tradendo 10 spirito del Cristo e perdendo la sua grazia, ha preteso il primato, dimenticando Ie parole che Gesu aveva rivolto agli apostoli Giovanni e Giacomo che Gli domandavano il primo posto: « Voi non sapete cio che state chiedendo» (Me. 10, 38).

2. IL «FILIOQUE~

L' unita della Chiesa recevette il primo colpo allorquando il Papa pretese di essere il giudice supremo ed il sovrano, il vicario di Cristo in terra. Ma quando ci si allontana dalla verita e si introducono delle innovazioni per seguire il proprio egoismo e Ie proprie passioni, ci si priva della grazia di Dio e si cade nei propri errori. Sebbene la Chiesa, in Oriente come in Occidente, avesse avuto per otto secoli una unita di fede, I' Occidente comincio all' improvviso ad introdurre delle innovazioni, delle nuove dottrine e ad alterare Ie vera fede. II suo primo errore, punto di rottura con Ie dottrine dei Padri e dei Concilii Ecumenici, fu I' aggiunta del «Filioque» al Credo.

«II Secondo Concilio Ecumenico decise, una volta per tutte, su questo problema essenziale, I' uso nel Credo del termine «processione» per descrivere il modo d' essere della Spirito Santo e Ie sua individualita particolare. II Padre e ingenerato, vale a dire che non riceve il suo essere persona da altri; il Figlio e dal Padre per generazione e 10 Spirito e dal Padre, non per generazione rna per processione. II Padre e la causa senza causa, il Figlio e 10 Spirito hanno la loro causa nel Padre. La differenza fra it Figlio e 10 Spirito e che il primo e ingenerato e che I' altro procede ...

La dottrina della Trinita puo essere espressa ill due semplici enunciati:

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a - Cia che e comune nella Santa .Trinita e comune e identico aile tre Persone 0 Ipostasi.

b - Ci6 che appartiene all' Ipostasi 0 alia Persona, vale a dire una proprieta ipostatica 0 modo d' essere, e individuale e appartiene soltanto ad una sola Persona 0 Ipostasi della Santa Trinita». 1 0 I Latini pretendono che 10 Spirito proceda «dal Padree dal Figlio» poiche, secondo I' insegnamento del Beato Agostino, «cia che ha il Padre, 10 ha anche il Figlio».

In risposta a questo argomento S. Fozio disse: «Se tutto cia che e comune al Padre e al Figlio fosse comune allo Spirito ... e se la processione fosse comune al Padre e al Figlio, 10 Spirito dovrebbe allora procedere da Se stesso; sarebbe il suo proprio principio, nello stesso istante causa e risultato» .11

La tradizione teologica franca, pretendendo di seguire I' insegnamento del Beato Agostino ha inserito il «Filioque» nel Credo malgrado I' Ottavo Concilio Ecumenico dell' 879, che condanna coloro che aggiungono 0 tolgono qualunque cos a al Credo di Nicea-Costantinopoli, insieme a coloro che non accettano il Settimo Concilio Ecumenico, anche se non si fa menzione esplicita dei Franchi.

Esiste una lettera di Papa Giovanni as. Fozio secondo la quale il «Filioque» viene descritto come una novita mai utilizzata dalla Chiesa di Roma e vigorosamente condannata.

Lo stesso Papa Giovanni accetta Ie decisioni dell' Ottavo Concilio Ecumenico che condanna il «Filioque» non soltanto come aggiunta al Credo rna anche come insegnamento.

Papa Agatone scrive: «Noi crediamo in Dio Padre e nel suo Figlio Unico Ingenerato e nel Santo Spirito, Signore e Vivificante, che procede dal Padre, che e adorato e glorificato con il Padre ed il Figlio».

10. J. Romanidis, II Filioque , Alene, pp. 13 e 24.

11. J. Romanidis, op. cit. p. 25.

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Secondo il settimo canone del Concilio di Efeso e l' esposizione di fede redatta nel Primo Concilio Ecumenico, la Chiesa interdice formalmente I' uso di ogni altro Credo diverso da quello di Nicea-Costantinopoli, con la sanzione seguente in caso di disobbedienza: che i vesco vi siano deposti ed i laici scomunicati.

II Settimo Concilio Ecumenico tMonastero di Metamorfosis, Meteore J.

I Padri del Quarto Concilio Ecumenico di Calcedonia, leggendo il Credo, dissero: «Questo santo Credo e sufficiente per la piena conoscenza della verita poiche contiene in se stesso la perfetta dottrina sui Padre, il Figlio e 10 Spirito Santo».

Lo stesso S. Cirillo di Alessandria, i cui insegnamenti furono incompresi dai Latini che li utilizzarono per giustificare I' aggiunta del «Filioque» al Credo, scrisse: «Proibiamo qualunque cambiamento nel Simbolo di Fede redatto dai Santi Padri di Nicea. Non permetteremo mai ad alcuno di

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LE RAGIONI DELLO SCISMA

cambiare 0 di omettere una parola 0 una sillaba di questo Credo».

