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Sumeri e vita non terrestre

I Sumeri

“History Begins at Sumer: Thirty-Nine Firsts in Man's


Recorded History”, ovvero “La Storia inizia a Sumer:
trentanove primati nella storia conosciuta dell’Uomo”, è il
titolo veramente significativo di uno dei principali libri di
Samuel Noah Kramer1, uno dei importanti studiosi delle
tavolette mesopotamiche.

Discepolo di Avigdor Ephraim Speiser2 e contemporaneo


di Thorkild Jacobsen3,

1 Samuel Noah Kramer (1905-1990), dedicò tutta la vita al ritrovamento ed alla traduzione delle decine di migliaia di
tavolette mesopotamiche ritrovate da varie spedizioni statunitensi, inglesi, francesi e tedesche. Fra i suoi libri,
Kramer, Samuel Noah. Sumerian Mythology: Study of Spiritual and Literary Achievement in the Third Millennium B.C.
1944, rev. 1961.
Kramer, Samuel Noah. History Begins at Sumer: Thirty-Nine Firsts in Man's Recorded History. 1956/1e (25 firsts),
1959/2e (27 firsts) 1981/3e. University of Pennsylvania Press. ISBN 0-8122-7812-7.
Kramer, Samuel Noah. The Sumerians: Their History, Culture and Character. Chicago, IL: University of Chicago Press,
1963. ISBN 0-226-45238-7.
Kramer, Samuel Noah and Diane Wolkstein. Inanna: Queen of Heaven and Earth. New York: Harper & Row, 1983. ISBN
0-06-090854-8.
Kramer, Samuel Noah. In the World of Sumer, an Autobiography. Wayne State University Press, 1988. ISBN 0-8143-
1785-5.

2 Ephraim Avigord Speiser, (1902 – 1965), uno dei principali studiosi delle civilizzazione del Medio Oriente

3 Thorkild Jacobsen (1904 – 1993) fu anche lui uno dei principali studiosi di Assiri e Sumeri

1
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E. A. Speiser

Copertina di uno dei libri di Kramer

Kramer ha spiegato come tutte le civiltà conosciute sul


pianeta Terra a partire da circa 6.000 anni fa (ricordo che il

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primo calendario conosciuto è quella stabilito in Nippur4 nel


3.760 prima dell’Era Cristiana5), affondano le proprie radici e
le proprie basi proprio nella civilizzazione sumera, “apparsa
improvvisamente” nell’attuale Mesopotamia.

Il termine Sumer deriva dall’antico accadico “Shumeru”


(terra dei guardiani), mentre nella lingua sumera il termine
era “Ki.en.gi” (terra dei signori della Terra, intesa come
pianeta). Secondo gli antichi testi mesopotamici gli abitanti
del luogo ricevettero una civilizzazione “ready-made”, già
pronta, senza che sia avvenuto il classico iter di anni, decine
o centinaia, perché si sviluppi un sistema organizzato e civile
come intendiamo oggi.

Pertanto Kramer ha potuto ragionevolmente enumerare i


primati sumerici nei primi centri urbani, nella scrittura, nella
monarchia, nel parlamento, nell’ organizzazione sociale, nella
ruota, nella fonderia, nella musica e poesia, nella scuola, nella
medicina, nella culinaria, nella religione, nella matematica,
nell’astronomia e così via. Questa civiltà continuò sino al
2.000 prima dell’Era Attuale, quando un avvenimento
esogeno la fece improvvisamente terminare, così come era
iniziata. Tuttavia, possiamo verificare durante i successivi
quattromila anni di storia le tracce dell’influenza Sumera nelle
varie e differenti civiltà sino ad arrivare al ventunesimo
secolo.

4 Nella lingua sumera “Nibru.ki” (centro della Terra), in Accadico “Ne.ibru” (lo splendido luogo dell’attraversamento).

5Si tratta di un calendario lunare-solare, adottato successivamente nella zona di Babilonia e da altri popoli del Medio
Oriente. Ancora oggi questo calendario viene usato dagli Ebrei, per cui l’anno 2016 risulta l’anno 5776

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Coloro i quali (Anunnaki6 od Anunna7), provenienti da un


pianeta al di fuori del nostro sistema solare (Ni.bi.ru o
Ne.be.ru8) secondo gli stessi Sumeri, concedettero loro la
completa struttura della civilizzazione, erano governati
secondo una rigida organizzazione formata da un gruppo di
dodici persone, fra le quali una risultava preminente, alle
quali era attribuita una controparte celeste secondo le figure
dello zodiaco così come noi lo conosciamo attualmente.
Questo schema di un gruppo di dodici esseri che gestiscono la
governance è stato replicato più volte nella storia terrestre,
ad esempio la religione greca aveva un pantheon di dodici dei,
le tribù d’Israele erano dodici, la civiltà etrusca era gestita da
un gruppo di dodici città, il cristianesimo prevedeva dodici
apostoli per Gesù, nell’Inghilterra del medioevo, la famosa
“tavola rotonda” era formata da dodici cavalieri, nella Francia
medievale l’imperatore Carlo Magno disponeva di dodici
paladini, la bandiera dell’Unione Europea è formata da dodici
stelle.

Nel gruppo degli esseri che avevano concesso la civiltà ai

6 Letteralmente “Coloro i quali vennero sulla Terra dal Cielo), giunsero sulla Terra allo scopo di estrarre oro. Il primo
gruppo di 50 (come non ricordare la storia dei 50 Argonauti alla ricerca del vello d’oro) guidato dal primogenito
(Ea/Enki) del loro re (Anu) arrivò nel golfo persico intorno a 450.000 anni orsono. Pertanto la loro prima stabile
organizzazione venne posizionata nell’odierna Mesopotamia del Sud. Altri gruppo giunsero più tardi, guidati dal
secondogenito (Enlil) del loro re, il quale prese il comando della spedizione, arrivando al massimo a gestire 600 di tali
esseri. Dopo il cosiddetto Diluvio Universale, avvenuto secondo ZS intorno a 13.000 anni orsono, essi decisero di
concedere all’Homo Sapiens Sapiens, che avevano “creato” circa 200.000 anni prima dell’Era Attuale dall’Homo Erectus,
una serie di istruzioni per gestire la prima civilizzazione. Sempre secondo ZS l’ultimo gruppo lasciò il pianeta Terra
intorno al VI secolo prima dell’Era Attuale

7 Letteralmente “I celesti”

8Secondo ZS si tratta del pianeta extra solare che, durante una delle sue prime entrate assieme a sette pianeti più piccoli,
entrò in collisione con un grande pianeta, denominato “Tiamat” dai Sumeri. Sarebbe il pianeta di origine degli Anunnaki

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Sumeri era molto attivo Nin.gish.zi.da9 o Nin.gish.zidda10, uno


dei figli più giovani di Ea/Enki11, il cui simbolo consisteva in
un bastone con intorno due serpenti incrociati fra loro.
Esperto genetista, architetto e progettista industriale, fu lui
ad ideare il progetto delle tre piramidi nella piana di Gizah12 e
l’E.ninnu, il tempio costruito da Gudea13 in Lagash per
Ninurta, oltre a numerose altre costruzioni circolari in pietra
come Stonehenge (le quali potrebbero essere considerate
veri e propri “orologi stellari in pietra”) per mostrare all’Homo
Sapiens Sapiens il momento esatto del passaggio dall’Era del
Toro a quella dell’Ariete, intorno al 2.000 prima dell’Era
Attuale.

9 Letteralmente “Signore dell’albero della vita”

10 Letteralmente “Signore del manufatto della vita”

11 Letteralmente “La cui dimora è l’acqua “. Primogenito di Anu, il “Re o Capo “di Nibiru, il pianeta di origine degli
Anunnaki, ma non l’erede legale, guidò la prima spedizione sulla Terra di un gruppo di 50 Anunnaki. Da qui Ea ricevette
il titolo di En.Ki (Signore della Terra), ma il suo riferimento numerico, 40, era inferiore a quello del fratellastro Enlil,
l’erede legale alla successione ad Anu e “Manager “della missione sulla Terra. Ad Ea (Ptah per gli Egiziani) è attribuita
la gestione delle due consecutive manipolazioni genetiche che consentirono all’Homo Erectus di essere implementato per
divenire l’attuale Homo Sapiens Sapiens. Come “creatore “dell’umanità “fu Ea a non rispettare le istruzioni di Enlil per
celare all’Homo Sapiens Sapiens l’arrivo del Diluvio/Tsunami informando il famoso Noè per mettere in salvo un gruppo
di HSS assieme al Dna delle principali creature allora esistenti.

12Prima il modello tramite la piramide più piccolo di Micerino, quindi le altre due piramidi più grandi ricoperte di granite
rosso proveniente da Assuan e calcare marmoreo

Gudea, vissuto intorno al 2200 prima dell’Era Attuale, era il re manager della città di Lagah, dedicate a Ninurta, il figlio
13

maggiore del responsabile della governance del pianeta Terra, Enlil

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Il simbolo con il bastone e i due serpenti incrociati è


chiaramente riferito ad un’attività sia medica che genetica,
come dimostrano ancora oggi le insegne delle farmacie che
riportano tale simbolo. Allo stesso tempo il simbolo dei due
serpenti incrociati rappresenta uno delle principali scoperte,
o forse meglio riscoperte, del ventesimo secolo, la struttura a
doppia elica del DNA da parte di James Watson e Francis Crick
con l’articolo congiunto pubblicato dalla rivista Nature nel
1953.

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Nin.gish.zi.da ha accompagnato l’Homo Sapiens Sapiens


per migliaia di anni, essendo conosciuto in Egitto come Thot
o Teheuti, lo “Scriba Divino”, colui il quale insegnò agli umani
la matematica, l’astronomia, il calendario, l’architettura, la
medicina. Nell’America centrale, nell’attuale Messico, egli era
conosciuto come Quetzalcoatl (il Serpente Piumato) dagli
Aztechi e Kukulcan dai Maya, colui il quale concesse la civiltà
all’Homo Sapiens Sapiens. Nella Grecia del primo millennio
prima dell’Era Attuale egli era denominato Hermes ed Hermes
Trismegistos (Tre volte più grande), mentre in Italia veniva
chiamato Turms dagli Etruschi e Mercurio dai Romani. Ancora
in Italia, durante il Rinascimento, nel quindicesimo secolo, si
avvertì la sua influenza, in quanto venne tradotto e pubblicata
un’antica opera scritta conosciuta come “Corpus
hermeticum”, probabilmente una versione ridotta dei famosi
42 “Libri di Thot”, scritti in Egitto millenni prima.

Uno dei principali fra gli esseri i quali avevano concesso

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la civiltà ai Sumeri era Ninurta14. A lui, subentrando al padre


Enlil15 nel pantheon a dodici, venne attribuito il numero 50 del
sistema numerico della governance, il più importante dopo il
numero 60 che spettava al comandante supremo, ovvero suo
nonno Anu16. Secondo le informazioni riportate in testi
sumeri ed accadi, Ninurta si impegnò anche nella
riorganizzazione delle terre dopo il Diluvio, soprattutto con
lavori di drenaggio, allo scopo di iniziare le coltivazioni
agricole. Ninurta dunque, chiamato in Accadico “Urash, la
persona dell’aratro”, permise all’Homo Sapiens Sapiens
d’iniziare attività agricole a partire dall’attuale Medio Oriente.

Ninurta era il signore della città sumera di Lagash, (oggi


il sito archeologico di Tello), mentre il suo emblema e simbolo
era l’aquila dalla doppia testa, di qui l’espressione di “Double
Eagle of Lagash “. Il simbolo dell’aquila ad una oppure a due
teste è il simbolo del potere per eccellenza, per cui la troviamo
nelle bandiere e nelle insegne dei principali imperi e stati
nazionali del passato e del presente.

14 Nini.urta (letteralmente cacciatore ed agricoltore), era il primogenito di Enlil, colui il quale gestiva la governance del
pianeta Terra. In pratica Ninurta si occupava sia del settore militare che di quello organizzativo industriale, per cui è citato
con differenti epiteti in numerosi inni e racconti mesopotamici

15 En.Lil (letteralmente “Signore del commando”), figlio di Anu e della sua sposa/sorella Antu, quindi legale erede
secondo le regole degli esseri che concessero la civiltà ai Sumeri. Si tratta di essere con grande autorità e disciplina, la
città a lui dedicata era Nippur.

