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Luca Beltrami Gadola IL COMUNE E LE NOMINE: LA BUONA GOVERNANCE Valentina Magri IMPRESE STROZZATE: DUE RIMEDI MILANESI AL C REDIT CRUNCH Anita Sonego SCUOLA S.GIUSTO: CITTADINE E CITTADINI PROTAGONISTI PER SALVARE UN "BENE COMUNE" Riccardo Lo Schiavo IL MIO GATTO, L'ARA MACAO, TWITTER, A2A E IL SINDACO PISAPIA Massimo Cingolani
CRESCERE CON L'ACCESSO AL CREDITO, COMINCIAMO DA MILANO
Paolo Pinardi QAURTIERE ADRIANO - MARELLI. PASSATO RESENTE FUTURO Giovanna Franco Repellini ARREDO URBANO: PER L'EXPO MILANO DOVR ESSERE MAGNIFICA Gianni Zenoni NUOVO REGOLAMENTO EDILIZIO: NOTE A MARGINE DELLA BOZZA Giacomo Marossi MILANO: PD, DOPO IL CONGRESSO QUEL CHE VORREI .. Jacopo Gardella TIRO A SEGNO A MILANO: UN BERSAGLIO DA SALVARE
VIDEO MONICA CHITT SINDACO SESTO SAN GIOVANNI "NOI E LA CITT METROPOLITANA"
rubriche di attualit CINEMA - Anonimi milanesi MUSICA - a cura di Paolo Viola ARTE - a cura di Virginia Colombo LIBRI - a cura di Marilena Poletti Pasero SIPARIO - E. Aldrovandi - D. G. Muscianisi www.arcipelagomilano.org
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www.arcipelagomilano.org Ma cos un minibond? una obbligazione, ossia un prestito concesso dallinvestitore alla pmi che lha emesso, spiega Alessandro Sannini, consulente finanziario, blogger e partner di KEP Consulting, societ di consulenza finanziaria milanese che si adopera anche per la diffusione dei minibond. Ma il minibond soprattutto un modo per rendere presentabile unazienda e renderla meno padronale, perch comporta lentrata del capitale di uno sconosciuto e quindi una maggiore trasparenza. Per emettere un minibond, servono un bilancio certificato e un documento informativo per gli investitori. Servono anche risorse per la comunicazione finanziaria: interna o esternalizzata.
anche caldamente consigliato un rating: pi informazioni si danno, pi si diventa interessanti per gli investitori, continua Sannini. Gi, ma chi investe nei minibond? E in quale mercato? Sono quotati nel segmento Extra Mot Pro della Borsa di Milano, riservato a operatori professionali qualificati, come fondi dinvestimento obbligazionario, la maggior parte dei quali legati a una banca, illustra il partner di KEP Consulting. Si potrebbe raccogliere denaro anche con la quotazione o dai fondi di private equity (dove un investitore rileva la quota di una societ e le fornisce capitale senza che questa si quoti in un mercato regolamentato). Ma non si godrebbe dei vantag-
gi dei minibond, cos riassunti da Sannini: Maggiore trasparenza e cultura dimpresa, supporto alla internazionalizzazione, minore costo rispetto a una quotazione. I minibond hanno un potenziale fra i 50 e i 100 miliardi di euro lanno, secondo una stima dello stesso Sannini, eppure non sono ancora molto diffusi in Italia. Il motivo? Il nostro Paese impreparato: gli imprenditori non sono abituati al mercato e alle innovazioni, il segmento Aim per le pmi lanciato da Borsa Italiana non ha avuto successo. E abbiamo un sistema bancocentrico. Fermo restando che - avverte Sannini - il passaggio dal salotto al mercato complicato e se non gestito bene, pu essere una catastrofe.
LA SCUOLA S .GIUSTO: CITTADINE E CITTADINI PROTAGONISTI PER SALVARE UN "BENE COMUNE" Anita Sonego
Per due anni le vicende della "Civica Scuola Primaria per l'Educazione allo Sport e alla Musica" S. Giusto hanno non solo tenuto banco sulle cronache cittadine ma anche "tormentato" giunta e consiglieri comunali. Una scuola "civica", perci comunale e, come tale, promossa e finanziata dall'amministrazione cittadina. Un'esperienza, nata una decina di anni fa, che si ricollega a una tradizione tutta milanese (risalente alla fine dell'800) per dotare la citt di servizi formativi non assicurati dallo stato. Quando la nuova giunta si trov a fare i conti con i "tagli" governativi alle amministrazioni locali si chiese se fosse il caso di investire risorse in una scuola di grande qualit s ma priva di un percorso successivo: un po' come un cespo di rose in una risaia o in una marcita. Fu assicurata ai genitori la continuit didattica delle classi esistenti fino alla conclusione di un'esperienza indubbiamente positiva ma eccessivamente squilibrata dal punto di vista del personale docente impiegato in relazione ai tagli inferti all'istituzione scuola che, da anni, veniva ritenuta troppo costosa per i bilanci dello stato. L'assessora competente, stretta tra i due fuochi della mancanza di risorse da un lato e la necessit di rispondere alle aumentate richieste di scuole per l'infanzia, si trov di fronte un Consiglio di Circolo e una Assemblea dei genitori tenaci, sicuri del valore sociale di un servizio educativo "di eccellenza" che non poteva essere portato a esaurimento solo perch 'privilegiato' in rapporto alla generalit delle scuole di medesimo grado. Anche il futuro delle / degli insegnanti specialisti risultava di difficile soluzione. Per quasi un anno c' stato un muro contro muro. Incontri col Consiglio di Zona 7, manifestazione di alunni, maestre e genitori davanti a Palazzo Marino tanto vivace da riuscire a farsi ricevere dal sindaco. Addirittura nella primavera scorsa i giornali riportarono le immagini di un gruppo di genitori che, sull'esempio dei molti lavoratori minacciati di licenziamento, erano saliti sul tetto della scuola... Poco a poco, incontro dopo incontro la situazione divenne pi interlocutoria. Il nuovo assessore Francesco Cappelli, anche grazie alla sua esperienza di dirigente scolastico, inizi ad affrontare la diffidenza e le rigidit che si erano create con l'obiettivo di trovare una soluzione che conciliasse sia le esigenze di bilancio che quelle, sacrosante, di 'utenti' che rivendicavano con ostinazione il valore di un servizio considerato, davvero,un 'bene comune', un piccolo gioiello, da preservare e difendere con passione e tenacia. Continuavano intanto comunicati stampa,assemblee, convocazioni del Consiglio di Zona, coinvolgimento di tutti i consiglieri comunali attraverso una 'tempesta' di mail. Non c' mai stato un attimo di esitazione, di scoramento, di pausa. E infine, anche grazie al lavoro dell'assessore, dei suoi funzionari, del Provveditorato, dell'Ufficio Scolastico Regionale e degli incontri col ministero della Pubblica Istruzione, si trovata la via per