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DON MATTEO,

PARROCO DI RONAGO 1966-1981


RONAGO '91 vuole ricordare con semplice ma
con un profondo senso di riconoscenza Don
Matteo Censi, il sacerdote che dal 1966 al
1981; ha guidato la comunit parrocchiale di
Ronago e, dopo una breve ma molto dolorosa
malattia, andato "in Paradiso" il giorno 2
aprile 1991, a Lanzo Intelvi, dove da dieci
armi era parroco e animatore di una fraternit
sacerdotale.
Tutti a Ronago ricordano la figura di don
Matteo, come sacerdote e come amico fin da
quando arrivato nel Gennaio 1967 per
sostituire don Carlo Fortezza che era
scomparso il 16 giugno 1966.
Nato ad Albiolo il 21 settembre 1931, Don
Matteo aveva studiato nei Seminari di Como ed
era diventato sacerdote il 28 giugno 1957.
Sacerdote novello era stato mandato come
vicario cooperatore a Novale Mezzola con il
compito anche di parroco di Codera. Nel 1960
veniva nominato parroco a Cataeggio, in Val
Masino, in provincia di Sondrio, dove rimase
fino al 1966, quando venne nominato Parroco
a Ronago.
Don Matteo giunse a Ronago il 28 gennaio
1967 e subito la sua preoccupazione fu quella
di animare la vita della comunit parrocchiale
alla luce del Vangelo e della Parola di Dio,
mettendo a disposizione di tutti il suo tempo, la
sua cultura, la sua bont, coinvolgendo piccoli
e grandi in molteplici attivit che hanno segnato
profondamente la vita di tante persone e in
genere di tutta la comunit.
Accanto a interventi di ordine "materiale",
come la costruzione della scuola materna, del
Centro Parrocchiale e la sistemazione della
Chiesa e del Coretto, tutti lavori che indicano
una particolare attenzione alle "cose* di Dio e
ai pi piccoli e richiedono continue
preoccupazioni, non possiamo dimenticare
tutto il bene, i consigli, le prove di amicizia
sincera e di dedizione instancabile che tutti
quelli che lo hanno avvicinato hanno potuto
sperimentare e apprezzare. Ci sembra giusto
dare particolare risalto alla sua proposta
convinta e coinvolgente di unit e di comunione
legata al Movimento dei Focolarini di Chiara
Lubich, che tanto ha segnato la sua vita e il suo
apostolato.
provare, quando nel 1981 Don Matteo, su
invito del Vescovo, si decise a fare una nuova
esperienza come parroco di Lanzo Intelvi e
animatore di una fraternit sacerdotale.
Forse aveva tanti altri progetti per Ronago e la
nostra comunit, forse sperava di rimanere
ancora a lungo per poter cogliere i frutti di
tanto lavoro e di tanta dedizione. Forse
pensava che era meglio che fossero altri a
continuare quello che lui aveva iniziato o forse
anche era solo un obbedire alla voce del Signore
che chiama sempre verso nuove scelte che non
sempre riusciamo a capire. E' un fatto che
quando gli si parlava di Ronago, della nostra
parrocchia, delle persone che per tanto tempo
aveva seguito come amico e come padre, si
notavano una certa nostalgia e un certo
rimpianto, tanti ricordi affioravano alla sua
mente e nelle sue parole. Nelle sue visite a
Ronago aveva modo di rivivere tanti momenti
della sua vita, soprattutto di ripensare alla sua
Mamma che, morta in mezzo a noi, aveva
voluto che fosse sepolta nel nostro cimitero.
Ci sembrato di capire che, durante la sua
malattia, Don Matteo sia riuscito a ricuperare e
forse, aveva cercato di tenere dentro di s,
perch "ormai" era parroco di un'altra
comunit e il suo Apostolato era diretto ad
altre esperienze e ad altre persone.
Nella sua malattia bastavano un sorriso, una
preghiera, un ricordo, lo sforzo per ricordare
persone e fatti, un abbraccio o una stretta,
sempre vigorosa, di mano per dire a tutti quelli
che lo andavano a trovare che la sua amicizia e
il suo affetto per Ronago non si erano mai
interrotti.
Tutti ne slamo convinti: anzi crediamo che
don Matteo continui a volerci ancora tanto bene,
anche ora che in Paradiso!
un giovane ricorda
UN EDUCATORE DELLA FEDE
Caro don Matteo ci hai lasciato moltissimi bei
ricordi che sarebbe inutile ricordarli tutti. C' per
qualcosa che hai lasciato a me ed a molti altri
giovani di Ronago che vai certamente la pena di
ricordare. Quando penso a te mi viene subito in
mente la tua gentilezza e disponibilit che avevi
per tutti "buoni o cattivi", il tuo sorriso sempre
pronto ad accogliere i bisognosi, la gioia con la
quale ci "contagiavi quando parlavi, giocavi e
scherzavi con noi. Quando invece ci insegnavi la
dottrina ti trasformavi: diventavi serio e deciso
tanto da coinvolgere con questo tuo
atteggiamento noi ragazzi perch riuscivi a farci
sentire, quasi pesare, l'importanza della cosa.
Cos durante il catechismo noi eravamo seri, zitti
e attenti quanto lo eri tu. Anche in Chiesa,
durante la messa, succedeva questo.
Soprattutto a noi chierichetti hai insegnato il
rispetto per la Casa di Dio e questo senza dover
urlare per farti ubbidire, ma, dando l'esempio.
Cos, seguendo te, abbiamo imparato quando
eravamo in sacrestia o in Chiesa a parlare
sottovoce, a non correre, a non mettere le mani
in tasca, a non ridere, a stare attenti durante la
Messa senza aprir bocca ! Quando ti guardavo
mentre celebravi la Messa vedevo chiaramente la
grande fede che c'era in te perch ogni frase che,
dicevi non usciva mai per caso o per retorica,
ma era sempre prima pensata e riflettuta, poi detta
con grande fede. Spesso anzi, senza voler
esagerare, rimanevo sbalordito da quanto e da
come ti concentravi durante la Messa e
soprattutto durante la consacrazione. Anche
quando sono venuto a trovarti in ospedale mi hai
preso subito la mano per stringerla forte, come
avevi sempre fatto da quando mi hai
conosciuto, e nonostante il tuo destino fosse gi
segnato, sei ancora riuscito a commuovermi con la
tua tranquillit, serenit e felicit tali che solo un
cristiano che si sente sicuro nelle mani di Dio pu
avere. In questo modo hai trasmesso a me ed a
molti altri una fortissima fede che gli anni non
riusciranno mai a scalfire.
M.G.
l'esperienza della malattia
L'IMPENNATA" DI DON MATTEO
"Ditemi poi quello che !" afferma guardandomi
negli occhi. Non smette di sorridere, ma il suo
tono deciso non ammette equivoci: vuole essere
informato sulla sua malattia di cui sospetta la
seriet e che vuole fin dall'inizio affrontare con
piena consapevolezza. Rispondo con una frase
che significa poco e lascia intendere tutto. Le
parole del collega che ha effettuato la
gastroscopia sono state pesanti, fin troppo
chiare. Non ci sono dubbi sulla natura dei
disturbi: sono dovuti alla presenza di un tumore
allo stomaco esteso all'esofago. Non c' tempo
da perdere, se pure si potr fare qualcosa. la
mattina del 3 ottobre. Accompagno all'uscita
dell'ospedale don Matteo. Qualche giorno prima
aveva confidato di avere delle difficolt ad
alimentarsi ma ripeteva di non sentirsi proprio
malato. Ha accettato quasi incredulo il ricovero
per l'intervento che doveva essere effettuato con
urgenza, ma ripeteva che si affidava ai medici e
che non sentiva paura. "Forse perch adesso non
sento niente...."diceva.
Si detto contento di farsi, operare da Gianni
Conconi, un chirurgo di origine ronaghese, e
trovava il modo di scherzare su questa
occasione che gli dava di usare i ferri su di lui.
L'operazione stata eseguita l'8 ottobre: si
trattato solo di una laparotomia esplorativa,
cio, come si dice nel linguaggio popolare,
stato "aperto e chiuso", poich il tumore dello
stomaco era gi talmente diffuso da rendere
inutile ogni tentativo di asportazione. Don
Matteo ha intuito subito al risveglio che non si
era potuto intervenire come si sperava e nei
giorni successivi ha voluto conoscere tutto della
sua situazione. Sono stato a trovarlo a Lanzo
dopo la dimissione. Era sereno. Mi disse: "Sto
rivivendo, in questi giorni come in un film la
mia vita, fin da quando ero piccolo.... un
susseguirsi di fatti, di passi, di scelte, di sbagli.
