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ADITI

Primavera 1997 Vol. 2 No. 1

In questo numero
Darshan di Febbraio 97 - Cinque Terre Darshan di Aprile 97 - Camaldoli Dalla Redazione Editoriale Darshan di Novembre 96 - Pesaro Lettere Laura Cavicchi Marinella Ricc Mauro Michetti

Ricordiamo che Aditi disponibile su Internet, nella sua forma a colori e prima della pubblicazione come inserto su Domani, allURL: http://www.webcom.com/chiopris

Editoriale
Un altro passo in avanti: cos riassumerei il senso dell'incontro di Pesaro per il darshan del 24 novembre; un incontro che, come dice su queste pagine Mariagrazia nel suo resoconto, stato per molti aspetti diverso da quelli organizzati finora, che ha consentito di coinvolgere un gruppo di amici del Centro Italia, di conoscere persone nuove e di rivedere volti conosciuti tanti anni fa. Qualcosa si sta consolidando, seppur a piccoli passi. L'idea di una comunit italiana, non necessariamente localizzata in una piccola area, si fa strada, guadagna terreno. E gi si parla delle prossime iniziative nazionali. Ma per raccontare cosa stato questo incontro lascerei la parola a Mariagrazia, a Laura, a Mauro, a Marinella. Come si pu vedere, con questo numero di Aditi nuove voci arricchiscono il nostro dialogo, che diviene pi fitto e pi diretto. L'incontro aveva come tema conduttore Pace, silenzio, tranquillit nella pratica dello yoga integrale. Questo argomento, nel volume delle Letters on Yoga di Sri Aurobindo ricompreso nel capitolo Foundations of sadhana. La scelta di questo tema da parte degli organizzatori non stata quindi casuale: anche chi pratica questo yoga da molti anni ha il bisogno di ritrovare i fondamenti del lavoro che sta facendo, di verificare e consolidare l'impostazione di base; mentre chi si avvicinato da poco chiede innanzitutto di comprendere gli elementi essenziali e da dove iniziare la pratica dello yoga. Si inoltre ritenuto di approfondire i temi della pace e del silenzio non in generale, con il
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Darshan di Febbraio 97
Al momento di mandare in stampa questo numero ancora in fase di definizione lincontro di Darshan del febbraio 97. Lincontro inizier venerd 21 nel pomeriggio e terminer il pomeriggio di domenica 23. E stato scelto come luogo dellincontro le Cinque Terre, in una struttura ancora da definire. Per informazioni rivolgersi a: Mariagrazia De Cola tel. (055) 824 9238 e-mail: mariagrazia@sparc20.ftbcc.it

Darshan di Aprile 97 a Camaldoli


Il Darshan di Aprile si terr a Camaldoli come lanno scorso, nei giorni dal 24 al 27 aprile. Tutte le informazioni, compreso il coupon di adesione, sono alle pagine 7 e 8.

Dalla Redazione
Per esigenze di spazio (rimanere in 8 pagine, le informazioni sul Darshan di Aprile) questo numero della rivista particolarmente spoglio. Ce ne scusiamo coi lettori. Stiamo preparando per i prossimi numeri una veste grafica pi evoluta.