il passaggio graduale, ma certo nelle sue tappe, della Scuola Civica S. Giusto allo Stato con "prosecuzione dell'esperienza metodologica consolidata...". Quanto delineato in estrema sintesi una delle esperienze pi faticose ma anche ricche ed entusiasmanti per una consigliera comunale che, come me, si trova spesso a riflettere sullo squilibrio tra l'impegno profuso e i risultati soprattutto se commisurati con gli esaltanti obiettivi proposti in campagna elettorale. Anche per questo stato spontaneo ringraziare le/i rappresentanti dei genitori che, dopo numerosissimi incontri mi erano diventati familiari, per la tenacia e intelligenza della loro lotta per non far morire una esperienza formativa ricca e vivace. Ho ripensato all'entusiasmo con cui avevo affrontato, dagli anni '70 in poi, il mio lavoro di insegnante per una scuola come occasione di istruzione ma anche di educazione alla cittadinanza e di promozione delle possibilit per tutte e tutti. Perch si permesso che una scuola primaria di eccellenza a livello mondiale venisse demolita poco a poco fino all'attuale impoverimento culturale? Pensavo che, forse, se tutti i cittadini del nostro paese avessero difeso a scuola come era successo per la S. Giusto, forse le cose sarebbero andate diversamente. Queste alcune frasi della risposta ricevuta: "Grazie per le parole di stima che ci hai rivolto. Lo abbiamo fatto perch ci credevamo e ci crediamo e, indipendentemente dal risultato, siamo contenti di averlo fat-
www.arcipelagomilano.org to. una coincidenza, ma proprio pochi giorni fa stato a Milano Paolo Coelho. In una sua opera dice: "un bambino pu sempre insegnare tre cose a un adulto: a essere contento senza motivo, a essere sempre occupato con qualche cosa, e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera". Siamo contenti per il semplice motivo di averlo fatto, siamo stati occupati senza mai annoiarci e ci abbiamo profuso tutte le energie che potevamo in questa idea. Siamo stati dei bambini e, visto che si trattava di una Scuola, forse proprio per questo alla fine abbiamo vinto...."
IL MIO GATTO, L'ARA MACAO, TWITTER, A2A E IL SINDACO PISAPIA Riccardo Lo Schiavo
Vivo in Citt Studi in una graziosa palazzina del 1930 composta da venti appartamenti servita da circa tre anni dal Teleriscaldamento a cura di A2A. Da qualche anno, girando in citt possibile notare la messa in opera di quei grandi tubi neri all'interno dei quali passer l'acqua calda.Quelli sono proprio i tubi del Teleriscaldamento che collegano le centrali di produzione del calore ai nostri termosifoni. Alla fine del mese di ottobre, che stato molto stressante da un punto di vista climatico per gli sbalzi di temperatura esterna, cosa che ha avuto significativi riverberi in casa, invece di prendere carta e penna (obsoleti) ho scritto al mio sindaco, Pisapia, su Twitter protestando perch il 28 ottobre scorso avevo alle 21.00 26 gradi in casa. Potenza di Twitter il sindaco mi ha risposto e incredibile anche A2A, che mi ha chiesto il numero civico per verificare lo stato delle cose. La curva di temperatura climatica di ottobre stata alquanto anomala in Italia e ancora oggi in Sicilia possibile fare dei fantastici bagni di mare (1). Ci non ostante imperando la burocrazia a Milano dopo il 15 di ottobre si sono accesi i riscaldamenti, orrore! Per legge i termosifoni vanno accesi dopo il 15 di ottobre il Decreto del Presidente della Repubblica n. 412 del 26 agosto 1993 stabilisce che gli impianti possano essere attivati per 14 ore al giorno dal 15 ottobre al 15 aprile. Nei mesi restanti, senza alcun bisogno di deroga da parte del Comune, il responsabile degli impianti di ogni stabile in citt pu deciderne laccensione, in caso di particolari condizioni climatiche, per un tempo massimo di 7 ore giornaliere in caso di condizioni atmosferiche particolarmente avverse, il periodo di accensione a pieno regime (14 ore). Se nella prima parte del mese faceva freddo, sopratutto a casa, a termosifoni spenti, nella seconda parte viceversa la temperatura dell'appartamento era eccessiva. Ora evidente che la guerra del caldo in casa un fenomeno antico in Italia ed stato oggetto della recente riforma del condominio. Attendo dunque che A2a verifichi e che risponda, comunque gi un successo che abbiano dato segni di vita. Per riassumere nel mio condominio siamo passati da un impianto a gasolio altamente inquinante al servizio di teleriscaldamento gestito tramite una centrale a cogenerazione che da un punto di vista termico ha ulteriormente irrigidito l'erogazione del calore rispetto al passato, della serie: ti mandano il calore nei termosifoni come da DPR. 412 del 1993 ! Dopo aver perso la battaglia in assemblea, ho silenziosamente subito l'allaccio al teleriscaldamento constatando che nessuno al momento della messa in opera si premurato di venire a verificare il corretto funzionamento dell'impianto e la sua adeguatezza alla nuova tecnologia. Dopo lunghe proteste inoltrate all'amministratrice si sono presentati due idraulici (ma non un termotecnico) che hanno verificato come la temperatura fosse diversa nei vari locali del mio piccolo Hermitage . La spesa per riscaldamento, che incide per circa il 50% del budget condominiale, non diminuita rispetto a quella del gasolio e non sappiamo se la centrale a cogenerazione inquina di meno di quanto facevano la nostra vecchia caldaia pi tutte le altre caldaie a gasolio rottamate (CO2). (La zona di Citt studi servita dalla centrale sita in via Cavriana 32 nei pressi di viale Forlanini ). Sicuramente il combinato disposto del teleriscaldamento pi impianto condominiale non adeguato alle mutevoli e repentine condizioni climatiche cosa che ai giorni d'oggi accade di sovente . In linea di principio non c', ma non c'era anche in passato, un sistema che garantisce la temperatura scorrevole e quindi minori consumi e maggior comfort in casa. Mi trovo a questo punto di fronte a un amletico dubbio, se non cambiano le cose. Di recente ho perduto un grosso gatto siberiano che mal si adattava al caldo del mio appartamento, riempiva la casa di pelo ma faceva sentire la casa piena di quell'affetto tipico dei felini. Potrei cercare un altro gatto siberiano e sottoporlo alle caldane a cui ho sottoposto il precedente o comprare un Ara Macao, quei grandi variopinti e chiassosi pappagalli brasiliani, non so. Comunque decider mia moglie. (1) fonte: http://www.accuweather.com/it/i t/milan/214046/octoberweather/214046?monyr=10/1/2013 &view=table