A volte mi sembra di avere da parte mia fatto
solo sbagli, ma ogni volta il Signore con una
situazione, una correzione, un "ruzz" (uno
spintone) ha fatto in modo che ogni cosa
servisse al suo disegno. come vedere il
rovescio con tutti i nodi, ma poi c' il ricamo
che Lui ha
;
ricavato. . . . " Ha goduto di un
discreto benessere per alcuni mesi, continuando,
a lavorare. Solo che aspettava la visita di una
persona che si sarebbe preoccupata troppo se ,
1'avesse visto sofferente come gli capitava per
alcune ore dopo il pasto. Il Gioved Santo ho
assistito ad una delle visite che gli ha fatto il
Vescovo, Mons. Maggiolini. C'era tra loro un
rapporto di delicatissima confidenza e, alla fine,
stato commovente vedere il Vescovo che,
dopo avergli impartito la benedizione, si
inginocchiato accanto al letto e gli ha detto:
"Adesso anche tu ci dai la benedizione". Spesso
quando al mattino andavo da lui per dargli il
buongiorno avevo da trasmettergli messaggi da
parte di qualcuno di Ronago. Lui si illuminava e
sottolineava tutto quello che gli dicevo. Si
ricordava di tutti e tutti incoraggiava ad avere
fiducia. A chi gli diceva: "Andiamo avanti
insieme", rispondeva: "Se stiamo nella volont
di Dio, siamo insieme", II Venerd Santo
ricevette molte visite. Era vivissimo. Ad un
certo punto si parlato della morte e lui ha detto
di essere tranquillo pensando che anche Ges ha
avuto paura dei dolori della morte, fino a
gridare. Ha aggiunto che si sentiva sostenuto
dall'amore di chi gli stava vicino e che la morte
sarebbe stata un incontro, come "avere ancora
gli occhi aperti di qua e aprirli di l....". Lo
stesso giorno, dopo un esame di controllo, i
medici discutevano tra loro e don Matteo chiese
spiegazioni. Quando apprese che si sarebbe
potuto., fare qualcosa nel tentativo di prolungare
un po (forse qualche giorno) il decorso della
malattia, disse; "Lasciamo andare le cose come
vuole il Signore". Allora i medici gli hanno
chiesto se era contento cos e lui rispose di s,
che era contento.
Consapevole dell'imminenza della morte, ha
continuato a comportarsi con semplicit, come
quando volle rimisurare con pi accuratezza la
temperatura perch il termometro "magro come
sono, non ha segnato nulla".
La vigilia di Pasqua era assopito, ma apri gli
occhi e sorrise vedendo il dono giunto da parte
dei ragazzi dell'oratorio di Ronago: una
colombella di carta dentro un cuore.
Continuava a ripetere: "Buona Pasqua, Buona
Pasqua".
Il luned dell'Angelo era ancora lucido, ma
l'aspetto era assai sofferente, non aveva pi
voce. Sorrideva ancora. Sussurr: "Ci vediamo
domani".
Ma la notte successiva una emorragia ha
definitivamente spento quegli occhi sempre cos
vividi e profondi. Io credo che don Matteo si sia
trovato, senza vedere il buio, con gli occhi aperti
al di l.
Un prete, davanti alla salma sfigurata dalla
malattia, il giorno del funerale, mi sussurr:
"Hai visto che volto sindonico?".
E mi sembrava che avesse ragione.
Enrico Rezzonico
U N'AMIC IZ IA C H E S EMPR E C ONTINU ATA
Don Matteo: nell'anima e nella mente si
affacciano adesso tanti ricordi, tante esperienze
condivise con lui, ma scriverli non facile.
Sembra quasi di "sciupare" di non riuscire a
rendere pienamente tutto quello che questo
Sacerdote stato per noi.
Di lui non ricordo tanti discorsi. Quando lo
ripenso in mezzo a noi mi vengono in mente
soprattutto il suo sorriso sereno e la sua voce
calma. Era arrivato da poco a Ronago ed ero
andata da lui per avere un suo consiglio prima
di partire per l'Inghilterra come ragazza alla
pari. Mi conosceva appena ma mi ha dedicato
con pazienza il suo tempo, lasciandomi la
bellissima sensazione di essere stata ascoltata
fino in fondo, con qualcuno in pi da ricordare
quando sarei stata lontana da Ronago.
Pi tardi, un gruppo di noi giovani aveva messo
insieme un complessino "beat" con tanto di
chitarre elettriche e batteria. Don Matteo ci
ospitava nei locali sotto casa sua per le prove
serali. Probabilmente il chiasso che facevamo
gli avr impedito di lavorare o di riposare, ma
lui era contento di vederci uniti e si interessava
ai nostri piccoli progressi. Senza che ce ne
accorgessimo, seguiva anche i nostri sogni di
ragazzi. I primi problemi con la vita e con
l'amore. Non chiedeva, non interrogava, ma
eravamo noi a confidargli i nostri piccoli
"grandi segreti" e la sua parola, discreta e
rassicurante, arrivava sempre al momento
giusto, aiutandoci a restare uniti pur seguendo
ciascuno la sua strada. E questo lo posso
constatare ancora oggi, quando capisci da certe
sintonie di intenti, che i tuoi amici di 20 anni fa
sono rimasti gli stessi di allora: bastano poche
parole per essere, come prima, sulla stessa
lunghezza d'onda.
Quanti momenti sereni e profondi abbiamo
vissuto con lui: alle gite, nei pellegrinaggi (mi
ricordo specialmente quello a Lourdes nel
1976) e nei tanti momenti di preghiera e di
unit, anche per esempio quando cantavamo
insieme le canzoni dei Gen o quelli della
montagna.
Ma venuto anche il momento della prova, il
momento che pi di tutti ci ha fatto intuire la
profondit dell'anima e della fede di Don
Matteo: quando morta la Rosy. Lui e mamma
Clara insieme erano riusciti a trasformare quel
distacco cos doloroso in parola di Dio vissuta,
a farci "toccare" con il cuore la serenit
cristiana che viene dell'abbandonarsi fiduciosi
alla volont del Padre. Un abbandono totale che
entrambi hanno saputo vivere giorno per giorno
fino al momento estremo della vita. Questo mi
sembra l'insegnamento pi prezioso che Don
Matteo ci ha lasciato, oltre a quello, stupendo,
di essere capace d non giudicare gli altri, di
amare ed accettare ciascuno per quello che .
Del giorno del mio matrimonio ricordo con
commozione il modo con cui Don Matteo ci ha
accolto davanti all'altare: chiamandoci per
nome, riuscendo ad esprimere tutta la sua
fiducia nel veder nascere una nuova famiglia
Una fiducia che ancora sento nel cuore, che
ancora voglio ricordare e che soprattutto non
vorrei mai deludere. Quando stava per nascere
il nostro primo bambino, ancora sono andata da
lui, per chiedergli di esserci vicino con la
preghiera, per dirgli il nome che avevamo
scelto, per farlo partecipe della nostra attesa e
della nostra gioia. Questo dieci anni fa: pochi
mesi dopo sarebbe partito per Lanzo.
Non siamo andati molto spesso a trovarlo. A
volte bastava ricordarlo per sentirci ancora
vicini a lui. L'ultima volta l'abbiamo visto
all'ospedale, tre giorni prima che morisse e
ancora ci ha chiamati per nome, con lo stesso
affetto di sempre e in quell'invito ad avvicinarci
a lui ho risentito nel cuore lo stesso invito verso
Dio che tante volte e in tanti modi lui sempre
riuscito a proporci: Grazie di tutto, Don Matteo.
lettera di un amico
DON MATTEO IN PARADISO
Caro Don Matteo, l'alba del tuo "terzo giorno" e
ancora la pioggia tra noi quasi un tramite. L'altro
ieri, il tuo primo giorno di sepoltura, la pioggia
non cess di lavare le nostre lacrime o di
mormorare a tutti il solenne battesimo che stata
la tua morte. Sul piazzale della chiesa,
l'assemblea del popolo di Dio - e tuo popolo -
era la Chiesa non edificio ma sacramento visibile
del Cristo di cui sei sacerdote in eterno.
L'assemblea era presieduta dal vescovo
Maggiolini che aveva accanto il vescovo
Ferraroni e un numero straordinario di presbiteri.
