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Marco Ponti
TARIFFE AUTOSTRADALI E CRISI: IL MIRACOLO DI
CONCESSIONARI SEMPRE PI RICCHI
Marilisa D'Amico
LA BUONA GOVERNANCE: FRA IL MANUALE E IL
REGOLAMENTO COMUNALE
Marianella Sclavi
ARREDO URBANO, SPAZI PUBBLICI E DEMOCRAZIA DELIBERATIVA
Beppe Balzarini
MALPENSA, ACCESSO FERROVIARIO DA NORD: OLTRE LA
FOLLIA
Raffaello Morelli
USCIRE DALL'EMERGENZA CARCERI: ILTEMPO SCADUTO
Jacopo Gardella
ASCENSORE PER IL DUOMO: DIRE DI NO CON FORZA
Giuseppe Gario
NOI, L'EURO E LA GUERRA DEI BOTTONI
Gianni Zenoni
EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA 2.0
VIDEO
LE PI INCISIVE PAROLE DEL PRESIDENTE
GIORGIO NAPOLITANO
SUGGERIMENTO MUSICALE
Jeff Daniels canta WHEN MY FINGERS FIND YOUR STRINGS
RUBRICHE DI ATTUALIT
CINEMA - Anonimi milanesi
MUSICA - a cura di Paolo Viola
ARTE - a cura di Virginia Colombo
LIBRI - a cura di Marilena Poletti Pasero
SIPARIO - E. Aldrovandi - D. G. Muscianisi
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re si era discusso della natura e delle funzioni dell'ente intermedio (provincia e citt metropolitana) e del
superamento della polverizzazione
dei piccoli comuni e della dispersione in una moltitudine di enti sovracomunali consortili e simili. Al riguardo si propone un'analisi critica
(*) del testo, peraltro approvato in
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il secolo breve. Ancora i licei classici e artistici erano tenuti direttamente dai comuni, mentre alle province erano affidati i licei scientifici e
gli istituti tecnici. Poi si decise di unificarli in capo alle province, anche
come risarcimento per la perdita
degli ospedali psichiatrici e dei laboratori provinciali di igiene e profilassi
in seguito alla riforma sanitaria.
Dunque sarebbe possibile anche il
contrario, senza laboriose convenzioni, spostando semplicemente nei
comuni sede delle rispettive strutture la spesa storica e le relative risorse umane e strumentali. Per altro, sempre a titolo di compensazione per lo svuotamento che ne metteva a repentaglio la sopravvivenza,
furono attribuite alle province - fine
anni '90 - competenze in materia
di agricoltura, ambiente e lavoro.
Ma dell'ambiente se ne occupano
tutti (dall'ARPA all'assessorato del
pi piccolo comune) e nessuno. Il
lavoro invece fu sdoppiato tra collocamento obbligatorio degli invalidi e
cosiddette politiche attive trasferiti
alle province e invece funzioni ispettive e conciliative rimaste ministeriali!
Circa l'agricoltura provvide la legge
regionale a riservare loro il contentino riguardo gli ambiti strategici,
per quanto possano ritenersi tali le
padane monoculture di granaglie,
mentre i Piani territoriali di coordinamento, introdotti sempre dalla
legge 142/1990 per la complessiva
materia urbanistica, non sono mai
decollati. Bloccato il generoso ma
sfortunato tentativo della prima
Giunta provinciale di centrosinistra
post-mani pulite (assessore all'urbanistica Targhetta) dal veto arrogante e ultimativo del centrodestra
milanese (assessore all'urbanistica
Lupi) le successive alterne amministrazioni provinciali hanno cincischiato a vuoto nel timore di disturbare i comuni padroni in casa propria. La legge regionale 12/2005 ha
poi provveduto a dare il colpo di
grazia, col risultato di polverizzare
poteri decisivi per la qualit del territorio tra i millecinquecento e rotti
comuni lombardi, ovvero sanzionando una sostanziale deregulation
e consentendo di fatto un'imponente
e incongruente cementificazione
stravaccata (come direbbe Beppe
Boatti) tra i monti e il piano!