rischio di disperderci, ma nel quadro dello yoga di Sri Aurobindo, per sottolinearne il rapporto inscindibile con gli aspetti altrettanto essenziali nello sviluppo della sadhana rappresentati dall'apertura interiore, dal dono di s, dalla fede, dall'amore verso Mre e Sri Aurobindo. E' stato molto bello il tono spesso colloquiale dell'incontro, lo scambio di opinioni, la dimensione informale, che nulla ha tolto all'intensit di certi momenti. Abbiamo gi detto che questi incontri e la pubblicazione di Aditi cercano di fare incontrare sadhana personale e lavoro collettivo. Anche alla luce dei dialoghi di Pesaro, oggi si pu dire forse qualcosa di pi: evoluzione personale ed evoluzione collettiva hanno bisogno l'una dell'altra. Anzi, probabilmente questa contrapposizione fuorviante. Anche quella che si suole considerare sadhana individuale non pu prescindere da ci che siamo su un piano pi vasto, collettivo, da ci che ci ha dato l'ambiente in cui siamo cresciuti, dalle idee e dalle aspirazioni che ci hanno portato ad incontrare lo yoga. E per di pi linsegnamento a cui ci rivolgiamo ha una rilevante dimensione collettiva: anche per questo sono stati fondati lAshram e Auroville! E nel nostro caso vi anche l'esperienza dei diversi gruppi italiani, gli amici che ci hanno parlato di questo yoga e quelli che tuttora ci accompagnano. Nei fatti la sadhana, soprattutto per un occidentale, si realizza nel quadro di una pluralit di relazioni interpersonali e di molteplici stimoli. In particolare in questo yoga l'evoluzione della coscienza non un processo solo individuale, che riguarda sadhaka isolati e si limita al rapporto Guru-discepolo. Certamente ogni individuo chiamato ad un lavoro personale e difficilmente la comunit lo pu fare per lui. E non credo che la dimensione collettiva possa supplire o sostituire la sadhana individuale. Ma nella dimensione collettiva sembra esserci un potere evolutivo all'opera, come ha ripetutamente detto Mre. E probabilmente il passaggio evolutivo che ci attende richiede un lavoro che coinvolga una pluralit di persone.
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Questa forse, in parte, la risposta che si pu dare alla domanda, che formulavo nel numero scorso di Aditi Qual il senso di un lavoro collettivo?. Ma affinch vi sia una risposta vera e completa occorre che in tanti rispondano. Ed occorre cercare le tante sfaccettature della risposta nelle diverse esperienze collettive. A partire da quelle pi rilevanti. Bene ha fatto Adriano nel numero di novembre 1996 di Domani a riportare testimonianze sull'Ashram, descrizioni e ricordi che ci hanno fatto capire molte cose di questa realt. Sarebbe utile che eventualmente a partire da queste pagine analoghe testimonianze venissero riguardo ad Auroville. Cos come importante conoscere come sono state le altre esperienze italiane. Laura ha cominciato un racconto, parlando della sua esperienza in relazione al Centro Sri Aurobindo di Castel S. Pietro, e Marinella richiama in un sol colpo vent'anni della storia del variegato mondo aurobindiano. Oggi la comunit aurobindiana italiana si avvia a prendere una forma nuova. Adriano ne aveva gi parlato in un articolo su Domani del maggio 1996 sul Movimento aurobindiano. Questa comunit non solo comincia ad esistere, ma, non so se si pu dire, comincia ad esprimere una propria coscienza, a dare forma ad una sorta di sadhana interpersonale. Sappiamo dalla sociologia che la coscienza di una comunit nasce nel momento in cui questa comincia a formarsi, a prescindere che i singoli componenti ne siano consapevoli. E sappiamo che si sviluppa man mano che nella comunit crescono le relazioni fra le persone e l'insieme diviene qualcosa di pi della somma dei singoli. Tuttavia la coscienza collettiva fa un salto evolutivo quando questa comunit comincia a riflettere su s stessa, all'inizio semplicemente raccontandosi, e poi confrontandosi, interrogandosi, cercando di capire chi , cosa cerca, dove sta andando, come funziona, da quali aspirazioni mossa, di quali miti si alimenta, da quali idee guidata e orientata, quali regole si d e perch. C' un movimento di presa di coscienza della collettivit aurobindiana che solo all'inizio o poco oltre; siamo nella fase dei primi incontri,

