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Cha no yu Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il cuore della Cerimonia del t consiste nel preparare una deliziosa tazza di t; disporre il carbone in modo che riscaldi l'acqua; sistemare i iori come ossero nel !iardino; in estate, proporre il reddo; in in"erno, il caldo; are tutto prima del tempo; preparare per la pio!!ia e dare a coloro con cui ti tro"i o!ni considerazione # $%en no &iky'(

Cerimonia del t, secondo lo stile ryaku)bon $ (. *uesto stile u ideato da +etch' %,shitsu $, il cui nome monastico era -nn,sai, , ./01).213(, 4III iemoto $( del li!na!!io 5rasenke $(, e consiste in una orma sempli icata della Cerimonia. 6'ospite nella classica posizione in!inocchiata, denominata seiza $(.

&o $(, la ossa quadrata do"e posto il kama $(, il bollitore dell'acqua, per la Cerimonia in"ernale, denominata per l'appunto &o e praticata dal mese di no"embre a quello di aprile. Il Cha no yu $, 7acqua calda per il t7(, conosciuto in 8ccidente anche come Cerimonia del t, un rito sociale e spirituale praticato in 9iappone, indicato anche come Chad, o %ad,, $, 7:ia del t7(. ; una delle arti tradizionali zen pi< note. Codi icata in maniera de initi"a alla ine del 4:I secolo dal monaco buddhista zen %en no &iky' $, .=11).=2.(, maestro del t di 8da >obuna!a $, .=?3).=/1( e successi"amente di +oyotomi @ideyoshi $, .=?A).=2/(. Il Cha no yu di %en no &iky' riprende la tradizione ondata dai monaci zen Burata %huk, $ , .31?).=C1( e +akeno D,, $, .=C1).===(. 6a Cerimonia si basa sulla concezione del Eabi)cha $(. *uesta cerimonia e pratica spirituale puF essere s"olta secondo stili di"ersi ed in orme di"erse. G seconda delle sta!ioni cambia la collocazione del bollitore $ kama(H in autunno e in"erno posto in una buca

di orma quadrata $, ro, ornace(, rica"ata in uno dei tatami $ ( che ormano il pa"imento. In prima"era ed estate in un braciere $ uro, ( appo!!iato sul tatami. 6a orma pi< complessa e lun!a $, chaIi( consiste in un pasto in stile kaiseki $(, nel ser"izio di t denso $, koicha( e in quello di t le!!ero $, usucha(J.K. In tutti i casi si usa, in "arie quantitL, il matcha $ (, t "erde pol"erizzato, che "iene mescolato all'acqua calda con l'apposito rullino di bamb< $, chasen(. *uindi la be"anda che ne risulta non un'in usione ma una sospensioneH la pol"ere di t "iene cio consumata insieme all'acqua. Mer questo moti"o e per il atto che il matcha "iene prodotto utilizzando !ermo!li terminali della pianta, la be"anda ha un e etto note"olmente eccitante. In atti "eni"a e "iene ancora utilizzata dai monaci zen per rimanere s"e!li durante le pratiche meditati"e $zazen, (. Il t le!!ero usucha, a se!uito dello sbattimento dell'acqua col rullino durante la preparazione, si ricopre di una sottile schiuma di una tonalitL particolarmente piace"ole e che si intona con i colori della tazza. Indice JnascondiK . 8ri!ini e s"iluppo di una cerimonia zen 1 6a %tanza del t e la Cerimonia ? 6a Dimora del :uoto ?.. I quattro principi costituti"i della Cerimonia del t secondo %en no &iky' 3 5tensili e ambientazione = Ceramiche A %cuole del Eabi)cha 0 Nilm / >ote 2 Oiblio!ra ia .C :oci correlate .. Gltri pro!etti .1 Colle!amenti esterni 8ri!ini e s"iluppo di una cerimonia zen Jmodi icaK

Il 9inkaku)Ii $, 7Madi!lione d'ar!ento7( a Pyoto, do"e, secondo la tradizione, ebbe luo!o la nascita della Cerimonia del t 6'ori!ine di una cerimonia ormale che accompa!nasse e re!olasse il consumo del t sicuramente cinese. Gnche questo e"ento, come la stessa scoperta del t, tutta"ia di di icile datazione. %i puF presumere, tutta"ia, che l'esi!enza della ormazione di un cerimoniale sia correlata alla note"ole di usione di questa be"anda nelle classi aristocratiche durante la dinastia %on! $2AC).102(, anche se il Canone del t, il ChQIRn! $, nel sistema pinyin(, redatto da 6< ST $, 0??)/C3(, databile intorno al 0=/J1K. %empre al periodo della dinastia %on! si puF ar risalire la di usione nei monasteri del Ouddhismo chQn $, chQn zon!( dell'uso colletti"o di bere da una sin!ola tazza del t di ronte ad una statua di Oodhidharma $ , 3/?) =3C(. 6a be"anda del t, contenendo in atti una buona dose di ca eina, era un "alido soste!no alle estenuanti pratiche meditati"e dello zuFchQn $ (, proprie delle scuole del Ouddhismo chQn. 5na le!!enda, nata in ambito chQn, attribuisce allo stesso le!!endario ondatore di questa scuola, Oodhidharma, la 7!enerazione7 della pianta del tH questi, addormentatosi incautamente durante lo zuFchQn, al momento del ris"e!lio si strappF le palpebre per impedire nuo"amente l'assopimento e le !ettF "ia. Da queste nacquero le prime piante del t. ; comunque comprensibile che in un ambito ortemente normati"o della "ita quotidiana, come quello dei monasteri chQn, do"e o!ni momento della quotidianitL "eni"a ormalizzato ai ini dell'esercizio della presenza mentale, anche il consumo di t se!uisse delle precise re!ole di condottaJ?K. In 9iappone, la pianta del t, nel suo utilizzo matcha, u importata dal monaco tendai -isai $, ..3.).1.=( che, nel ..2., riportF da un suo pelle!rina!!io in Cina sia !li inse!namenti chQn 6UnIV $ , in !iapponese &inzai( del ramo @uQn!lWn! $, in !iapponese Xry'( sia alcune piante di t. CosV, nel .1/1 si tenne nel tempio %aidai)Ii $( di >ara il primo Xchamori $ (, in cui "eni"ano e"idenziati !li aspetti spirituali della Cerimonia del t.