Ed era composta l'assemblea di gente "tua", dai
tuoi paesi d'origine e di fatica, quelli dove hai
seminato la parola e il sacramento e dove hai
celebrato la messa prima d'ora Giacch ora - il
terzo giorno - la tua messa continua in
un'assemblea ancora pi sterminata e gloriosa,
bench invisibile. Ma al centro, quasi a
presiedere veramente l'Eucaristia del tuo
funerale, c'eri ancora tu, con il volto di fronte al
popolo; come si conviene ad un prete C'era il
tuo corpo demolito dai terribile male; quel
corpo che, proprio perch cosi sfigurato, ha
gridato a tutti l'attesa della risurrezione. Si
percepiva, durante quella celebrazione austera,
un miscuglio di sentimenti che in nessun'altra
occasione possibile avvertire, per la singolare
contraddizione del dolore e di una misteriosa
gioia, che il vescovo ha voluto fosse sancita alla
fine da un festoso canto intonato dai tuo) fratelli
focolarini. Tu eri infatti un prete della diocesi di
Como e appartenevi a quel movimento. Ma
anche in questo hai esercitato un mirabile
magistero di vita, interpretando la tua condizione
non come una doppia - e magari conflittuale -
appartenenza, ma come un'unica appartenenza a
Cristo e alla Chiesa, che andava a rafforzare la
fedelt assoluta al tuo essere prete ai servizio della
Chiesa locale e, mediante essa e il suo pastore, a
tutta l'altra Chiesa che universale proprio
perch ovunque: nei territori, ma anche nei
movimenti, nelle famiglie, come ha detto il Papa.
"Prega per le vocazioni, per le quali quest'anno
siamo particolarmente impegnati" ha detto il
vescovo Maggiolini. E io a quel punto mi sono
distratto nella memoria. Ho ricordato quella
intensa stagione vocazionale dell'inizio del
nostro cammino. Eravamo In tre. Tre ragazzi
quasi coetanei. Tu eri certamente ii migliore;
poi c'era Bartolomeo e c'ero io, il peggiore, il
pi scapestrato.
Il maestro ci chiam servendosi di quel prete
meraviglioso che ha fatto irruzione nella nostra
vita bambina e l'ha trasformata per sempre.
Forse tu ed io sappiamo di don Carlo cose e
segreti che nessun altro conosce. Certo che tu
ed io sappiamo che egli era santo, era davvero
uomo di Dio. Quando mor, proprio come te,
noi ci avvicinammo al suo letto e accogliemmo
la sua benedizione come un viatico per la vita
Stavamo per diventare preti. Quel giorno
lontano, ancora poco pi che bambini, ci
presentammo in tre davanti al prevosto Rossi
durante la messa solenne. Sulle piccole braccia
stese tenevamo trepidi la veste talare e la cotta
bianca ripiegata. II prevosto benedisse quelle
vesti e ce le fece indossare.
Tutti e tre abbiamo cantato la nostra prima
messa affiancati, uno dopo l'altro ma insieme.
Ricordavo tutto, sai, la tua mamma Emilia e i
nostri giochi e le normali
impuntature e il continuo riconoscere che gli altri
avevano ragione: tu eri il migliore. La tua
morte, il tuo modo di morire stata la grande
conferma Mentre l'assemblea pregava per te e
con te, io mi sono sentito ispirato a rivolgerti
una lucida preghiera. Ottienimi di morire come
te. In un certo senso ho invidiato la tua morte.
Non per le sofferenze terrificanti che l'hanno
accompagnata; non sono cos eroico o cosi
imprudente. L'ho invidiata perch non stata
n banale, n improvvisa, n inconsapevole
come tante altre morti. L'ho invidiata perch
stata la tua pi grande predica, perch stata la
morte di un prete.
Erano sei mesi che conoscevi la tua condanna
Tu hai vigilato sulla morte che si avvicinava, ti
sei preparato, come hai scritto e hai detto a molti,
ma soprattutto ne hai studiato i passi e le sei
andato incontro come si va ad un appuntamento
doloroso ma decisivo: l'incontro pasquale. Hai
fatto la stessa corsa di Maria di Magdala e di
Giovanni verso il sepolcro; avevi il fiato grosso
come Pietro, pi per la malattia che per l'et. E alla
fine hai scoperto il sepolcro che era anche il tuo.
Non era vuoto; c'era il Cristo risorto che
annunciava la tua resurrezione. In un certo senso
hai
fatto la radiocronaca diretta di tutta questa lenta
corsa. Hai trasmesso a tutti la tua esperienza di
morte cristiana, il senso di un sacerdozio
vissuto persino nella morte. E cosi ho capito il
senso di quel breve messaggio che don Antonio
mi aveva lasciato: "don Matteo andato in
Paradiso". Non era affatto un modo
"pretesco" per annunciare la morte. Era una vera
notizia. Tu sei andato in Paradiso in questa
settimana di Pasqua che io non potr mai
dimenticare, perch l'annuncio della
Resurrezione mi stato portato da tre dolorose
separazioni: Franco e Violetta morente a Roma e
tu, Matteo.
Dopo il funerale, un tuo compagno di messa
mi ha guardato con gli occhi rossi e mi ha
detto: "hai visto? Quando la bara arrivata al
cimitero la pioggia ha smesso per un istante, si
aperto il cielo che ha lasciato cadere un raggio
di sole proprio sulla bara e si sentito un soffio
di calore. Non ho mai visto niente di simile".
Forse era il calore di Emmaus.
Ancora quello.
E noi ti abbiamo riconosciuto.
don Claudio Sorgi
interviste-flash
ERA UN PRETE BUONO,
PADRE DI TUTTI
Don Matteo ha lasciato nella nostra comunit un
vivo ricordo. Per questo motivo abbiamo voluto fare
unintervista girando in alcune case di Ronago e
cercando di raccogliere le testimonianze di persone
di tutte le fasce det. Ci siamo sforzate di trovare
domande le cui risposte riassumessero i sentimenti
provati dalle persone intervistate.
Abbiamo chiesto:
1) Quale era il suo rapporto con Don Matteo?
2} Che cosa lha pi colpita della sua vita?
3) C qualche episodio particolarmente significativo
che ricorda?
Ci siamo rese conto di come un intervistato abbia
colto nella persona di Don Matteo una particolare
caratteristica non notata da un altro.
Ad esempio un chierichetto lo considerava
soprattutto come un amico, una persona veramente
valida che gli ha dato molti consigli utili nellet di
adolescente. stato colpito dalla sua bont e ha di
lui dei bellissimi ricordi tra cui quello delle vacanze
in montagna a Toceno insieme agli altri chierichetti.
Due coniugi sono rimasti stupiti della sua profonda
fede e non hanno ricordi soltanto legati alla sua
permanenza a Ronago, ma anche di quando si
trovava a Lanzo e in ospedale.
Una signora anziana ci ha riferito di avere con Don
Matteo un rapporto ottimo perch era buono,
profondo e molto comprensivo. Aveva inoltre un
convinto sentimento religioso. Lo ricorder sempre
soprattutto per alcuni momenti passati con lui e con
la comunit: la Mariapoli del 72 e due pellegrinaggi
a Lourdes.
Unaltra pensionata ci ha raccontato di un
pellegrinaggio fatto con Don Matteo a Pompei: ci ha
dichiarato come lui, da uomo timido che era, in
quelloccasione si era dimostrato aperto, sempre
con la battuta pronta e si era messo addirittura a
raccontare le barzellette. Inoltre egli raccomandava
di non lamentarsi perch "bisognava prenderla
come Dio la mandava. Una volte arrivati si erano
recati a vedere i resti delleruzione del vulcano, un
posto che lei ha definito non certamente accogliente
e piacevole. Allora si era lasciata scappare qualche
esclamazione di scontentezza e subito Don Matteo
le aveva risposto: "Cosa ti avevo detto prima?".
Unaltra signora aveva con lui un rapporto molto
bello di stima e di amicizia che ha definito un
rapporto vero. Lha sempre colpita la sua serenit,
la sua bont, il suo sorriso e quel suo ripetere
spesso, quellinculcare la realt che Dio amore. Di
ricordi ne ha tanti ma quello che lha colpita
maggiormente stata una sua visita a Lanzo
quando Don Matteo era gi malato. Subito lui le
aveva regalato un libro che poteva farle del bene.
Oggi lei lo conserva come un ricordo, come una
reliquia. stata colpita da quellincontro perch chi
riceveva il dono, in quel momento passato insieme,
era ancora lei: non tanto per il libro, ma perch Don
Matteo era capace di dimenticare la sua malattia ed
il suo non star bene ancora una volta per farsi dono
per il suo prossimo. Ancora, una donna ci ha
parlato del suo rapporto amichevole con Don
Matteo e di come laveva colpita la sua disponibilit
per gli altri. Ricorda con gratitudine che lui passava
a casa sua tutti i giorni a trovare il marito ammalato
infondendo parole di conforto.
Abbiamo intervistato delle mamme.
Una lo ricorda come uomo sereno, che infondeva
pace nei momenti difficili. Spesso, ha detto, lo si
trovava in chiesa a pregare; mi ha aiutato molto nei
momenti difficili della mia vita. Ci ha riferito la sua
tipica frase: "Andem innanz", (andiamo avanti).