del cominciare ad esistere, in cui ci conosciamo e raccontiamo le nostre storie, ci interroghiamo sul nostro futuro. E' un lavoro lungo, complesso, difficile. Anche perch il mondo degli aurobindiani molto articolato e differenziato, e fortunatamente non qualcosa di chiuso e di statico, non n una chiesa, n una setta. Le stesse difficolt e i tempi pi lunghi del previsto per la costituzione della Associazione Italiana Sri Aurobindo e Mre testimoniano della complessit del lavoro, del fatto che le forme e le strutture debbono essere espressione di una realt interiore, individuale e collettiva. E' possibile riflettere su tutto questo? E' utile per lo sviluppo della dimensione collettiva dell'evoluzione della coscienza? Vi sono nelle opere dei maestri e nell'esperienza dell'Ashram e di Auroville indicazioni su come operare in questa direzione? Come gi dicevo, le risposte a queste domande dobbiamo darle tutti insieme, cos come sarebbe interessante avere qualche contributo su questo tema anche dagli amici dell'Ashram e di Auroville. Claudio Tolomelli

Darshan di Novembre 96 a Pesaro


L'affluenza agli incontri di darshan intermedi, cio quelli fra un incontro nazionale di aprile e l'altro, ovviamente ridotta. Essi assumono un carattere pi locale, regionale, dando la possibilit di partecipazione, senza costi elevati, anche alle persone che soltanto da poco si interessano allo yoga integrale e che risiedono in un breve raggio di distanza dal luogo prescelto. Non comunque certo il numero dei partecipanti che denota la qualit e la profondit degli incontri, anzi, il numero pi ristretto di persone permette un maggior interscambio e la possibilit di dedicarsi ad attivit pi specifiche e di approfondimento facendo diventare questi incontri quasi dei seminari di studio. L'Oasi di San Nicola, a Pesaro ci ha accolti con freddo, pioggia e grandine ma ci ha donato anche pace, calma e silenzio e, a tratti, luminose schiarite. La pioggia, l'acqua, simboli di purificazione,
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la grandine, pioggia condensata, purificazione pi profonda, intensa, necessaria forse per scrollarci di dosso l'accumulo di pensieri, preoccupazioni, negativit cittadine... Il dolcissimo sguardo di Maria, la referente di zona che ci ha aiutato nell'organizzazione dell'incontro di Pesaro, ha accolto fin dal venerd pomeriggio quelli di noi pi lontani e arrivati in anticipo per poter vivere in pieno l'intera giornata di darshan. Da sabato mattina in poi, gli altri arrivi, da Bologna, Iesi, Macerata ecc. Il nostro uno yoga che non presuppone soltanto un'accettazione di una visione del mondo ma un percorso evolutivo fatto di pratica concreta, di vero lavoro su se stessi. E' quindi necessario intendersi bene anche sul significato che diamo alle parole, ai termini usati. Questa una delle richieste che emersa nella riunione iniziale consultiva per decidere gli argomenti chiave da affrontare durante l'incontro. Un'altra forte esigenza emersa il bisogno di confrontarsi e discutere sulle concrete difficolt quotidiane che ognuno di noi necessariamente incontra se vuole per davvero vivere lo yoga di Aurobindo in questa nostra societ occidentale. Cos' per ciascuno di noi il surrender, la fede, la concentrazione, quali i maggiori ostacoli nel karma yoga, nel lavoro, nei rapporti familiari, ecc. Questi argomenti fondanti richiedono attenzione, riflessione e capacit di espressione non sempre facilmente ottenibili da chiunque. Data l'importanza ci riserviamo di riproporli e riaffrontarli in occasione dei prossimi darshan. Sono stati accennati anche temi quali la redenzione del mondo, la diversit tra la visione di vita orientale ed occidentale, considerazioni sulla morte, l'anima individuale e quella cosmica, la capacit di concentrazione... Fra una discussione e l'altra, letture tratte dalle Lettere sullo Yoga o Savitri relative al silenzio, brani dell'Agenda riguardanti i mantra, intervallando il tutto con momenti di meditazione, che questa volta hanno raggiunto anche la durata di un'ora, sopportata agevolmente da tutti i presenti. Una delle ultime riunioni stata dedicata alla scelta dei luoghi e dei temi per i prossimi due darshan, quello del 21 febbraio 1997, presumibilmente alle Cinque Terre, e l'incontro nazionale del 24 aprile, di nuovo a Camaldoli, confermato a larga maggioranza e di cui Marco Loca-