Ikky' %,Iun $, .?23).3/.(

%tatua di +akeno D,, $, .=C1).===( nel daisen)kouen, 8saka

5n'imma!ine di %en no &iky' $, .=11).=2.(, dipinta da @ase!aEa +,haku $, .=?2).A.C(

Pobori -nshu $, .=02).A30( Ba la pratica mondana del +,cha $(, passatempo aristocratico ondato su s arzose !are in cui i partecipanti do"e"ano indo"inare il luo!o di ori!ine delle o!lie di t che consuma"ano, pre"alse presto in 9iappone sull'8chamori, e la decadenza spirituale della pratica del t le!ata ai principi chQn e zen se!uV tutto il 4I: e 4: secolo. Nu il monaco zen rinzai Burata %huk, $, .31?).=C1( a elaborare, sotto la !uida del maestro Ikky' %,Iun $, .?23).3/.( il cerimoniale del chad,. Ikky' %,Iun ri"esti"a in que!li anni il ruolo di abate dell'importantissimo monastero zen rinzai, il Daitoku)Ii $( di Py,to. Il chad, di Burata %huk, e Ikky' %,Iun si onda"a sul principio di 7le!!ere il Dharma del Ouddha anche nella be"anda del t7, eliminando o!ni ostentazione di ricchezza tipica della cerimonia del t,cha e riportando la cerimonia del t in un ambito di semplicitL e sobrietL. >el .3/2, l'otta"o sh,!un del clan Gshika!a, Soshimasa $ , .3?=).32C(, dopo essersi ritirato dall'incarico di !o"erno, si tras erV in una "illa)tempio atta da lui costruire nel .30? a nord)est di Py,to, residenza denominata Dish,)Ii $( e conosciuta anche come 9inkaku)Ii $, 7Madi!lione d'ar!ento7(. Soshimasa trascorse in questa "illa il resto dei suoi !iorni, promuo"endo incontri di poesia e di arti tradizionali. :enuto a conoscenza del Cha no yu elaborato da Burata %huk,, lo in"itF a mostrar!li le 7nuo"e7 re!ole cerimoniali. G ascinato dalla 7nuo"a7 arte tradizionale zen, Soshimasa di"enne subito un atti"o promotore della Cerimonia del t. Mer questa ra!ione, il 9inkaku)Ii considerato, tradizionalmente, il luo!o di nascita del Cha no yu. Burata %huk, u anche il primo ad accentuare l'impronta di semplicitL di questa cerimonia, a cominciare dall'o!!ettistica, che riprende orme della stessa cultura contadina. Nu lui ad ideare il chashaku $( in bamb< e a ridurre la stanza del t a quattro stuoie $tatami( e mezza, in modo da diminuire !li utensili. - u

sempre Burata %huk, ad esporre dei rotoli che riporta"ano dise!ni o scritture $kakemono, ( dei maestri zen all'interno della stanza e a pri"ile!iare !li o!!etti carichi di tempo rispetto a quelli di nuo"a attura $concezione dello hiesabi, (. Con la morte, nel .=C1, di Burata %huk,, la pratica del chad, ebbe un arresto di alcuni decenni, determinato anche dalle eroci !uerre ci"ili. 8ccorre aspettare un altro monaco zen, +akeno D,, $, .=C1).===(, allie"o dei discepoli di Burata %huk,, %ochin e %o!o, perchY lo s"iluppo della :ia del t riprendesse. +akeno D,, !ettF le basi della concezione Eabi)cha $ (, studiando con %ochin e %o!o sia la poesia Eaka $ ( sia la :ia dell'incenso $in !iapponese , P,d,(. Bodi icF il Cha no yu eliminando !li sca ali per !li utensili e disponendo questi ultimi direttamente sui tatami e utilizzando solo le!no !rezzo per il tokonoma $(. +akeno D,, ideF anche l'usanza di porre il ro $il ocolare sopra il quale "eni"a po!!iato il bollitore per l'acqua per il t( direttamente nella stanza della cerimonia, ereditando questa usanza dalla cultura contadina. +erzo !rande maestro del t u un altro monaco zen, %en no &iky' $ , .=11) .=2.(, che iniziF lo studio del Cha no yu a diciassette anni, con il maestro Pitamuki Dochin $, .=C3).=A1(, di"enendo due anni dopo diretto discepolo di +akeno D,,, cui rimase "icino per i successi"i quindici anni. Dal .=0/ al .=/1, %en no &iky' ricoprV l'incarico di unzionario dello sh,!un $ ( 8da >obuna!a e, dopo la morte, probabilmente per seppuku $rituale del suicidio(, di questo sh,!un, ricoprV lo stesso incarico per il suo successore, +oyotomi @ideyoshi. +ra il nuo"o sh,!un e il maestro del t nacque subito un rapporto di rispetto reciproco, che consentV la di usione di questa pratica nell'ambiente dei samurai e persino presso la Corte imperiale, do"e il monaco %,eki $ ( $questo era il nome reli!ioso di %en no &iky', il suo precedente nome 7laico7 era Soshir,( ottenne la possibilitL, nel .=/=, di or!anizzare un incontro del t. >el .=/0, sempre con l'aiuto di +oyotomi @ideyoshi, %en no &iky' or!anizzF un'importante riunione sulla cerimonia del t presso il Pitano +enman)!' $ , un tempio shintoista a Pami!y,)ku nei pressi di Py,to(, in"itando centinaia di persone di o!ni estrazione sociale e consentendo ai meno abbienti l'utilizzo del pi< economico riso tostato al posto del t. Il !rande rice"imento del .=/0 u uno de!li ultimi episodi dell'amicizia tra lo sho!un @ideyoshi e il maestro del t. Da quel momento l'amicizia si incrinF e a tutt'o!!i non si conoscono i "eri moti"i del dissapore tra i due, che si concluderanno, nel .=2., nel drammatico ordine dello sho!un @ideyoshi a %en no &iky' di compiere seppuku $(. +ra le ra!ioni che all'epoca urono adombrate "i erano l'accusa, ri"olta a %en no &iky', di a"er posto nel tempio Daitoku)Ii una propria statua all'in!resso di