Targetti: I piani territoriali delle province provvisorie, non decideranno
nulla di sostanziale, come accade
oggi a Milano dove tra gli obbiettivi
strategici del PGT comunale e del
PTC provinciale non c alcuna relazione. A dimostrazione prendiamo
un tema la page: il consumo di
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genere nel complesso degli incarichi. Lobiettivo dellequilibrio di genere deve essere perseguito, ove
possibile, anche allinterno del singolo organo, qualora le nomine e le
designazioni siano pi duna (in linea anche con le previsioni, non
ancora entrate in vigore allatto di
approvazione del regolamento, della
legge n. 120 del 2011). Lequa rappresentanza dei generi deve essere
assicurata anche nella composizio-
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Sono passati dieci anni da quando
fu presentato il progetto per l'accesso ferroviario da nord all'aeroporto di Malpensa causando una
levata di scudi di intensit proporzionale al livello di devastazione
ambientale che tale progetto causerebbe. Ora la notizia che il Presidente di SEA, Pietro Modiano, in
visita a Malpensa in compagnia di
Roberto Maroni, dichiara che l'U.E.
finanzia il collegamento ferroviario
T1-T2 solo se sar propedeutico al
completamento della rete fino a
Gallarate, cio l'accesso da nord.
Tale parere dell'UE, se anche fosse
reale, dimostrerebbe solo di essere
stato partorito al buio, senza le opportune verifiche. Che il prolungamento ferroviario fino al Terminal 2
sia cosa dovuta non ci sono dubbi,
ed vergognoso che non sia ancora realt, ma far proseguire la ferrovia secondo il progetto di accesso
da nord, devastando il territorio
compreso tra Gallarate, Casorate
Sempione e Somma Lombardo,
pura follia.
Si tratta di un'area di grande pregio
che racchiude ancora boschi antichi
sopravvissuti alle cementificazioni
grazie anche al fatto che, per tradizione, ospita rinomati maneggi e
dove l'equitazione una pratica e
un'arte che, anche dal punto di vista economico, dice la sua. Un gioiello di fama mondiale.
Scrivevamo, il 28 dicembre 2003, e
oggi confermiamo: In linea di principio siamo favorevoli alle ferrovie
piuttosto che alle autostrade, ma
non possiamo essere favorevoli a
questa ferrovia che servir solo a
portare merci a Malpensa. un vaso sanguigno che alimenta il tumore Malpensa, come le autostrade e
superstrade inutili, gli alberghi e le
n. 01 VI - 8 gennaio 2014
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dimenti di clemenza che annacquano il senso della pena e quindi vanno in direzione contraria alla impostazione di partenza. La disattenzione alla libert del cittadino sta
prima nel toglierla senza reati molto
gravi e senza un esito processuale
e poi nellusare per restituirla atti di
clemenza da parte del potere anche
in caso di reati gi sanzionati dal
processo. Infine, lamnistia non tocca la propensione sistematica al
panpenalismo e dunque non evita il
nuovo sovraffollamento in poco
tempo. Senza contare che la procedura dellamnistia non semplice,
siccome per Costituzione richiede il
voto di 2/3 dei Parlamentari.
Pertanto, per affrontare la contestazione della Corte di Strasburgo e
togliere il marcio nella situazione
carceraria, indulto e amnistia sono
una strada sbagliata e inefficace.
Non a caso il Governo non la fa
propria e, nella conferenza stampa
di fine anno, il Presidente Letta la
ha indicata come materia di competenza esclusiva del Parlamento. Rispetto alla sentenza della Corte di
Strasburgo, il Governo ha scelto
unaltra strada, che non lamnistia
ma che resta assai timida sulla questione centrale. Ha varato una norma con cui circa 2000 detenuti saranno liberati dalla custodia cautelare in carcere attraverso sconti di
pena e lintroduzione di una nuova
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civilt ormai invasa e dominata dalla
tecnica; e sono anche una ragione
della aridit e della diseducazione
della attuale maggioranza di turisti.
E per questa maggioranza tuttaltro
che silenziosa, per questa folla rumorosa e distratta si dovrebbe affrontare la notevole spesa di una
installazione non solo non necessaria ma anche invadente ed offensiva
della maestosa mole del Duomo?