www.arcipelagomilano.org famiglie e PMI, settore imprenditoriale che incide per 71% sulla formazione del PIL. Secondo una indagine Ipsos sulla percezione della crisi, piccole e medie imprese subiscono i maggiori effetti del credit crunch, con un calo dal 31% al 17% nella propensione a chiedere finanziamenti nei prossimi 12 mesi. Imprese e autonomi sono meno pessimisti verso alcuni dei principale indicatori economici: nonostante il 54% degli intervistati registri un peggioramento del fatturato, il 72% pensa che, nel prossimo anno, andr a migliorare. Le previsioni sullexport sono positive, ma si riduce drasticamente la propensione a investire in innovazione, il 79%, non far investimenti. L83% dichiara di aver avuto problemi con il ritardo nei pagamenti da parte dei clienti e del 31% che ha chiesto supporto finanziario a una banca, solo uno su tre ha ottenuto il finanziamento. Probabilmente necessario ripensare i modelli tradizionali di finanziamento dello sviluppo, coinvolgendo anche soggetti nuovi come i fondi pensione e le assicurazioni. quello che sostiene Giacomo Vaciago, professore di economia monetaria alla Cattolica che sostiene che Il ritorno alla normalit richiede una finanza di nuovo utile alleconomia reale, che ne favorisca la crescita-qui, altrimenti abbiamo solo crescita-altrove. Le regole e le strategie spettano ai governi,mentre innovazione e modelli di business appropriati spettano a mercati investitori istituzionali e intermediari. Nel nostro paese il motore dello sviluppo deve essere lesportazione di nuovi prodotti e una nuova qualit di ci che pubblico quali servizi locali, infrastrutture. O forse basterebbe che le banche seguissero i consigli di Giovanni Bazoli presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa - San Paolo che ha affermato: Sono convinto, che unimpostazione aperta a interessi generali delleconomia possa risultare nel tempo assai pi produttiva di una gestione focalizzata allobiettivo, assorbente ed esclus ivo, dellincremento di valore per gli azionisti. Sopratutto se questo valore misurato a breve termine. Insomma, senza credito alle imprese non si fa innovazione, senza credito alla famiglie non si vendono n case n tostapane a rate. La politica su questo versante molto presente con parole, ma con nessuna proposta concreta. Si potrebbe aumentare il fondo di garanzia dello Stato, oppure istituire delle controgaranzie da parte degli enti locali per chi favorisce loccupazione giovanile. Penso che idee e progetti possano crescere insieme con operatori, organizzazioni sindacali, imprenditoriali e competenze. Manca solo un partito inserito nella societ e non autoreferenziale e questo compito pu toccare solo a un nuovo PD, a cominciare da Milano.
www.arcipelagomilano.org sulla propriet abbandonata dal privato in Adriano San Giuseppe oppure perch consumare nuovo territorio con nuove case quando ce ne sono tantissime vuote. Ora si tratta di andare oltre a questi quasi tre anni persi, possibilmente facendo tesoro degli errori compiuti; si apre una partita ancora tutta da giocare anche alla luce del ruolo assegnato al Consiglio di Zona a cui lAmministrazione ora darebbe delega assoluta. Decisione di per s positiva se la si utilizza per provare percorsi originali di partecipazione e non per scaricare responsabilit, tenendo insieme gli interessi dei nuovi abitanti, dell'intero quartiere, della citt nel suo complesso e per mettere in discussione determinate compatibilit finanziarie. Provo a fare alcuni esempi pur non essendo ancora disponibile la documentazione inerente il nuovo accordo di programma e la nuova variante: a) positiva ovviamente la rinuncia a costruire nuove volumetrie in Adriano 60 da parte di un Aler per nostra fortuna in stato comatoso e prefallimentare; ma perch queste ultime devono essere mantenute nel borsino previsto dal Pgt e in futuro cementificare un'altra area della citt? b) con la completa disponibilit di Adriano 60 e la requisizione di Adriano San Giuseppe forse si impone una diversa fotografia e dislocazione dei principali servizi pubblici a cominciare dalle scuole (dal nido alle medie magari recuperando al suo ruolo originale la scuola di via Brambilla visto i numerosi spazi comunali e demaniali liberi) fino al prendere atto che la citt non ci chiede pi Rsa per i nostri vecchi (gi fin troppe e troppo care) ma semmai spazi per studenti universitari fuori sede. c) le bonifiche da farsi su Adriano 60 e Adriano San Giuseppe sono talmente importanti e delicate da meritare qualche procedura diversa dal passato e qualche sicurezza in pi; d) la totale incertezza in Adriano / Marelli riguardo le volumetrie degli appartamenti ancora da costruire devono essere oggetto di approfondimento serio senza ricatti sugli oneri di urbanizzazione e bloccandone la compravendita fino alle definitive decisioni; lacquisto delle volumetrie di una delle tre torri Gefim da parte delle cooperative di Uniabita non depone a favore di una reale volont di diminuire volumetrie e liberare territorio. e) cominciare nel frattempo a imporre ai costruttori che fino a che non si vendono o si affittano gli appartamenti vuoti, non se ne possono costruire di nuovi - impedire alla Siemens l'agibilit delle palazzine in costruzione finch non sar completata la metrotramvia 7 (magari coinvolgendola nel finanziamento anzich fare compravendita di sedi e aree a discapito dei dipendenti e spezzando finalmente quella santa alleanza tra poteri forti che ha impedito la realizzazione di questa fondamentale opera di collegamento orizzontale del nord est della citt). Non sono entrato nel merito delle tante singole vicende che si trascinano da anni e che prima o poi dovranno essere risolte; mi sono soffermato sugli aspetti strutturali del futuro urbanistico di questa area. chiaro che per fare ci e altro si richiede coraggio da parte di tutti; si tratta di capire (allargando la riflessione) se vogliamo galleggiare continuando a dare la colpa ai tagli del governo, parlando principalmente alla citt della moda e dellExpo oppure utilizzare la crisi come occasione per compiere scelte radicali che riguardino l'intera metropoli.