modo che persino lo sh,!un "i do"esse passare sotto. 5n'altra accusa ri!uarda"a il atto di essersi arricchito con la compra"endita di o!!etti per la Cerimonia del t. Gmbedue le accuse si mostrarono presto in ondate, di certo lo stesso @ideyoshi ebbe moti"o di ricredersi se, a distanza di due anni dal tra!ico e"ento, decise di riabilitare con tutti !li onori la ami!lia di %en no &iky'. +oyotomi @ideyoshi nominF erede del maestro del t da lui costretto al suicidio proprio Nuruta 8ribe $, o Nuruta %hi!enari, , .=3=).A.=(, l'unico de!li allie"i di %en no &iky' a render!li pubblicamente oma!!io nel momento della sua ma!!iore dis!razia. 6o stesso 8ribe sarL costretto al seppuku, nel .A.=, da un altro sh,!un, +oku!aEa Ieyasu $ , .=31).A.A(. -rede di 8ribe u Pobori -nshu $, anche Pobori Basakazu, , .=02) .A30(, che di use il Cha no yu presso l'aristocrazia !iapponese, ondando il li!na!!io della scuola di Cha no yu $denominata 8ribe)ry', (. 6'ereditL della 7casa7 di %en no &iky' u asse!nata in"ece a suo !enero, %h,an %,Iun $, .=3A).A.3( cui se!uV il i!lio 9enpaku %,tan $, .=0/) .A=/(. Nu 9enpaku %,tan a ri"alutare l'ideale Eabi della Cerimonia del t e il suo stretto le!ame con lo zen del tempio Daitoku)Ii, ondando le basi del Cha no yu inse!nato dalla ami!lia %en. 9enpaku %,tan di"ise nel suo testamento i beni immobili ra tre dei suoi quattro i!li, essendo il primo!enito %osetsu deceduto nel .A=1. Il !ruppo delle case principali della ami!lia %en u di"iso tra il terzo!enito Poshin %,sa $ , .A.?).A01(, che ebbe la parte anteriore $Nushin)an, ( e il quarto!enito %ens, %oshitsu $, .A11).A20( che ebbe la parte posteriore $Ponnichini)an, (. Gl secondo!enito, Ichi, %,shu $, .=2?).A0=(, che si era allontanato dalla ami!lia per un certo periodo di tempo, u asse!nata una abitazione situata su una strada "icina, BushanokoIi, denominata Pankyu)an $(. Da ciascuno di questi i!li di 9enpaku %,tan ebbe ori!ine una di erente scuola di Cha no yu, che si a ianca a quella che ha ori!ine da Nuruta 8ribe $8ribe &y'(H da Poshin %,sa ha ori!ine la scuola 8motesenke $ (, da %ens, %oshitsu ha ori!ine la scuola 5rasenke $ ( e da Ichi, %,shu, la Bushanok,Iisenke $(. +utte e tre le scuole sono a tutt'o!!i esistenti. 6a %tanza del t e la Cerimonia Jmodi icaK

Il niIiri!uchi $(, il piccolo in!resso alla stanza del t $questa denominata chashitsu, (.

Il +okonoma $(, l'area della stanza del t, chashitsu $ (, do"e "en!ono esposti il kakemono $(, il rotolo con le scritture o dise!ni, e il chabana $ ( la composizione loreale. Da notare il toko)bashira $ (, la colonna in le!no !rezzo introdotta, secondo la tradizione, da +akeno D,, nel 4:I secolo.

Marticolare di Chabana, l'ornamento loreale che "iene esposto nella %tanza del t, all'interno del +okonoma. %ullo s ondo, il toko)bashira $ (, la colonna in le!no !rezzo. 6a cerimonia del t qualcosa che "a molto al di lL della semplice preparazione di una be"anda. ; orse l'espressione pi< pura dell'estetica zen, tanto che un ada!io !iapponese diceH cha zen ichimi $ cio 7t e zen un unico sapore J3KJ=K(7. -ntrando nella stanza da una porticina bassa $niIiri!uchi, ( che costrin!e a pie!arsi in se!no di umiltL, l'ospite entra in uno spazio piccolo, a "olte minimo, do"e equilibrio e distacco dal mondo sono procurati da !esti che richiamano costantemente la presenza mentale in un ambito di naturalezza e spontaneitL, in una sequenza di interazioni codi icate e circondata da o!!etti semplici ma di !rande orza espressi"a. 6a stanza, detta chashitsu $(, puF essere anche di pochi tatami, le inestre sono schermate e la luce iltra sommessa con erendo un alone di particolare ascino ad o!ni elemento. Da un lato c' il tokonoma, una piccola nicchia in cui appeso uno scritto ese!uito da un calli!ra o esperto di shod,, ed una piccola composizione simile all' ikebana $( particolarmente adattata alla circostanza e con !rande coerenza con la sta!ione in corso, detta chabana $ ( cio iori per il t. Il +okonoma ha da un lato un pilastro, detto toko)bashira $(JAK, ormato da un palo di le!no appena s!rossato J0K a cui di solito appeso il chabana costituito da un piccolo "aso e spesso un unico iore, in modo che tutta l'attenzione sia attratta dalla sua bellezza. Il particolare si!ni icato che "iene attribuito al Cha no yu si percepisce anche dal atto che per indicare l'atto del preparare il t si usa il "erbo tateru che solitamente ha il si!ni icato di 7celebrare7 e non il pi< normale suru $ ( cio are, ese!uire. Dopo che !li in"itati si sono accomodati, in ordine ri!orosamente precostituito, con la persona pi< importante $sh,kyaku, (J/K o particolarmente prediletta posta al primo posto, si apre la porta scorre"ole $sh,Ii ( e appare il teishu $, chi prepara il t( in!inocchiato in posizione seiza $( cio con le punte dei piedi ri"olte "erso l'esterno.