Occorre onestamente riconoscere
che i progetti dellascensore presentati non sono n scadenti n criticabili; anzi si presentano arditi e accattivanti; offensiva la loro collocazione a ridosso del transetto; lesiva la loro prossimit alla grandiosa abside di marmo e vetro. Anche
la proposta di allontanare dalledificio religioso la torre dellascensore
e di addossarla ai palazzi circostanti
non evita il danno inferto alla immagine della Cattedrale perch impone
una passerella di congiungimento
con la sommit delle navate, e introduce una invadente protesi aerea
nel panorama della piazza.
Gli ascensori attuali, definiti a ragione trabiccoli invecchiati, possono
facilmente - o meglio devono tassativamente - diventare elevatori veloci e capaci; non difficile rinnovare
radicalmente sia i motori, sia la cabina, sia gli impianti di comando. La
salita degli invalidi - una categoria
sempre pi spesso utilizzata per
giustificare
qualsiasi
scempio,
dallaccostamento di un ascensore
al Duomo alla rimozione della Piet
Rondanini - sar facilitata mediante
lapplicazione di orari e di prezzi esclusivamente riservati a loro e ai
loro accompagnatori.
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dicono un fisco che pure li risparmia, e sempre pi spreme una platea sempre pi ridotta di contribuenti coatti o volontari.
Versato il lucro crescente delleuro
in tasca ai privilegiati nella stanza
dei bottoni e in anticamera, ora rifiutiamo di affrontare il danno
(ri)emergente, invece di fare del nostro meglio per riavere peso contrattuale nelle politiche europee
delloccupazione, limitando un rigore eccessivo, motivato dallavere noi
buttato gli anni di vacche grasse in
porcate come la legge elettorale di
pap Calderoli.
La guerra (della stanza) dei bottoni
tra chi ci stato, c o vorrebbe
esserci, magari per poco, incluso
chi la fiuta ma, come i *****, non capisce dove sta e in parlamento fa
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sit-in, dimostra e arraffa gli ultimi
arnesi politici rimasti a noi cittadini
semplici, ai quali la corte costituzionale vuole ridare il diritto di voto.
C una forte continuit tra cosiddetti vecchio e nuovo, nella seconda
repubblica brutta copia della prima.
Svanita lindignazione pubblica che
ne segn la fine, i nostri standard di
corruzione e di criminalit fiscale
sono molto peggiorati. Sul Corriere
della Sera (a p. 11, 3 dicembre) Enrico Marro pubblica i dati Irpef 2012:
il 51,7% del gettito viene dal 10%
dei contribuenti, una piccola minoranza di elettori che versa 78,7 miliardi mentre gli evasori continuano
a sottrarre allerario 120 miliardi di
euro lanno. La nostra una democrazia di evasori, elusori, condonati,
esonerati fiscali, e si vede.
Si vede nella trovata elettorale, di
grande
successo,
di
abolire
limposizione sulla prima casa - unico Stato al mondo. Se vi tolgono
unimposta, anche se potete pagarla
senza problemi, abbozzate e entrate a fare parte degli esonerati. E se
doveste lamentarvi dei vostri 78,7
miliardi pagati e dei 120 evasi, vi si
direbbe che non vi siete mica lamentati quando siete stati esentati.
Piatto di lenticchie e tombola: tutti
fratelli, uniti da e in una corruzione
che lo Zingarelli definisce come depravazione, dissolutezza, pervertimento. Appunto. Si capisce che il
promotore della proposta, vinte le
elezioni, sia poi risultato evasore
fiscale. C del metodo nella nostra
pazzia, cos diffusa da reputare intelligenza ladolescenziale furbizia di
scaricare le proprie responsabilit
sugli altri.
Ecco perch anche le responsabilit
generali sono di fatto assunte da chi
ha i necessari strumenti culturali,
professionali, morali e, come De
Gasperi, potr spiegare al mondo
che non sapevamo quello che facevamo. Grano e zizzania crescono
insieme, separati solo dopo la mietitura da una provvidenza che oggi si
serve delleuro. In Italia il futuro di
chi ha e riscuote fiducia, se ce n
motivo, dato che non merce disponibile sul mercato, tanto meno
politico.