Unaltra ci ha cos detto: " Don Matteo stato per
me un dono dellamore di Dio. Oltre che il parroco
della mia giovinezza stato per me un padre. I suoi
insegnamenti, profusi con tanto amore e poche
parole serbano nel mio cuore unintensa serenit In
questi periodi sto attraversando momenti difficili per
difficolt di vario genere e, grazie alla presenza di
Don Matteo nella mia vita e nel mio cuore, oggi
posso dire di saper affrontare con pi serenit
questi particolari momenti".
Noi abbiamo cercato di rispondere a queste
domande personalmente, ma data la nostra et,
non abbiamo avuto lopportunit di averlo come
parroco a Ronago se non nei primi anni o mesi di
vita. Ci ricordiamo per alcuni episodi ed alcune
visite a Lanzo che ci rimarranno sempre per tutta la
vita. Qualcuna si ricorda che Don Matteo le ha
pagato un gelato, le ha donato dei pasticcini o
ancora che lui le aveva fatto visitare con cura la sua
casa. Ad unaltra capitato di stare a cena con lui,
con don Antonio e don Bruno e di aver fatto tante
risate. C chi ha come suo ricordo il crocifisso che
aveva in camera o semplicemente la forte ma
piacevole stretta con cui ti abbracciava o ti
stringeva la mano.
Insomma, c chi ha vissuto lesperienza di don
Matteo nella nostra parrocchia, chi lo ha conosciuto
poi, chi magari se lo ricorda appena ma tutti hanno
un ricordo straordinario di questo sacerdote che,
senza dubbio, ha fatto tanto bene ad ogni persona
che ha avuto loccasione di stare con lui.
Vogliamo finire questa nostra intervista con una
frase che abbiamo raccolto e che esprime tutto
quello che proviamo e che abbiamo dentro: grazie
Don Matteo.
Donata, Paola, Gabriela, Anna e Maria
il mio parroco
R IC OR DANDO DON MATTEO
Vorrei ricordare la figura del Sacerdote, del
Parroco che per 14 anni ha guidato la nostra
comunit. Era un uomo buono, apparentemente
forse un po schivo e timido, ma bastava
avvicinarlo, per sentirsi accolti. con grande
umanit e serenit. Era Sacerdote di grande
spiritualit, la sua unione con Dio lo rendeva
estremamente sensibile e attento a sviluppare in
tutti noi, le potenziali capacit di vita interiore,
di silenzio, d ascolto della parola di Dio.
Ripeteva spesso: "Dio amore e il nostro
essere cristiani ci deve portare ad amarci come
Lui ci ha amato, non guardando alle nostre
incapacit, ai fallimenti perch Cristo li ha gi
messi in conto, li ha gi pagati con il suo
sangue per darci la possibilit di ricominciare
ogni giorno ". Aveva la capacit di
sdrammatizzare ogni difficolt o problema,
vedendo in ogni situazione il lato positivo,
inculcandoci, cos, nuova fiducia e speranza. La
sua grande passione era l'unit; l'essere un cuor
solo e un'anima sola, il vivere gli uni per gli
altri, per formare della nostra Parrocchia una
vera comunit. Ricordo l'impegno che ci aveva
lasciato prima di partire per Lanzo: "Create
rapporti veri, autentici di amore e attenzione fra
voi e con tutti. Accogliete e collaborate col
nuovo Parroco che il Signore vi mander,
vedendo in Lui l'espressione della volont di
Dio che vede e vuole il bene di voi tutti!..
Ultimamente la malattia l'aveva come
trasfigurato in Cristo; si poteva quasi toccare
con mano la sua unione a Ges Crocifisso, la
sua grande disponibilit a fare la volont di Dio
in ogni istante.
Ora in Paradiso, e sono certa che continuer
ad aiutare anche noi, suo gregge di un tempo,
perch possiamo camminare, senza stancarci,
verso la meta dove ci attende con tutti i Santi.
A S ER VIZ IO DELL'U NIT
Ripensando al Vangelo di Giovanni (14, 23-29)
che abbiamo ascoltato tante volte, un pensiero
si fa strada: Dio ti ama. E subito una domanda:
"Come si concretizzato questo amore nella
tua vita?" Immediata la risposta: in tanti fatti e
persone, ma pi di tutti don Matteo stato
concretamente l'Amore di Dio. Quando andavi
da lui e ti ascoltava, sentivi che tu in quel
momento eri l'unica persona per lui : la pace e
la gioia restavano nell'anima. Nello stesso
tempo anche le altre persone entravano a far
parte armoniosamente nella tua vita; tutti
eravamo, tramite don Matteo, il nostro parroco,
uniti. Ho imparato da lui, o, meglio, attraverso
la Parola d Dio che lui continuamente
proponeva e viveva, ad amare la parrocchia, a
vederla come una grande famiglia che fa parte
della propria vita, dove ciascuno si impegna
secondo il dono ricevuto, nell'accettazione e nel
rispetto reciproco.
la testimonianza di un amico
DON MATTEO E IL S U O "S ANTO VIAGGIO"
Gioved 4 aprile siamo stati insieme per l'ultima
volta con Don Matteo per i suoi funerali. Sono
venute rappresentanze da tutte le parrocchie
dove Lui ha svolto il suo ministero: Novate
Mezzola, Cataeggio, Ronago. La pioggia ha
mescolato tutti con la sua gente di Lanzo e della
Valle, in una marea di ombrelli che appariva
come un'unica grande famiglia.
Il Vescovo Alessandro che con tante visite, a
casa prima e all'ospedale poi, gli era sempre
stato vicino, raccontava l'anima di Don Matteo
con una grande capacit di cogliere l'essenziale.
Veniva in evidenza la sua tensione alla
comunione e all'unit, il suo amore verso i
sacerdoti, il suo attaccamento a Ges crocifisso
e abbandonato da cui traeva una gioia ed una
serenit straordinaria anche nel momento pi
difficile della sua malattia. Il Vescovo sentiva il
bisogno, alla fine del rito, che ci fosse un canto
di gioia. La sua certezza era: don Matteo non ci
ha fatto la grazia del sole ma ci far tante
grazie. Dir don Claudio Sorgi su "Avvenire"
del 7.4.91: Ad un certo punto si aperto il cielo
ed ha lasciato cadere un raggio di sole proprio
sulla bara".
Pi di cento sacerdoti concelebravano, molti
condividendo l'unico ombrello con il vicino in
un amore concreto che deve aver dato a don
Matteo una gioia specialissima. Anche il
Vescovo Teresio non era voluto mancare. La
sua presenza mi richiamava un lontano 18
luglio di dieci anni fa, quando eravamo arrivati
a Lanzo. Lui stesso aveva desiderato essere
presente all'ingresso in parrocchia; la
cerimonia, molto semplice ma significativa, si
era conclusa con il Vescovo che dava a don
Matteo le chiavi della chiesa dicendo: "Adesso
pensaci tu". Da allora siamo andati avanti
insieme. In tanti anni non ricordo un giorno in
cui ci sia stata un'incomprensione. Per don
Matteo, prima di tutto, prima ancora
dell'apostolato, c'era il comandamento nuovo di
Ges: "Amatevi gli uni gli altri come Io ho
amato Voi". Aveva un'attenzione grande
soprattutto per i sacerdoti. Raramente siamo
rimasti soli in casa. Tra i tanti mi rimasta
particolarmente impressa l'esperienza con don
Ezio Di Cas. Tra lui e don Matteo era nata
un'intesa meravigliosa fatta di un amore
concreto che arrivava fino alle cose pi piccole.
Un giorno don Ezio era uscito a dire: " Qui ho
trovato un pezzo di Paradiso". L'amore si
vedeva, si toccava con mano in mille
circostanze. Diceva un giorno una
parrocchiana: " Ci avete insegnato per tanto
tempo che bisogna amare tutti, adesso ho visto
come si fa".
L'idea di fondo che guidava la nostra vita era
quella parola di Ges: "Dove due o pi sono
uniti nel mio nome, Io sono in mezzo a loro".
Scrive don Matteo nel suo diario del 18 luglio
1989: " Sono otto anni che siamo a Lanzo,
Grazie Ges.... fa che possa brillare sempre pi
la Tua presenza tra noi".
Non avevamo preso la televisione per poter
stare insieme, il pi possibile e perch la nostra
convivenza fosse sempre nel soprannaturale.
Quando don Bruno venuto a stare con noi la
gioia di don Matteo stata particolarissima.
Diceva: "In tre ancora pi bello". Lo sentivo
crescere nella sua scelta di Dio giorno per
giorno. Non mi dava molti consigli. Faceva, e
io capivo che cosa anch'io dovevo fare.