Chashaku $( e >atsume $( per la cerimonia 5sucha $5sucha)ki natsume, (. Da notare che il natsume il classico &iky')!ata natsume $(, interamente laccato di nero sia uori che all'interno. >ella orma pi< semplice della cerimonia $usucha(, essa prose!ue con il posizionamento dei "ari utensili e con la preparazione del t nella tazza $chaEan, $(. 8!ni commensale $cominciando da quello principale( "iene in"itato a consumare il dolce con la ormula ritualeH okashi o d,zo# $it. ser"ite"i del dolce, pre!o(. %uccessi"amente !li "iene posta dinanzi la chaEan. Il primo in"itato si scusa col "icino e !li chiede il permesso di ser"irsi per primoH osakini#, prende la tazza la a ruotare per esporre lo sh,men $ , cio la parte di initura che a da ri erimento( in direzione del teishu dopodichY be"e con bre"i sorsi esprimendo il suo !radimento. Moi pulisce il bordo della tazza e la posa dinanzi a sY. 6a tazza "iene ripresa dal teishu e la"ata. 6a cerimonia procede con !li altri ospiti, inchY al termine, quando tutti hanno be"uto il t, il primo ospite $sh,kyaku( pronuncia la rase di ritoH onatsume to ochashaku no haiken o# cio chiede il permesso di esaminare !li utensiliH il contenitore del t $natsume( e il cucchiaino di bamb< $chashaku(. Il permesso "iene accordato e a turno !li ospiti prendono !li utensili e li osser"ano attentamente. Mer ultima "iene osser"ata la tazza, ri!irandola tra le mani e chiedendo in ormazioni sul maestro che l'ha creata, l'epoca e lo stile. Gll'ospite poi puF "enir richiesto se intenda dare un nome poetico $mei( al chashaku e lui a questo punto puF citare una poesia o un "erso o semplicemente are un ri erimento alla sta!ione in corso. Bolto indicati sono i ki!o $ ( cio i ri erimenti sta!ionali contenuti nell'ultimo "erso di un haiku, quindi rasi come aki no kure $sera d'autunno( oppure momono hana $ iori di pesco( e cosV "ia. 6a cerimonia si conclude col teishu che ritorna alla posizione iniziale, si inchina pro ondamente all'unisono con !li ospiti e richiude la porta scorre"ole. *uella descritta la cerimonia pi< semplice cio il ser"izio di usucha $t le!!ero( ma "e ne sono di assai pi< lun!he e complesse come quella del ser"izio di koicha $t denso( che richiede anche utensili di"ersi $chaire, kobukusa ecc. (. 6e "arie procedure di preparazione e s"ol!imento sono dette temae $ secondo la scuola 5rasenke; secondo la scuola 8motesenke(.

6a Dimora del :uoto Jmodi icaK

ChaEan, $( la tazza al cui interno stato posto il chakin, $ ( la piccola pezza bianca di lino utilizzata per asciu!are la tazza dopo a"erla la"ata. %opra questa "i il chasen $(, il rullino in bamb< per mescolare il t in pol"ere con l'acqua bollente e, sul bordo destro della tazza "i il chashaku $ (, il cucchiano in bamb< per racco!liere il t in pol"ere dal suo contenitore, il chaki $(.

5na chaEan nera nello stile &aku $, &akuyaki(, risalente al 4:I secolo $+okyo >ational Buseum( 6a stanza del t il luo!o isico do"e si s"ol!e la cerimonia ma anche luo!o 7spirituale7J2K. In essa sono stati tras usi !li ideali dell'estetica zen. Gi concetti precedenti di y'!en $( e di sabi $(, %en no &iky' riprese quello di Eabi $(. %e lo y'!en era l'incanto sottile, colle!ato al mistero e alla ele!anza, impossibile da trasmettere con le paroleJ.CK, caro a!li autori del >, $soprattutto Zeami, .?A?).33?( e il sabiJ..K la patina sottile del tempo che rende !li o!!etti a ascinanti e ispiratori di tranquillitL e armonia, il Eabi di %en no &iky' J.1K a!!iunse qualcosa di e"ersi"oH la po"ertL ricercata, il ri iuto assoluto dell'ostentazione. %en no &iky' ama"a lo stile semplice, cio "ede"a la stanza del t come dimora della creati"itL pri"a di attaccamenti quindi una dimora del "uoto. %po!liata da o!ni possibile orpello, con pareti !rezze e praticamente pri"a di alcun contenuto che non osse il "issuto libero da!li attaccamenti della "ita 7mondana7. I persona!!i che si muo"ono in essa sono usciti temporaneamente dal mondo e dai suoi a anni per contemplare bre"emente il "uoto. Il "issuto di mu)shin $(, cio 7non)mente7 J.?K, quindi l'abbandonare il pensiero ruminante e !iudicante per !iun!ere ad un approccio spontaneo e totalizzante con !li o!!etti e le persone, rappresentato per ettamente dallo spazio racchiuso nella stanza del t. Gl "uoto materiale de"e corrispondere il "uoto 7mentale7, inteso come "issuto di consape"olezza pri"o di preoccupazioni e attaccamenti mondani. Nin dall'inizio della sua istituzione, nella stanza della Cerimonia del t tutti do"e"ano entrare disarmati e tutti erano u!uali, tutti si do"e"ano in!inocchiare e tutti do"e"ano 7subire7 le stesse re!ole. ; chiaro quale osse il potere destabilizzante di questa pratica e cosV %en no &iky' u costretto al