telli e Claudio Tolomelli prepareranno brevi presentazioni. Come sempre accade, dopo questi incontri di darshan ciascuno di noi torna a casa con una carica, una spinta ad impegnarsi con pi vigore sia nella conoscenza dei testi di Aurobindo e Mre che nella sadhana individuale. Il bisogno della dimensione collettiva di stare insieme fra chi segue lo yoga integrale logicamente pi sentita da chi, nella propria zona, non ha alcun centro o gruppo di riferimento ed costretto, suo malgrado, a vivere senza la possibilit di scambiare pareri ed esperienze con altri che seguono la sua stessa filosofia di vita. Anche per questo motivo lAISA, lAssociazione Italiana Sri Aurobindo, si sta impegnando, oltre che nell'organizzazione dei vari darshan, anche nella pubblicazione di questo notiziario e nell'attivazione di gruppi di discussioni tramite posta elettronica. P.S. Un saluto e un grazie particolari a Cesira di Iesi per la ventata di buonumore, simpatia e vitalit che ci ha regalato con la sua presenza schietta e genuina. MariaGrazia De Cola - Firenze - Dicembre 96

Laura Cavicchi
E' una giornata bellissima, un cielo cos pulito e azzurro erano parecchie settimane che non lo vedevamo, il sole ci abbaglia. Sto andando a Pesaro con due vecchie amiche, l'appuntamento importante, un incontro nazionale in occasione del Darshan. Ho partecipato ad altri incontri di questo tipo, Camaldoli, Monzuno. Non so bene cosa posso scambiare in queste occasioni; cerco. Cerco volti o nomi conosciuti, cosa successo, che avranno combinato in tutti questi anni? E allora guardo, osservo, cerco di capire; mi rendo conto che sono trascorsi ormai 20 anni, la popolazione Aurobindiana visibile e invisibile veramente numerosa. Questo gruppetto che vara il progetto Aditi e promuove la costituzione di unassociazione e che decide di rendersi maggiormente visibile, ha tutta la mia simpatia e il mio appoggio. Mi piacerebbe dare il mio contributo, ma come? Mi sento consumata, l'energia che avevo a disposizione stata bruciata tutta nel grande fal del Centro Sri Aurobindo di Castel S.Pie4

tro? Forse. La ricostruzione in corso. Nel frattempo... Qualcuno, ci chiede, voi che c'eravate scrivete la storia del Centro. Ci ho pensato su, e alla fine credo non ci possa essere una storia del Centro, credo che ognuno che stato l ha contribuito a costruire un pezzo di storia e ciascuno ha vissuto la sua storia. Non una versione, ma mille, tante quante sono le persone passate di l e pi ancora. Io ho il mio pezzetto che parte anche da pi indietro. Era il 26 aprile 1977, uscivo dallo spogliatoio della palestra dellAssociazione Naturista Bolognese, mi avevano portato l le compagne del collettivo (a quell'epoca le parole erano meno soggette a confusione, compagne del collettivo significava inequivocabilmente, femministe, anche un po' incazzate, quelle della piazza), seduto a terra circondato da 8-10 persone c'era un tizio che parlava, non so bene perch mi sono fermata. Non ricordo esattamente cosa diceva, ma per la prima volta in vita mia ho sentito la parola yoga; da quel giorno ho iniziato a frequentare i suoi corsi, la sua casa. Voleva aprire un Centro autorizzato Yogananda, aveva grandi progetti, molto carisma e un numeroso gruppo di persone attorno a s. Facevano pratiche della scuola Self Realization Fellowship alle quali io non ero ammessa, in quanto non studente della scuola e venivo sollecitata a diventarlo; facevano meditazioni alle quali io potevo partecipare e piangevo per tutto il tempo; ma qualcosa mi portava ineluttabilmente a casa sua. L ho incontrato, tra le altre, una ragazza che sulle prime ho creduto la sua domestica, poi sua moglie, poi ho saputo che non era n l'uno n l'altro; che mi ha parlato di un Centro a Castel S.Pietro, dove per il 15 agosto si sarebbero incontrate molte persone ed avrebbero meditato insieme. Non so come ma mi convinse a rientrare appositamente dalle vacanze e andare insieme a lei e a qualche altro a quest'appuntamento speciale. Sono tornata solo un'altra volta nella casa di Giovanni, per dirgli che quello che c'era a Castello forse mi interessava di pi e comunque non sarei pi tornata; lui mi augur buon viaggio. Cos stato, praticamente non ci siamo pi visti. Oggi si fa chiamare Agni, attorno a lui c' sempre un gruppo di persone, so che dipinge