Caso vuole, diciamo cos, che sulla
scena politica siano protagonisti tre
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terreni a standard recuperati dalla
perequazione, dai PII e dai permessi di costruire convenzionati.
Le case a riscatto ovviamente non
si dovrebbero fare su terreni a
standard. La costruzione potr
avvenire solo attraverso finanziamento pubblico recuperato da apposite delibere Regionali e Co-
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Ho letto l'articolo di Luca Beltrami
Gadola. Potreste, gentilmente, fargli
pervenire i miei pi sentiti complimenti? In poche parole ha fatto un
rendiconto completo su come sta-
MUSICA
questa rubrica curata da Palo Viola
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Lissner o dell'innovazione, ricordi e commenti su tre prime scaligere contestate, a torto o a
ragione
Mentre Lissner passa le consegne
al nuovo Sovrintendente, la sua vicenda scaligera impone una riflessione generale sull'annoso tema del
rinnovamento del melodramma
classico, del confronto-scontro fra
gli "esperimenti" degli attualizzatori
e i tutori della tradizione. Lissner
infatti uno dei pi coerenti assertori
del primo partito, arrivato alla Scala con il programma - dichiarato sin
dal suo arrivo e puntualmente attuato - di rileggere il repertorio tradizionale trasponendone le tematiche in
chiave contemporanea.
Che si tratti di un approccio del tutto
lecito non dubbio: basti ricordare,
e non sempre lo si fa, che il tema
della riambientazione storica ha la
stessa et del melodramma, sia pure in termini esattamente opposti: se
oggi si vuole attualizzare, allora il
problema era quello di non incappare nella pruderie delle classi dominanti e nell'occhiuta censura che
sottoponeva i libretti a preventive
verifiche di moralit, alias ammissibilit politica. Mozart, Verdi, lo stesso Wagner, per citare solo i maggiori protagonisti della grande storia del
melodramma, pur vivendo in epoche e contesti politici diversi, furono
pi volte "consigliati", spesso interdetti e, pur di riuscire a far rappresentare le loro opere, costretti a
mascherare l'ambientazione originaria dei testi teatrali o letterari a cui si
erano ispirati, trasponendoli in epoche e localit improbabili, allo scopo
di cancellare qualsiasi elemento di
attualit e quindi di potenzialit eversiva.
da questa condizione, storicamente provata dagli epistolari che
narrano le traversie e le conseguenti forzature cui si dovette ricorrere,
che gli Innovatori di oggi traggono la
loro legittimit: se Verdi consent,
senza in fondo tanto soffrirne, a celare ogni sospetto di attualit alla
vicenda regicida del Bal Masqu
ambientandola in unimprobabile
contea di Boston, quanto mai mi-
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Queste alcune delle "reinvenzioni"
che, insieme alla tensione emotiva
ai limiti della nevrosi che la Darnau
tiene altissima durante tutta la rappresentazione, fanno di questa produzione una rappresentazione di
qualit e intensit altissime.
E lesecuzione musicale? Anche
Gatti ha cercato di accompagnare la
drammaturgizzazione estrema con
alcune scelte dirimenti, quali il ritorno alla tonalit alta del finale del III
atto, inspiegabilmente modificata da
Verdi nella seconda versione e certo pi adatta allatmosfera di desolazione e morte. Tuttavia, certo, non
unesecuzione memorabile: ma, mi
si perdoni il paragone dissacrante,
di fronte alla grande interpretazione
Visconti - Callas, non fece la stessa
scelta Giulini nel 1958? Se si vuole
trovare un esempio totalmente riuscito di felice innovazione, nella
quale tutte le componenti dello spettacolo hanno raggiunto uneccellenza che a sua volta ne ha esaltato
le altre, si deve pensare al terzo dei
tre spettacoli che qui ho voluto ricordare: la Carmen di Emma Dante
e Daniel Baremboim interpretata da
Anita Rachvelishvili (2009): una
rappresentazione travolgente, dove
il tema della compresenza fatale fra
eros e morte coinvolgeva interpreti,
ARTE
questa rubrica a cura di Virginia Colombo
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Il Seicento lombardo in mostra a Brera
La Pinacoteca di Brera possiede un
ingente patrimonio di dipinti dei
principali protagonisti del Seicento
lombardo, realizzati a partire dallet
di Federico Borromeo fino alla successiva stagione barocca e alla
svolta classicista della seconda Accademia Ambrosiana. Un patrimonio in parte nascosto per per ragioni di spazio espositivo, godibile
ancora per una settimana.