seppuku in quanto un potere che "i"e"a, come sempre, di ostentazione e di orme "ane, si senti"a minacciato dalla orza silenziosa del maestro. I quattro principi costituti"i della Cerimonia del t secondo %en no &iky' Jmodi icaK

CiF che rimane o!!i dell'antica residenza di %en no &iky' a %akai $Xsaka( sua cittL natale. %ul lato destro della oto si puF osser"are il pozzo dell'acqua a cui il maestro attin!e"a per la Cerimonia. 6a stanza del t $chashitsu, (, denominata Disso)an, andata perduta durante i bombardamenti della II 9uerra mondiale, ma stata ricostruita ed attualmente conser"ata presso il tempio buddhista zen rinzai, >anshu)Ii di %akai. Il monaco buddhista zen %en no &iky' uni"ersalmente considerato il codi icatore ultimo della Cerimonia del t, dopo i !randi maestri Burata %huk, e +akeno D,,. 6a Cerimonia del t di %en no &iky' si onda su quattro principi basilari a cui anno ri erimento tutti i li!na!!i scolastici che prose!uono !li inse!namenti di questo maestro del tH Grmonia $J.3K, Wa( *uesta dimensione comprende la relazione ospite)in"itato, !li o!!etti scelti, il cibo ser"ito. *ueste relazioni de"ono ri lettere il ritmo impermanente delle cose e della "ita. 6'e imero compreso in tutte le cose "iene con ermato in atti dal loro mutamento costante. Ba essendo l'e imero, l'impermanente, l'unica realtL in cui ci muo"iamo esso assur!e a &ealtL ultimaJ.=K. 8spite e in"itato sono in realtL intercambiabili in quanto a!iscono coerentemente in questa dimensione di consape"olezza. Mrima di o rire il t, l'ospite por!e dei dolci all'in"itato, a "olte un pasto le!!ero. +utto de"e essere all'inse!na della sta!ione in corso, al ritmo naturale della cose. Il principio dell' 7Grmonia7 si!ni ica dunque essere a rancati da o!ni pretesa e da o!ni estremismo, incamminati lun!o la moderazione e la 7:ia di mezzo7 propria de!li antichi inse!namenti buddhisti. &ispetto $J.AK, Pei( ; il riconoscimento in o!ni persona, ma anche nei pi< semplici o!!etti, della presenza di una innata di!nitL. Colti"are questo "issuto nella Cerimonia del t e nella "ita permette di comprendere la comunione dell'essenza di tutto ciF che ci circonda. Murezza $J.0K, %ei(

:a immediatamente precisato che in ambito zen, questo non si!ni ica discriminare tra ciF che 7puro7 e quello che ritenuto 7impuro7, essendo il 7puro7 e l'7impuro7 partecipanti insieme alla &ealtL ultima. %pazzare la stanza del t si!ni ica occuparsi di disporre un mondo che accol!a anche il 7bello7. Che consenta a ciF che 7bello7 di esprimersi. *uesta occupazione anche una meta ora nei con ronti della nostra mente e dei nostri "issuti che "anno quotidianamente 7spazzati7 dai "incoli mondani e dalle loro preoccupazioni, per consentirsi esperienze altrimenti non esperibili. Bentre pulisce la stanza del t, l'ospite riordina anche se stesso. +ranquillitL $ J./K, Daku( %,shistsu %en $(, 4: iemoto $( del li!na!!io 5rasenke $(, cosV esprime questo principioH %eduto lontano dal mondo, all'unisono con i ritmi della natura, liberato dai "incoli del mondo materiale e dalle comoditL corporali, puri icato e sensibile all'essenza sacra di tutto ciF che lo circonda, colui che prepara e be"e il t in contemplazione si a""icina ad uno stadio di sublime serenitL.#J.2K 6'incontro con l'altro nella Cerimonia del t ampli ica questa dimensione e, come ricorda sempre il 4: iemoto dell'5rasenkeH +ro"are una serenitL duratura in noi stessi in compa!nia d'altriH questo il paradosso.#J1CK 5tensili e ambientazione Jmodi icaK

Il contenitore dell'acqua resca, mizusashi $(, in primo piano. Dietro, a destra, uno shakutate $(, una "aso spesso utilizzato per le composizioni loreali, contenente l' hishaku $(, il mestolo di bamb<; e le hibashi $(, due !randi bacchette in metallo utilizzate per disporre i carboni nel braciere $ uro , o ro (. G sinistra, il kensui $( il contenitore dell'acqua di la"a!!io. Dietro, il braciere $ uro( con sopra il bollitore dell'acqua $kama (. Chaire $(H &ecipiente per il t da usare per il koicha. Chaki $(H &ecipiente per il t. %i suddi"ide in due tipiH chaire e natsume. Chakin $(H %al"ietta in lino per asciu!are la tazza dopo a"erla la"ata con acqua. Chasen $(H Nrullino di bamb<, atto a mescolare il t in pol"ere $matcha, ( con l'acqua bollente.

