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SERVIZIO

AUSILIARIO
FEMMINILE
Generale di Brigata Piera
Gatteschi Fondelli

Il Generale di Brigata Piera Gatteschi Fondelli lunico generale di brigata


donna che le forze armate abbiano avuto in Italia. Piera Gatteschi Fondelli
rimasta nella memoria di chi le stata vicina soprattutto per il suo fascino, la
sua eleganza, il suo coraggio e il suo entusiasmo. Piera nasce a Pioppi in
Toscana allinizio del Novecento, in una di quelle belle famiglie allargate di una
volta. Suo padre muore prima della sua nascita; tuttavia la bambina ha un ottimo
rapporto con la mamma con la quale si trasferisce a Roma alla vigilia della
grande guerra. Le vicende del dopoguerra la coinvolgono a tal punto che, fin
dal 1921, si iscrive al Fascio di combattimento di Roma; il 19 ottobre 1922
prende parte al congresso che si svolge a Napoli e il 28 ottobre la ventenne
Piera a capo di un gruppetto di venti donne che formano la squadra donore
di scorta al gagliardetto e con loro partecipa alla Marcia su Roma. Le sue doti
organizzative la portano a diventare ispettrice della Federazione dellUrbe,
occupandosi dellOpera nazionale maternit e infanzia, della Croce Rossa, delle
colonie estive. Ma sulla politica prevale lamore: nel 1936 lascia tutto per
seguire in Africa lingegner Mario Gatteschi che ha sposato e che dirige i
lavori della strada Assab-Addis Abeba. Quando, tre anni dopo, rientra in Italia,
Mussolini la nomina Fiduciaria dei Fasci femminili dellUrbe che conta 150.000
iscritte. Nel 1940 diventa ispettrice nazionale del partito. Caduto il fascismo,
Piera si rifugia dai suoceri nel Casentino, mentre il marito, tornato in Africa
come combattente, in Kenia prigioniero dagli inglesi. Ma non da lei
nascondersi e stare in disparte: quando viene informata che Mussolini stato
liberato e ha fondato la Repubblica sociale italiana nel Nord, Piera si trasferisce
a Brescia e avvia una nuova collaborazione con Alessandro Pavolini, il
segretario del partito. Qui, alla fine del 1943, la Gatteschi manifesta al Duce il
desiderio delle donne fasciste di avere un ruolo pi incisivo nella difesa del
paese. Il progetto appoggiato da Pavolini e accettato da Graziani. Servono
uomini per la guerra e le donne diventano necessarie per assisterli e per
sostituirli nei tanti ruoli non di prima linea.

Brano tratto dal sito Ministero delle Pari Opportunit - Anna


Maria Isastia
Il 18 aprile 1944 nasce il Servizio Ausiliario Femminile (SAF) nel quale
affluiscono giovani donne di tutte le condizioni sociali. Il regolamento voluto da
Piera, nominata generale di brigata, rigido: niente pantaloni, niente trucco,
niente fumo, nessuna concessione al cameratismo. La Gatteschi vuole che
nessuno pensi alla sue ragazze come a delle esaltate o le ritenga di facili
costumi: patriottismo e moralit sono le basi su cui intende costruire la nuova
realt delle donne soldato che per vuole molto femminili. Non volevo un
esercito di amazzoni dir molti anni dopo ma di ausiliarie, di sorelle dei
combattenti. Le ausiliarie prestano assistenza infermieristica negli ospedali
militari, lavorano negli uffici e alla propaganda, allestiscono posti mobili di
ristoro per la truppa. Nellarco di dodici mesi 6.000 giovani donne partecipano
ai sei corsi di addestramento, che si svolgono prima a Venezia e poi a Como;
soltanto dopo venivano assegnate ai Comandi. Dopo il 25 aprile 1945 il Saf si
dissolve e Pavolini suggerisce di distruggere tutta la documentazione per
evitare vendette. Piera cerca di mettere in salvo le sue ragazze, ma lei stessa
vive in clandestinit per circa un anno, prima in un convento, poi in un
manicomio, trasferendosi successivamente in Abruzzo con il marito, nel
frattempo tornato dalla prigionia e che morir nel 1947. A lei resta la nipote
Teresa Tirinnanzi, che aveva perso entrambi i genitori e che considera una
figlia. Negli anni Sessanta si dedica allorganizzazione di viaggi turistici per i
giovani del Movimento sociale italiano. Legge molto, ha una vasta cultura ed
appassionata di pittura. Tenta anche la gestione di un ristorante ma senza
successo. Quando muore, nel 1985, Mia Pavolini, che era stata la pi giovane
ausiliaria della Rsi, scrive: Se la vita movimento, lotta, delusioni, entusiasmo,
fede, tenerezza, rabbia o dolore, interessarsi a tutto, sapersi meravigliare,
estasiare, commuovere, e saper capire ed aiutare con amore, saper ridere e saper
piangere, se tutto ci vita, tu eri la vita.