Ecco perch la mostra Brera e il
Seicento lombardo nasce proprio
con lo scopo di approfondire e di
poter vedere alcuni tra le pi significative opere lombarde del XVII secolo. Le 46 opere presentate sono
per lo pi di grande formato, e quindi difficilmente movimentabili al di
fuori degli spazi museali, e ben 21
sono i dipinti provenienti dai depositi
interni ed esterni di Brera, tutti destinati ad essere esposti nel futuro
progetto museale della Grande
Brera.
Pale daltare ma anche quadri di
piccolo formato, che videro la luce
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quando Milano era sotto la dominazione spagnola. Unepoca raccontata ne I Promessi Sposi e che viene
ricordata come opprimente e terribile, ma che, grazie allinfluenza dei
cardinali Carlo e Federico Borromeo, sul versante artistico fu ricca di
talento creativo. Milano, sotto la
spinta propulsiva del Concilio di
Trento, divenne la fucina di un modo nuovo di intendere larte: cio un
aiuto alla devozione dei fedeli e un
esempio dei valori autentici della
rinnovata religiosit cristiana. Movere, delectare, docere, per lappunto,
per unarte semplice e alla portata di
tutti, senza fronzoli n inutili virtuosismi.
Fra i capolavori esposti ci sono
quattro importanti pale daltare, tre
delle quali firmate e datate: di Fede
Galizia il Noli me tangere (1616),
della maturit di Carlo Francesco
Nuvolone lAssunzione della Vergine (1648), ormai pienamente barocca, e di Giuseppe Nuvolone il
San Francesco in estasi (1650); di
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al Calvario di Daniele Crespi, eseguita alla met degli anni venti, offerta al Senato dal cardinale Cesare
Monti, grande collezionista. Dal ciclo delle Storie della Passione di
Cristo,
provengono
lOrazione
nellorto di Giovanni Stefano Montalto e la Flagellazione di Giuseppe
Nuvolone, entrambe ancora nelle
ricche cornici dorate originali ed eccezionalmente presentate ora a
fianco dellopera del Crespi. Probabile ispiratore, se non diretto committente della decorazione della sala, con il ciclo della Passione e con
quello dedicato al tema delle Allegorie della Giustizia cristiana, era stato
Bartolomeo Arese, Presidente del
Senato di Milano (1660-1674), mecenate e protagonista della vita politica cittadina nei decenni centrali del
XVII secolo.
Il percorso espositivo comprende
altri dipinti di soggetto sacro di piccolo e medio formato, tra i quali si
segnalano il bozzetto per una pala
daltare nella Certosa di Pavia del
Morazzone (La Madonna del Rosa-
rio con san Domenico e due angioletti), la tavoletta di Cerano con San
Giorgio e il drago e la Nativit e adorazione dei pastori di Giuseppe
Vermiglio, espressione del realismo
lombardo di un pittore sensibile alla
rivoluzione caravaggesca.
Una nutrita sezione dedicata ai
ritratti e autoritratti, soprattutto di
pittori milanesi e lombardi, appartenuti al Gabinetto de ritratti costituito
da Giuseppe Bossi,
allinizio
dellOttocento segretario dellAccademia di Brera e tra i promotori del
museo stesso. Tra le opere degne
di nota vi sono il ritratto di gruppo
della famiglia Nuvolone, realizzato a
met del XVII secolo dai due fratelli
Carlo Francesco e Giuseppe, e
lAutoritratto di Giulio Cesare Procaccini, dipinto un anno prima della
morte nel 1624, ora presentati insieme ad altre opere, tra le quali la
coppia dipinta da Tanzio da Varallo
(considerati un tempo effigi dellartista e della di lui consorte) e il ritratto dipinto da Francesco Cairo del
pittore perugino e scrittore darte
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Kandinsky: la collezione del Centre Pompidou fino al 4 maggio
pu essere seguito lungo le tre sezioni della mostra, dove sono esposti i bozzetti, i disegni preparatori e
alcune analisi radiografiche.