16An, Anu (letteralmente il Celeste), re e comandante supremo degli esseri che concessero la civiltà ai Sumeri. Sembra
che la sua presenza sul pianeta Terra fosse saltuaia

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Tavoletta sumera con Ninurta e l’aquila a doppia testa

Innanzitutto è evidente il collegamento e


l’identificazione tra l’aquila, sia ad una sola testa che a due
teste, con i principali simboli del potere militare e economico
ed anche culturale. Elenco qui di seguito gli stati nazionali e i
Imperi del passato e del presente nei cui stemmi l’aquila era
ed è appunto presente:

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Zeus greco con l’aquila

• Impero Romano

• Impero Bizantino

• Bandiera della Chiesa Greco-ortodossa

• Sacro Impero Romano

• Impero Russo

• Impero Seljuk

• Impero spagnolo sotto la casa della dinastia degli


Asburgo

• Regno del Mysore

• Primo Impero Francese

• Nemanjić Serbia

• Impero Serbo

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• Tirannide Serba

• Regno di Serbia

• Regno di Yugoslavia

• Confederazione Tedesca

• Terzo Reich Tedesco

L’aquila emblema delle legioni militari romane

• Albania

• Armenia

• Austria (1934–1938)

• Austria Ungheria

• Autorità Nazionale Palestinese

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• Egitto

• Federazione Russa

• Filippine

• Germania

• Iraq

• Messico (l’aquila che schiaccia il serpente)

• Moldavia

• Montenegro

• Moravia Serba

• Repubblica Libica Araba (1969 – 1977)

• Jamahiriya libica Araba (1977 – 2011)

• Republika Srpska (in precedenza usata dal 1992 al


2007) in Bosnia and Herzegovina

• Romania

• Serbia and Montenegro

• Serbia

• Siria

• Stati Uniti d’America

• Yemen del Sud (al 1970 al 1990)

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Per quanto attiene al potere economico tout court, basta


semplicemente notare che l’aquila è presente sia
nell’emblematica banconota da 1 dollaro statunitense
(assieme alla piramide con 72 blocchetti e la famosa frase in
latino «Annuit Coeptis», ovvero “l’impresa è stata decisa ed
accettata”) che addirittura figura nel sigillo stesso degli Stati
Uniti d’America.

Retro della banconota da 1 USD

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Grande sigillo degli Stati Uniti di America

Infine per limitarci all’attuale periodo storico, è


sufficiente citare uno dei principali protagonisti dell’attuale
storia economica, George Soros17 (interessante il nome
palindromo), divenuto famoso grazie alle attività del proprio
fondo, il Quantum Fund. Tuttavia il nome iniziale del Quantum
Fund, ricorda un giornalista economico, Niall Ferguson - che
ha vissuto in prima persona il “Black Wednesday “, il 16
settembre 1992, data del cosiddetto attacco alla sterlina da
parte del gruppo di Soros - era “Double Eagle18 “.

17 George Soros (1930 -) ebreo nato in Ungheria quindi naturalizzato cittadino statunitense, divenne uno dei principali
finanzieri mondiali. Ha influito ed ancora influisce tramite le proprie fondazioni nella politica di numerosi stati. In uno
recente libro di successo scritto con Laura Marignani, lo studioso e gran maestro Gioele Magaldi ha indirettamente
indicato George Soros, assiem a Jacques Attali, come uno fra i principali attori delle politiche ec
onomiche in atto attualmente

18 Niall Ferguson, “The Ascent of Money “, Penguin Books, London, 2009, pag. 320

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Anche sul piano meramente culturale e cognitivo


troviamo ancora la presenza del simbolo dell’aquila. Infatti,
dopo le lunghe campagne di scavi in Mesopotamia, gli studiosi
europei e statunitensi hanno identificato il collegamento tra i
monumenti Sumeri e l’arte romanica in Europa durante il
Medioevo, come ha fra gli altri brillantemente spiegato André
Malraux nella sua introduzione al volume “Sumer “curato da
André Parrot per la collana “Il mondo della figura “della
Librerie Gallimard. Già durante gli anni trenta del ventesimo
secolo, lo studioso lituano Jurgis Baltrusaitis19 aveva dedicato
all’argomento il saggio “Art Sumérien, Art Roman “in cui
analizza i collegamenti tra i centri cognitivi seppur lontani nel
tempo. Spiega Baltrusaitis “…Tutte queste somiglianze, ora
stilistiche ora iconografiche, sembrano concentrarsi nella
rappresentazione forse più sorprendente fra tutte quelle di

19 Jurgis Baltrušaitis (1903 – 1988), di origine Lituana, allievo dello studioso francese Henri Focillon, fu uno storico e
critico d’arte, fondatore della ricerca comparata nella storia dell’arte

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cui si siamo occupati finora: l’aquila araldica, emblema di


Ningirsu (Ninurta, NDA), rinasce in Occidente pressoché
20
identica “.

Persino in ambiti politici ed economici meno visibili,


ancorché esistenti da secoli, troviamo ancora il simbolo
dell’aquila a due teste all’interno dei riti dei Free Massons,
dove in particolare nel Rito Scozzese, il trentaduesimo grado
è denominato “The Double Eagle of Lagash “, mentre anche
nel massimo grado, il trentatreesimo, è simboleggiata l’aquila
a due teste.

Zecharia Sitchin

L’enorme importanza della civiltà sumera per l’umanità


sarebbe forse rimasta circoscritta all’interno delle torri
d’avorio degli studiosi senza l’intervento di un divulgatore che
riuscisse ad appassionare anche il grande pubblico. Così come
i Sumeri apparvero improvvisamente con una civiltà già
preconfezionata, nello stesso modo l’ebreo azero Zecharia
Sitchin21 pubblica nel 1976 il suo primo “The Twelfth Planet”
(nella versione italiana “Il dodicesimo pianeta) nel quale
presenta già quasi tutta la propria teoria.

20 Jurgis Baltrusaitis “Arte Sumera, Arte Romanica”, Adelphi, Milano, 2006, pag. 64

21 Zecharia Sitchin (1920 - 2010) verrà sicuramente considerato nel prossimo futuro come l’anticipatore e l’araldo del
risveglio dell’Homo Sapiens Sapiens

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E’ importante notare che la biografia di Sitchin, d’ora in


poi ZS, pubblicata nei propri libri, è estremamente scarsa e
vaga, per cui viene semplicemente indicato che la sua famiglia
emigrò in Palestina durante gli anni trenta del ventesimo
secolo dall’allora Unione Sovietica, che Sitchin
successivamente studiò a Londra alla London School of
Economics per poi lavorare come giornalista ed editore in
Isreale. Secondo quanto riportato in un articolo pubblicato il
10 gennaio 2010 dal New York Times, ZS si trasferì a New
York nel 1952 per lavorare come “executive” in una società di
spedizioni.

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ZS, basandosi su un’interpretazione “ letterale “ delle


tavolette Sumere ritrovate nella Mesopotamia a partire dal
diciannovesimo secolo da varie missioni gestite dai paesi
occidentali ed in particolare dagli Stati Uniti tramite The
Oriental Studies Departments of the University of
Pennsylvania grazie agli studiosi Ephraim Avigord Speiser e
Samuel Noah Kramer , ha iniziato nel 1976 la pubblicazione di
una serie di 14 libri, nei quali presenta sia una coerente
ricostruzione degli accadimenti verificatisi sul pianeta Terra
negli ultimi 450.000 anni circa, sia una plausibile spiegazione
della formazione del nostro sistema solare intorno a 3.9
miliardi anni fa.

Durante gli anni sono state vendute milioni di copie dei


di libri ZS, i quali sono stati tradotti in venticinque lingue,
compresa la lingua italiana. ZS compì anche alcune missioni
in varie nazioni allo scopo di trovare conferma delle proprie
teorie, raccontandone l’esperienza in due libri di viaggio,
mentre parallelamente egli implementava la divulgazione
delle sue teorie tramite un sito internet “ww.sitchin.com”. ZS
ha ispirato numerosi autori, i quali hanno scritto libri
attingendo a piene mani dai libri di ZS, a volte senza
nemmeno riconoscergli apertamente la paternità delle sue
intuizioni.

Una delle principali caratteristiche dell’attività di ZS


consiste nel suo particolare approccio ai testi delle traduzioni
delle tavolette mesopotamiche, ovvero il fatto di trattare tali
testi non come letteratura, come storie di miti, ovvero di fatti

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mai avvenuti, ma come reports di avvenimenti realmente


accaduti, per cui gli esseri coinvolti erano e sono reali. E’
necessario inoltre aggiungere il fatto che le tecnologie delle
quali disponiamo adesso non erano conosciute dagli scribi e
dagli estensori delle tavolette, pergamene, papiri, i quali
riportavano nella loro lingua avvenimenti accaduti anche
migliaia di anni prima, senza essere in grado di comprendere
eventi che oggi denominiamo “missile”, “astronave”, “rete
internet”, “manipolazione genetica”, “fecondazione
artificiale”, “teletrasporto”, “telepatia”,” Doppia elica del
DNA” e così via.

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Una giornata di studi dedicata a Sitchin

In sostanza la pubblicazione dei libri di ZS ha


rappresentato un vero e proprio salto di qualità intellettuale
nel settore della ricerca e nello studio della vita non terrestre
e della presenza di esseri non terrestri sul pianeta Terra. ZS
ha operato una sorta di razionalizzazione nel vasto mondo
cosiddetto “ufologico”, anche se egli ha raramente
22
trattamento direttamente il fenomeno “ufo” , mettendo
ordine nella materia, collegandola con un approccio
funzionale, per cui gli antichi edifici, come ad esempio le

22 Vedi Z. Sitchin “Genesis revisited”, Avon Books, New York, 1990, pag. 290

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Piramidi, aveva uno scopo pratico ovvero erano state


costruite con una motivazione potremmo dire tecnologica.
Nello stesso tempo ZS ha messo in evidenza come recenti
scoperte o riscoperte della scienza moderna, corroborino le
sue intuizioni.

Allo scopo di spiegare in maniera esauriente, anche


ovviamente non esaustiva, il contributo di ZS alla
comprensione delle nostre origini e della nostra storia antica
ed attuale, elencherò una serie di argomenti trattati nei suoi
libri, accompagnati da un breve e sintetico commento.

La struttura del nostro sistema solare, la nascita del pianeta


Terra e la presenza del pianeta Nibiru

Sin dal suo primo libro, “Il dodicesimo pianeta”, ZS ha


sostenuto che l’Enuma Elish23 (L’Epica della Creazione) è un
importante testo scientifico con una ben precisa cosmogonia
che spiega la nascita del nostro sistema solare, l’origine della
Terra, della Luna e della cintura degli Asteroidi, rivelando la
presenza del pianeta di origine degli Anunnaki,
N.ibi.ru/Ne.be.ru, il quale ritornerebbe ciclicamente al
perielio ed al perigeo all’incirca ogni 3600 anni terrestri.

ZS sostiene che intorno a 700 milioni di anni dopo la

23 L’Enuma Elish (quando in alto) era il titolo in Accadico dell” Epica della Creazione”, cosmogonia incisa in 7 tavolette,
la quale spiega la formazione del nostro sistema solare

21
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formazione del nostro sistema solare circa 4.6 miliardi di anni


orsono, un improvviso catastrofico evento che spostò i pianeti
esterni nella posizione dove si trovano adesso, creò la cintura
di Kuiper di piccoli corpi ghiacciati oltre Nettuno, fornì ai vari
pianeti lune con strane orbite e bombardò il sistema solare
con piogge di asteroidi e comete. Nello stesso tempo nel suo
sito internet, lo stesso ZS spiegava che il prestigioso
magazine Science del 17 luglio 2009 giungeva alle medesime
conclusioni24.

La fonte dalla quale ZS ha tratto le propria teoria è


senz’altro l’Enuma Elish, nel quale verrebbe descritta
l’esistenza di un pianeta (denominato Tiamat) nel nostro
sistema solare prima del pianeta Terra. Il “catastrofico
evento” consisterebbe nello scontro tra il cosiddetto pianeta
Tiamat ed un altro corpo celeste, il famoso Ni.bi.ru/Ne.be.ru,
che sarebbe stato catturato all’interno del nostro sistema
solare. Accompagnato da numerose piccole lune, con una
lunga orbita in inclinata di circa 30° sul piano dell’eclittica,
Ni.bi.ru/Ne.be.ru avrebbe spaccato in due parti Tiamat,
portando dunque alla creazione del pianeta Terra, della sua
Luna e della zona denominata Cintura degli Asteroidi.