* Martesanadue
ARREDO URBANO: PER LEXPO MILANO DOVR ESSERE MAGNIFICA Giovanna Franco Repellini
Succede in tutte le famiglie che in certi periodi si accumuli disordine e sciatteria e allora non c niente di meglio di una bella festa per trovare la forza di mettere tutto a posto in modo che amici e parenti vedano la casa splendente. Questo vale anche per la citt e in particolare per lExpo che deve diventare la grande festa in cui Milano si mostra al mondo con bellezza e particolarit. Non pu accadere che sia giudicata trascurata e arrancante: siamo la capitale mondiale del made in Italy e questo si dovr vedere subito dallaspetto delle strade e degli spazi urbani. Dobbiamo allora chiarirci le idee alla svelta e agire. La politica urbana tenuta fino a ora con risultati pi o meno buoni ha riguardato questi temi: togliere il degrado, dare senso e qualit ai luoghi centrali e periferici, ridurre lauto e aumentare le biciclette, c ostruire le metropolitane, regolare la sosta, aumentare lo spazio pedonale e il verde. Questo sempre il quadro generale di riferimento ma adesso, come faremmo in casa, e la citt la nostra casa, dobbiamo esaminare i singoli problemi, le diverse funzioni e gli elementi in gioco: pavimenti, pareti, rappresentanza, pulizia, servizi e impianti, arredi, luce, arte e comfort. Possiamo qui accennare qualche spunto. Partiamo dai pavimenti, in citt ne troviamo di tre tipi: asfalto, pietra e cemento (non molto). In generale si pu dire che un pavimento sta bene continuativo e non un po di un tipo e un po di un altro: ad esempio se una strada parte in asfalto, parte in cubetti e parte in masselli sar comunque disordinata, meglio un bellasfalto nero (non rosso per favore) compatto senza sbavature e buche. Le pietre di Milano sono tradizionalmente il granito, la beola e il Cuasso al monte (ormai esaurito), che, trasformate in masselli, hanno pavimentato chilometri di strade e oggi forniscono una cava urbana da cui attingere materiale perfetto e intatto. Quando ero Direttore dellArredo Urbano feci redigere un Piano della pietra storica che prevedeva dove mettere e dove togliere i masselli, piano poi scomparso ma a quanto pare, come si letto recentemente sul Corriere, servito comunque a diffondere lidea del riuso nelle pavimentazioni del centro storico. Queste belle e solide pietre che hanno uno spessore di circa 20 cm sono odiate dai ciclisti con buone ragioni, ma se posate bene a dorso dasino in strade non ad alto traffico, usando malte elastiche che anni fa non esistevano, restano perfettamente al loro posto e costituiscono tuttora una delle pi belle pavimentazioni urbane al mondo. I cubetti di porfido trentino invece, di media grandi 10 x 10 cm, non sono tradizionali della citt, buoni per le aree pedonali (sono robusti, lisci e costano poco) non sono indicati per le strade carrabili, quindi se si sollevano meglio toglierli. Anche con le lastre di pietra nuova si possono raggiungere risultati esteticamente molto buoni: bella infatti la nuova pavimentazione in pietra di Luserna a spacco in piazza Liberty pure se molto chiara e a rischio devastazione per cicche americane. A questo proposito perch non chie-
www.arcipelagomilano.org diamo alla Perfetti o Vivident che per lExpo presentino il chewingum biodegradabile? Sarebbe ora. Passiamo allarte urbana, senza dimenticaci di quanto era successo per i mondiali del 90, quando piombarono sulla citt numerosi monumenti-regalo che poi non si sapeva dove mettere (molti scomparvero nei meandri dei depositi). probabile che la cosa si ripeta e piazza Piemonte e l a testimoniare un possibile destino con i tre brutti monumenti in resina di Sassu. Ultimamente sono comparse anche le Tre Grazie di Fiume, in bronzo, decisamente molto migliori degli altri tre, ma che per altro erano state rifiutate dalla fu Commissione Monumenti. A questo proposito inutile affrontare la situazione creando unaltra commissione priva di un braccio operativo che decida progetti che non si attueranno (il Consiglio di Zona 5 rifiut il monumento Sequenza di Melotti, oggi allHangar Bicocca, perch nessuno conosceva lartista) e scarti opere che poi verranno comunque posizionate perch davanti al regalo non si pu resistere. Eppure i monumenti sono parte della citt e le opere darte le rendono speciali, dobbiamo quindi decidere se vogliamo collocarne alcuni, quali e dove. Dobbiamo decidere se vogliamo valorizzare gli artisti italiani e i giovani coinvolgendo universit, accademie, scuole darte e gallerie. Gli arredi urbani sono un altro punto dolente perch in tanti anni non si trovato uno stile uniforme e originale: anche in questo caso fu fatto un abaco che doveva dare delle coordinate dazione ai vari settori e ai gruppi che agiscono nelle strade, abaco restato lettera morta. Velocemente va ripreso nelle linee generali, decidendo almeno quali sono i paletti dissuasori di sosta di Milano (non possono essere solo quelli in inox sparsi ovunque perch nessuno ha pensato a niente altro di meglio). Partiamo da un presupposto, sul suolo pubblico va collocato solo quello che serve strettamente, evitando cose invasive ed estemporanee, anche se di autore, magari demod (tipo archi di Daniel Buren a La Spezia). Tuttavia laumento delle presenze turistiche nella citt comporter sicuramente la necessit di nuovi oggetti urbani e di stazioni di comfort: bagni, sedute, cestini rifiuti, massimo ampliamento del wireless, chioschi per informazioni etc. Anche in questo caso va deciso chi fa cosa e come, cosa pubblico, cosa privato, cosa pagato dalla pubblicit o sponsor e cos via. Tutto ci, anche se appena accennato e incompleto, comporta un grande numero di esperienze e di soggetti in gioco con responsabilit di intervento precise e una regia unificata che assuma il punto di vista del paesaggio urbano nella sua globalit. I settori comunali che trattano le strade e le infrastrutture sono la base organizzativa e direttiva di azione e coordinamento attorno ai quali per necessario programmare delle competenze specifiche, pratiche (inutili le invenzioni suggestive ma puramente cartacee perch poi non attuabili come i raggi verdi) e, udite udite, servono persone fornite di buon gusto e di buon senso.