La prima versione dellopera Ambasciatori della fame, e gi da questa versione Pellizza sceglie il luogo
e il tempo dell'azione: la piazza davanti a palazzo Malaspina, a Volpedo, simbolo del potere signorile di
antica data. Nella luce di un mattino
primaverile - il 25 aprile sullimbocco di Via del Torraglio,
Pellizza fece avanzare un gruppo di
lavoratori guidati da due portavoce
dal piglio deciso in primo piano e
affiancati da un ragazzo pi giovane.
Nel corso del 1893-94 decise di riproporre il tema in un nuovo quadro
di pi grandi dimensioni, cercando
di mettere meglio a fuoco il gruppo
centrale dei personaggi. Abbandonata la tecnica a larghe pennellate,
adotta una tecnica divisionista a
piccoli punti e linee di colori disposti
in modo puro sulla tela, per raggiungere effetti di luminosit ed espressivit. Nel nuovo bozzetto, eseguito nel 1895, Pellizza elimin il
punto di vista dallalto per una presa
diretta frontale dei suoi protagonisti:
numerose figure di artigiani e contadini che avanzano guidati dai due
capi della rivolta affiancati ora da
una donna con un bimbo in braccio,
ritratto di Teresa, moglie dellartista.
Di l a poco vedr la luce Fiumana, il
cui titolo allusivo allingrossarsi
della schiera dei lavoratori, paragonabile ad un fiume in piena, puntan-
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Il progetto sicuramente molto sentito, come dimostrano le tante decine di visitatori presenti allinaugurazione, cos come sentito da
parte degli artisti stato il bisogno e
la necessit di smuovere qualcosa
per ricreare in fretta un museo sul
territorio, rovinato e distrutto da quel
terribile incendio del febbraio scorso, le cui cause, ancora oggi, sono
avvolte nel mistero.
Se il piano terra stato in parte restaurato e reso pronto per lutilizzo,
la struttura nel suo complesso ancora necessiter di tempo, soldi e attenzioni. Molto gi stato fatto con i
contributi della Regione Lombardia
(150mila euro) e della Fondazione
Cariplo (250mila euro). Senza dimenticare la Triennale di Milano e la
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del MAGA nel 2014, e di rispondere
alle necessit di recupero dello stabile. With A Little Help from My
Friends dunque il segnale di come
il Premio Gallarate, come accade
dal 1949, sostenga con forza la presenza di un museo cittadino dedicato alla contemporaneit e che questo museo, il MAGA, sia supportato
e accolto da un'ampia comunit di
Ragnar Kjartansson The Visitors a cura di Andrea Lissoni e Heike Munder. La mostra riaprir gioved 5 dicembre. prorogata fino al
5 gennaio 2014.
Dieter Roth Bjrn Roth - Islands a
cura di Vicente Todol Fino al 9 febbraio 2014
HANGAR BICOCCA via Chiese 2
Orari: Lun-mar-merc: chiuso Gioven-sab-dom: 11-23 Entrata gratuita
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tendo una visione altrimenti impossibile di ci che stato sul tetto del
Duomo per tanti secoli.
Si poi conquistati dalla bellezza di
opere come il Crocifisso di Ariberto
e il calice in avorio di san Carlo; si
possono vedere a pochi centimetri
di distanze le meravigliose guglie in
marmo di Candoglia, e una sala altamente scenografica espone le vetrate del 400 e 500, alcune su disegno dellArcimboldo, sopraffini
esempi di grazia e potenza espressiva su vetro.
C anche il Cerano con uno dei
Quadroni dedicati a San Carlo,
compagno di quelli pi famosi esposti in Duomo; c un Tintoretto ritrovato in fortunate circostanze, duran-
Minguzzi, di cui sono esposte fusioni e prove in bronzo di grande impatto emotivo.