Commentando sempre nel proprio sito le scoperte o


riscoperte della scienza ufficiale, ZS ricorda che molti
astronomi, allo scopo di trovare una spiegazione alla Cintura
degli Asteroidi, ritengono che sia avvenuta inevitabilmente

24Vedi www.sitchin.com, “Nice news from the Nice Group”, inteso come Osservatorio astronomico di Nizza in Costa
Azzurra

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una collisione celeste. Ad esempio il settimanale inglese New


Scientist dedicò una copertina ad un saggio dal titolo “The
Planet That Stalked the Earth.” Il lungo articolo propone
teorie riguardo ad un “pianeta errante” coinvolto in quella
collisione.

Continua ZS, riportando che nel 2003 una stupefacente


scoperta venne annunciata dal prestigioso mensile Science &
Vie nel numero di febbraio. Nell’articolo veniva riportato un
aggiornamento sulla formazione del nostro sistema solare
alla luce delle recenti scoperte nella Cintura di Kuiper, nella
zona ai limiti conosciuti del sistema solare. Intitolato
“PLANETS – But How Many Are There In Our Solar System?”
il lungo articolo scritto dalla giornalista Valerie Greffos fece
un sensazionale annuncio, ovvero: “esiste un ulteriore,
sconosciuto, pianeta nel nostro sistema solare, “Un pianeta
fantasma la cui eventuale orbita è troppo allungata per essere
osservata”.

La base scientifica dell’articolo consisteva nelle


affermazioni rilasciate al mensile da parte di Alessandro
Morbidelli, un astronomo italiano dell’osservatorio francese in
Costa Azzurra. Secondo Morbidelli il sistema solare all’inizio
era caotico. Avvenne una collisione celeste che coinvolse un
“pianeta supplementare”, il quale si trovava dove adesso
esiste la Cintura degli asteroidi. La collisione avvenne 3.9
miliardi di anni orsono, mentre questi eventi spiegano
l’anomala lunga orbita ellittica del “pianeta fantasma”.
L’astronomo italiano aggiungeva con sicurezza di aspettarsi

23
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che un giorno sarebbe stato scoperto un nuovo pianeta con le


dimensioni di Marte, un pianeta il cui periodo orbitale è lungo
“parecchie migliaia di anni”. Morbidelli aggiunse alle proprie
conclusioni un disegno dell’orbita ellittica inclinata del
pianeta, indicando persino nel disegno il probabile luogo dove
si troverebbe il “pianeta fantasma”.

Disegno di Morbidelli nell’articolo

Continua ZS nel suo sito, annotando che se l’astronomo


italiano avesse semplicemente suggerito l’esistenza di un
ulteriore grande pianeta lontano dal Sole, il suo annuncio
sarebbe stato solamente un’altra aggiunta alla dibattito fra
gli astronomi che dura da decenni riguardo al cosiddetto
“Planet X” che si troverebbe oltre Urano, Nettuno e Plutone.
Invece le affermazioni dell’astronomo italiano oltrepassavano
la questione dell’esistenza di un nuovo pianeta, infatti egli

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aggiunse una serie di affermazioni che sembravano tratte


direttamente dai libri di ZS, ovvero

* Al suo inizio il Sistema solare era “caotico”,


esattamente le stesse parole di ZS

* Nel luogo dove si trova adesso la Cintura degli


Asteroidi doveva esser esistito un “ulteriore pianeta” (il
pianeta che nei testi sumeri era chiamato Tiamat)

* Una collisione celeste ha “risistemato” il Sistema


solare (essenzialmente il tema trattato dall’ Enuma Elish)

* Basandoci su quanto trovato sulla Luna, la collisione


dovrebbe essere avvenuta circa 3.9 miliardi di anni orsono
(esattamente il dato proposto da ZS)

* Come conseguenza della collisione, il Sistema solare


acquisì il “pianeta fantasma” (denominato da ZS
“Ni.bi.ru/Ne.be.ru)

* La sua orbita è ellittica e non circolare (un aspetto


importante delle conclusioni di ZS)

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* Al suo perielio il pianeta passa tra Giove e Marte (una


conclusione chiave non ortodossa di ZS)

* L’orbita dura migliaia di anni terrestri (secondo ZS


l’orbita dura 3600 anni)

Infine, conclude ZS, il disegno che Alessandro Morbidelli


ha pubblicato sul mensile francese, non è simile ai disegni
pubblicati da ZS, ma è assolutamente identico a quello
pubblicato nel libro “Genesis Revisited”, che riproduco qui di
seguito, in cui ZS indicava anche la probabile posizione di
Nibiru alla fine del ventesimo secolo.

26
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La governance degli extraterrestri sulla Terra

ZS, riferendosi sempre ai testi Sumeri, Accadici, Egiziani,


Ittiti, Ebrei ed a quelli di altri popoli dell’area del Medio
Oriente, sostiene che gli esseri extraterrestri od Anunnaki,
mantennero durante la loro permanenza sul pianeta Terra una
struttura di governo eguale a quella del loro pianeta di
origine, sempre tenendo conto che il re/manager del pianeta
e della missione Terra dipendeva gerarchicamente da quello
di Nibiru. Infatti il re di Nibiru ha il numero di riferimento più
alto, 60, mentre il re/manager del pianeta e della missione
Terra il secondo numero per importanza, 50.

Il re del pianeta Terra o manager della missione


Terra, Enlil, comandava un organo composto da 12 membri,
che ogni tanto cambiavano secondo l’età dei membri stessi, il
mutamento della loro importanza, i conflitti personali e fra
clans rivali. In ogni caso durante la loro permanenza sulla
Terra, il valore numerico attribuito ai Maestri/Dei fu più o
meno il seguente, femmine incluse, sia come spose sia come
leader esse stesse:

 No. 60 = Anu/An

 No. 55 = Antu (sposa di Anu)

 No. 50 = Enlil

27
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 No. 45 = Ninlil (sposa di Enlil)

 No. 40 = Ea/Enki

 No. 35 = Ninki/Damkina (sposa di Ea)

 No. 30 = Nannar/Sin

 No. 25 = Ningal (sposa di Nannar)

 No. 20 = Utu/Shamash

 No. 15 = Ninmah/Ninharsag (poi a 5 in

vecchiaia)

 No. 10 = Ishkur/Adad

 No. 5 = Inanna/Ishtar (poi a 15)

In ogni caso secondo I testi Sumeri, le decisioni più


importanti venivano prese dagli Anunnaki non attraverso
decreti unilaterali di Anu e/o Enlil, ma piuttosto dopo che “…
i grandi Anunnaki che decretano i fato si fossero scambiati le
proprie opinioni durante apposite riunioni…“. Le questioni
relative agli Anunnaki, come pure le decisioni cruciali che
riguardavano l’Umanità, venivano discusse e dibattute
durante tali riunioni25.

Sempre seguendo le ultime spiegazioni di ZS,


un’altra struttura decisionale era il cosiddetto organo “I sette
che decidono”, formato dagli Anunnaki con il valore numerico
più elevato, una sorta di organo militare, Corte Marziale e
Corte Costituzionale con il potere di giudicare il re medesimo.

25 Z. Sitchin “The Earth Chronicles handbook “, Bear & Company, Rochester, 2009, pag. 49

28
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Ad esempio il manager della missione Terra, Enlil, venne


giudicato dai “Sette che decidono “ e punito con l’esilio
quando costrinse con la forza una giovane infermiera, Sud, a
fare l’amore con lui. Dopo esser entrata incinta, la giovane
accettò di sposare Enlil ed egli venne reintegrato nel suo
grado e ruolo.

Questa attribuzione di valori numerici rispecchia il


cervello altamente matematico degli Anunnaki, che li portò ad
inventare per la prima civilizzazione dell’Homo Sapiens
Sapiens dopo il Diluvio (quella Sumera) un sistema
matematico a base sessanta, differente da quello a base dieci,
impiegato soprattutto nei nostri tempi.

La creazione dell’Homo Sapiens Sapiens

Si tratta di uno dei temi più delicati trattati da ZS nei suoi


libri, in quanto affronta senza pregiudizi lo scopo della vita
dell’Homo Sapiens Sapiens. Riferendosi a testi come l’Epica di
Hatra-Hasis, ZS ritiene che i capi degli Anunnaki decisero di
implementare un ominide, probabilmente l’Homo Erectus, il
quale abitava nel centro sud dell’Africa, allo scopo di disporre
di manodopera per sostituire d aiutare il proprio personale nei
lavori di estrazione mineraria e costruzione.

Infatti spiega ZS che “…l’Epica di Hatra-Hasis racconta la


storia dell’ammutinamento di alcuni Anunnaki, i quali

29
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rifiutarono di continuare a lavorare nelle miniere d’oro…il


titolo dell’Epica è ricordato nelle parole di apertura Inuma ilu
awilum (quando gli dei come gli uomini):

“Quando gli dei come gli uomini,

Sopportavano e soffrivano la fatica

La fatica degli dei era grande,

Il lavoro era pesante, troppo era la pena26”

In pratica, i genetisti Anunnaki, guidati da Ea/Enki e


dalla sua mezza sorella Ninmah o Ninharsag27, con l’aiuto di
7 Annunaki femmine crearono dapprima un “Lulu”, ovvero un
ibrido che potesse essere un “Amelu”, un lavoratore,
attraverso un sistema di ingegneria genetica che oggi siamo
in grado di comprendere. ZS spiega che il “Teema” –
l’essenza della vita o personalità di un dio – che oggi
definiamo come DNA, venne mescolato con “l’essenza” di un
essere esistente nel centro sud dell’Africa. Pertanto
mescolando i geni estratti dal sangue di un Annunaki con
quelli di un ominide venne creato geneticamente “l’Adamo”
inteso come specie. Non esiste dunque il cosiddetto “anello
mancante” del processo evolutivo in quanto gli Anunnaki lo
saltarono grazie all’operazione di ingegneria genetica.

Poiché l’ibrido (sia maschio che femmina) così creato

26 Z. Sitchin “There were Giants upon the Erarth “, Bear & Co., Rochester, 2010, pag. 146

27 Nin.mah (Signora potente), anche Nin.ti (Signora della vita), Mammi (Madre/Dea) e Nin.har.sag (Signora del picco
della montagna). Figlia di Anu e dunque mezza sorella sia di E.a che di Enlil, era stata promessa come sposa ad Ea, ma
ella preferì Enlil, con il quale ebbe un figlio, Ninurta sul pianeta Nibiru, senza tuttavia sposarsi

30
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non era in grado di procreare e dunque il numero dei nuovo


lavoratori era estremamente limitato, uno dei due gruppi di
potere fra gli Anunnaki28 decise successivamente di
concedergli tale facoltà allo scopo di ottenere un numero
notevole di lavoratori, ma anche per cercare di implementare
l’ibrido ad un livello simile a quello degli stessi Anunnaki.
Ancora una volta fu necessario effettuare un’operazione di
ingegneria genetica, in maniera da aggiungere il cromosoma
X (femminile) e Y (maschile) ai 22 base. Secondo ZS fu la
stessa sposa di Enki, Ninki o Damkina29, a partecipare
all’operazione genetica, portando addirittura in grembo il
primo prototipo di Homo Sapiens Sapiens.

MtDna e purezza genetica

La scoperta durante gli anni sessanta dell’esistenza di un


DNA mitocondriale che non si mescola con il DNA del padre
ma passa “inalterato” da madre a figlia per generazioni,
venne successivamente implementata sino agli anni ottanta,
quando Rebecca Cann dell’Università di California
(successivamente nelle Hawai) assieme ai propri colleghi
Allan Wilson e Mark Stoneking giunsero alla conclusione che

28Si tratta del cosiddetto gruppo Ea/Enki, identificato nei millenni come il Gruppo del Serpente che si oppone al potere
del Gruppo dell’Aquila e del Leone, dominante sul pianeta Terra, in quanto rappresentato dal mezzo fratello di Ea/Enki,
ovvero Enlil

29 Letteralmente Nin.ki (Signora della Terra) e Dam.ki.na (La Signora che venne sulla Terra)

31
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l’MtDna africano era il più antico fra quello di tutte le altre


donne di altre razze ed aree del pianeta Terra, in maniera che
l’HSS deriva da una sola ed unica femmina che era vissuta in
Africa tra 290.000 e 140.000 anni orsono. In un editoriale
apparso sulla rivista Science del settembre 1987, venne
precisato che l’Africa era dunque la culla dell’umanità,
indicando un periodo intorno a 200.000 anni orsono come
data media corretta30.