www.arcipelagomilano.org voli come per le aree interessate dai bombardamenti dell'ultima guerra. A proposito della trasparenza viene del tutto ignorata la legittima richiesta dei progettisti di essere presenti alle sedute della Commissione Paesaggistica e alle Conferenze dei Servizi, dove spesso i relatori tecnici comunali fanno una semplice presentazione d'ufficio e dove la contestualizzazione del progetto pu essere espressa in modo convincente solo dall'autore dello stesso. La presenza del progettista e le eventuali soluzioni concordate abbrevierebbero i tempi e darebbero al progettista il convincimento di trovarsi di fronte a collaboratori e non a severi censori. Nessuna norma incentiva l'uso di nuove tipologie edilizie, pensare che solo l'abolizione dell'obbligo del bagno finestrato (gi abituale in tutti gli edifici di uso pubblico con i moderni impianti di aspirazione collettiva con il recupero del calore dell'aria espulsa) anche nella residenza, porterebbe a una razionale utilizzazione degli spazi destinati alla vita attiva, con riflessi positivi sui costi e sul risparmio energetico per la semplificazione degli impianti (servizi concentrati al centro e facciate libere da vincoli). Punto negativamente emergente anche la volont di aumentare il controllo sull'edificazione attraverso il Convenzionamento su quasi tutti gli interventi e anche per quelli pi semplici, i Convenzionamenti Planivolumetrici per esempio, che potrebbero essere risolti con una mappa e una semplice relazione (due pagine), producono un elaborato inutilmente complesso (decine di pagine) con allegato il progetto completo del fabbricato che ne pregiudica la successiva libera (entro i pochi dati da rispettare) gestione del progetto se non rifacendo una nuova convenzione. Nel campo delle competenze di altri enti come VVF, Diversamente Abili, Parco Sud, Codice della Strada e Soprintendenze il R.E. non dovrebbe del tutto intervenire, oltretutto proponendo modifiche ingiustificatamente di poco diverse. Per quanto riguarda le opere pubbliche occorre far rispettare sempre i diritti dei cittadini spesso danneggiati da disinvolti progetti che vengono approvati nelle Conferenze dei Servizi e che violano le pi elementari normative del R.E. (come le distanze tra i fabbricati). Ritengo particolarmente incivile la possibilit di realizzare residenze sotto la quota stradale, come i bassi di Napoli, e come se a Milano non ci fosse il Seveso con le sue ripetute esondazioni. Sarebbe giusto invece raggruppare in un fascicolo allegato tutte le disposizioni riguardanti Ambiente e Sostenibilit e le Premialit con Incentivi in SLP o riduzioni degli Oneri con relative schede e tabelle. Un altro fascicolo allegato dovrebbe essere dedicato alle normative riguardanti il comportamento verso la citt delle Imprese di Costruzione durante i lavori, le documentazioni sulla loro consistenza economica e fisiologica, le normative di sicurezza, le procedure Antimafia e l'utilizzo temporaneo di spazi pubblici. Infine una raccomandazione particolare vorrei farla sulla scrittura, sull'uso delle maiuscole nelle definizioni di Atti Istituzionali, nel rispetto della grammatica, con uno sforzo letterario che utilizzi una stesura formalmente comprensibile e una esauriente e concisa concentrazione sotto un unico titolo delle normative riguardanti argomenti specifici. Velleitaria appare anche la ripetitivit di affermazioni generiche sulla qualit dell'abitato o degli interventi su materie che esulano da un R.E. come le sale da gioco. Tutto ci mi fa pensare come questo R.E. assomigli ai decreti Omnibus emessi dallo Stato, dove in grande disordine compositivo si mettono assieme modifiche, aggiunte e nuovi inserimenti alle Leggi esistenti le pi varie. La formulazione di Leggi e Regolamenti devono avere una Etica Civile, che non deve dare all'operatore l'impressione di essere considerato un semplice suddito. Ricordo, perch sembra che molti non lo hanno ancora capito, che l'Imprenditoria in questi tempi di crisi economica l'unica componente della societ che pu far nascere posti di lavoro e quindi far riprendere i consumi sul mercato, ma per fare questo ha bisogno di procedure comprensibili e semplificate e non mi sembra che questo nuovo R.E. si sia posto seriamente il problema.
www.arcipelagomilano.org primavera prossima. Dobbiamo dare vita alla FASE 2 del Pd durante la giunta Pisapia. E ci vuole veramente poco. 1) Mobilitiamoci in una grande campagna di ascolto che duri fino a Natale, approfittando delle primarie e delle feste, delle fiere, dei mercatini, di tutte le occasioni che ci saranno in dicembre. Mandiamo per strada i nostri militanti, dirigenti, parlamentari, assessori e consiglieri di ogni tipo a interrogare i cittadini su 10 questioni: trasporti, cultura e patrimonio artistico, verde pubblico, sviluppi urbanistici, turismo ed EXPO, raccolta differenziata, citt metropolitana, tasse e bilancio, edilizia popolare, cittadinanza studentesca (per dirne alcuni). Lo faremo con questionari e interviste, ma soprattutto invitando i cittadini a partecipare zona per zona a dei forum tematici che approfondiranno con esperti le questioni sollevate. 2) Gennaio - febbraio sar il momento dei forum, cui parteciperanno tutti coloro che vorranno, ma sarebbe bello mischiarci il pi possibile: professionisti, appassionati, eletti e amministratori tutti insieme coordinati da tecnici del ramo e facilitatori. Ma con limpegno di lasciarsi con proposte concrete da trasformare in delibere e leggi mirate. 3) Un momento di presentazione col sindaco e tutte le istituzioni, in cui il PD presenti alla stampa e ai cittadini il frutto di questi mesi di lavoro. Una giornata in cui i milanesi si ritrovino ad ascoltare la narrazione di una citt futura che ancora non c ma che sar nostra missione realizzare. 4) Lultimo momento, il pi importante la realizzazione. fondamentale che il Comune e le altre istituzioni nella persona dei nostri eletti e dei nostri amministratori si impegnino ad approvare e attuare nel minor tempo possibile le proposte arrivate, cos da mostrare finalmente ai cittadini che partecipare bello, efficace ma soprattutto serve. Questo sar il vero banco di prova del nuovo PD. banale da dire, ma lerrore commesso dopo la vittoria di giugno 2011 stato proprio quello di dare limpressione a migliaia di milanesi di essere stati presi in giro, o anche semplicemente di aver perso del tempo inutilmente. La cosa bella che siamo in tempo per recuperare e in meglio lerrore fatto. Senza altri giri di parole questo il congresso che avrei voluto vivere in questi mesi e che non siamo stati capaci non dico di fare, ma neppure di immaginare. Lo so bene, sia chiaro, che non con eventi una tantum che si crea la partecipazione: serve continuit e perseveranza incredibili, perch le persone sono sfiduciate e ritrose, disilluse oltre ogni limite umano. Ma da qualche parte bisogna pur cominciare ed il tempo non gioca certo dalla nostra.
