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Probabilit`
a e Statistica - prof. Maurizio Verri
Probabilit`
a e Statistica
1.1
Esperimenti deterministici
1.2
Esperimenti casuali
` facile convincersi con esempi che i sistemi (e quindi gli esperimenti) reali
E
non obbediscono quasi mai a leggi deterministiche: infatti, per quanto ben
progettato e realizzato possa essere un esperimento, in generale losservatore
non pu`o avere il controllo completo e sicuro di tutte le condizioni sperimentali e anche piccole variazioni di queste (rumore) possono produrre risultati
diversi. Si dice in questo caso che lesperimento `e condotto in condizioni di
incertezza e ad esso si d`a il nome di esperimento casuale.
variabili sotto controllo
ingresso
sistema casuale
uscita variabile
rumore
lotto e nel controllare se esso `e buono oppure difettoso non `e evidentemente governato da alcuna legge deterministica; si noti per`o che tale
esperimento ammette due soli risultati (buono o difettoso) come il
lancio della moneta (Testa o Croce) e che ogni prova d`a luogo a
un esito che non `e certo. Entrambi gli esperimenti rientrano in una tipologia generale di esperimenti casuali nota in Probabilit`a e Statistica
come prove di Bernoulli. Con tale schema possono essere descritti numerosi altri sistemi di interesse per le applicazioni (i sondaggi a
due possibili risposte, favorevole o contrario; i test diagnostici per
evidenziare la presenza o meno di una malattia; ecc.). Le prove di Bernoulli possono naturalmente essere generalizzate al caso di esperimenti
casuali i cui possibili risultati siano pi`
u di due: si pensi, ad esempio,
ad un controllo di qualit`a in cui i pezzi sono classicati in tre categorie
(buoni, difettosi o recuperabili).
Esempio. Consideriamo un certa quantit`a di sostanza radioattiva e immaginiamo di registrare con un contatore il numero di disintegrazioni atomiche che si vericano in un dato intervallo di tempo. Applicando le
leggi della Meccanica Quantistica si pu`o dimostrare che, anche a parit`a di condizioni, prove diverse danno luogo in generale a conteggi
diversi. In questo caso il sistema `e, per cos` dire, intrinsecamente non
deterministico e lesperimento descritto `e casuale.
1.3
sistema con un opportuno esperimento casuale. La branca della Probabilit`a e Statistica che si occupa di questo genere di problemi `e detta
Teoria delle Code.
Molto schematicamente, la tipica analisi di un esperimento casuale avviene secondo i passi seguenti:
si fa una modellizzazione teorica dellesperimento: il modello `e una
semplicazione soggettiva e idealizzata del fenomeno reale, ma deve
comunque incorporarne i fattori di variabilit`a ritenuti pi`
u importanti;
si studia il modello con le tecniche matematiche del Calcolo delle
Probabilit`
a e si deducono previsioni relative a vari eventi connessi
con lesperimento;
si eseguono una o pi`
u prove dellesperimento; i dati osservati vengono organizzati, presentati e analizzati con i metodi della Statistica Descrittiva: se ne ricavano dei valori di sintesi detti statistiche
campionarie;
le statistiche campionarie vengono messe a confronto con le previsioni
teoriche per arrivare alla validazione del modello; si chiama Statistica Matematica linsieme delle tecniche statistiche e delle procedure
atte a stabilire se i dati sperimentali sono compatibili o meno con il
modello ipotizzato.
esperimento casuale
modello
osservazione
Statistica Descrittiva
previsioni
analisi dati
Statistica Matematica
validazione
conclusioni
La modellizzazione
2.1
Lo spazio campionario
2.2
Nel caso discreto tutti i sottoinsiemi di sono eventi, mentre nel caso continuo ci`o non
`e possibile per evitare linsorgere di contraddizioni interne alla Teoria della Probabilit`a.
Intuitivamente, nel caso continuo si possono considerare eventi solo quei sottoinsiemi che
ammettono lunghezza (o area, o volume,...). Non tutti i sottoinsiemi di Rd hanno questa
propriet`a, ma quelli che non ce lhanno sono cos` strani e complicati che non si incontrano
praticamente mai nelle applicazioni.
2.3
La probabilit`
a
A B = P (A) P (B)
A B = = P (A B) = P (A) + P (B)
0 P (A) 1
per cui un valore di probabilit`a pu`o essere espresso anche da una percentuale compresa tra 0% e 100%. Il fatto che la scala dei valori sia
[0, 1] e non un altro intervallo `e convenzionale: tuttavia, siccome levento impossibile non si verica mai, `e abbastanza naturale attribuirgli
il peso zero, mentre lattribuzione di un peso unitario allevento certo (detta condizione di normalizzazione) `e dettata essenzialmente da
ragioni di semplicit`a.
La terza propriet`a `e detta additivit`a e deve essere soddisfatta pi`
u in
generale per ogni famiglia nita o numerabile di eventi mutuamente
esclusivi. Ad es., per tre eventi si ha
A
B
C
AB =AC =BC =
= P (A B C) = P (A) + P (B) + P (C)
P (A B) = P (A) + P (B) P (A B)
10
Esperimenti simulati3
1. Urna2colori.xls
Descrizione: estrazione di una pallina da unurna contenente palline di
2 colori
Parametri liberi: numero di prove; composizione dellurna
Calcolo automatico: probabilit`a, frequenze e istogramma di confronto
2. Urna3colori.xls
Descrizione: estrazione di una pallina da unurna contenente palline di
3 colori
Parametri liberi: numero di prove; composizione dellurna
Calcolo automatico: probabilit`a, frequenze e istogramma di confronto
3
Il materiale per il download `e disponibile sul portale BeeP del Politecnico di Milano.
11
3. Dado.xls
Descrizione: lancio di un dado equilibrato
Parametri liberi: numero di prove
Calcolo automatico: probabilit`a, frequenze e istogramma di confronto