Queste conclusioni, sono state corroborate da genetisti


come l’inglese Bryan Sykes31 e soprattutto l’italiano Luigi
Luca Cavalli Sforza32, in maniera da spiegare che il mtDna da
cui deriviamo appartiene ad una donna vissuta in Africa
attorno a 200.000 anni orsono

“… se si ricostruisce la loro genealogia, si trova sempre


un unico antenato comune (una donna nel caso del mtDna)
vissuto molte generazioni prima. Ciò non significa che in quel
momento la popolazione fosse costituita da una sola donna,
ma che tutti gli altri tipi mitocondriali, appartenenti alle
donne allora viventi, si sono estinti33”.

Pertanto, partendo da tali conclusioni scientifiche, ZS ne


deduce che la sua interpretazione degli scritti sumeri riguardo

30 Z. Sitchin “Genesis Revisited”, Avon Books, New York, 1990, pag. 200

31B. Sykes “The Seven Daughter of Eve”, New York, 2001. E’ interessante notare che Sykes si riferisce a 7 donne dalle
quali deriverebbero tutte le famiglie genetiche. Esattamente come Z. Sitchin ha indicato soprattutto in “The Lost Book of
Enki”.

32L.L. Cavalli-Sforza, P. Menozzi, A. Piazza “Storia e geografia dei geni umani”, Adelphi, Milano, 1997, traduzione di
Rsaria Maria Griffo, Giseppe Matullo, Sabina Rendine, Nazario Cappello

33 33L.L. Cavalli-Sforza, P. Menozzi, A. Piazza “Storia e geografia dei geni umani”, Adelphi, Milano, 1997, pag. 161,
(traduzione di Rosaria Maria Griffo, Giuseppe Matullo, Sabina Rendine, Nazario Cappello)

32
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alla creazione dell’uomo è senz’altro corretta, spiegando ad


esempio il motivo per il quale il famoso Gilgamesh era
considerato per due terzi divino34.

I figli delle uomini tra Anunnaki ed Homo Sapiens


Sapiens risultavano dunque o per due terzi (se la madre era
Anunnaki, come nel caso di Gilgamesh) o per un terzo di
origine extraterrestre o cosiddetta “divina “(se il padre era
Anunnaki). In effetti, la spiegazione del concetto di
“maggiore divinità “se la madre era Anunnaki, risiede come
mostrato in precedenza nella presenza del cosiddetto Dna
Mitocondriale solamente nella cellula femminile, esattamente
fuori dal nucleo della cellula. Il figlio di una donna Anunnaki
ereditava sia la sua parte di Dna normale, sia il suo MTDna,
dunque è chiara la spiegazione del concetto di due terzi di
divinità.

A questo punto si domanda ancora ZS, “…come è


possibile che un selvaggio ominide del sud dell’Africa potesse
avere lo stesso DNA degli Anunnaki, provenienti da un altro
pianeta, così simile che sarebbe bastato un piccolo mixing
genetico a produrre un Essere che, secondo i Sumeri e la
Bibbia, fosse simili agli “dei” sia interiormente che
esteriormente, salvo per la loro longevità35”?

34 Da Gish.bil.ga.mesh = stirpe di esperti metallurgici. Personaggio conosciuto sia tramite “L’Epica di Gilgamesh “sia
tramite “La lista dei re Sumeri “, fu il Quinto re di Uruk dopo il Diluvio, vissuto intorno al 2.900 a.c. Era figlio del
Sacerdote principale di Uruk e della Maestra/Dea Ninsum, per cui egli ritenne suo diritto di ottenere gli stessi diritti dei
Maestri/Dei. La storia della sua ricerca, che lo portò dallo spazio-porto di Balbeek in Libano sino a quello principale nel
Sinai, è conosciuta sin da cinquemila anni attraverso documenti e manufatti Mesopotamici, Ittiti ed altri persino
provenienti dall’ America del Sud

35Z. Sitchin “There were Giants upon the Earth “, Bear & Co., Rochester, 2010, pag. 155

33
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Inoltre, insiste ZS, dobbiamo considerare il fatto che non


soltanto gli umani ed i mammiferi, oppure tutti gli animali, ma
tutta la vita esistente sul pianeta Terra (dagli uccelli ai pesci,
dalla flora alla alghe sino ai batteri ed ai virus) possiede lo
stesso DNA. Pertanto, conclude ZS il DNA degli Annunaki è
equivalente a quello dell’Homo Sapiens Sapiens, in quanto il
pianeta Terra “è stato “inseminato” dal pianeta di origine
degli Anunnaki, Ni.b.i.ru/Ne.be.ru al momento della collisione
con il pianeta (Tiamat nei testi sumeri) che divenne
successivamente la Terra. La vita sul pianeta Terra, in questo
caso, sarebbe iniziata con “semi” di un DNA già totalmente
pronto.

Le conclusioni cui è giunto ZS sono in fondo le stesse


dell’antica teoria del filosofo greco Anassogora, conosciuta
come Panspermia36, rivisitata dallo scienziato svedese Svante
Arrenhius37 e successivamente implementata recentemente
prima da Francis Crick38 a Leslie Orgel39 in una famosa

36 Panspermia, dal greco πανσπερμία da πᾶς/πᾶν (pas/pan) "tutto" e σπέρμα (sperma) "seme" è una teoria formulata
inizialmente dal filosofo Greco Anassogora, secondo la quale la vita giunge sui pianeti dallo spazio in una forma già
pronta per svilupparsi. Nei secoli sono state formulate varie ipotesi di Panspermia, la Pseudo Panspermia (l’arrivo di
strutture organiche complesse dallo spazio per fornire al cosiddetto “brodo primordiale” ingredienti iniziali, la
Panspermia Base (secondo la quale la vita microbiotica è presente in corpi come comete od asteroidi, per cui può arrivare
sui pianeti per dare inizio alla vita). Successivamente Svante Arrhenius propose una sorta di Radio-Panspermia, mentre
Francis Crick and Leslie Orgel, nel 1973 proposero che la vita giunse sul pianeta Terra tramite una forma di Panspermia
Guidata, la teoria per la quale forme di vita intelligente avrebbero inviato sul pianeta Terra germi all’interno di una nave
spaziale. Infine la Panspermia Moderna suggerisce che i germi giunsero sul pianeta Terra tramite le comete.
.
37 Svante August Arrhenius (1859 – 1927) fu uno scienziato svedese, fisico in origine ma spesso citato come chimico,

fondatore della scinza della chimica fisica.

38Francis Harry Compton Crick (1916 – 2004) fu un biologo molecolare inglese, noto per aver scoperto la struttura del
DNA molecolare nel 1953 assieme a James Watson, ottenendo nel 1962 in Premio Nobel assieme allo stesso Watson ed
a Maurice Wilkins.

39 Leslie Eleazer Orgel (1927 – 2007) fu un chimico inglese, conosciuto per le sue teorie sull’origine della vita

34
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pubblicazione del 197340 e quindi da Sir Fred Hoyle assieme a


Chandra Wickramansinghe41.

Copertina di un libro di Fred Hoyle

40 Vedi H.C.Crick e L.E. Orgel “Directed Panspermia” in Icarus 19, 341-346 (1973)

41 Fred Hoyle (1915 – 20 August 2001) astronomo inglese, conosciuto anche come scrittore di fantascienza e Nalim
Chandra Wickramasinghe (1939 -) matematico ed astronomo di origine dello Sri Lanka, riformularono a partire dagli
anni settanta del ventesimo secolo il concetto di Panspermia. Partendo al fatto ormai acquisito che l’evoluzione della vita
sul pianeta Terra si è sviluppata nel corso di quattro miliardi di anni, essi sostennero che i programmi genetici non possono
essere spiegati da mutazione casuali, ma derivano da qualche zona fuori dalla Terra. In pratica la loro teoria, denominata
“Cosmic Ancestry”, sostiene che tutta la vita proviene dallo spazio, per cui la vita sul pianeta Terra venne inseminata
dallo spazio e l’evoluzione della vita verso forme più complesse dipende da programmi genetici che provengono dallo
spazio.

35
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Il Diluvio ed il salvataggio del DNA

Numerose culture sparse in tutto il pianeta Terra


riportano un devastante avvenimento conosciuto come il
Diluvio Universale nella Bibbia. Tuttavia, prima della Bibbia
furono i testi mesopotamici (L’epica di Gilgamesh e l’epica di
Hatra-Hasis) a trattare in dettaglio l’avvenimento,
specificando il ruolo degli esseri conosciuti come Anunnaki e
le loro conseguenti decisioni, sia quella presa dal comandante
della missione Terra di non avvertire gli HSS del pericolo
imminente, sia quella del suo mezzo-fratello Ea/Enki di
selezionare alcuni HSS e di affidare loro il salvataggio del DNA
della specie umana ed animale.

Nei propri libri Zs ha suggerito che il Diluvio Biblico fosse


una gigantesca onda, oggi la chiameremmo Tsunami, causata
dallo slittamento della calotta di ghiaccio dell’Antartide circa
13.000 anni orsono, durante la fine dell’ultima Era Glaciale.
Due recenti studi corroborano le opzioni di ZS, il primo,
pubblicato nella rivista Nature del 26 febbraio 2009 conclude
che mentre il riscaldamento della Terra alla fine dell’ultima
Era Glaciale fu relativamente graduale nella zona del nostro
pianeta, al contrario esso fu “rapido ed improvviso” nella
parte sud.

Il secondo studio, pubblicato nella rivista, Science del


6 febbraio 2009 era incentrato sul livello dei mare nel
passato. Lo studio conclude che la calotta glaciale
dell’Antartide sprofondò improvvisamente, mentre a causa

36
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della topografia del continente e del fondo dei mari circostanti


lo tsunami fu almeno tre volte maggiore di quanto finora
calcolato, raggiungendo il suo massimo impatto a circa 2.000
miglia di distanza. Il diagramma che completa l’articolo
mostra l’area del massimo impatto dello tsunami, ovvero il
Golfo Persico, il mar Mediterraneo e più a nord le terre della
Bibbia ed il monte Ararat, dove si sarebbe fermata l’Arca di
Noè. E’ importante notare che il monte Ararat è denominato
“Monte Nizir”, “Monte della Salvezza” nei testi mesopotamici.

L’arca di Noè

Nel testo sumero la nave di Ziusudra42 era denominata


“Ma.gur.gur, ovvero “una nave che si può rovesciare e
girare”, mentre nella versione accadica era definita come
“Tebitu”, che significa una nave sottomarina. Nel testo
ebraico si chiamava “Teba”, dunque una “scatola”, (di qui la
definizione di arca), in ogni caso nella maggior parte delle
versioni che si trovano nelle tradizioni di altri popoli essa era
chiusa ermeticamente con bitume, ma disponeva di
un’apertura.

Uno dei testi maggiormente conosciuti della

42Il significato del nome è “colui la cui vita è stata prolungata”. Si tratta del biblico Noè, conosciuto anche come
Utnapitshim. Nella versione sumera, a differenza di quella riassuntiva della Bibbia, Ziusudra viene informato da Ea/Enki
del prossimo arrivo del Diluvio, ricevendo le istruzioni per costruire un vascello di enormi dimensioni. Sarà invece Enlil,
dopo aver accettato il fatto che alcuni HSS sono sopravvissuti al Diluvio, a concedergli una lunga vita simile alla sua

37
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Mesopotamia, l’Epica di Gilgamesh, riporta che Ziusudra


ricevette istruzioni per costruire una nave lunga 300 cubiti
(circa mts 160), larga 120 cubiti (circa mts 70) ed alta 120
cubiti, di cui un terzo sopra il livello dell’acqua. Gli studiosi
della Bibbia, intorno agli anni venti del ventesimo secolo
compararono le misure riportate nella Genesi in 6:15, con
quelle delle maggiori navi dell’epoca, come “The Great
Eastern”, “La città di Roma”, il “Lusitania” ed il ”Mauretania”, Commentato [EM1]:

per cui, misurandole in piedi, conclusero che “l’Arca di Noè”


era lunga come “La città di Roma” (piedi 560), larga come il
“Great Eastern” (piedi 83) ed alta come “il Lusitania” (piedi
57)43.

Pianeti extrasolari ed origine del DNA cosmico

Un’intuizione particolarmente importante di ZS consiste


in una sua audace proposta per localizzare l’origine del DNA
cosmico, avanzata pochi anni prima della sua morte nel
proprio sito internet. Sin dalla pubblicazione del suo primo
libro nel 1976, ZS aveva postulato l’esistenza di pianeti extra
solari che orbitano attorno al proprio Sole.