Chashaku $(H Cucchiaino di bamb<, utilizzato per prendere il t dal chaki e metterlo nella tazza $chaEan(. Chashitsu $(H %tanza del t. ChaEan $(H 6a tazza do"e si be"e il t nella Cerimonia del t. Nukusa $(H Nazzoletto di seta utilizzato per pulire il chashaku e il chaki. Nukusa)basami $ anche (H Gstuccio in cui o!ni ospite ripone il necessario $kaishi, kashi)y,Ii etc.(. Nuro $(H Oraciere appo!!iato sul tatami, in uso da ma!!io a ottobre. Nutaoki $(H Gppo!!io per lo hishaku. 9otoku $(H +reppiede di erro su cui po!!ia il kama all'interno del ro. @ashi $(H bacchette di le!no utilizzate dall'in"itato per ser"irsi il cibo o i dolci. @ibashi $(H 9randi bacchette in metallo utilizzate per disporre i carboni nel braciere $ uro o ro(. @i!ashibon $(H :assoio per dolci secchi $hi!ashi, ( utilizzati nella cerimonia usucha. @ishaku $(H Bestolo di bamb<, utilizzato per prendere l'acqua bollente o redda. Paishi $(H No!li di carta utilizzati dall'in"itato come to"a!lioli. Pashi)y,Ii $(H Miccolo coltello di metallo per ta!liare i dolci. Pama $(H Oollitore per l'acqua. Pensui $(H &ecipiente per l'acqua di la"a!!io. Pobukusa $(H Miccolo azzoletto su cui appo!!iare la chaEan. Poita $(H +a"oletta di le!no posta alla base del uro. PuromoIi $(H Miccolo bastoncino di le!no, a punta, con cui l'in"itato si ser"e per prendere i dolci. Bizusashi $(H &ecipiente per l'acqua redda. >atsume $(H &ecipiente laccato per il t da usare per la cerimonia usucha. &o $(H Ouca quadrata in cui si pone la kama, in uso da no"embre ad aprile. %ensu $(H :enta!lio che "iene usato per lo pi< come se!na posto.

%hi uku $(H %acchetto di broccato entro cui si ripone il chaire. %h,men $(H Munto !ra ico o se!no della parte esterna della chaEan che a da ri erimento per orientarla. +atami $(H %tuoie che compon!ono il pa"imento della chashitsu. [ mostra -lenco di bre"i rasi in !iapponese da utilizzare durante il Cha no yu Ceramiche Jmodi icaK

5na tazza in ceramica stile &aku $, &akuyaki(, risalente al 4:III secolo. Da notare sul da"anti lo %h,men $(, il punto !ra ico o se!no della parte esterna della chaEan che a da ri erimento per orientarla.

Guto!ra o di Pichizaemon $, .232)( 4: &aku $(. 6a di usione del principio del Eabi)cha di %en no &iky' scon"olse anche l'arte della ceramica !iapponese. 6e ceramiche inissime di ori!ine cinese urono scalzate rapidamente da quelle di apparenza rozza che incarna"ano l'ideale estetico di semplicitL e po"ertL che il maestro intende"a a ermare. +utto iniziF quando ad un certo Ch,Iir, $, .=.=).=21(, operaio, orse di ori!ine coreana addetto alla produzione di te!ole, %en no &iky' chiese di realizzare una ciotola senza usare il tornio nY la so"rapposizione a spirale di un cordone di materiale, ma semplicemente modellando la orma conca"a partendo da un pezzo di ar!illa. Ch,Iir, ese!uV la commissione e il risultato u talmente straordinario che %en no &iky' stesso !iudicF la tazza per etta sia dal punto di "ista estetico, poichY l'aspetto semplice e rustico risponde"a a quell'esi!enza di austeritL che si pre i!!e"a, ma anche da un punto di "ista pratico in quanto la tazza bassa e lar!a a"e"a una stabilitL ideale ed era quindi adattissima per l'utilizzo sul tatami senza pericolo che i numerosi spostamenti cui era so!!etta durante la cerimonia ne causassero il ribaltamento. Gnche lo sho!un +oyotomi @ideyoshi u altrettanto entusiasta e con erV al "asaio l'autorizzazione a re!iarsi, con tutti i suoi discendenti, del si!illo &aku $, questo termine indica 7comodo7, 7mane!!e"ole7( e da allora

la sua ami!lia e i suoi discendenti si re!iarono di questo nome. Gncora o!!i il 4: e ultimo discendente dei &aku, Pichizaemon $ , .232)( produce, come i suoi antenati, tazze di !rande bellezza. 8""iamente anche altri si cimentarono in questo tipo di produzione e cosV nacquero altri capola"ori sempre coerenti con i principi estetici dello zen. Nra i pi< noti quelli di stile Bino, %eto, %hino, Oizen. Marticolarissime le tazze con smalti color crema e soprattutto quelle con smalto nero. Il discepolo di %en no &iky', Nuruta 8ribe, dette ori!ine a una serie di pezzi straordinari per creati"itL e colorazione appunto noti da allora come stile 8ribe. %pesso i "asai lascia"ano colature di smalto o zone non coperte, imper ezioni, bolle, insomma l'ideale estetico del Eabi)cha si di use sempre pi<. Bal!rado le intenzioni di %en no &iky', le ceramiche che do"e"ano esprimere il massimo dell'austeritL e della po"ertL ra!!iunsero presto prezzi ele"atissimi ed erano assai ricercate dalle classi pi< a!iate. %i usa"a persino premiare i combattenti $samurai( pi< "alorosi donando loro pezzi particolarmente pre!iati o di maestri celebri. 8ra molte di queste opere sono conser"ate nei musei possedendo un "alore economico spesso incalcolabile. Ba anche le opere di maestri "i"enti, o del recente passato, ese!uite con tecniche immutate dai tempi di %en no &iky', ra!!iun!ono quotazioni note"oli. %cuole del Eabi)cha Jmodi icaK

5na tazza di t matcha. Gccanto al dolce posto un PuromoIi $ (.