www.arcipelagomilano.org perfetta, di grande impegno e professionalit, di una magnifica qualit di suono; ritmi e timbri erano curati in modo ineccepibile, gli attacchi sempre esatti, gli ottoni precisissimi. Una gioia ascoltarli. Come sempre hanno fatto la parte del leone le potenti e drammatiche note del Dies irae, del Tuba mirum, del Rex tremendae in cui Verdi utilizza lenorme sapienza accumulata con il melodramma: in Verdi dice Massimo Mila la morte una specie di ferro del mestiere drammatico, un ineluttabile evento naturale che, come necessario deus ex machina, viene a tagliare i nodi e a risolvere le intricate situazioni in cui gli uomini si sono cacciati per effetto delle loro passioni . e nel Dies irae tutto il genere umano che si comporta come i personaggi verdiani e stramazza fulminato. Verdi non era affatto religioso, anzi teneva molto a render palese il suo ateismo (cos come, restando al tema dei Requiem, noto che Mozart massone non nutrisse grandi sentimenti religiosi) e infatti c poco di religioso nei loro due Requiem. invece interessante osservare come lidea di scrivere una meditazione sulla vita e sulla morte era stata a lungo covata da Verdi dapprima per la morte di Rossini - che nei suoi ultimi anni, con lo Stabat Mater e soprattutto con la Petite messe solennelle dedicata "Au bon Dieu", aveva chiaramente rivelato la propria religiosit - e poi si era definitivamente consolidata in occasione della morte di Alessandro Manzoni i cui sentimenti religiosi erano arcinoti; come se il Verdi miscredente avesse voluto con questopera dare un segno di rispetto, molto laico, nei confronti di chi la pensava assai diversamente da lui. Grande anche in questo..
ARTE questa rubrica a cura di Virginia Colombo rubriche@arcipelagomilano.org Perch il Museo del Duomo un grande museo
Inaugurato nel 1953 e chiuso per restauri nel 2005, luned 4 novembre, festa di San Carlo, ha riaperto le sue porte e le sue collezioni il Grande Museo del Duomo. Ospitato negli spazi di Palazzo Reale, proprio sotto il primo porticato, il Museo del Duomo si presenta con numeri e cifre di tutto rispetto. Duemila metri quadri di spazi espostivi, ventisette sale e tredici aree tematiche per mostrare al pubblico una storia fatta darte, di fede e di persone, dal quattordicesimo secolo a oggi. Perch riaprire proprio ora? Nel 2015 Milano ospiter lExpo, diventando punto di attrazione mondiale per il futuro, cos come, in passato, Milano stata anche legata a doppio filo a quelleditto di Costantino che questanno celebra il suo 1700esimo anniversario, con celebrazioni e convegni. Non a caso la Veneranda Fabbrica ha scelto di inserirsi in questa felice congiuntura temporale, significativa per la citt, dopo otto anni di restauri e un investimento da 12 milioni di euro. Il Museo un piccolo gioiello, per la qualit delle opere esposte cos come per la scelta espositiva. Larchitetto Guido Canalico lo ha concepito come polo aperto verso quella variet di generi e linguaggi in cui riassunta la vera anima del Duomo: oltre duecento sculture, pi di settecento modelli in gesso, pitture, vetrate, oreficerie, arazzi e modelli architettonici che spaziano dal XV secolo alla contemporaneit. E lallestimento colpisce e coinvolge gi dalle prime sale. Ci si trova circondati, spiati e osservati da statue di santi e cherubini, da apostoli, da monumentali gargoyles - doccioni, tutti appesi a diversi livelli attraverso un sistema di sostegni metallici e di attaccaglie a vista, di mensole e supporti metallici che fanno sentire losservatore piccolo ma allo stesso tempo prossimo allopera, permettendo una visione altrimenti impossibile di ci che stato sul tetto del Duomo per tanti secoli. Si poi conquistati dalla bellezza di opere come il Crocifisso di Ariberto e il calice in avorio di san Carlo; si possono vedere a pochi centimetri di distanze le meravigliose guglie in marmo di Candoglia, e una sala altamente scenografica espone le vetrate del 400 e 500, alcune su disegno dellArcimboldo, sopraffini esempi di grazia e potenza espressiva su vetro. C anche il Cerano con uno dei Quadroni dedicati a San Carlo, compagno di quelli pi famosi esposti in Duomo; c un Tintoretto ritrovato in fortunate circostanze, durante la Seconda Guerra mondiale, nella sagrestia del Duomo. Attraverso un percorso obbligato fatto di nicchie, aperture improvvise e sculture che sembrano indicare la via, passando per aperture ad arco su pareti in mattoni a vista, si potr gustare il Paliotto di San Carlo, pregevole paramento liturgico del 1610; gli Arazzi Gongaza di manifattura fiamminga; la galleria di Camposanto, con bozzetti e sculture in terracotta; per arrivare fino alla struttura portante della Madonnina, che pi che un congegno in ferro del 1700, sembra unopera darte contemporanea. E al contemporaneo si arriva davvero in chiusura, con le porte bronzee di Lucio Fontana e del Minguzzi, di cui sono esposte fusioni e prove in bronzo di grande impatto emotivo. Il Duomo da sempre il cuore della citt. Questo rinnovato, ampliato, ricchissimo museo non potr che andare a raccontare ancora meglio una storia cittadina e di arte che ebbe inizio nel 1386 con la posa della prima pietra sotto la famiglia Visconti, e che continua ancora oggi in quel gran cantiere, sempre bisognoso di restauro, che il Duomo stesso. Museo del Duomo Palazzo Reale piazza Duomo, 12 Biglietti: Intero 6 euro, ridotto 4 euro Orari: MartedDomenica: 10.00 -18.00.