Negli ultimi anni sono stati effettivamente scoperti


pianeti extrasolari che orbitano attorno ad uno oppure più
soli, come il pianeta che orbita attorno alla stella situata

43 Z. Sitchin “There were Giants upon Earth”, Bear & Co Vermont, 2010, pagg 36-7

38
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nell’emisfero sud, Fomalhaut44, il cui nome deriva dall’Arabo


“Bocca del Pesce”. Estremamente brillante Fomalhaut è la
stella principale nella costellazione Piscis Australis, “Il Pesce
Australe”. Situata al di sotto della costellazione dell’Acquario
è tradizionalmente presentata come un pesce che beve acqua
dalla brocca dell’Acquario ed è collegata alla grande
costellazione adiacente dei Pesci, rappresentata da due Pesci

Trattando come sua consuetudine il testo letteralmente


e non come un’allegoria, ZS inferisce che tale scoperta
potrebbe spiegare un enigmatico passaggio del testo
cosmogonico “Enuma Elish”, che tratta della formazione dei
pianeti del nostro sistema solare. ZS sottolinea nel poema il
pianeta EA (letteralmente “La cui casa è l’Acqua), denominato
Nettuno dai Romani, essendo il più esterno, fa “nascere”
(entrare) nel nostro Sistema Solare un pianeta sconosciuto
(denominato Ne.be.ru/Marduk nel poema) che proviene da
zone lontane, “Dal cuore del profondo”.

Sebbene generato molto lontano dal nostro sistema


solare, i Sumeri ritenevano che “Ne.be.ru/Marduk” avesse un
legame genetico con Ea, in quanto nella realtà fattuale
Ea/Enki era il padre di Marduk, suo primogenito. Si chiede
pertanto ZS se la zona dove “Nebe.ru/Marduk” sia stato
generato non significhi semplicemente un generico Spazio
Esterno al nostro sistema solare, ma una specifica
costellazione che appartiene al reame celeste di Ea/Enki,

44Avendo magnitudine 1,16[ essa è la stella più luminosa della costellazione nonché la diciottesima più brillante del cielo
visto dalla Terra

39
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quella del Pesce Australe.

In questo caso, conclude ZS, la nuova scoperta citata più


sopra non rivelerebbe solamente il luogo di provenienza di
Ne.be.ru/Marduk. Infatti, secondo l’Enuma Elish,
Ne.be.ru/Marduk avrebbe portato il “Seme della vita” (il
DNA) nel nostro sistema solare, per cui la scoperta del pianeta
che orbita intorno a Fomalhaut potrebbe addirittura indicare
la fonte stessa del nostro DNA, non particolarmente lontana,
appena venticinque anni luce.

I geni estranei all’Homo Sapiens Sapiens

La scienza ufficiale ha recentemente concluso che il


genoma dell’Homo Sapiens Sapiens include meno di 30.000
geni, circa il doppio della mosca della frutta ed il cinquanta
per cento in più di vermi nematodidi. Ancora più importante il
fatto che i nostri geni non sono assolutamente una nostra
peculiarità, ma ad esempio sono identici al 99% dei geni dello
scimpanzé ed al 70% di quelli della mosca. Pertanto i geni
dell’Homo Sapiens, con la stessa funzione, conclude Sitchin,
sono identici a quelli di altri vertebrati, invertebrati, piante,
funghi e persino nel lievito.

Tali fatti confermano chiaramente che esiste un’unica


fonte del nostra DNA ed hanno permesso agli scienziati di

40
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tracciare il processo evolutivo, come organismi semplici si


sono evoluti geneticamente in organismi più complessi,
adottando, ad ogni stadio i geni di una vita inferiore per
formare una forma superiore più complessa.

Tuttavia, continuando le loro ricerche, gli scienziati


(Science magazine, no. 291) hanno scoperto che il genoma
umano contiene 223 geni che non hanno alcun predecessore
nell’evoluzione del genoma. Infatti tali 223 geni mancano
totalmente nella fase dell’evoluzione nei vertebrati. Un’analisi
delle funzioni di questi geni pubblicata dal magazine Nature,
no. 409, mostra che essi svolgono importanti funzioni
psicologiche e cerebrali, tipiche dell’Homo Sapiens Sapiens.
Poiché la differenza tra Homo Sapiens Sapiens e scimpanzé è
circa pari a 300 geni, questi 223 geni creano effettivamente
una grande differenza.

Secondo Sitchin questo fatto dimostrerebbe l’intervento


genetico esterno sull’antenato dell’Homo Sapiens Sapiens
effettuato in dagli Anunnaki qualche centinaio di migliaia di
anni orsono e non il “probabile trasferimento orizzontale da
parte di batteri secondo alcuni scienziati”. Egli scrive nel suo
sito web che, “…se uno accettasse la spiegazione della
cosiddetta infezione batterica, quindi sarebbe stato un
gruppo di batteri a dire “Creiamo Adamo a nostra immagine
somiglianza”, mentre Sitchin ribadisce, “preferisco ancora la
versione della creazione dell’Homo Sapiens Sapiens secondo
quanto scritto nelle tavolette mesopotamiche e nella

41
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Bibbia”45.

Il Dna ed il simbolo dei due serpenti intrecciati

Partendo dalla storia biblica di Adamo ed Eva nel giardino


dell’Eden, ricorda ZS come l’antagonista, l’avversario del
Signore, il quale fece loro acquisire la “conoscenza” (la
capacità di procreare) fosse il Serpente, Nahash in lingua
ebraica.

ZS ha esaurientemente spiegato nei suoi scritti che uno


degli epiteti Sumeri del Maestro/Dio Ea/Enki era “ Buzur“,
che significava sia “ Colui che conosce/risolve i segreti “ sia
“ Quello delle miniere di rame “ che “ Serpente “;
parallelamente il termine ebraico impiegato nella famosa e
determinante storia del “Giardino dell’Eden “ per indicare
colui il quale aveva “ tentato Eva “ era “ Nahash”, tradotto
“Serpente“, ma tale termine ha anche stessi significati del
Sumero “Buzur“ sopra citati46.

Pertanto si comprende come sia stato possibile

45 Z. Sitchin “There were Giants upon Earth”, Bear & Co Vermont, 2010, pagg 162-3
46 Z. Sitchin “ The war of gods and men “ Avon Books, New York, 1985, pagg107-8

42
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dimostrare che il concetto di “ Serpente “, come sopra


menzionato uno dei soprannomi47 di Ea/Enki ed in seguito di
tutto il suo clan familiare, divenisse il simbolo di un essere
negativo, anzi che fosse stato proprio lui a far iniziare le
tribolazioni dell’Uomo, quando spinse i cosiddetti “ Adamo ed
Eva “ a mangiare la mela della conoscenza, disubbidendo alla
volontà di Dio, il quale di conseguenza dovette punirli,
cacciandoli dal Paradiso48 o E.Din49.

Analizzando le numerose citazioni del “serpente50 “nella


Bibbia, si evince che inizia già l’identificazione del serpente
con il Leviatano51 e con il drago o dragone52, anticipando il
tema tipico del Medioevo, quando al serpente si sostituì come
animale negativo “il drago “, per cui possiamo leggere molte
storie di cavalieri, la più famosa quella di San Giorgio, i quali
uccidono il drago53.

47Uno dei primi seguaci di Sitchin, prima di ripudiare in toto le sue precedenti teorie, Alan Alford, aggiunse un altro
indizio per corroborare l’identificazione di Ea/Enki con il “Serpente “, citando da “Art and History of Egypt “, Bonechi,
1994, pag. 5 “…passando il tempo, il Nilo evolveva nella sua attuale forma, un gigantesco serpente che iniziava nel cuore
dell’Africa … “, da Alan Alford “Gods of the New millennium “Eridu Books, 1996, pagg 276-77

48La Bibbia lo identifica come “H“ Gan Eden ( Il giardino/frutteto dell’Eden ) “ il miglior luogo dove abitare sul pianeta
Terra

49 E.din (Casa/residenza dei Giusti) per i Sumeri erano l’area dove gli Anunnaki stabilirono le loro basi pre-Diluvio
50Per una visione sinottica della citazioni di “Serpente “nella versione “King James “della Bibbia, consulta il sito
“www.shelvin.com “

51 Leviatano (‫" ןָ תָ יִוִ ל‬contorto; avvolto", lingua ebraica Livyatan, ebraico tiberiense Liwyāṯān) è il nome di una creatura
biblica. Si tratta di un terribile mostro marino dalla leggendaria forza presentato nell'Antico Testamento. Alcuni studiosi,
soprattutto ebrei, identificano il Leviatano con il serpente primordiale, metafora del serpente che tentò Adamo ed Eva,
accostamento presente anche nel testo dello Zohar.

52 Ad esempio, Isaia, 27,1

53 La leggenda era sorta al tempo delle Crociate, seguendo un'immagine dell'imperatore cristiano Costantino, trovata a
Costantinopoli, in cui il sovrano schiacciava col piede un drago, simbolo del “nemico del genere umano “. Flavio Valerio
Costantino, meglio conosciuto come Costantino I e Costantino il Grande (lingua latina: Flavius Valerius
Constantinus[8]; Naissus, 27 febbraio 274 – Nicomedia, 22 maggio 337), sancì l'inizio dell'alleanza fra l’impero Romano
e la Chiesa cristiana. Costantino presiedette il Primo concilio di Nicea nel 325 d.c., che è stato il primo concilio

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All’interno della tradizione ebraica e cristiana,


l’accezione negativa del “ Serpente “ si corrobora con
l’equazione Serpente-Satana [sà-ta-na], (‫ ָׂן ָׂטש‬Ebraico Satan,
Σατανᾶς Lingua Greca Satanâs, Latino Sátanas, Ebraico
tiberiense Śāṭān; Aramaico ‫ָן ְטטָׂש‬ Śaṭanâ; ‫ﺷﻴﻄﺎﻥ‬ Šayṭān:
"Avversario"; "accusatore"). Si tratta di un angelo, demone,
o divinità minore in molte religioni; in particolare, nelle
religioni monoteiste derivate da quella giudaica, è
l'incarnazione e la personificazione del principio del male
supremo, in contrapposizione a Dio, principio del sommo
bene. Nel Nuovo Testamento questo “Avversario “per
eccellenza è identificato con il Diavolo, con il Dragone, con il
“Serpente Antico “che è stato espulso dal cielo e dalla Terra,
che ha tentato Gesù Cristo e che tenta tuttora gli uomini. La.
prima apparizione di Satana come Dragone o Serpente è nel
Libro della Rivelazione54

L’equazione Serpente-Satana comporta anche


l’equazione Serpente-Satana-Diavolo, la voce derivante dal
greco “Διάβολος “, che significa originariamente
“calunniatore “, “accusatore “, diventato l’equivalente
dell’ebraico “Satan “, “avversario “, nell’accezione che ebbe
nel tardo giudaismo. Nella corrente principale del
Cristianesimo il Diavolo è noto anche con il nome di Satana,

ecumenico del mondo cristiano, secondo la prassi del Concilio di Gerusalemme di età apostolica. Il primo Concilio di
Nicea, fra le altre determinazioni, sancì la sconfitta delle tesi di Ario, il quale sosteneva che Gesù avesse una natura semi-
divina. Tale concetto è estremamente importante perché mostra come esistesse ancora una conoscenza della presenza di
Anunnaki sul pianeta Terra all’epoca

54 Rev. 12, 3,4

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un essere che odia tutta l'umanità, o più precisamente la


creazione (in contrapposizione a Dio), che diffonde menzogne
e causa distruzioni nelle anime del genere umano. Nella
Bibbia il diavolo viene identificato con il serpente nella storia
del Giardino dell'Eden, col dragone nell'Apocalisse di
Giovanni, e col tentatore nei Vangeli.