Lo stesso insistette: «II santo Concilio Ecumenico radunato ad Efeso ha interdetto I' introduzione nella Chiesa di Dio di ogni altro Simbolo di Fede diverso da quello esistente e che ci e stato trasmesso dai beati Padri per mezzo dei quali 10 Spirito Santo si esprimevas.t-

I teologi occidentali hanno male interpretato I' insegnamento di S. Cirillo nelle parole: «Sebbene 10 Spirito proceda dal Padre, non e estraneo al Figlio, poiche il Figlio possiede ogni cosa congiuntamente al Padres .P

II vero sen so delle parole di S. Cirillo e che 10 Spirito Santo e consustanziale al Figlio, come 10 stesso S. Cirillo scrive altrove: « ... 10 Spirito di Dio Padre, che procede da Lui, rna che non e estraneo al Figlio nei riguardi dell' essenza» 14; e ancora: « ... 10 Spirito Santo non riceve la Sua esistenza da 0 per mezzo del Figlio rna come procedente dal Padre ... » 15

Papa Agatone scrisse cosi all' Imperatore di Bisanzio: « ... la Chiesa di Roma conserva la fede trasmessa dai cinque Concilii Ecumenici e accetta che ogni cosa definita dai Canoni rimanga immutata, niente aggiungendo e niente togliendo, e che tali canoni siano conservati inviolati sia nella lettera che nella spirito». 16

Noi dobbiamo ricordarci che tutti i partecipanti al Secondo Concilio Ecumenico di Nicea, dopo aver ascoltato questa Credo, esclamarono: «Tutti noi crediamo questa; tutti noi pensiamo questa: e la fede degli Apostoli, e la fede ortodossa ... e coloro che non accettano questa fede siano scomunicati».

12. Storia del Concilio di Firenze, Boston, 197 I, p. 79.

13. Ibid, p. 113.

14. Ibid, p. 114.

15. Ibid.

16. Ibid, pp. 69-70.

LE RAGIONI DELLO SCISMA

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Nella Chiesa di Roma il Credo fu letto senza aggiunte per molto tempo dopo il Settimo Concilio Ecumenico. Fu inciso in questa formula (senza il Filioque), su ordine di papa Leone III, su tavole d' argento, in greco ed in latino, e posto sulla facciata della Chiesa di S. Pietro aRoma.

Occorre anche notare che le pili antiche traduzioni latine degli atti dei Concilii Ecumenici non contengono I' aggiunta del Filioque. I Padri dei Concilii Ecumenici, uno dopo I' altro, hanno ritenuto e confermato il Credo nella stessa formula trasmessa alIa Chiesa dai due primi Concilii Ecumenici; non vi apportarono alcun cambiamento e proibirono qualunque aggiunta al Credo, anche in caso di necessita.

I Padri della Chiesa evitarono persino di aggiungere il termine «Theotokos» (Madre di Dio) al Credo sebbene la nozione che esprime non sia altro che una breve spiegazione della dottrina contenuta nel Credo e la cui aggiunta sarebbe stata utile e necessaria per contestare i Nestoriani.

Tali modi fiche al Credo, anche quando avrebbero potuto apportare delle reali spiegazioni, furono strettamente proibite dopo il Concilio di Efeso.

Anche i Greci che obbedivano aile decisioni dei Concilii e aIle esortazioni dei Padri, con 10 spirito pie no del loro fermento, non potevano ammettere che I' addizione del «Filioque» nel Credo fosse regolare e legale. Come poteva una Chiesa particolare arrogarsi il diritto di aggiungere qualche cosa al Credo quando tale diritto era stato negato dai Concilii della Chiesa universale?

I Padri della Chiesa ed i Confessori della Fede erano pronti, per amore del Cristo e per il Suo Vangelo, a fare dono delle lora anime, dei loro corpi, del loro sangue e di tutto cia che possedevano sulla terra poiche «in materia di fede non vi devono essere ne concessioni ne esitazioni».

E' ben noto che 10 stesso Imperatore di Bisanzio era a Firenze per I' unione delle Chiese e malgrado i suoi desideri affinche I' unione si realizzasse era solito dire che: «I Latini

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conte stano cio che e evidente in se e cercando di persuadere i Greci ad accettare cio che e stato anatematizzato dai Concilii ecumeruci,

Questo non dimostra l' evidenza del loro tentativo di porre la Chiesa cattolica, una e santa, in contraddizione con se stessa?» 17. Occorre ancora ricordare che tutti i dogmi sono stati promulgati in lingua greca e poi tradotti in quella latina. Si puo ragionevolmente suppore che i Greci siano piu adatti degli stranieri a comprendere la lingua greca.

S. Basilio il Grande diceva che: «Lo Spirito Santo procede soltanto dal Padre e non da quaJcun altrox.!" Se 10 Spirito procede dalla Persona del Padre, allora J' espressione «e non da qualcun altro» mostra bene che non procede da un' altra Persona.