Ci dicevamo tutto; nessuno faceva una cosa
senza averla vista insieme.
Anche le difficolt condivise diventavano
leggere. Una vita di famiglia che si apriva a
scuola di santit; lui aveva imparato a
chiamarla: "santo viaggio". Con la gente si era
andato costruendo un rapporto bello. Si puntava
molto, attraverso la catechesi e gli altri
incontri ad una vita evangelica che cambiasse i
rapporti tra le persone. Quando arrivata la
malattia, subito l'ha sentita un dono e c' stata
un'impennata verso Dio. Qui l'esperienza
diventa veramente profonda. Cos lui stesso la
racconta nel suo diario: "Mi stanno preparando
per l'intervento; mi pare di giocare, nulla turba
la pace interiore". L'esame al torace ha rivelato
qualcosa che non so. Non mi preoccupo, sono
nelle mani del Padre". E alcuni giorni dopo
l'operazione: "L'intervento chirurgico di luned
8 ha rivelato tutta la gravita del male: non si
potuto togliere il tumore data la fase avanzate
del male. Marted pomeriggio Gianni me lo ha
comunicato. Non stata una sorpresa perch
alcuni indizi mi facevano intuire questa realt.
Nell'anima non cambiata la realt di pace. Ho
rinnovato il mio s a Ges Abbandonato
affidandomi nelle mani del Padre",
Negli ultimi giorni diceva al cappellano
dell'ospedale: "Voglio fare solo la volont di
Dio". L'ultima notte ha recitato l'Ave Maria
fino a quando l'ha portato in paradiso.
Don Antonio Fossati
U NA PR ES ENZ AIMPOR TANTE
Mi costa dolorosa fatica ricordare la figura di
Don Matteo, eppure doveroso farlo perch
stato per me e per molti della mia generazione
una delle presenze pi importanti per la nostra
formazione spirituale, morale ed umana. Potrei
soffermarmi a ricordare molti dei momenti
passati con lui, ma voglio soprattutto conservare
memoria di due doti particolari che egli ha sempre
posseduto e che ci hanno continuamente
affascinato: la capacit di ascoltare e un
profondo senso del sacro. Due atteggiamenti
forse controcorrente nella rumorosa e caotica
vita di oggi, ma che ci hanno accompagnato
con discrezione nella crescita, ancorandoci
saldamente ai valori umani pi veri.
Maurizio
gennaio
1 \Inizio del nuovo anno
Giornata per la pace.
Alla lode vespertina, abbiamo rinnovato il
tradizionale bacio di Ges Bambino.
Incanto dei doni dell'albero a favore della
Scuola Materna
2 Festa di S. Defendente,
patrono di Ronago: abbiamo raccolto 1' offerta
del focatico
6 Festa dell'Epifania e conclusione
solenne delle feste del Natale
7 Funerale della Signora Balatti Maria v.
Rubini
8 Oggi abbiamo consegnato al Prof.
Alberto Bogani e alla Scuola di restauro "A.
Galli" di Como la pala di S. Vittore e
Defendente.
12 Festa dell'Infanzia missionaria: al
pomeriggio (ore 15) benedizione dei bambini,
sempre molto numerosi insieme ai loro genitori.
15 Abbiamo pregato (dalle ore 15 alle ore
16) per la pace nel mondo, minacciata dalla
guerra del Golfo (Irak e forze alleate)
17 Incontro di verifica e di
programmazione dopo le feste del Natale e in
preparazione alla Quaresima. L'invito rivolto
a tutti, la risposta data da pochi!
18 Abbiamo iniziato la settimana di
preghiere per l'unit dei cristiani
20 Durante la .messa delle ore 10 abbiamo
salutato con gioia e con tanto affetto Suor
Amelia che partiva per il Messico dove inizia
una nuova missione e Ambrogio che ritorna a
Mann in Costa d'Avorio. A loro abbiamo dato
un segno della nostra fraternit e della nostra
condivisione
In occasione della Festa di S. Antonio
abbiamo benedetto, dopo le messe, le
automobili e tutti i mezzi di trasporto.
21 Dopo una seria e lunga preparazione,
diamo inizio a un'attivit per i giovani e i
giovanissimi: animano la prima serata i giovani
della Parrocchia di Sagnino.
26 Celebriamo la giornata mondiale .per i
malati di lebbra. Al pomeriggio con un gruppo
d ragazzi ricordiamo la festa di S.Giovanni
Bosco.
Guardiamo insieme la cassetta del film.
28 Seconda serata per i giovani e i
giovanissimi: portano la loro esperienza di
parrocchia e di
animazione i giovani di Sagnino.
febbraio
2 Festa di Ges, luce del mondo: alla sera
benediciamo le candele e facciamo la processione
sulla piazza. Segue poi la Santa Messa..
3 Di buon mattino con un gruppo di giovani
(una cinquantina) partiamo per una gita sulla neve
all'Aprica: una bella giornata e un'esperienza
interessante, anche se ci sono tre incidenti.
9 In questa domenica
ricordiamo la giornata della vita. presente una
volontaria del Centro di aiuto alla vita che porta la
sua esperienza. Viene distribuito una seme, il seme
della vita a tutta la gente presente in chiesa, perch
ciascuno impari a coltivare la vita. Presso il Centro
parrocchiale le donne fanno festa per ricordare S.
Agata. Riprende anche l'oratorio festivo.
12 l'ultimo giorno di carnevale: alla scuola
materna grande spettacolo curato dai genitori dei
bambini.
13 Inizia la Quaresima:
preghiera, ascolto della Parola, gesti di sacrificio e di
solidariet
15 Seguiamo il tradizionale programma:al
pomeriggio(14.45) e alla sera (ore 20) Via crucis,
catechismo per gli adulti, giovani e ragazzi. il
programma di ogni venerd di quaresima.
16 Iniziamo con i ragazzi il cammino
quaresimale... Leva l'ancora e parti con Lui.
17 Prima domenica di quaresima:
il rinnovamento...
24 Seconda domenica di quaresima :
1'alleanza
25 Inizia la catechesi per i giovanissimi e i
giovani: la Pace: parliamone! Guida l'incontro la
prof. Gemma Tavasci
marzo
3 Terza domenica di quaresima:
la comunione.
Battesimo di Moletta Serena
4 Seconda serata per i giovani e giovanissimi:
cooperazione a. gruppi sulla pace
10 Quarta domenica di quaresima:
la vocazione.
Giornata di solidariet per gli albanesi
11 Terzo incontro per i giovani e giovanissimi:
la solidariet. Partecipano rappresentanti della Croce
rossa di Uggiate, dell'Alveare, del centro di
solidariet di Como.
17 Quinta domenica di quaresima: L'annuncio.
A Como, Convegno diocesano delle famiglie: La
radicalit evangelica nella vita familiare.
Sono presenti pi di ottocento persone. Anche
un gruppo della nostra comunit partecipa
all'incontro animato da don Dante.
18 Serata di cooperazione a gruppi per i
giovani e giovanissimi sulla solidariet
19 Festa d S. Giuseppe
Alla sera incontro per genitori della Prima
comunione e della Cresima.
23 Ad Olgiate Comasco, Festa
giovani '91, musica e testimonianza per un
mondo giovane.
24 DOMENICA DELLE PALME
Giornata mondiale della giovent.
Abbiamo benedetto gli ulivi, poi in processione
siamo venuti in chiesa, dove i giovani hanno
animato la S. Messa
Alle ore 15, celebrazione della Prima Confessione
adulti
Piccola festa insieme ai genitori e ai bambini.
Alle ore 18, S. Messa
Alla sera, Cena con i. giovani e giovanissimi -
Giochi di gruppo guidati dall'amico Franco
Caspani
27 Abbiamo ricordato P. Giuseppe
Ambrosoli nel quarto anniversario della sua
morte.
Alle ore 18, S. Messa concelebrata con i padri
missionari di Rebbio.
28 GIOVED' SANTO:
ore 10, Santa Messa in Cattedrale con il
Vescovo e tutti i sacerdoti. Hanno partecipato
anche i ragazzi della Cresima.
Siamo stati informati che don Dante, nostro
carissimo amico, stato nominato Vicario
Episcopale da Mons. Vescovo.
ore 20 S. Messa della Cena del
Signore. Abbiamo accolto gli oli Santi e
abbiamo rinnovato, anche attraverso la lavanda
dei piedi, l'ultima Cena del Signore,
ore 21, da un gruppo di donne stata preparata
l'ora di adorazione.
29 VENERD' SANTO:
ore 15, Celebrazione liturgica della Passione e
della Morte del Signore
ore 20, Via Crucis per le vie del paese: dalla
piazza della Chiesa per la via Serafino fino a
Via Ronco.