Il collegamento tra Ea/Enki e la tradizione conoscitiva e


sapienziale è stata recentemente sottolineata ancora da
Samuel Noah Kramer, uno dei principali studiosi esperti del
mondo dei Sumeri, in uno studio dedicato espressamente ad
Ea/Enki55,

“…Ad Enki è regolarmente attribuito l’epiteto di “Dio


della sapienza”. Poiché il concetto di sapienza era già
particolarmente complesso sin dall’inizio del mondo antico,
ed raggiungeva dimensioni differenti rispetto a quelle che si
ritrovano nella tradizione biblica (ovvero nella magia, nei
rituali, nella capacità di entrare ed uscire dal mondo
sotterraneo), abbiamo scelto di evitare “la sapienza” quando
le storie di Enki sembrano domandare astuzia e furbizia, le
arti del Trickster (Ingannatore, NDA). Enki stupisce persino
gli altri dei con soluzioni scioccanti per problemi
apparentemente impossibili. Il termine inglese “cunning
(astuzia, furbizia, NDA)”, contiene solamente una parte del
suo significato primigenio, “apprendimento” ed “erudizione,
ma mantiene una parte della “capacità di saper fare”, l’arte,

55 Samuel Noa Kramer, John Maier “ Myths of Enki, the Crafty God”, Oxford University Press, Oxford, New York

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il mestiere e la scienza in particolare delle arti occulte...56”

Tornando al simbolo dei due serpenti intrecciati, ZS


ribadisce che, nella versione sumera, ovviamente precedente
a quella biblica, della cosiddetta storia di Adamo ed Eva
nell’Eden, il “Serpente” era Enki. Il suo emblema e simbolo
riportati nei cilindri mesopotamici consisteva appunto nei due
serpenti intrecciati, così come appare nel simbolo del suo
centro di culto in Eridu57, nei suoi domini africani e nelle
illustrazioni delle Piramidi.

Continua ZS spiegando che l’emblema dei serpenti


intrecciati è ancora ai nostri giorni il simbolo della medicina,
delle farmacia e del sistema curativo in generale in tutto il
mondo, rappresentando la doppia elica del DNA, come già
spiegato in precedenza, citando Nin.gish.zidda, il figlio di
Ea/Enki che ne ha seguito gli studi genetici. Pertanto,
secondo ZS, i serpenti intrecciati emulano la struttura del
codice genetico, la conoscenza segreta che ha permesso ad
Enki di creare l’Homo Sapiens Sapiens e, successivamente, di
consentirgli di procreare.

Ricorda ZS che il simbolo di Enki inteso come segno


curativo venne evocato da Mosè quando egli fece un “nahash

56Samuel Noa Kramer, John Maier “ Myths of Enki, the Crafty God”, Oxford University Press, Oxford, New York, pag.
5 (NDA).

57 Letteralmente “la casa costruita lontano”, ovvero “la casa lontano da casa” degli Anunnaki. ZS intende che si tratta del
loro primo stabile insediamento nel sud della Mesopotamia. Secondo ZS venne completamente distrutta dal Diluvio e
successivamente ricostruita nello stesso luogo intorno a 3.80 anni prima dell’Era Attuale, come prima città sumera.
Probabilmente fu in Eridu che Ea/Enki custodiva i famosi “ME”, ovvero lo strumento che consentiva di gestire le regole
di ogni civilizzazione

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nehoshet” – un serpente di rame – allo scopo di fermare


un’epidemia che affliggeva gli Israeliti. ZS inferisce dunque
che il motivo dell’utilizzo del rame da parte di Mosè potesse
avere una spiegazione curativa e genetica. Egli cita infatti
alcuni esperimenti effettuati alla fine degli anni ottanta del
ventesimo secolo dalle università del Minnesota e di Saint
Louis. I risultati di tali esperimenti mostrarono che il rame
radio nucleide-62 emana radiazioni positive nel flusso
sanguigno, mentre altre strutture di rame possono portare
farmaceutici alle cellule viventi, compresse quelle del
cervello58.

58 Z. Sitchin “Genesis revisited”, Avon Books, New York”, 1990, pagg 202-3

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Copertina del manuale delle “Cronache terrestri” di ZS

Immortalità e lunga durata di vita

Secondo ZS il concetto di immortalità degli Dei od Esseri


Superiori derivava dal fatto che essi godevano di una durata
della vita infinitamente più lunga di quella degli Homo
Sapiens Sapiens. Infatti generazioni e generazioni di HSS
continuavano a vedere lo stesso Essere, per cui era facile
inferire che quell’Essere fosse immortale.

I testi mesopotamiche riportano la morte di alcuni di tali


Esseri, come il figlio minore di Ea/Enki, Dumuzi, il quale

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muore mentre tenta di scappare all’arresto da parte degli


uomini di suo fratello Marduk. Oppure la moglie di Ninurta,
Bau di Lagash, la quale morì per essere rimasta in città
assieme alla sua gente durante il cosiddetto “Giorno della
calamità” (fall-out nucleare in Mesopotamia intorno al 2000
prima dell’Era Attuale)” … quel giorno la tempesta la prese
con sé come se fosse una mortale, riporta uno dei testi
denominati del lamento”59.

ZS è molto attento alle traduzioni successive di migliaia


di anni dei testi mesopotamici, ne riporta ad esempio una
molta interessante, che serve a comprendere la lunga durata
della vita di uno principali personaggi dell’antichità, Ziusudra
(Noè). Spiega ZS che il famoso sumerologo Samuel Noah
Kramer aveva a suo tempo puntualizzato che nel racconto
della “creazione” di Eva dalla costola di Adamo – Tsela in
Ebraico – lo scriba ebreo aveva tradotto la parola dal Sumero
TI, che significa costola, ma che, con una pronuncia differente
significa anche “Vita”, come nel nome Nin.Ti (Signora della
vita). Quindi, sostiene ZS, avvenne realmente che fu presa da
Adamo la “vita”, ciò che noi oggi conosciamo come DNA, per
ottenere geneticamente un cromosoma femminile.

Grazie a questa interpretazione si comprende meglio la


spiegazione fornita da parte di Ziusudra a Gilgamesh riguardo
al fatto che Enlil gli garantì la “vita di un dio”:

Ti. Dingir.dim Mu.un.na Ab.e.de

59 Z. Sitchin “There were Giants upon Earth”, Bear & Co Vermont, 2010, pag. 326

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Zi. Da.ri Dingir.dim Mu.un.na A.be.de

Nella frasi vengono impiegati due termini sumeri, “Ti” e


“Zi”, i quali vengono comunemente tradotti come “vita”,
eppure esiste una leggera differenza, ovvero “Ti” indica
l’aspetto fisico, mentre “Zi” il modo di vivere. Per cui l’autore
sumero, per evitare ogni confusione ha aggiunto il termine
“Da.ri” (durata) a “Ti”, per indicare che a Ziusudra venne
concessa la durata della vita simile ad un Din.gir60, il termine
con i quali indicavano i loro protettori, guardiani, ovvero gli
Esseri Superiori extraterrestri. Le due righe vengono
normalmente tradotte come

“Gli venne concessa una vita come quella di un dio,

Gli venne donata un’anima eterna come quella di un dio”

Per ZS si tratta di una ottima traduzione, che tuttavia non


rende il magnifico gioco di parole dell’autore sumero, il quale
impiega prima “Ti” e successivamente “Zi” come nel nome
Ziusudra. Pertanto la traduzione esatta risulta che non
un’anima, ma la durata di vita venne concessa a Ziusudra61.

60Il simbolo Din.gir consisteva in una stella divisa in due parti, mentre separatamente il significato era Din = Giusto e
Gir = razzo, pertanto Sitchin li ha identificati come i “Giusti dei Razzi”, non dei

61 Z. Sitchin “There were Giants upon Earth”, Bear & Co Vermont, 2010, pagg 246-7

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I frutti del giardino dell’Eden

La questione del cosiddetto “Giardino dell’Eden”


ricordato nella Bibbia per la varietà della sua vegetazione e
per la presenza di animali sconosciuti ad Adamo ha sempre
appassionato gli studiosi. ZS ne propone una spiegazione
partendo, secondo il suo metodo, dalle ricerche e dai
ritrovamenti della scienza attuale.

La scienza moderna ci ha spiegato che le colture


vennero seminate e gli animali addomesticati poco tempo
dopo 10.000 anni prima dell’Era Attuale. Ad esempio l’orzo ed
il grano nella forma coltivabile ed i cani e le pecore come
animali domestici e da allevamento furono disponibili in circa
2.000 anni. ZS sostiene che i testi sumeri ne offrono la
spiegazione, citando il fatto che quando gli Anunnaki
arrivarono sul pianeta Terra essi non trovarono né le colture
né gli animali addomesticati sopra menzionati.

Essi realizzarono “Anshan” (grano) e “Lahar” (animali


lanosi), oltre a vegetazione che si riproduceva grazie alla loro
“Camera della creazione” nell’” Edin”, dove venne portato
Adamo per occuparsene. Il Giardino dell’Eden era dunque un
laboratorio ed una fattoria bio-genetica.

Dopo il Diluvio, circa 13.000 anni orsono, gli Anunnaki


misero a disposizione degli uomini Sapiens Sapiens rimasti le
sementi ed i geni per poter ricominciare l’agricoltura e la
pastorizia. Anche la Bibbia conferma che Noè fu il primo
agricoltore. La stessa Bibbia attesta anche che una delle

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prime coltivazioni dopo il Diluvio fu la vite. Zs ricorda che la


scienza moderna conferma l’antichità della coltivazione della
vite, scoprendo inoltre che, oltre ad essere un cibo nutriente,
il vino d’uva è un forte medicinale gastrointestinale. Pertanto,
conclude ZS, quando Noé si ubriacò, in un certo senso stava
prendendo un medicinale.

Regole di successione e matrimoni tra fratelli e sorelle

ZS sottolinea che il Codice che regola la successione tra


gli Anunnaki, sia sulla pianeta Terra che sul loro pianeta di
origine prevede che il primogenito del re venga privato del
suo diritto alla successione nel caso in cui esista un altro figlio
del re nato da una sua mezza-sorella o “sorellastra”, anche se
tale figlio fosse più giovane.

ZS mostra che tale regola di successione, sia per i re che


per ogni altro tipo di famiglia oppure di organizzazione, venne
adottata dai Sumeri, ma si riflette anche nei racconti biblici
dei Patriarchi. Narra infatti la Bibbia che Abramo, il quale
proveniva dalla città regale di Ur, chiese a sua moglie Sarah
(il cui nome significa “principessa”) di identificarsi durante,

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gli incontri con re stranieri, come sua sorella piuttosto che


come sua moglie. Questo fatto, sebbene non fosse
completamente vero, non era d’altra parte una menzogna, in
quanto come spiegato in Genesis 20:12, “…in verità essa è
mia sorella, la figlia di mio padre ma non la figlia di mia madre
e divenne mia moglie”.

Il successore di Abramo non fu il primo nato Ismaele, la


cui madre era la serva Hagar, ma Isacco il figlio della sua
mezza-sorella Sarah, ma ancora più importante è il fatto che
questa regola di successione fosse adottata nell’antichità
nelle principali corti regali, dall’Egitto antico alla corte reale
Inca nel nuovo mondo. Essa suggerisce l’esistenza di “linea di
sangue” o regola genetica particolare, anche se attualmente
riteniamo disdicevole e contrario alla morale un rapporto
sessuale con un parente stretto.

Si domanda dunque retoricamente ZS se gli Anunnaki


non conoscessero legami genetici che la scienza moderna
ancora non ha scoperto. Infatti, annota ZS, nel 1980 un
gruppo di ricercatori della Washington University guidato da
Hanna Wu scoprì che, messa davanti ad una scelta, una
scimmia femmina preferiva accoppiarsi con i propri mezzi
fratelli. Il report degli scienziati spiegava che “il fatto
eccitante in questo esperimento risiede nel fatto che i mezzi
fratelli prescelti avessero lo stesso padre, ma avevano madri
diverse”. Continua ZS negli esempi, presentando il numero di
dicembre 1988 del Discover magazine, nel quale venivano
riportati studi che mostrano che i maschi delle vespe si

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accoppiano con le loro mezze sorelle. Anche se ogni maschio


fertilizza parecchie femmine, l’accoppiamento preferito
risultava quello con le mezze sorelle, con lo stesso padre ma
con madre differente.

Conclude ZS che evidentemente il codice di successione


degli Anunnaki è fondato su un precisa regola genetica e vale
per tutti gli esseri che vivono sul pianeta Terra.62

Organizzazione di 200.000 anni orsono per l’Estrazione di


oro nel Sud dell’Africa

ZS ha sostenuto che uno dei principali obbiettivi della


missione gli esseri extraterrestri sul pineta Terra intorno era
l’estrazione di minerali, in particolare l’oro. Infatti, secondo
ZS, essi intendevano proteggere l’atmosfera superiore del
loro pianeta grazie ad un particolare sistema formato da uno
scudo di particelle aurifere.