5n caratteristico natsume $, un chaki di le!no( laccato. Da notare il si!illo imperiale !iapponese $kamon ( rappresentato da un iore di crisantemo circolare stilizzato con .A petali.

Nutaoki $(, appo!!io posto sul tatami per lo @ishaku $ ( il mestolo di bamb< utilizzato per "ersare l'acqua durante la Cerimonia. 6e tre scuole principali della Cerimonia del t !iapponese, secondo lo stile Eabi)cha, sono state ondate dai i!li del nipote di %en no &iky', 9enpaku

%,tan $, .=0/).A=/(H Da %ens, %oshitsu $, .A11).A20(, la scuola 5ra %enke $\( Da Poshin %,sa $ , .A.?).A01(, la scuola 8mote %enke $\( Da Ichi, %,shu $, .=2?).A0=(, la scuola Bushanok,Ii %enke $\( Il termine %enke $( si compone diH %en $, da %en no &iky'( e ke $, casa, ami!lia(, e indica quindi 7Case di %en no &iky'7. 8ltre questi tre importanti li!na!!i di inse!namento, esistono in 9iappone molte altre scuole che anno ri erimento al Eabi)cha, alcune di dimensioni molto piccole, in questo caso si indicano come ry' $ ( o""ero 7stile7H 8ribe)ry' $ ondata da Nuruta 8ribe( Gnrakuan)ry' Chinshin)ry' -dosenke)ry' -nsh')ry' Nuruichi)ry' Nusai)ry' NuIibayashi)ry' Nuhaku)ry' Numai)ry' @ayami)ry' @i!oko)ry' @isada)ry' @osokaEasansai)ry' @orinouchi)ry' Payano)ry' Pobori)ry' Po!etsuensh')ry'

Batsuo)ry' Bitani)ry' Biyabi)ry' >ara)ry' &iky')ry' %akai)ry' %ekish')ry' %ekish')ry' Ikeiha %ekish')ry' X!uchiha %ekish')ry' %himizuha %ekish')ry' >omuraha %,Ea)ry' 5edas,ko)ry' 5raku)ry' Sabunouchi)ry' $ ondataH Sabunouchi Pench' D,chi, J.=?A).A10K, che, come %en no &iky', u un discepolo di +akeno D,,(. Nilm Jmodi icaK

5no dei ilm pi< interessanti sull'ar!omento Borte di un maestro del t $.2/2(, 6eone d'ar!ento alla Bostra del Cinema di :enezia, del re!ista Pei Pumai, con +oshiro Bi une, -iIi 8kuda, Pinnosuke Sorozuya, 9o Pato, %hinsuke Gshida. Il ilm rende in modo per etto l'atmos era del mondo del t e narra la "icenda del maestro &ikyu e le problematiche abbastanza misteriose che lo condussero al suicidio nel .=2.. 5n altro ilm certamente da se!nalare sulla storia della Cha no yu &ikyu $.22.( del re!ista @iroshi +eshi!ahara con &entaro Bikuni, Soshiko Bita, +sutomu Samazaki e Py]ko Pishida. >ote Jmodi icaK

^ Il t utilizzato nel Cha no yu un t "erde in pol"ere denominato matcha $ (. >ella cerimonia del t denso $, koicha( "iene utilizzato un t pro"eniente dalle o!lie pi< !io"ani delle piante di t pi< "ecchie della pianta!ione. :ice"ersa nella cerimonia del t le!!ero $, usucha( "iene utilizzato un t pro"eniente dalle o!lie pi< "ecchie delle piante pi< !io"ani, risultando al !usto le!!ermente pi< amaro del t denso. 6a pol"ere per il t denso puF essere usata per preparare il t le!!ero, ma non "ice"ersa. Mer il t le!!ero "iene usata in proporzione il doppio dell'acqua utilizzata per la preparazione del t densoH quest'ultimo risulta quindi pi< pastoso. Gnche i contenitori utilizzati per conser"are il t sono di erenti $si "eda chaki(. C r. anche D. 6. Gnderson, Gn Introduction to Dapanese +ea &itual, >eE Sork, %5>SM, .22.. ^ 6u Su, Il canone del t, 6eonardo -ditore, Bilano, .22C, I%O> //)?==)CC2/) 1. ^ >el ..C?, Zhan!lu Zon!yi $, \)..C0\( compilF un codice monastico chiamato ChQnyuLn qRn!!uR $, 76e pure re!ole per il !iardino_monastero chQn7( che contiene, tra l'altro, le re!ole per il rito del t e dell'acqua calda. +ale codice ripreso da D,!en $, .1CC).1=?(, ondatore del Ouddhismo %,t, Zen in 9iappone, nell'-iheishin!i $ , 7&e!ole del monastero -ihei)Ii7(, do"e anch'e!li prescri"e l'o erta del t. ^ *uesta rase attribuita a Daquan %otaku, nipote di %en no &ikyu, e riportata nel suo Zencharoku $(, messo per iscritto nel ./1/ dopo una lun!a trasmissione orale. ^ Da notare che il carattere , aroma o sapore, si compone di tre caratteriH . Il primo, sta a indicare una bocca, mentre i due successi"i compon!ono $mi( che si!ni ica 7incompiuto7 ma che oneticamente esprime qualcosa di buono, o""ero 'qualcosa di buono indu!ia nella bocca'. ^ Gnche nihonbashira $(. ^ Il le!no utilizzato "aria a seconda del li"ello di ' ormalitL' della stanzaH le!no di cipresso in quelle pi< ormali; se!uito da pino, sandalo, !elso e acero in quelle semi) ormali; cedro, casta!no o bamboo in quelle pi< semplici. G "olte u utilizzato anche materiale pro"eniente da antichi edi ici di le!no. %econdo la tradizione u +akeno D,, nel 4:I secolo a introdurre questo elemento nella stanza del t. Ba ne!li appunti di Batsuo >ikki $ ( databili alla meta del 4I4 secolo, si a erma essere stato Nuruta 8ribe, nel 4:I secolo, il primo a su!!erire l'utilizzo del toko)bashira. ^ Il secondo in"itato "iene indicato con il termine Iikyaku $ (, il terzo come teishi $(. ^ %pirituale nell'accezione che si puF asse!nare a questo termine all'interno