Il Duomo da sempre il cuore della
citt. Questo rinnovato, ampliato,
ricchissimo museo non potr che
andare a raccontare ancora meglio
una storia cittadina e di arte che ebbe inizio nel 1386 con la posa della
prima pietra sotto la famiglia Visconti, e che continua ancora oggi in
quel gran cantiere, sempre bisognoso di restauro, che il Duomo
stesso.
Museo del Duomo Palazzo Reale
piazza Duomo, 12 Biglietti: Intero
6 euro, ridotto 4 euro Orari: MartedDomenica: 10.00 -18.00.
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sciute a livello mondiale, per un totale di oltre 150 opere darte, tra dipinti, serigrafie, sculture e fotografie.
La mostra, curata da Francesco
Bonami e dallo stesso Peter Brant,
sar unoccasione interessante per
approfondire la figura, a torto ritenuta spesso solo superficiale e frivola,
di Andy Warhol, artista invece ben
pi complesso e tormentato. Peter
Brant, magnate americano, fu intimo
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che sfocer nella collaborazione
tramite la rivista Interview, fondata
dallo stesso Warhol nel 1969 e acquistata da Brant e dalla sua casa
editrice dopo la morte dellamico,
avvenuta nel 1987 in seguito ad
unoperazione chirurgica finita male.
La mostra presenta capolavori assoluti, che caratterizzano la collezione Brant come una delle pi importanti e significative a livello internazionale rispetto alla produzione
warholiana. Attraverso un percorso
cronologico si potr ricostruire a tutto tondo la figura di Warhol, partendo dai suoi inizi come grafico e
pubblicitario, famoso gi allepoca
per rivoluzionari e particolarissimi
disegni di calzature femminili e per il
suo atteggiamento irriverente.
La pubblicit per era solo linizio.
Warhol voleva far parte dellelite artistica, ecco perch si rivolse sempre pi allarte e al mondo pop, ovvero a quel substrato culturale che
coinvolgeva tutti gli americani, dal
Presidente alluomo comune. Il suo
universo si popola di lattine di zuppa, di Coca-Cola, di scatole di detersivo Brillo; dalle sue tele si affacciano Liz, Marilyn, Elvis, Jackie e
tanti altri divi osannati dallAmerica,
e che per ebbero anche, quasi
Warhol fosse stato un profeta, fini
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LIBRI
questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero
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Simon Winchester
Atlantico
Adelphi, nov.2013
Pp. 488, euro 32
"Mare interno della civilt occidentale" stato definito l'Atlantico, una
massa immensa d'acqua grigia, di
ottantacinque milioni di chilometri
quadrati, a forma di S, noto come
Grande mare occidentale, che collega milioni di persone. Oggi percepito come mera distanza, il tempo di
due film visti distrattamente su una
poltroncina d'aereo, in realt luogo
pauroso e temibile per gli antichi,
che lo pensavano abitato da mostri
terrificanti come le Gorgoni e i giganti Centimani. Solo i Fenici osarono attraversare 3000 anni fa le
Colonne d'Ercole, forse l'attuale
stretto di Gibilterra, per raccogliere
su quelle coste atlantiche il mollusco di in una bella conchiglia dal
nome "murice comune", dal quale
estrarre la preziosa porpora, che
fece la fortuna di quella terra, il Marocco: perci quella conchiglia appare oggi sulle sue banconote .
Ma come descrivere una realt cos
sconfinata, si chiedeva l'autore, inviato speciale londinese, ed ebbe
un'idea, quella di trattare l'Atlantico
come un personaggio, con una sua
vita, tracciando dunque la sua biografia, la sua storia geologica, la
sua evoluzione fino alle dimensioni
attuali, la sua presunta contrazione
e morte. Apprendiamo allora che il
"mondo moderno riconoscibile inizi
doti, di geografia e scienza, ma anche di ricordi personali, come l'indimenticabile soggiorno a Mykines,
una di quelle diciotto schegge di basalto nero che sono le isole dell'arcipelago delle Faeroer, nell'estremo
nord dell'Atlantico, quando con le
gambe ciondolanti a bordo della
scogliera su 800 metri di vuoto l'Autore pot ammirare la terrificante
immagine del nulla dell'Oceano
sconfinato, in un turbine di uccelli
marini, di pulcinelle di mare. E davanti ai nostri occhi di lettori ipnotizzati dalla scrittura affabulatrice ma
aderente alla verit storica, scorrono le immagini di vichinghi predatori, scoperte mirabolanti, mercanti di
schiavi, cacciatori di balene, pirati,
tempeste titaniche. E il respiro monotono, o stridente, o devastante
delle grandi onde oceaniche, ci entrano dentro come accadde agli ultimi passeggeri della "Empress of
Britain", l'ultimo transatlantico inglese che solc l'Atlantico nel 1963,
sostituito definitivamente dalle linee
aeree della Pan American.