ispirato da Savitri e fa molte cose ancora... A quest'uomo zazzeruto e barbuto dai magnetici occhi neri (anche se Marinella continua a sostenere che sono azzurri) dico grazie. Sono passata per la sua casa come una meteora, ma lui era l e mi ha fatto da spartitraffico, stato il mio vigile urbano che con la sua palettina mi ha fatto due o tre segnalazioni - anche se so che potendo, la palettina me l'avrebbe data in testa, non gliene voglio, mi sembra faccia parte del gioco - mi ha fatto piombare a Castel S.Pietro, dove la mia vita ha avuto una drastica svolta. Domenica 24 novembre 1996 sto viaggiando con l'ex-moglie di Agni e un'altra amica, per venire all'incontro del Darshan; arriviamo; siamo una ventina; alle 10 meditiamo... finalmente. Ho capito cosa sono venuta a cercare, voglio meditare con voi. Sono stata benissimo. Grazie a tutti. Laura Cavicchi - Castel S.Pietro, 03.12.96

Marinella Ricc
Negli ultimi anni assisto di frequente al nascere nelle persone, le pi svariate, del bisogno spirituale, e parole che solo dieci anni fa erano tab o per pochi, oggi entrano a far parte del linguaggio comune, per esempio energia, esperienza, sentire, karma, chakra, yoga, ecc. Questo fenomeno pur facendomi gioire, mi fa sorgere diverse domande, come ed io che cosa sto facendo ora? E quelle persone che come me timidamente contattavano lo yoga di Sri Aurobindo e Mre 20 anni fa dove sono? Quelle persone che inconsciamente, o avventatamente, hanno rotto le prime barriere e permesso alla cateratta spirituale di imbrattare questo mondo, dove sono? Quale sar il percorso svolto in questi anni di silenzio? In un mondo che parla tanto di Evoluzione la nostra voce non si sente, proprio oggi che si lacerano e si alleggeriscono gli impolverati veli dellocculto, che con facilit si arriva alle alte vette dello spirito; Aurobindiani, Aurovilliani, Agendiani, dove siamo? Poi il 24 novembre 1996 ho incontrato alcuni aurobindiani e sono stata colpita positivamente. Ho scoperto che ognuno ha continuato il proprio percorso e da individuo avrebbe voglia di contattare gli altri e scambiarsi con essi. Ho visto che i pi hanno allargato la propria esperienza contattando altre realt spirituali e non;
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facendo propri altri credo, altre discipline, altre tecniche, pur rimanendo fedeli interiormente allo scopo dello yoga di Sri Aurobindo. Oggi non pi ventenni con i tanti sogni e illusioni di trasformazione, liberi dal bisogno di un maestro, di guida, di luce, unanimemente vittime di questa societ, siamo qui, qui insieme a lanciare un nuovo sasso nell'oceano. Come ho accettato di fare, avrei voluto parlare di questi vent'anni di storia personale che si intersecata con i vari gruppi in Emilia-Romagna, ma ho compreso che la mia era solo presunzione. Non si pu attraverso le parole riportare latmosfera di quegli anni '70, delle ombre/luci in altalena, dei bisogni di quelle persone non ancora ventenni, che si avvicinavano allo yoga ed uscivano lattanti da un mondo cristiano, che ora sappiamo stampato nel nostro DNA, per accederne ad uno mistico, senza comprenderne la differenza. Persone che hanno seguito le parole dell'uno prima e degli altri poi, perch ignari di tutto ci che Sri Aurobindo e Mere avevano detto, e che poi, come fa un bambino quando diventa adolescente, hanno rinnegato l'aiuto ricevuto, per la necessit di diventare individui spirituali. Mi stupisce, per, dopo anni di lavoro silenzioso, il bisogno di infangare ancora quei pap e quelle mamme che vent'anni fa facevano solo il ruolo che potevano recitare. Ma risaputo che i figli sparlano dei genitori fin quando loro stessi non diventano tali. Io conosco la mia esperienza e mi sento di dire che, aldil di tutto il negativo avvenuto, personale e non, e che alcuni ricordano come presente, che quegli anni in Italia e nel mondo sono serviti, per merito di tutti coloro che erano intimamente presenti, come le increspature sull'acqua, a creare un'onda che non si fermer pi, e questo il risultato dell'esperienza che pi conta. Sono contenta di aver fatto parte di quelle avventure umane: all'inizio con Giovanni Tognoni (Agni) come sua moglie, e in seguito insieme a Giorgio con Franco Cenni (Mukta) nel Centro Sri Aurobindo, nella trasformazione, poi, in Auroville International, poi con Davide Montemurri nella fondazione di Agenda International e alla partecipazione di tutte le sue iniziative, ed in ultimo al lavoro di Tommaso Boni Menato de Il migliore dei mondi. Cos come sono contenta di partecipare alla giornata di studio/meditazione del 24 novembre