S. Gregorio il Teologo dice che «tutto cia che ha il Padre, il Figlio 10 possiede, eccezione fatta per la causalitax.I? II termine «Processione» e stato introdotto nel Credo in parallelo con il termine «Generazione» ed entrambi significano la relazione causa le al Padre e non l' energia 0 la missione. S. Massimo scrive a Marino che i Romani d' Occidente accettano che il Padre sia la sola causa della processione dello Spirito Santo e che il Figlio non 10 sia.20

Quando i Latini insistevano suI fatto che il «Filioque» fosse un miglioramento di una dottrina, gia buona rna incompleta, dello Spirito Santo, Papa Leone cosi li metteva in guardia: « Se si desidera migliorare cia che gia e buono, si deve subito assicurarsi che, facendolo, non 10 si corrompa--". Insisteva sui fatto che non poteva porsi al di sopra dei Padri dei Concilii che non avevano menzionato il «Filioque» ne per dimenticanza ne per ignoranza, rna per

17. Ibid. p. 11'6. 11'. Ibid. p. 97. 19. Ibid. p. 112.

20.1. Rornanidis, op. cit, p. 9. 21. Ibid. p. 12.

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ispirazione divina. Questa opinione teologica e anche quella di Papa Adriano 1(772-795) e quella del Concilio di Toledo ove il «Filioque» non era inserito nel Credo.

La persistenza dei papi successivi nelloro insegnamento eretico sui «Filioque» e sui «Primate» - che non e niente altro che una malvagia comprensione del Primato d' onore accordato da altri eguali, gli altri patriarchi - e stata la causa dello scism a fra Ie due Chiese. Ogni studioso di buona volonta vede chiaramente che la Chiesa orientale desidera soltanto rimanere nella fede dei Padri e preservare I' unita di questa fede, vale a dire restare nella Chiesa Ortodossa - la Verita - poiche fuori di Essa non vi e salvezza.

Essa e la vera Chiesa di Cristo che porta Ie sue stigmate e non accetta compromessi in questioni di fede, che non ricerca la gloria 0 il potere di questa mondo rna e semplice e umile come 10 era il suo fondatore. Al contrario, la Cniesa occidentale, alia ricerca della gloria temporale e del potere di questo mondo, ha sacrificato ogni legame con la Tradizione e la vera Chiesa, introducendo nuove dottrine, nuove concezioni mondane e umane del Cristianesimo, allontanandosi dalla via unica e diritta di cui il Cristo e I' iniziatore, la santificazione e la deificazione.

Come avrebbe potuto essere preservata I' unita della Chiesa e della Fede quando la Chiesa occidentale sempre ha cercato di intervenire «di diritto divino» nelle questioni riguardanti la Chiesa orientale e, fatto piu grave, per aggiungere 0 togliere agli insegnamenti dei Concilii Ecumenici in virtu di urn diritto che non fu mai concesso ad alcuno?

E' import ante che i partigiani del Papa non abbiano mai potuto accusare gli Ortodossi di insegnamenti eretici. L' Eresia e stata un loro privilegio personale ed esclusivo. La loro principale accusa contro gli Ortodossi e stata che non avevano voluto accettare gli insegnamenti dell' Occidente. Cia mostra che gli Ortodossi sono sempre stati fedeli alia tradizione e alia fede della Chiesa primitiva e apostolica.

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LE RAGlONl DELLO SClSMA

I sostenitori del Papa, al contrario, a partire dal momento in cui si sono separati dal corpo della Chiesa, sono caduti sempre di piu in errori dogmatici, allargando la breccia che gia avevano aperto fra Ie Chiese.

III. Quali sono Ie altre ditTerenze che separano an cora oggi Ie Chiese?

1. L' INF ALUBIUTA

Come abbiamo detto, la Chiesa orientale apostolica crede che la Verita si identifichi in Cristo (<<10 so no la via, la verita, la vita») e si espnme nella Chiesa che e il Suo corpo.

L' Apostolo Paolo dice chiaramente che la Chiesa e «Ia colonna ed il fondamento della verita» (I Tim. 3, 15). La Chiesa conserva e proclama la verita che Cristo ci ha rivelata. II teologo russo Bulgakov diceva che «I' infallibilita appartiene alla Chiesa». I Padri della Chiesa non hanno mai preteso che essi stessi 0 qualche individuo abbia I' autorita poiche a volte anche i piu grandi fra di loro hanno errato in qualche punto 0 si sono allontanati dal consensus comune

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ALTRE DIFFERENZE

della Chiesa. Preferivano porre la loro fiducia nella Chiesa che si e espressa con i Concilii Ecumenici.

La stessa promessa di Cristo: «Perche dove sono due 0 tre riuniti nel mio nome, io so no in mezzo a loro «{ Mt. 18, 20) mostra che due persone 0 pill riunite ricevono piu facilmente la luce divina di una sola.

In nessun punto del Nuovo Testamento e menzionato il fatto che il Cristo abbia donato dei privilegi 0 dei diritti particolari a qualcuno, neppure all' apostolo Pietro. il cui unico successore sarebbe il Papa, rna, al contrario, il sistema sinodale (0 collegiale) appare ovunque.

La Chiesa di Roma si e talmente allontanata dall' Ortodossia nel corso dei secoli da proclamare, fra 10 stupore del mondo cristiano, il vescovo di Roma come infallibile (XIX secolo).