Prima di accennare alla costituzione del Servizio Ausiliario Femminile (SAF) delle forze armate della Repubblica Sociale Italiana (una assoluta
novit nella penisola dal punto di vista istituzionale), accenner a precedenti situazioni, regolamentate e non, e alla situazione esistente negli altri
paesi. Durante il risorgimento e fino alla Grande guerra, assistiamo a numerosi casi, ma sempre isolati, di donne impegnate in episodi bellici o
da questi discendenti. Con la costituzione della Croce Rossa (1908) si ha il primo caso di personale femminile in grado e autorizzato a
raggiungere per servizio le immediate retrovie. Nel periodo della Grande guerra si era distinto anche un particolare servizio di portatrici
(spalloni), che salivano le montagne e i sentieri pi impervi del fronte (erano valligiane esperte dei luoghi), per portare viveri e acqua ai soldati
in quota.
Prima dellItalia era stata la Gran Bretagna, sotto la spinta di Florence Nightingale, a dare vita nel 1881 ad un corpo militare di infermiere (la
nostra CRI militare), seguita nel 1899 dal Canada. Ma per trovare donne soldato nelle fila di alcuni eserciti bisogna attendere le due guerre
mondiali. Gli Stati Uniti arruolarono le prime infermiere militari nel 1915 mentre Londra apri le forze armate al personale femminile nel 1917
sia per rimpiazzare nei compiti ausiliari e di retrovia i soldati maschi, la cui falcidia sui fronti francesi era altissima, sia per non inimicarsi il
movimento femminista che nel Regno Unito era pi forte che in qualsiasi altro paese. E veniamo al secondo conflitto.
Gli Stati Uniti arruolarono tra il 1941 ed il 1945 oltre 350.000 ausiliarie che risposero volontariamente allo slogan "liberare gli uomini perch
possano combattere" http://www.army.mil/cmh-pg/topics/women/Women-USA.htm : 24. Corpo Ausiliario Femminile (Women's Army Auxiliary Corps): Il
14 maggio 1942 il Presidente firm la legge che istituiva il Corpo Ausiliario Femminile dell'Esercito (WAAC). Lo scopo principale dell'organizzazione consisteva
nell'utilizzare le donne in tutti i casi in cui possibile, permettendo ad un numero corrispondente di soldati di compiere funzioni di combattimento. Sebbene
l'effettivo originariamente autorizzato dal Presidente fosse stato limitato a 25.000, gi nel novembre il Corpo Ausiliario Femminile si era dimostrato cos utile,
che fu autorizzato un effettivo di 150.000 arruolate. II primo centro d'istruzione del WAAC fu aperto a Fort Des Moines, nello Iowa il 20 luglio 1942. Terminato
il corso di addestramento preparatorio, le reclute sono pronte per prestare subito servizio di campagna. Ad esempio Le scuole di panettieri e cuochi insegnano
alle reclute i principi fondamentali della cucina militare ed i metodi per la buona preparazione di cibi per gruppi numerosi nonch i principi di dietetica e
l'organizzazione di pasti ben equilibrati. Le donne assegnate ai servizi autoveicoli, apprendono non solo i principi fondamentali di guida per autoveicoli militari, ma
anche i primi elementi dei lavori di riparazione e manutenzione. Alcune donne, che, in seguito ad opportuno esame rivelano attitudini speciali, possono essere
assegnate a scuole per radiotelegrafisti e addette alle riparazioni radio, oppure a corsi speciali di tecnica e di stampa fotografica, o di riparazione di macchine
fotografiche. Le WAAC rappresentano la parte migliore della giovent femminile americana e si sono dimostrate pari al loro compito sotto tutti gli aspetti.
Hanno compiuto i loro doveri in maniera seria ed efficace e si sono dimostrate utilissime all'esercito. Ogni donna arruolata nel WAAC ha differito la chiamata
alle armi di un uomo, dato che, nel calcolo complessivo del fabbisogno militare, esse vengono considerate alla stessa stregua di un uomo. Oggi sono pi di
65.000 le donne arruolate, che prestano servizio in pi di 240 posti militari, accantonamenti e campi in tutti gli Stati Uniti o oltremare ed ora compiono importanti
funzioni come autiste e come impiegate d'ordine addette ai vari quartieri generali. I piani per ulteriore espansione dell'esercito nell'anno solare 1943 prevedono
un contingente di circa 150.000 WAAC, cio un equivalente di circa 10 divisioni di soldati che possono essere assegnati a servizi di prima linea. Dalla relazione
di C. C. MARSHALL Capo di S.M. Washington, D. C. 1/7/43.
Altrettanto fece il Commonwealth Inglese, salvo le limitazioni razziali e religiose. Tra il 1939 ed il 1945 ben 640.000 donne prestarono servizio
nell'Auxiliary Territorial Army, nel Women's Auxiliary Air Force, Women's Royal Naval Service, come infermiere militari, addette alla
contraerea, ai comandi, agli apparati di trasmissione, operaie ma anche come spie dello Special Operation Executive (SOE). Gli altri due paesi
che aprirono le porte alle donne furono la Russia di Stalin e il Terzo Reich
TERZO REICH Da Thule Italia - 500.000 donne tedesche furono arruolate nel Kriegshilfedienst (Servizio Ausiliario). La maggior parte di loro,