1996. E per quanto in ogni storia ci fossero e ci sono molti aspetti non affini con la mia ricerca, sono stata grata di poter dare il mio contributo fisico, economico, animico, considerando il negativo di ogni esperienza come utile per diventare ci che sono ora e le cicatrici mi aiutano, come i sassolini di pollicino, a ritrovare la strada ogni qual volta mi sembra smarrita. Mi piacerebbe che anche altri altri che vivono il ricordo del negativo di quegli anni, potessero fare uno sforzo e trovare nel loro cuore quel momento magico che li ha portati a percorrere questo arduo sentiero e ringraziassero loro stessi e il Divino, cos come vorrei fare ora insieme a tutti, per essere riuscito a proseguirlo. Grazie a tutti. Marinella Ricc, Bologna, Novembre 96

Mauro Michetti
Le mie prime impressioni circa il darshan del 23 e 24 Novembre sono senz'altro positive e, del resto, non potrebbe essere altrimenti dal momento che, ogni volta che ci si incontra, si riesce sempre a costruire unatmosfera che oserei definire magica. Nelle sale in cui passiamo tante ore insieme il tempo perde l'importanza che ha solitamente nella vita di tutti i giorni ma, sostanzialmente, viene sfruttato affinch ogni singolo minuto serva a farci fare un passo avanti verso quell'evoluzione spirituale che a tutti noi tanto cara. Fare lo Yoga integrale di Sri Aurobindo e Mre in maniera individuale sicuramente un fatto positivo ma, tante persone che si riuniscono da tanti posti diversi e con tante esperienze diverse, contribuisce in modo sinergico alla crescita interiore. Mi sono rallegrato del fatto che sia stata esaudita la mia richiesta (in occasione del darshan del 24 Aprile a Camaldoli) di tenere in maggior considerazione le persone che (come me) si sono affacciate da poco nel mondo dello Yoga integrale di Sri Aurobindo e Mre e che si sono affrontati certi argomenti con un linguaggio adeguato ad un livello di conoscenza certamente non molto elevato.