La Chiesa ortodossa orientale di Cristo non riconosce alcuna persona infallibile sulla terra ad eccezione del Figlio di Dio che si e fatto uomo in modo ineffabile. Lo stesso apostolo Pietro ha rinnegato per tre volte Cristo e due volte I' apostolo Paolo 10 ha rimproverato per essersi allontanato dal dritto cammino della verita evangelica.

Quando fu sollevato il problema di sapere se i Cristiani dovessero osservare la Legge di Mose, cosa fecero gli Apostoli? Si legge negli Atti «AlIora si riunirono gli Apostoli e gli Anziani per esaminare questo problema» (Atti 15, 6). Non consultarono certo I' apostolo Pietro come solo portatore della verita e vicario di Cristo sulla terra, come il Papa vorrebbe che fosse, rna riunirono un sinodo ove, con gli Apostoli, gli Anziani (Presbiteri) erano presenti. Questa condotta apostolica deve essere sottolineata poiche essi avevano conosciuto it Signore personalmente e appreso da Lui la verita redentrice del Vangelo e, nel giorno di Pentecoste, avevano ricevuto l' ispirazione divina con il Battesimo dello Spirito Santo.

Non e blasfemo porre il Papa al di sopra dei Concilii quando gli Apostoli stessi non han no ricercato un tale

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privilegio? C' e bisogno d' altro per dimostrare che il Papa e arrivato a cio in ragione del suo egoismo arrogante, del suo assolutismo e della sua ignoranza del vero spirito evangelico, causa di tante eresie?

Un cristiano di buona fede puo forse dubitare che il Papa non sia nell' errore quando impone la propria infallibilita?

La Pentecoste.

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AL TRE DIFFERENZE

Osserviamo il modo in cui gli Apostoli hanno espresso il risultato dei loro dibattiti nel corso di un Concilio apostolico: «Abbiamo deciso, 10 Spirito Santo e noi ... » (Atti 15, 28). Questo vuol dire che, durante Ie loro consultazioni, 10 Spirito Santo era presente e guidava il pensiero dei membri del Concilio che si comportavano di conse - guenza. Alcuno di essi non ha mai preteso I' infallibilita 0 il primato che il Papa esige con tanta insistenza, provando in tal modo che si e allontanato dallo spirito e della tradizione degli Apostoli. L' infallibilita papale e rigettata non soltanto dagIi Ortodossi rna anche da quaIche teologo occidentale odierno come Hans Kung. II Concilio di Costanza dichiaro che il Papa non e infallibile e che altro non e se non uno dei vescovi.

Se ci si pone in una prospettiva storica come si puo accettare la dottrina dell' infallibilita 0 del primato quando tanti papi so no stati anatematizzati 0 deposti da concilii di vescovi? E' noto che nel quarto secolo papa Liberio aderl all' eresia ariana e che nel quinto papa Zosimo approve una confessione di fede eretica che negava il peccato originale.

Nel sesto secolo papa Virgilio fu condannato dal Quinto Concilio per delle opinioni errate. Nel settimo, papa Onorio cadde nell' eresia monotelita, fu condannato dal Sesto Concilio Ecumenico ed i papi che gli successero riconobbero ed accettarono questa condanna.

Questi fatti provocarono delle proteste da parte dei popoli occidentali che recIamavano I' abbandono delle innovazioni ed il ritorno aile costituzioni eccIesiastiche dei primi secoli. I saggi teologi gallicani del XVII secolo protestarono in questo senso e, nel secolo passato, verso i11870. la coscienza cristiana si fece sent ire per mezzo di celebri chierici e teologi tedeschi contro il nuovo dogma dell' infallibilita papale proclamato nel «Concilio» Vaticano I. La formazione di cornunita religiose separate da Roma fu una

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:n

conseguenza delle proteste; furono i Vecchio-Cattolici che, disapprovando il papato, divennero indipendenti.

II teologo russo P. Sergio Bulgakov ha scritto che «i vescovi cattolici-romani, con la loro decisione concernente I' infallibilita hanno eretto in dogma ed approvato un atto che equivale ad un suicidio canonicov.V

In effetti, con questo nuovo dogma senza precedenti nella storia della Chiesa, la Chiesa di Roma ha abolito I' autorita dei Concilii ecumenici demandando al Vescovo di Roma il lorn potere e la loro infallibilita. Grazie a questo non e pill un vescovo come gli altri nella Chiesa rna e divenuto un essere fantastico ed incredibile, che si pone al di sopra dei vescovi e al di sopra della Chiesa: ormai Essa non potrebbe esistere senza di lui. In altri termini, la Chiesa e stata rimpiazzata dal Papa di Roma.

Nessun cristiano imparziale, alia ricerca della Verita, puo dubitare dell' errore del Papa a questo riguardo 0 negare Ie ragioni contingenti e non ecclesiastiche che hanno motivato un tale accumulo di autorita.

Ogni cristiano di buona volonta puo vedere in tali errori e in tali motivi la causa della falsita delle dottrine che ne sono scaturite.