Nel Maggio del 2009 nel suo sito internet ZS notava che
un nuovo termine, "Geo-engineering," veniva trattato in vari
meeting internazionali che si occupavano del cosiddetto
“riscaldamento globale della Terra”, o “Mutamento

62 Vedi Z. Sitchin “Genesisi Revisited”, Avon Books, New York, 1990 pag. 183

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Climatico”. Questa espressione venne ufficialmente adottata


da John Holden, Consigliere scientifico del Presidente degli
Stati Uniti di America. Infatti, durante un discorso all’annuale
conferenza in Berlino, Holden ha rivelato che la "Geo-
engineering" è fra le “opzioni estreme” che vengono trattate
dal governo statunitense. Impiegando una tecnologia
spaziale ancora da ben definire, proseguì Holden, sarebbe
possibile sparare nell’atmosfera superiore della Terra
particelle per creare uno scudo che allontani dalla Terra la
riflessione dei caldi raggi del Sole

ZS si chiedeva dunque se, ancora una volta la scienza


moderna non stesse riscoprendo antiche tecnologie,
riprendendo dagli Anunnaki il concetto di “geo-engineering”.

Per quanto riguarda l’evidenza di antiche attività


d’estrazione di oro nel Sud dell’Africa, ZS ha messo in rilievo
che durante gli anni settanta del ventesimo secolo la più
importante società mineraria del Sud Africa, The Anglo-
American Corporation, si rese conto che gli antichi siti
abbandonati di attività minerarie avrebbe potuto indicare la
presenza di giacimenti auriferi. L’Anglo-American Corporation
si avvalse dunque di archeologi ed antropologi,
pubblicandone i rapporti nella rivista aziendale Optima.

Fu dunque scoperto che in Swaziland ed in altri siti del


Sud Africa esistevano ampie aree con perforazioni sino a
cinquanta piedi. L’analisi dei resti di oggetti di pietra e di
carbone stabilirono la datazione dei siti rispettivamente a
35.000, 46.000 ed 60.000 anni prima dell’Era Attuale,

55
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pertanto gli archeologi ed gli antropologi confermarono


l’esistenza di attività d’estrazione mineraria a partire da
100.000 anni prima dell’Era Attuale.

Nel 1988 un gruppo di fisici internazionali si recò in Sud


Africa allo scopo di determinare l’età dell’habitat umano in
Swaziland e Zululand. Grazie alle loro tecniche moderne, gli
scienziati stabilirono un periodo compreso tra 80.000 e
115.000 anni prima dell’Era Attuale. Soffermandosi sulle più
antiche miniere d’oro di Monotapa in Zimbabwe ZS ricorda che
le leggende Zulu riportano che esse erano lavorate da schiavi
umani creati artificialmente dal “Primo Popolo”63.

Un’ulteriore conferma della presenza di una stabile


organizzazione nelle zone delle miniere d’oro nel Sud
dell’Africa proviene dalla scoperta nel 2007 da parte dello
studioso sud-africano Michael Tellinger64, assieme all’amico
John Heine, dei resti di una gigantesca città in pietra.

Le rovine consistono in grandi circoli di pietra, molti dei


quali sono attualmente coperti di sabbia, pertanto possono
essere visti dal cielo o tramite immagini satellitari.
L’ampiezza della città è indicativamente Km2 1500, ma
potrebbe aver raggiunto persino Km2 10.000. La datazione
invece riporta ad un periodo tra i 150.000 ed i 200.000 anni
prima dell’Era Attuale.

63 Vedi Z. Sitchin “Genesisi Revisited”, Avon Books, New York, 1990 pag. 22

64MichelTellinger ha riportato e sviluppato le proprie scoperte in 3 libri, “Slave species of God”, “Adam’s Calendar” e
“Temples of the African Gods”

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Sostiene Tellinger che “… Ci sono vari riferimenti


riguardo al posizionamento da parte di Enki della sua base per
l’estrazione di oro presso le acque zampillanti nell’Abzu.
Sappiamo dalle tavolette Sumere che l’Abzu si trovava in Sud
Africa. E’ anche laggiù che sono situate le rovine del Grande
Zimbabwe. Si tratta di una coincidenza il fatto che le rovine
del Grande Zimbabwe non siano state ancora spiegate? C’è
solamente un fiume dalle acque zampillanti in questa parte
del mondo, il fiume del Grande Zimbabwe, che si trova proprio
molto vicino alle rovine… Abbiamo mostrato in conclusione
che i Fenici avevano una lunga tradizione di visite nell’Africa
del Sud dove essi dovevano aver ottenuto tutte le loro
ricchezze d’oro. Lo stesso può essere detto per Re Salomone,
per le sue miniere d’oro e per la Terra d’Ophir, che ha
disorientato gli storici per molti secoli. Le conclusioni che ho
raggiunto dalla ricerca in questo libro portano ad una sola
plausibile teoria. E’ nell’Africa del Sud dove l’umanità è stata
creata. E’ nello stesso posto che l’oro è stato scavato ed
estratto per la prima volta dai primi colonizzatori del pianeta
Terra impiegando le specie di schiavi creati geneticamente65”.

65Michael Tellinger “Slave species of god“, Music Master Book (oggi Zulu Planet Publishers), Johannesburg, 2005, pag.
542

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Michel Tellinger ed i resti dell’antichissima città

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Rapporti tra Anunnaki ed Homo Sapiens Sapiens

L’analisi della storia dei rapporti tra i leaders Anunnaki e


l’Homo Sapiens Sapiens è estremamente complessa, come
d’altra è il rapporto tra padre e figlio, soprattutto se il figlio è
stato creato geneticamente. Pertanto ho riassunto
schematicamente i principali accadimenti che ZS ritiene siano
intervenuti dopo l’apparizione dell’Homo Sapiens Sapiens sul
pianeta Terra:

 La prima manipolazione genetica

 La seconda manipolazione genetica

 Dopo la seconda manipolazione genetica, l’HSS inizia a


procreare

 L’insegnamento ai primi HSS delle varie tipologie di


lavori e servizi da eseguire per gli Anunnaki

 L’espulsione dai centri Anunnaki di una parte degli HSS,


sia per problemi di nutrimento che di mera
organizzazione

 I tentativi di Ea/Enki, tramite l’inseminazione di femmine


HSS, d’impedire il decadimento dei geni Anunnaki e la

59
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prevalenza di quelli dell’Homo Erectus

 Grazie all’azione di Ea/Enki, nasce una nuova linea


genetica, a partire da “Adapa66, l’uomo perfetto “, che noi
denominiamo Homo Sapiens Sapiens

 Dopo l’uccisione di Abael, figlio di Adapa/Adamo, l’altro


figlio Ka.in viene bandito dai centri Anunnaki e
Ningishzidda/Thot effettua un intervento genetico per
impedire che la barba cresca sul suo volto, allo scopo di
lasciare un marchio sulla sua discendenza

 La concessione di vari tipologie di conoscenze a singoli


HSS

 Il permesso di conservare in testi scritti tali informazioni

 La possibilità di tramandarle di padre in figlio

 I viaggi interplanetari, anche sino al pianeta


Ni.bi.ru/Ne.be.ru, concessi ad alcuni individui
debitamente selezionati

 Il matrimonio tra l’erede di Ea/Enki, Marduk ed una


femmina Homo Sapiens Sapiens, seppur di discendenza

66 Letteralmente “il più saggio tra gli uomini”, un figlio di Ea/Enki ed una femmina HSS. Egli fu il primo essere umano
a ricevere un importanti gradi di conoscenza, la scrittura, la matematica, l’astronomia. Secondo un testo conosciuto come
“L’epica di Adapa) egli fu il primo essere umano a viaggiare sino a Ni.bi.ru/Ne.be.ru.

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diretta da Adapa (un fatto grave secondo Enlil, in quanto


“imparentava” la leadership Anunnaki con l’HSS

 I rapporti sessuali fra gli Annunnaki di ogni livello e le


femmine Homo Sapiens Sapiens (un fatto aborrito da
Enlil, come responsabile della missione sul pianeta Terra)

 L’aumento esponenziale della popolazione Homo Sapiens


e le preoccupazioni del comandante della missione, Enlil

 La decisione di non comunicare all’umanità l’imminente


arrivo del diluvio universale, con l’eccezione di Noè,
Ziusudra, Utnapitshim, da parte di Ea/Enki

 La quasi completa distruzione dell’HSS a causa del diluvio

 La nascita di una partnership fra i leaders Anunnaki ed i


pochi Homo Sapiens Sapiens sopravvissuti per
riorganizzare le attività sul pianeta Terra dopo il Diluvio

 La creazione di nuove strutture per l’estrazione dell’oro


in Sud America, nell’area intorno al lago Titicaca, dopo
che le miniere del Sud dell’Africa vennero chiuse a
seguito del diluvio

 Esperti metallurgici HSS vengono portati in Sud America


per l’estrazione soprattutto di oro e stagno

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 Il coinvolgimento dell’Homo Sapiens Sapiens negli


scontri armati fra gli Anunnaki

 La decisione da parte del capo supremo degli Anunnaki


in Nibiru, Anu, di terminare la raccolta dell’oro e quindi
di partire, lasciando il pianeta Terra all’Homo Sapiens
Sapiens

 La creazione della prima civilizzazione in Sumer

 La creazione della seconda in Egitto

 La creazione della terza nella Valle dell’Indo


(parzialmente riuscita)

 La nomina di singoli individui alla gestione


dell’organizzazione statale come rappresentanti
Anunnaki

 L’intervento militare contro quegli uomini che avevano


tentato, guidati da Marduk67, di costruire una torre di
lancio in Babilonia (il famoso incidente della Torre di
Babele)

67 Mar.duk (figlio della terra pura), figlio primogenito di Ea/Enki, nato sul pianeta Ni.bi.ru/Ne.be.ru, secondo ZS morì
in Babilonia nel 484 prima dell’Era Attuale. Si oppose più volte alla leadership di Enlil e del figlio Ninurta per cercare
di ottenere la governance del pianeta Terra.

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 La creazione di una civilizzazione in Messico da parte di


Ningishzidda/Thot, il quale porta con sé collaboratori
provenienti dall’Africa (intorno al 3.113 prima dell’Era
Attuale)

 Il conflitto tra Marduk ed il figlio Nabu68, supportati dalla


maggior parte degli Homo Sapiens Sapiens, contro il
resto dei leaders Anunnaki

 L’insegnamento da parte di Ningishzidda/Thot delle


tecniche per costruire strutture circolari in pietra tipo
Stonehenge, allo scopo di osservare il passaggio dall’era
zodiacale del Toro a quella dell’Ariete (in quanto il
passaggio avrebbe decretato la fine della leadership di
Enlil a favore di quella di Marduk)

 L’obliterazione da parte della leadership Anunnaki


tramite armi nucleari delle strutture di lancio spaziali nel
Sinai, assieme alla distruzione delle città come Sodoma e
Gomorra, allo scopo di impedire che Marduk e Nabu se ne
impadronissero

 La distruzione della civilizzazione in Sumer, a causa della


nube radioattività, dopo il lancio di armi nucleari da parte
della leadership Anunnaki contro i seguaci di Marduk e

68Il suo nome originario era En.sag (il Signor solitario), ma venne denominato Nabu/Nabi (colui che parla in favore di)
per indicare il suo ruolo di portavoce in favore del padre

63
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Nabu (intorno al 2024 prima dell’era Attuale)

 La concessione momentanea a Marduk della leadership


nell’area mediorientale

 La nascita di numerosi piccoli stati regionali, ognuno dei


quali amministrato da un “re “per conto del locale leader
Anunnaki

 Le conseguenti guerre militari tra HSS “in nome del mio


Dio “

 La partenza degli ultimi Anunnaki con la promessa di


ritornare (intorno al sesto secolo prima dell’Era Attuale)

 Il ritorno momentaneo di uno dei leaders Anunnaki,


Nannar/Sin69 dopo la richiesta da parte della propria
sacerdotessa in Harran, Adda-Guppi (intorno al 560
prima dell’Era Attuale)

 La morte di Marduk, la sparizione di Nabu

 L’identificazione della linea genetica di Ea/Enki come


quella da eliminare e sopprimere (in quanto percepita
come opposizione alla leadership Anunnaki tradizionale)

69Letteralmente “Lo splendente”, secondogenito di Enlil, egli nacque sul pianeta Terra Era conosciuto anche con il nome
accadico di Sin, che derivava dall’appellativo Su.en (il Signore che moltiplica), che deriva dal fatto che ebbe due gemelli,
Utu/Shamash (l’Apollo greco) ed Inanna/Ishtar (Afrodite, Venere).

