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LETTERA ALLE FAMIGLIE

D E L L U N I T A P A S T O R A L E

DI

CAPEZZANO P.re - MONTEGGIORI - S. LUCIA


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N 721

9 AGOSTO 2015

XIX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - LITURGIA DELLE ORE III SETTIMANA

CHI MANGIA QUESTO PANE VIVR IN ETERNO


Ora basta, Signore. Elia, il pi grande dei profeti, vuole morire, cos stanco e
scoraggiato, cos disperato che dice: ora basta Signore, prenditi la mia vita. La
crisi di Elia quella di ogni cristiano. Quante volte lo scoraggiamento ci ha fatto
dire: non ce la faccio pi, non serve a niente essere buoni, non cambia nulla, non
vale la pena di vivere il vangelo. Troppo lungo il cammino, troppo deserto, troppo
dolore. Ma c' un angelo, Dio interviene e non per togliere la fatica ma porta un
po' di pane, un po' d'acqua. Un quasi niente ma si tratta degli alimenti pi semplici
e pi necessari.
Lo stile di Dio: egli interviene con la forza delle cose quotidiane, con l'umilt e la
povert che hanno le cose essenziali, il pane, l'acqua, l'aria, la luce, un amico che
per risvegliano tutte le energie creatrici dell'uomo, e la sua dignit e la sua
libert. Dio viene come respiro del mio respiro, coraggio del mio coraggio, non per
cancellare il deserto, ma come voglia di camminare ancora, come infinita capacit
di ricominciare.
Mi vede addormentato sotto il ginepro della stanchezza e viene con le cose pi
elementari e pi necessarie: pane, acqua, riposo. Ma una cosa ancor pi
necessaria: avere un angelo accanto, la divina dolcezza di un angelo, che ti tocchi,
ti parli, ti vegli e popoli il deserto.
Ciascuno di noi pu essere questo angelo inviato agli altri, una presenza che non
giudica e non fa prediche, ma attento, sta vicino e aiuta a ritrovare la forza e la
voglia di vivere.
Chi mangia questo pane vivr in eterno. Ges afferma: sono io che faccio vivere,
io alimento la vita. La vita che non ne pu pi, il cammino troppo lungo, la fatica
desolata. Dio viene, il cielo non vuoto, egli attraversa i deserti e crea sorprese di
pane, di acqua, di angeli. Viene e porta se stesso. Dio stesso si fa cibo e nutrimento
perch nessuno venga meno e si lasci morire. E a sua volta si faccia angelo.

LA VOLPE E LAMICIZIA
(da Il piccolo principe)
In quel momento apparve la volpe. "Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo
principe,
voltandosi:
ma
non
vide
nessuno.
" Sono qui! " disse la voce, "sotto al melo...". "Chi sei?" domand il piccolo
principe, "sei molto carino...". "Sono la volpe" disse la volpe. "Vieni a giocare con
me!" le propose il piccolo principe, "sono cos triste...". "Non posso giocare con te"
disse la volpe, "non sono addomesticata". "Ah! Scusa" fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: "Che cosa vuol dire
'addomesticare'?". "Non sei di queste parti, tu" disse la volpe, "che cosa cerchi?".
"Cerco gli uomini" disse il piccolo principe.
"Gli uomini" disse la volpe, "hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso! Allevano
anche le galline. E' il loro solo interesse. Tu cerchi le galline?". "No", disse il
piccolo principe. "Cerco degli amici. Che cosa vuol dire "addomesticare"'". "E' una
cosa da molto dimenticata. Vuol dire "creare dei legami"...". "Creare dei legami?".
"Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a
centomila ragazzini. E non ho bisogno di te e neppure tu hai bisogno di me. Io non
sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi
avremo bisogno l'uno dell'altro.
Tu sarai per me unico al mondo, e io sar per te unica al mondo".
"Comincio a capire", disse il piccolo principe (...). "La mia vita monotona. Io do
la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si
assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perci. Ma se tu mi
addomestichi, la mia vita sar come illuminata.
Conoscer un rumore di passi che sar diverso da tutti gli altri.
Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi far uscire dalla tana come
una musica. E poi, guarda! Vedi laggi, in fondo, dei campi di grano? Io non
mangio il pane e il grano, per me inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla.
E questo triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sar meraviglioso
quando mi avrai addomesticata. Il grano, che dorato, mi far pensare a te. E amer
il rumore del vento nel grano...". La volpe tacque e guard a lungo il piccolo
principe: "Per favore... addomesticami", disse. "Volentieri", rispose il piccolo
principe, "ma non ho molto tempo, per. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere
molte cose".
"Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe.
"Gli uomini non hanno pi tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le
cose gi fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno pi
amici. Se tu vuoi un amico, addomesticami!".