2. L' IMMACOLATA CONCEZIONE

II Cattolicesimo-Romano, allontanatosi dalla verita, ha continuato a formulare delle nuove dottrine, contrarie allo spirito e alia tradizione dei Vangeli, rna in accordo con il suo spirito razionalista. Fu in tal modo che venne proclamato nel secolo scorso il dogma dell' Immacolata Concezione della Santissima Vergine.

«La Chiesa una, santa, cattolica ed apostolica dei Sette Concilii Ecumenici insegna che I' incarnazione del Figlio

22. Bulgakov, L' Orthodoxie. p. X2.

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ALTRE DlFFERENZE

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i

La Santissima Madre Iii Dio

(leona del Monast ero de Ossios Lukasi.

Unico e Verbo di Dio, della Spirito Santo e della Vergine Maria.e I' unica pura e immacolata; rna la Chiesa di Roma ha innovato, decretando il dogma concernente I' irnrnacolata concezione della Madre di Dio e sempre Vergine Maria, dogma estraneo alia Chiesa primitiva e fortemente

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contestato in diverse occasioni da notevoli teologi romani.»23

Si deve forse credere che la Chiesa sia rimasta nell' errore per 19 secoli e che ora la verita sia stata rive lata dal Papa? Secondo la tradizione ortodossa la Santissima Vergine e stata purificata da ogni macct1ia del peccato originale per grazia della Spirito Santo nel momenta in cui I' Arcangelo Ie annuncio: «Lo Spirito Santo scendera su di te, su te stendera la sua ombra la potenza dell' Altissimo» (Lc. 1,35).

L' insegnamento dei Cattolici-Romani su questo argomento non e fondato ne sui Vangeli, ne sui decreti dei Concilii, ne sulle opere dei Padri.

3. IL PURGATORIO

Un altro insegnamento nuovo e non-ortodosso dei Cattolici-Romani concerne la sovrabbondanza delle buone opere dei Santi. lnsegnano che Ie buone opere ed i meriti della Santissima Vergine e dei Santi sono pili che sufficienti per assicurare la lora salvezza e cio che abbonda puo essere utilizzato per assicurare il perdono dei peccati degli altri uomini. Naturalmente la distribuzione di questi meriti e assicurata dal Papa, che ha inventato diversi modi per raccogliere il denaro praveniente dall' amministrazione di questo preteso diritto di perdonare anche i peecati.

La Scrittura, eppure, e molto chiara su questo tema e ci avverte che ogni uomo sara giudicato «ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finche era nel corpo, sia in bene che in male» (2 Cor 5, 10). I peccati di ogni uomo non possono essere mondati se non da un pentimento sincero e dalla sua sottomissione ai comandamenti

23. J. Rornanidis, op. cit., p. 15.

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divini e non da un surplus di meriti delle buone opere dei Santi.

Egualmente sconosciuto agli Ortodossi e contrario aile Scritture e il dogma che concerne il fuoco del Purgatorio nel quale Ie anime peccatrici soggiornerebbero per dei periodi pili 0 meno lunghi, in proporzione del nume~o 0 del peso dei lora peccati, al fine di essere lavati e purificati.

Eppure il Signore non parla che di fuoco eterno di cui soffrono i peccatori non pentiti e della vita eterna di cui godono i giusti ed i pentiti. In nessun passo si parla di una condizione intermedia in cui I' anima dovrebbe purificarsi per ottenere la salvezza. La Chiesa crede nel Vangelo che afferma che i giusti ed i peccatori attendono la resurrezione dei morti, i primi godendo in anticipo il Paradiso, i secondi soffrendo nell' Inferno, secondo Ie loro buone 0 cattive azioni, nell' attesa dell' ultimo Giudizio. L' Apostolo Paolo dice: «Eppure, tutti costoro, pur avendo ricevuto per la lora fede una buona testimonianza, non conseguirono la promessa: Dio aveva in vista quaicosa di meglio per noi, perche essi non ottenessero la perfezione senza di noi», (Ebr. 11, 39-40).

4. LA DIVINA EUCARISTIA

Per pili di mille anni, in Criente come in Occidente, I' unica Chiesa, cattolica e apostolica, ha seguito I' esempio del nostro Salvatore, utilizzando pane lievitato per la Divina Eucaristia, fatto riconosciuto da tutti i teologi romani di buona fede. Ma nell' undicesimo secolo, la Chiesa romana ha innovato il Sacramento della Divina Eucaristia, introducendo il pane senza lievito contrariamente all' antico costume della Chiesa universale. Altra innovazione della Chiesa romana fu la pretesa di consacrare i preziosi doni (il pane ed il vino) unicamente con la pronuncia

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delle parole di Cristo: «Prendete e mangiate; questo e il mio corpo» e «Bevetene tutti, perche questa e il mio sangue» (Mt, 26, 26-28) quando nella Chiesa primitiva, come testimoniano gli antichi rituali di Roma e delle Gallie, i doni preziosi erano santificati dall' invocazione della Spirito Santo (eplclesi); e 10 Spirito Santo che con sacra i Doni e non il sacerdote.