dopo Stalingrado, vennero impiegate nellamministrazione militare e nelle comunicazioni, come dattilografe, telefoniste e operatrici radio, in seguito
anche come addette ai proiettori e aiutanti nelle batterie antiaeree. Con la rovinosa china della guerra 100.000 donne ca. servirono nelle unit
antiaeree della Luftwaffe. Alcuni di questi reparti erano composti fino al 90% di donne. Si trattava comunque di reparti che rientravano nel
Wehrmachtsgefolge, cio il Servizio Ausiliario, non combattente. Nel luglio del 1944 un ulteriore decreto port alla formazione del
Wehrmachthelferinnencorps, un vero e proprio Corpo Militare Femminile e nel febbraio del 1945 fu autorizzata la creazione di battaglioni femminili
della Volkssturm. Nel 1945 le donne rappresentavano circa l85% degli impiegati, contabili, interpreti, addetti ai laboratori e allamministrazione
nei quartier generali e nei comandi dalto livello. Laddestramento di base durava quattro settimane. Jutta Ruediger ricorda: Eravamo state
allevate con lo stesso spirito, avevamo gli stessi ideali e la cosa pi importante di tutte era il cameratismo, lo spirito da uno per tutti. Le
donne tedesche si comportarono molto bene: in una zona della Pomerania raggiunta dai sovietici una ragazza di 22 anni distrusse tre carri nemici a
colpi di panzerfaust, guadagnandosi la Croce di Ferro. Nel 1945 venne costituita una unit femminile, denominata Freikorps Adolf Hitler, che fu
addestrata alluso delle granate e dei fucili automatici. In tutto, furono 39 le donne tedesche a ricevere la Croce di Ferro di II Classe per le loro
azioni.
UNIONE SOVIETICA
La guerra non ha un volto femminile - Svetlana Aleksievi Alla seconda guerra mondiale
hanno partecipato, in tutti i paesi, pi di un milione di donne: partigiane, donne soldato, artigliere,
pilota da aereo (vedi- Le streghe della Notte nella sezione Libri Free time), sanitarie Per
scrivere il mio libro ho fatto molte interviste, spesso in case dove entrambi i coniugi avevano
combattuto, ma era l'uomo a raccontare, mentre la donna si dava da fare per l'ospitalit,
preparava il t e l'uomo parlava. La guerra che gli uomini raccontavano riproponeva tutti i miti
offerti dal sistema, era uno schematismo che mi interessava poco. Una volta che un uomo era
impegnato altrove sono riuscita a parlare con la moglie, una donnina minuta, che aveva lavorato
nei reparti sanitari, quelli che percorrono i campi di battaglia a cercare morti e feriti.....
Stalin, pur avendo abolito, nel 1936, il divorzio, aveva lanciato contemporaneamente una
campagna di alfabetizzazione di massa che aveva garantito le scuole miste, la parit di lavoro e
di salario, la possibilit per le donne di fare carriera politica e di essere maggiorenni a 18 anni.
Il fenomeno dello stakanovismo coinvolse nel 1938, un quarto della forza lavoro sovietica, in
gran parte femminile, poich le donne costituivano ben il 43% del totale dell'industria. Alla
fine della guerra, al fronte, ce n'erano pi di 246.000 .
http://www.decima-mas.net/cgi-bin/autoframe.pl?snp=/impost.snp&frame1=/search
La nascita del SAF legata in gran parte allo spontaneismo e rest sempre volontario e vissuto come dovere sociale, a differenza di altre armi
e corpi della Repubblica dove la partecipazione nasceva da un obbligo inderogabile che era la chiamata di leva. Subito dopo larmistizio, nel
puzzle di volontariato e spontaneismo disorganizzato, si distinse il Principe Junio Valerio Borghese che aveva ben chiare idee e fonti di
finanziamento. La sua Armata, Decima Mas, visse quasi staccata dal clima patriottico repubblicano e non sar qui oggetto di trattazione, se
non per alcuni reparti. Le prime volontarie, disposte ai pi svariati servizi non ebbero quindi altra alternativa che rivolgersi alla Decima, senza
formalit o istituzionalit, come era sua abitudine. I corsi ufficiali del Servizio Ausiliario della Decima Mas, organizzati e guidati da Fede Arnaud
Pocek, furono tre (Sulzano, BS - Grandola, CO - Col di Luna, Vittorio Veneto TV), per un totale di circa 300 ragazze. Debbono passare alcuni
mesi per vedere posto il problema a livello nazionale (da Roma in su).- Nel gennaio 1944 il giornalista Concetto Pettinato scrive su "La
Stampa" un appassionato articolo nel quale chiama a raccolta nell'ora difficile e disperata le donne d'Italia. A Milano, in Piazza S. Sepolcro, circa
600 giovani donne si radunano spontaneamente e ribadiscono la loro volont di partecipare in modo attivo al conflitto, chiedendo di essere
arruolate. Situazioni analoghe si verificano in altri centri della semipenisola. Cominciano a costituirsi spontaneamente gruppi femminili in
servizio presso i Comandi Militari regionali e provinciali. A Torino l'insegnante Anna Maria Bardia raduna un gruppo di ragazze che, dopo un
corso di addestramento in una caserma di Moncalieri, vengono impiegate nei reparti della Guardia Nazionale Repubblicana di Frontiera (ex
MVSN Confinaria), dando prova di disciplina, di seriet e di attaccamento al dovere.