del Ouddhismo, e in particolar modo del Ouddhismo zen, quindi non in un si!ni icato trascendentale, ma che attiene alla realtL ultima della propria "ita e delle cose. ^ 6o y'!en nel Ouddhismo !iapponese tradizionalmente le!ato alla scuola +endai da cui la scuola Zen pro"iene. %e!natamente colle!ato, in questa scuola, allo shikan $( o""ero alla consape"olezza della interrelazione tra la misteriosa pro onditL delle cose con la loro apparenza. ^ Da notare che il carattere $sabi( si compone di a rappresentare il tetto di una casa, sotto cui posto il carattere che indica il pi< !io"ane dei ratelli del padre, il tutto a su!!erire il "issuto di una tranquilla solitudine. ^ :a tutta"ia ricordato che u il maestro di %en no &iky', +akeno D,,, a coniare il termine Eabi per indicare il relati"o "issuto e la pratica a cui colle!arlo. %en no &iky' di ese e propu!nF questa nuo"a concezione della Cerimonia del t. ^ Da precisare che una lettura dell'ori!ine del carattere $mu(, puF essere il carattere o""ero 7 uoco7 posto sotto un co"one di !rano . *uesto per esprimere la cessazione di esistenza di qualcosa, ma in ambito della dottrina buddhista zen la sua pi< corretta accezione 7nY esistenza, nY non) esistenza7. Il carattere $shin( indica il cuore $sanH h`d(. Ba in Cina e in 9iappone anticamente si ritene"a che questo osse l'or!ano del pensiero e delle emozioni, questo carattere indica quindi mente pensante $sanH citta(. ^ Il carattere si compone di , 7bocca7 nel senso che 'parla', accanto a , carattere che indica la pianta del riso. 6a pianta del riso spesso associata in 9iappone alla morbidezza. *uindi il suo si!ni icato 'comunicare armonia'. Il carattere usato anche per indicare lo stesso 9iappone. ^ CosV il ondatore del %oto Zen, D,!enH 7>el Ouddhismo non c' nessun nir"ana separato dal ciclo di "ita e morte JaK; non c' nessun Dharma buddhista al di uori della "ita quotidiana7 $%h,b,!enz,, (. Come non ricordare Glbert CamusH 7Il mondo bello e uor d'esso non c' sal"ezza7. ^ Il carattere si basa, nella sua composizione sul carattere che ha il si!ni icato di 7 orza7, associato a che se nell'odierno si!ni icato ha perso qualsi"o!lia caratteristica simbolica, anticamente rappresenta"a una persona inchinata che parla $notare la , bocca(. *uindi una persona che, inchinandosi, 7tro"a7 la orza per parlare, e"identemente in un atte!!iamento di 7umiltL7 e rispetto. ^ Il carattere si compone di che si!ni ica 7acqua7 e che ha il si!ni icato di azzurro o anche "erde o anche !io"ane. *uindi 7acqua resca e pulita7 che richiama il senso di purezza.

^ Il carattere $reso anche come sabi( si compone di a rappresentare il tetto di una casa, sotto cui posto il carattere che indica il pi< !io"ane dei ratelli del padre, il tutto a su!!erire il "issuto di una tranquilla solitudine. ^ InH %oshitsu %en 4:. ChadoH +he Iapanese Eay o tea. +okyo, .202. Chado, 6o Zen nell'arte del t. +orino, Mromolibri edizioni, .2/A, pa!. 1.. ^ %,shistsu %en. 8p.cit. pa!.1.. Oiblio!ra ia Jmodi icaK

Il note"olissimo numero di opere sull'ar!omento consi!lia una sintesi dei testi pi< accessibiliH &and Castile. +he Eay o tea, +okyo, Dohn Weaterhill, .20.. Pakuzo 8kakura. +he Oook o +ea, >eE Sork .2CA. Mrincipali edizioni italianeH Il libro del t, &oma, Oocca, .2=3; Il libro del t, a cura di 9ian Carlo Calza, -ditoriale >uo"a, .2/?; 6o zen e la cerimonia del t, trad. e note di laura 9entili; con uno scritto di -"erett N. Oleiler, Bilano, %-, .22?. %oshitsu %en 4:. ChadoH +he Iapanese Eay o tea. +okyo, .202, Chado, 6o Zen nell'arte del t. Mromolibri edizioni. *ui un estratto del libro Chado di %oshitsu %en 4: in italiano. Baria De 9ior!i. 6a "ia del t nella spiritualitL !iapponese, Orescia, Borcelliana, 1CC0. I%O> 20/)//)?01)1./1)2. Basao %hoshin Ichishima. Illuminazione ori!inaria e mente Eabi, in 7Dharma7, 1CC?, 3, .=, ?1)3C. :oci correlate Jmodi icaK

Wabi)cha Chaki Chashaku Chashitsu +okonoma +atami Ouddhismo Zen

%en no &ikyu Ikkyu %oIun + Gltri pro!etti Jmodi icaK

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