La Chiesa di Roma ha inoltre privato i laici della comunione al Santo Calice sebbene il Signore avesse ordinato: «Bevetene tutti» e la Chiesa primitiva avesse obbedito universalmente a questo comandamento. Occorre not are

-Bcvetene tutti, perch« questa e if mio sangue- (AIfi'escn del Monastern iii vurlaan». Meteore J.

che parecchi vescovi della Roma ortodossa hanno interdetto in altri tempi I' utilizzazione delle ostie per la Divina Eucaristia mentre i Papi piu recenti, seguendo idee errate, hanno soppresso la presentazione del Santo Calice ai fedeli e imposto I' usanza dell' ostia.

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5. IL BATTESIMO

I Cattolici- Romani hanno fatto deIle ulteriori innovazioni, abbandonando I' antico modo del Battesimo per triplice immersione. La parola «battesirno» viene dal greco «oaJrTLsOJ» che significa «immergere». Eppure, in altri tempi, la Chiesa indivisa battezzava per triplice immersione in acqua. Papa Pel agio ne parla come di un comando del Signore. Cia e conforme a quanto dice)' Apostolo Paolo: «0 non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesu, siamo stati battezzati nella sua morte?

Per mezzo del battesimo siamo dunque stan sepolti insieme a Lui nella morte, perche come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, cosi anche noi possiarno cam min are in una vita nuova» (Rom 6, 3-4). Le tre immersioni simbolizzano i tre giorni del seppellimento del Cristo, nostro Salvatore, e la Sua Resurrezione. Cosi come Cristo fu sepolto nella Sua tomb a, cosi noi siamo sepolti nell' acqua e resuscitiarno, come uomini nuovi, liberi dal peccato.

I fonti battesimali che ancora esistono in antiche chiese d' ltalia (Crernona, Padova, Ravenna, Firenze, Parma ecc ... ) dove il battesimo per immersione fu praticato sino al tredicesimo secolo, sono la testimonianza piu eloquente della verita.

Eppure, i Papi, continuando nelle innovazioni, hanno accettato il battesimo per aspersione ° per infusione, allargando ancora di piu il fossato che avevano aperto, mentre la Chiesa ortodossa rimase fedele alia tradizione apostolica e alia p~assi dei Sette Concilii Ecumenici. «Essa rimane diritta, terrna, difendendo la fede comune, il tesoro paterno deIla fede stabile» (S. Basilio il Grande, Epistola 243).

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6. LA SANTA CRESIMA

Lo spirito razionalista della Chiesa cattolica-rornana si manifesta anche nel Mistero della Santa Cresima (Sacramento della Crismazione 0 Confermazione). I santi Apostoli, e con lora la Chiesa ortodossa, conferivano il mistero della Santa Cresima immediatamente dopo il Santo Battesimo affinche il novella battezzato ricevesse i doni della Spirito Santo. L' autore eccIesiastico Tertulliano scrive: «Dopo il Battesimo di salvezza noi riceviamo la S. Cresima secondo I' antico costume». La Chiesa di Roma, dopo il Concilio di Trento (1543-1563), ha ritardato I' amministrazione della S. Cresima, prevedendola dopo diversi anni quando, secondo il suo spirito razionalista, crede che il bambino abbia «I' eta della ragione» per ricevere la Confermazione.

IV. Quali sono i presupposti necessari ad una unione reale e gradita a Dio

II desiderio piu fervente del Sommo Sacerdote, nostro Signore Gesu Cristo, era ed e I' unita di tutti gli uomini riuniti in una sola fede. Ha pregato per questa unita nell' ultima preghiera, poco prima del Suo Sacrificio sulla Croce. E' dovere di ogni cristiano pregare e lottare per I' unita di tutti i Cristiani: unita nel Corpo di Cristo, nella Sua Chiesa, nella Sua Verita.

«L' Ortodossia che , per mezzo di Cristo, e venuta nel mondo e nella storia come una verita divina ed eterna, vive perpet uarnente in Cristo ed esiste sempre nel mondo, nel Corpo di Cristo, nella Sua CHIESA UNA, SANTA, CATrOLICA ED APOSTOLICA.

UNA UNIONE REALE E GRAOITA A 010

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«Anzi, 10 SCOpO dei Cristiani contemporanei attraverso Ie Ioro riunioni ed i Ioro dialoghi dovrebbe tend ere ache Ie «Chiese» e le Confessioni esistenti siano unite nell' Ortodossia (la Verita) come e stata rivelata da Cristo e non che si uniscano Ie une aIle altre, poiche e impossibile trovare un' unita fondata su dei legami superficiali e convenzionali e non sulla verita rive lata.

«Lo studio scientifico e teologico delle fonti cristiane, se 10 si com pie con umilta e amore sincero della verita, e non con un' interpretazione «a priori», aiutera ognuna delle «Chiese» 0 delle Confessioni a riscoprire I' Ortodossia della Chiesa UNA. Un tale processo di ritorno all' Ortodossia- vera fede- presuppone un pentimento comune, vale a dire la buona volonta di ciascuno di ammettere Ie proprie eresie e, se necessario, di rigettarle, riunendosi all' Unica Chiesa di Cristo. Questa Chiesa Una, per grazia di Dio, non e mai stata limitata ad una regione

"Vi sar« gioia 111'1 cielo per 1111 solo peccatore che si pente-:

.u. 15, 7)

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UNA UNIONE REALE E GRADlTA A DIO

della terra rna e stata sempre diffusa in tutto il mondo. E' possibile per ogni «Chiesa» esistente ineontrarla.