Dal Memoriale della Vicecomandante Cesaria Pancheri DONNE IN GRIGIOVERDE Marino Vigan. Edizioni Settimo Sigillo. Via P. Cavallini
27-29, 00193 Roma
Il lungo articolo di Pettinato .un battaglione di donne ? E perch no ? Il governo americano che alle donne il fucile non lo d, ma che si serve
di loro per attirare a s le reclute, popolandone le vicinanze dei distretti .. si impegnato a gettare in pasto le nostre figlie e le nostre sorelle alla
sconcia foia dei suoi soldati dogni pelle. Ebbene: perch non mandarle loro incontro con dei buoni caricatori e un buon fucile (ndr ?) a tracolla
? e concludeva .."Non esistono pi interni di case, non esistono pi porte. Siamo tutti in piazza, a cielo scoperto, allo sbaraglio da quando mariti,
figli, amanti, fratelli hanno buttato larma e sono venuti a nascondersi sotto le vostre sottane o sotto quelle dei Preti salite in soffitta, staccate il
fucile dal chiodo, spingete il vostro uomo l dove batte il cuore della Patria .. scatena una valanga di lettere di consenso che giunge in
redazione.

Fulvia Giuliani - Donne DItalia - 1952 Arnia larticolo delleminente scrittore suscit una eco profondissima. Migliaia di persone oltre che
scrivere a Lui si presentarono ai distretti, ai corpi al Partito (che aveva gi una sezione femminile) chiedendo di essere arruolate". Un secondo
articolo di Pettinato del 26 gennaio 1944 mosse le alte sfere del partito, sembrava di essere tornati allautunno della Gil del 1940 (ma con
soggetti diversi). Lispettrice dei fasci, Piera Gatteschi Fondelli, sulla base delle esperienze italiane precedenti (decima, Gnr, Partito) e
straniere prepar in breve tempo una bozza di organizzazione che divenne decreto il 19 aprile 1944. Un Nucleo comando ristretto aveva gi
iniziato a riunirsi dai primi di febbraio a Brescia e a regime sar composto dalla Contessa Piera Gatteschi Fondelli dalla Dott.sa Cesaria
Banchieri (Vice) e da personale amministrativo e logistico. Dai primi dell'aprile 1944 gi in svolgimento a Noventa Vicentina il primo Corso
Nazionale "Avanguardia" dell'opera Balilia, il cui Presidente, Generale Renato Ricci, un convinto assertore dell'arruolamento femminile