30 SABATO SANTO:
ore 21, Inizio della solenne veglia di Pasqua
benedizione del fuoco -
canto della notte di Pasqua -
Celebrazione del Battesimo (Lo Passo Sabrina)
- Rinnovazione delle promesse
- S. Messa di Pasqua
31 DOMENIC A DI PAS QU A
Nella gioia del Signore risorto abbiamo
celebrato la festa: abbiamo pregato per don
Matteo gravemente ammalato, abbiamo
ricordato tutti i nostri missionari diocesani.
I ragazzi dell'oratorio hanno distribuito, dopo le
messe, a tutti un simpaticissimo regalino (un
pulcino di cartone molto bello e originale!).
Hanno anche costruito una barca, la
barca dell'Alleluja, per indicare il cammino
quaresimale fatto. Hanno anche rappresentato
con un elaborato collage il motto "Leva
1'ancora"...
Al pomeriggio la Lode Vespertina. Con un
gruppetto di ragazzi siamo andati a Varese,
all'Ospedale del Ponte, a trovare don Matteo
gravemente ammalato, ma molto sereno.
DIARIO DELLA PARROCCHIA RONAGO 1991
aprile
2 Giunge al mattino presto la notizia della
morte d don Matteo
Con i chierichetti andiamo all'incontro zonale
ad Albiolo.
3 alle ore 20 S. Messa in suffragio di don
Matteo
4 Si svolgono a Lanzo i funerali di don
Matteo - Grande e commossa la partecipazione
anche da parte di tanti abitanti di Ronago che
hanno raggiunto Lanzo con un pullman o con
mezzi propri.
7 Viene dato l'annuncio che mons. Franco
Festorazzi, vicario generale della diocesi di
Como nominato Vescovo-metropolita di
Ancona
12 Funerale del Signor Fasola Enrico
13 II Vescovo compie, in battello e a piedi,
un pellegrinaggio con i giovani alla Madonna
del Soccorso. Un gruppo di giovani di Ronago
partecipa all'iniziativa e ritorna a casa
entusiasta. Bene!
20 Funerale della Signora Velia Emma v.
Merlo
21 A Roma viene beatificata Suor Chiara
Bosatta in occasione della giornata di preghiere
per le vocazioni sacerdotali e religiose.
Celebrazione del Battesimo di Maggie Cattaneo
22 Assemblea parrocchiale.
Presenti 35 persone.
Si inizia con la presenza del Professor Alberto
Bogani, il pittore illustra i lavori di restauro
della Pala
di S. Vittore e Defendente: si decide di
ripristinare l'antico dipinto.
- Per ricordare don Matteo, si propone di
scrivere il suo nome sulla, lapide al cimitero, di
sistemare il nome degli altri parroci defunti, di
ricercare articoli e fotografie di don Matteo
(tutti possono collaborare!), per un numero
speciale di Ronago 91, di impegnarsi a
celebrare ogni anno nella data anniversario una
santa messa, di visitare la tomba a Lanzo in un
prossimo futuro.
- Per il mese di maggio vengono proposte
diverse iniziative: la solenne apertura mercoled
primo maggio, a Lampona; la celebrazione ogni
settimana, nei vari rioni del paese: l'incontro
quotidiano per i bambini (16.30), la recita del
rosario, ogni sera alle ore 20.
- Le giornate eucaristiche verranno celebrate
il 30-31 maggio 1 2 giugno, secondo lo
schema degli esercizi spirituali della diocesi,
sar presente a guidare la preghiera e la
meditazione, don Giuliano Signorelli.
- E' stata anche presentata l'attivit del
Consiglio Pastorale Zonale: le varie iniziative
diocesane, la Pastorale del Battesimo, la
Pastorale sociale del lavoro, il Convegno
dell'Azione Cattolica, il sostegno alla
cooperativa "Simp-patia" di Valmorea sono
stati gli argomenti trattati.
- L'analisi delle iniziative dei vari gruppi:
*G.A.M.: viene proposta la giornata annuale
per il 9 giugno, con un impegno particolare alla
sensibilizzazione di tutte le famiglie
*"Giovani Insieme" e l'attivit dell'Oratorio
sono state presentate in modo breve ma
esauriente per coinvolgere sempre pi genitori
e ragazzi.
stata fissata la data del pellegrinaggio a
Lourdes dal 5 al 10 agosto come momento di
preghiera e di
DIARIO DELLA PARROCCHIA RONAGO 1991
Sono stati approvati anche i componenti del
Consiglio di Amministrazione della Parrocchia:
Grisoni Arnoldo, Robbiani Erminio, Ghielmetti
Luigi, Pusterla Gianantonio, Marchetto Angelo,
Grisoni Agostino, Capiaghi Luciana.
Don Antonio fa presente che vuole ricordare i
XXV anni del suo Sacerdozio con il
pellegrinaggio a Lourdes e durante la festa della
Madonna di agosto.
- Si auspica anche un incontro con gli
amministratori del Comune per un ulteriore
approfondimento dell'accoglienza dei libanesi a
Ronago e del problema della casa.
- Rinnovando 1'impegno a vivere insieme e lo
spirito di collaborazione per la vita della nostra
comunit si. conclude la seduta.
24 Funerale della Signora Rodigari Rosa v.
Longa
25 Festa di S. Marco
Alle ore 5 un gruppo di persone si mette in
cammino per andare a Somazzo dove assieme
alla comunit di Uggiate T. si rinnova la
tradizionale processione della rogazione.
Alle ore 7 don Antonio e 20 chierichetti con
qualche pap vanno a Morbegno per l'incontro
annuale diocesano con il Vescovo.
maggio
1 Inizia il mese di maggio, il mese
dedicato alla Madonna: alla sera semplice
corteo portando la statua della Madonna dalla
chiesa a Lampona, presso la Casa del
Lambrughi (Fausto), Rosario e S. Messa.
In giornata abbiamo vissuto una giornata di
ritiro in preparazione alla celebrazione della
Cresima a Rebbio presso i Missionari
Comboniani.
2 Alle ore 20, celebrazione in
preparazione alla cresima con i ragazzi, genitori
e padrini
5 Celebrazione della Cresima:
presiede Don Dante Lafranconi, che nominato
Vicario episcopale, ha questa facolt. I ragazzi
sono 23, Accompagna la celebrazione la
Cantoria, sotto la direzione di Padre Verga
somasco e del nostro Maestro Angelo Clerici.
La Chiesa viene addobbata in maniera
veramente bella dal Signor Michele Grisoni. Al
pomeriggio ci rechiamo in Seminario per
l'incontro dei quattordicenni con il Vescovo per
l'iniziativa "al Molo 14".
8 FESTA DI SAN VITTORE
Con solennit abbiamo celebrata la festa di S.
Vittore, patrono di Ronago. Ha presieduto la
messa solenne delle ore 10 Mons. Angelo
Cattaneo prevosto della Cattedrale di Como.
DIARIO DELLA PARROCCHIA RONAGO 1991
Al termine della messa bacio della reliquia del
Patrono.
9 Seconda tappa del mese di Maggio, da
Lampona a Ronaghino, presso la corte del Donadini
(Bruno)
11 FESTA DELL'ASCENSIONE
Festa della Mamma: abbiamo detto grazie alle
nostre mamme con una preghiera e con una rosa.
Banco del dolce e del fiore a favore della Scuola
Materna.
16 Terza tappa del mese di Maggio, da
Ronaghino ai Mulini, presso la corte del Galletto
19 FESTA DI PENTECOSTE
MESSA DI PRIMA COMUNIONE:
17 bambini partecipano per la prima volta alla
Comunione. Sempre suggestiva la celebrazione,
accompagnata dal coro dei bambini guidati dalla
Anna Ghielmetti e dalla Magda Gavioli.
Alla sera, celebrazione con i bambini,
consacrazione alla Madonna e consegna del regalo
della comunit.
20 Alle ore 16.30, viviamo insieme ai bambini
la seconda Comunione.
Alla sera, incontro di programmazione delle
giornate eucaristiche.
23 Quarta tappa del mese di Maggio: dai
Mulini a Via Serafino presso la corte della Pozzi
Chiara: viene fatta la proposta degli esercizi
spirituali della Parrocchia,
25 Celebrazione del Matrimonio Preite
Antonio e Nigro Alessandra
26 La Sportiva di Ronago propone per la prima
volta la festa degli uccelli: un successo veramente
grande di pubblico e di interesse.