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www.arcipelagomilano.org Tre le sezioni presentate, che illustrano temi e modi del lavoro di un artista che, al pari di Michelangelo, ha saputo trasformare un materiale difficile come il marmo in qualcosa di tenero e seducente. Lillusione della carne e della se nsualit infatti il tema intorno a cui si sviluppa la prima sezione, nella quale sono raccolte alcune opere giovanili e di stampo classico. Protagonista indiscusso di questa prima parte Il bacio, che spicca, anche per dimensioni, su tutta la sala, e che fece scalpore nella Francia di fine Ottocento per la libert e la sensualit dei due amanti colti in un gesto proibito. La seconda sezione propone alcune fra le sculture pi conosciute di Rodin e dimostra la piena maturit del maestro anche dal punto di vista della capacit di elaborazione delle figure che emergono dai candidi blocchi di pietra. Accanto a ritratti di grande intensit, lontani dalla fredda precisione dinizio carriera, come il busto dedicato alla compagna di una vita Rose Beuret, si alternano richiami alleros e alla disinibita r icerca formale ed estetica del maestro, manifestando la sua necessit di tentare nuovi percorsi scultorei. Qui le commoventi Mains damant sono un richiamo lirico allamore e alla sensualit, ma lasciano gi pienamente comprendere il lavoro di recupero della tradizione che Rodin conduce insieme allaffermazione di una nuova idea di scultura. La poetica dellincompiuto caratterizza la terza sezione dove c il trionfo del non finito, espediente che rimanda immediatamente a Michelangelo e che Rodin rielabora in una chiave di assoluta novit. Una mostra che spiega anche la modernit del pensiero di Rodin, gi conscio dellimportanza di avere opere darte riproducibili e che chiama a lavorare con alcuni tra i pi valenti maestri lapicidi dellepoca, diretti e indirizzati proprio da Rodin stesso nel creare e sbozzare marmi preziosi. Scrive Aline Magnien conservatore capo del patrimonio del Muse Rodin di Parigi: Se la mano dello scultore fondamentale per i suoi interlocutori, evidente come Rodin tenga separate le cose: da una parte lideazione e il modello, di cui si assume la piena responsabilit, dallaltra lesecuzione, aperta mente delegata e alla quale non esita a far partecipare il committente, a cui lascia talvolta scegliere il titolo che preferisce. Rodin era considerato un maestro ineguagliabile, i contemporanei dicevano che davanti a lui la materia tremava. Dominatore di quella stessa materia, il marmo gli permetteva di studiare la luce e la vita, cos come il bronzo era strumento per studiare le ombre. E alcuni marmi sembrano vivi davvero, sembrano scavare e farsi strada tra la materia grezza e incompiuta di alcune opere, e che a fatica fa emergere volti di fanciulle, amanti abbracciati, mani che si rivolgono al cielo. Rodin il marmo, la vita Palazzo Reale - Sala delle Cariatidi Fino al 26 gennaio 2014 Orari Luned dalle 14.30 alle 19.30 Marted, mercoled, venerd, domenica dalle 9.30 alle 19.30 Gioved e sabato dalle 9.30 alle 22.30 Biglietti: Intero 11,00, Ridotto 9,50
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www.arcipelagomilano.org mano di una femminista, e dal quale si salv per miracolo nel 1968. Vittima di un diverso colpo di arma da fuoco fu invece una delle opere pi famose di Warhol, una Marilyn blu che venne colpita da un proiettile in piena fronte, sparato senza motivo da unamica dellartista nel 1964. Da quella data lopera venne chiamata, per lappunto, Blue Shoot Marilyn. Ennesimo esempio del circo che circondava lartista e che lui osservava quasi in disparte, dietro i suoi occhiali da sole e al riparo di una parrucca argentata.
Warhol, dalla collezione Peter Brant Palazzo Reale fino al 9 marzo 2014 Orari: Luned: 14.3019.30 Dal marted alla domenica: 9.3019.30 Gioved e sabato: 9.30-22.30 Prezzi: Intero 11 euro, ridotto 9,50 euro.
Josef Albers. Sublime optics, Milano, Fondazione Stelline (corso Magenta 61), fino al 6 gennaio 2014, orario di apertura: dalle 10 alle
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www.arcipelagomilano.org senza dimenticare i dipinti stranianti di Magritte e Mir, e per poi concludere, con molti capolavori nel mezzo, con liperrealismo di Chuck Close e il Nouveau Realisme di Raysse. In un mondo in cui siamo bombardati di immagini e i nostri autoritratti impazzano sui social network, la mostra del Pompidou aiuta a contestualizzare e a comprendere perch questa fame di immagini ci , forse, scaturita. ll Volto del '900. Da Matisse a Bacon - I grandi Capolavori del Centre Pompidou Palazzo Reale Fino al 9 Febbraio 2014 Prezzi: Intero 11 euro, ridotto 9,5 euro. Luned 14.30-19.30; da Marted a Domenica 9.30-19.30; Gioved e Sabato: 9.30-22.30
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www.arcipelagomilano.org supporti multimediali, documentari, mostre e musei) sono dedicati allopera di Leonardo da Vinci. E i risultati sono stati straordinari: L3 ha realizzato il primo prototipo funzionante al mondo dellAutomobile di Leonardo, hanno ricostruito il Grande Nibbio e la Clavi-Viola, il primo modello fisico della Bombarda Multipla, il primo vero modello del Pipistrello Meccanico, il Leone Meccanico e il Cavaliere Robot, oltre a interpretazioni virtuali e fisiche inedite di innumerevoli altre macchine del genio vinciano. Non solo macchine per. Fondamentali per la riscoperta e la creazione dei prototipi sono stati i tanti codici leonardeschi, tra cui il famoso Codice Atlantico interamente digitalizzato, cos come il Codice del Volo, presentato in Alta Definizione, in cui ogni singolo elemento interattivo. E queste tecnologie diventeranno, in futuro, sempre pi utili per studiare manoscritti antichi e fragilissimi, come i diversi Codici e taccuini, gi molto rovinati dallusura e dal passare dei secoli. Una mostra che divertir grandi e bambini, che potranno toccare con mano le macchine e i modellini ricostruiti, testarsi sui touch screen per comporre, sezionare o vedere nel dettaglio, tramite le ricostruzioni 3D, i vari pezzi delle macchine di Leonardo, far suonare la Clavi-Viola e costruire, davvero, un mini ponte autoportante. Una delle ultime sezioni poi dedicata ai dipinti di Leonardo, su tutti la famosa Ultima Cena. Una ricostruzione digitale e una prospettica permettono di ricostruirne strutture e ambienti, di capirne perch Leonardo sbagli di proposito la prospettiva e di approfondire alcuni dettagli. I modelli sono stati costruiti rispettando rigidamente il progetto originale di Leonardo contenuto nei manoscritti composti da migliaia di pagine, appunti e disegni. Il visitatore avr anche la possibilit di leggere i testi di Leonardo invertendo la sua tipica modalit di scrittura inversa (da destra a sinistra). L3 si gi fatto conoscere nel mondo, le mostre sono state visitate da centinaia di migliaia di persone in citt e Paesi come Torino, Livorno, Vigevano, Tokyo, Chicago, New York, Philadelphia, Qatar, Arabia Saudita e Brasile. Occasione imperdibile. Leonardo3 Il Mondo di Leonardo -piazza della Scala, ingresso Galleria Vittorio Emanuele II, fino al 28 febbraio 2014 luglio, orari: tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 23:00, biglietti: 12 intero, 11 studenti e riduzioni, 10 gruppi, 9 bambini e ragazzi, 6 gruppi scolastici.