Luciano GARIBALDI - Le soldatesse di Mussolini. Memoriale


inedito di Piera Gatteschi Fondelli - MURSIA. MILANO. 1995
"E' l'unico generale di brigata donna, ma rimasta nella memoria
di chi le stata vicina per il suo fascino, la sua eleganza, il suo
coraggio e il suo entusiasmo".
Trovo dunque la florida Rita. (Spero che le daranno i galloni, perch
ha proprio l'aspetto classico del "sergentone). Con le sue avventure,
mi mette subito fuori combattimento. Proclama infatti, con la
sicurezza del trionfatore: - Io ho fatto dei viaggi coi posti mobili di
ristoro, cara mia! - Eh?! La faccenda dei posti mobili di ristoro,
dovete sapere, il punto nevralgico delle ausiliarie. Gi, perch tutte
ci volevamo andare, a questi posti mobili di ristoro, con l'idea - pi o
meno segreta - che fosse l'unico modo, per noi, di andare al fronte.
Ma poi, di posti mobili di ristoro non ce ne sono stati abbastanza per
tutte e quindi ... Il che il tarlo che ci rode. Per la prima volta dopo
le tragiche giornate dellarmistizio esce lo 'Spaccio volante' da...
Sono le otto. Noi ausiliarie, insieme a due soldati - giornalista e
fotografo - partiamo trepidanti e felici. Costeggiamo il mare liscio
come l'olio. L'acqua ha delle meravigliose sfumature che vanno
dallazzurro-verde al cobalto cupo, e questa meraviglia fino a.... Qui
il panorama cambia: del ridente paese non rimasto che un mucchio
di macerie. I bombardieri nemici vi si sono abbattuti con sadica
ferocia. Solo il campanile della chiesetta, mezzo stroncato, dallalto
fa la guardia a questa immensa rovina. Gruppi di alpini incontrati
per strada ci fanno segno di fermarci, ci attorniano festosi. Togliamo
dallo spaccio grappa, vino, salame, formaggio, biscotti, caramelle,
aranciate.

nelle Forze Armate. Seguiranno altri due corsi nazionali sempre dell ONB: "Ardimento" a Castiglione olona e "Siro Gaiani" a Milano. Le
ausiliarie uscite da questi tre corsi vengono scherzosamente chiamate "Balilline" in quanto la loro et minima di arruolamento di soli 16 anni.
In prevalenza, esse presteranno servizio alla Guardia Nazionale Repubblicana. Distintivi e fregi naturalmente erano della GNR (La Gnr aveva
assorbito le funzioni di MVSN e Carabinieri). I corsi regolari del SAF iniziano invece a Venezia a partire dal 1 maggio 1944 (Venezia I - fino al
18 giugno). Lultimo, il 6, si terr dal 1 marzo 1945 al 18 aprile 1945 a Como. A questa data il corpo conta quasi 5.000 aderenti (ma si stima di
pi con le altre della X e delle altre formazioni) e finora sono cadute in conflitto 25 saffine (+7 disperse). La disciplina tipica militare era un
optional per queste giovani italiane, tanto che non poche diedero del filo da torcere ai comandanti donna e uomini. Quando non le trovavi
pensavi sempre il peggio o erano state ammazzate o erano in prima linea.

In corsivo i brani tratti dal sito http://www.italia-rsi.org/farsiausiliarie/ausiliarie.htm a cura di Servizio Ausiliario