Cia non puo avvenire che per mezzo del ritorno delle «Chiese» esistenti alla Chiesa ortodossa esistente in quell' area dove, ad un eerto punto della lora storia, esse si sono separate ...

E' dunque possibile ai Cristiani occidentali che appartengono alia Chiesa cattolica-rornana 0 a qualche altra Confessione cristiana ritrovare la loro essenza antica ed originale, ritornando all' antica Roma ortodossa e alIa fede dei loro Padri ortodossi che non aceettavano a1cuno dei principii di fede dell' attuale Roma (Primato, Infallibilita, Filioque, ecc ... ). Se la Chiesa cattolica-rornana ritornasse nel dritto carnmino deIla Chiesa ortodossa, protrebbe aiutare Ie numerose divisioni del Protestantesimo a ritornare all' Ortodossia. Cia, purtroppo, non e avvenuto con la Riforma del XVI secolo-.>'

Una vera unione non e possibile che nella verita e nel rispetto dei dogmi cosi come furono espressi dai Concilii Ecumenici e dai Padri deIla Chiesa. Questa sola via permettera uri' unione salvifica in Cristo e non secondo i desideri umani.

La Chiesa ortodossa-cattolica di Cristo in Oriente «e pronta ad aeeettare di buon cuore tutti gli insegnamenti che sono stati unanimemente professati di volta in volta daIle Chiese orientali e oceidentali prima del nono seeolo se, per ipotesi, essa Ii avesse pervertiti 0 non Ii avesse salvaguardati a sufficienza. E se gli Oeeidentali proveranno che, in base agli insegnamenti dei Santi Padri e dei Cone iIii ecumeniei divinamente radunati, a quell' epoca la Chiesa rornana-ortodossa, sparsa in tutto I' Oeeidente, leggeva il Credo con I' aggiunta del Filioque, usava pane azzimo, aeeettava la dottrina del fuoeo del Purgatorio, compiva il Battesimo per aspersione, insegnava I' «imrna-

24. Metallino s, or. cit., pp. 27-21'.

UNA UN lONE REALE E GRADITA A DIO

colata concezione» 0 il potere, I' infallibilita e l' assolutismo del Vescovo di Roma, anche prima del secolo nono, allora non avremmo nulla da dire. Ma se, al contrario, e pienamente dimostrato, come riconoscono i Latini am anti del vero, che la Chiesa ortodossa-cattolica di Cristo in Oriente mantiene solidamente Ie dottrine confessate un tempo dall' Oriente e dell' Occidente insieme e che la Chiesa occidentale ha mutato con diverse innovazioni, allora e evidente pure ai bambini che la via pili naturale per I' unione consiste nel ritorno della Chiesa occidentale all' antico ordine dottrinale e amministrativo delle cose. Poiche la Fede non muta secondo Ie epoche e Ie circostanze rna rimane sempre la stessa ovunque: « Un solo corpo, un solo spirito, come una sola e la speranza alla quale siete stati chiamati, quelle della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che e al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed e presente in tutti» (Ef. 4,4-6).25

Noi Ortodossi ritroviamo presso i Padri della Chiesa apostolica Ie dottrine antiche trasmesse divinamente e che noi abbiamo conservato immutate sino ad oggi. Non troviamo affatto le innovazioni prodotte pili tardi dal vuoto spirituale dell' Occidente e adottate dalla Chiesa di Roma sino ad oggi.

E' evidente per ogni persona di buon senso che al di fuori della fede in Cristo e impossibile parlare a Dio; rna e pure evidente che questa fede salutare in Cristo dovrebbe esprimere la verita in accordo con la Sacra Scrittura e Ie tradizioni apostoliche sulle quali e fondato I' insegnamento dei divini Padri dei Sette, santi e divinamente ispirati, Concilii Ecumenici. E' inoltre chiaro che la Chiesa universale di Dio, che conserva in se questa fede unica, inalterata e salutare come una verita divina, tale e quale e stata formulata e insegnata durante i nove primi secoli dai

25. Risposta ... , op. cit., pp. 10-11.

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Padri Teofori ispirati dallo Spirito, e una e la stessa per sempre, non moltiplicata 0 variata dal corso del tempo; Ie verita evangeliche non sono suscettibili di alterazione 0 di sviluppi nel corso dei secoli come 10 so no i diversi sistemi filosofici, poiche «Gesu Cristo e 10 stesso, ieri, oggi e sempre!» (Ebr. 13,8).