LIBRI questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero rubriche@arcipelagomilano.org Gianni Rizzoni, a cura di Agenda Letteraria 2014
Metamorfosi Editore 2013, pp.162
Mercoled 13 novembre, ore 18, l'Agenda letteraria 2014 verr presentata a Palazzo Sorani, sala del Precetto, insieme all'Agenda dantesca 2014, con Isabella Bossi Fedrigotti, Erminia Dell'Oro, Annamaria Testa a cura di Unione Lettori Italiani Milano Aprire ogni mattina la propria Agenda e trovare almeno una notizia su un Autore italiano o straniero, una data, una citazione, un centenario o cinquantenario, una fotografia, un Premio. Gi un premio, perch quest'anno l'Agenda letteraria 2014, (che viene pubblicata da 23 anni nello stesso piccolo formato dei libri di Vanni Scheiwiller, il suo primo editore), dedicata al Premio Bagutta, il pi antico premio letterario italiano, nato nel 1926 nella Trattoria Bagutta di Milano, a opera di Riccardo Bacchelli, Orio Vergani e di altri dieci amici letterati, che ruotavano tutti attorno alla rivista La fiera letteraria. Il Premio si interruppe tra il '37 e il '46, anche per non subire pressioni politiche negli anni della guerra, poi riprese anche grazie alla dedizione di Guido Vergani. Oggi ne presidente Isabella Bossi Fedrigotti e vi partecipano sedici giurati. Nell'Agenda vi una citazione di tutti gli Autori premiati e di molti anche la foto. Parlare dei vari Autori permette di cogliere, seppure "in pillole" l'esprit du temps, le tendenze, i temi di quasi novanta anni di letteratura italiana, e di suscitare curiosit e rimandi. E cos scopriamo che alcuni brevi pensieri sull'Italia di ieri, si attagliano assai bene all'Italia di oggi, come nella citazione di Leonida Repaci, fondatore del Premio Viareggio nel 1930, Premio Bagutta 1932: "Essere nati in Calabria un grande privilegio e anche un grande ostacolo. Qui la miseria, la canicola, il terremoto impastano un'umanit vulcanica e sfrenata..". O come ironizza Montanelli, Premio Bagutta 1951: "Come fa quest'uomo (De Gasperi) che non sa far ridere nessuno e che nessuno riesce a fare ridere a governare da tanti anni gli italiani?". Centrata l'arguzia di Marotta, premio Bagutta 1954:, "Ah come si diventa preziosi in Italia dopo la morte! Non vedo l'ora di estinguermi per essere commemorato ... per sapere finalmente chi ero". Ottiero Ottieri, Premio Bagutta 1963 scrive: "... i dilemmi spirituali dell'anima, si proiettano nella geografia... Roma il mio essere, Milano il mio dovere essere". E Mario Soldati, Premio Bagutta 1976 commenta sfiduciato: "Sempre cos, il nostro meraviglioso paese. Ha qualcosa di infantile e sembra faccia i dispetti. Siamo incapaci di impedire le speculazioni edilizie, le costruzioni abusive, l'inquinamento delle spiagge e dei fiumi.. Tutto cede alla civilt del consumo e del cemento...". E infine Giorgio Bocca, Premio Bagutta 1992, amaramente rileva: "Non stiamo mai saldamente... da una parte, siamo sempre divisi tra Francia e Spagna, por che se magna. Siamo un paese duale in tutto, Nord, Sud, guelfi e ghibellini, Bartali e Coppi...". Negli anni precedenti l'Agenda era stata dedicata al Premi Nobel nel 2000, al Premio Strega nel 2011, al Premio Campiello nel 2013. L'Agenda poi una fonte esauriente su tutti i dati relativi agli editori, i giornali,le associazioni letterarie e le istituzioni, e nella Miscellanea offre tutte le notizie sui premi, archivi, master, e sulle 1200 Manifestazioni letterarie Italia. In 23 anni di vita l'Agenda ha riprodotto 3.000 illustrazioni, ripartite in 3.500 pagine, e l'ampiezza delle informazioni, a 360 gradi sul mondo dei libri, giustifica la sua grande diffusione, quasi 4 milioni di copie in
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totale, 200 mila all'anno. L'Agenda diventa cos un agile strumento di conoscenza per i non addetti ai la-
SIPARIO
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www.arcipelagomilano.org prio al fatto che le generazioni precedenti difendono il territorio e quindi i giovani che arrivano vengono sempre confinati in recinti da cui si cerca di non farli uscire. Anche certe vetrine o rassegne per i giovani, da un lato hanno valore perch comunque danno la possibilit di vedere i nuovi talenti, per salvo rare eccezioni diventano poi quasi subito dei recinti in cui tenerli chiusi, guardandosi bene dallaccoglierli nei canali istituzionali dove effettivamente girano pi risorse. Laccademia poi fondamentale anche per conoscere i propri coetanei, i proprio futuri colleghi. Questo importantissimo, perch non si pu fare gli artisti da soli. Sono cambiati gli aspiranti attori/registi negli ultimi trenta anni? Un po s. Il contesto molto cambiato. Quando ho iniziato io c stato un concorso per nuovi progetti di giovani registi e i concorrenti erano quindici. Ne sono stati scelti cinque, fra cui il mio, ci hanno dato un piccolo budget e poi a vedere gli spettacoli cerano tutti i critici pi impo rtanti. Perch cera questa rassegna qui ed era lunica. Adesso ce ne s ono quattro al giorno con cento aspiranti ciascuna. Le scuole di teatro erano due, la nostra e lAccademia di Roma. E stava iniziando quella di Genova.Un altro mondo. Adesso ci sono corsi di teatri ovunque. Che secondo me un valore positivo, eh. C pi diffusione. Per questo ha delle ripercussioni e fa cambiare la fisionomia degli aspiranti professionisti. Da un lato c meno preparazione culturale, perch il bombardamento di informazioni che lo stare in rete comporta ti assorbe moltissimo tempo. Quindi magari sei formato su un sacco di cose per il tempo per approfondirne qualcuna ti viene sottratto. Adesso difficile che capiti qualcuno che sappia tutto di qualcosa, mentre noi avevamo le nostre forme di ossessione culturale. Forse adesso c pi disponibilit, pi apertura. Noi magari eravamo pi presuntuosi, adesso c pi disponibilit. Ma anche pi insicurezza. Come vorresti che fosse la scena teatrale milanese fra venti anni? Se avr ancora qualche neurone che funziona mi piacerebbe vedere una realt pi mobile, meno superficialmente concorrenziale e addetta alla difesa del recinto. Vorrei ci fosse una dimensione artistica un po meno ossessionata dalla sopravvivenza e un pochino pi orientata allo scambio e alla circolazione delle energie. Per perch questo accada c bisogno s che ci sia una mentalit diversa, ma anche che ci sia un disegno politico che la sostenga. Emanuele Aldrovandi
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MONICA CHITT SINDACO DI SESTO SAN GIOVANNI NOI E LA CITT METROPOLITANA https://www.youtube.com/watch?v=l7z6qEObQAs
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