Femminile nelle Forze Armate della RSI - NovoAntico Ed. Maggio 1997. C.P. 28 10064 Pinerolo (TO)
Era un mondo femminile difficile da guidare e capire, perch sempre difficile sondare l'impulso del sentimento piuttosto che
quello della ragione. In epoche in cui l'equilibrio si rallenta per il prevalere delle passioni contrastanti, i contorni delle cose
si deformano ed difficile cogliere l'essenza della realt. Il clima spirituale di queste ragazze era arroventato dal riflesso
delle passioni, che avevano diviso il paese. Esse erano intransigenti, come la giovinezza, incapaci di comprendere i
compromessi di cui la vita intessuta. Era un mondo dove metalli diversi cercavano, nel comune crogiuolo, un'unica tempra:
la tempra che cre l'ausiliaria. Ognuna recava un bagaglio di idee e d'illusioni, ognuna credeva nei miracoli e disprezzava il
buon senso come indice di debolezza. Nel comando vedevano un organo burocratico, che creava difficolt ai loro piani, che
gettava acqua sulle loro passioni. Ausiliarie strampalate inviavano piani che avrebbero dovuto mettere in sesto qualche
servizio della repubblica. Altre, nell'entusiasmo verso i soldati, chiedevano di raggiungere il fronte e magari trascinate dal
loro sogno, abbandonavano il posto per raggiungerlo. Poi erano fermate sotto l'accusa di diserzione e il tribunale militare
applicava come punizione proprio quello che desideravano: il fronte. E allora colloqui con i generali per spiegare che le
ausiliarie disertavano per raggiungere il fronte e che quindi bisognava punirle diversamente per l'indisciplina. E tra le
ausiliarie c'erano comandanti inquiete a cui non bastava la responsabilit del comando,
ma spiravano a realizzazioni pi ampie. Rimproveravano al comando un'azione senza
voli di fantasia, non approvavano la selezione degli elementi, il controllo dei requisiti,
avrebbero aperto le fila a tutte coloro che lo richiedevano perch consideravano la
partecipazione alla guerra una catarsi rigeneratrice. La Stampa di Torino inizi un
attacco dicendo che il Comando generale aveva una concezione monacale del S.A.,
mentre decine di migliaia di donne avrebbero potuto entrare nei quadri del S.A.E c'erano
le ausiliarie che ovunque vedevano il tradimento, il disfattismo, la sfiducia e invocavano
interventi, che non avvenivano per l'impossibilit di agire in base a semplici intuizioni,
anche se in tutti era la convinzione che molte cose andassero a rovescio per il tradimento
annidato negli stessi comandi militari. Questo loro frequentare le zone a rischio le
metteva a repentaglio di imboscate partigiane ed allora non cera scampo, era pi facile
che si salvasse un fascista che una del Saf. La vita delle ausiliarie prigioniere dipese dal
caso, dalle vicende e dall'umanit dei partigiani. Non vi era legge di guerra a
salvaguardare il diritto del soldato.La comandante di Novara con due ausiliarie fu
catturata con un gruppo di soldati in una stazione sulla linea Novara-Torino. Un gruppo
di partigiani assal il treno. Soldati e ausiliarie sotto la minaccia dei mitra dovettero
scendere e seguire i partigiani verso la montagna. Furono tolte le scarpe ai prigionieri,
che camminarono scalzi, nella notte, dormirono di giorno nei pagliai per riprendere la
tragica marcia La notizia arriv al comando suscitando dolore e sbalordimento. Poi un
giornale pubblic la notizia della fucilazione. Una volta tanto la notizia non era vera.
Arrivarono invece le proposte dei partigiani per lo scambio. Chiedevano 18 partigiani,
ostaggi nelle carceri. Molti erano in mano dei tedeschi. Pregammo il federale Porta, che ci pose a contatto col generale
Tensfeld a Monza. I tedeschi mollarono quattro partigiani, otto i nostri, e lo scambio si effettu sulla base di 12.Fu don Riva,
il nostro cappellano, che and a prenderle in consegna

....Ma le ausiliarie non vollero costituire una preoccupazione. Arrivarono in quei giorni,
numerose, le lettere che dicevano: In caso di cattura prego il comando a non far
passi per ottenere la mia liberazione con lo scambio di ostaggi. Cos erano, materia
incandescente da cui si sprigionavano scintille di fede, bagliori di entusiasmo. Cos
erano impastate di eroismo e di follia.

Una infuocata polemica percorse il mondo politico italiano quando Piera Gatteschi Fondelli venne citata nel II volume di "Italiane", donne che hanno nobilitato la vita del Paese, curato,
pagato e distribuito gratuitamente dal

dipartimento delle Pari Opportunit della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Ministro Stefania Prestigiacomo, che raccoglie le biografie di 247 donne, ricche e
povere, del nord e del sud, raffinate e incolte, belle e meno belle, umili e proterve.
Il ministro si era prefissata lo scopo, tutto femminista, di catalogare le donne alle quali tutta lItalia deve un grazie ed ha il dovere civile di coltivarne la memoria. La Gatteschi Fondelli, si
disse da parte dei critici, era inclusa in una variegata compagnia. In mezzo ai nomi di artiste, scienziate, atlete, sindacaliste, partigiane troviamo anche questo e quelli di Luisa Ferida amante
di Osvaldo Valenti (Banda Koch), Edda Ciano, figlia del Duce, l'amante di questi Claretta Petacci, Rachele Guidi in Mussolini, moglie ufficiale, e Margherita Sarfatti, biografa del Duce.
Una assortita compagnia per una esigenza che sembrava essere tutta del ministro.