Abbiamo trattato argomenti vari ma, tra i pi importanti, c' sicuramente il silenzio mentale la cui importanza come punto di partenza dello Yoga integrale stata abbondantemente messa in evidenza grazie agli interventi pi o meno dotti basati sulle esperienze di tutti i partecipanti. Non meno interessante stato il lungo intervento del nostro buon Carlo Chiopris che si cimentato nella traduzione, lettura e commento di una notevole parte del settimo libro del Savitri, argomento che ha suscitato un enorme interesse da parte di noi tutti. Molto spazio stato dedicato alla meditazione, elemento insostituibile di ogni nostro incontro, anche se mi mancato molto il canto dei mantra nel japa diretto da Nicola Mancuso in occasione del darshan di Camaldoli. Insomma stata una grande esperienza che mi auguro di poter ripetere al pi presto. Mauro Michetti - Roma - 5 Dicembre 96

ADITI
Supplemento al numero di febbraio 1997 della rivista Domani. Comitato promotore: Carlo Chiopris, Maria Grazia De Cola, Marco Ferrarini, Patrizia Ghezzi, Nicola Mancuso, Claudio Tolomelli, Giuseppe Vavassori. Contributi grafici di Francesco Ferrara. Sede della redazione: c/o Carlo Chiopris, via N. Mazza 42, 37129 Verona; tel. 045-8034918 Mail Address: chiopris@webcom.com URL: http://www.webcom.com/chiopris

Incontro di Darshan - 24 Aprile 1997


I fondamenti della Sadhana - Le basi dello Yoga
Sul Silenzio che dietro al cosmo si regge tutto il movimento dell'universo. Dal Silenzio viene la Pace; quanto pi la pace si fa profonda, tanto pi essa diventa Silenzio. L'equanimit e la pace, in tutte le condizioni e in tutte le parti dell'essere, costituiscono il primo fondamento dello stato yoghico. In seguito, a seconda della tendenza della natura, possono venire la Luce (che porta con s la Conoscenza) o la Forza (che porta potere e dinamismo di vario genere) o l'Ananda (che porta amore e gioia d'esistere). Ma la pace la prima condizione, senza di cui nient'altro pu essere stabile. Sri Aurobindo - Lettere sullo Yoga Ge ntile amica, caro amico, anche quest'anno, in occasione del Darshan di Sri Aurobindo e Mre del 24 Aprile, ti invitiamo a trascorrere insieme alcuni giorni di pi intensa concentrazione sullo yoga. L' incontro si terr presso la Foresteria del Monastero di Camaldoli nei giorni 24-25-26-27 Aprile. Sar un'occasione, come le precedenti a Greve, Prumiano e Camaldoli '96, per leggere, immergerci nel silenzio, meditare. Sar anche l'occasione per ritrovarci, scambiare le impressioni sull'anno trascorso e aggiornarci sulle novit avvenute in Italia ed all' estero nei gruppi interessati al messaggio di Sri Aurobindo e Mre, cos come all' Ashram e ad Auroville. Intorno a noi il vasto bosco di Camaldoli, misterioso e secolare. Gli organizzatori: Carlo Chiopris, Mariagrazia De Cola, AVI Italia (Patrizia Ghezzi), Marco Ferrarini, Marco Locatelli, Nicola Mancuso, Claudio Tolomelli, Giuseppe Vavassori

Foresteria del monastero di Camaldoli -24/27 Aprile


Saremo ospitati nella Foresteria del Monastero di Camaldoli. Il complesso monastico sito a 818 metri slm presso le fonti radioattive che danno al luogo il nome di Fontebona, sulle rive di uno dei rami dall' Archiano cantato da Dante (Purg. V, 94) e a circa tre km. dall' Eremo che si trova a m.1111 slm. Il complesso raccoglie l'antico Ospizio o Foresteria, la Chiesa e il Monastero. Camaldoli immersa nella Foresta che fa parte dal 1991 del Parco Nazionale del Monte Falterona. Si tratta di una Foresteria monastica che condivideremo con altre persone venute per fare un loro ritiro. Sebbene gli spazi a nostra disposizione non interferiscano con quelli degli altri gruppi, in tutta la struttura vige la regola del silenzio, che deve essere inteso come rispetto verso l'ambiente a la necessit di raccoglimento dei presenti.