Un lettore onesto non puo avere dubbi su quale sia la comunione erede della Chiesa dei Padri e quale sia quella alterata da numerose eresie e innovazioni. Non puo dubitare: se vuole realmente essere salvato deve vivere la tradizione di Cristo, degli Apostoli e dei Padri dei Concilii. In questa tradizione, puo trovare I' autentica Chiesa di Cristo, la Verita e I' Ortodossia, fuori dalla quale non vi e affatto salvezza. Ogni Chiesa che possiede questa tradizione possiede I' Ortodossia. Ogni Chiesa che si allontana da questa tradizione si separa dalla Verita, vale a dire dal Cristo.

Ecco perche un' autentica unione delle Chiese non e possibile che con un ritorno all' antico Credo, aile tradizioni seguite dai Padri Teofori e della fede della Chiesa primitiva ed indivisa.

Quando il Papa rivendico, a causa del suo eccessivo egoismo, la sovranita ed il controllo sui mondo, perse la grazia di Dio e cadde in numerosi errori contrari all' insegnamento del Vangelo e dei Padri della Chiesa. II primato e I' infallibilita papaJi non sono basati sugli insegnamenti delle Sante Scritture ne su quelli dei Padri della Chiesa rna sono piuttosto delle invenzioni della spirito, frutti dell' ambizione immoderata dei Papi.

Si puo ancora credere all' infallibilita papale quando tanti papi furono condannati dai Concilii ecumenici 0 10- cali ed altri furono tristcmente celebri per la loro vita dissoluta? Si puo ragionevolmente credere che il primato d' onore, accordato al Papa dalla Chiesa quando Roma era la capita Ie dell' Impero romano (primus inter pares honoris causa), significa che il Papa avrebbe autorita sulla

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Chiesa quando gia dall' epoca degli Apostoli il sistema conciliare aveva avuto la meglio?

Non vi e dubbio che la Chiesa di Cristo, orientale ed ortodossa, ha conservato inalterata la tradizione dei Padri, ha mantenuto immutata la fede COS! come era stata ricevuta, senza nulla aggiungere 0 togliere, COS! come isanti Apostoli ed isanti Padri l' avevano insegnata e trasmessa. Nessun storico moderato e di buona volonta puo provare il contrario. Gli stessi Latini, quando udirono Ie dottrine ortodosse espresse dai Padri Greci al «Concilio» di Firenze, dissero: «Noi non abbiamo mai udito nulla di simile prima di ora; i Greci insegnano piu correttamente dei teologi latini» (Syropulos VI, 19).

Al contrario, a partire dal decimo secolo, la Chiesa occidentale ha introdotto, attraverso il Papato, delle dottrine bizzarre ed eretiche e delle innovazioni, e, con cia, si e allontanata dalla vera Chiesa ortodossa di Cristo.

Si puo egualmente comprendere come sia necessario ritornare aile antiche e ina Iterate dottrine della Chiesa in vista di raggiungere la salvezza in Cristo se si considera con conscienza cia che I' apostolo Paolo dice a Tessalonicesi: «Percio, fratelli, state saldi e mantenete Ie tradizioni che avete apprese cosi dalla nostra parola come dalla nostra lettera» (2 Tess. 2,15). L' Apostolo scrive ancora ai Galati: «Mi meraviglio che COS! in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Dio passiate ad un altro vangelo. In realta, pero, non ce n' e un altro; solo che vi sono a1cuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo» (Gal. 1, 6-7).

Occorre evitare coloro che pervertono la verita evangelica, «Costoro, infatti, non servono Cristo nostro Signore, rna il proprio ventre e con un parlare solenne e lusinghiero ingannano il cuore dei semplici» (Rom. 16, 18). La Chiesa di Dio, una, santa, cattolica ed apostolica, e composta da tutte Ie sante Chiese di Dio, da Lui fondate e che, come vigne lussureggianti, in ogni luogo del

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UNA UNIONE REALE E GRADITA A D10

mondo ortodosso si sono unite inseparabilmente Ie une aile altre nell' unita dell' unica fede in Cristo Salvatore e per mezzo del Ie game della paee e dello Spirito.

Ivi si puo trovare I' aItissimo e glorioso Signore Dio e Salvatore Gesu Cristo che ha sofferto per la salvezza del mondo.

«In cio che riguarda la fede, non vi siano ne concessioni ne esitazioni» (S. Marco d' Efeso). I nostri S. Padri dicevano: «Non ti ripudiero rnai, amatissima Ortodossia, non ti cancellero mai, 0 S. Tradizione, sino a quando il mio spirito abitera in questo corpo». E la nostra Chiesa, in ogni ufficio, prega cosi Dio Padre: «Riunisci coloro che si sono separati dalla Tua santa Chiesa eattoliea e apostolica».

E' dunque una necessita vitale per noi tutti ritornare alia Chiesa indivisa degli otto primi secoli, alia Chiesa che ha preservato e che preservera sempre la tradizione apostolica senza lacerazioni 0 carnbiarnenti, all' autentica Chiesa di Cristo, affinche la preghiera che il Signore ha pronunciato per I' unita di tutti i Cristiani, si realizzi e aftinche diventiamo tutti un solo gregge, guidati da un solo Pastore, il Cristo, capo della Sua Chiesa, Suo corpo, «colonna e fondamento della verita».

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