Uno dei pi bei romanzi geografici
del 2013, che induce a scoprire, pagina dopo pagina, la grande storia
di quella millenaria umanit che si
affacciata e ha attraversato quell'immenso mare, allora come oggi centro vitale del potere dell'Occidente.
CINEMA
questa rubrica a cura di Anonimi Milanesi
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VENERE IN PELLICCIA
di Roman Polanski [Francia e Polonia, 2013, 96']
con Emmanuelle Seigner, Mathieu Amalric
Polanski gioca questa volta con un
racconto cinematografico che si ispira al teatro, che a sua volta affonda le radici in un romanzo,
lomonimo Venere in Pelliccia di
Leopold Sacher Masoch, che ancora rimanda allarte di Tiziano, per
costruire un tesissimo e claustrofobico gioco al massacro, che si regge sulla sfida anche recitativa, nel
senso letterale del termine, di due
soli personaggi in scena.
n. 01 VI - 8 gennaio 2014
Vanda nel suo succinto abito di pelle nera determinata e pi che attrezzata per la prova, arriva con i
costumi di scena per s e per il coprotagonista, e alle prime battute, la
sua interpretazione del testo per
Thomas la rivelazione di aver trovato linterprete perfetta.
Il provino si trasforma presto in una
sfida di potere e di seduzione masochistica tra i due sul palco: il regista, che non si limita a dare le battute, ma cede alla tentazione di vesti-
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re i panni dellattore protagonista
Severin, e lattricetta che si trasforma nella dama desiderata e sensuale, in un gioco di ruoli tra due
personalit forti e a diverso modo
arroganti.
Tra travestimenti e eros cerebrale, il
duetto mantiene solo inizialmente
lambiguit tra chi lo schiavo e chi
il padrone, chi la vittima consapevole e chi domina. Ma presto in un
crescendo emotivo e recitativo, che
equivale a una prova di forza, si rivela il vincitore, con buona pace del
SIPARIO
questa rubrica a cura di E. Aldrovandi
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Roberto Bolle, il sorriso delleroe positivo
Quasi un milione e mezzo di Italiani
(il 5,54% dello share) secondo i dati
Auditel, a scapito delle festivit e dei
giorni di ferie, rimasto in casa davanti alla televisione a guardare la
puntata di Unici dal titolo Roberto
Bolle. Ltoile dei due mondi, andato
in onda su Rai 2 lo scorso 26 dicembre 2013.
Roberto Bolle probabilmente il
ballerino classico pi famoso oggi,
noto a strati diversi e diversificati
della popolazione, non solo agli addetti ai lavori; inoltre, licona italiana nel mondo e grande gloria anche per Milano. Infatti, piemontese
di nascita (1975), nel 1996 stato
nominato toile presso il Teatro alla
Scala, dove ha studiato e si diplomato. Dal 1998 ha deciso di intraprendere una carriera internazionale in qualit di artista ospite. Dal
1999 Bolle ha seguito anche una
campagna di sensibilizzazione sociale diventando Ambasciatore di
Buona Volont per lUnicef. Nel
2007 ha fatto la sua prima apparizione al Metropolitan di New York
con il prestigioso American Ballet
Theatre (ABT) durante la beneficiata di addio di Alessandra Ferri (prima ballerina assoluta). Nel 2009
sbarca definitivamente in America
con la nomina a principal dellABT e
Bolle a New York ormai trascorre un
quarto dellanno per partecipare alla
stagione ballettistica.
Che cosa rende Roberto Bolle cos
popolare e amato dalla gente? Solo
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