64
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 L’apparente sparizione sul pianeta Terra degli ultimi


Anunnaki

Acqua su Marte ed altre anticipazioni

Seguendo certamente un lungo saggio scritto da Samuel


Noah Kramer assieme a John Mayer “Myths of Enki, the Crafty
God70”, ZS scrisse anch’egli un libro fondamentalmente
diverso bell’impostazione e nello stile da tutti i precedenti dal
titolo “The Lost Book of Enki”71. Il libro consiste infatti in
quattordici sezioni, denominate “tavolette” da ZS, come se
fossero effettivamente tavolette mesopotamiche ed è scritto
in uno stile che potrebbe ricordare l’impostazione sumera.

ZS sostiene che furono gli Anunnaki ad istruire singoli


individui, preti, scribi a riportare in libri di pietra, tavolette,
papiri, pergamene gli eventi che si erano succeduti per decine
di migliaia di anni. ZS cita i ritrovamenti di migliaia di
tavolette come le quasi 25.000 ritrovate nella libreria dl re di
Ninive, Ashurbanipal, il quale sosteneva di essere in grado di
leggere persino le antiche tavolette scritte prima del
cosiddetto Diluvio Universale, oppure la famosissima “Lista
dei re sumeri”, oggi esposta nel museo Ashmolean in Oxford,
oppure l’altrettanto famosa libreria di Alessandria creata dal

70 Samuel Noah Kramer, John Maier “Myths of Enki, the Crafty God”, Oxford University Press, New York, 1989

71 Z. Sitchin “The Lost Book of Enki”, Bear & Company, Rochester, 2002

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generale Tolomeo dopo la morte di Alessandro Magno nel 323


prima dell’Era Attuale.

ZS spiega che il testimone oculare di tutti gli accadimenti


avvenuti dopo l’arrivo degli Anunnaki sul pianeta Terra, fu
senza dubbio Ea/Enki, in quanto leader della prima
spedizione. ZS è sicuro che “…egli riportò tutti i fatti nella sua
autobiografia in quanto un lungo testo (che si svolge lungo
dodici tavolette), scoperto nella libreria di Nippur, cita Enki
che dice

Quando mi avvicinai alla Terra

Esisteva molta acqua

Quando camminavo nei suoi prati verdi

Al mio comando

Venivano accatastati cumuli d’erba

Costruii la mia casa in un luogo puro

Dandogli un nome appropriato”72

ZS continua indicando che sono i numerosi i testi, come


“Eridu Genesis”, “Hatra Hasis”, “L’Epica di Gilgamesh”,” Enki
e Ninhursag: il mito del Paradiso”, “Enki e Ninmah: la
creazione dell’Umanità”, Enki ed Inanna: l’organizzazione
della Terra”, Inanna ed Enki: il trasferimento dell’arte della
civilizzazione da Eridu ad Erech” nei quali vengono citate le
azioni di Ea/Enki, per cui ZS presenta il suo libro sotto forma

72 Z. Sitchin “The Lost Book of Enki”, Bear & Company, Rochester, 2002, pag. 8 (la traduzione è mia)

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di una testo dettato da Ea/Enki ad uno scriba fidato allo scopo


di lasciare nelle proprie memorie la propria versione su tutti
gli avvenimenti di cui fu testimone.

Nel libro ZS rilascia per la prima volta alcune informazioni


sorprendenti, certamente non apprese dalle traduzioni delle
tavolette sumere, come se egli stesso attingesse ad una fonte
che non potesse essere rivelata. Una di queste è la
comunicazione73 (appunto nel 2002) della presenza di acqua
sul pianeta Marte centinaia di migliaia di anni fa, con laghi e
fiumi assieme alla neve sulle montagne. Solamente nel 2015,
esattamente il 28 settembre con riferimento 15-195, la
scienza ufficiale, nel caso la NASA ha confermato l’esistenza
di acqua liquida che scorre sul pianeta Marte, comunicazione
che seguiva quella del 15 settembre 2015 nella quale la stessa
Nasa scriveva della presenza di antichi laghi, per cui oggi la
scienza ufficiale accetta il fatto che nel lontanissimo passato
sul pianeta Marte l’acqua esistesse in abbondanza.

Un’altra affermazione74 da parte di ZS è l’utilizzazione da


parte degli Anunnaki di una tecnologia idrica per la
propulsione delle loro astronavi, in particolare scrive ZS che
Ea/Enki decise di atterrare sul pianeta Terra per rifornire di
acqua i motori dell’astronave75. Ancora una volta sembra
quasi che ZS avesse un legame particolare con il mondo
scientifico ed in particolare con la Nasa, collegamento che

73 Vedi Z. Sitchin “The Lost Book of Enki”, Bear & Company, Rochester, 2002, pag. 70

74 Vedi Z. Sitchin “The Lost Book of Enki”, Bear & Company, Rochester, 2002, pagg. 69-70

75 Z. Sitchin “The Lost Book of Enki”, Bear & Company, Rochester, 2002, pag. 70

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potrebbe essere avvenuto tramite il fratello di ZS, Aaron


Sitchin, scienziato con PHD in aereonautica ed ingegneria
meccanica, il quale lavorò anche per la Nasa. Infatti negli
ultimi decenni la scienza ufficiale ha studiato la possibilità di
impiegare un sistema basato sulla propulsione ad acqua per
le nuove astronavi7677.

Nel libro su Ea/Enki, ZS scrive che la prima missione degli


Anunnaki sul pianeta Terra era formato da 50 persone, con
l’obiettivo di trovare esclusivamente giacimenti d’oro da
estrarre, raffinare ed inviare su Ni.bi.ru/Ne.be.ru in lingotti.
ZS non ha accennato al collegamento ma questo avvenimento
ricorda chiaramente uno dei più celebri miti greci, la storia di
Giasone e la conquista del vello d’oro da parte di un gruppo
formato da 50 eroi, denominati “argonauti” dal nome “Argo”
della loro navale, i quali partirono dalla Grecia per la Colchide
(l’attuale Georgia dell’ovest).

Come ormai ampiamente dimostrato e già anche


indicato all’inizio del capitolo, l’origine del racconto di
Giasone, del pantheon dei dodici dei, dei miti, delle storie e
dei racconti dei Greci deriva dai rapporti che essi ebbero con
i popoli i quali abitavano sia l’Anatolia che l’attuale Medio
Oriente. A loro volta gli Ittiti i Hurriti, i Cananei avevano
mutuato le stesse storie dalla civilizzazione sumera, conclusa,

76Vedi il Memorandum Nasa no. 113157 con referenza AIAA 97-2948 dell’ottobre 1997 “Electrolysis Propulsion for
Spacecraft applications”, scritto da Wim A. de Groot e Lynn A. ,James F. McElroy, Fred Mitlitsky, Andrew H. Weisberg,
Brian D. Reed “

77Vedi anche l’articolo scritto da William Papale and Robert Roy. "A Water-Based Propulsion System for Advanced
Spacecraft", Space 2006, SPACE Conferences and Exposition, pubblicato dall’American Institute of Aeronautics and
Astronautics

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secondo ZS, intorno al 2.024 a seguito di una violenta


esplosione nucleare causata dagli stessi Anunnaki in guerra
fra loro.

ZS ha scritto che i Sumeri abbandonarono tutte le città a


sud della Mesopotamia, con l’eccezione di Babilonia,
risparmiata dalla nube radioattiva. La maggior parte della
popolazione abbandonò la proprie città, stabilendo così anche
un triste primato, la prima diaspora conosciuta.
Autonomamente oppure guidati da uno dei loro Maestri/Dei,
i Sumeri si spostarono sia verso Oriente che verso Occidente,
portando le proprie conoscenze in altre aree del nostro
pianeta.

Per comprendere i risultati dell’influenza dei profughi


Sumeri in altre aree abitate del pianeta, basta semplicemente
riflettere sull’improvviso “miglioramento” della civilizzazione
cinese intorno al 1.800 A.C. avvenuto contemporaneamente
all’introduzione della scrittura, estremamente simile a quella
pittografica Sumera.

Nella direzione opposta, verso Occidente, uno dei


legami-ponte iniziali da cui partirono i Sumeri, fu il popolo dei
Hurriti, già presenti in Sumer nel terzo millennio A.C., attivi
soprattutto nel settore del commercio.

Localizzati fra la Mesopotamia dell’Ovest, il mar


Mediterraneo ed il monte Ararat, i Hurriti portarono le eredità
culturali e conoscitive che i Sumeri avevano ricevuto dai loro
Maestri/Dei al popolo loro attiguo, gli Ittiti. Il loro principale

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Maestro/Dio era il Sumero Ishkur78, da essi denominato


Tessup, il Teshub, Dio del pantheon degli Ittiti, inciso nella
roccia in Yazilikaya79.

La ‘Candelabra delle Ande’ simbolo di Viracocha

La tecnologia Anunnaki, i “ME”

Questo tema entra nel merito della vera e propria


conoscenza tecnologica degli Anunnaki, anche se oggi la
nostra civiltà, pur riconoscendo il primato delle scoperte e
delle realizzazioni della civilizzazione sumera, non è ancora
riuscita completamente a comprenderla. Pertanto non solo i
traduttori ufficiali delle tavolette mesopotamiche, ma anche

78Letteralmente “Quello della montagna”, Adad o Teshub, secondo ZS conosciuto come Viracocha in Sud America, il
cui simbolo si può ancora osservare nella baia di Paracas nell’odierno Perù

79 Si tratta del luogo sacro di Hattusa, la capitale degli Ittiti durante il secondo millennio prima dell’Era Attuale

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ZS, non sono riusciti ad oggi a spiegare esattamente né la


forma, né l’esatta funzione dei “ME”.

Nel manuale che riassume i principali nomi e termini


impiegati nei propri libri80, ZS li denomina “Formule Divine”
(mentre Samuel Noah Kramer li aveva definiti in precedenza
“Decreti divini” e Thorskild Jakobsen “Ordini divini”, altri
traduttori li chiamano anche “comandamenti divini”. ZS,
spiegando che si tratta di un termine utilizzata dai traduttori
per tentare di spiegare l’elusivo significato del termine, che,
aggiunge ZS, caratterizza piccoli oggetti portatili i quali
contenevano e fornivano la conoscenza di ogni aspetto di una
civilizzazione, dai rituali dei templi ai viaggi spaziali.

A differenza dei principali traduttori, ZS cerca di


comprendere più a fondo i “ME”, specificando che non si tratta
di oggetti nei quali venivano solamente codificati dati (oggi li
chiameremmo chip o dischi di memoria, chiavette usb etc.),
ma oggetti i quali conferivano l’abilità, l’autorità ed il potere
di esercitare tale conoscenza. Non sono molti i testi conosciuti
i quali citano i “ME”. Fra essi “A Hymn to Eridu”, nel quale Enlil
si lamentava del fatto che Ea/Enki, il custode dei “ME”, non
fornisse i “ME” necessari a stabilire il centro di comando in
Nippur, la città appunto gestita da Enlil. Più avanti i “ME”
vengono citati a fianco delle “tavolette dei destini” (oggetti
che servivano a verificare le orbite dei pianeti) nel centro di
comando di Nippur. Infine un altro testo, “Inanna and Enki:
the transfer of the arts of civilization from Eridu to Erech”

80 ZS, “The Earth Chronicles Handbook”, Bear & Company, Rochester, 2009

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descrive la visita di Inanna ad Ea/Enki allo scopo di ottenere


i “ME” necessari a rendere la sua città Uruk un centro di
potere. Inanna riuscì a convincere EA/Enki a consegnarle
circa novantaquattro “ME”, che essa riesce a portare con
successo sino ad Uruk, la città che Inanna gestiva.

L’importanza dei “ME” è inoltre ribadita nel testo “Enki


and His words: A Chant to the Rider of the Waves”, nel quale
Ea/Enki ordina che gli umani non debbano tentare di ottenere
e di cercare i “ME”. In ogni caso è evidente che i “ME”

Erano oggetti fisici

Potevano essere portati da una sola persona, forse anche


in una sola mano

Non erano pesanti

Avevano finalità estremamente pratiche

Erano considerati estremamente importanti

Erano una condizione necessaria per la gestione della


governance di una città o di stato

Erano di pertinenza solamente del più saggio fra i leaders


degli Anunnaki, ovvero Ea/Enki

Non erano di competenza degli umani

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Breve Bibliografia

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73
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74
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“Inanna Queen of Heaven and Earth”, Harper and Row


Publishers, New York, 1983

Dr. M. Martinelli

marmartinelli@interfree.it

Copyright Dr. M. Martinelli – 2017

E possibile riprodurre in toto od in parte il presente saggio


citando

Copyright Dr. M. Martinelli – Reprinted with permission

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