Per raggiungere Camaldoli


In treno: Dalla stazione di Arezzo prendere il treno del Casentino (0575-39881)fino a Bibbiena, da dove si prosegue per Camaldoli con il pullman LFI Bibbiena / Camaldoli. Da Firenze proseguire con il treno fino ad Arezzo dove si cambia per prendere il treno del Casentino (come sopra); oppure con il pullman (tre ore) SITA (055-47821/483651) in partenza da Piazza della Stazione Centrale (linea Firenze /Bibbiena) e poi il pullman LFI (057539881) Bibbiena / Camaldoli. Da Bibbiena possibile raggiungere in taxi Camaldoli. In auto: Uscita Autostrada del Sole casello di Arezzo ( dist. 50 km ), proseguire per Casentino - Bibbiena - Cesena sulla statale n 71. Al km 11 dopo Bibbiena, bivio strada provinciale per Camaldoli, km 4.

Alloggi
Abbiamo a disposizione 80 posti letto suddivisi in camere singole, doppie e triple, a quattro e cinque letti, con e senza servizi, tutte con riscaldamento. Le camere singole o pi comodamente accessibili (meno scale da fare) sono in numero limitato, per cui vengono assegnate in ordine di precedenza di iscrizione, con particolare attenzione ai bisogni dei partecipanti. Il contributo giornaliero a pensione completa : L. 75.000 per camera singola con o senza servizi L. 75.000 per camera a pi letti con servizi L. 65.000 per camera a pi letti senza servizi L. 40.000 giovani fino a 25 anni in camera a pi letti senza servizi. L. 20.000 pranzo o cena aggiuntivi o per esterni. Le camere senza servizi usufruiscono di comodi e moderni servizi e docce in corridoio. Per chi pernotta viene richiesta una caparra forfettaria (indipendente dai giorni di permanenza) di L. 75.000 a persona. A tutti i partecipanti vengono richieste L. 50.000 come quota dipartecipazione intesa a coprire le spese di segreteria e organizzazione dell'incontro. Inviate la caparra + quota (totale L. 125.000) per ogni partecipante che prenoti le camere, o solo la quota (totale L. 50.000) se non pernottate al Monastero, su : c/c postale 31576200 intestato a: Marco Locatelli - via Arbe 31 - 20125 Milano. Compilate ed inviate a questo stesso indirizzo la scheda di adesione. Dopo il 20 Marzo, consigliamo di telefonarci (Marco Locatelli 02-6889086 sera oppure e-mail marcol@ micronet.it) senza inviare caparra e/o quota, per verificare se sia possibile trovare ancora posto nella struttura monastica. Nel caso non vi siano pi posti gli eventuali interessati potranno rivolgersi personalmente ai seguenti alberghi che fronteggiano il Monastero, coi quali non ci sono convenzioni n prenotazioni: Albergo Camaldoli tel. 0575 - 556019 Pensione La Foresta tel. 0575 - 556015 ************************************************************************* SCHEDA DI ADESIONE NOME E COGNOME: INDIRIZZO: TELEFONO: DURATA: 3 NOTTI 2 NOTTI 1 NOTTE

DATA E ORA PREVISTA DI ARRIVO: DATA E ORA PREVISTA DI PARTENZA: VEGETARIANO: TIPO DI ALLOGGIO: (per coloro che non pernottano indicare il giorno o i giorni della partecipazione e se si fermano a pranzo e/o cena ). N.B. Chi desideri prolungare la sua permanenza al Monastero, oltre il periodo dell'incontro, deve comunicarlo all'atto della prenotazione per essere certo di avere la stanza. SI NO

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