Alida Valli

Ma il volto che compare nei manifesti (vedi sotto) delle ausiliarie ha gli occhi e i lineamenti di una grande attrice del
tempo e del dopoguerra, Alida Valli, istriana di Pola dal 31 maggio 1921. Dopo aver frequentato il Centro Sperimentale
di Cinematografia esordisce adolescente nel film I due sergenti (1936). Il successo giunge nel 1939, con due commedie
dei "telefoni bianchi" dirette da Max Neufeld: Mille lire al mese e Assenza ingiustificata. Famosa in seguito rester la
scena di Stasera niente di nuovo (di Mario Mattoli, 1942) dove canta la canzone "Ma lamore no"di Giovannino DAnzi.
Il personaggio che la impone definitivamente, facendola al contempo diventare una delle "fidanzate d'Italia", quello
di Luisa in "Piccolo mondo antico" (1941) dell'ammiratore e spasimante, il grande Mario Soldati. La trasferta
hollywoodiana nel dopoguerra non la vedr a proprio agio ne "Il caso Paradine" (1948) di Hitchcock ed appena pi
convincente ne "Il terzo uomo" (1949) di Carol Reed. Ma al suo ritorno in Italia che l'attende il ruolo pi significativo
della sua lunga carriera. Nei panni della contessa Livia Serpieri, passionale e tormentata protagonista di "Senso" (1954)
di Luchino Visconti, ella si ritaglia un posto di prim'ordine nella storia del cinema nazionale: il torrido amore tra
l'affascinante nobildonna ed il giovane ufficiale austriaco, sullo sfondo d'un Risorgimento finalmente non di maniera
(sunto estratto da rai Italica ). I suoi successi continuano anche in teatro e al cinema fino ad anni recenti (ha girato pi di 100
film e riceve l'Oscar alla carriera nel 1982. Il suo ultimo film "La sconosciuta" di Giuseppe Tornatore del 2006 (anno
della sua morte). t:/

Alida Maria Laura Von Altenburger Baronessa di


Marckenstein e Frauenberg, in arte Alida Valli
DOPOGUERRA Il boogie-woogie, colonna sonora dell'Italia che voleva lasciarsi alle spalle gli orrori e le ristrettezze della
guerra, riempie la sala da ballo. La voce metallica di un altoparlante interrompe la musica. Nella palestra di corso Monte
Grappa trasformata, pi con la fantasia che con i mezzi, in un locale da ballo si diffonde questo appello: "L'ex ausiliaria
fascista, Mxxxxxx, pregata di abbandonare la sala", un caldo giugno del 1945. Tra i ballerini cala il gelo. Una ragazza di
vent'anni lascia il suo cavaliere e in tutta fretta si allontana, approfittando del momento di confusione. Le ferite sono ancora
aperte e per l'ex repubblichina non c' tempo per riflettere: la festa finita. Almeno per lei: E non fu la sola volta che la mia
passione per il ballo ha rischiato di tramutare un pomeriggio diverso dal solito in una tragedia. Poche settimane dopo,
infatti, la ragazza riesce a convincere nuovamente la madre ad accompagnarla nei locali della scuola di piazza Martinez,
altra improvvisata balera. Qui, la giovane ex ausiliaria della Decima Mas, viene

riconosciuta da un gruppetto di partigiani che le si avvicinano con un'aria alquanto