27 Convocazione del Consiglio per gli Affari
economici della Parrocchia
All'ordine del giorno ci sono i seguenti argomenti
Nomina dei consiglieri
-Esame della situazione economica
Approvazione del bilancio consuntivo 1990
e preventivo 1991
Presentazione del progetto della
ristrutturazione della Caldaia della Scuola
Materna
Varie ed eventuali
29 - 30 - 31 Celebriamo le giornate eucaristiche,
guidate da Mons. Giuliano Signorelli del Seminario
diocesano. Durante le giornate eucaristiche vengono
anche proposti gli esercizi spirituali alla Parrocchia.
Il programma pieno di iniziative e di proposte, la
risposta la lasciamo valutare al "Padrone della
Messe".
giugno
1 Giornata dell'Adorazione con la celebrazione
della lode vespertina, l'incontro delle consorelle e i
turni di adorazione.
2 FESTA DEL CORPUS DOMINI
Le S. Messe sono all'orario solito. Dopo la Messa
solenne delle ore 10, esposizione e turni di
adorazione.
Dalle ore 12 alle ore 13, adorazione per i giovani e
giovanissimi.
Alle ore 20, Lode Vespertina e Processione
per le vie del Paese.
3 Proposta del commercio equo e
solidale a tutta la comunit da parte di un
gruppo di Chiasso
7 Festa del Sacro Cuore
Dalle ore 15 alle ore 16, ora di adorazione
guidata dalle donne.
8 I ragazzi dell'Oratorio presentano
OTTO RAGAZZI IN GAMBA, commedia
comico - avventurosa
9 Giornata annuale del G.A.M.
Giornata diocesana del quotidiano Avvenire.
Alla messa canta il gruppo dei ragazzi della
scuola elementare guidata dalla Signorina
Franca Briccola.
DIARIO DELLA PARROCCHIA RONAGO 1991
stato allestito il banchetto del commercio
equo e solidale.
Vengono raccolte le adesione al G.A.M. Al
pomeriggio 1 Camminata del G.A.M. nei
nostri boschi (70 partecipanti)
Chiusura dell'Oratorio Festivo con una
simpatico spettacolo.
10 Serata per una vacanza diversa con i
gruppi della Lotta alla distrofia Muscolare,
dell'Alveare, della Cooperativa Simpatia
15 In duomo, a Como,consacrazione di
tredici sacerdoti: AUGURI!
16 Alla messa delle 10
ricordiamo le coppie che celebrano i 30 del loro
matrimonio.
Alle ore 16, interessante caccia al Tesoro per
giovani e giovanissimi e alla sera cena per pi
di quaranta persone presso il Centro
Parrocchiale.
22 Funerale della Signora Fasola
Giulia v. Anselmi
Alla sera la Filarmonica di Uggiate T., su
proposta della Biblioteca comunale offre sul
piazzale della Chiesa un interessante concerto
per ricordare ... anni della propria fondazione
23 La comunit di Ronago ricorda i 25 anni
di sacerdozio di don Antonio: una celebrazione
spirituale e familiare, che ha espresso tutta la
riconoscenza per il dono del sacerdote alla
nostra comunit. Hanno cantato il gruppo dei
bambini e dei ragazzi guidati dalla Magda e
dall'Anna
Alla sera Elevazione spirituale, guidata da don
Dante e realizzata dalla corale parrocchiale
sotto la direzione del Maestro Clerici.
24 Con due pullman ci rechiamo in
pellegrinaggio alla Madonna dei campi a
Stezzano (Bergamo): la gita per le persone
della terza et ed la gita di chiusura e di
premio per i ragazzi e per i bambini. Nel
viaggio di ritorno sosta a Sotto il Monte per una
breve visita ai luoghi in cui visse Papa
Giovanni.
28 Viene approvato dall'Ufficio
amministrativo della Curia di Como il progetto
per la costruzione del locale caldaia per la
scuola materna.
29 Campo di lavoro a Ronago per
sostenere l'iniziativa della cooperativa Sim-
Patia di Valmorea a favore dei portatori di
handicap.
Viene fatta la raccolta di carta e di stracci.
A mezzogiorno i partecipanti al campo
mangiano presso il Centro parrocchiale.
Alla sera fa la sua entrata ad Uggiate Trevano il
Nuovo Arciprete, don Gian Luigi Vercellini.
Inizia anche il 9 Torneo di calcio organizzato
dalla Sportiva di Ronago.
30 Giornata della carit del Papa.
Celebrazione dei battesimi,
Livio Alice e Carelli Elisa.
DIARIO DELLA PARROCCHIA RONAGO 1991
Carissimi Ronaghesi,
eccoci ancora puntuali al nostro appuntamento d'estate per esprimervi innanzitutto un "caldissimo"
grazie per la collaborazione ed il generoso contributo che ci avete messo a disposizione lo scorso anno
consentendoci di promuovere e realizzare la tradizionale cornice di festeggiamenti in onore della nostra
Madonna, fuochi compresi.
Avendo abbandonato, per le note ragioni, il sistema della lotteria, dobbiamo chiedervi, con questa
busta, un piccolo contributo per poter coprire le spese dei fuochi artificiali a dimostrazione del sostegno e
dell'interesse concreto di tutta la popolazione per la buona riuscita della Festa di Ronago.
Certi che quest'anno vorrete sostenere con un sempre maggiore entusiasmo questa simpatica
tradizione, vi segnaliamo che alcuni nostri incaricati passeranno in questi giorni nelle vostre case ed a loro
potrete consegnare la vostra offerta che, in forma analoga chiediamo anche ai commercianti, ormai fedeli
sponsors delle nostre iniziative.
Vi aspettiamo poi tutti all'appuntamento gastronomico presso il nostro chiosco al Centro
Parrocchiale, con il seguente calendario:
SABATO 17 AGOSTO apertura chiosco; specialit "trippa"
e "brasato"
DOMENICA 18 AGOSTO specialit "pizzoccheri"
LUNED 19 AGOSTO
MARTED 20 AGOSTO
MERCOLED 21 AGOSTO
GIOVED 22 AGOSTO
VENERD 23 AGOSTO
SABATO 24 AGOSTO fuochi artificiali
DOMENICA 25 AGOSTO alla sera, su prenotazione, cena per festeggiare il 25di
sacerdozio di Don Antonio.
Sicuri di poter contare sul vostro appoggio anche manuale, perch il lavoro da fare sempre molto
ed ogni aiuto veramente prezioso, vi auguriamo BUONE VACANZE.
Gli amici del Fooc e Fiam
P.S. Chi, non essendo in casa, vuole farci pervenire il proprio contributo, pu rivolgersi a:
BOTTINELLI ENRICO Via Serafino, 7
CAPELLI IDA Via Stallone, 12
FONTANA ENRICO Via Asilo, 1/A
GRISONI ARNOLDO Via Milano, 18
LIVIO ERCOLE Via Ambrosoli, 36
MARCHETTO ANGELO Via Milano, 55
PASTORI ELISABETTA Via A. Moro, 2
ROBBIANI ROMANO Via Lugano, 9
SOMAINI SERGIO Via Ambrosoli, 36
la pagina del G.A.M.
EVVIVA LA COLLABORAZIONE! ! !
COLLABORARE BELLO.
Solo la collaborazione ha permesso di realizzare
tante idee armonizzandole tra loro per un unico
scopo: la giornata del G.A.M. che stata una vera e
propria festa preparata ed attuata con amore da Don
Antonio, dal gruppo dell'Oratorio, dalla Pro-Loco e
da tante altre persone che hanno capito il messaggio
del gruppo appoggio missionario.
E vogliamo ricordare e ringraziare:
- I bravissimi ragazzi delle medie che sabato 8
giugno hanno rappresentato una brillante
commedia.
- I giovani che hanno dato vita ad una nuova
iniziativa: quella del commercio equo-solidale con i
paesi del terzo mondo. Caff, zucchero, th,
cioccolato, banane , sono stati venduti
velocemente. segno che la gente ha capito.
- La Pro-Loco che domenica pomeriggio ha
promosso la "Camminata del G.A.M. a cui hanno
partecipato circa 70 persone di ogni et: dal Carlo
Galli di cinque anni fino alla nostra Cherubina
Merlo di 75.
Nel salone del Centro Parrocchiale, mentre i
giovanissimi presentavano il loro divertente
spettacolo, sono state consegnate ad alcuni
partecipanti della camminata 4 coppe offerte dalla
Pro-Loco.
- Le ragazze ed i ragazzi che hanno preparato con
impegno ed inventiva i cartelloni e il bellissimo
plastico dell'Ospedale di Kalongo e tutte quelle
piccole cose che sono servite per la buona riuscita
del nostro tradizionale appuntamento.
- I fedelissimi che hanno partecipato, alle ore 20,
all'incontro di preghiera con la recita del Rosario
per tutti i Missionari.