"Che bisogna fare?" domand il piccolo principe. "Bisogna essere molto pazienti",
rispose la volpe.
"In principio tu ti siederai un po' lontano da me, cos, nell'erba.
Io ti guarder con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla.
Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' pi
vicino...".
Il
piccolo
principe
ritorn
l'indomani.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincer ad
essere felice. Col passare dell'ora aumenter la mia felicit. Quando saranno le
quattro, incomincer ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprir il prezzo della felicit!
Ma se tu vieni non si sa quando, io non sapr mai a che ora prepararmi il cuore...
...Ci vogliono i riti". "Che cos' un rito?" disse il piccolo principe.
"Anche questa una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe.
"E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C' un
rito, per esempio, presso i miei cacciatori.
Il gioved ballano con le ragazze del villaggio. Allora il gioved un giorno
meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero un giorno
qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza...". Cos il
piccolo principe addomestic la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "pianger". "La colpa tua", disse il piccolo principe. "Io non
ti volevo fare del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi...". "E' vero" disse la
volpe. "Ma piangerai" disse il piccolo principe. "E' certo" disse la volpe. "Ma allora
che ci guadagni?"
"Ci guadagno" disse la volpe, "il colore del grano". Poi soggiunse: "Va' a rivedere le
rose. Capirai che la tua unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti
regaler un segreto".
Il piccolo principe se ne and a rivedere le rose. "Voi non siete per niente simili alla
mia rosa, voi non siete ancora niente", disse. "Nessuno vi ha addomesticato, e voi
non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una
volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora per me unica al
mondo". E le rose erano a disagio. "Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora.
"Non si pu morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia
rosa vi rassomigli, ma lei sola pi importante di tutte voi, perch lei che io ho
annaffiato, perch lei che ho riparato col paravento, perch su di lei ho ucciso i
bruchi, perch lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta
tacere, perch la mia rosa". E ritorn dalla volpe. "Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: si vede bene solo
col cuore. L'essenziale invisibile agli occhi".
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I BAMBINI BIELORUSSI
Da luned 3 Agosto e per tutto il mese, saranno accolti nei locali
parrocchiali, come gi da vari anni, i bambini bielorussi con i loro
accompagnatori (18 bambini pi 4 accompagnatrici). La loro presenza
ci fa onore e la nostra ospitalit sar grande come sempre.
Come sempre contiamo sulla generosit di tutti voi.
Vi ricordiamo che:
Con circa 400,00 euro si paga il viaggio a un bambino.
Con 80,00 un paio di scarpe, vestitini e uno zainetto.
Pensaci! Qualsiasi offerta particolarmente gradita.
Siamo certi, come al solito, che non ci verr a mancare la vostra
generosa sensibilit.
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ORARIO DELLE SANTE MESSE - MESE DI LUGLIO


Giorni feriali Ore 8,30
Sabato
Ore 18,00
Festivi
Ore 8,30 - 11
Ore 10 A Santa Lucia - Ore 18 A Monteggiori (il 15
Agosto alle ore 10)

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