minacciosa. La salva solo il pronto intervento di un inglese, al quale poco prima la
giovane aveva raccontato la sua storia pericolosa di fascista intenzionata a non
rinnegare la propria fede. Al gentleman che chiede cosa stiano facendo, i partigiani
replicano: E' una fascista e lui, con humor tutto inglese commenta: Finalmente una,
in Italia non si trovano pi fascisti. Per la M. la salvezza. Poi, col passare delle
settimane, la sete di vendetta si placher e i successivi balli avranno tutti un
andamento assai pi tranquillo. Sono partita nel 1944 - racconta Nicoletta, genovese
cresciuta in una famiglia di fascisti assai tiepidi - perch credevo in quegli ideali.
La situazione oggi
Anche se la sconfitta si intravedeva ormai dietro l'angolo, mi sembrava giusto. E poi, a
Dal 1999 laccesso delle donne alle forze armate legge. Il loro apporto spazia
quell'et, la speranza esiste sempre. Alle spalle la classica trafila di chi nato nel
in tutti i campi compreso laerea operativa. Nel far questo ci si ispirati ai pi
Ventennio: figlia della lupa, piccola italiana, studentessa della Gil. Da Sondrio, nella
recenti modelli di servizio femminile nellambito Nato. In Francia le donne
vengono reclutate da circa 50 anni ma solo da quattro sono state tolte le quote Polizia di Frontiera, il passo successivo al corso della X Mas, quella guidata da Junio
massime fermo restando il divieto di accesso ai corpi speciali. Nel complesso le Valerio Borghese. Finito il corso la comandante generale del corpo femminile, Fede
donne rappresentano circa il 10% del personale militare francese.
Arnaud, mi incarica della propaganda e dell'arruolamento nel nord Italia. Per
Nel Regno Unito le donne vengono impiegate in quasi tutti i ruoli ad esclusione l'ausiliaria N. M. sono mesi di viaggi senza avventure. E lei, che sogna di essere
dei Royal Marines, Sas e sottomarini. Le donne costituiscono solo l'8 % del
inviata in prima linea, ne soffre. Si rifar dopo il 28 aprile, quando la notizia
personale delle forze armate inglesi. In Germania, pur presenti da 30 anni,
dell'uccisione di Benito Mussolini e di Claretta Petacci rischia di far degenerare una
avevano laccesso precluso a tutte le specialit sanit esclusa. Nel 2001, a
situazione gi molto difficile.
seguito di specifica sentenza della Corte di Giustizia europea, la Germania ha
aperto il reclutamento femminile in tutti i ruoli delle forze armate, anche in
quelli operativi. Attualmente il personale femminile costituisce il 4% dei
componenti delle forze armate. La Spagna incorpora personale femminile dal
circa 15 anni. Solo da quattro per le donne sono ammesse anche nei ruoli
combattenti. Attualmente le donne costituiscono il 9% del personale militare
spagnolo.

In Italia, a circa sei anni dallinserimento femminile, le donne rappresentano,


circa il 3% del personale della forza armata. Le donne attualmente presenti
nellE.I. sono ripartite tra tutte le categorie, ovvero ufficiali, marescialli,
volontari. Sin dal 2001, il personale femminile dellEsercito stato impiegato
nelle operazioni di sostegno alla pace, come Nato-Sfor, Nato-Kfor, Enduring
Freedom condotte fuori dal territorio nazionale, come pure nelle operazioni di
prevenzione di atti terroristici in patria.

I giorni dopo il 25 aprile e l'Italia liberata in festa, sorprendono le ausiliarie e i mar della X Mas a Lonato, a pochi
chilometri dal lago di Garda, dove si consumano gli ultimi giorni del Regime. Borghese organizza un'autocolonna e porta il
suo giovanissimo esercito a Milano. "Qui - prosegue Nicoletta per qualche giorno siamo rimasti asserragliati in due palazzi
di piazzale Fiume, oggi piazza della Repubblica, a due passi dalla stazione centrale. Poi, il comandante riesce a trattare la
resa con i capi partigiani e, ottenuta l'assicurazione che nessuno ci torcer un capello, libera gli assediati". Sono i giorni in
cui, tra le vie di Milano, non difficile imbattersi in donne rapate a zero, con la testa cosparsa di minio e con al collo il
cartello con la scritta: fascista. Nicoletta, insieme a tre amiche si nasconde nel Piccolo Cottolengo di don Orione. Noi
raccontammo di essere delle studentesse, ma l capirono immediatamente la realt. In una stanza vicina alla nostra c'era una
vecchietta che ci ripeteva: state attente. Scoprimmo il perch solo il giorno in cui due uomini armati e un prete vennero a
prelevarla. Era la governante di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, i due attori della Repubblica Sociale, uccisi dai partigiani.
Capimmo di essere in pericolo e allora scappammo di nuovo. Era maggio. Il gruppo di amiche si separa. In questi giorni
si gia in parte consumata la tragica fine di tante ausiliarie. Spacciate quelle che sono in Istria, spacciate quelle che sono
nelle zone pi calde del partigianato, il mucchio pi grosso a Nichelino Torinese. La lista cautelare delle cadute si allunga a
200, per la maggior parte fra il 26 aprile e Giugno, ma si arriva anche al 47.

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