Per finire ecco il frutto economico della giornata:
Adesioni L. 2.300.000
Teatro L. 167.000
Camminata L. 168.000
Banco Vendita L. 100.000
Totale L. 2.735.000
- Ringraziamo tutti a nome dei nostri missionari. Le
parole del Papa scritte sul cartoncino distribuito
durante la giornata ci siano di guida e ci aiutino ad
essere vicini, col cuore, a Suor Amelia, a P. Philip
Zema, ad Ambrogio, a P. Tocalli e a Suor Caterina
di Kalongo, e ad ogni persona che incontriamo per
poterle donare comprensione e simpatia.
dal Messico, SUOR AMELIA
LA PR IMA ES PER IENZ A MES S IC ANA
Carissimi Gamiti,
chiedo scusa se non sono riuscita ad
arrivare a Ronago con questa mia per ricordare
e festeggiare insieme il nostro carissimo ed
indimenticabile P. Giuseppe. Potete constatare
per che spiritualmente sono l con voi e mi
sembra di poter dire: "in Paradiso con Lui"...S
perch quando si uniti ai Santi, si gode con
loro, non vero? E sapete? Anche qui in
Messico c' il libro con la sua storia! Non vi
dico quanto ho goduto nel leggerlo in spagnolo!
L'ho capito! e gustato molto nel constatare
ancora una volta come, quando ci si vuol bene,
ci si capisce sebbene molte parole non le
sapevo.
Voi l avete fatto qualcosa di particolare?
Immagino che non sia mancata la presenza di
qualche Comboniano che 1'aveva conosciuto
cos da tener sempre pi vivo fra di noi il nostro
P. Giuseppe.
Come vedete, vi sto scrivendo da un paesino di
800 anime disperso sui monti. La gente che lo
abita una trib di Indios. Quasi tutti gli
abitanti non sono nativi di qui. Raccontano che
era RANCHO di una famiglia che vive qui da
60 anni. E siccome su questi ripidi colli il
terreno molto buono, da quarant'anni in qua,
la gente sta popolando questa "Terra Promessa"
(cos la chiamo io) Infatti, a differenza
dell'Africa dove si doveva sradicare piante di
spine per piantare quelle da frutto che sempre
non producono, qui tutte le piante producono i
loro frutti e nascono naturalmente banane,
arance, limoni, manghi, palme di cocco e tanti
altri frutti che noi non conosciamo...
veramente una meraviglia! Poi la gente coltiva:
caff, granoturco, fagioli e altre verdure.... mi
dicono che loro non sanno cosa sia la fame
anche se non sono senza gli altri problemi
politici per cui il guadagno del caff molto
poco.... e loro stessi dicono che c' molta
"maffia" tra i grandi.
Qui l'unico mezzo di trasporto il cavallo, ma
pare ci sia in programma una strada. La stanno
aspettando con ansia, anche se sanno che
tarder anni poich stato cos per l'acqua
potabile, stato cos per avere la luce elettrica
che arrivata da solo tre mesi.
Non vi ho ancora detto come mai sono qui:
saprete che i messicani sono il 90% cattolico,
per non ci sono bastanti sacerdoti per seguire i
cristiani ( qui il loro Parroco vieni due volte
all'anno).
Allora i Parroci invitano i religiosi e le religiose
e i laici che si sentono a vivere con i loro
cristiani almeno la Settimana Santa. Si inizia
con le Palme e si termina con la Risurrezione
facendo prima le varie istruzioni sia ai piccoli
che ai giovani che agli adulti e visitandoli nelle
loro famiglie. Come idea mi piace molto. Sto
facendo una bella esperienza e mi auguro che
pure questa buona gente riesca a vivere i
momenti belli e quelli duri in unione a nostro
Signore accettando e donando la sua salvezza a
tutti coloro che Lui ci mette vicino. questo
l'augurio che faccio pure ad ognuno di voi in
questa Santa Pasqua perch proprio vivendo da
risorti gustiate fin d'ora il Paradiso. Perci nel
vivo ricordo al Signore Risorto vi voglio
mandare tutto il bene che desiderate da Lui e da
tutti coloro che vi circondano.
Sempre con tanta riconoscenza e certa della
vostra preghiera per me e per il mondo
missionario, con tanto affetto vi saluto.
Suor Amelia
da Padre Philiph Zema
UNA TESTIMONIANZA SOFFERTA
Carissimo Don Antonio,
molto tempo passato da quando ti ho scritto.
Siamo proprio presi da molti impegni, ma senza
esagerare si pu sempre trovare il tempo per scrivere
soltanto che quando si liberi non si sa che cosa fare e
la pigrizia ci prende facilmente. Ti spero in buona salute
e che la pastorale va avanti con lo stesso zelo.
Qui da noi gli impegni sono cos tanti che ci sentiamo
stanchi e qualche volta in dilemma perch non si pu
dare attenzione a tutti allo stesso tempo. Ma
l'esperienza sempre positiva nel senso che ci aiuta a
crescere.
La situazione politica diventa sempre di pi
preoccupante. Per una settimana e mezza non si poteva
fare quasi niente a Lom perch il governo aveva perso il
controllo della situazione. Lom diventato quasi un
altro Timisuara perch era difficile frenare le
manifestazioni studentesche che rivendicavano la
democrazia ed il multipartitismo. La repressione
intrapresa dal governo ha provocato tante vittime (morti
e feriti) e la distruzione di tanti edifici e macchine private
e pubbliche. Le nostre missioni, anche loro, hanno
sofferto le conseguenze; tanti banditi che i manifestanti
hanno rilasciato dalle prigioni hanno cercato
d'approfittare di questa situazione d'anarchia totale per
rubare dalle nostre missioni. Ci hanno minacciato con
coltelli, per lasciare le missioni perch possano
saccheggaire tutto.
Difatti, alcuni missionari sono stati picchiati perch
hanno resistito e le suore (spagnole) della nostra
missione che non potevano sopportare queste minacce
continue, hanno dovuto scappare per qualche tempo.
Ma adesso sono ritornate perch i cristiani si sono
organizzati per proteggerle: fanno i guardiani giorno e
notte. Adesso sembra che la calma sia ritornata perch il
governo ha legalizzato i partiti d'opposizione e ha
promesso "Amnistia generale" per gli esiliati politici. Ma
la situazione resta ancora molto tesa perch la gente
vuole la caduta del regime del presidente attuale che ha
fatto circa 25 anni come capo di stato. Si sente qualche
rumore che sta armando la sua gente del nord (cio la
sua trib) per una guerra civile. Infatti abbiamo gi
constatato l'inizio di una guerra civile perch tutti i
nordisti che abitano e lavorano al sud sono stati scacciati
dalle loro abitazioni. Cos sono diventati dei rifugiati nel
loro proprio paese. Attualmente si trovano nei centri,
scuole o altri centri, protetti dalla Croce Rossa.
Speriamo e preghiamo perch una soluzione pacifica si
trovi. Pieni di fede e speranza non dobbiamo lasciarci
prendere dal pessimismo. Perci, nonostante tutto
bisogna tirare avanti e dare fiducia alla gente che non
mai tardi per risolvere i conflitti. difficile perch, forse,
non abbiamo la vocazione al martirio. Perci contiamo
sulla vostra Perci contiamo sulla vostra preghiera.
Ciao! Saluti a tutti quanti.
P. Phlip Zema
uniniziativa da parte dellamministrazione comunale
A SERVIZIO DELL'AMMALATO
Il nostro Comune ha stipulato una convenzione con
la cooperativa "Nuova Umanit" (che fa parte della
C.R.I. di Uggiate) per garantire il servizio di assistenza
domiciliare destinato alle persone anziane,
ammalate, invalide, disabili e portatrici di handicap. In
particolare, la suddetta cooperativa in grande di
fornire i seguenti servizi:
1. a) prestazioni generiche: faccende
domest i che, pr epar azi one di
past i , s er v i zi o l av ander i a e
s t i r er i a a domicilio, piccole
commissioni.
b) Prestazioni qualificate: igiene della
persona.
2. Prestazioni di sostegno educativo: aiuto ai
minori e ai portatori di handicap, sostegno ai genitori
che incontrano difficolt educative.
3. Prestazioni di pulizia ordinaria e straordinaria
di ambiente di interesse collettivo, pubblico e privato.
I servizi sono erogati nei giorni feriali, da luned a
sabato.
Le persone interessate dovranno presentare domanda
al Comune o direttamente alla Cooperativa, che
chieder a sua volta al Comune lautorizzazione a
fornire il servizio richiesto.
II costo dei vari servizi , in linea di massima, a carico
dei richiedenti. LAmministrazione Comunale, nei
casi di persone bisognose, valuter lopportunit di
contribuire alla spesa sostenuta.

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